carta dei servizi - Cottolengo
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Piccola Casa della Divina Provvidenza “COTTOLENGO” Direzione Case di Assistenza TORINO CARTA DEI SERVIZI * Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” Via S.G.B. Cottolengo, 14 10152 Torino (TO) (TO) In i In copertina: statua di S. G. B. Cottolengo cortile ingresso principale ~2~ Indice Cos’è la Carta dei Servizi ............................................................. pag. 5 La Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” ......... pag. 6 La Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” di Torino La storia ........................................................................................... pag 9 Oggi.................................................................................................. pag. 10 Organigramma ................................................................................. pag. 11 Strutture ........................................................................................... pag. 12 Ubicazione, servizi e trasporti .......................................................... pag. 15 Il Servizio di Assistenza Residenziale per Anziani e Disabili Radici del servizio .................................................................... pag. 16 Mission ............................................................................................. pag. 17 Principi fondamentali del servizio..................................................... pag. 18 I complessi della Piccola Casa ........................................................ pag. 20 Angeli Custodi Annunziata Beato P. G. Frassati Sant’Antonio Abate Santa Elisabetta Santi Innocenti Servizi alla persona.......................................................................... pag 26 Servizi centralizzati Assistenza religiosa Assistenza tutelare Assistenza sanitaria Assistenza riabilitativa Attività socio-educative Personale operante .......................................................................... pag 34 Familiari............................................................................................ pag 36 Volontariato ...................................................................................... pag 36 ~3~ Qualità delle prestazioni................................................................... pag 37 Modalità di inserimento e contribuzione ........................................... pag 37 Regole basilari della vita comunitaria .............................................. pag 39 Informazione e partecipazione degli ospiti alla vita comunitaria...... pag 40 I Servizi per l’Emarginazione Centro di Ascolto...................................................................... pag 40 Casa Accoglienza .................................................................... pag 42 Informazioni generali Accessi alle strutture ................................................................ pag 46 Recapiti .................................................................................... pag 47 ~4~ Cos’è la Carta dei Servizi Gentili lettori, il documento che state per sfogliare è la Carta dei Servizi della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino. La Carta dei Servizi è un documento di cui il D.L. 12 maggio 1995, n. 163, convertito dalla legge 11 luglio 1995 n. 273, prevede l'adozione da parte di tutti i soggetti erogatori di servizi pubblici, anche operanti in regime di concessione o mediante convenzione. Questa Carta dei Servizi è importante per una serie di motivi: In essa sono descritti finalità, modi, criteri e strutture attraverso cui i molteplici servizi agli ospiti vengono attuati; presenta modalità e tempi di partecipazione; illustra le procedure di controllo che l’utente ha a sua disposizione. E’ lo strumento fondamentale con il quale si attua il principio di trasparenza, attraverso la esplicita dichiarazione dei diritti e dei doveri sia del personale, sia degli utenti. E’ un documento ispirato agli articoli 3, 30, 33, 34 della Costituzione Italiana (che sanciscono e tutelano il rispetto dei principi di uguaglianza, imparzialità, tutela della dignità della persona, e che vietano ogni forma di discriminazione basata sul sesso, sull'appartenenza etnica, sulle convinzioni religiose) che impegna tutti gli operatori e la struttura nel rispetto di tali principi. La nostra Carta dei servizi inoltre, sancisce l’impegno a considerare gli utenti non come “oggetti” passivi del sevizio ma come soggetti dotati di dignità, capacità critica e facoltà di scelta, con i quali è di fondamentale importanza l’instaurazione di un rapporto basato su trasparenza, comunicazione e partecipazione. Essa deve quindi essere letta non come un semplice opuscolo informativo, ma come uno strumento utile per compiere una scelta del servizio consapevole, capace di rispondere al meglio alle proprie esigenze. Ringraziandovi infine per il tempo che ci vorrete dedicare leggendo, ricordiamo che per ogni informazione vi fosse utile siamo a completa disposizione: potrete contattarci attraverso i recapiti riportati all’interno del presente opuscolo. Cordiali saluti LA DIREZIONE ~5~ La PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA "COTTOLENGO" "I rami di un unico albero …" La Piccola Casa della Divina Provvidenza "Cottolengo", ispirandosi alla Carità Evangelica, agli insegnamenti di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e testimoniando la Divina Provvidenza, si propone di accogliere le persone in difficoltà, particolarmente chi non ha riferimenti familiari e si trova in maggior stato di bisogno. Il "Cottolengo" persegue tale finalità promuovendo il riconoscimento della dignità della persona, rispondendo alle sue necessità, attraverso l'allestimento e la gestione di servizi, strutture, presidi. Le "filiali" della Casa Madre di Torino partecipano della forma giuridica della Piccola Casa, eretta in Ente Morale da Carlo Alberto con Regio Decreto del 27.8.1833. ~6~ VtÜÄÉ TÄuxÜàÉ Se vive sono le nostre sollecitudini perciò tutto che si riferisce al sollievo, ed all’assistenza de’ poveri, abbiamo ad un tempo il nobile, e dolce conforto di vederle maravigliosamente assecondate dalla operosa, e generosa carità de’ Nostri buoni sudditi, che con zelo amorevole si assoziano quà e là alla virtuosa impresa del sollevare l’umanità. Ma singolare fra i moltiplici tratti di pietà che rallegrarono il Nostro cuore è l’Istituzione sorta non a guari in Torino sotto il titolo di Piccola Casa della Provvidenza sotto gli auspici di S. Vincenzo de’ Paoli, per opera del Canonico Giuseppe Cottolengo, né vogliamo lasciarla più oltre senza uno speciale contrassegno del Nostro gradimento. Quindi è che pel presente approviamo, e vogliamo, che riconosciuta sia l’esistenza legale del mentovato Pio Istituto, lo accogliamo sotto la Nostra Speciale Protezione, e prescriviamo, che debba continuare sempre ad essere governato secondo le norme che ha determinato, o che determinerà il detto Canonico Cottolengo, al quale sarà per questo rispetto lasciata la più ampia libertà, e non sarà tenuto di rendere a Chicchessia conto del suo operato, persuasi come siamo che disporrà ogni cosa in modo conforme a procurare all’Istituto i maggiori vantaggi possibili e durevole esistenza all’Opera di Carità che è frutto delle Sue cure. Mandiamo a Chiunque s’aspetti di osser-vare, far osservare il presente, ed all’ufficio del Controllo Generale di registrarlo, tale essendo il Nostro volere. Dato in Racconiggi addi 27 di Agosto 1833. Signato C. Alberto controsignato (C. Alberto) De L’Escarene (De L’Escarene) Per copia conforme estratta dalli Registri esistenti negli Archivi del Controllo Generale. In fede Torino li 18 Aprile 1837. Capo Direzione (Traggia) Traggia ~7~ In Italia la Piccola Casa è presente nelle seguenti Regioni: Le presenze Valle d’Aosta Lombardia Veneto Piemonte Liguria Toscana Umbria Lazio Campania Sardegna Calabria Ed anche in: Europa Asia America Africa ~8~ La PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA "COTTOLENGO" DI TORINO La Storia Mentre nel panorama pre-risorgimentale italiano i politici discutono e cospirano e alcuni ecclesiastici perdono il loro tempo in interminabili diatribe teologiche, si staglia nitida la figura del canonico Giuseppe Cottolengo: uomo di cui la società civile e la comunità ecclesiale hanno bisogno per rispondere ai problemi della gente, con la testimonianza e la concretezza del servizio di carità. La sua Opera diviene segno e simbolo di un nuovo carisma cui si ispireranno uomini come don Bosco, don Orione, don Guanella, padre Alegre, madre Teresa di Calcutta, per citare solo i nomi più famosi. Il 2 settembre 1827, egli era canonico della Chiesa del Corpus Domini a Torino, e venne chiamato a portare il conforto religioso ad una donna morente, madre e incinta, che per varie circostanze era stata rifiutata dagli ospedali della città. Da questa triste circostanza il Santo fu ispirato a realizzare