I limiti al diritto di proprietà: applicazione e

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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE
Piano di Governo del Territorio
VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA:
ricadute sulla pianificazione
Giovedì 11 giugno 2015 // Centro Studi PIM ‐ Villa Scheibler
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
a cura di
Arch. Cristina Alinovi
Arch
Cristina Alinovi
[Centro Studi PIM]
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
VINCOLI
1. VINCOLI URBANISTICI
a. vincoli urbanistici in generale (piani di governo del territorio, vincolo espropriativo,…);
b. vincoli demaniali;
c. vincoli speciali (vincoli stradali, vincoli cimiteriali, vincoli aeroportuali…);
p
(
,
,
p
);
d. misure di tutela dei beni storici‐artistici;
e. vincoli da codice civile.
2. VINCOLI AMBIENTALI
1 vincoli derivanti da pianificazione paesaggistica regionale;
1.
vincoli derivanti da pianificazione paesaggistica regionale;
2. vincoli di difesa del suolo (idrogeologico, forestale…);
3. vincoli derivanti dalla classificazione di aree come parchi, aree naturali … Arch. Cristina Alinovi
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VINCOLI URBANISTICI
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1.1a
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
Vincoli espropriativo
Vi
li
i i
Sono “localizzazioni” quelle previsioni della pianificazione urbanistica di livello
comunale che individuano e riservano determinate aree del territorio a edifici,
opere o impianti pubblici.
Queste previsioni provocano uno svuotamento del diritto di proprietà tale da
giungere a limitare il godimento del bene fino al punto da renderlo inutilizzabile
rispetto alla sua destinazione naturale e diminuendo l’utile economico che da un
terreno in astratto si può trarre.
trarre
In questi casi si parla di vincoli preordinati all’esproprio o ablatori, in quanto,
l’espropriazione è il fine cui il vincolo tende per la realizzazione dell’opera pubblica
o di pubblico interesse.
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1.1a
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
Il vincolo all’esproprio dura 5 anni e se non è emanato il provvedimento di
d h
dichiarazione
d pubblica
di
bbl utilità
l à la
l decadenza
d d
si produce
d
in automatico.
La decadenza del vincolo non è retroattiva e quindi non si può riesumare la
disciplina previgente e quindi nell’attesa di una nuova disciplina il proprietario può
fare solo piccole modifiche.
La decadenza determina il diritto di indennizzo o che l’Amministrazione comunale
provveda ad una ripianificazione dell’area.
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1.1a
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
Il MODELLO PEREQUATIVO come risposta:
si configura come un meccanismo attuativo degli strumenti urbanistici generali,
finalizzato al superamento dei limiti connessi all
all’applicazione
applicazione dell
dell’esproprio
esproprio
nell’acquisizione di aree ad uso pubblico.
Si tratta di uno strumento al tempo stesso capace di risolvere le controversie
giuridiche legate al “doppio regime” dei suoli urbani (suoli edificabili e suoli
vincolati a standard), causa di una disparità di trattamento tra proprietari di aree
nelle
ll medesime
d i
condizioni
di i i di fatto
f tt (suoli
( li urbanizzati
b i ti o urbanizzabili),
b i bili) nonché
hé di
limitare le difficoltà connesse alla reiterazione dei vincoli una volta decaduti dopo i
cinque anni dalla loro apposizione (Cfr. Sentenza Corte Costituzionale 179/99).
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1.1a
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
L’applicazione di meccanismi perequativi/compensativi marginalizza il ricorso allo
strumento dell’esproprio e tende a garantire un’uniformità di trattamento di tutti i
suoli urbani a partire da regole urbanistiche omogenee (indici di edificabilità e
quote di cessione per aree pubbliche, opere) definite sulla base delle condizioni di
fatto e di diritto delle aree, assicurando una sostanziale "indifferenza" delle scelte
del piano rispetto alla proprietà delle aree.
aree
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1.1a
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
L’esperienza del PIM ha portato ad affrontare la questione partendo da un utilizzo
della perequazione urbanistica compensativa come strumento per reperire aree
per implementare il patrimonio verde come nel caso del PGT di Gaggiano con il
progetto per gli “orti di san Vito” nel Parco Agricolo Sud Milano, fino
all’introduzione di meccanismi incentivanti.
La perequazione è stata in particolare utilizzata per cercare di risolvere la questione
della realizzazione di opere e attrezzature, insieme al reperimento di aree.
È il caso del PGT di San Donato Milanese, che introduce diversi “livelli” negoziali,
che determinano il ritorno pubblico dell’intervento, oppure di Trezzano sul
Naviglio, dove si individuano degli “obiettivi per la città pubblica”, che prevedono la
realizzazione di housing sociale, di servizi qualitativi o l’acquisizione di aree di
compensazione ambientale.
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Vincoli conformativi
1.1b
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
Accanto ai vincoli preordinati all’esproprio, vi sono i vincoli conformativi
che non determinano alcun diritto di indennizzo in favore del proprietario.
proprietario
Rientrano in questa famiglia quell’insieme di prescrizioni e limitazioni che
sono espressione
i
d l normale
del
l potere
t
di conformazione
f
i
d ll proprietà
della
i tà
privata, ovvero del potere di pianificazione del territorio, teso a programmare
uno sviluppo ordinato e coerente.
Queste regole non arrivano a svuotare del suo significato pregnante il diritto
di proprietà.
p p
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1.1b
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
Vincoli conformativi
Tali vincoli non hanno una durata temporale limitata nel tempo, conservando la
validità per tutta la durata dello strumento urbanistico che li ha imposti.
imposti
Rientrano nella categoria di vincoli conformativi, ad esempio, quelle disposizioni
pianificatorie
i ifi t i che
h dettano
d tt
li iti di altezza
limiti
lt
d i fabbricati,
dei
f bb i ti di cubatura
b t
o di
superficie coperta, destinazioni d’uso per determinati ambiti, ivi comprese quelle
che non determinano in modo completo e irrimediabile la perdita di utilitas di
un’area privata, pur a volte comprimendola.
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1.1b
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
Vincoli conformativi
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1.1b
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
Vincoli conformativi
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1.1b
VINCOLI URBANISTICI IN GENERALE
Vincoli conformativi
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1.2
VINCOLI DEMANIALI
Il Demanio è quel complesso di beni inalienabili, non auspicabile e non espropriabili
di proprietà dello Stato.
Stato
Tuttavia, secondo determinate procedure e in conformità alla destinazione
originaria
i i i del
d l bene
b
d
demaniale,
i l la
l pubblica
bbli amministrazione
i it i
può
ò concederne
d
a
determinati soggetti lo sfruttamento o l’impiego, sulla base di un atto concessorio e
da un titolo che abiliti al godimento dell’area demaniale ovvero delle relative fasce
di rispetto a essa connesse.
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1.2
VINCOLI DEMANIALI
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Principi
p generali
g
1.3
VINCOLI SPECIALI
Queste disposizioni riguardano fattispecie diverse per oggetto e finalità ( sicurezza,
igiene uso di beni demaniali…)
igiene,
demaniali ) ma sono comunque accumunate da alcuni principi
generali.
In primo luogo, come riconosciuto dalla Corte Costituzionale (n. 133 del
22/06/1971) i vincoli
i li derivanti
d i ti dalle
d ll zone di rispetto
i tt non possono essere qualificati
lifi ti
vincoli di in edificabilità preordinati all’espropriazione e dunque non soggetti a
decadenza quinquennale e non comportano alcun obbligo di indennizzo per il
privato proprietario dell’area soggetto al vincolo.
Malgrado le disposizioni che impongono che le zone non siano immediatamente
dirette a disciplinare il corretto sviluppo dell’edificazione, è comunque necessario
tenerne conto in sede di pianificazione e recepirle negli strumenti urbanistici
comunali.
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1.3
VINCOLI SPECIALI
Tuttavia, considerato che i vincoli sono imposti da leggi speciali e che la verifica del
rispetto è rimessa alla specifica autorità preposta alla tutela di ciascuno specifico
vincolo, le limitazioni esistenti nelle zone di rispetto devono considerarsi
vincolanti a prescindere dal recepimento negli strumenti urbanistici (i quali hanno
puramente
t valore
l
di hi ti e ricognitivo
dichiarativo
i
iti sotto
tt tale
t l profilo).
fil )
a.Fasce di rispetto stradali
b.Fasce di rispetto cimiteriali
c.Fasce di rispetto aeroportuali
d.Fasce di rispetto ferroviarie
e.Fasce di rispetto acque pubbliche
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a.
Fasce di rispetto stradali
1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Disciplina di riferimento
Codice della Strada (DLgs 30 aprile 1992,
1992 n.
n 285),
285) che ha demandato poi la concreta
individuazione della ampiezza di queste fasce al Regolamento di Esecuzione e
attuazione dello stesso Codice ( Dpr 16 dicembre 1992, n. 495).
Principio/Obiettivo del vincolo
Favorire la circolazione e per offrire delle idonee garanzie di sicurezza a quanti
transitano sulle strade. Oltre all’interesse ad assicurare una fascia di rispetto da
utilizzare per l’impianto di cantieri, deposito di materiali, per realizzare opere
accessorie per l’ampliamento della strada, senza limitazioni connesse alla presenza
di costruzioni.
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Tali fasce risultano inedificabili a prescindere dalle caratteristiche dell’opera
realizzata e dalla necessità di accertamento in concreto dei connessi rischi per la
circolazione (Cassazione Civile, sezione II, 3 febbrai 2005, n. 2164).
Il REGOLAMENTO ATTUATIVO,
ATTUATIVO ha
h introdotto
i t d tt una regolamentazione
l
t i
d ll DISTANZE
delle
DAL CONFINE STRADALE ‐ da rispettare nelle NUOVE COSTRUZIONI, NELLE
RICOSTRUZIONI conseguenti a demolizioni integrali o negli ampliamenti
fronteggianti – che si differenzia in base alla localizzazione delle strade rispetto al
centro abitato e alla qualificazione delle stesse strade.
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI Estratti normativi da PGT – n.1
2009 – NTA PIANO DEI SERVIZI – TITOLO III NORME SPECIFICHE
Art. XX Ambiti delle infrastrutture della mobilità
Definizione e finalità
L’ambito delle infrastrutture della mobilità comprende:
• Le sedi stradali e le relative pertinenze (quali: aree verdi di arredo, marciapiedi, aree di
sosta lungo strada).
• Le sedi ferroviarie (quali: binari in esercizio e dismessi, scali, depositi).
Il Piano dei servizi individua nelle tavole di Piano ggli ambiti delle infrastrutture stradali e
ferroviarie esistenti ed il tracciato di quelle di progetto.
La classificazione della rete viaria è definita nel Piano Generale del Traffico Urbano.
Indici e limiti di edificabilità
Le aree incluse negli ambiti delle infrastrutture stradali e ferroviarie esistenti sono prive di
diritti edificatori.
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI Estratti normativi da PGT – n.1
Interventi consentiti e modalità attuative
Sono vietate le edificazioni di alcun tipo.
I tracciati viari e ferroviari di nuova previsione sono indicativi, fino all’approvazione del
relativo progetto esecutivo dell’opera. La progettazione esecutiva potrà modificare il
tracciato stesso senza che ciò comporti variante del Piano dei servizi nei casi in cui le
modifiche, ferma restando la necessità di rispettare quanto previsto dal D.lgs 285/1992 e del
d.P.R. 753/1980 per i tracciati ferroviari:
•sono comprese nell'ambito delle aree di rispetto stradale;
•sono comprese entro le fasce determinate dai distacchi dei fabbricati dal ciglio stradale,
quando le aree di rispetto non sono indicate dalle tavole di Piano;
•non pregiudicano
d
l possibilità
le
b l à edificatorie
df
previste dal
d l Piano delle
d ll Regole.
l
Per la progettazione delle nuove infrastrutture e per gli adeguamenti di quelle esistenti, in
particolare
ti l
per ciò
iò che
h riguarda
i
d i requisiti
i iti qualitativi
lit ti i delle
d ll opere infrastrutturali,
i f t tt li nonché
hé delle
d ll
opere di mitigazione e compensazione connesse, si rimanda all’Allegato del PTCP vigente
della Provincia di Milano: Repertorio B ‐ Repertorio degli interventi di riqualificazione
ambientale.
ambientale
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
Estratti normativi da PGT –
n1
Art. XX. Fasce di rispetto stradali
Definizione e finalità
Le aree di rispetto stradale sono destinate all’ampliamento di spazi per il traffico degli
autoveicoli, alla realizzazione dei relativi servizi, nonché alla realizzazione di percorsi
pedonali e di piste ciclopedonali.
