OTTOBRE 2014 Edizioni Zona Franca
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da OTTOBRE 2014 Con-Dominio Anno XII N° 10 - OTTOBRE 2014 - Redatto a cura dell’Associazione culturale Onlus “ZONA FRANCA”, Via Arrigo Rossi, 105 - 64029 Silvi Marina (Te). Direttore Resp. Rosario Di Blasio - Copia omaggio - Mensile di cultura e informazione a diffusione cittadina - Reg. Trib. Teramo n. 14/03 del 27/06/03 Edizioni Zona Franca Leggere www.daleggere.com di Rossano Di Palma pag. 19 Sommario da Leggere - ottobre 2014 <>ÊÀ>V> VÕÌÕÀ> >ÌÌÕ>ÌD vÀ>âi «ÌV>ÊiÊëÀÌ --" <" 1/1, "° EDITORIALE R. Di Palma 7 10 15 20 30 35 36 °°1°- 6>ʰÊ,ÃÃÊ£äxÊÊÈ{äÓÊ-ÛÊ>À>Ê/i®ÊÊ/i\ÊÎΰÇäÈÇn{nÊv>Ý\Êänx°ÎÓäää DA LEGGERE Mensile d’informazione cittadina a diffusione gratuita EDITORE Associazione culturale Onlus “ZONA FRANCA” Via Arrigo Rossi, 105 64029 SILVI MARINA (Te) DIRETTORE RESPONSABILE Rosario Di Blasio DIRETTORE EDITORIALE Luigi Colantonio [email protected] COORDINAMENTO Luigi Colantonio - Lorenzo Sichetti REDAZIONE Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne Via Arrigo Rossi,105 64029 Silvi Marina (Te) Tel. 349.1345224 - Fax 085.932000 [email protected] [email protected] www.daleggere.com COMITATO DI REDAZIONE Luigi Colantonio - Domenico Forcella Rosario Di Blasio - Rossano Di Palma Roberto Marchione REDATTORI Luigi Colantonio - Rosario Di Blasio Rossano Di Palma - Domenico Forcella Roberto Marchione Federico Ronca - Nadia Vanni COLLABORATORI Oliver Ross Assogna - Enrica Colagrande Roberto Costantini - Roberto D’Atri Monica D’Eugenio - Franco De Angelis Giuseppe Di Francesco - Ernesto Iezzi Giovanni Graziosi - Ashough Jamshid Luciano Leonio - Concezio Leonzi Michela Staffieri - Enrico Trubiano Iole Valentini FOTOGRAFIE A cura della redazione IMPAGINAZIONE Costantino Coletti STAMPA La Cassandra Edizioni Via Dell’Artigianato Pineto (TE) Tel. 085.9463084 Fax 085.9461013 [email protected] www.lacassandraedizioni.com REGISTRAZIONE TribunaleTeramo N° 14/03 del 27/06/03 4 • • • Eccesso universale PRIMO PIANO Naufragio Costa Concordia T. Di Simone L’ABRUZZO RACCONTA La storica Torre di Cerrano A. Spezialetti CULTURA E SOCIETÀ Omaggio a Donato Bosica I. Ianni ARTE ED EMOZIONI La Comunione degli Apostoli G. Scordella CRONACA LOCALE Contributo sociale a Silvi L. Colantonio SPORT Una finestra sul Basket S. Blois MIX NOTIZIE Manie informatiche R. Di Palma L’editore ha compiuto ogni sforzo per contattare gli autori delle immagini. Qualora non fosse riuscito, rimane a disposizione per rimediare alle eventuali omissioni, Le informazioni, testo, fotografie non possono essere riprodotte, pubblicate o distribuite senza il consenso dei titolari dei diritti, Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto, tutte le collaborazioni sono gratuite. 3 4 Editoriale da Leggere - ottobre 2014 di Rossano Di Palma Eccesso universale I pocrita accettazione del plagio in voga; gusti plebei in sintonia col neo-conformismo indotto dai media; ma soprattutto sudditanza e culto dell’apparenza, un’apparenza che è bigiotteria presa per oro puro da un mondo di mediocri alla ribalta. Questa l’analisi prevalente della tipologia standard della società odierna. Ed ecco perciò, che in un simile scenario di tipici ingredienti del costume contemporaneo, i valori sono quelli fittizi di reputazioni perlopiù usurpate. Falsi valori ripeto, perché declamati da gente senza valore che è appunto quella che domina l’attuale società. E’ quindi l’avvento del profano che si afferma con i contorti modelli della cultura dell’orrido. Basta guardarsi attorno ed avere libera visione… per rendersi conto di come la volgarità e la banalità si stiano impossessando della coscienza stuprata di una massa amorfa che obbedisce a priori a ciò che le viene ininterrottamente telecomandato. Purtroppo poi, le modalità e l’effetto del consumismo hanno altresì funzionato in questa Italia di italiani ormai contraffatti ed ottemperanti alle mode e alle manie strappa soldi, ad un materialismo che sta divorando l’entusiasmo verso la vita (soprattutto nei giovani), elementi deleteri che convergono verso una condizione di “eccesso universale”, cioè quella che viene banalmente denominata “crisi” nel falso senso di povertà. Essa infatti, ripeto, è in realtà una crisi di esubero a tutti i livelli! Altresì dipendente, quindi, da un’evoluzione demografica che va di pari passo alle proprie complicanze di vivibilità inevitabili, in considerazione primaria degli elementi artificiali che aggiunge ad una situazione ecologica già abbastanza esasperata. Ma ancor peggio è che l’inevitabile catarsi di problemi ad essa collegata (problemi appunto di sovra-popolazione), viene ipocritamente rimossa da un’idiota e speculativa corazza di falsa statistica che aggiunge benzina al fuoco! Squallide regole di un gioco tutto odierno in cui l’assurdo sostegno dell’autodistruzione è un’evidente “invisibile” verità, come il precitato degrado spirituale ed intellettuale. Rossano Di Palma Studio Studio Roseto degli Abruzzi (TE) Via Adriatica, 27 - Palazzo “Il Mosaico”, P. Terra, int. 1/B L’Aquila Via del Duomo, 3/H Coppito (AQ) 349.6481778 [email protected] CARLO CRISANTE AUTOFFICINA ELETTRAUTO VIA ROMA, 400 SILVI MARINA Tel. 085.9353502 Politica da Leggere - ottobre 2014 5 Pineto entra nel Mayor’s Adapt P ineto entra a far parte del “Mayor’s Adapt”, il patto europeo dei sindaci nato per affrontare il riscaldamento globale. “La nostra città vuole fare sempre di più della cultura dell’ambiente il proprio punto di forza, e lo vogliamo dimostrare aderendo anche a questa iniziativa di carattere europeo”, ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Laura Traini. Nato su impulso della Commissione Europea nel marzo del 2014, il Mayor’s Adapt è un progetto di partenariato tra gli enti locali del continente per mettere in campo strategie di resilienza di fronte al fenomeno del riscaldamento globale. Questo Patto si inserisce nella strategia europea di lotta ai cambiamenti climatici, per la quale la Commissione ha previsto, per il periodo 2014-2020, il 20 per cento del proprio budget, incluso un fondo di 860 milioni di euro attraverso il progetto LIFE. Sono 29 le città che in Europa hanno deciso di aderire al Patto, che permette- rà finanziamenti dedicati a progetti che andranno a contrastare il riscaldamento globale. “Non si tratta solo di una dichiarazione di intenti - ha spiegato l’assessore Traini - ma di qualcosa di molto concreto, perché ogni comune si impegna a mettere in campo misure fattuali per la lotta al riscaldamento globale, e se questi impegni non vengono rispettati si viene esclusi dal programma”. In cambio della possibilità di avere accesso ai fondi europei, infatti, la Commissione chiede che i Comuni mettano in campo azioni per la lotta ai cambiamenti climatici. “Il nostro impegno per l’ambiente vuole essere fattivo e soprattutto vogliamo che diventi sempre più una risorsa, non solo turistica, per la nostra città”, ha concluso Traini. “Dopo la Bandiera Blu, le Tre Vele di Legambiente, la certificazione Emas e la presenza dell’Area Marina del Cerrano, Pineto decide di entrare in una rete europea di avanguardia per ciò che riguarda l’ambiente e l’economia verde - ha com- mentato il sindaco Robert Verrocchio Il nostro non sarà un impegno a parole, ma tangibile e di lungo respiro, perché il nostro obiettivo è far decollare a Pineto un’economia che abbia la sua base nell’ambiente e nel suo rispetto, perché lì è il futuro economico, e il 16 ottobre saremo a Bruxelles per la firma del Patto per gettare un mattone importante in questo senso”. Alessandro Borgia Tolleranza zero per chi abbandona i rifiuti M aterassi abbandonati, mobili, e anche pezzi di eternit abbandonati sul ciglio della strada. È successo ieri notte nella campagna di Pineto. Un fatto che è stato subito segnalato agli uffici del Comune e che ha suscitato l’immediata reazione dell’assessore all’Ambiente Laura Traini. “Provvederemo al più presto a ripulire il tutto, ma deve essere chiaro che da parte nostra ci sarà tolleranza zero verso gli incivili che lasciano i rifiuti per strada”, ha dichiarato l’assessore. “Pineto offre un servizio a domicilio per il ritiro dei rifiuti ingombranti, e in più ha un Ecocentro che funziona benissimo, dunque non vi è alcun motivo per abbandonare i rifiuti per strada - ha proseguito Traini - Oltre ai rifiuti ingombranti, sul ciglio della strada sono stati abbandonati anche pezzi di eternit che a questo punto il Comune ha il dovere di smaltire in base a norme molto stringenti, un prezzo che, quindi, purtroppo, si dovrà pagare con denaro pubblico. La Polizia Municipale sta già cercando di risalire a chi ha abbandonato questi rifiuti. Invitiamo tutti i cittadini ad attivarsi in caso dovessero essere testimoni di fatti del genere, perché l’abbandono dei rifiuti è un danno per tutta la collettività, un danno ambientale, economico e anche di immagine per la nostra città”. “Tolleranza zero per questi fatti che sono di spregio per il nostro ambiente - ha di- chiarato il sindaco Robert Verrocchio - e stiamo studiando anche un regolamento che obblighi i colpevoli, una volta individuati, a pagare oltre la multa dovuta anche l’acquisto di piante che poi il Comune sistemerà negli spazi pubblici”. Disponibilità, da parte dell’amministrazione, alla richiesta di Pineto Partecipattiva per la pubblicazione dell’anagrafe dei rifiuti. “Sono dati che per legge il Comune è tenuto ad inviare alla Regione e lo facciamo mensilmente sin dal 2006 - ha spiegato l’assessore Traini - Non avremo alcun problema ad inserire questi dati anche sul sito del Comune per favorire sempre di più la trasparenza”. Alessandro Borgia Politica 6 da Leggere - ottobre 2014 Per il nuovo Presidente, Catarra invita a trovare una soluzione superando i localismi “ Ho sempre affermato con chiarezza quello che penso del nuovo assetto delle Province e del percorso, a mio avviso sbagliato, demagogico e controproducente che il Governo ha scelto. Con coerenza e ringraziando con affetto chi, come Paolo Tancredi e il Nuovo Centro destra, hanno pensato a me, escludo la possibilità di accettare la candidatura alla carica di Presidente. Preferisco essere ricordato come l’ultimo dei Presidenti eletti piuttosto che come il primo dei nominati” Questo quanto dichiarato dal presidente Valter Catarra in merito ad una sua possibile candidatura alle elezioni di secondo livello: “Ritengo - spiega Catarra - che in questa dif- ficile fase di traghettamento dell’ente ad un nuovo approdo, per quanto confuso esso appaia, vi sia bisogno di una opzione altamente istituzionale. Il che significa superare ogni contrapposizione fra localismi e personalismi individuando una soluzione che sia in grado, sopra le parti, di garantire e rappresentare gli interessi di tutta comunità provinciale senza creare lacerazioni. Considerato che il meccanismo voluto dal legislatore configura il nuovo ente come un’assemblea di amministratori locali la soluzione più logica, almeno in questa prima fase, è che l’incarico sia assunto dal sindaco del capoluogo in quanto, proprio per questo, assimilabile a un “primus inter pares”. Se questo dovesse risultare per il primo cittadino di Teramo un carico istituzionale troppo gravoso sommato a tutte le altre numerose responsabilità, sia allora il presidente del Consiglio uscente a ricevere la designazione e a farsene carico. E’ fuor di dubbio il profilo super partes che Mauro Martino ha saputo incarnare alla guida del Consiglio, profilo che gli è riconosciuto da tutti gli schieramenti e che sarebbe molto utile in una fase nella quale occorre necessariamente trovare una sintesi. Invito, perciò, i partiti a considerare serenamente l’opportunità di queste opzioni” Ufficio stampa Provincia di Teramo Pina Manente Sostegno del Satyagrah di Pannella Carceri, il Consiglio regionale approva la risoluzione urgente presentata dal consigliere del Partito Democratico Luciano Monticelli È stata approvata dal Consiglio regionale d’Abruzzo la risoluzione urgente presentata dal consigliere del Pd Luciano Monticelli e firmata anche da Pierpaolo Petrucci a sostegno del Satyagrah di Marco Pannella per l’amnistia e per stimolare il Parlamento italiano ad approvare provvedimenti di legge obbligatori per ripristinare la legalità delle carceri. Votata favorevolmente da centrodestra e centrosinistra (ad eccezione di Lucrezio Paolini dell’IdV) e bocciata invece dal Movimento 5 Stelle ad eccezione di Leonardo Bracco, con tale risoluzione il Consiglio regionale esprime dunque il proprio sostegno a Pannella e ai cittadini abruzzesi che con lui lottano la nonviolenza dello sciopero della fame per l’affermazione dei diritti degli ultimi e invita i vertici del Governo italiano ad adottare provvedimenti di amnistia e indulto, il cui ambito di applicazione sarà definito dal Parlamento stesso in considerazione della gravità dei reati. “E’ la nostra battaglia per i diritti civili – commenta in merito Monticelli – Sono soddisfatto che il Consiglio, e non solo la maggioranza di cui faccio parte, abbia recepito favorevolmente quanto proposto, appoggiando il digiuno di dialogo del leader radicale a favore del ripristino della legalità in tutte le carceri italiane. Auspichiamo a questo punto un’azione da parte del Parlamento che, magari attraverso un provvedimento di clemenza, di amnistia e indulto, aiuti da una parte i magistrati a liberarsi delle scartoffie dei processi e dall’altra i detenuti a uscire da carceri sovraffollate e indegne di un paese civile”. Il provvedimento sarà ora inviato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, mentre si attende a breve una visita da parte dello stesso Monticelli tra le mura delle carceri abruzzesi. Marzia Aquilio-Tania Di Simone VENDESI SILVI - Zona tranquilla a pochi passi dal mare - Vendesi al 5° piano, di stabile ben tenuto,appartamento di mq. 100 circa con 2 camere, salone, tinello, cucinino, bagno, ripostiglio, ampio ingresso, posto macchina in ampio giardino condominiale. Vendita diretta senza spese di agenzia. Vero affare € 125.000 trattabili. INFO: Luigi 349.1345224 Politica da Leggere - ottobre 2014 7 Giuseppe Cantoro si presenta: “Il mio impegno sarà totale” “ La futura Provincia avrà di fronte sfide molto difficili, e l’impegno, anche personale, di tutti coloro che saranno eletti sarà fondamentale”. Queste le parole di Giuseppe Cantoro, consigliere comunale del Pd di Pineto, tra i dodici in corsa per le elezioni provinciali di secondo livello che si svolgeranno il 12 ottobre prossimo con la lista “Casa dei Comuni” a sostegno del candidato presidente Renzo Di Sabatino. “Ringrazio il sindaco Robert Verrocchio, l’amministrazione e il Partito Democratico di Pineto per avere creduto in me - ha proseguito Cantoro - Per la prima volta nella storia delle Province, ci troviamo di fronte ad elezioni di secondo livello, e a questi enti rimarranno competenze molto importanti per il territorio, come quelle sulle strade, le scuole e i corsi d’acqua, tutte questioni che toccano molto da vicino anche Pineto e il territorio del Cerrano. Forse in futuro lo Stato deciderà di riorganizzare tutte queste funzioni, ma al momento queste rimangono in capo alle Province e de- vono essere affrontate. So di che cosa si parla, perché sono stato assessore alla Protezione Civile a Pineto e sono consapevole di quanto possa essere importante il ruolo della Provincia per mitigare il rischio idrogeologico e per intervenire sulla sicurezza delle strade. Il governo di centrodestra in questi anni, per motivazioni fin troppo politiche, aveva messo da parte il sud del territorio teramano. Dal 12 ottobre, dovremo lottare per intercettare quanti più fondi possibili, e per far sì che questi vadano ad intervenire sulle reali emergenze del territorio”. Alessandro Borgia La solidarietà all’Ufficiale De Falco di Luciano Monticelli I l consigliere regionale del Pd Luciano Monticelli esprime massima solidarietà a Gregorio De Falco, l’Ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno che nel 2012 coordinò i soccorsi notturni ai naufraghi della Costa Concordia, divenuto famoso per la telefonata con il comandante Francesco Schettino in cui gli intimò di restare a bordo della nave che stava affondando. Dopo dieci anni De Falco termina, infatti, l’incarico nel settore operativo, dal quale è stato rimosso per essere trasferito in altri uffici amministrativi, sempre della Direzione marittima di Livorno. Il capitano di fregata, dallo scorso anno, aveva assunto l’incarico di caposervizio operazioni della stessa Direzione. “Esprimo massima solidarietà a De Falco – è il commento in merito di Luciano Monticelli – che ho avuto il piacere di conoscere in oc- casione del Premio Borsellino 2012, che ritirò a Giulianova e nel corso del quale ho avuto l’onore di pranzare con lui e la sua bella famiglia”. A destare lo sconcerto del consigliere regionale la decisione di togliere un ufficiale con la sua esperienza dai ruoli operativi per destinarlo ad altro incarico. “Era così necessario – si chiede Monticelli – per una figura come quella di De Falco un ulteriore iter formativo? La sua ragione professionale è infatti prettamente operativa. Non solo. Nel pieno del processo sul naufragio della Costa Concordia, credo che sarebbe opportuno chiarire se ci siano motivazioni particolari dietro questa scelta”. De Falco ha infatti gestito in prima persona le fasi cruciali dei soccorsi dopo il naufragio della nave all’Isola del Giglio e ha ricevuto per questo anche l’encomio solenne della Marina Militare. “Sui mezzi di informazione – continua il consigliere regionale del Pd – è diventato il simbolo dell’Italia che prova a dare un’immagine diversa rispetto