Bollettino_Aprile_2016_v5 - Rotary Club Reggio Emilia

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Bollettino_Aprile_2016_v5 - Rotary Club Reggio Emilia
APRILE 2016
Club Reggio Emilia
MESE DELLA SALUTE MATERNA E INFANTILE
Club News
PER FARE ROTARY:
CUORE, MENTE E
AZIONE.
(RICCARDO ZUCCO)
PROGRAMMA DEL MESE
L’assemblea approva !......................................... 10
Programma di aprile.............................................. 3 Il Rotary è una filosofia di vita............................11
Alla scoperta di una Mantova avvincente...... 12
NEWS DAL ROTARY INTERNATIONAL
Pisa, lo spazio e il Sacro...................................... 14
Il messaggio del Presidente internazionale..... 4 Parola all’immagine............................................ 16
Essere Cavaliere................................................... 18
NEWS DAL DISTRETTO
I soci del Club insigniti di onoreficenze........... 19
Il messaggio del Governatore ............................. 5 La famiglia Storchi per il MIRE........................20
Novanta artisti per una Bandiera..................... 21
EDITORIALE
Le congratulazioni del Club............................... 22
Malattie genetiche rare in età pediatrica ..... 8
NOTIZIE DAL ROTARACT
NOTIZIE DAL CLUB
Francesco Pologruto si presenta...................... 23
TEMA PRESIDENZIALE 2015/2016
K. R. Ravindran
Presidente Rotary International
Club Reggio Emilia
ROTARY CLUB REGGIO EMILIA
NOTIZIE DALLA SEGRETERIA
ANNO LXVII, APRILE 2016
REG. TRIB DI REGGIO EMILIA N. 878/94
DISTRIBUZIONE GRATUITA
DIRETTORE
STEFANO ROSSI
EMAIL: [email protected]
DIREZIONE AMMINISTRATIVA
VIA GABBI 16, 42121 REGGIO EMILIA
EMAIL: [email protected],
TEL/FAX: 0522 453681
WWW.ROTARY.RE.IT
www.facebook.com/rotaryreggioemilia/
IN REDAZIONE
VALERIA BRAGLIA, MAURO DELL’AMICO,
ALESSANDRA FRANZINI, ALBERTO LASAGNI,
ANTONIO MARTURANO, PAOLO MAZZA,
STEFANO ROSSI, CHIARA SERRI
FORMAT EDITORIALE
MARCELLO ASCARI
IMPAGINAZIONE CONTENUTI
MAURO DELL’AMICO
Club Reggio Emilia
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APRILE 2016 | NR. 04
PROGRAMMA ATTIVITÀ
Aprile
Mese della salute materna e infantile
Care Amiche e cari Amici Rotariani,
Giovedì 7/4 ore 19:30 è in programma un simpatico aperitivo di
affiatamento, presso il bar dell’Hotel Astoria Mercure di Reggio Emilia.
Giovedì 14/4 si terrà alle ore 20:00 presso l’Hotel Astoria Mercure di
Reggio Emilia una serata con conviviale d’eccezione: avremo l’onore di
ospitare il nostro Governatore Paolo Pasini, accompagnato dalla gentile
consorte Lilly, che ci presenterà un tema di suo grande interesse culturale.
Sappiamo che il nostro Governatore è un insigne egittologo e studioso
dell’antica Mesopotamia di statura internazionale, autore di numerose
pubblicazioni scientifiche e testi sull’argomento e con partecipazione
a numerosi convegni e congressi sul tema in qualità di moderatore e
di relatore. Il Governatore verrà a parlarci dell’antico Egitto. La sua
relazione ha il titolo di: “Kemet: Egitto alle origini della civiltà”. In quella
occasione verranno presentati due nuovi giovani Soci: molto significativa
sarà la loro spillatura in occasione della visita del Governatore.
Giovedì’ 21/4 è in programma alle ore 20:00 presso il Circolo di
Equitazione di Reggio Emilia, una attesa ed importante serata con
conviviale sul tema mensile rotariano: Aprile, Mese della salute materna
e infantile. Il nostro Club da sempre è forte sostenitore del progetto MIRE
(Maternità Infanzia Reggio Emilia) promosso da CuraRE Onlus assieme
a ASMN e AUSL, per la realizzazione di un nuovo grande complesso
ospedaliero all’interno dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio
Emilia, dedicato alla tutela della salute della donna, della gestante,
della coppia, del neonato e del bambino. La serata avrà in apertura una
comunicazione medica dell’amico Prof. Giovanni Battista La Sala,
Direttore UOC di Ostetricia e Ginecologia ASMN e Vice Presidente
CuraRE Onlus,
Venerdì 29/4 – Sabato 30/4 – Domenica 1/5: GITA DI CLUB A
ROMA per il GIUBILEO dei ROTARIANi, occasione veramente unica,
che vedrà la presenza del nostro Presidente Internazionale Revindran
e di numerosissimi Soci Rotariani provenienti da ogni parte della Terra,
convenuti per festeggiare con Papa Francesco il Giubileo Straordinario
della Misericordia. Sarà una Festa Rotariana nella Festa Giubilare, molto
intensa e particolare, che abbraccerà tutto il Mondo di fronte a Papa
Francesco. È una tematica molto sentita, oltre alla propria esperienza
e convinzione personale, perché affronta argomenti fondamentali
dell’essere Rotariani: la solidarietà, la Pace, il soccorso, la equità, il giusto
utilizzo delle risorse.
Riccardo Zucco
GIOVEDÌ 7 APRILE
HOTEL MERCURE ASTORIA ORE 19:30
Aperitivo per soli Soci
GIOVEDÌ 14 APRILE
HOTEL MERCURE ASTORIA ORE 20:00
Serata per Soci, familiari ed ospiti con la
straordinaria partecipazione del Governatore del
Distretto 2072, Paolo Pasini che ci intratterrà su
“Kemet: Egitto alle origini della civiltà”
GIOVEDÌ 21 APRILE
C.E.R.E. (CIRCOLO EQUITAZIONE), ORE 20:00
Conviviale per Soci, familiari ed ospiti sul tema
mensile rotariano: “la salute materna ed infantile”.
La serata prevede un breve intervento medico
da parte del Prof. Giovanni Battista La Sala,
Direttore UOC di Ostetricia e Ginecologia
ASMN e Vice Presidente CuraRE Onlus ed un
aggiornamento sullo stato di avanzamento del
Progetto MIRE.
GIOVEDÌ 28 APRILE
SOSTITUITO DA GITA A ROMA
VENERDÌ 29, SABATO 30 E DOMENICA 1
MAGGIO
GITA A ROMA PER GIUBILEO ROTARIANO
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
SEGRETERIA CLUB REGGIO EMILIA
Via Gabbi 16, Reggio Emilia - Tel/Fax: 0522 453681
Email: [email protected]
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APRILE 2016 | NR. 04
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE INTERNAZIONALE
Molti anni fa, a Calcutta, ho incontrato Madre Teresa. Era una donna straordinaria, con una personalità incredibilmente forte. Quando camminava
per la strada la folla si separava come il Mar Rosso. E tuttavia se si citavano le cose straordinarie
che aveva fatto, quasi si tirava indietro. Se le si
chiedeva quale fosse il suo maggiore successo, era
capace di rispondere che era un'esperta nel pulire
i gabinetti.
Questa risposta era al tempo stesso una battuta e
un'affermazione estremamente seria. Era la sua
missione aiutare gli altri: se i bagni dovevano essere puliti, lo faceva. Non c'erano lavori troppo
umili: il suo compito era aiutare chi ne aveva bisogno, e non c'era niente di più importante o più
elevato.
DI
Così, quando un signore elegantemente vestito si
K.R. Ravindran
presentò a Calcutta in cerca di Madre Teresa, le
PRESIDENTE
INTERNAZIONALE 2015/16 suore che gli aprirono la porta gli dissero che era
tornata a casa a pulire i gabinetti. Gli indicarono la
strada e fu infatti così che la trovò, nei bagni a fare
le pulizie. La Madre lo salutò, immaginandosi che
fosse venuto a fare del volontariato, e cominciò a
spiegargli come tenere correttamente lo scopino
del water e pulire senza sprecare acqua. Poi gli
mise in mano lo scopino e se ne andò, lasciando-
Aprile
2016
lo sui due piedi, con il suo vestito costoso, solo nei
gabinetti.