Indici e limiti di edificabilità
Per gli interventi ammessi sono applicabili i parametri urbanistici, edilizi e ambientali
dell’ambito omogeneo del Piano delle regole su cui ricade il vincolo di rispetto.
Sono esclusi dalle prescrizioni di cui al presente comma gli impianti di distribuzione di
carburante
b
t con relativi
l ti i servizi
i i connessi,i i qualili devono
d
rispettare
i tt
i criteri
it i generalili delle
d ll norme
vigenti in materia.
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
Estratti normativi da PGT –
n1
Prescrizioni particolari
Lungo le fasce di rispetto relative al tracciato delle varianti sud‐est e ovest alla SP 38 devono
essere predisposte,
predisposte ove possibile,
possibile idonee fasce alberate,
alberate spazi di parcheggio,
parcheggio percorsi
pedonali e ciclabili protetti. Devono essere inoltre garantiti gli attraversamenti pedonali e
ciclabili per mezzo di strutture sospese o l’installazione di semafori pedonali a chiamata.
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
Piano dei Servizi ‐ previsioni
Documento di Piano
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
Estratti normativi da PGT –
n2
2012-14
– NTA PIANO DEI SERVIZI – TITOLO II Disciplina dei servizi Capo II
p
specifiche
p
- Discipline
Art. XX Aree destinate ad infrastrutture della mobilità
(omissis)
I corridoi destinati alle future infrastrutture stradali d’interesse nazionale o regionale sono
definiti con l’approvazione dei relativi progetti ad opera degli enti e degli organi individuati
dalle disposizioni speciali vigenti in materia.
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
Estratti normativi da PGT –
n2
Le fasce di rispetto costituiscono arretramenti all’edificato, ai sensi degli artt. 16, 17 e 18 del
Codice della Strada e degli artt. 26, 27 e 28 del Regolamento di attuazione, per quanto
riguarda le infrastrutture stradali,
stradali ed ai sensi degli artt.
artt 49 e 51 del D.P.R.
D P R 753/80,
753/80 per quanto
riguarda le infrastrutture su rotaia.
Gli impianti di distribuzione di carburanti per uso autotrazione sono regolati dalle
disposizioni della LR 6/2010 e dallo “Studio PGT per Attività commerciali e assimilate”.
L'autorizzazione per l'installazione di nuovi impianti o per la ristrutturazione totale di
impianti
p
esistenti è subordinata alle verifiche di compatibilità
p
con i requisisti
q
di sicurezza
sanitaria, ambientale e viabilistica. E’ esclusa la realizzazione di nuovi impianti nelle aree
ricadenti all’interno del Parco Agricolo Sud Milano.
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
Estratti normativi da PGT –
n2
Le indicazioni grafiche del DdP e del PdS relative al “Corridoio della strada parco”, in
riferimento alle “Opere allo studio”,
studio” di cui all’art.
all’art 58,
58 comma 2 lettera c) delle NdA del PTCP
adeguato alla LR 12/2005, e alla “infrastrutture previste”, di cui all’art. 73, comma 2, lettera
c) delle NdA del PTCP vigente, hanno valore di salvaguardia per quanto riguarda lo sviluppo
del tracciato delle nuove infrastrutture.
infrastrutture Hanno valore indicativo rispetto alla esatta
definizione del tracciato, fino alla redazione del progetto esecutivo delle infrastrutture o il
loro adeguamento, riqualificazione e/o potenziamento. Tali fasce di salvaguardia
rappresentano dei limiti di arretramento all
all’edificazione
edificazione.
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
Estratti normativi da PGT –
n2
Piano dei Servizi ‐ previsioni
Documento di Piano
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2012 – NTA PGT - CAPO III PIANO DELLE REGOLE
1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.3
Estratti normativi da PGT –
n3
Art. XX –
Art
XX Fasce di rispetto e vincoli
Fasce di rispetto e incoli
Le Tavole del Piano Regole e del Piano dei Servizi individuano con appositi segni grafici le fasce di rispetto e gli ambiti assoggettati a vincoli particolari, in cui qualsiasi trasformazione è vietata o in cui le trasformazioni sono disciplinate da normative specifiche:
è vietata o in cui le trasformazioni sono disciplinate da normative specifiche:
•fasce di rispetto stradale,
•fasce di rispetto cimiteriale,
•fasce
fasce di rispetto dell
di rispetto dell’acquedotto
acquedotto,
•fasce di rispetto dei pozzi,
•fasce di rispetto dei corsi d’acqua,
fasce di rispetto dei fontanili;
di rispetto dei fontanili;
•fasce
•fasce di rispetto degli elettrodotti,
•fasce di rispetto dei metanodotti, gasdotti, oleodotti e ossigenodotti, •fascia di rispetto dei depuratori, p
p
,
•gli ambiti assoggettati a vincolo paesaggistico, •fasce individuate dal Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico dell’Autorità di bacino del fiume Po’,
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.3
Estratti normativi da PGT –
n3
rispetti e vincoli dettati dalla presenza dell’aeroporto, rete ecologica regionale,
fasce di rispetto dettate dagli Elaborati Rischio di Incidente Rilevante;
f i di i difi bili à di 100 d ll
fascia di inedificabilità di 100 m dalle sponde del fiume Lambro, di cui all’art. 42 delle NA d d l fi
L b di i ll’
42 d ll NA
del PTC del Parco Agricolo Sud Milano;
• zona di protezione delle pertinenze fluviali, posta lungo il fiume di cui all’art. 33 delle NA del PTC del Parco Agricolo S d Milano
del PTC del Parco Agricolo Sud Milano.
•
•
•
•
Nelle fasce di rispetto stradale sono ammessi i seguenti interventi:
• realizzazione di manufatti per la mobilità pedonale e veicolare e relativi equipaggiamenti realizzazione di manufatti per la mobilità pedonale e veicolare e relativi equipaggiamenti
(carreggiate, marciapiedi, banchine, impianti di illuminazione, etc.); • parcheggi;
• opere di arredo stradale e verdi (compreso eventuali alberature, ma nel rispetto delle opere di arredo stradale e verdi (compreso eventuali alberature ma nel rispetto delle
indicazioni del Codice della strada);
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n. 3
Estratti normativi da PGT –
n 3
• percorsi pedonali e piste ciclabili;
• impianti di distribuzione del carburante secondo quanto disposto dal successivo art. 34.
• Per q
quanto riguarda
g
le fasce di rispetto
p
dei fontanili si richiamano i contenuti di cui all’art.
41 delle NA del PTC del Parco Agricolo Sud Milano.
Le norme vigenti che disciplinano le fasce di rispetto e gli ambiti assoggettati a vincoli
particolari prevalgono sulle indicazioni del PGT eventualmente difformi o in contrasto.
Art. XX – Viabilità
Le Tavole del Piano Regole e del Piano dei Servizi individuano le aree destinate o da
destinare alla viabilità di ogni livello e tipologia e ai percorsi ciclopedonali.
In tali aree sono ammessi esclusivamente gli interventi relativi alla viabilità e ai percorsi
ciclopedonali.
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1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.4
Estratti normativi da PGT –
n4
2013 – NTA PGT – CAPO VII
- NORME SPECIFICHE
ART. XX ‐ RETE VIARIA E FASCIA DI RISPETTO, SPAZI ACCESSORI E VERDE STRADALE
Il Piano delle Regole, ad integrazione di quanto previsto nel Piano dei Servizi, disciplina
anche le aree che all’interno del tessuto urbano consolidato sono destinate a rete viaria
esistente o di p
progetto,
g
a zona p
per verde stradale o che ricadono nelle fasce di rispetto
p
stradale.
Le aree di cui al presente articolo sono destinate alla realizzazione di nuove strade,
all’ampliamento e alla rettifica di quelle esistenti, alla realizzazione, all’ampliamento o alla
modifica di
attrezzature accessorie alla
viabilità, quali corsie di
servizio,
marciapiedi, banchine, percorsi pedonali e ciclopedonali, parcheggi pubblici e spazi di
manovra.
E’ fatto obbligo di rispettare e conservare i percorsi ciclo‐pedonali storici e
caratteristici.
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1.3
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.4
Estratti normativi da PGT –
n4
Nelle tavole di azzonamento del Piano delle Regole vengono individuate con apposita
simbologia le zone per verde stradale, ossia quelle porzioni limitrofe alle sedi viarie che
meritano un attento processo di riqualificazione, anche per evitare fenomeni di abbandono
ed uso improprio, nel rispetto delle indicazione del PGT. I soggetti proprietari di tali
aree sono tenuti a effettuare interventi di riqualificazione attiva, mediante opere di
arredo urbano e di sistemazione a verde compatibili
p
con le norme di sicurezza stradale.
Le aree ricadenti nelle fasce di rispetto stradale non possono essere edificate, ma
possono concorrere a determinare l’edificabilità complessiva realizzabile sul lotto, ove le
stesse siano graficamente individuate come edificabili dagli atti del PGT.
In mancanza di specifiche linee di arretramento individuate nelle tavole di PGT, il calibro
stradale di progetto si realizza nel rispetto delle prescrizioni dettate dall’ufficio tecnico
comunale.
All’interno del perimetro del centro edificato è imposto il rispetto dei fili stradali
esistenti, salvo diversa prescrizione contenuta negli strumenti attuativi per ragioni di tutela
ambientale o per la sicurezza della circolazione.
Arch. Cristina Alinovi
34
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3
VINCOLI SPECIALI ‐ Estratti normativi da PGT – n.4
Ove non diversamente indicato nelle tavole di PGT, la larghezza minima delle nuove sedi
stradali pubbliche e private aperte all’uso pubblico, nelle zone residenziale di ricomposizione
(RR), residenziale di consolidamento (RC), residenziale a verde privato (RV), produttiva (PR),
produttiva di interesse strategico (PS), produttiva a verde privato (PV) e terziaria
polifunzionale (TP), non può risultare inferiore a m 10.
E’ fatta salva la facoltà dell’Amministrazione comunale di rettificare o modificare in sede
esecutiva i calibri indicati, ove non diversamente disposto nelle tavole di PGT.
Nelle fasce di rispetto stradale e nelle aree a verde stradale è ammessa, ove non rientri
tra le destinazioni d’uso escluse dalle rispettive norme di zona e ove non si venga a
determinare pregiudizio per la sicurezza della circolazione e per l’incolumità pubblica e
privata, la realizzazione delle seguenti infrastrutture:
•impianti di distribuzione di carburanti con annesse stazioni di servizio e impianti di
autolavaggio, nei limiti ammessi dalle disposizioni contenute nel successivo capo VIII e nel
rispetto della specifica normativa di settore
•impianti di soccorso e di assistenza stradale
Arch. Cristina Alinovi
35
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.4
Estratti normativi da PGT –
n4
•volumi tecnici per impianti e servizi pubblici e di interesse pubblico
•pensiline per i pubblici servizi di trasporto
•impianti tecnologici a servizio della rete stradale
•percorsi ciclopedonali
Tali infrastrutture sono ammesse nel rispetto dei seguenti parametri:
IF 0,2 mq/mq, RC 20%
altezza massima 1 piano, non superiore a m 4,50 con esclusione delle pensiline e altri
impianti tecnologici accessori allo svolgimento delle attività consentite.
Per gli edifici insediati all’interno delle fasce di rispetto sono sempre ammessi gli
i
interventi
i di manutenzione
i
straordinaria,
di i restauro e risanamento
i
conservativo,
i
nonché
hé
ristrutturazione edilizia, quest’ultima solo nel caso di edifici esistenti aventi destinazioni
d’uso compatibili con quelle previste dalle presenti norme per la zona urbanistica in cui
ricadono.
i d
Sono fatte salve le prescrizioni del Codice della Strada e del relativo Regolamento di
Attuazione, nonché del vigente Piano Generale del Traffico Urbano.
