il sindaco nel pallone
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il sindaco nel pallone
XXXXXXXXXXXX STORIA DI GAETANO MONTALBANO, CHE A NOCERA SUPERIORE CONIUGA CON PROFITTO LE SUE DUE PROFONDE PASSIONI IL SINDACO NEL PALLONE di Pasquale Raicaldo La sua Vis Nocera Superiore si appresta a disputare i play-off del campionato di Eccellenza. «Ed eravamo partiti per salvarci». Lui, che ha accettato di allenare per «evitare che si mercanteggiasse da queste parti», racconta a ‘Napolissimo’ un inedito intreccio di sport e politica. Dal Municipio al campo di gioco, passando per il suo studio medico. «Perché il segreto è fare le cose che ami, sempre e comunque» 50 27 Aprile - 3 Maggio 2010 50-55 SDS_Sindaco.indd 50 26-04-2010 16:03:49 StoriediSport S i dispongono intorno a lui, disegnando una mezzaluna, mentre il sole fa capolino dietro le grasse e minacciose nuvole, al Wojtyła di Nocera Superiore. E lui parte, spedito come un razzo, catturando subito l’attenzione dei calciatori. Parlerà per mezz’ora, mettendoci dentro di tutto: metafore, aforismi, suggerimenti, ogni tanto anche un po’ di tattica. Poca, s’intende. E mettendoci dentro anche la politica, perché i due mondi di Gaetano Montalbano – il sindaco-allenatore di Nocera Superiore, una sorta di anacronistico factotum in un mondo che tende all’ultraspecializzazione – s’in- trecciano e si sovrappongono, uno sull’altro, a tratti confondendosi. E’ uno cui piace mettersi in gioco, personaggio ingombrante fin nell’aspetto, uno che «o mi amano o mi odiano, non ci sono vie di mezzo». E a Nocera Superiore, un comune di 24 mila abitanti da una cui costola nacque la limitrofa Nocera , 27 Aprile - 3 Maggio 2010 50-55 SDS_Sindaco.indd Sez1:51 51 26-04-2010 16:03:51 XXXXXXXXXXXX MONTALBANO SONO Un cognome importante, un carisma subito evidente. Il tecnico della Vis Nocera - qui immortalato da Fenderico si rammarica per una occasione sprecata «Perché ho accettato quest’incarico? Alcuni dicono che l’abbia fatto per manie di protagonismo. Invece no, vi assicuro: l’ho fatto essenzialmente per evitare che qualcuno speculasse nel calcio a Nocera Superiore. Mercanteggiare qui, proprio non l’avrei tollerato» . Inferiore, in molti hanno scelto di amarlo. Il 72% degli elettori, per l’esattezza: un plebiscito, con il quale Montalbano è stato eletto sindaco – per la terza volta – nel 2009. «E ogni volta ho preso più voti» sottolinea con malcelato orgoglio, mentre si arrabatta tra mille carte e un via-vai continuo, in Municipio, seguito come un’ombra dalla preziosa Anna Lisa Canale, che ci rivela: «Le sue giornate sono lunghissime, non si ferma mai». Già, perché il sindaco-allenatore, che in realtà è anche medico di base, si sveglia ed è già ora di fare qualche visita, giusto un’oretta, prima di tuffarsi nelle vicende comunali, che lo inghiottiscono fino alle 14. 52 Poi, smette l’elegante vestito da primo cittadino per indossare la tuta dello scrupoloso allenatore di Eccellenza: dalle 15 alle 18, con sedute spesso sfiancanti, in cui il dialogo è elemento prioritario. Quindi, si torna in Comune, ad oltranza. «Anche fino all’una di notte». A cinquantaquattro anni, il sindaco allenatore dal cognome che rievoca intrecci polizieschi sullo sfondo degli agrumeti siciliani, è una trottola impazzita, che non si ferma mai. Il segreto? «La voglia di fare le cose con passione. – taglia corto, sottolineando la solennità dell’affermazione con uno sguardo fintamente severo – E’ quello l’elemento fondamentale che non ti fa avvertire mai la stanchezza. La passione, già. Senza, nulla ha senso: come andare a letto con una donna che non ami». Ama le metafore, il sindaco-allenatore, e ne snocciola una dopo l’altra, interrotto soltanto dalle fantasiose suonerie dei suoi cellulari. La passione, si diceva: quella che lo porta avanti. Lontano. In politica, governa Nocera Superiore con il piglio del sindaco autoritario e deciso. «Il nostro è un comune virtuoso, – sottolinea – abbiamo ripianato un deficit di 15 miliardi senza aumentare la pressione fiscale. Siamo un caso quasi unico, in Italia. E quest’anno ridurremo le tasse». Sul campo, gli sta riuscendo un miracolo fors’anche più significativo. La sua Vis Nocera Superiore, nata la scorsa estate dall’acquisizione del titolo del Baronissi, si appresta a disputare i play-off di Eccellenza, significativo premio