Dopo qualche tempo il gentiluomo uscì, trovò di
nuovo Madre Teresa e le disse: "Ho finito; posso
parlarle ora?" "Ma certamente", fu la risposta. Il
tizio tirò fuori una busta dalla tasca. "Madre Teresa", le disse, "sono il direttore generale della Compagnia aerea e questi sono i suoi biglietti: volevo
portarglieli di persona".
Finché visse, il direttore raccontò questa storia,
sottolineando come quei venti minuti passati a
pulire i gabinetti gli diedero una delle soddisfazioni più grandi – perché aiutando Madre Teresa nel
suo lavoro era entrato lui stesso a farne parte. Per
quei venti minuti si era occupato degli ammalati
esattamente come lei: con le sue mani, con il suo
sudore.
Ed è proprio questo che ci offre il Rotary. Non faremo come Madre Teresa – non lasceremo la nostra vita, le nostre case, le nostre famiglie. Ma per
venti minuti, venti ore, venti giorni all'anno possiamo essere come lei.
Possiamo fare il lavoro che altri non fanno, con le
nostre mani, il cuore, il sudore e la nostra devozione, consapevoli che questo è il lavoro che più conta al mondo.
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APRILE 2016 | NR. 04
NEWS DAL DISTRETTO
Lettera del Governatore
PAOLO PASINI
Carissime Amiche, Carissimi Amici,
in questi ultimi mesi in cui Lilly ed io abbiamo visitato i Club del Distretto, abbiamo organizzato e
partecipato a tanti eventi, mi soffermo a pensare
se il tragitto di quest’annata rotariana, che si trova ormai nel pieno della sua seconda parte, sia un
percorso che raggiungerà lo scopo che insieme ci
siamo prefissi.
Al di là di aspetti contabili o quantitativi, dobbiamo domandarci: noi rotariani, siamo stati e siamo
un dono per il Mondo? Per la nostra Comunità? Io
credo di si, anzi ne sono sicuro.
Cominciamo a considerare i progetti che Distretto e Club hanno svolto o stanno concludendo
come District Grant: ben 20 progetti che coinvolgono 30 Club per un totale complessivo di qua-si
127.000 euro, inoltre sono già programmati 10
Global Grant per un totale complessivo di ollre
600.000 euro.
Sono cifre importanti che testimoniano la capacità di produrre e realizzare progetti per la Comunità e per il Mondo di cui dobbiamo essere fieri.
Il prossimo mese di Aprile è dedicato alla salute
della madre e del bambino: se andate sul sito Rotary.org e sulla sezione “Rotary Showcase” scoprirete che vi sono ben 1.294 progetti in corso o realizzati che si occupano della salute della madre e
del bambino, di cui 7 sviluppati da Club del nostro
Distretto.
Sono numeri importanti che testimoniano quel livello di concreto impegno in cui il Distretto 2072
si è sempre distinto, ma a me piace mettere in rilievo quanto ci disse il Presidente “Ravi” Ravindran a conclusione del suo messaggio all’Assemblea Internazionale: “Nella vita non è im-portante
il valore materiale dei doni che facciamo, ma l’amore con cui li doniamo…”
In questo senso il tema della salute madre-bambino ci offre lo spunto per approfondire il suo messaggio, apparentemente semplice ma di straordinario spessore.
Il rapporto madre-bambino è quanto di più gratuito e disinteressato ci possa essere, gli studiosi
della prima infanzia ci dicono che, se la nascita
biologica avviene in un momento molto preciso
e definito nel tempo, quella psicologica non ha un
momento puntuale di origine, ma si sviluppa nel
tempo attraverso un rapporto con la figura materna.
Si tratta di una relazione di cura e di amore, una
relazione di sguardi, di reciproca intesa, di movimenti e di protezione.
E’ un delicato rapporto, una grammatica di reciproche interazioni che dalla dimensione corpo-rea, di cura e di soddisfacimento dei bisogni
primari, si sviluppa in quella motoria, cognitiva e
relazionale.
Insomma, siamo chi siamo perché entriamo in
rapporto con un Altro…
Quale salute, dunque, dobbiamo aiutare a preservare? In primo luogo certamente quella che riguarda la sfera sanitaria, quella tangibile ed è ciò
che stiamo già svolgendo: attrezzature ospedaliere, approvvigionamenti per opere sociali, adozioni
a distanza, interventi strutturali, emergenze umanitarie, ma anche luoghi di accoglienza, offerta
di sicurezza per la coppia più fragile che ci sia: la
madre con il suo bambino. Certo, gli interventi di
natura educativa o che si occupano precocemente della prima fase di vita di un uomo, spesso non
sono “eclatanti” non hanno quella dimensione di
“visibilità” che spesso reclamiamo per far conoscere il Rotary.
Ammettiamolo, sono un po’ “minimalisti” e rischiano di passare inosservati sotto i riflettori dei
grandi “media”, ma noi sappiamo che la ricostruzione di questo rapporto è la chiave per la promozione di una vita più umana, è il metodo per far
crescere la fiducia negli altri, e in ultima analisi
far si che il mondo non sembri perennemente minaccioso e nemico.
La salute della madre e del bambino presi come un
“sistema vitale”, non riguarda solo le inizia-tive
sanitarie “tout court”, ma anche quelle educative
e sociali.
Non dobbiamo pensare che gli interventi educativi che possiamo realizzare debbano riguardare
solo le classiche “agenzie educative”, ma anche
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APRILE 2016 | NR. 04
NEWS DAL DISTRETTO
PAOLO PASINI
e soprattutto il contesto relazionale anche a dimensione familiare, le attività ludiche più o meno
organizzate, la dimensione sportiva, e, per quanto
riguarda le mamme: le strutture di supporto quando sono puerpere, quando lavorano o quando, per
la presenza di altri numerosi figli, difficilmente
possono far fronte ad un accudimento adeguato al
nuovo nato e così via.
Il nostro dono per il mondo non è solo un dono di
risorse e di organizzazione, ma un dono di sensibilità, di attenzione nell’individuare i bisogni più
rilevanti e nella decisione di affrontarli con progetti mirati.
E’ importante rilevare come il Rotary ci stimoli ad
occuparci oltre che dei grandi progetti di dimensione “storica”, come l’eradicazione della Polio,
anche di iniziative che costruiscono “dal basso”
una dimensione di vita più umana.
Carissime Amiche e Carissimi Amici,
avremo tante occasioni per approfondire questi
temi e per testimoniare la nostra decisione e il nostro entusiasmo.
Vi ricordo alcuni appuntamenti:
Il 16 aprile p.v. si terrà a Modena, presso l’Accademia Militare, il Forum Rotary Rotaract che è
imperniato sul significato del Servire e dell’altruismo al giorno d’oggi, si tratta di un tema di grande attualità visto anche la grande rilevanza che il
mondo del “non profit” sta assumendo. Sarà anche
un’occasione per potere ammirare gli ambienti
degli appartamenti ducali dove pranzeremo.
Il 30 aprile si terrà a Roma il Giubileo dei Rotariani. Sarà presente il Presidente Internazio-nale e
tantissimi rotariani da tutto il Mondo! Si può partecipare sia singolarmente sia con il programma
messo a disposizione del Distretto. In questo caso
il riferimento è l’amico Paolo Cristofori tel 347
2424034 email: [email protected]
Il 18 e 19 giugno si terrà a Rimini il III° Congresso
Distrettuale. Si tratta dell’evento “clou” dell’annata. Autorevoli personalità, esperienze straordinarie individuali e di Club, scambio di idee e
di amicizia. Vi aspetto a Rimini numerosi, sarà
un’occasione per una grande assise rotariana.
Un caro saluto!
