VEGLIA DI PREGHIERA PIER GIORGIO FRASSATI
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VEGLIA DI PREGHIERA PIER GIORGIO FRASSATI
VEGLIA DI PREGHIERA IN MEMORIA DI PIER GIORGIO FRASSATI NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA Bono 5 aprile 2001 CANTO: VIENI E SEGUIMI (GEN ROSSO) Lascia che il mondo vada per la sua strada. Lascia che l'uomo ritorni alla sua casa. Lascia che la gente accumuli la sua fortuna. Ma tu, tu vieni e seguimi, tu, vieni e seguimi. Lascia che la barca in mare spieghi la vela. Lascia che trovi affetto chi segue il cuore. Lascia che dall'albero cadano i frutti maturi. Ma tu, tu vieni e seguimi, tu, vieni e seguimi. E sarai luce per gli uomini e sarai il sale della terra e nel mondo deserto aprirai una strada nuova. E per questa strada, va’, va’, e non voltarti indietro, va’, e non voltarti indietro oh... LETTURA: Dal Vangelo secondo Matteo ( 5, 3-12) [3] "Beati i poveri in spirito, /perché di essi è il regno dei cieli. /[4] Beati gli afflitti, /perché saranno consolati. /[5] Beati i miti, /perché erediteranno la terra. /[6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, /perché saranno saziati. /[7] Beati i misericordiosi, /perché troveranno misericordia. /[8] Beati i puri di cuore, /perché vedranno Dio. [9] Beati gli operatori di pace, /perché saranno chiamati figli di Dio. /[10] Beati i perseguitati per causa della giustizia, /perché di essi è il regno dei cieli. /[11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia./[12] Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. 2 CANTO: BEATI VOI Beati i poveri in spirito, perchè di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perchè saranno consolati. Beati i miti: erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perchè saranno saziati. Beati i misericordiosi: troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perche vedranno Dio. Beati gli operatori di pace: saran chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perchè di essi è il regno dei cieli. BEATI VOI QUANDO VI INSULTERANNO E MENTENDO DIRANNO OGNI SORTA DI MALE CONTRO VOI PER CAUSA MIA, PER CAUSA MIA; MA VOI RALLEGRATEVI ED ESULTATE PERCHÈ GRANDE È LA VOSTRA RICOMPENSA NEI CIELI. (2 VOLTE) DAL LIBRO “IL BORGHESE DELLE OTTO BEATITUDINI” Quasi in punta di piedi Pier Giorgio viveva la carità, la condivisione dei poveri. Ma non sopportava il moralismo borghese dell’elemosina. Anzi se ne andò dalla Conferenza dell’Istituto dei Gesuiti perché non voleva aiutare una famiglia di cui una delle figlie aveva un comportamento poco decoroso, ecco cosa scrive: “Carlo, se vuoi sapere proprio una mia idea è che io certe conferenze di S. Vincenzo le abolirei; quando vi sono degli uomini, vissuti in altri tempi, così pieni di zelo cristiano, i quali non sanno neppure avvertire i parenti della supposta condotta delle figlie e cercare di far opera di bene, ma invece preferiscono abbandonare la famiglia, è meglio che la Conferenza non esista; non perché le persone agiscono in cattiva fede, ma perché essa non è adatta ai tempi moderni…” Pier Giorgio, insomma, non era “il signorino di buona famiglia” che, ogni tanto, si dava alle opere di bene. “Ognuno di voi sa che base fondamentale della nostra religione è la Carità, senza di cui tutta la nostra religione crollerebbe, perché noi non saremo veramente cattolici finché non adempiremo ossia non conformeremo tutta la nostra vita ai due Comandamenti in cui sta l’essenza della Fede Cattolica: nell’amare Iddio 3 con tutte le nostre forze e nell’amare il prossimo come noi stessi. Con la Carità si semina negli uomini la Vera Pace che solo la Fede di Gesù Cristo ci può dare affratellandoci gli uni con gli altri. Lo so che questa via è erta e difficile e piena di spine, mentre l’altra a prima vista parrebbe più bella e più facile e più soddisfacente, ma se noi potessimo scandagliare l’interno di coloro che disgraziatamente perseguono le vie perverse del mondo, noi vedremmo che mai in loro v’è la serenità che proviene da chi ha affrontato mille difficoltà e rinunciato ad un piacere materiale per seguire la legge di Dio.” DA “Conosci Pier Giorgio Frassati” a cura di R. Falciola e A. Labanca Nella vita terrena dopo l’affetto dei genitori e sorelle uno degli affetti più belli è quello dell’amicizia: ed io ogni giorno dovrei ringraziare Dio perché mi ha dato amici così buoni ed amiche