OTTOBRE 2014 supplemento al N.19
Transcript
OTTOBRE 2014 supplemento al N.19
OTTOBRE 2014 supplemento al N.19 [email protected] Indice 1. L’uomo delle ciliegie (Pecetto): Bocce quadre per Jangany 2. Solidando onlus (Cagliari): Nessuno insegna come… 3. Comunità parrocchiale di San Filippo (Lucca): Ci ha portati con sé dentro la missione 4. Istituto Tecnico Professionale Bazoli Polo di Desenzano del Garda (Brescia): I fotografi di Desenzano 5. Comunità parrocchiale Maria del Rosario di Sassi (Torino): Essere Chiesa con Jangany 6. Concerto con The White Gospel Group (Torino): La gioia della musica per Jangany 7. Istituto Comprensivo Dogliotti (Torino): Padre Tonino a spasso per le scuole di Torino 8. Operazione Uribe onlus (Caselette, Torino): Le missioni di Operazione Uribe 9. Gli scout del Pino 1 (Pino Torinese, Torino): Lo scoutismo sotto sopra l’Equatore 10. Comunità parrocchiale di San Carlo Borromeo (Casalborgone, Torino): La prima volta di padre Tonino 11. Istituto Comprensivo di Pino Torinese (Pino Torinese): Come tanti semini Altri incontri sono avvenuti il 6 settembre a Donori (Cagliari), curato da Carlo Pili, e presso, l’associazione VIVERE (Pino Torinese), la comunità parrocchiale Regina Mundi di Nichelino (Torino)… e naturalmente sono stati numerosi gli incontri privati e le cene con gli amici. Con queste due foto, scattate il 15 agosto 2014 nel contesto della festa dell’Assunta celebrata presso la borgata Prietto (Coazze, Torino) e coincidente con i 50 anni di don Andrea Tuninetti (nella foto a destra), vogliamo ricordare la figura di don Sergio Bosco, uomo di grande fede e amico di Jangany, che ha frequentato con amore questo luogo di preghiera. 1. BOCCE QUADRE PER JANGANY Dopo le ciliegie di Pecetto (Torino) il 20 agosto 2014, incontro doc. Nel maggio 2014, fermati solo dalla pioggia, siamo riusciti in un’impresa “bio solidale” senza precedenti: i colleghi del centro contabile di Moncalieri (Intesa Sanpaolo) hanno partecipato all’acquisti dei mitici duroni di Pecetto. Questi i numeri: 756 Kg di ciliegie e 22 Kg di amarene con la partecipazione di 187 persone raccogliendo 867€ per Jangany, corrispondente a 35 bambini che potranno frequentare la scuola. Padre Tonino ha voluto salutare il ciliegiaio di Pecetto il 20 agosto. Il sig. Gentile lo ha ricambiato con un pensiero squisito: “Siccome a Pecetto facciamo la festa rionale con la gara di bocce quadre, ho pensato che i bambini e ragazzi della scuola di Jangany sarebbero felicissimi di giocarci”. Detto fatto ha portato due esemplari di bocce con tanto di boccino e regolamento istituzionale. Padre Tonino ha risposto convinto “FARANNO FURORE A JANGANY, CON IL LEGNO DEGLI EUCALIPTUS CI SARA’ FACILE PRODURLI”. Dunque l’appuntamento è per il prossimo anno: mi aspetto che padre Fahamaro ci mandi un filmato con i bambini che giocano a BOCCE QUADRE. Grazie al sig. Gentile e alla terra di Pecetto :) 2. NESSUNO INSEGNA COME… a cura di Solidando onlus (CAGLIARI). A distanza di qualche settimana vi nostri figli… è con le nostre risorse che noi raccontiamo dell’incontro con padre Tonino il possiamo guadagnare di più per avere una 7 settembre 2014. vita più decente, per comprarci qualche strumento in più! Io sto battendo su questo, ai giovani dico: siamo noi che dobbiamo costruirci il futuro! Non ci si stanca mai di ascoltarlo! così esile nel fisico ma con una forza e una determinazione unica e meravigliosa; brillano i suoi occhi quando parla di questa terra difficile e dura da affrontare, brillano i nostri occhi di commozione e di entusiasmo, consapevoli di voler ancora collaborare con lui... Tra le due ore al mattino con Solidando e le Come sempre è stata una grandissima due ore la sera con i Sostenitori, padre Tonino emozione incontrare padre Tonino, la sua ha delineato il quadro completo su Jangany energia e la sua passione sono talmente ed in particolare su: contagiose che è come se venissimo Progetto agricolo ovvero il CFR Centre trasportati a Jangany. Formazione Rurale di Jangany Attraverso le sue parole i racconti prendono Progetto Scuola forma, davanti a noi appaiono le vasche per Progetto Acqua piovana l'acqua piovana, i volti dei ragazzi della scuola agricola, le coltivazioni, i vasetti di Progetto agricolo: Il CFR, attivo da due