a un disastro del genere. Tutto questo mentre il comandante Schettino, invitato all’università per raccontare la sua esperienza, è diventato un altro ‘volto noto’, sebbene per altre ragioni e con sempre meno riferimenti alla disgrazia di quella notte. Questa rimozione, dunque, merita gli opportuni chiarimenti”. Tania Di Simone Elezioni di secondo livello Presentate le liste, due i candidati alla Presidenza R torale ha tempo fino a sabato per procedere all’ammissione o alla ricusazione delle liste ma si prevede di poter arrivare alla ufficializzazione prima del giorno ultimo di scadenza. enzo Di Sabatino, consigliere provinciale uscente del PD e Gabriele Astolfi, sindaco di Atri, sono i due candidati ufficiali alla presidenza della Provincia. Tre le liste presentate per i candidati consiglieri (ne dovranno essere eletti 12): Casa dei Comuni; Forza del territorio con Astolfi, Costituente Popolare per Teramo. L’ufficio elet- Ufficio stampa Provincia di Teramo Pina Manente Politica 8 da Leggere - ottobre 2014 Cordoglio dell’Amministrazione per la scomparsa di Gabriele Martella “ Pineto ha perso una persona di grande cuore e di inesauribile energia, che ha dato tanto alla nostra città”. Queste le parole di cordoglio del sindaco di Pineto Robert Verrocchio per l’improvvisa scomparsa avvenuta ieri sera di Gabriele Martella, ex assessore, personaggio politico e imprenditore. “era una persona sempre pronta ad aiutare e sempre interessato ai problemi della comunità - ha proseguito il sindaco - e voglio porgere alla sua famiglia le più sentite condoglianze a nome personale e a nome di tutta l’amministrazione”. Partecipazione al lutto improvviso anche da parte del presidente del Consiglio cittadino Ernesto Iezzi. “Tutto il consiglio comunale ricorda l’impegno che Gabriele Martella ha profuso per il bene di Pineto”, ha dichiarato Iezzi. Ora si fa sul serio! Silvi – Primi passi per Comignani (e per l’opposizione) P assata la strana estate, la maggioranza del neo-sindaco Francesco Comignani supera indenne il primo difficile scoglio (è proprio il caso di dirlo) che si presentava sul suo cammino. Le tanto vituperate barriere a pettine saranno sostituite in gran parte da scogliere trasversali a pelo d’acqua, utilizzando gli stessi fondi a disposizione della passata amministrazione, e che Dio ce la mandi buona! Un’altra opera che sembra indirizzata a buon fine è il centro sportivo del Pescara calcio al bivio della super-strada per Atri. Confesso di non aver ancora visionato il progetto, ma già il fatto che per una volta non si parli di edilizia residenziale a uso e consumo dei soliti noti, mi fa ben sperare, anche perché pare che nell’accordo di programma sia compresa la sistemazione esterna dell’area ex-Villaggio del Fanciullo, insomma i classici due piccioni con una fava. Ma purtroppo ho la sensazione inquietante che presto si tornerà a parlare del mattone nel senso più deteriore e patologico del termine. Perché di ciò si tratta, di una vera e propria malattia mortale a decorso corruttivo, insinuatasi da tempo a mo’ di parassita nei gangli vitali della società silvarola. Qualcuno nella maggioranza (ma forse non ci crede neanche lui) insiste nel voler approvare così com’è la variante-monstre al P.R.G. predisposta dalla giunta Vallescura, quella che praticamente renderebbe edificabile tutto il territorio comunale. Non faccio nomi, un po’ perché non mi piace mai personalizzare, un po’ perché (come nei migliori film di fantascienza) l’orrore non ha nome. Ebbene, se proprio volesse, il Partito Democratico la variante se la dovrebbe votare da solo, in quanto gli alleati di Più volte consigliere, assessore allo Sport, alla Polizia Municipale, al Personale e alla Pubblica Istruzione, Gabriele Martella era una persona molto conosciuta e molto apprezzata in tutta Pineto. Ai funerali, che si sono svolti presso la chiesa di S. Agnese, vi è stato anche il gonfalone della città listato a lutto. Parole di cordoglio anche da parte del consigliere regionale ed ex sindaco di Pineto Luciano Monticelli. “Siamo stati insieme colleghi per anni, ha lavorato sempre per il bene di Pineto e del suo quartiere, il quartiere dei Poeti, ed è anche grazie a lui se è potuto sorgere quel sottopasso che quella zona aspettava da anni”, ha dichiarato Monticelli. Comune di Pineto SEL e della lista Silvi 2024 hanno già espresso la propria netta contrarietà, forte di precisi accordi programmatici e pre-elettorali con il Sindaco e le liste collegate. Inoltre dovrebbe farlo in assenza di un segretario nel pieno delle proprie funzioni, dopo le clamorose dimissioni di Aquilini e in attesa dell’imminente congresso di sezione. In politica può sempre succedere di tutto, ma il colpo di mano non sarebbe di certo gradito dalla base elettorale della coalizione di centrosinistra e poi darebbe inevitabilmente adito a chiacchiere fastidiose e legittimi sospetti… Per il resto, se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, c’è da registrare l’egregio lavoro che stanno svolgendo i vari delegati del Sindaco in campo socio-culturale. In una nuova ottica di partecipazione e reciproca disponibilità, sono già all’opera i singoli tavoli di consultazione, che vedono per protagoniste le associazioni di categoria, culturali, sportive, onlus, animaliste e così via, tanto che le prime proposte sono ormai in via di realizzazione. In particolare, la vivacità e la varietà delle iniziative culturali illustrate dai numerosi volontari presenti alla riunione inaugurale, a somiglianza di quelle arabe, ha fatto parlare sui social network di “primavera silvarola”. E l’opposizione? Almeno per il momento, i mariniani brillano solo per la propria assenza, ma probabilmente si tratta solo di un periodo di assestamento, in attesa di assumere le redini ufficiali del centro-destra locale. L’altro candidato Sindaco Ferruccio Benvenuti si è distinto per la proposta provocatoria di abolire il Parco Marino del Cerrano e, da come vanno le cose, è molto difficile dargli torto. I due rappresentanti del movimento civico Silvi Bellissima (Cassone e D’Isidoro) sono invece impegnati in un’azione seria e costante di opposizione però, a mio avviso, troppe volte pregiudiziale e dispersa nei particolari insignificanti. Meglio sarebbe se conservassero e concentrassero le proprie energie per obiettivi più mirati e ragionevolmente selezionati. Perciò un consiglio spassionato all’amico Michele: attento a non gridare troppo spesso al lupo! La gente finirebbe poi per non prenderti più sul serio! [email protected] Politica da Leggere - ottobre 2014 9 Rouhani via dall’ONU M igliaia di iraniani, sostenitori del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana hanno preso parte ad una colorata e ben organizzata manifestazione di fronte al quartier generale delle Nazioni Unite a New York per condannare la presenza di Hassan Rouhani all’ONU. I dimostranti hanno chiesto la presentazione del terribile dossier sulle violazioni dei diritti umani da parte del regime al Consiglio di Sicurezza per l’adozione di concrete misure punitive. Da quando Rouhani è divenuto presidente, più di 1000 persone sono state giustiziate in Iran, tra le quali centinaia di donne, giovani, appartenenti a minoranze etniche e religiose e attivisti dell’opposizione. Gli iraniani arrivati a New York da 37 stati di tutta l’America, hanno dichiarato che Rouhani non rappresenta il popolo iraniano e che proprio lui è stato il personaggio chiave nella corsa clandestina all’acquisizione delle armi nucleari che poi si è vantato di aver ingannato la comunità internazionale. In un messaggio alla manifestazione Maryam Rajavi, Presidente eletta della Resistenza Iraniana, riferendosi al re- gime di Tehran come al “Padrino dell’ISIS”, ha precisato che “Rouhani è stato ammesso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proprio nel momento in cui un rapporto del Segretario Generale ha evidenziato un peggioramento della situazione dei diritti umani in Iran e l’aumento del numero delle esecuzioni durante il mandato di Rouhani. Stati Uniti, tario Generale dell’ONU, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e il Governo degli Stati Uniti devono rispettare i loro obblighi. Devono garantire sicurezza, protezione ed incolumità a tutti i residenti di Camp Liberty fino a che non lasceranno l’Iraq. Questo campo deve essere riconosciuto come campo per rifugiati e il disumano assedio impostogli deve essere ONU ed Europa non sono precisamente al corrente delle attività belliche del regime in Siria, dei massacri quotidiani di iracheni per mano delle milizie del regime o delle politiche guerrafondaie del regime nello Yemen e in altri paesi? E allora, che ci fa il rappresentante di questo regime alle Nazioni Unite? Ha detto Maryam Rajavi: “Coloro che sono giustamente preoccupati della minaccia rappresentata dall’ISIS, devono rendersi conto che il regime iraniano è il padrino dell’ISIS: il regime è il cuore del problema e non può essere parte della soluzione”. Maryam Rajavi ha aggiunto: “Il Segre- rimosso. Diversi funzionari statunitensi, come l’Ambasciatore John Bolton, l’Ambasciatore Bill Richardson, il Senatore Tom Daschle, il Senatore Robert Torricelli e Kerry Kennedy, hanno partecipato alla manifestazione”. Gli oratori hanno respinto l’idea che Rouhani sia un moderato e hanno detto che è “un signore del terrorismo con il sorriso”. Hanno esortato gli Stati Uniti a restare al fianco del popolo iraniano e della Resistenza Iraniana per giungere ad un cambio di regime e al ristabilimento della democrazia e del rispetto dei diritti umani in Iran. Dr. Jamshid Ashough 10 l’Abruzzo racconta da Leggere - ottobre 2014 La storica Torre di Cerrano rivive i fasti del passato Set cinematografico, musa ispiratrice di poeti, eventi sportivi. D a quando è stato istituito l’area marina protetta, la storica Torre di Cerrano, simbolo del turismo del territorio delle terre del Cerrano, sta rivivendo i fasti del suo passato, un passato che viene molto da lontano. Era l’antico porto della nobile città di Atri e per questo era la ricchezza e la risorsa economica per tutto l’Hatrianus Ager. Proviamo ad immaginare il traffico delle navi che arrivavano dai paesi dell’oriente per il commercio dei cereali, lana e spezie con i prodotti delle nostre terre a cominciare dagli ottimi vini delle assolate colline e i prodotti dei maestri artigiani di Atri molto bravi e rinomati per la produzione di vasi ed anfore d’argilla dei calanchi. E l’antico borgo di Mutignano, che in quel tempo per la sua strategica posizione era la porta di Atri e si trovava sulla strada più breve per raggiungere il porto della città dei Duchi d’Acquaviva. La strada che dalla Torre sale su a Colle Cretone porta a Mutignano e dagli antichi abitanti del paese, veniva chiamata l’entrata. Mutignano per la sua posizione strategica e privilegiata in quei tempi sicuramente ha avuto dei vantaggi economici; aveva quattro chiese, famiglie aristocratiche di Atri si trasferirono al borgo: i CAFFETTERIA Charlie Brown VIA A. ROSSI, SILVI MARINA (TE) TEL. 3282854634 Filiani, Sorricchio, Sanguidolce e la famiglia Corvi. Ma chi ci abitava in fondo a Vico del Disco sotto le medioevali volte a botte dove sul portale con l’architrave di pietra ai due lati vi sono scolpiti due gigli simbolo della città di Firenze? La risposta potrebbe essere data quasi con certezza: un ricco commerciante fiorentino il quale per non spostarsi continuamente aveva acquistato o costruito la casa per aspettare l’arrivo al porto di Cerrano le mercanzie da acquistare. Ma la storia della Torre di Cerrano, affascinante e suggestiva, in quanto ci fa rivivere un’epoca passata, bella o meno bella poco importa, dall’inizio dell’Ottocento quando il proprietario era Pasquale Filiani che abitava a Mutignano nel grande palazzo di Via Città Sant’Angelo e in un suo manoscritto originale del 2 luglio 1832 scriveva: “Sin dall’anno 1808 ha egli esercitato la carica di Cancelliere Comunale di Mutignano e per essere trascorso il tempo prescritto dalla Legge, potrebbe ave diritto al soldo di ritiro per giubilare, egli pur bramando di essere utile alla Patria si contenda di seguitare a sostenere la carica”. La Torre, quand’era di proprietà di Pasquale Filiani era il “ritrovo” della nobiltà teramana e chietina per le feste che vi si davano a Mutigna- no, soprattutto in estate. Le sale erano arredate con mobili in stile veneziano e le tende d’arazzo. Successivamente, forse agli inizi degli anni Venti l’antico bastione fu venduto, dall’ultimo erede dei Filiani, Luigi Corrado Vittorio (18891964) figlio di Vincenzo e nipote di Pasquale, al Marchese Diego Aliprandi De Sterlick nato il 13 agosto 1898 a Pescara quando si chiamava Castellamare Adriatico e morto a Teramo nel 1976. Discendente dalla Casa d’Austria ed appartenente ad una ricchissima famiglia feudale, di Cultura e Società da Leggere - ottobre 2014 quelle che nell’antichità esercitavano il “jus primae noctis” dagli amici veniva chiamato Don Diego o dai tifosi delle macchine da corsa “Lu Pazze”, o “Il Marchese volante” quando assistevano alle sue imprese ardimentose nelle corse in salita. E’ da ricordare che aveva mantenuto il primato della velocità in salita vincendo la corsa Susa-Moncenisio fino al 1958, anno in cui il pilota romano Castellotti gli rubò il primato. Il marchese conquistò il primato della corsa in salita con la Bugatti cat. 2000, famosa società automobilistica tedesca per auto da corsa, poi continuò a correre con la Maserati, società fondata a Modena nel 1926 dai fratelli Maserati, specializzata nella produzione di automobili da corsa di grossa cilindrata. Quando a Pescara ogni anno si svolgeva la corsa per la “Coppa Acerbo” il marchese ospitava a Torre Cerrano tutta la squadra della Maserati. Ebbi il piacere di conoscerlo e di ospitarlo un paio di volte; ero un giovane corrispondente del quotidiano di Roma “Il Messaggero” quando scrissi un articolo richiamando l’Amministrazione Comunale di curare la storica pineta. Il marchese leggendo l’articolo volle compiacersi scrivendomi una cartolina da Pineto, quando abitava in Via Don Minzoni, precisando “ In villino tanto grazioso quanto non mio”. Ma ritornando alle sue imprese sportive il marchese continuò a correre con la Maserati conquistando trofei, correndo con campioni come il leggendario Tazio Nuvolari. Questa grande passione per le macchine da corsa oltre alla vicinanza alle belle donne, il gioco d’azzardo, i pranzi luculliani e i regali. lo portò alla rovina, Si dice che finanziava la Maserati in difficoltà finanziaria vendendo diverse masserie ed anche la Torre di Cerrano ad un prezzo irrisorio. Nel 1981 la Torre di Cerrano fu acquistata dall’Amministrazione Provinciale di Teramo quand’era Presidente il Dottor Rocco Salini, per usarla come Centro di Analisi e Biologia Marina. Da quando è stata istituita l’A.M.P. per “proteggerla” dal punto di vista ambientale la Torre sta rivivendo il periodo d’oro dei tempi di Pasquale Filiani e del Marchese De Sterlick con convegni, mostre enogastronomiche, mostre di vini delle cantine d’Abruzzo ed anche eventi sportivi come “Le vele aperte”, escursioni in barca a vela alla scoperta del mare, passeggiate distensive tra pineta e mare e nella pista ciclabile. Nell’A.M.P. tra le dune nidifica e vive il fratino, il piccolo uccellino che si può incontrare lungo il bagnasciuga durante l’estate. All’inizio degli anni Settanta la Torre è stata set cinematografico; il regista Sergio Bergonzelli vi girò il film giallo “Nelle pieghe della carne” con un cast di attori famosi tra le quali Eleonora Rossi Drago, brava attrice che recitò con registi come Visconti e Antonioni, e nella sua stagione migliore con Zurlini – da ricordare nel personaggio impegnativo della vedova innamorata di un adolescente nel film “Estate violenta” con 11 Anna Maria Pierangeli che a Holliwood recitò con Paul Newman nel film “Lassù qualcuno mi ama” e Charles Bronson, il cattivo del cinema per i tanti film con il ruolo di duro. I tanti visitatori e villeggianti che affollano l’A. M.P. del Cerrano sono richiamati dal paesaggio suggestivo per un relax totale, un’oasi immersa tra il verde delle pinete, un mix capace di unire i benefici dell’aria salubre in un mare con l’acqua più pulita e sulle colline circostanti antichi borghi ricchi di storia e arte. La Torre è stata anche la Musa ispiratrice di poeti come il sacerdote storico e poeta di Penne Giovanni De Caesaris (1872-1949) che l’immortalò nel 1986 con la poesia “Cerrano”: “Come una scolta solitaria, in fondo alla Silvana spiaggia, appar Cerrano. Alta la Torre, nel colore biondo del cielo, spicca in riva il mar lontano”. E la poesia dell’insegnante Floredana De Felicibus di Atri, metà mutignanese e metà atriana, una sorgente inesauribile di poesia. Nella raccolta che ha già pubblicato nel 2009, con ottantaquattro poesie, un’altra sta per essere pubblicata, ha scritto Torre di Cerrano: “Lambito dal mare l’antico colle, ombre secolari di aculei ciuffi, su tronchi torti dalla brezza, a segnare il tempo… E pigola lontano, il minuto uccellino, perso in cerchi di dune e di cristalli, tra scambi d’echi nell’aria, dei mercanti di lane e cereali”. Alfredo Spezialetti VINCES Costantino Coletti _ 328.0122497 Azienda Certificata UNI EN ISO 9001 - UNI EN ISO 14001 Più di 15 Comuni gestiti con il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti in modalità “porta a porta”, in ambito regionale e nazionale. A. M. Consorzio Programma Life+ Envirionment Policy and Governance 2010 – Progetto “CREWSOD”: azione sperimentale nella gestione Integrata dei rifiuti differenziati raccolti in modalità “Porta a Porta” (DG UE Ambiente) www. crewsod.it