Yours in Rotary
Paolo
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APRILE 2016 | NR. 04
NEWS DAL DISTRETTO
Il Distretto cerca amici
CONDIVIDIAMO LA PAGINA FACEBOOK DEL NOSTRO DISTRETTO
Comincia ad avvicinarsi a quota 750 il numero degli ‘amici’ della pagina Facebook del Distretto 2072. E’ un buon numero, anche
se per arrivare all’obiettivo di quota mille manca ancora un po’. La pagina Facebook è lo strumento più immediato per centrare l’obiettivo di testimoniare la quotidianità dell’impegno dei Club, i risultati raggiunti, sempre enfatizzando il beneficio garantito dai
tantissimi progetti in campo. Essere al corrente, ma anche condividere con la propria cerchia di amici questi contenuti è un’occasione da non perdere per trasferire il significato dell’agire rotariano e i valori che lo distinguono. Vi aspettiamo!
NEWS DAL DISTRETTO
Sabato 30 aprile tutti in San Pietro
IL PRESIDENTE INTERNAZIONALE RAVINDRAN ASPETTA I ROTARIANI
Cari Amici,
ci stiamo avvicinando al giorno in cui celebreremo il Giubileo dei Rotariani, il 30 aprile.
Si tratta di un evento davvero speciale organizzato dal Distretto Rotary 2080 e il Vaticano. Ci uniremo a Sua Santità Papa Francesco per la Santa Messa in Piazza San Pietro, dove sono stati riservati 8000 posti per i Rotariani, la loro famiglia e amici.
Uno di questi posti può essere il tuo visto che sono stati prorogati i termini di scadenza per la registrazione. Per unirvi a noi in
questa memorabile celebrazione, visitate il sito web del Giubileo dei Rotariani e registratevi oggi stesso senza indugi.
Il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco rappresenta un appello ad impegnarsi a servire l’Umanità con gioia e pace
in tutto il mondo. Questo evento è davvero un grande onore che eleverà lo status del Rotary in tutto il mondo e l’opportunità di
prendervi parte è motivo di grande gioia a prescindere dal nostro credo religioso.
Mentre continuate a mettere in pratica il nostro motto “Siate dono nel mondo” mi auguro d’incontrarvi a Roma.
Cordiali saluti,
K.R. Ravindran, Presidente Rotary International, 2015/2016
INFORMAZIONI
Il Distretto 2072 ha preparato proposte organizzative grazie all’esperienza di Giampaolo Cristofori Presidente del RC Cento che
ha reso disponibili due opzioni di partecipazione.
TRENO: Partenza venerdì 29 aprile da Bologna h. 9.45 – Proposte per il pomeriggio e la serata, compresi trasporti – Sabato 30
trasferimento Piazza San Pietro e pranzo – Pomeriggio tour guidato – Cena e pernottamento – Domenica 1 maggio tour guidato –
h. 17.30 partenza da Roma Termini.
BUS: Partenze da definire per arrivo Roma Termini entro le 13.00 e pranzo libero – Proposte per il pomeriggio e la serata, compresi trasporti – Sabato 30 trasferimento Piazza San Pietro e pranzo – Pomeriggio tour guidato – Cena e pernottamento – Domenica
1 maggio tour guidato – Partenza da Roma h. 16.00
Per informazioni: Giampaolo Cristofori – 347.2424034 – [email protected]
Chi desidera recarsi a Roma individualmente, o i Club che vogliono organizzarsi in autonomia possono farlo, ma
sappiano che è obbligatoria l’iscrizione sul sito www.rotary-jubilee2016.com
Valeria Braglia
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APRILE 2016 | NR. 04
EDITORIALE
Le malattie genetiche rare in età pediatrica
LIVIA GARAVELLI
Le malattie rare sono un complesso di oltre 8000
patologie, spesso fatali o croniche invalidanti,
che rappresentano il 10% delle patologie che affliggono l’umanità. La Commissione Europea
ha definito rare quelle patologie la cui incidenza
non è superiore a 5 su 10.000 abitanti. in realtà il
Decreto Ministeriale del 18 maggio 2001 ha individuato tra le malattie rare anche condizioni che
presentano un’incidenza superiore a 1:2000.
La definizione di “malattia rara” è certamente
inadeguata a descrivere l’insieme di quelle patologie che interessano in Italia almeno un milione
e mezzo di persone e in Europa oltre 25 milioni di
persone. L’80% delle malattie rare, circa 6400, è
di origine genetica, mentre il restante 20% sono
acquisite.
Le malattie rare, essendo croniche e invalidanti,
rappresentano un importante problema sociale.
La loro scarsa conoscenza comporta notevoli dif-
ficoltà nell’individuazione dei centri specializzati
nella diagnosi e nella cura, e, quindi, nell’accedere
a eventuali trattamenti, peraltro scarsamente disponibili.
Ciò rende indispensabile un intervento pubblico
coordinato al fine di ottimizzare le risorse disponibili. Sono diverse le problematiche correlate
alle malattie rare:
• sono difficili da diagnosticare
• sono pochi i centri specializzati nella diagnosi e nella cura
• per molte di esse non esistono ancora terapie
efficaci
• le industrie farmaceutiche, a causa del mercato limitato, hanno scarso interesse a sviluppare la ricerca e la produzione dei cosiddetti farmaci orfani, potenzialmente utili per
tali patologie.
L’80% delle malattie rare, abbiamo detto è di origine genetica, pertanto la maggior parte di queste
condizioni si manifesta in età pediatrica rappresentando un problema di notevole importanza
non solo scientifica, ma anche e soprattutto sociale. I segni di sospetto di una patologia genetica
nel bambino sono rappresentati da problemi di
accrescimento, malformazioni congenite e disabilità intellettiva. Se consideriamo che l’incidenza delle anomalie congenite in epoca neonatale è
del 2-3%, la provincia di Reggio Emilia, con circa
5000 nati negli ultimi anni, fa registrare 100-150
nuovi casi all'anno che necessitano di essere indagati come possibili casi di malattie rare. La precocità della diagnosi ne amplifica consistentemente
i benefici. Giungere ad una diagnosi eziologica è
di rilevante importanza sia per l'individuo affetto
(individuazione e trattamento pre-sintomatico di
complicazioni e disabilità prevedibili, attraverso
un follow-up clinico-assistenziale, tra cui anche
la prevenzione dei tumori per alcune condizioni,
eliminazione di ricoveri ed indagini non necessari) che per i genitori ed i familiari consanguinei
(definizione dei rischi di ricorrenza e pianificazione riproduttiva, individuazione dei soggetti a
rischio, prevenzione della ricomparsa della patologia, consulenza genetica). Nella diagnostica
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APRILE 2016 | NR. 04
EDITORIALE
LIVIA GARAVELLI
eziologica delle malattie rare un ruolo di primaria
importanza è assunto dalle indagini genetiche,
eseguibili in parte presso il nostro Ospedale, ove
le competenze specialistiche esistenti sia cliniche che di laboratorio coprono almeno in parte gli
spazi di conoscenza/attività necessari alla valutazione di queste condizioni creando una somma di
opportunità di elevato valore da sfruttare al meglio. In particolare presso il nostro Ospedale sono
stati introdotti gli Array-CGH dal Laboratorio di
Genetica, il cui direttore è la dottoressa Fabrizia
Franchi, che svolge il maggior numero di questi
test nell’Area Vasta Emilia Nord e alcuni test molecolari con sequenziamento nel Laboratorio di
Biologia Molecolare ove possono essere richiesti
in casi selezionati sempre sulla base della clinica. Con il progredire delle scoperte scientifiche
diventa sempre più necessario avere contatti con
Centri universitari e di ricerca, sia in Italia che
all’estero, dove le competenze per lo studio, in genere molecolare, con l’analisi del DNA, dell’una o
dell’altra condizione, può rendere possibile una
diagnosi certa. Si tratta pertanto di uno studio
molto complesso, ove le risorse umane rappresentano la principale criticità.
