Comunità pastorale S. Crocifisso, Meda
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Comunità pastorale S. Crocifisso, Meda
LA Voce DELLA omunità C GIUGNO 2016 MEDA DOMENICA 3 LUGLIO 2016 PRIMA MESSA DI DON GIUSEPPE CASSINA A MEDA LA VITA È VOCAZIONE SABATO 25 GIUGNO - ORE 15.30 DOMENICA 26 GIUGNO - ORE 10.00 VENERDÌ 1 LUGLIO - ORE 21.00 ORDINAZIONE PRESBITERALE PER L’IMPOSIZIONE DELLE MANI DI S. ECC. MONS. MASSIMO CAMISASCA PRIMA MESSA DEI NOVELLI SACERDOTI DELLA FRATERNITÀ SAN CARLO SERATA IN PREPARAZIONE ALLA PRIMA MESSA (COMPIETA, ADORAZIONE EUCARISTICA E BREVE INTERVENTO DI DON GIUSEPPE) BASILICA PAPALE DI CHIESA DI SAN GIOVANNI SANTA MARIA IN DOMNICA SANTUARIO IN LATERANO - ROMA ALLA NAVICELLA - ROMA SANTO CROCIFISSO - MEDA LA PAROLA DEI SACERDOTI GIUBILEO: ANCORA MISERICORDIOSI… ANCORA MISSIONARI Come persone, famiglia e società A vrei voluto prendere in esame qualche pagina dei numerosi brani biblici o delle lettere pastorali papali ed episcopali, per poi con voi riflettere sul tema della misericordia. Avrei potuto approfondire e pregare il Padre della Misericordia. Ripensando però al nostro programma pastorale, ho preferito soffermarmi sulla prima parola: missionari … della misericordia. BOLLA DI INDIZIONE DELL’ANNO GIUBILARE Il Papa accenna, al numero 18, che avrebbe inviato nel mondo vari sacerdoti come Missionari della Misericordia con l’autorità di perdonare anche i peccati riservati in modo speciale alla Santa Sede. Questi sacerdoti sono stati di fatto inviati per essere segno vivo del modo con cui Dio Padre accoglie quanti sono in ricerca del perdono misericordioso, donato attraverso Gesù morto e risorto. Essi sono ora presenti in tante parti del mondo come artefici di incontri carichi di umanità, sorgenti di liberazione, artisti di responsabilizzazione. Quanto Papa Francesco scrive sui sacerdoti missionari del perdono è certamente riferito anche a noi come operatori di misericordia. Lo possiamo essere a tre livelli (dentro le vecchie e nuove opere di misericordia…) e precisamente: a livello personale, familiare, comunitario e sociale. LIVELLO INDIVIDUALE — PERSONALE Il cristiano è missionario di misericordia con la propria preghiera, con opere un po’ nascoste (segrete: «Non sappia la destra ciò che fa la sinistra»). Penso ai problemi delle nuove e vecchie povertà, quali l’alcolismo, l’edonismo, la droga, la disoccupazione, le malattie croniche e terminali, quelle psichiche e ludopatiche, l’emergenza dei profughi, la schiavitù di denaro — consumismo — materialismo — capitalismo. Personalmente uno cerca e si impegna ad andare controcorrente, anche rischiando molto… Una persona da sola può essere tentata dalla presunzione che basti una certa “buona volontà”. Ma poi si lamenta che la gente non sia così. Prima bisogna che uno, nel suo individualismo, non cada in qualche ambiguità (“Questo uomo mi è simpatico e allora l’aiuto; l’altro no”). Non è sempre detto che poi uno sappia superare le delusioni e l’insuccesso. Dove sta allora il seguace di Gesù nelle inevitabili prove? Deve fare tutto lui o si affida a un “altro”? LIVELLO FAMILIARE Le precedenti scelte, e poi opere compiute in famiglia e con altre famiglie, sono invece un segno visibile e luminoso che riflette la luce di Cristo perché illumini tutta la casa. Non si tratta di essere i migliori di tutti, i migliori che hanno la soluzione di tutto o che vincono il male di tutto il mondo e nella Chiesa. 2 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA Proprio perché Gesù non è dato per scontato o superato, il cristiano riprende e continua il suo essere missionario. La società, la politica, l’Europa non permettono sempre la manifestazione di queste scelte familiari. Tutti sappiamo quali ideologie false e libertarie moltiplicano tanti misfatti. LIVELLO ECCLESIALE E SOCIALE Sappiamo come non sempre è possibile essere missionari di solidarietà e di gratuità, di impegno in difesa della vita umana nascente o terminale, di denuncia della maternità surrogata, di difesa del matrimonio unico, indissolubile, fecondo contro altre realtà illusoriamente libere, etc… L’Europa e le sue Istituzioni troppe volte accusano l’Italia di essere “in ritardo” su queste tematiche che evocano spesso falsi diritti umani. CONCLUSIONE Dopo aver scritto queste righe riconosco che ho trascurato, invece, quanto siamo chiamati a riprendere, in modo essenziale, di ciò che il Papa continua ad annunciare e a testimoniare, anche con i suoi numerosi e diversi gesti comunitari e sociali. Don Luigi PER RIFLETTERE UN DOVEROSO RINGRAZIAMENTO E qualche desiderio ancora da esaudire I l 4 maggio scorso, giorno dei miei primi e… unici ottant’anni (infatti è impossibile che ce ne siano altrettanti…) ho ricevuto un caloroso abbraccio dalla Comunità che mi ha lasciato senza parole. Ora, ripresomi dallo “stordimento”, vorrei ringraziare tutti, da quelli presenti quella sera a quelli che non c’erano ma che ho sentito vicino. Mi avete fatto doni belli, originali e utili, anche per aiutare chi è in difficoltà. Di questo vi sono molto riconoscente. Ma ho altri due regali che mi piacerebbe ricevere perché sarebbero di grande consolazione per un prete. Regali che dal punto di vista economico non costano nulla, ma che richiedono fatica ed impegno. Il primo di questi regali è vedere il ritorno a Gesù di tanti ragazzi, giovani e adulti che, dopo un promettente inizio di vita cristiana, si sono raffreddati lungo il cammino della vita. Il secondo è quello di poter vedere una vera comunione tra coloro che sono impegnati nella Comunità. È quello che ha chiesto anche Gesù ai suoi: «Da questo capiranno che siete miei discepoli: se vi amerete gli uni gli altri come io ho amato voi». La prima missione di una Comunità cristiana non è quella di una efficienza organizzativa, pur utile e preziosa, e neppure quella di ottenere brillanti risultati a livello sportivo, pur apprezzabili e gratificanti. È quella invece di dare una vera testimonianza di comunione. Anche il prete è mandato a una Comunità con questo scopo: annunciare la Parola, celebrare i Sacramenti, spronare alla Carità. È stata anche l’ultima preghiera rivolta da San Giovanni XXIII sul letto di morte quel 3 giugno 1963 quando ripeteva fino all’ultimo respiro: «Ut unum sint» («Affinché siano uniti»). Non sono regali facili da ottenere quelli che ho chiesto, perché il Maligno farà di tutto per impedirli. Per aiutarci in questa difficile impresa propongo una favoletta che può aiutarci a capire lo stile da assumere per arrivare a questo traguardo. «Un’estate una famiglia di ricci venne ad abitare nella foresta. Il tempo era bello, faceva caldo, e tutto il giorno i ricci si divertivano sotto gli alberi. Folleggiavano nei campi, nei dintorni della foresta, giocavano a nascondino tra i fiori, acchiappavano mosche per nutrirsi e, la notte, si addormentavano sul muschio presso le tane. Un giorno videro una foglia cadere da un albero: era autunno. Giocarono a rincorrere la foglia, dietro le foglie che cadevano sempre più numerose; ed essendo le notti diventate un po’ più fredde, dormivano sotto le foglie secche. Faceva però sempre più freddo. Nel fiume a volte si formava il ghiaccio. La neve aveva ricoperto le foglie. I ricci tremavano tutto il giorno e la notte non potevano chiudere occhio, tanto avevano freddo. Così una sera decisero di stringersi uno accanto all’altro per riscaldarsi, ma fuggirono ben presto ai quattro angoli della foresta: con tutti quegli aghi si erano feriti il naso e le zampe. Timidamente, si avvicinarono ancora, ma di nuovo si punsero il muso. E tutte le volte che uno correva verso l’altro, capitava la stessa cosa. Era assolutamente necessario trovare un modo per stare vicini: gli uccelli si tenevano caldo l’uno con l’altro, così pure i conigli, le talpe e tutti gli animali. Allora, con dolcezza, a poco a poco, sera dopo sera, per potersi scaldare senza pungersi, si accostarono l’uno all’altro, ritirarono i loro aculei e, con mille precauzioni, trovarono infine la giusta misura. Il vento che soffiava non dava più fastidio; ora potevano dormire al caldo tutti insieme» (da Bruno Ferrero, Il canto del grillo, Torino, Elledici, pag. 54). Gesù direbbe: «Chi ha orecchi intenda». Don Angelo «DA QUESTO CAPIRANNO CHE SIETE MIEI DISCEPOLI: SE VI AMERETE GLI UNI GLI ALTRI COME IO HO AMATO VOI» 3 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA VERSO L’ORDINAZIONE DI DON GIUSEPPE LA FEDE, PRIMA DI OGNI DISCORSO, È L’INCONTRO CON UNA PERSONA CHE MI AMA E CHE INSPIEGABILMENTE MI PREFERISCE Tra i giovani in attesa dell’ordinazione Pubblichiamo l’ultima lettera inviata da don Giuseppe agli amici più cari e che la famiglia ha desiderato far conoscere alla intera nostra Comunità Pastorale che, grata al Signore per il dono pieno di una nuova vocazione sacerdotale, ne gioisce, scorgendovi anche il frutto di tante preghiere, sacrifici e testimonianze. (E.N.) C arissimi amici, era da molto tempo che desideravo scrivervi. Ormai manca pochissimo tempo all’ordinazione sacerdotale! Vivo questo momento con grande attesa e trepidazione. In questi mesi sono successe molte cose, mi limito a raccontarvi le due che maggiormante mi hanno colpito. Il fine settimana del ponte di maggio siamo andati insieme ai ragazzi di Gs (che insieme a Tommaso seguo) in una casa nella Sierra di Madrid, un posto veramente stupendo. L’obiettivo della convivenza era studiare. Insieme a noi sono venuti alcuni giovani di altri gruppi, che negli ultimi mesi abbiamo conosciuto e ai quali i ragazzi si stanno affezionando; in totale eravamo una quarantina di persone. Personalmente sono partito con grande entusiasmo, soprattutto desideravo approfittare del tempo della convivenza per conoscerli meglio, per stare con loro. Sono stati giorni stupendi, i ragazzi sono tornati contenti e io più di loro. Il nostro desiderio era che potessero vedere che la vita è una e che si possono vivere tutti gli aspetti della vita nella stessa maniera: lo studio, il gioco, il calcio, la cucina e addirittura la preghiera. Vedo in loro una profonda divisione e il fatto che possano incominciare a vivere, o per lo meno a intravedere, la bellezza di questa unità mi pare un’esperienza importante. A tutto questo si aggiunge il nostro desiderio di testimoniare loro che la vita con Gesù è molto più bella, ti fa vivere meglio e ti fa godere di tutto quello che può succedere. A questo stiamo educando loro; ci vuole tempo e soprattutto pazienza, ognuno ha la sua storia e i suoi tempi. Tutti noi della casa dedichiamo ai giovani moltissimo tempo, parliamo tanto di loro nelle nostre conversazioni, cerchiamo innanzitutto di conoscerli e di aiutarli, di trovare strade per coinvolgerli nella nostra vita. Mi accorgo sempre di più che la fede prima di ogni discorso è l’incontro con una persona che mi ama e che inspiegabilmente mi