Per sancire l’alleanza con la collettività attraverso professionalità, competenza e fiducia per rafforzare il processo continuo di crescita e sviluppo. Via dei Tipografi, 1 64025 Zona Ind.le Pineto (TE) Tel. 085.9491432 Fax 085.9495713 [email protected] www.amconsorzio.it Cultura e Società da Leggere - ottobre 2014 13 Alla Redazione di “DA LEGGERE” H o trovato la rivista alle casse di un centro commerciale e ne ho preso per curiosità una copia dalla pila. In copertina una coppia - lei incinta-, il titolo al centro “la coscienza che cammina” in grande evidenza. Sono andata a pagina 13 come indicato, quasi a suggerire l’importanza dell’argomento trattato. Grande è stato il mio disappunto nel leggere lo sfogo apocalittico e caotico contenuto nella mezza pagina,il cui autore incompreso e incomprensibile, afferma di essere l’unico in grado di “portare a spasso una coscienza” e di “guardare col pensiero”. Come antidoto alle invettive scagliate contro i carrozzini mono e biposto, consiglio la consultazione delle tabelle Istat relative alla natalità 2013 che con la crudezza dei numeri segnala un decremento preoccupante: meno 60.000 nati rispetto al 2012. Lascio alla fantasia del prossimo l’ interpretazione dei dati. Grazie Albacopi Integrazione all’articolo “La coscienza che cammina” G entile Lettrice, Le ribadisco un mio supplemento all’articolo “La coscienza che cammina…” (pubblicata nel numero scorso del nostro periodico) premettendo che esso abbia eventualmente una funzione polivalente nel caso appunto (per me non certo sorprendente) di altre repliche parallele alla Sua anche su altri periodici. La sostanza di questo mio ulteriore intervento (qui amplificata), è infatti, come predetto, già contenuta nel conciso stampato di Settembre (peraltro successivo ad un profetico “Pericolo Uomo”, scritto quasi venti anni fa, e ad alcuni similari più recenti). Procedo quindi, per ordine, a ripeterglieLa. Lei esordisce additandomi di “sfogo apocalittico e caotico” e “incompreso e incomprensibile” disconoscendo perciò, che quanto da me espresso, è invece argomento assolutamente “oggettivo”, quindi scientificamente ben risaputo, ma poco divulgato… qui da noi rispetto a quegli Stati dove “le coscienze camminano” tuffandosi pertanto (spero che regga le metafore) nei fondali di un problema sempre più inquietante, e non passeggiandovi sul pattino del luogo comune come anche Lei e tanti altri incoscienti o inconsapevoli (veri o finti) fanno. In questi Stati dicevo, si è già al corrente del gravissimo pericolo apportato dall’esubero demografico, in quanto non solo rischio di ulteriore immissione di elementi artificiali nella biosfera (a cui sono collegate le conseguenze crescenti dello sconvolgimento climatico), ma anche quello di un’insufficienza (a breve) della capacità globale del pianeta a soddisfare il bisogno di sostentamento alimentare, energetico ecc.ecc. della popolazione umana in evidente e lievitante aumento, nonché le complicanze tangibili a tutti i livelli (faccia per curiosità una capatina su Google scrivendo “Sao Paulo skiline”, se ne volesse un’ennesima prova evidente…) Alle corrotte e mirate tabelle Istat quindi (antidoti forse per le Sue banali convinzioni critiche su quanto da me scritto, ma fatti apposta invece per gettare fumo negli occhi da chi lucra sull’immigrazione, quindi su un correlato interesse politico, finanziario ecc.ecc.) potrebbe e dovrebbe anteporre, se non fosse appunto anche Lei una probabile “teleguidata”, l’obiettività della constatazione giornaliera dell’aumento delle file sulle strade e autostrade per miriadi di veicoli in più, quindi negli uffici, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nelle librerie, nelle scuole, nelle banche, nei supermercati, nelle palestre, nelle farmacie, negli ospedali ecc.ecc. ma soprattutto l’incremento tangibile di un’edilizia sempre più asfissiante ed invadente! Già… ma certo! Perché l’Istat attribuisce tale oggettivo ed evidente fenomeno agli scoiattoli! Sì! Sono tutti scoiattoli infatti quelli che fanno aumentare le auto, i camion, gli scooter, le biciclette, l’edilizia e i carrozzini… nei quali ovviamente ci sono solo scoiattoli, piccoli e graziosi roditori… che tra qualche anno non inquineranno affatto essendo, come si sa, animaletti assolutamente rinunciatari dall’essere artificiali!... Tutto ciò, signora (o signore/i ecc.), non è una situazione suscettibile di opinioni, ma una realtà che resta comunque immutata alle chiacchiere di natura eventualmente faziosa per appartenenza a correnti politiche ecc. da cui sono personalmente “indenne”. E per concludere, oltre alla inquietante visione panoramica di San Paolo del Brasile, megalopoli di circa 20 milioni di abitanti (ovviamente tutti scoiattoli) ed estesa pertanto come la nostra Umbria… Si informi sulle reazioni, in Cina e dintorni, nei confronti dell’insostenibile sovra popolazione locale e poi potrà capire dove risiede veramente lo “sfogo apocalittico” e non attribuirlo erroneamente a chi, come il sottoscritto, vorrebbe prevenirlo. Sbaglierebbe inoltre a pensare che non mi renda conto della Sua posizione di donna, bisognosa pertanto di opporsi ad una verità, ripeto, istintivamente inammissibile (come già da me precedentemente scritto). Non si può però pensare di amare la vita o contribuire ad essa, se non si ama e si obbedisce alla legge naturale che la permette (sotto questo aspetto sarà sempre peggio tanto più aumenteranno i portatori di elementi artificiali). Se l’uomo odierno pertanto è inevitabilmente attentatore alla vita del mondo è giusto che sia considerato per quello che è! Il sostegno a priori della procreazione umana quindi, è a questo punto anche un atto di prepotente egoismo verso le altre creature di Dio, incolpevoli nell’attentato alla vita dovuto soltanto all’elemento artificiale eccedente immesso nella biosfera, continuamente ed esclusivamente, dall’attuale essere umano. Rossano Di Palma 14 Cultura e Società da Leggere - ottobre 2014 Omaggio di Ireneo Janni a Donato Bosica, artista del legno P ercorrendo la via di Sant’Agostino e subito dopo l’abside della chiesa, molti tra i cittadini di Atri sanno e hanno avvertito la presenza di una antica attività artigianale, quella del ciabattino, una immagine quotidiana che ci riporta alla mente l’opera pittorica di Pasquale Celommi. Pochi invece sanno, o hanno avvertito, la silenziosa e discreta presenza di un’altra attività artigianale, attigua a quella del ciabattino e non meno poetica, quella di un falegname, la cui presenza si può avvertire solo dai rumori inevitabili degli strumenti di lavoro, ovattati comunque dalla porta sempre chiusa. Molti cittadini attenti e sensibili di Atri, non possono non ricordare la figura umana e professionale di Nicola Bosica, nato ad Atri nel1908, un uomo religiosissimo, di grande modestia e riservatezza, nel pieno rispetto del prossimo. La sua intensa attività è stata tesa alla realizzazione, per notabili del luogo, di mobili in stile d’epoca, caratterizzati da una forte presenza di artistiche decorazioni, mediante la raffinata tecnica dell’intaglio e intarsio. Sono da ricordare tra le esperienze lavorative, l’attività svolta a Roma con Cesare Illuminati e la collaborazione in Atri con Giuseppe Verdecchia. Il padre di Nicola, Donato Bosica, nato ad Atri nel1865, maestro ebanista, insegnante presso la Scuola d’Arte Industriale “Umberto I”, di Atri, è stato autore dei due più bei portoni di Atri: quello in via C. Cicada, palazzo Del Marro, e quello presso S. Nicola, di fronte al palazzo De Albentiis. Pochi possono conoscere e ricordare il ruolo importante che tale figura ha avuto nell’ambito della formazione professionale e artistica nella città di Atri. Erede certo della sua cultura e professionalità, oltre al figlio Nicola, il nipote Donato Bosica, nato ad Atri nel 1945. La prima formazione culturale di Donato avviene, infatti, nella Scuola Industriale di Atri, dove aveva insegnato il nonno, ma la fonte più importante della sua istruzione, sono i preziosi libri storici, architettonici, di decorazioni e tecniche costruttive, ereditati dal nonno e di cui è geloso custode. Questi libri, che io ho avuto il piacere di consultare in via esclusiva, sono in particolare Gli ordini di Architettura civile di Barozzi da Vignola, il fondamentale testo di Andrea Palladio I cinque ordini di architettura e numerosi altri relativi alle tecniche decorative e costruttive, come gli ormai rari manuali Hoepli di Decorazione e Industrie artistiche di Alfredo Melani, della fine del XIX secolo, o il Vademecum dell’artista d’ornamenti di Augusto Garneri. Tali testi, oltre ad essere ancora oggi una continua fonte di ispirazione, sono impor- Ireneo Ianni presenta Donato Bosica tanti riferimenti storici e stilistici, tracce di una tradizione di cui Donato si fa interprete e portatore, e che fa rivivere con le sue creazioni, non solo dal punto di vista formale, ma anche costruttivo, attraverso l’uso sapiente di tutte le tecniche antiche. La formazione professionale inizia, invece, fin da giovanissimo, con il padre, dal quale apprende tutta la sua esperienza progettuale e tecnica, per poi proseguire, per motivi logistici, una lunga attività in fabbrica, ma la passione per l’intaglio e l’intarsio non l’ha mai abbandonata e nei momenti liberi si è dedicato con molto riserbo e dedizione alle sue opere. Oggi lo vediamo, finalmente, libero professionista e proiettato nelle sue realizzazioni, che possiamo ammirare in questo catalogo. Prima di parlare delle opere, vorrei sottolineare alcuni aspetti peculiari della personalità di Donato: la grande riservatezza che non è solo timidezza, ma un grande rispetto per gli altri, come lo era per il padre, la sua grande sensibilità e amore per l’arte che sono alla base delle sue creazioni. Aspetti questi, della personalità di Donato, che non potevano essere da me ignorati, ma hanno costituito delle premesse per una collaborazione della quale spesso mi sono avvalso per la realizzazione di diversi progetti. E’ importante notare la continuità stilistica, che si evince quale comune denominatore, nelle opere dei tre Bosica; un aspetto caratterizzante tale da far capire l’importanza di quest’antica storica bottega artigiana, quale patrimonio della cultura artistica della nostra città di Atri. Vista la ricchezza delle opere presenti nel catalogo, necessita una corretta lettura per tipologie, tecniche e tematiche, per capire il linguaggio creativo e la qualità estetica di questa attività artistico- artigianale. Le tipologie predilette delle opere di Donato, nelle quali riversa tutta la sua passione, sono i tavolinetti intarsiati, le scacchiere, le colonnine, le cornici intagliate e quadri intarsiati, oltre a piccoli oggetti quali scrigni e cofanetti, in cui gioca protagonista una mini architettura, realizzata con uno stile molto personale, sia sul piano strutturale che decorativo, ma con evidenti segni di qualificanti caratteri stilistici di riferimento. Lo stesso dicasi per gli elementi architettonici di arredo. La vasta produzione di Donato è caratterizzate da un’estetica molto personale: egli è capace non solo di creare mobili in stile d’epoca, quali scrivanie, sedie, tavoli, armadi, comodini, secretaire, e altro, grazie al suo grande bagaglio di conoscenze storico-tecniche, ma anche di interpretare in modo personale la tradizione. L’intaglio e l’intarsio sono le tecniche preferite per le sue creazioni. Il primo è usato su pregiati legni duri, come noce nostrana, mogano, etc. per la realizzazione degli elementi strutturali e decorativi, modanature, lesene, cornici e capitelli. Il secondo è usato a completamento delle superfici libere, mediante complesse decorazioni di legni colorati, pregiatissimi e rari, come l’ebano rosa, palissandro, acero, ulivo,sequoia, radica di noce, piuma di mogano, radica di mirto e di frassino e tanti altri. L’estetica delle decorazioni, nelle opere di Donato, sembra esprimere un senso di horror vacui espressione della critica, che in periodi particolari della storia dell’Arte, vuole indicare un atteggiamento, in cui la decorazione diventa imperante, da Leggere - ottobre 2014 dominando ogni spazio vuoto di una composizione. La composizione, infatti, nelle sue opere è sempre gestita a ritmi di rigorosi equilibri simmetrici, formali e cromatici, dove l’intarsio diventa protagonista, come un mosaico di pregiatissimi legni, inseguendo comunque come fine ultimo, una grande armonia estetica. Altro aspetto importante della personalità di Donato, che vorrei rilevare, avendolo visto all’opera, è la sua velocità: agile come una gazzella salta da uno strumento all’altro, predisponendo con estrema sicurezza e senza ripensamenti gli elementi strutturali delle sue composizioni. Diversamente, nel momento in cui si accinge alla realizzazione delle decorazioni con le tecniche dell’intaglio e soprattutto del- Ireneo Ianni con il critico Antonio Gasbarrini e il maestro ebanista Donato Bosica l’intarsio, lo si vede calmo, ieratico, con la pazienza e concentrazione di un monaco certosino, predisponendo anche qui, con estrema sicurezza e senza ripensamenti, gli elementi decorativi delle sue opere. Questa presentazione è stata per me una occasione per un approfondimento del rapporto tra arte e artigianato. L’arte è definita dalla Treccani come “espressione originale di un artista”, infatti, spesso l’arte rappresenta ciò che è bello e gradevole, non necessariamente utile. L’arte si ammira e si osserva, non si usa. L’arte è estro creativo e ispirazione, così nasce la pittura, la scultura, l’architettura e anche la musica e la poesia. Ed è certo, anche in questi campi è necessario il perfezionamento di una tecnica creativa. L’artigianato, rientra nella sfera del fare, del creare, del produrre, è alla base di ogni attività manuale e materiale dell’uomo. L’artista e l’artigiano, sono intimamente collegati, tale da costituire un legame molto antico. Nel Rinascimento, uno dei momenti di massimo splendore della nostra civiltà, esso era talmente stretto che le due figure erano quasi sovrapponibili, soprattutto all’interno di quel luogo magico che era “la bottega”, d’arte o artigiana. Unico comune denominatore era la “capacità tecnica”, non a caso in greco antico la parola per indicare arte, mestiere, opera, è la medesima, ovvero (tèchne), da cui la nostra “tecnica”; analogamente in latino ars indica l’abilità. Il limite tra arte e artigianato è comunque rimasto labile ed elastico fino al XIX sec., nella seconda metà dell’Ottocento si ripropone il dibattito sul rapporto tra arte e artigianato, il movimento Arts and Crafts (arti e mestieri) con William Morris tra i principali fondatori del movimento, si schierò contro la nascente produzione industriale di massa e a favore di quella artigianale di alta qualità artistica. Gli oggetti industriali apparvero, inoltre, fin Cultura e Società 15 da subito, poco durevoli e di bassa qualità. Morris, in condivisione col pensiero di John Ruskin, abbracciò soprattutto il rifiuto dell’ingerenza industriale nella decorazione e nell’architettura, caldeggiando il ritorno dell’artigianato e del lavoro manuale per riconferire agli artigiani il rango di artisti e “l’arte applicata” avrebbe dovuto godere della stessa dignità di cui godevano pittura e scultura. L’artigianato è ,infatti, espressione del lavoro dell’uomo, dei suoi bisogni e dei suoi sogni. Walter Benjamin , nel 1936, torna su questi temi con il saggio L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, in cui afferma che l’atteggiamento degli artisti e del pubblico verso l’arte è cambiato a causa dei processi di riproduzione e commercio dell’opera d’arte.Non si distingue più fra originale e copia. L’arte,inoltre, ha perso l’aura sacrale che le apparteneva, data dalla sua unicità, dal suo hic et nunc (qui e ora). La cultura di massa ha distrutto il senso della contemplazione, dell’unicità e della creatività. Nel momento in cui l’arte, in seguito alle avanguardie storiche del Novecento, si è svincolata dalla capacità tecnica in quanto tale, subordinata a quello che in seguito diventerà il primato del “concetto”, l’artigianato è divenuto il principale depositario non solo delle tecniche, ma anche di tutto il repertorio storico e formale precedente. Adolf Loos in Parole nel vuoto con il celebre motto “ornamento e delitto” sanciva la morte delle sovrastrutture decorative di stampo ottocentesco, perché considerate anacronistiche e non necessarie al soddisfacimento dei bisogni dell’uomo moderno e si scagliava soprattutto contro le arti applicate, in netta opposizione con la Secessione Viennese. Diversamente, E.H. Gombrich con Il senso dell’ordine. Studi sulla psicologia dell’arte decorativa - opera avvincente e di fondamentale importanza - riafferma il valore della decorazione, attraverso lo studio della storia, della teoria e della psicologia dell’arte decorativa. Approfondendo lo studio della psicologia della rappresentazione, affrontato in Arte e Illusione, la tendenza alla decorazione, ravvisabile nelle attività artistiche è un fondamentale tratto dell’istinto umano nella sua ricerca di ordine e ritmo nello spazio e nel tempo, da interpretare in quanto esigenza profondamente connaturata all’uomo ed iscritta nel suo patrimonio genetico. Nonostante la difficoltà di conciliare l’opposizione tra la tradizione e l’innovazione, quello dell’artigiano, oggi più che mai, è un ruolo di trasmissione di saperi e di “tra-duzione” (dal latino traduco = condurre attraverso) dal passato al presente. Le tre generazioni che vediamo rappresentate in questo catalogo, costituiscono un esempio mirabile di quest’opera di comunicazione e trasmissione, un’opera che, se non adeguatamente valorizzata, rischia di arenarsi nel disinteresse di un presente dominato da una sovrabbondanza di sollecitazioni, da un’ansia di comunicare, spesso non supportata da messaggi consistenti da veicolare. Rivalutare l’artigianato, e le attività manuali più in generale, rappresenta la difesa della nostra memoria storica e del nostro patrimonio culturale. A conclusione di questa presentazione, vorrei sottolineare che, oltre alla stima e all’amicizia che mi lega a Donato, il mio impegno è doveroso soprattutto per riconoscere e affermare i talenti che, diversamente, spesso sfuggono all’attenzione della collettività, e un invito quindi, al riconoscimento di questa antica bottega d’arte, quale patrimonio di una cultura storica che ha contraddistinto la nostra Atri come una città d’Arte. Ireneo Janni 16 Cultura e società da Leggere - ottobre 2014 La prima rete provinciale per la ricarica degli automezzi elettrici Quello teramano è fra i 19 progetti italiani approvati dal Ministero dei Trasporti L SS80 e dalla sua variante lungo il tronco Teramo-Giulianova, e dalla SS16 e dal parallelo lungomare tra Martinsicuro e Silvi. Con “riCAriCO – dal capoluogo alla costa” , 238 mila euro di investimento, sarà realizzato un sistema di infrastruttu- “Entrambi gli assi stradali sono supportati dalla vicinanza con la rete ferroviaria; le stazioni, ad una distanza media di circa 5 km, rappresentano dei veri e propri nodi di interscambio, pensati per “integrare” il trasporto su ferro con progetti di car-pooling, bike-sharing e con installazione di pensiline fotovoltaiche a Provincia di Teramo insieme ai Comuni di Teramo, Bellante, Mosciano Sant’Angelo, Giulianova, Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Roseto degli Abruzzi, Pineto e Silvi, è stata finanziata dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per realizzare la prima rete - ricarica dedicata ai veicoli elettrici. re di ricarica per i veicoli elettrici, oggi inesistente, che incentiverà l’utilizzo di auto ad emissioni zero visto che l’assenza delle “colonnine” è uno dei motivi che ne frena l’acquisto. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di 20 colonnine in 10 Comuni e fra questi il capoluogo. I punti di ricarica sono stati selezionati in seguito ad un’ analisi della situazione infrastrutturale dei flussi di traffico provinciali e seguendo gli indirizzi forniti dai piani di settore dedicati alla mobilità e ai trasporti e all’energia. Da bando la rete dovrà essere realizzata entro un anno dal trasferimento dei finanziamenti. Alla Provincia il compito di bandire la gara d’appalto per la realizzazione, la gestione e manutenzione del sistema. L’iniziativa si inserisce in un più ampio disegno sulla mobilità sostenibile nella fascia a “T” capoluogo-costa. Lo scheletro di tale struttura è costituito dalla stenibile: un elemento utile, valutabile, anche in termini di promozione turistica”. Visione smart grid per il ricarico di biciclette a pedalata assistita – ha spiegato questa mattina l’assessore Francesco Marconi nella sua ultima conferenza stampa da assessore all’Ambiente e all’energia – con questo progetto chiudiamo il cerchio del percorso che abbiamo avviato cinque anni fa con il Patto dei Sindaci e che ci ha visto realizzare una serie di azioni tutte all’insegna della promozione di stili di vita sostenibili, a fianco delle amministrazioni locali e coinvolgendo i cittadini”. Parallelamente alla costituzione della rete di ricarica attraverso la dotazione infrastrutturale del territorio, il progetto prevede anche la fornitura di 16 scooter elettrici allestiti per la polizia municipale dei Comuni aderenti, i cui rappresentanti, questa mattina, hanno partecipato alla conferenza stampa, sottolineando il valore che questa rete assumerà “per la qualificazione del territorio che comincia a poter vantare risultati significativi in termini di piste ciclabili e mobilità so- La struttura delle colonnine e la loro dislocazione è stata studiata in modo da consentire una futura integrazione con pensiline dotate di impianto fotovoltaico, oppure con i pali di illuminazione “intelligenti”. Le colonnine di ricarica sono dotate di tecnologia RFID con software di monitoraggio e gestione per l’abilitazione degli utenti. L’accesso al servizio avverrà tramite una tessera prepagata che sarà distribuita dalle amministrazioni comunali e potrà essere ricaricata anche in “remoto”. A livello quantitativo, le colonnine saranno ripartite sul territorio secondo la seguente modalità: • Comune di Teramo: 4 colonnine; • Comune di Bellante: 1 colonnina; • Comune di Mosciano Sant'Angelo: 1 colonnina; • Comune di Martinsicuro, Comune di Alba Adriatica, Comune di Tortoreto, Comune di Giulianova, - Comune di Roseto degli Abruzzi, Comune di Pineto, Comune di Silvi: 2 colonnine ciascuno. Teramo 9 ottobre 2014 Uff. Stampa Prov. Teramo Pina Manente Cultura e società da Leggere - ottobre 2014 Fumo, fumo, nient’altro che fumo! Oggi il Postino mi ha invitato alla Rusticola. Da qui si scorge la Torre di Cerrano. Vedo gli ulivi e vedo il mare. In un luogo così ameno potrebbe tornar l’appetito anche a un’anoressica della testardaggine di un mulo, mi dico mentre osservo Altobrando che saluta il Postino. Il Postino - spero lo ricordiate - ha scritto “I 4 Mon Di..”. E dentro ci balla Caterina che dal libro vuole estrarre un originalissimo “Parco dei Saperi”. E’ lei l’anoressica che guarisce. E io credo che il Postino tragga da lì le sue storie, le sue invenzioni, i suoi curiosi aneddoti. L’ho fissato negli occhi per rintracciarvi quelli dell’antilope nera; già, della ragazzina che è il sale della storia, il suo lievito, il suo insondabile segreto. “Se è Caterina che ti suggerisce – gli ho detto a un tratto – è bene che tu la sorvegli. Nel numero di settembre si è messa a fare la storiografa e ha ipnotizzato anche me. Parla attraverso la tua bocca e talvolta dice cretinate. O, se preferisci, te le gabella una volta che ti ha incantato!” Ho atteso qualche secondo e ho visto il Postino stirarsi come un gatto. Dopo un risolino enigmatico, eccovi il commento che ho registrato (da qui in avanti rendiconterò le mie battute anteponendo “L.” e le parole del Postino anteponendo “P.”): P. Ogni storia esiste monca! Rimettere il cuore dentro una storia è tentare di comprenderla. Ma lo storiografo dimentica spesso che sta descrivendo vicende di uomini. Del resto, una volta defunti, gli uomini non palpitano più. L. Balle! Lei non m’incanta con la sua poesia! (N. b. Volontariamente sono passato al “lei” per stabilire una distanza prudenzia- 17 le). Mi riferivo alla sua suggeritrice, alle cantonate che prende e a ciò che mi ha fatto pubblicare. Nel numero di settembre, nell’articolo “Acqua, acqua e ancora acqua!”, si dice che il Marchese de Sterlich acquista la Torre e la trasforma, facendo erigere il soprastante torrino. Ma è falso! E’ Pasquale Filiani che, nel contesto di un restauro per renderla abitabile, lo fa erigere intorno al 1915. Già, il torrino non c’era ma l’Ufficiale della Regia Marina, creativo e determinato, commissiona il lavoro all’ingegner Vincenzo Rosati. Ne nasce quello che adesso vediamo. O quasi. P. Che storiografo! Che storiografo! Continui Luigi, continui! L. La smetta di prendermi in giro! E, con me, i lettori! Il Marchese Diego de Sterlich diviene proprietario della Torre solo negli anni Venti. Nel 1935 la fa ampliare con un’ala a forma di elle. Insomma, non se lo inventa lui il torrino ma… P. Ma s’inventa un’ala! L. Lei continua a burlarsi di me. Voglio dirglielo: a mio parere la sua Caterina è una venditrice di fumo, fumo, nient’altro che fumo! P. Non immagina come stia cogliendo nel segno! Tutta questa storia nasce nel fumo e finisce nel fumo. L. Pietà! Pietà! Lei insiste e io sto qui… a concederle spazio! Ma voglio minacciarla, mi sembra necessario. Se mi fa pubblicare baggianate, sarà l’ultima volta che la ospito sul giornale! Arriva Altobrando che ha captato un discorso sulle ali. Ci interrompe e dice: “Siete alla Rusticola. Trattasi, lo saprete, della cara beccaccia. Ebbene, essa vola zig-zagando, se deve sfuggire al cacciatore. Mi permetto di annoiarvi perché sto leggendo “I 4 Mon Di..” e apprezzando Caterina. Ebbene, Caterina è come la beccaccia, signor Luigi! Ci sfugge, ci sfugge sempre. Ma mi sovviene che dentro la sua ala c’è una penna che i pittori usano per le rifiniture di precisione. Io credo che questa ragazzina abbia davanti agli occhi un’immensa tela. E credo che non voglia lasciare intero un solo tubetto. Già, lei spremerà tutto il colore di cui dispone. E son certo che non dice balle. Che non sia una venditrice di fumo!” Altobrando si allontana verso la sua scrivania, in fondo alla sala. Io, Luigi, torno a guardare gli ulivi. Assomigliano a quelli di LAVANDERIA SELF SERVICE BOLLICINE Lavanderia a Gettoni Info: 340.6316567 di CAMASSO ANTONIETTA Roseto (TE) Via Nazionale, 462 / Silvi Marina (TE) Via Roma, 465 18 Cultura e società casa mia e mi dico che ognuno – quando deve disegnarsi nella mente la casa ideale – vi aggiunge un elemento che risulti fortemente identificativo, una sorta di sigillo. Intanto il Postino sta volando. In men che non si dica, atterra sugli anni Venti. Mi compare un quadro e comprendo che Caterina ha derubato la beccaccia. Sì, perché è il Postino che parla. Ma è sicuramente Caterina che lo ispira, la sua Musa, il “pennino del Pittore”: P. Vede, il Marchese Diego de Sterlich nasce a Castellammare Adriatico nel 1898. Non ha ancora dieci anni quando scompare Caterina, la terza sorella cui era stato dato il nome della nonna. Anche le prime due, badi bene, erano morte in giovanissima età. Tutta Penne partecipa al grave lutto che ha colpito la famiglia. Trattavasi – giova ricordarlo - di uno dei Casati più importanti d’Abruzzo. Gli Aliprandi erano infatti baroni e il Palazzo baronale è a Penne. Anche il marchesato de Sterlich era antico e potente. Con l’adozione da parte del Barone Diego Aliprandi dell’ormai maturo Adolfo - un nipote della moglie Caterina de Sterlich - si compie la fusione delle due dinastie le quali, in vario modo, si erano già incrociate e imparentate secoli addietro. Adolfo avrà dalla consorte Anna Henrici, baronessa di Chieti, tre femmine e, in ultimo, Diego: l’unico che scamperà a una morte prematura! Ma non voglio confonderle la testa. Dicevamo che viene a mancare anche la terza sorella e, nel drammatico frangente, Diego si sfoga in uno scritto dal titolo “Caterina!” Fra le righe leggiamo: “Se tu non fossi morta, saremmo stati lieti, tutti; invece, siamo così tristi!...” Subito dopo il Marchese- bambino interroga Dio. Il quale non risponde e gli lascia fra le mani la piuma. Nasce da lì il fumo. Bianco come la polvere quando la sollevi. Ma io le dico, Luigi caro, che chi non ha le ali non riuscirà a comprendere!... Accidenti, sono di nuovo imbambolato! Costui parla e io annaspo. Va a finire che adesso mi rivolta la storia come un calzino, che mi mette la Torre a soqquadro e che mi svela una piega che nessuno conosce. Mi immagino Caterina de Sterlich con un cappello di panama e mi ripeto gli angosciati versicoli di Diego che nel suo timbro volle definirsi “Ex corridore auto, erborista, poetastro, inventore”. Cosa dovette inventarsi il Marchese-bambino affinché il dolore non lo prostrasse? Tre sorelle se ne erano volate via e lui, l’unico superstite, scriveva poesie per “le anime gentili”. Sto qui seduto che penso; ed ecco il Postino che mi precipita in un sogno. P. Luigiiii, Luigiiiiiiiiii! Sei nel 1911, in piedi, davanti ad un bancone di un fumoso locale di Castellammare Adriatico. “Comperare quel torrione?...” si sta interrogando un signore dall’aria severa. “Perché no?! C’è una vista stupenda e andrebbe restaurato” dice un altro col cappello calcato in testa. Accovacciato in un angolo - con la madre che era entrata e si era da Leggere - ottobre 2014 Caterina de Sterlich terza sorella di Diego. (archivio Marco Costantini) accomodata assai timorosa - c’è Diego che chiede un foglietto. Il cameriere lo porta insieme alla bibita; e Diego disegna. Quando il “signore del torrione” fa per uscire, dopo aver salutato gli amici, il ragazzino lo raggiunge e gli dà il foglio. “La faccia restaurare così, signor…?” “Pasquale, Pasquale Filiani!” risponde il signore sistemandosi il cappello. “Vede – dice il ragazzino – ogni corpo ha bisogno di una testa. Ho sentito che lei è Ufficiale di Marina; Medico militare, per la precisione. Quel torrione ha bisogno di una testa. E io glie l’ho disegnata. Sono passato lì davanti con mia madre un giorno che pioveva a dirotto. C’erano anche fulmini, uguali a quelli che le ho accampato qui in alto! Provai l’impulso di entrarci… nel torrione! Ma poi mi parve un mostro decapitato e come uno stupido corsi a ripararmi sotto a un albero. Quando spiovve, spuntò l’arcobaleno e scrissi una poesia che faceva così: “Se un giorno vorrà vincermi lo spavento, entrerò in una torre robusta come un’armatura. Le metterò una testa per guardare lontano. Sarà la mia prima creatura!” “Dici sul serio ragazzo?” fece Pasquale respirando un grammo di salsedine. “Sul serio, signore!” rispose il Marchese-bambino. “Come farò a ricordarmi di te quando sarai cresciuto?” chiese l’Ufficiale. “Non si preoccupi, non crescerò!” disse lui, improvvisandosi poetastro. Poi stese le sue dita infreddolite al signore e sillabò: “Piacere, marchese Diego de Sterlich Aliprandi; lieto di conoscerla!” Intervista di Luigi Colantonio al Postino de “I 4 Mon Di..” (Il seguito nel numero di novembre) da Leggere - ottobre 2014 Con-Dominio L a strutturazione del nostro sistema, la cui sede principale è nel governo nazionale, deve avvalersi di una mentalità ed un’organizzazione che inizino dai propri distretti minori. Tutto ciò per instaurare, già attraverso forme e sedi periferiche, il concetto implicito, quindi l’accettazione (attiva o passiva) dell’egemonia della classe dominante. A questi tanti “fac-simile” in miniatura del modello governativo statale, compreso quindi il complesso groviglio burocratico che ne ottimizza la propria ascendenza di potere, appartengono anche le amministrazioni dei condomini immobiliari. Queste ultime, infatti, vengono obbligatoriamente imposte (con leggi ferree) per l’importanza di applicare dal basso le modalità dell’imponente sistema finanziario del governo centrale. L’azione di questo sistema, emulato appunto in queste sedi minori, è quella di un’autorità la quale, con o fuori discussione, deve sempre prevalere nel raggiungimento del suo primario obiettivo: spillare danaro pubblico nella quantità più possibile alla propria abilità burocratica, spesso applicata (anche strategicamente) nella giustificazione dell’ingiusto. Gli esempi di tale verità sono molteplici. Gli aspetti occultamente dolosi del comportamento di certi amministratori condominiali ecc., sono infatti piuttosto noti, o famigerati… Ripeto, “alcuni”, non tutti. Cultura e società 19 E comunque, noi che soprattutto paghiamo, continueremo sempre più a pagare, per effetto di quell’arcana spirale, avallata ribadisco dall’alto di un sistema che vive e nutre dal basso la propria corrotta manipolazione, cioè quella che alla fine riesce sempre ad avere ragione, spesso illecitamente. Da aggiungere poi, l’aggravante del ricorrente atteggiamento assenteista della maggior parte degli amministratori nei confronti del controllo e l’interdizione di iniziative fuorilegge da parte dei soliti condomini (inquilini) dominanti: ogni palazzo ha il suo, cioè un leder, “un ducetto” che ascende sugli altri e soprattutto sull’amministratore, facendo perciò quello che gli pare! Per questo molte volte ci si chiede per quale motivo uno debba pagare tanti soldi se dopo non viene affatto assistito dal professionista delegato a questo compito? Sì, è un po’ come gli assicuratori a cui devi sempre puntualmente sborsare la lievitante cifra del premio, ma dai quali poi non vieni mai premiato quando ti spetta giustamente di ricevere! La figura standard del condomino perciò, (sovente un modesto pensionato) è il rappresentante classico del ceto sottomesso, con la sua patetica sterilità, e a volte ingenuità, verso un circolo vizioso che nei suoi confronti riesce sempre a lavarsi la faccia da camaleonte a reversibilità universale! Opporsi al camaleonte? Per sortire cosa? Un buco? Una voragine? Un chilometro cubo di vuoto? Sì… ma in mezzo ad un oceano burocratico che immediatamente lo riempirebbe per portarlo alla deriva con gli altri tanti naufraghi in balia delle onde. Questo è realmente ciò che avviene in Italia. Le riforme? Nel senso vero e globale ho i miei dubbi… Voi ci credete?... Rossano Di Palma 20 Arte ed Emozioni da Leggere - ottobre 2014 La “Comunione degli Apostoli” di Silvi Paese: un quadro da rivalutare S ull’altare maggiore della chiesa di san Salvatore a Silvi Paese, l’edificio di culto più antico del territorio silvarolo, campeggia una tela tardo-settecentesca raffigurante la “Comunione degli Apostoli con san Nicola”. La composizione è organizzata attorno alla figura di Gesù Cristo, vestito con abiti rossi e blu (gli stessi colori della Madonna), ad indicare rispettivamente la sua Natura terrena e divina, il quale impartisce la Comunione al primo degli Apostoli, san Pietro (riconoscibile dai colori giallo e blu dell’abito, tipici della sua iconografia), mentre tutti gli altri sono disposti in cerchio attorno a Lui in attesa di ricevere anch’essi l’Eucarestia (riconoscibile, in fondo, a sinistra di Gesù, san Giovanni evangelista, con i suoi colori tipici, il rosso e il verde); fa eccezione Giuda Iscariota, in fondo a destra, che invece sembra in procinto di fuggire con il