OTTOBRE 2014 supplemento al N.19

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OTTOBRE 2014 supplemento al N.19
OTTOBRE 2014 ­ supplemento al N.19
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Indice
1. L’uomo delle ciliegie (Pecetto): Bocce
quadre per Jangany
2. Solidando onlus (Cagliari): Nessuno
insegna come…
3. Comunità parrocchiale di San Filippo
(Lucca): Ci ha portati con sé dentro la
missione
4. Istituto Tecnico Professionale Bazoli
Polo di Desenzano del Garda (Brescia):
I fotografi di Desenzano
5. Comunità parrocchiale Maria del
Rosario di Sassi (Torino): Essere
Chiesa con Jangany
6. Concerto con The White Gospel
Group (Torino): La gioia della musica
per Jangany
7. Istituto Comprensivo Dogliotti
(Torino): Padre Tonino a spasso per le
scuole di Torino
8. Operazione Uribe onlus (Caselette,
Torino): Le missioni di Operazione
Uribe
9. Gli scout del Pino 1 (Pino Torinese,
Torino): Lo scoutismo sotto sopra
l’Equatore
10. Comunità parrocchiale di San Carlo
Borromeo (Casalborgone, Torino): La
prima volta di padre Tonino
11. Istituto Comprensivo di Pino Torinese
(Pino Torinese): Come tanti semini
Altri incontri sono avvenuti il 6 settembre
a Donori (Cagliari), curato da Carlo Pili, e
presso, l’associazione VIVERE (Pino
Torinese), la comunità parrocchiale
Regina Mundi di Nichelino (Torino)… e
naturalmente sono stati numerosi gli
incontri privati e le cene con gli amici.
Con queste due foto, scattate il 15 agosto 2014
nel contesto della festa dell’Assunta celebrata
presso la borgata Prietto (Coazze, Torino) e
coincidente con i 50 anni di don Andrea
Tuninetti (nella foto a destra), vogliamo
ricordare la figura di don Sergio Bosco, uomo di
grande fede e amico di Jangany, che ha
frequentato con amore questo luogo di
preghiera.
1. BOCCE QUADRE PER JANGANY
Dopo le ciliegie di Pecetto (Torino) il 20 agosto 2014, incontro doc.
Nel maggio 2014, fermati solo dalla pioggia,
siamo riusciti in un’impresa “bio­ solidale”
senza precedenti: i colleghi del centro
contabile
di
Moncalieri
(Intesa
Sanpaolo) hanno partecipato all’acquisti dei
mitici duroni di Pecetto. Questi i numeri: 756
Kg di ciliegie e 22 Kg di amarene
con
la
partecipazione
di
187
persone raccogliendo 867€ per Jangany,
corrispondente a 35 bambini che potranno
frequentare la scuola.
Padre Tonino ha voluto salutare il ciliegiaio di
Pecetto il 20 agosto. Il sig. Gentile lo ha
ricambiato con un pensiero squisito: “Siccome
a Pecetto facciamo la festa rionale con la gara
di bocce quadre, ho pensato che i bambini e
ragazzi della scuola di Jangany sarebbero
felicissimi di giocarci”.
Detto fatto ha portato due esemplari di bocce
con tanto di boccino e regolamento
istituzionale. Padre Tonino ha risposto convinto
“FARANNO FURORE A JANGANY, CON IL
LEGNO DEGLI EUCALIPTUS CI SARA’
FACILE PRODURLI”.
Dunque l’appuntamento è per il prossimo
anno: mi aspetto che padre Fahamaro ci
mandi un filmato con i bambini che giocano a
BOCCE QUADRE.
Grazie al sig. Gentile e alla terra di Pecetto :­)
2. NESSUNO INSEGNA COME…
a cura di Solidando onlus (CAGLIARI).
A distanza di qualche settimana vi nostri figli… è con le nostre risorse che noi
raccontiamo dell’incontro con padre Tonino il possiamo guadagnare di più per avere una
7 settembre 2014.
vita più decente, per comprarci qualche
strumento in più! Io sto battendo su questo, ai
giovani dico: siamo noi che dobbiamo
costruirci il futuro!
Non ci si stanca mai di ascoltarlo! così esile
nel fisico ma con una forza e una
determinazione unica e meravigliosa; brillano
i suoi occhi quando parla di questa terra
difficile e dura da affrontare, brillano i nostri
occhi di commozione e di entusiasmo,
consapevoli di voler ancora collaborare con
lui...
Tra le due ore al mattino con Solidando e le
Come sempre è stata una grandissima due ore la sera con i Sostenitori, padre Tonino
emozione incontrare padre Tonino, la sua ha delineato il quadro completo su Jangany
energia e la sua passione sono talmente ed in particolare su:
contagiose che è come se venissimo ­ Progetto agricolo ovvero il CFR Centre
trasportati a Jangany.
