Maggio 2008 - Infortunistica Taddia

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Maggio 2008 - Infortunistica Taddia
L’ASFALTO “VERDE” SALVERà LE CITTà?
innovativa sperimentazione di materiali “mangiasmog”
(da un comunicato stampa sul sito internet del Comune di Milano)
È partita a fine giugno
a Milano, in via Monte San Gabriele, su una superficie di 3000
mq compresi i marciapiedi, la
sperimentazione di un nuovo
asfalto “mangia-smog”, che
contribuirà ad abbattere le
particelle nocive contenute
nell’aria.
“In condizioni ottimali il
nuovo asfalto è in grado di ridurre fino al 25% il PM10 e dal
40 al 70% gli altri inquinanti”,
ha dichiarato l’assessore ai
Lavori Pubblici e Infrastrutture
Bruno Simini durante il sopralluogo al cantiere stradale.
“Con la posa del nuovo asfalto anti smog, è come se oggi
avessimo piantato degli alberi in una via in cui non ce ne
sono. Abbiamo cominciato da via Monte San
Gabriele perché è una delle strade milanesi con
i più alti livelli di PM10. In seguito interverremo
nelle zone cittadine che si trovano nelle stesse
condizioni - ha dichiarato l’assessore Simini. - In
un contesto di politiche per l’ambiente portate
avanti insieme all’assessore alla Mobilità, Traffico
e Ambiente Edoardo Croci, intendiamo affrontare il problema dello smog con tutti gli strumenti a
nostra disposizione. Vogliamo che Milano abbia
un’aria più pulita e i cittadini una migliore qualità
della vita”.
Cos’è l’asfalto antismog:
La pavimentazione è stata realizzata con
l’applicazione di un primo strato di asfalto drenante che consente il passaggio dei fluidi (simile
a quello utilizzato per il manto autostradale), e
con la successiva applicazione di uno strato di
malta (che penetra nell’asfalto per circa 5 cm)
a base cementizia con proprietà fotocatalitiche,
che consentirà di abbattere gli agenti inquinanti
trasformando i gas nocivi (biossido d’azoto - NO2,
biossido di zolfo - SO2, monossido di carbonio -
CO e PM10) in sali minerali innocui.
Come funziona
La trasformazione dello smog in sali minerali
innocui avviene per fotocatalisi (lo stesso processo messo in atto dalle piante nella trasformazione dell’anidride carbonica in ossigeno) grazie
all’azione del biossido di titanio (TiO2), un semiconduttore che cattura le particelle che si depositano sulla superficie della strada e le neutralizza.
I precedenti
La tecnica utilizzata oggi dal Comune di Milano e messa a punto dalla Global Engeneering in
collaborazione con il Politecnico di Milano è il risultato di precedenti sperimentazioni, iniziate nel ottobre del 2002 nel Comune di Segrate e perfezionate nell’agosto del 2005 nel Comune di Bolzano.
I costi
Al momento elevati (16 euro al mq) per gli
interventi di semplice manutenzione, dovrebbero
ridursi in previsione di lavorazioni più estese e nuove costruzioni stradali.
Aspettative di abbattimento degli inquinanti
(che saranno verificate sul campo attraverso un monitoraggio di 90 gg.)
tipo di inquinante
aspettativa di abbattimento
biossido di azoto (NO2)
fino al 70%
monossido di carbonio (CO)
fino al 60%
biossido di zolfo (SO2)
fino al 40%
polveri sottili (PM10)
fino al 25%
SALTO NELLA RETE
Taddia ti segnala i siti internet più interessanti
sulla sicurezza stradale e non
MOBILITà A 360 GRADI
Clickmobility.it è il portale
italiano della “Mobilità e del Trasporto
Passeggeri”, un portale verticale di
tipo “business-to-business” finalizzato
a fornire informazioni ad alto valore
aggiunto, promuovere prodotti e servizi
specialistici ed offrire servizi di consulenza
on-line “profilati” sui diversi segmenti di
una comunità virtuale composta dai
principali operatori di questo settore.
Il portale si propone come nuovo
strumento e punto di incontro per la
promozione e valorizzazione del tema
della mobilità sostenibile; la crescita della
competitività del sistema; l’innovazione
dei processi e delle relazioni tra gli
operatori. Tra le tante sezioni presenti
sul sito si possono trovare le principali news del settore sugli enti regolatori, le aziende e i fornitori;
iniziative e progetti innovativi di mobilità sostenibile delle città italiane e europee; stato dell’arte
della riforma; normativa (europea e nazionale); best practices nel settore del TPL e mobilità;
informazioni dall’Europa. Per l’utente professionale inoltre sono disponibili dei servizi informativi in
abbonamento come la rassegna stampa, il servizio gare, le informazioni sulla riforma, sul mercato
e sulla concorrenza in Italia, 7 click, settimanale elettronico che riporta tutte le notizie pubblicate
sul portale, Clicknews, lettura integrale di tutte le notizie direttamente sul portale. Prevista inoltre
anche la possibilità di registrarsi al sito per accedere a determinati contenuti, mentre è possibile
ricevere la newsletter pur senza essere registrati.
DA MAMMA A MAMMA,
UN SITO SULLA SICUREZZA
DEI NOSTRI BIMBI
“Siamo semplicemente mamme.
Che da sempre hanno capito l’importanza
di legare i bambini sui loro seggiolini”
Così si presentano le autrici del
sito www.bimbisicuri.it, promotore di
una campagna di sensibilizzazione
per aumentare la consapevolezza dei
genitori, sollecitare l’opinione pubblica e
stimolare le autorità e le istituzioni al fine di
accrescere la sicurezza dei viaggiatori più
piccoli e indifesi. A partire dalle statistiche
sugli incidenti (corredate da un’ampia
rassegna stampa), sul sito viene messa
in rilievo l’importanza del rispetto delle norme, troppo spesso trasgredite, che disciplinano le
modalità di trasporto dei minori in auto. Vengono quindi riassunte (con una sezione riportante
le specifiche norme di legge) le caratteristiche che i dispositivi di sicurezza devono presentare,
differenti a seconda del peso e dell’età del bambino, con una utile guida alla scelta e al
posizionamento del seggiolino più adatto al proprio caso. Sul sito è inoltre presente anche
un’area riservata a commenti dei visitatori e una raccolta di “frequently asked questions” per
semplificare il più possibile la comprensione del problema. Per ultima, ma non meno importante,
un’ampia sezione è dedicata alla propaganda per il successo della campagna “bimbi sicuri” a
cui vengono chiamati a partecipare tutti attraverso la possibilità di scaricare direttamente dal
sito il materiale informativo: locandine da stampare e distribuire, banner da inserire in altri siti
internet, lettere precompilate da personalizzare con i propri dati e inviare alle direzioni didattiche
e ai comandi dei vigili urbani delle proprie aree di residenza.
DIAMO VALORE AL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO
risarcito il dolore di una bimba per la morte del cane
(tratto da “Il Resto del Carlino”)
Una ragazzina ha sofferto fino al
punto di rifiutare ogni
contatto con altri che
non fossero i familiari,
dopo che le era stata
uccisa la sua cagnetta. E anche questo
dolore va quantificato e in qualche modo
“rimborsato” da chi
questa sofferenza ha
provocato. In base a
tale principio è stato
riconosciuto il danno
biologico per la morte di un cagnolino.
I fatti risalgono
al 2003, ma la sentenza è del maggio 2006
ed è stata assunta da
un giudice di pace
di Roma. Si tratta di
un pronunciamento
che, inevitabilmente,
farà storia e, soprattutto, farà precedente. Il giudice ha riconosciuto la necessità
che la compagnia
assicuratrice dell’investitore riconoscesse
e pagasse il corrispettivo per il danno biologico
provocato.
L’animale, tenuto regolarmente al guinzaglio dal proprietario, fu investito da un’auto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, A seguito delle ferite riportate
Trudi, questo il nome della meticcia di sette anni, è morta. A nulla sono valse le cure
del veterinario al quale il proprietario si era rivolto. La
famiglia ha vissuto un momento terribile, Trudi era
stata accolta molto tempo prima e nella sua casa
era cresciuta, aveva giocato, era stata curata.
Il cane, inoltre, era regolarmente denunciato e
in regola con tutti i dettami di legge. A soffrire di
più delle conseguenze della perdita è stata la figlioletta piccola che si è chiusa in casa e ha pregiudicato le sue relazioni affettive e sociali. Non
voleva più vedere nessuno, non voleva più andare a scuola. Praticamente un diniego su ogni
contatto con il mondo esterno che in qualche
modo riteneva responsabile della fine della sua
amica a quattro zampe. Una reazione di dolore acuto che ha provocato scompensi nella sua
crescita psichica. E il
giudice di pace l’ha
riconosciuto per la
prima volta.
Ad assistere
la famiglia durante il
confronto giudiziario
c’è stata l’Enpa, Ente
nazionale protezione
animali, che ieri ha
riferito della conclusione della vicenda.
La compagnia assicurativa del veicolo
investitore ha cercato di evitare il rimborso, ma il giudice,
anche grazie all’impegno del legale
dell’Enpa, avvocato
Rossella Minio, ha
stabilito il pagamento di 310 euro per il
danno economico
derivante dalla perdita di Trudi e in 500
euro il rimborso per il
danno biologico subito dalla ragazzina.
Si tratta di cifre contenute ma il fatto in
sè costituisce un precedente significativo. Secondo l’Ente protezione
animali il problema non è l’entità del rimborso,
ma i1 principio secondo il quale viene riconosciuto il danno relativo all’impatto emotivo della
perdita di un animale. Danno che il responsabile
è tenuto a rifondere Inoltre si tratta della creazione un ulteriore deterrente nei confronti di quanti
ritengono che uccidere un animale non costituisca illecito.
Le norme sulla protezione degli animali esistono, ma esistono pure abusi che difficilmente
vengono sanzionati. Le polpette avvelenate destinate a chiudere la partita con cani e gatti dei
vicini o comunque ritenuti molesti non sono rare.
E se manca la cultura del rispetto degli amici a
quattro zampe forse di più potrà la paura di dover rifondere in solido il danno causato anche in
termini di affettività negata. Da questo punto di
vista la decisione del giudice di pace di Roma è
assolutamente rilevante.
(segnalazione ricevuta dall’agenzia
infortunistica TADDIA di BOLOGNA)
LA DOMANDA
“Qual è il confine tra lecito e illecito durante le manifestazioni sportive?”
(risponde l’Avv. Angelo Pisarro)
Dagli ultimi eventi mediatici sportivi, ed in particolare dalla
finale Italia – Francia dei Mondiali
di calcio di Germania 2006, ove
abbiamo assistito alla clamorosa testata di Zidane nei confronti
di Materazzi, la domanda più ricorrente riguarda la possibilità o
meno di imputare una condotta
penalmente censurabile al giocatore che in occasione di una manifestazione sportiva provochi delle lesioni personali a un giocatore
avversario.
Preliminarmente occorre rilevare che nell’area concettuale dell’illecito sportivo bisogna classificare tutti quei comportamenti
che, pur non penalmente perseguibili, si sostanziano in infrazioni di regole sottese alla disciplina
della gara sportiva, anche se lesive dell’integrità
fisica del giocatore avversario, purché non venga superata la soglia del cosiddetto “rischio consentito”. Pertanto si
può tranquillamente affermare che il
rischio consentito
costituisce il limite
della ragionevole
componente di rischi che ciascun
giocatore
deve
consapevolmente
accettare sin dal
momento in cui decide di partecipare
in forma agonistica
ad un determinato
sport.
