Scarica Tusitala n. 7 - Fondazione Per Leggere
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Tusitala compie un anno: era l'Aprile 2010 quando uscimmo con il numero 1 e non potevamo pretendere niente di più bello che poter festeggiare questo compleanno con la vittoria della menzione speciale come rivista istituzionale che Tusitala ha ricevuto al Premio Comunicami 2010 della Provincia di Milano. A tutti coloro che hanno contribuito a quest'anno di pubblicazioni, un sentito ringraziamento. Biblioteca di Buscate N. 7 Maggio 2011 I cinque sensi Gabriele Cardini Eleonora Giacomin Erica Puricelli Federica Ottolini Giulia Prada Manuel Fossati Stefania Povia CULTURA SENSORIALE “La narrativa opera tramite i sensi […] Se non gli SOMMARIO viene dato modo di Tematicando vivere la storia, di toccarla con mano, il letArcipelaghi librari 2-3-4 tore non crederà a niente di quel che il Notizie dai f.lli narratore si limita a Lumière 5 riferirgli. La caratteriChiaroscuro 6 stica principale, e più evidente, della narratiIl Brucaliffo 7 va è quella di affrontare la realtà tramite ciò che si può vedere, senPercorsi tire, odorare, gustare e Biblioteca di toccare”. Aby Warburg 8 Flannery O’Connor, Nel Serendipity 9 Territorio del diavolo Hic Sunt Leones 10 Speciale: Il mondo al contrario 11-12 Doni dalle muse 13 Extralibro La Bussola internautica 13 Bazar 14 45°32’31”N 8°48’44”E 15 Girovagando 16 Sentire , toccare, odorare, gustare, vedere: cinque sensi, cinque strumenti attraverso i quali nutriamo il nostro essere della realtà che ci circonda e grazie a loro, giorno dopo giorno, arricchiamo la nostra memoria di innumerevoli sensazioni che si immagazzinano nel nostro intelletto. Preziosi strumenti del sapere o diaboliche armi di tentazioni i sensi sono da sempre alla base del nostro modo di vivere il mondo; eppure per abitudine o per senso pratico noi tutti usiamo prevalentemente alcuni sensi a dispetto di altri: la vista e l'udito sono quelli che vengono utilizzati maggiormente, su cui facciamo maggior affidamento; basti pensare ai mezzi di co- municazione che sfruttano proprio immagini e suoni per catturare la nostra attenzione. Questa attitudine si riflette inevitabilmente nel modo di descrivere il nostro essere, ecco perché in questo numero abbiamo deciso di proporvi un percorso articolato attraverso tutti i cinque sensi riproposti nelle disparate forme artistiche: attraverso la letteratura con libri che trattano un senso in particolare esaltandone tutte le sue caratteristiche, nel cinema attraverso 5 film, uno per ogni senso legati al tema attraverso motivazioni curiose, nell’arte concepita come ispirazione sensoriale. Oltre allo spazio dedicato ai bambini, abbiamo trattato prima del caso di una particolare assenza: quella della vista e poi del sesto senso inteso come capacità profetica o divinatoria. Nello speciale si tratterà il tema del ribaltamento di ogni fatto la cui fondatezza è data banalmente per scontata nel mondo reale. Una magica poesia e tanti eventi per il tempo libero concludono questo nostro viaggio inebriante nella riscoperta dello straordinario potere dei nostri sensi. Stefania Povia 1 UN FELICE RADDOPPIAMENTO DEI SENSI Capita che vedere, ascoltare, udire, gustare o toccare una volta sola non sia sufficiente: meglio tornarci una seconda volta per poter meglio esperire il senso in questione. Così si è fatto per questa selezione di libri: per ogni senso, due libri, così da poterli verificare tutti con miglior giudizio. GUSTO Marcel Proust Alla ricerca del tempo perduto Opera maggiore di Proust in sette volumi, Alla ricerca del tempo perduto è un capolavoro non solo letterario, ma anche filosofico, di riflessione sull’esistenza dell’uomo e sul tema del ricordo. E’ proprio un ricordo che motiva il romanzo e spiega la scelta di quest’opera: l’episodio delle madeleine, dolce francese simile al plum cake, riesce a risvegliare nel protagonista il ricordo degli anni della sua infanzia e dà l’inizio ai racconti di cui Marcel è sia narratore sia protagonista. Lo stratagemma servirà all’autore per raccontarci della decadenza dell’aristocrazia attraverso la forma del romanzo, ma ancor più la narrazione diventa il mezzo per ritrovare il tempo perduto, appunto, ma soprattutto a dare senso a un’intera esistenza, salvandola dall’oblio. UDITO “ Il sapore della madeleine nel- Paolo Maurensig l'attimo presente e al tempo stesso Canone inverso Il canone inverso è una forma musicale particolarmente in un istante lontano, al punto di complessa, caratterizzata dal fatto che più voci si sofar sconfinare il passato sul prevrappongono, ma con un moto l’una opposta all’altra. sente, di esitare non sapendo in Altrettanto complesse è questa nostra storia narrata a uno scrittore appassionato di musica da un violinista quale dei due mi trovasi. ambulante, incontrato in un’osteria di Vienna. Sullo sfondo della storia di Jeno Varga e del suo violino magico troviamo le vicende personali della sua amicizia complessa con un giovane aristocratico, ma anche le vicende storiche della guerra e dei campi di concentramento, sempre narrate sul filo delle note del suo violino. Come in un canone inverso, le tre voci di Gustav Blau, Jeno Varga e dello scrittore si intrecciano, creando una trama fitta che verrà svelata solo nelle ultime pagine. ” TATTO Alessandro Baricco Seta I fedeli di Tusitala avranno ormai indovinato il mio amore per Baricco. I più attenti ricorderanno che di questo titolo ho già parlato nella rubrica di cinema di qualche numero fa, anche se indirettamente, attraverso il film che ne è stato tratto. Arrivando al dunque, cosa c’è di più profondamente tattile di un tessuto? E quale tessuto sa essere più seducente e affascinante della seta (di cui noi buscatesi abbiamo grande tradizione), nella sua essenza sostanzialmente impalpabile? Baricco ci introduce alla vita di Hervé Joncour, un commerciante francese di bachi da seta che si spinge fino in Giappone, dove rimarrà stregato da una cultura totalmente diversa da quella a cui è abituato e da una misteriosa donna che gli rimarrà sempre irraggiungibile. Ma forse la felicità è più vicina di quanto sembra. 