Scanno … come Las Vegas: il matrimonio civile a Scanno .. un`idea

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Scanno … come Las Vegas: il matrimonio civile a Scanno .. un`idea
Matrimonio alla Scannese? - La Foce di Scanno
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Matrimonio alla Scannese?
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Domenica 01 Agosto 2010 12:46
Scritto da Roberto Nannarone
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Scanno … come Las Vegas: il matrimonio civile a Scanno .. un’idea da coltivare?
Incuriosito da tanta gente all’interno
dell’ex Chiesa delle Anime Sante, a
mezzogiorno di sabato 31 luglio
scorso, sono entrato e, meraviglia a
vedersi, il Sindaco di Scanno stava
celebrando un matrimonio. Sono
rimasto ad ascoltare la lettura dei
“canonici” articoli del codice civile
143, 144 e 147 del codice civile, che
ha preceduto la firma degli atti. Forse
si trattava della ripresa di un set
cinematografico: mi sono chiesto. Ed
invece. Era un vero matrimonio civile,
come mi veniva confermato da un
amico
commercialista
aquilano,
invitato alle nozze. Gli sposi, due
aquilani.
Ho ascoltato con soddisfazione gli
elogi dell’amico per il mio paese, incantato dalla bellezza dell’auditorium, ed allo stesso ho raccontato che la ricostruzione
dell’ “ex chiesa” è stata realizzata, agli inizi degli anni ottanta, quando ero assessore di Scanno, e, in tale veste, avevo
personalmente contribuito alla scelta di farne un auditorium, ripercorrendone la settecentesca destinazione a teatro.
Ma il pensiero è andato, da subito, ai ricordi universitari e, in particolare, al Diritto Privato, con lo studio del codice civile,
che stabilisce, all’articolo 106, che il matrimonio civile deve essere celebrato pubblicamente nella “casa comunale” davanti
all’ufficiale dello stato civile, al quale è stata fatta la richiesta di pubblicazione. Sempre il Codice Civile contempla alcune
modalità di celebrazione che si distinguono da quella appena citata, quali, ad esempio, il matrimonio in imminente pericolo
di vita (art. 101), la celebrazione in un Comune diverso (art. 109), la celebrazione per procura (art. 111), e la celebrazione
fuori della casa comunale (art. 110).
In quest’ultimo caso il Codice ammette la celebrazione del matrimonio al di fuori della casa comunale solo se uno degli
sposi, per infermità o per altro impedimento giustificato all’ufficio dello stato civile, sia nell’impossibilità di recarsi alla casa
comunale. Nulla prevede, invece, in caso di impedimento del Comune o dell’ufficio di stato civile.
Mi sono chiesto: come può aver il Sindaco di Scanno consentito la celebrazione del matrimonio fuori la Casa Comunale,
con il suo personale intervento? Avrà, forse, avuto una brillante idea? Quella di destinare l’edificio dell’ex Chiesa delle
Anime Sante a sede esterna “istituzionale” per la celebrazione di matrimoni civili!
Ho fatto una breve e facile ricerca su internet ed ho dedotto che la scelta di celebrare un simile matrimonio avrebbe
dovuto avere, comunque, un atto propedeutico: una semplice deliberazione della Giunta Comunale, come previsto da una
circolare ministeriale, in attuazione dell’articolo 3, comma 1, del D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396. Il Comune avrebbe
dovuto, quindi, trasmettere “preventivamente” tale deliberazione al Prefetto, prevedendo, così, la possibilità di destinare
un locale comunale, esterno alla Casa Comunale, a sede per la celebrazione dei matrimoni, con un “carattere di
ragionevole continuità temporale” e non per un caso isolato, come poteva essere quello di sabato.
Forse il Sindaco avrà consultato i dirigenti del Comune e avrà fatto tutto quanto previsto dalla circolare del Ministero
dell’Interno n. 29 del 7 giugno 2007, ma sul sito ufficiale del Comune non ho rinvenuto, ad oggi 1° agosto 2010, alcun atto
deliberativo con tale oggetto, a meno che non sia uno di quelli ancora da pubblicare e, quindi, non ancora esecutivo.
Un augurio ai novelli sposi: che siano state rispettate le disposizioni impartite dal Ministero, che demanda ai Prefetti il
controllo per il corretto adempimento di quanto previsto, “stante la delicatezza della materia di cui trattasi”.
Ma se la Giunta Comunale non avesse deliberato nulla in tal senso, il Sindaco non avrebbe potuto decidere
unilateralmente di celebrare il matrimonio civile in una sede diversa dalla Casa Comunale: se lo avesse fatto, la sua
sarebbe una scelta discrezionale, contraria alla legge.
Penso che non sia ancora prevista nella nostra legislazione la figura di un Sindaco autarchico (dal Dizionario della lingua
italiana “Che gode di autonomia amministrativa”). E da umile “cultore del diritto”, mi chiedo: il funzionario comunale, che
dovrà curare la trascrizione dell’atto di matrimonio nei registri comunali, verificherà se l’atto di matrimonio celebrato in
luogo diverso dalla Casa Comunale sia valido? Mi auguro, invece, per gli sposi, che tutto sia stato previsto secondo le
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Matrimonio alla Scannese? - La Foce di Scanno
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disposizioni ministeriali e che l’idea di celebrare il matrimonio civile presso la ex Chiesa delle Anime Sante possa essere
stata una brillante scelta “ragionata” dell’attuale Giunta comunale di Scanno, che, dopo tutte le critiche che le sono
piovute addosso nelle ultime settimane per incapacità amministrativa e gestionale, voglia contribuire al rilancio turisticoeconomico della nostra Scanno! A proposito: perchè non ipotizzare un pacchetto turistico da offrire alla Bit di Milano: “a
Scanno, il Comune organizza matrimoni civili, con pranzo in un locale tipico scannese”. I nostri operatori economici
sarebbero certamente soddisfatti: dalla stagione dei convegni... alla stagione dei matrimoni civili a Scanno.
E poi, con l’organizzazione curata direttamente dal Comune, potremmo garantire entrate certe per il nostro bilancio! E
chissà se, con questa trovata, riusciremo a riempire le già vuote casse comunali!
Scanno... come Las Vegas?
Con tanta ironia,.. ma soprattutto con tanta preoccupazione per il futuro del nostro paese!
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