qualcosa per accogliere i bisognosi; dapprima aprì due stanze, (il cosiddetto “Ospitaletto della Volta Rossa”) con pochi letti, una idea modesta che però andrà gradatamente sviluppandosi. Nel 1831, quando per paura del colera, le autorità governative, gli fecero chiudere il suo deposito, contava già 25 letti. Il 27 aprile 1832 il canonico Cottolengo affittò per due mesi un rustico composto da una piccola stalla con fienile e da una stanza al primo piano, al fine di dare ospitalità a persone inferme e prive di mezzi. Il rustico si trovava all’incrocio di due strade: la via che dal Santuario della Consolata scende al cimitero di San Pietro in Vincoli e la via che, attraversando la zona bassa della Dora, giunge a Porta Palazzo; sulla porta di ingresso venne affisso un cartello: “Charitas Christi urget nos”, l’amore di Cristo ci sprona. Ad inaugurare la Piccola Casa furono tre malati nell’Aprile del 1832, ai quali se ne aggiunsero due in Maggio, diciotto in Giugno, ventuno in Luglio e venti in Agosto. Aumentarono così i locali presi in affitto dal Canonico Cottolengo e, a fine anno, i malati da lui accolti raggiungevano già il considerevole numero di cinquantasette. Il 27 Agosto 1833, quando Re Carlo Alberto firmò il decreto con cui si riconosceva alla Piccola Casa lo status giuridico di Ente morale, quest’ultima accoglieva già più di trecento ospiti. L’attività del Santo tuttavia non conosceva soste e la Piccola Casa continuava ad espandersi, aggiungendo Famiglie e Padiglioni e raggiungendo dimensioni sempre più considerevoli. ~9~ Oggi La Piccola Casa di Torino, fin dai tempi della sua fondazione si è costituita in diverse comunità di ospiti e di religiosi (“Famiglie” nel gergo del Fondatore) e ha realizzato una varietà di servizi a favore delle persone in stato di abbandono: da quello sanitario a quello d’accoglienza, ad educativo. Attualmente l’operato del Cottolengo in Torino si rivolge a: MINORI GIOVANI PERSONE ANZIANE PERSONE PERSONE IMMIGRATE DA PAESI EXTRA-COMUNITARI PERSONE PERSONE DIPENDENTI DA SOSTANZE O ALCOOL CHE SOFFRONO DISAGIO SOCIALE SCUOLE COMUNITÀ MINORI COMUNITÀ ADULTI PRESIDI SOCIO ASSISTENZIALI CENTRI DI AGGREGAZIONE SOCIALE SERVIZI DI PRONTA ACCOGLIENZA CASA DI CON DISABILITÀ CURA ~ 10 ~ Organigramma La realizzazione di un così gran numero di servizi, ciascuno dei quali caratterizzato da un elevato livello di complessità gestionale e professionale, richiede un sistema organizzativo articolato: PADRE GENERALE DIREZIONE CASE DI ASSISTENZA DIREZIONE SCUOLE COLLEGIO DIRETTIVO DIREZIONE LAVORI DIREZIONE BENI IMMOBILI DIREZIONE AMMINISTRATIVA DIREZIONE OSPEDALE Nella presente Carta, concentreremo la nostra attenzione sui servizi rientranti nelle competenze gestionali della Direzione Case di Assistenza e localizzati presso la Piccola Casa di Torino: DIREZIONE CASE DI ASSISTENZA UFFICIO PERSONALE UFFICIO ORGANIZZAZIONE E GESTIONE SERVIZI UFFICIO APPALTI PRESIDI DELLA PICCOLA CASA PER ASSISTENZA RESIDENZIALE CASA ACCOGLIENZA COORDINAMENTO DEL SERVIZIO SOCIALE CENTRO DI ASCOLTO ASSISTENTI SOCIALI UFFICIO TUTELE UFFICIO PROTESI analizzando dettagliatamente le prestazioni socio-sanitarie realizzate nei seguenti ambiti: • Settore disabili e anziani • Settore “fasce di emarginazione” ~ 11 ~ Strutture Attualmente il “Cottolengo” di Torino occupa l’area disegnata dalla linea rossa nell’immagine sottostante, all’interno della quale la Direzione Assistenza si occupa di diverse strutture che complessivamente prevedono l’accoglienza di circa 400 persone. Ogni struttura ha caratteristiche diverse in funzione delle specificità degli ospiti in essa accolti, ma in ciascuna valgono i principi ispiratori tipici della vocazione cottolenghina. In particolare si sottolinea la personalizzazione degli interventi per ciascun ospite, definiti e verificati attraverso uno specifico Piano di Assistenza Individualizzato (PAI). ~ 12 ~ Le strutture di cui la Direzione Case di Assistenza si avvale per realizzare i propri interventi di sostegno a favore di persone disabili, anziane ed emarginate vengono indicate nella seguente tabella, ripartite per ambito di intervento: Piccola Casa della Divina Provvidenza – Torino Famiglia S. Antonio Abate Famiglia SS. Innocenti Famiglia S. Elisabetta Settore anziani e disabili Presidio “Angeli Custodi” R.S.A. “Annunziata” R.S.A. “Beato P. G. Frassati” Casa Accoglienza Centro di Ascolto Fasce di emarginazione Centro di Primo Ascolto - progetto “La Verbena” ~ 13 ~ LA PICCOLA CASA Famiglia S. Antonio Abate Casa Accoglienza Presidio Angeli Custodi Centro di Ascolto Centro Primo Ascolto progetto “la Verbena” Famiglia Santa Elisabetta R.S.A. Beato P.G. Frassati Famiglia Santi Innocenti R.S.A. Annunziata ~ 14 ~ Ubicazione, servizi e trasporti L’ingresso principale della Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” si trova in Via S. G. B. Cottolengo, al numero 14: Cartina stradale della zona di Torino presso la quale si trova la Piccola Casa, indicata nell’imma gine dal cerchio blu La Piccola Casa può essere raggiunta con i seguenti mezzi: Bus &Tram Mezzi pubblici presenti in zona: 4, 10, 11, 12, 18, 3, 16, 50, 27. Treno Per chi raggiunge Torino in treno: tram n. 4 dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova, tram n. 10 dalla stazione ferroviaria di Porta Susa. Auto Per chi raggiunge Torino con mezzi privati: dalle uscite delle autostrade percorrere le tangenziali fino a Corso Regina Margherita e da lì raggiungere via Cigna e poi Via Cottolengo. ~ 15 ~ Il servizio di di assistenza residenziale per anziani e disabili Radici del servizio Filosofia e linee d'intervento della Piccola Casa scaturiscono dagli insegnamenti di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e dalla tradizione cottolenghina. Il servizio che la Piccola Casa della Divina Provvidenza svolge in Torino dal lontano 1832, si fonda su un particolare atteggiamento definito come attenzione premurosa verso la persona. È la persona al centro e nel cuore di coloro che prestano il loro servizio, e la spiritualità cottolenghina ne è la linfa vitale che alimenta la predilezione per la persona anziana e disabile che si trova in uno stato di maggior bisogno. __________________________________________________________________ E’ Gesù che domanda, e tutti i poveretti sono la sua immagine e tra loro non si può fare distinzione come si farebbe in altri ceti d’uomini. (Detti e Pensieri n. 171) Se voi pensaste, e comprendeste bene qual personaggio rappresentano i poveri, di continuo li servireste in ginocchio.(Detti e Pensieri n. 95) ~ 16 ~ Mission 1. La Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata da San Giuseppe Cottolengo, è una istituzione civile ed ecclesiale. Ha come fondamento la Divina Provvidenza, come anima la carità di Cristo, come sostegno la preghiera, come centro i Poveri. Essa comprende suore, fratelli, sacerdoti e laici che a vario titolo realizzano le sue finalità. 2. La Piccola Casa si prende cura della persona povera, malata, abbandonata, particolarmente bisognosa, senza distinzione alcuna, perché in essa riconosce il volto di Cristo. 3. In tal modo la Piccola Casa afferma il valore sacro della vita umana, dal suo inizio fino al suo termine naturale; promuove la dignità di ciascuno nella sua originalità e diversità; si prende cura della persona nella sua dimensione umana e trascendente; vive lo spirito di famiglia costruendo relazioni di reciprocità, di gratuità, di condivisione, di fraternità. 4. Nei diversi Paesi dove è presente, la Piccola Casa è organizzata in comunità di vita e in pluralità di servizi uniti e orientati dallo spirito e dagli insegnamenti di San Giuseppe Cottolengo. Come una grande famiglia tutti, sani e malati, religiosi e laici, secondo la vocazione e la misura della propria donazione e impegno si aiutano reciprocamente ad attuare le finalità evangeliche dell’Opera. 5. San Giuseppe Cottolengo insegna che la Divina Provvidenza “per lo più adopera mezzi umani”. Per questo, ogni operatore nel settore assistenziale, educativo, sanitario, pastorale, amministrativo e tecnico con la sua responsabilità, competenza e generosa dedizione, diventa “strumento” della Divina Provvidenza al servizio dei Poveri. 