Maggio 2008 - Infortunistica Taddia
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Maggio 2008 - Infortunistica Taddia
L’ASFALTO “VERDE” SALVERà LE CITTà? innovativa sperimentazione di materiali “mangiasmog” (da un comunicato stampa sul sito internet del Comune di Milano) È partita a fine giugno a Milano, in via Monte San Gabriele, su una superficie di 3000 mq compresi i marciapiedi, la sperimentazione di un nuovo asfalto “mangia-smog”, che contribuirà ad abbattere le particelle nocive contenute nell’aria. “In condizioni ottimali il nuovo asfalto è in grado di ridurre fino al 25% il PM10 e dal 40 al 70% gli altri inquinanti”, ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture Bruno Simini durante il sopralluogo al cantiere stradale. “Con la posa del nuovo asfalto anti smog, è come se oggi avessimo piantato degli alberi in una via in cui non ce ne sono. Abbiamo cominciato da via Monte San Gabriele perché è una delle strade milanesi con i più alti livelli di PM10. In seguito interverremo nelle zone cittadine che si trovano nelle stesse condizioni - ha dichiarato l’assessore Simini. - In un contesto di politiche per l’ambiente portate avanti insieme all’assessore alla Mobilità, Traffico e Ambiente Edoardo Croci, intendiamo affrontare il problema dello smog con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Vogliamo che Milano abbia un’aria più pulita e i cittadini una migliore qualità della vita”. Cos’è l’asfalto antismog: La pavimentazione è stata realizzata con l’applicazione di un primo strato di asfalto drenante che consente il passaggio dei fluidi (simile a quello utilizzato per il manto autostradale), e con la successiva applicazione di uno strato di malta (che penetra nell’asfalto per circa 5 cm) a base cementizia con proprietà fotocatalitiche, che consentirà di abbattere gli agenti inquinanti trasformando i gas nocivi (biossido d’azoto - NO2, biossido di zolfo - SO2, monossido di carbonio - CO e PM10) in sali minerali innocui. Come funziona La trasformazione dello smog in sali minerali innocui avviene per fotocatalisi (lo stesso processo messo in atto dalle piante nella trasformazione dell’anidride carbonica in ossigeno) grazie all’azione del biossido di titanio (TiO2), un semiconduttore che cattura le particelle che si depositano sulla superficie della strada e le neutralizza. I precedenti La tecnica utilizzata oggi dal Comune di Milano e messa a punto dalla Global Engeneering in collaborazione con il Politecnico di Milano è il risultato di precedenti sperimentazioni, iniziate nel ottobre del 2002 nel Comune di Segrate e perfezionate nell’agosto del 2005 nel Comune di Bolzano. I costi Al momento elevati (16 euro al mq) per gli interventi di semplice manutenzione, dovrebbero ridursi in previsione di lavorazioni più estese e nuove costruzioni stradali. Aspettative di abbattimento degli inquinanti (che saranno verificate sul campo attraverso un monitoraggio di 90 gg.) tipo di inquinante aspettativa di abbattimento biossido di azoto (NO2) fino al 70% monossido di carbonio (CO) fino al 60% biossido di zolfo (SO2) fino al 40% polveri sottili (PM10) fino al 25% SALTO NELLA RETE Taddia ti segnala i siti internet più interessanti sulla sicurezza stradale e non MOBILITà A 360 GRADI Clickmobility.it è il portale italiano della “Mobilità e del Trasporto Passeggeri”, un portale verticale di tipo “business-to-business” finalizzato a fornire informazioni ad alto valore aggiunto, promuovere prodotti e servizi specialistici ed offrire servizi di consulenza on-line “profilati” sui diversi segmenti di una comunità virtuale composta dai principali operatori di questo settore. Il portale si propone come nuovo strumento e punto di incontro per la promozione e valorizzazione del tema della mobilità sostenibile; la crescita della competitività del sistema; l’innovazione dei processi e delle relazioni tra gli operatori. Tra le tante sezioni presenti sul sito si possono trovare le principali news del settore sugli enti regolatori, le aziende e i fornitori; iniziative e progetti innovativi di mobilità sostenibile delle città italiane e europee; stato dell’arte della riforma; normativa (europea e nazionale); best practices nel settore del TPL e mobilità; informazioni dall’Europa. Per l’utente professionale inoltre sono disponibili dei servizi informativi in abbonamento come la rassegna stampa, il servizio gare, le informazioni sulla riforma, sul mercato e sulla concorrenza in Italia, 7 click, settimanale elettronico che riporta tutte le notizie pubblicate sul portale, Clicknews, lettura integrale di tutte le notizie direttamente sul portale. Prevista inoltre anche la possibilità di registrarsi al sito per accedere a determinati contenuti, mentre è possibile ricevere la newsletter pur senza essere registrati. DA MAMMA A MAMMA, UN SITO SULLA SICUREZZA DEI NOSTRI BIMBI “Siamo semplicemente mamme. Che da sempre hanno capito l’importanza di legare i bambini sui loro seggiolini” Così si presentano le autrici del sito www.bimbisicuri.it, promotore di una campagna di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza dei genitori, sollecitare l’opinione pubblica e stimolare le autorità e le istituzioni al fine di accrescere la sicurezza dei viaggiatori più piccoli e indifesi. A partire dalle statistiche sugli incidenti (corredate da un’ampia rassegna stampa), sul sito viene messa in rilievo l’importanza del rispetto delle norme, troppo spesso trasgredite, che disciplinano le modalità di trasporto dei minori in auto. Vengono quindi riassunte (con una sezione riportante le specifiche norme di legge) le caratteristiche che i dispositivi di sicurezza devono presentare, differenti a seconda del peso e dell’età del bambino, con una utile guida alla scelta e al posizionamento del seggiolino più adatto al proprio caso. Sul sito è inoltre presente anche un’area riservata a commenti dei visitatori e una raccolta di “frequently asked questions” per semplificare il più possibile la comprensione del problema. Per ultima, ma non meno importante, un’ampia sezione è dedicata alla propaganda per il successo della campagna “bimbi sicuri” a cui vengono chiamati a partecipare tutti attraverso la possibilità di scaricare direttamente dal sito il materiale informativo: locandine da stampare e distribuire, banner da inserire in altri siti internet, lettere precompilate da personalizzare con i propri dati e inviare alle direzioni didattiche e ai comandi dei vigili urbani delle proprie aree di residenza. DIAMO VALORE AL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO risarcito il dolore di una bimba per la morte del cane (tratto da “Il Resto del Carlino”) Una ragazzina ha sofferto fino al punto di rifiutare ogni contatto con altri che non fossero i familiari, dopo che le era stata uccisa la sua cagnetta. E anche questo dolore va quantificato e in qualche modo “rimborsato” da chi questa sofferenza ha provocato. In base a tale principio è stato riconosciuto il danno biologico per la morte di un cagnolino. I fatti risalgono al 2003, ma la sentenza è del maggio 2006 ed è stata assunta da un giudice di pace di Roma. Si tratta di un pronunciamento che, inevitabilmente, farà storia e, soprattutto, farà precedente. Il giudice ha riconosciuto la necessità che la compagnia assicuratrice dell’investitore riconoscesse e pagasse il corrispettivo per il danno biologico provocato. L’animale, tenuto regolarmente al guinzaglio dal proprietario, fu investito da un’auto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, A seguito delle ferite riportate Trudi, questo il nome della meticcia di sette anni, è morta. A nulla sono valse le cure del veterinario al quale il proprietario si era rivolto. La famiglia ha vissuto un momento terribile, Trudi era stata accolta molto tempo prima e nella sua casa era cresciuta, aveva giocato, era stata curata. Il cane, inoltre, era regolarmente denunciato e in regola con tutti i dettami di legge. A soffrire di più delle conseguenze della perdita è stata la figlioletta piccola che si è chiusa in casa e ha pregiudicato le sue relazioni affettive e sociali. Non voleva più vedere nessuno, non voleva più andare a scuola. Praticamente un diniego su ogni contatto con il mondo esterno che in qualche modo riteneva responsabile della fine della sua amica a quattro zampe. Una reazione di dolore acuto che ha provocato scompensi nella sua crescita psichica. E il giudice di pace l’ha riconosciuto per la prima volta. Ad assistere la famiglia durante il confronto giudiziario c’è stata l’Enpa, Ente nazionale protezione animali, che ieri ha riferito della conclusione della vicenda. La compagnia assicurativa del veicolo investitore ha cercato di evitare il rimborso, ma il giudice, anche grazie all’impegno del legale dell’Enpa, avvocato Rossella Minio, ha stabilito il pagamento di 310 euro per il danno economico derivante dalla perdita di Trudi e in 500 euro il rimborso per il danno biologico subito dalla ragazzina. Si tratta di cifre contenute ma il fatto in sè costituisce un precedente significativo. Secondo l’Ente protezione animali il problema non è l’entità del rimborso, ma i1 principio secondo il quale viene riconosciuto il danno relativo all’impatto emotivo della perdita di un animale. Danno che il responsabile è tenuto a rifondere Inoltre si tratta della creazione un ulteriore deterrente nei confronti di quanti ritengono che uccidere un animale non costituisca illecito. Le norme sulla protezione degli animali esistono, ma esistono pure abusi che difficilmente vengono sanzionati. Le polpette avvelenate destinate a chiudere la partita con cani e gatti dei vicini o comunque ritenuti molesti non sono rare. E se manca la cultura del rispetto degli amici a quattro zampe forse di più potrà la paura di dover rifondere in solido il danno causato anche in termini di affettività negata. Da questo punto di vista la decisione del giudice di pace di Roma è assolutamente rilevante. (segnalazione ricevuta dall’agenzia infortunistica TADDIA di BOLOGNA) LA DOMANDA “Qual è il confine tra lecito e illecito durante le manifestazioni sportive?” (risponde l’Avv. Angelo Pisarro) Dagli ultimi eventi mediatici sportivi, ed in particolare dalla finale Italia – Francia dei Mondiali di calcio di Germania 2006, ove abbiamo assistito alla clamorosa testata di Zidane nei confronti di Materazzi, la domanda più ricorrente riguarda la possibilità o meno di imputare una condotta penalmente censurabile al giocatore che in occasione di una manifestazione sportiva provochi delle lesioni personali a un giocatore avversario. Preliminarmente occorre rilevare che nell’area concettuale dell’illecito sportivo bisogna classificare tutti quei comportamenti che, pur non penalmente perseguibili, si sostanziano in infrazioni di regole sottese alla disciplina della gara sportiva, anche se lesive dell’integrità fisica del giocatore avversario, purché non venga superata la soglia del cosiddetto “rischio consentito”. Pertanto si può tranquillamente affermare che il rischio consentito costituisce il limite della ragionevole componente di rischi che ciascun giocatore deve consapevolmente accettare sin dal momento in cui decide di partecipare in forma agonistica ad un determinato sport. Ma a dire della giurisprudenza (Cassazione Penale sez. V 23 maggio 2005 n. 19473), non è automatica la configurabilità dell’illecito penale con la mera violazione delle norme del rischio consentito, in quanto occorre anche che l’azione lesiva sia volontaria (dolosa) e rappresenti lo sviluppo fisiologico di una azione che, nella concitazione agonistica, può portare alla voluta elusione delle predette regole di gioco. Nei casi in cui la lesione risulti essere il frutto di imperizia, poca diligenza e involontarietà (colpa) si rimane nell’ambito dell’illecito sportivo. Altro criterio discriminatorio tra illecito e lecito sportivo è costituito dalla sussistenza o meno del rapporto di funzionalità tra l’azione che ha causato lesioni e lo scopo dell’attività sportiva. Appare evidente che l’elemento soggettivo che trasferisce il comportamento posto in essere dall’area dell’illecito sportivo a quella dell’illecito penale è quello della volontarietà di arrecare pregiudizio all’integrità fisica dell’avversario. Tale tipo di istituto è sicuramente da ricondurre alle cosiddette “cause di giustificazione atipiche”, cioè al di là di quelle espressamente previste nel vigente codice penale, in quanto appartenenti a figure delittuose penalmente non rilevanti poiché sprovviste di antigiuridicità per mancanza di danno sociale. Recentemente però la Corte di Cassazione, sezione penale, ha effettuato una sorta di cambio di orientamento teso ad un irrigidimento nei confronti delle lesioni personali gravi. Infatti nella sentenza n. 44662 del 7 dicembre 2005, ha stabilito che “…E’ configurabile il reato di lesioni personali colpose gravi (art. 590 comma 1 – 2, e art. 583 c.p. comma 1, n. 1) nella condotta del calciatore che, durante lo svolgimento di un incontro dilettantistico di calcio, per colpa, consistita in imprudenza, negligenza e imperizia nonché nella violazione di norme regolamentari del gioco di calcio, colpendo un avversario con un violento calcio al ginocchio (“fallo da dietro”), nel corso di un’azione di gioco tesa ad impedire che il predetto si proiettasse con il pallone verso la rete avversaria, gli abbia procurato la rottura del legamento crociato anteriore sinistro, cioè lesioni giudicate guaribili in un tempo superiore ai 40 giorni…” Alla luce di tutto ciò il gestaccio del signor Zidane, sicuramente estraneo alle regole del gioco (rischio consentito), risulta configurabile quale illecito penale in quanto volontario e posto in essere fuori dall’azione di gioco. Purtroppo in merito a tale vicenda ha fatto corso soltanto la giustizia internazionale sportiva che ha