Arch. Cristina Alinovi
36
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.a
VINCOLI SPECIALI
Tabella di sintesi
Tabella di sintesi
Arch. Cristina Alinovi
37
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
b. Fasce di rispetto cimiteriali
1.3.b
VINCOLI SPECIALI
Disciplina di riferimento La disciplina delle fasce di rispetto cimiteriale è dettata dall’articolo 338 del Rd 27 luglio 1934 n 1265 (Tu delle leggi sanitarie) Di seguito si riportano gli strumenti vigenti anche a
1934, n. 1265 (Tu delle leggi sanitarie). Di seguito, si riportano gli strumenti vigenti anche a livello regionali che disciplinano la materia:
•R.D. 27/07/1934 n. 1265 T.U.LL.SS.;
•D
D.P.R. 10/09/1990 n. 285 P R 10/09/1990 n 285 "Approvazione
Approvazione del regolamento di polizia mortuaria
del regolamento di polizia mortuaria";;
•Circolare del Ministero della Sanità 24/06/1993 n. 24 ‐ "Regolamento di polizia mortuaria. Circolare esplicativa";
•Legge
Legge 30/03/2001 n. 130 30/03/2001 n. 130 "Disposizioni
Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri
in materia di cremazione e dispersione delle ceneri"..
•L.R. 22/2003 – “Norme in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali”;
•R.R. 6/2004 – “Regolamento in materia di attività funebri e cimiteriali”;
•Circolare 30/05/2005 n. 21 –
/ /
“Indirizzi applicativi del regolamento regionale”;
pp
g
g
;
•R.R. 01/2007 – “Modifiche al regolamento in materia di attività funebri e cimiteriali”;
•D.G.R. 8/2007 4642 – “Gli impianti di cremazione in Lombardia”.
Arch. Cristina Alinovi
38
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE 1.3.b
VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n. 1
2009 – NTA PIANO DEI SERVIZI – TITOLO III NORME SPECIFICHE art. XX Attrezzature cimiteriali e relative fasce di rispetto
Le aree per attrezzature cimiteriali sono quelle interessate dai cimiteri esistenti e quelle
circostanti costituenti la fascia di rispetto dei cimiteri medesimi destinate all’ampliamento
delle sue strutture e delle attrezzature complementari e alla salvaguardia igienico
ambientale.
Qualora dette attrezzature siano affidate alla gestione degli enti rappresentanti delle
comunità religiose di cui all’art.70 della L.r. 12/2005, sempre che, per enti di confessioni
religiose diverse da quella cattolica, sia stata previamente stipulata l’apposita convenzione ivi
prevista al comma 2, non sarà necessaria alcuna regolamentazione con atto di asservimento
e di
d regolamento
l
d’
d’uso,
essendo
d in tall caso giàà adeguatamente
d
garantito l’uso
l’
pubblico
bbl dalla
d ll
natura dell’ente gestore.
La tipologia degli interventi ammessi nella fascia di rispetto deve far riferimento all’art. 8
comma 3 del
d l regolamento
l
t d’Igiene
d’I i
n. 6/2004 cosìì come modificato
difi t dal
d l Regolamento
R l
t
Regionale n. 1/2007.
Non potranno essere costruiti nuovi edifici o strutture, anche se di modeste dimensioni,
destinate ad usi diversi da quelli sopra indicati.
indicati
Arch. Cristina Alinovi
39
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.b
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
Estratti normativi da PGT –
n2
2012‐14 – NTA PIANO DELLE REGOLE – TITOLO I – TUTELE SOVRAORDINATE art. XX Attrezzature cimiteriali e relative fasce di rispetto
art
Costituiscono le aree per attrezzature cimiteriali quelle interessate dai cimiteri esistenti e
dalle relative fasce di rispetto, per le quali si rimanda all’art. 1 c. 6 delle NTA del PdR.
Il Piano dei Servizi rimanda per quanto riguarda le attrezzature cimiteriali e relative fasce di
rispetto alla disciplina e alle previsioni contenute nel Piano Regolatore Cimiteriale (PRC)
che prevalgono su previsioni difformi.
All’interno delle fasce di rispetto come da NTA del PRC, è possibile l’ampliamento delle sue
strutture e la realizzazione di opere complementari, quali parcheggi e spazi di manovra,
sistemazioni a verde, chioschi per la vendita di fiori.
Arch. Cristina Alinovi
40
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.b
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.3
Estratti normativi da PGT –
n3
2012‐14 – NTA PIANO DELLE REGOLE – TITOLO I – TUTELE SOVRAORDINATE art. XX Adeguamento della disciplina urbanistica comunale alla pianificazione
sovraordinata
(omissis)
Il presente Piano delle Regole recepisce l’individuazione e la disciplina relativa alla fasce di
rispetto
p
cimiteriale contenute nel Piano Regolatore
g
Cimiteriale ((PRC)) che p
prevale su
previsioni difformi.
Arch. Cristina Alinovi
41
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2013 – NTA PGT – CAPO VII
1.3.b
VINCOLI SPECIALI
‐ NORME SPECIFICHE
Estratti normativi da PGT – n.4
Estratti normativi da PGT –
n4
ART. XX ‐ CIMITERI E FASCE DI RISPETTO
Nelle aree occupate da cimiteri possono essere realizzati esclusivamente interventi di
ampliamento e ristrutturazione delle infrastrutture cimiteriali. All
All’interno
interno dei cimiteri è
ammessa la realizzazione di cappelle, tombe di famiglia, sepolcreti ed edicole funerarie,
attrezzature e impianti di servizio, previo titolo edilizio/amministrativo rilasciato nel rispetto
g
comunale di Polizia Mortuaria e delle norme di legge
gg e di regolamento
g
del Regolamento
vigenti in materia.
All’esterno dei cimiteri, le aree qualificate come fasce di rispetto possono essere
destinate, nei limiti e con le procedure di cui all’art. 338 del R.D. 27.7.1934, n. 1265,
all’ampliamento dei cimiteri stessi osservando la vigente normativa di settore, previa
acquisizione dei
pareri favorevoli degli enti preposti, ed essere attrezzate con
destinazione a verde pubblico, parcheggi, strade di accesso, percorsi e spazi di sosta
pedonali. Le uniche aree per servizi computabili sono quelle relative ai parcheggi. E’
altresì possibile effettuare gli interventi di cui all’art. 338, comma 5 del R.D. 27.7.1934, n.
1265 con le procedure ivi previste e nel rispetto del PGT.
Arch. Cristina Alinovi
42
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.b
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.4
Estratti normativi da PGT –
n4
Nelle e risultino mobili, per la vendita di fiori ed oggetti in stesse aree è ammessa la
collocazione di chioschi precari, i quali non presentino caratteristiche di durata, di
incorporamento nel terreno inerenti la funzione cimiteriale e di culto, purché non
eccedano singolarmente mq 25 di SLP.
Le fasce di rispetto cimiteriale non possono essere edificate, ma possono concorrere a
determinare l'edificabilità complessiva
p
realizzabile sul lotto,, ove le stesse siano
graficamente individuate come edificabili nelle tavole di azzonamento del Piano delle
Regole.
Negli edifici legittimamente esistenti all’interno della fascia di rispetto cimiteriale,
individuata ai sensi dell’art. 338 del R.D. 27.7.1934, n. 1265 e dall’art. 57 del D.P.R.
10.9.1990, n. 285 e loro successive modifiche ed integrazioni possono essere
realizzati, fatte salve le disposizioni più restrittive contenute nelle presenti norme
tecniche di attuazione, interventi di manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, eventualmente accompagnati da cambio
di destinazione d’uso, nonché ampliamento nella percentuale massima del 10%.
Arch. Cristina Alinovi
43
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.b
VINCOLI SPECIALI
Fascia di rispetto individuata negli elaborati cartografici del Piano Regolatore Cimiteriale
Arch. Cristina Alinovi
44
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.b
VINCOLI SPECIALI
Tavola dei Vincoli nel Piano delle Regole
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45
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
c. Fasce di rispetto aeroportuali
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Disciplina di riferimento
La disciplina di riferimento è contenuta negli articoli da 714 a 717 bis del Codice della
Navigazione (Rd 327/1942) i quali vietano la costruzioni di “ostacoli”
ostacoli nelle direzioni di
atterraggio.
Inoltre, rispetto all
Inoltre
all’attività
attività aeroportuali vi è Il Piano del Rischio introdotto dall
dall’art
art. 707
“Determinazione delle zone soggette a limitazioni” del Codice della navigazione di cui al
D.Lgs. del 9.05.2005, n. 96, che è redatto dai Comuni nel rispetto di quanto stabilito nel
Regolamento per la Costruzione e ll’Esercizio
Esercizio degli Aeroporti.
Le “mappe di vincolo” relative agli Ostacoli per la navigazione aerea ed ai potenziali pericoli
per la stessa definite da ENAC con dispositivo
p
p
dirigenziale
g
n.005/OP/MV
/ /
del 15.09.2011 e in
coerenza con quanto disposto dall’art.707 del Codice della Navigazione Aerea e dall’art.12.2
del capitolo 4 e dal capitolo 5 del Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli
aeroporti.
Arch. Cristina Alinovi
46
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Disciplina di riferimento
Non ultimo recepiscono l’individuazione del vincolo delle curve isorischio (RWY36) di cui
all’art.
ll’
715 del
d l Codice
di della
d ll Navigazione
i i
e per la
l relativa
l
d
disciplina
l
rinvia all’art.
ll’
715 del
d l
Codice della Navigazione.
Principio/Obiettivo
P
i i i /Obi tti del
d l vincolo
i l
L’obiettivo è relativo alla sicurezza, veduta libera e ad evitare possibili collisioni con eventuali
ostacoli lungo le direttrici di volo, in particolare in atterraggio e decollo.
Arch. Cristina Alinovi
Arch. Cristina Alinovi
47
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2012 – PIANO DELLE REGOLE
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
Art. XX ‐ Limitazioni e attività ammesse nelle zone interessate dalle attività di volo
Art
dell’aeroporto di Linate, in recepimento del Codice della navigazione aerea
In ottemperanza a quanto disposto all’art. 707 “Determinazione delle zone soggette a
limitazioni” del Codice della navigazione di cui al DLgs del 9.05.2005, n. 96, il presente Piano
limitazioni
delle Regole recepisce le prescrizioni dell’ENAC finalizzate a garantire la sicurezza della
navigazione aerea nelle zone, limitrofe all’aeroporto di Milano Linate, appositamente
individuate e sottoposte
p
al rispetto
p
delle limitazioni relative agli
g ostacoli p
per la navigazione
g
aerea ed ai potenziali pericoli per la stessa.
Gli elaborati cartografici del Piano delle Regole 4.1pr e 4.2pr “Sistema territoriale insediativo.
Carta dei vincoli” riportano la Zona di Tutela B, la Zona di Tutela C e la Zona di Tutela D, di cui
al c. 1, interessanti il Comune di San Donato Milanese.
L’individuazione cartografica delle zone di tutela nonché la disciplina per dette zone, di cui
all’elaborato cartografico 7pr “Classificazione del territorio in ambiti omogenei e disciplina.
Piano del Rischio aereo” e al presente articolo, costituiscono il Piano del Rischio Aereo del
Comune di San Donato Milanese, in adeguamento a quanto stabilito al Cap. 9 del
Regolamento ENAC sulla costruzione e gestione degli aeroporti.
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48
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
Nelle Zone di Tutela B, C e D, come individuate negli elaborati cartografici 4.1pr e 4.2pr
“Sistema territoriale insediativo. Carta dei vincoli” e 7pr “Classificazione del territorio in
ambiti
b omogenei e disciplina.
d
l
Piano del
d l Rischio
h aereo”,
” interessate dalle
d ll attivitàà di
d volo
l
dell’aeroporto di Milano Linate, sono previste limitazioni antropiche volte a mitigare le
eventuali conseguenze di incidente aereo. In particolare dette limitazioni riguardano la
presenza umana, un elevato
l t affollamento
ff ll
t e le
l attività
tti ità non compatibili
tibili a causa della
d ll
potenziale amplificazione degli effetti di incidenti.