Ma a dire
della giurisprudenza (Cassazione Penale sez. V 23 maggio 2005 n. 19473),
non è automatica la configurabilità dell’illecito
penale con la mera violazione delle norme del
rischio consentito, in quanto occorre anche che
l’azione lesiva sia volontaria (dolosa) e rappresenti lo sviluppo fisiologico di una azione che, nella
concitazione agonistica, può portare alla voluta
elusione delle predette regole di gioco. Nei casi
in cui la lesione risulti essere il frutto di imperizia,
poca diligenza e involontarietà (colpa) si rimane
nell’ambito dell’illecito sportivo.
Altro criterio discriminatorio tra illecito e lecito sportivo è costituito dalla sussistenza o meno
del rapporto di funzionalità tra l’azione che ha
causato lesioni e lo scopo dell’attività sportiva.
Appare evidente che l’elemento soggettivo che
trasferisce il comportamento posto in essere dall’area dell’illecito sportivo a quella dell’illecito
penale è quello della volontarietà di arrecare
pregiudizio all’integrità fisica dell’avversario.
Tale tipo di istituto è sicuramente da ricondurre alle cosiddette “cause di giustificazione
atipiche”, cioè al di là di quelle
espressamente previste nel vigente codice penale, in quanto
appartenenti a figure delittuose
penalmente non rilevanti poiché
sprovviste di antigiuridicità per
mancanza di danno sociale.
Recentemente però la Corte di Cassazione, sezione penale,
ha effettuato una sorta di cambio
di orientamento teso ad un irrigidimento nei confronti delle lesioni personali gravi. Infatti nella sentenza n. 44662 del 7 dicembre 2005, ha stabilito
che “…E’ configurabile il reato di lesioni personali
colpose gravi (art. 590 comma 1 – 2, e art. 583
c.p. comma 1, n. 1) nella condotta del calciatore che, durante lo svolgimento di un incontro
dilettantistico
di
calcio, per colpa,
consistita in imprudenza, negligenza
e imperizia nonché
nella violazione di
norme regolamentari del gioco di
calcio, colpendo
un avversario con
un violento calcio
al ginocchio (“fallo da dietro”), nel
corso di un’azione
di gioco tesa ad
impedire che il predetto si proiettasse
con il pallone verso
la rete avversaria,
gli abbia procurato la rottura del legamento crociato anteriore sinistro, cioè lesioni
giudicate guaribili in un tempo superiore ai 40
giorni…”
Alla luce di tutto ciò il gestaccio del signor
Zidane, sicuramente estraneo alle regole del
gioco (rischio consentito), risulta configurabile
quale illecito penale in quanto volontario e posto in essere fuori dall’azione di gioco. Purtroppo
in merito a tale vicenda ha fatto corso soltanto
la giustizia internazionale sportiva che ha inferto al giocatore francese tre turni di squalifica in
occasione di manifestazioni sportive della Nazionale. Ma lo shock è dato dal fatto che al giocatore italiano Materazzi, vittima dell’aggressione,
è stato inferto uno stop di due turni. Inaudito,
inammissibile e unico!!!
Cari lettori una cosa è certa: giustizia sportiva o giustizia ordinaria…che giustizia!
squadra vincente NEl lavoro e nello sport
il Presidente e il titolare dell’agenzia di Sarzana collezionano trofei
(di Giorgia Marchesini)
Il ventuno maggio scorso si è conclusa
l’edizione 2006 del Salone del Cavallo Americano, Fiera dedicata alla cultura del western riding
italiano ma che vede protagonisti anche numerosi professionisti d’oltralpe.
Ottocentocinquanta cavalli, centotrenta
espositori, mille cavalieri, tre campi gara, attrazioni internazionali, concerti dal vivo con le migliori band di musica country, dirette internet, oltre
trentamila visitatori: con questi numeri la diciannovesima edizione del Salone del Cavallo Americano si è confermata la prima fiera totalmente
dedicata al cavallo americano in Europa.
Durante la kermesse i padiglioni delle Fiere
di Reggio Emilia si trasformano in arene in sabbia
per accogliere gare e concorsi ai massimi livelli
europei di tutte le specialità della monta western:
Reining, Working cow, Cutting, Team penning,
Barrel racing, Pole bending e tutti gli show delle
associazioni di razza.
Tra le discipline della monta americana è
come sempre il team penning ad entusiasmare
maggiormente il pubblico: dal 1997 infatti, data
in cui la specialità è stata diffusa in Italia, gli appassionati di team penning sono cresciuti in maniera esponenziale e pian piano le più importanti
e prestigiose piazze italiane hanno aperto le porte a questa disciplina.
In occasione dell’edizione 2006 del Salone del Cavallo Americano si è disputata la terza
tappa del Campionato italiano di questa affascinante disciplina, patrocinato dalla Federazione
italiana sport equestre, a cui partecipano i team
delle scuderie più prestigiose del circuito e cavalieri provenienti da tutte le regioni d’Italia. L’associazione, che ormai da anni viene incaricata
dalle Fiere di Reggio Emilia a organizzare i quattro giorni di show è l’Associazione nazionale team
penning Italia, presieduta da Alessandro Taddia,
impegnato da anni anche come cavaliere professionista sui campi gara.
Proprio in occasione della kermesse emiliana arrivano due importanti vittorie per il gruppo Taddia. Al secondo posto si piazzano infatti i
cavalieri del team Infortunistica Taddia, con Walter Zamperini, Francesco Zamperini e Alessandro
Taddia, guadagnando punti preziosi nella classifica del Campionato Italiano 2006.
L’amicizia tra Alessandro, Walter e Francesco nasce grazie alla grande passione comune
per il mondo equestre, e l’affiatamento tante
volte messo in campo nel team penning ora è
diventato anche una realtà in ambito lavorativo:
il gruppo Infortunistica Taddia può infatti annoverare tra le proprie agenzie anche quella dei fratelli Zamperini e di Roldano Fraboschi, che opera
sul territorio di Sarzana,
in provincia di La Spezia. A guardare i risultati
Info rent Sarzana è una
squadra che promette
davvero bene; al Salone
del Cavallo Americano
Walter, Francesco e Roldano vincono il premio
per il go più veloce, rinchiudendo i vitelli in un
tempo di trentasei secondi e sessantatre con
un team che prende il
nome proprio dalla nuova agenzia ligure.
In bocca al lupo
quindi ai nuovi affiliati e
ad Alessandro per nuovi
successi sul lavoro e per
il Campionato 2006! Forza Infortunistica Taddia!
CIRCOLAZIONE STRADALE, ATTENTI AGLI OCCHI
i tanti fattori che incidono sulla capacità visiva alla guida
(da un articolo di Silvano Minuto)
è fondamentale, nella circolazione stradale, mettere il conducente nelle migliori condizioni
di visibilità e questo in modo particolare nella guida notturna.
Da un’indagine condotta dalla Commissione Prevenzione Difesa della Vista è emerso che
un italiano su quattro guida l’auto senza vedere
bene (e molti senza neppure saperlo). L’ottanta
per cento delle informazioni che gli automobilisti
utilizzano per guidare vengono trasmesse dalla
vista. Quindi, per garantire la propria incolumità
e quella degli altri, è necessario poter contare
sul massimo rendimento visivo e disporre di un
ambiente adatto alla circolazione. Per quanto riguarda le condizioni personali è opportuno
farsi controllare la vista regolarmente ed iniziare i
viaggi in buone condizioni fisiche, ma giocano un
ruolo determinante anche alcuni fattori esterni.
Quali sono i parametri da considerare?
Per una guida sicura l’efficienza visiva assume una grandissima importanza. Essa dipende
da abilità percettivo-visive, che variano a seconda del contesto in cui ci si trova.
Alla guida vengono continuamente messe alla prova:
• le percezioni della profondità e degli oggetti
in movimento
• l’ampiezza del campo visivo (possedere un
campo visivo molto ampio, tale da vederci su
un orizzonte di 140°, 70° a destra e 70° a sinistra,
senza dover spostare lo sguardo o la testa:
fondamentale
nei sorpassi)
• l’acutezza visiva
dinamica (capacità di riconoscere, mentre
si è in movimento, chiaramente
ed alla corretta
distanza, un’automobile o una
persona)
• la percezione
della profondità
(capacità di valutare la distanza relativa fra gli
oggetti, o tra un
oggetto e il guidatore, specialmente quando
ci vengono in-
•
•
•
•
contro, si incrociano o viaggiano a fianco)
la capacità di coordinamento simultaneo
(capacità di dirigere facilmente e automaticamente ambedue gli occhi sullo stesso
oggetto; gli occhi devono muoversi insieme
come in coppia)
l’accomodazione (capacità di cambiare rapidamente e facilmente il fuoco degli occhi
da un soggetto lontano ad uno vicino)
il grado di adattabilità all’oscurità (visione
notturna - capacità di vedere con scarsa illuminazione; inoltre, in caso di fari alti, di riprendersi rapidamente dall’abbagliamento)
la percezione corretta dei colori
All’aumentare della velocità
diminuisce la vista
Quando si guida a forte velocità la vista
subisce delle alterazioni; per esempio, a 110 km
all’ora:
• diminuisce la visione laterale, è come essere
in un tunnel
• il fuoco dell’attenzione si sposta in avanti (e
così si perdono i dettagli degli oggetti vicini)
• la percezione della profondità diventa più difficile.
Attenzione a non prendere un
abbaglio…
La guida notturna è più pericolosa di quella
diurna, soprattutto a causa degli abbagliamenti.
Perchè gli occhi possano captare la luce e produrre la visione, l’organismo fornisce loro una sostanza chiamata rodopsina o porpora
visiva di colore rosso
molto intenso, che
funziona da materiale sensibile. Questo liquido sbianca
molto rapidamente
se esposto alla luce.
La luce abbagliante
dei fari e dell’illuminazione male orientata distrugge tutta
la riserva accumulata, provocando una
cecità di qualche
secondo, che cessa quando l’organismo torna a produrre nuovamente una
quantità sufficiente
di rodopsina. Un ab-
CIRCOLAZIONE STRADALE, ATTENTI AGLI OCCHI
i tanti fattori che incidono sulla capacità visiva alla guida
bagliamento può
quindi essere pericolosissimo, se si
pensa che a 120
km/h si percorrono circa 33 metri
al secondo.
Inoltre,
la
sensibilità di colorazione
della
retina si modifica al modificarsi
dell’illuminazione
dell’oggetto osservato. Questo
adattamento non
è istantaneo, ma
richiede un certo
tempo. Avviene
molto più rapidamente se si passa
dall’osservazione
di oggetti pochissimo illuminati all’osservazione
di oggetti molto illuminati che in senso contrario.
L’adattamento completo dai due estremi di sensibilità richiede nel primo caso pochi minuti, nel
secondo caso circa un’ora. Questo vuol dire che
passando da una zona fortemente illuminata ad
un’altra con luminosità normale o non illuminata si
ha una perdita molto forte del potere visivo.
Un altro fattore determinante per la propria
sicurezza in strada è la situazione atmosferica dell’ambiente in cui ci si trova. La presenza di pioggia, foschia o nebbia rende ancora più difficile la
circolazione stradale.
Come è noto, questi fattori e in particolare
la nebbia attenuano la luce in modo esponenziale (coefficiente di estinzione), e quindi anche la
distanza di visibilità.
La diffusione della luce emessa dai proiettori di un’autovettura provoca un’ulteriore riduzione
della distanza di visibilità in quanto porta alla creazione di una luminanza di velo davanti agli occhi
del guidatore (il cosiddetto “muro bianco”). Questo fenomeno è dovuto alle minuscole goccioline
d’acqua che compongono la nebbia. Ciò avviene anche per la luce emessa da un impianto di
illuminazione, la cui presenza in queste condizioni
può essere controproducente in quando aumenta la luminanza di velo e crea nel guidatore un
effetto psicologico di maggior sicurezza, con la
conseguente “spinta inconscia” ad aumentare la
velocità oltre limiti ragionevoli.