6. Nella Piccola Casa della Divina Provvidenza ognuno può trovare senso alla propria esistenza, realizzare i desideri profondi del cuore, contribuire all’edificazione di un’umanità nuova fondata sull’amore, sull’amicizia e sulla speranza della vita eterna. ~ 17 ~ . Principi fondamentali del servizio Il servizio della casa Cottolengo si svolge nel rispetto dei fondamentali principi riconosciuti come basilari e fissati nel 1994 dalla direttiva dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Carlo Azeglio Ciampi: Eguaglianza. Ogni persona ha il diritto di ricevere l'assistenza e le cure mediche più appropriate, senza discriminazione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche e condizioni socio-economiche. Imparzialità. Tutti gli ospiti hanno gli stessi diritti e doveri, solo il maggior bisogno postula una precisa attenzione e una più sollecita cura. Continuità. La Casa assicura la continuità e regolarità delle prestazioni. Partecipazione. La persona è la protagonista del servizio. La Casa garantisce all'ospite la partecipazione alla prestazione del servizio attraverso un'informazione corretta, chiara e completa nel rispetto della privacy e la possibilità di esprimere la propria valutazione sulla qualità delle prestazioni erogate. I principi fondanti il servizio garantiscono il rispetto dei diritti degli ospiti: Diritto alla vita Diritto di prevenzione Diritto di protezione Diritto di parola e di ascolto Diritto di informazione Diritto di partecipazione Diritto di espressione Diritto di critica Diritto al rispetto ed al pudore Diritto di riservatezza ~ 18 ~ Diritto di pensiero o di religione Tali principi hanno lo scopo di salvaguardare il valore centrale della persona che si traduce metodologicamente in un'organizzazione e gestione del servizio che ha come indici di verifica: Lo Spirito cottolenghino vissuto nella quotidianità, con semplicità e gioia da tutti i membri che partecipano alla vita della Casa Il benessere globale di ciascuna persona accolta nella Casa perseguito attraverso un piano di intervento che ha come obiettivo la qualità di vita di ciascun ospite. Tale obiettivo si attua attraverso un'organizzazione che lo realizza in una dimensione di vita a misura del bisogno della persona anziana e disabile. Il monitoraggio del clima relazionale interno perché lo stesso è indice insostituibile del livello di salute della Casa stessa, e rende "agito" l'obiettivo di vivere lo "spirito di famiglia" proprio della specificità cottolenghina. Inoltre, tale clima relazionale, sottintende il valore "terapeutico/riabilitativo" della dimensione comunitaria affettiva ritenuto indispensabile per la qualità di vita degli ospiti e la prevenzione al burn-out di chi presta servizio. Il funzionamento per moduli organizzativi componibili, scomponibili, integrabili tra loro in quantità e modalità diverse, disegna non il "servizio" alla cui organizzazione si devono adattare residenti, operatori, famiglie e volontari, ma disegna i "percorsi individuali". Tali percorsi vanno calibrati sul monitoraggio costante tra limiti e risorse: del singolo soggetto in divenire o in regressione; delle caratteristiche che "qui e ora" ~ 19 ~ evidenzia il gruppo dei residenti della struttura; degli operatori, dei volontari e di tutto il personale operante nel servizio I Complessi Socio-assistenziali della Piccola Casa La Piccola Casa comprende al proprio interno alcune “Famiglie”(il nome fu dato dal Santo Fondatore) , cioè complessi sostanzialmente indipendenti l’uno dall’altro e autonomi da un punto di vista strutturale sebbene collocati nei medesimi edifici oppure in edifici adiacenti. Tale suddivisione è realizzata per evitare un’eccessiva dispersione e mantenere un clima di relativa intimità che dia agli ospiti residenti la sensazione di vivere in una grande famiglia. La ripartizione è resa peraltro necessaria dalle differenze che contraddistinguono le persone ricoverate nella Piccola Casa: non è pensabile infatti raggruppare insieme persone caratterizzate da età diverse nonché da tipologie e livelli di handicap estremamente variegati. La conformazione strutturale dei diversi complessi segue un modello sostanzialmente identico per tutti. Le famiglie sono infatti ulteriormente suddivise al loro interno in “nuclei” (o spazi di vita degli ospiti), che rappresentano la vera cellula costitutiva della Piccola Casa. Ogni nucleo (avente una capienza massima di non più di venti posti) è suddiviso in una zona giorno (in cui gli ospiti si intrattengono nelle ore diurne) e una zona notte. La zona giorno dei nuclei è composta dalla sala da pranzo (in cui si consumano i pasti insieme) e dal soggiorno con angolo televisione, ai quali si possono aggiungere, là dove lo spazio lo consente, altri ambienti adibiti secondo le specifiche esigenze delle persone ospitate. La zona notte comprende le camere da letto e i servizi igienici che possono essere autonomi per ciascuna camera oppure comuni e adiacenti alle camere stesse. In ogni caso, tutti i bagni sono attrezzati per le esigenze specifiche delle persone accolte, siano esse disabili o anziane. I complessi possono comprendere al proprio interno eventuali altri ambienti comuni, ovvero locali a disposizione degli ospiti di tutti i nuclei, che possono riunirsi in tali spazi per scopi diversi: di norma si tratta di saloni polivalenti (adatti a feste, riunioni e celebrazioni particolari), o di laboratori (in cui ci si ritrova per svolgere specifiche attività socio-educative). Angeli Custodi Il Presidio dedicato agli Angeli Custodi ha come finalità l’accoglienza di ospiti anziani/ disabili. Attualmente la struttura ospita tre nuclei di disabili anziani (S.ta Clotilde, S. Paolo e S. Vincenzo) e un nucleo di disabili plurisensoriali (S. Giovanni Battista). Nella zona ~ 20 ~ notte dei nuclei sono presenti camere a uno o tre letti con gruppi di servizi adiacenti. La zona giorno include sala da pranzo e soggiorno con angolo Tv; inoltre il Presidio dispone di salone polivalente, palestra di fisioterapia, servizio per parrucchieri, ambulatorio e uffici ed è circondato da un giardino che consente agli ospiti di riposarsi e di vivere all’aperto: è un luogo in cui si può stare tutti insieme, giocare a carte, fare un po’ di musica e, per chi può, accennare qualche passo di danza. Una particolare configurazione assume il nucleo S. Giovanni Battista che, come già accennato, ospita persone disabili plurisensoriali. In esso sono presenti: • Laboratorio di cucito e ricamo • Laboratorio per le attività occupazionali • Una piccola Cappella. R.S.A. Annunziata La R.S.A., dedicata a Maria Annunziata, è accreditata per n. 4 nuclei e ospita persone anziane e disabili. Nella zona notte dei nove nuclei che costituiscono la struttura, sono presenti camere a uno o due letti dotate di bagno autonomo. Le camere possono essere personalizzate secondo i gusti di chi vi abita. La zona giorno include sala da pranzo e soggiorno con angolo Tv. Al di fuori degli spazi che costituiscono i nuclei di vita degli ospiti, la R.S.A. “Annunziata” dispone anche di vari ambienti comuni: • Cappella, per il culto religioso • Palestra, dove si svolgono con cadenza regolare i programmi di geromotricità, di fisioterapia e di attività motoria. • Laboratori occupazionali, dove gli ospiti svolgono lavori a maglia, all’uncinetto, attività di artistico-manuale. Vengono realizzate anche attività di cultura generale (aggiornamento sui fatti del giorno con lettura dei giornali, esercizi di scrittura per non perdere l’abitudine alla composizione). • Salone polivalente dove si tengono feste in particolari ricorrenze • Hall, che costituisce un punto di ritrovo importante per tutti gli ospiti della struttura, i familiari e gli amici • Terrazzi: soprattutto nella bella stagione favoriscono l’ aggregazione e la socializzazione tra gli ospiti • Giardino: una piacevole oasi di verde, di fiori e di compagnia che si gode nelle ~ 21 ~ stagioni che consentono di stare all’aria aperta. R.S.A. Beato Pier Giorgio Frassati La R.S.A. dedicata al Beato Pier Giorgio Frassati è articolata in 2 nuclei residenziali con una capienza complessiva di 40 posti letto. Ogni nucleo è strutturato in 2 zone: una zona giorno con i locali comuni in cui gli ospiti possono intrattenersi e una zona notte con camere da letto, singole e doppie, con bagno autonomo completo di angolo doccia. Ciascun nucleo è dotato di sala del personale, salotto per colloqui con amici e familiari, locali per biancheria, un bagno clinico attrezzato e un locale destinato a lavanderia di piano per particolari indumenti personali. La struttura dispone inoltre dei seguenti ambienti comuni, destinati ad essere utilizzati da tutti gli ospiti dei nuclei abitativi: • Laboratori • Sala musica: dove sono messi a disposizione degli ospiti alcuni strumenti musicali semplici tra i quali essi possono scegliere quello che meglio si adatta alle loro possibilità. Per alcuni radunarsi in sala musica è un momento ludi-co in cui si può dar corso alla voglia di cantare e di ascoltare musica; per altri diventa un momento espressivo dei propri stati d’animo, soprattutto per chi non ha altri mezzi per comunicare; • Sala polivalente • Saletta visite • Giardino: è un luogo molto frequentato, quando il tempo lo permette, per godere di un po’ di verde e di una piacevole ombra in compagnia; ~ 22 ~ • Chiesa Vi sono infine dei locali adibiti alla realizzazione dei seguenti servizi: • Ambulatorio • Palestra: in essa gli ospiti si esercitano praticando fisioterapia attiva e passiva e rilassamento corporeo; • Reception • Uffici direzionali e amministrativi. Sant’Antonio Abate La Famiglia dedicata a S. Antonio Abate ospita persone anziane portatrici di disabilità fisica. La struttura è articolata in 4 nuclei di vita composti da una