ad una realtà pulita, che ha saputo farsi largo tra squadre più blasonate – Battipagliese ed Ebolitana su tutte – e guarda con fiducia agli spareggi che potrebbero addirittura valere l’insperato pass per la serie D. Ma il loro campionato, i rossoneri – stesso colore dei cugini molossi – sembrano averlo già vinto: «Siamo partiti con l’obiettivo di salvarci – rivela Montalbano – e siamo terzi in classifica. Di più: abbiamo dominato il girone d’an- 27 Aprile - 3 Maggio 2010 50-55 SDS_Sindaco.indd Sez1:52 26-04-2010 16:03:53 .2 .1 StoriediSport .3 LA SCHEDA E’ stato anche campione di tiro al piattello Classe 1956, Gaetano Montalbano è laureato in Medicina e Chirugia alla Federico II. La sua carriera di medico è proseguita senza soste, ma le si sono affiancate quella di politico, inaugurata nel 1985 come consigliere comunale a Nocera Inferiore, e quella di sportivo. Nel 2001 è stato eletto per la prima volta sindaco di Nocera Inferiore, mandato interrotto dopo due anni; rieletto nel 2006 e nel 2009, è attualmente primo cittadino. E’ stato campione italiano di tiro al piattello nel 2989, campione del mondo ed europeo per club nel 2001, 2003 e 2006; campione italiano di elica per club (2003, 2005, 2006). Calciatore con la Nocerina e con squadre minori, è ora allenatore della Vis Nocera Superiore, squadra militante nel campionato regionale di Eccellenza, girone B, con la quale si appresta a disputare i play-off. data, a sorpresa, pagando poi il periodo di appannamento coinciso con l’avvio del ritorno. Qualcuno – spiega il tecnico – ha sofferto le luci dei riflettori, pagando la paura di vincere. Ma sia chiaro questo: noi siamo una squadra capace di vincere tutte le partite, così come di perderle». Il gruppo si cementa all’elegante ristorante «La Fratanza», dove Montalbano è attento a tutto, dalla crostata rigorosamente rossa (come l’inseparabile cartellina) al menù: ama curare ogni piccolo particolare In quest’oasi felice dell’agro nocerino sarnese, che ha convinto, chioccia tra tanti ragazzini, l’esperto Colletto – trascorsi in B con l’Avellino, prima di una discreta carriera in Serie C – ad abbracciare un progetto pluriennale, non ci sono imperativi categorici. Solo voglia di far bene. E alla madre di tutte le domande, Gaetano Montalbano risponde dopo una breve pausa di meditazione. «Perché ho accettato quest’incarico? Alcuni dicono che .1 LA GIUSTA DIREZIONE. Montalbano dirige l’allenamento: i play-off sono dietro l’angolo .2 SEMPRE PRONTO. In Municipio non ci sono momenti di stanca .3 VI SEGUO. Landini, ex Salernitana e Savoia, e Colletto guidano un gruppo di giovani l’abbia fatto per manie di protagonismo. Invece no, vi assicuro: l’ho fatto essenzialmente per evitare che qualcuno speculasse nel calcio a Nocera Superiore. Mercanteggiare qui, proprio non l’avrei tollerato». Touché. Anche se, da queste parti e altrove, la gente sa anche mormorare. Un gruppo di imprenditori rileva il titolo di una squadra e in panchina ci piazza il sindaco della città. Un machiavellico “do ut des”? «Macché, nessun occhio di riguardo verso nessuno. E se non avessi allenato qui, l’avrei fatto in Basilicata». Il sindaco romantico («il romanticismo è un valore, ma in questa società i valori sono sempre meno importanti»), l’allenatore imperscrutabile («leggere sul mio taccuino? Non ci capireste comunque nulla»), il medico scrupoloso (uno dei suoi tre figli ha seguito le sue orme), lo sportivo eclettico (è stato campione d’Italia di tiro al piattello e di elica): tante passioni, tanti modi diversi di declinare il suo ‘io’. Una vita che è fatta di tante svolte. , 27 Aprile - 3 Maggio 2010 50-55 SDS_Sindaco.indd Sez1:53 53 26-04-2010 16:03:57 «Sono un offensivista per natura, giochiamo con il 4-3-3. Se trasmetti alla squadra il carattere e la voglia di lottare, è naturale che si giochi per vincere. Così, succede che una squadra nata per salvarsi...» . «Nel 1995 mi candidai per la prima volta in politica, alla Provincia. Capii che la mia disponibilità verso tutti mi portava naturalmente ad essere un politico. Nel 1998 ebbi un infarto: ritrovai voglia e determinazione dopo qualche mese. Sono un fedele di Padre Pio: il profumo che sentii durante l’infarto fu lo stesso che trovai a San Giovanni Rotondo». Uno che non scende a patti, nella vita come sul rettangolo verde. Dopo una modesta carriera da