Formazione Rurale di Jangany
Attraverso le sue parole i racconti prendono ­ Progetto Scuola
forma, davanti a noi appaiono le vasche per ­ Progetto Acqua piovana
l'acqua piovana, i volti dei ragazzi della scuola
agricola, le coltivazioni, i vasetti di Progetto agricolo: Il CFR, attivo da due anni,
marmellata... racconti talmente vivi che ci è una scuola di agricoltura e allevamento che
sembra di sentire il gusto dell'ananas dolce e può ospitare, in regime di convitto, fino a 40
succoso da lui tanto decantato.
allievi dai 15 anni in su (al termine della
Parla, parla e progetta, ci dice dei briganti, dei Scuola media). L’anno scorso hanno
problemi della nazione delle mille difficoltà, frequentato il corso 10 allievi, e anche
della pioggia che ha buttato giù un muro della quest’anno solamente 10 avranno questa
missione, ma niente ostacola la lucidità dei opportunità (prudenzialmente, essendo la
suoi progetti futuri; un giorno, la sua gente, la scuola appena nata, è meglio che la classe
gente di Jangany, vivrà grazie alla propria non sia troppo numerosa). L’obiettivo è quello
crescita e sviluppo.
di insegnare a questi ragazzi ad usare le
Sue testuali parole: “Il problema grosso è risorse della terra che sono l’agricoltura e
questo: questa Nazione ha un terreno enorme l’allevamento.
ed ha delle possibilità… ma non viene Insegnano nella scuola due giovani di
sfruttato perché nessuno insegna come… Jangany che, dopo il conseguimento della
cioè è con le nostre risorse che noi dobbiamo laurea triennale, uno in agraria e l’altro in
stare in piedi, è con le nostre risorse che noi allevamento, sono rientrati al villaggio per
dobbiamo migliorare il mangiare che diamo ai mettere in pratica da subito le conoscenze e
le tecniche acquisite. Per la parte pratica
della formazione, che dura 10 mesi,
collaborano due operai specializzati in
agricoltura e allevamento. Alle lezioni
teoriche, infatti, seguono le esercitazioni “sul
campo”, è proprio il caso di dire! Il terreno,
esteso su 13 ettari con 1 pozzo per ogni
ettaro, è suddiviso in due parti destinate una
all’esercitazione (exercitation) e l’altra alla
produzione (exploitation). Nella prima i
ragazzi coltivano pomodoro, cipolla, fagioli,
piselli, lattuga, patate, carote, zucchine,
ananas, mango, litchi, tamarindo, papaia,
pesco, pompelmo, l’altra è dedicata alle
risaie. I prodotti dell’attività agricola vengono
venduti
al
mercato
che
si
tiene
settimanalmente a Jangany con l’intento di
raggiungere, pian piano, uno degli obiettivi
del
Centro:
renderlo
autosufficiente,
atuonomo.
Riguardo l'allevamento allo stato attuale si
allevano maiali, tacchini, faraone e galline
ovaiole. Quest'ultime non riescono però a
produrre uova a causa dell'assenza di
alimenti contenenti calcio, a questo proposito
si è trovata la soluzione più vantaggiosa
possibile, non eccessivamente dispendiosa,
per far arrivare dell'apposito mangime da una
cittadina distante 500 Km da Jangany.
Un grande sogno è quello di riuscire ad
allevare le mucche da latte per poter
garantire un bicchiere di latte al giorno a
ciascun bambino. La difficoltà riguarda la
necessità di un grande bagaglio di
conoscenza ed esperienza per allevare degli
animali che richiedono particolari attenzioni,
trattamenti e alimentazione. E' in corso la
ricerca
di
un
giovane
appassionato
disponibile a formarsi con impegno in una
grande città del Madagascar per poi rientrare
a Jangany.
Progetto Scuola: 2 anni di scuola materna, 6
di elementari e 4 di medie, per un totale di 12
anni di permanenza nella Scuola di Jangany
per i bambini del villaggio e della savana
(brousse). Dal prossimo anno tutte le classi
avranno la doppia sezione (A e B), quindi,
considerando che in ciascuna classe ci sono
una cinquantina di alunni. il conto è presto
fatto: circa 1.200 alunni per anno scolastico!
Tra i 36 insegnanti 6 sono giovani di Jangany
che, dopo aver conseguito la laurea, sono
tornati ed insegnano nella stessa scuola
elementare e media, da cui provengono.