Fermo restando il mantenimento delle edificazioni esistenti e delle attività insediate,
rispetto alle quali sono ammessi esclusivamente interventi di tipo manutentivo compresa la
ristrutturazione edilizia anche con demolizione e ricostruzione, secondo quanto stabilito per
ciascun tessuto urbano consolidato, al presente Piano delle Regole, nelle zone di Tutela B, C
e D sono ammessi nuovi interventi edificatori nel rispetto di indici di bassa e media densità
come di seguito riportato:
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49
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
Estratti normativi da PGT nelle aree interessate dalla Zona di Tutela B, sono ammesse nuove edificazioni nelle aree
ricadenti all
all’interno
interno del tessuto urbano consolidato residenziale di riqualificazione (TUC
(TUC‐r2)
r2)
come individuate alla Tav. 2.3pr “Classificazione del territorio in ambiti omogenei e
disciplina”, nel rispetto dell’indice di utilizzazione fondiaria massimo (Uf) pari a 0,5 mq/mq.
Sono altresì ammesse nuove edificazioni per attività a carattere produttivo e terziario ovvero
commerciale, in questo caso limitatamente alle attività definite “a consegna differita” nel
Programma regionale del commercio 2006‐2010, nelle aree ricadenti all’interno del tessuto
urbano consolidato p
produttivo misto ((TUC‐m)) come individuato alla Tav. 2.4pr
p
“Classificazione del territorio in ambiti omogenei e disciplina”, nel rispetto dell’indice di
utilizzazione territoriale massimo (Ut) pari a 0,5 mq/mq;.
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1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
nelle
ll aree interessate
i t
t dalla
d ll Zona
Z
di Tutela
T t l C,
C è ammesso l’esercizio
l’
i i dell’attività
d ll’ tti ità agricola
i l
coerentemente alle previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud
Milano nonché, per gli ambiti della fruizione di cui all’art. 27 delle relative Norme di
Attuazione la realizzazione dei servizi e delle attrezzature,
Attuazione,
attrezzature compresi i parcheggi,
parcheggi in quanto
non comportanti concentrazione di presenze. Per la Cascina XXXX, soggetta a Piano di
Recupero secondo la disciplina del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo
Sud Milano,
Milano è esclusa la localizzazione di corpi di fabbrica a destinazione residenziale,
residenziale nella
porzione dell’ambito interessata dalla Zona di tutela C e come riportata alla Tav. 2.4pr
“Classificazione del territorio in ambiti omogenei e disciplina”; detta porzione di area sarà
destinata alla localizzazione dei servizi e delle attrezzature, compresi i parcheggi;
nelle aree interessate dalla Zona di Tutela D, sono ammesse nuove edificazioni nelle aree
ricadenti all’interno del tessuto urbano consolidato produttivo misto (TUC‐m) come
individuato con apposita
pp
simbologia
g ggrafica alla Tav. 2.1pr
p “Classificazione del territorio in
ambiti omogenei e disciplina”, nel rispetto dell’indice di utilizzazione territoriale massimo
(Ut) pari a 0,8 mq/mq da attuarsi per mezzo di Permesso di Costruire Convenzionato, senza
cessione di aree per servizi.
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
Sono, in generale, vietati nelle zone di Tutela B, C e D la posa sulle facciate e sulle coperture
degli edifici di elementi riflettenti, il recupero dei sottotetti ai fini abitativi per limitare il
carico insediativo, la realizzazione di impianti di distribuzione carburante, l’insediamento di
attività che emettano onde elettromagnetiche per le possibili interferenze con gli apparati
di navigazione, fatto salvo quanto previsto all’articolo 14 delle presenti NTA se più
prescrittivo.
I soggetti attuatori sono tenuti a sottoscrivere un atto liberatorio che escluda ogni
responsabilità dell’Amministrazione Comunale in ordine agli eventuali futuri danni a cose e
persone comunque derivanti
d i
i dall’attuazione
d ll’
i
d li interventi
degli
i
i autorizzati.
i
i
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52
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VINCOLI SPECIALI
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Art.
A
t XX ‐ Tutela
T t l dal
d l rumore aeroportuale
t l e limiti
li iti di altezza
lt
d li edifici
degli
difi i e vincolo
i l
aeroportuale delle curve di isorischio (RWY36) di cui all’art. 715 delle Codice della
Navigazione.
Ai fini della protezione dall
dall’inquinamento
inquinamento acustico generato dalle aree e dalle attività
aeroportuali, il presente Piano delle Regole si adegua alle indicazioni per gli usi del suolo di
cui all’art. 7 dell’Allegato B Decreto Ministeriale del 31.10.1997. Gli elaborati cartografici
4 1pr e 4.2pr
4.1pr
4 2pr riportano le zone di rispetto A e B,
B individuate in relazione al livello di
inquinamento acustico, che interessano il territorio comunale.
Fatte salve le attività e gli insediamenti esistenti al momento della data di entrata in vigore
del citato decreto, nel tessuto urbano consolidato saturo, di cui al successivo Titolo III delle
presenti norme, interessato dalla zona B di rispetto, gli interventi ammessi dalla
manutenzione straordinaria fino alla ristrutturazione edilizia, compresa la sostituzione
edilizia,, devono comprendere
p
adeguate
g
misure di isolamento acustico. Detti interventi di
isolamento acustico sono altresì indicati negli interventi sul patrimonio edilizio esistente
attuati nelle porzioni di Nucleo di antica formazione (naf) e in quelle del tessuto urbano
consolidato saturo ricompresi nella zona A di rispetto.
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1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
Il PdR recepisce altresì le “mappe di vincolo” relative agli Ostacoli per la navigazione aerea ed
ai potenziali pericoli per la stessa definite da ENAC con dispositivo dirigenziale n.005/OP/MV
del 15.09.2011 e in coerenza con quanto disposto dall
dall’art.707
art.707 del Codice della Navigazione
Aerea e dall’art.12.2 del capitolo 4 e dal capitolo 5 del Regolamento per la costruzione e
l’esercizio degli aeroporti negli elaborati cartografici 4.1pr e 4.2pr “Sistema territoriale
insediativo. Carta dei vincoli”. La disciplina
p
relativa agli
g ostacoli p
per la navigazione
g
aerea e i
potenziali pericoli per la stessa è quella definita dal provvedimento di cui sopra.
Gli ostacoli per la navigazione aerea e i potenziali pericoli per la stessa, compreso le altezze
massime degli edifici, riguardano:
‐ tutto ciò che può costituire fonte attrattiva per i volatili e altra fauna selvatica, compreso gli
specchi d’acqua;
‐ manufatti con finiture esterne riflettenti ed impianti fotovoltaici;
‐ luci fuorvianti ed emanazioni laser;
‐ ciminiere con emissione di fumi;
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1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
‐ attività che prevedono l’emissione di onde elettromagnetiche, per le possibili interferenze
con gli apparati di navigazione.
Eventuali deroghe alle altezze massime degli edifici potranno essere consentite in sede di
rilascio dei titoli edilizi attuativi previa specifica deliberazione consiliare che individui
l’interesse generale alla concessione della deroga e previo parere favorevole dell’ENAC/ENAV
competenti per ll’individuazione
individuazione e la valutazione dei rischi per i quali si richiede la deroga,
valutando le “condizioni di rischio al contorno” e le altezze massime degli edifici esistenti
circostanti l’immobile per il quale viene chiesta la deroga esclusivamente in altezza.
Il PdR recepisce, negli elaborati cartografici 4.1pr e 4.2pr “Sistema territoriale insediativo.
Carta dei vincoli”, l’individuazione del vincolo delle curve isorischio (RWY36) di cui all’art.
715 del Codice della Navigazione e per la relativa disciplina rinvia all’art. 715 del Codice della
Navigazione.
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1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
Laddove vi sia un contrasto fra i vincoli riguardanti le Zone di tutela, le Zone di
caratterizzazione acustica dell’intorno aeroportuale, le mappe di vincolo riguardanti gli
ostacoli per la navigazione aerea e i potenziali pericoli,
pericoli nonché ll’individuazione
individuazione del vincolo
delle curve isorischio (RWY36) di cui all’art. 715 del Codice della Navigazione per la stessa
valgono le norme più restrittive.
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1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
2012 ‐ 2015
– NTA PGT ‐ CAPO III PIANO DELLE REGOLE CAPO VI ‐ DISPOSIZIONI
PARTICOLARI E FINALI
Art. XX – Limitazioni e attività ammesse nelle zone interessate dalle attività di volo
dell’aeroporto
dell
aeroporto di Linate di cui al Codice della navigazione aerea
Ai fini della determinazione delle zone soggette a limitazione per la presenza dell’Aeroporto
Enrico Forlanini le Tavole del PGT individuano:
•
le Zone di tutela A,
A B,
B C e D di cui all
all’art
art.707
707 del Codice della Navigazione Aerea e
di cui all’art.6.5 del capitolo 7 del Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli
aeroporti e smi;
•
le Zone di caratterizzazione acustica dell
dell’intorno
intorno aeroportuale A, B e C di cui agli
artt. 6 e 7 dell’allegato B del DM 31 ottobre 1997.
Il PGT recepisce
p
altresì le “mappe
pp di vincolo” relative agli
g Ostacoli p
per la navigazione
g
aerea
ed ai potenziali pericoli per la stessa definite da ENAC con dispositivo dirigenziale
n.005/OP/MV del 15.09.2011 e in coerenza con quanto disposto dall’art.707 del Codice della
Navigazione Aerea e dall’art.12.2 del capitolo 4 e dal capitolo 5 del Regolamento per la
costruzione e l’esercizio degli aeroporti .
Arch. Cristina Alinovi
57
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
La disciplina relativa agli ostacoli per la navigazione aerea e i potenziali pericoli per la stessa
è quella definita dal provvedimento di cui sopra.
Gli ostacoli per la navigazione aerea e i potenziali pericoli per la stessa,
stessa compreso le altezze
massime degli edifici, riguardano:
• tutto ciò che può costituire fonte attrattiva per i volatili e altra fauna selvatica, compreso gli
specchi d
d’acqua;
acqua;
• manufatti con finiture esterne riflettenti ed impianti fotovoltaici;
• luci fuorvianti ed emanazioni laser;
• ciminiere con emissione di fumi;;
• attività che prevedono l’emissione di onde elettromagnetiche, per le possibili interferenze
con gli apparati di navigazione.
La disciplina relativa alle limitazioni delle Zone di caratterizzazione acustica dell’intorno
aeroportuale A, B, C è definita dall’art.7 dell’allegato B del DM, 31 ottobre 1997.
Arch. Cristina Alinovi
58
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
La disciplina urbanistica delle Zone di tutela A, B, C e D di cui ai precedenti riferimenti
normativi sono le seguenti fatte salve, quando più restrittive, le prescrizioni del presente
PGT, del Piano Territoriale Regionale, del Piano Stralcio per ll’Assetto
Assetto Idreogeologico
dell’Autorità di Bacino del Fiume Po’, del PTCP e del Piano territoriale di coordinamento del
Parco Agricolo Sud Milano.
Edificabilità:
nella Zona di tutela A non sono ammesse nuove edificazioni, fatte salve quelle di pertinenza
e al servizio dell’attività aeroportuale.
Nella Zona di Tutela B, C sono ammesse nuove edificazione nel rispetto dell’indice di
utilizzazione fondiaria (UF) pari a 0,35 mq/mq per gli usi residenziali e pari a 0,5 mq/mq per
gli altri usi.
Nella Zona di Tutela D sono ammesse nuove edificazione nel rispetto dell’indice di
utilizzazione fondiaria (UF) pari a 0,35 mq/mq per gli usi residenziali e pari a 0,8 mq/mq per
gli altri usi.
