Comune di Anzola dell`Emilia
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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 23 settembre 2016 COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 23 settembre 2016 Cronaca 23/09/2016 Il Resto del Carlino Pagina 29 SIMONE ARMINIO Omaggio ai capolavori della tavola Il Fico Bike Tour arriva in Emilia 23/09/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 28 1 3 Forze dell' ordine e cittadini uniti nel progetto Controllo di vicinato 23/09/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 28 4 Oggi entra nel vivo la tradizionale Fiera d' autunno Politica locale 22/09/2016 Bologna2000 5 Semplificazione amministrativa, al via un un progetto pilota di gestione... Sport 23/09/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 10 6 Ferrari & Marchetti Sorpresa Molinella Persiceto e Giardini volano... Pubblica Amministrazione 23/09/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 5 7 Incognita da 1 miliardo su province e città 23/09/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 5 GIANNI TROVATI Renzi: rispettiamo le regole ma su sisma e migranti fuori dal patto c'... 23/09/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 5 9 Stretta finale sull' aggiornamento del Def Spending, da acquisti Pa... 23/09/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 6 MASSIMO FRONTERA Casa Italia, parte la cabina di regia 23/09/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 46 GIANNI TROVATI In Sicilia senza bilancio due 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 29 VALERIO STROPPA Zone franche dell' Emilia, benefit ampi 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 37 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 37 LUCA PACE Fondo vincolato in cerca di soldi ANGELO COSTA Espropri, valutazioni comparate 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 38 LUIGI OLIVERI Diritti di rogito, cortocircuito 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 38 SERGIO TROVATO Non profit, l' esenzione parziale Imu non costituisce un aiuto di stato 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 39 MATTEO BARBERO Comuni, mobilità pigliatutto 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 39 LUCIANO VANDELLI Un tagliando per la legge Delrio 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 41 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 41 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 42 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 43 22 24 28 34 EmiliaRomagna, stanziati 5,4 mln per le foreste Sviluppo rurale, bandi attivi in Friuli e in Sicilia 20 32 Minoranza, diritti tutelati 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 43 19 31 Procedura di gara, sì ad annullamento tardivo Enti a caccia del bonus cultura 17 29 Contratti sociosanitari, tracciabili anche i privati 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 43 14 26 Spesa di personale, meglio la contabilità economica 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 40 13 16 Entra in vigore oggi il T.u. sulle partecipate 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 38 11 15 Bressa: in arrivo la legge su unioni e fusioni 23/09/2016 Italia Oggi Pagina 37 8 PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI 35 37 23 settembre 2016 Pagina 29 Il Resto del Carlino Cronaca Omaggio ai capolavori della tavola Il Fico Bike Tour arriva in Emilia Toccherà le aziende che produrranno nel parco agroalimentare Simone Arminio BOLOGNA CON negli occhi e nei polpacci ancora le statali tortuose della Riviera ligure Simone Greco ieri mattina ha puntato verso Sanremo e ha preso un treno per Bologna. La bici è sempre al suo fianco: una Bianchi C Sport 3, che stamattina inforcherà di nuovo per raggiungere la Bedeschi Salumi, del Consorzio Mortadella Igp di Bologna. Lui è uno studente di Tecnologie alimentari, 23 anni, bolognese di Casalecchio. Il suo viaggio è un percorso di mille chilometri iniziato il 13 settembre dalla Lavazza di Torino per concludersi il 26 ottobre a Cinisi (Palermo), il paese di Peppino Impastato e dei dolci Palazzolo. L' obiettivo è 'toccare con mano' i 38 produttori di Fico Eataly World, il parco agroalimentare in costruzione al Caab di Bologna. Di queste 38 tappe, Simone ne ha fatte già sette. Le prossime 18 saranno in EmiliaRomagna Perché proprio lui? «Si è presentato nei nostri uffici spiega Tiziana Primori, ad di Fico Eataly World e ci ha detto: 'sono uno studente di agraria, amo il cibo, la biodiversità e la bicicletta'». È STATA la parola bici, a quanto pare, a fare accendere una lampadina nella testa di Primori e Andrea Segrè, docente di agraria, presidente del Caab e ideatore di Fico. Nel parco, infatti, i visitatori potranno girare in bici lungo le aree che riproducono le filiere, dal campo o l' allevamento, fino al prodotto finito. Simone Greco è partito. Accolto in ogni azienda, per grande o piccola che sia, dall' ad o dal fondatore, in sella alla sua bici ha ascoltato, guardato, capito, odorato e assaggiato. Oggi, dopo la mortadella andrà alla Roboqbo, sempre a Bentivoglio, a conoscere le macchine per la trasformazione alimentare. Contesto diversissimo domani: sarà ospite a Bologna a casa di una sfoglina della startup SfogliAmo. Lezione di pasta, poi pranzo leggero, ci si prova, e visita pomeridiana alla Pizzoli di Budrio con le sue patate dop. Il giorno dopo da Carpigiani, la multinazionale delle macchine per il gelato, ad Anzola Emilia. MARTEDÌ Simone si prepari, ci sarà da pedalare in salita, verso l' Appennino, a conoscere la carne di Zivieri (Monzuno), il pane del Forno Calzolari (Monghidoro) e il miele di Conapi (Monterenzio). E così via, con la Eurovo (Castel San Pietro) e i vini Cevico (Castel Bolognese), il riso Grandi di Pontelangorino (Ferrara), poi un lungo giro nel parmense e ancora nel bolognese, prima di puntare dritto alla Toscana. Primori ne è entusiasta: «Siamo andati a visitarle di persona, queste aziende, per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 23 settembre 2016 Pagina 29 < Segue Il Resto del Carlino Cronaca spiegare a chi verrà a trovarci che a Fico avranno spazio solo storie di passione e amore per il cibo mediterraneo, il nostro tesoro inestimabile». SIMONE ARMINIO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 23 settembre 2016 Pagina 28 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca PERSICETO UNA 'RETE' DI RESIDENTI DI TRE FRAZIONI SEGNALERÀ OGNI PROBLEMA RELATIVO ALLA SICUREZZA Forze dell' ordine e cittadini uniti nel progetto Controllo di vicinato S A N GIOVANNI I N PERSICETO H A PRESO il via a Persiceto, nella frazione de Le Budrie e nelle località Borgata Città e La Villa, il progetto Controllo di vicinato promosso dalla polizia municipale dell' Unione Terre d' Acqua e condiviso e sostenuto dal Comune. Il progetto ha l' obbiettivo di aumentare la sicurezza urbana e prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini in collaborazione con vigili, carabinieri e polizia. La partenza dell' iniziativa segue due incontri, che si sono tenuti nei mesi estivi e a cui hanno partecipato numerosi cittadini oltre agli agenti di polizia municipale e agli amministratori comunali. «Questo progetto spiegano il sindaco Lorenzo Pellegatti e l' assessore a Lavori pubblici e sicurezza Alessandra Aiello è stato molto apprezzato. Aumentare la sicurezza del territorio è uno dei nostri obbiettivi principali e riteniamo che il controllo di vicinato possa essere un valido strumento di prevenzione dei reati, utile anche per facilitare i rapporti di conoscenza tra vicini». Il progetto prevede la sorveglianza di un' area specifica del territorio attraverso un gruppo di residenti. Che, in diretto contatto tra loro e con la polizia municipale, segnala anomalie o possibili situazioni di pericolo. Pier Luigi Trombetta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 23 settembre 2016 Pagina 28 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca PERSICETO Oggi entra nel vivo la tradizionale Fiera d' autunno SAN GIOVANNI I N PERSICETO ENTRA nel vivo, a San Giovanni in Persiceto, la tradizionale Fiera d' autunno. Ieri il taglio del nastro, l' apertura degli stand e una sfilata di moda «Il programma della trentaseiesima edizione della Fiera d' Autunno spiega il sindaco Lorenzo Pellegatti sarà ricco di iniziative: da quelle più tradizionali e consolidate nel tempo agli appuntamenti inediti. Nel centro storico si alterneranno concerti, balli, mercati e tanto altro. Un' attenzione particolare sarà poi dedicata al mondo dell' associazionismo locale con la manifestazione SportivaMente: sport, scuola, paese con tante attività tutte da scoprire e sperimentare». Oggi, domani e domenica nel centro storico si terrà il mercatino dell' artigianato artistico. In piazza del Popolo alla sera si alterneranno diversi spettacoli musicali. Stasera alle 21 appuntamento con 'QueenMania', spettacolo tributo ai Queen. Domani alle 21.30 la 'Disco Fiera 2016', preceduto alle 18, nel teatro comunale, dal concorso di foto e video 'Trofeo Città di San Giovanni in Persiceto'. p.l.t. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 22 settembre 2016 Bologna2000 Politica locale Semplificazione amministrativa, al via un un progetto pilota di gestione del personale tra Città metropolitana e Unioni di Comuni Semplificazione amministrativa, al via un un progetto pilota di gestione del personale tra Città metropolitana e Unioni di Comuni 22 Set 2016 Condividi con WhatsApp Creare un ufficio metropolitano unico per la gestione amministrativa del personale. Per arrivare a questo obiettivo la Città metropolitana ha approvato, con atto del sindaco, un primo "tassello": una convenzione di collaborazione con l' Unione Terred' acqua (che associa cinque Comuni della pianura a nord di Bologna: Anzola, Calderara, Crevalcore, Sala, S. Giovanni in Persiceto e S. Agata). L' obiettivo è quello di avviare un percorso di carattere sperimentale insieme all' Unione per la gestione giuridica uniforme del rapporto di lavoro del personale dipendente, ottimizzando l' efficienza dei rispettivi uffici e servizi, secondo criteri di trasparenza, semplificazione e valorizzazione delle professionalità di dirigenti e dipendenti. La collaborazione avverrà su atti, procedimenti e provvedimenti specifici, preservando le singole responsabilità ed autonomie gestionali, in un' ottica di razionalizzazione delle risorse e condivisione degli strumenti gestionali. Dipendenti del Settore Programmazione e gestione risorse della Città metropolitana dialogheranno dai propri uffici, tramite una piattaforma informatica, con i colleghi dell' Unione per essere aggiornati sull' attività di gestione del personale e in particolare sull' attività giuridica. "Questo accordo sottolinea il consigliere con delega al Personale Marco Monesi rappresenta il primo tassello per giungere a quel traguardo a cui noi guardiamo che è la costituzione dell' Ufficio metropolitano per la gestione del personale, che a sua volta si inquadra nel progetto più ampio di servizi metropolitani che vogliamo costruire insieme alle Unioni e ai Comuni per migliorare l' efficienza degli enti locali e dare un senso organizzativo a quella che definiamo una città federata". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 23 settembre 2016 Pagina 10 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Ferrari & Marchetti Sorpresa Molinella Persiceto e Giardini volano ai quarti Bologna CALA il sipario sul secondo turno di Coppa Ferrari e Marchetti, a sette giorni dall' inizio dei campionati e con alcuni risultati, almeno sulla carta, sorprendenti. In Coppa Ferrari, il torneo riservato ai club di C Gold e Silver, fa rumore la vittoria di Molinella ai danni della Pontevecchio (7064): la squadra di coach Matteo Baiocchi, neopromossa in Silver, fa il bis contro un club di Gold dopo aver sbaragliato la scorsa settimana il parquet del Bologna Basket 2016. Sarà derby ai quarti di finale tra New Flying Balls e Salus: gli ozzanesi di coach Federico Grandi hanno costretto alla resa la Bsl San Lazzaro 5067, mentre gli uomini di c o a c h Gabriele 'Julius' Giuliani hanno staccano il biglietto grazie alla doppia doppia del neoacquisto Francesco Amoni (25 punti, 14 rimbalzi), mattatore nel 7286 sul campo di Granarolo. In Coppa Marchetti, torneo riservato alla serie D, passano ai quarti di finale Vis Persiceto, 7973 contro Altedo (i persicetani mettono a referto gli stessi punti della sfida vinta contro la Pallavicini), Francesco Francia, 6367 contro il Voltone (stessi punti realizzati contro la Pgs Welcome), e Giardini Margherita, 6658 nel derby contro l' Atletico Borgo. Ieri sera alle 21,30 il posticipo Party & Sport OzzanoGrifo Imola. g. g. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 23 settembre 2016 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Enti di area vasta. I tagli aggiuntivi già in calendario per il 2017 potrebbero servire per i bilanci in sofferenza Incognita da 1 miliardo su province e città Nel vorticoso giro dei numeri che circonda il cantiere della manovra è finora rimasta in ombra una cifra che rischia di creare più di un problema: si tratta dei 900 milioni di tagli aggiuntivi già messi in calendario per i conti 2017 delle Città metropolitane e delle Province, che però già oggi hanno bilanci sul filo del rasoio. La questione, prodotta dalla progressione dei tagli da 900 milioni all'anno (più altri 100 nei territori a Statuto speciale) stabilita dalla manovra 2015, è rispuntata ieri in commissione bicamerale sul federalismo fiscale, dove il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa ha detto che «nel 2017 sarà indispensabile mettere a regime» la situazione degli enti di area vasta «lavorando sugli strumenti finanziari necessari per garantire i servizi a cui sono deputate». L'obiettivo è chiaro, ma la sua traduzione in numeri non è semplice, tanto più in un quadro d i finanza pubblica stretto fra la crescita più lenta del previsto e l' obiettivo di riduzione del deficit. Le cifre di partenza sono quelle fornite dal governo nella conferenza StatoCittà di giugno: già quest' anno alle Province mancano 123 milioni di euro per finanziare tutte le spese «incomprimibili» (in pratica stipendi e mutui) mentre le Città metropolitane sono state puntellate azzerando i tagli aggiuntivi. Per il 2016 il problema è stato tamponato, come ricostruito dallo stesso Bressa in commissione, «grazie all'erogazione di fondi aggiuntivi per la gestione dei 130mila chilometri di strade provinciali e degli oltre 5mila istituti di scuola superiore». In tutto, per azzerare i tagli aggiuntivi 2016 alle Città metropolitane e attenuare quelli delle Province sono stati messi sul piatto oltre 500 milioni, ma quest' anno si replica da una base ancora più bassa: e, numeri ufficiali alla mano, senza (costosi) interventi aggiuntivi chiudere i bilanci rischia di diventare impossibile. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 23 settembre 2016 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione FOCUS. IN ARRIVO ECOBONUS IN CHIAVE ANTISISMICA Renzi: rispettiamo le regole ma su sisma e migranti fuori dal patto c' è consenso ROMA Nel pacchetto fiscale della prossima legge di Bilancio potrebbe rientrare anche l' Iri, l' imposta sul reddito individuale delle piccole imprese prevista dalla delega fiscale ma finora mai introdotta davvero. A citarla ieri è stato il premier Matteo Renzi, parlando della manovra economica a Otto e Mezzo su La7. Il taglio Irpef torna in calendario «per il 2018», in linea con le indicazioni offerte nelle settimane scorse dal ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan, ma il premier conferma l' obiettivo dichiarato del Governo sui tagli fiscali. L' anno prossimo, elenca Renzi, «vanno giù l' Ires, l' Iri sulle piccole imprese (l' aliquota sarà la stessa dell' Ires, ndr), confermiamo gli 80 euro e l' impegno che non si paga più la tassa sulla casa». Tra le opzioni allo studio, poi, restano in prima fila i nuovi ecobonus, di cui si studia una proroga più lunga rispetto alla solita replica annuale e una spinta ulteriore in chiave antisismica, e la conferma "rafforzata" del superammortamento, al centro anche del piano Industria 4.0 (si vedano i servizi a pagina 8 e 9). «Vediamo se riusciamo a dare un aiuto a chi investe, magari nel suo albergo o azienda con uno sconto fiscale a chi crea occupazione, non si mette in tasca i soldi ma li mette in azienda». Gli spazi d' azione dipendono dall' incrocio fra la disciplina europea di bilancio e la crescita italiana. Sul primo punto, Renzi si dice fiducioso sul «consenso nell' Unione europea» sul fatto che «tutto ciò che servirà per immigrazione e scuole è prioritario, quindi sarà fuori dal patto di stabilità». Sul piano più generale, il presidente del Consiglio chiarisce che «noi rispetteremo le regole ma le regole ci dicono che in presenza di eventi eccezionali si può utilizzare un margine diverso». L' altro versante è rappresentato dalla crescita italiana, che sarà fotografata con colori meno vivaci del previsto nella nota di aggiornamento al Def in arrivo all' inizio della prossima settimana: «Il Pil dell' anno prossimo sostiene Renzi andrà meglio del 2016, che è andato meglio del 2015, che era andato meglio del 2014»: una formula, quella utilizzata da Renzi, per ribadire la "progressione" del Pil, che sembra confermare l' ipotesi di una crescita allo 0,9% nella nota di aggiornamento (un decimale in più rispetto al 2015), mentre la previsione del 2017 potrebbe attestarsi all' 1,11,2 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 23 settembre 2016 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Cantiere manovra. Ultime limature alla Nota di revisione del quadro macroeconomico, lunedì o martedì il varo Stretta finale sull' aggiornamento del Def Spending, da acquisti Pa 1,61,8 miliardi MARCO ROGARI Roma Circa 11,2 miliardi nel 2017. Che diventano di fatto 1,61,8 miliardi grazie all' extradote di 600 milioni del 2016. Sarà questo il contributo del capitolo "acquisti Pa" alla "fase tre" della spending review che confluirà nella prossima legge di bilancio. A meno di sorprese dell' ultima ora, il cosiddetto modello Consip garantirà per il prossimo anno risparmi diretti per oltre un miliardo (il grosso arriverà dalla razionalizzazione degli acquisti "sanitari") che andranno ad aggiungersi agli ulteriori 600 milioni recuperati nel corso di quest' anno dalla società del Mef rispetto all' obiettivo di un miliardo di euro collegato alle misure inserite nell' ultima legge di Stabilità. Un' extradote che era stata considerata molto probabile già nei mesi scorsi dall' ad di Consip, Luigi Marroni. Quasi 2 miliardi, dunque, che dovrebbero rappresentare circa la metà delle nuova spending review da 3,55 miliardi che rappresenta uno dei punti fermi della prossima manovra. La legge di bilancio nascerà sulla base della revisione del quadro macroeconomico attesa con la Nota di aggiornamento del Def (NaDef) che sarà varata tra lunedì e (più probabilmente) martedì della prossima settimana (2627 settembre). Il documento è sostanzialmente pronto: circa 80 cartelle con il nuovo quadro programmatico e tendenziale propedeutico alla legge di bilancio da varare entro il 20 ottobre. Ancora da affinare è soprattutto la stima dell' indebitamento della Pa per il 2017 dalla quale dipende l' ulteriore deficit da utilizzare per la manovra, anche alla luce della revisione al ribasso della crescita che dall' 1,2% previsto dal Def della scorsa primavera è destinata a scendere a quota 0,80,9 per cento. Anche il Pil 2017 dovrebbe essere rivisto al ribasso dall' 1,4% a una stima compresa tra l' 1% e l' 1,2 per cento. Quanto al deficit, il 2016 dovrebbe chiudere a quota 2,4% mentre la previsione per il 2017 dovrebbe oscillare tra il 2,32,4 per cento. Con una forbice non troppo larga tra "programmatico" e "tendenziale" che dovrebbe comunque assicurare un nuovo spazio di almeno 68 miliardi, anche perché saranno scorporate le spese per l' emergenza migranti e postterremoto nelle aree colpite dal sisma di agosto che il Governo considera svincolabili dal Patto di stabilità europeo. La Nadef potrebbe contenere entrambi gli scenari (con e senza "scoroporo" dal deficit delle voci su migranti e terremoto). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 9 23 settembre 2016 Pagina 5 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione In tutto gli spazi complessivi di flessibilità che l' esecutivo conterebbe di utilizzare, tra quelli già concordati in primavera e i nuovi margini su cui è in atto il confronto con la Ue, dovrebbero essere compresi tra 12 e 15 miliardi, metà dei quali verrebbe utilizzato per disinnescare delle clausole di salvaguardia fiscali da oltre 15 miliardi (le altre risorse necessarie arriverebbero da spending e recupero evasione). Ed è proprio su questo punto che si sta cercando un compromesso. Ieri il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha ricordato che il Governo italiano ha già ottenuto 19 miliardi di flessibilità. Allo spazio di deficit utilizzabile si sommeranno le risorse che il Governo recupererà autonomamente (8 9 miliardi), almeno metà dell quali arriverebbero dalla "spending". Ma anche il fronte dei tagli resta caldo. Il ministro Roberta Pinotti, ha fatto sapere che non c' è più spazio per ulteriori tagli alla Difesa. E anche il ministro Beatrice Lorenzin ha difeso l' aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario nazionale previsto dal Def della scorsa primavera. Dalla definizione della Nadef dipende anche l' entità della dote per il pacchetto pensioni imperniato sull'Ape. Il Governo incontrerà i sindacati per il round decisivo il 27 settembre. Nelle ultime ore è spuntata l' ipotesi di chiudere il tavolo con un verbale d' incontro che consenta di registrare le singole posizioni sui diversi capitoli senza ricorrere a un vero e proprio protocollo d' intesa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 23 settembre 2016 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Casa Italia, parte la cabina di regia Il premier spinge per portare fuorideficit non solo la ricostruzione ma anche la prevenzione ROMA Decolla la cabina di regia di Casa Italia e arriva anche la delimitazione del cratere dei comuni colpiti dal sisma del 24 agosto. I tecnici della Protezione civile hanno lavorato fino alla tarda serata di ieri per chiudere la delibera del dipartimento della Protezione Civile che vedrà un passaggio nel Consiglio dei ministri che, salvo slittamenti dell' ultim' ora, sarà convocato oggi pomeriggio e che sarà il punto fermo per individuare danni, costi e indennizzi. Casa Italia. La prima pietra della struttura destinata a diventare il dipartimento della Prevenzione è il Dpcm che è ormai pronto e che, salvo imprevisti, potrebbe essere perfezionato oggi. A capo della struttura si conferma Giovanni Azzone, il rettore del Politecnico di Milano che il premier ha scelto per guidare il vasto tema della prevenzione a 360 gradi: dall' ottimizzazione dei fondi alla selezione delle priorità, dalla formazione alle linee guida applicative. La cabina di regia di Casa Italia ha un nocciolo che si articola intorno a tre pilastri. Il primo consiste nella struttura di prevenzione contro il dissesto idrogeologico che già opera a Palazzo Chigi. Poi c' è una nuova struttura dedicata alla prevenzione del rischio sismico che ingloberà le funzioni dell' esistente cabina di Palazzo Chigi sull' edilizia scolastica. Il terzo pilastro è quello dell' efficienza energetica e dei meccanismi di incentivazione applicati al patrimonio pubblico e privato. Azzone lavorerà anche con la consulenza "pregiata" dell' architetto e senatore a vita Renzo Piano. Una delle idee alle quali si sta lavorando consiste nella definizione di interventitipo di prevenzione antisismica su edifici esistenti: un modo per guidare il lavoro di tecnici della Pa, committenti e professionisti. Decreto terremoto. Serve invece ancora tempo per definire le misure urgenti legate alla ricostruzione delle zone colpite dal sisma del 24 agosto. Nel consiglio dei ministri di oggi, non sarà presentato il decreto legge sulla ricostruzione, che richiede ancora del tempo e che potrebbe andare nel Cdm di venerdì prossimo. Stamattina, invece, il premier Matteo Renzi, farà il bilancio della situazione nelle aree colpite e illustrerà le misure di sostegno sia per la fase transitoria, sia per la successiva ricostruzione. Con Renzi ci saranno il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, e tutti i governatori delle quattro regioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 23 settembre 2016 Pagina 6 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione Tra le altre cose, Renzi ha ribadito ieri che i fondi da destinare alla ricostruzione postterremoto non saranno conteggiati da Bruxelles nel deficit. Ci sarebbe già l' accordo con la commissione Ue. Ora il premier proverà a far rientrare in queste spese fuorideficit anche quelle per la prevenzione del programma Casa Italia. Il perimetro dei danni, intanto si va consolidando (si veda grafico). Il 19 settembre è arrivato il via libera agli appalti per la fase temporanea, cioè i moduli abitativi destinati alle famiglie senza casa, in cui abitare in attesa della vera e propria ricostruzione, affidata al commissario Errani. Saranno le Regioni a fare le gare per le urbanizzazioni, cioè per la preparazione del sito. E saranno sempre le regioni a commissionare i moduli abitativi necessari, utilizzando l' apposita convenzione Consip già attivata. Il ruolo di soggetto attuatore è stato attribuito alle quattro Regioni proprio il 19 settembre scorso dalla Protezione civile. Anche le aree sono già state individuate. Investimenti Fs e Anas. Prosegue il lavoro anche sulle misure che mirano a sbloccare investimenti di Fs e Anas "reindirizzando" alcune risorse. C' è però un primo punto fermo: è la destinazione di 800 milioni di euro destinati alla SalernoReggio Calabria dati all' Anas per chiudere una serie di contenziosi. Più in generale, l' obiettivo è quello di recuperare risorse immediatamente spendibili per finanziare interventi che erano stati messi a punto nei mesi scorsi nell' ambito di quello che avrebbe dovuto essere il provvedimento "finanza per la crescita" poi rimasto a livello di progetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA. MASSIMO FRONTERA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 23 settembre 2016 Pagina 46 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Quando la regola è sulla carta In Sicilia senza bilancio due Comuni su tre L' autunno è appena iniziato, e fra poco sarà tempo di tirare le somme anche sul 2016: ma p e r 2 5 0 Comuni siciliani, cioè il 64% dei municipi dell' Isola, è ancora difficile «prevedere» la propria situazione di bilancio. Il termine per approvare i preventivi, fissato dopo il solito tira e molla sulle proroghe, quest' anno è scaduto il 30 di aprile. Nell' Italia a statuto ordinario l' assenza di un rinvio ulteriore ha preoccupato parecchio le amministrazioni locali, che sono corse ai ripari approvando più o meno in fretta i loro bilanci. In Sicilia, invece, l' assenza di quello che a tutti gli effetti è il documento più importante dell' anno nella vita di un Comune non sembra aver scaldato troppo gli animi, visto che a settembre inoltrato il bilancio è chiuso in una minoranza di enti. Insieme all' ansia, del resto, fino a ieri in Sicilia è mancato anche il rischio concreto di arrivare al commissariamento: lo dimostra, per esempio, il caso di Messina che quest' anno ha approvato sì un preventivo, ma del 2015 (il consuntivo dell' anno scorso invece non c' è ancora). Il quadro cambia con la legge regionale 17 del 2016, che come spiega una circolare diffusa qualche giorno fa dall' assessorato delle Autonomie locali, fa decadere sindaco, giunta e consiglio nei Comuni senza bilancio. La nuova regola scatena la rivolta dei sindaci dell' Isola, che promettono «ogni iniziativa legale» possibile per salvare il posto ai sindaci senza bilancio. Resta da capire se questa "linea del rigore" colpirà la Regione anche in fatto di sblocco dei fondi locali, dai quali dipende larga parte della vita comunale nell'«autonomia» siciliana. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 23 settembre 2016 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Zone franche dell' Emilia, benefit ampi Agevolazioni per le microimprese localizzate nelle zone franche urbane dell' Emilia Romagna a maglie larghe. Nessun obbligo di contabilità separata, ma necessità di poter ricostruire il reddito agevolabile in caso di eventuali controlli fiscali. La verifica della soglia reddituale del 2014 per poter accedere ai benefici, pari a 80 mila euro, deve essere svolta solo con riferimento al reddito di impresa e non considerando anche ulteriori tipologie di proventi (da fabbricati, diversi ecc.): il valore di riferimento è perciò l' ammontare indicato nel quadro RF e nel quadro RG di Unico 2015 dalle imprese i n d i v i d u a l i e d a l l e società d i p e r s o n e (rispettivamente in contabilità ordinaria e semplificata), mentre per le società di capitali conta il quadro RF. Questi alcuni dei chiarimenti forniti ieri dall' Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 78/E del 2016, che affronta con una serie di domande e risposte alcuni dubbi operativi in merito agli aiuti fiscali concessi alle imprese localizzate nelle Zfu emiliane. La legge n. 125/2015, infatti, ha istituito la zona franca nell' intero territorio colpito dall' alluvione del gennaio 2014 e nei comuni con zone rosse nei centri storici colpiti dal sisma del maggio 2012. Gli aiuti, istituiti dalla Finanziaria 2007, consistono nell' esenzione Irpef/Ires per i redditi fino a 100 mila euro, come pure in esoneri ai fini Irap e Imu. Per i soggetti «solari» le agevolazioni operano per gli anni 2015 e 2016 e le domande dovevano essere presentate entro lo scorso 31 marzo. Tra le incertezze applicative risolte dall' amministrazione c' è anche il tema del coordinamento tra gli incentivi Zfu e gli altri regimi agevolati eventualmente adottati dalle imprese. Sia i soggetti che beneficiavano del «forfettino» del 5% previsto dal dl n. 98/2011 sia quelli che si avvalevano del regime per le nuove iniziative produttive (legge n. 388/2000) possono comunque accedere agli sgravi, a patto di rinunciare al vecchio sistema sostitutivo. VALERIO STROPPA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 23 settembre 2016 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Bressa: in arrivo la legge su unioni e fusioni «Abbiamo pronta da un po' di mesi un' ipotesi di legge per favorire le unioni e le fusioni dei comuni», nel contempo bisogna mettere a regime il sistema economico delle vecchie province, «lavorando su strumenti finanziari per garantire servizi». Lo ha sottolineato il sottosegretario agli affari regionali e autonomie, Gianclaudio Bressa, in Commissione parlamentare per l' attuazione del federalismo fiscale nel corso di un' audizione sulla finanza delle province. «È iniziato in questi giorni», ha spiegato Bressa, «il confronto istituzionale con i comuni e le aree vaste, e il dialogo continuerà anche nelle prossime settimane in vista della legge di Stabilità, ma è del tutto evidente che dopo le annate decisamente straordinarie del 2015 e del 2016, per il 2017 sarà indispensabile mettere il sistema delle vecchie province a regime, lavorando sugli strumenti finanziari necessari per garantire i servizi a cui sono deputate». In ogni caso Bressa ha sottolineato come per il 2016 la situazione del comparto province sia «di sostanziale equilibrio da un punto di vista delle entrate e delle uscite». Tutto questo grazie al decreto legge enti locali (dl 113/2016) che ha consentito di sostenere il taglio di 900 mila euro previsto per l' anno in corso, grazie all' erogazione di fondi aggiuntivi per la gestione dei 130 mila km di strade provinciali e degli oltre 5 mila istituti superiori. Inoltre, per far fronte ai fabbisogni è stata determinata una spesa «efficientata» di 2,4 miliardi necessari per garantire l' adempimento delle funzioni fondamentali. «Ora però è necessario creare automatismi che stabilizzino la vita di questi enti», ha auspicato il sottosegretario, «soprattutto rispetto all' esito, che auspico positivo, del referendum confermativo. In caso di vittoria del sì infatti il tema delle attuali fonti di finanziamento delle province (Rc auto, Ipt, Tefa) rimane un problema aperto e da risolvere». Bressa ha infine ammesso che la legge Delrio ha bisogno di un intervento di manutenzione legislativa «da incentrare soprattutto sulla governance delle province, sulla necessità di depoliticizzare le elezioni degli organi di governo, mettendo la governance nelle mani dei sindaci, e di responsabilizzarli non solo rispetto alle materie gestite, ma anche rispetto alla possibilità di variare le dimensioni dell' area vasta». «Per questo il criterio dell' unione di comuni, a cui si lavora con una legge che sarà pronta dopo il referendum, costituirà strumento di grande utilità nella futura governance degli assetti territoriali», ha concluso il sottosegretario. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 23 settembre 2016 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Entra in vigore oggi il T.u. sulle partecipate FRANCESCO CERISANO Entra in vigore oggi, 23 settembre, il Testo unico in materia di partecipate ( d l g s 1 7 5 / 2 0 1 6 ) . E i n i z i a a decorrere la tabella di marcia delle scadenze c h e g l i enti locali e l e società dovranno rispettare per adeguarsi al decreto. Entro il 23 marzo 2017 (sei mesi dall' entrata in vigore) dovrà essere approvata la delibera consiliare di revisione straordinaria delle partecipazioni d e t e n u t e d a g l i enti locali. Adempimento, questo, obbligatorio anche in assenza di partecipazioni. A ricordarlo è l' Anci c h e proprio in vista dell' entrata in vigore del T.u. ha predisposto un manuale operativo, integralmente scaricabile sul sito internet www.anci.it, al fine di offrire ai comuni u n primo quadro di analisi e orientamento. Nel testo del manuale, oltre alle note di lettura delle singole disposizioni del provvedimento, tutti i soggetti interessati possono trovare un pratico scadenzario dei vari adempimenti a carico dei comuni e degli amministratori delle società partecipate nonché un facsimile di deliberazione d e l consiglio comunale p e r i l piano di razionalizzazione previsto dall'articolo 24 del dlgs. L'alienazione delle partecipazioni non in regola con il T.u. dovrà essere completata entro il 23 marzo 2018 (un anno dall'approvazione della delibera di revisione straordinaria), mentre a decorrere dal 2018 scatterà la razionalizzazione periodica che gli enti dovranno compiere con cadenza annuale. Molti gli adempimenti anche a carico delle società. Entro il 23 marzo 2017 le società dovranno adeguarsi alle disposizioni del Testo unico e in particolare a quelle concernenti: il divieto dei dipendenti d e l l ' ente controllante di essere amministratori e la onnicomprensività della retribuzione dei dipendenti d e l l e società controllanti che siano anche amministratori delle controllate. Sempre entro il 23 marzo 2017 dovrà essere completata la ricognizione del personale in servizio per individuare eventuali eccedenze. L' elenco del personale in eccesso dovrà essere trasmesso alle regioni a cui spetterà gestire le procedure di mobilità. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 23 settembre 2016 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Nelle prime bozze di legge di bilancio non c' è traccia dei 2 miliardi promessi dal governo Fondo vincolato in cerca di soldi Dubbi sulle risorse per garantire gli investimenti locali Fondo pluriennale vincolato ancora in cerca di coperture. Al momento, nelle bozze di legge di bilancio 2017 mancano le attese risorse che servono a garantire la copertura degli investimenti degli enti territoriali già finanziati ma che saranno realizzati nei prossimi anni. Quasi pronto, invece, il dpcm per disciplinare le intese regionali e nazionali che dovranno redistribuire i margini per il ricorso al debito e per l' utilizzo degli avanzi di amministrazione e che scatteranno solo per chi intende sforare il proprio obiettivo. Fondo pluriennale vincolato Per quanto concerne la prima questione, ricordiamo che la legge 164/2016 ha inserito un nuovo comma 1 bis nell' art. 9 della legge 243/2012, che recita: «Per gli anni 20172019, con la legge di bilancio, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica e su base triennale, è prevista l' introduzione del fondo pluriennale vincolato, di entrata e di spesa». La questione è solo apparentemente tecnica, ma in realtà riguarda la possibilità di portare a compimento opere già finanziate e avviate, ma che si concluderanno nei prossimi anni. Quest' estate, il governo aveva garantito che, con la manovra autunnale, sarebbero stati stanziati gli stessi fondi che l' ultima legge di stabilità ha messo a disposizione per il 2016, ossia circa 660 milioni annui, creando un tesoretto che vale quasi 2 miliardi fino al 2019. Tuttavia, nelle prime bozze circolate fra gli sherpa (e che ItaliaOggi ha potuto esaminare) questi soldi non ci sono. Potrebbe essere solo una questione temporanea, in attesa di una verifica complessiva delle esigenze di spesa e di messa a punto delle relative coperture. Però, per sindaci e governatori, è un campanello di allarme da non sottovalutare. Intese regionali I tavoli tecnici stanno anche esaminando la bozza di dpcm attuativo dell' art. 10 della legge n. 243, che disciplina le intese regionali e nazionali per l' ottimizzazione dei margini di utilizzo delle leve di finanziamento delle spese in conto capitale, ossia avanzo e debito. Qui, invece, il chiarimento atteso e anticipato dal governo c' è: all' art. 1, comma 3, della bozza si legge, infatti, che «restano ferme le operazioni di investimento dei singoli enti territoriali effettuate attraverso il ricorso all' indebitamento e l' utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti, nel rispetto del proprio saldo di cui al Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 23 settembre 2016 Pagina 37 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione comma 1, dell' articolo 9, della legge 24 dicembre 2012, n. 243; le predette operazioni non costituiscono oggetto del presente decreto». Ciò significa che le intese serviranno solo per chi ha bisogno