inferto al giocatore francese tre turni di squalifica in occasione di manifestazioni sportive della Nazionale. Ma lo shock è dato dal fatto che al giocatore italiano Materazzi, vittima dell’aggressione, è stato inferto uno stop di due turni. Inaudito, inammissibile e unico!!! Cari lettori una cosa è certa: giustizia sportiva o giustizia ordinaria…che giustizia! squadra vincente NEl lavoro e nello sport il Presidente e il titolare dell’agenzia di Sarzana collezionano trofei (di Giorgia Marchesini) Il ventuno maggio scorso si è conclusa l’edizione 2006 del Salone del Cavallo Americano, Fiera dedicata alla cultura del western riding italiano ma che vede protagonisti anche numerosi professionisti d’oltralpe. Ottocentocinquanta cavalli, centotrenta espositori, mille cavalieri, tre campi gara, attrazioni internazionali, concerti dal vivo con le migliori band di musica country, dirette internet, oltre trentamila visitatori: con questi numeri la diciannovesima edizione del Salone del Cavallo Americano si è confermata la prima fiera totalmente dedicata al cavallo americano in Europa. Durante la kermesse i padiglioni delle Fiere di Reggio Emilia si trasformano in arene in sabbia per accogliere gare e concorsi ai massimi livelli europei di tutte le specialità della monta western: Reining, Working cow, Cutting, Team penning, Barrel racing, Pole bending e tutti gli show delle associazioni di razza. Tra le discipline della monta americana è come sempre il team penning ad entusiasmare maggiormente il pubblico: dal 1997 infatti, data in cui la specialità è stata diffusa in Italia, gli appassionati di team penning sono cresciuti in maniera esponenziale e pian piano le più importanti e prestigiose piazze italiane hanno aperto le porte a questa disciplina. In occasione dell’edizione 2006 del Salone del Cavallo Americano si è disputata la terza tappa del Campionato italiano di questa affascinante disciplina, patrocinato dalla Federazione italiana sport equestre, a cui partecipano i team delle scuderie più prestigiose del circuito e cavalieri provenienti da tutte le regioni d’Italia. L’associazione, che ormai da anni viene incaricata dalle Fiere di Reggio Emilia a organizzare i quattro giorni di show è l’Associazione nazionale team penning Italia, presieduta da Alessandro Taddia, impegnato da anni anche come cavaliere professionista sui campi gara. Proprio in occasione della kermesse emiliana arrivano due importanti vittorie per il gruppo Taddia. Al secondo posto si piazzano infatti i cavalieri del team Infortunistica Taddia, con Walter Zamperini, Francesco Zamperini e Alessandro Taddia, guadagnando punti preziosi nella classifica del Campionato Italiano 2006. L’amicizia tra Alessandro, Walter e Francesco nasce grazie alla grande passione comune per il mondo equestre, e l’affiatamento tante volte messo in campo nel team penning ora è diventato anche una realtà in ambito lavorativo: il gruppo Infortunistica Taddia può infatti annoverare tra le proprie agenzie anche quella dei fratelli Zamperini e di Roldano Fraboschi, che opera sul territorio di Sarzana, in provincia di La Spezia. A guardare i risultati Info rent Sarzana è una squadra che promette davvero bene; al Salone del Cavallo Americano Walter, Francesco e Roldano vincono il premio per il go più veloce, rinchiudendo i vitelli in un tempo di trentasei secondi e sessantatre con un team che prende il nome proprio dalla nuova agenzia ligure. In bocca al lupo quindi ai nuovi affiliati e ad Alessandro per nuovi successi sul lavoro e per il Campionato 2006! Forza Infortunistica Taddia! CIRCOLAZIONE STRADALE, ATTENTI AGLI OCCHI i tanti fattori che incidono sulla capacità visiva alla guida (da un articolo di Silvano Minuto) è fondamentale, nella circolazione stradale, mettere il conducente nelle migliori condizioni di visibilità e questo in modo particolare nella guida notturna. Da un’indagine condotta dalla Commissione Prevenzione Difesa della Vista è emerso che un italiano su quattro guida l’auto senza vedere bene (e molti senza neppure saperlo). L’ottanta per cento delle informazioni che gli automobilisti utilizzano per guidare vengono trasmesse dalla vista. Quindi, per garantire la propria incolumità e quella degli altri, è necessario poter contare sul massimo rendimento visivo e disporre di un ambiente adatto alla circolazione. Per quanto riguarda le condizioni personali è opportuno farsi controllare la vista regolarmente ed iniziare i viaggi in buone condizioni fisiche, ma giocano un ruolo determinante anche alcuni fattori esterni. Quali sono i parametri da considerare? Per una guida sicura l’efficienza visiva assume una grandissima importanza. Essa dipende da abilità percettivo-visive, che variano a seconda del contesto in cui ci si trova. Alla guida vengono continuamente messe alla prova: • le percezioni della profondità e degli oggetti in movimento • l’ampiezza del campo visivo (possedere un campo visivo molto ampio, tale da vederci su un orizzonte di 140°, 70° a destra e 70° a sinistra, senza dover spostare lo sguardo o la testa: fondamentale nei sorpassi) • l’acutezza visiva dinamica (capacità di riconoscere, mentre si è in movimento, chiaramente ed alla corretta distanza, un’automobile o una persona) • la percezione della profondità (capacità di valutare la distanza relativa fra gli oggetti, o tra un oggetto e il guidatore, specialmente quando ci vengono in- • • • • contro, si incrociano o viaggiano a fianco) la capacità di coordinamento simultaneo (capacità di dirigere facilmente e automaticamente ambedue gli occhi sullo stesso oggetto; gli occhi devono muoversi insieme come in coppia) l’accomodazione (capacità di cambiare rapidamente e facilmente il fuoco degli occhi da un soggetto lontano ad uno vicino) il grado di adattabilità all’oscurità (visione notturna - capacità di vedere con scarsa illuminazione; inoltre, in caso di fari alti, di riprendersi rapidamente dall’abbagliamento) la percezione corretta dei colori All’aumentare della velocità diminuisce la vista Quando si guida a forte velocità la vista subisce delle alterazioni; per esempio, a 110 km all’ora: • diminuisce la visione laterale, è come essere in un tunnel • il fuoco dell’attenzione si sposta in avanti (e così si perdono i dettagli degli oggetti vicini) • la percezione della profondità diventa più difficile. Attenzione a non prendere un abbaglio… La guida notturna è più pericolosa di quella diurna, soprattutto a causa degli abbagliamenti. Perchè gli occhi possano captare la luce e produrre la visione, l’organismo fornisce loro una sostanza chiamata rodopsina o porpora visiva di colore rosso molto intenso, che funziona da materiale sensibile. Questo liquido sbianca molto rapidamente se esposto alla luce. La luce abbagliante dei fari e dell’illuminazione male orientata distrugge tutta la riserva accumulata, provocando una cecità di qualche secondo, che cessa quando l’organismo