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I N S E R T O S P E C I A L E E DOPO UN’ “ABBUFFATA” DI NUOVO, TORNIAMO ALLA TRADIZIONE: COME SCEGLIERE PANETTONE E PANDORO! Con le festività natalizie alle porte, sulle tavole degli italiani non mancheranno i dolci tipici della tradizione come Panettoni e Pandori. Ma come riconoscere prodotti sicuri e di qualità? Scopriamolo insieme! l Natale è alle porte e, come di consueto, sulle tavole degli italiani i protagonisti immancabili saranno il Panettone e il Pandoro. I Da diversi secoli, questa “coppia del gusto”, è fortemente radicata nella tradizione italiana caratterizzandone abitudini e usanze in una ricorrenza speciale come il Natale che ha da sempre un richiamo alla fede cristiana, ma che è anche occasione di convivialità e svago. Ma siamo sicuri di saper scegliere i dolci tipici originali, veri e propri “ambasciatori del Made in Italy”? Tra gli scaffali del supermercato, questo dubbio può insinuarsi nei consumatori, are erv e ons tton a c ane to d e P ser oro n in nd È u su Pa I N S E R T O timorosi di incappare in “falsi” studiati nei minimi dettagli per confondersi al meglio tra le specialità tradizionali. Non tutti sanno, però, che in loro aiuto è intervenuto il legislatore con una specifica normativa che tutela i cosiddetti “lievitati della ricorrenza” (Panettone, Pandoro e Colomba) insieme ad altre specialità della tradizione dolciaria nazionale (Savoiardi, Amaretti e Amaretti morbidi). Vediamone insieme i dettagli. LA LEGGE PROTEGGE IL MADE IN ITALY: QUALITA’ E SICUREZZA GARANTITE Grazie al decreto ministeriale del 22 luglio 2005 (adottato congiuntamente dagli allora Ministero delle Attività Produttive e Ministero delle Politiche Agricole e Forestali) Panettone, Pandoro, Colomba, Savoiardi, Amaretti e Amaretti morbidi hanno una vera e propria “carta d’identità” che stabilisce, in modo inequivocabile, la loro ricetta, le loro caratteristiche, il processo di fabbricazione e, non ultime, le diciture che devono essere riportate in etichetta. In particolare: • devono essere sempre e chiaramente indicati gli ingredienti “obbligatori” e quelli “facoltativi” (questi ultimi sono di solito utilizzati per decorazioni, farciture, ripieni, glassature, ecc); • solo il prodotto che risponde a determinate caratteristiche può fregiarsi della denominazione riservata. • qualunque modifica fatta alla ricetta classica deve essere sempre indicata in etichetta, affianco alla denominazione riservata (ad esempio “Pandoro con gocce di cioccolato farcito alla crema”, “Panettone senza canditi” o “Savoiardi al caffè”) in modo che il consumatore possa scegliere consapevolmente che tipo di dolce acquistare. Ecco dunque, ad esempio, che per quanto riguarda Panettone e Pandoro possono chiamarsi così solo quei dolci realizzati con burro, uova fresche e pasta morbida ottenuta con lievitazione naturale. Si tratta di un processo produttivo molto complesso e lungo (dura all’incirca 35 ore), ma indispensabile a garantire ottimi risultati in termini di qualità, aroma, fragranza e sofficità, caratteristiche peculiari di queste specialità del Made in Italy. Inoltre, gli auten- S P E C I A L E tici Panettone e Pandoro non contengono olio di palma, quindi è importante leggere l’etichetta per capire se si tratta o meno dei veri prodotti tradizionali. Sul versante sicurezza, e in particolare per ciò che concerne gli aspetti igienico-sanitari, è inoltre bene sapere che ogni fase di lavorazione dell’intero ciclo produttivo è controllata dalle industrie dolciarie che devono verificarne la conformità a quanto previsto nelle Linee Guida definite nel Manuale di Corretta Prassi Igienica e HACCP (Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici). TRASPARENZA E CORRETTEZZA DEL MERCATO Ma il legislatore ha fatto un ulteriore passo in avanti a tutela della tra- LE SCELTE DEL CONSUMATORE NOVEMBRE 2014 15 I N S E R T O S P E C I A L E sparenza e correttezza del mercato: per arginare il rischio che produttori disonesti, pur non utilizzando le denominazioni riservate, imitassero nella forma e nelle modalità di presentazione i dolci tipici alterandone però le ricette originali e dunque ingannando il consumatore, il Ministero dello Sviluppo