Soddisfazione “OVERALL” - Comune di Venezia

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Soddisfazione “OVERALL” - Comune di Venezia
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La valutazione “overall” è quindi calcolata sommando coloro che rispondono “in linea con le
aspettative” oppure “supera le aspettative”.
Dall’analisi della tabella successiva emerge che l’ 88,5 delle utenze ritengono che i servizi resi da
Veritas siano in linea con le aspettative e contemporaneamente conferma quanto già emerso nella
rilevazione CSI e cioè l’ottima performance di Veritas soprattutto rispetto allo standard nazionale
e a quello dei centri medio piccoli .
Si fa presente che i clienti domestici sono risultati più soddisfatti rispetto alle utenze non
domestiche, diversamente dal 2007 quando i due dati erano più o meno in linea.
Soddisfazione “OVERALL” Confronto con gli standard di mercato
Di seguito si riportano i risultati dell’indagine della percentuale degli utenti insoddisfatti, soddisfatti,
deliziati rispetto al totale clienti Igiene Urbana, su alcuni servizi sia per l’Area relazione che per
l’Area Prod./Servizio.
Per l’area Relazione i risultanti sono più che buoni.
Infatti l’88,5% degli intervistati ha dichiarato di essere soddisfatta mentre il 77,9% è soddisfatta
della cortesia e competenza del personale che deve sommarsi però al 17,2% che per tale
caratteristica è rimasta addirittura deliziata del servizio offerto.
In tale Area sono da migliorare i tempi di attesa, di risposta ai reclami e la facilità di accesso al
servizio telefonico che presentano una insoddisfazione compresa tra il 15% e il 18%.
Clienti insoddisfatti – soddisfatti – deliziati Area Relazione
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Per quanto riguarda l’Area produzione servizi sono da ritenersi più che buoni risultati ottenuti
soprattutto in considerazione dei deliziati nel servizio Asporto oggetti voluminosi (37,6%) e
nell’efficienza dimostrata nella raccolta porta a porta (20%) .
Si segnalano per gli insoddisfatti, per valori superiori al 30%, il costo del servizio rispetto alla
qualità, la pulizia delle strade e l’odore dei contenitori .
Clienti insoddisfatti – soddisfatti – deliziati Area Prod./Servizio
Le ultime due tabelle non evidenziano nessun calo nel livello di soddisfazione.
Per quanto riguarda l’Area Relazione i valori sono sensibilmente migliorativi rispetto
al 2009 e sugli stessi livelli raggiunti nel 2008.
Per l’Area Produzione/ Servizio i valori si mantengono costanti sugli stessi livelli dei due anni
precedenti mentre subisce un calo sensibile la soddisfazione sul costo del servizio rispetto alla
qualità del servizio
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Livello di soddisfazione - Trend 2006 2010 Area Relazione
Livello di soddisfazione - Trend 2006 2010 Area Produzione/Servizio
7.3.2 Segnalazione e reclami
Nella tabella seguente si riportano le segnalazioni ed i reclami per le tre zone principali del
Comune di Venezia: terraferma, estuario e centro storico, con l’indicazione del numero di
segnalazioni e di reclami ogni 1000 utenti.
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Le segnalazioni sono in genere richieste di informazioni, segnalazioni di oggetti abbandonati in
strada, richieste di intervento specifiche relative ad alcuni servizi.
Nel 2009 le numerose segnalazioni registrate per la terraferma riguardavano maggiormente la
collocazione dei cassonetti durante la costruzione della linea tranviaria e per il Centro Storico
erano relative a richieste di intervento (anche per quanto riguarda gli ingombranti) soprattutto
durante i giorni di acqua alta.
Segnalazioni e reclami
7.3.3 Erogazione del servizio spazzamento
Poiché il territorio servito è molto articolato e complesso, variando dalla specificità veneziana alle
strade, piazze e portici del centro città, ad alta densità abitativa e ad ancor più alta frequentazione,
alle zone più periferiche densamente o mediamente popolate e a quelle semi rurali, scarsamente
urbanizzate, il servizio deve essere calibrato ed adeguato ad ogni singola zona, nel rispetto dei
principi fondamentali di eguaglianza ed imparzialità. Si riporta la quantità raccolta di rifiuti stradali
da spazzamento registrata nell’anno 2009, riferita all’ultimo dato ufficiale.