zona giorno (comprendente sala da pranzo, soggiorno con TV, tisaneria, locale infermeria ed un bagno assistito) e da una zona notte con camere a uno o due letti, tutte con bagno privato interno o adiacente. I locali comuni, sono ubicati al piano terra ed al primo piano e costituiscono un piccolo centro di aggregazione tra gli ospiti che si ritrovano a chiacchierare intorno ad un caffè, a leggere il giornale, a giocare a carte, a dama, a scacchi, a ping-pong, gustare un programma TV o uno spettacolo registrato. Anche i volontari e gli ospiti di altre strutture alle volte si aggregano per una pausa in compagnia. In particolare, è la sala da pranzo il punto di aggregazione per eccellenza, tanto è vero che solo molto raramente e solo per cause di forza maggiore gli ospiti usufruiscono delle sale da pranzo dei singoli nuclei. La Famiglia S. Antonio dispone inoltre anche dei seguenti ambienti: • Un vasto laboratorio, dove vengono svolte diverse attività durante le quali è sempre presente un operatore che coordina ed organizza il lavoro coadiuvato da numerosi volontari; • La legatoria, dove ai lavori di semplice rilegatura dei libri si aggiungono lavori di recupero di libri in cattive condizioni e rilegatura di raccolte di riviste. • La Cappella posta al secondo piano della struttura, dove viene celebrata la Santa Messa domenicale (cui partecipano anche i volontari, gli ospiti di altre strutture e i dipendenti), e dove, durante i periodi forti dell’anno (Avvento, Quaresima), viene celebrata una Messa il mercoledì e il venerdì di ogni ~ 23 ~ settimana. Santa Elisabetta La Famiglia dedicata a Santa Elisabetta ospita persone anziane e/o portatrici di disabilità fisica. I nuclei presenti in struttura sono 4: Santa Rita, Santa Giovanna d’Arco, Maria Orsola e Chiara Luce. Quest’ultimo nucleo accoglie le ospiti più bisognose di assistenza alla persona, mentre le signore residenti negli altri tre godono di una maggiore autono-mia. Ogni nucleo è suddiviso in una zona giorno e in una zona notte: tra i locali della zona giorno vanno annoverati anche i terrazzi che costituiscono un importante punto di aggregazione per godersi la vista del giardino sottostante. Per quanto concerne la zona notte, le camere sono tutte ad un letto con servizio autonomo e possono essere personalizzate secondo i gusti di chi vi abita, salvaguardando sempre le norme di sicurezza. Attiguo alle camere si trova inoltre un bagno clinico attrezzato di vasca con sollevatore o di barella doccia per le esigenze delle ospiti con disabilità più gravi. La Famiglia Santa Elisabetta dispone anche dei seguenti ambienti comuni: • Un laboratorio per le attività dove si mettono in evidenza le attitudini di ogni ospite realizzando particolari lavori di ricamo, pittura, uncinetto, lavorazione ai ferri di lana e cotone • Un salone polivalente in cui ci si riunisce per guardare tutte insieme uno spettacolo alla TV o un DVD, per una giornata di festa o per altre occasioni particolari • La Cappella: ubicata al secondo piano, è un piccolo locale molto accogliente ~ 24 ~ dedicato alla preghiera personale. Per le celebrazioni cui partecipa tutta la Comunità viene utilizzata la Chiesa “Casa di Dio” attigua ai vari complessi della zona. • Il giardino rappresenta un’oasi di tranquillità e quiete a disposizione di tutte le ospiti. E’ anche un luogo dove le relazioni occasionali con coloro che transitano, sono intrattenute dalle signore con notevole interesse. Santi Innocenti La famiglia “Santi Innocenti” accoglie attualmente ospiti di sesso femminile caratterizzate da una disabilità psichica di base, con associate difficoltà di tipo motorio, sensoriale e relazionale. L’edificio si estende attorno ad un ampio e bel giardino che permette alle persone che vi abitano di godere di uno spazio verdeggiante e fresco d’estate offrendosi come luogo di incontro, di socializza-zione e di distensione. Il primo, il secondo e parte del terzo piano dello stabile sono costituiti dai dieci nuclei di vita che formano la grande Famiglia dei Santi Innocenti. Ciascuno dei nuclei è suddiviso in una zona giorno (comprendente una sala da pranzo, una tisaneria ed un soggiorno /angolo Tv) e una zona notte in cui le camere sono a uno o più letti e possono essere personalizzate secondo i gusti di chi vi abita, sempre salvaguardando le norme di sicurezza. I servizi igienici sono adiacenti alle singole camere e attrezzati per tutte le esigenze delle ospiti. In ogni nucleo si trova inoltre un bagno clinico attrezzato di vasca con sollevatore o di barella doccia per le esigenze delle ospiti aventi maggiori difficoltà di movimento. ~ 25 ~ Al pian terreno e nel seminterrato trovano invece spazio i seguenti locali, di cui usufruiscono le ospiti di tutti i nuclei: • un grande salone poli-funzionale dotato di maxi-schermo dove si possono vedere film, documentari e slide–show, organizzare feste, balli, canti, conferenze e incontri a tema; • tutti i laboratori socio-educativi, che permettono lo svolgimento di numerose attività a sostegno delle potenzialità e delle risorse delle singole persone; • palestra ginnica e laboratorio psico-motorio-sensoriale dove gli ospiti possono svolgere varie attività ludiche e riabilitative • il punto di ritrovo con distributore automatico di bibite, bevande e snack, utilizzato come luogo di incontro con i famigliari e le persone che vengono in visita. Servizi alla persona Servizi Centrali Tutti i complessi inseriti nella Piccola Casa, usufruiscono di servizi centralizzati: Servizio Sociale, Ufficio Anagrafe, Ufficio Tutele, Ufficio Protesi, Guardia Medica, Servizio di Ambulanza, Servizio di Manutenzione, Cucina e Lavanderia. Assistenza Religiosa Il servizio pastorale è affidato ai Sacerdoti e ai Religiosi della Piccola Casa che assicurano agli ospiti un’assistenza spirituale continua. La Santa Messa viene celebrata quotidianamente presso la Chiesa della Piccola Casa (Chiesa di San Vincenzo de’ Paoli). Quasi tutti i Presidi/Famiglie dispongono comunque al proprio interno di una Cappella dove i residenti possono raccogliersi in preghiera quando lo desiderano. In ogni Famiglia vengono poi realizzati percorsi di catechesi specifici, nei quali si approfondiscono la spiritualità ed il carisma cottolenghino, proponendoli in maniera adeguata alle capacità cognitive di ciascun gruppo. Agli ospiti appartenenti ad altra confessione religiosa è data la possibilità di riferirsi ai loro ministri del culto. ~ 26 ~ Assistenza tutelare All’interno delle varie strutture opera personale religioso, dipendenti laici e personale di Cooperative, staff che garantisce un servizio di assistenza alla persona sia diurno che notturno che risponde alle esigenze di “cura” di ogni ospite. Il coordinamento tra le diverse figure viene garantito dai Direttori di ciascun complesso in collaborazione con i rispettivi Referenti di nucleo, con i Responsabili delle Cooperative e coi Responsabili dei servizi. I compiti svolti dal personale O.s.s. riguardano tutti gli interventi relativi all'igiene, la mobilizzazione e la cura della persona (anche attraverso l’attenta gestione dell'abbigliamento), la distribuzione e la somministrazione dei pasti con il controllo delle diete, la cura e l'accompagnamento nei momenti ricreativi e di socializzazione. Sostenuti da momenti di formazione e aggiornamento, gli operatori lavorano per valorizzare le risorse e le capacità personali degli ospiti. Essi inoltre partecipano alla formulazione, alla attuazione e alla verifica dei PAI (Piani Assistenziali Individualizzati, previsti per ogni ospite della Piccola Casa) e lavorano in stretto contatto con infermieri, fisioterapisti ed educatori professionali. Assistenza sanitaria La Piccola Casa garantisce una copertura del servizio di assistenza sanitaria ordinaria tutti i giorni, 24h su 24h, attraverso: Medici di Medicina Generale – in ogni complesso gli ospiti fanno riferimento ad uno o più medici di base i quali garantiscono la propria presenza in struttura, seguendo in maniera ravvicinata i problemi dei loro assistiti, prescrivendo loro le terapie adeguate e prenotando, laddove necessario, analisi ed accertamenti diagnostici. Medici di struttura – sono liberi professionisti, con diverse specializzazioni, che forniscono la propria assistenza presso gli ambulatori presenti nei vari presidi in giorni e orari prestabiliti. Un medico geriatra opera a tempo pieno alle dipendenze della Piccola Casa presso la R.S.A Annunziata di cui è Direttore Sanitario. Medici di guardia – I medici di guardia (operanti presso la Piccola Casa come liberi professionisti), garantiscono la copertura del servizio di assistenza medica nei giorni feriali (nella fascia oraria che va dalle ore 19.30 alle ore 08.00 del mattino), nei fine settimana e nei giorni festivi infrasettimanali. Per quanto riguarda l’assistenza medica straordinaria (intendendo con ciò eventuali ricoveri ospedalieri, visite specialistiche, esami di laboratorio o accertamenti diagnostici), tutti le strutture