Arch. Cristina Alinovi
59
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
Usi non ammessi:
nella Zona di tutela A non è ammesso ll’uso
uso residenziale.
residenziale
Nella Zona di tutela A, B , C non sono ammessi: gli usi commerciali, fatta eccezione per quelli
a vendita differita e per gli esercizi di vicinato; tutte le attività che presuppongono un elevato
affollamento; i servizi per ll’istruzione
istruzione e la formazione,
formazione i servizi sanitari,
sanitari quelli assistenziali e le
attività similari; tutte le attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno
ambientale di cui al Dlgs 334/99 e smi e Dlgs 238/2005 ad esclusione del sedime
aeroportuale.
Arch. Cristina Alinovi
60
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
Nella Zona di tutela D non sono ammessi: gli usi commerciali, fatta eccezione per quelli a
vendita differita, per gli esercizi di vicinato, medie strutture di vendita con una superficie di
vendita inferiore o uguale a 1500 mq limitatamente alla disciplina di cui all
all’art.
art. 12.1 presenti
norme; tutte le attività che presuppongono un elevato affollamento; i servizi per l’istruzione
e la formazione, i servizi sanitari, quelli assistenziali e le attività similari ad elevato
affollamento;; tutte le attività che p
possono creare o aggravare
gg
il p
pericolo di incendio,,
esplosione e danno ambientale di cui al Dlgs 334/99 e s.m.i. e Dlgs 238/2005 ad esclusione
del sedime aeroportuale.
Nelle Zone di tutela A, B, C e D sono comunque fatte salve le edificazioni e le attività
esistenti alla data di approvazione del presente Piano di Rischio Aereo.
Per questi edifici sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di
restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia e di demolizione e
ricostruzione anche con altra sagoma e sedime.
Arch. Cristina Alinovi
61
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
Il PGT recepisce, nelle tavole dei vincoli, l’individuazione del vincolo delle curve isorischio
(RWY36) di cui all’art. 715 del Codice della Navigazione e per la relativa disciplina rinvia
all’art. 715 del Codice della Navigazione.
Laddove vi sia un contrasto fra i vincoli riguardanti le Zone di tutela, le Zone di
caratterizzazione acustica dell’intorno aeroportuale, le mappe di vincolo riguardanti gli
ostacoli per la navigazione aerea e i potenziali pericoli per la stessa valgono le norme più
restrittive.
Arch. Cristina Alinovi
62
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Zone di tutela individuate negli elaborati cartografici del Piano Rischio Aereo
Arch. Cristina Alinovi
63
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.c
VINCOLI SPECIALI
Tavola dei Vincoli nel Piano delle Regole
Arch. Cristina Alinovi
64
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
d. Fasce di rispetto ferroviario
1.3.d
VINCOLI SPECIALI
Disciplina di riferimento
La disciplina di riferimento è contenuta nel Dpr 753/1980 e nel Dm 3 agosto del 1981.
Principio/Obiettivo del vincolo
Il vincolo si pone come obiettivo di conservare la sicurezza pubblica, la conservazione delle
ferrovie, la visuale libera per la sicurezza dei convogli.
Il vincolo impone il divieto di edificare, riedificare o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi
specie a una distanza minore di 30m dal limite della zona di occupazione della più vicina
rotaia lungo le linee ferroviarie (art. 49) e a una distanza minore di 6 metri dalla più vicina
rotaia (aumentabile fino a 2 metri dal ciglio degli sterri o dal piede dei rilevati) lungo i
tracciati delle tramvie e ferrovie metropolitane (art. 51).
È vietato,
i t t inoltre,
i lt lungo
l
i tracciati
t
i ti delle
d ll ferroviarie
f
i i a una distanza
di t
minore
i
di 6 metri
t i dalla
d ll più
iù
vicina rotaia far crescere piante o siepi ed erigere muri di cinta (art.52); qualsiasi escavazione
o canale deve essere effettuato a una distanza minima 3 m. e comunque tale da non
arrecare pregiudizio alla sede o alle opere ferroviarie (art.53).
(art 53)
Vengono previsti obblighi di rispetto di determinate distanze per la costruzione di siepi e
alberi, escavazioni e canali, fornaci e fucine, boschi e depositi di pietre e materie insalubri
(artt Da 52 a 57).
(artt.
57)
Arch. Cristina Alinovi
65
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.d
VINCOLI SPECIALI
L’articolo 60 ammette deroghe la possibilità di ridurre la distanza qualora lo consentano
conservare la sicurezza pubblica, la conservazione delle ferrovie, la visuale libera per la
sicurezza dei convogli, la natura dei terreni e le particolari circostanze locali.
Si precisa che è vietato sostituire un manufatto esistente con un altro avente le
caratteristiche costruttive tali da aggravare o limitare la visuale libera ( cassazione civile,
sezione I, 25 settembre 1996, n. 8452). Tale divieto per la sede ferrata in galleria non esiste.
Arch. Cristina Alinovi
66
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE 1.3.d
VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.1
2009 – NTA PIANO DEI SERVIZI – TITOLO III NORME SPECIFICHE
Art. XX Fasce di rispetto ferroviarie
Definizione e finalità
Le aree di rispetto ferroviario sono destinate alla protezione delle sedi ferroviarie ed al loro
eventuale ampliamento.
Interventi consentiti e modalità attuative
Sono da osservarsi i disposti del D.P.R. 11/7/1980 n. 753.
È esclusa qualsiasi edificazione fuori ed entro terra, fatta eccezione per le seguenti opere:
opere ferroviarie e relativi impianti;
opere di verde e di arredo;
opere di ambientazione dell’infrastruttura e di mitigazione degli impatti da essa generati;
percorsi pedonali e ciclabili.
Arch. Cristina Alinovi
67
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.d
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
2013 – NTA PGT – CAPO VII
‐ NORME SPECIFICHE
ART. XX ‐ RETE FERROVIARIA E FASCIA DI RISPETTO
Lungo i tracciati delle linee ferroviarie è vietato costruire, ricostruire o ampliare edifici o
manufatti di qualsiasi specie a una distanza da misurarsi in proiezione orizzontale
minore di m 30 dal limite delle zone di occupazione della più vicina rotaia, salvo
g
autorizzate da Regione
g
Lombardia p
previa acquisizione
q
del p
parere da p
parte
deroghe
dell’ente proprietario della linea ferroviaria.
Rimane fermo l’obbligo di rispettare le prescrizioni contenute nel D.P.R. 11.7.1980, n. 753
e successive modifiche e integrazioni; in particolare si rappresenta che la zona relativa alle
infrastrutture ferroviarie è destinata a dar sede a detti impianti che comprendono oltre alla
linea ferroviaria esistente o da modificare, le relative opere d’arte quali sovrappassi e
sottopassi sia veicolari che pedonali, gli edifici, i manufatti e le attrezzature di stazione, di
scalo merci e di servizio dell’esercizio ferroviario (centrali e impianti elettrici, ecc.), eventuali
opere di mitigazione ambientali (quali le barriere fonoassorbenti), recinzioni, strade di
servizio, spazi di parcheggio e di viabilità immediatamente connessi alle stazioni.
Arch. Cristina Alinovi
68
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.d
VINCOLI SPECIALI
Estratti normativi da PGT – n.2
La fascia di rispetto ferroviario si estende,
estende a prescindere da eventuali rappresentazioni sulle
tavole di azzonamento, per una profondità di metri 30 a partire dalla rotaia più esterna.
Devono essere rispettate in ogni caso tutte le norme contenute nel D.P.R. 11.7.1980, n. 753
in coerenza ai disposti della legislazione vigente.
Arch. Cristina Alinovi
69
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
e. Fasce di rispetto acque pubbliche
1.3.e
VINCOLI SPECIALI
Disciplina di riferimento
La disciplina di riferimento è contenuta nel Rd del 25 luglio 1904 n. 523 art. 96. La disciplina
specifica viene definita, inoltre, all’interno dello Studio per l’individuazione del Reticolo
idrico comunale.
Principio/Obiettivo del vincolo
È vietata ogni opera edilizia a distanza minore di quella stabilita dalle discipline vigenti
nelle diverse località e comunque a distanza minore dei 10 m, nonché la costruzione di
qualsiasi opera che possa alterare lo stato o la resistenza degli argini e loro accessori. E’
ammessa la
l deroga
d
nelle
ll previsioni
i i i di pianificazione
i ifi i
comunale
l purché
hé la
l disciplina
di i li comunale
l
sia improntata espressamente alla necessità di difesa del fiume e non a fini urbanistici o
costruttivi.
Arch. Cristina Alinovi
70
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.e
VINCOLI SPECIALI
2009 – NTA PIANO DELLE REGOLE – TITOLO I DISPOSIZIONI PRELIMIARI
ART. XX Coordinamento con le norme del Reticolo idrografico principale e
minore
Gli elaborati dell’individuazione del Reticolo idrografico principale e minore
costituiscono p
parte integrante
g
del PdR.
Arch. Cristina Alinovi
71
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.e
VINCOLI SPECIALI
2009
– NTA PIANO DELLE REGOLE ‐ TITOLO X – COMPONENTE GEOLOGICA
IDROGEOLOGICA SISMICA
Art. XX – Polizia idraulica ai sensi della D.G.R. 25 gennaio 2002 n. 7/7868 e s.m.i.
La componente del PGT relativa al determinazione del Reticolo idrografico principale e
minore e delle relative fasce di rispetto è stato redatta ai sensi del D.G.R. 25 gennaio 2002 n.
/
, modificata dalla D.G.R. 1 agosto
g
2003 n. 7/13950
/
“criteri p
per l’esercizio dell’attivita’
7/7868,
di polizia idraulica” L.R. 16 giugno 2003 n. 7 “norme in materia di bonifica e irrigazione”.
Il Reticolo idrografico principale e minore e le relative fasce di rispetto, approvato in Regione
Lombardia in data 17 maggio 2010 (prot. n. S1.2010.0034177), è parte inte‐grante del PdR.
Lo studio del Reticolo idrografico principale e minore è costituito dai seguenti elaborati:
Relazione suddivisa nei seguenti capitoli: Individuazione del reticolo idrografico;
Individuazione delle fasce di rispetto; Individuazione delle fasce di tutela idrogeologica;
Normativa sul reticolo idrografico.
Arch. Cristina Alinovi
72
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.e
VINCOLI SPECIALI
Tavola 1 ‐ Individuazione dei corpi idrici sulle cartografie ufficiali – scale varie
Tavola 2 ‐ Individuazione del reticolo idrografico – scala 1:8.000
Tavola 3 ‐ Individuazione delle fasce di rispetto – scala 1:8.000
1:8 000
Allegato 1 ‐ Normativa sovraordinata di polizia idraulica
Allegato 2 ‐ D.D.G. 13 dicembre2002 n. 25125 “Approvazione dei decreti e disciplinari tipo di
polizia idraulica concernenti autorizzazioni ai soli fini i‐draulici e concessioni di aree
p
demaniali”
Allegato 3 ‐ Allegato C della D.G.R. 1 agosto 2003 n. 7/13950 “Canoni di polizia idraulica) e
D.G.R. 31 ottobre 2007 n. 8/5774
Documentazione fotografica : Su supporto informatico (CD‐ROM) in allegato.
Arch. Cristina Alinovi
73
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.e
VINCOLI SPECIALI
4. Per la normativa generata dai vincoli di polizia idraulica sul Reticolo idrografico principale
4
e minore si rimanda alla disciplina contenuta nello studio relativo alla determinazione del
Reticolo idrografico principale e minore, approvato in Regione Lombardia in data 17 maggio
2010 (prot.
(prot n.
n S1.2010.0034177).
S1 2010 0034177)
Arch. Cristina Alinovi
74
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.3.f
VINCOLI SPECIALI: le reti tecnologiche (gas, elettrodotti, oleodotti…)
l d tti )
Arch. Cristina Alinovi
75
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.4
MISURE DI TUTELA DEI BENI STORICI‐ARTISTICI PRINCIPI GENERALI
I beni e le cose di interesse storico, artistico o culturale, siano essi mobili o immobili, siano di
proprietà pubblica o private, sono tutelati da una serie di norme tendenti alla conservazione
della loro integrità fisica e a impedire la dispersione.
