Palazzo Reale con alcune, significative esposizioni che si sono
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Palazzo Reale con alcune, significative esposizioni che si sono
Palazzo Reale con alcune, significative esposizioni che si sono susseguite negli ultimi venti anni, ha approfondito ben cinque secoli di cultura figurativa giapponese, dal periodo Momoyama al periodo Edo al contemporaneo, mettendo bene in luce il passaggio dall’ambiente feudale e samuraico al consolidamento dei prerequisiti economico‐sociali di stampo capitalistico fino alle più recenti tendenzedell’arte. AlcunidiqueiprogettivennerorealizzatisottolaguidadelprofessorGianCarloCalzaaffiancato daRossellaMenegazzocheoggicuralapresentemostrariportandol’ukiyoealcentrodell’interessedi Milano. Le esperienze passate hanno permesso di instaurare rapporti di collaborazione e di stima reciprocaconiprincipalimuseiinternazionali,giapponesienon,chepossiedonoimportanticollezioni diartegiapponese. Tra questi, è da annoverare certamente l’Honolulu Museum of Art, che possiede una vastissima raccoltadiopered’artegiapponese,generosoprestatoreperquestonuovoprogetto. Proprioinforzadiquestitrascorsiestremamentesignificativi,PalazzoRealenonpotevadunque mancarel’appuntamentodellecelebrazionidel150°anniversariodellasottoscrizione,avvenutail25 agosto1866,delTrattatodiAmiciziaediCommerciotrailGiapponeel’Italia. Questa mostra è dedicata ai tre massimi interpreti dell’ukiyoe, anche perché fu proprio questo generepittoricoainfluenzareinmanieradeterminantel’arteoccidentale,francesesoprattuttomanon solo,siasottoilprofilodeicontenuti,siasottoquellopiùsquisitamentestilistico(l’usoditintepiatte, delcolorepuro,dellarappresentazionesupianisovrappostiel’abbandonodellaprospettiva). Già presente nella letteratura dell’VIII secolo, la parola ukiyo, cioè “mondo fluttuante”, aveva in origine una connotazione negativa, legata al pensiero buddhista che insegnava il distacco dalle cose terrene in quanto transitorie, illusorie e d’impedimento al raggiungimento dell’illuminazione. Con l’avvento del periodo Tokugawa, passò invece a indicare la riscoperta di quei piaceri effimeri che rendono piacevole e interessante l’esistenza: il teatro e i suoi attori, le beltà femminili – eleganti, vestiteallamoda–,lavitaneiquartieridipiacere. L’ukiyoeracconta,attraversoleimmagini,questaprofondatrasformazioneculturalecheinvestìla società giapponese grazie all’avvento delle nuove classi borghesi (chōnin) dei commercianti e degli artigianiprofessionisti.NelperiodoEdo,infatti,lacultura,finoadalloraappannaggiodell’aristocrazia della corte imperiale e samuraica, assume un carattere popolare, accessibile a più ampi strati di popolazione,si“democratizza”ediventaintrattenimentopertutti:èl’epocad’orodeljōruri(teatrodi burattini),delkabuki(ilteatropopolarecontrappostoaquelloaristocraticodelnō),dellaletteratura in kana e della poesia haiku e, naturalmente, della pittura e della stampa ukiyoe. È la cultura del chōnin,materialistaedissacrantemacapaceanchediunastraordinariaraffinatezzaepoesiacomesi evincedalleoperenellaserieCentopoesiepercentopoetiinraccontiillustratidellabalia(cat.II.2.6):“Il coloredeifiori,ègiàsvanito,mentresucosetriviali,vanamenteposavoilmiosguardo,duranteilmio viaggionelmondo”. DomenicoPiraina DirettorediPalazzoReale
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