Presso il Dipartimento Ostetrico-Ginecologico
e Pediatrico passa ogni anno 1/4 di tutta la popolazione infantile della provincia di Reggio Emilia
e presso la Struttura Semplice Dipartimentale di
Genetica Clinica dal 1991 sono stati in follow-up
con cartella clinica individuale oltre 1100 bambini
con malattie rare, che necessitano di essere seguiti
in day-service (circa 150 ogni anno), mentre vengono sottoposti a visita oltre 900 casi circa all’anno. Gli accertamenti in senso molecolare (analisi
del DNA), circa 10-15 al mese, vengono spediti ai
fini diagnostici presso numerosi Centri universitari e di ricerca di tutto il mondo con i quali sono
stati stabiliti da tempo rapporti di collaborazione.
Il turn-over è pertanto consistente, le competenze specialistiche rappresentano un’opportunità di
valore, che peraltro non possono essere sfruttate
in tutta la loro potenzialità se non è possibile disporre di risorse umane sufficienti. L’approccio
proposto dalla Regione Emilia-Romagna privilegia l’organizzazione secondo modelli di riferimento “hub and spoke” con l’obiettivo della qualità totale. La Struttura Semplice Dipartimentale
di Genetica Clinica è Hub Satellite per le Malattie
Rare Pediatriche e il modello proposto dal progetto “Malattie Genetiche Rare Pediatriche” è perfettamente in linea con questo tipo di approccio
metodologico, che consente una programmazione
sanitaria competente e coordinata, rispondente ai
requisiti identificati a livello nazionale e internazionale con riduzione dei costi gestionali.
Nell’anno 2015 la SSD di Genetica Clinica ha ottenuto un finanziamento Telethon per il progetto
“Genotype-phenotype correlation for magnetic
resonance imaging features of Mowat-Wilson
syndrome with Zeb2 mutation/deletion; future
discoveries of the role of the gene Zeb2 in the development of the human brain” che ha consentito
uno studio sulla Risonanza Magnetica di 54 bambini di tutto il mondo affetti da questa malattia
rara, con il contributo e la partecipazione dell’Associazione Italiana Mowat-Wilson, in particolare
del Presidente Diego Zotti e del past-President
Antonella Arcagnati.
Dott.ssa Livia Garavelli
Struttura Semplice Dipartimentale di Genetica Clinica
Dipartimento Ostetrico-Ginecologico e Pediatrico
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
Arcispedale Santa Maria Nuova
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NEWS DAL CLUB
L’Assemblea approva !
ANCHE IL CLUB REGGIANO ADOTTA L’ISTITUTO DELLA DELEGA
I Soci del Club riuniti, giovedì 3 marzo, nella Saletta Matilde dell’Albergo delle Notarie, in pieno centro storico a Reggio
Emilia, hanno votato la proposta già approvata dal Consiglio
Direttivo che sancisce l’introduzione del voto per delega nelle
votazioni assembleari.
trasmessa via fax o via posta elettronica, è equiparata alla firma
in originale”.
E’ stato quindi approvato a maggioranza il comma 7 all’articolo
3 del Regolamento del Club che così recita: “Nelle votazioni assembleari è ammesso il voto per delega. Il socio delegante viene
considerato presente ai fini della validità del quorum costitutivo. E’ ammessa una sola delega per socio, che deve essere presentata in originale prima della votazione e deve recare la firma
del delegante e del delegato. La firma del delegante sulla delega
I lavori dell’Assemblea si sono conclusi con una breve riflessione del Socio ed Istruttore del Club Lauro Sacchetti sul significato di “club service”, sui valori fondamentali che stanno alla
base della cultura del Rotary e sui temi guida che muovono questa straordinaria associazione internazionale
Valeria Braglia
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APRILE 2016 | NR. 04
NEWS DAL CLUB
Il Rotary è una filosofia di vita
LEZIONE DELL’ISTRUTTORE LAURO SACCHETTI ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI
LAURO SACCHETTI
Il Consiglio di legislazione si riunirà soltanto il
10-15 Aprile per cui non abbiamo ancora nessuna
novità deliberata dal Consiglio stesso. Come sempre qualche novità ci sarà; il documento preliminare che raccoglie tutte le proposte che verranno
discusse è pubblicato in Rotary.org e consta di ben
472 pagine per cui è lecito supporre che anche in
quest’occasione non verrà meno all’impegno di
introdurre ulteriori novità nell’azione del Rotary
International.
Utilizziamo allora questo nostro incontro come
un’ulteriore occasione per conoscere il Rotary,
quello che il Rotary è stato e continua ad essere,
ma come ha anche saputo aggiornarsi ed innovarsi.
Siamo un’associazione che si caratterizza come
Club service, diversa nella sostanza da una onlus
perché diverse le missioni. Una Onlus è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, mirata
su temi specifici e riconosciuta come tale dallo
Stato. Il Rotary, come club service è un’associazione di servizio costituita da imprenditori e professionisti che operano insieme al servizio della
comunità internazionale e locale “servendo al di
sopra ogni interesse personale” nei campi più diversi, sulla base di progetti che non hanno mai fine
di lucro.
Nel congresso generale di St. Louis (1928), fu
deliberato il principio seguente: “Il Rotary è una
filosofia della vita che studia di conciliare l’eterno conflitto esistente fra desiderio del proprio
guadagno e l’impulso di servire il prossimo”. Un
principio guida che viene da lontano e pur perfezionandosi nel tempo resta alla base del sistema
rotariano.
Meriteranno un approfondimento in altre occasioni le difficoltà iniziali e la diffidenza che l’organizzazione ha incontrato da parte della Chiesa
(all’origine fu visto con diffidenza dai Gesuiti), di
istituzioni e movimenti politici, talvolta all’insegna dell’accusa d’essere un sodalizio di massoni.
Ne parleremo e ragioneremo per sottolineare
che il Rotary esiste da 111 anni, si è espanso nel
mondo, passando attraverso tutto il Novecento ed
ancor oggi all’insegna della conquista della Pace
e combattendo battaglie “globali” come l’eradicazione della Polio che sono la testimonianza concreta di quel principio sancito nel 1928.
Il compito primario che potremo assolvere è quello di diffonderne la conoscenza con i nuovi strumenti di comunicazione cui l’organizzazione ha
dedicato un’attenzione primaria sviluppando idee
di alto profilo. Ho citato il sito Rotary.org come
ottimo strumento di analisi e conoscenza del Rotary, ma particolarmente efficace e meritevole è
“My Rotary”, un vero e proprio invito nella comunità rotariana. Registriamoci, diffondiamolo;
ci introduce in modo efficace ai numerosissimi e
di grandissimo interesse service locali, nazionali
ed internazionali; voglio richiamarne due di cui
legittimamente ci fregiamo: “Borse di studio della
Pace” e “Scambio giovani”.
Ogni anno, le “Borse di studio della pace” coinvolgono fino a 100 giovani borsisti indicati dai Club
e dai Distretti. Frequentano corsi nelle primarie
università in cui si formano anche gli Ambasciatori della Pace, un sistema che si completa con “I
centri della Pace del Rotary” in cui si formano e
sviluppano la loro conoscenza leader che fanno da
catalizzatori della Pace ed ai quali è dedicato un
fondo di dotazione permanente.
Lo “Scambio giovani”, o più precisamente il Rotary Youth Exchange, una straordinaria occasione all’insegna del coinvolgimento delle famiglie
rotariane nel mondo per favorire l’accoglienza di
giovani d’altri Paesi per periodi più o meno lunghi
e fare così conoscenza e scambiare esperienza.
Un modo per contribuire a costruire cittadini del
mondo.
Tutte iniziative legate da un solido filo conduttore nei contenuti e che passa dai Club ai Distretti
mettendo in “connessione” il movimento internazionale, capace di esprimere una forza straordinaria se vissuto con partecipazione ed impegno.
Lauro Sacchetti
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NEWS DAL CLUB
Alla scoperta di una Mantova avvincente
RESOCONTO DI UNA GITA DI FINE INVERNO
Domenica 13 marzo abbiamo trascorso in grande amicizia una
bellissima giornata con una gita artistica alla volta di Mantova,
quest’anno Capitale della Cultura.