sacchetto dei trenta denari bene in vista, dopo l’annuncio dell’imminente tradimento da parte di Gesù. Anche la stanza dove si svolge la scena segue l’andamento circolare della composizione, tant’è che la parete di fondo curva a mo’ di abside. Da quel punto salgono verso l’alto delle nubi con in cima teste di cherubini che sorreggono il Sacro Cuore di Gesù. Fuori dal gruppo degli Apostoli, a sinistra, in posizione più avanzata, c’è san Nicola, vescovo di Myra (in Turchia) e il cui corpo è oggi nella famosa basilica di Bari, con ricchi paramenti vescovili e riconoscibile dalla tinozza con dentro tre fanciulli, immagine che ricorda uno dei suoi miracoli: passando in un’osteria, comprese l’efferato omicidio compiuto dal proprietario poco prima (tre chierici erano stati fatti a pezzi e gettati in salamoia in una tinozza); fattosi portare il recipiente e dopo averlo benedetto, i tre giovani resuscitarono. Lo sguardo del santo rivolto verso l’atteggiamento del Cristo lega questa figura, per il resto estranea alla scena, al resto della composizione, guidando l’osservatore verso la figura principale del dipinto, ovviamente più illuminata rispetto alle altre. In conformità con i dettami del Concilio di Trento (1545 – 1563), che aveva abolito quasi del tutto le aureole per i santi nei dipinti, solo Cristo ha un alone cruciforme intorno al capo. Il tema della “Comunione degli Apostoli” è una variante iconografica dell’Ultima Cena che pone l’accento sull’aspetto prettamente eucaristico dell’avvenimento narrato nei Vangeli, diventando in questo modo exemplum della stessa liturgia eucaristica che avviene all’interno del luogo di culto. Si tratta di un’iconografia di origine orientale, bizantina, giunta in Italia nella prima metà del XV secolo a seguito delle numerose migrazioni di intellettuali e religiosi dell’antico Impero Romano d’Oriente, oramai in crisi e attaccato dai Turchi Ottomani e in procinto di cadere nelle loro mani nel 1453. Una delle prime rappresentazioni è quella di Beato Angelico, del 1440 circa, nel convento di san Marco a Firenze, città dove nel 1439 si era concluso un Concilio che aveva tentato di riunire le Chiese ortodossa e cattolica e aveva perciò permesso l’arrivo di eminenti personalità da Costantinopoli. Un altro importante esempio di questa iconografia è la pala eseguita nel 1472 – 1474 dal fiammingo Giusto di Gand ad Urbino e oggi nella locale Galleria Nazionale delle Marche. A partire dal XVI secolo la diffusione del tema della “Comunione degli Apostoli” si era ormai consolidato. La scelta di questo soggetto per l’altare della chiesa di Silvi Paese è dunque ovvia, dato che l’altare maggiore è adibito anche a custodia del Santissimo Sacramento; inoltre, nella stessa chiesa, era all’epoca attiva la Confraternita del Sacramento, certamente impegnata nella comunità nella diffusione del culto dell’Eucarestia. Più singolare appare invece la presenza di san Nicola. San Nicola è sempre stato considerato protettore dei marinai, in virtù del viaggio in mare compiuto dalle sue reliquie per giungere a Bari e Venezia, città che nel da Leggere - ottobre 2014 Medioevo (tra il 1087 e il 1099) ne avevano trafugato il corpo dalla sua tomba a Myra. Nella nostra zona il santo deve essere stato venerato già poco dopo l’arrivo delle sue spoglie in Italia: testimonianza significativa ne è la chiesa di san Nicola ad Atri, del XII secolo, ma è ben noto come anche il borgo sviluppatosi attorno al porto atriano presso Cerrano, eretto alla metà del Duecento, fosse dotato di una chiesetta dedicata al santo con annesso ospedale. Era in questa chiesa che venivano a pregare i marinai locali e tutti coloro che approdavano a Cerrano per far commercio ad Atri. Particolarmente interessante la leggenda narrante di un mercante di tessuti arabo che, all’inizio del ‘500, approdò a Cerrano dopo una violenta tempesta dalla quale si salvò per aver chiesto l’intercessione di san Nicola, promettendo la propria conversione. Fatti i suoi commerci ad Atri, nella Cattedrale fondò la confraternita di San Nicola dei sarti, formata da questo ceto lavorativo, che ha ancora il suo altare laterale rinascimentale. La chiesetta rimase in piedi fino al 1627, quando un terribile terremoto originatosi nel Gargano fece sentire i suoi effetti anche sulle coste abruzzesi, provocando violenti maremoti. I pescatori di Silvi (cioè la maggioranza della popolazione locale), devoti al santo, riedificarono l’edificio dentro le mura di Silvi, alla fine del Corso, nell’area attualmente vuota derivata dalla demolizione della cappella nell’Ottocento e che oggi è chiamata proprio Largo san Nicola. Da tutto ciò è evidente quanto fosse forte a Silvi, nei secoli passati, la devozione verso san Nicola, tanto da venire rappresentato anche all’interno della pala d’altare della chiesa parrocchiale, pur non avendo nulla a che spartire con la scena ivi raffigurata. Si potrebbe pensare che il dipinto sia stato pagato con i fondi della comunità, la quale avrebbe voluto la raffigurazione di questo santo nel dipinto.Il dipinto non è mai stato oggetto di un vero e proprio esame critico negli anni passati, solo ritenuto, superficialmente, di scuola napoletana della fine del XVIII secolo. In effetti vi sono punti di contatto con la stile pittorico settecentesco partenopeo, evidente soprattutto nel rapporto luci-ombre e nella caratterizzazione di alcuni volti che hanno vaghe ascendenze solimenesche (Francesco Solimena, vissuto dal 1657 al 1747, fu il principale rappresentante della pittura napoletana del XVIII secolo). Tuttavia emergono anche caratteristiche di stampo classicista, nelle scelte cromatiche e nell’ambientazione, che fanno pensare anche all’ambiente artistico romano, che proprio dalla metà del ‘700 assume posizioni stilistiche che sembrano preannunciare la diffusione del Neoclassicismo (fine ‘700 – inizio ‘800), ad opera soprattutto del pittore lucchese Pompeo Batoni (1708 – 1787). Inoltre, tipicamente batoniana è la figura del Cristo, che riprende la fisionomia della famosa effige del “Sacro Cuore di Gesù” realizzata dal pittore nel 1767 per la chiesa del Gesù a Roma. Tali influenze napoletane e romane sono tuttavia declinate in un linguaggio che pur non essendo privo di qualità, è comunque provinciale, e perciò ricollegano il quadro, piuttosto che ad un ambito di produzione napoletano, a uno più locale, abruzzese. In tale direzione, in questa sede si avanza l’attribuzione del quadro di Silvi Paese alla mano di Nicola Ranieri (1749 – 1850), pittore nato e vissuto a Guardiagrele, dove muore a ben 101 anni. Questa lunga vita gli consente di conoscere l’evoluzione dello stile artistico dal Barocco fino a tutto il Neoclassicismo, avendo come principali punti di riferimento proprio Solimena e Batoni, formando nel paese natio una vera e propria ‘scuola’ specializzata nell’arte sacra e che dopo di lui proseguirà con gli allievi Francesco Maria De Be- Arte ed Emozioni 21 nedictis e Ferdinando Palmerio, arrivando fino all’inizio del ‘900. Per questo linguaggio originale, frutto di una personale sintesi e interpretazione delle novità del momento, Ranieri, così come i suoi allievi, fu particolarmente apprezzato, oggetto di molte commissione concentrate soprattutto nella provincia di Chieti. Ciò non toglie che egli ne abbia potuto ricevere una anche dalla più lontana Silvi. Lo stile che caratterizza il quadro è tipico di Ranieri, e anzi è molto vicino ad opera rea- lizzate dal pittore nell’ultimo ventennio del Settecento (confermando in questo modo la datazione tarda all’interno del secolo), come le tele realizzate per la chiesa di san Pancrazio a Manoppello e per la chiesa di san Silvestro a Pennapiedimonte. Altro elemento distintivo nella produzione di Ranieri, secondo comunque una prassi tipica degli artisti dell’epoca, soprattutto di provincia, è la ripresa delle sue composizioni dalle incisioni che circolavano in quel tempo, talvolta tratte da opere di artisti più famosi. La “Comunione degli Apostoli” di Silvi, infatti, sembra essere tratta proprio da una di queste incisioni, poiché quadri assai simili si trovano in alcune chiese della Calabria e del Salento. Gioele Scordella 22 Arte ed Emozioni da Leggere - ottobre 2014 Tale e Quale Show Nostra intervista con Carlo Conti sul varietà che riparte su Raiuno D a Venerdì 12 settembre, in diretta dallo Studio Nomentano 5 della Dear di Roma, Carlo Conti, ha dato il via alla quarta edizione di Tale e quale show, il fortunato varietà di Rai1. Abbiamo incontrato il conduttore toscano poco prima che lasciasse la Conferenza Stampa, tenutasi presso la Sede Rai di Viale Mazzini a Roma. Quando si ha in mano un format di così grande successo ci si pone la domanda se sia necessario o meno apportare delle novità? Non me la sono posta questa domanda. Mi è venuta l’idea di introdurre dei duetti e l’hoaggiunta indipendentemente dal fatto che fosse o meno il caso di rinnovare il format. Secondo alcune scuole di pensiero squadra che vince, idea che vince, non si cambia. Ogni tanto mi piace cambiare qualcosa, i famosi restyling. In questo caso c’è un’ideina nuova: abbiamo portato i concorrenti a 12, ma le esibizioni saranno 11 perché due di loro faranno insieme un duetto. Nella prima puntata Nazzaro e Forte saranno Frank Sinatra e Liza Minnelli L’idea del quarto giudice è mai esistita? Era un’idea, tra le tante cose che c’erano nella testa. Abbiamo pensato anche di aggiungere ai coach un supervisore... insomma, tante idee, poi per motivi anche econo- mici alcune cose non riusciamo a portarle in porto Vedo che in mano hai dei cd. Il Festival di Sanremo è anche questo? (ride, Ndr). Ho tantissimi cd. So cosa ascoltare; purtroppo ascolto meno le radio, in questo periodo, proprio perché sono preso ad ascoltare cd. Come definisci la tua stagione televisiva che sta iniziando, considerato l’impegno di Sanremo? Per assurdo, sarà per quanto mi riguarda una stagione meno pesante. L’Eredità è il programma più impegnativo di tutti quelli che faccio; ci vuole concentrazione e attenzione ogni giorno perché ci sono concorrenti, soldi, domande diverse. Per un po’ questo io non lo farò, perché dal 31 ottobre passerò il testimone a Fabrizio Frizzi. Sotto certi aspetti sarà una stagione più leggera. Rosario Di Blasio Arte ed Emozioni da Leggere - ottobre 2014 23 Il primo premio letterario 2014 alla Classe 3/D della Scuola Media “D’Annunzio” di Roseto degli Abruzzi. P remiato a Castel Ritaldi il racconto fantastico “A spasso con vento Scirocco”, frutto di un articolato lavoro in classe di scrittura creativa. di Concezio Leonzi ROSETO DEGLI ABRUZZI - Lo scrittore padovano Giulio Mozzi, esperto in scrittura creativa, nelle sue peregrinazioni in tante scuole italiane, afferma che “per raccontare una storia bisogna innanzitutto inventarla. Ma inventare non significa, in realtà, creare dal nulla: significa piuttosto rielaborare e trasfigurare materiali della propria esperienza di vita e del proprio immaginario, organizzandoli in una prima idea di forma narrativa”. Ed è proprio ciò che hanno fatto gli alunni della classe III D della Scuola Media “D’Annunzio” di Roseto degli Abruzzi, alle prese con un racconto, nato così, quasi per gioco (ma il gioco a scuola ha sempre una molteplice valenza didattica), per il piacere di trasformare la parola e i gesti dei personaggi in qualcosa di fantastico e di assolutamente personale. Il racconto fantastico, infatti, riesce a sbrigliare la fantasia di chi scrive. E il divertimento si amplifica quando il lavoro si fa collettivo: quando, cioè, la propria fantasia incontra quella del compagno di banco e quella ancora del gruppo classe, che alla fine risulta essere il vero e “unico” artefice della creazione letteraria. Il racconto creato ed elaborato dagli alunni della classe III D, dal titolo suggestivo “A spasso con vento Scirocco”, narra il viaggio che un calzino, sfuggito dalle prese di uno stendino da bucato, percorre spinto dal vento e dalla curiosità, la stessa che alberga nell’animo di ciascuno di noi, e dei bambini in particolare. Chi non vorrebbe almeno una volta osservare dall’alto le cose, gli uomini, la natura, svolazzando allegramente, sospinto dal vento? Ecco allora il calzino del racconto farsi metafora di un desiderio antico quanto l’uomo. E il racconto fantastico, si sa, può fare questo miracolo. “A spasso con vento Scirocco”, frutto di un’attività di scrittura creativa svolta in classe e condotta con rara competenza dall’insegnante di Lettere, la prof.ssa Maria Antonietta Tavani, oltre ad aver raggiunto l’obiettivo di divertire gli alunni scrivendo, sporcandosi le mani con le parole, come con il colori per un disegno, ha stravinto un concorso nazionale di letteratura: il XV Premio Letterario Mario Tabarrini conferito dal Comune di Castel Ritaldi, in provincia di Perugia. Lo chiamano il Paese delle Fiabe, per il suo nobile intento di promuovere la sensibilità verso la scrittura creativa in tutte le fasce di età e in particolare in quella dei ragazzi. Domenica 21 settembre scorso l’allegra brigata della Scuola Media “D’Annunzio” di Roseto degli Abruzzi vi è andata per ritirare il Primo Premio del concorso. È stata tanta l’emozione nel constatare che quel suo racconto, frutto di una piacevole attività scolastica, aveva conquistato anche i gusti di una severa commissione di esperti, che la riteneva meritevole addirittura del Primo Premio Nazionale, selezionandolo tra centinaia di lavori in concorso giunti da tutta Italia con la seguente motivazione: “Un semplice fatto quotidiano sprigiona la fantasia, l’originalità e la simpatia, e si trasforma in voglia di scrivere. Movimento, colori, gioia si incontrano nella lettura. La proprietà di linguaggio rende piacevole la lettura.” Non poteva esserci soddisfazione maggiore anche per i genitori che hanno voluto essere presenti accanto ai propri figli in questa domenica particolare, piena di sole e allegria, tra le mura del borgo medievale di Castel Ritaldi, tra Spoleto e Montefalco, nel cuore della piana umbra. Dopo il conferimento ufficiale del premio, i ragazzi si sono tuffati nel gaio mondo delle fiabe, ricostruito ad arte per le vie del borgo, tra danze, giochi, musica, rievocazioni storiche, spettacoli e leccornie di ogni genere, e avvolti dalle spire dolci della fantasia. Una domenica e una esperienza da incorniciare, che gli alunni della III D ricorderanno per sempre. Felicissima anche la Preside dell’Istituto Comprensivo “Roseto 1”, la Prof.ssa Gabriella Di Domenico, per questa affermazione che fa onore alla scuola abruzzese e a quella rosetana in particolare. Concezio Leonzi [email protected] 24 Cronaca Locale da Leggere - ottobre 2014 La festa del vino e dell’uva a Borgo S.Maria S i è svolto il 13 e il 14 settembre, dalle ore 16 in poi, lungo tutto il Viale della Resistenza di Borgo S. Maria, la Festa dell’Uva e del Vino. Dopo il grandissimo successo dell’anno scorso, con migliaia di persone lungo le strade della frazione e la sfilata di oltre venti carri allegorici allestiti a tema, l’Associazione “Classe ‘70” ha riproposto l’iniziativa. Lungo tutto il viale sono stati allestiti stand gastronomici e di degustazione molti dei quali gestiti dagli esercizi commerciali locali, e sono stati intervallati da vari palchi dove è stata suonata musica popolare dal vivo. All’iniziativa ha partecipato anche il neo costituito Comitato Rurale che per l’occasione ha allestito la rievocazione della pigiatura dell’uva insieme ad una mostra di antichi attrezzi di lavorazione. Oltre ai temi legati all’uva e al vino, non sono mancati postazioni dedicate ai bambini, e ovviamente è stata riproposta la richiestissima gara dei dolci. Per la tradizionale sfilata dei carri allegorici della domenica grande è stata l’attesa e le prenotazioni hanno superato la cifra dell’anno scorso. Per i carri ci sono stati tre premi: «Il carro più bello», «Il carro più allegro», e «Il carro più giovane», dove in gara ci sono stati i giovanissimi che si sono cimentati con la tradizionale forma d’arte. Alessandro Borgia L’olio? In perle come il caviale L’azienda pinetese lancia sul mercato una linea di oli extravergine d’oliva sottoforma di perle L a Tenuta Sant’Ilario di Pineto (Te) ha lanciato sul mercato una grande novità, SFEROLIO, una nuova linea di oli extra vergine d’oliva sottoforma di perle, come quelle del caviale. Un prodotto chic che ha già conquistato appassionati gourmet e ristoratori. Una goccia d’olio d’oliva è stata racchiusa in una piccola membrana di gelatina naturale incolore e insapore, in grado di trattenere le essenze fino al momento in cui esplode al contatto con il palato. Una forma davvero innovativa di presentare l’olio. Le perle si sciolgono così in bocca permettendo di assaporare il gusto intenso dell’olio prima che si mescoli con gli altri ingredienti della preparazione. Si distingue per il sapore fruttato e aromatico. Consigliato per fornire un tocco magico ad ogni piatto, grazie anche alle diverse qualità di aroma (basilico, peperoncino etc) è in grado di valorizzare qualsiasi preparazione di carne, pesce o formaggi e addirittura per accompagnare un buon dessert. Presentato in questi giorni a Londra in occasione di Speciality London, SFEROLIO può accompagnare sia piatti caldi che freddi, infatti la membrana esterna resiste fino a 60°. Si consiglia tuttavia di utilizzarlo a fine preparazione, in modo che il contatto forzato con altri ingredienti non rischi di danneggiare la membrana esterna. Ma non finisce qui. Infatti a breve la Tenuta Sant’Ilario lancerà sul mercato nuove forme geometriche di SFEROLIO: stelline, spaghetti, cuoricini per fornire un tocco magico ad ogni piatto in qualsiasi occasione. Marzia