leggi la divina provvidenza

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leggi la divina provvidenza
una voce
della carità
Pubblicazione trimestrale fondata da San Luigi Guanella nel 1892 - Anno CXXIV - numero 3 - III Trimestre 2016
Periodico edito dalla Provincia Italiana della Congregazione
dei Servi della Carità - Opera Don Guanella
2016
3
GIUBILEO della
MISERICORDIA
8 dicembre 2015
20 novembre 2016
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pagina 4
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pagina 8
Gli Anni Santi di don Guanella
Ero straniero e mi avete accolto
La partecipazione di don
Guanella alle celebrazioni
dell’Anno Santo 1900.
L’aiuto a minori e adulti
migranti giunti in Italia in
cerca di speranza.
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pagina 13
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pagina 19
Vacanze a Sormano (Valassina)
Piero e Angela
In montagna con gli anziani
della Casa Divina Provvidenza
in un’accogliente oasi di pace.
Intervista a due volontari in
servizio nella casa di vacanze
per i nostri anziani.
Sommario
PERIODICO TRIMESTRALE
FONDATO DA
SAN LUIGI GUANELLA
Anno CXXIV
n. 3 - III trimestre 2016
LA DIVINA PROVVIDENZA
periodico edito dalla Provincia Italiana
della Congregazione dei Servi della Carità
Opera Don Guanella
3 EDITORIALE
4
DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE
Casa Divina Provvidenza
via Tomaso Grossi 18 - 22100 Como
tel. 031 296 711 - fax 031 296 898
sito web: http://www.guanellacomo.it
e-mail: [email protected]
»» Vacanze a Sormano
Direttore di redazione
Marco Grega
»» Piero e Angela: due volontari a Sormano
Progetto grafico e impaginazione
Gianmario Colciago
Fotografie
Archivio Fotografico Guanelliano, Adriano
Folonaro, Paolo Rossi, Operatori
4 EVENTI DI CHIESA
8 CRONACA DI CASA [1]
13 CRONACA DI CASA [2]
19 RACCONTI EDIFICANTI
21 DON GUANELLA CI PARLA
25 CRONACA DI CASA [3]
30 MICROPROGETTI
31 GRAZIE, DON GUANELLA!
»» Gli Anni Santi di don Guanella (3)
»» Ero straniero e mi avete accolto...
Direttore responsabile
Mario Carrera
Collaboratori di questo numero
Silvia Bianchi, Silvia Fasana, Adriano Folonaro,
Nando Giudici, Marco Grega, Arnold Mata,
Davide Patuelli
»» Missione è parlare di Dio
con le parole e con le opere
8
»» La misericordia secondo don Guanella
»» La vita consacrata in Como (3)
Stampa
Arti Grafiche Frattini
viale Industria 9/11 - 20010 Bernate Ticino (MI)
tel. e fax (+39) 02 97256041 - 02 9754454
Autorizzazione Tribunale di Como
decreto 27.06.1978 n. 3/48
Pubblicazione periodica
Poste Italiane SpA, spedizione in abb. post.
Iscrizione ROC n. 1219 del 12.12.1989
»» La generosità dei nostri benefattori
CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA
In copertina: Don Guanella abbraccia i suoi
poveri. Monumento bronzeo a don Guanella
nella Casa Madonna del Lavoro di
Nuova Olonio (Sondrio), opera di Alfredo
Vismara. Foto Paolo Rossi
13
21
INFORMAZIONI
CENTRALINO: 031.296.711; Direzione
Casa Divina Provvidenza: [email protected], sito: www.guanellacomo.it; Santuario del Sacro Cuore:
[email protected]; sito: www.
sacrocuorecomo.it; Museo "Don Luigi
Guanella": 031.296.894 (don Adriano
Folonaro); Servizio Civile Volontario:
031.296.783 (sig.ra Elisabetta Caronni);
Volontari per RSA: 031.296.774 (sig.
Carlo Guffanti); Centro Guanelliano di
Pastorale Giovanile: 031.296.783 (sig.
ra Elisabetta Caronni); Centro Missionario Guanelliano: 031.296.811 (sig.
Silvio Verga); ExAllievi: 031.296.709 solo
il mercoledì dalle ore 21.00 (sig. Walter
Arnaboldi).
Editoriale
MISSIONE È PARLARE DI DI0
con le PAROLE e con le OPERE
I
l mese di ottobre, nel quale ricorre la
memoria liturgica del nostro Fondatore,
è tradizionalmente anche il mese missionario, nel quale siamo invitati a prendere coscienza che la missione, nella
Chiesa, non è affare riservato a qualcuno
ma è compito assegnato a tutti. Tendenzialmente siamo stati educati a pensare
alla missione come al compito di coloro
che, lasciata la loro terra, si recano lontano ad annunciare il Vangelo.
Si tratta della missio ad gentes realizzata dai missionari. Di tali figure la storia
della Chiesa è disseminata, con luminosi
esempi di uomini e donne, molto spesso
Religiose e Religiosi, ma non solo, che
hanno dedicato la loro vita a portare il lieto annunzio del Vangelo con la loro parola
e soprattutto con le loro opere straordinarie in favore dei poveri. In essi l’annuncio
della fede, l’evangelizzazione, si è accompagnato alla promozione umana in situazioni di povertà spesso estreme e drammatiche, perché sempre la missione della
Chiesa non separa la parola dell’annuncio,
la parola su Dio dai segni della presenza
del Regno, che si manifestano in gesti e
azioni in favore dell’uomo.
La parola su Dio, perciò, non è mai disgiunta dallo sguardo sull’uomo. Non li disgiunge e non li può disgiungere se vuole
rimanere fedele a chi l’ha voluta, perché
la Chiesa è chiamata a continuare nella
storia la missione stessa di Gesù il quale,
ci ricorda il Vangelo, «...andava attorno per
tutte le città e i villaggi, insegnando nelle
loro sinagoghe, predicando l’evangelo del
regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra il popolo» (Mt. 9,35).
È Gesù, perciò, il primo missionario, il missionario che ispira ogni missione. E quan-
do Gesù invia i suoi nel mondo, affida a
loro la sua stessa missione: «Andate, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i
lebbrosi, cacciate i demoni». Missione è
parlare di Dio con la parola dell’annuncio
e insieme è parlarne con i segni della Sua
presenza che ama e salva l’uomo.
Madre Teresa, recentemente proclamata Santa, è un segno luminoso di questa
missione che continua nel mondo attraverso la Chiesa; non a caso ha voluto che
le sue Suore si chiamassero Missionarie
della Carità.
Don Guanella, ardente di zelo apostolico
nell’annuncio del Vangelo e nella carità
per i poveri, fu missionario in questo senso evangelico.
Le grandi braccia con le quali, nell’immagine di copertina, don Guanella si protende ai poveri, sono certo l’espressione
del suo grande cuore, ma sono il riflesso
della missione di Gesù che continua nel
mondo, e attraverso cuori e braccia generosi desidera raggiungere ed abbracciare
ogni uomo.
La Casa Divina Provvidenza cerca di essere uno strumento e un’espressione di
queste braccia protese e allargate per
continuare ad accogliere e abbracciare
coloro che, per tante ragioni, vi bussano.
Con questo spirito missionario, accanto
ai tradizionali servizi che la Nostra Casa
offre, ci siamo aperti alle emergenze dei
senza fissa dimora e dei profughi. Siamo
certi che don Guanella potrà solo sorridere se nella sua Casa Madre si sentono ancora le voci e gli odori di un’arca di Noé…
Don Marco Grega
direttore
Eventi di CHIESA
Nell’anno giubilare
della Misericordia
desideriamo presentare
come don Guanella, nel
corso della sua vita, ha
vissuto l’esperienza del
Giubileo.
In questo numero
rileggiamo alcune
pagine del primo
numero de "La Divina
Provvidenza" del 1900
riguardo all'Anno Santo
di inizio XX secolo.
di ADRIANO FOLONARO e SILVIA FASANA
Gli Anni Santi [3] di DON GUANELLA
« Una misericordia ineffabile »
I
l successivo Anno Santo che don Guanella
vive (e sarà anche l’ultimo) è il 1900, indetto
da Papa Leone XIII con la Bolla Properante ad
exitum saeculum dell’11 maggio 1899. Inoltre il 25
maggio dello stesso anno, con l’Enciclica Annum
Sacrum, il Papa «nella speranza e nell’intenzione
di rendere più santa questa grande solennità religiosa», proponeva la consacrazione dell’umanità
al Sacro Cuore di Gesù.
L'esultanza di don Guanella per il Giubileo
L’Anno Santo era stato accolto con grande esultanza: anche don Guanella apre il primo numero
del 1900 de La Divina Provvidenza, il periodico
delle sue case, con un’acclamazione di giubilo:
«Esultiamo! Il Santo Padre ha proclamato solennemente l’anno santo». L’articolo prosegue così:
«Quanti hanno fede, ed amano la nostra Santa
Religione, esultano della solenne proclamazione
dell’Anno Santo, fatta in Roma dal nostro Augusto
4 / La Divina Provvidenza 3-2016
Pontefice la vigilia di Natale del 1899. Noi con vero
tripudio e con affettuosa venerazione c’inchiniamo
al grande Leone XIII, che volle con quest’atto magnanimo, implorare tutti i tesori delle sante indulgenze sulla umana famiglia, affinché purificata e
santificata entri nel secolo ventesimo. […] La casa
della divina Provvidenza invoca più che mai 1’aiuto
divino su chi la dirige, sulle Reverende Suore che
ne sono le ministre intelligenti e disinteressate, e
chiede al Signore aiuti e lumi speciali per condurre a buon termine le opere già avviate od iniziate, e
quelle ancora che si propone Impetriamo altresì le
grazie del Signore sui Cooperatori della casa della
divina Provvidenza e sulle Dame - circa 500 - riunite in Pio Consorzio in Milano, benedette da S. E.
il nostro amatissimo Cardinal Ferrari e dirette da
Monsignor Brera con senno e con cuore. […] Noi
facciamo solenne promessa, o Maestro delle anime,
di offrire ogni giorno preci e sacrifici perché copiosi scendano sulla terra i frutti dell’Anno Santo! E
Gli Anni Santi di don Guanella
„„Papa Leone XIII apre la
Porta Santa
„„Cartolina del Giubileo 1900
„„La copertina de
"La Domenica del Corriere"
del febbraio 1900 ricorda
il Giubileo
tu, noi pure largamente benedici,
o Gesù nostro».