2 Erica Puricelli VISTA Jorge Luis Borges L’Aleph L'Aleph è un racconto di Borges contenuto nell'omonima raccolta di racconti; l'aleph è uno dei punti dello spazio che contengono tutti i punti e si trova sotto la stanza da pranzo di Carlos Argentino Daneri, autore di un poema misterioso, cugino di Beatriz Viterbo, di cui il narratore era innamorato. E' dall'incontro con Carlos e da quelli successivi, nati nel narratore nella malinconica volontà di mantenere vivo il ricordo dell'amata, che emerge la conoscenza dell'esistenza dell'aleph. Appena saputolo, il narratore vuole vedere questo misterioso punto in cui si trovano "senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti i punti". E qui inizia lo sconforto del narratore, dice Borges, per cercare di descrivere in sequenza quanto vide sincronicamente: un autentico tour de force, più di una pagina e mezza di "vidi… vidi...vidi" nei quale il narratore prova a descrivere cosa ha visto attraverso o tramite o grazie l'aleph: ma si può tornare alla realtà dopo averla vista tutta, per intero, in un solo luogo? OLFATTO Patrick Suskind Il profumo L’unico scopo della vita di Grenouille, protagonista di questo inquietante noir, uomo dotato di un eccezionale senso dell’olfatto, è quello di catturare odori ed intrappolarli nella sua memoria, per poi divertirsi a mescolarli creando fragranze irreali e meravigliose. Convinto di poter conquistare il genere umano solo quando avrà trovato quella fragranza che costringerà le masse a genuflettersi al suo cospetto, inizia così la ricerca dell'aroma, dell'effluvio perfetto. Il suo metodo è raccapricciante quanto terrificante: l'omicidio di giovani donne dotate di estrema bellezza....ha inizio così la caccia. Come una bestia annusa le sue vittime e ne usa il corpo per creare le sue "essenze". GUSTO Erica Bauermeister La scuola degli ingredienti segreti Un libro delizioso dove il gusto fa da padrone ma non solo; una metafora continua tra cucina e vita, una magica alchimia di sapori e sentimenti che raccontano una storia di speranza e di amore, di gioia e di sorprese. Nessuno meglio di Lillian conosce la magia degli ingredienti ed è per questo che il suo ristorante, con piatti sempre diversi, è un luogo speciale, dove si ritrovano ricordi perduti, si stringono promesse d’amore o nasce un’amicizia. Quello che non sa, o che a volte perde di vista, è la ricetta giusta per lei. Potrà ritrovarla solo se accetterà di mettersi alla prova. Italo Calvino Sotto il sole giaguaro Raccolta di racconti rimasta incompleta avente per tema i cinque sensi. Nei racconti il senso protagonista è al centro di una delicata indagine conoscitiva del mondo esterno per sottolineare il fatto che affinare i propri sensi significa riscoprire quello che già conosciamo o, semplicemente, quello che pensavamo di conoscere fino ad adesso. Tratteremo qui di seguito due dei tre racconti: Un re in ascolto e Un nome, un naso. UDITO Un re in ascolto Il re protagonista di questo racconto rappresenta l’udito umano. Egli, immobile sul suo trono per la sola paura che qualcuno possa impadronirsene, trascorre ciascuno dei suoi giorni intercettando e decifrando ogni minimo suono proveniente dal suo palazzo come unico indizio di fedeltà o congiura. Un giorno tuttavia ode una voce di donna, una voce viva e corporea, unica e irripetibile che gli permette di scoprire l’unicità di ogni essere umano. Ci sono voci e voci, quelle che si uniscono al frastuono indistinto e quelle che invece, vogliono prevalere sulle altre, che ti parlano, che hanno la capacità di raggiungere il tuo orecchio, per arrivare al cuore, alla mente, per essere ascoltate e per comunicare con noi. 3 Stefania Povia OLFATTO Un nome, un naso Un filo di Arianna, dato dal profumo dell’oggetto del proprio desiderio, che però porta alla delusione nello scoprire che, quel tanto agognato profumo e il corpo che lo portava si è fuso con l’odore della morte, un “fiore imputridito” che non dona altro che la tristezza e la mancanza al giovane e baldo protagonista. Il secondo racconto di Calvino sui 5 sensi si articola in 3 storie, ambientate nella sfarzosa Parigi, nella lontana preistoria e in una stanza londinese dopo un festino notturno, con un intreccio comune. Lo scheletro della storia, totalmente basato sul senso dell’olfatto, è costituito dalle avventure di tre protagonisti (un dongiovanni di ritorno da una serata di ballo in maschera, un uomo preistorico e un batterista) e la loro ricerca di “quella donna” che, per il suo profumo, si distingue da tutte le altre. Ritrovarla, però, sarà il momento in cui l’illusione cadrà come una ghigliottina sul loro amore platonico: la donna è morta, e di lei non rimane che un profumo intorbidato dall’odore acre del trapasso. TATTO David Herbert Lawrence L'amante di Lady Chatterley Può una giovane donna, progressista e intellettuale, rimanere rinchiusa nello status di “lady” borghese e rigoroso, in una casa di un distretto industriale della Londra vittoriana, con accanto un debole e freddo marito? Non Constance Chatterley. In questo libro seguiremo la sua storia di Connie e delle sue relazioni amorose, valvole di sfogo e nuovi motivi di gioia di una vita che le sta più stretta che mai. Attraverso le sue sensazioni e del suo amante Oliver Mellors, guardiacaccia della tenuta del marito, Cercai in tutti i modi di tenere Wragby Hall, dove la coppia s’è trasferita dopo la occupata la mia mente e osservai i guerra che l’ha reso paraplegico, riscopriremo il senso del tatto come primario mezzo per riscoprire la sencolori degli studenti presenti sualità, la passione dell’amore e la tenerezza delle canell'aula: viola, lavanda, turchese, rezze sulla pelle. Un’intimità reale e spirituale, giallo, rosa, fucsia, arancione traun’effusione di piacere che scorre lenta sotto le dita dei nostri protagonisti, tra le righe di un romanzo che monto. Mi soffermai a riflettere e sfata i pregiudizi sul piacere femminile e sulla virilità, con gli occhi del mio io fantasma che ha scosso intere generazioni di benpensanti del vidi soltanto due colori: il turchese ventesimo secolo, tanto da esser bandito in tutto il territorio europeo; simbolo di un risveglio culturale e e l'arancione. sociale che pervade l'Europa negli anni Venti. “ VISTA ” Jennifer Lynn Barner Lo scontro dell’aura nera La vista di Lissy ha qualcosa di molto più particolare di qualsiasi altra. I suoi occhi vedono, intorno alle persone, la loro aura, il colore delle loro anime. E non solo. Ella può persino giocare con esse, smuoverle, uscendo come un fantasma dal proprio corpo, aiutarle a legarsi in amore ed amicizia con stretti nodi. In un mondo tutto diverso per la nuova studentessa della Emry High School, dove oltre a doversi destreggiare, come tutti gli altri alunni, con il rigido sistema di “caste” che divide i Super dagli Sfigati, metterà in gioco la sua stessa vita con l’oscura presenza che si aggira tra le aule. E scoprire che, forse, non è l’unica a nascondere inquietanti segreti. La storia di Lissy e dei suoi amici ci avvolge e ci coinvolge in un continuo turbinio di colori e luci, in cui la Vista diventa una lente focale e magica per guardare nell’essenza di ogni persona; una storia in cui gli occhi del cuore sanno districare i difficili intrighi della malvagità. 