Si tratta di una protezione che riveste certamente un ruolo essenziale e le cui radici
affondano direttamente nei principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale.
Attualmente la fonte principale in materia di vincoli storico – artistici è costituita dal Codice
d i beni
dei
b i culturali
l
li e del
d l paesaggio
i approvato nell con DLgs.
DL 42/2004 n. 42.
42
Vincolo diretto:
riconosce
i
un interesse
i t
storico,
t i
artistico
ti ti
e architettonico
hit tt i
con riferimento
if i
t a un bene
b
(privato/pubblico) determinato. Sono esclusi dalla disciplina i beni che sono opera di autore
vivente o la cui esecuzione non risale a oltre 70 anni.
Arch. Cristina Alinovi
76
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.4
MISURE DI TUTELA DEI BENI STORICI‐ARTISTICI Vincolo indiretto:
ha la finalità di garantire una fascia di rispetto al bene principale assicurando la continuità
del contesto in cui è inserito. Tale vincolo non è finalizzato ad impedire un determinato
intervento o una nuova opera, ma a dettare prescrizioni a tutela del bene oggetto di
vincolo diretto; peraltro queste prescrizioni possono giungere al divieto o alla limitazione di
nuove edificazioni, con pesanti ricadute in ordine alla compressione del diritto di proprietà.
(Consiglio di Stato, sezione VI, 6 settembre 2002, n. 4566).
Il principio generale stabilito dal codice è che i beni culturali non possono essere distrutti
d
danneggiati
i ti o adibiti
dibiti a usii non compatibili
tibili con il carattere
tt
storico‐artistico,
t i
ti ti o comunque tali
t li
pregiudizio alla loro conservazione. (art. 20).
Arch. Cristina Alinovi
77
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.4
MISURE DI TUTELA DEI BENI STORICI‐ARTISTICI
Estratti normativi da PGT
Titolo II – TUTELE SOVRAORDINATE
Art. XX ‐ Adeguamento della disciplina urbanistica comunale alla pianificazione
sovraordinata
Il presente Piano delle Regole adegua la disciplina urbanistica comunale alle previsioni
contenute nelle disposizioni statali, negli strumenti di pianificazione territoriale regionale e
provinciale nonché nei piani di settore che esplicano nei confronti della pianificazione
comunale effetti immediatamente vincolanti, secondo quanto specificatamente stabilito ai
successivi articoli. I beni e le aree sottoposte a un regime di limitazione all’edificazione, in
base alla disciplina dei suddetti piani territoriali e di settore, anche previa verifica alla scala di
dettaglio se non direttamente vincolanti, sono riportati alle elaborati cartografici 4.1pr e
4.2pr “Sistema territoriale insediativo. Carta dei vincoli” e 4.3pr “Sistema territoriale
paesistico ambientale. Carta dei vincoli e Adeguamento
p
g
della disciplina
p
urbanistica comunale
alla pianificazione sovraordinata” del Piano delle Regole.
(omissis)
Arch. Cristina Alinovi
78
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.4
MISURE DI TUTELA DEI BENI STORICI‐ARTISTICI (omissis)
Il presente Piano delle Regole recepisce quanto segnalato dalla Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Lombardia per le aree limitrofe alle via Emilia, D. Alighieri, Roma in quanto
ricalcanti l’antico tracciato della via consolare romana nonché in Poasco.
Per tali aree i progetti edilizi, all’interno dei quali si prevede l’abbassamento del piano di
campagna, sono trasmessi alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia per
l’espressione del parere di competenza e per le opportune misure di salvaguardia.
Arch. Cristina Alinovi
79
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.4
MISURE DI TUTELA DEI BENI STORICI‐ARTISTICI Titolo III – CLASSIFICAZIONE E DISCIPLINA D’USO DEL TERRITORIO COMUNALE
‐ Capo I – Tessuto urbano consolidato
Art. XX ‐ Nuclei di antica formazione
I nuclei di antica formazione comprendono le parti dei tessuti urbani e i beni con
caratteristiche costruttive, morfologiche e tipologiche tali da rappresentare testimonianza
storica e di identità del territorio comunale.
Rientrano in tale categoria gli ambiti del tessuto urbano consolidato di valore storico
architettonico (naf1). Tali ambiti comprendono, gli immobili dichiarati di interesse storico
artistico particolarmente importante, ai sensi del DLgs 42/2004 e i beni oggetto di proposta
di vincolo ai sensi delle presenti norme, in relazione al loro valore architettonico,
t ti
testimoniale
i l e di identità
id tità per la
l comunità
ità insediata;
i di t le
l parti
ti del
d l tessuto
t
t urbano
b
che
h
presentano caratteri di valore storico‐architettonico, anche in relazione ai contenuti
paesaggistici della pianificazione sovraordinata.
Gli interventi ammessi nei nuclei di antica formazione mirano alla conservazione e alla
valorizzazione dei valori artistici o storico‐testimoniali dei manufatti edilizi di cui sono
costituiti e che, nel complesso, compongono brani del tessuto urbano unitari e funzionali
sotto il profilo urbanistico.
urbanistico
Arch. Cristina Alinovi
80
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.4
MISURE DI TUTELA DEI BENI STORICI‐ARTISTICI Con riferimento ai relativi e riconosciuti caratteri, l’elaborato cartografico 3pr “Disciplina per
gli Ambiti di Antica Formazione Urbana”, scala 1:1.000 individua gli edifici che compongono i
nuclei di antica formazione classificandoli come segue:
EVM
edificio di valore storico‐monumentale;
ECT
edificio civile tradizionale;
ECO
edificio di completamento o sostituzione;
ERA
edificio rustico agricolo;
EES
edificio estraneo al contesto del nucleo di antica formazione;
AES
accessorio
i estraneo all contesto del
d l nucleo
l di antica
i formazione;
f
i
EA
edificio agricolo estraneo al contesto di antica formazione.
Per ciascun edificio o manufatto, sono indicati al successivo art. 20 gli elementi puntuali
meritevoli di particolare tutela e le relative prescrizioni morfologiche da osservarsi negli
interventi di recupero, valorizzazione e trasformazione.
Arch. Cristina Alinovi
81
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.4
MISURE DI TUTELA DEI BENI STORICI‐ARTISTICI Tavola dei Vincoli nel Piano delle Regole,
Vincolo diretto con bordo nero continuo
Vincolo indiretto con bordo nero tratteggiato
Arch. Cristina Alinovi
82
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
Arch. Cristina Alinovi
83
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
PRINCIPI GENERALI
TERMINE COSTRUZIONE = ogni opera stabilmente infissa al suolo, anche se l’impiego di
malta cementizia, sempre che attraverso il sistema di collegamento, si abbia l’incorporazione
delle opere al suolo e la loro immobilizzazione rispetto al suolo medesimo.
L’analisi della disciplina sui vincoli al diritto di proprietà non può prescindere dalla definizione
contenuta nell’articolo 832 del Codice Civile “il proprietario ha diritto di godere e disporre
delle cose in modo esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti
dall’ordinamento giuridico”
DISTANZA FRA COSTRUZIONI
L disciplina
La
di i li
l l delle
legale
d ll distanze
di t
nelle
ll costruzioni,
t i i contenuta
t
t neglili articoli
ti li dal
d l 873 e
seguenti del Codice Civile è preordinata alla tutela degli interessi privati, individuabili nella
pretesa riconosciuta in capo a ciascun proprietario di un edificio di godere di sufficiente
veduta luce e aria,
veduta,
aria nonché che sia evitata la creazione di intercapedini tra fabbricati,
fabbricati
ritenute dannose dal punto di vista igienico e sanitario.
Arch. Cristina Alinovi
84
CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
Articolo 873 CC “le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite e aderenti, devono essere
tenute a distanza non minore di 3 metri. Nei regolamenti comunali può essere stabilita una
distanza maggiore”, non trova applicazione nelle costruzioni interamente realizzate nel
sottosuolo.
Questo divieto è ribadito implicitamente nell’articolo 878 per le sopraelevazioni dei muri di
cinta e le distanze delle piantagioni dal confine (artt. 892, 894 CC).
I regolamenti e norme urbanistiche comunali devono tendere a integrare, completare e
rafforzare la disciplina dei rapporti intersoggettivi con l’interesse pubblico a un ordinato
assetto urbanistico.
Le norme dei regolamenti comunali sono volte alla tutele di interessi generali, pubblici, in
materia urbanistica, sono da ritenersi inderogabili da parte dei fondi confinanti, con la
conseguenza che ll’eventuale
eventuale convenzione stipulata dagli stessi in contrasto con queste
norme dovrà considerarsi invalida.
Arch. Cristina Alinovi
85
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.1
2009 – NTA PGT ‐ PIANO DELLE REGOLE
TITOLO II ‐ DISPOSIZIONI GENERALI
Art. XX – Definizioni degli indici e parametri urbanistici
8.12 ‐ Di = Distanza tra i fabbricati (ml)
Si determina misurando la DISTANZA MINIMA TRA LE PARETI DI FABBRICATI che si
prospettano ortogonalmente, senza considerare i corpi aggettanti aperti (gronde, balconi,
ecc..) o fabbricati accessori a terra (quali boxes, serre e simili) aventi altezza massima di ml
2 50 misurata alla sommità del manufatto di copertura.
2,50
copertura
Negli ambiti soggetti a Pianificazione Attuativa (PA) con previsione planivolumetrica la
distanza tra i fabbricati è disciplinata dal PA.
In assenza di PA con previsione planivolumetrica, salvo diversa prescrizione di zona, è
stabilita la minima DISTANZA TRA LE PARETI FINESTRATE pari all’altezza del fabbricato più
alto e con un minimo di ml 10,00; la prescrizione deve essere rispettata anche se una sola
parete sia finestrata.
p
PER LE PARETI NON FINESTRATE dovrà essere mantenuta una minima distanza pari alla metà
dell’edificio più alto, fatto salvo comunque il rispetto della distanza minima di cui all’art. 873
c.c.
Arch. Cristina Alinovi
86
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
Estratti normativi da PGT – n.1
8.13 ‐ Dc = Distanza tra i fabbricati e i confini di proprietà (ml)
Si determina misurando la DISTANZA MINIMA tra la parete più avanzata dell’edificio posto
sopra la quota del terreno naturale ed il confine di proprietà; nel computo della distanza non
si considerano i corpi aggettanti aperti quali gronde, balconi, ecc. ...
Salvo diversa e specifica norma di zona per tutte le nuove costruzioni la DISTANZA MINIMA
DAL CONFINE DI PROPRIETÀ deve essere almeno pari alla metà dell’altezza del fabbricato,
con un minimo assoluto di ml 5,00.
L’edificazione può avvenire a confine qualora sia intercorso un accordo tra i proprietari
confinanti con la presentazione di un progetto unitario e con l’impegno alla edificazione
contemporanea o, liberamente, qualora preesista un edificio già realizzato sul confine. Lo
sviluppo
il
i altezza
in
lt
ed
d in
i profondità
f dità dei
d i due
d edifici
difi i adiacenti
di
ti posti
ti sull confine
fi potrà
t à estendersi
t d i
anche a quote diverse, nel rispetto dei limiti edificatori di zona.
Fermo restando l’obbligo del rispetto della minima Di (distanza tra i fabbricati), è consentito
derogare alla distanza minima dai confini di proprietà fissata dal precedente 2
2° comma solo
previo accordo tra i privati confinanti; l’accordo deve essere documentato dagli interessati
ed il rilascio del provvedimento abilitativo edilizio è subordinato alla trascrizione sui Registri
Immobiliari di una servitù che garantisca altresì il rispetto della minima Di.
Di
Arch. Cristina Alinovi
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
Estratti normativi da PGT – n.1
Salvo espresso divieto specificato nelle norme di zona, è ammessa l’edificazione a confine di
autorimesse e locali di servizio purché non superino la quota di ml 2,50 misurata alla
sommità del manufatto di copertura e solo previo accordo tra i privati confinanti; l’accordo
deve essere documentato dagli interessati ed il rilascio del provvedimento abilitativo edilizio
è subordinato alla trascrizione sui Registri Immobiliari della reciproca servitù o,
alternativamente alla sottoscrizione,
alternativamente,
sottoscrizione per assenso,
assenso degli elaborati progettuali depositati per
l’ottenimento degli atti abilitativi edilizi.