Don Guanella
pellegrino a Roma
Tra l’aprile e il maggio di quell’anno, don Guanella si reca a Roma
in pellegrinaggio per lucrare l’indulgenza: la cronaca dell’evento è
pubblicata sul numero di maggio
de La Divina Provvidenza dalla
stessa direttrice del periodico,
Maddalena Albini Crosta, che l’aveva accompagnato: «Il Direttore
della Casa della Divina Provvidenza, ansioso di lucrare per sé e per
tutte le persone da lui dipendenti
o a lui in qualche modo legate con
vincoli di riconoscenza o dai quali
egli riceve l’ajuto nelle sue opere,
recossi in Roma santa il 29 aprile, e in Roma con giubilo seguì il
devoto pellegrinaggio milanese
nelle pratiche indette per ottenere
La Divina Provvidenza 3-2016 / 5
Eventi di CHIESA
Gli Anni Santi di don Guanella
ANNO
SANTO
DEL 1900
un evento di
purificazione e di
santificazione della
famiglia umana
all'ingresso del
ventesimo secolo
il Santo Giubileo, che speriamo
noi pure d’aver conseguito. Il
viaggio fu felicissimo e le fatiche
di quasi ventiquattr’ore di via
ferrata furono largamente compensati quando si poté piegar le
ginocchia sui gradini della Porta
Santa e del maggior tempio della
cristianità. L’uno e il due Maggio
furono impiegati nella visita nelle Basiliche […] non si può passare sotto silenzio […] il gaudio
inesplicabile, paradisiaco che
il tre Maggio, il giorno dedicato
alla Santa Croce, era riservato
a tutti i pellegrini. Per le undici
era indetta l’udienza Pontificia,
ma alle nove l’atrio della Basilica
di S. Pietro era pieno, aspettando
che se ne aprissero le porte. Alle
nove e mezzo erano già tutti entrati, o almeno la maggior par-
6 / La Divina Provvidenza 3-2016
te, lasciando ai pochi, fortunati
delle tribune di giungere all’ora
indicata. Non si può tacer che
la calca era tanto formidabile
lungo gli steccati che segnano
e difendono la via per la quale
il Papa doveva passare, che era
un’oppressione, era un gridare,
un lamentarsi, uno spingersi da
far pietà. Ma, quando pochi minuti prima delle dodici le porte
della grande Basilica si chiusero,
e qualche cosa accennò che, dalla Cappella del Sacramento, usciva in sedia gestatoria il Vicario di
Cristo, un urrà universale si levò,
e soli non gridavano quelli cui la
commozione invincibile toglieva
la parola. Io da una tribuna potei
vedere il corteo salire su su fino
all’altare papale; potei vedere il
Santo Padre scendere dalla se-
dia gestatoria, inginocchiato sui
gradini dell’altare, finché i cantori ebbero cantato le litanie; lo vidi
sorretto da due prelati salire fino
all’altare, e di lì voltarsi e benedire. Oh! come ridire l’impressione
provata nel sentire quell’augusto
Vegliardo con una forza sovrumana levar la sua voce - che fu
intesa per tutto il tempio - e benedire? Quando fu a dire Spiritus
Sanctus cantò il San - an - ctus in
tre riprese, parendo richiamare
per quest’atto solenne tutte le sue
forze. Come ridire quei momenti
di gioia ineffabile, sovrumana?
In quel momento Don Guanella, io, tutti, ci richiamammo alla
mente e al cuore la lunga e cara
litania delle persone cui ci stringono legami di sangue, di affetto
o di riconoscenza, per avvolgerli
Eventi di CHIESA
„„Apertura della Porta Santa e medaglia dell'Anno Santo 1900
„„Papa Leone XIII
„„Don Luigi Guanella nel 1900
«Noi con vero tripudio e con affettuosa venerazione
c’inchiniamo al grande Leone XIII, che volle con quest’atto
magnanimo, implorare tutti i tesori delle sante indulgenze
sulla umana famiglia, affinché purificata e santificata
entri nel secolo ventesimo»
in quella benedizione, perché appunto questa cade sui pellegrini e sulle loro famiglie e sui loro
cari. D. Guanella, nell’effusione
dell’animo suo, gonfio di fervore
di carità, vuole che a tutti io dica
che per tutti ha pregato i lettori
del suo giornaletto, e dica a tutti
che qui in Roma ha trovato incoraggiamenti e appoggi alle opere
sue. […] La benedizione Pontificia e i frutti dell’anno santo sieno
benedizione a questa e a tutte le
opere dalla divina Provvidenza!».
Una poesia
sull'Anno Santo del 1900
Sempre sfogliando le pagine de
La Divina Provvidenza del 1900,
troviamo che nel numero di settembre viene pubblicata una
poesia dal titolo L’Anno Santo, a
firma di A. Galleani, per mantenere alta l’attenzione dei lettori
sull’importante momento di
grazia, di «pace e perdono» che
stavano vivendo in quell’anno:
«Voce del ciel suonò, di pace amica: / voce di giubilo, solenne grido / portò per ogni mar, per ogni
lido / pace e perdono.
Cantate o popoli, cantate lodi, /
inni sciogliete, cantici d’amore, /
ecco comparso l’anno del Signore: / pace e perdono. / Nella città
dei santi, in Roma eterna / invitta Fede trasse avida gente / d’ottenere dal Figlio onnipossente /
pace e perdono. / Salve augusta
città, salute o Sionne! / dove del
Salvator regna la Fede / che per
tutti noi miseri concede / pace e
perdono».
Una lettera di don Guanella
Infine un accenno dell’Anno
Santo 1900 si trova anche in una
lettera di don Guanella spedita
da Milano il 3 febbraio 1900 al
vescovo di Como Teodoro Valfré
di Bonzo, con la quale espone
la situazione di un tale chierico
Giuseppe Crippa di Monza che
sia il Cardinale di Milano che il
Cardinale di Milano non volevano ordinare sacerdote: «Io non
dovrei proferir sentenza ma la
cosa è tanto chiara, e le loro Eccellenze che ora si recano al guadagno delle Indulgenze dell’Anno
Santo potrebbero ognuna porgere un dito e ajutare un innocente,
e dare alla Chiesa un ministro
che certo farà del bene, e così
consolarlo da una serie di prove
che ormai può bastare» (Fine).
La Divina Provvidenza 3-2016 / 7
CRONACA di casa
CASA DIVINA PROVVIDENZA www.guanellacomo.it
①
Opera Don Guanella
Via Tomaso Grossi 18
22100 COMO (Italy)
Cronaca di
di DAVIDE PATUELLI
NANDO GIUDICI - ARNOLD MATA
CASA
di Autore
guanelliana
Ero straniero e mi avete accolto…
di DAVIDE PATUELLI
Fa parte della storia
della Casa della
Provvidenza la
capacità e anche il
coraggio di accettare
sfide sempre nuove
nell’avventura del
servizio al povero.
Ce l'ha insegnato
lo stesso San Luigi
Guanella
8 / La Divina Provvidenza 3-2016
C
hi capita in questi tempi in Casa Divina Provvidenza non può
non accorgersi di quante presenze “colorate” sia piena la nostra struttura. Per non fare confusioni indebite andiamo con
ordine nella descrizione.
I nostri lettori hanno già avuto modo di informarsi nei numeri precedenti circa la presenza presso di noi di un gruppo di richiedenti
asilo. La loro presenza ha avuto inizio nell’estate del 2014: sono sedici adulti, grossomodo tra i venti e i quaranta anni. Cercano un lavoro e una sistemazione di vita dignitosa, e nell’accoglierli cerchiamo di far capire loro che questi due obiettivi non cadono dal cielo,
ma sono il frutto di un impegno che si coltiva giorno per giorno.
Per mediare questi due importanti contenuti abbiamo deciso di
compiere qualche passo in avanti. Anzitutto abbiamo voluto migliorare la condizione abitativa di queste persone: da una zona di casa
piuttosto ristretta sono passati ad un’altra dotata di camere più spaziose, con un corridoio luminoso di collegamento fra di loro, una
cucina più ampia. Il salto ha voluto significare non solo un passaggio a un agio maggiore, ma anche una maggiore presa in carico di un
Ero straniero e mi avete accolto
La disponibilità di diversi
volontari ha reso possibile
allargare la tenda della
carità a più persone adulti e minori - giunte
in Italia alla ricerca di
una vita più sicura e più
dignitosa
„„Giovani alle prese con una
nuova lingua
„„Silvia e Viola: momento
insieme con i profughi
ambiente che, proprio perché
bello, deve essere maggiormente curato.
Dal momento poi che in questo
cammino c’è bisogno di punti
di riferimento, ecco la scelta di
puntare su due figure che, in
stretto collegamento con la comunità religiosa e umanamente e professionalmente solidi,
affiancano questi nostri fratelli
in ogni ambito della loro vita:
condivisione della quotidianità,
ricerca lavoro, cure mediche,
apprendimento dell’italiano.
Simone e Franco (questi sono i
loro nomi) portano avanti questa missione.
I fatti di cronaca legati alla stazione di San Giovanni hanno poi
coinvolto anche la nostra Casa.
Verso metà agosto, quando il numero di queste persone, respinte
dalla autorità elvetiche, è diventato considerevole, ammassandosi all’ingresso della stazione
e nel prato antistante, abbiamo
adibito uno spazio idoneo della
casa per un’accoglienza. Inizialmente abbiamo pensato a un
servizio rivolto a mamme con i
loro piccoli, credendo che questa fosse una priorità. I numeri
di quei giorni però ci hanno dato
torto, ed allora abbiamo puntato sui minori, presenti in città
nell’ordine di diverse centinaia.
Non abbiamo fatto fatica a riempire le stanze. Da allora, tutti i
giorni, una quindicina fra ragazzi e ragazze provenienti dalla Somalia, dall’Eritrea, dall’Egitto,
dalla Guinea e da altre nazioni
è stata ospitata nei nostri spazi,
inviata dalla Caritas. Si è trattato
di un’accoglienza che ha puntato ai loro bisogni essenziali: un
piatto caldo, un letto, la possibilità di giocare e di imparare un
po’ di italiano, ma soprattutto il
calore di un’accoglienza serena
e gioiosa.
Notevole in questa circostanza l’apporto dato da un nostro
chierico, il congolese Arnold
Mata, che ha condotto con intelligenza, passione e dedizione questo servizio. Ed è stato
bello anche vedere fiorire in un
modo certamente inaspettato
un gran numero di volontari che
ha dedicato tempo ed energie
per questi ragazzi, ciascuno secondo le proprie possibilità. In
questo momento in cui la rivista
va in stampa ci stiamo chiedendo in che modo dare continuità
a questa bella ed impegnativa
esperienza. Ci guida l’esperienza caritatevole di don Guanella,
il quale ancora oggi ci ripete che
«Fermarsi non si può, finché ci
sono poveri da soccorrere e bisogni a cui provvedere». q
La Divina Provvidenza 3-2016 / 9
CRONACA
CRONACA
didi
casa
casa
di Autore
senza fissa dimora
La testimonianza di un giovane
religioso guanelliano nel Centro
diurno per i "senza fissa dimora"
della Casa Divina Provvidenza
di ARNOLD MATA
La carità è petalosa
La riflessione
di NANDO GIUDICI
F
a parte della storia della Casa della Provvidenza la capacità e anche il coraggio di accettare sfide sempre nuove nell’avventura del
servizio al povero. Lo stesso San Luigi Guanella, oggi più vivo che mai,
a più di cent’anni dalla morte, ci aveva insegnato che «Fermarsi non
si può finche ci sono poveri da soccorrere e necessità a cui provvedere». E per quanti hanno avuto la fortuna di credere a queste parole,
per quanti hanno la fede di credere nel Vangelo più che nei calcoli e
nelle misure umane, è dato di scoprire che veramente il bene è contagioso, e con esso anche le opere di bene. Diciamo a ragione che la
carità è “petalosa”, cresce di grandezza e di bellezza come un fiore!
Vale la pena documentarlo per fermare il dilagante pessimismo. Dentro questa cornice “buona” voglio parlare del moltiplicarsi, nella Casa
Madre guanelliana di Como, delle nuove iniziative e dei nuovi servizi
di accoglienza e di aiuto. La nostra famiglia religiosa, insieme ai servizi
più tradizionali della casa (gli anziani e i minori) ha sentito il dovere di
aprire spazi di accoglienza anche per i profughi, per i senza fissa dimora e recentemente anche per i minori stranieri non accompagnati. Lo
ha fatto, mossa dallo stesso Cuore di Carità di San Luigi Guanella. Un
Cuore che ha battiti e fremiti talvolta ingovernabili.