Riguardo i risultati abbiamo di che essere
orgogliosi, come ogni anno d’altronde! I 19
ragazzi presentati all’esame della 4^ media
sono stati i migliori! Ottimi voti e comunque
non al di sotto del 7 e mezzo! La
soddisfazione di P. Tonino è ancor più grande
quando dice che i suoi ragazzi sono esentati
dal dover sostenere il test d’ingresso alla
scuola superiore di Ioshi perché “i tuoi sono
bravi, sono preparati, lo sappiamo!” e quindi
vengono iscritti direttamente. L’idea, e pare
che non sia solo un’idea, è quella di istituire a
Jangany anche il Liceo! Va precisato che
questa ipotesi non nasce da chissà quale
mania di grandezza ma da precisa richiesta
dei
genitori
che,
finalmente,
stanno
comprendendo quanto la scuola sia
importante per i propri figli, per la comunità
intera e che quindi, per evitare sacrifici di
varia natura per le famiglie e per i ragazzi che
si trasferiscono in una città distante tre giorni
di viaggio, sia bene averlo in casa il Liceo!
Passerà ancora qualche anno ma P. Tonino
sembra determinato ad accogliere questa
idea della comunità. Con 25 euro si riesce a
far studiare un bambino per un anno. Dice P.
Tonino: “I bambini di questa savana hanno lo
stesso diritto allo studio e alle attrezzature di
quelli di Antananarivo, di Roma, di Parigi e di
New York.”
Progetto acqua piovana. Il periodo delle
piogge dura da Dicembre a marzo, anche se
alcuni anni (come il 2013) ne è caduta poca
mettendo a rischio il raccolto del riso. Altri anni
invece, come nel 2014, ne è caduta tanta,
talmente tanta da aver creato danni al muro di
cinta della missione. Da qui l'esigenza di
un progetto per la raccolta dell’acqua piovana
all'interno del terreno che ospita la scuola
agricola: progetto che prevede la creazione di
sbarramenti su diversi livelli (piccole dighe)
collegati tra loro in modo che quando la prima è
colma l’acqua passi alla secondo e così via fino
alle cisterne (1mx15mx10m) poste una ad est
ed una ad ovest. Una già terminata l’altra in
fase di scavo. Costo totale dell’operazione
poco meno di 8.000 euro, cioè sui 3.800 euro
ciascuna. P. Tonino: “Utilizzare, attrezzare
questo terreno in modo che non sia esposto ai
danni della pioggia esuberante e che si riesca
a servirsi dell’acqua piovana in modo ordinato
e in modo continuo, prolungato nel tempo. La
risorsa dell’acqua è necessaria per l’irrigazione
e per arrivare ad una produzione più
abbondante e possibilmente più prolungata. Il
vostro aiuto lo abbiamo impiegato per questo e
se aveste la possibilità di sostenere questo
lavoro che stiamo portando avanti…”
Solidando nel 2013 ha contribuito a sostenere
le attività di Jangany con 6000 euro raccolti per
la Scuola e con 4000 euro per la costruzione di
una “torre d’acqua” (chateau d’eau) su uno dei
13 pozzi scavati nel terreno del CFR
consentendo di avere una riserva d’acqua
notevole per l’innaffiamento degli orti.
Quest’anno, dopo aver effettuato il versamento,
abbiamo simbolicamente consegnato a p.
Tonino un assegno di 6000 euro da destinare
alla realizzazione del progetto “acqua piovana”.
L’acqua come elemento essenziale per la vita,
da raccogliere, da non sprecare, da usare e
avere a disposizione per la realizzazione dei
progetti “Scuola” e “Agricolo”.
Per Solidando è fondamentale sostenere la
formazione finalizzata all’acquisizione di una
cultura di base, della conoscenza ed
esperienza
nel
campo
agricolo
e
dell’allevamento, tale che i giovani di Jangany
abbiano la possibilità, nel diventare autonomi,
di vivere una vita degna di questo nome in cui
loro, in prima persona, sono i protagonisti.
Grazie a tutti! Solidando siete Voi!
3. CI HA PORTATI CON SÉ DENTRO LA MISSIONE
a cura della comunità parrocchiale di San Filippo (LUCCA), incontro 21 settembre 2014.
Come consuetudine, ormai da diversi anni in
settembre, padre Tonino viene a portarci un
saluto e notizie fresche da Jangany.
L'amicizia che lega la parrocchia di San Filippo
alla missione di Jangany è relativamente
giovane, ma non per questo meno salda. Dagli
anni Novanta la parrocchia si è gemellata con
la missione portando avanti alcune iniziativa
come l'adozione di studenti o la raccolta di
offerte in occasione di eventi particolari.
Questo legame, voluto fortemente da don
Giovanni, non si è interrotto con la sua morte
nel 2012, ma è continuato per volontà di tanti
parrocchiani che, con entusiasmo e generosità,
hanno sostenuto le iniziative.
Sabato 20 e domenica 21 settembre padre
Tonino è venuto a trovarci e ci ha portati, per
qualche minuto, con sé dentro la missione.
mondo, dove la vita è così profondamente
diversa dalla nostra. Lasciando da parte
osservazioni scontate e retoriche, tutti noi,
insieme a don Idilio, abbiamo rinnovato a padre
Tonino la volontà di continuare ad essere vicini
alla missione e a lui, sostenendo il progetto sia
materialmente – attraverso le varie iniziative –
che spiritualmente con la preghiera.