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Per quanto riguarda la quantità di rifiuti da spazzamento bisogna osservare che questa variabile
non è osservabile per il centro storico di Venezia (a parte la zona di Piazzale Roma ed una piccola
parte di Santa Marta), in quanto tali rifiuti vengono imputati (per necessità di servizio) insieme ai
rifiuti urbani. Per lo stesso motivo le tonnellate raccolte di rifiuti urbani risultano molto sovrastimate
(specie perché la maggior parte dei rifiuti da spazzamento nel centro storico sono prodotti dai
turisti).
Servizio spazzamento
7.3.4
Erogazione del servizio raccolta
Per quanto riguarda la raccolta l’indicatore più importante del servizio è rappresentato dalla
quantità totale di raccolta e dalla percentuale di raccolta differenziata. Si riporta anche la quantità
sempre riferita al 2009, ultimo dato ufficiale a disposizione del totale di rifiuto prodotto.
Servizio Raccolta rifiuti
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Come si può vedere la quantità di rifiuto procapite (tra differenziati e non) raccolta nel centro
storico è molto più alta rispetto le altre due zone territoriali. In questo caso pesante è l’effetto della
presenza turistica. Se si tenesse conto dei turisti (e considerando che questi sono presenti in tutto
il territorio, terraferma ed estuario) si passa ad una produzione pro-capite l’anno di molto inferiore.
Oltre al servizio normale di raccolta VERITAS effettua anche la raccolta di oggetti voluminosi a
domicilio, gratuitamente per rifiuti al di sotto di un metro cubo. Ciò nonostante molto spesso si
trovano anche oggetti ingombranti abbandonati che vengono recuperati dall’azienda. Gli indicatori
individuati per rappresentare il servizio sono i seguenti: numero totale di asporto ingombranti per
appuntamento, numero di appuntamenti ogni 1000 utenze, numero di interventi per asporto oggetti
voluminosi abbandonati, numero di interventi ogni 1000 utenti, rapporto tra interventi asporto
oggetti abbandonati ed interventi su appuntamento.
Appuntamenti per rifiuti ingombranti e abbandonati
Il rapporto interventi asporto oggetti abbandonati su interventi per appuntamento indica che in
terraferma ogni 4 interventi per appuntamento se ne fa uno per rifiuti abbandonati, nell’estuario il
rapporto è di quasi 1 a 2 (1 intervento per rifiuti abbandonati ogni 2 appuntamenti) e nel centro
storico il rapporto è di circa 1 intervento rifiuti abbandonati ogni 6 appuntamenti.
Infine si riporta la disponibilità di contenitori stradali. Nella tabella seguente sono riportati i volumi
totali a disposizione ed i volumi per residente (al 31.12.2009).
Si osserva che per il centro storico di Venezia viene riportato il volume totale a disposizione per
tipologia di rifiuto ma non quello per abitante, essendo questo ultimo poco significativo dato che in
questa zona la raccolta è porta a porta.
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Tipologia di contenitori: volumetria a disposizione
Nella Tabella “Tipologia di contenitori” sono riportate le volumetrie a disposizione dei cittadini,
ovviamente condizionate alla frequenza di svuotamento, mediamente giornaliera per il secco.
Ad esempio il volume disponibile giornaliero per cittadino della Terraferma è di circa 49 litri. Si
consideri che un sacchetto della spesa riempito di rifiuto secco rappresenta un volume di 15 litri ed
è utilizzato per un nucleo famigliare di tre persone in media.
Nella tabella sono stati riportati i volumi a disposizione considerando esclusivamente i contenitori
stradali (cassonetti e campane).
Non si è tenuto conto di altri contenitori, pure a disposizione della cittadinanza, come per esempio i
cassoni scarrabili messi a disposizione nei giorni di mercato e delle 2 isole interrate collocate a
Marghera e Favaro rispettivamente. Sono stati riportati i contenitori solo per le tipologie di rifiuto
ritenute più importanti.