È racchiusa qui dentro, nel Cuore del carisma Guanelliano, la decisione, proprio nella recente estate 2016, di aprire uno spazio all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (vedi articolo precedente).
Sono alcuni di quei numerosi ragazzini minorenni, soli, completamente soli, senza genitori né parenti, che in coda al flusso migratorio di
tanti profughi stanno fuggendo da guerra e povertà e cercano un futuro e una fortuna in Europa. Sono soprattutto Somali, Eritrei, Etiopi, Afgani, Guineani, Libici…. Sognano di raggiungere la Germania, l’Olanda,
il Belgio, la Scandinavia, l’Inghilterra. Ma la loro corsa finisce invece
sul confine Italo svizzero. Vengono fermati alla stazione di valico, fatti
scendere dai treni, rinchiusi sotto vigilanza in spazi di detenzione prima di essere espulsi e restituiti (?) all’Italia come merce indesiderata.
Arrivano così, spaesati, stanchi e provati. In pochi giorni in Casa Divina Provvidenza abbiamo allestito uno spazio di accoglienza: quindici
continua a pagina 12
10 / La Divina Provvidenza 3-2016
M
i chiamo Arnold Mata (a sinistra nella
foto sopra) e sono chierico nella Congregazione dei Servi della Carità. Provengo dalla Repubblica Democratica
del Congo e ora sto frequentando gli
studi teologici a Roma in preparazione
alla professione perpetua e all’ordinazione sacerdotale. Conformemente
alla tradizione della nostra Congregazione, è previsto che, alla fine di ogni
anno accademico, ci sia un’esperienza
apostolica che ci dia l’opportunità di
lavorare per il bene dei poveri. Proprio
alla fine dello scorso anno accademico sono stato inviato a Como, presso
la Casa Madre, dove ho potuto operare
nel Centro Diurno per senza fissa dimora.
Tra i senza fissa dimora che frequentano il Centro, molti sono profughi che
provengono da culture diverse. Una
cosa meravigliosa ed importante di
questo Centro è l’apertura ad una vita
fraterna, dove ognuno, a suo modo,
esprime la ricchezza della propria cultura. Ci si incontra ogni pomeriggio.
Molti di loro, quasi tutti, e soprattutto in
questi ultimi mesi, dormono alla stazione ferroviaria San Giovanni di Como,
perché sono senza dimora. Per questo,
desiderando aiutarli, abbiamo una doccia per quelli che desiderano lavarsi.
Ma prima di fare la doccia, diamo loro
qualche indumento intimo. Prepariamo
loro anche la merenda, non soltanto
perché vengono da noi già affamati,
CRONACA di casa
ma soprattutto per arricchire il nostro momento di gioia
e di vita fraterna. Davvero mi ritengo fortunato di essere
entrato in contatto con loro, perché questa esperienza
ha molto arricchito la mia persona.
Dopo quasi due settimane con loro, c’è stato un ragazzo
musulmano di trentasette anni, M., che è venuto da me
dicendomi: «Vivendo con te sono riuscito a capire che
tutti siamo amici e quindi non c’è bisogno di fare discriminazione tra musulmani e cristiani, o tra bianchi e neri;
non serve essere razzista perché ho visto che tu riesci
a mettere insieme musulmani e cristiani, bianchi e neri
senza un’idea di prevalenza di una cultura sull’altra. Riesci a scherzare e giocare con tutti senza discriminazione.
Questo mi ha spinto a dirti che ho imparato a vivere con
tutti come fratelli; tanto Dio è Uno e Unico ed è Colui che
noi musulmani chiamiamo “Allah”». Mentre egli mi parlava, io mi sentivo come se fossi in un mondo diverso,
non riuscivo a credere a ciò che mi diceva. Ero colmo di
gioia, ma non sapevo come esprimere quella gioia davanti a lui. Almeno alla fine ho avuto il coraggio di dirgli:
«grazie mille per la tua sincerità. Sono contento che tu
abbia capito l’importanza di vivere con tutti senza discriminazioni, e mi farebbe ancora piacere se tu riuscissi non
soltanto a vivere ciò che hai detto ma anche e soprattutto
se insegnassi ai tuoi ciò che hai imparato». Ed egli mi ha
risposto: «Va bene». Questo dialogo mi ha fatto riflettere
tanto prima di dormire. Non è però l’unica cosa che posso raccontare della mia esperienza di quest’anno.
C’è stato un altro ragazzo musulmano, B., di cui quasi
tutti mi avevano parlato dicendomi che era un ragazzo
un po’ “fuori di testa”, che non capiva niente e quindi era
quasi inutile parlargli. Da una parte, avevano ragione
perché quel ragazzo non capisce l’italiano, né l’inglese e
neppure francese, ovvero tutte le lingue che di solito uso
per comunicare con loro. Egli parla solo arabo, la lingua
che la maggior parte nel Centro parla. Ho però capito
di autore
che chi ne parlava male non aveva ragione, perché anche senza l’uso della lingua sono riuscito a comunicare
con lui, e ho compreso che il “linguaggio dell’amore” supera barriere e confini.
Ho pensato a don Guanella, a quanto insisteva nell’invitarci a passare per le «vie del cuore», e ho così sperimentato che anche senza l’uso delle parole, usando
però segni e gesti di rispetto, di attenzione e di vicinanza, ci si può conoscere ed entrare in relazione. Con questo metodo sono riuscito a creare un rapporto splendido con lui. Ogni volta che veniva, mi cercava per un
saluto affettuoso prima di stare con gli altri. E vi dico,
è un ragazzo molto caro. Adesso i suoi compagni del
Centro hanno scoperto che non è cattivo come pensavano. L’hanno preso con loro come un amico. Anzi, sono
diventati veri amici.
Questo mi ha colpito e insegnato un’altra cosa; che occorre cioè imparare a conoscere le persone per scoprire
le ricchezze che hanno, senza fermarsi alle apparenze.
Credo di aver anche capito che, per arrivare a questo
livello, bisogna essere umili perché l’umiltà, come dice
San Francesco di Sales, è una carità discendente; e la
carità invece è un’umiltà ascendente. Per fare la carità
bisogna, cioè, essere umili.
È l’umiltà che ci fa avvicinare ai poveri ed entrare in rapporto con loro. È davvero una cosa splendida per noi
che vogliamo essere seguaci di Cristo e figli di don Guanella.
Per concludere, devo confessare che in quest’esperienza mi sono arricchito di tante belle cose. Ciò che ha reso
la mia esperienza bella e unica è stato anche il fatto di
confrontarsi con religioni e culture diverse.
Perciò ringrazio il Signore per il dono di quest’esperienza e chiedo la Sua grazia perché io possa essere sempre
disponibile a vivere con tutti senza discriminazione, da
fratello a fratello. q
La Divina Provvidenza 3-2016 / 11
CRONACA di casa
Ero straniero e mi avete accolto
posti letto più qualche materasso a
pavimento per l’emergenza.
Abbiamo iniziato a rispondere, così
solo col cuore e in maniera improvvisata e poco strutturata con alcuni
volontari: un sorriso, un tetto, un
letto, la doccia, il pasto mattino e
sera… tanta preoccupazione per
loro, un po’ di cura e un grande desiderio di proteggerli. Chissà come la
cosa evolverà nel futuro prossimo,
per loro e per noi. Per adesso siamo certi di strappare già un piccolo sorriso a don Guanella, dal cielo.
Non ci sarebbe altro da raccontare,
se non che tutto questo sta generando un meraviglioso movimento
di bene, di generosità, di volontariato attorno alla nostra Opera e ai sui
poveri. Gli occhi dei ragazzini accol-
qualcosa da donare. Molti di loro
potrebbero anche raccontare una
storia personale di riscatto da prove e fatiche, che però non ha tolto
la dignità di continuare a guardare
positivamente alla vita e soprattutto la certezza di aver ancora
qualcosa da dare agli altri: un po’ di
tempo, una gentilezza, un pezzo di
speranza.
Quanto sta avvenendo ha del miracoloso. Dio ci sta regalando, attraverso il servizio ai poveri, una esperienza di Grazia inattesa. Non solo
con riferimento agli sviluppi della
Casa Divina Provvidenza. Non solo
con il pensiero rivolto a tanti ragazzi che hanno trovato finalmente,
qui al don Guanella, un luogo di
pace e di ristoro dopo troppe fughe
ti faticano a tenere nascosto il bisogno che non è solo quello di trovare
un ristoro e un vestito, ma soprattutto di poter credere che anche
per loro esiste una speranza e una
prospettiva di vita diversa dagli orrori sperimentati. Ebbene, i primi a
raccogliere questo bisogno e a dare
risposta è stata la gente semplice, il
capitale umano del “don Guanella”.
Ne va data testimonianza, con tanta, molta riconoscenza! Infatti se
mi guardo attorno vedo che «tutto
il mondo è patria nostra». Questa
visione di don Guanella vale oggi a
pieno titolo per il mondo del volontariato, numeroso e internazionale.
Insieme all’Italia, è rappresentata
la Romania, l’Albania, il Kenya, il
Congo, la Nigeria, il Madagascar,
l’Eritrea. Si tratta di gente umile e
feriale: insieme ai giovani anche
alcuni anziani con i loro acciacchi.
Nessuno con titoli o competenze
specifiche da esibire; tutti però con
12 / La Divina Provvidenza 3-2016
„„Un momento di gioco
„„Al lavoro per rendere più
accogliente la stanza
„„Una partita a calcetto?
Sì, grazie!
Quanto sta avvenendo
nella Casa Divina
Provvidenza ha del
miracoloso. Dio ci sta
regalando, attraverso
il servizio ai poveri,
una esperienza di
Grazia inattesa.
e tanta paura. Va detto soprattutto
guardando all’esplosione di volontariato. Da tante parti langue e rinsecca! Qui invece è fiorito ed ha conosciuto una nuova primavera. Ed
è tutta opera dello Spirito Santo, da
raccontare e riconoscere. Pare che
il Signore ci stia dicendo che la “salvezza” del mondo non è opera dei
potenti, ma insipienza dei piccoli.
Nulla di nuovo! È il Vangelo. Anche
qui da noi è accaduto che l’incontro dei semplici con altri poveri ha
favorito il miracolo della condivisione: ciascuno ha dato all’altro il suo
poco, e poi Dio ha compiuto la moltiplicazione. Ieri come oggi. Nessuna meraviglia. Dio continua a far
fiorire il deserto. Una buona lezione
anche per noi religiosi guanelliani,
perché ci ricordiamo con don Guanella che «È Dio che fa» mentre noi
siamo solo dei “poveri meschinelli” che stanno come «pulcini nelle
mani della Divina Provvidenza». q
CASA DIVINA PROVVIDENZA www.guanellacomo.it
②
Opera Don Guanella
Via Tomaso Grossi 18
22100 COMO (Italy)
CRONACA di
di SILVIA BIANCHI
CASA
guanelliana
VACANZE A SORMANO
In montagna con gli anziani della Casa Divina
Provvidenza in un'accogliente oasi di pace della Valassina
«L'esperienza di stare a Sormano, ogni estate, con i nostri anziani nella casa di
vacanze, rappresenta l'occasione concreta per rinnovare la motivazione al nostro
lavoro quotidiano di operatori in Casa di riposo accanto alle persone anziane»
Una vacanza
per far vivere
ai nostri anziani,
«circondati d’affetto»,
tanti bei momenti
di … famiglia,
accoglienza, gioia,
positività, allegria
P
er gli anziani ospiti della RSA della Casa Divina
Provvidenza di Como il
mese di luglio è ormai da tanti
anni caratterizzato da un evento
molto atteso e amato: le vacanze
in montagna.