Ci ha fatto piacere sapere che il numero dei
cristiani è aumentato, ci ha riportato alla mente
il passo degli Atti degli Apostoli: «È la parola di
Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a
Gerusalemme si moltiplicava grandemente». E’
con queste parole che vogliamo ringraziare
padre Tonino e tutti i suoi collaboratori che
hanno dedicato totalmente la loro vita al bene
dei fratelli.
Grazie e a presto padre Tonino.
La comunità parrocchiale di San Filippo
Riportiamo un inciso di padre Tonino sulla si­
tuazione dei cristiani a Jangany:
«Un’altra opera che
va
avanti
è
la
costruzione
della
nuova
chiesa.
Abbiamo elevato i
muri in mattoni cotti e
cemento armato e
stiamo iniziando i
l
avori del tetto. Una
volta terminato il tetto,
anche
se
mancheranno
il
pavimento, i banchi,
l
e porte e le finestre,
inizieremo a usare la chiesa. Dall’inizio della scuola
(1996) ad oggi, il villaggio di Jangany è passato da
400 a più di 5000 abitanti. I cattolici sono passati
dal 2% al 33% della popolazione e la chiesa di
Credo che nessuno di noi possa capire fino in prima non riesce più a contenerli. La comunità
fondo cosa significhi stare in una missione, cristiana è costituita in gran parte da giovani e vive
come quella di Jangany, come tante in tutto il la grazia di una fede fervorosa».
4. I FOTOGRAFI DI DESENZANO
incontro con l’Istituto Tecnico Professionale Bazoli Polo di Desenzano del Garda (Brescia), il 2 ottobre 2014.
interessati e a tutti piace che anche nei
prossimi mesi Padre Tonino ci aggiorni su
quello che succede.
Noi continueremo a raccogliere qualche euro
per aiutarlo, perché abbiamo visto che con
poco, per noi, possiamo fare molto tramite lui.
Una prima iniziativa che ci è venuta in mente:
se ciascuno, in questi giorni, dà 50 cent., molto
presto gli manderemo più di 600 euro. E
sembra che tutti siamo d’accordo!!!
Giada Fusaro, 5A SERV­COM
Tutte le foto dell’incontro nella Photogallery,
l’album: http://www.bazolipolo.gov.it/fotogallery
?view=album&album=6067196346043485681&
page=1
Anche quest’anno c’è stato, al Bazoli­Polo,
Vedi anche per le iniziative il blog degli studenti
l’incontro con Padre Tonino.
La nostra scuola è praticamente gemellata con http://www.bazolipolo.gov.it/studenti/blog
l’école St. Marie di Jangany fin dal 2007/2008.
Tutte le classi sono scese in auditorium (in
ordine: le prime, le seconde, le terze, le quarte
e le quinte) e hanno visto un breve filmato e
conversato con il missionario.
L’obiettivo stavolta non era quello di mostrare
una situazione, in Africa, di estrema povertà,
ma di dire dove si trova Jangany, com’è la vita
al St. Marie e cosa mangiano i ragazzi laggiù.
Perciò il video univa registrazioni che avevamo
dagli anni precedenti e commenti registrati,
nuovi, con la voce mia e di una mia compagna.
L’attenzione al cibo ci interessava perché
l’anno scorso diverse nostre classi si erano
impegnate
nel
progetto
“Riempi
consapevolmente le tue pause di gusto”:
mentre noi dobbiamo stare attenti a cosa
mangiamo, i ragazzi di Padre Tonino hanno il
problema della denutrizione anche se, negli
ultimi anni, hanno imparato a coltivare cose
nuove grazie alla costruzione di numerosi
pozzi che hanno consentito di usufruire meglio
del terreno, nonostante la solita incertezza
dell’esito della stagione delle piogge e le
probabili carestie.
Padre Tonino ci ha aggiornato sulla situazione
politica e sulle scorrerie dei briganti, ha risposto
alle nostre domande e ha fatto le foto con noi.
Studenti e professori mi sono sembrati molto
5. ESSERE CHIESA CON JANGANY
incontro con la comunità Maria del Rosario di Sassi (Torino), il 28 settembre 2014
L’incontro con la comunità parrocchiale di Sassi
è avvenuto in coincidenza con l’anniversario
della consacrazione della chiesa “Gesù
Maestro” di Borgata Rosa. È stato uno degli
incontri caldi e carichi di affetto a tal punto che
al termine della celebrazione il parroco don
Stefano, nella sua consueta semplicità, ha
ringraziato padre Tonino “per averci fatto
sentire Chiesa”. Quella con la C maiuscola che
va oltre le distanze, che vede i cristiani
sostenersi pur non conoscendosi, non solo
nell’aiuto materiale ma soprattutto in quello
spirituale, ove si attinge la forza per ogni
cambiamento. “Padre Tonino” ha detto “è stato
un po‘ come San Paolo, che raccontava alla
sua chiesa il suo annuncio alle persone di terre
e culture lontane”.