Questa è stata la terza gita di Club dell’annata rotariana, dopo le
due a Milano per le visite all’EXPO di luglio e di settembre, alle
quali si aggiunge la gita a Pontremoli di ottobre, organizzata dal
FAI ed alla quale molti nostri Soci hanno aderito.
L’affiatamento e l’azione interna sono fondamentali per coinvolgerci il più possibile nelle nostre imprese rotariane ed una
gita culturale in buona compagnia rafforza la coesione e la determinazione condivisa di gruppo.
L’occasione di una gita a Mantova era stata proposta da qualche
tempo a Lorenzo Ferretti Garsi, che ci ha gentilmente suggerito uno splendido programma. Attraverso Lorenzo, sono stati
coinvolti due Soci del RC Mantova San Giorgio: il dottor Italo
Vincenzo Scaietta, punto di riferimento culturale mantovano,
presidente degli Amici di Palazzo Te e della Società della Musica, già Delegato FAI di Mantova, molto attivo nel teatro, e la
dottoressa Francesca Miserocchi, storica dell’arte e specializzata in manufatti tessili, nonché vice presidente dell’Associazione Mozart Italia. Queste due guide ci hanno condotto con
grande passione e profonda conoscenza alla visita della città.
La loro presentazione è stata magnifica ed abbiamo assistito ad
un racconto avvincente ed entusiasmante della città di Mantova attraverso i secoli.
La mattina è trascorsa nell’appassionante visita al Castello di
San Giorgio, un tempo costruzione militare e poi trasformato
in abitazione marchionale da Ludovico I. Particolarmente interessante la visita della Sala degli Affreschi, della incantevole
Sala degli Sposi con affreschi di Andrea Mantegna; poi nelle
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successive Sale dei Soli, di Mezzo e delle Cappe e nella Sala degli Stemmi abbiamo ammirato - dettagliatamente commentata
- la collezione Romano Freddi, mecenate ed imprenditore mantovano, che ha raccolto bellissime opere artistiche e manufatti
gonzagheschi, da lui concesse in buon numero in comodato d’uso al palazzo Ducale di Mantova. La visita è proseguita quindi
nel comparto più antico del Palazzo Ducale, la Corte Vecchia,
nucleo abitativo iniziale dei Gonzaga, che erano subentrati al
comando della città ai Bonacolsi. Abbiamo ammirato molte
sale di rappresentanza, alcune trasformate nei secoli successivi e rimaneggiate con stile settecentesco. Magnifica la Sala
degli Specchi, l’appartamento Ducale, la Sala dello Zodiaco e la
Sala dei Fiumi, che si affaccia sullo splendido Giardino Pensile
e l’appartamento degli Arazzi, tessuti su disegno di Raffaello.
Il pranzo è stato un momento di serena convivialità e si è svolto
in un ottimo e particolare Ristorante “La Cucina”, ubicato in locali un tempo destinati a negozi, con cucina a vista, luminoso e
moderno, che ci ha proposto ottime espressioni gastronomiche
mantovane. Abbiamo conosciuto il Presidente del Rotary Club
Mantova San Giorgio, la dottoressa Maria Giuseppina Sordi,
che ci ha accolti con grande ospitalità ed amicizia.
Una breve (e necessaria) passeggiata postprandiale nel centro storico ci ha condotti allo stupendo Teatro Scientifico o di
Bibiena, costruito nella seconda metà del ’700, inizialmente
ideato per raccogliere riunioni scientifiche ma anche adibito
ad opere teatrali e concerti. La manifattura molto particolare,
in buona parte lignea, con pianta a forma di campana, a quattro ordini di palchi, è unica nel suo genere, un vero gioiello per
bellezza e unità armonica. Venne visitato con stupore dal quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart che vi tenne, assieme al
padre Leopold, un memorabile concerto. Siamo rimasti stupiti
ad ammirarlo ed ascoltando la sua storia dalla nostra ottima
guida.
Infine vi è stata la visita all’incantevole Basilica Concattedrale
di Sant’Andrea, la maggiore chiesa di Mantova, ideata da Leon
Battista Alberti, che ospita le reliquie del Preziosissimo Sangue
di Cristo, raccolto secondo la tradizione dal centurione Longino che lo aveva ferito con lancia, e da lui trasportato a Mantova.
Le reliquie sono custodite nei Sacri Vasi conservati nella Cripta della Basilica in forzieri a varie serrature e venerati da secoli
in processione cittadina il giorno di Venerdì Santo. Si è anche
visitata la splendida Cappella che ospita le spoglie di Andrea
Mantegna.
Il tramonto di una magnifica giornata alla scoperta di una Mantova avvincente ci ha accompagnato al pullman per il ritorno.
Riccardo Zucco
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Pisa, lo spazio e il Sacro
UNA VIA MATEMATICA PER L’ARCHITETTURA STORICA
L’opera d’arte deve parlare, comunicare, trasmettere. L’architettura, in particolare, deve dichiarare non solo i valori formali,
artistici, sapienziali, ma anche il supporto matematico da cui
ha tratto linfa significato consonanza. Ma è proprio l’opera di
architettura, dove l’habitat è condizionante, che giunge spesso
alterata nel corso del tempo e modificata da successivi interventi. L’imperativo da perseguire è dunque la conoscenza: per
evitare disinvolti e incompatibili apporti, esiti irresponsabili e
incolti, dissonanti e incongrue proposte. Per restituire invece
– attualizzandone i contenuti – la bellezza auspicata e voluta
all’origine.
IL MASTERPLAN DELLA PIAZZA RESTITUITO AL PROGETTO ORIGINARIO
Questo il senso dell’incontro del 17 marzo, promosso dal Dipartimento di Scienza e Metodi dell’Ingegneria e dalla Fondazione Architetti della Provincia di Reggio; patrocinato dai Rotary
Reggio Emilia e Reggio Emilia Val di Secchia; coordinato dal
direttore di Prima Pagina Corrado Guerra in una Aula Magna
gremita e particolarmente attenta. Dopo i saluti dell’assessore
Natalia Maramotti e del direttore dell’Ufficio Beni Diocesani Mons. Tiziano Ghirelli, le relazioni di Luigi Grasselli – riassunta e letta in assenza del professore indisposto – e
del presidente dell’Ordine degli Architetti Walter Baricchi
si proponevano di inquadrare, rispettivamente da un punto di
vista geometrico numerologico e simbolico funzionale il tema
che Franca Manenti Valli si accingeva a svolgere: una via
matematica per la conoscenza dell’architettura storica. Per dimostrare la tesi, il ricorso a un complesso universalmente noto
perché massima espressione architettonica dell’Occidente
medioevale cristiano: la Piazza dei Miracoli a Pisa, allora città
commerciale e crocevia culturale del Mediterraneo.
Riconoscere e restituire oggi, a distanza di quasi mille anni
dalla posa della prima pietra della Cattedrale, l’idea del primo
autore ha comportato tempi lunghi di lavoro, approccio alle
discipline diverse che riscontrano il pensiero antico – dalla filosofia alla teologia, alle arti del Quadrivio –, utilizzo dei parametri specifici che connotano l’arte di costruire: forma, misura,
numero, triade agostiniana della bellezza.
Il lungo cantiere, gli artefici diversi che si sono succeduti, la
temperie artistica in evoluzione hanno, infatti, provocato varianti nel corso dei lavori, modificazioni e interruzioni di rit-
LA MODIFICAZIONE IN CORSO D’OPERA DEL BATTISTERO – QUI NELLA SOLUZIONE PENSATA DAL PRIMO AUTORE E NELL’EDIZIONE ATTUALE –
HA SCONVOLTO L’EQUILIBRIO FORMALE, LE RELAZIONI SPAZIALI E IL MESSAGGIO SCRITTURALE PROPOSTO ALL’ORIGINE.