Il cittadino ha a disposizione anche gli ecocentri dove portare vari tipi di rifiuto.
7.3.5. Servizio di derattizzazione disinfestazione disinfezione e pulizia del litorale
Dal 2006 gli interventi di lotta e controllo dei ratti e di altre specie animali moleste sono di
competenza dell’Amministrazione Comunale.
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Per l’effettuazione del servizio, gli Uffici dell’Area dirigenziale competente per l’igiene urbana del
Comune di Venezia e Veritas S.p.A. (precedentemente tramite ARTI S.p.A.)., con la consulenza
dell’Azienda U.L.S.S. 12 di Venezia – Servizio Veterinario, elaborano annualmente un “Piano di
gestione tecnico-economico” che individua tutti gli interventi di lotta e di controllo necessari a
garantire la tutela e l’igiene ambientale delle aree pubbliche, sostenendo e sviluppando tutte le
attività necessarie a tale scopo.
Nell’anno 2009 sono stati effettuati 3.500 interventi programmati di derattizzazione su aree
pubbliche e scuole del Comune di Venezia e interventi antilarvali nei confronti di zanzare che
interessano 50.000 caditoie stradali, 160 scuole, e 80 tra aree verdi e parchi pubblici.
Inoltre sono stati effettuati 2.000 interventi straordinari di derattizzazione, disinfezione e
disinfestazione e rimozione di carcasse di animale su segnalazione del Comune di Venezia e/o
indicazione della cittadinanza.
E’ prevista la presenza di personale addetto alla pulizia dei litorali a fruizione libera nel periodo
aprile – settembre da effettuarsi al Lido, Pellestrina, Oasi di Ca’ Roman e Alberoni.
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8. 1
I COSTI DEL SERVIZIO
I costi 2011, individuati nella tabella successiva, sono quelli riepilogativi risultanti dalle schede di
cui al capitolo 8 e sono relativi alle diverse fasi del sistema di gestione dei rifiuti, in base ad
ognuna delle tre zone territoriali tenuto conto anche alle modalità di svolgimento del servizio,
definite nei precedenti capitoli. I costi indicati nella tabella seguente costituiscono, inoltre, la base
per la definizione del presente Piano Finanziario della Città di Venezia e della relativa tariffa da
applicare.
Prospetto Riepilogativo dei Costi Anno 2011
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La tabella successiva raggruppa gli stessi costi del Servizio in base ai vari servizi e costi
DESCRIZIONE SERVIZIO
Costo
RACCOLTA RIFIUTI URBANI
16.678.718
LAVAGGIO CASSONETTI OPERATORE UNICO
256.242
RACCOLTA FORU
356.194
LAVAGGIO BIDONI FORU
137.849
RACCOLTA CARTONI, VPL AD UTENZE COMMERCIALI
RACCOLTA E LAVAGGIO CAMPANE CARTA E VPL
RACCOLTA TESSUTI/PELLAMI
409.631
1.276.938
20.000
RACCOLTA VERDE E RAMAGLIE CON CONTENITORI FRONT LOADER
214.905
PULIZIA E RACCOLTA c/o MERCATI RIONALI
1.307.899
RACCOLTA RIFIUTI INGOMBRANTI SU APPUNTAMENTO E ABBANDONATI SUL SUOLO PUBBLICO
2.751.780
RACCOLTA RUP
162.165
GESTIONE STAZIONE TRASBORDO E TRASPORTO RIFIUTI SACCA S. BIAGIO
GESTIONE CENTRO DI RACCOLTA
GESTIONE ECOCENTRO
2.576.063
208.271
510.934
GESTIONE MANUTENZIONE MEZZI
4.149.927
LAVAGGIO E SANIFICAZIONE AUTOMEZZI
631.824
INTEGRAZIONE RACCOLTA DIFFERENZIATI
114.446
SERVIZIO ADDIZIONALE
39.837
TOTALE COSTI RACCOLTA RIFIUTI
31.803.623
SPAZZAMENTO GENERALE E DOMENICALE
11.493.266
SPAZZAMENTO DI MANTENIMENTO
807.438
SPAZZAMENTO MECCANIZZATO
811.266
SERVIZIO SPAZZAMENTO PER MANIFESTAZIONI VARIE
554.964
SERVIZIO DERATTIZZAZIONE DISINFESTAZIONE E DISINFEZIONE
660.506
SERVIZIO PULIZIA CADITOIE
495.500
SERVIZIO PULIZIA FOSSATI
129.998
SERVIZIO PULIZIE SPIAGGIE
248.568
SERVIZI INTEGRATIVI
555.109
SERVIZIO PULIZIA DA ALGHE
200.000
TOTALE COSTI SPAZZAMENTO
15.956.615
TOTALE COSTI SERVIZI
47.760.238
COSTI INDIRETTI DI PRODUZIONE (coordinamento, gestione servizi, registrazione formulari, MUD, ecc.)