si riferiscono al Presidio Sanitario Ospedale Cottolengo, facente parte del complesso della Piccola Casa. L’Ospedale Cottolengo venne edificato dal Santo con lo scopo specifico di fornire ~ 27 ~ un’assistenza specializzata alle esigenze di tutti i poveri ricoverati presso la Piccola Casa. Ai nostri giorni, dopo il passaggio a Presidio sanitario, questa finalità non è venuta meno e l’attenzione verso i nostri ospiti rappresenta ancora una priorità per il personale medico dell’Ospedale. Nei casi di emergenza, si ricorre all’intervento del 118 e al servizio di Pronto Soccorso degli Ospedali di zona. Altre prestazioni offerte: • Interventi specifici di prevenzione e cura della salute nel rispetto dello sviluppo armonico della persona • Prestazioni infermieristiche secondo le indicazioni mediche. Il servizio infermieristico è garantito sulle 24 ore. In alcune Famiglie il servizio notturno viene garantito dai religiosi. • Approvvigionamento dei prodotti farmaceutici prescritti dai medici e dei prodotti parafarmaceutici necessari • Tutti i complessi usufruiscono del servizio di ambulanza della Piccola Casa per il trasporto degli ospiti al Presidio Sanitario Ospedale Cottolengo, in altri ospedali o a visite specialistiche. Assistenza riabilitativa A tutti gli ospiti della Piccola Casa viene fornita la possibilità di svolgere attività di riabilitazione e/o di mantenimento delle funzionalità residue (a seconda delle proprie condizioni fisiche generali), presso strutture appositamente attrezzate e con l’assistenza di personale qualificato (fisioterapisti e geromotricisti). Alcune strutture – Angeli Custodi, Annunziata, Beato P.G. Frassati, Santi Innocenti dispongono al proprio interno di un locale per le attività di fisioterapia, mentre le altre Famiglie, ricorrono alle palestre di geromotricità e di fisioterapia localizzate presso altri complessi. Palestra di geromotricità – in palestra di geromotricità vengono svolte attività di gruppo volte a mantenere (o migliorare quando possibile) le facoltà psico-fisiche dello anziano attraverso la stimolazione: ~ 28 ~ • della padronanza psico-motoria (coordinazione, reazione, memoria, ecc.) • delle autonomie essenziali (quali quelle respiratorie, quelle uro-intestinali, quella di spostarsi, cibarsi e lavarsi autonomamente, ecc.) • della socialità Tali obiettivi vengono perseguiti eseguendo: • Attività di gruppo che possano ricondursi alla quotidianità della vita dell’anziano (esercizi di ricostruzione del passato attraverso gesti consueti, esercizi che riprendono i movimenti tipici della vestizione, dell’alimentazione, ecc.), utilizzando vari attrezzi che consentono di riprodurre i movimenti basilari delle attività descritte (bacchette, corde, elastici, ecc.) • Esercizi ludici e giochi realizzati con attrezzi vari quali palle, birilli, ecc. Palestra di fisioterapia – le attività riabilitative sono gestite da fisioterapisti con la collaborazione di numerosi volontari. Nella palestra di fisioterapia si svolgono attività di mobilizzazione passiva, o, nei casi possibili, di mobilizzazione attiva guidata, finalizzate al mantenimento delle facoltà residue e alla prevenzione dei danni secondari e terziari (piaghe da decubito, blocchi articolari, ecc.); Attraverso il rilassamento muscolare si cerca inoltre di condurre gli ospiti (in particolare quelle allettate o in carrozzina) a una posizione posturale più corretta, correggendo almeno in parte quelle posizioni scomposte che si tendono ad acquisire con una lunga immobilità. Tutte le attività vengono svolte individualmente e la frequenza è di una o due volte a settimana a seconda delle esigenze di ciascun ospite. Peraltro la riabilitazione non viene svolta solo presso la palestra, ma i fisioterapisti effettuano gli esercizi di mobilizzazione per gli ospiti impossibilitati direttamente presso le loro camere. Piscina - in piscina vengono svolte le seguenti attività: • Attività natatoria: nuoto assistito di gruppo, rivolto a soggetti con handi-cap lievi o medio-gravi ~ 29 ~ • Attività motoria di mantenimento: attività svolta in-dividualmente, rivolta a soggetti con handicap gravi e gravissimi (spastici) Attività socio-educative Tutte le Famiglie della Piccola Casa dispongono di uno o più laboratori, ovvero ambienti dove, sulla base dei progetti individuali (PAI), sono realizzate nell’arco della settimana delle attività strutturate di animazione, nelle quali gli ospiti hanno l’opportunità d’impegnare il tempo in modo positivo, di soddisfare le loro esigenze/aspettative e di acquisire e/o migliorare alcune loro capacità. In questo modo si struttura l’agire educativo sulle esigenze degli ospiti rispetto: ai bisogni, alle caratteristiche di personalità ed allo sviluppo delle strutture neuropsicologiche. Accanto ai laboratori dei singoli complessi, la Piccola Casa mette a disposizione alcune strutture centralizzate (ubicate al terzo piano dell’edificio “Angeli Custodi”), dove vengono svolte attività frequentate da gruppi composti da membri provenienti da diverse Famiglie. In questo modo, alle finalità tipicamente educative delle attività di laboratorio, si affianca anche la funzione di creare legami e amicizie tra persone provenienti da ambienti differenti, aiutando gli ospiti a confrontarsi con realtà diverse e uscire dai confini del loro vissuto quotidiano. Tali strutture centralizzate sono le seguenti: Laboratorio informatica Presso il laboratorio di informatica vengono realizzati corsi di Word, Excel, Access, Powerpoint, Internet e posta elettronica. Le lezioni (della durata di due ore ciascuna) si tengono con una frequenza settimanale. Nel laboratorio il ruolo degli insegnanti è ~ 30 ~ rivestito da numerosi volontari, tutti ex insegnanti di informatica o professionisti del settore. Laboratorio culturale Il fine che si vuol raggiungere è di mantenere vivo il patrimonio cognitivo, culturale e affettivo individuale, le esperienze personali, le capacità relazionali e comunicative. In tal senso si favoriscono occupazioni di grup-po, come pure individuali, utili a mantenere attive le abilità di ciascuna persona. Le attività svolte nell’ambito del laboratorio possono esser raggruppate nelle seguenti categorie: ▬ Attività finalizzate a stimolare un positivo concetto del sé (anche tramite il far prendere coscienza delle proprie capacità latenti acquisendo fiducia nelle proprie risorse), nella convinzione che dalla realizzazione personale nasce la felicità dell’individuo ▬ Esercizi per il mantenimento: • dello “schema corporeo” • delle categorie“temporo-spaziali” • delle attività “visuo-motorie” • delle capacità “attentive” e “mnemoniche” • dell’attività di lettura, di scrittura e del concetto di quantità ▬ Esercizi per favorire: • la “Relazione interpersonale” • il senso di appartenenza al proprio nucleo e alla Piccola Casa • una conoscenza più ampia del mondo ▬ Attività per Ospiti audiolesi e ciechi: con gli ospiti audiolesi si usa il linguaggio dei gesti, mentre con coloro che sono audiolesi e ciechi si usa il tatto scrivendo le parole sulla mano dell’ospite secondo l’alfabeto appositamente codificato. ~ 31 ~ Le lezioni (della durata di due ore ciascuna) si tengono con la frequenza di una o due volte la settimana a seconda delle esigenze di ciascun ospite. Nel laboratorio i corsi sono svolti da numerosi volontari, alcuni dei quali sono ex insegnanti di professione. Servizio Sociale L'assistente sociale svolge funzione di ascolto e sostegno nei confronti degli Ospiti, dei loro familiari e degli operatori. Attua il suo intervento mediante progetti concordati con i Responsabili delle R.S.A./Famiglie/Presidi, nelle comune ricerca del benessere delle persone residenti. Esplica la sua funzione di consulenza, mediazione, informazione, sensibilizzazione e promozione mediante: o contatti formali e informali con gli Ospiti e gli operatori della Casa; o collegamento con i familiari degli Ospiti e la struttura; o rapporti e lavoro di rete con gli Enti del Territorio. Si occupa dell’inserimento e dell’accoglienza degli Ospiti. Il Servizio Sociale vede al suo interno la presenza dell’Ufficio Tutele e dell’Ufficio Protesi. L’Ufficio Tutele svolge funzione di gestione delle tutele in carico direttamente al Direttore Pro-tempore delle Case di Assistenza del Cottolengo ed effettua consulenze per i familiari degli Ospiti che svolgono funzioni di tutore. L’Ufficio Protesi esplica le varie pratiche burocratiche inerenti la fornitura di protesi e ausili atti al recupero funzionale e sociale degli Ospiti. Servizi alberghieri Il buon funzionamento di quest’area del servizio è presupposto di benessere fisico e relazionale per tutti gli ospiti. Per questo motivo, particolare cura viene posta alla preparazione e somministrazione dei cibi, nonché alla pulizia e sanificazione degli ambienti secondo la normativa vigente. ~ 32 ~ Cucina La cucina centrale è situata in uno dei cortili interni della Piccola Casa. E’ una struttura molto complessa nella quale sono attualmente preparati