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FRANCA MANENTI VALLI
mo. Senza tuttavia stravolgere le linee fondanti del programma
poiché nell’idea creativa era già in nuce tutto il microcosmo
pisano con i messaggi che avrebbe dovuto trasmettere allora e
per i tempi a venire.
Lo studio ha reso possibile decriptare le leggi matematiche cui
si attiene il masterplan del complesso, interpretare le modalità segrete dei maestri costruttori, cogliere nelle pietre pisane
il percorso della salvezza. Soprattutto ridisegnare il progetto
originario; riproporre forma e giacitura del battistero, inizialmente previste ma non rispettate; e ancora tracciare il recinto
circolare che delimitava l’area sacra e rifletteva l’immagine della città di Dio.
L’esito gratificante e confermato dalle verifiche incrociate che
il percorso a tutto campo consente, impone oggi l’esigenza di
scavare a fondo nel processo compositivo, di aprire una via matematica all’esegesi dell’architettura, di svelare il lessico delle
pietre così che la loro dispositio – armonica consonanza di rapporti – suggerisca la trama metrica in cui si attua l’idea progettuale e restituisca la composita bellezza e le ragioni prime delle
grandi opere. Così da riconsegnare memoria e offrire spazi di
bellezza alla città attuale.
Franca Manenti Valli
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Parola all’immagine
VISITA FANTASTICA ALLA MOSTRA DI RENZO VAIANI A CURA DI LAURA PAZZAGLIA
LAURA PAZZAGLIA
“Non siamo qui per guardare, ma per ascoltare
delle fotografie”. Con questo incipit Laura Pazzaglia ci ha accolti giovedì 10 marzo nelle sale di
Palazzo Casotti dove era allestita la mostra “Renzo Vaiani. Lavoro e memoria”.
Eravamo assiepati nella prima stretta stanza della mostra, mentre Laura con toni da giullare si
muoveva tra di noi introducendo lo spettacolo che
stava per iniziare, e richiamando fermamente chi
tentava di scivolare in un'altra stanza per guardare le fotografie. Credo che in quel momento, a
molti che erano arrivati convinti di partecipare
ad una visita guidata, sia sorto il forte sospetto di
aver sbagliato evento.
Ma nel frattempo Laura iniziava il suo racconto
ricco di fatti, personaggi e aneddoti della Reggio
conta la trasformazione di Reggio Emilia in tutti
i suoi aspetti.
Padri, figli e figli dei figli. Sono proprio i figli e la
nipote di Renzo Vaiani che concorrono alla realizzazione della mostra mettendo a disposizione
le loro conoscenze ed il loro archivio a completare
quello della biblioteca Panizzi.
Un altro figlio, Romolo Valli che rispettoso delle
indicazioni del padre consegue la laurea in giurisprudenza e lo stesso giorno si sposta a Milano per
lavorare ad uno spettacolo teatrale interpretando
una piccola particina. Da li inizia l’eccezionale
carriera nel teatro e nel cinema, che tutti conosciamo.
Ancora padri: Giovanni Degola, venuto a Reggio
per assumere il ruolo di direttore delle Officine
Meccaniche Reggiane, il cui figlio Giorgio è nostro
illustre consocio.
E ancora ritratti, Paolo Borciani di cui Laura Pazzaglia ci sintetizza in brevi ed efficace battute le
vicende coraggiose e un po’ sconsiderate che hanno portato alla nascita del Quartetto Italiano.
del secolo breve, presentati con garbo, competenza, passione ed entusiasmo.
Storie di Reggio, della sua gente, delle sue aziende,
ma soprattutto storie di padri e storie di figli.
Un figlio, Renzo Vaiani, nato esattamente un secolo fa, che inizia a lavorare come garzone nello
studio fotografico del padre e, seguendo la sua volontà, parte da Reggio per studiare fotografia industriale. Quindi ritorna e per mezzo secolo rac-
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E poi Enzo Compagnoni, che con lo pseudonimo di Silvio D’Arzo pubblica il “romanzo perfetto”, come lo definisce Montale,
pregando l’editore di non rivelare a nessuno il suo vero nome
per non far sapere che scrive racconti.
Dalle persone agli spazi. Dal racconto della Pazzaglia emergono glorie di Reggio come la modernissima e quasi futuristica
stazione ferroviaria, realizzata nella seconda metà degli anni
trenta dall’architetto Angiolo Mazzoni e distrutta dai bombardamenti pochi anni dopo (si salva l’edificio della taverna, oggi
ancora occupata dal bar e dal Mc Donald).
Poi un nuovissimo “grattacielo” che svetta isolato su un antesignana rotonda attraversata da flemmatici, radi pedoni e biciclette.
E il reportage di Vaiani continua con precisa cadenza mostrandoci i Portici della Trinità (prima) e il nuovo Isolato San Rocco
(dopo) che lo ha sostituito.
Quindi le grandi ditta storiche, dalle Reggiane (e qui l’esperienza di Vaiani con la fotografia industriale ha modo di esprimersi
al meglio) alle latterie Giglio.
Ed ancora lo sport ! Alfredo Binda, che vince tutto, sempre, e
gli organizzatori del “giro” sono costretti ad offrirgli un premio
pari a quello del primo classificato per cercare di convincerlo a
non partecipare ! E Gino Bondavalli che vince più titoli di Carnera, anche se la sua fama non va molto al di là di piazza San
Priospero e di Reggio in generale.
Infine una zirudela di Luciano Serra che la Pazzaglia interpreta
e traduce insieme al pubblico in una simpatica chiusura della
serata.
Mauro Dell’Amico
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Essere Cavaliere
IL SIGNIFICATO STORICO E ATTUALE SPIEGATO DAL CONTE SANTELLOCCO
FRANCO SANTELLOCCO
“Il nostro Club accoglie due Cavalieri del Sovrano
Ordine Militare di Malta, nove Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dodici insigniti dell’Ordine al Merito della
Repubblica Italiana e un Cavaliere del Lavoro”.
Questa la premessa con cui il presidente del Rotary Club Reggio Emilia, Riccardo Zucco, ha
aperto l’incontro con il Conte Franco Santellocco, Socio onorario del Club, intervenuto giovedì
31 marzo scorso all’incontro, ospitato al C.E.R.E.
(Circolo Equitazione Reggio Emilia), per parlare
de “La figura del Cavaliere, sua evoluzione ed attualità”.
Merito del Lavoro.
Affascinante e suggestiva la sua dotta relazione
sui numerosi Ordini cavallereschi, spiegati nei
tratti valoriali dalle origini ai giorni nostri, secondo la classificazione di ordini ereditari, militari,
onorari e religiosi. Assonanze, similitudini, storie,
in un confine sottile tra mito e leggenda le cui origini non sono sempre note, ma la cui finalità – il
bene comune – unisce tutti.
Franco Santellocco ha quindi ricordato le parole di Papa Francesco – pronunciate in occasione
dell’apertura della Porta Santa nella Cattedrale
di Bangui durante il viaggio apostolico in Kenya,
Lunga e meritevole la carriera professionale del
Conte Santellocco, riconosciuta a livello internazionale, a cui ha unito un’intensa attività volontaria di sostegno e aiuto a bambini malati e adulti
in difficoltà in Italia e all’estero. Benefattore della
Rotary Foundation, ha ricevuto moltissimi riconoscimenti per il suo impegno socio-culturale ed
umanitario: Targa d’Argento Onore al Merito della Regione Abruzzo, Accademico e Medaglia d’Oro della Accademia del Mediterraneo, presidente
onorario del Club d’Hommes d’Affaires algéro-italiens, senatore dell’Istituto del Sacro Romano
Impero-Firenze, membro del Sovrano Militare
Ordine di Malta, ha ricevuto le onorificenze di
Ufficiale, Commendatore, Grande Ufficiale, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di Grande Ufficiale dell’Ordine
della Stella della Solidarietà Italiana e la Stella al
Uganda e Repubblica Centrafricana, nel novembre dello scorso anno, durante la Santa Messa
della Prima Domenica di Avvento – che rendono
meglio di ogni altra spiegazione il senso e l’essenza della chiamata ad essere Cavalieri ancora oggi:
“Noi, cristiani, siamo chiamati ad essere nel mondo gli artigiani di una pace fondata sulla giustizia.