3.788.486
COSTI AMMINISTRATIVI TIA, RISCOSSIONE, CONTENZIOSO
2.124.149
COSTO PERSONALE COMUNALE
ISPETTORI AMBIENTALI
100.000
455.300
TOTALE COSTI SERVIZI COMPLEMENTARI
TOTALE COSTI SMALTIMENTO RIFIUTI *
6.467.935
17.861.175
CREDITI INESIGIBILI 1% TIA
821.000
QUOTA AATO
162.080
TOTALE ALTRI COSTI
983.080
TOTALE COSTI
73.072.428
RISORSE FINANZIARIE PER INVESTIMENTI
RISORSE FINANZIARIE PER GESTIONE TIA
415.826
443.326
SPESE GENERALI 8%
4.338.254
UTILE DI IMPRESA 3%
1.626.845
IRAP
1.633.602
TOTALE
TOTALE GENERALE
8.457.853
81.530.281
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8. 2
COMPOSIZIONE DEI COSTI TOTALI
Dall’analisi dei dati riportati nella tabella riassuntiva di cui al paragrafo precedente emerge che in
merito alla composizione dei costi complessivi per la gestione dei rifiuti 2011 la quota
preponderante del 39%, è costituita dai servizi di raccolta, mentre al costo per gli smaltimenti (al
lordo dei ricavi da cessione dei materiali) è riconducibile una quota del 22% e ai servizi di
spazzamento la quota dell’20%.
Nel complessivo i costi diretti ammontano quindi a circa all’81% del totale, essendo le rimanenti
quote costituite dal 19% per spese generali di gestione legate alla fatturazione e ai costi indiretti e
dal 3% per costo d’uso capitale e Irap.
Composizione dei costi anno 2011
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8. 3
I COSTI DEL SERVIZIO IN BASE AL D.P.R. 158/1999
Nelle tabelle seguenti è riportata una sintesi della struttura dei costi previsti dall’Allegato 1 del
D.P.R. 158/99 e di come gli stessi vanno allocati, accompagnati da una breve descrizione.
I Costi operativi di gestione (CG) sono dati dalla sommatoria dei Costi di gestione del rifiuto
indifferenziato (CGIND) e dei Costi di gestione del rifiuto differenziato (CGD).
I Costi di gestione del rifiuto indifferenziato (CGIND) comprendono:
Costi spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche (CSL);
Costi di raccolta e trasporto Rsu (CRT);
Costi di trattamento e smaltimento Rsu (CTS);
Altri Costi (AC).
Costi di Gestione Indifferenziato (CGIND)
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I costi di spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche (CSL) sono quantificati sulla base dei
costi diretti per l’erogazione dei servizi di spazzamento, ammortamenti esclusi, avendo scorporato
inoltre una quota minima pari all’ 50% dei costi del personale (inclusa nella successiva voce dei
Costi generali di gestione – CGG).
Costi di gestione di raccolta e trasporto rsu (CRT).
Sono quantificati sulla base dei costi dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti indifferenziati
erogati in base al contratto, comprendendo eventuali costi di travaso e di trasporto fuori bacino
al netto di una quota parte del costo del personale (inclusa nella successiva voce dei Costi
generali di gestione – CGG).
I Costi di gestione del ciclo della raccolta differenziata (CGD) comprendono:
Costi di raccolta differenziata per materiale (CRD);
Costi di trattamento e riciclo (CTR+);
Proventi vendita di materiale ed energia (CTR-).