preferisce, da qui nasce tutto. L’interesse che alcuni, molti anni fa, hanno avuto per me cerco di viverlo con loro. Tutto questo sarebbe impossibile senza la preghiera e il silenzio. Senza queste due dimensioni della vita il nostro andare incontro alle persone sarebbe vuoto, senza contenuto e soprattutto si correrebbe il grave rischio di portare alla gente 4 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA Ordinazione Presbiterale per l’imposizione delle mani di Prima Messa dei novelli sacerdoti della Fraternità S.Carlo Serata in preparazione alla Prima Messa: compieta, adorazione eucaristica e breve intervento da parte di don Giuseppe. “S.Cecilia” e tutti i sacerdoti concelebranti Lu 16.30 - 18, Ma 18 -20, Me 9 - 11, Ve 16.30 - 18, Sa 9 - 11 i proventi saranno indirizzati alla parrocchia spagnola di Fuenlabrada dove opera don Giuseppe. solamente se stessi. Il risultato di questo è sempre la tristezza, una profonda insoddisfazione e una pretesa verso la gente. Il silenzio che facciamo tutte le mattine (quasi due ore) mi permette innanzitutto di riscoprire l’importanza e la bellezza del rapporto con Dio, mi permette di vivere quello che poi proponiamo alle persone che ci incontrano, bambini, ragazzi, adulti ecc…. Non posso proporre quello che io non vivo, o per lo meno che tento di vivere. La seconda cosa che vi racconto riguarda la vita della casa, che di tutti i mesi passati in Spagna è il fiore più bello, dal quale tutto sgorga. Dio ci sta facendo il dono di poter vivere una profonda e sincera amicizia, fatta di allegria e di correzione reciproca. Come vi dicevo prima passiamo moltissimo tempo insieme e questo ci piace molto, se qualcuno ci invita cerchiamo di andare tutti e quattro, per lo meno in due, e VERSO L’ORDINAZIONE DI DON GIUSEPPE lo stesso se invitiamo qualcuno in casa. Essendo tutti molto giovani ci aiutiamo, ci cerchiamo e condividiamo giudizi, per leggere meglio una situazione che viviamo in parrocchia o per aiutare nel migliore dei modi le persone che ci chiedono un aiuto. Condividere ogni aspetto della vita è ciò che vogliamo. Desideriamo che la missione, anche per quanto riguarda le responsabilità personali che ognuno di noi ha, nasca dalla comunione, dalla vita della casa, dando il giusto spazio ai talenti o alle idee che ognuno di noi ha. Il fratello è un grande aiuto, soprattutto nei momenti di correzione reciproca; mi accorgo che è qualcosa d’indispensabile, anche se nello stesso tempo è doloroso! Il rapporto con quelli che vivono con me mi aiuta a fare in modo che il rapporto con il Signore sia il meno astratto possibile; rispondere a loro, accettare le loro correzioni o correggere è la strada migliore per conoscermi e conoscere chi è Dio! È vertiginoso, ma nello stesso tempo profondamente vero. Dio si fa conoscere, ci viene incontro attraverso la realtà e le persone che ci circondano. In poche parole, sono contento e felice di stare qui. Lentamente mi sto innamorando di questa terra fantastica e del popolo che ci è affidato. Vi abbraccio Pregate per me Beppe, Fuenlabrada, 19 maggio 2016 BIOGRAFIA DI DON GIUSEPPE CASSINA S abato 25 giugno 2016, nella Basilica Papale di San Giovanni in Laterano a Roma, alle ore 15.30 ci sarà l’Ordinazione Presbiterale di don Giuseppe Cassina per l’imposizione delle mani di S. Ecc. Mons. Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla. Don Giuseppe è un nostro concittadino cresciuto nella parrocchia di Santa Maria Nascente. Nato a Desio il 27 gennaio del 1985, ha frequentato la scuola materna San Giovanni XXIII e la scuola elementare Armando Diaz di Meda. Ha studiato alle Medie Inferiori della Scuola Pier Giorgio Frassati di Seveso e alle Medie Superiori del Liceo linguistico Marcello Candia di Seregno. Ha frequentato poi l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, facoltà di Arte, dove si è laureato, dopo la specialistica, in Storia dell’Arte nel dicembre del 2009. Nello stesso anno, nel mese di settembre, è entrato nel Seminario di Roma della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo. Ha compiuto tutto il percorso dei sette anni degli studi teologici, compreso l’anno di Missione, che ha passato nella città di Novosibinski nella Russia Siberiana. Attualmente è in missione in Spagna nella parrocchia di San Juan Bautista della città di Fuenlabrada (Madrid), diocesi di Getafe. Una delegazione della nostra Comunità parteciperà alla sua ordinazione in occasione del pellegrinaggio giubilare a Roma del 23 — 26 giugno prossimi. Sabato 27 giugno 2015, don Giuseppe riceve il diaconato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma 5 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA SANTUARIO DI S. PIETRO DA VERONA - CALENDIMAGGIO 2016 MONS. AUDO, VESCOVO DI ALEPPO, TESTIMONE DELLA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI IN SIRIA La resistenza di un popolo presenza ci consegnano il miracolo di un popolo che risorge dalle ceneri. Questa è la resistenza! Questo è il bene che vince sul male!». E con ammirazione ha proseguito: «Allora resisti! Resisti, perché chi perseguita i Cristiani perseguita Cristo! […] Oggi scegliamo di essere tuoi compagni di cammino, capaci di percorrere le strade di una nuova umanità per suggerire, qui nel nostro mondo, una parola “diversa”, che voi ci state insegnando! Quella pronunciata da tanti martiri, come Pietro da Verona, e da tanti uomini, donne e bambini siriani che hanno creduto alla forza dell’amore, facendoci orgogliosi di poter dire: “Noi siamo un popolo! Noi siamo Cristiani!”». I n vista della festa patronale di Calendimaggio, il Rettore don Alberto Lolli ha invitato sul luogo del martirio di S. Pietro da Verona il vescovo di Aleppo (Siria), S.E. mons. Antoine Audo, presidente della Caritas siriana, testimone di barbarie indicibili e di fedeltà eroica a Cristo nel suo martoriato Paese. L’evento è stato preparato con cura e il presule è giunto accompagnato da Alessandro Monteduro, direttore della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre. Il Santuario, per l’occasione, era uno splendore: l’altare maggiore indossava la tovaglia di pizzo più bella e i reliquiari d’argento di S. Ambrogio e S. Carlo e dei S.S. Gervaso e Protaso, a forma di busto, vegliavano presso il tabernacolo invitando al raccoglimento e alla preghiera. Entrare nel Tempio era come immergersi in un mare rosso vivo come il sangue del Santo che veniva solennemente venerato, dei cristiani uccisi in Siria e di tutti i nuovi martiri: rossa era la stoffa ricamata delle balaustre, rosso il prezioso drappo del pulpito da cui il Vangelo sarebbe stato proclamato dal Rettore, come in Duomo quando presiede l’Arcivescovo; di rosso smagliante erano le composizioni floreali che ornavano l’altare maggiore, quello delle reliquie, l’ambone e la mensa; rossi i paramenti preziosi delle solennità. L’intenso profumo di nardo sublimava il Santuario e avvolgeva, come rito di purificazione, i fedeli stipati in tutti gli spazi. L’atteso Pastore, venuto dal Medio Oriente insanguinato, avanzava benedicendo, visibilmente emozionato. Don Alberto gli ha rivolto un saluto vibrante di commozione e devozione: «Carissimo padre e Vescovo Antoine, benvenuto in questo luogo di memoria e di fede. Qui la vita di un santo ha contagiato la vita di un assassino e racconta ancora a noi oggi che il bene vince il male […], che l’incredulità è vinta dalla fede. Carissimo padre e Vescovo Antoine, la vicenda di questi due uomini ci riporta drammaticamente a quello che il tuo popolo sta vivendo in questi anni di morte e paura, in queste ore nefaste, dove la spada sembra prevalere. Eppure, da questo piccolo angolo di mondo, non solo si fa sentire il clamore della furia umana insieme alle grida degli oppressi, ma con la tua presenza oggi sentiamo anche la tenacia di uomini e donne che con la loro 6 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA Il Vescovo ha presieduto la Celebrazione eucaristica e nell’Omelia (riportata di seguito) ha raccontato il calvario del suo popolo e la determinazione di rimanere in Siria come presenza cristiana. Nel profondo silenzio che ha seguito le sue parole è stato inevitabile il confronto con il “nostro” essere cristiani oggi in Italia, dove si fa festa per l’approvazione di leggi anticristiane: il paragone è decisamente a nostro svantaggio! La Santa Messa è proseguita con intensa partecipazione dei fedeli. Tantissimi si sono accostati all’Eucaristia, mentre la Cantoria aiutava il cuore nel rendimento di grazie. Terminata la funzione, Alessandro Monteduro, appena rientrato dall’Iraq, ha dato cifre terribili relative alla persecuzione dei Cristiani nel mondo: circa duecento milioni! Ha riferito sinteticamente delle situazioni drammatiche delle famiglie, delle sofferenze di bambini e anziani personalmente incontrati nei giorni precedenti; ha poi lasciato la parola ancora al Vescovo di Aleppo per la testimonianza finale, che ha raccontato il lavoro instancabile della Caritas siriana nell’opera di soccorso e ha denunciato l’indifferenza totale degli Organismi Internazionali. Ha ricordato che la loro sopravvivenza fino ad oggi è dovuta esclusivamente agli aiuti inviati dalle Chiese delle Nazioni europee. Ha confermato che la scomparsa della Chiesa Cattolica in Siria sarebbe una grave perdita anche per i musulmani e per tutto il mondo. Ha ricordato che la Siria ha solo sei vescovi che insieme garantiscono continuità di ministero e di servizio per la resistenza della popolazione, che ha perso sette dei ventitre milioni iniziali a causa del terrorismo islamico e delle lotte tra gruppi musulmani. Ha concluso dicendo: «Chiediamo giustizia, corretta informazione e che non si permetta la distruzione della Siria, né l’esodo dei Cristiani per compiacere le Potenze e gli interessi economici dei potenti. Malgrado non ci sia acqua né lavoro, noi, vescovi e sacerdoti, continuiamo a resistere per dare speranza e vita alla nostra gente, affinché i Cristiani rimangano uniti in patria e nel mondo». Grazie, carissimo padre e Vescovo Antoine, per la tua testimonianza! La porteremo nel cuore e ti accompagneremo ogni giorno con la preghiera. Cesarina Ferrari Ronzoni SANTUARIO DI S. PIETRO DA VERONA - CALENDIMAGGIO 2016 L’OMELIA DI S.E. MONS. ANTOINE AUDO, VESCOVO DI ALEPPO (SIRIA) LA TESTIMONIANZA DI SANGUE DI UN POPOLO RADICATO NELLA FEDE NELLA SEQUELA DI CRISTO Anche il popolo siriano scrive “Credo” con il sangue del proprio martirio «[…] Ringrazio don Alberto che, accogliendomi oggi, mi dà la possibilità di pregare con voi. Questo mi provoca una commozione profonda e mi testimonia che, quando si perde tutto, rimane la Chiesa e possiamo ogni tanto ritrovarci tutti insieme, pregare e fare l’esperienza della salvezza che nostro Signore ci dona. Anche oggi non siamo senza aiuto, non siamo soli: c’è il Corpo Santo di Cristo che ci porta, c’è