6. kolosimo l`antenato
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6. kolosimo l`antenato
L'Antro del Corchia I film mettono comunque in campo un immaginario che solitamente nei romanzi non viene espresso 6. KOLOSIMO L’ANTENATO C’imbattiamo adesso in Peter Kolosimo. La prima volta che ho sentito parlare di lui è stata attraverso un altro scrittore: Giuseppe Genna. In un libro che si chiama Medium, Kolosimo era la reliquia rinvenuta nella casa di un padre appena defunto e che dava accesso a un mondo sconosciuto, fatto di profezie e mondi inesplorati. Lui, il grande eretico di ogni Storia, ai margini della scienza e della letteratura, supremo affabulatore eppure uomo d’insuperabile fantasia e creatività. L’uomo del Nuovo Mondo. Fu lui che scrisse pagine dubbiose sull’origine degli uomini. L’ipotesi extraterrestre. Uomini bianchi che provenivano dalle stelle. Tutto ha origine quaggiù, al centro di questa gabbia toracica, cava e ossuta, con le sue arterie proprio come un cuore, dove piccoli globuli rossi scorrono e siamo noi. Realizziamo di essere piccoli globuli rossi al cospetto di questa enorme caverna. Naturalmente tutte queste suggestioni e ipotesi rimangono nel campo della leggenda, delle storie che raccontava Peter Kolosimo, padre della fanta-archeologia. Kolosimo è un personaggio come pochi ne abbiamo avuti in Italia. Si chiamava Pier Domenico Colosimo, aveva una madre americana e per questo conosceva benissimo la lingua, oltre a innumerevoli altre. Crebbe a Bolzano, in terra di confine, imparò inoltre il tedesco e il francese. I suoi libri hanno titoli fantasiosi: Il pianeta sconosciuto (1957), Terra senza tempo (forse il più celebre, datato 1964), Ombre sulle stelle (1966), Psicologia dell’eros (1967), Non è terrestre (1968), Il comportamento sessuale degli europei (1971), Astronavi sulla preistoria (1972), Guida al mondo dei sogni (1974), Odissea stellare (1975), Polvere d’inferno (1975), Fratelli dell’infinito (1975), Cittadini delle tenebre (1977), Civiltà del silenzio (1978), Fiori di luna (1979), Italia mistero cosmico (1979), Io e l’indiano (1979), Viaggiatori del tempo (1981), Fronte del sole (1982), I misteri dell’Universo (1982). Come si vede da questa rassegna, il gusto per i titoli ha assonanze evidenti con la titolistica della narrativa di genere e sottogenere di quegli anni. Titoli che sembrano buoni per un romanzo di fantascienza o per un film horror di serie B, magari per qualche esperimento di Mario Bava o del primo Dario Argento. E poi è evidentissima la frequenza delle pubblicazioni, così numerose in trent’anni di attività. Le sue teorie sono affascinanti e il suo stile è originalissimo. Kolosimo, infatti, crede egli stesso fino a un certo punto a quel che dice. Nelle sue pagine ci sono tante supposizioni, ma ancor più presente è la cautela. Si sprecano formule tipo “Misuriamo le parole” oppure “Andiamo cauti” e ha quello stile saggistico-divulgativo che è passato direttamente a quei programmi Tv che vediamo oggi: tra questi Voyager è il nostro preferito, al quale non possiamo che guardare con rispetto, ironia e affetto. Nuove direzioni • n. 11 settembre-ottobre 2012 29
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