Deve inoltre essere notato che la luminanza
di velo riduce la visibilità degli oggetti sulla strada,
e quindi anche
l’efficacia della
segnaletica passiva (non dotata
di illuminazione
propria).
I
segnali
stradali sono una
guida
fondamentale per chi si
mette “in marcia”
ma alcune volte
possono perdere
molta della loro
efficacia.
Molto è stato fatto in questo
settore. Sono stati
condotti studi accurati che hanno
stabilito in termini
numerici la percentuale di contrasto tra segnale e ambiente e
tra leggende e fondo del segnale, correlando
il livello di luminanza dei segnali e delle legende
alla quantità di luminanza presente nell’ambiente. Purtroppo la nuova situazione ambientale in
molti casi annulla la visibilità dei segnali che spariscono inghiottiti dal fondo diffuso. Le soluzioni
adottate (fari intermittenti - nuove luci) spesso
non risolvono il problema. E’ abbastanza evidente che se un segnale viene illuminato da dietro
perde molto della sua efficacia fino a diventare
una sagoma indistinta.
I nostri occhi fungono da ricettori del mondo esterno mandando una quantità notevole
di informazioni al cervello. Questo organo reagisce prontamente ad ogni segnale di una certa
intensità facendo compiere al guidatore un atto
involontario che in pratica si trasforma in una
specie di attrazione verso l’origine dello stimolo.
La circostanza è ben conosciuta da chi fabbrica cartelloni pubblicitari o fari rotanti. Le diverse
combinazioni di colori e i movimenti della luce
fanno aumentare l’attenzione.
Negli ultimi anni le strade e la segnaletica
sono migliorate, le automobili sono più sicure, i fari
delle vetture sono stati potenziati notevolmente,
l’illuminazione notturna è in continuo aumento,
eppure tanto si potrebbe ancora fare. I delicati
rapporti tra apparato visivo e illuminazione esterna sono ancora poco noti mentre occorrerebbe approfondire questi argomenti che possono
permettere di trovare delle soluzioni ai problemi
riguardanti la pericolosità della circolazione notturna.
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trattamenti speciali a prezzi più che speciali...solo per pochi!
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Amate
la
vostra auto alla
follia? La fate lavare e lucidare a
mano ogni due
settimane? Meglio
ancora: lo fate da
soli per essere sicuri
che tutto sia fatto
a regola d’arte?
Dilettanti!
Sarete
pure bravi, ma mai
come lo scozzese
Paul Dalton, orgoglioso di definire il
suo Miracle Detail
“l’autolavaggio più
caro del mondo”.
Oltre che il migliore,
chiaramente. Bella
forza, visto che il trentenne Dalton usa solo le materie prime più raffinate, dai panni di microfibra
importati dall’Australia a spugne diversificate per
le varie parti delle auto, per non parlare della
cera che arriva dalla foresta pluviale brasiliana:
ogni confezione costa 7000 sterline (più di 10.000
euro).
La Miracle Detail offre vari trattamenti (effettuati a domicilio): quello più completo, il preferito
dei calciatori inglesi, è composto da 61 passaggi,
viene portato a termine in un paio di settimane,
e può arrivare a costare oltre 7000 euro. Fra i clienti, oltre ad automobilisti che arrivano anche
da Praga e Singapore, c’è anche il cantante
Rod Stewart: dove
altro potrebbe far
lavare la sua “Enzo
Ferrari”?
S econdo
Dalton, gli effetti di
questo tipo di lavaggio (termine un
po’ riduttivo, oggettivamente) durano
da uno a tre anni,
a seconda delle
condizioni di utilizzo
della vettura e del
luogo dove viene
parcheggiata
la
notte. Il processo incomincia con l’uso
di uno sgrassatore
per rimuovere la
pellicola di sporco depositata sulla carrozzeria;
poi l’auto viene lavata quattro volte, ognuna
con una spugna diversa, e asciugata con panni di microfibra; è quindi la volta di una specie
di “maschera” d’argilla per “decontaminare”
la vernice e dell’analisi computerizzata del suo
spessore, che permette di scoprire le zone che
necessitano di maggiore attenzione; infine, arriva l’applicazione, fatta a mano, della cera da
10.000 euro.
Se volete provare, potete prenotarvi su
www.miracledetail.co.uk; sappiate che, nonostante i prezzi (ma ci sono anche trattamenti da soli
250 euro), c’è una lista d’attesa di circa nove mesi.
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UN “MESSAGGINO” POCO ROMANTICO
un servizio SMS può avvisarvi della presenza di rilevatori di velocità
(tratto da Punto-Informatico)
Paura di
incappare in un
autovelox?
Per
coloro che hanno
il piede un po’
troppo
pesante
sull’acceleratore è
nato SMSvelox, un
servizio che informa
via SMS gli utenti
sulla
presenza
di
dispositivi
di
controllo
della
velocità. Un vero
e proprio servizio
di
segnalazione
di
appostamenti
autovelox,
che
promette di fornire
informazioni su tutta
la rete stradale
italiana. Servizi simili sono già attivi in altri paesi
europei quali Germania, Danimarca e Svizzera.
Per usufruire del servizio SMSvelox
è
necessario
registrarsi
e
abbonarsi
tramite il sito internet www.smsvelox.com.
Una
volta
registrato
e
a
pagamento
avvenuto,
il
cellulare
dell’utente
verrà
subito abilitato alla ricezione dei messaggi.
L’utente riceverà sul suo telefono cellulare le
segnalazioni della presenza di autovelox in
base alla provincia o tratta stradale prescelta.
All’avvicinarsi dell’esaurimento del credito, si
riceverà un SMS informativo e l’utente potrà
effettuare ulteriori
ricariche
da
50
crediti
SMS
cadauna
(è
possibile acquistare
fino a tre ricariche
da
50
crediti
SMS alla volta).
La raccolta delle
segnalazioni
sui
controlli di velocità
(appostamenti
mobili) da parte
degli utenti della
strada
avviene
gratuitamente
attraverso
un
c a l l - c e n t e r
raggiungibile
telefonando
al
Numero
Verde
800-90.60.77. Il servizio è quindi operativo e
tempestivo se riceve altrettanto tempestivamente
le
segnalazioni
degli
automobilisti.
Ma il servizio è lecito? Sì, risponde
l’azienda: “Il servizio SMSvelox è lecito poiché
si tratta di un sistema organizzato di scambio
in tempo reale di informazioni di pubblico
dominio, fra gli utenti della strada, per mezzo di
tecnologie conosciute. Le informazioni vengono
fornite a titolo gratuito e spontaneo dagli stessi
utenti della strada”. Inoltre, come si legge nelle
FAQ, “La Legge non vieta di comunicare la
presenza di controlli di velocità sulle strade”.
12
FILO DIRETTO AFFILIATI
notizie e curiosità dalle agenzie “infortunistica Taddia” di tutta Italia
una nuova prestigiosa iniziativa delle agenzie
di FERRARA e SAN GIUSEPPE DI COMACCHIO,
la “sponsorizzazione” di un servizio di pronto soccorso
locale, con l’applicazione del logo sulle ambulanze
l’ennesima segnalazione di MARCO DI GIROLAMO
dall’agenzia di ROMA 1:
si saranno sentiti così i francesi la mattina del 10 luglio?
...
come ogni anno MARIO BUZZONI e PAOLO TORRICELLI,
titolari dell’agenzia di FERRARA, hanno partecipato attivamente al Palio, importante evento locale, con la loro
presenza in costume storico e con il contributo al montepremi costituito da una settimana di noleggio omaggio
della fiammante MINI COOPER aziendale
l’agenzia di MANTOVA, giovane ma già molto attiva,
si propone alla Clientela con uno stand informativo
all’interno di un importante Centro commerciale
della città. Vi segnaliamo anche il sito web dell’agenzia,
realizzato da Publi&Marketing e raggiungibile all’indirizzo
http://www.infortunistica.it/affiliati/mantova/index.htm
13
IL RINASCIMENTO SICILIANO
intervista al presidente del master regionale di infortunistica TADDIA
(di Giorgia Marchesini)
Antonio Passavia, socio
insieme ad Alessandro Taddia
di Sicilia franchising, ci parla di
come è nato e cresciuto questo
ambizioso progetto del gruppo
Infortunistica Taddia.
Come è nata l’esigenza
di una grande capogruppo del
franchising Taddia in Sicilia?
I siciliani sono un popolo
con grande spirito di iniziativa e
quindi molto intraprendenti; nel
2005 la direzione del franchising
Taddia, sempre molto attenta
alle esigenze del gruppo, ha deciso che per assistere e seguire
al meglio i nuovi e sempre più
numerosi imprenditori insulari era
necessario avvicinarsi proprio “fisicamente” a loro. D’altro canto
la forza e le potenzialità di questo marchio, da anni garanzia di
esperienza e professionalità nel
Passavia e Alessandro Taddia all’interno dello stand Infortunistica TADDIA
settore dell’infortunistica strada- Antonio
allestito presso il meeting della Polizia Municipale ad Altavilla Milicia (PA)
le, hanno già dato prova delle
enormi capacità di catalizzazione di risorse imalle due fiere del franchising organizzate in Sicilia,
prenditoriali. Gli affiliati più “giovani” richiedono
allacciando nuovi contatti e promuovendo semtuttavia un’assistenza costante, che comprende
pre più la propria idea imprenditoriale. Alla fine
anche visite periodiche e gratuite da parte dei
del mese di giugno abbiamo inoltre partecipato
consulenti del gruppo, fondamentali per il miattivamente a un altro importantissimo evento,
gliore avviamento dell’attività dell’affiliato. Sicilia
grazie alla collaborazione del Corpo di Polizia
franchising, che conosce peraltro il territorio e il
della provincia di Palermo, che ha organizzato
tessuto socioeconomico della regione proprio
ad Altavilla Milicia un meeting interregionale con
perché anch’essa vi è inserita, è parsa la “mosmembri della Polizia municipale provenienti da
sa” giusta per diffondere e sviluppare nel miglior
tutta Italia e in occasione del quale Alessandro
modo possibile il marchio Taddia.
Taddia è intervenuto come relatore.
Chi c’è dietro a questo grande progetto?
Io sono il proprietario di Sicilia franchising
insieme ad Alessandro Taddia, al quale mi lega
anche un grande rapporto di amicizia, stima e
rispetto reciproco. Collaborano con la società
anche le aziende che da tempo sono i validi supporti della rete in franchising su tutto il territorio
italiano, fornendo un supporto a 360° nel settore
infortunistico, ovvero lo studio legale, una struttura che si occupa dell’aspetto sanitario e la
Publi&Marketing, creata per curare l’immagine
delle agenzie Taddia attraverso la progettazione
e la realizzazione di campagne pubblicitarie studiate ad hoc.
Quali iniziative ha promosso Sicilia franchising per la diffusione del marchio e quali sinergie
ha allacciato con le istituzioni?
Dal primo di settembre Sicilia franchising
ha iniziato una grossa campagna pubblicitaria a
livello regionale con la messa in onda di uno spot
sull’emittente TGS in programmazione per tutto il
mese. Il marchio Taddia è stato presente anche
Che successo ha riscosso fino ad ora Sicilia
franchising?
Si può dire che ha riscosso veramente tanto successo. Sono sette le agenzie Infortunistica
Taddia presenti sul territorio siciliano e, anche grazie al lavoro di Sicilia franchising, sono ben avviate. Il franchising Taddia è sicuramente la formula
vincente nel settore dell’infortunistica stradale.