anni, marmellata... racconti talmente vivi che ci è una scuola di agricoltura e allevamento che sembra di sentire il gusto dell'ananas dolce e può ospitare, in regime di convitto, fino a 40 succoso da lui tanto decantato. allievi dai 15 anni in su (al termine della Parla, parla e progetta, ci dice dei briganti, dei Scuola media). L’anno scorso hanno problemi della nazione delle mille difficoltà, frequentato il corso 10 allievi, e anche della pioggia che ha buttato giù un muro della quest’anno solamente 10 avranno questa missione, ma niente ostacola la lucidità dei opportunità (prudenzialmente, essendo la suoi progetti futuri; un giorno, la sua gente, la scuola appena nata, è meglio che la classe gente di Jangany, vivrà grazie alla propria non sia troppo numerosa). L’obiettivo è quello crescita e sviluppo. di insegnare a questi ragazzi ad usare le Sue testuali parole: “Il problema grosso è risorse della terra che sono l’agricoltura e questo: questa Nazione ha un terreno enorme l’allevamento. ed ha delle possibilità… ma non viene Insegnano nella scuola due giovani di sfruttato perché nessuno insegna come… Jangany che, dopo il conseguimento della cioè è con le nostre risorse che noi dobbiamo laurea triennale, uno in agraria e l’altro in stare in piedi, è con le nostre risorse che noi allevamento, sono rientrati al villaggio per dobbiamo migliorare il mangiare che diamo ai mettere in pratica da subito le conoscenze e le tecniche acquisite. Per la parte pratica della formazione, che dura 10 mesi, collaborano due operai specializzati in agricoltura e allevamento. Alle lezioni teoriche, infatti, seguono le esercitazioni “sul campo”, è proprio il caso di dire! Il terreno, esteso su 13 ettari con 1 pozzo per ogni ettaro, è suddiviso in due parti destinate una all’esercitazione (exercitation) e l’altra alla produzione (exploitation). Nella prima i ragazzi coltivano pomodoro, cipolla, fagioli, piselli, lattuga, patate, carote, zucchine, ananas, mango, litchi, tamarindo, papaia, pesco, pompelmo, l’altra è dedicata alle risaie. I prodotti dell’attività agricola vengono venduti al mercato che si tiene settimanalmente a Jangany con l’intento di raggiungere, pian piano, uno degli obiettivi del Centro: renderlo autosufficiente, atuonomo. Riguardo l'allevamento allo stato attuale si allevano maiali, tacchini, faraone e galline ovaiole. Quest'ultime non riescono però a produrre uova a causa dell'assenza di alimenti contenenti calcio, a questo proposito si è trovata la soluzione più vantaggiosa possibile, non eccessivamente dispendiosa, per far arrivare dell'apposito mangime da una cittadina distante 500 Km da Jangany. Un grande sogno è quello di riuscire ad allevare le mucche da latte per poter garantire un bicchiere di latte al giorno a ciascun bambino. La difficoltà riguarda la necessità di un grande bagaglio di conoscenza ed esperienza per allevare degli animali che richiedono particolari attenzioni, trattamenti e alimentazione. E' in corso la ricerca di un giovane appassionato disponibile a formarsi con impegno in una grande città del Madagascar per poi rientrare a Jangany. Progetto Scuola: 2 anni di scuola materna, 6 di elementari e 4 di medie, per un totale di 12 anni di permanenza nella Scuola di Jangany per i bambini del villaggio e della savana (brousse). Dal prossimo anno tutte le classi avranno la doppia sezione (A e B), quindi, considerando che in ciascuna classe ci sono una cinquantina di alunni. il conto è presto fatto: circa 1.200 alunni per anno scolastico! Tra i 36 insegnanti 6 sono giovani di Jangany che, dopo aver conseguito la laurea, sono tornati ed insegnano nella stessa scuola elementare e media, da cui provengono. Riguardo i risultati abbiamo di che essere orgogliosi, come ogni anno d’altronde! I 19 ragazzi presentati all’esame della 4^ media sono stati i migliori! Ottimi voti e comunque non al di sotto del 7 e mezzo! La soddisfazione di P. Tonino è ancor più grande quando dice che i suoi ragazzi sono esentati dal dover sostenere il test d’ingresso alla scuola superiore di Ioshi perché “i tuoi sono bravi, sono preparati, lo sappiamo!” e quindi vengono iscritti direttamente. L’idea, e pare che non sia solo un’idea, è quella di istituire a Jangany anche il Liceo! Va precisato che questa ipotesi non nasce