4 Giulia Prada LE SENSAZIONI NASCOSTE Scegliere un titolo per ognuno dei cinque sensi non è difficile. Scommetto che chiunque abbia un minimo amore per il cinema riuscirebbe subito a rievocare una qualche scena di un film famoso. Penso a Chocolat per il gusto, alla “tattile” scena di Ghost tra Patrick Swayze e Demi Moore, al tango in Scent of a Woman, per l’olfatto. Sulla vista i film si moltiplicano: Anna dei miracoli, Dancer in the dark, e tanti ancora. Ho selezionato invece cinque film forse meno conosciuti e legati al tema da motivazioni più sottili e curiose, che vi presento insieme a una breve sintesi della trama. OLFATTO I due protagonisti di Harold e Maude, un film di Hal Ashby del 1971, sono una strana coppia. Harold è un adolescente annoiato che pensa solo alla morte. Maude è una quasi ottantenne profondamente innamorata della vita. Tra i due nasce un’amicizia e qualcosa di più. Perché questo film? Maude colleziona di odori, in barattoli. Quando li descrive attraverso lo schermo, è facile ritrovarsi ad annusare l’aria alla ricerca della fragranza narrata. VISTA Almost Blue è un film del 2000 di Infascelli che è molto piaciuto alla critica internazionale. Tratto da un best seller di Lucarelli, questo thriller parla di un caso di omicidi seriali che colpiscono gli studenti universitari di Bologna,. Il mistero sarà risolto da un’ispettrice di polizia grazie all’aiuto di Simone, un ragazzo cieco dotato di un dono particolare nell’associare voci ed emozioni ai colori. UDITO Figli di un dio minore di Haines del 1986 è una pellicola basata su un’opera teatrale di Mark Medoff e narra della storia d’amore tra la sordomuta Sarah, donna delle pulizie in un istituto per audiolesi, e James, giovane professore dai metodi poco convenzionali. Marlee Matlin vinse nel 1986 l’oscar come migliore attrice per la sua interpretazione appassionata di Sarah. TATTO I film dal retrogusto orientale hanno spesso il pregio di saper ricreare atmosfere sensorialmente intense. Memorie di una geisha non è da meno: la pellicola del 2005, diretta da Rob Marshall, ci racconta il Giappone degli anni Trenta attraverso la storia della piccola Chiyo, venduta dai genitori ad una casa di geishe. Il film fu bandito dalla Repubblica Popolare Cinese, ancora sensibile ai temi della guerra cinogiapponese degli anni che questo film rappresenta. GUSTO Avrei scelto Julie e Julia, ma il film – pur a catalogo – non è ancora disponibile per il prestito. Nell’attesa ripiegate sul decisamente più insolito Delicatessen di Jeunet del 1991. In un mondo in cui l’alimentazione si basa sulla carne umana, la figlia di un macellaio cerca di salvare un coinquilino dalle grinfie (e dai coltelli) del padre grazie ad una comunità clandestina di uomini–rana vegetariani. Riuscirà l’amore a sopravvivere (in tutti i sensi?). 5 Erica Puricelli ARTE: IL LUOGO PRIVILEGIATO DEI SENSI E’ impensabile slegare l’arte dai sensi, poiché sono precisamente loro che possono farcela scoprire e creare, nonché sono parte fondamentale del suo significato. L’arte, infatti, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana che porta a forme creative di espressione estetica (dice il nostro saggio Wikipedia). Ma cosa significa parlare di estetica? Pochi sanno che in realtà, l’estetica ha vari significati: il primo, il più riconosciuto, è quello che la riconduce alla teoria del Bello e del Brutto, alla ricerca del “sublime” e delle qualità estetiche; un secondo è come scienza che studia le teorie dell’arte, ovvero è la scienza che cerca una risposta alle domande “Cos’è un’opera d’arte?” e “Cosa porta un opera ad essere ritenuta tale?”, domanda che può spesso capitare sulle bocca di chiunque, probabilmente davanti a un opera di Kandinsky o di Fontana, o di molti altri artisti controversi degli ultimi secoli. In realtà, l’Estetica ha un altro significato. Originariamente l'estetica, infatti, non è una parte a sé stante della filosofia come lo è oggi, ma semplicemente l'aspetto della conoscenza che riguarda l'uso dei sensi, la teoria del conoscere corporeo. “Aisthesis”, da cui poi deriva estetica, vuole, infatti, dire “sensazione” o “percezione”. Dunque, l’Arte deriva dall’uso dei sensi, e solo con essi è veramente possibile apprezzarne ogni forma. Basti pensare alle sculture del Canova. E’ la vista che ispira il fruitore a toccare la statua e quasi a stupirsi che la medesima sia dura al tatto quando invece, quelle forme morbide e arrotondate ti avevano portato a pensare il contrario. Viene quasi un brivido lungo tutta la schiena nel guardare e materializzare il leggero tocco che l’angelo Amore dona alla sua amata Psiche o il delicato abbraccio delle Tre Grazie, le giovani figlie di Zeus che accompagnavano Afrodite e simboleggiavano splendore, gioia e prosperità, unite da un velo e dai loro giochi di luce sul marmo levigato. E che ne dite dell’Uomo in movimento di Boccioni? Per chi non se lo ricorda, guardi dietro la moneta da 20 centesimi. Un’opera in cui l’abitudinario concetto del camminare è riproposto in una forma del tutta innovativa, plasmato dall’aria e dallo spazio, fatta apposta per esser osservata a 360 gradi, come a suggerire il concetto stesso di movimento. L’Impressionismo, ad esempio, è completamente basato sulla teoria del colore e sulla vista. O come dico io, su una svista... Vi è mai capitato, miopi di ogni età, di guardare un’alba senza occhiali? Ecco, se non sapete cos’è Impression, soleil levant, l’avete appena osservata! E gli altri sensi? Beh, mi sembra semplice. L’arte della musica, per l’udito, è ovviamente la più calzante. Le ultime novità in campo di Food Design o la storica natura morta, per il gusto. Ma se vogliamo essere meno