torna a produrre nuovamente una quantità sufficiente di rodopsina. Un ab- CIRCOLAZIONE STRADALE, ATTENTI AGLI OCCHI i tanti fattori che incidono sulla capacità visiva alla guida bagliamento può quindi essere pericolosissimo, se si pensa che a 120 km/h si percorrono circa 33 metri al secondo. Inoltre, la sensibilità di colorazione della retina si modifica al modificarsi dell’illuminazione dell’oggetto osservato. Questo adattamento non è istantaneo, ma richiede un certo tempo. Avviene molto più rapidamente se si passa dall’osservazione di oggetti pochissimo illuminati all’osservazione di oggetti molto illuminati che in senso contrario. L’adattamento completo dai due estremi di sensibilità richiede nel primo caso pochi minuti, nel secondo caso circa un’ora. Questo vuol dire che passando da una zona fortemente illuminata ad un’altra con luminosità normale o non illuminata si ha una perdita molto forte del potere visivo. Un altro fattore determinante per la propria sicurezza in strada è la situazione atmosferica dell’ambiente in cui ci si trova. La presenza di pioggia, foschia o nebbia rende ancora più difficile la circolazione stradale. Come è noto, questi fattori e in particolare la nebbia attenuano la luce in modo esponenziale (coefficiente di estinzione), e quindi anche la distanza di visibilità. La diffusione della luce emessa dai proiettori di un’autovettura provoca un’ulteriore riduzione della distanza di visibilità in quanto porta alla creazione di una luminanza di velo davanti agli occhi del guidatore (il cosiddetto “muro bianco”). Questo fenomeno è dovuto alle minuscole goccioline d’acqua che compongono la nebbia. Ciò avviene anche per la luce emessa da un impianto di illuminazione, la cui presenza in queste condizioni può essere controproducente in quando aumenta la luminanza di velo e crea nel guidatore un effetto psicologico di maggior sicurezza, con la conseguente “spinta inconscia” ad aumentare la velocità oltre limiti ragionevoli. Deve inoltre essere notato che la luminanza di velo riduce la visibilità degli oggetti sulla strada, e quindi anche l’efficacia della segnaletica passiva (non dotata di illuminazione propria). I segnali stradali sono una guida fondamentale per chi si mette “in marcia” ma alcune volte possono perdere molta della loro efficacia. Molto è stato fatto in questo settore. Sono stati condotti studi accurati che hanno stabilito in termini numerici la percentuale di contrasto tra segnale e ambiente e tra leggende e fondo del segnale, correlando il livello di luminanza dei segnali e delle legende alla quantità di luminanza presente nell’ambiente. Purtroppo la nuova situazione ambientale in molti casi annulla la visibilità dei segnali che spariscono inghiottiti dal fondo diffuso. Le soluzioni adottate (fari intermittenti - nuove luci) spesso non risolvono il problema. E’ abbastanza evidente che se un segnale viene illuminato da dietro perde molto della sua efficacia fino a diventare una sagoma indistinta. I nostri occhi fungono da ricettori del mondo esterno mandando una quantità notevole di informazioni al cervello. Questo organo reagisce prontamente ad ogni segnale di una certa intensità facendo compiere al guidatore un atto involontario che in pratica si trasforma in una specie di attrazione verso l’origine dello stimolo. La circostanza è ben conosciuta da chi fabbrica cartelloni pubblicitari o fari rotanti. Le diverse combinazioni di colori e i movimenti della luce fanno aumentare l’attenzione. Negli ultimi anni le strade e la segnaletica sono migliorate, le automobili sono più sicure, i fari delle vetture sono stati potenziati notevolmente, l’illuminazione notturna è in continuo aumento, eppure tanto si potrebbe ancora fare. I delicati rapporti tra apparato visivo e illuminazione esterna sono ancora poco noti mentre occorrerebbe approfondire questi argomenti che possono permettere di trovare delle soluzioni ai problemi riguardanti la pericolosità della circolazione notturna. 10 BEAUTY FARM PER AUTOMOBILI trattamenti speciali a prezzi più che speciali...solo per pochi! (tratto da www.quattroruote.it) Amate la vostra auto alla follia? La fate lavare e lucidare a mano ogni due settimane? Meglio ancora: lo fate da soli per essere sicuri che tutto sia fatto a regola d’arte? Dilettanti! Sarete pure bravi, ma mai come lo scozzese Paul Dalton, orgoglioso di definire il suo Miracle Detail “l’autolavaggio più caro del mondo”. Oltre che il migliore, chiaramente. Bella forza, visto che il trentenne Dalton usa solo le materie prime più raffinate, dai panni di microfibra importati dall’Australia a spugne diversificate per le varie parti delle auto, per non parlare della cera che arriva dalla foresta pluviale brasiliana: ogni confezione costa 7000 sterline (più di 10.000 euro). La Miracle Detail offre vari trattamenti (effettuati a domicilio): quello più completo, il preferito dei calciatori inglesi, è composto da 61 passaggi, viene portato a termine in un paio di settimane, e può arrivare a costare oltre 7000 euro. Fra i clienti, oltre ad automobilisti che arrivano anche da Praga e Singapore, c’è anche il cantante Rod Stewart: dove altro potrebbe far lavare la sua “Enzo Ferrari”? S econdo Dalton, gli effetti di questo tipo di lavaggio (termine un po’ riduttivo, oggettivamente) durano da uno a tre anni, a seconda delle condizioni di utilizzo della vettura e del luogo dove viene parcheggiata la notte. Il processo incomincia con l’uso di uno sgrassatore per rimuovere la pellicola di sporco depositata sulla carrozzeria; poi l’auto viene lavata quattro volte, ognuna con una spugna diversa, e asciugata con panni di microfibra; è quindi la volta di una specie di “maschera” d’argilla per “decontaminare” la vernice e dell’analisi computerizzata del suo spessore, che permette di scoprire le zone che necessitano di maggiore attenzione; infine, arriva l’applicazione, fatta a mano, della cera da 10.000 euro. Se volete provare, potete prenotarvi su www.miracledetail.co.uk; sappiate che, nonostante i prezzi (ma ci sono anche trattamenti da soli 250 euro), c’è una lista d’attesa di circa nove mesi. 11 UN “MESSAGGINO” POCO ROMANTICO un servizio SMS può avvisarvi della presenza di rilevatori di velocità (tratto da Punto-Informatico) Paura di incappare in un autovelox? Per coloro che hanno il piede un po’ troppo pesante sull’acceleratore è nato SMSvelox, un servizio che informa via SMS gli utenti sulla presenza di dispositivi di controllo della velocità. Un vero e proprio servizio di segnalazione di appostamenti autovelox, che promette di fornire informazioni su tutta la rete stradale italiana. Servizi simili sono già attivi in altri paesi europei quali Germania, Danimarca e Svizzera. Per usufruire del servizio SMSvelox è necessario registrarsi e abbonarsi tramite il sito internet www.smsvelox.com. Una volta registrato e a pagamento avvenuto, il cellulare dell’utente verrà subito abilitato