Costi di Gestione Differenziato
Costi di raccolta differenziata per materiale (CRD)
Sono quantificati sulla base dei costi diretti per l’erogazione dei servizi di raccolta differenziata e di
raccolta dei rifiuti ingombranti, ammortamenti esclusi, avendo scorporato inoltre una quota parte
del costo del personale (inclusa nella successiva voce dei Costi generali di gestione – CGG).
Costi di trattamento e riciclo (CTR)
Sono quantificati sulla base dei costi diretti di trattamento, recupero o smaltimento dei
rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate e degli ingombranti.
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Proventi vendita di materiale ed energia (CTR-)
Sono quantificati sulla base dei ricavi dalla cessione del materiale proveniente dalle raccolte
differenziate, inclusi contributi riconosciuti dal CONAI per la raccolta degli imballaggi .
I Costi comuni comprendono:
Costi amministrativi dell’accertamento, della riscossione e del contenzioso (CARC);
Costi generali di gestione (CGG);
Costi comuni diversi (CCD).
Costi comuni CC
Costi amministrativi dell’accertamento, della riscossione e del contenzioso (CARC)
Tali costi comprendono le spese logistiche dell’ufficio tariffazione e del personale che segue la
definizione della tariffa, il suo accertamento, il contenzioso e la riscossione (con le relative spese).
Costi generali di gestione (CGG)
Comprendono le spese generali, e una quota pari al costo del personale impegnato nei servizi
operativi di raccolta del rifiuto indifferenziato, raccolte differenziate (quota scorporata dalle voci
CRT CRD e CSL).
Si ricorda che secondo quanto previsto dal D.P.R. 158/99 nei CGG vanno ricompresi i costi relativi
al personale in misura non inferiore al 50% del loro ammontare.
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Costi comuni diversi (CCD)
Comprendono altri costi legati alla gestione dei servizi e non specificamente riferibili ad alcuni di
essi. In particolare, nelle presenti valutazioni sono stati definiti comprendendovi:
i costi tecnici indiretti;
i costi dei materiali di consumo e dei servizi a rete;
I Costi d'uso del capitale comprendono:
Ammortamenti (AMM);
Accantonamenti (ACC);
Remunerazione del capitale investito (R).
Ammortamenti (AMM)
Sono quantificati sulla base degli ammortamenti di mezzi e attrezzature impiegate in servizi di
raccolta e trasporto o di spazzamento e degli ammortamenti per strutture e attrezzature di uso
generale di proprietà del gestore .
Accantonamenti (ACC)
Remunerazione del capitale investito (R)
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In base alle argomentazioni su esposte, tenendo conto che è il 100% della quota del costo del
personale di cui alle voci CSL, CRT e CRD è stata imputata nei CGG, i costi di ogni singola voce
di tariffa in base ai criteri del D.P.R. 158/99 risultano così distribuiti:
Tabella Voci di Costo accorpate secondo DPR 158/99
CSL
CRT
CTS
AC
CRD
CTR
CARC
CGG
CCD
CK
PREVISIONE COSTI SERVIZIO IGIENE AMBIENTALE
2011
Costi spazzamento lavaggio
costi raccolta trasporto rsu
costi trattamento rsu
altri costi
CGIND Costi gestione Indifferenziata
costi raccolta differenziata per materiale
costi di trattamento e riciclo
CGD Costi Gestione Differenziato
TOTALE CG Costi Gestione
costi accertamento riscossione contenzioso
costi generali di gestione
costi comuni diversi
TOTALE CC Costi Comuni
costi di ammortamento e d'uso del capitale
TOTALE CK Costi d'uso capitale
Totale Componenti di costo della Tariffa
7.285.831
2.104.667
17.241.503
455.300
27.087.301
4.151.711
619.669
4.771.380
31.858.681
2.044.149
40.985.777
4.130.546
47.160.472
2.511.128
2.511.128
81.530.281
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8. 4
RIPARTIZIONE DEI COSTI TRA QUOTA FISSA E VARIABILE
A partire dalla strutturazione della tariffa così come calcolata nella tabella alla pagina precedente,
è possibile procedere alla sua scomposizione nella parte fissa e nella parte variabile, secondo
quanto definito dal D.P.R. 158/99.