la storia dei martiri e dei Santi che ci accompagna. Tutto questo veramente mi dà il coraggio di continuare il mio servizio di Vescovo. […] Vorrei condividere con voi le sensazioni che mi arrivano da questa festa di S. Pietro da Verona. Ho saputo che è stato ucciso con un colpo di spada sulla testa e poi ha preso il suo sangue colato a terra e ha scritto: “Credo”. Questo è vero simbolo del cristiano: egli “semina” la sua fede con l’esperienza del martirio che è esperienza di vita. La fede non è affermazione di dogmi: la fede si vive. Cristo è presente nella nostra vita quotidiana e, se viviamo con Cristo un rapporto di verità, Egli rimane e ci dà la possibilità di continuare a testimoniare. Chiedo la grazia di essere cristiani veri che, quando parlano, dicono la verità con profonda convinzione. Questa è la nostra esperienza cristiana in Siria e nel Medio Oriente, in mezzo ad una maggioranza musulmana che cerca la propria strada. In questo mondo moderno abbiamo la responsabilità, la grazia di parlare in verità, di essere noi stessi e di dare testimonianza anche quando siamo minacciati, anche se è richiesta una testimonianza di sangue come vediamo oggi. Allora in questa Festa chiedo una particolare grazia per me e per voi: essere cristiani! Questo vuol dire esserlo fino alla fine; questo atteggiamento di verità, di non avere paura e di dire la verità, di rendere testimonianza a Gesù dà senso, dà gioia. Questo rimane!!! Ascoltando nella lettura degli Atti degli Apostoli la confessione di S. Paolo, ho pensato che anche Paolo era presente al martirio di Stefano; a come la fede sia la forza vitale di Stefano e sia passata da Stefano a Paolo e anche a Simone; a come la morte di Santo Stefano sia esattamente uguale all’esperienza di Pietro da Verona nel rapporto con colui che l’ha ucciso, ma anche nell’esperienza di conversione e cambiamento totale di vita. Credo che questa conversione sia il cuore della nostra fede. Non c’è vera vita cristiana senza questo cammino di conversione […]. Per scoprire Cristo, per sapere quello che non sappiamo occorre la richiesta. Così chiediamo ed io prego sempre il Santo Spirito: “Aiutami per seguire il Cristo nella realtà quotidiana e non soltanto nella verità storica dell’Incarnazione […], in ogni persona che aspetta, che cerca Cristo per diventare figlio di Dio ed essere immagine di Cristo”. Prego anche: “Dio, aiutami a scoprire Cristo nel mondo!”. […] Dobbiamo anche chiedere questa grazia: “Santo Spirito, aiutaci a vedere i segni della presenza e della salvezza di Cristo al cuore di questo mondo, al cuore di queste nazioni!”. E se questo mondo dell’Islam oggi è violento, noi cristiani non dobbiamo avere paura, ma coraggio e fiducia radicati nella fede, nella sequela di Cristo! Sull’esempio di S. Pietro martire scriviamo “Credo” nel sangue con un’esperienza viva e la testimonianza concreta di un incontro personale con Cristo morto e risorto. Chiediamo a Lui la grazia di ascoltare la parola di Dio e chiedere conversione e cambiamento. Soltanto lo Spirito Santo ci dà questa possibilità e questa Festa è un momento di grazia e di amore. Ad Aleppo ascolto sempre la voce dei giovani che partono perché non c’è lavoro, per non rischiare di morire, per cercare sicurezza, per scappare dalla povertà presente dappertutto. […] Non hanno più amici perché tutti sono partiti e anch’essi vogliono andare in Australia, in Germania. È un fatto che si ripete ogni giorno. Nello stesso tempo, per esempio nella Settimana Santa e a Pasqua, ad Aleppo abbiamo fatto l’esperienza di vedere le chiese tutte piene, un’esperienza di speranza: eravamo di nuovo tutti insieme per celebrare la Pasqua di Cristo con fiducia, con grande gioia ed è paradossale che, malgrado siamo rimasti in pochi, possiamo radunarci insieme, pregare insieme, avere un atteggiamento di solidarietà, di carità. E facciamo “esperienza” — non è questione di numero, ma una testimonianza — “della verità” della preghiera e della fede, ricordiamo l’importanza del condividere insieme la presenza “viva” della nostra fede. […] Fratelli e sorelle, oggi iniziamo il mese di maggio: in Siria in questo mese celebriamo con grande gioia la Santa Madre di Dio e diciamo il Rosario, cantiamo le Litanie. Le chiese sono piene e chiediamo il soccorso della Santa Vergine. Personalmente credo che la pace verrà per Sua intercessione. Le donne siriane indossano un abito di colore blu per indicare che sono sotto la Sua protezione. […] Chiediamo anche a S. Pietro da Verona una grazia particolare per continuare il nostro cammino e per poter scrivere anche noi con fede e con il sangue “Credo”! Vi ringrazio per l’accoglienza». • 7 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA FESTA PATRONALE PARROCCHIA MADONNA DI FATIMA FESTA MADONNA DI FATIMA Una settimana densa di incontri, preghiera, musica e allegria L a festa della nostra Parrocchia è iniziata giovedì 05 maggio, solennità dell’Ascensione, con la Santa Messa e la seguente adorazione del SS. Sacramento. Invitati speciali della serata i bambini che pochi giorni prima avevano celebrato la Prima Comunione, che hanno quindi avuto la possibilità di accostarsi per la seconda volta all’Eucarestia in un momento così particolare. Bambini ancora protagonisti sabato 06 maggio: dopo la tradizionale biciclettata per le vie del quartiere, tutti in Oratorio per un pomeriggio di giochi organizzati dalla nostra Società Sportiva: nei vari stand preparati nel campo da calcio ragazzi di ogni età si sono cimentati in sfide ai rigori, gimkana, tiro ai barattoli con palline, freccette e tiri liberi… il tutto sotto l’impeccabile guida dei nostri allenatori, a cui va un doveroso ringraziamento!!! Alla sera, invece, chi ha gustato i deliziosi piatti della nostra cucina ha potuto godere della musica del gruppo Geriatrix & Friends, che ha allietato la festa con successi vecchi e nuovi, e delle opere del pittore Graziano Ferrari, esposte sabato e domenica nella saletta adiacente al Salone Polivalente: meraviglie che hanno lasciato a bocca aperta tutti i visitatori! Clou della festa la giornata di domenica: l’energia ha iniziato a farsi sentire fin dalle prime ore del mattino, quando un buon gruppo di ragazzi si è diretto alla Chiesa del quartiere Gorla di Milano (precedente parrocchia di Don Angelo) per accendere la fiaccola votiva da portare a ritmo di corsa fino alla nostra parrocchia. Con fatica, sudore ma anche risate, divertimento ed entusiasmo, i ragazzi hanno corso fino a Meda Sud e hanno accesso il fuoco simbolico davanti alla nostra Chiesa prima della Santa Messa solenne delle ore 11. La festa è poi proseguita con il tradizionale pranzo in grande stile organizzato dal Gruppo Cucina, che con dedizione e impegno ha preparato un menu coi fiocchi, coronato dalle grandi torte per festeggiare l’ottantesimo compleanno di Don Angelo e il cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale di Don Luigi. Il pomeriggio è poi trascorso tra gioia e risate grazie ai giochi di cortile organizzati sempre dalla Società Sportiva (tiro alla fune, bandiera, corsa nei sacchi, palla tra due fuochi, …) e alla maestria di due abilissimi trucca-bimbi e del nostro immancabile clown, che ha realizzato animali di ogni tipo con semplici palloncini... divertimento assicurato! Prima di cena altro momento musicale: la Santa Cecilia Junior Band ha animato l’atmosfera in oratorio con brani di vario genere, dimostrando le grandi doti di questi piccoli orchestrali. La sera di nuovo tutti a “leccarsi i baffi” in Salone per la cena e poi di nuovo giochi con il Cruciverbone finale e l’estrazione dei numeri vincenti della sottoscrizione a premi. Per tutto il weekend il banco vendita ha offerto a chi ne ha saputo apprezzare il valore oggetti di ogni tipo (libri, abiti, gioielli, fiori, …), mentre la pesca di beneficenza ha attirato grandi e piccini con i suoi ricchi premi. A chiudere la settimana di festa due momenti di intensa spiritualità: la S. Messa a suffragio dei defunti della Parrocchia di giovedì 12 maggio e la S. Messa seguita dalla processione con la statua della Madonna di venerdì 13 maggio, an- 8 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA niversario della prima apparizione della Madonna di Fatima: la recita del Santo Rosario intervallata da brani suonati dalla Banda Santa Cecilia ha accompagnato il percorso attraverso le vie del nostro quartiere fino all’arrivo in Chiesa, dove don Piero ha concluso la funzione con una benedizione solenne. Sono state giornate di vera festa, favorite da un caldo sole primaverile e rese speciali da quanti hanno collaborato alla loro realizzazione… nulla sarebbe potuto andare meglio di così! Daniela e Valentina MISERICORDIA E PERDONO: DUE SERATE DI MEDITAZIONE E APPROFONDIMENTO C hi quest’anno ha organizzato la nostra festa patronale ha pensato di farci un regalo speciale: due momenti di toccante riflessione a cavallo tra attualità, fede e storia. Nelle serate di venerdì 06 e lunedì 09 maggio abbiamo infatti posto il nostro sguardo sul mondo delle carceri grazie alla meditazione di don Augusto Panzeri, cappellano della casa circondariale di Monza, e alla testimonianza di Franco Bonisoli, brigatista poi dissociatosi, che si è raccontato di fronte a un salone gremito di ascoltatori attenti e partecipi. Don Augusto Panzeri ha posto l’accento sul tema della sofferenza che il reato reca alle persone. Spesso i detenuti, soprattutto se tossicodipendenti, vedono solo la sofferenza legata a se stessi e alle loro famiglie, alla loro vita da reclusi, lontano dagli affetti e dalla libertà, ma perdono di vista il dolore provato dalle vittime e dai loro cari, rendendo così banale il male. Anche Bonisoli ha dato il suo sguardo sul tema delle vittime, che agli occhi del brigatista erano viste come simboli, ruoli, funzioni, a cui veniva negata l’umanità, così come veniva negata l’umanità anche della persona stessa che compiva il reato perché non veniva più riconosciuta l’umanità che si aveva di fronte. Rivelatore per l’ex brigatista è stato il contatto con la normalità e con le persone della vita reale, quando gli è stato concesso il passaggio dal carcere duro a un regime carcerario meno rigido: in questo modo ha avuto la possibilità di dialogare con le istituzioni e con la società carceraria e civile, ricostruendo così legami che prima erano spezzati. Quello per cui don Panzeri lavora e combatte ogni giorno è risvegliare nelle persone la nostalgia e il senso del bene, per riportare a galla il ricordo e il desiderio di rapporti veri. Ciò che può aiutare anche in questo caso è il confronto con l’esterno, richiesto spesso dai detenuti stessi. Ma per alcuni di loro, una volta fuori dal carcere, è difficile mantenere la libertà, perché per i detenuti non è semplice ristabilire dei legami positivi e reinserirsi nel mondo del lavoro. La