alla ricezione dei messaggi. L’utente riceverà sul suo telefono cellulare le segnalazioni della presenza di autovelox in base alla provincia o tratta stradale prescelta. All’avvicinarsi dell’esaurimento del credito, si riceverà un SMS informativo e l’utente potrà effettuare ulteriori ricariche da 50 crediti SMS cadauna (è possibile acquistare fino a tre ricariche da 50 crediti SMS alla volta). La raccolta delle segnalazioni sui controlli di velocità (appostamenti mobili) da parte degli utenti della strada avviene gratuitamente attraverso un c a l l - c e n t e r raggiungibile telefonando al Numero Verde 800-90.60.77. Il servizio è quindi operativo e tempestivo se riceve altrettanto tempestivamente le segnalazioni degli automobilisti. Ma il servizio è lecito? Sì, risponde l’azienda: “Il servizio SMSvelox è lecito poiché si tratta di un sistema organizzato di scambio in tempo reale di informazioni di pubblico dominio, fra gli utenti della strada, per mezzo di tecnologie conosciute. Le informazioni vengono fornite a titolo gratuito e spontaneo dagli stessi utenti della strada”. Inoltre, come si legge nelle FAQ, “La Legge non vieta di comunicare la presenza di controlli di velocità sulle strade”. 12 FILO DIRETTO AFFILIATI notizie e curiosità dalle agenzie “infortunistica Taddia” di tutta Italia una nuova prestigiosa iniziativa delle agenzie di FERRARA e SAN GIUSEPPE DI COMACCHIO, la “sponsorizzazione” di un servizio di pronto soccorso locale, con l’applicazione del logo sulle ambulanze l’ennesima segnalazione di MARCO DI GIROLAMO dall’agenzia di ROMA 1: si saranno sentiti così i francesi la mattina del 10 luglio? ... come ogni anno MARIO BUZZONI e PAOLO TORRICELLI, titolari dell’agenzia di FERRARA, hanno partecipato attivamente al Palio, importante evento locale, con la loro presenza in costume storico e con il contributo al montepremi costituito da una settimana di noleggio omaggio della fiammante MINI COOPER aziendale l’agenzia di MANTOVA, giovane ma già molto attiva, si propone alla Clientela con uno stand informativo all’interno di un importante Centro commerciale della città. Vi segnaliamo anche il sito web dell’agenzia, realizzato da Publi&Marketing e raggiungibile all’indirizzo http://www.infortunistica.it/affiliati/mantova/index.htm 13 IL RINASCIMENTO SICILIANO intervista al presidente del master regionale di infortunistica TADDIA (di Giorgia Marchesini) Antonio Passavia, socio insieme ad Alessandro Taddia di Sicilia franchising, ci parla di come è nato e cresciuto questo ambizioso progetto del gruppo Infortunistica Taddia. Come è nata l’esigenza di una grande capogruppo del franchising Taddia in Sicilia? I siciliani sono un popolo con grande spirito di iniziativa e quindi molto intraprendenti; nel 2005 la direzione del franchising Taddia, sempre molto attenta alle esigenze del gruppo, ha deciso che per assistere e seguire al meglio i nuovi e sempre più numerosi imprenditori insulari era necessario avvicinarsi proprio “fisicamente” a loro. D’altro canto la forza e le potenzialità di questo marchio, da anni garanzia di esperienza e professionalità nel Passavia e Alessandro Taddia all’interno dello stand Infortunistica TADDIA settore dell’infortunistica strada- Antonio allestito presso il meeting della Polizia Municipale ad Altavilla Milicia (PA) le, hanno già dato prova delle enormi capacità di catalizzazione di risorse imalle due fiere del franchising organizzate in Sicilia, prenditoriali. Gli affiliati più “giovani” richiedono allacciando nuovi contatti e promuovendo semtuttavia un’assistenza costante, che comprende pre più la propria idea imprenditoriale. Alla fine anche visite periodiche e gratuite da parte dei del mese di giugno abbiamo inoltre partecipato consulenti del gruppo, fondamentali per il miattivamente a un altro importantissimo evento, gliore avviamento dell’attività dell’affiliato. Sicilia grazie alla collaborazione del Corpo di Polizia franchising, che conosce peraltro il territorio e il della provincia di Palermo, che ha organizzato tessuto socioeconomico della regione proprio ad Altavilla Milicia un meeting interregionale con perché anch’essa vi è inserita, è parsa la “mosmembri della Polizia municipale provenienti da sa” giusta per diffondere e sviluppare nel miglior tutta Italia e in occasione del quale Alessandro modo possibile il marchio Taddia. Taddia è intervenuto come relatore. Chi c’è dietro a questo grande progetto? Io sono il proprietario di Sicilia franchising insieme ad Alessandro Taddia, al quale mi lega anche un grande rapporto di amicizia, stima e rispetto reciproco. Collaborano con la società anche le aziende che da tempo sono i validi supporti della rete in franchising su tutto il territorio italiano, fornendo un supporto a 360° nel settore infortunistico, ovvero lo studio legale, una struttura che si occupa dell’aspetto sanitario e la Publi&Marketing, creata per curare l’immagine delle agenzie Taddia attraverso la progettazione e la realizzazione di campagne pubblicitarie studiate ad hoc. Quali iniziative ha promosso Sicilia franchising per la diffusione del marchio e quali sinergie ha allacciato con le istituzioni? Dal primo di settembre Sicilia franchising ha iniziato una grossa campagna pubblicitaria a livello regionale con la messa in onda di uno spot sull’emittente TGS in programmazione per tutto il mese. Il marchio Taddia è stato presente anche Che successo ha riscosso fino ad ora Sicilia franchising? Si può dire che ha riscosso veramente tanto successo. Sono sette le agenzie Infortunistica Taddia presenti sul territorio siciliano e, anche grazie al lavoro di Sicilia franchising, sono ben avviate. Il franchising Taddia è sicuramente la formula vincente nel settore dell’infortunistica stradale. Solo per fare un piccolo ma significativo esempio, l’agenzia di Vittoria, aperta alla fine dello scorso giugno dai fratelli Mario e Salvatore Terranova, è la dimostrazione degli ottimi risultati che si possono raggiungere da subito con un franchising Taddia guidato con spirito imprenditoriale e seguendo le linee guida della direzione che da anni ormai studia il settore e le strategie di marketing. Soltanto in due mesi l’agenzia di Vittoria ha già fidelizzato la clientela e considerato il numero di sinistri che le sono stati affidati fino ad ora non possiamo che essere orgogliosi e felici del lavoro svolto dai fratelli Terranova. Auguro quindi a tutti gli affiliati Taddia e a Sicilia franchising un futuro di crescita e soddisfazioni! 