Questa convinzione dà al credente serenità, coraggio e la forza di perseverare nel bene di fronte
alle peggiori avversità. Anche quando le forze del
male si scatenano, i cristiani devono rispondere
all’appello, a testa alta, pronti a resistere in questa
battaglia in cui Dio avrà l’ultima parola. E questa
parola sarà d’amore e di pace!”.
L’incontro si è concluso con una frugale cerimonia di festeggiamento del 67° compleanno del nostro Club nato il 25 marzo del 1949.
Valeria Braglia
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I soci del club insigniti di onorificenze
GIUSEPPE ALBERTINI FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
GIUSEPPE ALBERTINI
Dopo aver ascoltato la dotta e vivace relazione
dell’amico Conte Franco Santellocco Gargano,
come richiesto, provvedo a riportare l’elenco dei
Soci insigniti delle principali onorificenze.
L’unico Cavaliere del Lavoro, oltre che grand’ufficiale è Renato Brevini.
L’unico vero riconoscimento che consente legalmente di anteporre il titolo al nome e cognome è
l’OMRI (Ordine al Merito della Repubblica italiana, istituito nel 1951): tra i nostri Soci annoveriamo il Cavaliere Michele Arcangelo Cozzolino,
il Gran Ufficiale Guerriero Raffaele, il Cavaliere
di Gran Croce Franco Santellocco che è anche
Cavaliere Sovrano Ordine Militare di Malta e
Maestro del Lavoro, il Commendatore Giuseppe Albertini che è anche Cavaliere dell’ Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme,
nonché Presidente della Delegazione provinciale
ANIOC (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche, fondata nel 1949), il Cavaliere Gianni Boeri, il Cavaliere Ufficiale Maria
Cardillo, il Gran Ufficiale Angelo Di Stefano,
il Cavaliere Aldo Ferrari, il Cavaliere Antonio
Marturano, il Gran Ufficiale Fabio Storchi, il
Cavaliere Domenico Viola, il Commendatore
Luigi Zarotti.
Oltre a Santellocco, l’altro Cavaliere del Sovrano
Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Malta è Stefano Maccarini Foscolo Canella.
L’altro Ordine Cavalleresco che, dopo richiesta
al Ministero (che provvede ad inviare i diplomi
al Prefetto), può essere riconosciuto (non equi-
parato) è l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme. Ne fanno parte oltre al Cavaliere
Giuseppe Albertini, il Cavaliere Rodolfo Bellentani, il Cavaliere Giovanni Bertolani, il Cavaliere Marcello Bonferroni, il Cavaliere Vittorio Corradi, il Cavaliere Ferdinando Del Sante,
il Cavaliere Marco Masini, il Cavaliere Pier Luigi Reggiani, il Cavaliere Giuliano Tagliavini e
il Cavaliere di Gran Croce Franco Mazza (Preside per l’Emilia e Delegato della Sezione di Reggio
Emilia).
L’utilizzo delle insegne ed in particolare dei pin
è consigliato singolarmente. Solo 1 pin alla volta
scegliendo il più adatto, in occasioni rotariane
ufficiali si utilizzerà il pin o i PHF, nelle riunioni
distrettuali talora si abbina anche lo stemma del
Presidente Internazionale o del Distretto. I rotariani insigniti utilizzano in genere le insegne da
Cavaliere in eventi non rotariani alternandoli a
seconda dei casi a quello del Rotary: si tratta di
simboli che vanno mostrati con orgoglio.
Mi sono attenuto all’Annuario rotariano, integrato
dalle mie conoscenze. Ricordo che il Rotary International, oltre ai titoli rotariani quali PHF, BEN
(benefattore), GRD (grande donatore), richiede
per l’Annuario di aggiornare le onorificenze. Invitiamo tutti Voi a controllare l’annuario che spesso
ha bisogno di aggiornamenti. Mi scuso per eventuali errori od omissioni del tutto involontari.
Giuseppe Albertini
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La famiglia Storchi per il MIRE
LE OPERE ISPIRATE AL TRICOLORE IN ESPOSIZIONE PERMANENTE AI MUSEI CIVICI
Grazie alla Famiglia Storchi, noti imprenditori nei settori
della meccatronica e della meccanica da sempre legati a Reggio
Emilia e al territorio, torna definitivamente a Reggio Emilia la
collezione d’arte “Novanta artisti per una Bandiera”, ispirata
al Tricolore e ideata nel 2011 da Deanna Ferretti Veroni, presidente di Curare Onlus, in occasione del 150° anniversario
dell’Unità d’Italia.
Si tratta di 86 quadri originali – tra cui l’opera “Libertà con
donna a specchio e bandiera” – creati da artisti di rilievo internazionale ispirati a alla Bandiera italiana, la cui origine, con il
Primo Tricolore, risale al 1797 a Reggio Emilia.
La Famiglia Storchi, di cui Fabio, socio e past president del nostro Club nonché presidente nazionale di Federmeccanica, ha
acquistato le opere, esposte anche a Roma e Torino, in una vendita all’asta organizzata con finalità benefiche da Curare Onlus
agli inizi di quest’anno. Il ricavato della vendita, di 220mila
euro, è stato destinato quale contributo della onlus alla realizzazione del Mire, il futuro ospedale Maternità e Infanzia di
Reggio Emilia.
Alla Conferenza Stampa di presentazione dell’iniziativa, il
sindaco del Comune di Reggio Emilia Luca Vecchi ha spiegato che la donazione ha “una duplice valenza per tutta la Comunità poiché rappresenta una considerevole opportunità di
incremento del patrimonio artistico della città, con opere di
particolare significato identitario che ben si inseriscono nella
progettualità di valorizzazione del percorso storico e culturale
del Museo del Tricolore, e allo stesso tempo testimonia l’alto
livello di responsabilità sociale che l’imprenditoria reggiana sa
esprimere verso il proprio territorio”.
Il Comune si è impegnato a valorizzare le opere donate preservando l’identità e l’unità dell’intera collezione che sarà presentata alla città in occasione delle celebrazioni del prossimo 7
gennaio, data in cui ricorre il 120esimo anniversario del Primo
Tricolore.
Le opere diventeranno parte integrante del Museo del Tricolore e saranno ospitate al piano terra di Palazzo Casotti, che sarà
dotato anche di un secondo ingresso più diretto, dal portico
della piazza omonima, garantendone la fruizione da parte dei
cittadini e del pubblico.
Alla presentazione alla Stampa erano presenti anche il dottor
Giancarlo Gargano, direttore di Neonatologia dell’Arcispedale
Santa Maria Nuova e del Progetto Mire, il quale ha descritto le
potenzialità del nuovo reparto “che rappresenterà una struttura sanitaria all’avanguardia nella cura e nell’approccio della
maternità”, mentre Elisabetta Farioli, direttrice dei Musei Civici, ha anticipato che “il nuovo Museo del Tricolore sarà basato su un dialogo costante con il pubblico, in particolare attraverso il potenziamento dei laboratori didattici per gli studenti,
per conservare e rendere ancora più vivo e attuale questo spazio importante di storia della città”.
L’obiettivo, infatti, è fare del Museo del Tricolore un museo dinamico e creativo, con laboratori didattici per le scuole, tramite
i quali valorizzare la riflessione sul Tricolore, sulla sua storia e
sulla contemporaneità dei valori che rappresenta.
Valeria Braglia
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Novanta artisti per una Bandiera
INTERVENTO DI FABIO STORCHI PER LA DONAZIONE DELLA COLLEZIONE
Autorità, Signore e Signori, Amiche ed Amici,
il 7 gennaio 1897 Giosuè Carducci, durante i solenni festeggiamenti per il primo Centenario del Tricolore – che si svolsero
qui, a Reggio Emilia – volle ricordare la nostra bandiera con
queste indimenticabili parole.