Solo per fare un piccolo ma significativo esempio, l’agenzia di Vittoria, aperta alla fine dello
scorso giugno dai fratelli Mario e Salvatore Terranova, è la dimostrazione degli ottimi risultati che
si possono raggiungere da subito con un franchising Taddia guidato con spirito imprenditoriale e
seguendo le linee guida della direzione che da
anni ormai studia il settore e le strategie di marketing. Soltanto in due mesi l’agenzia di Vittoria ha
già fidelizzato la clientela e considerato il numero
di sinistri che le sono stati affidati fino ad ora non
possiamo che essere orgogliosi e felici del lavoro
svolto dai fratelli Terranova. Auguro quindi a tutti
gli affiliati Taddia e a Sicilia franchising un futuro di
crescita e soddisfazioni!
14
IN BREVE
Luci accese di giorno, un inutile spreco?
La legge che impone l’accensione dei fari di giorno costa circa 70
euro l’anno a ogni automobilista, ma non previene gli incidenti stradali. E’
quanto affermano Adusbef e Federconsumatori, che in una lettera al Presidente del Consiglio e ai ministri interessati, chiedono al governo l’abolizione
della norma, eccetto che per moto e motocicli, sia per far risparmiare le
famiglie che per ridurre l’impatto di emissioni di anidride carbonica. Il maggior aggravio di 70 euro, calcolano Adusbef e Federconsumatori, deriva da
60 euro di maggior consumo di carburante più 10 euro di usura delle parti
elettriche. Secondo le due associazioni, inoltre, l’obbligo invece di far calare il numero degli incidenti potrebbe averli fatti aumentare, a causa delle difficoltà di vedere gli stop dell’automobile antistante. Fatte tutte queste
considerazioni, Adusbef e Federconsumatori propongono l’abolizione della
norma, un altro esempio, dicono, dei “danni causati ai consumatori dal precedente Governo cosiddetto liberista”.
(tratto da Kataweb Motori)
Per guidatori esageratamente pigri...
Arriva l’auto che guida da sola, proprio come Herbie, il famoso
Maggiolino tutto matto nato dalla fantasia di Disney. L’idea è della stessa
Volkswagen che per l’occasione ha ribattezzato il prototipo “53”, cioè
con il numero di gara di Herbie, un richiamo evidente al celebre antenato.
Giochi a parte, il prototipo è serissimo e concentra tutta la tecnologia oggi
disponibile per far viaggiare la macchina davvero da sola: occhi elettronici (ossia sensori radar e telecamere a infrarossi), controllo computerizzato
di sterzo, acceleratore, cambio e freno, più l’immancabile navigatore satellitare Gps. Dal diabolico intreccio dei dati che arrivano da tutte queste
“fonti”, un potente computer riesce a governare davvero la macchina,
come se al volante ci fosse un essere umano. La macchina è garantita per
un funzionamento ottimale fino a velocità di 200 chilometri orari circa e
riesce a riconoscere ostacoli di ogni tipo, regolandosi di conseguenza. Nel
video dimostrativo la Golf GTI presa come base per realizzare “53“ si infila
in una stretta “esse” fatta di birilli, frena e sterza da sola e riesce ad effettuare da sola il percorso senza tirare giù nessun birillo. Incredibile ma vero.
(tratto da Kataweb Motori)
Quando la demolizione diventa
“costruttiva”...
Il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, è stato
chiarissimo e ha tagliato corto sulle tante indiscrezioni che circolavano recentemente sul tema incentivi. “Contro l’emergenza
smog - ha spiegato il ministro - occorrono contributi per la progressiva eliminazione, e non solo sostituzione, dei veicoli inquinanti circolanti”. Quello che si vuole colpire è l’incredibile escalation
del parco circolante italiano, ai vertici (nel mondo) in rapporto
ai km di strade disponibili. Siamo ormai arrivati a 34 milioni circa di
auto circolanti. Troppi. Così il ministro ha dichiarato: “Dico no alla
“moltiplicazione continua di un parco auto esagerato. Se diamo
degli incentivi non devono essere generici dal paesino alle grandi città. Se lo facciamo per abbattere
i fattori inquinanti e non per sostenere l’industria - ha detto Pecoraro - dobbiamo modulare il nostro
sostegno per ridurre il tasso di inquinamento nelle zone a emergenza ambientale”. Una vera rivoluzione perché per la prima volta non si parla di incentivi all’acquisto, ma di incentivi alla demolizione. Ma
come verranno applicati? Questo resta ancora tutto da chiarire, ma è certo per incentivi di questo tipo
sarà molto difficile ottenere il sostegno della rete di concessionari e delle stesse case automobilistiche...
(tratto da un articolo di Vincenzo Borgomeo su Kataweb Motori)
15
IN BREVE
Un’auto D.O.C.
è davvero speciale, la “Mini Sassicaia”:
il progetto è quello di unire due miti, uno del
mondo del vino ed uno del mondo dell’auto, con una grande storia alle loro spalle.
Il Sassicaia è uno dei più grandi vini al mondo
e viene prodotto dalla Tenuta San Guido dei
Marchesi Incisa delle Rocchetta; partendo da
una Mini Cooper S, è stata quindi creata una
versione speciale limitata a soli 12 esemplari
numerati legati all’annata 1985, la più preziosa.
A rendere esclusivissima questa Mini, oltre a
tantissimi accessori e rifiniture quasi da Rolls,
nel bagagliaio trova posto una chicca eccezionale: un mobiletto da degustazione per
il Sassicaia rivestito in pelle blu con al suo interno 2 calici in cristallo, un tablier Sassicaia
e ovviamente una bottiglia del prezioso vino
(da bersi a motore spento, ci auguriamo...).
La Mini Sassicaia è offerta in un unico allestimento numerato al prezzo (da sbronza...) di 40.540 euro iva
compresa. Per saperne di più, visitate www.minisassicaia.it
(tratto da www.autoblog.it)
Ladra per caso
“Ho perso il treno, per questo ho rubato un’auto”. E’ questa l’incredibile spiegazione data da una cittadina francese a un carabiniere che l’ha
fermata su una Ford Fiesta rubata. L’allarme era partito da Susa, dove la
legittima proprietaria dell’auto aveva denunciato il furto della vettura, parcheggiata davanti al piazzale della stazione. I carabinieri hanno diramato l’annuncio della scomparsa con le particolarita’ del veicolo, incrociato
poco piu’ tardi da un militare di ritorno da Sestriere. La giovane francese, 27
anni, ha candidamente affermato di essersi recata alla stazione per ritornare a casa in treno ma, poiche’ e’ arrivata in ritardo e ha perso il convoglio,
ha deciso di servirsi di una delle auto parcheggiate nel piazzale.
(notizia AGI)
Questo cellulare potrebbe essere utile alla guida...
Mentre il mercato della telefonia mobile continua a sfornare eccezionali modelli multifunzione, Lg introduce tre nuovi prodotti accumunati da un’inedita e curiosa caratteristica. All’interno degli involucri a
conchiglia con fattezze automobilistiche, infatti, è celato uno speciale
sensore capace di misurare la quantità di alcol presente nel sangue e
di avvertire il possessore se i valori sono troppo elevati per garantire una
guida in piena sicurezza. Tecnicamente parlando, si tratta di una novità
mai vista prima su un terminale mobile solitamente utilizzato per effettuare chiamate vocali. Notevoli anche le potenzialità multimediali degli apparecchi che possono offrire una fotocamera digitale da 1.3 megapixel,
un riproduttore Mp3 e suonerie polifoniche a 64 voci. Tutti allestiti con
due display, i modelli SD410, KP4100 ed LP4100 vantano inoltre un visore
principale Tft da due pollici e un minuscolo lettore Oled esterno. Grazie a
un cellulare, in futuro le strade potrebbero essere più sicure.
(tratto da www.TGcom.it)
16
COME REAGIRE ALL’OVERBOOKING
un problema frequente ma risolvibile
Il diffondersi del fenomeno del turismo organizzato e la diffusione dei viaggi e delle vacanze “tutto compreso” propone, sempre più
frequentemente, problematiche inerenti i rapporti tra operatori turistici ed i consumatori turisti.
Il legislatore (comunitario e interno) ha cercato di
contemperare da una parte le esigenze di tutela
dell’utente turista e dall’altra le
esigenze di esercizio dell’attività
di impresa turistica in condizioni
di economicità
e concorrenzialità.
Con la diffusione poi della
nuova formula
di viaggio “tutto compreso”,
l’attenzione si rivolge subito alla
nascente figura
del “consumatore-turista” che,
per soddisfare le
proprie esigenze, si affida ad
imprese che non
conosce; ciò lo
pone in una condizione di sostanziale debolezza
rispetto alla controparte professionale. Uno degli
inconvenienti in cui il turista può incorrere, e che
nel caso di pacchetto turistico rischia di compromettere l’intera vacanza, è il mancato imbarco.
Con questa espressione si intende il rifiuto
da parte di un vettore aereo di trasportare un
passeggero su un volo, fatti salvi i casi in cui ci siano ragionevoli cause per negare l’imbarco, quali
motivi di salute, sicurezza, o inadeguatezza della
documentazione di viaggio.
Causa del mancato imbarco è l’ overbooking, ovvero l’ormai diffusa consuetudine, comune a tutte le compagnie aeree, di accettare
un numero di prenotazioni superiori al numero di
posti disponibili sul veicolo. Accade dunque che
il passeggero, pur disponendo di un valido documento di trasporto ed avendo l’accortezza di
presentarsi tempestivamente all’imbarco, non
venga imbarcato sull’aereo perché lo stesso risulta già completamente occupato.
Questa circostanza, che crea contrattempi e danni a chi viaggia per turismo, e ancor più
a chi intraprende viaggi d’affari o di lavoro o per
motivi di salute, viene definita overbooking, cioè
accettazione di prenotazioni in eccesso; questa
prassi trae origine dai cosiddetti no-show, ovvero
dai passeggeri che si prenotano e poi non si presentano alla partenza: no-show significa, appunto, “non presentarsi”.
é colpa dei passeggeri?
Si verifica frequentemente ad esempio che
chi deve viaggiare spesso, specie su brevi percorsi e specie per lavoro, pensando di premunirsi
prenota un posto su più aerei, riservandosi di decidere all’ultimo momento, a seconda dei propri
impegni, su quale viaggiare.
Questo
comportamento, anche se
scorretto, non
assumerebbe
eccessiva rilevanza se chi lo
segue si preoccupasse di annullare poi le
prenotazioni superflue. Purtroppo accade che
in genere si tralascia di osservare tale norma
di correttezza.
Le conseguenze, com’è facile intuire, sono
estremamente
penalizzanti sia
per l’utenza sia
per le compagnie aeree, in termini d’immagine. Sotto un profilo strettamente giuridico, si configura come dato
comune ai diversi ordinamenti vigenti la volontà di garantire, per quanto riguarda il trasporto
aereo di linea, l’interesse della generalità degli
utenti a beneficiare del servizio stesso.
Risarcimenti a norma di legge
In seguito al Regolamento CE n° 261 del
2004 è stata rafforzata in modo sostanziale la tutela del viaggiatore a cui venga negato l’imbarco
su un aereo a causa di un eccesso di prenotazioni rispetto ai posti disponibili, di cancellazione o di
ritardo prolungato del volo, sia in termini di risarcimento pecuniario che in termini di assistenza da
parte del vettore, cioè della compagnia aerea
che organizza il volo. Il Regolamento CE ha tuttavia sancito alcuni criteri di applicabilità, ovvero le
condizioni che devono sussistere affinché entrino
in vigore le disposizioni sull’indennizzo e l’assistenza a favore del malcapitato viaggiatore.