14 IN BREVE Luci accese di giorno, un inutile spreco? La legge che impone l’accensione dei fari di giorno costa circa 70 euro l’anno a ogni automobilista, ma non previene gli incidenti stradali. E’ quanto affermano Adusbef e Federconsumatori, che in una lettera al Presidente del Consiglio e ai ministri interessati, chiedono al governo l’abolizione della norma, eccetto che per moto e motocicli, sia per far risparmiare le famiglie che per ridurre l’impatto di emissioni di anidride carbonica. Il maggior aggravio di 70 euro, calcolano Adusbef e Federconsumatori, deriva da 60 euro di maggior consumo di carburante più 10 euro di usura delle parti elettriche. Secondo le due associazioni, inoltre, l’obbligo invece di far calare il numero degli incidenti potrebbe averli fatti aumentare, a causa delle difficoltà di vedere gli stop dell’automobile antistante. Fatte tutte queste considerazioni, Adusbef e Federconsumatori propongono l’abolizione della norma, un altro esempio, dicono, dei “danni causati ai consumatori dal precedente Governo cosiddetto liberista”. (tratto da Kataweb Motori) Per guidatori esageratamente pigri... Arriva l’auto che guida da sola, proprio come Herbie, il famoso Maggiolino tutto matto nato dalla fantasia di Disney. L’idea è della stessa Volkswagen che per l’occasione ha ribattezzato il prototipo “53”, cioè con il numero di gara di Herbie, un richiamo evidente al celebre antenato. Giochi a parte, il prototipo è serissimo e concentra tutta la tecnologia oggi disponibile per far viaggiare la macchina davvero da sola: occhi elettronici (ossia sensori radar e telecamere a infrarossi), controllo computerizzato di sterzo, acceleratore, cambio e freno, più l’immancabile navigatore satellitare Gps. Dal diabolico intreccio dei dati che arrivano da tutte queste “fonti”, un potente computer riesce a governare davvero la macchina, come se al volante ci fosse un essere umano. La macchina è garantita per un funzionamento ottimale fino a velocità di 200 chilometri orari circa e riesce a riconoscere ostacoli di ogni tipo, regolandosi di conseguenza. Nel video dimostrativo la Golf GTI presa come base per realizzare “53“ si infila in una stretta “esse” fatta di birilli, frena e sterza da sola e riesce ad effettuare da sola il percorso senza tirare giù nessun birillo. Incredibile ma vero. (tratto da Kataweb Motori) Quando la demolizione diventa “costruttiva”... Il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, è stato chiarissimo e ha tagliato corto sulle tante indiscrezioni che circolavano recentemente sul tema incentivi. “Contro l’emergenza smog - ha spiegato il ministro - occorrono contributi per la progressiva eliminazione, e non solo sostituzione, dei veicoli inquinanti circolanti”. Quello che si vuole colpire è l’incredibile escalation del parco circolante italiano, ai vertici (nel mondo) in rapporto ai km di strade disponibili. Siamo ormai arrivati a 34 milioni circa di auto circolanti. Troppi. Così il ministro ha dichiarato: “Dico no alla “moltiplicazione continua di un parco auto esagerato. Se diamo degli incentivi non devono essere generici dal paesino alle grandi città. Se lo facciamo per abbattere i fattori inquinanti e non per sostenere l’industria - ha detto Pecoraro - dobbiamo modulare il nostro sostegno per ridurre il tasso di inquinamento nelle zone a emergenza ambientale”. Una vera rivoluzione perché per la prima volta non si parla di incentivi all’acquisto, ma di incentivi alla demolizione. Ma come verranno applicati? Questo resta ancora tutto da chiarire, ma è certo per incentivi di questo tipo sarà molto difficile ottenere il sostegno della rete di concessionari e delle stesse case automobilistiche... (tratto da un articolo di Vincenzo Borgomeo su Kataweb Motori) 15 IN BREVE Un’auto D.O.C. è davvero speciale, la “Mini Sassicaia”: il progetto è quello di unire due miti, uno del mondo del vino ed uno del mondo dell’auto, con una grande storia alle loro spalle. Il Sassicaia è uno dei più grandi vini al mondo e viene prodotto dalla Tenuta San Guido dei Marchesi Incisa delle Rocchetta; partendo da una Mini Cooper S, è stata quindi creata una versione speciale limitata a soli 12 esemplari numerati legati all’annata 1985, la più preziosa. A rendere esclusivissima questa Mini, oltre a tantissimi accessori e rifiniture quasi da Rolls, nel bagagliaio trova posto una chicca eccezionale: un mobiletto da degustazione per il Sassicaia rivestito in pelle blu con al suo interno 2 calici in cristallo, un tablier Sassicaia e ovviamente una bottiglia del prezioso vino (da bersi a motore spento, ci auguriamo...). La Mini Sassicaia è offerta in un unico allestimento numerato al prezzo (da sbronza...) di 40.540 euro iva compresa. Per saperne di più, visitate www.minisassicaia.it (tratto da www.autoblog.it) Ladra per caso “Ho perso il treno, per questo ho rubato un’auto”. E’ questa l’incredibile spiegazione data da una cittadina francese a un carabiniere che l’ha fermata su una Ford Fiesta rubata. L’allarme era partito da Susa, dove la legittima proprietaria dell’auto aveva denunciato il furto della vettura, parcheggiata davanti al piazzale della stazione. I carabinieri hanno diramato l’annuncio della scomparsa con le particolarita’ del veicolo, incrociato poco piu’ tardi da un militare di ritorno da Sestriere. La giovane francese, 27 anni, ha candidamente affermato di essersi recata alla stazione per ritornare a casa in treno ma, poiche’ e’ arrivata in ritardo e ha perso il convoglio, ha deciso di servirsi di una delle auto parcheggiate nel piazzale. (notizia AGI) Questo cellulare potrebbe essere utile alla guida... Mentre il mercato della telefonia mobile continua a sfornare eccezionali modelli multifunzione, Lg introduce tre nuovi prodotti accumunati da un’inedita e curiosa caratteristica. All’interno degli involucri a conchiglia con fattezze automobilistiche, infatti, è celato uno speciale sensore capace di misurare la quantità di alcol presente nel sangue e di avvertire il possessore se i valori sono troppo elevati per garantire una guida in piena sicurezza. Tecnicamente parlando, si tratta di una novità mai vista prima su un terminale mobile solitamente utilizzato per effettuare chiamate vocali. Notevoli anche le potenzialità multimediali degli apparecchi che possono offrire una fotocamera digitale da 1.3 megapixel, un riproduttore Mp3 e suonerie polifoniche a 64 voci. Tutti allestiti con due display, i modelli SD410, KP4100 ed LP4100 vantano inoltre un visore principale Tft da due pollici e un minuscolo lettore Oled esterno. Grazie a un cellulare, in futuro le strade potrebbero essere più sicure. (tratto da www.TGcom.it) 16 COME REAGIRE ALL’OVERBOOKING un problema frequente ma risolvibile Il diffondersi del fenomeno del turismo organizzato e la diffusione dei viaggi e delle vacanze “tutto compreso” propone, sempre più frequentemente, problematiche inerenti i rapporti tra operatori turistici ed i consumatori turisti. Il legislatore (comunitario e interno) ha cercato di contemperare da una parte le esigenze di tutela dell’utente turista e dall’altra le esigenze di esercizio dell’attività di impresa turistica in condizioni di economicità e concorrenzialità. Con la diffusione poi della nuova formula di viaggio “tutto compreso”, l’attenzione si rivolge subito alla nascente figura del “consumatore-turista” che, per soddisfare le proprie esigenze, si affida ad imprese che non conosce; ciò lo pone in una condizione di sostanziale debolezza rispetto alla controparte professionale. Uno degli inconvenienti in cui il turista può incorrere, e che nel caso di pacchetto turistico rischia di compromettere l’intera vacanza, è il mancato imbarco. Con questa espressione si intende il rifiuto da parte di un vettore aereo di trasportare un passeggero su un volo, fatti salvi i casi in cui ci siano ragionevoli cause per negare l’imbarco, quali motivi di salute, sicurezza, o inadeguatezza della documentazione di viaggio. Causa del mancato imbarco è l’ overbooking, ovvero l’ormai diffusa consuetudine, comune a tutte le compagnie aeree, di accettare un numero di prenotazioni superiori al numero di posti disponibili sul veicolo. Accade dunque che il passeggero, pur disponendo di un valido documento di trasporto ed avendo l’accortezza di presentarsi tempestivamente all’imbarco, non venga imbarcato sull’aereo perché lo stesso risulta già completamente occupato. Questa circostanza, che crea contrattempi e danni a chi viaggia per turismo, e ancor più a chi intraprende viaggi d’affari o di lavoro o per motivi di salute, viene definita overbooking, cioè accettazione di prenotazioni in eccesso; questa prassi trae origine dai cosiddetti no-show, ovvero dai passeggeri che si prenotano e poi non si presentano alla partenza: no-show significa, appunto, “non presentarsi”. é colpa dei passeggeri? Si verifica frequentemente ad esempio che chi deve viaggiare spesso, specie su brevi percorsi e specie per lavoro, pensando di premunirsi prenota un posto su più aerei, riservandosi di decidere all’ultimo momento, a seconda dei propri impegni, su quale viaggiare. Questo comportamento, anche se scorretto, non assumerebbe eccessiva rilevanza se chi lo segue si preoccupasse di annullare poi le prenotazioni superflue. Purtroppo accade che in genere si tralascia di osservare tale norma di correttezza. Le conseguenze, com’è facile intuire, sono estremamente penalizzanti sia per l’utenza sia per le compagnie aeree, in termini d’immagine. Sotto un profilo strettamente giuridico, si configura come dato comune ai diversi ordinamenti vigenti la volontà di garantire, per quanto riguarda il trasporto aereo di linea, l’interesse della generalità degli utenti a beneficiare del servizio stesso. Risarcimenti a norma di legge In seguito al Regolamento CE n° 261 del 2004 è stata rafforzata in modo sostanziale la tutela del viaggiatore a cui venga negato l’imbarco su un aereo a causa di un eccesso di prenotazioni rispetto ai posti disponibili, di cancellazione o di ritardo prolungato del volo, sia in termini di risarcimento pecuniario che in termini di assistenza da parte del vettore, cioè della compagnia aerea che organizza il volo. Il Regolamento CE ha tuttavia sancito alcuni criteri di applicabilità, ovvero le condizioni che devono sussistere affinché entrino in vigore le disposizioni sull’indennizzo e l’assistenza a favore del malcapitato viaggiatore. Innanzitutto, i voli devono partire da, od almeno avere come destinazione un aeroporto di uno Stato membro dell’Unione Europea. In questo secondo caso però, le tutele spettano solo se il vettore è europeo. I passeggeri che hanno diritto alla tutela sono quelli che dispongono di una prenotazione confermata sul volo in cui viene negato l’imbarco e che si sono presentati all’accettazione all’ora indicata per iscritto o, in man- 17 SPECIALE FINE DELLE VACANZE ...resa a volte più dolorosa dai contrattempi in fase di rientro (di Alessandro Taddia) canza di questa, almeno 45 minuti prima dell’ora di partenza. La novità assoluta del Regolamento (che ricordiamo si applica sia ai voli di linea che ai voli charter) consiste nell’obbligo per la compagnia aerea di interpellare i passeggeri per trovare eventuali volontari disposti a rinunciare al volo in cambio del risarcimento e a negare l’imbarco ai passeggeri non consenzienti solo qualora il numero dei volontari non sia sufficiente a consentire l’imbarco a tutti quelli muniti di prenotazione. Inoltre è stata aumentata, rispetto alle precedenti norme, l’entità del risarcimento pecuniario da riconoscere nel caso di overbooking al passeggero (il che dovrebbe scoraggiare fortemente le compagnie aeree da questa pratica), che continua ad usufruire, in aggiunta ad essa, del diritto alla scelta tra il rimborso del biglietto ed un volo alternativo per la stessa destinazione, oltre ai pasti e alla sistemazione alberghiera per il tempo necessario a trovare una soluzione al suo mancato trasferimento alla destinazione desiderata. Parliamo di soldi... Nello specifico, il risarcimento per negato imbarco è di: • € 250 per tutti i voli che coprano distanze inferiori o pari a 1.500 chilometri; • € 400 per tutti i voli intracomunitari che copra- no distanze superiori a 1.500 chilometri, e per tutti gli altri voli che coprano distanze comprese fra i 1.500 e i 3.500 chilometri; • € 600 per tutti i voli che non rientrino nei precedenti casi. Nel caso in cui la compagnia aerea metta a disposizione un volo alternativo e l’orario di arrivo di tale volo alternativo non ecceda il previsto orario d’arrivo del volo originariamente prenotato di: • due ore, per tutti i voli che coprano distanze inferiori o pari a 1.500 chilometri • tre ore, per tutti i voli intracomunitari che coprano distanze maggiori di 1.500 chilometri e per tutti gli altri voli che coprano distanze fra i 1.500 e i 3.500 chilometri • quattro ore per tutti gli altri voli, la compagnia aerea potrà ridurre la compensazione pecuniaria sopra descritta del 50%. Nel determinare tali distanze, si utilizza come base di calcolo l’ultima destinazione per la quale il mancato imbarco provochi il ritardo sull’orario di arrivo rispetto a quello previsto in principio (le distanze vengono misurate con il metodo della rotta ortodromica). ...e di altre compensazioni In aggiunta al risarcimento, il passeggero a cui sia stato negato l’imbarco per overbooking avrà diritto anche ad altre forme di assistenza, 18 (segue dalle pagine precedenti) COME REAGIRE ALL’OVERBOOKING tutti i dettagli da conoscere per chiedere i rimborsi come la scelta tra il rimborso del biglietto entro sette giorni e un volo alternativo verso la destinazione finale non appena possibile o ad una data successiva di gradimento de passeggero. Il volo alternativo può essere anche per un aeroporto vicino a quello di destinazione ed in questo caso le spese di trasporto per arrivarci sono a carico del vettore. Inoltre la compagnia aerea dovrà fornire: • pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa; • la sistemazione alberghiera, qualora siano necessari uno o più pernottamenti, e i trasporti necessari da e per l’aeroporto; • due telefonate gratuite, o messaggi via telefax, fax o posta elettronica. Il tutto con particolare attenzione ai bisogni delle