Negli ambiti soggetti a PA con previsione planivolumetrica le distanze tra i fabbricati e i
confini di proprietà sono disciplinate dai PA.
PA
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
Estratti normativi da PGT – n.1
8.14 ‐ Ds = Distanza tra i fabbricati e le vie o piazze (ml)
Si determina misurando la distanza minima tra l’edificio, al netto degli aggetti aperti, ed il
ciglio stradale.
Si intende per ciglio stradale la linea limite della sede viabile comprendente sia quella
veicolare sia quella pedonale o ciclabile sia le relative pertinenze (fossi, scoli, scarpate,
ecc...).
)
Negli ambiti soggetti a pianificazione urbanistica preventiva con previsione planivolumetrica
gli allineamenti dei fabbricati rispetto alle sedi viarie ed agli spazi pubblici sono definiti dai
piani stessi.
Nelle zone del tessuto urbano consolidato TC/A e TC/B1, TC/B2 e TC/B3, ove non
diversamente disciplinato dal PGT, è consentito l’allineamento ai fabbricati esistenti, purché
non si crei pregiudizio alla sicurezza della circolazione veicolare.
In caso di sopraelevazioni di fabbricati esistenti è consentito mantenere il filo dell’edificio
esistente purché sia rispettato il rapporto 1/1 tra l’altezza finale del fabbricato e la larghezza
complessiva della strada aumentata dell’eventuale arretramento del fabbricato.
Arch. Cristina Alinovi
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
Estratti normativi da PGT – n.1
Nelle restanti zone, ad esclusione della viabilità privata a fondo cieco e fatte salve eventuali
diverse disposizioni delle singole zone, la minima distanza deve corrispondere a:
ml 5.00
5 00 per lato per strade con sede stradale fino a ml 7,
7
ml 7,50 per lato per strade con sede stradale da ml 7,00 a ml 15,00,
ml 10,00 per lato per strade con sede stradale oltre ml 15,00.
8.15 ‐ Dz = Distanza tra i fabbricati e i limiti di zona (ml)
Si determina misurando la distanza sul piano orizzontale tra il punto più avanzato della
costruzione ed il limite di Classificazione dell’area asservita al fabbricato;; nel computo
p
della
distanza non si considerano i corpi aggettanti aperti quali gronde, balconi, ecc. ...
Salvo eventuale diversa indicazione di zona la distanza Dz non potrà essere minore di ml
3,00.
Arch. Cristina Alinovi
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
2012 – CAPO III ‐
Estratti normativi da PGT – n.2
PIANO DELLE REGOLE
Art. XX – Definizioni
16. Distanza tra i fabbricati (Df)
L distanza
La
di t
t fabbricati
tra
f bb i ti (Df) è la
l distanza
di t
misurata
i
t tra
t le
l pareti
ti finestrate
fi t t di fabbricati
f bb i ti
antistanti computata in proiezione orizzontale e perpendicolarmente ai fronti dei fabbricati.
La distanza tra fabbricati è disciplinata dall’art. 9 del D.M. n. 1444/1968.
17. Distanza dalle strade (Ds)
La distanza dalle strade (Ds) è la distanza misurata perpendicolarmente all’asse stradale che
intercorre tra il limite più prossimo alla strada dei fabbricati e il ciglio stradale.
stradale Per ciglio
stradale si intende il limite degli spazi pubblici esistenti o previsti destinati al transito di
pedoni o veicoli. Se il terreno non è piano la misurazione dovrà essere fatta sulla sua
proiezione orizzontale.
orizzontale La distanza dalle strade è disciplinata dal Codice della Strada e dal
relativo Regolamento di esecuzione. La deroga alla distanza dalle strade è ammessa solo
laddove indicato dalla disciplina di zona (Nuclei di Antica formazione).
Arch. Cristina Alinovi
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
Estratti normativi da PGT – n.2
18. Distanza dai confini di proprietà
La distanza dai confini di proprietà (Dc) è la distanza intercorrente tra i fabbricati e il confine
di proprietà misurata perpendicolarmente ad esso e sul piano orizzontale. La distanza dai
confini di proprietà non può essere inferiore a 5 m.
Nel caso di edifici con altezza superiore a 10 metri la distanza dai confini di proprietà non
dovrà essere minore alla metà dell’altezza degli
g edifici.
La deroga alla distanza minima dai confini di proprietà è ammessa solo previa convenzione
fra i proprietari interessati in rispetto della normativa sulle distanze tra i fabbricati.
Arch. Cristina Alinovi
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
Estratti normativi da PGT – n.3
2012 14 – NTA PIANO DELLE REGOLE – TITOLO I Tutele sovraordinate
2012‐14
Art. XX Norme generali per le distanze minime
(Df) = Distanza tra i fabbricati
La distanza
d
tra fabbricati
f bb
( f) è la
(Df)
l distanza
d
misurata tra le
l pareti finestrate
f
d fabbricati
di
f bb
antistanti computata in proiezione orizzontale e perpendicolarmente ai fronti dei fabbricati.
La distanza tra fabbricati è disciplinata dall’art. 9 del D.M. n. 1444/1968.
(Ds) = Distanza dalle strade
La distanza dalle strade (Ds) è la distanza misurata perpendicolarmente all’asse stradale che
intercorre tra il limite più prossimo alla strada dei fabbricati e il ciglio stradale.
stradale Per ciglio
stradale si intende il limite degli spazi pubblici esistenti o previsti destinati al transito di
pedoni o veicoli. Se il terreno non è piano la misurazione dovrà essere fatta sulla sua
proiezione orizzontale.
orizzontale La distanza dalle strade è disciplinata dal Codice della Strada e dal
relativo Regolamento di esecuzione. La deroga alla distanza dalle strade è ammessa solo
laddove indicato dalla disciplina di zona (Nuclei di Antica Formazione). Per le strade di tipo F
a fondo cieco i limiti di distanza possono essere ridotti fino a un minimo di 5,00 m.
Arch. Cristina Alinovi
93
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1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE
Estratti normativi da PGT – n.3
(Dc) = Distanza dai confini di proprietà
La distanza dai confini di proprietà (Dc) è la distanza intercorrente tra i fabbricati e il confine
di proprietà misurata perpendicolarmente ad esso e sul piano orizzontale. La distanza dai
confini di proprietà non può essere inferiore a 5 m. Nel caso di edifici con altezza superiore
a 10 metri la distanza dai confini di proprietà non dovrà essere minore alla metà dell’altezza
degli
g edifici. La deroga
g alla distanza minima dai confini di p
proprietà
p
è ammessa solo p
previa
convenzione fra i proprietari interessati. Le distanze minime sono da intendersi come le
distanze dalle murature o dai tamponamenti perimetrali dell’edificio ad esclusione dei corpi
aggettanti. Rimangono altresì escluse le scale aperte di profondità inferiore a 1,5 m e le
scale di emergenza. Restano ferme le relative norme civilistiche vigenti in materia di
distanze.
(Da) Distanze dai corpi d’acqua
Le distanze dai corpi d’acqua sono stabilite dalla Normativa specifica, alla quale si rimanda,
relativa agli aspetti idrogeologici, come stabilito all’art. 5 delle presenti norme.
Arch. Cristina Alinovi
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1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
2012‐14 – NTA PIANO DELLE REGOLE – TITOLO I Tutele sovraordinate
CAPO III Definizioni
Defini ioni e parametri urbanistici
rbanistici ed edilizi
edili i
ART. 21 ‐ DISTANZA MINIMA DEGLI EDIFICI DAI CONFINI (DC)
La distanza minima degli edifici dai confini esprime in metri lineari lo spazio libero minimo
che deve intercorrere tra il fabbricato ed il confine con i terreni contigui di proprietà di
terzi. I manufatti interrati e seminterrati aventi le caratteristiche di cui al precedente art. 16,
comma 2, 2° a linea non rilevano ai fini del computo della distanza minima dai confini. Le
costruzioni accessorie e le autorimesse disciplinate al successivo art.
art 44 possono essere
edificate, anche in deroga alle norme sulle distanze dei fabbricati dai confini, fermo
restando il rispetto delle altre disposizioni.
La misura della distanza si calcola sulla retta orizzontale che individua la distanza minima
tra gli elementi che si considerano (escluse le sole parti aggettanti completamente
aperte su tre lati senza la presenza di elementi verticali eccedenti il parapetto, avente
un’altezza massima di cm 120 ‐ come balconi,, ggronde e p
pensiline ‐ e fino alla sporgenza
p g
massima di m 1,50) e si verifica con il segmento della lunghezza pari alla distanza minima
stabilita, disposto perpendicolarmente alla proiezione sul piano orizzontale del fronte del
fabbricato.
Arch. Cristina Alinovi
95
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1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
Fatte salve le più puntuali disposizioni contenute nelle successive norme, la distanza dal
confine non può essere inferiore a 1/2 dell’altezza dell’edificio e, comunque, non
inferiore a m 5,00.
Laddove non escluso dalle successive disposizioni è possibile che, mediante la
trascrizione di apposita convenzione costitutiva di servitus non aedificandi,
f
il
proprietario di un fondo possa autorizzare il proprietario del fondo limitrofo ad edificare sul
confine di proprietà o a distanza inferiore ai minimi di cui al precedente comma 3,
i
impegnandosi
d i a sua volta
lt ad
d edificare
difi
i arretramento
in
t
t nell rispetto
i tt delle
d ll distanze
di t
t
tra
edifici, ovvero in aderenza tra loro.
Arch. Cristina Alinovi
96
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
Qualora sul confine già insista il fabbricato del lotto adiacente è possibile realizzare il nuovo
edificio in aderenza ad esso garantendo l’armoniosa integrazione mediante opportuni
allineamenti orizzontali e verticali rispetto agli spazi pubblici.
E’ consentito il sopralzo di edifici preesistenti alla data di adozione del PGT posti a
distanza dai confini inferiore di quella prescritta, conservando gli allineamenti esistenti e
nel rispetto delle norme del Codice Civile e della distanza minima tra gli edifici,
edifici a
condizione che la nuova parete posta a meno di m 5,00 dal confine di proprietà non
preveda vedute.
Nel caso di pareti finestrate esistenti, poste a distanza irregolare, è sempre ammessa, senza
sopraelevazione della parete stessa, la modifica dei prospetti e delle aperture, nel rispetto
delle norme sulle vedute p
poste dal Codice Civile.
Arch. Cristina Alinovi
97
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
Non sono soggette alla verifica della distanza dai confini le sopraelevazioni fino a cm 25
d
dovute
all rifacimento
if i
d i solai
dei
l i di copertura con spessore maggiore
i
rispetto
i
all’esistente, purché ciò non comporti un incremento delle altezze interne degli spazi
sottostanti.
Arch. Cristina Alinovi
98
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
Nel caso in cui vi sia contiguità tra lotti aventi destinazione produttiva e destinazione
residenziale, o qualora questi ultimi risultino localizzati in fregio a strade extraurbane e
urbane di scorrimento, dovranno essere realizzate idonee fasce di salvaguardia ambientale.
Tali fasce, da prevedere in fase di progettazione a protezione degli insediamenti residenziali,
devono essere realizzate su entrambi i lotti contigui. La larghezza di tali zone da definire in
sede di approvazione del progetto edilizio o di eventuali strumenti attuativi, non dovrà
risultare inferiore a m 10 e dovrà prevedere una zona piantumata costituita da una
quinta alberata e arbustata a foglia persistente. Negli interventi di ricostruzione, di
ampliamento e ove presenti impedimenti tecnici, potranno essere ammesse anche
l h
larghezze
minori
i i (comunque
(
non inferiori
i f i i all valore
l
d l distacco
del
di t
t glili edifici),
tra
difi i) purché
hé
siano proposte e realizzate soluzioni progettuali comportanti un miglioramento dell’impatto
ambientale esistente.
