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RAZZA / GALUCHAT
NATURA:
Galuchat (Dasyatis bleekeri) o pesce razza, appartiene alla famiglia delle Dasiatidi. In natura esistono circa
diciannove specie. La loro presenza risulta più numerosa negli oceani tropicali e subtropicali. La popolazione
stimata nel 1995 è di poco superiore a mezzo miliardo.
Le dasiatidi sono commestibili e presenti in tutte le culture dei popoli pescatori, dove costituiscono la
principale fonte di proteine nei paesi sottosviluppati in tutto il mondo.
Trascorrono molto tempo mimetizzate sul fondo marino, spesso parzialmente coperte dalla sabbia. Sono in
grado di nuotare rapidamente se disturbate, o per seguire una preda. Si nutrono di pesci ma anche di
molluschi e crostacei. I loro denti piatti sono in grado di frantumarli. Il corpo può essere a forma di diamante
o quasi tondo secondo la specie.
Le spine presenti sulla coda dalle quali ne deriva il nome comune (sting-ray) sono collegate a sacche
velenifere. Il veleno è molto doloroso ma raramente mortale per l’essere umano. Le spine piatte e affilate
come coltelli sono utilizzate soltanto a scopo di difesa; ciascuna ha punte ricurve e angolate che favoriscono
la penetrazione ma rendono difficile l’estrazione.
La maggior parte delle dasiatidi sono marine, ma alcune specie vivono soltanto in acqua dolce lungo il corso
dei grandi fiumi nei vari continenti. La loro fisiologia interna si è adattata all’acqua dolce al punto che se
traferite in acqua di mare muoiono in breve tempo. Tutte le dasiatidi sviluppano internamente le uova,
producendo ogni volta fino a dodici piccoli.
USI:
Prima dello sviluppo della concia di pelle di stingray, la maggior parte dei popoli pescatori era in grado di
commercializzare soltanto le spine della coda come oggetto raro e curioso e in particolare utilizzato come
tagliacarte o apri-lettera. Soltanto pochissime antiche civiltà utilizzavano questa pelle grezza per decorare le
impugnature e i foderi delle spade, come Attila il re degli Unni. I Samurai Shogun la utilizzavano soprattutto
per le loro armature. Ancora oggi in Oriente realizzano queste corazze come speciale oggetto di arredo per
interni. In Europa il primo grande artigiano che utilizzò la pelle di stingray fu Jean-Claude Galuchat che nel
XVIII secolo divenne molto famoso in Francia per i suoi capolavori. Galuchat cominciò a lavorare questa
pelle per Luigi XV e per la sua corte applicandola a oggetti mai realizzati prima di allora – oggetti da toilette,
flaconi per profumi, necéssaire per il cucito, tabacchiere, porta-parrucche e simili, in modo tale da mettere in
evidenza la bellezza intrinseca e il mistero di questo materiale. Quasi due secoli dopo, i grandi artigiani
dell’Art Déco e i mobilieri Paul Iribe, Jacques-Emile Ruhlmann e Jean-Michel Frank ripresero la tradizione di
Galuchat utilizzando la pelle di stingray in un numero maggiore di pezzi, spesso combinandola con inserti in
avorio, ebano, metalli preziosi e colorandola con tinte vivaci.
Il più grande artigiano d’oltremanica nella lavorazione di stingray fu John Paul Cooper, che si affermò al
culmine del movimento English Arts and Crafts. Cooper compì studi di architettura e divenne in seguito
argentiere.
Dal 1899 al 1933 il suo studio a Londra produsse circa 1000 oggetti, tra i quali vasi, elaborate scatole,
candelieri e cornici in stingray. I progetti di Cooper sono particolarmente ambiti, in quanto prevedono
l’inserimento di importanti modanature e fibbie d’argento che fanno di ogni pezzo un’autentica creazione
architettonica.
Oggi i prodotti in stingray sono commercializzati in un’area molto ristretta tra artigiani e collezionisti di alto
livello.
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