scuola carcera- ria non è sempre frequentata con impegno e costanza e questo non facilita l’acquisizione di competenze da spendere nella vita reale: è più facile ricreare la vita di strada all’interno della casa circondariale, che studiare e costruirsi una possibilità di riscatto. E allora è necessario un cambiamento sia nel regime carcerario, sia nella mentalità di ciascuno di noi, ma questo non potrà avvenire se si continuerà a pensare al carcere solo come a un mondo a parte, lontano dalla vita. Invece l’incontro con l’altro libera, allevia le sofferenze delle vittime e disarma chi ha commesso il reato, come ha raccontato Bonisoli in riferimento alle sue esperienze di dialogo con le famiglie delle vittime delle violenze brigatiste. Come ha ricordato don Panzeri, la morte è morte, è male per entrambe le parti e bisogna avere il coraggio di pregare per tutti, senza distinzioni e differenze, per andare oltre, per non essere più legati al passato e guardare così al futuro. Veronica 9 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA DOMENICA 22 MAGGIO - ORATORIO IN FESTA FESTA CHIUSURA ATTIVITÀ DELLA PASTORALE GIOVANILE Domenica 22 maggio i giochi illuminati dal sole all’oratorio di San Giacomo 10 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA DOMENICA 22 MAGGIO - ORATORIO IN FESTA 11 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA ADOLESCENTI MILANO: TERRA PROMESSA PER UNA SERA Gli animatori della nostra Comunità a Milano per la presentazione dell’Oratorio Feriale 2016 Q ual è il tema di quest’anno dell’Oratorio feriale? La proposta educativa promossa dalla Fondazione Oratori Milanesi ha come titolo Perdiqua — Si misero in cammino: attraverso l’esperienza dell’Esodo del popolo di Israele potremo capire che la vita ci mette in cammino e ci chiede ogni giorno di non arrenderci, perché c’è chi percorre la strada con noi. Venerdì 20 maggio io ed altri ragazzi in qualità di animatori siamo andati a Milano con il treno per assistere alla presentazione del tema. Partendo dai Navigli e giungendo fino al Duomo, abbiamo percorso le vie del centro lungo un itinerario in più tappe che ha evocato il viaggio del popolo di Israele. Abbiamo, quindi, attraversato simbolicamente i luoghi percorsi dal popolo di Israele 12 dall’Egitto alla Terra Promessa, oltrepassando il Mar Rosso, vivendo l’esperienza del deserto, lasciandoci orientare e guidare dalla presenza di Dio sul monte. In ogni tappa gli animatori ci hanno proposto momenti di riflessione, balli e simpatiche scenette! In piazza Duomo è stato organizzato lo spettacolo conclusivo. Tutti i ragazzi, seguendo gli animatori sul palco allestito davanti alla Cattedrale, erano invitati a cimentarsi in tanti nuovi balli tra cui, ovviamente, la sigla di questo Oratorio estivo. Questa canzone ha caratterizzato tutto il nostro cammino. Gli animatori che abbiamo incontrato nelle diverse tappe l’hanno ballata tante volte, ma sempre con molta energia. Tanto atteso è stato l’arrivo dell’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, e con sorpresa sul palco è salito anche Javier Zanetti, uno dei più grandi giocatori della storia dell’Inter, che ci ha fatto gli auguri per questo Oratorio feriale. Nel momento di preghiera finale l’Arcivescovo ha spiegato che il tema del viaggio, simbolo della vita, si può affrontare in due modi: da pellegrini o da vagabondi. I vagabondi sono persone che vanno tanto per andare, presi da una attrattiva istintiva. I pellegrini invece sono persone che vanno verso una meta e l’uomo cammina bene solo quando sa dove andare. Durante un viaggio ci sono cose belle e meno belle, c’è il rischio, il pericolo, si incontrano gioie, dolori, angosce, speranze. L’importante è scegliere la strada dell’amore. Se uno non si lascia amare non impara ad amare. L’amore arriva quando si riconosce l’altro come altro e lo si lascia essere per quello che è. Bisogna imparare la strada dell’amore che si gioca nei rapporti quotidiani, in tutti i rapporti. Gesù ci ha amato dando la vita per noi. Imparando da questo amore, la vita diventa più bella. Il cardinale, poi, ha aggiunto: «Vi auguro che in ognuno di voi si faccia strada l’amore che è Gesù Cristo». È stato un momento molto piacevole. COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA Tutti quei ragazzi riuniti insieme sotto la Madonnina della Cattedrale erano lì con l’obiettivo di rallegrare l’estate di tutti i bambini e rendersi disponibili ad educarli e accompagnarli in un viaggio in cui non dobbiamo avere paura, perché nel cammino siamo guidati: c’è chi ci precede e ci sta accanto per dirci in ogni occasione: «Perdiqua». Zaino in spalla e… un po’ stanchi siamo ritornati a casa, ma il nostro viaggio è appena iniziato! Vittoria I l 20 maggio 2016 l’oratorio di Meda e altri della nostra Diocesi si sono ritrovati a Milano per un percorso divertente ma allo stesso tempo formativo riservato agli animatori dell’ormai imminente Oratorio estivo. Il tema di quest’anno è Perdiqua — Si misero in cammino e si basa sul viaggio degli Ebrei che scapparono dall’Egitto guidati da Mosè per arrivare alla Terra Promessa. La nostra esperienza era divisa in due parti: nella prima — un itinerario dalla Darsena al Duomo — abbiamo attraversato cinque ambientazioni che rimandavano ai luoghi che gli Ebrei hanno percorso per arrivare alla Terra Promessa; nella seconda — alla sera in Piazza Duomo — abbiamo ballato, cantato e, per concludere al meglio, abbiamo ascoltato i consigli dell’Arcivescovo Angelo Scola, che ci ha parlato del nostro ruolo all’Oratorio estivo, importante sia per le famiglie, sia per i ragazzi di tutte l’età. Questa esperienza per me è stata molto bella perché ho conosciuto altri ragazzi come me e ho ampliato le mie conoscenze sui compiti dell’animatore. Colori, musica e armonia si liberavano nell’aria come una sinfonia e le parole ci sfioravano come una dolce brezza d’estate. È stata un’esperienza che consiglio a tutti i futuri animatori! Susanna e Irene COSCRITTI CLASSE 1966 MEDA66 FESTEGGIA I CINQUANT’ANNI A ROMA IN UDIENZA GIUBILARE DA PAPA FRANCESCO Condividere per raddoppiare È da mesi che ci stavamo preparando a questo viaggio molto importante per festeggiare i nostri cinquant’anni. Con grande impegno la nostra organizzatrice, Marcella Rocca, ha provveduto a prenotare l’udienza, organizzare il viaggio e il pernottamento e anche a preparare gli striscioni, di cui uno aveva la scritta: «La gioia se condivisa raddoppia»: questo è stato lo spirito che ci ha accompagnati dal Santo Padre. Venerdì 13 maggio ci siamo ritrovati alla Stazione Centrale di Milano in ventisette (due ci avrebbero raggiunto in serata). Arrivati a Roma, io e altre cinque coscritte ci siamo recate in Prefettura per il ritiro dei biglietti, mentre gli altri hanno potuto visitare la città. Era stato presentato un programma molto intenso per i tre giorni a Roma: tutto era facoltativo, tranne tre appuntamenti: la cena del venerdì sera, l’udienza del Papa e la Porta Santa. Sabato mattina 14 maggio ore 06,30 eravamo tutti pronti per andare in piazza San Pietro: l’emozione era forte e non ci siamo fatti intimorire dalla pioggia. Come prima cosa Papa Francesco ha visitato gli infermi in aula Paolo VI, poi ha salutato i sessantamila pellegrini in piazza. Nel suo discorso Papa Francesco ha spiegato che tra i vari aspetti della misericordia vi è la pietà, da non confondere con il pietismo. Ha fatto notare che oggi le persone hanno più compassione per gli animali, mentre si rimane indifferenti davanti alle sofferenze dei fratelli. Un Papa semplice che dice la verità su quello che accade ai nostri giorni! È stato emozionante condividere l’udienza del Papa con gente di ogni nazionalità. Terminata l’udienza, nel pomeriggio attraversando via Conciliazione ci siamo recati per il pellegrinaggio alla Basilica di San Pietro, dove il nostro gruppo con una semplice croce ha raggiunto la Porta Santa. È questo un segno che la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Domenica 15 maggio abbiamo visitato le bellezze di Roma, rientrando a Milano stanchi ma contenti alle ore 21,10. TESTIMONIANZE: «Il piacere di condividere, ecco quale è stato il resoconto di questo viaggio. Seppur la vita di ognuno sia differente dagli altri, i momenti di condivisione hanno dispensato la gioia di far parte di un gruppo, di sentirsi uniti, accumunati dalla gioia della vista del Santo Padre». Pierre Busnelli «Mi è piaciuto molto il pellegrinaggio alla Porta Santa: siamo arrivati alle ore 17,00 in via Conciliazione, dove ci hanno dato una croce da portare ed un foglietto con le preghiere e le letture. Avevamo cinque stazioni: Deborah leggeva le letture, poi ci siamo incamminate e Roberta ha iniziato ad intonare i canti e con gioia tutto il gruppo cantava e pregava. Avevo già provato questa esperienza col Decanato alla Porta Santa di San Pietro Martire a Seveso con tutti i parroci, ma con i miei coscritti era totalmente diverso, più sentito». Marcella Rocca «Pellegrinaggio breve ma intenso, soprattutto dal punto di vista spirituale, che ci fortificherà per i prossimi cinquant’anni». Luca Panzeri «Sabato giornata ricca di emozioni, con i coscritti del ‘66 a piazza San Pietro in 4^ fila. Mentre passava il Santo Padre ho alzato le braccia per salutarlo; lo stimo moltissimo, è una persona semplice ed umile». Tina Viganò Marcella Rocca è da dieci anni che organizza le cene della classe 1966 con la collaborazione di alcuni coscritti. Questo weekend è stato il più impegnativo in assoluto, ma la sua gioia immensa è quella di far incontrare i coscritti che per vari motivi non si vedono da tanti anni o che hanno cambiato residenza, come la nostra coscritta Marila Meroni, che attualmente risiede in provincia di Vicenza: si è unita a noi ed è stata felicissima di ritrovare tanti amici. Alcuni invece risiedono nei comuni limitrofi a Meda. Prossimo appuntamento la consueta cena a novembre. Per chi si volesse aggiungersi a questo stupendo gruppo chiamare cel.3392918537 I coscritti classe ‘66 — Meda 13 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA DOMENICA 29 MAGGIO - PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI EUCARISTIA: DONO GRATUITO PER L’UOMO Un momento intenso di adorazione, contemplazione e meditazione L a processione eucaristica è un atto di fede che concorre a suscitare l’adesione fedele del popolo di Dio al mistero della presenza e della misericordia del suo Signore. Quest’anno avremmo dovuto percorrere alcune vie della parrocchia di S. Maria Nascente. Il tempo inclemente ha però consigliato di svolgere la celebrazione all’interno della chiesa parrocchiale. È stato un momento intenso in cui siamo stati invitati all’adorazione, alla contemplazione e alla meditazione davanti al Santissimo Sacramento esposto sull’altare. I testi scelti per vivere questo incontro si