che formano per me una guida preziosa, per tutta la mia vita. Ogni volta che io frequento Clementina sono edificato della sua grande bontà e penso al Bene immenso che ha certamente fatto e farà un’Anima così bella. [...] E che dire poi di Laura e di Tina; anime anch’esse così generose dinanzi alle quali tante volte penso all’ingratitudine che io ho usato verso di Dio, avendo così poco corrisposto alle grandi Grazie che il Signore nella Sua Grande Misericordia mi ha sempre dato non guardando ai miei peccati. L’esempio di tutte e tre credi è stato per me validissimo specie in certi momenti della vita in cui la carne prevale sullo spirito. Lettera a Marco Beltramo 10 aprile 1925 Cara mamma, mi rincresce anzi mi ha fatto molto pena che tu pensi simili cose non vere. I consigli della Mamma sono sempre i più saggi e sono sempre buoni anche quando uno è già vecchio. Quest’anno tu sei stata molto lontana da me ed io ho potuto apprezzare cosa vuol dire non avere la Mamma vicina che ci sgrida ogni tanto, ma che alla sera ci dà il bacio e la sua benedizione, pur non essendo solo, ma avendo una cara zia e una cara nonna. [...] Cara Mamma, scusami ancora di tutti i piccoli dispiaceri, che ti ho dato, ma sta pur certa che, se qualche volta ho mancato verso di te, in avvenire cercherò di far meglio, perché a te penso sovente e prego sempre Iddio, perché ti dia quelle consolazioni che io per i miei difetti non posso darti pur volendoti un gran bene. Baci a te, e a zia. Pier Giorgio Lettera alla madre, 19 luglio 1922 4 LETTURA: Dalla 1a Lettera di San Paolo ai Corinzi (7, 25-35) [25] Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia./[26] Penso dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere così. /[27] Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei sciolto da donna? Non andare a cercarla. /[28] Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele. /[29] Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; /[30] coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero; [31] quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo! [32] Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; /[33] chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, [34] e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. /[35] Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni. SERVO PER AMORE (GEN ROSSO) Una notte di sudore sulla barca in mezzo al mare e mentre il cielo si imbianca già tu guardi le tue reti vuote. Ma la voce che ti chiama un altro mare ti mostrerà e sulle rive di ogni cuore le tue reti getterai. Avanzavi nel silenzio, tra le lacrime speravi che il seme sparso davanti a te cadesse sulla buona terra. Ora il cuore tuo è in festa perchè il grano biondeggia ormai, è maturato sotto il sole, puoi riporlo nei granai. Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce e sarai servo di ogni uomo, servo per amore, sacerdote dell'umanità. Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce e sarai servo di ogni uomo, servo per amore, sacerdote dell'umanità. 5 DA “Conosci Pier Giorgio Frassati” a cura di R. Falciola e A. Labanca Quel che colpiva in lui era la sua purezza, la sua gioia raggiante, la sua pietà, la sua libertà di figlio di Dio per tutto quello che c’è di bello nel mondo, il suo senso sociale, la coscienza che aveva di condividere la vita e il destino della Chiesa. Ma quello che più stupisce è che tutto questo appariva in lui così naturale e di una spontaneità così calda e virile! La sua fede non aveva nessuna «spiegazione» umana. Frassati non era cristiano né per reazione contro la generazione liberale e anticlericale dei suoi genitori, né per non saprei quale motivo «culturale». La sua fede si nutriva della sostanza stessa del cristianesimo: Dio c’è, la preghiera è il lievito dell’esistenza, i sacramenti sono l’alimento della vita eterna, la fraternità universale la legge delle relazioni umane. E’ qui che appare il carattere misterioso, ribelle a rigore di logica, detta grazia divina: in un ambiente dove si considera il cristianesimo «sorpassato» ecco che sorge un cristiano, un cristiano che respira la gioia di vivere, che non ha niente di settario, un cristiano che vive il suo cristianesimo con una spontaneità da fare quasi paura: si direbbe che non ha problemi. Di fatto li ha affogati a prezzo di chissà quali, sofferenze nella grazia della sua Fede. In