Aquilio Cronaca Locale da Leggere - ottobre 2014 Pecora blu Q uegli abbagli erano un invito irresistibile. L’asfalto terminava là. Là dove ora, una sagra grandiosa, inizia la sua orrida alleanza con quel cemento sconosciuto agli occhi della mia adolescenza. “Graziella Bianchi” questo il nome della mia fidata compagna di viaggio e di avventura. Io la sfoggiavo divorando pugni di ciliegie, strada facendo verso un confine meridionale che amavo oltrepassare da monello piuttosto solitario, come tutt’ora… E’ il triste destino degli individualisti i quali, si sa, sono piuttosto indigesti in certi ambiti… Come quello di un istituto che frequentai per errore d’indirizzo… Di quel tipo di scuola ne ebbi subito piene alcune cose… Essa mi voleva giudicare anche per il mio italiano… Quella mia decisione fu quindi liberatoria, cioè quella di studiare lontano dalla scuola. Per la sola e genuina volontà di sapienza e non per l’ambizione del pezzo di carta con cui fluidificarsi la futura esistenza, così come fa la stragrande maggioranza degli studiosi “ambiziosi” del futuro piedistallo… Vi posso assicurare però, che quel “voglio una vita esagerata ecc.” tanto accattivante per certi eroi di banali canzonette, non fu affatto accattivante per me! Io ero il simbolo di me stesso: la droga non sapevo cosa fosse, tantomeno quindi la mancanza di ideali, visto che dai quindici anni in poi non avevo fatto altro che vivere di essi con tutta la fierezza di quei grandi romantici dell’era tipica, musicisti per primi. Io andavo a zonzo per la voglia e il bisogno di illudermi di un’eternità scontata, un’immortalità garantita dall’enfasi di cellule miracolose che mi brulicavano nel corpo quasi sedicenne. Ed esse mi spingevano inevitabilmente verso il sole di maggio e giugno. In quella luce persistente tra le foglie tenere di pioppi che allevavo con anima e sogni. Che facevo crescere con l’orgoglio del ritorno sistematico in quel luogo quasi esclusivo dove mi nutrivo l’avvenire di uomo astratto, proteso verso i grandi valori dell’anima e della coscienza. Io serpeggiavo laggiù, sulle ruote della mia bicicletta, schivando ramarri verdi 25 di una speranza che ovunque si aggirava assieme a me e alla mia rapida ombra. Essere “monello a vita”, era quella la mia più grande ambizione! Ed essa resta qui, ancora qui, nella mia indole aliena fatta di vento e di luna, di quell’aspra solitudine tipica di chi è inaccettabile per il suo anticonformismo “veramente controcorrente”… Per la propria dipendenza dai sentimenti in un mondo in cui tutti dipendono dal danaro! Per il suo essere senza tempo in quanto uomo che vive a ritroso scegliendo fra le epoche gli ingredienti della propria esistenza, rovistando la storia per cercare quella che più delle altre possedette i veri valori, perché vissuta da uomini che ben sapevano cosa fossero, essendo stati loro a produrli. Una genesi quasi estinta che ha lasciato qualche epigono sul pianeta: uno di essi certamente esiste… Fatto di uno slancio interiore che volge tanto verso Vienna… Che canta e vive nel silenzio le sue pregiate emozioni, fuori da ogni vuoto contesto dell’odierno squallore con la relativa scurrilità. Ben consapevole quindi della sua rarità quale unica compagna verso un infinito, per la cui conoscenza, occorre necessariamente una formula impossibile. Impossibile come chi la possiede. Rossano Di Palma L’oratorio per la gioventù La Parrocchia di San Gabriele di Atri propone una nuova iniziativa D iversi i corsi socio-culturali annessi a tale progetto, con la religione come vera ed unica essenza. L’idea nasce dal Parroco Don Vincenzo e dal suo prezioso collega Don Matteo con lo scopo di creare un ambiente pieno di vita, volta non solo al divertimento, ma soprattutto all’educazione e alla crescita umana dei ragazzi. Ma cos’è veramente “l’oratorio”? È il luogo in cui preghiera e attività ludiche si fondono al fine di creare un punto di ritrovo per i ragazzi, affinché possano trascorrere il loro tempo libero in una comunità resa sicura dalla presenza di educatori. Scopo di questi ultimi è quello di cercare di indirizzare i giovani che ne prendono parte verso una vita fondata sul bene, sulla fratellanza e sul confronto formativo. Quindi prerogativa fondamentale risulta essere la crescita d’animo fortemente ricercata da Don Bosco, pioniere del primo centro giovanile, il quale considerava la gioventù “la parte migliore della società”. Nel suo piccolo la Parrocchia di San Gabriele di Atri si propone di offrire corsi gratuiti volti all’aggregazione tramite progetti educativi, sportivi e culturali. Un’iniziativa che, a detta del Parroco Don Vincenzo, non vuole essere in alcun modo in competizione con altre associazioni cittadine di qualsiasi genere. Affinché tutto ciò si concretizzi sarà necessario raggiungere un numero prestabilito di iscritti per ogni attività, le quali, una volta avviate, avranno la durata di un intero anno. Diversi sono coloro che hanno già offerto la loro disponibilità a ricoprire il ruolo di collaboratori. Don Vincenzo e Don Matteo ringraziano anticipatamente quanti si sono offerti nel dare il proprio apporto nella realizzazione dei corsi e tutti coloro che intenderanno farne parte. La cerimonia di apertura è stata effettuata il 28 Settembre alle ore 16 presso l’Auditorium Sant’Agostino di Atri, evento che è proseguito in Piazza Duomo dove i bambini hanno potuto divertirsi grazie all’organizzazione di giochi. L’oratorio ha preso ufficialmente il via il giorno 3 Ottobre. Una prospettiva sociale da non sottovalutare che risulta essere per le famiglie, soggetto educante primario, un fedele alleato. Un’opportunità che può concretizzarsi anche grazie all’aiuto di tutti noi. Angelo Biello 26 Le Rubriche da Leggere - ottobre 2014 LA NUTRIZIONISTA INFORMA La carenza di ferro L ’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che circa 700 milioni di persone al mondo hanno carenze di ferro, rendendo questo il più diffuso problema nutrizionale. Le cause che possono contribuire all’instaurarsi di una condizione di anemia possono essere differenti. Per prima cosa potrebbe esserci un apporto ridotto, dovuto a diete, ad esempio, carenti di prodotti di origine animale e, in particolare di carne, la fonte alimentare principale di questo oligoelemento. In altri casi il problema potrebbe essere legato ad un cattivo assorbimento dovuto ad alterazioni dell’apparato digerente. Infine, ci sono alcuni stati patologici caratterizzati, invece, da una eccessiva perdita di sangue. Le conseguenze dell’ anemia si manifestano con pallore e stanchezza (astenia), capogiri e ronzii alle orecchie, frequenza cardiaca accelerata ( poichè il cuore cerca di compensare la diminuzione di ossigeno pompando più velocemente il sangue per farlo passare con maggior forza nei polmoni), polso debole e frequente, respiro affannoso (in caso di anemia seria). L’organismo umano contiene circa 4 g di ferro. Circa il 60 % è contenuto nell’emoglobina e nella mioglobina, due proteine che, proprio grazie al ferro, sono in grado di trasportare e depositare l’ossigeno nei diversi distretti corporei. Il resto, invece, si trova come deposito nel fegato, nella milza e nel midollo osseo, legato ad un’altra proteina che si chiama ferritina. Esistono degli esami di laboratorio per valutare se si è instaurata un’anemia. In particolare la determinazione di ferritina e transferrina è utile per valutare l’eventuale carenza dei depositi di ferro presenti nel fegato e nel midollo osseo. Mentre, con un semplice emocromo è possibile valutare l’eventuale diminuzione dell’emoglobina circolante. Il meccanismo che regola l’assorbimento e l’escre- zione del ferro è definito “a circuito chiuso”. Proprio per la sua fondamentale importanza, infatti, il nostro corpo elimina piccolissime quantità di ferro e lo recupera in continuazione dalle proteine che “per vecchiaia” vengono sostituite. Secondo i LARN (Livelli di Assunzione Giornalieri Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italiana) il fabbisogno quotidiano di ferro per l’uomo ammonta a 10 mg mentre per la donna in età fertile sale a 15-18 mg. È un micronutriente essenziale per tutte le cellule ed è l’oligoelemento più abbondante nell’organismo. Alimenti ricchi di ferro sono le carni, il fegato, i legumi, i crostacei, la frutta secca e i vegetali verdi. La capacità del nostro organismo di assorbire il ferro dipende, però, dallo stato di ossidazione in cui esso si trova all’interno dell’alimento stesso. Per farla semplice mentre il ferro contenuto nella carne è facilmente assimilabile quello contenuto nei vegetali necessita dell’aiuto di altre sostanze come la vitamina C affinché possa essere utilizzato dal nostro corpo. Dott.ssa Valentini Iole – Biologa della Nutrizione – [email protected] 3282855534 Cronaca Locale da Leggere - ottobre 2014 27 La Ceramica di Castelli M algrado le prime tracce della lavorazione della ceramica in quel di Castelli siano state reperite in epoca etrusca, è impossibile avere una data certa per poter affermare con esattezza a quando risale l’inizio dell’attività. Il suo sviluppo fu sicuramente agevolato dall’operato di una comunità di monaci benedettini che, circa dieci secoli fa, riuscirono ad avviare la produzione della ceramica avendo intuito quelle che erano le potenzialità del territorio, le cave di argilla, i corsi d’acqua e i boschi di faggio, tre materie prima di fondamentale importanza per garantire il funzionamento delle fornaci. In un primo momento, stoviglie ed utensili erano destinate ad un uso domestico, oggetti semplici realizzati per agevolare lo svolgersi delle quotidiane attività; con il passare dei secoli però le maestranze laiche portarono l’arte della ceramica a livelli importanti, esaltarono la bellezza dei colori e dei dipinti trasformando quella che era una forma di artigianato locale in un’attività raffinata tanto da farne il fulcro dell’economia di Castelli, un’arte apprezzata persino nelle corti dei re tanto che era ricercatissima per impreziosire le nobili tavole. Tra i grandi maestri si ricordano i Pompei, Lollo, Grue, Gentili, Cappelletti, Fuina, Castelli e, al giorno oggi, quelli che furono i capolavori delle più grandi famiglie di maestri della maiolica si possono ammirare in location in cui l’arte è sovrana come il Metropolitan Museum of Art di New York, il Louvre di Parigi, il British e il Victoria and Albert Museum di Londra e, infine, l’Hermitage di San Pietroburgo. L’arte della lavorazione della ceramica è nel Dna di ogni castellano che, di padre in figlio, per intere generazioni, tramanda una grande segreto, ripetendo gli stessi gesti e le stesse tecniche di una volta. La peculiarità di questi capolavori è nella pentacromia, ovvero l’utilizzo di cinque colori: il giallo, verde, azzurro, arancio e bruno manganese. A partire dal seicento, oltre ad avere un occhio attento alle tonalità utilizzate, sempre più importanza ricoprivano le decorazioni che, oltre ai tradizionali fiori, presentavano scene mitologiche e di caccia, paesaggi e animali. Inoltre, una delle più grandi chiavi del successo delle ceramiche di Castelli risiede nel suo forno di cottura, chiamato “a respiro”, in quanto dalla camera di combustione le fiamme producono una sorta di sibilo. Questo innovativo tipo di forno, alimentato secondo una sapiente tecnica con la legna dei boschi circostanti, oggigiorno non è più molto utilizzato in quanto è stato soppiantato dai forni elettrici ed a metano. La passione e l’interesse per la ceramica conducono i cultori del genere a conoscere la produzione di alto valore facendo visita al Museo delle Ceramiche, un prezioso contenitore di meraviglie allestito presso il Palazzo Municipale dell’Artigianato, in Via Salita Paradiso. Il percorso permette di ripercorrere la storia della maiolica castellana mettendo in mostra innumerevoli opere relative ad un periodo storico compreso tra l’alto medioevo ed i giorni nostri. Chi capita in città in estate, durante il mese di agosto ha luogo la Mostra d’arte ceramica, un evento festoso che trasforma la bellezza abruzzese in un museo a cielo aperto, occasione preziosa in cui spalancare gli occhi e osservare all’opera i mastri artigiani. Non si può lasciare il borgo senza aver ammirato la Chiesa di San Donato, sita circa a un km dal centro del borgo, famosa per la maioliche che ricoprono il suo soffitto, 800 mattoni decorati con motivi geometrici, ritratti, figure di animali e festoni floreali, reperti in parte esposti presso il Museo della Ceramica di Castelli. Rosario Di Blasio 28 Cronaca Locale da Leggere - ottobre 2014 Al via il nuovo anno scolastico di Pineto en 280 mila euro impegnati per adeguare le scuole alle ultime normative sulla sicurezza, opere per risistemare gli attuali edifici, due gruppi di lavoro per studiare la riorga- B messo abbiamo riconsegnato al dirigente scolastico, quella di Torre S. Rocco dove la scuola ci ha chiesto di inserire una sezione dell’Infanzia e dove nel prossimo futuro partirà il Nido dell’Infanzia, e nizzazione dei poli scolastici e tre progetti ai nastri di partenza. Si presenta così il nuovo anno scolastico della città di Pineto, che inizierà domani per quasi 1500 alunni, e che è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso i locali della scuola media Giovanni XXIII, alla presenza del sindaco Robert Verrocchio, dell’assessore all’Istruzione Daniela Mariani e dei responsabili locali del mondo scolastico. “Il Comune vuole investire nel mondo della scuola, sia dal punto di vista delle risorse che dal punto di vista delle idee”, ha dichiarato il sindaco Verrocchio nel corso della conferenza stampa. “Il nuovo anno scolastico si apre con i lavori ultimati alla scuola di Corfù su un progetto avviato dalla passata amministrazione, con una nuova struttura che come pro- con strutture risistemate grazie ai finanziamenti del progetto Scuole Belle del governo Renzi - ha affermato il sindaco - In più, tra i fondi del governo e quelli del Comune, ci sono 280 mila euro da impegnare per adeguare le nostre scuole alle nuove leggi in materia di sicurezza. A fianco di questo, siamo consapevoli che è arrivato il tempo di ripensare le nostre strutture, ed è per questo che abbiamo deciso che a breve partiranno due gruppi di studio, uno tecnico e uno educativo, che dovranno dialogare con il mondo della scuola e che avranno il compito di vedere in che modo potranno essere riorganizzate le nostre strutture, perché è arrivato il momento di iniziare a pensare seriamente il futuro dei nostri ragazzi”. “Vogliamo aprire una bella pagina di dialogo con la scuola”, ha affermato l’assessore Mariani. “Il primo passo sarà la partenza di un protocollo di intesa tra l’amministrazione e il mondo della scuola per far nascere una vera e propria consulta - ha proseguito l’assessore - Sarà un tavolo di lavoro tra il Comune, gli insegnanti e i genitori, perché la scuola ha il diritto di essere informata e di partecipare alle scelte dell’amministrazione. Oltre a questo, il progetto a cui stiamo lavorando è quello del Piedibus, che crediamo sia molto importante per i bambini e i ragazzi. Abbiamo intenzione di partire su un plesso pilota e anche qui lavoreremo con il mondo della scuola, con i genitori, ma anche con il reparto di Pediatria di Atri e con la Polizia Municipale. Il Piedibus esiste ormai in tanti comuni del Nord Italia, e ed è molto utile sia dal punto di vista della salute, sia perché educa al rispetto delle regole. L’altro progetto su cui abbiamo intenzione di lavorare è quello dell’allungamento del tempo scolastico per i bambini della scuola primaria che ci è stato chiesto dai genitori, e che crediamo abbia anche un grande valore sociale perché potrà andare ad aiutare le famiglie in cui lavorano entrambi i genitori”. “Mi voglio complimentare con questa amministrazione, perché l’interscambio di idee tra il Comune, la scuola e la società è fondamentale - ha affermato il dirigente scolastico Gaetano Avolio - da sempre Pineto è uno dei comuni che più crede nel mondo della scuola, e apprezzo che il dialogo sia visto come componente strutturale e non episodica”. Avolio ha anche espresso soddisfazione per l’impegno dell’amministrazione ad affrontare la questione della riorganizzazione strutturale e educativa dei plessi scolastici pinetesi. “Se il buongiorno si vede dal mattino, c’è la possibilità di fare tanto - ha affermato il presidente del Consiglio di Istituto Pasquale Argento - Creare un momento di dialogo con gli insegnanti e i genitori è fondamentale per il buon funzionamento della scuola”. Alessandro Borgia Cronaca Locale da Leggere - ottobre 2014 Un addio inaspettato N on so perché, ma il ricordo più forte che ho dello zio Antonio è la disperazione per il gol di Trezeguet, al tredicesimo minuto dei tempi supplementari, che costò all’Italia la sconfitta in finale agli Europei del 2000. Eravamo a casa sua, una bella e calda serata d’estate, pronti a festeggiare con l’Italia in vantaggio per 1-0 fino ai minuti di recupero, ma poi l’inaspettata beffa di Wiltord riaprì quella maledetta partita. Continuo a domandarmi come mai, tra tutti, questo è il ricordo che prevale. Forse perché la vita, a volte, è come una partita di calcio: quando meno te lo aspetti, il risultato può cambiare. Lo zio se ne andato così, in fretta, inaspettatamente, senza neanche il tempo di porgergli un ultimo saluto. Antonio Serafini era una persona tranquilla e ben voluta da tutti. Da giovane aveva vissuto il mare, dall’Adriatico all’Atlantico e, a Silvi, era famoso per le sue reti, che realizzava e riparava con cura per i pescatori. Poi c’era la pasta all’uovo di famiglia che, nel nostro quartiere, è sempre stata un punto di