sono collegati al cammino di grazia del Giubileo straordinario della Misericordia e al percorso di preparazione al XXVI Congresso Eucaristico Nazionale (Genova 15 — 18 settembre 2016) dal titolo: «Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro». Attraverso quattro indicazioni ci siamo così avvicinati a comprendere quanto «l’Eucaristia sia sorgente della missione»: • L’Eucaristia e la missione misericordiosa del Figlio. In forza del sacramento del pane e del vino Gesù continua a donare la sua vita per l’umanità: dona se stesso. Di fronte a questo mistero di amore la ragione umana tocca la sua finitezza e si apre allo stupore riconoscente e grato. • L’Eucaristia, dono di misericordia. Il pane, di cui l’uomo può vivere, non può esser solo frutto dei suoi sforzi: il vero pane della vita può esser solo un dono che si riceve. Nell’Eucaristia riscopriamo, dunque, di essere poveri che vivono di un dono gratuito, il quale non rende inutile il nostro impegno, ma lo rende possibile e sensato. • L’Eucaristia per una Chiesa in uscita. Come potrebbe l’amore di Dio essere testimoniato in un contesto di divisioni, di contese o di protagonismi? Per questo, se vogliamo che l’Eucaristia imprima alle nostre comunità un vero slancio missionario, è importante correggere l’individualismo religioso che ci insidia. • Eucaristia sul mondo. Realmente l’Eucaristia sa di cielo e sa di grano. Così bisogna che sia anche il lavoro di ogni giorno: esso ha il sapore della fatica della terra, ma deve poter avere anche il sapore dell’amore con cui lo facciamo, collaborando con Dio al disegno immenso della creazione. Con questo rito si sono concluse anche le Giornate Eucaristiche, che erano iniziate la sera di giovedì, solennità del Corpus Domini, con la Messa celebrata in Santuario e la successiva adorazione. Pinuccia ACLI MEDA SETTANT’ANNI DI PARTECIPAZIONE POLITICA FEMMINILE L’importante contributo offerto alla stesura della Costituzione Q uesto è il tema dell’incontro pubblico promosso dal circolo Acli di Meda, con il patrocinio del Comune di Meda, che si è tenuto venerdì 10 giugno nella Sala del Consiglio comunale nell’ambito delle iniziative per la ricorrenza del settantesimo anniversario della Repubblica Italiana. Relatrice è stata la professoressa Elena Riva, docente di Storia Moderna e Contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, del cui intervento offriamo un sintesi. Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani, di en- 14 trambi i sessi e maggiori di 21 anni, vennero chiamati alle urne per eleggere i componenti dell’Assemblea Costituente (la prima da quando il paese era nato nel 1861) e per votare il referendum che avrebbe stabilito se l’Italia sarebbe stata una Repubblica o una Monarchia. La straordinarietà di quell’evento fu subito evidente: non si trattò solo di scegliere democraticamente e liberamente i propri rappresentanti dopo un lungo periodo di dittatura, ma anche di aprire le porte della partecipazione politica a quella parte di popolazione che mai COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA aveva potuto esercitare il proprio diritto di rappresentanza, ossia le donne. Nonostante le lunghe e dolorose battaglie che dalla seconda metà dell’Ottocento avevano combattuto donne e uomini in tutta Europa per l’allargamento del suffragio universale, in Italia era ancora largamente diffusa l’idea (e non solo tra gli uomini) che la componente femminile non potesse partecipare alla vita politica a causa della sua caratteristica “emotività”, la quale avrebbe potuto turbare gli affari di Stato. Finalmente il 2 giugno del 1946, in un ACLI - MEDA paese ridotto in macerie e in miseria dalla dittatura e dalla guerra, ventuno donne su un totale di cinquecentocinquantasei deputati furono elette all’Assemblea Costituente, conquistando così la libertà di scegliere e di esprimere i propri ideali. Nove erano comuniste, nove democristiane, due socialiste e l’ultima eletta tra le fila dell’Uomo Qualunque. Alcune erano laureate, molte di loro insegnanti, qualche giornalista pubblicista e una casalinga. Per la maggior parte di loro determinante era stata la partecipazione alla Resistenza. Alcune divennero famosissime come Nilde Jotti, Teresa Mattei e Angelina Merlin, altre furono presto dimenticate, nonostante il loro ruolo da pioniere. In questa conferenza la professoressa Riva ha cercato di restituire la voce a queste grandi protagoniste della storia del nostro Paese, evidenziando il loro importante contributo non solo all’emancipazione femminile, ma soprattutto alla vita democratica dell’Italia repubblicana e alla stesura della nostra Costituzione, sottolineando il loro fondamentale ruolo svolto per quanto concerne il diritto di famiglia, il lavoro femminile e l’istruzione. Senza dimenticare che ben quattro di queste elette si erano formate presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in quegli anni grande fucina della classe dirigente di tutto il paese. Circolo Acli di Meda IL CIRCOLO ACLI DI MEDA Con il patrocinio nella ricorrenza del 70° anniversario della Repubblica Italiana organizza SETTANT'ANNI DI PARTECIPAZIONE POLITICA FEMMINILE Relatrice: Prof.ssa ELENA RIVA Docente di Storia moderna e contemporanea Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano 10 GIUGNO 2016 - ORE 21.00 SALA CONSIGLIARE - COMUNE DI MEDA http://www.aclimeda.it SOGGIORNO MARINO A.C.L.I. Di anno in anno sempre una bellissima esperienza I l bel tempo, anche se in alcuni giorni un po’ ventoso, ha favorito il soggiorno marino del gruppo ACLI a Marina di Castagneto Carducci, in Toscana, presso l’ottimo hotel “I Ginepri” che, come ogni anno, ci accoglie con simpatia, cordialità e attenzione per farci passare quindici giorni nel miglior modo possibile. Anche quest’anno il periodo di soggiorno, oltre ad averci dato la possibilità di fare ginnastica mattutina, aderire alle varie proposte (giochi a carte, spettacoli serali, tornei, tombole, prove culturali) e di goderci il sole e l’aria salubre in riva al mare accantonando gli affanni e le preoccupazioni e condividendo con amici e amiche un po’ del nostro tempo, ci ha permesso di partecipare a diverse iniziative ed escursioni. Giovedì 19 maggio: visita alla bellissima città di Pisa. Con un trenino abbiamo costeggiato il lungarno per arrivare nella famosa Piazza dei Miracoli, dove abbiamo potuto ammirare i vari monumenti presenti: Torre pendente, Duomo (con la possibilità di accedere alla Porta Santa in occasione del Giubileo della Misericordia), Battistero e Camposanto. Domenica 22 maggio: visita guidata di Bolgheri con il famoso Viale dei Cipressi celebrato da Carducci in una sua famosa poesia. Giovedì 26 maggio: tradizionale torneo di bocce e merenda presso la struttura gestita dagli anziani di Castagneto Carducci che, come ogni anno, ci ospitano per passare alcune ore in amicizia. Dopo la serata di domenica dedicata alle premiazioni con premi per tutti, lunedì 30 ci siamo dati appuntamento per il prossimo anno con la torta dell’arrivederci preparata dallo chef dell’hotel, che ha voluto ricordare anche il settantesimo anniversario di fondazione della sezione ACLI di Meda. Durante il soggiorno abbiamo avuto la gradita visita dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Castagneto Carducci e del nostro Sindaco Gianni Caimi, che ha donato ai partecipanti il libro di Felice Asnaghi Famiglie di Meda. Sono venuti a trovarci anche l’Assessore Marcello Proserpio e il Consigliere Vermondo Busnelli. Martedì 31 siamo tornati alle nostre case con un po’ di malinconia, ma felici per aver trascorso quindici giorni ritrovando persone con le quali abbiamo condiviso la gioia di stare insieme, dandoci appuntamento a breve per ricordare i bei momenti trascorsi e all’anno prossimo per ritrovarci tutti a passare un po’ del nostro tempo condividendolo con altri in un clima di amicizia. Un grazie alle ACLI che ogni anno ci danno l’opportunità di vivere questa bellissima esperienza. A.M. 15 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA CONSIGLIO PASTORALE DELLA COMUNITÀ CONSIGLIO PASTORALE DEL 20 MAGGIO 2016 XXX Il Consiglio Pastorale della Comunità S. Crocifisso si è riunito XXX venerdì 20 maggio 2016 alle ore 21,15 presso la parrocchia Madonna di Fatima per discutere il seguente odg: • Documento predisposto da don Tommaso: riflessioni dei Consiglieri e delle Commissioni pastorali • Varie ed eventuali. Ha presieduto il Consiglio don Piero Allevi e ha svolto il compito di moderatore Fabio Sgaria. Dopo la recita di compieta, il moderatore ha invitato a passare alla trattazione del primo punto all’ordine del giorno. Ha preso la parola Rosa Busnelli a nome della Commissione Famiglia. Partendo dal Magistero del Papa e dall’Inno alla Carità di San Paolo, la Commissione ha sottolineato che tutte le famiglie sono accomunate dalla presenza, al loro interno, dell’amore. Renderle soggetto di evangelizzazione è far loro: • prendere coscienza di tutto il bene e di tutte le potenzialità di cui sono portatrici; • chiedere una testimonianza quotidiana del loro modo di vivere e costruire relazioni fraterne; • attivare percorsi che le aiutino ad aprire agli altri l’offerta di se stessi che vivono continuamente al loro interno; • ripensare la pastorale favorendo occasioni in cui possano partecipare unite (es. creare in chiesa spazi in cui i bambini possano partecipare con i genitori all’eucarestia senza disturbare l’assemblea, usare uno stile adatto a tutti, testi semplici, canti giovani, …); • creare percorsi comuni di catechesi in cui i genitori possano accompagnare i figli; • rilanciare i gruppi famiglia invitando i partecipanti ai corsi in preparazione al matrimonio a proseguire il cammino iniziato; • curare maggiormente l’aspetto della comunicazione perché i messaggi possano arrivare a tutti e trasmettere il calore e l’entusiasmo del vivere insieme; • incoraggiare le famiglie ad essere presenti nella vita della Comunità per permetterle di avere un respiro più ampio. È intervenuta Pinuccia Orsi con una breve riflessione personale legata al suo attuale modo di vivere la famiglia, a cui ha fatto seguire quella della Commissione liturgica che, facendo riferimento al Card. Scola, considera come primo interlocutore la famiglia naturale, quella svelata dalla Rivelazione contenuta nei racconti biblici della creazione, confermata e suggellata da Cristo in Terra e assunta dalla Chiesa cattolica come cellula fondamentale della società. Quella, cioè, che rimanda alla Santa Famiglia di Nazareth. Dei diciotto ambiti elencati dal Vescovo nella lettera pastorale in cui la famiglia può essere coinvolta in azioni pastorali concrete, la Commissione Liturgica ne ha elencati alcuni più attinenti alla propria azione pastorale: • la preghiera al mattino, alla sera e a tavola; • la consapevolezza della propria ininterrotta