da chissà quale mania di grandezza ma da precisa richiesta dei genitori che, finalmente, stanno comprendendo quanto la scuola sia importante per i propri figli, per la comunità intera e che quindi, per evitare sacrifici di varia natura per le famiglie e per i ragazzi che si trasferiscono in una città distante tre giorni di viaggio, sia bene averlo in casa il Liceo! Passerà ancora qualche anno ma P. Tonino sembra determinato ad accogliere questa idea della comunità. Con 25 euro si riesce a far studiare un bambino per un anno. Dice P. Tonino: “I bambini di questa savana hanno lo stesso diritto allo studio e alle attrezzature di quelli di Antananarivo, di Roma, di Parigi e di New York.” Progetto acqua piovana. Il periodo delle piogge dura da Dicembre a marzo, anche se alcuni anni (come il 2013) ne è caduta poca mettendo a rischio il raccolto del riso. Altri anni invece, come nel 2014, ne è caduta tanta, talmente tanta da aver creato danni al muro di cinta della missione. Da qui l'esigenza di un progetto per la raccolta dell’acqua piovana all'interno del terreno che ospita la scuola agricola: progetto che prevede la creazione di sbarramenti su diversi livelli (piccole dighe) collegati tra loro in modo che quando la prima è colma l’acqua passi alla secondo e così via fino alle cisterne (1mx15mx10m) poste una ad est ed una ad ovest. Una già terminata l’altra in fase di scavo. Costo totale dell’operazione poco meno di 8.000 euro, cioè sui 3.800 euro ciascuna. P. Tonino: “Utilizzare, attrezzare questo terreno in modo che non sia esposto ai danni della pioggia esuberante e che si riesca a servirsi dell’acqua piovana in modo ordinato e in modo continuo, prolungato nel tempo. La risorsa dell’acqua è necessaria per l’irrigazione e per arrivare ad una produzione più abbondante e possibilmente più prolungata. Il vostro aiuto lo abbiamo impiegato per questo e se aveste la possibilità di sostenere questo lavoro che stiamo portando avanti…” Solidando nel 2013 ha contribuito a sostenere le attività di Jangany con 6000 euro raccolti per la Scuola e con 4000 euro per la costruzione di una “torre d’acqua” (chateau d’eau) su uno dei 13 pozzi scavati nel terreno del CFR consentendo di avere una riserva d’acqua notevole per l’innaffiamento degli orti. Quest’anno, dopo aver effettuato il versamento, abbiamo simbolicamente consegnato a p. Tonino un assegno di 6000 euro da destinare alla realizzazione del progetto “acqua piovana”. L’acqua come elemento essenziale per la vita, da raccogliere, da non sprecare, da usare e avere a disposizione per la realizzazione dei progetti “Scuola” e “Agricolo”. Per Solidando è fondamentale sostenere la formazione finalizzata all’acquisizione di una cultura di base, della conoscenza ed esperienza nel campo agricolo e dell’allevamento, tale che i giovani di Jangany abbiano la possibilità, nel diventare autonomi, di vivere una vita degna di questo nome in cui loro, in prima persona, sono i protagonisti. Grazie a tutti! Solidando siete Voi! 3. CI HA PORTATI CON SÉ DENTRO LA MISSIONE a cura della comunità parrocchiale di San Filippo (LUCCA), incontro 21 settembre 2014. Come consuetudine, ormai da diversi anni in settembre, padre Tonino viene a portarci un saluto e notizie fresche da Jangany. L'amicizia che lega la parrocchia di San Filippo alla missione di Jangany è relativamente giovane, ma non per questo meno salda. Dagli anni Novanta la parrocchia si è gemellata con la missione portando avanti alcune iniziativa come l'adozione di studenti o la raccolta di offerte in occasione di eventi particolari. Questo legame, voluto fortemente da don Giovanni, non si è interrotto con la sua morte nel 2012, ma è continuato per volontà di tanti parrocchiani che, con entusiasmo e generosità, hanno sostenuto le iniziative. Sabato 20 e domenica 21 settembre padre Tonino è venuto a trovarci e ci ha portati, per qualche minuto, con sé dentro la missione. mondo, dove la vita è così profondamente diversa dalla nostra. Lasciando da parte osservazioni scontate e retoriche, tutti noi, insieme a don Idilio, abbiamo rinnovato a padre Tonino la volontà di continuare ad essere vicini alla missione e a lui, sostenendo il progetto sia materialmente – attraverso le varie iniziative – che spiritualmente con la preghiera. Ci