riferimento. Per me, invece, era famoso per i suoi baffi e le sue grandi mani. Quando ero piccolo, mi sembrava un gigante, con la sua risata intensa e profonda. Abbiamo trascorso molti bei momenti insieme in famiglia ma, ad essere sincero, negli ultimi anni non ho avuto molte occasioni per incontrarlo. Il suo saluto non mancava mai ma, 29 crescendo, non ho avuto molto spesso il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui. Così, quando qualche settimana fa mio padre mi ha chiamato per dirmi che ci aveva lasciati, ero a Roma e, tornando a casa dopo una lunga giornata, mi sono fermato a pensare. Ho iniziato a tirar fuori i momenti trascorsi insieme ed è emerso il ricordo di quella finale tra Italia e Francia. Mi è tornato in mente quel gol inaspettato. La vita, purtroppo, non è una partita di calcio. Non ci sono rivincite, per cui non si possono rimandare i saluti, i baci, i bei momenti insieme. Dovremmo vivere, ogni giorno, consapevoli della bellezza delle persone che ci sono accanto e che ci vogliono bene. Dovremmo saper sfruttare ogni occasione, senza avere la possibilità di rimpiangerla, perché a volte non c’è il tempo di cambiare il risultato. D’altronde, lo zio era un uomo di mare, uno di quelli che sa che il vento può cambiare da un momento all’altro. Ed era un uomo di fede, che conosceva e pregava il vangelo, consapevole di dover vegliare, perché “non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà” (Matteo 24,42). Riposa in pace zio. A te questo pensiero: Federico Ronca “Per sempre me ne andrò per questi lidi, tra la sabbia e la schiuma del mare. L’alta marea cancellerà le mie impronte, e il vento disperderà la schiuma. Ma il mare e la spiaggia dureranno in eterno.” Kahlil Gibran ARIA SALUBRE... TERRAZZO PANORAMICO... SAPORI DI UN TEMPO... RISTORANTE VECCHIA SILVI [email protected] Via Circonvallazione Boreale, 42 Silvi Alta (TE) - Tel. 085.930141 30 Cronaca Locale da Leggere - ottobre 2014 Contributo sociale alla città di Silvi C ome è avvenuto negli ultimi dieci anni, anche questa volta l’Associazione “Zona Franca” si è impegnata nel dare un contributo sociale alla nostra cittadina. Coadiuvato dall’impeccabile presenza del Prof. Angelo Foti l’Associazione ha dato la possibilità ad oltre cinquanta persone bisognose di cure termali di poter assolvere a tale necessità presso le Terme di Caramanico con costi limitati alle sole spese di viaggio per tutti i giorni del ciclo di cure di due settimane. Quest’anno essendoci state le adesioni all’iniziativa già dal mese di giugno-luglio è stato possibile anche prenotare le cure dei Fanghi e Massaggi in tempo utile, alle quali hanno partecipato numerose persone. Le cure per tutti i partecipanti sono iniziate il 23 settembre e si sono concluse il 6 ottobre con una bella festa nella stessa giornata presso il Ristorante Pizzeria Lolita, dove Ezio, Domenico e Simone, titolari del locale hanno deliziato i partecipanti con le loro squisitezze culinarie di pesce e carne. Al pranzo, chiamato “Pranzo dell’Amicizia e dell’arrivederci” che da un paio d’anni tende a cementare l’amicizia che si instaura tra i partecipanti hanno aderito quasi tutti anche con componenti delle loro famiglie. Il percorso di viaggio, come ormai da tradizione, è stato tutti i giorni rallegrato dalle bellissime barzellette raccontate con spirito e maestria dall’immancabile Rosanna Moresco, ex titolare del Cinema Odeon, mentre il lasso di tempo dalla fine delle cure all’orario di ripartenza per Silvi è stato da tutti utilizzato per visite alla cittadina di Caramanico, shopping e alle salutari passeggiate, consentite dalle condizioni atmosferiche che per tutta la durata delle cure ha assistito i partecipanti. Questa iniziativa che ogni anno la nostra associazione ripropone nella seconda metà del mese di settembre ci rende orgogliosi, perché permette di dare soluzione ai problemi di salute che assillano i partecipanti a costi molto contenuti e Le Rubriche da Leggere - ottobre 2014 nel contempo crea e rafforza i legami di sincera amicizia che nascono durante il tempo passato insieme all’interno e fuori dalle Terme e durante il viaggio. Un discreto numero di foto sono disponibili per chiunque ne faccia richiesta al Presidente Colantonio, alcune delle quali sono a corredo anche del presente articolo che completa l’annuale esperienza alle Terme e al Pranzo dell’Amicizia di questo 2014. 31 Il Presidente Associazione “Zona Franca” Luigi Colantonio 32 Le Rubriche da Leggere - agosto-settembre 2014 Enzo E En nzo n zo o Ferr Ferrari Ferra Ferrrari ari ar ri diede il primo “assaggio” all’Abruzzo già nel 1919, quando riuscì a racimolare i soldi per iscriversi alla Targa Florio, prima gara importante della sua carriera. Ferrari concluse l’apologia sottolinenando che al primo classificato della Coppa Acerbo, oltre ai consueti premi, spettasse il titolo di cavaliere del Regno, grazie all’importanza politica del personaggio che organizzava la corsa stessa. Da Cavaliere nel 1924, Ferrari col tempo diventò poi cavaliere ufficiale, commendatore, comandante (secondo alcuni stranieri), ingegnere, “Drake”, ma ha sempre preferito essere chiamato “semplicemente” Ferrari. I° Edizione della rievocazione “Ultima corsa su strada“ Circuito di Pescara - 90° anniversario 1924/2014 11/12 Ottobre 2014 - PESCARA con presentazione del libro IL CIRCUITO DI PESCARA Santuccione - Smoglica Edito da LA CASSANDRA EDIZIONI Sabato 11 Ottobre - ore 17.00 c/o Museo Vittoria Colonna Via dell’Artigianato Zona Ind.le 64025 Pineto (TE)) Tel. 085.9463084 084 / Fax 08 F 085.9461013 085 9461013 www.lacassandraedizioni.com - [email protected] Cronaca Locale da Leggere - ottobre 2014 Elezioni provinciali Pubblicato l’elenco degli aventi diritto al voto È stato pubblicato nell’apposita sezione dedicata alle elezioni provinciali (vi si accede dall’home page del sito http://elezioni.provincia.teramo.it/?p=324) l’elenco degli aventi diritto al voto suddivisi per fasce di popolazione. Il corpo elettorale è composto da 578 votanti. La base elettorale per l’elezione del Presidente della Provincia e dei consiglieri provinciali è rappresentata dall’insieme dei consiglieri e dei sindaci dei Comuni, in carica alla data del 35° giorno antecedente quello della votazione. Sono eleggibili alla carica di Presidente della Provincia i Sindaci dei Comuni della provincia il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni; sono eleggibili a Consigliere provinciale i Sindaci e i Consiglieri comunali in carica dei comuni della provincia; in sede di prima applicazione sono eleggibili (ma non votano) anche i Consiglieri provinciali uscenti (compreso il Presidente). Le liste dovranno essere presentate presso l’Ufficio Elettorale costituito presso la Provincia in Via Milli n. 2 dalle ore 8 alle ore 20 di domenica 21 settembre e dalle ore 8 alle ore 12 di lunedì 22 settembre. Per la presentazione della candidatura a Presidente sono necessari 87 sottoscrizioni; per quella dei consiglieri sono necessarie 29 sottoscrizioni. I calcoli sono rintracciabili sul verbale dell’ufficio elettorale pubblicato http://elezioni.provincia.teramo.it/wp-content/uploads/2014/09/Verbale_elettorale.pdf I moduli sono a disposizione sul sito. Lunedì saranno pubblicati i dati ufficiali sugli indici ponderali di voto (il “peso”di ciascun votante sulla base della popolazione rappresentata). Al momento, a titolo esemplificativo ma molto vicino a quello che risulterà dai calcoli con i dati certificati, si può consultare quello sul sito del Ufficio stampa Provincia di Teramo Pina Manente 33 Un tavolo in regione per l’erosione della spiaggia U n tavolo da convocare per iniziare ad affrontare la questione dell’erosione della spiaggia di Pineto. È quanto ha assicurato la Regione, che con i suoi dirigenti ha effettuato un sopralluogo sul litorale della cittadina, duramente colpita dalle mareggiate di questi giorni soprattutto nel tratto a nord del torrente Calvano. “Stiamo seguendo e seguiremo con attenzione la questione”, ha dichiarato il vicesindaco e assessore al Demanio Cleto Pallini. Ad effettuare il sopralluogo sono stati i tecnici del Servizio Opere Marittime e del Servizio Idrografico della Regione, Cristiano Ferrante e Nicola Caporale, insieme a Gianni Bratti, segretario dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici Donato Di Matteo. Insieme all’assessore all’Ambiente Laura Traini, per il Comune di Pineto era presente il responsabile per l’area Demanio Marcello D’Alberto. I tecnici hanno effettuato un sopralluogo nel tratto di spiaggia di Villa Ardente, e hanno effettuato fotografie dal torrino della Torre di Cerrano per avere contezza dell’intera linea litoranea di Pineto. È stata riconosciuta la assoluta criticità per la zona a nord del Calvano, ed è stato assicurato l’interessamento della Regione al riguardo. “Ringraziamo la Regione per essere subito venuta a Pineto per rendersi conto della situazione - ha dichiarato Pallini - Da parte nostra, faremo tutto quanto in nostro potere perché la Regione intervenga entro la prossima stagione estiva sui tratti di spiaggia più vulnerabili. Il turismo è la nostra prima industria, e ovviamente non possiamo accettare che la zona a più alta concentrazione di strutture ricettive come è Villa Ardente si ritrovi senza spiaggia a causa dell’erosione”. Alessandro Borgia Nuove risorse per il centro antiviolenza La Fenice Aprono due sportelli territoriali e arriva un’altra assistente sociale P rovincia, Regione e Fondazione Tercas stanziano 60 mila euro per il Centro antiviolenza La Fenice che amplia i suoi servizi con due sportelli territoriali (ad Alba Adriatica e a Roseto), un’altra assistente sociale e aumentando le ore di consulenza psicologica.La Fondazione, con 13 mila euro di finanziamento, consentirà l’apertura degli sportelli (in collaborazione con le due amministrazioni locali e con modalità che saranno concordate nei prossimi giorni) mentre grazie al finanziamento regionale, 36 mila euro e agli 11 mila euro stanziati dallo stesso Assessorato provinciale alle Politiche Sociali, il Centro La Fenice, riuscirà a garantire gli attuali servizi e il potenziamento dell’assistenza psicologica alle donne vittime di violenza per almeno un altro anno.“Considerato che il Centro Antiviolenza non è inserito fra quei servizi sociali essenziali per i quali esistono linee di finanziamento garantite c’è da essere particolarmente soddisfatti per questo risultato – commenta l’assessore Renato Rasicci che aggiunge – anche la Provincia, in questa fase di particolare trasformazione istituzionale, non ha fatto mancare il suo sostegno. Mi auguro che anche la prossima amministrazione confermi l’impegno a favore della Fenice e che i Sindaci, prossimi consiglieri provinciali, raccolgano l’appello lanciato a suo tempo a favore di un servizio che accoglie utenti da tutto il territorio e che, quindi, contribuiscano in maniera diretta a sostenerlo. Quanto ve ne sia bisogno è testimoniato da quotidiani e tragici fatti di cronaca che continuano a raccontare di violenze su donne e minori quando non di omicidi di mogli, fidanzate e figli”. Ufficio stampa Provincia di TeramoPina Manente 34 Con i Lettori da Leggere - ottobre 2014 Emozioni e considerazioni G entilissimo Dott. Colantonio, buonasera e buona domenica da Arianna Sforza Le scrivo alcune mie considerazioni sulla pioggia che in Italia soprattutto del Centro Sud blocca tutto anche se si tratta di un evento meteorico sporadico come si dice dalle nostre parti “na ramat d’ piov’”. Considerando l’andamento del tempo mi sembrerebbe ovvio attrezzarsi col piano B; invece devo ahimè constatare che alcuni eventi vengono rinviati causa maltempo, gli albergatori non si attivano più di tanto per emozionare i turisti con altre risorse dal territorio e dall’enogastronomia. Creiamo una rete di sinergia tra l’entroterra e il mare. Non si può pensare di emozionare il turista soltanto con lo struscio sul lungomare o con la permanenza in albergo quando piove, a giocare a carte o a stare in maniera stanziale in un luogo di villeggiatura che sia mare montagna o campagna. Informiamo i turisti sulle risorse del nostro territorio, regalando sensazioni, creando stupore, così si può pensare di avere un ritorno del cliente turista. Ho partecipato ad una trasmissione radiofonica di Radio Domani alcuni anni fa e l’evento si svolgeva in un borgo medioevale delle Marche: durante la trasmissione in diretta, lo speaker di RTL, venuto per quella occasione, mi chiedeva della mia passione per la botanica ed io gli spiegavo che coltivavo il mio interesse da quando ero “in erba”; intervistavo in brevi interventi anche dei giovani sulle loro attitudini e interessi in generale. C’erano fra il pubblico intervenuto dei turisti finlandesi con bambini di una fascia di età fra i ,tre e i 4 anni scalzi poco vestiti sotto la pioggerellina di inizio ottobre ma i loro genitori nord europei non erano allarmati come magari una mamma dalle nostre parti: “povur fij mè sott a lu piov’”. In più occasioni ho incontrato gente dell’Inghilterra, della Bretannia, comunque del Nord Europa che si curava poco della pioggia, andavano senza ombrello e soprattutto non cambiavano i loro appuntamenti e impegni per motivi di pioggia! Ho assistito ad alcune lezioni tenute dal direttore della Riserva del Lago di Penne che diceva: :”Chi l’ha detto che quando piove il tempo è brutto?” Mi associo al direttore della Riserva suddetta, il Dott. Fernando di Fabrizio, che saluto con affetto, anche perchè ho constatato che con l’acqua meteorica molti profumi di piante si intensificano e si percepiscono e ci emozionano di più in un giardino o ambiente naturale che sia. Non dimentichiamo che il nostro caro poeta Gabriele D’Annunzio si é ispirato alla pioggia e ai vari elementi della natura per scrivere la meravigliosa poesia “La Pioggia nel Pineto” ambientata nella stupenda Pineta Dannunziana. Impariamo dagli innumerevoli poeti ispirati alla pioggia e da altri popoli che non si spaventano di fronte ad avversità di ogni tipo e soprattutto siamo positivi di fronte ad ogni cosa prendendo il bello e il buono di tutto e di tutti. Ho lavorato nel Verde Pubblico e Privato ma non si rimaneva inattivi di fronte a un temporale:si preparava la semente, si facevano rinvasi, si preparavano talee, si facevano altri lavori e comunque non si restava inattivi. In altri contesti con “due gocce”, tutto si ferma. Forse se piove tanto, è colpa, a detta di molti, degli sconvolgimenti climatici, dell’inquinamento, della deforestazione, del non corretto uso della raccolta differenziata. La NATURA è nostra amica, soprattutto se la sappiamo usare, se la rispettiamo, non dimentichiamo che ad essa apparteniamo. Incrementiamo le lezioni di educazione ambientale, l’educazione civica. A proposito questo pomeriggio hanno fatto vedere al TG3 Abruzzo delle lezioni di Protezione Civile e primo soccorso per ragazzi che si sono tenute a Morro D’Oro con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato e della Protezione Civile com’è giusto fare per sensibilizzare le giovani generazioni verso i veri valori. Ho notato che in molte testate giornalistiche sono aumentati gli articoli in materia ambientale ed enogastronomica. Sono anche aumentati i giovani iscritti alla facoltà di Agraria. Impegnamoci tutti e in qualsiasi modo per la tutela dell’ambiente, facciamo in modo di rivolgere in positivo tutti i pronostici catastrofici sulla natura: se la distruggiamo, distruggiamo noi stessi. Caro direttore,grazie per la cortese attenzione e per il suo impegno su molti fronti. Se pensa sia opportuno, le dò il mio consenso a pubblicare quanto le ho scritto oggi. Mi auguro di poterla incontrare presto. Buona serata. Arianna Sforza Le vignette di Cantoro Sport da Leggere - ottobre 2014 35 Una Finestra sul Basket S ono ancora gli Stati Uniti a trionfare nel Mondiale di basket, disputato in Spagna nello scorso settembre. Nonostante le numerose assenze, con praticamente tutte le “stars” (James, Durant, Paul, Anthony, Howard alcuni dei principali) a dare forfait, il gruppo di coach Krykzewski ha di fatto passeggiato, vincendo tutte le partite con scarti superiori ai 20 punti e non incontrando difficoltà alcuna nemmeno nella fase ad eliminazione diretta. Va ovviamente segnalato come, al di là delle già citate defezioni, Team USA potesse comunque contare su un roster di tutto rispetto: giocatori come Harden, Irving, Faried, Davis oltre al rientrante Rose costituiscono un’ossatura di tutto rispetto per una competizione FIBA. Ma soprattutto, a sbarrare la strada agli USA è stata la clamorosa eliminazione dei padroni di casa spagnoli, sorpresi dalla Francia come avvenuto nella semifinale degli scorsi Europei. Stavolta le condizioni erano però decisamente diverse, non solo per la pesante assenza di Tony Parker (oltre a quelle dei vari De Colo, Mahinmi e Noah) tra le fila transalpine, ma anche per il livello di gioco che stava esprimendo la Spagna in questo Mondiale. Gli iberici di coach Orenga erano infatti partiti a razzo, vincendo comodamente tutte e cinque le partite del proprio girone e l’ottavo di finale contro il Senegal, mostrando soprattutto un gioco offensivo e difensivo scintillante con i vari Gasol, Navarro, Fernandez e Rodriguez. La Roja sembrava una macchina perfetta pronta a sfidare (e per molti anche battere) gli USA nel l’annunciata finalissima, ed invece il quarto contro la Francia, brava a disputare la partita per- fetta (e tenendo addirittura Rubio e compagni a soli 52 punti) si è rivelato teatro di una clamorosa ed inaspettata eliminazione. A sfidare gli americani per il titolo mondiale è stata dunque la rivelazione Serbia di coach Sasha Djordjevic: partiti in sordina nel girone eliminatorio chiuso al quarto posto, Bogdanovic e compagni hanno disputato una strepitosa fase eliminatoria, eliminando una dopo l’altra formazioni quotate come Grecia, Brasile e la Francia stessa. Nella finale contro gli USA non c’è praticamente mai stata storia, ma il torneo disputato dalla formazione serba è comunque andato ben oltre le aspettative, con un Teodosic tornato a tratti dominante come troppo spesso non era avvenuto nelle ultime stagioni in maglia CSKA Mosca. Quello dell’ex playmaker dell’Olympiacos resta un quesito di difficile spiegazione: giocatore dal talento immenso, capace di grandi im- prese con la maglia della Nazionale (ed in generale, soprattutto partendo da sfavorito) ma che tende a deludere le attese negli appuntamenti importanti, con tanta pressione addosso come avvenuto nelle ultime tre Final Four di Eurolega. Detto dell’ottimo Mondiale della Francia, si è ben comportata anche la Turchia (ed il buzzer-beater di Preldzic contro l’Australia resterà sicuramente nella storia), mentre il Brasile dopo aver eliminato i rivali storici dell’Argentina si è arreso quasi senza lottare contro gli uomini di Sasha Djordjevic. Le altre delusioni? La già citata Spagna merita ovviamente un capitolo a sè, ma per motivi diversi anche le spedizioni di Grecia, Croazia ed Australia avrebbero dovuto regalare qualcosa in più. Senegal e Filippine hanno portato simpatia ed anche risultati inaspettati, in generale è stato un Mondiale piacevole ed emozionante, seppur scontato nel suo esito finale dopo l’eliminazione degli iberici. L’auspicio è di poter rivedere presto a questi livelli anche la nostra Nazionale, che dovesse riuscire a ritrovarsi finalmente al completo, potrebbe davvero avere tutte le carte in regola per competere con le grandi potenze internazionali. In pochi possono infatti contare su una distribuzione capillare di fisico e talento come quella garantita dai vari Belinelli, Gallinari, Bargnani, Datome, Gentile ed Hackett (a cui si possono aggiungere anche i vari Cinciarini, Aradori, Melli e Cusin). Poterli finalmente schierare tutti potrebbe dare il via ad una nuova Era per i nostri Azzurri: e dopo aver aspettato tanto, questo sembra poter essere davvero il momento buono per ricominciare a sognare. Stefano Blois 36 Mix Notizie da Leggere - ottobre 2014 Manie informatiche I n un mattino dello scorso agosto, all’imbocco di via Trieste, ho visto un ragazzino assorto e a testa in giù che fissava ipnotizzato uno di questi rettangoli elettronici che fanno da telefono e da computer. Erano verso le undici allorché io, andato in spiaggia e tornato circa due ore e mezza dopo, con mia sorpresa e nello stesso punto, ho rivisto lo stesso ragazzino che continuava imperterrito e con tanto di occhi sgranati a soffermarsi più di prima sul suo multifunzionale aggeggio. Vado quindi a pranzare, ma un’ora dopo quando riscendo, vedo che lui stava ancora là e per lo stesso motivo, accecato da uno spasmodico interesse verso il mondo virtuale da cui non era riuscito a staccarsi neppure per l’ora di pranzo, non solo, ma in barba a genitori di cui non saprei cosa pensare… Tutto ciò, per evidenziare un caso forse estremo di questa paranoia da passeggio che incrementa a vista d’occhio. Non sono infatti solo gli adolescenti a sostare o camminare a testa bassa perché con- centrati sullo schermetto della perdizione… Esso infatti è uno di quegli strumenti di rappresentanza consumistica che non lasciano scampo! Un sofisticato apparecchio non certo necessario per vivere in questa società della crisi… Crisi di chi invece non sa più cosa fare per aumentare la propria ricchezza e sazietà di ogni cosa da possedere! Ed ecco perciò, che quando passeggi per strada, incontri spesso persone che camminano a testa bassa (le quali per poco non ti vengono addosso) o ferme sulle panchine per ore, inesorabilmente ipnotizzate dalla visione di quel piccolo video rettangolare. Ma non è certo solo quest’ultimo ad ipnotizzare la società odierna, visto appunto il costante incremento della droga dei numeri, alias lottomatica ecc.. Quest’ultima infatti sta mietendo vittime a iosa; la gente ne è inesorabilmente attratta a danno di stipendi, disgregazioni famigliari e reputazioni! Lo Stato però non se ne preoccupa affatto e il motivo è intuibile… Visto invece, che all’even- Legge di stabilità Con Tfr in busta paga a rischio 5,5 mld liquidità pmi A llarme rosso per la liquidità delle piccole e medie imprese: con il passaggio del 50% del trattamento di fine rapporto nella busta paga dei lavoratori sono a rischio 5,5 miliardi di euro di liquidità delle pmi. E’ quanto rivela una analisi del Centro studi di Unimpresa, realizzata sulla base dell’ipotesi secondo cui nella prossima legge di stabilità potrebbe essere inserita una misura volta a trasferire direttamente negli stipendi la metà della liquidazione maturata nell’anno. Alla cifra di 5,5 miliardi, Unimpresa arriva considerando che il flusso anno totale generato dalle “liquidazioni” dei lavoratori è pari a circa 23 miliardi e che per le imprese con meno di 50 dipendenti - che trattengono il tfr maturato - la fetta corrispondente è di 11 miliardi. La metà di questi 11 miliardi, secondo la misura allo studio del governo, verrebbe pertanto sottratta alle aziende con meno di 50 dipendenti che, oggi, possono utilizzare tale liquidità per investimenti e per lo sviluppo. I flussi annui corrispondenti al tfr maturato ammontano, stando a dati Covip, Inps e Istat, a circa 23 miliardi. Di questa somma, circa 5,8 miliardi sono destinati ai fondi pensione, mentre altri 6,8 miliardi sono accantonati al fondo di tesoreria gestito dall’Inps, dove vengono trasferiti i tfr dei dipendenti che non optano per la previdenza complementare e che lavorano in grandi aziende, con più di 50 dipendenti. Nelle casse delle pmi restano dunque 11 miliardi. Secondo il progetto del governo, che potrebbe essere concretizzato con prossima legge di stabilità, a partire dal 2015 metà della liquidazione annua verrebbe pagata ai lavoratori. Fedecostante: “Governo punisce im- tuale soffiata di partite a poker ecc. fra amici, sopraggiunge con i suoi gendarmi in borghese per interromperle e sanzionarle senza pietà! E già, perché in quel caso il danaro in gioco resta nelle tasche di quei giocatori, e per questo essi sono da censurare appunto… Rossano Di Palma prenditori” “La misura sul tfr valutata dal governo - commenta il presidente di Unimpresa Chieti, Carlo Fedecostante - avrebbe come obiettivo principale quello di rilanciare i consumi. Siamo, però, perplessi, visto che già con i bonus da 80 euro è stato dimostrato che pochi euro in più in busta paga non cambiano le prospettive delle famiglie. A nostro avviso, si deve agire con maggiore incisività sul versante della riduzione del cuneo fiscale, specie per quanto riguarda il peso dei tributi sulle aziende che, con meno tasse da pagare, tornerebbero a investire e a creare occupazione. Invece il governo sembra andare nella direzione opposta, togliendo all’improvviso una importante fonte di liquidità per le imprese più piccole, spina dorsale dell’economia italiana. Ci sembra una ingiusta punizione per gli imprenditori”. Unimpresa Provinciale Chieti Tel. e Fax 0871/411530 @: [email protected] i Racconti di Vinny da Leggere - ottobre 2014 L’Italia farà da sè Un giorno al Museo del Risorgimento Italiano di Torino 37 Garibaldi, dove oltre alla sua carrozza, alla sua statua a cavallo e i suoi effetti personali è conservato anche il proiettile che lo ferì ad una gamba durante la battaglia in Aspromonte. Questo museo è molto bello e costruttivo; purtroppo mi sono reso conto che una giornata non è sufficiente per visitarlo tutto come piace a me. Spero che il papà mi accompagni a vederlo una seconda volta quando a scuola studieremo il Risorgimento d’Italia e la sua Indipendenza. Vinny A nche quest’anno con il papà ho trascorso una parte delle vacanze in Piemonte dove oltre a visitare castelli, parchi e luoghi di interesse siamo stati anche al Museo del Risorgimento. Esso è allestito nel bellissimo Palazzo Carignano, dove nacque Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia; sorge in centro a Torino vicino a Piazza Castello, Palazzo Madama, Palazzo Reale, il Museo Egizio e altri luoghi che ho visitato negli anni passati. Appena entrati si raggiunge l’area espositiva salendo l’imponente scalinata di marmo bianco con un tappeto rosso intenso che finisce davanti ad alcuni cimeli di Vittorio Emanuele II, sotto ad enormi Tricolori. Da questo punto cominciano le trenta sale che dalla Rivoluzione Francese fino alla Prima Guerra Mondiale raccontano come si è arrivati all’Unità d’Italia: Guerre Napoleoniche, Italia Repubblicana, Italia Napoleonica, Moti e Guerre d’Indipendenza, Camera dei Deputati del Parlamento Sub-Alpino, Camillo Benso Conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi sono queste le tappe più importanti del percorso che conta circa 2.600 pezzi esposti che comprendono armi, unifor- mi, busti di marmo, statue, carrozze, documenti, dipinti ecc… La cosa che mi ha colpito di più è stata la grande quantità di armi esposte: pistole, sciabole, fucili, cannoni, mitragliatori; non pensavo che si fosse dovuto combattere così tanto per avere ciò che si ha oggi. Molto bella la parte dedicata a Giuseppe IMPIANTI: ANTINCENDIO - ANTIFURTO - ELETTRICI AUTOMAZIONE: CANCELLI - SERRANDE - PORTE CLIMATIZZATORI - VIDEOCITOFONIA - TV CIRCUITO CHIUSO IDA Elettronica S.n.c. di TINA Stefanio & C. - C/da S.Stefano, 81 - 64028 - Silvi Marina (TE) P.Iva / Cod.Fisc. 01773760671 www.idaelettronica.it - [email protected] - Tel/fFax 085.9353501 - Cell. 337.913052 38 Racconti d’altri Tempi Il ricordo di un avvenimento sportivo Parte dodicesima C ome tutti sappiamo il calcio è lo sport più popolare d’Italia e forse del mondo, ebbene è per questo che voglio raccontarvi un evento che appassionò tutta l’Italia sportiva e non, di quell’epoca. Nelle domeniche si fronteggiavano i grandi talenti del gioco del pallone, squadre delle grandi e piccole città, si davano appuntamento, come ancora oggi, per riproporre emozioni e brividi per i tifosi delle squadre del cuore. Siamo nella de- cade 1960-1970, si fronteggiano i grandi talenti dell’epoca: Sivori (genio e sregolatezza), Charles (il gigante buono), Corso (l’artista), Pascutti (l’estro), Rivera (il golden boy), Mazzola (il figlio d’arte), Bulgarelli (l’interno destro ritenuto all’epoca miglior centrocampista d’Europa), Barison (la forza), Vinicio, Altafini, Amarildo, Haller e tanti altri ancora. Annata calcistica 1963-64, campionato a 16 squadre, la vittoria in ogni partita vale 2 punti (non 3 come oggi in conseguenza delle modifiche regolamentari), due formazioni di serie A completano l’annata calcistica a pari punti (54), per l’assegnazione dello scudetto tricolore secondo il regolamento in vigore occorre lo spareggio, non si cambiamo i giocatori durante la partita, non si concedono minuti di recupero. Le due squadre interessate allo spareggio sono: l’Inter del grande mago Helenio Herrera, il Bologna allenato dal Dottore, l’umile Fulvio Bernardini (detto all’epoca “lo squadrone che tremare il mondo fa”). Sette giugno 1964, stadio Olimpico di Roma, cielo sereno, giornata luminosa assolata e lievemente ventilata, terreno soffice in perfette condizioni, spettatori 80 mila circa, incasso 300 milioni (record assoluto), nel Bologna manca Pascutti infortunato, al suo posto gioca Capra, le due squadre scendono in campo agli ordini dell’arbitro Concetto Lo Bello di Siracusa coadiuvato dai guardalinee Sbardella di Roma e D’Agostino di Ancona (arbitri internazionali anche loro che per la grande occasione vengono schierati come giudici di linea a conferma dell’eccezionalità dell’evento). Radiocronisti Nando Martellini ed Enrico Ameri, telecronisti Niccolò Carosio e Maurizio Barendson. La partita per la prima volta viene trasmessa in diretta radio-televisiva in tutta l’Europa. Le formazioni sono le seguenti: INTER: Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarnieri, Picchi, Jair, Mazzola. Milani, Suarez, Corso. BOLOGNA: Negri, Furlanis, Pavinato, Tumburus, Janich. Fogli, Perani, Bulgarelli, Nielsen, Haller, Capra. Inizia la gara, grande concentrazione per i due allenatori Bernardini e Herrera attenzione e partecipazione degli 80 mila tifosi delle due squadre sugli spalti, la partita è molto combattuta da entrambe le squadre, leggera supremazia dell’Inter con 7 corner a 5 a favore ma alla fine dei novanta minuti meritatamente la vittoria arride al Bologna per 2 a 0 con autogol di Facchetti su punizione di Fogli nel primo tempo e secondo gol di Nielsen nel secondo tempo. Con la vittoria in questa partita spareggio il Bologna si aggiudica il suo settimo ed ultimo scudetto della storia che dedica al Presidente Renato Dall’Ara deceduto il tre giugno per arresto cardiaco mentre la squadra si stava allenando nel caldo oceanico di Tor di Quinto nei pressi di Roma. Al funerale del suo Presidente la squadra petroniana non potette partecipare per il divieto della Lega Calcio. Il seguito dell’anno fu assai amaro per la squadra di Bernardini che fu eliminata dall’Anderlecht al primo turno della Coppa dei Campioni al contrario dell’Inter, che l’anno successivo (1965) torna a vincere lo scudetto e si aggiudica anche la Coppa dei Campioni entrando nella storia del calcio. Chiudo questo mio tredicesimo revival della “Vita d’altri tempi” tornando indietro di alcuni anni, al 1955, durante la mia permanenza nella terra di Toscana, per raccontarvi una piccola storiella simpatica e probabilmente veritiera su due grandi autori di musica lirica, dei quali venni a conoscenza. Pietro Mascagni e Giacomo Puccini, entrambi nati in questa meravigliosa regione, (1863 il primo e 1858 il secondo) grandi amici in gioventù divennero acerrimi nemici in età avanzata. Una domenica mattina entrarono in un bar per consumare un buon caffè; Mascagni era convinto che pagasse Puccini, quest’ultimo che pagasse Mascagni; in realtà nessuno dei due era in possesso di monete e quindi non potevano pagare; per fortuna entra nello stesso bar una terza persona amico di entrambi i musicisti che con fare gioviale si presta per il pagamento delle tre consumazioni tra l’ilarità di tutta la compagnia. Tutto è bene quel che finisce bene. Giovanni Graziosi da Leggere - ottobre 2014 Le Poesie da Leggere - ottobre 2014 PENSIERI INCREDIBILE MA VERO Impetuosi, ribelli, affollano la mente, vogliono domare… come le onde del mare. Litigare per una coda di cane. L’undici novembre due zero nove, nella Città della Lupa, litigare per la coda di cane, chi vuole una coda lunga e chi vuole una coda corta, tutti quanti fanno una proposta, dieci centimetri è fin troppo! Ma no, nove centimetri è poco? Il signore non capisce una coda di cane! Undici centimetri va fin troppo bene. Che vergogna, tagliatevi il vostro pene, va finire che tagliano la coda anche al gatto, ma lasciate la natura come Dio l’ha fatto. Nella camera del Senato nazionale, tutti a litigare per una coda di cane, ma nessuno ha scritto niente sui giornali perché la notizia non era tutta normale, siccome la coda è una cosa naturale che un tempo ce l’avevano anche i cristiani, poveretti senza coda, ma son rimasti animali, per questo che oggi tagliano la coda ai poveri cani. Ma la dolcezza ha la meglio… come la quiete dopo la tempesta! Bascali PERCORSO D’AUTUNNO DEDICATO ALL’AMICO CLOCHARD Ti incontro fuori dal discount, nella tua divisa di Re della strada, I tuoi panni sono quelli del soldato, in guerra con il mondo. No, Tu non sei un escluso, sei Tu che, a ragione, ci escludi. Quel tratto di marciapiede è il Tuo regno, nessuno può togliertelo. Non sembri ingozzato di vino, il Tuo sguardo non è appannato, brilla. Quando non ci sei, mi manchi. Non è questo il pensiero per un amico? Giuseppe Angellotti I miei pensieri tra le foglie. Come frecce di luce, spiragli che guizzano di un sole tratteggiato. Silenzio di sibili che accolgo nell’anima, mentre nuvole dinamiche affollano un’altra sagra. Ora il tramonto è un misero eroe che cade prematuro da una guerra senza gloria. Rossano Di Palma L’ADUNANZA 39 Antonio Palandrani Appeni intre a sta grande sala, li sinti subito ca ndi sinde cchiù sole. Tanta gente nghi lu surrise su la vocche, sta billezza, lu core ti tocche. Tutti parlino e si capisce di cose, di li prumesse di Dio chi so meravigliose. Vidi li ucchie chi brille come lu sole, dentro sti mure ndi sinte mai da sole. Si parla di Geova e si parla di Gesù, si parla di la morte chi ngi sarà cchiù. Si parla di lu bene, si parla di l’amore, si parla di Dio e di lu nostre Signore. Vide li fratille, vidi li surelle, vidi nu monne veramente belle. E’ tutto l’amore che dura all’infinito ringrazieme Geova chi cià dato la vita. Mario Mazzone PLATANI IN CONCERTO Il solito viale che ascolto con alto indice di gradimento. Io vago tra le foglie catturando speranze anch’esse ingiallite mentre un vento sterile riprende a suonare. Un triste spartito il mio, musica di un’orchestra vegetale che dirigo camminando, passeggiando lentamente sulle ombre della mia solitudine. Rossano Di Palma 40 Con i Lettori La Cassandra Edizioni in collaborazione con Savana Culture presenta i suoi due nuovi titoli: da Leggere - agosto-settembre 2014 Pap Kan Lucia Santarelli UN Fatou Dieng NDELA NELSON MA NELSON ELTTAI ND MA TU R PE A LUCE TUTTI CUCINA AFRICA NA PER UNA LUCE Scopri e acquista tutta la collana sul sito www.lacassandraedizioni.com La Cassandra edizioni facebook.com/LaCassandra.Edizioni CUCINA AFRICANA Il Sole nel Tuo Pia tto Più di 70 ricette da gust Fatou Dieng are in compagnia Lucia Santarelli