responsabilità educativa (si educa per osmosi); • l’importanza e la cura della benedizione delle case (ndr: e nei rioni); • l’educazione dei figli (a partire dal battesimo), sostenendo il cammino dell’iniziazione cristiana nella sua integralità e la rilevanza della famiglia nella comunità educante che si sviluppa nell’ambiente dell’oratorio; • la comunione ai malati etc. Ha ritenuto inoltre importante per l’educazione al pensiero di Cristo l’utilizzo di strumenti di lettura che si riferiscano correttamente al Magistero e una maggior diffusione della stampa 16 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA cattolica rimotivando e ridefinendo il ruolo della Buona Stampa nelle Parrocchie della Comunità. Ha considerato auspicabile che le Omelie delle Messe domenicali traggano ed offrano dalla Parola di Dio proclamata nelle letture spunti di riflessione cristiana su fatti di attualità. Ha condiviso l’importanza di favorire la partecipazione delle famiglie alla S. Messa e agli altri momenti religiosi o pastorali e ha sottolineato l’importanza di aiutare la famiglia a vigilare affinché venga data, negli ambienti della scuola e in tutte le altre realtà educative e formative, un’educazione non contraria e comunque rispettosa dei valori e della sensibilità cristiani. Gianni Paccagnella ha esposto la riflessione della Commissione Missionaria, che condivide la convinzione che il Vangelo è già in atto nelle famiglie cristiane, ma deve essere riscoperto nella vita di ogni giorno superando difficoltà di ordine culturale e sociale. Ha ricordato al Consiglio di aver approfondito, nel corso dell’anno, il tema dell’accoglienza e del coinvolgimento con i poveri e ha dichiarato di voler proseguire, con le famiglie, la cura delle relazioni buone con Dio e con gli altri. Chiara Giorgetti ha raccontato di come i docenti della scuola parrocchiale sentano molto vicino al proprio vissuto il tema proposto. Infatti tra scuola e famiglia la relazione è stretta. Stimolati dalla riflessione proposta, nel prossimo anno scolastico lavoreranno con i bambini sul valore dell’ascolto e della pazienza e sull’educare all’uso del linguaggio. L’itinerario educativo verrà condiviso con le famiglie e sarà realizzato senza invaderne il campo e rispettandone tempi ed ambiti. Il moderatore ha letto il contributo del Movimento Terza età che si propone, attraverso i suoi incontri e le sue iniziative, di aiutare gli anziani a diventare soggetto dentro la famiglia e la Comunità. Nella relazione si legge infatti: «Pur nella nostra pochezza… abbiamo Gesù con noi e quindi, oltre ad essere sale e lievito, siamo anche “Luce del mondo”, luce nel mondo, luce per il mondo… dobbiamo aiutare i componenti delle nostre famiglie a cambiare da oggetti a soggetti, con la testimonianza della vita che deve essere sempre più la “luce messa sul moggio perché illumini tutta la casa” e, nello stesso tempo, “lievito e sale” che aiutino a camminare e a ingrandire la propria fede». Il Movimento si è proposto di aiutare gli anziani ad «avere quella libertà, responsabilità, diritto e dovere di annunciare il Vangelo nei rapporti con gli altri con discrezione, di nascosto, come fanno “il lievito” e “il sale” che non si vedono, ma lavorano all’interno della pasta e senza di essi il cristianesimo risulta immangiabile». Sono quindi intervenuti singoli consiglieri: Mirko Schiavolin ha affermato di considerare la famiglia un avamposto che deve affrontare il mondo e confrontarsi con realtà che non hanno a che fare con noi. È una realtà a cui non si può pensare saltuariamente, ma con un impegno quotidiano. Una realtà che si muove in tempi sempre più veloci, che è sempre in rincorsa. Don Angelo ha avanzato la proposta di qualche incontro da tenersi in ottobre sul tema della famiglia con docenti delle facoltà teologiche e ha invitato a instaurare relazioni belle tra famiglie e a riscoprire il valore degli inviti coinvolgenti. Diana Villa ha suggerito come la famiglia possa diventare soggetto nel momento in cui viene coinvolta e le si chiede aiuto e come l’informalità, il sentirsi e far sentire a casa aiuti a costruire i rapporti. Suor Gianfranca ha condiviso l’urgenza di essere aderente alla realtà e la realtà mette in luce la lontananza delle famiglie dalle nostre convinzioni e dal nostro vissuto e ciò rende difficile il cammino che la CONSIGLIO PASTORALE DELLA COMUNITÀ XXX Comunità pensa di fare. Fabio Sgària ha puntato l’attenzione sull’importanza di essere più comunità, in modo da condividere XXX la propria vita con l’altro ed essere presente anche nei momenti difficili (dolore, lutto, malattia, perdita del lavoro), sul pregare in famiglia e sul proporre alle famiglie che si incontrano per i Battesimi un’amicizia che possa continuare. Don Piero, collegandosi al tema del Battesimo, ha proposto innanzitutto una riflessione sul fatto che pochissime famiglie che lo chiedono rispecchiano “la Santa Famiglia di Nazareth” anche se, nel farlo, tutte si dicono credenti e chiedono, per i loro bambini, l’immissione nella vita della chiesa. In secondo luogo ha invitato a considerare i cammini famigliari già avviati nella nostra Comunità. Esistono infatti due gruppi di famiglie che si ritrovano con regolarità e si confrontano alla luce della Parola di Dio. Il primo gruppo è seguito da don Tommaso ed è al momento composto da quindici famiglie; il secondo, seguito fino allo scorso anno da don Cristiano, è composto da sei giovani famiglie, anche con bimbi piccoli. Entrambi sono aperti ad accogliere quanti vogliono condividere un cammino di ascolto e condivisione. Chiara Giorgetti ha riportato l’attenzione sull’importanza di raggiungere i luoghi dove le persone vivono, di conoscere la realtà per non sprecare energie che comunque non abbondano e Gabriele Cazzulani ha invitato a cercare di capire senza giudicare, a non essere farisei per non ripetere l’errore di far scappare la gente. Don Mattia ha affermato che, di fronte alla varietà, occorre qualche criterio per affrontarla. Nella Chiesa si diventa soggetto di evangelizzazione quando alle spalle c’è un sacramento (il battesimo per tutti, il matrimonio per la coppia, …) e ha chiuso la discussione rilanciando una domanda: «Quali criteri possiamo darci per mettere al centro la famiglia?». Per il secondo punto all’odg è stato comunicato che dal prossimo ottobre inizierà presso il Centro Pastorale di Seveso la Scuola di formazione teologica per laici che prevede diciassette incontri annuali che si terranno il giovedì sera. È stato comunicato che il prossimo incontro si terrà presso la parrocchia di San Giacomo il 17 giugno 2016 alla presenza del Vicario di Zona Mons. Patrizio Garascia. Alle 23.20 la seduta è tolta. • GRUPPI DI ASCOLTO DELLA PAROLA - SESTO INCONTRO ZACCHEO (LC 19, 1-10) Salire sull’albero: il gesto di un vero desiderio di incontro I l sesto incontro dei Gruppi di Ascolto della Parola ci presenta la figura di Zaccheo: l’evangelista Luca descrive quest’uomo con molti particolari, tutti riconducibili, tuttavia, a qualità esteriori del personaggio. Zaccheo è prima di tutto un uomo di bassa statura, è ricco ed infine, particolare più importante, è il capo dei pubblicani e quindi un peccatore. Dopo una descrizione esteriore così dettagliata, il lettore si aspetterebbe da Luca una descrizione altrettanto accurata della personalità e dei pensieri di Zaccheo. Tuttavia una tale descrizione manca. Il particolare appena sottolineato non è di poco conto: l’evangelista riferisce solo di una “curiosità”, di un desiderio di Zaccheo di conoscere Gesù; nulla di più ci è detto a riguardo. Il testo lucano provoca nel lettore il desiderio di dare delle risposte e di confrontarsi sul comportamento di Zaccheo, un uomo alle prese con un cammino di conversione profonda. Il capo dei pubblicani intuisce che Gesù non è un uomo come gli altri: benché Gesù sia al culmine della sua predicazione e goda ormai di una indiscussa notorietà nei vil- laggi che ha visitato (Zaccheo incontra Gesù a Gerico nel cammino verso Gerusalemme e verso la sua Passione), il desiderio dell’uomo non è inquadrabile nella semplice curiosità che si prova verso qualcosa di nuovo. Zaccheo intuisce che si trova davanti ad una possibilità di cambiamento e di conversione per la propria vita; intuisce la possibilità di una salvezza che deriva essenzialmente dall’incontro con un Altro, una salvezza che nessuno può darsi da sé, ma che viene, appunto, donata gratuitamente. Una salvezza che viene donata da Gesù in misura ben più grande di quella che l’uomo è in grado persino di immaginare e pensare. Questo passaggio è molto evidente se ci concentriamo ad analizzare il gesto compiuto da Zaccheo, il quale si limita, data la sua bassa statura, a salire su un albero per meglio vedere Gesù. Il Signore non solo si sente interrogato dal gesto di quell’uomo, ma addirittura scorge in quel comportamento, apparentemente banale e normale, un desiderio autentico di un incontro, il tentativo di instaurare una relazione proficua, un tentativo ancora embrio- nale, ma pur sempre concreto, di conversione. Gesù accoglie la domanda, inespressa a parole ma molto chiara nei gesti di Zaccheo, a recarsi a casa del pubblicano, operando così la definitiva conversione del cuore dell’uomo. Gesù e Zaccheo testimoniano con i loro gesti, all’unisono, questa conversione: Gesù per parte sua dice espressamente: «La Salvezza è finalmente giunta per questa casa»; Zaccheo dimostra il suo impegno a cambiare vita restituendo il quadruplo delle tasse che ha illegittimamente riscosso. In ultima sintesi, sullo sfondo di questo brano di Vangelo vediamo come opera la misericordia di Dio: il pubblicano ha potuto redimersi ed iniziare una nuova vita perché gli è stata offerta da Dio una seconda possibilità, una prospettiva di bene che lo ha catturato nel profondo del suo cuore; a questa occasione l’uomo però ha aggiunto il suo impegno e la sua voglia di cambiamento, affinché ancora una volta risulti evidente che all’aiuto di Dio è necessario aggiungere il nostro personale impegno. Andrea Asnaghi 17 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA RISTRUTTURAZIONE OSC UN SALONE POLIFUNZIONALE PER IL CENTRO GIOVANILE DI MEDA – OSC “OSC t-shirt promotion”: un grande aiuto dalle aziende di Meda e dintorni O SC t-shirt promotion è stata un’iniziativa pubblicitaria indirizzata a tutte le attività commerciali che hanno contribuito alle opere di ristrutturazione del salone OSC. L’operazione T-SHIRT PROMOTION ha avuto una GRANDE FORZA COMUNICATIVA e ha permesso a cinquantacinque aziende della città e dintorni una comunicazione diretta, ramificata e sicura poiché la distribuzione delle tremila magliette è avvenuta attraverso diversi canali: le aziende aderenti, la loro clientela, la vendita all’interno delle attività medesi, l’utilizzo all’interno dell’oratorio