Nella lunga e meticolosa fase
della preparazione, già in atto
dal mese di aprile, nulla sfugge
alla “macchina organizzativa”,
per garantire che ogni particolare sia perfetto… o quasi! A
partire dal servizio infermieristico assistenziale, a quello
religioso, a quello educativo e
animativo e non ultimo a tutti i
servizi di tipo domestico; tutto
viene ben studiato ed organizzato nei minimi particolari, affinché un gruppo di una ventina
di anziani, insieme a volontari e
La Divina Provvidenza 3-2016 / 13
CRONACA di casa
operatori, possano trascorrere
un periodo di almeno due settimane in trasferta in tutta sicurezza e con la garanzia di poter
soddisfare al meglio i bisogni di
ciascuno, proprio come avviene
nella RSA a Como.
Una simpatica e chiassosa carovana di macchine e pullmini
parte in mattinata da Como destinazione Sormano, un piccolo
ma delizioso paese nella meravigliosa cornice dei monti del
Triangolo lariano, ai piedi del
Pian del Tivano, ad un’altitudine
di quasi 900 metri, dove si gode
ancora di aria buona di montagna e di quel “bel freschino”
che, soprattutto la sera, rigenera dalla afosa estate comasca e
garantisce notti estive riposate e ben lontane dalle zanzare
e dall’umidità lacustre, pronti
dunque a trascorrere due settimane all’insegna del relax, della
buona compagnia, del divertimento...
Tutti a Sormano, tra gli ormai
pochi abitanti e i ben più numerosi (in gran parte milanesi)
villeggianti, sono in attesa della consueta “venuta” dei gruppi guanelliani, che, durante i
mesi estivi, danno vita alla Casa
Guanella, purtroppo chiusa e
poco utilizzata per tutto il resto
dell’anno.
di Autore
Certamente tutti ci attendono, tutti aspettano che questa
splendida villa dei primi del
secolo scorso prenda vita e si
popoli di voci, di allegria, di musica e colori e le cui porte sono
sempre aperte alla condivisione
della quotidianità con la gente
del luogo.
Questo è infatti uno degli aspetti principali che caratterizzano
il nostro periodo di soggiorno a
Sormano, che si traduce in numerosi momenti vissuti insieme
alla comunità locale, come ad
esempio la S. Messa celebrata
dai religiosi guanelliani la domenica in parrocchia, la presenza attiva del nostro caro don
Carmelo negli appuntamenti
religiosi della comunità parrocchiale locale, unita alla celebrazione quotidiana della S. Messa
nella cappella della nostra Casa,
a cui partecipano attivamente
diversi abitanti e villeggianti di
Sormano.
Molto sentita è anche la compartecipazione agli eventi e alle
feste estive organizzate dal paese, nonché i pomeriggi musicali, danzanti e folkloristici che si
svolgono nella nostra casa estiva, aperti a tutti coloro che vogliono partecipare.
SORMANO è un
comune italiano di
638 abitanti della
provincia di Como
in Lombardia.
Il comune si
trova all'interno
del cosiddetto
Triangolo Lariano.
Fu terra di origine
e primo feudo
della famiglia
dei Sormani.
UN’ACCOGLIENTE OASI DI PACE E CONDIVISIONE
A
d accoglierci quest’anno
una grande bandiera della pace appesa alla parete
della casa proprio di fronte alla
strada a significare lo spirito di
accoglienza e di apertura verso l’altro che pervade ognuno
di noi, appartenenti a questa
grande comunità che, più che
mai, in occasioni come questa,
sa essere famiglia, vivendo insieme e raccogliendo in sé tante
differenti età, personalità, professioni, provenienze (etniche
14 / La Divina Provvidenza 3-2016
e sociali), che, unitamente, perseguono l’unico scopo di camminare insieme, imparando a
volersi bene, a collaborare e ad
arricchirsi vicendevolmente.
La casa di Sormano è dunque
grande e c’è spazio per tutti, a
partire dallo splendido e immenso giardino, fitto di piante
secolari, fiori e zone ombreggiate (vero ristoro per gli anziani
dove amano trascorrere all’aria
aperta la maggior parte del loro
tempo), con la possibilità anche
„„Panoramica di Sormano con
il suo castello.
„„Anziani in gita sui monti
intorno a Sormano
„„La casa di vacanze dell'Opera
Don Guanella a Sormano con la
grande bandiera della pace
CRONACA di casa
di scoprirlo in lungo e in largo, grazie ai vialetti
percorribili anche da chi è in carrozzina. Entrando dall’ingresso principale, incorniciato da un delicato tralcio di glicine, troviamo, al piano terreno,
una grande sala da pranzo, luminosa e accogliente, aperta da ampie finestre, da cui si ammira il
panorama sui monti e dove, sempre tutti insieme,
si consumano i pasti in un clima di serenità e condivisione. Segue un grande salone con il camino,
di autore
dove ci si raduna e, in piccoli gruppi, si gioca a
carte la sera prima di andare a dormire, si legge,
si guarda un po’ di televisione e ci si raccontano
storie lavorando a maglia…, nell’attesa del bacio
della buonanotte!!
Troviamo poi la grande cucina… ovvero… il regno
di Piero, il nostro mitico cuoco, che, insieme alla
moglie Angela da moltissimi anni ormai, con la
loro presenza volontaria, sono garanzia, oltre che
La Divina Provvidenza 3-2016 / 15
CRONACA di casa
di buon cibo, anche e soprattutto di affetto e umanità nel vero
significato dello spirito di famiglia guanelliano.
Ai piani superiori, agevolmente
raggiungibili da tutti con un comodo ascensore, oltre che dalle
scale, si trovano le camere: al
L
Vacanze a Sormano
primo piano quelle degli anziani, adeguatamente strutturate
per ogni esigenza e disabilità,
con letti attrezzati, bagni assistiti ecc.. e al secondo, in mansarda, quelle dei volontari, degli
operatori e dei ragazzi del Sormano Camp.
ESPERIENZE DI GRANDE VALORE
e giornate a Sormano sono
intense di impegno e di lavoro per tutti: operatori,
volontari, giovani, ma soprattutto sono ricche di emozioni
che, condivise così strettamente insieme ai nostri anziani,
permettono in particolare a noi
operatori, di vivere, rispetto al
lavoro quotidiano in struttura,
la vera essenza del rapporto con
loro nel contesto di una dimen-
16 / La Divina Provvidenza 3-2016
sione più domestica e familiare.
Abbiamo infatti l’opportunità
di approfondire la nostra conoscenza con ognuno degli anziani
presenti, che il frenetico lavoro
quotidiano in RSA durante l’anno non sempre ci permette di
fare come vorremmo. Durante
questo periodo abbiamo infatti
maggiore possibilità di ascoltare più intensamente ed attentamente le loro storie di vita,
di autore
IL RUOLO PREZIOSO DEI
GIOVANI VOLONTARI
D
a alcuni anni il soggiorno
degli anziani è allietato dalle voci, dai canti e
dalle risate dei giovani volontari che partecipano al periodo
di vacanza insieme a loro, portando il loro quotidiano fondamentale contributo nei lavori di
casa, nell’accompagnamento,
nella compagnia ai “nonni” e
nell’organizzazione di attività di
animazione per il tempo libero.
Ogni anno al “Sormano Camp”
sono infatti presenti almeno
una quindicina di giovani tra
ragazzi e ragazze, dai sedici ai
ventisei anni, di varia provenienza, sia scolastica che geografica. In particolare quest’anno sono state perfino presenti
tre giovani ragazze che, a conclusione del loro anno di Servizio Civile Volontario nella Casa
guanelliana di Alberobello in
Puglia, hanno scelto di fare
questa esperienza con gli anziani a quasi 1000 chilometri di
distanza da casa!
Le giornate volano, dense di
attività sempre nuove e divertenti, svolte dai ragazzi con la
guida del servizio educativo
presente.
Le attività della settimana spaziano dai giochi di gruppo organizzati nella piazza del pa-
ese, ai laboratori creativi e di
cucina, dai momenti di canto
insieme alla condivisione quotidiana della S. Messa
Durante il periodo di vacanza a
Sormano chiunque voglia venire a trovarci o a farci visita è
il benvenuto, secondo il motto
del cuoco Piero: «Un piatto in
più!...che problema c’è? Si aggiunge un posto a tavola!!» e
proprio in nome di questo spirito di condivisione è nata da
qualche anno la “Domenica
delle famiglie”, una giornata di
festa durante la quale si vive la
gioia di stare insieme alle famiglie degli anziani, dei ragazzi,
degli operatori e dei volontari,
che desiderano trascorrere una
giornata serena all’insegna del
buon cibo (si pranza insieme
in giardino e ognuno cucina
qualcosa di particolare), della
preghiera (al mattino si partecipa tutti alla S. Messa in parrocchia), della musica, del canto, del ballo e del divertimento
(alcuni abitanti della zona, che
si dilettano in arti musicali e di
folklore vengono da noi e allietano il pomeriggio con i loro
spettacoli)… il tutto in un’atmosfera speciale di gioia e affetto… come una grandissima
unica famiglia! q
La Divina Provvidenza 3-2016 / 17
CRONACA di casa
seguendo tempi più dilatati e, in
maniera più rilassata, acquisire
confidenza con loro, in quell’ottica della costruzione di autentici rapporti di fiducia, che, in
momenti così intensi e significativi, vanno oltre la relazione
operatore - utente, diventando
così legami più forti… e godendo davvero del piacere di stare
insieme!
di Autore
questa esperienza rappresenta
un evento formativo di grande
valore, senza eguali rispetto ai
tradizionali percorsi di tirocinio
svolti durante l’anno. Questa si
rivela per loro un’occasione per
scoprire da vicino il valore della persona anziana, mettendosi
in gioco in una relazione (forse
per tanti di loro inconsueta) ma
di scoperta di se stessi e dell’al-
o
t
n
e
m
a
t
n
u
p
p
a
…
a
r
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E all
!
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e
t
a
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im
s
s
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r
p
a
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Non mi stanco di ripetere che
sono proprio esperienze coinvolgenti e “vere” come questa,
vissuta e rinnovata ogni estate
a Sormano, a rappresentare le
occasioni concrete che servono
a rinnovare la motivazione al
nostro lavoro quotidiano di operatori in Casa di riposo accanto
alle persone anziane. Allo stesso modo, per i volontari, (di cui
alcuni tra loro anche già inseriti
e presenti tutto l’anno in RSA),
queste opportunità costituiscono una fondamentale occasione
per prendere maggiore consapevolezza del loro importante
ruolo a fianco delle persone anziane e bisognose, dando quindi
significato al loro operato e al
loro tempo dedicato all’altro.
Per i giovani, poi, che ogni anno
aderiscono al Sormano Camp,
18 / La Divina Provvidenza 3-2016
tro, avvalorando così il senso
più profondo che lo scambio intergenerazionale porta con sé.
La conferma che tali esperienze
hanno un valore immenso anche nella vita dei nostri anziani
ci viene testimoniata ogni anno
dalle loro manifestazioni di entusiasmo e gioia spontanea ed
autentica, anche da parte di
quelli che, inizialmente intimoriti dal cambiamento della
routine quotidiana, poi via via si
lasciano trasportare e, vivendo
giorno dopo giorno, un clima di
grande affetto e allegria, manifestano addirittura, alla fine della
vacanza, il desiderio di non andare via, di non tornare a casa,
ma di voler rimanere a Sormano
per sempre!