breve, un uomo di preghiera, un uomo che mangia ogni giorno il pane della morte e della vita, un uomo consumato d’amore per i suoi fratelli. Karl Rahner S.J. Quando Pier Giorgio morì, venne da me la C., e pianse molte lacrime dicendo che le era venuto a mancare il braccio più forte, e parlava e continuava a piangere per tutto il bene che quel figliolo le aveva fatto. Raccontava come grazie a lui aveva potuto rimanere molto più alla maternità, come egli si era occupato di farla trasportare, e come fu padrino della sua bimba e le fece fare la veste per il battesimo, come, quando suo marito che era solito ubriacarsi uscì di prigione, Pier Giorgio Frassati andò ad attenderlo e lo condusse a lavorare in una fabbrica dove non richiedevano la fedina penale. Ecco che cosa era Pier Giorgio per i poveri. Ricordo di Itala Nebbia La sua meta preferita era il Cottolengo. Passava tra le corsie con carità vigile e sicura, consolando i miseri e fermandosi volentieri a parlare con loro, come fossero veramente quei fratelli che egli chiamava, e recando denaro e dolci e robe di vestiario, e non dimenticando, di là d’ogni repulsione umana e d’ogni timore di possibile contagio, di baciarli come il più caro amico. 6 Ricordo di Mario Ghemlera Sembra che si possa applicare a Pier Giorgio il versetto 32 del salmo 118 che dice: «Ho corso la via dei tuoi precetti appena tu allargasti il mio cuore». E se egli si era affacciato alla vita terrena, e ne aveva sentito gioie e dolori, piccole amarezze e disappunti, e noie e risentimenti, aveva composto tutto questo piccolo tumultuare, nell’anelito del bene, nell’apostolato dell’azione cattolica e sociale, nella carità verso i poveri, ultimo suo slancio e occasione del sacrificio della sua vita. Luigi Sturzo SALMO 119, 25-40 25] Io sono prostrato nella polvere;/dammi vita secondo la tua parola. /[26] Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; /insegnami i tuoi voleri. /[27] Fammi conoscere la via dei tuoi precetti /e mediterò i tuoi prodigi. /[28] Io piango nella tristezza; /sollevami secondo la tua promessa. /[29] Tieni lontana da me la via della menzogna, fammi dono della tua legge. /[30] Ho scelto la via della giustizia, /mi sono proposto i tuoi giudizi. /[31] Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore, /che io non resti confuso./[32] Corro per la via dei tuoi comandamenti, /perché hai dilatato il mio cuore. /[33] Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti /e la seguirò sino alla fine. /[34] Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge /e la custodisca con tutto il cuore. /[35] Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, /perché in esso è la mia gioia. /[36] Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti /e non verso la sete del guadagno. /[37] Distogli i miei occhi dalle cose vane, /fammi vivere sulla tua via. /[38] Con il tuo servo sii fedele alla parola /che hai data, perché ti si tema. /[39] Allontana l'insulto che mi sgomenta, /poiché i tuoi giudizi sono buoni. /[40] Ecco, desidero i tuoi comandamenti; /per la tua giustizia fammi vivere. 7 SAN FRANCESCO (Spoladore) O Signore fà di me un tuo strumento, fà di me uno strumento della tua pace, dov'è odio che io porti l'amore, dov'è offesa che io porti il perdono, dov'è dubbio che io porti la fede, dov'è discordia che io porti l'unione. Dov'è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza (bis). O maestro dammi tu un cuore grande che sia goccia di rugiada per il mondo, che sia voce di speranza, che sia un buon mattino, per il giorno di ogni uomo. E con gli ultimi del mondo, sia il mio passo lieto nella povertà, nella povertà (2v). O Signore fà di me il tuo canto, fà di me il tuo canto di pace, a chi è triste che io porti la gioia, a chi è nel buio che io porti la luce. E' donando che si ama la vita, è servendo che si vive con gioia, perdonando che si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno (bis). O maestro dammi tu un cuore grande che sia goccia di rugiada per il mondo, che sia voce di speranza, che sia un buon mattino, per il giorno di ogni uomo. E con gli ultimi del mondo, sia il mio passo lieto nella povertà, nella povertà (2v). Libretto realizzato dal gruppo parrocchiale dei giovani di Bono, in occasione del centenario della nascita di Pier Giorgio Frassati. By tottoi 8
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