Arch. Cristina Alinovi
99
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1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
Negli interventi nei quali, per la particolare conformazione del lotto, la realizzazione della
suddetta zona di larghezza minima non consenta la saturazione degli indici urbanistici, potrà
essere ammessa una larghezza inferiore o ll’edificazione
edificazione in aderenza rispetto a fabbricati
esistenti sui lotti adiacenti, a condizione che siano adottate soluzioni progettuali,
comportanti una riduzione dell’impatto ambientale che sopperisca alla norma
derogata.
g
Nel computo
p
della larghezza
g
della suddetta fascia,, p
può essere compresa
p
anche la
larghezza dell’eventuale pubblica via, egualmente suddivisa tra i lotti prospicienti.
Arch. Cristina Alinovi
100
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1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
ART. 22 ‐ DISTANZA MINIMA TRA GLI EDIFICI (DE)
La distanza minima tra gli edifici esprime in metri lineari lo spazio libero minimo che deve
intercorrere tra due o più costruzioni, anche se edificate nel medesimo fondo.
Le costruzioni accessorie e le autorimesse disciplinate al successivo art. 44 non
vengono considerate ai fini del computo della distanza tra fabbricati.
La misura della distanza si calcola sulla retta orizzontale che individua la distanza minima
tra gli elementi che si considerano (escluse le sole parti aggettanti completamente
aperte su tre lati, senza la presenza di elementi verticali eccedenti il parapetto avente
un’altezza massima di cm 120 ‐ come balconi, gronde e pensiline ‐ e fino alla sporgenza
massima di m 1,50) e si verifica con il segmento della lunghezza pari alla distanza minima
stabilita,
t bilit disposto
di
t perpendicolarmente
di l
t alla
ll proiezione
i i
sull piano
i
orizzontale
i
t l del
d l fronte
f t del
d l
fabbricato.
Arch. Cristina Alinovi
101
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
Fatte salve eventuali diverse disposizioni contenute nelle successive norme, nella zona di
interesse storico ambientale (ISA) la distanza minima tra edifici deve rispettare quella
preesistente.
Per i nuovi edifici e gli ampliamenti di edifici esistenti ricadenti in zone diverse da
quelle di interesse storico ambientale (ISA) è prescritta la distanza minima assoluta di m 10
tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti e, comunque, non inferiore al rapporto
1/1 rispetto all’altezza del nuovo fabbricato.
Tale distanza si applica anche nei seguenti casi:
•sopraelevazione di edifici esistenti
•interventi di demolizione e ricostruzione comportanti modificazioni della sagoma e/o
/
della localizzazione dell’edificio che possano comunque ridurre le distanze preesistenti
•limitatamente alla parte di sopraelevazione per il recupero abitativo dei sottotetti
(qualora comportante incremento delle altezze di colmo e di gronda rispetto alla sagoma
preesistente).
Arch. Cristina Alinovi
102
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
Nel caso di pareti finestrate esistenti poste a distanza irregolare, è sempre ammessa, senza
sopraelevazione delle pareti stesse, la modifica dei prospetti e delle aperture, nel rispetto
delle norme sulle vedute poste dal Codice Civile.
Non sono soggette alla verifica della distanza tra gli edifici le sopraelevazioni fino a cm 25
dovute al rifacimento dei solai di copertura con spessore maggiore rispetto
all’esistente, purchè ciò non comporti un incremento delle altezze interne degli spazi
sottostanti.
Fermo restando il rispetto della distanza minima tra pareti finestrate e pareti di edifici
antistanti, deve essere assicurata la distanza minima tra pareti cieche di edifici
antistanti pari a 2/3 dell’altezza dell’edificio più alto e comunque non inferiore a m 5, con
esclusione
l i
d ll zone di interesse
delle
i t
storico
t i ambientale
bi t l (ISA).
(ISA)
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103
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VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
I fabbricati ricadenti all’interno dei contesti tipo morfologici 1A ‐ 1B e 2, nonché quelli di
interesse storico architettonico individuati nelle tavole del Piano delle Regole e sulla tavola
di “individuazione dei centri storici e nuclei di antica formazione” del Documento di
Piano, oltre ai fabbricati collocati lungo le cortine evidenziate con apposita grafia
nelle tavole del Piano delle Regole e a quelli ricompresi entro piani attuativi o atti di
programmazione negoziata, non sono soggetti alla verifica della distanza tra gli edifici nel
caso in
i cuii risulti
i l i interposta
i
una strada
d pubblica.
bbli
All’interno dei piani attuativi o atti di programmazione negoziata, qualora venga
di
dimostrata
t t l’impossibilità
l’i
ibilità tecnica
t i
di rispettare
i tt
i valori
l i minimi
i i i definiti
d fi iti nell presente
t
articolo, potranno essere ammesse distanze inferiori.
Arch. Cristina Alinovi
104
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VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
ART. 23 ‐ DISTANZA MINIMA DEGLI EDIFICI DALLE STRADE (DS)
La distanza minima degli edifici dalle strade esprime in metri lineari lo spazio libero che
deve intercorrere tra ggli edifici e le aree destinate alla viabilità, così come
individuate nelle tavole del PGT per quelle da realizzare e dal ciglio esterno per quelle
esistenti.
La misura della distanza si calcola sulla retta orizzontale che individua la distanza minima
tra gli elementi che si considerano (escluse le parti aggettanti completamente aperte su tre
lati, senza la presenza di elementi verticali eccedenti il parapetto avente altezza massima di
cm 120 – come balconi, gronde e pensiline – e fino alla sporgenza massima di m 1,50) e si
verifica con il segmento della lunghezza pari alla distanza minima stabilita, disposto
perpendicolarmente alla proiezione sul piano orizzontale del fronte del fabbricato.
Arch. Cristina Alinovi
105
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1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
Fatte salve eventuali diverse disposizioni contenute nelle successive norme, per i
fabbricati ricadenti all’interno dei contesti tipo morfologici 1A – 1B e 2, nonché per quelli
di interesse storico architettonico individuati nelle tavole del Piano delle Regole e sulla
tavola di “individuazione dei centri storici e nuclei di antica formazione” del
Documento di Piano, oltre che per i fabbricati collocati lungo le cortine evidenziate con
apposita grafia nella tavole del Piano delle Regole, la distanza minima degli edifici dalle
strade deve rispettare quella esistente minima degli edifici insistenti sui lotti limitrofi già
edificati.
Negli altri casi, la distanza minima dei fronti dei fabbricati dai confini stradali, fatte salve
e prevalenti eventuali diverse disposizioni contenute nelle successive norme, deve
risultare
i lt
parii a:
• m 5,00 per strade di larghezza fino a m 7,00
• m 7,50 per strade di larghezza superiore a m 7,00 e fino a m 15,00
• m 10,00 per strade di larghezza superiore a m 15,00
Arch. Cristina Alinovi
106
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
All interno dei piani attuativi o atti di programmazione negoziata qualora venga
All’interno
dimostrata l’impossibilità tecnica di rispettare i valori minimi definiti nel presente
articolo, oppure per specifiche necessità compositive, potranno essere ammesse distanze
inferiori.
Per confine stradale si deve intendere il limite della proprietà stradale, costituito dal ciglio
esterno della cunetta o dal piede della scarpata o dal ciglio superiore della scarpata, a
seconda delle diverse condizioni della strada.
All’interno della distanza minima possono essere compresi anche i percorsi
ciclopedonali o di parcheggio di cui sia prevista la cessione gratuita o l’asservimento in uso
pubblico perpetuo gratuito al Comune.
Arch. Cristina Alinovi
107
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
1.5
VINCOLI DA CODICE CIVILE Estratti normativi da PGT – n.4
E’ facoltà dell'Amministrazione comunale, nel rispetto delle distanze fissate dal Codice
Civile, di derogare alle norme relative alle distanze minime delle costruzioni dagli spazi
pubblici per evitare od eliminare frontespizi nudi, per motivi di ordine ambientale o
panoramico, per rettificare o migliorare il tracciato della strada, per aumentare la
sicurezza della circolazione stradale, per edifici che richiedano congrui spazi antistanti di
sosta o di manovra; in tali casi, sono a carico del proprietario la sistemazione e la
manutenzione dell’area eventualmente libera in margine alla strada e la decorosa
sistemazione dei frontespizi che, per effetto del nuovo allineamento, rimanessero
esposti alla pubblica vista.
È ammesso il sopralzo di edifici preesistenti a distanza inferiore a quella prescritta,
conservando
d glili arretramenti
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ti in
i essere.
Rimane fermo l’obbligo di rispettare le specifiche prescrizioni in materia dettate dal
Codice della Strada e dal relativo Regolamento di Attuazione e successive
modificazioni ed integrazioni, nonché dal Piano Generale del Traffico Urbano.
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CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
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CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
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VINCOLI AMBIENTALI
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CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2.1
vincoli derivanti da pianificazione paesaggistica regionale
Tavola A ‐ Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio [PPR]
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CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2.1
vincoli derivanti da pianificazione paesaggistica regionale
Tavola F ‐ Riqualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale [PPR]
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2.1
vincoli derivanti da pianificazione paesaggistica regionale
Tavola F ‐ Riqualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale [PPR]
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2.1
vincoli derivanti da pianificazione paesaggistica regionale
PGT carta del Paesaggio
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2.2
Vincoli di difesa del suolo (idrogeologico…)
PRINCIPI GENERALI
La finalità che accumuna gli strumenti di tutela del suolo risiede nella difesa del suolo in
senso lato, intesa come prevenzione di tutte le possibili compromissioni in termini di
erosione, disboscamento, diminuzione della stabilità, peggioramento delle condizioni
igieniche, dissesto.
Tutto ciò ha portato all’introduzioni legislativa del vincolo idrogeologico e forestale, ai quali si
sono affiancati nel tempo quelli “complementari”, come quello concernenti il piano di
bacino, di gestione del suolo e del soprassuolo posti nella fascia di dieci metri dalla sponda di
fiumi, laghi, stagni e lagune.
Vincolo idrogeologico
Trova la sua originaria disciplina nel Rd 3267/1923 (art. da 1 a 16 e nel regolamento di
attuazione Rd 1126/1926)che si preoccupa di preservare ll’ambiente
attuazione,
ambiente fisico.
fisico
Il vincolo non preclude la possibilità di trasformazione o nuova utilizzazione del territorio,
bensì la argina – mediante la previsione di un regime autorizzatorio e dell’obbligo di rispetto
di determinate prescrizioni – onde tutelare gli interessi pubblici e prevenire il danno.
danno
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2.2
Vincoli di difesa del suolo (idrogeologico…)
Vincolo forestale
Vincolo forestale è imposto a tutela di singoli individui o di una pluralità di soggetti
predeterminati. Al contrario, il vincolo idrogeologico è previsto a vantaggio della collettività
indifferenziata.
Sempre per differenza al vincolo idrogeologico è previsto la corresponsione di un congruo
indennizzo.
È solo uno dei vari strumenti di tutela di tutela delle zone boschive, ognuno improntato a
scopi diversi e dunque caratterizzato da diverse metodologie. A tale scopo si ricordano le
previsioni di tutela del bosco come paesaggio ed ecosistema naturale, originariamente
contenute nella legge Galasso, così come le norme in tema di valorizzazione della selvicoltura
e di conservazione,
i
i
incremento
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al DLgs 227/2001, e le norme di cui alla legge 353/2000, in tema di incendi boschivi.
Il vincolo forestale considera il bosco come complesso di alberi facenti parte della flora
nazionale e per la sua funzione di difesa del territorio sotto ll’aspetto
aspetto morfologico e idraulico.
idraulico
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2.2
Vincoli di difesa del suolo (idrogeologico…)
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CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE VINCOLI ALL'ATTIVITA' EDILIZIA: ricadute sulla pianificazione
I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2.3
Vincoli derivanti dalla classificazione di aree come parchi, aree naturali
naturali …
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I limiti al diritto di proprietà: applicazione e ricadute in urbanistica
2.3
Vincoli derivanti dalla classificazione di aree come parchi, aree naturali, rete ecologica …
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