ha fatto piacere sapere che il numero dei cristiani è aumentato, ci ha riportato alla mente il passo degli Atti degli Apostoli: «È la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente». E’ con queste parole che vogliamo ringraziare padre Tonino e tutti i suoi collaboratori che hanno dedicato totalmente la loro vita al bene dei fratelli. Grazie e a presto padre Tonino. La comunità parrocchiale di San Filippo Riportiamo un inciso di padre Tonino sulla si tuazione dei cristiani a Jangany: «Un’altra opera che va avanti è la costruzione della nuova chiesa. Abbiamo elevato i muri in mattoni cotti e cemento armato e stiamo iniziando i l avori del tetto. Una volta terminato il tetto, anche se mancheranno il pavimento, i banchi, l e porte e le finestre, inizieremo a usare la chiesa. Dall’inizio della scuola (1996) ad oggi, il villaggio di Jangany è passato da 400 a più di 5000 abitanti. I cattolici sono passati dal 2% al 33% della popolazione e la chiesa di Credo che nessuno di noi possa capire fino in prima non riesce più a contenerli. La comunità fondo cosa significhi stare in una missione, cristiana è costituita in gran parte da giovani e vive come quella di Jangany, come tante in tutto il la grazia di una fede fervorosa». 4. I FOTOGRAFI DI DESENZANO incontro con l’Istituto Tecnico Professionale Bazoli Polo di Desenzano del Garda (Brescia), il 2 ottobre 2014. interessati e a tutti piace che anche nei prossimi mesi Padre Tonino ci aggiorni su quello che succede. Noi continueremo a raccogliere qualche euro per aiutarlo, perché abbiamo visto che con poco, per noi, possiamo fare molto tramite lui. Una prima iniziativa che ci è venuta in mente: se ciascuno, in questi giorni, dà 50 cent., molto presto gli manderemo più di 600 euro. E sembra che tutti siamo d’accordo!!! Giada Fusaro, 5A SERVCOM Tutte le foto dell’incontro nella Photogallery, l’album: http://www.bazolipolo.gov.it/fotogallery ?view=album&album=6067196346043485681& page=1 Anche quest’anno c’è stato, al BazoliPolo, Vedi anche per le iniziative il blog degli studenti l’incontro con Padre Tonino. La nostra scuola è praticamente gemellata con http://www.bazolipolo.gov.it/studenti/blog l’école St. Marie di Jangany fin dal 2007/2008. Tutte le classi sono scese in auditorium (in ordine: le prime, le seconde, le terze, le quarte e le quinte) e hanno visto un breve filmato e conversato con il missionario. L’obiettivo stavolta non era quello di mostrare una situazione, in Africa, di estrema povertà, ma di dire dove si trova Jangany, com’è la vita al St. Marie e cosa mangiano i ragazzi laggiù. Perciò il video univa registrazioni che avevamo dagli anni precedenti e commenti registrati, nuovi, con la voce mia e di una mia compagna. L’attenzione al cibo ci interessava perché l’anno scorso diverse nostre classi si erano impegnate nel progetto “Riempi consapevolmente le tue pause di gusto”: mentre noi dobbiamo stare attenti a cosa mangiamo, i ragazzi di Padre Tonino hanno il problema della denutrizione anche se, negli ultimi anni, hanno imparato a coltivare cose nuove grazie alla costruzione di numerosi pozzi che hanno consentito di usufruire meglio del terreno, nonostante la solita incertezza dell’esito della stagione delle piogge e le probabili carestie. Padre Tonino ci ha aggiornato sulla situazione politica e sulle scorrerie dei briganti, ha risposto alle nostre domande e ha fatto le foto con noi. Studenti e professori mi sono sembrati molto 5. ESSERE CHIESA CON JANGANY incontro con la comunità Maria del Rosario di Sassi (Torino), il 28 settembre 2014 L’incontro con la comunità parrocchiale di Sassi è avvenuto in coincidenza con l’anniversario della consacrazione della chiesa “Gesù Maestro” di Borgata Rosa. È stato uno degli incontri caldi e carichi di affetto a tal punto che al termine della celebrazione il parroco don Stefano, nella sua consueta semplicità, ha ringraziato padre Tonino “per averci fatto sentire Chiesa”. Quella con la C maiuscola che va oltre le distanze, che vede i cristiani sostenersi pur non conoscendosi, non solo nell’aiuto materiale ma soprattutto in quello spirituale, ove si attinge la forza per ogni cambiamento. “Padre Tonino” ha detto “è stato un po‘ come San Paolo, che raccontava alla sua chiesa il suo annuncio alle persone di