La Gran Loggia scende in campo
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La Gran Loggia scende in campo
ora calabria 23 La Gran Loggia scende in campo DOMENICA 28 ottobre 2012 C O S E N Z A I vertici della “Serenissima” a Cosenza: «Attenti alla Massoneria “finta”» “Chi più puro di noi?”, è il succo dell'incontro di ieri con Luigi Pruneti. Fiorentino, classe '48, Pruneti camuffa la salacia del toscanaccio dietro una cultura spaventosa e buone maniere un po' old fashion. Non è sanguigno come Gustavo Raffi, il fratello “coltello” del Goi, né figo come Fabio Venzi (così fotogenico da sembrare un clone di James Bond), l'erede degli “scissionisti” di Di Bernardo. Tuttavia, il gran maestro della Gran Loggia d'Italia ha tantissimo da dire. Soprattutto ora che molte logge della sua obbedienza stanno per rinnovare i propri “venerabili” e quindi s'impone un po' di proselitismo. Pacifico nell'aria ma duro nella sostanza, Pruneti è sceso a Cosenza per una missione “bellica”, come prova il titolo della conferenza stampa svoltasi ieri pomeriggio nell'auditorium del Telesio: “Una sorgentente tanti fiumi. La tradizione massonica e la parcellizzazione delle obbedienze”. L'attacco, va da sé, è rivolto alle obbedienze “minori” o “irregolari”, spesso prodotto di scissioni -e proprio a Cosenza piazza del Gesù ne ha subita una di non poco conto- e ai “fratelli” che passano da una parrocchia all'altra. Che sia così, lo ha chiarito Vincenzo Romano, il delegato magistrale di Cosenza, durante la conferenza stampa svoltasi ieri mattina nella casa massonica di Trenta: «Noi non vendiamo titoli e indulgenze né vogliamo creare gruppi personali». Come a dire: “La tradizione siamo noi (e il Goi), diffidate dalle imitazioni”. Le armi di questa PROGRESSISTI Da sinistra, Luigi Pruneti,Vincenzo Romano e Annalisa Santini “guerra” sono la trasparenza e il progressismo. E, al riguardo, la competizione tra obbedienze è al rialzo: se Raffi fa le conferenze stampa in pubblico con integrale televisiva, la Gran Loggia Regolare d'Italia accoglie i giornalisti nel tempio, tra la volta stellata, le colonne e la scacchiera. E giù un fuoco di fila di domande rivolte a Pruneti, coadiuvato da Annalisa Santini, la gran bibliotecaria e memoria storica dell'istituzione di piazza del Gesù e da Sergio Ciannella, il gran maestro aggiunto. Si sconfina spes- so sui “massimi sistemi”, esito inevitabile visti i 104 anni di storia della Gran Loggia e il retaggio plurisecolare della massoneria, con puntate ardite sulla storia, anche recentissima del nostro paese. Non tutte le risposte, va detto subito, sono esaustive, come capita sempre quando si tenta di esemplificare ai “profani” una storia ricca e complessa. Ma Pruneti se l'è cavata bene. Sia sul segreto massonico («È inevitabile la riservatezza dopo le “persecuzioni” dovute a un ambiente culturale essenzialmente “catto- comunista”»), sia riguardo alle memorie scomode del passato, su tutte i rapporti “compromettenti” di piazza del Gesù col fascismo («Il nostro indirizzo era più conservatore e i fascisti tra le nostre file furono di più. Ma si trattò di scelte e vicende personali di chi visse certe vicende. Certo è che noi facemmo la stessa fine del Goi»). Dal punto di vista progressista l'arma “segreta” della Serenissima è l'accettazione pacifica delle donne. Cioè il secondo dop della Gran Loggia, ereditato dalle migliori tradizioni del Goi. La polemica: L'imperturbabile Pruneti, «Non vendiamo per rimarcare il punto, ha esibito la copia anastatica titoli e patenti di un attestato di iniziazioPensiamo solo ne di fine '800, riguardana “lavorare”» te l'elevazione a maestro d'arte di una signora operata nientemeno che da Giuseppe Garibaldi. Altri terreni restano scivolosi: ad esempio, proprio quello della competizione, condotta a suon di reciproche scomuniche, tra obbedienze. Laddove all'estero c'è il pluralismo, in Italia c'è una mini guerra civile. In provincia la Serenissima Gran Loggia d'Italia è abbastanza forte: circa 420 iscritti in 21 logge, di cui 270 divisi in 15 logge nel capoluogo e 13 logge nella Sibaritide che fa “provincia” a sé. La sfida di Pruneti è lanciata. Chi raccoglierà il guanto (bianco)? SAVERIO PALETTA [email protected]
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