calciatore, conseguì il tesserino di allenatore, di Terza e poi di Seconda Categoria: inse- 54 gnare ai giovani, la sua missione. «Poi un giorno mi guardai allo specchio: il mondo del calcio non mi piaceva. Buttai il tesserino nel camino». Ma la vita è fatta anche di dietro-front. E Montalbano rifece tutto, nel 2005, a 20 anni di distanza. «Era cambiato qualcosa in me, non certamente nel mondo del calcio. Che continua ad essere immorale». Non scende a patti neanche in panchina, Montalbano. Nessun occhio di riguardo per il figlio Nello, portiere: quando sbaglia, va in panchina. E la sua Vis Nocera è una squadra a trazione an- teriore: «Sono un offensivista per natura, giochiamo con il 4-3-3. Se trasmetti alla squadra il carattere e la voglia di lottare, è naturale che si giochi per vincere. Poi, ci sta che perdi. Ma solo mettendo in campo tutto ciò che hai, può succedere che una squadra nata per salvarsi possa giocarsi le sue chance di promozione». E che un sindaco si sieda su una panchina, trasmettendo ai suoi la voglia di vincere. «Lasci perdere – confessa - nel mondo del calcio subisco angherie su tutti i campi: la gente non immagina che un politico capisca di calcio. Invidia e ge- losia trovano terreno fertilissimo». Lui, però, va avanti per la sua strada. Per le sue strade. Perché «il mio motto è: fai le cose, perché ci credi, perché le ami, perché vuoi raggiungere un obiettivo». E c’è spazio anche per persone non banali in un mondo affollato da mille frasi fatte: «Se sei te stesso, riesci a coinvolgere anche gli altri». Il resto sono etichette di superficie. «Se c’è più gente che mi chiama sindaco o mister? Dico a tutti di chiamarmi Gaetano Montalbano. Preferisco così». ] 27 Aprile - 3 Maggio 2010 50-55 SDS_Sindaco.indd Sez1:54 26-04-2010 16:04:11 StoriediSport UNO CHE CI METTE LA FASCIA Gaetano Montalbano immortalato in Comune dal nostro Pietro Mosca Quel sottile filo rosso che conduce dalle stanze dei bottoni ai campi di gioco Politica sana in corpore sano? Sport e politica amano intrecciarsi, andare a braccetto, rincorrersi. Perché – da che mondo è mondo - panem et circenses creano il consenso popolare e assecondano la folla. D’altronde, mens sana in corpore sano: il politico che fa sport, dunque, potrebbe essere anche quello più affidabile. Ammesso che ne abbia il tempo, naturalmente. Prendete il Duce. La fatica sportiva era uno dei capisaldi del fascismo, come raccontano gli almanacchi: Mussolini, primo sportivo d’Italia, attuava il sano principio di alternare gli esercizi fisici a quelli intellettuali e dedicava giornalmente agli sport un poco del suo tempo prezioso. «Egli è stato il propugnatore primo della ripresa sportiva in Italia e, volendo fare dell’italiano nuovo un atleta perfetto, ha voluto egli Stesso divenir tale, seguendo la sua naturale inclinazione». Il calcio, poi, godeva dei suoi interessati favori, che lo portarono ad ospitare (e vincere) i Mondiali del 1934, celebrati con una celebre foto insieme al trionfante Pozzo: il pallone aveva (e ha) la capacità di attirare le masse e aggregarle. Non sfruttarlo a scopi propagandistici sarebbe stato, per il Duce, un vero peccato. Seppe imitarlo Hitler nel 1936, celebrando a Berlino la superiorità della razza ariana con tanto di Olimpiadi. Un sottile filo rosso ha da sempre legato le stanze dei bottoni ai campi di gioco. Lo hanno percorso in tanti, con scopi e risultati diversi. Ne è testimone la nostra lingua, specchio della società: in politica “si scende in campo”, si fa melina o si gioca in contropiede, si fa catenaccio o si fa autogol. Spesso lo sport è stato uno strumento efficace per ottenere i propri machiavellici scopi (più volte a Berlusconi è stato rimproverato di mischiare le carte in tavola, assicurando al suo Milan acquisti significativi in odore di elezioni), qualche volta la politica è stata un approdo sicuro dopo le fatiche sul campo (l’indimenticato Gianni Rivera è tuttora deputato del Parlamento Europeo, Josefa Idema è stata assessore allo sport al Comune di Rimini). Altre volte – ma sono quelle forse più rare – lo spirito decoubertiano introiettato nella pratica sportiva ha permeato la carriera politica di chi davvero ama partecipare, ancor prima che vincere. Sono in pochi, già. Ma ci sono. [pas.rai.] 27 Aprile - 3 Maggio 2010 50-55 SDS_Sindaco.indd Sez1:55 55 26-04-2010 16:04:20