terre e culture lontane”. Durante l’omelia padre Tonino, con grande coinvolgimento, ha raccontato la vita nel villaggio e i progressi della scuola di Jangany. Sentire, dopo tanti anni trascorsi in missione, il grande entusiasmo per la sua attività ha portato una ventata di ritrovata riscoperta dei valori sempre attuali del Vangelo spesso dimenticati. La gioia di vivere l’esperienza della missione, che traspariva dalle sue parole, ha contagiato tutti; il suo esempio di vita ha smosso gli animi della comunità parrocchiale e la forza della sua testimonianza ha portato in tutti il desiderio di sostenere materialmente, oltre che spiritualmente, la missione. Ci sorge spontaneo un grande “grazie”. 6. LA GIOIA DELLA MUSICA PER JANGANY concerto con The White Gospel Group e Apericena al teatro Luini (Torino) Grande pubblico ieri (domenica 5 ottobre 2014) al teatro Luini per ascoltare le parole di padre Tonino Cogoni, missionario a Jangany da 18 anni, fondatore della scuola Sainte Marie. I temi toccati dal Mompera di Jangany: la scuola come motore di cambiamento (gli insegnanti di Jangany e i successi degli studenti), l’alimentazione e la scuola agraria (l’acqua, i pozzi, il progetto del trattore, le speranza di un bicchiere di latte per ogni bambino ogni giorno), il brigantaggio e i problemi della legalità e della sicurezza, la dimensione religiosa animistica… parole dirette che hanno coinvolto con semplicità e immediatezza tutti i presenti. Il WHITE GOSPEL GROUP che già aveva sostenuto Jangany con un concerto a Rivoli tre anni prima ha poi raggiunto tutti con la gioia di una musica trascinante e piena, un livello artistico di cantanti e musicisti, arricchito dall’energia di un suono e di un ritmo che ha inondato il pubblico entusiasta. La serata si è conclusa con un apericena che ha consentito ulteriori contatti diretti tra i presenti e non sono mancati coloro che si sono fatti presenti con idee e proposte di sviluppo, in tema di materiali agricoli e di sistemi di pompaggio dell’acqua. I 1200€ raccolti daranno sostanza al sostegno scolastico e allo sviluppo del villaggio. Grazie padre Tonino, grazie White Gospel Group. 7. PADRE TONINO A SPASSO PER LE SCUOLE DI TORINO a cura di Silvio Maghenzani Anche quest'anno ci sono novità importanti. Durante il soggiorno di padre Tonino a Torino, per iniziativa di Maria Cavallaro e delle insegnanti dell'Istituto comprensivo A. M. Dogliotti di Torino, abbiamo iniziato un percorso di gemellaggio tra questa scuola e la scuola di Janagny. Certo sono importanti le informazioni sui coccodrilli e sulla malaria, sulla fame e sul modo di vivere dei bambini del Madagascar ma ancora più importante è "aprire" finestre su mondo tanto diversi ma ormai tanto vicini per entrare e cambiare il modo di guardare al mondo in tempi in cui prevalgono chiusure e particolarismi. Il mondo multietnico delle nostre scuole italiane diventa una risorsa per intendere il mondo nella sua vera dimensione di totalità, unicità e diversità. Padre Tonino si e stupito delle tante nazionalità di provenienza degli alunni e confrontava il mondo attuale della scuola con quello che lui aveva lasciato 30 anni fa. Il mondo è cambiato, è diventato più piccolo e l'unico modo per sapere dove siamo e dove stiamo andando è proprio quello di capire dove sono e dove stanno andando gli altri. Un disegno, una lettera, un saluto che attraversano per raggiungere la scuola Sainte Marie di Jangany aiutano noi e i nostri alunni a guardarci e a guardare con occhi nuovi gli altri. La proiezione delle immagini di quel mondo così lontano , di quei volti gioiosi anche in un contesto difficile, ha posto domande negli alunni della scuola media relative alla vita di chi abita la sperduta savana dell’Horombè. I più piccoli interessatissimi al coccodrillo e alla sua pericolosità si sono stupiti quando hanno capito che l'animale più pericoloso del Madagascar è la piccola zanzara anofele che portando la malaria miete più vittime di tutti gli animali feroci e velenosi dell'isola rossa. Le lettere e i disegni sono partiti con le valigie di Tonino e nei prossimi giorni raggiungeranno la scuola, ora aspettiamo una risposta per annodare e rendere più forte un filo sottile che abbiamo testo tra gli emisferi di questo mondo sempre più piccolo ma sempre segnato da troppe e ingiuste differenze. Un commento di Maria: “Ho visto i piccoli molto interessati, soprattutto alla malaria ed ai coccodrilli... alla fine volevano cantare una canzone ma non sapevano quale: avrei voluto suggerire la canzone del coccodrillo!!! Ho inoltre visto alcune bambine della classe del maestro Massimo piangere quando è stato nominato...” 