Innanzitutto, i voli devono partire da, od almeno avere come destinazione un aeroporto di
uno Stato membro dell’Unione Europea. In questo secondo caso però, le tutele spettano solo se
il vettore è europeo. I passeggeri che hanno diritto alla tutela sono quelli che dispongono di una
prenotazione confermata sul volo in cui viene
negato l’imbarco e che si sono presentati all’accettazione all’ora indicata per iscritto o, in man-
17
SPECIALE FINE DELLE VACANZE
...resa a volte più dolorosa dai contrattempi in fase di rientro
(di Alessandro Taddia)
canza di questa, almeno 45 minuti prima dell’ora
di partenza.
La novità assoluta del Regolamento (che
ricordiamo si applica sia ai voli di linea che ai
voli charter) consiste nell’obbligo per la compagnia aerea di interpellare i passeggeri per trovare eventuali volontari disposti a rinunciare al volo
in cambio del risarcimento e a negare l’imbarco
ai passeggeri non consenzienti solo qualora il numero dei volontari non sia sufficiente a consentire
l’imbarco a tutti quelli muniti di prenotazione.
Inoltre è stata aumentata, rispetto alle precedenti norme, l’entità del risarcimento pecuniario da riconoscere nel caso di overbooking al
passeggero (il che dovrebbe scoraggiare fortemente le compagnie aeree da questa pratica),
che continua ad usufruire, in aggiunta ad essa,
del diritto alla scelta tra il rimborso del biglietto
ed un volo alternativo per la stessa destinazione,
oltre ai pasti e alla sistemazione alberghiera per il
tempo necessario a trovare una soluzione al suo
mancato trasferimento alla destinazione desiderata.
Parliamo di soldi...
Nello specifico, il risarcimento per negato
imbarco è di:
• € 250 per tutti i voli che coprano distanze inferiori o pari a 1.500 chilometri;
• € 400 per tutti i voli intracomunitari che copra-
no distanze superiori a 1.500 chilometri, e per
tutti gli altri voli che coprano distanze comprese fra i 1.500 e i 3.500 chilometri;
• € 600 per tutti i voli che non rientrino nei precedenti casi.
Nel caso in cui la compagnia aerea metta
a disposizione un volo alternativo e l’orario di arrivo di tale volo alternativo non ecceda il previsto
orario d’arrivo del volo originariamente prenotato di:
• due ore, per tutti i voli che coprano distanze
inferiori o pari a 1.500 chilometri
• tre ore, per tutti i voli intracomunitari che coprano distanze maggiori di 1.500 chilometri e
per tutti gli altri voli che coprano distanze fra i
1.500 e i 3.500 chilometri
• quattro ore per tutti gli altri voli,
la compagnia aerea potrà ridurre la compensazione pecuniaria sopra descritta del 50%.
Nel determinare tali distanze, si utilizza come
base di calcolo l’ultima destinazione per la quale
il mancato imbarco provochi il ritardo sull’orario
di arrivo rispetto a quello previsto in principio (le
distanze vengono misurate con il metodo della
rotta ortodromica).
...e di altre compensazioni
In aggiunta al risarcimento, il passeggero a
cui sia stato negato l’imbarco per overbooking
avrà diritto anche ad altre forme di assistenza,
18
(segue dalle pagine precedenti)
COME REAGIRE ALL’OVERBOOKING
tutti i dettagli da conoscere per chiedere i rimborsi
come la scelta tra il rimborso del biglietto entro
sette giorni e un volo alternativo verso la destinazione finale non appena possibile o ad una data
successiva di gradimento de passeggero. Il volo
alternativo può essere anche per un aeroporto
vicino a quello di destinazione ed in questo caso
le spese di trasporto per arrivarci sono a carico
del vettore.
Inoltre la compagnia aerea dovrà fornire:
• pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa;
• la sistemazione alberghiera, qualora siano necessari uno o più pernottamenti, e i trasporti
necessari da e per l’aeroporto;
• due telefonate gratuite, o messaggi via telefax, fax o posta elettronica.
Il tutto con particolare attenzione ai bisogni delle
persone con mobilità ridotta e dei loro accompagnatori e a quelli dei bambini non accompagnati, che hanno diritto alla precedenza nell’imbarco.
La classe non è acqua
Se il volo sostitutivo è di una classe superiore, il vettore non ha diritto alla differenza di prezzo
mentre se è inferiore, il passeggero ha diritto al
rimborso entro sette giorni:
• del 30% del prezzo del biglietto per tutte le
tratte aeree pari o inferiori a 1500 chilometri;
• del 50% del prezzo del biglietto per tutte le
tratte intracomunitarie superiori a 1500 chilometri e per tutte le altre comprese fra i 1500 e
i 3500 chilometri;
• del 75% del prezzo del biglietto per tutte le
altre tratte aeree, cioè per le tratte da un aeroporto dell’Unione ad uno esterno ad essa o
viceversa, superiori a 3500 chilometri.
Il consenso informato
Nel caso in cui la compagnia aerea o il
tour operator che ha affittato il volo charter cancellino il volo per loro responsabilità, i passeggeri avranno diritto ai risarcimenti sopra indicati a
meno che:
(di Alessandro Taddia)
•
siano stati preventivamente informati della
cancellazione del volo con un anticipo di
due settimane, oppure
• siano stati informati con un congruo anticipo
e sia stato trovato per lun altro volo con una
partenza fissata a un orario molto vicino (una
o due ore) a quello originario.
L’onere della prova sul se e quando il passeggero è stato avvertito della cancellazione del
volo incombe al vettore aereo. Se la cancellazione del volo è determinata da cause di forza
maggiore non è dovuto il risarcimento pecuniario.
Diritti e responsabilità
I diritti sanciti dal Regolamento CE sono irrinunciabili, anche nel caso in cui siano presenti
nel contratto di trasporto clausole derogatorie, e
lasciano inoltre impregiudicati gli eventuali risarcimenti supplementari previsti dai diritti nazionali,
da cui può essere detratto, però, per decisione
del Giudice, quello ottenuto in base al Regolamento.
Sono salvi anche i diritti e le azioni di regresso del vettore o del tour operator fra di loro. Infine il vettore aereo ha l’obbligo di informare per
iscritto i passeggeri in merito ai loro diritti in tutti i
casi di negato imbarco, cancellazione o ritardo
del volo di almeno due ore (art.14).
L’articolo 16 stabilisce inoltre che ogni Stato membro dell’Unione Europeo deve istituire un
organismo responsabile dell’applicazione del Regolamento, preferibilmente pubblico, per i voli in
partenza dagli aeroporti situati nel proprio territorio e per i voli provenienti da un paese terzo
e diretti in tali aeroporti. Presso tale organismo i
passeggeri possono presentare i reclami per le
presunte violazioni dei diritti sanciti dalla normativa comunitaria e da esso partiranno le misure
sanzionatorie di tipo amministrativo stabilite da
ciascun Stato membro.
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20
IL WEEKEND TRADITORE
la caduta della tensione può essere rischiosa per il rientro al lavoro
Il lunedì si conferma come il giorno più ri-
schioso per il lavoratore. Il primo giorno della settimana, infatti, è quello che fa registrare il maggior
numero di infortuni sia in Agricoltura (circa 13.000
casi denunciati pari al 18,5% del totale) sia nell’Industria e Servizi (circa 166.000 pari al 19% del totale).
Probabilmente la causa va ricercata nella minore concentrazione del lavoratore alla ripresa dell’attività dopo i due giorni di
pausa del fine settimana; ipotesi questa avvalorata anche dall’elevato numero di incidenti che si verificano nelle prime ore del mattino, in particolare tra le 9 e le 11, fascia oraria
in cui si concentra circa il 30% degli infortuni.
E’ interessante inoltre notare come, se nel
corso dell’anno i primi giorni della settimana sono
i più pericolosi, soltanto nel mese di luglio la situazione si ribalta e il primato degli infortuni si sposta
alla seconda metà della settimana: nell’Industria
e Servizi la quota più elevata di infortuni (circa il
20%) spetta al giovedì e in
Agricoltura
al venerdì.
Non
ci
sono,
invece, particolari
differenze
tra uomini
e donne,
fatta eccezione per
la
maggiore percentuale di infortuni femminili che si registrano tra sabato e domenica, pari a
circa il 13% a fronte di un 9% per i maschi.
I due giorni del fine settimana, ovviamente, sono caratterizzati da un numero nettamente inferiore di infortuni (insieme raggiungono appena il 10% del totale) che,
peraltro, si verificano per lo più in alcuni particolari settori attivi anche nei giorni festivi, come
alberghi e ristoranti, Sanità e Commercio, settori
notoriamente ad alto tasso di femminilizzazione.
In particolare, quasi un terzo delle donne che
subiscono un infortunio nel fine settimana è occupato presso alberghi e ristoranti o nella Sanità,
contro una media maschile pari ad appena il 9%.
I tassi di frequenza infortunistica sono di
solito riferiti a periodi annuali o pluriennali mentre, ad esempio, di forte interesse appaiono stagionalità e ciclicità del fenomeno, ai più ignote.
In tale quadro, ci si può chiedere se e come si
(tratto da “DATI INAIL”)
muova il rischio di
subire un trauma
nelle varie ore della
giornata lavorativa.
In termini assoluti, intorno alle dieci del
mattino avviene la
maggior quota di
infortuni, ma ciò è
solo un elemento.
Infatti, i tassi di frequenza presentano,
a denominatore del
rapporto che li caratterizza, la dimensione dell’esposizione
al rischio espressa, ad es., in termini di addetti,
elemento variabile di ora in ora e comunque
sconosciuto nella sua concreta entità oraria.
La difficoltà, insuperabile, va aggirata. Se si considera
la
distribuzione percentuale per
ora solare
e ordinale
dei traumi
avvenuti
in un’area
geografica,
settoriale
o
temporale,
si
possono
analizzare
le
singole
diagonali
della
tabella.
Ognuna di esse riguarda una collettività particolare (quella degli addetti entrati al lavoro in
una data ora solare osservata nel corso della
giornata di lavoro) e, in ognuna, le percentuali
di infortunio, dovrebbero risultare, a meno degli
effetti della casualità, di ora in ora decrescenti se
il rischio fosse costante, perché gli addetti possono progressivamente diminuire, non aumentare.
In realtà, invece, tali valori crescono spesso e di
molto, soprattutto nelle ore postprandiali, individuando una variazione di rischio che può essere
messa in relazione con la dieta o con gli effetti del ciclo luce-buio, alternanza che governa i
comportamenti inconsci dei viventi e rende più
rischiose le ore pomeridiane. Un recente studio
scandaglia la prima possibilità fornendo indicazioni per una sana alimentazione nelle mense
aziendali. La seconda è invece allo studio presso
Inail e presto se ne avranno i risultati.
21
22
23
anno I numero III SETTEMBRE 2006
NOTIZIARIO
DELL’ASSOCIAZIONE
edizione riservata ai lettori
di taddiaInforma
ATTIVITà A.N.T.A.C.C.I.S.
INTERVENTO DI A.N.T.A.C.C.I.S.
AL CONVEGNO DELLA POLIZIA MUNICIPALE
Continua l’attività di A.n.t.a.c.c.i.s sul territorio
italiano per aumentare la sensibilità verso le vittime degli
incidenti stradali e di conseguenza attirare il più possibile l’attenzione su tutti i problemi che vi gravano attorno.
Il corpo di Polizia Municipale di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, ha contribuito notevolmente ad aumentare i contatti e favorire le sinergie di A.n.t.a.c.c.i.s.
con i membri della polizia municipale, ospitando l’associazione al grande evento che si è tenuto dal 22 al
24 giugno scorsi presso l’Hotel Torre Normanna e che
ha riunito funzionari e comandanti della polizia municipale provenienti da varie parti d’Italia. Tra le numerose personalità presenti hanno relazionato sui temi
attuali in materia il Comandante P.M. di Verona, il Dott.