Durante l’omelia padre Tonino, con grande
coinvolgimento, ha raccontato la vita nel
villaggio e i progressi della scuola di Jangany.
Sentire, dopo tanti anni trascorsi in missione, il
grande entusiasmo per la sua attività ha
portato una ventata di ritrovata riscoperta dei
valori sempre attuali del Vangelo spesso
dimenticati. La gioia di vivere l’esperienza della
missione, che traspariva dalle sue parole, ha
contagiato tutti; il suo esempio di vita ha
smosso gli animi della comunità parrocchiale e
la forza della sua testimonianza ha portato in
tutti il desiderio di sostenere materialmente,
oltre che spiritualmente, la missione.
Ci sorge spontaneo un grande “grazie”.
6. LA GIOIA DELLA MUSICA PER JANGANY
concerto con The White Gospel Group e Apericena al teatro Luini (Torino)
Grande pubblico ieri (domenica 5 ottobre 2014)
al teatro Luini per ascoltare le parole di padre
Tonino Cogoni, missionario a Jangany da 18
anni, fondatore della scuola Sainte Marie.
I temi toccati dal Mompera di Jangany: la scuola
come motore di cambiamento (gli insegnanti di
Jangany
e
i
successi
degli
studenti), l’alimentazione e la scuola agraria
(l’acqua, i pozzi, il progetto del trattore, le
speranza di un bicchiere di latte per ogni
bambino ogni giorno), il brigantaggio e i problemi
della legalità e della sicurezza, la dimensione
religiosa animistica… parole dirette che hanno
coinvolto con semplicità e immediatezza tutti i
presenti.
Il WHITE GOSPEL GROUP ­ che già aveva
sostenuto Jangany con un concerto a Rivoli tre
anni prima ­ ha poi raggiunto tutti con la gioia di
una musica trascinante e piena, un livello
artistico di cantanti e musicisti, arricchito
dall’energia di un suono e di un ritmo che ha
inondato il pubblico entusiasta.
La serata si è conclusa con un apericena che ha
consentito ulteriori contatti diretti tra i presenti e
non sono mancati coloro che si sono fatti
presenti con idee e proposte di sviluppo, in tema
di materiali agricoli e di sistemi di pompaggio
dell’acqua.
I 1200€ raccolti daranno sostanza al sostegno
scolastico e allo sviluppo del villaggio. Grazie
padre Tonino, grazie White Gospel Group.
7. PADRE TONINO A SPASSO PER LE SCUOLE DI TORINO
a cura di Silvio Maghenzani
Anche quest'anno ci sono novità importanti.
Durante il soggiorno di padre Tonino a Torino,
per iniziativa di Maria Cavallaro e delle
insegnanti dell'Istituto comprensivo A. M.
Dogliotti di Torino, abbiamo iniziato un percorso
di gemellaggio tra questa scuola e la scuola di
Janagny.
Certo sono importanti le informazioni sui
coccodrilli e sulla malaria, sulla fame e sul modo
di vivere dei bambini del Madagascar ma ancora
più importante è "aprire" finestre su mondo tanto
diversi ma ormai tanto vicini per entrare e
cambiare il modo di guardare al mondo in tempi
in cui prevalgono chiusure e particolarismi.
Il mondo multietnico delle nostre scuole italiane
diventa una risorsa per intendere il mondo nella
sua vera dimensione di totalità, unicità e
diversità. Padre Tonino si e stupito delle tante
nazionalità di provenienza degli alunni e
confrontava il mondo attuale della scuola con
quello che lui aveva lasciato 30 anni fa. Il mondo
è cambiato, è diventato più piccolo e l'unico
modo per sapere dove siamo e dove stiamo
andando è proprio quello di capire dove sono e
dove stanno andando gli altri.
Un disegno, una lettera, un saluto che
attraversano per raggiungere la scuola Sainte
Marie di Jangany aiutano noi e i nostri alunni a
guardarci e a guardare con occhi nuovi gli altri.
La proiezione delle immagini di quel mondo così
lontano , di quei volti gioiosi anche in un contesto
difficile, ha posto domande negli alunni della
scuola media relative alla vita di chi abita la
sperduta savana dell’Horombè. I più piccoli
interessatissimi al coccodrillo e alla sua
pericolosità si sono stupiti quando hanno capito
che l'animale più pericoloso del Madagascar è la
piccola zanzara anofele che portando la malaria
miete più vittime di tutti gli animali feroci e
velenosi dell'isola rossa.