8. LE MISSIONI DI OPERAZIONE URIBE a cura di Operazione Uribe onlus (Caselette), incontro dell’11 ottobre 2014 La presidente Anna Messina ha esposto, in occasione della rappresentazione teatrale con i Tragicanti, una sintetica relazione degli aggiornamenti e degli aiuti a sostegno delle diverse missioni sostenute. Per padre Tonino è stata una bella occasione di incontrare i presenti e i volontari di Operazione Uribe che sostengono Jangany dal 2006. Operazione Uribe nasce come associazione di ispirazione cristiana nel 1983 grazie all'iniziativa di un gruppo di giovani che, avendo conosciuto personalmente padre Gianni Campagnolo (salesiano) nei suoi due anni di animatore giovanile presso la Casa Salesiana Conte Cays di Caselette, decisero, all'indomani della sua partenza per la COLOMBIA come missionario, di impegnarsi per aiutarlo moralmente ed economicamente. Da quell’anno Operazione Uribe continua a seguire Padre Gianni che si è sempre dedicato principalmente ai ragazzi, prima presso la Missione di Uribe e poi presso la Missione della Julia proprio all’interno della selva, dove per totale mancanza di infrastrutture (scuole, strade, mezzi di trasporto) esistono solo due possibilità di sopravvivenza: la coltivazione della coca o l’arruolamento presso la guerriglia costantemente in contrasto con il governo colombiano. Padre Gianni ha creato una terza possibilità: “lo studio” come mezzo per uscire da questa situazione. Per supportarlo in questa sua iniziativa è nato il progetto “Un ragazzo a scuola” che permette a molti ragazzi di ricevere un aiuto concreto per la loro formazione scolastica. Successivamente questo progetto è stato esteso ad altre realtà missionarie che nel corso degli anni Operazione Uribe ha iniziato a seguire. Attualmente Padre Gianni è a Bogotà (la capitale) dove ha intrapreso un cammino di assistenza morale, materiale e anche spirituale tra i “gamines” (ragazzi di strada): circa 15000 ragazzi che cercano di sopravvivere tra mille problemi di droga, violenza e abbandono. carestia, si è sviluppata nel sostegno del villaggio ed in particolare del processo di scolarizzazione. Ogni anno incontriamo padre Tonino insieme agli amici di Jangany a Chieri o Caselette. ALBANIA A Babice, nei pressi di Valona (nel sud dell’Albania) operano dal 1996 le Suore Francescane Alcantarine dove per nove anni ha lavorato la caselettese Suor Antonella Messina e attualmente la responsabile della Missione è Suor Barbara Elia. L’ambiente circostante è prettamente ateo, di impronta culturale musulmana e quindi l’azione pastorale è di primo annuncio del Vangelo. Per fare questo si è creato un centro diurno per bambini e ragazzi in cui si svolgono diverse attività: sport, laboratori manuali, incontri formativi, recitazione ecc. E’ stata aperta una biblioteca e le suore aiutano i ragazzi anche nello studio. Grazie al progetto “Un ragazzo a scuola” alcuni di loro sono riusciti a frequentare anche le scuole superiori a Valona e qualcuno ha iniziato a frequentare l’Università. E' sorta in questi anni una piccola comunità di Cristiani e molte persone chiedono di poter ricevere il Battesimo. Suor Barbara e le consorelle sono quindi impegnate nell’animazione di gruppi di formazione umana per adolescenti e vari gruppi di catechesi per i battezzati, i catecumeni, i precatecumeni e i simpatizzanti. MADAGASCAR –Missione di Jangany (sud, Regione Toliara) Padre Tonino Cogoni La collaborazione con Operazione Uribe è nata nel 2006. Rispondemmo a un appello legato a una siccità che si protraeva da nove mesi. Il missionario andava con la sua piccola Suzuki a cercare acqua nelle pozzanghere a centinaia di chilometri. Insieme agli “amici di Jangany” nacque una amicizia e un legame concreto che originariamente spinto dal salvare vite umane, di bambini in particolare, nei periodi difficili di SUDAN Nella missione di Nyala, nel tormentato Darfur, la nostra referente è