L’articolo 3 comma 2 del D.P.R. 158/99 ha disposto che la tariffa, di tipo binomio, è composta
essenzialmente da :
 Una quota fissa, riferita alle componenti essenziali del servizio quali il costo del servizio, gli
investimenti e i relativi ammortamenti;
 Una quota variabile rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità
dei costi di gestione.
Le voci di costo da attribuire rispettivamente alla parte fissa e alla parte variabile della tariffa,
elencate dettagliatamente al punto 3 dell’allegato 1 al DPR 158/99, sono quelle della
rappresentazione riportata di seguito.
Il metodo normalizzato così come impostato dal DPR 158/99 è molto preciso nel definire la
ripartizione delle voci di costo tra la quota fissa e la quota variabile della tariffa, concedendo così
margini di manovra molto contenuti.
Come già argomentato in precedenza l’unico elemento discrezionale lasciato all’ente preposto
all’applicazione della tariffa consiste nella scelta di imputazione dei costi del personale. Infatti, ai
sensi del punto 2.2 dell’allegato 1 al DPR 158/99, vanno ricompresi nei costi generali di gestione
(CGG) “quelli relativi al personale...in misura non inferiore al 50% del loro ammontare”.
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In base all’analisi dei dati di costo e dei parametri a disposizione è risultata, come riportato nella
tabella seguente, una ripartizione tra la quota fissa e variabile della tariffa pari rispettivamente al
70% e 30%.
Determinazione quota fissa e variabile secondo i parametri DPR 158
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8. 5
RIPARTIZIONE TRA UTENZE DOMESTICHE E NON
Il comma 6 dell’art 49 del D.lgs 22/97 stabilisce che la tariffa sia articolata per fasce di utenza e
territoriali. L’articolazione per fasce territoriali riconosce la possibilità di individuare differenti
modulazioni tariffarie in funzione della diversa collocazione sul territorio dell’utenza e quindi del
diverso grado di fruizione del servizio.
L’articolazione per fasce di utenza consiste invece nella suddivisione del gettito tariffario, e di
conseguenza dei relativi costi, tra utenze domestiche e utenze non domestiche.
Il D.P.R. 27 aprile 1999 n. 158 dispone in merito alla ripartizione dei costi tra le utenze domestiche
e quelle non domestiche quanto segue:
• art. 4 comma 2 “L’ente locale ripartisce tra le categorie di utenza domestica e non domestica
l’insieme dei costi da coprire attraverso la tariffa secondo criteri razionali, assicurando
l’agevolazione per l’utenza domestica di cui all’art. 49, comma 10 del decreto legislativo 5 febbraio
1997, n. 22.”
• art. 5 comma 1 “Stabilito, ai sensi dell’art. 4 comma 2, l’importo complessivo dovuto a titolo di
parte fissa dalla categoria delle utenze domestiche, la quota fissa da attribuire alla singola utenza
domestica viene determinata secondo quanto specificato nel punto 4.1 dell’allegato 1 al presente
decreto, in modo da privilegiare i nuclei familiari più numerosi e le minori dimensioni dei locali.”
• art. 5 comma 2 “La parte variabile della tariffa è rapportata alla quantità di rifiuti indifferenziati e
differenziati, specificata per Kg. prodotti da ciascuna utenza.”
• art. 5 comma 4 “La quota variabile della tariffa relativa alla singola utenza viene determinata
applicando un coefficiente di adattamento secondo la procedura indicata nel punto 4.2 dell’allegato
1 al presente decreto.”
Dalla normativa qui sopra richiamata si desume quindi che per la ripartizione dei costi fissi del
servizio di igiene urbana bisogna adottare “criteri razionali”, mentre per la parte variabile occorre
fare riferimento alla produzione media procapite di ciascuna utenza così come elaborata dalla
Sezione nazionale del Catasto Rifiuti.
Allo stato attuale non risulta che siano mai state pubblicate queste produzioni medie procapite.