Luigi Altamura, il Comandante della Polizia Cantonale
di Lugano, Avv. Roberto Torrente, il Dirigente U. O.
Polizia locale della Regione Lombardia, Dott. Fabrizio Cristalli, l’Avv. Francesco Vergine, Comandante
P.M. di Venezia, il Dott. Piergiuseppe Rossi, Comandante P.M. di Alessandria, il Commissario Capo P.L.
di Bergamo, Franco Morizio, il Dott. Alfredo Priolo,
Comandante P.M. di Reggio Calabria e il Dott. Giovanni Scifo, Dirigente P.M. di Vittoria (RG). Durante
il meeting interregionale, intitolato “Organizzazione &
Attività operativa, La Polizia municipale nel Mezzogiorno”, il presidente dell’associazione, Alessandro
Taddia, che è anche uno degli sponsor principali di
A.n.t.a.c.c.i.s. con la catena in franchising di agenzie
Infortunistica Taddia, ne ha illustrato le finalità e il modus operandi, sottolineando la peculiarità di questa
organizzazione, alla quale possono rivolgersi anche
e soprattutto le vittime di incidenti stradali che sono,
anche in piccola parte, responsabili dell’accaduto.
Il meeting, di cui si è diffusamente riferito nella rivista “La Voce dei vigili urbani” mensile della Polizia Locale italiana, è stato davvero proficuo per
diffondere e pubblicizzare ulteriormente l’attività di
A.n.t.a.c.c.i.s. e per promuoverne la campagna tesseramenti 2006; ha inoltre trattato argomenti quali la
sicurezza stradale, aggiornamenti sul Codice della
strada, l’educazione stradale nelle scuole e l’operatività della Polizia municipale, corpo dello Stato sempre più efficiente e presente sul territorio italiano.
Desideriamo ringraziare il corpo di Polizia della provincia di Palermo per il sostegno e la fiducia rivolti ad
A.n.t.a.c.c.i.s., certi che la nuova sinergia creatasi in
occasione di questo evento aiuterà l’associazione a
rafforzare il proprio impegno verso le vittime di incidenti stradali e le fornirà aggiornamenti completi e
continui sui temi di interesse comune, migliorando la
qualità dei servizi che A.n.t.a.c.c.i.s. mette a disposizione dei propri tesserati.
Giorgia Marchesini
A.N.T.A.C.C.I.S. UTILITIES
le “regole d’oro”
della guida sicura
Mai le braccia troppo distese
Altrimenti in curva saremmo costretti a sollevare le spalle dal sedile e quindi assumeremmo una
posizione scorretta e soprattutto scomoda.
Sempre le mani sul volante
questa è la prima regola che ci viene insegnata
ma spesso è la prima che si ci dimentica. La mano
fissa sul cambio è da evitare sempre!
Occhio al poggiatesta
Se non regolato in maniera corretta può provocare gravi lesioni in caso di urto, pertanto regolatelo
sempre portandolo qualche centimetro sopra il capo.
Se l’auto sbanda in curva
In caso di sovrasterzo è bene evitare di frenare
altrimenti si “scaricherebbe” l’asse posteriore che così
perderebbe ulteriore aderenza, accentuando al massimo la sbandata.
Cintura di sicurezza sempre
Senza la cintura si rischia grosso ed indossarla
non costa nulla pertanto usatela…inoltre è obbligatorio!
Gestire un sottosterzo
In questo caso è buona norma rilasciare prontamente il gas in modo da permettere alle ruote motrici (stiamo parlando di auto a trazione anteriore) di
riprendere aderenza e quindi di direzionalità. Anche in
questo caso niente freno sino al recupero della direzione corretta!
Sulla neve frenare meno possibile
Poiché essendo già scarsa l’aderenza “chiederne” dell’altra ai pneumatici significherebbe portarli al
bloccaggio.Usate il freno motore, ma occhio alle scalate troppo repentine!
Se piove state lontani dal ciglio
della strada
In caso di forti piogge i canali di scolo non
fanno in tempo a smaltire tutta l’acqua provocando un allagamento, spesso solo parziale, della
carreggiata. Tali canali si trovano di norma vicini
al bordo della strada, quindi è qui che si ha maggiore probabilità di incappare in un aquaplaning
In autostrada meglio avere la
vista “lunga”
Concentrare la nostra vista solo sull’auto
che ci precede è sbagliato: la distrazione del conducente che ci sta davanti potrebbe essere fatale anche per noi. Se lui dovesse frenare di colpo
noi reagiremmo solo all’accendersi dei suoi stop,
quindi già in ritardo. Mentre se noi avessimo visto prima di lui l’ostacolo, perché maggiormente
attenti, saremmo in grado di reagire in un tempo
minore evitando la collisione.
Affrontare un aquaplaning
Frenare non serve a nulla in quanto stiamo
galleggiando; non appena riprenderemo aderenza
se stessimo frenando l’auto scarterebbe improvvisamente facendoci perdere del tutto il controllo. Pertanto
impugnando fermamente, ma senza eccedere, il volante dobbiamo prepararci al “riacquisto d’aderenza”
mantenendo la direzione del manubrio costante per
tutta la durata del fenomeno.
Quale velocità in autostrada?
Se il traffico è scorrevole meglio tenere un’andatura sostenuta (sempre entro il limiti) anziché tenere
la destra a 60-70 km/h, perché così facendo costringeremmo tutti gli altri guidatori a sorpassarci (anche i
camion), ed è proprio nel momento del sorpasso che
avvengono il maggior numero degli incidenti. Chi viaggia in autostrade a tre corsie ricordi che la corsia di
destra non è riservata ai camion ma solo a chi viaggia
più lentamente, pertanto se non ve la sentite di andare oltre un certo limite mettetevi sulla destra anziché
occupare la corsia centrale.
Quando non funzionano i freni
Se il calo di efficienza dell’impianto è dovuto al
surriscaldamento (fenomeno conosciuto come fading)
meglio aiutarci con le marce e “pompare” con il pedale
cercando di togliere le eventuali bolle formatesi. Se
i freni non dovessero funzionare del tutto cercare di
scalare le marce frenando con il freno motore e nel
peggiore dei casi buttarsi da un lato cercando di arrestare la vettura mandandola in testa coda, aiutandosi
con il freno di emergenza (freno a mano). Ricordate
inoltre che gli attuali circuiti frenanti, poiché servoassistiti, non funzionano a motore spento quindi evitate di
fare discese a motore spento!
Tratto
da
WWW.LASTRADASIAMONOI.IT
26
A.N.T.A.C.C.I.S. INFORMA
i disabili e l’auto:
le cose più importanti da ricordare
(tratto da www.lastradasiamonoi.it)
Quando una persona con disabilità si avvicina
ad un autoveicolo, si pongono dei problemi di reciproco adattamento, diversi a seconda che il disabile
possa condurre il mezzo o che utilizzi il veicolo come
“trasportato”.
Tutti gli invalidi motori o
sensori possono ottenere una
patente di guida speciale, purché le loro minorazioni anatomiche e funzionali non impediscano di guidare con sicurezza.
L’iter per il suo conseguimento
prevede che il disabile debba dapprima ottenere un certificato di idoneità alla guida, sottoponendosi a
una visita medica presso l’apposita
Commissione Medica Locale (ne
è presente almeno una per ogni
provincia). In seguito vengono
sostenuti gli esami teorico-pratici
previsti, al termine dei quali viene
rilasciata la patente speciale; questa va rinnovata ogni cinque anni
e consente di guidare ogni tipo di
veicolo, purchè adeguatamente equipaggiato, senza
limitazioni di cilindrata e potenza.
Ulteriore condizione necessaria per la guida
del veicolo è che l’auto sia fornita di ausili e adattamenti, che consentono anche al disabile di guidare
in sicurezza: la loro installazione è obbligatoria e va
riportata sulla patente e sulla carta di circolazione.
Oggi in Italia sono disponibili e autorizzate, ad eccezione del joy-stick, pressoché tutte le tecnologie utili alla
guida delle persone con disabilità derivante da qualsiasi patologia: acceleratori sostitutivi, impugnature particolari per il volante o il clacson... che permettono ad
esempio di migliorare la presa sul volante, manovrare
tutti i servizi dell’auto con una mano sola, oppure di sostituire alcuni comandi a pedale con comandi manuali.
Sono inoltre disponibili scooter e vetture senza patente allestite anche per disabili.
L’uso delle cinture di sicurezza per i disabili è obbligatorio,
a meno che non siano presenti patologie particolari che costituiscano
controindicazione specifica al loro
utilizzo.
Il disabile in auto gode di
diverse agevolazioni: può circolare anche in zone a traffico limitato e dispone di spazi di sosta
riservati con specifica segnaletica, purchè la sua vettura sia munita dell’apposito contrassegno.
In genere i parcheggi riservati ai disabili sono più larghi degli altri, per
permettere alle persone di manovrare agevolmente con la sedia a
rotelle. È importante ricordare che
occupando abusivamente questi
parcheggi o debordando sul loro
spazio si impedisce fisicamente alla persone disabili
di parcheggiare oppure di scendere dalla macchina!
I benefici fiscali che spettano
ai disabili o ai loro familiari
quando acquistano un veicolo:
• l’IVA agevolata
• la detraibilità IRPEF
• l’esenzione dal pagamento del bollo auto
• l’esenzione dalle imposte di trascrizione sui
passaggi di proprietà
• i contributi economici previsti per l’installazione degli ausili alla guida sull’auto.
INCONTRACI ON LINE: WWW.ANTACCIS.ORG SCRIVICI: [email protected]
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XXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXX
(di Giorgia Marchesini)
29
QUANDO LA RIMOZIONE FORZATA è INGIUSTIFICATA
(tratto da Al Volante)
casistica e modalità dei possibili ricorsi
Può succedere che la nostra auto venga rimossa ingiustamente, nonostante fosse parcheggiata dove la sosta era consentita, per una svista
delle Forze dell’ordine: in questo caso ci devono
rimborsare tutte le spese.
Fare subito ricorso
Si telefona alla Polizia municipale per sapere in quale deposito si trova; pagata la rimozione
e recuperata l’auto, entro 60 giorni dalla notifica
della multa, ci si deve rivolgere al Prefetto o al
Giudice di pace. L’obiettivo del ricorso è dimostrare che la sosta era regolare. Oltre alla cancellazione della sanzione (35 euro) abbiamo diritto a
ottenere il rimborso per il recupero della vettura
che ha subìto la rimozione (come minimo, sono in
ballo 75 euro): l’ha stabilito un Giudice di pace di
Lecce. A risarcirci sarà il Comune oppure l’azienda che ha in appalto le rimozioni.
Orari e frecce da controllare
per essere certi di aver ragione
Spesso per segnalare la sosta vietata, oltre al cartello tondo vengono utilizzati anche tre
pannelli rettangolari. Indicano: l’orario in cui vige
il divieto; che il veicolo può essere rimosso forzatamente; da dove (freccia in su) a fin dove (freccia in giù) c’è il divieto di sosta. Bisogna quindi
distinguere i diversi casi:
• Un pannello vieta la sosta dalle 7,30 alle
18,00? Se, dopo aver parcheggiato, dalle
18,01 alle 7,29 veniamo multati e l’auto è rimossa, possiamo fare ricorso: basta allegare
il verbale, in cui è riportato l’orario della presunta infrazione (per esempio, 18,30).