Questo ci fa riflettere su quanto
sia importante il messaggio di
don Guanella sulla necessità di
continuare a far vivere ai nostri
anziani «circondati d’affetto»,
tanti bei momenti di …FAMIGLIA, ACCOGLIENZA, GIOIA,
POSITIVITÀ, ALLEGRIA e su
quanto la nostra comunità religiosa guanelliana ne valorizzi il
significato, tanto da permettere
che questa meravigliosa esperienza si possa rinnovare ogni
anno! q
RACCONTI edificanti
Due volontari a Sormano
Piero e Angela
C
i scherzano pure sui loro
due nomi, che insieme
fanno il nome e cognome
di un noto presentatore televisivo. Come se loro due, sposati da
cinquantatré anni, con cinque
figli, fossero una sola persona,
un solo grande cuore, un solo
impegno per gli altri, pur nella
diversità di caratteri e temperamenti. Una bella coppia proveniente da Laveno Mombello, in
provincia di Varese, che da quasi
trent’anni trascorre le vacanze
estive con gli anziani ospiti delle
strutture guanelliane.
Lui è Piero, ottant’anni, meccanico in pensione con la passione
della cucina, un uomo timido e
pacato, molto concreto, il cui
bel sorriso dolce crea un varco
nella sua naturale riservatezza.
Ci viene incontro con il suo bel
grembiulone nella Casa per ferie guanelliana di Sormano, regalandoci un po’ del suo tempo
tra la preparazione delle zucchine e della carne per la cena della
sera.
Lei è Angela, settantaquattro
anni, sorella del guanelliano
don Giuseppe Bini, una splendida donna con una simpatia e
un’energia assolutamente contagiose. Ed è proprio lei che ci
racconta il loro primo incontro:
«Io e Piero abitavamo nello stesso paese, ma non ci eravamo mai
parlati. Un giorno, una mia conoscente suora mi aveva proposto di farmi conoscere un “bravo
ragazzo”. E io le ho risposto con
grande franchezza: “Non sarà
mica il Piero, quello che va sempre in giro in bicicletta! Mi sta
proprio antipatico!”». Poi Angela
di SILVIA FASANA
Piero &
Angela
Due volontari
nella casa
di vacanze
dell'Opera
don Guanella
a Sormano
La Divina Provvidenza 3-2016 / 19
CRONACA di casa
di Autore
„„Il gruppo degli anziani, degli operatori e dei
volontari a Sormano Camp 2016
„„Piero e Angela a Sormano Camp 2016 con
l'animatrice Silvia Bianchi, la giornalista Silvia
Fasana e due volontari
deve avere cambiato idea, tant’è che pochi anni
dopo si sono sposati, hanno avuto cinque figli
(tra cui una suora “Piccola Figlia del Sacro Cuore
di Gesù” e uno chef) e una nidiata di nipoti, che
stanno dando ai nonni grandi soddisfazioni. Piero
invece non ha mai cambiato mezzo di trasporto:
«Mi piaceva troppo la bicicletta e, a tutt’oggi, non
ho ancora l’automobile», spiega. «Mio cognato è
guanelliano, diversi amici e compaesani sono guanelliani e quindi noi conoscevano bene l’Opera don
Guanella. Ogni domenica io e Angela ci spostavamo
con i mezzi pubblici per andare a trovare gli anziani ospiti della Casa di Barza d’Ispra; partecipavamo con loro a momenti di festa come il Carnevale
o la tombolata di Natale. Ed è in queste occasioni
che io ho cominciato a cimentarmi come cuoco per
loro: la cosa mi appassionava e mi piaceva molto.
Poi, verso la fine degli anni Ottanta, mio cognato e
don Maurizio Bianchi con Fratel Mauro Cecchinato hanno proposto a noi come coppia di andare in
vacanza insieme agli anziani, per dare una mano e
far “respirare” loro ancora più un clima di famiglia.
Noi abbiamo accettato». Allora gli ospiti delle case
guanelliane di Barza d’Ispra, Como, Caidate e Castano andavano in vacanza in una struttura in Val
Sessera, in Piemonte, ed erano fino a 150 persone
distribuite in più turni nei mesi di luglio e agosto.
Dal 1996 è stata preferita la località di Sormano,
nel cuore del Triangolo Lariano, che però attualmente è frequentata solo dagli anziani della RSA
“Don Guanella” di Como per un paio di settimane
a luglio.
Ogni anno al “Sormano Camp” sono anche presenti una quindicina di giovani volontari tra ragazzi e ragazzi, dai 16 anni in poi, che danno il loro
20 / La Divina Provvidenza 3-2016
importante contributo nell’accompagnamento
dei nonni, nell’organizzazione delle attività di animazione e nei lavori di casa.
Ricorda Angela: «Alcuni anni fa ho subito un delicato intervento per un problema di salute molto serio durante il quale ho avuto una grave emorragia
e per un attimo, pareva che non ci fosse più niente
da fare. Ma, miracolosamente (a detta dei medici)
l’emorragia è improvvisamente cessata e sono sopravvissuta. Se il Signore mi ha tenuto qui, significa che voleva ancora qualcosa da me. E così mi
sono impegnata ancora di più in questo servizio».
Continua Angela: «Siamo stati sempre un bel gruppo. Abbiamo vissuto esperienze che ci hanno arricchito, incontrato persone che non dimenticheremo
mai. Abbiamo conosciuto tanti meravigliosi ragazzi che spendevano per le persone più bisognose le
proprie vacanze: è bello vedere in loro tanto entusiasmo e generosità! È bello vedere i giovani che si
rimboccano le maniche, si mettono i guanti e fanno
i lavori più pesanti e faticosi, oppure chiacchierano e intrattengono gli anziani con grande affetto.
Anche con la gente di Sormano si è instaurato un
bel rapporto; la nostra è casa aperta a momenti di
festa a cui possono partecipare le persone del paese, i villeggianti, o anche altri gruppi guanelliani.
È troppo bello, ringraziamo il Signore! Ma la televisione, i giornali, non parlano di questo, perché le
cose brutte attirano di più».
Chiudiamo chiedendo a Piero chi sia quello dei
due ad occuparsi della preparazione dei pasti.
La sua risposta è molto chiara: «A casa mia moglie
fa da mangiare e fa tutto, ma qui, in vacanza, la cucina è mia! Al massimo Angela può solo assaggiare…». q
DON GUANELLA ci parla
MISERICORDIA:
è la legge fondamentale
che abita nel cuore di
ogni persona quando
guarda con occhi sinceri
il fratello che incontra
nel cammino della vita.
MISERICORDIA:
è la via che unisce Dio
e l’uomo, perché apre
il cuore alla speranza
di essere amati per
sempre nonostante
il limite del nostro
peccato.
MISERICORDIAE VULTUS 2
La misericordia come abbraccio che viene dal cuore
LA MISERICORDIA
a cura di
SILVIA FASANA e
ADRIANO FOLONARO
Dio, Padre
misericordioso
e provvidente
La misericordia secondo don Guanella
secondo
don Guanella
P
er don Luigi Guanella il fondamento della sua missione di sacerdote e fondatore è stato la consapevolezza che Dio, padre
amorevole e provvidente, non ci lascia mai soli, ed era convinto di dover far partecipi tutti coloro che incontrava di questa gioiosa
e rasserenante percezione di Dio.
Un Padre che per amore ci chiama alla vita, ci è vicino e ci sostiene
in ogni circostanza, ci viene a cercare se ci allontaniamo, ci abbraccia e ci perdona quando ritorniamo a lui.
„„«Nessuno è più debole del bambino. Questi ricade ad ogni passo e
sempre emette gemiti, ma egli è fortunato perché ad ogni sospiro di lui il
padre accorre e se lo reca fra le braccia» (L. Guanella, In tempo sacro. Fervorini per ogni giorno della
Quaresima, (1884), in Opera Omnia I, 829).
„„Un Padre dunque che si china sul suo bambino, lo solleva da ter-
ra e lo stringe a sè con tenerezza infinita, un Padre che porta la nostra miseria accanto al suo cuore. Questa è la misericordia!
„„«…confortati in ricordare che Dio è tuo padre. Il cuore paterno è cuo-
re che usa grazie e misericordia. Chi nol sa che un padre aiuta con più
La Divina Provvidenza 3-2016 / 21
DON GUANELLA ci parla
La misericordia secondo don Guanella
affetto, quando scorge che più debole è il figliolo suo» (Cfr. L. Guanella, In tempo
sacro. Fervorini per ogni giorno della Quaresima, (1884), in Opera
Omnia I, 829).
„„«La misericordia del Signore è
la consolazion del cristiano» (L. Guanella, Corso di sante missioni (Riflessi), (1881), in Opera Omnia
VI, 952).
„„«Chi può pensare ai misteri di
bontà e di misericordia dell’Altissimo e non piangere di tenerezza?»
(L. Guanella, Andiamo al Paradiso. Brevi esortazioni in massime ed
in esempii che accompagnano ciascuna risposta del catechismo,
(1883), in Opera Omnia III, 482).
„„«Dio, confido nella sola vostra
bontà ed infinita misericordia!»
(L. Guanella, Costituzioni dell’Istituto delle Figlie di Santa Maria
della Provvidenza in Como, (1899), in Opera Omnia IV, 240).
Misericordiosi
come il Padre
Le citazioni guanelliane sono tratte da
L. Guanella, Opera Omnia, Centro Studi Guanelliani Roma, Nuove Frontiere
Editrice, Roma 1992-1998.
Le opere di misericordia corporale e
spirituale sono commentate dalle immagini degli affreschi realizzati da Mario Bogani nel Santuario del Sacro Cuore in Como in occasione della canonizzazione di don Luigi Guanella (2011).
22 / La Divina Provvidenza 3-2016
„„Nuova Olonio, Casa Madonna del Lavoro:
Don Guanella "abbraccia" i suoi "poveri" (foto Paolo Rossi)
N
on abbiamo un discorso organico di don Guanella sulle opere di misericordia, ma esistono molti riferimenti sparsi nei
suoi scritti. Con queste affermazioni don Guanella ci offre
molti spunti per la nostra riflessione personale.Dobbiamo far nostre queste esortazioni, per essere “misericordiosi come il Padre” e
vivere pienamente questo Anno Santo della misericordia come occasione di conversione e di grazia.
„„«Verrà un dì, o Filotea, quando
Gesù apparendo al cospetto di tutti dirà “Beati or sono quelli che nella persona de’ miei poveri mi hanno soccorso di cibo, di bevanda, di
vestimenta o di conforto qualsiasi
al corpo od allo spirito”. Opera di
misericordia tu compi, o Filotea,
quando nel tuo cuore vieni coricando le umane infermità a fine di
provvedervi» (L. Guanella, Il Fondamento. Catechismo per le anime che aspirano a perfezione (1885, 1914), in Opera
Omnia III, 974-975).
„„«È molto meglio abbondare di
pietà e di misericordia che peccare
di rigore e di giustizia» (L. Guanella, Rego-
lamento dei Servi della Carità (1910), in Opera Omnia IV, 1244).
„„«Il Signore ci benedica e ci pro-
speri nelle opere di misericordia»
(L. Guanella, Lettere Circolari ai Servi della Carità, V, Como, 15 gennaio 1910, Opera Omnia IV, 1380).
Vangelo secondo Matteo 25,40
«
In verità vi dico: ogni volta che
avete fatto queste cose a uno solo
di questi miei fratelli più piccoli,
L'AVETE FATTO A ME.
Dare da
mangiare
agli
affamati e
da bere agli
assetati
LE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE
„„«È
scritto che l’uomo deve guadagnarsi il
pane col sudor della sua fronte. Perciò recati al
campo del lavoro e là persevera ancora quando
sei trafelante di sudore, perché il Padre ti vede.