circa 3000 pasti al giorno che vengono distribuiti: all’interno della Piccola Casa,alle Scuole Paritarie, al Presidio sanitario Cottolengo, alla mensa di Casa Accoglienza e alle comunità religiose presenti. La cucina è suddivisa in ben precisi ambiti in funzione delle operazioni che devono essere eseguite: • Area di preparazione delle verdure • Area di preparazione delle carni rosse • Area di preparazione delle carni bianche • Area di preparazione del pesce • Area di cottura • Area di preparazione piatti freddi • Area di confezionamento dei carrelli termici e dei contenitori • Area di confezionamento dei vassoi personalizzati • Area di lavaggio stoviglie, vassoi, contenitori e pentolame Al piano interrato sono ubicati i magazzini, suddivisi in funzione delle derrate che devono ospitare: alcuni sono celle frigorifere o celle per surgelati, altri sono solo dispense a temperatura controllata. I magazzini sono rinnovati quotidianamente perché contengono poco più del fabbisogno di un giorno, e questa è un’ulteriore garanzia di freschezza dei cibi consumati all’interno della Piccola Casa. Nella cucina viene applicato il “Manuale HACCP”, un sistema di "controllo di processo" che identifica la possibilità di verificarsi dei rischi durante la manipolazione degli alimenti. Il rispetto delle misure di sicurezza previste dall’HACCP al fine di prevenire i rischi di cui sopra è garantito dalle continue verifiche realizzate dalla Biolab, società incaricata dalla Piccola Casa stessa di vigilare sul rispetto delle procedure di sicurezza. Il personale della cucina ha seguito appositi corsi di formazione sulle norme igieniche e sulla prevenzione delle contaminazioni alimentari, ed è quindi ~ 33 ~ in grado di comprendere e di realizzare tutte le misure necessarie per garantire la corretta gestione degli alimenti. Lavanderia Il servizio di lavanderia per la biancheria piana è in appalto. La lavanderia centrale funziona per i residenti religiosi. La gestione della biancheria personale degli ospiti è svolta all’interno di ogni Famiglia/Presidio. Pulizie Il servizio di pulizia è quasi interamente esternalizzato a Società e Cooperative specializzate con frequenze di intervento giornaliere (pulizie ordinarie) e periodici interventi straordinari (pulizie di fondo). Personale operante All’interno dei nuclei della Piccola Casa operano staff composti da personale religioso, dipendenti laici e personale delle Cooperative. Il coordinamento nell’ambito dei vari complessi è garantito dai Direttori, dai Responsabili di Area e di Nucleo e dai Responsabili delle Cooperative. Organizzazione e gestione del personale: il PAI Scegliere la centralità della persona dell’ospite come criterio base organizzativo, richiede di articolare una rete complessa e integrata di ruoli e funzioni che nell’insieme creino per l’ospite le migliori condizioni di vita in riferimento al Piano di Assistenza Individuale (PAI). Il PAI è uno strumento operativo che racchiude le origini, la storia, i bisogni e le aspettative del singolo ospite; è redatto e verificato periodicamente da un’équipe multidisciplinare, coordinata da un tutor e costituita dagli operatori (educatori, assistenti, infermieri) e dai volontari impiegati all’interno del nucleo di vita in cui l’ospite è inserito. Ogni “progetto”, rigorosamente tutelato e protetto dalla vigente normativa sulla privacy, prevede e stabilisce: • • • • • cosa si fa; chi fa; con quali mezzi; con quali obiettivi; lo scadenzario e le modalità di monitoraggio e verifica a breve, medio e lungo termine. ~ 34 ~ Il PAI riveste in definitiva un ruolo fondamentale perché permette a tutti gli operatori dei singoli nuclei di vita di collaborare reciprocamente alla determinazione degli obiettivi di recupero delle funzionalità sanitarie e relazionali di ogni singolo ospite, indirizzando quindi verso tali obiettivi, in maniera sinergica, tutti gli sforzi e tutto il lavoro delle diverse figure professionali coinvolte. Metodologie operative Il personale operante, in riferimento alle proprie mansioni, garantisce la presenza nell’arco dell’intera giornata. La metodologia operativa che contraddistingue l’attività del personale, si basa su fondamenti che hanno come riferimento la spiritualità cottolenghina: • l’accoglienza intesa come capacità di farsi carico della persona nella sua globalità; • la responsabilità come valorizzazione delle risorse umane e professionali; • la centralità dell’ospite rispetto a tutto il servizio; • l’attenzione alla qualità della relazione; • l’empatia e la compassione come capacità imprescindibili per poter stabilire un’efficace relazione di cura con l’ospite ed i suoi familiari; • la flessibilità intesa come capacità di coniugare le esigenze dell’ospite con quelle dell’organizzazione; • la gestione partecipata, intesa come corresponsabilità di tutti gli attori del progetto di cura. Formazione professionale Una particolare attenzione viene posta alla formazione del personale. Gli operatori hanno fruito e continueranno a fruire in futuro delle iniziative formative poste in essere dalla Direzione Centrale della Piccola Casa, inerenti i seguenti argomenti: • • • • • D.lgs 81/2008 (sicurezza sul lavoro) D.lgs 196/03 (privacy) D.lgs 155/97 (sicurezza alimentare – protocollo HACCP) La Mission specifica della Piccola Casa e la spiritualità cottolenghina; Altre tematiche, scaturite dall’analisi dei bisogni formativi, vengono proposte agli operatori mediante il programma formativo annuale ~ 35 ~ Familiari La funzione dei familiari è di mantenere e sviluppare le relazioni affettive delle persone ospitate. Avere dei riferimenti affettivi non istituzionali, ma di appartenenza al contesto familiare, è ritenuto infatti indispensabile per mantenere negli ospiti un sano equilibrio psico-fisico. Per questo motivo è curata in modo particolare la relazione con la famiglia, incentivando la presenza dei familiari sia attraverso rapporti personali sia con inviti ai momenti di festa che periodicamente si organizzano all’interno della struttura e cercando di improntare i rapporti alla trasparenza, alla fiducia ed all’ascolto reciproco. Per quanto riguarda le visite di parenti o amici, non ci sono orari di visita prestabiliti: i familiari possono accedere alla struttura quando vogliono, sempre però nel rispetto delle esigenze dell’ambiente e delle persone accolte. In tal senso, il sabato e la domenica risultano essere i giorni più favorevoli per gli incontri con i familiari, essendo essi liberi da impegni di lavoro. Il personale religioso costituisce un riferimento importante e significativo per i familiari, che possono rivolgersi ad esso per avere informazioni sui propri congiunti e per ogni altro tipo di necessità. Volontariato Nella Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” di Torino è presente un significativo gruppo di volontari che fa parte integrante delle risorse umane della Casa. Non sostituisce gli operatori in organico, ma con il suo apporto garantisce una preziosa presenza integrativa nelle attività di animazione e di sostegno alla persona. I volontari si possono distinguere in tre categorie: • I volontari organizzati nell’Associazione “Volontariato Cottolenghino”, prestano la propria collaborazione in via continuativa e vengono impegnati prevalentemente nei seguenti ambiti: Supporto alle attività di animazione svolte nei laboratori occupazionali, in piscina e nelle palestre Supporto alle attività di integrazione con il territorio (uscite, gite, ecc.) Supporto alle attività assistenziali dei nuclei • I volontari occasionali, partecipano saltuariamente all’organizzazione di feste e manifestazioni in particolare in occasione delle domeniche, delle festività e del periodo estivo • I volontari appartenenti ai gruppi giovanili, ecclesiali e non, che nel corso delle vacanze estive trascorrono un periodo di tempo presso le strutture del Cottolengo offrendo il proprio servizio laddove se ne presenta la necessità . ~ 36 ~ Qualità delle prestazioni In ottemperanza alle norme vigenti, la Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” di Torino ha preparato gli operatori addetti al servizio degli ospiti con dei corsi formativi: • Corso sul Manuale dell’HACCP- sistema di analisi dei rischi e controllo dei punti critici sulla produzione alimentare, che mette in atto un sistema di “controllo di processo” e identifica la possibilità di verificarsi dei rischi durante la manipolazione degli alimenti. Il personale operante possiede l’Attestato del suddetto Manuale • Corso sull’emergenza nel rispetto del D.Lgs. n. 81/2008 . E’ stato predisposto un piano di emergenza. Il personale è informato sui rischi a cui è sottoposto e sulle misure di prevenzione da adottare, sulle procedure da seguire in emergenza, sull'uso dei dispositivi di protezione individuale. Modalità di inserimento e contribuzione Inserimento degli ospiti Per quanto concerne le modalità di inserimento degli ospiti in struttura, si considerano separatamente la situazione