Le lettere e i disegni sono partiti con le valigie di
Tonino e nei prossimi giorni raggiungeranno la
scuola, ora aspettiamo una risposta per
annodare e rendere più forte un filo sottile che
abbiamo testo tra gli emisferi di questo mondo
sempre più piccolo ma sempre segnato da
troppe e ingiuste differenze.
Un commento di Maria: “Ho visto i piccoli molto interessati, soprattutto alla malaria ed ai
coccodrilli... alla fine volevano cantare una canzone ma non sapevano quale: avrei voluto
suggerire la canzone del coccodrillo!!! Ho inoltre visto alcune bambine della classe del maestro
Massimo piangere quando è stato nominato...”
8. LE MISSIONI DI OPERAZIONE URIBE
a cura di Operazione Uribe onlus (Caselette), incontro dell’11 ottobre 2014
La presidente Anna Messina ha esposto, in
occasione della rappresentazione teatrale con i
Tragicanti, una sintetica relazione degli
aggiornamenti e degli aiuti a sostegno delle
diverse missioni sostenute. Per padre Tonino è
stata una bella occasione di incontrare i
presenti e i volontari di Operazione Uribe che
sostengono Jangany dal 2006.
Operazione Uribe nasce come associazione di
ispirazione
cristiana
nel
1983
grazie
all'iniziativa di un gruppo di giovani che, avendo
conosciuto personalmente padre Gianni
Campagnolo (salesiano) nei suoi due anni di
animatore giovanile presso la Casa Salesiana
Conte Cays di Caselette, decisero, all'indomani
della sua partenza per la COLOMBIA come
missionario, di impegnarsi per aiutarlo
moralmente ed economicamente.
Da quell’anno Operazione Uribe continua a
seguire Padre Gianni che si è sempre dedicato
principalmente ai ragazzi, prima presso la
Missione di Uribe e poi presso la Missione della
Julia proprio all’interno della selva, dove per
totale mancanza di infrastrutture (scuole,
strade, mezzi di trasporto) esistono solo due
possibilità di sopravvivenza: la coltivazione
della coca o l’arruolamento presso la guerriglia
costantemente in contrasto con il governo
colombiano. Padre Gianni ha creato una terza
possibilità: “lo studio” come mezzo per uscire
da questa situazione. Per supportarlo in questa
sua iniziativa è nato il progetto “Un ragazzo a
scuola” che permette a molti ragazzi di ricevere
un aiuto concreto per la loro formazione
scolastica. Successivamente questo progetto è
stato esteso ad altre realtà missionarie che nel
corso degli anni Operazione Uribe ha iniziato a
seguire. Attualmente Padre Gianni è a Bogotà
(la capitale) dove ha intrapreso un cammino di
assistenza morale, materiale e anche spirituale
tra i “gamines” (ragazzi di strada): circa 15000
ragazzi che cercano di sopravvivere tra mille
problemi di droga, violenza e abbandono.
carestia, si è sviluppata nel sostegno del
villaggio ed in particolare del processo di
scolarizzazione. Ogni anno incontriamo padre
Tonino insieme agli amici di Jangany a Chieri o
Caselette.
ALBANIA A Babice, nei pressi di Valona (nel
sud dell’Albania) operano dal 1996 le Suore
Francescane Alcantarine dove per nove anni
ha lavorato la caselettese Suor Antonella
Messina e attualmente la responsabile della
Missione è Suor Barbara Elia. L’ambiente
circostante è prettamente ateo, di impronta
culturale musulmana e quindi l’azione pastorale
è di primo annuncio del Vangelo. Per fare
questo si è creato un centro diurno per bambini
e ragazzi in cui si svolgono diverse attività:
sport, laboratori manuali, incontri formativi,
recitazione ecc. E’ stata aperta una biblioteca e
le suore aiutano i ragazzi anche nello studio.
Grazie al progetto “Un ragazzo a scuola” alcuni
di loro sono riusciti a frequentare anche le
scuole superiori a Valona e qualcuno ha
iniziato a frequentare l’Università.
E' sorta in questi anni una piccola comunità di
Cristiani e molte persone chiedono di poter
ricevere il Battesimo. Suor Barbara e le
consorelle
sono
quindi
impegnate
nell’animazione di gruppi di formazione umana
per adolescenti e vari gruppi di catechesi per i
battezzati, i catecumeni, i pre­catecumeni e i
simpatizzanti.