Suor Piera Santiton, Suora della Carità di Santa Giovanna Antida. Svolge un importante servizio sanitario, girando quasi sempre da sola per i villaggi del Darfur, viaggiando per ore ed ore tra deserto e savana, dove infrastrutture sanitarie o posti medici sono quasi inesistenti. La crisi umanitaria del Darfur è una delle più gravi attualmente nel mondo, la guerra civile continua con le gravi conseguenze che ne derivano: precarietà, fame, miseria, persone che continuano ad essere uccise e a morire di stenti, o che scompaiono senza che si sappia come e dove... Suor Piera si è occupata di assistenza nei campi profughi per garantire la sopravvivenza in queste luoghi di miseria, povertà e disperazione, riuscendo comunque a garantire a tutti i profughi un servizio sanitario, latte e generi di prima necessità. MOZAMBICO L’opera laica di Pemba nasce grazie e Laura Pierino che nel 1996 (all’età di 26 anni) lascia l’Italia per stabilirsi definitivamente là. In questi anni Laura ha realizzato, dal nulla vari centri dedicati soprattutto ai bambini e ai ragazzi: in particolare, uno di questi è dedicato ai bambini con meno di tre anni di vita, orfani, malnutriti e malati di AIDS. Un altro è dedicato ai bambini e ragazzi dai tre ai quindici anni per dare loro educazione e un minimo di scolarizzazione. Anche in questo caso il progetto “Un ragazzo a scuola” permette a circa cinquanta ragazzi di avere una formazione scolastica. CHAD Suor Antonella Messina, dopo essere stata nove anni in Albania, ha iniziato due anni fa una nuova attività all’interno della missione delle Suore Francesca Alcantarine sita nella città di Doba. Il Chad è proprio nel cuore dell’Africa (senza sbocchi sul mare) e presenta una zona totalmente desertica al nord e una più verdeggiante al sud anche se, a causa della latitudine e delle alte temperature, non è mai stato possibile avere un’agricoltura fiorente e duratura. Ciò ha condizionato la vita degli abitanti che spesso devono affrontare il problema primario della fame. Nella missione francescana le suore stanno lavorando per alleviare le condizioni degli abitanti e per dare un’opportunità di scolarizzazione ai ragazzi. Hanno costruito un college e una scuola all’interno della quale sta nascendo una biblioteca. Suor Antonella ha iniziato anche un servizio presso il carcere della città, dove sono rinchiusi anche ragazzi molto giovani e alcune donne che hanno con sé i loro figlioletti molto piccoli. Sta cercando di avviare un’attività di alfabetizzazione perché la maggior parte di loro non sa né leggere, né scrivere e questa potrebbe essere un’opportunità per poter iniziare un’attività lavorativa una volta usciti dal carcere. Attualmente, infatti la loro unica prospettiva è quella di ricominciare a rubare come facevano prima perché è l’unico modo che conoscono per sopravvivere. 9. LO SCOUTISMO SOTTO SOPRA L’EQUATORE: PINO 1 E JANGANY 1 qualche immagine degli scout di Pino Torinese che hanno incontrato padre Tonino sabato 11 ottobre 2014. Qualche immagine degli scout di Pino Torinese che hanno incontrato padre Tonino sabato 11 ottobre 2014. 10. LA PRIMA VOLTA DI PADRE TONINO a cura della comunità parrocchiale di San Carlo Borromeo (Casalborgone, Torino). L’incontro di domenica 12 ottobre 2014 ) poi venduti nei mercatini. La celebrazione è stata ben preparata facendo sentire ben atteso il Mompera di Jangany. L’animatrice Debora ha presentato due preghiere per Jangany: 1. Per i bambini, i ragazzi, gli uomini e le donne di Jangany, affinché possano incontrare Dio, riconoscere il suo amore di Padre e trovare in se stessi i doni e le potenzialità che Dio ha donato loro per poter superare con coraggio ogni situazione di disagio e di povertà. Preghiamo. 