degli ospiti convenzionati e quella dei non convenzionati. Attualmente sono accreditate la R.S.A. Annunziata e quella del Beato P.G. Frassati, convenzionate con il Comune e le AA.SS.LL di Torino, esse entrano, quindi, a far parte della rete delle strutture fornitrici di prestazioni socio-sanitarie di cui l’Ente pubblico si avvale. Inserimenti di ospiti convenzionati In conseguenza di quanto detto sopra, tali strutture riservano i propri posti autorizzati in via prioritaria agli utenti delle ASL del Comune di Torino. Le ASL ammettono a fruire delle prestazioni fornite dai Presidi persone anziane parzialmente autosufficienti e non autosufficienti che necessitano di interventi socio-sanitari integrati riferiti alle fasce di bassa e media intensità e relativo livello di complessità, individuati dai Servizi socio-sanitari territoriali secondo le procedure di cui alla normativa regionale. L’ammissione all’interno del Presidio è comunque subordinata all’assenso espresso dal soggetto interessato al ricovero o da chi ne ha la tutela legale. La R.S.A., accoglie l’ospite dandone comunicazione all’Azienda Sanitaria che l’ha segnalato. Inserimenti di ospiti in regime privato È diritto del cittadino scegliere la struttura di accoglienza. ~ 37 ~ L’inserimento degli ospiti è preceduto da un’attenta valutazione della situazione personale, familiare e sociale da parte della Direzione, in collaborazione con i Servizi Sociali competenti. Sono favoriti colloqui, nei quali sia possibile confrontare lo stile di vita della struttura con le esigenze dell’ospite. La domanda, redatta su apposito modulo, deve essere corredata dai documenti attestanti la sua situazione anagrafica, familiare, sociale, sanitaria ed economica. E’ esclusa ogni forma di deposito cauzionale precedente l’ingresso. All’atto dell’ammissione si consegna ai familiari copia del Contratto di Ospitalità e Regolamento interno che viene sottoscritto per accettazione dagli stessi. I familiari dell’ospite con dichiarazione scritta si devono impegnare a riprendere in famiglia il congiunto in qualunque momento, qualora questi non risultasse idoneo alla convivenza. L’accettazione, prima di essere definitiva, è preceduta da un periodo di prova di almeno due mesi. Contribuzione Per quanto concerne la contribuzione si considerano separatamente la situazione degli ospiti convenzionati e quella degli ospiti inseriti in regime privato: Ospiti convenzionati Per le prestazioni fornite in convenzione le R.S.A. “Annunziata” e “Beato P.G. Frassati” percepiscono una retta giornaliera omnicomprensiva, stabilita dalla normativa regionale, formata da una quota sanitaria (a carico dell’A.S.L. di provenienza) e da una quota sociale a carico del ricoverato o dagli Enti Gestori dei Servizi. Ospiti in regime privato Per quanto riguarda gli ospiti inseriti in regime privato la tariffa viene definita in base al bisogno assistenziale della persona ed in seguito ad un’analisi reddituale del richiedente e della sua famiglia. L’analisi reddituale consiste nella compilazione di un modulo predisposto dall’Ente e nella presentazione dell’ISEE del nucleo familiare in cui è inserita la persona ed eventuali parenti prossimi. Polizza assicurativa La Piccola Casa della Divina Provvidenza provvede a stipulare regolare polizza assicurativa di responsabilità civile a copertura dei rischi da infortuni o da danni subiti o provocati sia dagli ospiti che dal personale dipendente e dai volontari che collaborano con la Direzione. ~ 38 ~ Regole basilari della vita comunitaria Responsabilità dell’ospite All’ingresso in una delle Famiglie della Piccola Casa l’ospite, o chi per esso, ne accetta il Regolamento impegnandosi a rispettarlo. Per quanto concerne la vita quotidiana delle persone ricoverate in struttura, alcuni degli aspetti salienti trattati dal Regolamento sono i seguenti: • L’ospite può uscire dalla Casa, salvo controindicazione medica, ricevere visite, partecipare alle attività organizzate nella struttura, attenendosi alle norme che regolano la vita interna della comunità e osservando gli orari stabiliti per non compromettere una serena convivenza. Il suo allontanamento spontaneo non comporta alcuna responsabilità per la struttura. • In caso di assenza superiore ai 60 giorni non è garantito per l’ospite il mantenimento del posto. • L’ospite ha diritto all’uso dei mezzi di comunicazione sociale senza particolare aggravio di spese per la struttura, sempre nel rispetto dei diritti altrui e della particolare fisionomia della Casa. • L’ospite può lasciare definitivamente la Casa quando lo desidera. • L’ospite può essere dimesso qualora siano mutate le condizioni psico fisiche che ne hanno determinato l’ammissione Quanto sopra può subire deroghe o limitazioni in riferimento a situazioni particolari. Quanto non contemplato nella presente Carta dei Servizi è riportato nel Regolamento interno della Casa. Per tutto quanto non previsto dal Regolamento, si fa riferimento alle norme del Codice Civile e di Procedura Civile. Reclami e ricorsi Gli ospiti o i familiari degli stessi che intendano segnalare inadempienze, scorrettezze e non rispetto delle norme, del Regolamento e comunque dei diritti inalienabili di ciascuna persona, possono presentare formale ricorso alla Direzione di ciascuna struttura. Si cerca in ogni caso di cogliere e valutare i messaggi che spontaneamente arrivano dagli ospiti e non vengono trascurati gli eventuali suggerimenti che provengano dai familiari e/o dalle persone che a vario titolo frequentino i complessi e ne conoscano le problematiche. ~ 39 ~ Informazione e partecipazione degli ospiti alla vita comunitaria Ciascuna struttura opera tramite la propria Direzione per: • coinvolgere tutto il personale nel perseguimento degli obiettivi del servizio; • garantire una corretta informazione sul proprio funzionamento; • favorire la partecipazione dei soggetti interessati alla scelta ed alla programmazione delle attività; A tal fine promuove: • incontri periodici del personale con finalità gestionali, formative e organizzative; • incontri con gli ospiti e/o i loro familiari per una verifica sulle prestazioni erogate e per comunicare informazioni amministrative e gestionali, modifiche e cambiamenti del servizio; • incontri con le Associazioni di volontariato e/o altri Enti ed Istituzioni interessate al servizio. I servizi per l’emarginazione Centro di Ascolto Natura e finalità del servizio Il Centro di Ascolto è una realtà particolare nell’ambito dell’assistenza alla persona. La sua finalità consiste nell’offrire ascolto e consulenza a cittadini italiani (sia residenti che non residenti), extracomunitari (sia regolari che irregolari) e a persone senza fissa dimora che sono in situazione di bisogno o di disagio, e necessitano di informazioni, sostegno, orientamento. Le persone possono essere indirizzate al Centro di Ascolto dai Servizi territoriali dell’Ente Pubblico, dalla Casa Accoglienza del Cottolengo, da altri Centri del Privato Sociale, o accedere di propria iniziativa. Il Centro di Ascolto partecipa alla varie iniziative promosse dagli Enti Pubblici e dal Privato sociale che si riferiscono ai problemi degli stranieri e degli italiani in situazione di disagio. ~ 40 ~ Prestazioni offerte Le prestazioni offerte sono: ▬ Ascolto ▬ Segnalazione ed invio ad altri servizi. ▬ Sostegno ▬ Consulenza ▬ Segretariato sociale ▬ Orientamento Non si effettuano erogazioni economiche. Organizzazione del servizio Il Centro di Ascolto ha la sua sede a Torino in via V. Andreis 18 int. 5 ed è aperto due mattine la settimana, il Lunedì ed il Venerdì con orario 9.30 - 11.30. Nel Centro di Ascolto presta il suo servizio una assistente sociale del Cottolengo, coadiuvata da volontari che si alternano nel servizio di ascolto, di segreteria e di ufficio. Il volontariato è scelto e formato allo scopo. In seguito alle segnalazioni ed alla registrazione dei casi, in talune situazioni avviene una vera e propria presa in carico professionale. Il progetto di intervento viene studiato in un’ottica di lavoro di rete con gli altri servizi. Le modalità operative consuete sono le seguenti: • Colloquio individuale: tutte le persone che si presentano vengono accolte, ascoltate e se ne registrano i dati ed il tipo di richiesta. • Lavoro di rete: collaborazione con i servizi offerti sia dalla rete esterna al Cottolengo (ufficio stranieri, servizi sociali e psichiatrici territoriali, centri di ascolto, parrocchie, associazioni di volontariato, ecc.) e collaborazione con la molteplicità di risorse offerte dalla Piccola Casa al suo interno. • Documentazione: per ogni persona che si presenta al Centro di Ascolto si apre una scheda cui viene allegato ogni tipo di documentazione che la persona presenta. La scheda viene regolarmente aggiornata. • Archivio: cartaceo e informatico per consentire un facile accesso alla documentazione. • Servizio di segretariato sociale: un’informazione pertinente ed aggiornata su supporto cartaceo da distribuire all’utenza. E’ importante sottolineare come presso il Centro di Ascolto venga effettuata anche una prima selezione delle domande di intervento relative a casi di dipendenza di varia natura (dipendenza da stupefacenti, da alcool, ecc.) di cui il “Cottolengo” si fa carico tramite le proprie strutture collocate nella cintura di Torino e rientranti nel progetto cosiddetto “La Verbena”. ~ 41 ~ Casa Accoglienza Natura e finalità del servizio Casa Accoglienza ha sede in Via Andreis 26, dove svolge un servizio di prima accoglienza rivolto a persone indigenti, presenti in larga misura nel territorio della città di Torino e periferia. Le categorie che accedono al servizio sono italiani e stranieri, regolari e irregolari. Nello spirito cottolenghino, l’attività persegue l’obiettivo di promuovere lo sviluppo umano delle persone che si rivolgono a Casa Accoglienza, nonché di annunciare il Vangelo con le opere secondo quello stile di carità, che trova nella Piccola Casa della Divina Provvidenza un luogo privilegiato in cui manifestarsi, secondo l’ispirazione del Santo Cottolengo. Prestazioni offerte Casa Accoglienza offre a chi ha bisogno due categorie di servizi: servizi primari e servizi ad personam. ▬ Servizi primari – finalizzati a soddisfare quelli che sono i bisogni basilari di ogni persona: • Mensa diurna: La mensa diurna è aperta tutto l’anno, dal Lunedì al Sabato, esclusi i festivi. Il pranzo comprende sempre un primo, un secondo, contorno e pane; una o due volte la settimana frutta e/o dolce. Il numero di posti a sedere è di 80, l’accesso avviene tramite talloncino numerato a partire dalle 10.30; man mano che le persone consumano il pasto, lasciano il posto ai successivi, arrivando ad un numero massimo di 400 pasti quotidiani. Il pranzo termina intorno alle ore 13.00. • Vestiario: Il servizio è attivo cinque giorni la settimana, fornisce indumenti il Lunedì, Mercoledì, Venerdì a persone straniere; il Martedì e il Giovedì ad ~ 42 ~ italiani. La prenotazione avviene al mattino alle 12.30, mentre i vestiti vengono ritirati il pomeriggio alle 14.30. L’accesso avviene a scadenza mensile. Quotidianamente vengono servite circa 10 persone. Il Giovedì e il Venerdì si forniscono set di vestiti per minori fino a 14 anni, la prenotazione avviene durante la settimana da parte di un familiare. Il numero di set forniti la settimana varia da 10 a 16. Questo servizio può essere fruito una volta ogni 4 mesi. • Biancheria, materiale casalingo: Ogni giorno si raccolgono prenotazioni per materiale casalingo, lenzuola e coperte distribuito poi nel corso della giornata. • Docce: Per chi accede al servizio vestiario è possibile fruire del servizio doccia, il Mercoledì ed il Giovedì mattina. • Mobili: Casa Accoglienza raccoglie segnalazioni di offerta di mobili da privati, cercando di connetterle con le richieste provenienti da soggetti bisognosi. È inoltre presente un deposito esterno per la custodia di arredi in fase di cessione. Il trasporto dei mobili è a carico del richiedente. • Dormitorio: Comprende 18 posti letto più 1 di emergenza così suddivisi: 3 camere da 3 letti, 1 camera da 6 letti, 1 camera da 2 letti, 1 camera da 1 letto. I posti vengono assegnati previo contatto diretto con Casa Accoglienza o su segnalazione del Centro di Ascolto o di Enti esterni. Da Ottobre 2005 l’accesso avviene tramite lista d’attesa. La permanenza è fissata in 30 giorni. Oltre all’ospitalità notturna, gli ospiti possono consumare cena e colazione. L’ingresso serale è fissato alle ore 21.00, l’uscita per le 8.30. Il dormitorio rimane aperto da Ottobre a Maggio. ▬ Servizi ad personam - i contatti stabiliti in mensa, nella forma di dialoghi brevi e occasionali oppure di colloqui privati più approfonditi, concorrono a creare la dimensione relazionale del servizio: Casa Accoglienza viene vissuta da molti come “momento di sospensione” dalla vita di strada, con la conflittualità e le sue regole spesso spietate che indicano la ricerca di un luogo dove sperimentare rapporti più pacifici e costruttivi. In questo contesto si sviluppa una serie di attività dirette alla persona nella sua globalità e non solo alla soddisfazione dei bisogni primari. In particolare: • Segnalazione e accompagnamento di casi particolari: qualora venga a contatto con situazioni di particolare abbandono, Casa Accoglienza segnala ~ 43 ~ il caso agli Enti territoriali di competenza, fornendo un supporto concreto nell’avviare e sostenere il rapporto con tali servizi. Si tratta del primo passo verso l’attivazione di interventi multidimensionali volti non solo ad ottenere servizi materiali, ma soprattutto al potenziamento della rete, istituzionale e non, in cui la persona è inserita. Casa Accoglienza inoltre, in collaborazione con il Centro di Ascolto, si fa carico di alcuni casi che segue nel tempo cercando di promuovere il loro percorso di inclusione sociale. • Prestazioni sanitarie: é disponibile, su richiesta, un medico di struttura che visita ambulatoriamente i casi segnalati dagli operatori, valutando l’opportunità di interventi specialistici. Il Presidio Cottolengo si rende disponibile per prestazioni gratuite su casi valutati dal medico che segue Casa Accoglienza. • Assistenza spirituale: Il Giovedì, dalle 11.00 alle 12.00 è presente un sacerdote cottolenghino per chi desidera ricevere il Sacramento della Riconciliazione o avere un colloquio di accompagnamento spirituale. Durante l’anno le Celebrazioni Eucaristiche in occasione delle solennità liturgiche, segnano in modo particolare l’impegno di Casa Accoglienza nella promozione evangelica. • Lavaggio vestiti: È attivo, su piccola scala, un servizio di lavaggio biancheria per gli ospiti che ne fanno richiesta. Il servizio è realizzato dalle volontarie di Casa Accoglienza in collaborazione con la lavanderia interna all’Istituto. • Custodia effetti personali e bagagli: Casa Accoglienza si rende disponibile per la custodia di effetti personali e di documenti. In fase di dimissione dal dormitorio, è consentito lasciare, per breve periodo (massimo un mese), i propri bagagli nel magazzino interno. Modalità di accesso ai servizi primari Per quanto riguarda l’accesso ai servizi primari, è necessario distinguere tra il servizio mensa diurna e gli altri servizi: ▬ Servizio mensa: l’accesso al servizio “mensa diurna” avviene tramite tesseramento: • Per gli italiani e gli stranieri con permesso di soggiorno: il tesseramento ~ 44 ~ avviene previo colloquio presso il Centro di Ascolto, che valuta periodicamente le condizioni socio-economiche dei richiedenti. Su segnalazione del Centro di Ascolto viene quindi rilasciata la tessera presso lo sportello di Casa Accoglienza ubicato in Via Andreis 26; • Per gli stranieri irregolari: l’iscrizione avviene direttamente presso Casa Accoglienza (allo sportello di Via Andreis 26) Per ricevere la tessera è necessario presentare un documento personale, di cui viene conservata copia cartacea nei locali di Casa Accoglienza I dati personali raccolti vengono custoditi (previo consenso informato secondo la vigente normativa sulla privacy) nell’archivio informatico di Casa Accoglienza. La tessera (che ha una durata mensile e viene timbrata ad ogni utilizzo della mensa), ha lo scopo di monitorare l’effettivo bisogno, rilevando la frequenza dei passaggi. ▬ Altri servizi primari: per accedere agli altri servizi di Casa Accoglienza non è necessario il tesseramento. Rileviamo solo che per il servizio “Dormitorio” i posti vengono assegnati, previo contatto diretto con Casa Accoglienza (o su segnalazione del Centro di Ascolto o di Enti esterni), tramite apposite liste d’attesa. ~ 45 ~ Accessi alle strutture • Piccola Casa della Divina Provvidenza - è possibile accedere ai Presidi e alle Famiglie della Piccola Casa attraverso l’ingresso principale: Via S. G. B. Cottolengo n. 14 - nei seguenti orari: Tutti i giorni 24 ore su 24 • R.S.A. A nnunziata R.S.A. Beato P.G. Frassati Famiglia Ss. Innocenti Famiglia S.ta Elisabetta Presidio Angeli Custodi Via S. Pietro in Vincoli n. 9 - nei seguenti orari: Tutti i giorni dalle ore 6.00 alle ore 20.30 • Centro di Ascolto Via Andreis 18, interno 5 - nei seguenti orari: Lun 09:30 – 11:30 Ven 09:30 – 11:30 • Casa Accoglienza Via Andreis n. 26 Per gli orari di accesso ai vari servizi di Casa Accoglienza, si vedano pag. 41 e seguenti ~ 46 ~ Recapiti • Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” Direzione Case Assistenza Tel Fax E-mail 011 – 5225560 011 - 5225567 [email protected] • Servizio Sociale Tel Fax 011 – 5225180 011 – 5225178 • Centro di Ascolto Tel Fax 011 - 5225260 011 - 5225267 • Casa Accoglienza Tel 011 - 5225655 ~ 47 ~ Veduta aerea della Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” “La Piccola Casa è della Divina Provvidenza. La Divina Provvidenza ha dovuto fare per la Piccola Casa molti miracoli ed è pronta a farne ancora degli altri”. (Giuseppe Cottolengo - Detti e Pensieri n. 64-65) Rev. 02 - 15 Luglio 2013 ~ 48 ~
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