e la distribuzione durante eventi organizzati dalla Parrocchia e durante l’oratorio feriale. Un grazie particolare va a “Guido Borgonovo Grafica Pubblicitaria” per la realizzazione grafica e ovviamente a tutti le aziende che hanno aderito alla proposta e così facendo ci hanno aiutato nella ristrutturazione del salone OSC. • LE AZIENDE SOSTENITRICI Pizzeria da Aldo4 Le Papagayò Centro Estetico Isaac tattoo L’idea di Aldo Elli Autoscuola Medea Acritech Pito Pitù Busnelli Mauro Autoriparazioni Arte e Cartongesso Roby Acconciature Rusconi Cartoleria Billy’s Pub Pizze e delizie Professione Casa Uffici di Meda Albero della frutta Coco parrucchieri Il Pittore Gamma passamanerie Studio Mariani Paghe Natura & sport Pirovano Farmacia Tino l’idraulico Caronni Compensati Montecarlo Fitness Gioielleria Bonacina Isella Moda Ac Meda 1913 Coccole Asilo Nido Sanitaria Riva Crippa Nossa srl Oss bus Inco Service Figino Carlo Nobili Termoidraulica Colombo Asnaghi Interiors Morandi Parrucchieri Somei Colombo Stile Sicurtronic Furia Cuscini Edil Ci.Pi Alfa Laboratorio Analisi Mediche Supermercato Medese Nobili Ferramenta Pelucchi imbottiture Flexform Tagliabue gomme San Marco Salotti Giulio Marelli Acli Citterio Mobili d’arte Berto Salotti Vallmar Composit 18 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA UN LIBRO AL MESE IN MEDATECA NON ASPETTIAMO L’APOCALISSE LA MIA BATTAGLIA NELLA TERRA DEI FUOCHI Padre Maurizio Patriciello e Marco Demarco (Rizzoli, 2014) P adre Maurizio è parroco di Caivano, in Campania, nella Terra dei fuochi situata tra Napoli e Caserta, ed è diventato uno dei simboli della battaglia condotta per la rinascita di quel territorio avvelenato da dieci milioni di tonnellate di rifiuti tossici seppelliti nel sottosuolo nell’arco di vent’anni. L’inizio di questa battaglia si colloca nella notte dell’8 giugno 2012, quando Padre Maurizio si sveglia assalito da una puzza insopportabile da cui è impossibile sfuggire. Si spaventa, piange. Capisce che per lui questa è una seconda chiamata del Signore. Accende il computer e su Facebook comincia a raccogliere le proteste della gente che, impotente, si è vista man mano avvelenare la propria campagna. C’erano già state inequivocabili denunce, inchieste giudiziarie e la nomina di diversi commissari straordinari che non avevano portato a nulla, attuate solamente per tenere buona l’Europa… Una politica corrotta e incapace, poteri criminali e interessi economici avevano determinato questo immane disastro ecologico. Davanti all’inesorabile avanzare del percolato che gocciola dall’immondizia in putrefazione minacciando le falde acquifere, davanti alla devastazione che ha invaso campi fertilissimi, davanti all’impennata dei morti di tumore anche fra i bambini, Padre Maurizio capisce che non può fermarsi. E quello che è peggio sono i roghi: improvvisi, asfissianti, micidiali, appiccati su commissione, che servono per incenerire i rifiuti e svuotare le discariche per poi riempirle di nuovo e trasformarle ancora in fumo. Fumo che arriva ovunque come gas letale, togliendo il respiro, talvolta la vita. Padre Maurizio, dopo aver conquistato l’attenzione mediatica e delle istituzioni, ottiene finalmente qualcosa di concreto, come dimostra il Decreto del Governo Letta del 2013, e in questo libro racconta la sua generosa battaglia per scongiurare l’Apocalisse. Oltre a battersi per il diritto al respiro, Padre Maurizio rivendica anche quello alla bellezza per vivere come un tempo nell’armonia del creato. Dalle sue parole forti e chiare («Fate presto, in nome di Dio!») su una realtà agghiacciante quanto complessa, nasce un messaggio importantissimo per la coscienza civile di noi italiani. Rosangela M. […] DAVANTI ALL’INESORABILE AVANZARE DEL PERCOLATO CHE GOCCIOLA DALL’IMMONDIZIA IN PUTREFAZIONE MINACCIANDO LE FALDE ACQUIFERE, DAVANTI ALLA DEVASTAZIONE CHE HA INVASO CAMPI FERTILISSIMI, DAVANTI ALL’IMPENNATA DEI MORTI DI TUMORE ANCHE FRA I BAMBINI, PADRE MAURIZIO CAPISCE CHE NON PUÒ FERMARSI […] 19 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA UN PO’ DI STORIA IL DIARIO DEL SACRESTANO (QUINTA PARTE) di Felice Asnaghi I n quaresima alla terza del mese, c’è l’esposizione del Santissimo durante la messa delle ore 9:30. Non segue la processione, ma solo la benedizione a messa finita. In quaresima solo quattro candele sugli altari e due sugli altarini. Il moschetto è morello o nero. Suonare al segno della predica la sera prima all’Ave Maria. Il venerdì riporre la croce nera con panno bianco e si fa la Via Crucis alle ore 6:00 e alle 8:00, alle 15:00 e la sera. Mettere il triangolo sulla mensa e preparare il tavolino nel coro per la benedizione con la santa croce. Usare il piviale e due candelabri. Aprire la tenda all’altare del Crocifisso e accendere solo la luce interna. Con l’ufficiatura da morto, in quaresima, non si impartisce la benedizione con la reliquia della Madonna. Per l’ufficio del defunto parroco don Francesco Corti (anno 1942) suonare non sei, ma sette campane. 8. La navata della Madonna con l’altare addobbato con le candele e il paliotto. 9. Altare maggiore addobbato con moschetto. Primi di marzo 1949 ore 18:00. Suonate per la prima volta le campane nuove. San Giuseppe, 19 marzo. All’altare in bianco paramenti di seconda con santi, santini e cassette. Nel 1951, essendo la festa di san Giuseppe corrispondente la Domenica delle Palme, il card. Ildefonso Schuster disponeva che i paramenti fossero bianchi, in realtà furono addobbati di color rosso di prima classe. La messa è alle ore 9:30. Per tutta la Settimana santa lasciare candelabri di seconda anche sulle cappelle laterali. Mercoledì Settimana santa. Mettere lo scurolo (N.d.A. in dialetto: scurœu, che il Dizionario milanese — italiano del Cherubini — 1814 — registra e spiega in questi termini: «Quel sepolcro che si fa per le chiese nella settimana santa) e il moschetto rosso. I paramenti di seconda, i candelieri, il tappeto, le lampade, i vestiti. Pasqua. Paramenti bianchi di prima. La prima della mattina è una messa bassa. La predica viene fatta solo in quella cantata delle 10:45. Dopo mezzogiorno. Alle ore 14:00 per gli uomini il vespero con la predica del parroco e la benedizione. Alle ore 15:00 per le donne recita di compieta, benedizione. Domenica delle Palme. Altare maggiore addobbato di seconda, con moschetto di color rosso. Candelabri di ferro a sei candele. Suonare cinque campane. Il Giovedì santo. La mattina suonare tutte le campane. All’Ave Maria a distesa. La prima alle 7:45 al primo segno di trasporto. Porre due o quattro candelieri e si accendono un po’ prima di fare il trasporto. Suonare otto o sei campane a distesa. La sera preparare per la mattina di venerdì le cose da fare per la morte del Signore e il cofano dove mettere il crocefisso. 7. Il triangolo 20 Il Venerdì santo. La sera, dopo la Via Crucis, parare tutto in bianco come a Pasqua. Candelabri, cero pasquale, tappeto bianco di prima. All’altare del crocifisso porre i santi grandi, le cassette con le reliquie, candelabri, lampade, mezzi busti, mentre i santini vanno sull’altare della Madonna. COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 25 aprile, san Marco Evangelista. Moschetto rosso. Disporre due cantori e preparare la croce. Per il parroco preparare il rocchetto e la mozzetta, l’aspersorio con l’acqua santa. Suonare sette campane, mettere le reliquie sull’altare della Madonna e dire il rosario con litanie. Benedizione del Santissimo all’altare maggiore. Apertura del mese di maggio. Sull’altare della Madonna si pongono dieci candelabri con la croce, il “palio”, il tappeto rosso, il triangolino e il tronino bello con due candelabri ai fianchi. Anche la reliquia, i fiori e il cartello delle offerte. Dire il rosario e le litanie. Benedizione con il Santissimo all’altare maggiore. Prima domenica e lunedì di maggio, processione a San Pietro Martire. Suonare otto campane, dare il segnale alla sera UN PO’ DI STORIA precedente. Mettere i paramenti di seconda se di festa e il tappeto, i candelabri e cilostri per addobbare l’altare come il primo venerdì del mese. Fare esposizione del Santo Legno della croce. San Vittore, 8 maggio. Messa nella chiesa di San Vittore in canto alle ore 8:30. 18 maggio 1942, S.S. B. Capitanio e V. Gerosa. Preparare la croce per le litanie minori, la mazzetta, la stola, il secchiello per l’acqua santa e asperges. Al primo giorno delle litanie minori, benedizione e imposizione delle ceneri di foglie d’olivo sulla testa. Andare a San Nazzaro a preparare la messa e per l’avviso delle litanie. Ascensione del Signore. Sull’altare candelabri di seconda, con santi, mezzi busti, cassette con reliquie, tappeto, “palio” bianco, sei cilostri di prima classe, candele. Messe in terza. Novena di Pentecoste. Moschetto rosso, esposizione del Santissimo e suonare sette campane. La sera dopo la benedizione cantare il Veni creator Spiritus. Terza settimana del mese: esposizione del Santissimo. Festa di Pentecoste, la terza del mese. Triangolo, padiglione rosso, credenza e presbiterio addobbati con una mantovana e poi di seconda candelabri, lampade, paramenti, “palio” bello, santi, cassette con le reliquie ed esposizione del Santissimo. Messa cantata. Preparare il battistero, cambiare l’acqua per le funzioni del sabato. Suonate cinque campane nel 1943. Suonate sette campane nel 1945. Funzione come il Sabato Santo al battistero e messa cantata. Brocca con l’acqua, quattro fette di limone e asciugatoio. La Trinità, 31 maggio. Moschetto bianco, anche se si poteva lasciare quello rosso, candelabri, santini e cassette reliquie e il triangolo. Sulla credenza i candelabri, le lampade, santini piccoli, tappeto fiorato. Suonate sette campane. Fatte due dottrine. Ultima domenica di maggio. Rosario alla grotta di Lourdes in piazza Cavour. Apertura del mese di giugno dedicato al Sacro Cuore. Rosario, litanie, messa e benedizione col Santissimo. Accese solo sei candele e suonate sei campane. Per mettere il triangolo bello, spostare l’angelo a sinistra e porre il triangolo, appendere la croce, e la mensola. Suonare sei campane. Alla sera fare l’esposizione del Santissimo, sulla mensa porre sei candele. Recitare il rosario, le litanie del Sacro Cuore, segue una breve predica, santa messa e benedizione. Nel 1949. Suonare sei campane la sera, accendere otto candele sulla mensa, aprire il tabernacolo, recitare rosario e litanie al Sacro Cuore, un po’ di predica e dopo esposizione e benedizione del Santissimo. Solennità del Corpus Domini. Messa cantata. Altare e facciata della chiesa parate tutto in rosso di prima classe. Tre belle lampade sugli altari, il tappeto, il “palio”. Suonate sette campane la sera per la compieta, la benedizione ed esposizione del Santissimo. dell’oratorio alle sette e mezzo di mattina. Poi la statua è riportata in oratorio in