MADAGASCAR –Missione di Jangany (sud,
Regione Toliara) ­ Padre Tonino Cogoni La
collaborazione con Operazione Uribe è nata
nel 2006. Rispondemmo a un appello legato a
una siccità che si protraeva da nove mesi. Il
missionario andava con la sua piccola Suzuki a
cercare acqua nelle pozzanghere a centinaia di
chilometri. Insieme agli “amici di Jangany”
nacque una amicizia e un legame concreto che
originariamente spinto dal salvare vite umane,
di bambini in particolare, nei periodi difficili di
SUDAN Nella missione di Nyala, nel tormentato
Darfur, la nostra referente è Suor Piera
Santiton, Suora della Carità di Santa Giovanna
Antida. Svolge un importante servizio sanitario,
girando quasi sempre da sola per i villaggi del
Darfur, viaggiando per ore ed ore tra deserto e
savana, dove infrastrutture sanitarie o posti
medici sono quasi inesistenti. La crisi
umanitaria del Darfur è una delle più gravi
attualmente nel mondo, la guerra civile
continua con le gravi conseguenze che ne
derivano: precarietà, fame, miseria, persone
che continuano ad essere uccise e a morire di
stenti, o che scompaiono senza che si sappia
come e dove... Suor Piera si è occupata di
assistenza nei campi profughi per garantire la
sopravvivenza in queste luoghi di miseria,
povertà e disperazione, riuscendo comunque a
garantire a tutti i profughi un servizio sanitario,
latte e generi di prima necessità.
MOZAMBICO
L’opera laica di Pemba nasce
grazie e Laura Pierino che nel 1996 (all’età di
26
anni)
lascia
l’Italia
per
stabilirsi
definitivamente là. In questi anni Laura ha
realizzato, dal nulla vari centri dedicati
soprattutto ai bambini e ai ragazzi: in
particolare, uno di questi è dedicato ai bambini
con meno di tre anni di vita, orfani, malnutriti e
malati di AIDS. Un altro è dedicato ai bambini e
ragazzi dai tre ai quindici anni per dare loro
educazione e un minimo di scolarizzazione.
Anche in questo caso il progetto “Un ragazzo a
scuola” permette a circa cinquanta ragazzi di
avere una formazione scolastica.
CHAD Suor Antonella Messina, dopo essere
stata nove anni in Albania, ha iniziato due anni
fa una nuova attività all’interno della missione
delle Suore Francesca Alcantarine sita nella
città di Doba. Il Chad è proprio nel cuore
dell’Africa (senza sbocchi sul mare) e presenta
una zona totalmente desertica al nord e una
più verdeggiante al sud anche se, a causa
della latitudine e delle alte temperature, non è
mai stato possibile avere un’agricoltura
fiorente e duratura. Ciò ha condizionato la vita
degli abitanti che spesso devono affrontare il
problema primario della fame. Nella missione
francescana le suore stanno lavorando per
alleviare le condizioni degli abitanti e per dare
un’opportunità di scolarizzazione ai ragazzi.
Hanno costruito un college e una scuola
all’interno della quale sta nascendo una
biblioteca. Suor Antonella ha iniziato anche un
servizio presso il carcere della città, dove sono
rinchiusi anche ragazzi molto giovani e alcune
donne che hanno con sé i loro figlioletti molto
piccoli. Sta cercando di avviare un’attività di
alfabetizzazione perché la maggior parte di loro
non sa né leggere, né scrivere e questa
potrebbe essere un’opportunità per poter
iniziare un’attività lavorativa una volta usciti dal
carcere. Attualmente, infatti la loro unica
prospettiva è quella di ricominciare a rubare
come facevano prima perché è l’unico modo
che conoscono per sopravvivere.
9. LO SCOUTISMO SOTTO SOPRA L’EQUATORE:
PINO 1 E JANGANY 1
qualche immagine degli scout di Pino Torinese che hanno incontrato padre Tonino sabato 11 ottobre 2014.
Qualche immagine degli scout di Pino Torinese che hanno incontrato padre Tonino sabato 11
ottobre 2014.
10. LA PRIMA VOLTA DI PADRE TONINO
a cura della comunità parrocchiale di San Carlo Borromeo (Casalborgone, Torino). L’incontro di
domenica 12 ottobre 2014
) poi venduti nei mercatini.
La celebrazione è stata ben preparata facendo
sentire ben atteso il Mompera di Jangany.
L’animatrice Debora ha presentato due
preghiere per Jangany: 1. Per i bambini, i
ragazzi, gli uomini e le donne di Jangany,
affinché possano incontrare Dio, riconoscere il
suo amore di Padre e trovare in se stessi i doni
e le potenzialità che Dio ha donato loro per
poter superare con coraggio ogni situazione di
disagio e di povertà. Preghiamo. 2. Per padre
Tonino e per tutti coloro che dedicano la loro
vita alla diffusione della Parola di Dio e della
forza che da essa scaturisce, affinché con
l’aiuto della Provvidenza, possano come Gesù
liberare ogni uomo che incontrano dalla
schiavitù dello scoraggiamento, della sfiducia e
della sofferenza, ridonando la fiducia, la
speranza e la dignità in pienezza di vita.
Preghiamo.