Quando poi ritorni in casa con i frutti benedetti
da Dio, tu come fratello pietoso chiama i fratelli
[…] bisognosi e con loro dividi il tuo pane. Credilo: quello che benedice il cibo e che arricchisce la
casa è il lavoro e l’elemosina» (L. Guanella, Andiamo al Paradiso.
«
vestire
gli
ignudi
„„«Sarà industria buona affidare a delle per-
sone pie e caritatevoli la provvista di vestiario
per un derelitto o più derelitti, che assumerebbero quasi figli propri per la carità di Cristo
che li urga e li costringa» (L. Guanella, Regolamento dei Servi della
Carità (1905), in Opera Omnia IV, 1237-1238).
Brevi esortazioni in massime ed in esempii che accompagnano ciascuna risposta del catechismo, (1883), in Opera Omnia III, 510).
Alloggiare
i pellegrini
„„«Si trattino con […] una carità ospitale evangelica.[…] con molto cuore e con molta semplicità.[...] Si raccomandano al Signore e si ringrazia
Iddio del beneficio che ha fatto di poter noi compiere un’opera di misericordia con ospitare i pellegrini» (L. Guanella, Regolamento interno dei Figli del Sacro Cuore nella Casa Divina
Provvidenza, (1899), in Opera Omnia IV, 1064, 1065).
visitare
gli
infermi
„„«Gli ammalati […] si trattano parimente con
tutta la carità e pazienza e secondo lo stato dei
malati medesimi […] Certe cure minute e taluni
piccoli doni offerti da carità industriosa spesse volte guadagnano i cuori e ottengono frutti
mirabili. […] si adoperano cure proporzionate,
animate da carità insieme e da giustizia» (L. Gua-
nella, Norme principali per un regolamento interno nella piccola casa della divina Provvidenza, (1894), in Opera Omnia IV, 130).
Visitare
i carcerati
„„«Un sacerdote spopola le carceri per convertire una prigione di malfattori in una famiglia di
fratelli amanti» (L. Guanella, Vieni meco. La dottrina cristiana esposta con
seppellire
i morti
„„«Compiamo l’ufficio pietoso di seppellire i
nostri morti» (L. Guanella, Un fiore di riviera sparso sui campi delle attuali
calamità, (1885), in Opera Omnia III, 826) .
esempi in quaranta discorsi famigliari, (1883, 1901), Opera Omnia III, 433).
La Divina Provvidenza 3-2016 / 23
di Silvia Fasana
Insegnare
agli
ignoranti
Consigliare
i dubbiosi
LE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE
„„«Siate uomini riflessivi che sanno parlare a
modo dei saggi. Oh come piacerete con questo
solo agli uomini. Siate cristiani prudenti che sapete discorrere e tacere a suo tempo, che sapete
senza ostentazione porgere un avviso salutare,
dare un consiglio soddisfacente; oh come con
questo piacete al vostro prossimo!» (L. Guanella, Il pane
„„«La maestra deve incominciare a fare e poi
ad insegnare; l’esempio vale più che tutto. Bisogna che abbia buona copia di virtù per sé onde
parteciparla alle altre» (L. Guanella, Regolamento interno della Casa
di Santa Maria della Provvidenza in Como (1899), in Opera Omnia IV, 268).
dell’anima. Primo corso di omelie domenicali esposte in massima scritturali (1883), in Opera
Omnia I, 243).
consolare
gli
afflitti
ammonire
i peccatori
„„«Vi piace salvare il misero? Guardate se sie-
te voi i primi sulla retta via. Come potrebbe con
vantaggio ammonire un errante colui che più
degli altri è fuor via? Gloriosissima impresa è
condurre i figli al padre, ma a tanto vuolsi buon
corredo di virtù e l’attrattiva di un cuor buono
che con salutare esempio conduca al ben operare» (L. Guanella, Il pane dell’anima. Primo corso di omelie domenicali esposte in massima
„„«Benedetti i passi dell’uomo giusto che viene
a consolare i fratelli nel loro dolore!» (L. Guanella, Il pane
dell’anima. Primo corso di omelie domenicali esposte in una massima scritturale, (1883), in
Opera Omnia I, 388).
scritturali, (1883), in Opera Omnia I, 198).
sopportare
con
pazienza
le persone
moleste
perdonare
le offese
„„«Adopera
„„«La prima e più grande mortificazione è […]
la, Il Fondamento. Catechismo per le anime che aspirano a perfezione (1885,1914), in Opera
Omnia III, 904).
Como, (1893), in Opera Omnia IV, 90).
[…] pietà a perdonare qualsiasi
offesa ti venga fatta. Di poi confida appieno che
Dio buono perdoni a te stessa le colpe tue» (L. Guanel-
il tollerare con pazienza le croci della giornata, umiliarsi dei difetti propri e compatire gli
altrui» (L. Guanella, Breve Statuto delle Figlie del Sacro Cuore chiamate Crocine in
„„«La tua mano si estende per modo di suffrapregare dio
per i vivi
e per i morti
24 / La Divina Provvidenza 3-2016
gio al purgatorio. In modo di impetrazione e di
grazia tu sei potente presso il paradiso. Consolazione ineffabile!» (L. Guanella, Sulla tomba dei morti. Fervorini per la
novena e per l’ottava dei fedeli defunti (1883), in Opera Omnia I, 1308).
CRONACA di casa
CASA DIVINA PROVVIDENZA www.guanellacomo.it
③
Opera Don Guanella
Via Tomaso Grossi 18
22100 COMO (Italy)
CASA
di autore
CRONACA di
a cura di NANDO GIUDICI
La vita consacrata in Como:
guanelliana
UN GIARDINO FIORITO [3]
SUORE GUANELLIANE
FIGLIE DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA
I
l nostro Fondatore, don Luigi
Guanella, ha voluto chiamare i
suoi sacerdoti “Servi della Carità” e le sue suore “Figlie di Santa
Maria della Provvidenza”; insieme
ai Cooperatori formiamo la grande famiglia Guanelliana. Sono le
nostre consorelle che, centotrenta
anni fa, hanno aperto la Casa Divina Provvidenza a Como, prima delle fondazioni guanelliane.
Il nostro carisma si basa sull’attenzione ai poveri, ai disabili, agli anziani, ai bambini… tutte persone
bisognose di cure e affetto. Ogni
giorno tante sorelle condividono la
loro giornata donando la propria
vita prestando cure ed amore.
La nostra Comunità, che ha sede
nella Casa S. Marcellina, ha la fortuna di essere vicina al Santuario
COMO-LORA: Casa Madre delle Suore guanelliane
del Sacro Cuore, dove riposano don
Guanella e la Beata suor Chiara Bosatta. Questa comunità accoglie più
di novanta persone anziane; al personale che collabora con noi cerchiamo d’insegnare che prima delle
nostre mani, dobbiamo usare il cuore. A volte è faticoso vivere accanto a persone che ripetono sempre
le stesse cose, che gridano dicendo di dover andare a casa per accudire il marito che ormai non c’è più;
umanamente è difficile, a volte sembra quasi impossibile, ma l’amore attraverso una carezza, un sorriso
molte volte cambia il nostro rapporto con loro.
Sinceramente non è sempre facile, siamo persone umane che perdono la pazienza, ma che alla fine ri-
UNA CONGREGAZIONE FONDATA DA SAN LUIGI GUANELLA
La Divina Provvidenza 3-2016 / 25
CRONACA di casa
La Vita Consacrata in Como
SUORE GUANELLIANE
conoscono questa debolezza e sanno chiedere scusa e ricominciare. Noi siamo dieci
suore, ognuna di noi ha un compito: una segue con gioia la mensa dei poveri offrendo
un pasto caldo ogni sera a tanti poveri, segue tante mamme in difficoltà ed è sempre
disponibile all’ascolto e all’aiuto. Un’altra è
responsabile dell’USMI e quindi collabora
con i religiosi della Diocesi. Io collaboro
con i nostri confratelli nella Pastorale Giovanile. Nonostante il lavoro diverso quello
che ci fa sentire maggiormente famiglia è
la preghiera comune e singola, perché è
davanti all’altare che diveniamo operatrici
d’amore.
Un invito a tutti, in particolare a voi famiglie: pregate affinché tanti giovani trovino
il coraggio di seguire Gesù consacrando la
„„COMO: Consorelle Figlie di Santa Maria della Provvidenza loro vita a servizio dei fratelli. È vero, ci si
lamenta perché non ci sono più suore, ma
con il vescovo di Como mons. Diego Coletti
quanto siamo disponibili a pregare?
Essere Suore o Preti non vuol dire essere persone menomate o tristi. Siamo donne e uomini che
vivono, che sentono in modo diverso il dono della Maternità o della Paternità. Desideriamo divenire Madri o Padri per tanti fratelli bisognosi. La preghiera possa alimentare tanti cuori giovani
affinché nella Chiesa non si spenga questa presenza! Mi piace mettere in luce la figura di Madre
Marcellina Bosatta, cofondatrice dell’opera. Una donna che con tanta gioia e pazienza ha condiviso il carisma dell’amore con don Guanella. Per lui ella è stata Guida, Madre e Sorella e maestra in
tanti momenti. È bello comprendere che non c’è sesso o bravura per poter camminare e costruire
assieme il Regno del Padre. Essa è stata Madre per tanti Sacerdoti e seminaristi; tanto era l’amore
che ella nutriva che ha voluto trascorrere gli ultimi anni della sua vita proprio accanto all’urna di
don Guanella e ai suoi figli. La testimonianza di queste persone c’insegna che è importante nella
propria storia condividere con gioia un cammino, e che insieme si può costruire. Don Guanella
sollecitava a dirci che i poveri, gli ultimi di questa società non finiscono mai: a noi suoi figli il compito di testimoniare con serietà quell’Amore che alimentò il suo cuore. Una carezza, un sorriso
può ridare speranza e fiducia a chi si sente solo. (Suor Maria Pia) q
SUORE DI DON FOLCI
„„COMO: Istituto Santa Croce, casa
delle Ancelle di Gesù Crocifisso
ANCELLE DI GESÙ CROCIFISSO
L
a Congregazione delle Ancelle di
Gesù Crocifisso è un Istituto di vita
apostolica di diritto diocesano (1952),
fondato dal Servo di Dio sacerdote don Giovanni Folci a Valle di Colorina (SO) il 29 novembre 1926.
Don Folci, Innamorato del suo sacerdozio,
radunò a Valle di Colorina quattro ragazze desiderose di perfezione evangelica, e
trasmise loro la sua passione per la cura
delle vocazioni sacerdotali, per la santità
dei sacerdoti e il desiderio di essere loro di
sostegno spirituale e materiale in ogni necessità. Alla scuola del fondatore emerse
per capacità di assimilazione del carisma
e per spirito organizzativo suor Maria della Santissima Trinità, Celestina Gilardoni,
CRONACA di casa
La Vita Consacrata in Como
che fu poi cofondatrice e prima Sorella Maggiore Generale del
nascente Istituto. Ella riassunse lo scopo della Congregazione
in una frase: «Per i sacerdoti, tutto e sempre». Pregando in modo
particolare per i sacerdoti e servendo in molteplici forme il sacerdozio ministeriale, le Ancelle rappresentano nella Chiesa un
ringraziamento alla Santissima Trinità per questo dono e rinnovano le attenzioni di Gesù e di Maria verso gli apostoli.