processione per le 8:30. Suonate quattro campane. Festa di san Pietro e Paolo, 29 giugno. I santi e le cassette delle reliquie (se è l’ottava di Corpus Domini non vanno messe) sono da collocare sull’altare. Mettere patene e frange sulla credenza e il battistero, i paramenti di seconda, il tappeto a striscia rossa, i candelabri e lampade. Messa delle 9:30 in canto. Suonate sette campane. Festa di san Bonifacio e Gennaro, festeggiata a fine giugno. Paramenti all’altare. Mettere i santi, i mezzi busti con le cassette delle reliquie e i candelabri. Fare l’altare di San Francesco con le reliquie, con qualche paramento rosso. Nel 1943 messa in terza con tre preti. Chiusura del mese del Sacro Cuore, benedizione in terza e suonate sette campane. Durante l’ottava del Corpus Domini di sera vanno suonate le sette campane durante compieta. Alla messa il sacerdote indossa la pianeta con il sacro cuore. Nel 1943 la processione terminava alla chiesa nuova in costruzione. Primi di luglio. Messa all’altare vicino alla Madonnina in fondo alla chiesa. Messo vetro nuovo per conto delle ragazze dell’Azione Cattolica (N.d.A. all’affresco della Madonna in fondo la chiesa). Porre quattro candele, due santini, i fiori. Messa cantata, benedizione e suonare cinque campane. Festa del Sacro cuore. Stesse cose del Corpus Domini. (continua) In occasione della Prima Comunione dei bambini. Il parroco vuol mettere la passatoia al posto del tappeto con le frange. Le panche disposte per la lunga con drappi bianchi. La messa della mattina è in canto con esposizione ed adorazione del Santissimo. Per la festa di sant’Antonio da Padova, 13 giugno. La chiesa è addobbata con sandaline bianche (ma anche rosse l’anno precedente). Ci sono i santini sull’altare maggiore e alla mattina messa cantata. Il 14 giugno compleanno del parroco don Marcello Gianola. Festa di san Luigi Gonzaga, 21 giugno. Per la festa dell’oratorio maschile allestire l’altare di fianco in chiesa con la statua del santo e processione dei ragazzi 10. Schizzo ripreso dal diario dove si mostra come deve essere addobbato l’altare maggiore 21 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA NOTIZIARI PARROCCHIALI COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFICSSO _______ USCITE (MAGGIO 2016) Remunerazione sacerdoti (6), suore (5), dipendenti (2) € 6.515,46 SANTA MARIA NASCENTE _______ ANAGRAFE PARROCCHIALE (MAGGIO 2016) BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 32) Michelangelo Nobili Dalong Giulia Mandelli Lizet Fernanda Redaelli Cristian Galimberti Ginevra Godoy Martinez Sofia Cara Gioele Biosa Giorgia Scaccabarozzi Mattia Chiarotto Matteo Ferraris Gioele Forte Frederika Aliraj Mariela Aliraj Alice Spada MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 9) Daniele Vallecchia con Caterina Lo Iacono Filippo Visconti con Cristina Cimnaghi Davide Bellotti con Kateryna Dryzhak Luc Cavalli con Melissa Corna Nicola Andreaola con Annachiara Musolino Mario Paura con Nadiya Moschelyuk DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 39) Neves Turchetto (a. 83) Ernesta Radice (a. 80) Oliana Balocchi (a. 83) Giuseppe Poren (a. 91) MESE DI MAGGIO 2016 _______ ENTRATE (MAGGIO 2016) Offerte messe domenicali e festive Offerte celebrazione Sacramenti Offerte candele e lumini Offerte varie Offerte per restauro ORGANO Santuario Offerte per ristrutturazione SALONE POLIVALENTE OSC Canone locazione locali OSC – II° semestre 2016 TOTALE ENTRATE MESE DI MAGGIO € € € € € €20.943,50 ** € 23.000,00 €58.809,83 * di cui: una famiglia € 580,00 ** di cui: Gruppo Amici della Montagna Movimento per la Vita Torneo Burraco 27.05.2016 Sponsorizzazione T-Shirt € € € € 300,00 1.000,00 2.240,00 8.300,00 Totale offerte per Organo al 31.5.2016 € 58.415,26 Totale offerte per salone OSC al 31.5.2016 € 73.022,65 _______ USCITE (MAGGIO 2016) Spese elettricità, gas e acqua Spese bancarie, postali, telefoniche e cancelleria Spese varie Spese ristrutturazione SALONE POLIVALENTE OSC TOTALE USCITE MESE DI MAGGIO 2016 € 8.982,53 € 405,29 € 2.565,92 € 27,279,22 €39.232,96 offerte particolari VENDITA RISO* DOMENICA 22 MAGGIO Comunità Pastorale S. Crocifisso - Meda euro 1.237,00 *il ricavato concorrerà a finanziare quattro Progetti Missionari in favore della “Nuova Evangelizzazione” in Perù, Brasile, Mozambico e Messico, selezionati dai Missionari Saveriani di Desio per la Zona V di Monza. 22 8.553,52 1.847,00 2.596,06 704,25 665,00 * COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA NOTIZIARI PARROCCHIALI MADONNA DI FATIMA _______ ANAGRAFE PARROCCHIALE (MAGGIO 2016) BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 9) Eduard Burca Nora Vergani Camilla Durante Alessia D’Ademo Giorgia Volpi Federico Forcolin MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 1) Massimo Marchi con Silvia Criscuolo DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 8) Paolo Barzaghi (a. 63) _______ ENTRATE (MAGGIO 2016) Offerte SS. Messe Offerte Celebrazione Sacramenti Offerte varie TOTALE € 2.735,00 € 600,00 € 200,00 €3.535,00 Fiori Gelsia luce Telefono TOTALE € 290,00 € 692,00 € 31,00 €1.013,00 _______ USCITE (MAGGIO 2016) MADONNA DI FATIMA LTA TAPPI GNO RACCO Anziché IU G 18 O T A SAB lie di plastica? i bottig metteteli fuor Usate spesso raccoglieteli e i, o pp rz ta i te il ne , ar butt chiuso un sacchetto dai cancelli, in ati passeranno ric ca in i gl e: es sabato del m e 14.30. or ogetti di destinato a pr tramite a ritirarli dalle raccolta sarà , lla ile as de o Br at in av rada Il ric r bambini di st accoglienza pe nza Frontiere. Se l’associazione SAN GIACOMO _______ ANAGRAFE PARROCCHIALE (MAGGIO 2016) BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 11) Camilla Bazzani Diego Mariani Giulio Sorgato Francesco Varone Alessandro Zanella MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. --) -DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 18) Sofia Giorgetti ved. Villa (a. 93) Salvatore Condorelli (a. 84) _______ ENTRATE (MAGGIO 2016) Offerte Messe domenicali e festive Offerte celebrazioni Sacramenti Offerte varie TOTALE € 3.348,19 € 1.210,00 € 490,00 € 5.048,19 Spese elettricità, gas, gasolio Spese bancarie, postali, telefoniche e cancelleria Spese liturgiche (fiori, particole, sussidi vari…) Spese varie Spese manutenzione ordinaria TOTALE € 2.969,80 _______ USCITE (MAGGIO 2016) € 132,16 € 533,95 € 114,00 € 773,97 € 4.523,88 23 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA INFO COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA SANTA MARIA NASCENTE Ufficio Parrocchiale piazza della Chiesa 9 tel / fax: 0362 341425 e-mail: [email protected] orari di apertura: lun: 16.30-18.00 mar:18.00-20.00 mer:9.00-11.00 gio: chiuso ven:16.30-18.00 sab:9.00-11.00 dom. e festivi: chiuso MADONNA DI FATIMA Ufficio Parrocchiale via Madonna di Fatima 5 tel: 0362 70398 cell. don Angelo: 349 8467813 orari di apertura: mar. mer. gio. ven: 16.00-18.00 lun. sab. dom. e festivi: chiuso SAN GIACOMO Ufficio Parrocchiale via Cialdini 138 tel: 0362 71635 e-mail: [email protected] orari di apertura: lun:17.00-18.30 mar:17.00-19.00 mer:9.30-10.30 gio: chiuso ven:17.00-18.30 sab. dom. e festivi: chiuso ORATORIO SANTO CROCIFISSO piazza del Lavoratore 1 tel: 0362 70688 e-mail: [email protected] orari di segreteria: lun. mer. gio. ven: 16.00-19.00 sab: 10.00-12.00 WWW.PARROCCHIEMEDA.IT - per inviare avvisi, articoli, contributi: [email protected] (o presso gli uffici parrocchiali), consegna entro il 27 di ogni mese, indicare nominativo e numero di tel. -per inviare commenti: [email protected] DON PIERO ALLEVI Responsabile della Comunità Pastorale piazza della Chiesa 9 tel: 0362 70632 - cell: 347 6746581 e-mail: [email protected] DON TOMMASO CASTIGLIONI Vicario della Comunità Pastorale via Cialdini 138 tel: 0362 71635 - cell: 333 3862435 e-mail: [email protected] DON MATTIA COLOMBO Vicario della Comunità Pastorale via Cialdini 138 tel: 0362 71635 - cell: 333 9576797 e-mail: [email protected] DON ANGELO FOSSATI Vicario della Comunità Pastorale via Madonna di Fatima 5 tel: 0362 70398 - cell: 349 8467813 DON ERNESTO CARRERA Residente con incarichi pastorali via Cialdini 128 - tel: 0362 344924 DON LUIGI PEDRETTI Residente con incarichi pastorali Santuario Santo Crocifisso piazza Vittorio Veneto - tel: 0362 343248 SUORE DI MARIA BAMBINA suor Gianfranca Dessilani, superiora cell: 355 7119269 e-mail: [email protected] suor Costantina Terreni suor Domitilla Bonardi suor Gemma Medici suor Michela Ventrella via Matteotti 21- tel: 0362 347293 e-mail: [email protected] SUORE SERVE DI MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA Via L. Rho, 31 - tel: 0362 71723 SCUOLA PRIMARIA PARROCCHIALE SAN GIUSEPPE via Orsini 35 tel: 0362 70436 - fax: 0362 759305 www.scuolasangiuseppe.com [email protected] [email protected] orari di segreteria: lun. mer. ven: 12.30-15.00 mar: 8.10-9.00 / 15.00-16.30 gio:8.10-9.00 CENTRO DI ASCOLTO CARITAS via General Cantore 6 - tel: 346 6263971 orari di apertura: martedì mattina: 9.00-11.30 giovedì pomeriggio: 16.00-18.30 Foglio ad uso interno della Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda, stampato in 800 copie da Salvioni Stampe. Questo numero è stato chiuso l’8 giugno 2016. Progetto grafico e impaginazione: Daniela Meda _________________________________________________________________________________ COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA Orari Sante Messe GIORNI FERIALI _____LUNEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: Santa Maria Nascente (Oratorio Santo Crocifisso) (dal primo lunedì di giugno all’ultimo lunedì di settembre verrà celebrata in Santuario) _____MARTEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 20.30: Santa Maria Nascente _____MERCOLEDÌ 8.30: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: Santa Maria Nascente (in Santuario) _____GIOVEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 15.30: Casa di Riposo 18.00: Santa Maria Nascente 20.45: Madonna di Fatima _____VENERDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: San Giacomo (sospesa in luglio e agosto) _____SABATO 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo GIORNI FESTIVI _____ SABATO VIGILIARE 17.00: Santa Maria Nascente (in Casa di Riposo) 18.00: Madonna di Fatima 18.30: Santa Maria Nascente 20.30: San Giacomo _____DOMENICA 8.00: Santa Maria Nascente 8.30: San Giacomo 9.00: Madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 10.00) 9.00: Santa Maria Nascente (Santuario) 10.00: Santa Maria Nascente (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 11.00) 10.30: San Giacomo 11.00: Madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 10.00) 11.30: Santa Maria Nascente (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 11.00) 17.00: Madonna di Fatima 18.30: San Giacomo (sospesa in luglio e agosto) 18.30: Santa Maria Nascente