“Non rampare di aquile e leoni,
non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo;
ma i colori della nostra primavera e del nostro paese,
dal Cenisio all'Etna;
le nevi delle Alpi,
l'aprile delle valli,
le fiamme dei vulcani”.
La primavera dell’Italia, la nostra primavera, non era e non è un
sogno. Era ed è, semplicemente, un giorno come oggi.
Una giornata che ci chiama alla vita, nella quale celebriamo valori universali come la solidarietà, la generosità e l’amore verso
chi è più debole e nel bisogno.
Valori, forti e da condividere, che in momenti difficili, come
quelli che stiamo vivendo, acquistano un ancor più grande significato.
Valori che sono come archi eleganti sui quali poggia quella Misericordia sulla quale Papa Francesco ha voluto edificare questo Anno Santo.
Valori di fede, carità e solidarietà che sono, da sempre, il discreto, ma radioso vessillo degli uomini e delle donne di buona volontà.
Per noi, per tutti noi, questo vessillo si tinge di tre colori che
rappresentano un Paese, il suo cuore, la sua anima e la sua sto-
ria. Oggi questa bandiera è un simbolo capace di rinnovarsi attraverso novanta Artisti, novanta interpretazioni, novanta sfumature, novanta voci e novanta volti. Una vera e propria festa
della diversità nell’unicità del Tricolore.
Novanta bandiere sono la metafora che ci racconta il valore
rappresentato dalla pluralità delle idee, dalla vitalità dell'arte,
dalla creatività e dall’allegra gioia di vivere.
Novanta bandiere che sono, allo stesso tempo, la negazione di
quel nero e lugubre vessillo – una, dieci, cento, mille volte ossessivamente uguale a se stesso – che porta odio e distruzione
in Medio Oriente, nel Mediterraneo e nel mondo.
Le novanta bandiere che da oggi arricchiscono il patrimonio
simbolico e artistico della nostra Comunità rappresentano
– per me e per la mia famiglia – l’omaggio e il ringraziamento
commosso per l’amore forte e incondizionato che abbiamo ricevuto da nostro padre e da nostra madre, in memoria dei quali
abbiamo scelto di compiere un gesto di solidarietà e attenzione
verso chi soffre.
In queste bandiere c’è l’amore di un figlio e di una famiglia che
si sentono parte di una terra, di una tradizione e di una identità.
Una famiglia semplice – la mia – ma viva, capace di passioni,
talvolta anche eccessive, ma in grado di riconoscere sempre il
momento dell'impegno e della verità.
Il momento nel quale la solidarietà e la condivisione rappresentano l’unica via per affrontare difficoltà, pericoli e disgrazie.
Il Tricolore e le novanta bandiere che oggi celebriamo, mi auguro possano continuare a rappresentare il simbolo di quella
pluralità d’identità, di valori e di sentimenti che sono il primo
presupposto per ritrovarsi, uniti, ad affrontare il proprio futuro, il proprio destino, le proprie gioie, i propri dolori.
Quello stesso cammino – duro e impegnativo per ogni generazione – che sin da quando ero bambino i miei genitori, nella loro
semplice saggezza, hanno saputo indicare a me, a miei fratelli e
alle nostre famiglie.
Oggi, di fronte alla Comunità di Reggio Emilia, li ricordo e li
ringrazio, e lo faccio con la stessa emozione e commozione con
cui ringrazio Deanna Ferretti Veroni per il suo impegno per
il Mire e per la sua solidarietà, con l’augurio che i valori dei
nostri padri continuino a legarsi indissolubilmente alla nostra
Bandiera e alla nostra Comunità.
Fabio Storchi
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APRILE 2016 | NR. 04
NEWS DAL CLUB
Le congratulazioni del Club...
A FRANCO BONI, NUOVO PRESIDENTE DI BOLOGNA FIERE
Franco Boni, ex presidente della Fiera di Parma, manager molto stimato nel settore e Socio delnostro Club, è il nuovo presidente di Bologna Fiere.
Succede a Duccio Campagnoli, che ha governato per cinque
anni il polo fieristico felsineo. Tra gli obiettivi prioritari del neo
presidente la formulazione di un nuovo statuto e la creazione
della holding regionale con i quartieri fieristici di Parma e Rimini per arrivare alla razionalizzazione del sistema fieristico
regionale.
Il Rotary Club Reggio Emilia esprime vivissime congratulazioni al Socio Franco a cui formula i migliori auguri di buon lavoro!
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APRILE 2016 | NR. 04
NEWS DAL CLUB
Francesco Pologruto si presenta
IL PRESIDENTE INCOMING DEL ROTARACT PRESENTA IL SUO PROGRAMMA
FRANCESCO POLOGRUTO
Carissimi amici e amiche rotariani/e,
poche settimane fa si sono svolte le elezioni per
il rinnovo del Direttivo del Club, a seguito delle
quali mi è stata affidata la Presidenza del Club per
l’anno 2016/2017.
Considero questa nomina una tappa importante
del mio percorso rotaractiano, iniziato all’età di
16 anni, quando proprio il Rotary Club di Reggio
Emilia mi assegnò alcune borse di studio conseguite presso l’istituto ITIS “L. Nobili” di Reggio
Emilia.
Fu l’allora Presidente e caro amico Riccardo Bellentani ad introdurmi nel Club.
Nei mesi successivi alla mia spillatura, partecipai
con grande entusiasmo al RYLA, costruendo le
basi per ricoprire in seguito le cariche di Prefetto
e Vice Presidente del Club, oltre che presiedere la
Commissione Azione Professionale.
L'anno rotaractiano 2016/2017, da me presieduto,
sarà caratterizzato da diverse iniziative.
In primo luogo saranno promossi numerosi service per apportare contributi alla cittadinanza; in
secondo luogo saranno attuate iniziative di formazione professionale e di valorizzare dei singoli
soci; infine saranno organizzati eventi per incrementare l'affiatamento, la condivisione e l'unione
del Club.
Ciò sarà accompagnato da un aggiornamento della comunicazione, grazie al restyling del sito e del
bollettino Rotaract.
Personalmente ritengo che un ruolo fondamentale debba anche essere svolto dal Rotary Club padrino.
Noi rotaractiani, per poter crescere e formarci
professionalmente, abbiamo bisogno dei vostri
preziosi consigli e suggerimenti.
Solo così sarà possibile concretizzare uno degli
obbiettivi per cui è nato il Rotaract, ossia quello di
fare crescere i rotariani del futuro.
Per raggiungere questo obiettivo occorre lavorare
insieme.
Nel corso delle non poche iniziative da Voi organizzate, ho con piacere costatato apertura nei nostri confronti. Sono certo che sia Daniela Spallanzani che i futuri presidenti Rotary manterranno
questa continuità.
Mi auguro che a conclusione del mio mandato ne
sarete orgogliosi e ne apprezzerete l’operato da me
tanto auspicato.
Un abbraccio.
Francesco Pologruto
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Auguri
IL COMPLEANNO DEI SOCI
5 aprile
6 aprile
9 aprile
14 aprile
16 aprile
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Leopoldo Barbieri Manodori Romano Sassatelli
Ferruccio Grisendi
Claudio Ognibene
Vittorio Guidetti
Variazioni
ALL’EFFETTIVO
Nessuna variazione
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NOTIZIE DALLA SEGRETERIA
ANNO LXVII, APRILE 2016
REG. TRIB DI REGGIO EMILIA N. 878/94
DISTRIBUZIONE GRATUITA
DIRETTORE
STEFANO ROSSI
EMAIL: [email protected]
DIREZIONE AMMINISTRATIVA
VIA GABBI 16, 42121 REGGIO EMILIA
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TEL/FAX: 0522 453681
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IN REDAZIONE
VALERIA BRAGLIA, MAURO DELL’AMICO,
ALESSANDRA FRANZINI, ALBERTO LASAGNI,
ANTONIO MARTURANO, PAOLO MAZZA,
STEFANO ROSSI, CHIARA SERRI
FORMAT EDITORIALE
MARCELLO ASCARI
IMPAGINAZIONE CONTENUTI
MAURO DELL’AMICO
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