Inizialmente l’attività apostolica delle Sorelle si esplicava nel
campo educativo e didattico a favore dei piccoli che presentavano segni di vocazione sacerdotale, nei pre-seminari fondati
da don Folci, a Valle di Colorina, a Como, in Vaticano e a Loano
(SV), e in quello assistenziale caritativo a favore dei sacerdoti, in
forme di accoglienza di vario genere, secondo le loro necessità e
le richieste della Chiesa. Nel periodo post conciliare le Ancelle
di Gesù Crocifisso rivolsero la loro attenzione ai Seminari assumendo in essi funzioni didattiche domestiche e partecipando
alla pastorale vocazionale nelle chiese locali di Como, di Sessa
Aurunca (CE), di Perugia, di Giulianova (TE) e di Cremona.
Vigili e attente a leggere i segni dei tempi nella fedeltà alla iniziale intuizione e al carisma del fondatore, le ancelle operavano anche nelle Case di accoglienza per esercizi spirituali, nelle
Case di soggiorno montano e marino, e nelle Case di riposo per
sacerdoti convalescenti e anziani, a Valle di Colorina, a Santa
Caterina Valfurva (SO), a Berna di Plesio (CO) e Loano (SO). La
loro presenza è stata preziosa per molti anni anche presso il
Santuario della Beata Vergine del Soccorso di Ossuccio (CO) e
nella chiesa di Santa Cecilia a Como. Ancora oggi le Ancelle di
Gesù Crocifisso vogliono collaborare con Cristo per i suoi sacerdoti offrendo preghiere e donazioni al Signore. In questi ultimi tempi e per motivi diversi, compresa l’assenza di vocazioni,
molte di queste attività si sono ridimensionate o sono cessate.
Attualmente nella casa dell’Istituto Santa Croce di Como, oltre
i sacerdoti, si accolgono anche gli anziani, e le suore offrono
loro vicinanza conforto e qualche piccolo servizio. La cappella è
aperta al pubblico per la celebrazione della Santa Messa e di alcune particolari funzioni. Le suore animano la liturgia durante
le concelebrazioni. La Casa è pure aperta all’accoglienza di piccoli gruppi per i loro incontri spirituali. q
SUORE DELLA
PRESENTAZIONE DI MARIA
FIGLIE DELLA PRESENTAZIONE
DI MARIA SANTISSIMA AL TEMPIO
UNA LUNGA STORIA IN POCHE RIGHE
L
e Fondatrici delle Figlie della Presentazione di Maria SS. al
Tempio sono due amiche e vicine di casa, nate nella città
di Como agli inizi dell’800, Francesca Butti e Maria Rossi.
Cresciute in un ambiente semplice, umile, profondamente religioso, nel sobborgo di S. Vitale situato fuori le mura della città
di Como, vissero la loro infanzia e giovinezza impegnate nella
vita ecclesiale della parrocchia di S. Agata, aggregandosi all’Associazione “Pia Opera di S. Dorotea”, dove ricevettero una profonda formazione umana e spirituale fondata sulla preghiera e
sull’impegno di santificazione personale.
A vent’anni maturarono il desiderio di consacrare tutta la loro
vita al Signore. Ma in attesa di comprendere le vie mirabili di
Dio, Francesca si era preparata al lavoro nell’arte della seta e
Maria si era diplomata maestra di scuola. In quel tempo la donna non aveva voce nella società e la sua vita era legata solo al
La Divina Provvidenza 3-2016 / 27
CRONACA di casa
di Autore
SUORE DELLA
PRESENTAZIONE DI MARIA
lavoro e alla famiglia; la scuola
era un lusso che quasi nessuna
bambina poteva permettersi e
tanto meno pretendere.
Le due amiche si lasciarono interpellare dalla situazione di
abbandono in cui le famiglie del
sobborgo dove vivevano, erano
costrette a lasciare i loro figli a
causa della miseria, delle malattie e delle condizioni di lavoro.
Maria e Francesca compresero
allora che il Signore, che le chiamava a vivere la loro vocazione
nella vita religiosa, andava loro
presentando anche una missione precisa da compiere: nel loro
cuore iniziava ad accendersi
l’amore per le ragazze povere,
povere di cultura e di sapere, bisognose soprattutto di conoscere il senso della vita e il disegno
che il Signore aveva su di loro.
Le due giovani si lasciarono guidare dalla direzione spirituale
dei sacerdoti della loro Parrocchia e con loro decisero di vivere un servizio di carità verso le
bambine bisognose. In un locale
adiacente alla chiesa di S. Vitale
iniziarono ad accogliere alcune
bambine del sobborgo, orfane
o che vivono in uno stato di abbandono, per educarle, istruirle e formarle al lavoro nell’arte della seta, prima forma di
promozione della donna in un
tempo in cui a Como le grandi
seterie ricercavano avidamente
manodopera femminile.
Fu così che il 7 aprile 1833, Pasqua di Risurrezione, nel borgo
di S. Vitale in Como, oggi Parrocchia di S. Orsola, Francesca
Butti e Maria Rossi, giovani ventenni, semplici e inesperte, dettero inizio alla Congregazione
delle “Figlie della Presentazione
di Maria SS. al Tempio”.
Le parole che risuonavano nel
cuore delle due amiche sono
tratte del libro dell’Esodo, al capitolo 2,9: «Accipe…porta con te
questo bambino, allevalo per me
e te ne darò la mercede. Le cure
che loro presterete, le terrò come
prestate a me». Maria e Francesca le sentivano rivolte a loro
28 / La Divina Provvidenza 3-2016
da Gesù, come fosse Cristo stesso a
presentare loro le povere fanciulle.
L’OBIETTIVO:
ACCOGLIERE PER EDUCARE
La giornata delle ragazze era ritmata secondo tempi di preghiera e catechismo, per crescere nella vita di
fede e nella virtù, di lavoro, fonte di
formazione e di sostegno, di scuola,
per imparare a leggere e a scrivere.
L’intervento era rivolto a tutta la
persona e mirava a formare nella
giovane la donna capace di animare
cristianamente la realtà sociale in
cui vive.
La formazione della mente e del
cuore secondo sani principi umani e cristiani è vissuta dalle sorelle
come possibilità di generare alla
vita, nella gratuità e nel sacrificio, e
di cooperare con Gesù alla salvezza
dell’uomo.
La Comunità era animata, nelle
diverse attività apostoliche, dalla
convinzione che «la parte più nobile della missione è l’educazione che
riguarda il cuore», alla quale «specialmente devono tendere tutti gli
sforzi».
L’attenzione era rivolta non solo alle
ragazze accolte in casa, ma anche a
quante avvicinavano la piccola comunità in altri momenti della giornata.
Nasce, fin dall’inizio, anche la scuola del mezzogiorno per le ragazze
operaie, quella per le bambine del
sobborgo e l’esperienza domenicale dell’oratorio per le giovani della
Parrocchia.
Dopo il 1838 l’accoglienza continua
nel sobborgo di S. Martino, sempre
nel territorio della Parrocchia di S.
Agata, dove si trasferiscono in seguito al lascito di un benefattore.
Il 3 maggio 1858 furono benedetti la
prima cappella nella Casa di S. Martino e il quadro della Presentazione
di Maria SS. al Tempio come pala
dell’altare, dono di un benefattore
grato per il bene fatto alla gioventù
dalle nostre prime sorelle.
Il quadro è una copia, ben fatta,
dell’originale del pittore Francesco
Romanelli del XVI secolo, situata
nella chiesa di S. Maria degli Angeli
e Martiri in Roma.
Il mistero raffigurato assunse progressivamente un significato sempre più ampio e profondo nel cam-
CRONACA di casa
di autore
„„COMO: Istituto Sacra Famiglia delle Suore della Presentazione di Maria Santissima al Tempio
mino delle prime sorelle, poiché in
esso intravedono aspetti che successivamente qualificheranno sia
la spiritualità sia l’impegno apostolico. La contemplazione del dipinto
suscitò in loro il desiderio di vivere
illuminate da questo mistero come
vere “Figlie della Presentazione di
Maria SS. al Tempio”. Da qui l’origine e il senso della denominazione
dell’Istituto.
La storia di Francesca e Maria e
delle sorelle che le seguirono, in
particolare di Francesca Marchesoli, che verrà eletta come prima
Madre Generale, è una vicenda
semplice, proprio come quella di
tante altre fondazioni, segnata da
difficoltà e sofferenze, come tutte le
cose di Dio. Un’avventura dalle tinte
a pastello, con toni sfumati e tanti
chiaroscuri, che ha permesso però
un lungo cammino di servizio alla
Chiesa e di dedizione alla gioventù.
Una storia iniziata nell’obbedienza
alla chiamata di Dio, portata avanti
nella semplicità di chi vuole piacere
solo a Lui e impreziosita nell’umiltà
di un servizio compiuto a gloria sua
e per il bene dei fratelli.
Sulle orme delle nostre Fondatrici,
continuiamo oggi la loro missione
in Italia (Lombardia, Liguria, Lazio
e Campania), in India, in Tanzania,
in Kenia e anche nella lontana Papua Nuova Guinea. Nei paesi in cui
siamo, accogliamo come sfida quotidiana l’emergenza educativa che
oggi tanto interpella la Chiesa, e
nelle diverse attività e impegni operiamo con la stessa passione educativa che ha segnato l’inizio della
nostra Famiglia religiosa.
I PREZIOSI INSEGNAMENTI
DELLE FONDATRICI
Francesca e Maria ci insegnano che
la vita è un dono prezioso ricevuto
da Dio e che solo nel desiderio di
rispondere al Donatore con generosità e in pienezza possiamo trovare
quella gioia e quella pace a cui il
nostro cuore anela. L’amicizia che
le ha legate in vita e in morte (nate
nello stesso anno 1812, moriranno
nel 1874 a distanza di quattro giorni
l’una dall’altra), ci aiuta a scoprire nei nostri rapporti di amicizia
un ambito privilegiato per accedere alla profondità del mistero di
Dio. La loro vita umile e nascosta
ci ricorda, infine, che ciò che conta nella vita non sono le glorie del
mondo, ma la certezza che i nostri
nomi sono scritti in cielo, là dove il
mistero dell’amore di Dio, desiderato e contemplato sulla terra, ci sarà
svelato in pienezza e in tutto il suo
splendore.
In una società come la nostra dove
l’istruzione è vissuta dai giovani
come un peso e il valore dell’educazione è quasi ignorato, Francesca
e Maria ci ricordano che la promozione umana e cristiana della vita
si realizza solo attraverso un cammino educativo portato avanti con
fedeltà e tenacia nella quotidianità
e nella ferialità dell’esistenza. Forse nel 1800 non era meno difficile
educare, non era meno frustrante
di oggi: anche allora erano necessarie «molte cure, molte fatiche ed una
dedicazione quasi assoluta».
Le nostre fondatrici, come tanti
altri santi fondatori, accolsero con
eroico coraggio questa sfida che
portarono avanti nella continua
memoria di quanto aveva fatto e patito Gesù per la Salvezza dell’uomo. q
La Divina Provvidenza 3-2016 / 29
MICRO PROGETTI
Notizie ulteriori in www.guanellacomo.it
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Progetto 20
VUOI DARE
UNA MANO ?