banali, proviamo a pensare ad un museo. Al suo silenzio, al suo profumo pregno di arte rimasto lì in attesa dei nostri occhi per chissà quanti secoli. Un mescolio di sensazioni che danno l’estasi, se veramente ci diamo un attimo per pensare. E, figuratevi, ancora siamo solo nell’atrio e non abbiamo visto le opere vere! Una piccola sinestesia artistica, lasciatemela come diritto d’autore. Vi suggerisco il libro Bello da mangiare, dove l'arte è osservata da un punto di vista inedito: quello del gusto e dell'olfatto, cioè delle reazioni fisiche che l'immagine, le forme e i colori suscitano mentre guardiamo un'opera d'arte. Un percorso nella storia dell'arte tra artisti e opere che hanno riprodotto immagini di cibo o scenari conviviali, con il suggerimento (con l'aiuto di ricette ad hoc suggerite da uno chef) di come gustare l'opera d'arte nella sua completezza. E non per ultimo, vi suggerisco sempre di apprezzare con ogni sensazione l’arte e i suoi prodigi. In qualche modo, gradualmente, riuscirete a cogliere ogni sfumatura artistica anche nella “semplice” vita che vi circonda, prima ancora che qualcuno la indichi su di un libro di storia dell’arte. Perché, si sa. La vita è la vera opera d’arte. 6 Giulia Prada LIBRI PER TUTTI I SENSI CON GLI OCCHI… Arte per Bambini (da 8 anni) Dalle pitture rupestri alla pop art di Andy Wharol, attraverso le opere più significative, il volume offre una panoramica dei movimenti e dei pittori più importanti della storia, in un percorso completo che aiuta i ragazzi a relazionarsi con il mondo attuale dove l'immagine televisione, pubblicità, design, videogiochi è così importante nella formazione della conoscenza. L'obiettivo del libro è avvicinare i bambini all'arte mediante l'osservazione, il gioco, l'ingegno e la sorpresa, affinché si sentano realmente attratti da quanto succede nei dipinti, imparino a osservarli con attenzione e a conoscerne il significato. USANDO LE MANI... La savana da toccare (da 4 anni) la criniera del leone, accarezza il mantello della giraffa, senti le scaglie del coccodrillo... Un libro di scoperta per i piccoli, tutto da toccare, per esplorare la savana... con la punta delle dita! 50 lavoretti per il tempo libero (da 6-7 anni) Divertitevi ad usare la vostra fantasia insieme a pennarelli, formine, materiali di recupero, tempere e tutto il materiale che più vi piace per realizzare questi simpatici lavoretti. Potete anche usarli come linea guida e inventare quello che vi passa per la testa! ASCOLTANDO… La giungla parlante (da 2 anni) Ascolta i versi degli animali della giungla con questo libro sonoro: il serpente, la scimmia, il coccodrillo, la tigre… Calcio d’inizio (da 6 anni) Quando Gaston Champignon, ex calciatore della nazionale francese, vede Tommi palleggiare nel cortile di casa, capisce subito che il ragazzo ha la stoffa del campione e che... finalmente può realizzare il suo sogno: fondare una squadra in cui possono giocare tutti. Divertendosi, naturalmente! Con questo audiolibro comincia la storia delle Cipolline, la più grande squadra di ragazzi di tutti i tempi! CON IL GUSTO... Bambini in cucina (da 6 anni) Piccolo manuale per piccoli cuochi . Le prime ricette per cucinare divertendosi (da 6 anni) Prepara tanti piatti sfiziosi e dolci straordinari insieme a mamma e papà, nonno e nonna o con gli amici. Le ricette sono di facile esecuzione grazie alle immagini che aiutano nella realizzazione. 7 Eleonora Giacomin Il libro, per Aby Warburg, è la memoria in tutte le sue forme, materiale e allegorica. Nella sua sterminata biblioteca i libri sono disposti secondo la regola del “buon vicinato”: non sequenze cronologiche o alfabetiche ma, “come tessere di un mosaico di cui aveva ben chiaro in mente il disegno”, in base agli ambiti culturali e ai significati intrinseci, modificandone l’ordine con la crescita della collezione e lo sviluppo delle ricerche. Il libro di cui lo studioso ha bisogno non è quello conosciuto ma quello che si incontra sullo scaffale nei suoi pressi, in linea di continuità disciplinare, culturale e sentimentale. QUANDO GUARDARE NON È VEDERE Organo privilegiato da sempre, l’occhio ha finito per diventare anche l’attributo principe (anche graficamente) di un divino che scruta incessantemente. Per l’uomo, quanto è grande l’importanza del possesso di questa facoltà così lo è la sua assenza; agli sprovvisti, talvolta si vuole attribuire altre potenzialità, persino più misteriose e insondabili. Si pensi alla figura di Tiresia, cui Zeus offre (ma sempre ambigui sono i doni divini) la capacità divinatoria, di conoscere cioè il futuro. La forza della vista è quella del dominio dello spazio, dunque; la sua assenza sembrerebbe il dominio sul tempo. Ma per un personaggio del torbido e ossessivo romanzo di Sabato, Sopra eroi e tombe, i ciechi sono una setta segreta che domina il mondo. Il Rapporto sui ciechi è un autentico romanzo nel romanzo, visionario e compulsivo, esempio estremo e affilatissimo di pura letteratura; trascinati nel labirinto della mente di Fernando Vidal Olmos, si precipita nelle paure e nelle angosce di chi, nella vacua fissità delle orbite dei ciechi, coglie una terribile volontà di dominio. Sono invece inermi e senza speranze i dodici protagonisti del dramma simbolista di Maeterlinck, I ciechi; sei uomini e sei donne non vedenti, in una foresta, soli; credono che il loro accompagnatore, un prete, si sia soltanto allontanato ma la realtà è ben più atroce. L’attesa del suo ritorno si carica di angoscia e timore e trama l’intero dramma. Il prete, però, non si era mai allontanato: è lì, tra loro, morto. Nonostante la scoperta di questo evento tragico i ciechi, però, quasi irrazionalmente, non sanno impedirsi di sperare comunque una qualsiasi salvezza. Dramma dall’evidente carica simbolica, dove i personaggi appaiono marionette guidate da un destino crudele che li gioca, sembra già anticipare, con le ripetute domande senza risposta e il senso di una attesa che si vanifica nel compiersi, i drammi di Beckett. Al buio, con gli occhi bendati; dovendo parlare sottovoce; impossibilitato a ogni movimento: così si ritrova D’Annunzio dopo l’incidente aereo che gli procura il distacco della retina dell’occhio de- stro e che rischia di fargli perdere anche la vista dal sinistro. Sono queste le condizioni tremende in cui concepisce e scrive Notturno su circa 2500 cartigli, striscioline singole di carta per evitare che sovrapponga le righe scrivendo. Il Notturno è il libro della sua lotta contro “l’ombra nera” che sale, il “commentario delle tenebre”, dove affida alle parole la capacità di vedere e descrivere ciò che gli si presenta nel suo mondo ormai fatto di buio e oscurità. Sono tutti senza nome, come spesso nei suoi romanzi: hanno solo una funzione: medico, moglie del medico, sergenti. A uniformarli ancora di più, una strana e misteriosa epidemia che costringe molti a una cecità che li immerge in un biancore latteo e poi a essere rinchiusi in una sorta di manicomio. Cecità di Saramago è romanzo potente e simbolico, dove la cecità di cui divengono afflitti i personaggi, più che l’assenza di uno dei sensi, è specchio di quella morale della nostra società. 