di sforare e chiede l' aiuto di altri enti, secondo la logica del vecchio Patto orizzontale. Viene anche precisato che nel saldo non entrerà neppure il fondo crediti di dubbia esigibilità e gli altri fondi, purché non finanziati da avanzo. LUCA PACE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 23 settembre 2016 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione cds Espropri, valutazioni comparate L' adozione del provvedimento acquisitivo presuppone una valutazione comparata degli interessi in conflitto, qualitativamente diversa da quella tipicamente effettuata nel normale procedimento espropriativo. È quanto sottolineato dai giudici della IV sezione del Consiglio di stato con la sentenza n. 3905 dello scorso 19 settembre. Secondo i supremi giudici amministrativi la mancanza di ragionevoli alternative all' adozione del provvedimento acquisitivo va intesa in senso pregnante, in stretta correlazione con le eccezionali ragioni di interesse pubblico richiamate dalla disposizione in esame, da considerare in comparazione con gli interessi del privato proprietario. L' adozione dell' atto acquisitivo è consentita esclusivamente allorché costituisca l' extrema ratio per la soddisfazione di «attuali ed eccezionali ragioni di interesse pubblico», come recita lo stesso art. 42bis del T.u. delle espropriazioni. Inoltre, l' art. 42bis T.u. espropri, hanno osservato i giudici di palazzo Spada, prevede che sia l' amministrazione, prima che si formi il giudicato restitutorio, ad adottare il provvedimento di «acquisizione sanante», il quale deve essere «specificamente motivato in riferimento alle attuali ed eccezionali ragioni di interesse pubblico che ne giustificano l' emanazione, valutate comparativamente con i contrapposti interessi privati ed evidenziando l' assenza di ragionevoli alternative alla sua adozione». Pertanto solo nel caso in cui siano state escluse, all' esito di una effettiva comparazione con i contrapposti interessi privati, altre opzioni e non sia ragionevolmente possibile la restituzione del bene al privato, sia essa totale o parziale, previa riduzione in pristino. © Riproduzione riservata. ANGELO COSTA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 23 settembre 2016 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione La Corte conti interviene a gamba tesa nei confronti della sentenza del tribunale di Milano Diritti di rogito, cortocircuito Spettano o no ai segretari di fascia A e B? Giudici divisi Cortocircuito tra Corte dei conti e giudice del lavoro sulla questione relativa alla compartecipazione dei segretari comunali a i diritti di rogito. La magistratura contabile, attraverso il parere della sezione regionale di controllo per l' Emilia Romagna 15 settembre 2016, n. 75, interviene a gamba tesa nei confronti della sentenza del tribunale di Milano in veste di giudice del lavoro 18/05/2016 n. 1539/2016. La decisione del giudice del lavoro, come noto, critica apertamente le indicazioni fornite dalla sezione autonomie con la deliberazione 24 giugno 2015, n.21/Sezaut/2015/Qmig, secondo la quale non spettano i diritti di rogito ai segretari di fascia A e B, pur se incaricati in sedi di segreteria di comuni privi di dirigenti. Secondo il tribunale di Milano una simile interpretazione, che comporta ovviamente la conseguenza di considerare non legittimo il riconoscimento dei diritti di rogito ai segretari di fascia A e B, qualunque sia la sede presso la quale svolgano la loro attività, «finisce per restringere il campo di applicazione della norma compiendo un' operazione di chirurgia giuridica non consentito nemmeno in nome della res pubblica». Il tribunale di Milano conclude che «la letterale applicazione della norma che, nella sua chiarezza non necessita di alcuna interpretazione», tanto da portarlo a decidere per la spettanza dei diritti di rogito al segretario di fascia A o B che operi in sedi privi di dirigenti. La sezione Emilia Romagna replica, ripercorrendo i «lavori preparatori» dell' articolo 10 del dl 90/2014, 114/2014, dai quali la magistratura contabile evince, invece, la distinzione tra la posizione dei segretari di fascia A e B, assimilati alla dirigenza, che anche grazie al galleggiamento dispongono di un trattamento economico non previsto per i segretari di fascia C, per i quali solo sarebbe prevista la percezione dei diritti di rogito, comunque nell' ottica del contenimento della spesa pubblica. La delibera della sezione conclude, pertanto, seccamente: «Per le ragioni esposte nella parte di merito, l' interpretazione della norma data dal tribunale di Milano nella sentenza di primo grado non appare convincente e la sezione ritiene di confermare l' orientamento esplicitato secondo i principi stabiliti in sede nomofilattica dalla sezione delle autonomie». Che l' interpretazione delle norme sia opera difficoltosa e delicata è fatto noto. Ed è anche espressamente previsto che orientamenti giurisprudenziali possano modificarsi, così come anche Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 20 23 settembre 2016 Pagina 38 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione decisioni e sentenze sono esposte a radicali revisioni tra primo grado e appello. Nel caso di specie, tuttavia, il contrasto assume elementi particolarmente stucchevoli e delicati. Infatti, non si tratta di un contrasto interpretativo normale. Il tribunale di Milano si è espresso mediante la vera e propria «iuris dictio», con una sentenza vertente in tema di diritto soggettivo connesso al rapporto di lavoro. La magistratura contabile, invece, affronta il tema sicuramente esercitando i poteri giurisdizionali ad essa attribuiti dalla Costituzione, ma attraverso atti che hanno veste, ruolo e funzione di pareri, non sentenze. Sembra piuttosto strano che una medesima questione possa suscitare un botta e risposta tra giurisdizioni differenti e poteri giurisdizionali molti diversi, dei quali quello connesso all' espressione di pareri appare ovviamente recessivo. Soprattutto, l' ordinamento deve al più presto essere razionalizzato: una medesima questione risolta in un certo modo con sentenza facente stato da parte del giudice del lavoro non può prestarsi ad essere eventualmente letta dalla giurisdizione contabile (in sede giurisdizionale per responsabilità erariale) in senso diametralmente opposto, eventualmente basandosi sulle indicazioni delle sezioni di controllo. Né l' operato delle amministrazioni locali può ammettersi che resti paralizzato, stretto a tenaglia dalle opposte opinioni delle due giurisdizioni, il cui unico effetto sarebbe, per altro, solo quello di scatenare ulteriormente il contenzioso già in atto, con buona pace dei risparmi per le finanze pubbliche che la riforma sui diritti di rogito del 2014 avrebbe inteso ottenere. © Riproduzione riservata. LUIGI OLIVERI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 23 settembre 2016 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione È il principio affermato dal tribunale Ue nella decisione sul recupero dell' Ici Non profit, l' esenzione parziale Imu non costituisce un aiuto di stato L' esenzione parziale Imu per gli enti non profit e il pagamento proporzionale rapportato all' utilizzo dell' immobile per le attività commerciali non costituiscono aiuti di Stato. Inoltre, gli enti non traggono alcun vantaggio per la loro attività commerciale rispetto alle imprese commerciali per il fatto che fruiscono dell' esonero parziale dal pagamento dell' imposta. Così si è espresso il tribunale dell' Unione europea con le due sentenze emanate il 15 settembre scorso, con le quali ha respinto i ricorsi presentati contro la decisione della Commissione Ue, escludendo il recupero dell' Ici per le rate arretrate non pagate dagli enti ecclesiastici (si veda ItaliaOggi del 16 settembre 2016) In primo luogo, rilevano i giudici europei, la normativa Imu «si applica solamente a enti che non possono essere considerati imprese ai fini dell' applicazione del diritto dell' Unione». Infatti, non fruiscono dei benefici fiscali «le attività che, per loro natura, si pongono in concorrenza con quelle di altri operatori del mercato che perseguono uno scopo di lucro». Del resto, per il tribunale dell' Unione, «la legislazione italiana precisa che, in caso di utilizzazione promiscua di un immobile, è necessario calcolare il rapporto proporzionale dell' uso commerciale dell' immobile e applicare l' Imu alle sole attività economiche». Il fatto, poi, che un ente non commerciale abbia diritto all' esenzione parziale per una frazione dell' immobile, perché svolge al contempo attività economiche e non economiche, «non gli attribuisce alcun vantaggio quando esso esercita un' attività economica in quanto impresa». Mentre per l' esenzione Ici l' immobile doveva avere una destinazione esclusiva, la disciplina Imu, che si applica anche alla Tasi, dà diritto all' esenzione anche qualora l' unità immobiliare abbia un' utilizzazione mista. L' agevolazione si applica solo sulla parte nella quale si svolge l' attività non commerciale, sempre che sia identificabile. La parte dell' immobile dotata di autonomia funzionale e reddituale permanente deve essere iscritta in catasto e la rendita produce effetti a partire dal 1° gennaio 2013. Nel caso in cui non sia possibile accatastarla autonomamente, l' agevolazione spetta in proporzione all' utilizzazione non commerciale Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22 23 settembre 2016 Pagina 38 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione dell' immobile che deve risultare da apposita dichiarazione. Anche se è oltremodo difficoltoso individuare all' interno di