In mancanza di tali dati la suddivisione dei costi potrebbe essere effettuata utilizzando le
indicazioni della Circolare del Ministero dell’Ambiente n. gab/99/17879/108 del 7.10.1999, la quale
dispone che l’attribuzione avvenga stimando che:
1. i rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche, moltiplicando le superfici a ruolo per gli indici di
produzione Kd previsti dall’Allegato 1 al D.P.R. 158/99;
2. i rifiuti da attribuire alle utenze domestiche si ottengono per sottrazione dal totale dei rifiuti
indifferenziati e differenziati (escluso gli imballaggi entrati nella raccolta differenziata).
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In base a questo criterio, tenendo conto dei Kd adottati (vedi paragrafo 7.7), la produzione
complessiva dei rifiuti delle utenze non domestiche, applicata sulla totalità delle superfici, risulta
pari 61.895 tonnellate.
E’ prevista anche la possibilità simmetrica e speculare alla precedente partendo dalla stima dei
rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e attribuendo la differenza rispetto alla produzione totale alle
utenze non domestiche.
Per far questo è stato preso il dato delle famiglie residenti risultanti all’anagrafe demografica del
Comune di Venezia ed applicando, per ognuna , la produzione giornaliera determinata, secondo il
numero dei componenti, in base alle verifiche puntuali effettuate in alcuni comuni della Regione
Veneto.
La produzione totale ottenuta è pari a 63.634 tonnellate come evidenziato nella tabella successiva:
1 comp.
2 comp.
3 comp.
4 comp.
5 comp.
6 o + comp.
numero famiglie
54.295
36.596
22.185
13.855
2.562
886
Produz.ne Famiglia Kg/gg
0,8577
1,4216
1,8126
1,9801
2,1783
2,8432
Produz.ne Famiglia Kg/anno
Produz.ne totale annua in Kg.
Produzione Totale in tonnellate
313,0605
518,884
661,599
722,7365
795,0795
1037,768
16.997.620
18.989.079
14.677.574
10.013.514
2.036.994
919.462
16.998
18.989
14.678
10.014
2.037
919
totale
130.379
63.634
Con lo stesso criterio si sono sviluppate le produzioni ipotetiche attribuibili alle seconde case
tenendo conto che le stesse sono state equiparate alle utenze di 4 componenti o dei sei
componenti rispettivamente nel caso le stesse siano riferite alle 2 case in uso ai residenti (5.941) o
alle 2 case dei non residenti (9.206).
In questa ipotesi la somma totale dei rifiuti delle utenze domestiche, comprese le seconde case,
risulta pari a 77.481 tonnellate, di cui 63.634 riferite ai residenti e 13.847 ai non residenti.
La somma delle produzioni rifiuti delle due macro categorie analizzate (utenze domestiche e non
domestiche) pari a 139.376 tonnellate determina una differenza di 54.900 tonnellate rispetto alle
194.276 tonnellate totali di produzione rifiuti che va a sommarsi a quella delle utenze non
domestiche, trattandosi di produzioni “addebitabili” al flusso turistico che gravita sulla città di
Venezia.
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Produzione utenze domestiche
residenti
63.634
2 case
13.847
77.481
Produzione in base ai kd utenze non domestiche
Produzione utenze non dom per fenomeno turistico
61.895
54.900
116.795
che sul totale della produzione corrisponde alla percentuale del 40% e del 60% da attribuire
rispettivamente alle utenze domestiche e non domestiche. I valori così ottenuti, tenuto conto anche
dell’induttività del calcolo, si avvicinano alle attuali percentuali di suddivisione del 42% e 58%, in
attesa sia possibile determinare una distinzione in maniera più precisa, anche attraverso la
pesatura effettiva dei rifiuti.
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8. 6
UTENZE DOMESTICHE - I COEFFICIENTI KA E KB
Secondo quanto previsto al punto 4.1 dell’allegato 1 al DPR 158/99, la parte fissa per le utenze
domestiche è determinata sulla base della superficie dell’alloggio, occupato dall’utente, corretta
mediante l’applicazione di un coefficiente di adattamento (Ka) che tiene conto della reale
distribuzione delle superfici degli immobili in funzione del numero dei componenti del nucleo
familiare.