• Oppure abbiamo parcheggiato subito dopo
il pannello con freccia in giù? La sosta è consentita, ma l’esito del ricorso dipende dal numero civico della via riportato sul verbale. Se
è evidente che la vettura era parcheggiata
dopo il cartello, il ricorso è accolto. Invece,
se il numero civico è proprio all’altezza del
cartello, servono altre prove: dei testimoni al
momento del parcheggio o della rimozione.
Recuperare la vettura è costoso ma veniamo totalmente risarciti
L’auto rimossa si può “sbloccare” e ritirare dopo aver pagato una tariffa salata: in
una città medio-grande, da 75 a 95 euro circa. Nel dettaglio, la chiamata del carro attrezzi da parte dei Vigili costa 15 euro, 20 se
effettuata di notte oppure in giorni festivi; l’operazione di carico e scarico della vettura ne richiede da 25 a 30; e poi c’è il forfait (da 35 a
45 euro) per i chilometri percorsi dal carro attrezzi, più il sovrapprezzo per quelli in eccesso.
Dopo le prime 24 ore, l’eventuale custodia dell’auto (se la lasciamo nel deposito del Comune,
o dell’azienda che ne ha l’appalto) costa circa
11 euro circa per le prime 12 ore; 23 euro da 12 a
24 ore; 17 euro per ogni giorno successivo fino al
10°; 190 euro dall’11° a1 30° giorno.
...Attenzione alla correttezza del ricorso
Nel ricorso non è sufficiente chiedere la
cancellazione della multa. Occorre fare richiesta del rimborso della rimozione e dell’eventuale
custodia (giustificando l’esatto importo complessivo): alIegare il verbale e le ricevute di pagamento.
30
AREA DI SERVIZIO - 1
rubrica dedicata agli autotrasportatori
Molti incidenti si verificano soprattutto in
autostrada perchè un veicolo piomba ad alta
velocità, non riesce ad arrestarsi e tampona gli
ultimi mezzi in coda.
Il guidatore in alcuni casi, per evitare l’incidente, sterza verso sinistra, evita la coda, ma
finisce contro le protezioni e, in qualche caso, il
peggiore, scavalca il guard rail o il new jersey, finendo nell’altra carreggiata.
“Per evitare queste situazioni di pericolo
grave - ci spiega Siegfried Stohr, presidente di Guidare e Pilotare, struttura specializzata nell’insegnamento della guida sicura di auto e mezzi pesanti
- non bisogna affidarsi solo alla propria tecnica di
guida e alla tecnologia del veicolo, ma soprattutto alla propria capacità di saper prevedere e
“anticipare” i pericoli, guardando lontano, tenendo una adeguata distanza di sicurezza e anche
una costante concentrazione al volante per scorgere i rallentamenti.
Vi
racconto
una mia recente esperienza. Stavo
percorrendo l’E45, di
cui molti dei
professionisti
del volante
conoscono
le insidie. In
un tratto con
molte curve e
poca visibilità
sono riuscito
ad
evitare
un grave incidente perché, con la
coda
dell’occhio, ho
visto accendersi gli stop
dell’autocarro che stavo
superando. Esperienza, intuito, fortuna, mi hanno
indotto a rallentare a mia volta, quel tanto che
mi ha permesso di frenare più intensamente per
evitare sulla corsia di sorpasso tre veicoli, distrutti,
che si erano tamponati da poco”. L’esperienza di
Stohr ci serve come esempio su ciò che al volante
significa “prevenire”, ovvero quella che noi definiamo “l’arte” di saper interpretare quei segnali
che la strada e il traffico ci propongono durante
il viaggio. Ma per fare questo occorre soprattutto
molta concentrazione, essere vigili, anche a dispetto di turni di guida massacranti.
“Prevenire vuoI dire prestare sempre durante la guida la massima attenzione -continua Stohr
- senza rilassarsi nè sottovalutare i pericoli che sbu-
cano, quando meno te lo aspetti, anche quando sembra tutto facile e tranquillo: un battistrada
perso da un autocarro fa frenare di colpo alcune
auto e l’autoarticolato che le segue è costretto
a sua volta a frenare bruscamente: voi vi trovate
di fronte un collega che frena improvvisamente
senza alcuna ragione apparente di pericolo. è un
caso tra i tanti inaspettati, che spesso ci coinvolgono in un incidente”.
Sicurezza è anche
manutenzione.
Quella dell’impianto frenante è fondamentale per evitare guai. “I freni devono essere sempre in perfetto ordine - ammonisce l’istruttore - un
controllo costante è l’assicurazione per un viaggio
tranquillo ed è un capitolo di sicurezza importante
soprattutto quando capita di dover agganciare
un semirimorchio che non è il vostro. AI volante poi
dovete sempre
anche
considerare
il carico che
state trasportando, regolando opportunamente
la
velocità
ed evitando,
se possibile,
frenate brusche quando
si trasportano
carichi difficilmente vincolabili”.
Il
miglior autista
sa risparmiare
i freni: li rispetta nelle frenate normali
facendo uso
del retarder
e nelle lunghe discese
con il freno motore. Ma vediamo con Stohr qualche aspetto di tecnica di guida. “Innanzitutto la
massa da frenare fa aumentare gli spazi d’arresto. Tuttavia non dobbiamo credere che a vuoto
questi diminuiscano in modo considerevole. Infatti a veicolo scarico diminuisce sia l’aderenza dei
pneumatici (funzione di peso e attrito) sia l’area
di impronta a terra (per il minor carico). Inoltre è
facile che le ruote del semirimorchio si blocchino,
specie se il regolatore di frenata in funzione del
carico lavora male. Il consiglio che diamo agli allievi dei nostri corsi, è quello di regolarsi sempre
sugli spazi di arresto a veicolo carico, quindi su distanze teoricamente più lunghe”.
31
FRENATA SOTTO CONTROLLO
padroneggiare i veicoli con grande massa viaggiando in velocità
(tratto da TIR, periodico dell’albo degli autotrasportatori - n° 84)
Come dev’essere la frenata
d’emergenza?
“La frenata deve essere pronta e decisa:
è comunque possibile che si blocchino le ruote,
specie le anteriori a pieno carico e su bagnato.
In questo caso occorre togliere il piede dal freno, attendere che l’impianto sblocchi le ruote e
frenare di nuovo. Meglio inoltre non combinare
frenata d’emergenza e sterzata, perchè possono aumentare i pericoli di bloccaggio sull’anteriore. Se avete I’ABS il problema non si pone. Sarà
il sistema ad evitare bloccaggi e a mantenere la
direzionalità anche in frenata, permettendovi di
sterzare. Il dispositivo elettronico di frenata (EDB)
consente di ridurre i tempi di azionamento dei
freni sulle ruote riducendo gli spazi d’arresto”.
Nel caso di una motrice con semirimorchio
in frenata, su 40 tonnellate complessive, il carico
che grava sulle ruote del semirimorchio passa
da 23 a 16 tonnellate andando a gravare maggiormente sulla motrice. Questo dato ci
fa intuire l’importanza di un corretto bilanciamento del carico e va ricordato
che se i carichi maggiori sono disposti in
alto, la stabilità di marcia in frenata potrà peggiorare. Per una frenata efficace
e potente hanno grande importanza anche i pneumatici, la loro manutenzione e
la corretta pressione. I “ribassati” permettono di avere una maggiore impronta a
terra, aumentando l’aderenza in frenata.
La palestra della
sicurezza
“Durante i nostri corsi di guida sicura
-spiega Stohr- l’allievo si allena a provare
gli spazi d’arresto con motrice e semi rimorchio carico e con la sola motrice. Nella frenata d’emergenza su fondo scivoloso
e bagnato, l’allievo scopre che quando il
semirimorchio non frena in modo ottimale
tende a spingere sulla motrice e questo
porta facilmente alla chiusura del semirimorchio con i danni conseguenti”.
Bisogna abituarsi in questo caso a
interrompere la frenata e correggere col
volante: la tecnica è identica a quella
necessaria con le auto, con la differenza
che mentre alla guida di un’auto si può
tentare di correggere le reazioni, con un
camion bisogna saperle anticipare, tenendo sempre sotto controllo gli specchi
retrovisori per controllare il comportamento del semirimorchio.
Un altro esercizio interessante, che
abbiamo avuto modo di testare in un
corso di Guidare e Pilotare, è la frenata
su fondi differenziati, con l’ABS disinserito.
È una situazione che può capitare facil-
mente su strada con il fondo irregolare e anche
qui il semirimorchio e la motrice tendono a cambiare traiettoria ed a mettersi di traverso. L’autista
in genere corregge prontamente con lo sterzo,
ma il più delle volte non interrompe la frenata,
cosa invece fondamentale. L’occhio attento
dell’autista si abitua così a guardare davanti ma
contemporaneamente a controllare dagli specchi la posizione del semirimorchio.
Un altro esercizio che si fa con gli istruttori
di Guidare e Pilotare, combina la frenata con la
schivata di un ostacolo improvviso (muro d’acqua): ”è una situazione - ci spiega Stohr - che si
verifica quando, iniziata la frenata, ci si accorge
che non si riesce ad arrestare il mezzo, ma comunque c’è spazio per evitare l’ostacolo, sterzando con decisione. Sono tutte manovre che a
volte diventano necessarie: le prove in pista permettono di verificarne le difficoltà e, una volta al
volante, aiuta anche a prevenirle con una condotta di guida più accorta e responsabile”.
32
AREA DI SERVIZIO - 2
rubrica dedicata agli autotrasportatori
Quante volte, sintonizzati sul canale Rai
Isoradio, abbiamo sentito “Vento forte. Traffico
sconsigliato a furgonati e telonati...”. I tratti di autostrada colpiti dal vento sono conosciuti e temuti
dai professionisti del volante: le autostrade liguri,
il tratto casertano dell’Autosole, l’autostrada A16
che attraversa l’appennino campano verso la
Puglia. Il vento rinfresca le giornate ma spesso
complica la vita di chi è al volante di un tir. Il vento influisce eccome, e l’aerodinamica ha un ruolo
importante nella sicurezza di guida. Ma come? Lo
chiediamo al nostro esperto, Siegfried Stohr, presidente e fondatore della scuola di guida sicura
Guidare e Pilotare di Misano.
“L’aerodinamica per un veicolo è un elemento che condiziona la sicurezza e l’assetto del
veicolo su strada - ci spiega il nostro istruttore Prendiamo per esempio la Formula Uno. Anche un
osservatore distratto delle gare capisce la grande
importanza dell’aerodinamica, determinante per
la stabilità dell’auto, per il suo comportamento su
strada e quindi per il successo in gara”. Tuttavia,
il “signor Rossi” del volante normalmente trascura
l’importanza dell’aria: perchè? Perchè l’aria non
si vede.
La spinta dell’aria ostacola
l’avanzamento
“Ma basta mettere una mano fuori dal finestrino in velocità - continua Stohr - metterla di
taglio e poi metterla di palmo, per avvertire la forza della spinta dell’aria. La spinta inoltre, cresce
in modo esponenziale con la velocità. Qualche
numero ci può essere utile per valutare il fenomeno: nella resistenza all’avanzamento di un veicolo (motrice con semirimorchio a pieno carico) il
30% circa dell’energia viene disperso per vincere
l’attrito prodotto dal rotolamento dei pneumatici
(importante quindi la pressione delle gomme), e
gli attriti meccanici compresi quelli interni del motore e del sistema di trasmissione dissipano il 30%
dell’energia; per il resto, ben il 40% dipende dalla resistenza all’avanzamento opposta dall’aria.
Come vedete non è un dato affatto trascurabile”.