uno stesso immobile, con un' unica rendita, la parte destinata a attività commerciali. Quindi nei casi in cui non possa essere frazionato, perché non è possibile individuare una parte che abbia autonomia funzionale e reddituale, è demandato al contribuente il compito di fissarne le proporzioni e certificare quale sia quella destinata a attività non commerciali. Per l' esenzione parziale contano la superficie e il numero dei soggetti che utilizzano le unità immobiliari per attività miste, commerciali e non commerciali. In particolare, è necessario fare riferimento allo spazio, al numero dei soggetti nei confronti dei quali vengono svolte le attività con modalità commerciali o non commerciali e al tempo durante il quale l' immobile è destinato a un determinato uso. Se viene svolta un' attività diversa da quelle elencate dalla norma solo per un periodo dell' anno, per calcolare il tributo occorre conteggiare i giorni durante i quali l' immobile ha questa destinazione. Va posto in rilevo, però, che le disposizioni sull' Imu non sono applicabili anche all' Ici per l' esenzione degli immobili posseduti dagli enti non commerciali. L' evoluzione della norma che riconosce l' agevolazione per una parte dell' immobile non può avere effetti retroattivi. Lo ha stabilito la Corte di cassazione (sentenza 4342/2015), che ha respinto al mittente l' istanza di esonero parziale per la vecchia imposta comunale relativamente a un immobile destinato a attività sanitaria. Per i giudici di legittimità l' esenzione Ici era limitata all' ipotesi in cui gli immobili fossero destinati totalmente allo svolgimento di una delle attività elencate dalla norma in forma non commerciale. L' esenzione Imu e Tasi, invece, spetta se sugli immobili vengono svolte attività didattiche, ricreative, sportive, assistenziali, culturali e via dicendo con modalità non commerciali, anche qualora l' unità immobiliare abbia un' utilizzazione mista. © Riproduzione riservata. SERGIO TROVATO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 23 settembre 2016 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione La tesi della Corte conti e la lettura restrittiva di palazzo Vidoni creano ansia negli enti Comuni, mobilità pigliatutto Tutto il budget assunzionale per assorbire gli esuberi I comuni avrebbero dovuto destinare l' intero budget assunzionale 2015 e 2016 all' assorbimento dei lavoratori in esubero delle province ( e d e l l a C r o c e R o s s a ) e n o n solamente un parte di esso. Il chiarimento arriva dalla Corte dei conti Puglia, ma è del tutto intempestivo, visto che i giochi sono ormai quasi ovunque chiusi. E la forzatura della Funzione pubblica, che considera ancora congelate le risorse inserite nella piattaforma anche nelle regioni in cui si è completata la ricollocazione, rischia di creare inaccettabili d i s p a r i t à d i t r a t t a m e n t o . M a l ' Anci tranquillizza: il problema dovrebbe risolversi nel giro di qualche settimana. Tutto nasce dalla legge Delrio, per molti versi rivelatasi un fiasco, specie se non dovesse passare il referendum costituzionale. Essa ha messo a dieta le province, sottraendo loro funzioni e relativo personale. I lavoratori in eccedenza non collocabili a riposo sono stati destinati a comuni e regioni, che a tal fine si sono visti imporre un blocco alle altre nuove assunzioni, fatta eccezione per i soli vincitori di concorso. Più precisamente, a essere vincolate sono state le capacità assunzionali 2015 e 2016, derivanti dalle cessazioni 2014 e 2015. Il dubbio era se tale capacità dovesse essere automaticamente e integralmente destinata alla ricollocazione del personale dichiarato soprannumerario, oppure se dovesse esserlo nei limiti delle risorse che ciascun ente, nella propria autonomia, avesse stabilito di destinare alle assunzioni, come rilevabili dalla programmazione triennale del fabbisogno di personale: in questo secondo caso, se l' ente non aveva programmato assunzioni, non sarebbe stato tenuto ad assorbire nel proprio organico nessuna nuova unità. La sezione regionale di controllo pugliese, nella recente deliberazione n. 142/2016/Par. ha sposato la prima tesi. Peccato che, come detto, nel frattempo i buoi siano già usciti tutti dalla stalla. La realtà è che molti comuni si sono furbescamente rifatti alla seconda lettura e oggi si trovano ad avere ancora dei margini per assumere. Per le altre amministrazioni, invece, al danno si è aggiunta la beffa. Secondo la Funzione pubblica, infatti, anche nelle regioni in cui il blocco è stato o verrà rimosso a seguito del completamento per percorso di ricollocazione, le disponibilità già inserite nel portale continuano a essere congelate. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 24 23 settembre 2016 Pagina 39 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione Ciò pare, tuttavia, in aperto contrasto con la normativa, specie dopo che il comma 234 della legge di stabilità 2016 (legge 208/2015) ha espressamente previsto il ripristino delle ordinarie capacità assunzionali «nel momento in cui nel corrispondente ambito regionale è stato ricollocato il personale interessato» dalla mobilità. La lettura ministeriale pare, dunque, priva di fondamento e foriera di disparità di trattamento, finendo per penalizzare proprio chi è stato più ligio. Ma dall' Anci arriva un messaggio rassicurante: quello della Funzione pubblica è un atteggiamento di prudenza, visto che è stato autorizzato lo sblocco anche in alcune regioni in cui ancora ci sono poche unità di personale non ricollocate. Per cui l' indicazione è di dare per buono lo sblocco del turnover, che dovrebbe essere confermato nelle prossime settimane. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 23 settembre 2016 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione proposta di anci piemonte per correggere le storture del sistema Spesa di personale, meglio la contabilità economica MARGHERITA RUBINO Misurare la spesa di personale degli enti locali e verificare il rispetto dei vincoli a cui essa è sottoposta dalla legge attraverso i dati della nuova contabilità economicopatrimoniale. È questa la proposta formulata dall' Anci Piemonte per correggere le storture dell' attuale sistema, che rischia di penalizzare gli enti sanzionandoli con il divieto assoluto di assumere anche quando l' incremento della spesa deriva dalla struttura della nuova contabilità. È principio consolidato, infatti, che la spesa da prendere in considerazione sia quella impegnata a rendiconto, l' unica che presenta carattere di certezza ed effettività. Tuttavia questa impostazione, ribadita anche di recente dalla Corte dei conti, non tiene conto degli effetti negativi che si producono nel nuovo sistema armonizzato a causa delle diverse modalità di registrazione dell' impegno secondo la regola della competenza potenziata. In base a quest' ultima, in tutti i casi in cui l' anno dell' impegno non coincide con quello di esigibilità, gravano su quest' ultimo le spese di competenza di anni precedenti non liquidate in quegli anni. Ciò determina un incremento della spesa impegnata nell' anno di esigibilità e, in conseguenza, un grave effetto distorsivo: quanto impegnato in tale esercizio non rappresenta affatto la spesa effettivamente sostenuta per il personale in quel periodo. Il fenomeno si verifica in molteplici casi: a titolo esemplificativo: riaccertamento della spesa che non si riesce a liquidare nell' anno, rinnovi contrattuali per la parte degli arretrati in quanto anch' essi si devono impegnare nell' anno di sottoscrizione del Contratto collettivo nazionale di lavoro, quota del fondo risorse decentrate da erogare nell' anno successivo a quello di competenza, risorse decentrate nel caso in cui il fondo non sia costituito nell' anno o in tale periodo non si stipuli il contratto aziendale (le somme stanziate confluiscono in tutto o in parte nell' avanzo vincolato) ecc. La distorsione è ancor più penalizzante in tutti i casi in cui il raffronto deve avvenire «in serie storica», con un esercizio precedente in cui la spesa era rilevata secondo il «vecchio» sistema contabile (in particolare il tetto massimo che impone il confronto dell' anno in corso con gli anni 20112013 o per gli enti minori, con il 2008). È necessario pertanto individuare una soluzione diversa. L' Anci Piemonte ritiene che ai fini della verifica dei vincoli, in alternativa al dato degli impegni registrato in contabilità finanziaria, la corretta rilevazione della spesa di personale possa avvenire utilizzando l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26 23 settembre 2016 Pagina 39 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione imputazione contabile dei costi nel conto economico del nuovo bilancio armonizzato. Tale soluzione, infatti, è in grado di coniugare certezza ed effettività della spesa con l' esatta rilevazione dei costi riferibili all' anno sottoposto a verifica e trova fondamento negli attuali documenti di bilancio, oltre che in recenti aperture in questo senso della Corte dei conti (in particolare sezione Autonomie n. 16/2016). Se la rilevazione avviene utilizzando la contabilità economica, infatti, il calcolo risulta più veritiero perché privo degli effetti distorsivi illustrati e senza che ciò alteri l' attendibilità dei dati presi in considerazione, in quanto la contabilità economica registra i costi dell' anno secondo i principi di competenza economica e, dunque, imputandoli all'anno cui sono effettivamente riferibili, anche se diverso dall'esercizio di esigibilità (attraverso gli strumenti delle rettifiche e integrazioni). Così, per esempio, gli importi dovuti per i rinnovi contrattuali nel conto economico vengono correttamente imputati a tale esercizio solo per la quota di competenza, mentre gli arretrati sono allocate tra gli «oneri straordinari». La soluzione che si prospetta, peraltro, è in linea con la struttura dei nuovi indicatori di bilancio applicabili dal prossimo anno. Essi, infatti, si devono verificare utilizzando «un sistema misto» di competenza finanziaria ed economica che rileva la spesa impegnata in contabilità finanziaria, ma rettificandola ed integrandola con i fondi pluriennali vincolati rispettivamente dell' anno precedente e dell'anno in corso. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 23 settembre 2016 Pagina 40 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Legautonomie organizza un incontro sul futuro delle province nel nuovo assetto istituzionale Un tagliando per la legge Delrio Il ruolo degli enti di area vasta è cruciale per la riforma Uno dei nodi più critici dell' attuazione della legge Delrio a ormai oltre due anni dalla sua approvazione riguarda il ruolo delle province. S i a d a l p u n t o d i v i s t a d e l l ' ordinamento come di quello finanziario, sono molti gli aspetti che andrebbero rivisti, pena il definitivo collasso di un ente locale tuttora destinatario di alcune importanti funzioni di governo locale. Il rischio è quello di veder fallire la legge Delrio e l' impegno riformatore che l' ha sostenuta. Si avverte inoltre forte la necessità che nel nostro ordinamento sia mantenuto un livello intermedio di governo di area vasta, anche se espunto dalla Costituzione, come previsto dall' attuale proposta di riforma e una necessaria valorizzazione del ruolo delle città medie. Analoghe considerazioni possono essere rivolte al tema delle gestioni associate e alla necessaria riforma della loro disciplina, anche considerando gli inevitabili intrecci proprio con il destino delle province e le funzioni di area vasta. Su questi temi con lo scopo di avviare un primo confronto di merito, il 3 ottobre ci sarà un incontro seminariale presso la sede di Legautonomie a Roma in Via degli Scialoja, 3 al quale interverrà il prof. Luciano Vandelli. LUCIANO VANDELLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28 23 settembre 2016 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Richiesta di Anac al governo contro le infiltrazioni malavitose Contratti sociosanitari, tracciabili anche i privati Obbligo di tracciabilità finanziaria anche per i contratti stipulati nel settore dei servizi socio sanitari gestiti dalle strutture sanitarie private per evitare infiltrazioni malavitose. È quanto ha chiesto l' Autorità nazionale anticorruzione (Anac) con l' atto di segnalazione inviato il 14 settembre 2016 ai presidenti di camera e senato e al ministro dell' interno e della salute. Sul tema dei contratti affidati in questo settore, e quindi con riferimento alle sovvenzioni o contributi erogati a soggetti del terzo settore per lo svolgimento di attività d' interesse sociale ritenute utili per la collettività, l' Anac aveva stabilito (delibera del 20 gennaio 2016, n. 32) che la disciplina sulla tracciabilità dei flussi finanziari si applicasse anche agli acquisti e agli affidamenti d i servizi sociali, nonché agli affidamenti alle cooperative sociali di tipo B ex art. 5 della legge 381/1991. Diverso era ed è, invece, il regime per i servizi erogati in regime di accreditamento, che non sono stati invece richiamati nell' ambito di applicazione degli obblighi di tracciabilità (determinazione Anac n. 4/2011). L' Anac si è quindi posta il problema di verificare se non fosse opportuno mutare orientamento e ritenere applicabili gli obblighi di tracciabilità anche quando l' acquisizione dei servizi sociosanitari venga effettuata, per la specialità del settore, con modalità diverse rispetto a quelle disciplinate dalla normativa specifica sui contratti pubblici di matrice europea (cioè non a evidenza pubblica). L' Autorità, nell' atto di segnalazione, parte dalla considerazione che gli strumenti introdotti dall' art. 32 del dl 90/2012, estesi dalla legge di Stabilità 2016 al settore sanitario, sono stati intesi come «misure di natura cautelare, preordinati, quindi a evitare che a fronte di indagini giudiziarie su fatti illeciti connessi alla gestione del contratto pubblico, si possano verificare ritardi o pregiudizi nella prestazione di servizi, soprattutto laddove si tratti di servizi indifferibili, come quelli sociosanitari». L' obbligo di tracciabilità si caratterizza infatti come rimedio «straordinario, destinato a operare a fronte di un' accertata inefficacia dei presidi di legalità esistenti nel prevenire, nel caso concreto, l' illecito». L' Anac ha precisato che in relazione all' esigenza di un rafforzamento delle misure di controllo della spesa con finalità di ordine pubblico anche nel delicato settore d e i servizi sociosanitari gestiti dai privati, «appare certamente opportuno che gli obblighi di tracciabilità siano applicabili anche ai servizi sanitari e sociali erogati da strutture private accreditate». In questo modo si potrebbe anticipare, il più a monte possibile, la soglia di prevenzione, creando Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 29 23 settembre 2016 Pagina 41 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione meccanismi che consentano di intercettare i fenomeni di intrusione criminale nei flussi finanziari provenienti dagli enti pubblici. Una tale scelta risulterebbe del tutto giustificato, ha detto Anac a governo e parlamento, «dalla constatazione che anche in questo settore, come in quello degli appalti pubblici, frequentemente le infiltrazioni della criminalità organizzata finiscono per saldarsi con i fenomeni corruttivi e di mala gestio della cosa pubblica». Occorre però un intervento normativo. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30 23 settembre 2016 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Se la p.a. motiva l' interesse pubblico Procedura di gara, sì ad annullamento tardivo L' annullamento in autotutela di una procedura di gara deve essere frutto del contemperamento degli interessi in gioco; non può essere motivato dalla semplice esigenza di ripristino della legalità violata. Lo ha affermato il Consiglio di stato (Cds), sezione V, con la sentenza del 20 settembre 2016 n. 3910. L' interesse pubblico alla base del legittimo esercizio del potere di autotutela da parte della p.a. non può identificarsi nel mero ripristino della legalità violata, ma richiede una valutazione comparativa sulla qualità e concretezza degli interessi in gioco. Nel procedere a distanza di anni all' annullamento di un atto ritenuto illegittimo per un errore commesso dalla stessa amministrazione, questa è tenuta a indicare le ragioni di pubblico interesse che, nonostante il notevole decorso del tempo e il consolidamento della situazione, giustificavano il provvedimento di autotutela. L' orientamento giurisprudenziale, per i giudici, risulta sostanzialmente trasfuso nel testo del comma 1 dell' articolo 21nonies della legge 7 agosto 1990, n. 241 (nella formulazione anteriore alle modifiche introdotte dalla legge 7 agosto 2015, n. 124), secondo cui «il provvedimento amministrativo illegittimo ai sensi dell' articolo 21octies, esclusi i casi di cui al medesimo articolo 21octies, comma 2, può essere annullato d' ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole e tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati, dall' organo che lo ha emanato, ovvero da altro organo previsto dalla legge». Nel caso specifico, i giudici hanno affermato l' illegittimità del disposto annullamento d' ufficio (annullamento in autotutela degli atti di gara, annullava l' aggiudicazione e disponeva l' inefficacia del contratto) perché l' amministrazione non ha esposto alcuna ulteriore ragione, se non quelle connesse alla parziale illegittimità della lex specialis di gara. Inoltre, il Cds ha affermato che il provvedimento di annullamento è illegittimo in quanto l' amministrazione non ha in alcun modo dato atto della ponderazione dei vari interessi in gioco. In particolare, avrebbe dovuto considerare lo stato di avanzamento dell' opera e il tempo trascorso dal provvedimento di aggiudicazione e dalla sottoscrizione del contratto. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 23 settembre 2016 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Una soglia troppo elevata favorisce l' ostruzionismo della maggioranza Minoranza, diritti tutelati Il quorum non deve pregiudicarne l' operato Qual è il quorum necessario per la validità delle sedute consiliari di seconda convocazione? L' art. 38, comma 2, del decreto legislativo n. 267/00 demanda al regolamento comunale, «nel quadro dei principi stabiliti dallo statuto», la determinazione del «numero dei consiglieri necessario per la validità delle sedute», con il limite che tale numero non può, in ogni caso, scendere sotto la soglia del «terzo dei consiglieri assegnati per legge all' ente, senza computare a tale fine il sindaco e il presidente della provincia». Nel caso di specie, il consiglio del comune ha deliberato la modifica del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale recante «seduta di seconda convocazione» prevedendo, al fine della validità della seduta, la presenza di «almeno quattro consiglieri». Poiché il consiglio comunale in questione è composto da soli tre consiglieri di minoranza, è stata segnalata la difficoltà di questi ultimi di poter esercitare il proprio mandato elettivo, a causa del ripetersi delle assenze della maggioranza e alla conseguente mancanza del numero legale previsto per la validità delle sedute del consiglio. In merito a tale problematica, si richiamano le osservazioni formulate dal Tar Sicilia, Catania, sez. I 18/7/2006, n. 1181, in tema di c.d. «ostruzionismo di maggioranza» Nella citata pronuncia si evidenzia che il comportamento preordinato al conseguimento della mancanza del numero legale delle assemblee rappresentative costituisce una inammissibile prevaricazione della maggioranza nei confronti delle minoranze, alle quali viene impedito di esercitare il proprio ruolo di opposizione e quindi l' esercizio di un diritto politico costituzionalmente garantito. Secondo il Tar citato, l' art. 49 della Costituzione preclude ai partiti politici e ai loro rappresentanti «qualunque opera non solo di aperto sabotaggio ma anche di subdola, lenta e surrettizia erosione delle istituzioni democratiche». Pertanto, la modifica regolamentare proposta, unitamente alla lamentata assenza sistematica dei componenti di maggioranza potrebbero configurare un inammissibile svilimento dei diritti e delle prerogative dei consiglieri di minoranza. Premesso che il vigente ordinamento non prevede poteri di controllo di legittimità sugli atti degli enti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32 23 settembre 2016 Pagina 42 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione locali in capo al ministero dell' interno, si ritiene che l' ente locale in oggetto debba valutare l' opportunità di rivedere la normativa regolamentare in questione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 23 settembre 2016 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione la scadenza è il 7/10 EmiliaRomagna, stanziati 5,4 mln per le foreste La regione EmiliaRomagna ha stanziato oltre 5,4 milioni di euro per investire sulle foreste. Scadrà il 7 ottobre 2016 il termine per accedere al bando del Piano di sviluppo rurale 20142020 sulla misura «Investimenti diretti ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali». Possono presentare domanda le amministrazioni pubbliche relativamente a proprietà pubbliche, proprietà collettive e proprietà private, oltre che i consorzi forestali. Sono finanziabili interventi strutturali per migliorare l' efficienza ecologica e la resilienza degli ecosistemi forestali, nonché interventi finalizzati alla conoscenza e alla fruizione pubblica del bosco. Quest' ultimo può essere realizzato tramite interventi volti al miglioramento della segnalazione della rete di accesso e della relativa attrezzatura, alla realizzazione di sentieri natura, al riequilibrio delle componenti biotiche del sottobosco negli habitat forestali (climax). Sono anche finanziabili interventi per il mantenimento del valore naturalistico dei boschi con riferimento alle indicazioni dei Piani di gestione e Misure di conservazione dei siti della rete Natura 2000 e delle Aree protette. L' aiuto è pari al 100% della spesa ammissibile ad esclusione delle spese Iva. Gli importi delle domande di contributo possono variare da un minimo di 50 mila euro a un massimo di 150 mila euro, senza limite nel numero dei progetti presentati da ciascun beneficiario. Il sostegno viene determinato sulla base di costi reali, come rimborso dei costi ammissibili effettivamente sostenuti, esclusivamente a fronte della presentazione di fatture o di documenti probatori equivalenti. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 34 23 settembre 2016 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Per le amministrazioni locali la chance di promuovere la propria offerta di eventi Enti a caccia del bonus cultura I comuni possono accreditarsi sul portale 18app.it È ufficialmente partita la caccia degli enti locali ai 290 milioni di euro che presto i neo diciottenni avranno a disposizione per spese culturali. Il bonus cultura da 500 euro per i diciottenni, lanciato dalla presidenza del consiglio dei ministri, non è solo un' occasione di esplorare il mondo della cultura per i ragazzi che compiono 18 anni nel 2016. Rappresenta infatti anche un' opportunità unica per gli enti locali e per gli altri esercenti che saranno chiamati a fornire le proposte che i diciottenni sceglieranno per spendere il proprio bonus. Cinema, concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti, parchi naturali e aree archeologiche, teatro e danza sono gli ambiti dell' offerta da parte di soggetti pubblici e privati. Il primo passo per diventare fornitori ufficiali per il bonus cultura è quello di recarsi sul nuovissimo sito 18app.it e registrarsi nella sezione dedicata agli esercenti. I diciottenni potranno ottenere il bonus a partire da ottobre e fino a gennaio 2017 e potranno spenderlo fino a tutto il 2017. P e r g l i enti locali sarà importantissimo accreditarsi quanto prima e avviare una promozione mirata della propria offerta culturale per massimizzare la raccolta dei bonus cultura, approfittando nel contempo di questa agevolazione per rilanciare il proprio prodotto culturale. Il bonus attua la legge di Stabilità per il 2016 Il bonus cultura è stato introdotto dalla legge n. 208 del 28 dicembre 2015 che ha previsto l' assegnazione di un bonus di 500 euro ai cittadini residenti in Italia che compiono diciotto anni nel 2016 e che sono in possesso, ove previsto, di permesso di soggiorno in corso di validità. La gestione del bonus può avvenire tramite qualunque tipo device, quali smartphone, tablet, computer, connessi ad Internet, sia da parte dei diciottenni che da parte degli esercenti (soggetti pubblici o privati) presso i quali acquistare i prodotti previsti riconducibili alle seguenti categorie: cinema, concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti, parchi naturali e aree archeologiche, teatro e danza. Gli esercenti, poi, potranno farsi liquidare il controvalore del bonus dal ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in qualità di fornitore del servizio. L' accreditamento per il bonus cultura L' accreditamento avviene attraverso il sito internet «18app. it», che potrà essere utilizzato solamente dagli esercenti con credenziali di accesso ai Servizi telematici dell' Agenzia delle entrate e che hanno incaricato dei soggetti ad operare per proprio conto. Gli enti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 35 23 settembre 2016 Pagina 43 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione locali interessati dovranno, obbligatoriamente registrarsi per poter vendere i propri prodotti culturali. La registrazione dovrà avvenire entro il 30 giugno 2017, con indicazione dei dati generali dell' esercente quali dati anagrafici, di residenza, codice Ateco, recapiti telefonici, mail ed eventuale sito internet, accettazione della normativa vigente. Sempre entro il 30 giugno 2017 dovranno essere indicate le categorie di prodotto e prodotti vendibili sia nella propria sede fisica che online. Al termine della registrazione, il sistema assegnerà automaticamente a ciascun ente u n «codice esercente» di 5 caratteri alfanumerici da utilizzare in fase di riscossione dei buoni. Possibile vendere accessi a musei, monumenti, aree archeologiche e parchi Il bonus cultura rappresenta un' occasione unica per dare una nuova spinta all' offerta culturale di tutti gli enti locali. Questo perché i buoni cultura generati attraverso il servizio e resi disponibile ai diciottenni potranno essere utilizzati esclusivamente per la vendita, al solo soggetto il cui nome è riportato sui buoni medesimi, di una serie limitata di beni e servizi tra cui biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo, libri anche scolastici, titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali. Raccogliere più o meno buoni cultura dipenderà, quindi, anche dalle proposte dell' ente in questa fase di promozione della propria offerta. PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36 23 settembre 2016 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione dotazione minima di 3 mln Sviluppo rurale, bandi attivi in Friuli e in Sicilia I fondi dei Piani di sviluppo rurale 20142020, gestiti dalle regioni, sono in parte destinati a finanziare lo sviluppo locale e sono concessi in gestione a Gruppi di azione locale. Le regioni Sicilia e Friuli Venezia Giulia hanno al momento operativi i rispettivi bandi. I Piani di sviluppo rurale della Sicilia e del FriuliVenezia Giulia, validi per il periodo 20142020, prevedono la possibilità per i Gruppi di azioni locale (Gal), partenariati tra soggetti pubblici e privati, di candidarsi alla attuazione di una propria Strategia di sviluppo locale (Ssl). La regione Friuli Venezia Giulia mette in gioco fondi per oltre 20 milioni di euro e finanzia un numero massimo di 5 Strategie di sviluppo locale. La Ssl è presentata dai Gal di nuova costituzione o già costituiti nell' ambito del Programma di sviluppo rurale 20072013, di cui possono far parte anche gli enti locali. Il territorio di attuazione delle Ssl è costituito da comuni i n c l u s i n e i t e r r i t o r i m o n t a n i . L a dotazione finanziaria minima di ogni Ssl è fissata in 3 milioni di euro. La domanda e i relativi allegati sono presentati esclusivamente in formato elettronico con posta elettronica certificata (Pec) all' indirizzo [email protected] entro il 31 ottobre 2016. La regione Sicilia finanzia invece le strategie di sviluppo locale con uno stanziamento di oltre 62 milioni di euro. La domanda di accesso deve essere presentata esclusivamente a mano presso il dipartimento regionale dell' agricoltura entro le ore 13 del 2 ottobre 2016. Anche in questo caso, la dotazione finanziaria minima di ogni Ssl è fissata in 3 milioni di euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37