Economico è intervenuto nuovamente con una circolare del 3 dicembre 2009, precisando che sono “da ritenere ingannevoli e potenziale fonte di concorrenza sleale le modalità di presentazione dei prodotti di imitazione che richiamano in maniera inequivocabile i lievitati classici di ricorrenza (forma 16 NOVEMBRE 2014 LE SCELTE DEL CONSUMATORE del prodotto, forma della confezione, immagine) e che si distinguono da essi solo per il fatto di utilizzare, in maniera poco evidente (fondo della scatola, caratteri piccoli, ecc.) denominazioni alternative”. Inoltre, sono ingannevoli le modalità di commercializzazione se “nei punti vendita le due categorie di prodotti (originali e di imitazione) sono posti gli uni accanto agli altri, confondendo i consumatori e arrecando illecita concorrenza agli operatori corretti”. Va da sé che nel caso in cui il produttore utilizzi ingredienti di minor pregio, come la più economica marga- rina al posto del burro, dovrà impiegare la denominazione “dolce da forno” o altri nomi di fantasia e il prodotto non potrà essere posto accanto ai dolci tipici. I NOSTRI CONSIGLI PER UN “DOLCE” NATALE Nonostante gli interventi del legislatore, il fenomeno della contraffazione alimentare è però molto diffuso. Ecco allora qualche utile e pratico consiglio affinché il vostro sia davvero un “dolce natale”. Per prima cosa bisogna sempre leggere con molta attenzione l’etichetta I N S E R T O dei prodotti che deve riportare le seguenti informazioni: • denominazione riservata (es: Panettone, Pandoro); • descrizione del prodotto; • lista degli ingredienti (elencati in ordine decrescente rispetto alla quantità presente); • nome e indirizzo del produttore/confezionatore/venditore; • data di scadenza; • quantità del prodotto al netto dell’imballaggio. Inoltre, è bene ricordare che nel caso di prodotti a rapida deperibilità (come Panettone farcito ad esempio con ricotta fresca) è necessario controllare che sia presente la data di scadenza (“da consumare entro il…”) e non il S P E C I A L E PANDORO E PANETTONE: NEMICI DELLA LINEA? Molto spesso il Panettone e il Pandoro vengono considerati “nemici della linea”, tra i più temuti durante le festività natalizie, ma è opportuno sfatare questo tabù: il consumo di dolci rientra in un regime alimentare sano ed equilibrato, ovviamente facendo sempre attenzione alla quantità, alla frequenza di consumo oltre che alla tipologia di prodotto. Inoltre, bisogna prediligere i dolci che hanno un contenuto ridotto in grassi e maggiore in carboidrati complessi e, tra questi, rientrano proprio il Panettone e Pandoro grazie alla loro ricetta tradizionale, agli ingredienti naturali (farina di frumento, zucchero, burro, uova, ecc.), al loro valore energetico e alla loro composizione in principi nutritivi. Per fare un esempio pratico: a parità di peso (cento grammi), il loro contenuto calorico è di poco superiore a quello del pane, mentre la ripartizione delle calorie tra carboidrati, proteine e grassi è molto simile a quella raccomandata per una dieta sana ed equilibrata. Inoltre, anche se la tradizione prevede che questi due lievitati da ricorrenza vengano consumati a fine pasto, mangiarli lontano dai pasti permetterebbe probabilmente di apprezzarli di più e soprattutto di evitare un sovraccarico di calorie: per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, se ne raccomanda infatti un consumo moderato, magari dilazionato nel corso delle festività. termine minimo di conservazione (“da consumarsi preferibilmente entro…”). Detto ciò, cosa fare per una migliore degustazione di Pandoro e Panettone? Per una corretta conservazione è bene mantenerli in condizioni ambientali tali da mantenere inalterate le loro proprietà e qualità, preferibilmente in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore, anche dopo l’apertura. Solo poco prima del consumo vi consigliamo invece di lasciarli riposare in un ambiente caldo per esaltarne sofficità, fragranza della pasta e aroma caratteristico. Il nostro viaggio fra queste delizie della gastronomia nostrana si conclude qui: non ci resta cha darvi appuntamento alla prossima degustazione! n LE SCELTE DEL CONSUMATORE NOVEMBRE 2014 17
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