8 Gabriele Cardini Fu Horace Walpole, nel 1754, a coniare il termine serendipity, assegnandogli il significato di “scoperte impreviste, fatte grazie al caso e all’intelligenza”. Il termine deriva dalla fiaba orientale “Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del Re di Serendippo”dove i tre fratelli ricostruiscono le fattezze di un cammello da piccoli indizi collegati e scoperti casualmente; il metodo abduttivo è tipico dell’uomo-cacciatore come anche del detective; qui, per noi, saranno collegamenti quasi casuali tra argomenti apparentemente slegati, uniti dall’intelligenza di chi ne sorprende affascinanti e insospettate affinità. Tra i libri, infatti, Tout se tient. PREMONIZIONI, PROFEZIE E ALTRE DIFFICILI FACOLTÀ “Ti danno la caccia” sussurra al telefono Leni a Josef K. E questi dapprima si congeda dalla donna come rifiutando quell’indicazione, poi mormora tra sé: “Si, mi danno la caccia.” Secondo Roberto Calasso, nel suo K., questo è il momento di maggior terrore de Il processo di Franz Kafka: quello in cui si dispiega, con quelle parole che paiono banali, ma che riecheggiano in noi fin dall’età primitiva, il momento della consapevolezza che qualcosa di oscuro, ma in realtà presentito, sta per convergere su noi, come i raggi solari che una lente ustoria ci indirizzasse contro. Quella diffusa sensazione di colpa che trama tutto il romanzo di Kafka si configura come una sorta di manifestazione di una sensazione che tutto sia già accaduto un tempo e la nostra vita sia qualcosa di postumo ad esso, nel tentativo inesausto di accedere nuovamente a ciò da cui ci sentiamo espulsi. E’ anche quanto tenta di fare Jack Torrance ne Shining, l’ennesimo capolavoro di Kubrick tratto dal romanzo di Stephen King. Per Jack, chiuso nell’Overlook Hotel, la festa che si tiene nella hall e da cui si sente escluso, il suo dialogo poi con il barista, si ammantano della medesima sensazione del contadino della parabola kafkiana Davanti alla legge presente ne Il processo, quella di non saper entrare nel luogo a noi sempre assegnato. Sensazione che si conclama con l’immagine finale del film, quello stringere su di una foto del 1921 nella quale appare già presente Jack Torrance, in una sorta di circolarità del tempo che, in qualche modo, giustifica anche la capacità dello Shining (la luccicanza) del figlio di Jack, Danny, che gli consente di prevedere eventi futuri come anche di rivivere quelli passati; un senso in più che sa spezzare la linearità del tempo. E’ anche la capacità di Katabolonga, il servo di Re Tsongor, nel potente libro di Gaudé, La morte di Re Tsongor. La possibilità di uccidere quello che era diventato il suo re, dopo che la sua tribù era stata sconfitta, gli era stata concessa da Re Tsongor; ma fino a quel momento, Katabolonga gli avrebbe fatto da fidato scudiere. E quel giorno, entrando nella sala dello sgabello d’oro, aveva percepito distintamente, con quella precisione ineffabile che ci colgono le premonizioni, che quel giorno avrebbe adempiuto a quell’antico giuramento. Ne discende un romanzo dalla forza ancestrale e possente, una sorta di Iliade carica della paradossale violenza di ciò che sorprende pur essendo ineluttabile, avvinto a una ritualità che costringe a una guerra continua e terribile. La profezia è il campo in cui più irrompe la forza di un sesto senso che colpisce con forza tragica: così accade alla giovane Cassandra, figlia di Priamo, costretta a vaticinare senza mai essere creduta. Ne Agamennone di Eschilo, primo pannello della trilogia dell’Orestea, Cassandra è portate come futura concubina del re Agamenonne ad Argo. Ma le mura, alla capacità sciamanica di Cassandra, stillano già sangue, quello che sarà del re stesso e suo, uccisi dalla feroce vendetta di Clitemnestra. Nella sua visione estatica, Cassandra racconta sia del passato atroce degli Atridi sia quanto sta per avvenire: ma il dominio del tempo che ha chi possiede queste facoltà sembra solo sancire una più dolorosa dipartita da esso. 9 Gabriele Cardini La leggenda racconta (e che possa essere solo una diceria rende la sua persistenza ancora più affascinante) che nelle antiche carte geografiche Hic Sunt Leones indicava le terre inesplorate e ignote. Un luogo sul quale poteva correre la fantasia e l’immaginazione, la paura e il coraggio. Qui tratteremo di opere che determinano il medesimo scatto fantastico di quella frase per cui a leggerle, rileggerle, vederle, ascoltarle o anche solamente ripensarle, sono in grado di risvegliare fantasticherie, di aprire nuovi, inattesi orizzonti, di scoprire nuovamente altre terre. KITCHEN OVVERO IL GUSTO AMBIVALENTE DELLA VITA Quando mi è stato chiesto di scrivere il nuovo articolo per questa rubrica la prima cosa che mi sono detta è stata: “Non voglio cercare qualcosa di scontato, qualcosa che va di moda in questo periodo; vorrei trovare un libro sul quale può essere caduto lo sguardo e che non si sceglie con facilità”. Ovviamente doveva essere legato in qualche modo ai sensi e alla fine la mia ricerca è caduta, nel vero senso della parola visto che il libretto mi è caduto in terra rovistando fra altri in una libreria, su Kitchen della famosissima Banana Yoshimoto. Kitchen è un libro di poche pagine, diviso in due sezioni, Kitchen e Plenilunio (Kitchen 2) ed è l’opera prima della scrittrice giapponese. Questo originale e poetico manoscritto venne inizialmente pubblicato a brani su varie riviste letterarie e, solo successivamente, “ristrutturato” ed impaginato (nel 1988) sotto forma di romanzo. Devo essere sincera, non avevo mai letto niente di questa