Progetto 22
COSTO DI UNA
BORSA LAVORO MENSILE
€ 250,00
OSPITALITÀ DEI SENZA FISSA DIMORA
A
ccanto agli anziani ed ai ragazzi, che tradizionalmente ospitiamo, da diverso
tempo bussano alle nostre porte diversi profughi provenienti dall’Africa. Li
abbiamo accolti già dall’estate 2014. Sono di due nazionalità, Nigeria e Ghana, ed attualmente sono 16. Hanno un’età compresa tra i 20 ed i 35 anni. In questi
mesi hanno frequentato corsi di vario tipo (cucina, giardinaggio, panettiere, ortofrutticoltura…) ed ora hanno le basi per inserirsi nel mondo del lavoro. Cosa per niente
facile, considerate le difficoltà ben note anche ai nostri ragazzi italiani. Per facilitare
questo inserimento puntiamo ad una borsa lavoro: noi offriamo un contributo
al datore di lavoro, che si trova quindi facilitato ad assumere il candidato.
Progetto 21
VUOI DARE
UNA MANO ?
START-UP INIZIALE
DEL PROGETTO
€ 10.000,00
UNA FAMIGLIA PER CHI NON HA CASA
A
partire dal mese di Novembre 2015 la nostra Casa Divina Provvidenza ha
iniziato in maniera strutturata l’accoglienza per i senza fissa dimora. Abbiamo
attivato il progetto anche in collaborazione con la Caritas Diocesana, rispondendo a un bisogno molto forte del territorio. Per il momento è stata destinata
all’accoglienza diurna un ambiente ritenuto idoneo e di recente ristrutturazione. Successivamente e gradualmente si valuterà la possibilità di pensare
anche ad una ospitalità, che sembra reale, di offrire anche posti letto. La nuova
opera di misericordia è iniziata con tanto slancio e con desiderio di bene sicuri che
l’aiuto del buon Dio non mancherà.
30 / La Divina Provvidenza 3-2016
NUOVO
IMPIANTO AUDIO
IN SANTUARIO
COSTO TOTALE € 24.000,00
I
l nostro Santuario Sacro Cuore in
Como è certamente molto bello e
decoroso. Lo stesso don Guanella
aveva voluto che i suoi sacerdoti e le
sue suore avessero una cura particolare per la chiesa, da lui definita il
“Dolce Paradiso in terra”. Memori di
questo richiamo sentiamo doveroso custodire bene i nostri poveri nei
diversi ambienti e servizi della casa,
ma anche custodire con devozione
il Signore Gesù dentro il suo tempio.
È un segno di affetto e si rispetto.
Con questa sensibilità anche in anni
recenti la Chiesa della nostra Casa
Madre in Como è continuamente ammodernata e impreziosita. Continueremo a farlo migliorando anche l’impianto audio (microfoni) e l’impianto
luci. Sono interventi che riteniamo
necessari per sostituire i vecchi ormai
usurati ma soprattutto per migliorare
la vivibilità nella chiesa. Purtroppo
andremo incontro a spese per diverse decine di migliaia di euro. La notizia buona è che per le luci, almeno
le principali, abbiamo trovato un benefattore.
L’altra notizia, pure buona, è che
per i microfoni non abbiamo ancora trovato lo sponsor; infatti siamo
certi che questo favorirà la compartecipazione di molti alla spesa.
Ora in cassa disponiamo di € 1.500.
Si può partire.
Grazie,
don Guanella!
CRONACA di casa
Grazie, don Guanella!
CIAO “ZIA CHICCA” - GRAZIE DI CUORE
«
Credilo:
quello che
benedice
il cibo e che
arricchisce
la casa è
il lavoro e
l’elemosina
»
SAN LUIGI GUANELLA,
Opera Omnia, vol. III, pag. 510
Mercoledì 24 agosto 2016 è tornata
alla Casa del Padre la nostra volontaria Federica Colombo che per molti
anni ci ha aiutati nella Casa di Como
presso la Pia Opera. Ci sembrava
giusto e doveroso ricordarla con un
semplice…
CIAO “ZIA CHICCA” - GRAZIE DI CUORE
»» a Te che per tanti anni ci hai donato
il tuo tempo e la tua saggezza,
»» a Te che ci hai sempre salutato con
un sorriso e una carezza,
»» a Te che con Emilia sei stata per noi
un aiuto prezioso!
Sentiamo già la tua mancanza!
FEDERICA COLOMBO
I tuoi “colleghi”
della Casa Divina Provvidenza
La generosità dei nostri BENEFATTORI
GRAZIE RICEVUTE
Nicolini Gianfranco, Arosio, € 30,00.
ATTI DI BONTÀ
Stiftung für die unterstützung von wohltätigkeits, Vaduz, € 4.977,00; Monti Vittorio, Beregazzo € 3.000,00; Volpi Mario e Natalina, Faloppio € 600.00; Volpi Luigia,
Cantù € 300,00; Diotallevi Lirio, Ascoli Piceno, € 200,00; De Carli Giannini Antonietta, Minusio, € 183,71; Campana Giuseppe, Bellinzona, € 183,71; Ghielmetti Livio e Annamaria, Bellinzona, € 183,71; Levrini Sergio, Como, € 200,00; Gallo
Anna, Brescia, € 200,00 progetto 1; Cortesi Estella, Seriate, € 250,00 per i progetti; Regazzoni Maria Grazia, Dervio, € 250,00 progetto 20; Ratti Orlando, Como, €
4.500,00; Storni Remo De Luigi, San Vittore , Svizzera, € 276,61; Ambrosoni Luigi,
Gessate, € 500,00; Legnani Claudio, Como, € 150,00 progetto 20; Celai Luciano,
Tirano, € 185,00; Pulici Marco, Besana in Brianza, € 1500.00; Rossi Alessandro, Inveruno, € 200.00 progetto 14; Farmacia Mascetti, Cernobbio, € 1.000,00 ; Taborelli
Gabriella, Cavallasca, € 150,00; Famiglia Bosisio, Como, € 500,00; Ronzoni Rita,
Como, € 250,00; Larghi don Luciano, Cermenate, € 450,00; Bellasio Maria, Como,
€ 214,00; De Carli Giannini Antonietta, Minusio, € 183,90.
PIÙ GIORNATE DI PANE
Valgoi Carla, Bormio, 15gg; Roscio Maria Antonietta, Como, 2gg; Bragagnolo
Giampietro, Arluno, 2gg; Albonico Marilena, Como, 2gg; Gariboldi Virginia, Seveso, 2gg; Suriano Paola, Maria e Domenico, Como, 4gg.
UNA GIORNATA DI PANE
Colli Mario, Grandate; Nobile Mario, Cocquio; Pusterla Giovanni, Domaso; Favini Angela, Locate Triulzi; Merloni Rosa, Grandola ed Uniti; Martinelli Luisella,
Como; Masella Maria, Bari; Bianchi Attilia, Domaso; Lia Natale, Sondrio; Lamperti Francesca, Bellinzago Lombardo; Pennestrì Antonio, Como; Gandola Angela,
Bellagio; Baroffio Dino, Turate; Fortina Armanda, Bareggio; Viganò Elio, Limido
Comasco; Molteni Paolo e Olga, Cantu’; Vergani Anita, Merate; Verga Luciana,
Casnate con Bernate; Cappellini Sandro, Cabiate; Vago Giuseppina, Fino Mornasco; Compagnoni Margherita, Como.
BORSE DI STUDIO
Sfoggia Giampietro, Biadene, € 200,00; Gandi Madasi Angelina, Como € 20,00.
I NOSTRI DEFUNTI
***
Benefattori defunti: Colombo Federica, Como. Confratelli defunti: Moroni don
Angelo; Emeribe ch. Chikwado Achillus; Bodignon fr. Arilson; Giannini don Giuseppe.
La Divina Provvidenza 2-2016
3-2016 / 31
Anche tu puoi aiutare la
OPERA
DON GUANELLA
CASA DIVINA PROVVIDENZA
COME SI PUÒ AIUTARE la Casa Divina Provvidenza - Opera Don Guanella
⿙⿙ innanzitutto sostenendo spiritualmente con la vostra preziosa preghiera tutti i suoi operatori;
⿙⿙ inoltre, potendolo, impegnando parte del vostro tempo a vivere
momenti di fraternità e di amicizia con i nostri anziani e sofferenti;
⿙⿙ offrendo per SS.Messe: € 12,00 (singola); € 500,00 (gregoriana)
⿙⿙ in più, contribuendo economicamente alla realizzazione di concre-
ti progetti di bene, con l’offrire, ad esempio: € 50,00 per una giornata
di pane; € 200,00 per collaborare a una borsa di studio per un ragazzo bisognoso; sovvenzionare altri progetti che vengono indicati
in questa rivista;
⿙⿙ e in mille altri modi che il vostro buon cuore vi suggerirà.
IMPORTANTE: L’ISTITUTO È ENTE GIURIDICO può quindi ricevere
Donazioni e Lasciti testamentari (RR.DD. 2.7.1931 e 11.1.1932)
Per evitare possibili contestazioni si consiglia:
⿙⿙ per DONAZIONI di denaro o di beni mobili e immobili, rivolgersi
direttamente alla Direzione Casa Divina Provvidenza, Via Tommaso
Grossi 18 - 22100 Como - telefono 031.296.711 - fax 031.296.898 email: [email protected]
⿙⿙ per TESTAMENTI: se trattasi di Legati si può usare la seguente formula (per la validità scrivere a mano con penna): “Io … lascio alla
Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità, Opera
don Guanella, per la Casa Divina Provvidenza in Como, a titolo di legato, la somma di euro ……………… o l’immobile sito in ……………
(oppure) gli immobili siti in ……………” (luogo, data e firma leggibile
per esteso). Se si vuol nominare la Casa Erede Universale, scrivere:
“Io ………… annullando ogni mia precedente disposizione, nomino
mio erede universale la Provincia Italiana della Congregazione dei
Servi della Carità, Opera don Guanella, per la Casa Divina Provvidenza di Como” (luogo, data e firma leggibile per esteso).
XXN.B. Consigliamo di depositare il testamento, scritto di
propria mano con penna, presso un notaio di fiducia.
⿙⿙ I TITOLARI DI REDDITO D’IMPRESA, siano persone fisiche o
persone giuridiche, possono dedurre dalla base imponibile rispettivamente dell’IRPEF o dell’IRPEG le offerte fatte a favore dell’Opera don Guanella fino al 2% (due per cento) del loro reddito (art. 65
comma 2 del DPR 22/12/1986, n.917) di cui si consegnerà regolare
dichiarazione.
⿙⿙ OFFERTE: c/c postale IBAN IT87 T0760 11090 00000 0041 3229;
inoltre bonifici bancari a queste coordinate: c/c Banca Popolare di Sondrio, ag. Como IV Ponte, IBAN IT23 V0569 61090 00000
09018X27 intestato a Casa Divina Provvidenza; anche online sul
sito www.guanellacomo.it
La SS. Trinità benedice don Guanella e i ”suoi” poveri
Santuario del Sacro Cuore
VIA TOMASO GROSSI 18 - COMO
w w w. s a c ro c u o re co m o. i t
„„RIMANE APERTO TUTTI I GIORNI
Mattino: 6.30 - 12.00 ; Pomeriggio: 15.30 - 19.00
(sabato e domenica 15.30 - 21.30)
„„SS. MESSE (da settembre a maggio )
Feriale: 6.45 - 8.30 - 18.00 - (17.30 S.Rosario)
Festivo: 20.30 (vespertina) - 10.00 - 11.45 - 20.30
(18.30 vespri)
„„CONFESSIONI
Confessori di lingua: italiana, spagnola, inglese.
Ore 8.30 - 10.00; 17.00 - 18.30 (giorni feriali) e durante le sante Messe (giorni festivi).
CASA DIVINA PROVVIDENZA - VIA TOMASO GROSSI 18 - 22100 COMO
tel. 031 296 711 - fax 031 296 898 - sito web: http://www.guanellacomo.it - e-mail: [email protected]