33
L’INSIDIA VENTO
la resistenza dell’aria e la stabilità dei veicoli furgonati e telonati
(tratto da TIR, periodico dell’albo degli autotrasportatori - n° 82)
La resistenza all’avanzamento dipende da diversi fattori:
i principali sono la sezione frontale (cioè la superficie frontale del
veicolo in cm quadrati) e il coefficiente di penetrazione detto cx
(in pratica la capacità di offrire
meno resistenza all’aria). Poichè
la sezione frontale non si può ridurre tranne che in alcuni casi
(togliendo teli e coperture, abbassando il carico), l’attenzione
andrà concentrata sulla forma
del veicolo e delle sue appendici: per fare un esempio una
buona forma capace di offrire
minore resistenza all’aria è quella “a goccia d’acqua”, migliore
rispetto a una forma appuntita
perchè riduce i vortici .
“Elemento fondamentale
per migliorare l’aerodinamica
del nostro mezzo - continua Stohr
- sarà quindi il raccordo aerodinamico fra motrice e semirimorchio, basato su altezza uguale
e riduzione al minimo degli spazi
vuoti dove si infila l’aria creando
vortici. Questo principio di riduzione dei vortici vale anche per il
semirimorchio: evitare teli svolazzanti, carichi sporgenti, anche la
chiusura dello spazio fra le ruote
con dei cassonetti migliora l’aerodinamica impedendo all’aria
di infilarsi fra una ruota e l’altra.
Insomma, più la forma esterna
del veicolo è pulita, meno energia si spreca e quindi si ottiene un
risparmio di carburante e sicurezza. Pensate che anche gli specchi retrovisori peggiorano il cx.
Che peggiora anche tenendo i
finestrini aperti. Ma dal punto di
vista dei consumi di carburante, meglio finestrini
aperti che aria condizionata (consuma di più)”.
L’energia dispersa causa sprechi e pericoli
Se l’aria però è nemica dell’avanzamento
può anche diventare un pericoloso nemico in
caso di vento laterale come può accadere all’uscita di una galleria ligure, o sull’appennino tra
la Puglia e la Campania.
“II fatto di guidare un veicolo con una massa importante - continua Stohr - non deve farci
dimenticare che il veicolo che stiamo guidando
offre una superficie laterale al vento molto grande (come una vela di una barca) e quindi raffi-
che violente possono modificarne sensibilmente
la traiettoria, mettendo a rischio la stabilità e la
capacità di mantenere le ruote attaccate all’asfalto. Questo pericolo si manifesta in particolare all’uscita dai tunnel e in modo evidente sui
viadotti scoperti (non protetti da paratie antivento). In questo caso è consigliabile ridurre la velocità, tenere entrambe le mani sul volante e, se
si percepisce una oscillazione del semirimorchio,
mantenere trazione evitando sia di frenare che
di rallentare di colpo. Durante i nostri corsi riproduciamo questa situazione per allenarsi a controllarla, ma purtroppo non possiamo riprodurre
la forza del vento. Quindi cari amici camionisti:
temete e rispettate il vento come i marinai temono e rispettano le tempeste!”
34
A NORMA DI LEGGE
Per la rimozione delle auto incidentate in autostrada paga il gestore
I veicoli incidentati o abbandonati in autostrada devono essere rimossi a spese dell’ente concessionario, il quale ha l’obbligo di assicurare la sicurezza
del proprio tratto autostradale gestito.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13762 del 14 giugno 2006, ricordando che rimane salvo il diritto di rivalsa nei confronti del proprietario
del veicolo incidentato o abbandonato. Le condizioni di
sicurezza - precisa la Corte - devono essere immediatamente garantite, e tali condizioni non attengono esclusivamente all’intervento della polizia stradale, che non
dispone di attrezzature di rimozione, ma alla funzione
propria dell’ente concessionario di un pubblico servizio,
che peraltro è a pagamento.
(segnalazione ricevuta dall’agenzia
infortunistica TADDIA di MANTOVA)
(Cassazione, sez. III civile,
sentenza 14.06.2006 n° 13762)
RICORDIAMO AI I LETTORI CHE infortunistica TADDIA è IN GRADO DI SEGUIRE
NEL MODO PIù PROFESSIONALE E PROFICUO OGNI RICORSO!
sosteniamo le vostre ragioni e tuteliamo i vostri diritti: chiedete informazioni all’agenzia più vicina
Il braccio violento dell’automobilista
Un
parcheggio irregolare può costare la reclusione
fino a 4 anni. A dirlo è la Corte di Cassazione con la sentenza
16 maggio 2006 n°16571, che si colloca nel solco di una giurisprudenza che va consolidandosi e scrive un’altra pagina
importante in materia di cosiddetti “atti emulativi della strada”. Questi i fatti: il trasgressore, pardon l’imputato, introdottosi con la propria vettura in altrui area condominiale, aveva
parcheggiato il mezzo in modo tale da impedire l’uscita sulla
pubblica via all’auto della parte offesa, rifiutando di spostarsi
una volta invitato da quest’ultima. Il giudice di prime cure aveva condannato l’imputato per violenza privata (che punisce
“chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare, od omettere qualche cosa”). La parte ricorrente non
aveva condiviso la sentenza di condanna e con ricorso aveva
contestato, dinnanzi al Collegio degli ermellini, la configurazione del delitto ex articolo 610 Cp sul rilievo che, nella specie,
avrebbero fatto difetto la violenza fisica ovvero la minaccia.
La Cassazione ha invece dato ragione al giudice di merito: ad
avviso della Suprema Corte “nel reato di violenza privata (art.
610 CP), il requisito della violenza, ai fini della configurabilità del
delitto, si identifica con qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente della libertà di determinazione e di azione l’offeso, il
quale sia, pertanto, costretto a fare, tollerare o omettere qualcosa contro la propria volontà; nella specie, la sentenza ha
descritto un fatto di voluta intenzione dell’imputato di mantenere il proprio veicolo – già parcheggiato
irregolarmente in un’area condominiale alla quale non aveva diritto di accedere (“condominio a lui
estraneo”) – in modo tale da impedire alla persona offesa di transitare con il proprio veicolo per uscire
sulla pubblica via, rifiutando reiteratamente di liberare l’accesso, pretendendo “con evidente protervia
ed arroganza” che la persona offesa attendesse secondo proprie necessità (la “discesa” della sorella),
e tanto basta per integrare la violenza quale normativamente prevista”.
(Cassazione, sez. V penale, sentenza 20.04/16.05.2006 n° 16571)
35
insieme a Voi
da oltre15 anni
Agenzie in tutta Italia
per tutelare i vostri DIRITTI
e ottenere
il giusto RISARCIMENTO
del vostro
incidente stradale
in questo numero diamo il benvenuto
alle nuove agenzie di
Sarzana (SP)
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a voi
in tutta
Italia
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LOMBARDIA
ABBIATEGRASSO (MI)
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tel./fax 02.94.65.129 r.a.
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25123 - Via Pusterla n° 16
tel. 030.29.06.414 fax 030.28.100.49
e- mail: [email protected]
BUSTO ARSIZIO (VA)
21052 - Via Quintino Sella n° 41a
tel. 0331.69.56.10 fax 0331.68.54.23
e-mail: bustoarsizio@infortunistica .it
GALLARATE (VA)
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tel. 0331. 77.43.85 fax 0331.77.37.85
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tel./fax 031.47.33.27
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tel./fax 0376.22.01.27
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091.20.64.77
0984.93.25.41
Carrozzeria Gargano
Carrozzeria Algieri
Via G. Lo Bue, 43 90011 BAGHERIA (PA)
c.da Lupinello LUZZI (CS)
091.93.11.98
0984.54.34.61
Carrozzeria Leone
Carrozzeria Caruso
Autosant'Anna
Via Scotto Lanza, 17 BAGHERIA (PA) Via Lucchetta MONTALTO UFFUGO
Loc. Sant'Anna LODE (NU)
339.87.78.114
(CS)
0784.890.008
Carrozzeria Battaglia Costantino
0984.93.16.21
Automobili Mele
Via Milano 241/245 VITTORIA (RG)
Carrozzeria Curcio
Via Isalle 20 SINISCOLA (NU)
0932.861.331
Via G. Verdi
0784.87.81.15
Carrozzeria Battaglia & Gravina
MONTALTO UFFUGO (CS)
Carrozzeria Mele
Via Dell’Euro 30 VITTORIA (RG)
0984.93.95.99
Via Mazzini 5 SINISCOLA (NU)
0932.863.435
Motorsport
0784.87.84.61
Carrozzeria Di Benedetto Giuseppe
C.da Povarella
Carrozzeria Fronteddu
Via Dell’Euro VITTORIA (RG)
MONTALTO UFFUGO (CS)
Via Matteotti 36 SINISCOLA (NU)
0932.866.405
0984.93.4126
0784.878.437
Carrozzeria Europa
Super Bike
Carrozzeria Mazzella
str.le per Gela VITTORIA (RG)
Via G.Verdi MONTALTO UFFUGO
Via Isalle 38/40/42 SINiSCOLA (NU)
0932.869.525
(CS) 0984.93.81.86
0784.877.468
Carrozzeria Giardina & Pellegrino
Carrozzeria Vencia
Carrozzeria ME.Car.
Via Acate 30 VITTORIA (RG)
Via Milano RENDE (CS)
0932.985.181
0984.48.23.77 Via de Gasperi 69/a SINISCOLA (NU)
0784.877013
Carrozzeria Occhipinti
Carrozzeria Viteritti
Autoscuola Solinas
Str. Scoglitti 242 VITTORIA (RG)
C.da Cantiere RENDE (CS)
Via Gallura SINISCOLA (NU)
0932.985.292
0984.44.32.69
0784.878159
Carrozzeria Sallemi
Carrozzeria Bria
C.da Palazzello 10 VITTORIA (RG)
C.da Boccalupo ROSE (CS)
0932.985.097
0984.90.31.94
Soccorso stradale Addesio
Carrozzeria Barone & Di Lorenzo
Carrozzeria Scigliano
C.da Petraro S. CROCE-COMISO (RG)
C.da Petraro ROSE (CS) C.da Costa della Gaveta 1 POTENZA
0971.56.505
0932.911.805
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Modello:........................Bayliner 2455, 7,44 X 2,44
Materiale:.............................................vetroresina
Motore:................................................OMC 230 hp
Anno di produzione:.........................................1988
Posti letto:...............................................4 separati
Dotazione elettronica: VHF- GPScart - CB - stereo
Prezzo indicato (IVA incl. - pass. proprietà escl.)
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Note.....................................omologata senza limiti
salpa-ancora elettrico, frigo, fornello
rif. 014 vendesi IMBARCAZIONE
Modello:..........................Moki Craff, 9,40 X 3,10
Materiale:.............................................vetroresina
Motore:............................2 Perkins 165 cv gasolio
Anno di produzione:.........................................1978
Posti letto:..............................................................6
Dotazione elettronica: VHF- GPS - Ecoscandaglio
Prezzo indicato (IVA incl. - pass. proprietà escl.)
..............................................................€ 42.000,00
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boiler acqua calda, angolo cottura, tender
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anno IV - numero 11 - Settembre 2006
Proprietario e Direttore responsabile: Alessandro Taddia
settembre 2006
Sito internet: www.infortunistica.it e-mail: [email protected]
Direzione e Redazione: via Commenda 38 - S. Lazzaro di Savena (BO) Tel. 051/46.77.22 Fax 051/627.01.54
Grafica ed Impaginazione: Publi&Marketing s.a.s. - via Commenda 38 - S. Lazzaro di Savena (BO)
Tipografia e stampa: Gamberini s.a.s. - via Curiel 17 - Castelmaggiore (BO)
Registrazione Tribunale di Bologna n° 7210 del 21 marzo 2002
Realizzato con la collaborazione delle agenzie infortunistica TADDIA - Tutti i marchi citati sono dei rispettivi proprietari
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