autrice, così avevo un motivo in più per darmi alla lettura che tra l’altro, è durata un andata e un ritorno sul treno MagentaMilano. La storia gira intorno alla vita della giovane protagonista Mikage Sakurai rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, unica parente che ancora aveva in vita e dopo la tragica scomparsa dei suoi genitori avvenuta anni prima. La ragazza comincia una bizzarra convivenza a casa di un suo amico: Yuiky Tanabe (il ragazzo che frequenta la stessa università di Mikage e che lavorava presso il fioraio dove si serviva la nonna, che tra un fiore e un vaso, raccontava della nipote al giovane). Mikage, sola e in una nuova casa, trova rifugio fra le mura della cucina, la quale diviene una vera e propria protagonista all’interno della storia: luogo stabile e concreto, realmente esistente fatto di oggetti, rumori, odori e sapori. Come in molti romanzi della Yoshimoto, lo stile della storia è molto semplice e lineare e la trama è ridotta all’osso o meglio, non è il fulcro della narrazione come accade per molta della letteratura occidentale. Le descrizioni tra un dialogo e l’altro sono brevi, anche se molto incisive, e mai monotone o ripetitive. I dialoghi attingono direttamente dalla cultura popolare e dallo “slang” giovanile nipponico. La “suspance” sta nello scoprire lentamente quale corda dell’anima sta per essere pizzicata o sfiorata, la sorpresa nello scoprire lentamente un tassello in più della realtà dei personaggi. (Un consiglio: non leggete la quarta di copertina perché ri- vela un frammento importante di questo telaio). Ma c’è un altro protagonista oltre a Mikage: la cucina appunto alla quale Banana regala anche il titolo. I momenti salienti avvengono quasi tutti alla presenza di una tazza di tè, di una tempura, di una ciotola di brodo caldo. .Ancora di salvataggio, punto di riferimento, rampino inossidabile cui i personaggi, soprattutto la giovane Mikage (“Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina… Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po’ meglio che pensare che sono rimasta proprio sola”), sembrano aggrapparsi, per non naufragare in un mondo irreale, fatto di sentimenti violenti, e sogni ad occhi aperti. I sensi divengono veicolo delle emozioni di dolore e solitudine e sfociano spesso nel ricordo, che può essere considerato come un sesto senso: attraverso il ricordo possiamo vedere, sentire, odorare e gustare nuovamente ciò che è accaduto nel passato. Ci si accorge solo dopo una lettura più approfondita di quanto “Kitchen” scavi in profondità nell’animo umano, nei vizi e nelle contraddizioni della società contemporanea e nelle complesse relazioni che, soprattutto in situazioni estreme, si costruiscono tra gli esseri umani. 10 Eleonora Giacomin Calarsi in un mondo al contrario è come soffermarsi a lungo su un’opera di Escher: l’estrema precisione, il rigore geometrico, l’armonia e la linearità catturano il nostro sguardo impedendoci di cogliere gli elementi di discordanza e di incongruenza con la nostra visione del mondo, con la realtà che accettiamo e con la quale ci confrontiamo ogni giorno. La nostra mente, immersa in un contesto simile, si lascia sedurre, dimentica di qualsiasi ormeggio, e si adegua ad una nuova realtà. Come quando in sogno non dubitiamo della consistenza di fatti e azioni che al risveglio sembrano evanescenti e irreali, così per un attimo soltanto possiamo accettare un mondo diverso al nostro prima che sia il senso comune ad avere il sopravvento: non è l’assenza di razionalità a rendere un mondo al contrario tale, ma i presupposti stessi su cui esso si basa. COME GUARDANDO A TESTA IN GIÚ Scale che nascono da altre e sembrano non terminare mai, cascate surreali in cui l’acqua vince la forza di gravità, mani che irrompono con prepotenza da una pagina bianca, volti, uccelli nel cielo e figure umanoidi che si confondono e si intrecciano fino a compenetrarsi: i disegni di Escher sono la formula perfetta per esprimere il concetto di un mondo che, pur essendo al contrario, rimane vicino, talvolta vicinissimo alla realtà. Lo stesso intento può essere colto nelle opere di Piranesi, in cui il gusto per la decadenza delle rovine antiche si sposa con il desiderio di conciliare oggetti anacronistici e sproporzionati: la via Appia, il Colosseo, i templi romani si alimentano di nuova linfa accogliendo obelischi egiziani, piramidi, busti, iscrizioni funerarie, cippi e urne improbabili. Dal recupero delle antichità Piranesi crea una nuova realtà, parallela e alternativa alla convenzionale concezione del passa- to, una realtà in cui l’aspirazione alla perfezione del Classicismo si fonde con la tensione verso l’elemento decadente, propria del Preromanticismo. L’espressione di una realtà capovolta può declinarsi in numerose forme: da quella fantascientifica in cui viene meno la linea di confine tra uomo e alieno, a una dimensione in cui il tempo scorre al contrario o ci costringe a rivivere le nostre azioni all’infinito, fino al confronto fra la tremenda realtà e le proprie erronee percezioni e considerazioni. A SPASSO NELLO SPAZIO (REALE E VIRTUALE) “Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anniluce da casa[…]E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante, e senza squame. ” La sentinella di F. Brown è una creatura aliena, lontana dal suo pianeta e coinvolta in una guerra interga- lattica sulla Terra, un luogo ostile popolato da creature immonde. Lo straniamento del punto di vista è il fulcro dell’intero impianto narrativo, costruito sul capovolgimento dei ruoli: la verità agghiacciante, sotto ai nostri occhi in ogni momento, si manifesta solo a conclusione del racconto, con un riuscito e sconvolgente colpo di scena. Vincitore di 4 Oscar e forerunner di film come Minority Report e Inception, Matrix prospetta, nel contesto dei cyber-movie, uno scenario futuro altamente tecnologico in cui un enorme computer è in grado di governare l’agire degli uomini e le loro stesse esistenze: il mondo “percepito come reale” è solo illusione, una copia sbiadita di progetti informatici già stabiliti. Il film, distribuito in Italia alla fine degli anni ’90, riflette le inquietudini di una società che, senza alcuna possibilità di scelta, si confronta con l’imporsi sempre più pressante delle tecnologie e con la conseguente 11 insicurezza nel riconoscere la realtà come tale. In Blade Runner, Rick Deckard è un poliziotto incaricato di identificare ed eliminare copie androidi perfette dell’uomo. L’ambientazione onirica e surreale si fonde in modo invivibile, perfetto con la contrapposizione tra ciò che è umano e ciò che non lo è e mai lo potrà essere: sulla Terra, dimenticata e ultimo baluardo della specie umana emigrata su altri pianeti, si svolgono gli scontri tra specie umana e androidi. Ma possono definirsi umani coloro che eliminano copie identiche di sé nel timore angosciante di essere per sempre sostituiti? IL TEMPO INGANNEVOLE «La vita sarebbe infinitamente più felice se nascessimo a 80 anni e gradualmente ci avvicinassimo ai 18» Mark Twain Benjamin Button è un curioso caso della natura: nasce inspiegabilmente con le fattezze di una persona anziana e gradualmente ringiovanisce sotto gli occhi increduli di parenti e amici, meravigliati e allo stesso tempo disgustati dalla sua condizione. Il romanzo di F.S. Fitzgerald invita a riflettere sul mistero della vita e con un sapiente gioco di opposti dimostra come l’infanzia sia un momento di grande saggezza e, al contrario, la vecchiaia sia dominata dal regresso e dalla decadenza. La sto- ria di un uomo diverso dagli altri, destinato a diventare figlio di suo figlio e a non poter condividere esperienze con i suoi coetanei, ma non per questo infelice, è un esempio di grande maturità e di saggezza, di come sia possibile godersi la vita nonostante le numerose difficoltà che essa ci presenta. La donna che visse due volte è la riuscita trasposizione di un romanzo di Boileau e Narcejac dalla Parigi anni ’40 alla San Francisco degli anni ’50. In un’atmosfera malinconica e nostalgica, la vera protagonista è la psiche del protagonista Scottie Ferguson, ex poliziotto incaricato da un amico di sorvegliarne la moglie Madeleine, affetta da disturbi depressivi e suicidi. Il titolo originale Vertigo si riferisce chiaramente alla paura delle altezze di Scottie, che in preda ad un attacco di vertigini non riesce ad impedire alla donna di gettarsi da un campanile. Dopo una lunga cura psichiatrica, Scottie incontra una donna identica a Madeleine e cerca ad ogni costo di trasformarla nella donna che lo ossessiona, convincendosi di non aver commesso quel fatale errore. Nella mente del protagonista, la donna continua a vivere un eterno déjà vu, un incessante e annebbiante ripetizione che non consente a Scottie di affrontare la realtà fino al tentativo disperato di saperne di più e che svelerà una drammatica verità. E SE NON FOSSE COSÍ? Dopo lo schianto della loro navicella su un pianeta sconosciuto, apparentemente disabitato, tre scienziati sono costretti ad accettare una terribile realtà: le scimmie, dotate di un elevato quoziente di intelligenza, hanno preso il sopravvento su una specie simile a quella umana, ma regredita allo stato primitivo, incapace di esprimersi e di scrivere. L’efferata violenza delle scimmie non lascia spazio ad alcun tentativo di ribellione: trattati alla stregua degli altri esseri primitivi, gli scienziati non hanno modo di dimostrare la loro intelligenza e vengono perciò fatti prigionieri e brutalizzati. Sopravvissuto ai suoi compagni, il comandante Taylor riesce a fuggire e a raggiungere la costa: parzialmente coperto dalla sabbia, in riva al mare troneggia il busto della Statua della Libertà; solo allora Taylor realizza di trovarsi sulla Terra, dove una radiazione nucleare ha annullato l’intelligenza umana a favore delle scimmie. Nella tetra brughiera inglese del dopoguerra, Nicole Kidman interpreta magistralmente il ruolo di Grace, una donna rimasta sola con i suoi figli Nicholas e Anne, dopo la perdita del marito. Per proteggere i suoi figli, affetti da una grave malattia della pelle, Grace si autoimpone una vita nell’ombra, isolata dal mondo e dalla vita, in un’atmosfera lugubre e spettrale. La personalità della donna così autoritaria e rigida sembra nascondere, però, risvolti imprevedibili, mentre nella casa si aggirano strane presenze inspiegabili. In un crescendo di suspence e tensione, si assiste ad un inaspettato capovolgimento: i vivi sono solo spettri evanescenti, gli spettri i nuovi coinquilini della casa. 12 Federica Ottolini Figlie di Mnemosine, la Memoria, le Muse sanno elargire i loro doni a chi sa riconoscerle e venerarle, come seppe fare Esiodo quando le vide sul Monte Elicona. Sarà, questa, una rubrica discontinua e capricciosa, in quanto non sempre le Muse ci regalano l’ispirazione per scrivere qualcosa come invece è accaduto in questa occasione. Vorrei volar e sulle ali del vento, Così ch’io possa giunger sino a te, amor mio Libero nell’ebrezza dell’innamoramento Per rifuggir dal mio mortal desio Oserei sfidar e il tempestoso mare Sol il mio cuor a guidar e il mio agire Prender a pugni la natura, col mio amor naufragare, Della mia sirena udire il canto, e poi morire Ah, qual capriccio, quale inganno Portasti amor e al mio buon cuore Non sol la beffa, aggiunse il danno Ella morì, io ancor m’affanno... Manuel Fossati www.illinguaggiosegretodeifiori.com Sito legato alla pubblicazione di un libro appena edito e conteso dalle più grandi case editrici, il dizionario dei fiori è una lunga sequenza di accostamenti a fiori noti e meno noti dei loro significati più reconditi. Un ottimo strumento, quindi, per chi volesse adoperare un fiore per comunicare qualcosa: perché i fiori, oltre alla bellezza visiva dei colori e quella olfattiva dei profumi, possono trasmettere molto di più. sapere.virgilio.it/extra/012 Speciale realizzato in collaborazione con il Museo della scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, questo sito è in grado di fornirci molte curiosità e particolarità in merito a ciascuno dei nostri sensi, autentiche “tecnologie” atte a consentirci la miglior interazione possibile tra noi e il mondo esterno. 13 CURIOSITA’ DAL MONDO Kafka, Oxford si aggiudica decine di lettere inedite dello scrittore Saranno esposte nella prossima estate a Oxford decine di lettere inedite dello scrittore ceco di lingua tedesca Franz Kafka. La gran parte sono indirizzate alla sorella Ottla. Il carteggio finora sconosciuto è stato acquistato insieme dal Deutsches Literaturarchiv e dalla Bodleian Library dell'Università di Oxford. L'acquisizione ha impedito che le lettere venissero messe all'asta evitando il pericolo che gli autografi finissero in mano a speculatori. Le lettere furono scritte dal settembre 1909 al gennaio 1924 e contengono numerose annotazioni anche intime. Fonte: www.adnkronos.com Bambini autonomi nella scelta dei libri Sempre più autonomi nella scelta dei libri da comprare, bambini e adolescenti dai 5 ai 13 anni, influenzano anche i loro genitori, come dimostra una ricerca dell'Aie su dati Doxa, presentata alla Fiera del Libro per ragazzi di Bologna in un incontro organizzato da Piemme. Il 47% dei lettori 5-13 anni va in libreria per comprare libri per sé o accompagnare i genitori. Il 19% acquista personalmente libri tra il 28% dei lettori assidui, cioé quelli che leggono più di tre libri all'anno. E anche i libri comprati da adulti, in regalo, sono acquistati su indicazione dei ragazzi. I volumi che leggono gli italiani dai 14 ai 75 anni, secondo elaborazioni Aie su dati Osservatorio permanente contenuti digitali, vengono per il 33% dalla libreria di casa, per il 26% da regali e per il 20% da scambi e prestiti con amici. E soprattutto fra i 14-19 anni lo scambio di libri è un elemento costante (24%). Fonte: www.ansa.it Un giorno all'anno per celebrare Dante, Firenze sceglie il 7 aprile Da ''Un minuto per Dante'' a un'intera giornata da dedicare ogni anno al fiorentino più famoso, al Sommo Poeta per definizione. Inevitabile la data: il 7 aprile, giorno in cui, per tradizione, Dante si ritrova sprofondato nella ''selva oscura'' della vita, primi, metaforici versi della ''Divina Commedia''. E' questo il progetto dal titolo ''Il giorno di Dante'': ''Si tratterà di una grande manifestazione didattico-culturale periodica'', ha spiegato l'assessore all'Educazione Rosa Maria Di Giorgi, ''con epicentro Firenze. Coinvolgeremo ragazzi, famiglie, insegnanti e cittadini, che in questi anni ha mostrato di apprezzare le iniziative di qualità. Si partirà dal 2012”. Fonte: www.adnkronos.com UN BAZAR...SPECIALE Originariamente, fu Dustin Hoffman a dover interpretare il ruolo di Deckard, prima che fosse scelto Harrison Ford. Fonte: web.tiscalinet.it/silviodr Sembra che la sequenza in cui Kim Novak si tuffa nel fiume, ne La donna che visse due volte, Fonte: www.movieplayer.it venne ripetuta più volte da Alfred Hitchcock solo per divertimento. Uno studente tedesco è stato il primo a riprodurre in un modellino reale il mulino di Escher, in cui l’acqua torna, zigzagando, verso l'origine risalendo un canale in salita. Fonte: www.lacuriosita.it 14 EVENTI IN BUSCATE GIUGNO 2 Concerto del 2 Giugno Concerto del corpo bandistico Santa Cecilia di Buscate dedicato all’Unità d’Italia | Sala Angelo Lodi | Ore 16:30 4 Fiabe interculturali Letture fiabe interculturali a cura dell’associazione Tangram, rivolto ai ragazzi della scuola primaria Sala Angelo Lodi | Ore 15:30 — 17:00 16 Apertura serale della biblioteca Dalle ore 20.30 alle 22.30 19 Campagna Amica Mercatino delle nostre cascine Piazza San Mauro | dalle ore 9:00 alle ore 13:00 LUGLIO 7 Il Liberalibri: Mercatino serale di libri usati Porticato presso la biblioteca comunale | Piazza della Filanda | dalle ore 20:00 alle ore 23:00 7 Apertura serale della biblioteca Dalle ore 20.30 alle 22.30 17 Campagna Amica Mercatino delle nostre cascine Piazza San Mauro | dalle ore 9:00 alle ore 13:00 21 Apertura serale della biblioteca Dalle ore 20.30 alle 22.30 SETTEMBRE 1 Il Liberalibri: Mercatino serale di libri usati Porticato presso la biblioteca comunale | Piazza della Filanda | dalle ore 20:00 alle ore 23:00 18 Campagna Amica Mercatino delle nostre cascine Piazza San Mauro | dalle ore 9:00 alle ore 13:00 PROFEZIE PRESENTI EXPO 2015 Concorso d’arte rivolto ai giovani autori di arti visive, avente come tema i cambiamenti che il territorio subirà in previsione di Milano EXPO 2015; il premio si divide in quattro categorie: Pittura, Scultura, Installazione, Video Arte. Adesioni entro il 25 Settembre 2011 Informazioni e bando: www.propileisnc.com 15 UN’ESTATE A TUTTA CULTURA LEGNANO Palio di Legnano Giornata dedicata alla rievocazione storica della battaglia di Legnano 29 Maggio: Sfilata storica | ore 15:30 | Vie della città Palio delle contrade | ore 17:00 | campo sportivo “G.Mari” www.paliodilegnano.it Bibliobook 2011– seconda edizione Incontri d’autore a Busto Arsizio e in Valle Olona Dal 21 Maggio al 11 Giugno www.respiralacultura.it/bibliobook Festival Lago Maggiore LetterAltura 2011 Dal 22 Giugno al 17 Luglio www.letteraltura.it MILANO Andrei Tarkovskij: l'immagine dell'assoluto la più completa mostra sul regista russo e una rassegna cinematografica di copie nuove in versione originale Mostra: Dal 13 Maggio al 12 Giugno | Spazio Oberdan Rassegna cinematografica: Dal 16 Maggio al 9 Giugno | Spazio Oberdan www.provincia.milano.it NOVARA Novara Jazz Festival: Jam Sessions Gruppi Giovani Dal 27 Maggio al 5 Giugno | ore 22:00 | Birreria San Marco Alberto Savinio. La commedia dell'arte Una grande retrospettiva dedicata alla figura di Alberto Savinio, fratello di Giorgio De Chirico. Fino al 12 Giugno | Palazzo Reale www.mostrasavinio.it www.novarajazz.org Curiosità a Novara Mercatino oggetti antiquariato ed etnico 17 e 18 Giugno | dalle 08:00 alle 20:00 | Piazza Gramsci www.comune.novara.it Gli occhi di Caravaggio: Gli anni della formazione tra Venezia e Milano Percorso artistico su ciò che Caravaggio vide e assorbì come gusto e concezione della figura. Fino al 3 Luglio | Museo Diocesano www.occhidicaravaggio.it CORBETTA Concerto per il Premio del territorio Corpo Filarmonico G. Donizetti 25 Giugno | ore 21:00 | Parco di Castellazzo Venezia Jazz Festival Dal 23 al 31 Luglio www.venetojazz.com www.bibliocorbetta.it ULTIMA THULE E’ il posto più lontano da ricercare, una sorta di miraggio o orizzonte irraggiungibile: ma lì bisogna giungere prima di poter intraprendere il viaggio di ritorno. E’ dove speriamo vi abbiamo condotti con questi scritti: per accompagnarvi indietro, vi lasciamo una storia. "...tutti annuimmo attraverso la tavola lustra, che come una placida distesa d’acqua scura rifletteva i nostri visi scavati, grinzosi; i nostri visi segnati dallo sforzo, dalla delusione, dall’amore; i nostri occhi indeboliti che cercavan tuttora, cercavan sempre, cercavano qualcosa nella vita che mentre si aspetta già è passato — trascorso invisibile in un sospiro, in un baleno — insieme alla gioventù, insieme alla forza, insieme al romanzo delle illusioni." J. Conrad, Gioventù 16