Comunicato Stampa
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Comunicato Stampa
Grazie a Nonino la grappa entra nel club dei cocktail più esclusivi Giovedì 19 settembre 2007 è una data che ha segnato una svolta nella storia del bere miscelato: per la prima volta la Bartender’s Guild UK, la prestigiosa associazione dei bartenders britannici, ha organizzato in Italia, a Percoto, un concorso denominato Nonino Cocktail Competition, al quale hanno partecipato anche i bartenders del Triveneto associati all’Aibes, per identificare il migliore tra i pre-dinner, gli after-dinner e i long drink che i partecipanti hanno saputo creare utilizzando come componente base la grappa Nonino. La caduta del muro. Perché questa iniziativa ha avuto un’importanza a suo modo storica? Perché gli specialisti del bere miscelato di tutto il mondo hanno tardato parecchio a rendersi conto della rivoluzione, innescata dai Nonino, che 34 anni fa hanno trasformato la rude acquavite italiana da alpini e scaricatori di porto in un distillato che ha conservato la sua incisiva personalità ma ora la sa esprimere con una gentilezza degna del più raffinato dei salotti. Però troppo aggressiva e prepotente era la grappa del passato perché i bartenders si rendessero subito conto che nella nuova versione era invece capace di fondersi con gli altri componenti d’un cocktail senza prevaricarli. Dimostrando che questo muro di diffidenza è finalmente caduto, la Nonino Cocktail Competition è stata quindi un evento di straordinaria importanza, e lo è stato per due motivi: perché, anche se si è svolto come sfida ai colleghi del Triveneto, l’hanno voluto i bartenders inglesi, che del cocktail e della sua tradizione sono autentici e severi sacerdoti, e perché lo hanno voluto ancorare esclusivamente ai prodotti Nonino, individuati come il vertice della piramide qualitativa della distillazione italiana. Stile di vita italiano. A convincere i bartenders ha contribuito il successo della Grappa Nonino nei più famosi negozi e ristoranti di Londra: non soltanto in quelli dal nome italiano, come la Locanda Locatelli, Carluccio’s o lo Zafferano, ma da Harrod’s, al Windows, al Gordon Ramsea (tre stelle Michelin), nei ristoranti del gruppo Conrand, da Marco Piero White, che nel frattempo è diventato una famosa star televisiva e tiene la più seguita trasmissione di cucina del Regno Unito, e perfino nei club più esclusivi, dall’Harry’s Bar ad Annabelle. Del resto, la distilleria Nonino ormai fattura all’estero oltre il 30% del suo fatturato ed è considerata come uno dei vertici dell’Italian Lifestyle nel mondo: non lo dice la pubblicità dell’azienda, lo hanno affermato il New York Times e l’Herald Tribune. Chi ha vinto. Fra i 13 inglesi che hanno partecipato alla Nonino Cocktail Competition c’erano alcuni tra i bartenders più importanti del Regno Unito, quelli che creano le nuove tendenze in fatto di classic drinks su scala mondiale: da Londra erano arrivati Masferrer e Fasola del Chesterfield Hotel, Albanese del Ritz e Karehry del Savoy, da Eastbourne Goldsmith e O’ Brian del Dew Bar, ma erano presenti anche Brezut del Manor House Hotel di Bath, Underwood del South Lodge di Lower Beending, Said del Great Foster di Windsor e Deegan del Pennyhill Park di Bagshot. La sfida era regolata da norme molto rigorose, che imponevano i distillati base Nonino da cui partire, limitavano il numero degli altri ingredienti da usare e indicavano il bicchiere in cui servire il cocktail a seconda della tipologia prescelta. Ha vinto Gianni Albanese del Ritz Hotel di Londra con un after-dinner, Antonella, dedicato ad Antonella Nonino e creato sulla base della Grappa Monovitigno® Lo Chardonnay In barrique. Al secondo posto si è classificato un bartender veneto dell’Aibes, Antonio Germani, pure lui con un after-dinner che ha battezzato Nonino Sisters, realizzato sulla base della Grappa Monovitigno® Il Moscato. Al terzo posto (ma i giurati giurano ch’è stato difficile stabilire la graduatoria, tant’erano validi tutti i cocktail proposti) si è piazzata una donna, Ingrid Said del Great Foster Hotel di Windsor, che ha presentato un pre-dinner, Bella Rossa, partendo dalla Grappa Cru Monovitigno® Fragolino. Ma la vincitrice assoluta della giornata è stata senza dubbio la Grappa Nonino, naturalmente. Un Gioiello da Trofeo. La giornata di Percoto è stata solo un inizio: poco più di un mese dopo, il vincitore del Nonino Cocktail competition, Gianni Albanese del Ritz Hotel di Londra, ha partecipato a un’altra sfida, scegliendo nuovamente un distillato Nonino come arma. Lunedì 29 ottobre ha partecipato infatti alla finale nazionale del Grand Marnier Trophy, concorso che porta al vincitore a rappresentare la Gran Bretagna alla finale europea di Parigi nel 2008. Il confronto si è svolto nel cuore di Saint James, a Londra, presso la lounge Just Oriental, tra 25 barmen, provenienti da tutta la Gran Bretagna, già selezionati su più di 60 ricette. La gara consisteva nel preparare un long drink utilizzando il Grand Marnier, al quale si poteva aggiungere soltanto un altro distillato. Albanese ha pestato nello shaker un mandarino di origine cinese chiamato Goji, ha aggiunto il Grand Marnier, il succo di Maracuja e ha dato il tocco finale con il Gioiello® Nonino di miele di Agrumi. Il tutto servito in tumbler con ghiaccio, decorato con twist di arancia, carota e zucchini. La giuria guidata da Daniel Crebesse, vice presidente dell’associazione barmen inglesi, e la giuria tecnica, che applicava il regolamento Iba International Bartenders Association), hanno decretato un grande successo per il barman italiano Gianni Albanese, al quale hanno assegnato il secondo posto in graduatoria e questo testimonia che entrambe le giurie hanno particolarmente apprezzato la sua idea di sostituire una base alcolica neutra come la Vodka, normalmente utilizzata, con un’acquavite ricca come il Gioiello® Nonino per conferire carattere al drink, ma in grande armonia. Un miracolo che soltanto la gentilezza del distillato di miele Nonino permette di fare.
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