E al momento dell’offertorio Sabrina ha
introdotto i doni presentati; oltre al pane e il
vino è stata offerta questa lettera: “Siamo i
ragazzi dell’oratorio e portiamo in regalo questa
lettera come segno di impegno per quest’anno.
Dedicheremo i nostri sabati alla conoscenza
dei nostri amici a Jangany, per iniziare un
12 ottobre 2014: la prima volta di padre Tonino percorso di reciproca amicizia e per contribuire
a Casalborgone.
ala realizzazione di un progetto comune”.
L’incontro con la comunità parrocchiale è stato
bellissimo; la prima volta di padre Tonino è
iniziata con una celebrazione Eucaristica (e il
vangelo di Matteo aveva al centro il tema della
festa e dell’abito bianco della gioia),
proseguendo in un clima accogliente, familiare,
mangiando insieme il pranzo, distribuiti su
lunghe tavolate, insieme al parroco Don
Domenico Busso e al diacono Ettore Bastianini.
Padre Tonino ha potuto ringraziare le donne
dell’associazione "Fucina delle arti manuali",
che con sensibilità hanno aiutato Jangany
attraverso la preparazione di lavori manuali
(come quelli a maglia o di stencil per le
decorazioni
La comunità ha consegnato a padre Tonino le
offerte della celebrazione e di diversi amici
583€, che si aggiungono a quelli che i ragazzi
dell’oratorio stanno raccogliendo per il progetto
di un pozzo a Jangany.
Cogliamo dalla semplicità di queste parole e di
questi gesti un coinvolgimento sincero e
un’amicizia che va “oltre il mare”.
Il dialogo si è sviluppato nel pomeriggio,
accompagnato da filmati, dando a padre Tonino
la possibilità di raccontare Jangany e il suo
percorso alla comunità.
11. COME TANTI SEMINI
a cura dell’Istituto Comprensivo di Pino Torinese (Torino)
Pino Torinese. Scuola: sono stati numerosi e
bellissimi gli incontri con padre Tonino, il
Mompera di Jangany. Avviati lunedì 23
settembre prima con gli insegnanti del
Comprensivo, si sono poi articolati in diversi
giorni coinvolgendo le scuole dell'Infanzia
Collodi e Calvino (con incontri di 30’ per 4
gruppi di bambini), le primarie Folis e Podio
(con 8 incontri da 2 ore, eccetto le prime di 1
ora) e la secondaria di primo grado Costa (con
4 incontri di 2 ore ciascuno). Una fatica che è
stata una gioia e un interesse di molti.
Tra le immagini viste alla scuola materna, tra
l’altro, ci sono state quelle portate da padre
Tonino relative alla festa scolastica di Jangany,
come sempre dedicata al nostro Istituto
Comprensivo e quest’anno in particolare alle
materne.
In questo disegno si coglie come i bambini
sono stati stupiti dalle suore che ballavano.
Insomma tutti gli allievi della nostra scuola lo
hanno potuto incontrare traendo entusiasmo,
informazioni e contatto umano… tute cose che
poi, come tanti semini (magari come quelli della
Papaya), germoglieranno anche dove si pensa
che non ne sia neanche caduto uno!!!
Quest'anno la novità è stata la preparazione
dell'incontro con la visione anticipata di filmati e
la preparazione di domande o lavoretti da
consegnare a padre Tonino, ognuno con la
propria sensibilità e motivazione, in un
percorso che unisce scoperta, accoglienza,
superamento delle differenze .
Ogni anno si allargano la partecipazione e il
coinvolgimento, che dagli insegnanti passa ai
bambini e ragazzi e arriva anche ai familiari:
veramente questo progetto crea relazioni e
apre nuovi percorsi di crescita a tutti i livelli.
E i bambini e ragazzi? Beh… il percorso
interculturale coglie le grandi differenze di vita e
lascia riflettere. Si è certo inizialmente colpiti da
coccodrilli e cicloni, ma si finisce alla fine per
parlare di tutto, dell’organizzazione sociale, i riti
funerari,
il
matrimonio,
la
musica,
l’alimentazione, la legalità, l’importanza dello
studio per la vita..
Alle ore 5 di martedì 14, l’ultima cosa che, poco
prima di passare il metal detector, si è infilata
nelle sue valigie (piene di medicine e di 7kg di
parmigiano… tanto che aveva addosso qualche
maglia in più per diminuirne il peso) è stata una
piccola raccolta di ulteriori disegni da una
seconda della Folis.
Un ringraziamento particolare, da parte di tutte
le insegnanti, deve essere fatto ai genitori,
operatori cinematografici e a chi ha reso
possibile tutto questo gratuitamente.
Ma il GRAZIE più grande va a padre Tonino,
per la flessibilità, la pazienza e l'entusiasmo
Come dicono a Jangany della scuola Sainte
Marie, possiamo un pochino dire forse anche
noi, anche grazie a questo percorso
interculturale, “è la scuola che ha fatto la città”.