I valori di tali coefficienti sono quelli indicati nelle tabelle 1a o 1b dell’allegato 1 del DPR 158/99 e
sono stati elaborati, sulla base dei dati ISTAT, per tre aree geografiche (Nord, Centro e Sud) e per
comuni con popolazione superiore e inferiore ai 5.000 abitanti. (la tabella 1b è riferita ai comuni
con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti).
Non essendo previsti dalla normativa margini discrezionali nell’applicazione di questo coefficiente,
si ritiene obbligatorio applicare i valori espressi nella tabella 1 a dell’allegato 1 al DPR 158/99 e
riportati di seguito.
tabella 1 a del DPR 158
Per quanto riguarda la quota variabile della tariffa delle utenze domestiche l’art. 5 comma 2 del
DPR 158/99 prevede che deve essere rapportata alla quantità di rifiuti prodotti da ciascuna
utenza.
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Nel caso non siano state effettuate tecniche di pesatura individuale dei rifiuti conferiti è possibile
adottare un sistema presuntivo, prendendo a riferimento la produzione media comunale procapite,
desumibile da tabelle predisposte annualmente sulla base dei dati elaborati dalla Sezione
nazionale del Catasto dei rifiuti, secondo le modalità indicate al punto 4.2 dell’allegato 1 al Decreto
e con l’applicazione di un Kb quale coefficiente di adattamento che soddisfi ai valori di cui alla
tabella 2a .
tabella 2a del DPR 158
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8. 7
UTENZE NON DOMESTICHE - I COEFFICIENTI KC E KD
Il punto 4.3 dell’allegato 1 al DPR 158/99 stabilisce che la parte fissa per le utenze non domestiche
è determinata sulla base della superficie dei locali (mq) in cui si svolge l’attività, corretta mediante
l’applicazione di un coefficiente potenziale di produzione Kc che tiene conto della quantità
potenziale di produzione di rifiuto connesso alla tipologia di attività.
Gli intervalli dei valori attribuibili a tale coefficiente, indicati nelle tabelle 3a o 3b dell’allegato 1,
sono stati elaborati per tre aree geografiche (Nord, Centro e Sud) e per comuni con popolazione
superiore e inferiore ai 5.000 abitanti. (la tabella 3b riferita ai comuni con popolazione inferiore ai
5.000 abitanti non viene riportata in quanto ininfluente)
Secondo quanto stabilito dall’art. 6 comma 2 del DPR 158/99 la parte variabile della tariffa per le
utenze non domestiche deve essere rapportata alla quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico di
raccolta da ciascuna utenza.
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La norma stabilisce che l’Ente preposto all’applicazione della tariffa organizzi e strutturi sistemi di
misurazione di dette quantità e che, nella fase transitoria, applichi, qualora non abbia provveduto
alla misurazione, un sistema presuntivo, prendendo a riferimento un coefficiente potenziale di
produzione Kd che tiene conto della quantità di rifiuto minima e massima connessa alla tipologia di
attività secondo gli intervalli dei valori attribuibili a tale coefficiente, indicati nelle tabelle 4a
dell’allegato 1.
Le due ultime tabelle rappresentano le 35 classi di utenze non domestiche adottate dal Comune di
Venezia nell’anno 1999 a seguito dell’istituzione della tariffa. Appare evidente che il numero delle
classi adottato non è uniforme rispetto alle 30 classi di attività previste dal D.P.R. 158/99. La
diversità dipende dalla circostanza che in fase di istituzione della tariffa il Comune ha ritenuto
opportuno assegnare ad alcune attività che risultavano, in base alla norma, accorpate nella stessa
classe originaria, dei coefficienti Kc e Kd diversi pur nel rispetto dei range minimi e massimi previsti
dalle tabelle di cui al Decreto, ritenendo più corretta una diversificazione delle produzioni in base
alla realtà cittadina .
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Tali classi sono la 2 (Scuole, Musei) la 2 bis (attività prive di utenze) che formano parte integrante
della classe 1 (Biblioteche ed Associazioni), le classi 4 (autorimesse) e 5 (magazzini) le classi 6
(distributori carburanti ed impianti sportivi) e 6 bis (campeggi).
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8. 8
LE SCHEDE CONTABILI RIEPILOGATIVE
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