2. Per padre Tonino e per tutti coloro che dedicano la loro vita alla diffusione della Parola di Dio e della forza che da essa scaturisce, affinché con l’aiuto della Provvidenza, possano come Gesù liberare ogni uomo che incontrano dalla schiavitù dello scoraggiamento, della sfiducia e della sofferenza, ridonando la fiducia, la speranza e la dignità in pienezza di vita. Preghiamo. E al momento dell’offertorio Sabrina ha introdotto i doni presentati; oltre al pane e il vino è stata offerta questa lettera: “Siamo i ragazzi dell’oratorio e portiamo in regalo questa lettera come segno di impegno per quest’anno. Dedicheremo i nostri sabati alla conoscenza dei nostri amici a Jangany, per iniziare un 12 ottobre 2014: la prima volta di padre Tonino percorso di reciproca amicizia e per contribuire a Casalborgone. ala realizzazione di un progetto comune”. L’incontro con la comunità parrocchiale è stato bellissimo; la prima volta di padre Tonino è iniziata con una celebrazione Eucaristica (e il vangelo di Matteo aveva al centro il tema della festa e dell’abito bianco della gioia), proseguendo in un clima accogliente, familiare, mangiando insieme il pranzo, distribuiti su lunghe tavolate, insieme al parroco Don Domenico Busso e al diacono Ettore Bastianini. Padre Tonino ha potuto ringraziare le donne dell’associazione "Fucina delle arti manuali", che con sensibilità hanno aiutato Jangany attraverso la preparazione di lavori manuali (come quelli a maglia o di stencil per le decorazioni La comunità ha consegnato a padre Tonino le offerte della celebrazione e di diversi amici 583€, che si aggiungono a quelli che i ragazzi dell’oratorio stanno raccogliendo per il progetto di un pozzo a Jangany. Cogliamo dalla semplicità di queste parole e di questi gesti un coinvolgimento sincero e un’amicizia che va “oltre il mare”. Il dialogo si è sviluppato nel pomeriggio, accompagnato da filmati, dando a padre Tonino la possibilità di raccontare Jangany e il suo percorso alla comunità. 11. COME TANTI SEMINI a cura dell’Istituto Comprensivo di Pino Torinese (Torino) Pino Torinese. Scuola: sono stati numerosi e bellissimi gli incontri con padre Tonino, il Mompera di Jangany. Avviati lunedì 23 settembre prima con gli insegnanti del Comprensivo, si sono poi articolati in diversi giorni coinvolgendo le scuole dell'Infanzia Collodi e Calvino (con incontri di 30’ per 4 gruppi di bambini), le primarie Folis e Podio (con 8 incontri da 2 ore, eccetto le prime di 1 ora) e la secondaria di primo grado Costa (con 4 incontri di 2 ore ciascuno). Una fatica che è stata una gioia e un interesse di molti. Tra le immagini viste alla scuola materna, tra l’altro, ci sono state quelle portate da padre Tonino relative alla festa scolastica di Jangany, come sempre dedicata al nostro Istituto Comprensivo e quest’anno in particolare alle materne. In questo disegno si coglie come i bambini sono stati stupiti dalle suore che ballavano. Insomma tutti gli allievi della nostra scuola lo hanno potuto incontrare traendo entusiasmo, informazioni e contatto umano… tute cose che poi, come tanti semini (magari come quelli della Papaya), germoglieranno anche dove si pensa che non ne sia neanche caduto uno!!! Quest'anno la novità è stata la preparazione dell'incontro con la visione anticipata di filmati e la preparazione di domande o lavoretti da consegnare a padre Tonino, ognuno con la propria sensibilità e motivazione, in un percorso che unisce scoperta, accoglienza, superamento delle differenze . Ogni anno si allargano la partecipazione e il coinvolgimento, che dagli insegnanti passa ai bambini e ragazzi e arriva anche ai familiari: veramente questo progetto crea relazioni e apre nuovi percorsi di crescita a tutti i livelli. E i bambini e ragazzi? Beh… il percorso interculturale coglie le grandi differenze di vita e lascia riflettere. Si è certo inizialmente colpiti da coccodrilli e cicloni, ma si finisce alla fine per parlare di tutto, dell’organizzazione sociale, i riti funerari, il matrimonio, la musica, l’alimentazione, la legalità, l’importanza dello studio per la vita.. Alle ore 5 di martedì 14, l’ultima cosa che, poco prima di passare il metal detector, si è infilata nelle sue valigie (piene di medicine e di 7kg di parmigiano… tanto che aveva addosso qualche maglia in più per diminuirne il peso) è stata una piccola raccolta di ulteriori disegni da una seconda della Folis. Un ringraziamento particolare, da parte di tutte le insegnanti, deve essere fatto ai genitori, operatori cinematografici e a chi ha reso possibile tutto questo gratuitamente. Ma il GRAZIE più grande va a padre Tonino, per la flessibilità, la pazienza e l'entusiasmo Come dicono a Jangany della scuola Sainte Marie, possiamo un pochino dire forse anche noi, anche grazie a questo percorso interculturale, “è la scuola che ha fatto la città”.