Ogni giorno bruciate 450 tonnellate
Transcript
Ogni giorno bruciate 450 tonnellate
31 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 30 GIUGNO 2011 Sono i kilowattora di energia elettrica che vengono prodotti tramite il termovalorizzatore della Rea. L’impianto produce energia con conseguente risparmio di altri combustibili. I kilowattora di energia prodotta vengono ceduti alla rete elettrica nazionale e corrispondono al fabbisogno domestico medio di oltre centomila persone 110 milioni a Ogni giorno bruciate 450 tonnellate Al termovalorizzatore arriva l’immondizia di 200 comuni orobici. In funzione 24 ore su 24 A Dalmine ancora Romei – per prevenire ogni inconveniente abbiamo però disposto che ognuna delle due linee ogni quattro mesi, in tempi alternati, venga fermata per manutenzione». Questo il motivo per cui la fossa di stoccaggio dei rifiuti è così grande: durante il blocco di una linea deve essere in grado di contenere i rifiuti che vengono conferiti al termovalorizzatore per un tempo massimo di otto giorni. La cabina degli operatori addetti alla fossa stoccaggio comunica con la sala controllo dove un operatore tiene costantemente sotto monitoraggio il funzionamento di entrambe le linee di smaltimento. PATRIK POZZI Una delegazione in visita all’impianto di Dalmine FOTO COLLEONI Il forno dove vengono bruciati i rifiuti Nel forno temperature superiori a 850 gradi Centocinquantamila tonnellate di rifiuti smaltiti all’anno e 110 milioni di kilowattora di energia elettrica prodotti, sufficienti a coprire il fabbisogno energetico domestico annuale di 120.000 persone. Questo è in cifre il termovalorizzatore Rea Dalmine del gruppo Green Holding. Un impianto avanzato dal punto di vista tecnologico che ha permesso alla Bergamasca di trasformare i rifiuti da un problema, soprattutto per il loro smaltimento, in una risorsa per la produzione di energia. Più che dai numeri però ci si può rendere conto della portata dell’attività del termovalorizzatore Rea vedendo da vicino il suo impianto che copre un’area di 11.200 metri quadri. L’abbiamo fatto insieme alla delegazione del gruppo Servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Bergamo guidata nella sua visita da due addetti all’impianto (in tutto sono 40) e dal presidente della Rea Dalmine Antonio Romei che ha subito sottolineato quale è stato il filo conduttore nella progettazione del termovalorizzatore: «Ridurre al massimo il suo impatto sull’ambiente». Fossa stoccaggio rifiuti All’inceneritore arriva anche l’immondizia della provincia di Sondrio Un camion porta i rifiuti al termovalorizzatore Il termovalorizzatore, dove vengono conferiti i rifiuti di più di 200 comuni orobici (e di alcuni comuni della provincia di Sondrio), è autorizzato a trattare rifiuti urbani residui della raccolta differenziata e rifiuti speciali non pericolosi. La loro combustione produce emissioni inquinanti che non finiscono direttamente nell’atmosfera. Il sistema di depurazione dei fumi è una delle parti più sofisticate del termovalorizzatore e an- a Dagli studenti agli esperti Porte aperte all’impianto a Visitare il termovalorizzatore Rea Dalmine non è un’impresa difficile. Come riportato sul suo sito web (www.readalmine.it), alla sezione intitolata «impianto aperto», «il termovalorizzatore è stato visibile fin dal suo avviamento» risalente all’aprile 2001. Sono più di mille le persone che ogni anno visitano il termovalorizzatore: si tratta spesso di esperti e ricercatori universitari, tecnici, autorità italiane ed estere interessate alle innova- tive tecnologie utilizzate per trasformare in modo ecocompatibile i rifiuti in energia. Sta però crescendo sempre di più anche il numero delle classi di studenti (dalle elementari alle università) che ogni anno chiedono, e ottengono, di far visita all’impianto. La decisione della Rea Dalmine di rendere il termovalorizzatore un «impianto aperto» va ovviamente nell’ottica della trasparenza e della chiarezza soprattutto verso la popolazione del territorio mag- giormente interessata dalle emissioni prodotte dallo smaltimento dei rifiuti. Per richiedere una visita è sufficiente compilare il modulo che si può trovare sul sito web e inviarlo via mail o fax alla Rea Dalmine. E chi non può recarsi a Dalmine, collegandosi sempre al sito web, nella sezione «visita on line» ha la possibilità di compiere un viaggio virtuale all’interno del termovalorizzatore: attraverso il suo modello 3D e le sue immagini si può fare una visita che parte dalla fossa di stoccaggio dei rifiuti e si conclude al camino. Sul sito web della Rea Dalmine oltre a compiere viaggi virtuali, a richiedere una visita guidata, e a controllare le emissioni del- l’impianto, è possibile rimanere informati sulle continue ricerche effettuate per rendere più efficiente la termovalorizzazione dei rifiuti e ridurre il suo impatto ambientale. Ricerche in cui sono coinvolti università e istituti di ricerca con le quali la Rea Dalmine ha sempre avuto un rapporto molto attivo. Attualmente con l’Università di Padova è allo studio la possibilità di utilizzare le scorie prodotte dalla combustione dei rifiuti come sostituti degli inerti di cava per la produzione di conglomerati bituminosi per l’asfaltatura delle strade. I risultati per ora ottenuti in laboratorio sono stati giudicati positivi. ■ Pa. Po. Camion da tutta la provincia Combustione a 850° che, dal punto di vista volumetrico, il più grande: corrisponde a circa il 50% dell’impianto. È composto da sei fasi, ognuna delle quali abbatte una classe specifica di inquinante. Ultima fase il camino «alla cui uscita – ha spiegato ancora Romei – si registrano emissioni di inquinanti nell’atmosfera fra l’80 e il 97% al di sotto del limite previsto dalla legge». La parte più suggestiva dell’impianto da vedere a occhio nudo si può dire che non è quella finale bensì quella iniziale, ossia l’enorme fossa di stoccaggio dei rifiuti dalla capienza massima di 5.800 metri cubi. Funziona 8.200 ore all’anno Su un lato della fossa si trova la cabina degli operatori che, con appositi ragni meccanici, trasferiscono i rifiuti nelle bocche dei forni delle due linee di smaltimento del termovalorizzatore. Ogni linea smaltisce al giorno 225 tonnellate di rifiuti. L’impianto funziona 24 ore al giorno per un totale di 8.200 ore all’anno. «Potrebbe funzionare ogni giorno dell’anno – ha affermato Una volta nel forno i rifiuti vengono distribuiti sulle griglie. La combustione, che avviene a temperature superiori a 850° e che viene innescata da bruciatori a metano, produce calore trasformato poi in vapore dalle caldaie collegate ai forni. Una turbina a vapore accoppiata a generatore elettrico produce quindi energia che viene immessa nella rete Enel. I fumi prodotti dalla combustione invece, una volta depurati, vengono come detto emessi nell’atmosfera attraverso il camino al cui interno sono presenti degli analizzatori: i dati raccolti vengono continuamente monitorati dall’Arpa attraverso un collegamento al sistema di controllo del termovalorizzatore. «Non solo l’Arpa però li può monitorare – ha concluso Romei – i dati delle emissioni sono controllabili sul sito web della Rea Dalmine e sul monitor nell’atrio del municipio di Dalmine. Tutti quindi, in maniera trasparente, possono rendersi conto del basso impatto ambientale del termovalorizzatore». ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA