Google scommette sul made in Italy

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Google scommette sul made in Italy
[ ATTUALITÀ ]
n. 41/2013
19 ottobre 2013
Terra e Vita 13
[ WEB ] Al via un progetto con il Mipaaf per valorizzare l’agroalimentare. Vedrà la luce nel 2014
Google scommette sul made in Italy
Ma nelle campagne
[ DI FEDERICA LEVI ]
la banda larga
«L’
Italia è un bel
marchio, ama­
to e apprezza­
to in tutto il mondo. Ora dob­
biamo collegare questo mar­
chio ai prodotti e renderli
disponibili sui mercati esteri
tramite la rete». Non sono solo
parole quelle del presidente di
Google, Eric Schmidt, volato a
Roma per partecipare al­
l’evento Google Big Tent e an­
nunciare un nuovo progetto e
un «importante investimento»
nel nostro Paese.
Il gigante di Mountain
View vede nel “made in Italy”
una miniera ancora non sfrut­
tata e propone al nostro Go­
verno di diventare “socio”
dell’impresa. L’azienda ha già
realizzato diverse iniziative in
Italia per incrementare il pro­
cesso di digitalizzazione delle
nostre piccole e medie impre­
se. Ora sembra essere arrivato
anche il turno dell’agroali­
mentare.
«Insieme a Google – ha
spiegato il ministro per le Poli­
tiche agricole, Nunzia De Gi­
rolamo – stiamo elaborando
un progetto per favorire
l’esportazione dei prodotti
agroalimentari e aiutare le
aziende a cogliere le opportu­
nità della rete». Il progetto, di
cui il ministro non ha voluto
fornire dettagli, dovrebbe ve­
dere la luce il prossimo anno e
diventare pienamente operati­
vo in occasione dell’Expò di
Milano. «L’agricoltura – ha ri­
petuto De Girolamo – è un set­
tore che può consentire al no­
stro Paese di uscire dalla crisi e
di offrire opportunità di lavo­
ro ai giovani. Ma per farlo de­
ve diventare 2.0». Prioritaria è
però la diffusione della banda
larga nelle campagne, che oggi
raggiunge appena il 17% dei
cittadini che abitano fuori dal­
le città. «Grazie ai fondi dei
Psr – ha detto – abbiamo digi­
talizzato 1.000 km di aree rura­
li, ma ne mancano ancora
4.500».
Tutto ciò non ha comunque
impedito a tante imprese di
settore, anche piccole, di ri­
scattarsi, evolversi e crescere
grazie al web. Tra le storie di
successo presentate all’evento
romano, quella di Caffè Car­
bonelli, azienda artigiana di
Torrefazione che utilizza anco­
ra l’antico metodo della tosta­
tura a legno. Con la diffusione
nella gdo del caffè industriale
in polvere e in cialde, la Carbo­
nelli ha rischiato la chiusura.
raggiunge
appena il 17%
dei potenziali
utenti
Nel 2006, per non affondare,
tenta la carta dell’e­commerce:
oggi distribuisce uno dei caffè
più venduti sul web, è tra i
migliori venditori su E­bay, ha
clienti in Europa e nei Paesi
Arabi e ha decuplicato il fattu­
rato in appena quattro anno.
Anche il gruppo Marchesi
de’ Frescobaldi crede nel web
come volano per l’export. Nel
2013 l’azienda ha rinnovato
completamente la propria pa­
gina internet – disponibile in
sei diverse lingue ­ rendendo­
la fruibile su più dispositivi e
integrata ai social media. «Per
noi che vendiamo essenzial­
[ INTERNET IN ITALIA
2,1% del Pil dell’economia (4% del Pil nei Paesi G­20)
­ 1,8 posti di lavoro creati dal web per ogni posto perso
­ +30% nel 2012: n. persone che acquista online (circa 12
­
milioni, il 40% degli utenti Internet);
3 pmi su 10 usano e­commerce
­ 67% digitalizzato delle aziende che esportano; di queste il
39% del fatturato proviene da internet;
­ +8% le ricerche su Google legate al Made in Italy rispetto
­
allo scorso anno; moda e auto sono le categorie più cercate,
seguite da turismo e alimentare;
­ Stati Uniti, Eu, Giappone, Russia, India: Paesi da cui arrivano
più ricerche legate al made in Italy attraverso Google
mente a ristoranti ed enoteche
si tratta di una grande oppor­
tunità per parlare direttamen­
te ai consumatori, anche stra­
nieri, che rappresentano una
discreta fetta dei contatti» ha
spiegato Giampiero Bartoli­
ni, direttore commerciale e
marketing. Il prossimo passo
sarà rafforzare il canale dell’e­
commerce «che nel mondo del
vino non ha ancora fornito ri­
sultati validi».
La rete, oltre che per pro­
muovere, può rivelarsi un’ot­
tima arma di combattimento:
«internet ci permette di infor­
mare ed educare i clienti, ac­
quisirne di nuovi, ma anche
monitorare gli imitatori, com­
prendere la diffusione dei pro­
dotti non originali ed even­
tualmente aggredire quelle
sacche di mercato» ha spiega­
to Daniela Celledoni, respon­
sabile marketing del Consor­
zio di tutela del Prosciutto di
San Daniele.
Insomma la campagna 2.0.,
pur essendo ancora agli albori,
ha già dato alcuni frutti. A farli
maturare, ha assicurato il pre­
sidente di Google, ci penserà il
mercato, a patto che il Gover­
no garantisca: banda larga ve­
loce fuori dalle città, wireless e
4G; alfabetizzazione digitale
dei giovani e degli studenti;
un ambiente più positivo al­
l’imprenditoria e agli ingressi.
Ma soprattutto, ha ammonito,
serve stabilità, perché «anche
le cose scontate non si realiz­
zano se c’è un clima politico
sfavorevole».
n