persone con mobilità ridotta e dei loro accompagnatori e a quelli dei bambini non accompagnati, che hanno diritto alla precedenza nell’imbarco. La classe non è acqua Se il volo sostitutivo è di una classe superiore, il vettore non ha diritto alla differenza di prezzo mentre se è inferiore, il passeggero ha diritto al rimborso entro sette giorni: • del 30% del prezzo del biglietto per tutte le tratte aeree pari o inferiori a 1500 chilometri; • del 50% del prezzo del biglietto per tutte le tratte intracomunitarie superiori a 1500 chilometri e per tutte le altre comprese fra i 1500 e i 3500 chilometri; • del 75% del prezzo del biglietto per tutte le altre tratte aeree, cioè per le tratte da un aeroporto dell’Unione ad uno esterno ad essa o viceversa, superiori a 3500 chilometri. Il consenso informato Nel caso in cui la compagnia aerea o il tour operator che ha affittato il volo charter cancellino il volo per loro responsabilità, i passeggeri avranno diritto ai risarcimenti sopra indicati a meno che: (di Alessandro Taddia) • siano stati preventivamente informati della cancellazione del volo con un anticipo di due settimane, oppure • siano stati informati con un congruo anticipo e sia stato trovato per lun altro volo con una partenza fissata a un orario molto vicino (una o due ore) a quello originario. L’onere della prova sul se e quando il passeggero è stato avvertito della cancellazione del volo incombe al vettore aereo. Se la cancellazione del volo è determinata da cause di forza maggiore non è dovuto il risarcimento pecuniario. Diritti e responsabilità I diritti sanciti dal Regolamento CE sono irrinunciabili, anche nel caso in cui siano presenti nel contratto di trasporto clausole derogatorie, e lasciano inoltre impregiudicati gli eventuali risarcimenti supplementari previsti dai diritti nazionali, da cui può essere detratto, però, per decisione del Giudice, quello ottenuto in base al Regolamento. Sono salvi anche i diritti e le azioni di regresso del vettore o del tour operator fra di loro. Infine il vettore aereo ha l’obbligo di informare per iscritto i passeggeri in merito ai loro diritti in tutti i casi di negato imbarco, cancellazione o ritardo del volo di almeno due ore (art.14). L’articolo 16 stabilisce inoltre che ogni Stato membro dell’Unione Europeo deve istituire un organismo responsabile dell’applicazione del Regolamento, preferibilmente pubblico, per i voli in partenza dagli aeroporti situati nel proprio territorio e per i voli provenienti da un paese terzo e diretti in tali aeroporti. Presso tale organismo i passeggeri possono presentare i reclami per le presunte violazioni dei diritti sanciti dalla normativa comunitaria e da esso partiranno le misure sanzionatorie di tipo amministrativo stabilite da ciascun Stato membro. 19 Cattolica Assicurazioni e Cesare Ragazzi Company lanciano il programma Capelli Assicurati, una novità assoluta che puoi scoprire in tre semplici mosse! Misuri il benessere dei tuoi capelli. Te ne prendi cura. Li assicuri. I PRIMI AL MONDO AD ASSICURARE I TUOI CAPELLI! 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Probabilmente la causa va ricercata nella minore concentrazione del lavoratore alla ripresa dell’attività dopo i due giorni di pausa del fine settimana; ipotesi questa avvalorata anche dall’elevato numero di incidenti che si verificano nelle prime ore del mattino, in particolare tra le 9 e le 11, fascia oraria in cui si concentra circa il 30% degli infortuni. E’ interessante inoltre notare come, se nel corso dell’anno i primi giorni della settimana sono i più pericolosi, soltanto nel mese di luglio la situazione si ribalta e il primato degli infortuni si sposta alla seconda metà della settimana: nell’Industria e Servizi la quota più elevata di infortuni (circa il 20%) spetta al giovedì e in Agricoltura al venerdì. Non ci sono, invece, particolari differenze tra uomini e donne, fatta eccezione per la maggiore percentuale di infortuni femminili che si registrano tra sabato e domenica, pari a circa il 13% a fronte di un 9% per i maschi. I due giorni del fine settimana, ovviamente, sono caratterizzati da un numero nettamente inferiore di infortuni (insieme raggiungono appena il 10% del totale) che, peraltro, si verificano per lo più in alcuni particolari settori attivi anche nei giorni festivi, come alberghi e ristoranti, Sanità e Commercio, settori notoriamente ad alto tasso di femminilizzazione. In particolare, quasi un terzo delle donne che subiscono un infortunio nel fine settimana è occupato presso alberghi e ristoranti o nella Sanità, contro una media maschile pari ad appena il 9%. I tassi di frequenza infortunistica sono di solito riferiti a periodi annuali o pluriennali mentre, ad esempio, di forte interesse appaiono stagionalità e ciclicità del fenomeno, ai più ignote. In tale quadro, ci si può chiedere se e come si (tratto da “DATI INAIL”) muova il rischio di subire un trauma nelle varie ore della giornata lavorativa. In termini assoluti, intorno alle dieci del mattino avviene la maggior quota di infortuni, ma ciò è solo un elemento. Infatti, i tassi di frequenza presentano, a denominatore del rapporto che li caratterizza, la dimensione dell’esposizione al rischio espressa, ad es., in termini di addetti, elemento variabile di ora in ora e comunque sconosciuto nella sua concreta entità oraria. La difficoltà, insuperabile, va aggirata. Se si considera la distribuzione percentuale per ora solare e ordinale dei traumi avvenuti in un’area geografica, settoriale o temporale, si possono analizzare le singole diagonali della tabella. Ognuna di esse riguarda una collettività particolare (quella degli addetti entrati al lavoro in una data ora solare osservata nel corso della giornata di lavoro) e, in ognuna, le percentuali di infortunio, dovrebbero risultare, a meno degli effetti della casualità, di ora in ora decrescenti se il rischio fosse costante, perché gli addetti possono progressivamente diminuire, non aumentare. In realtà, invece, tali valori crescono spesso e di molto, soprattutto nelle ore postprandiali, individuando una variazione di rischio che può essere messa in relazione con la dieta o con gli effetti del ciclo luce-buio, alternanza che governa i comportamenti inconsci dei viventi e rende più rischiose le ore pomeridiane. Un recente studio scandaglia la prima possibilità fornendo indicazioni per una sana alimentazione nelle mense aziendali. La seconda è invece allo studio presso Inail e presto se ne avranno i risultati. 21 22 23 anno I numero III SETTEMBRE 2006 NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE edizione riservata ai lettori di taddiaInforma ATTIVITà A.N.T.A.C.C.I.S. INTERVENTO DI A.N.T.A.C.C.I.S. AL CONVEGNO DELLA POLIZIA MUNICIPALE Continua l’attività di A.n.t.a.c.c.i.s sul territorio italiano per aumentare la sensibilità verso le vittime degli incidenti stradali e di conseguenza attirare il più possibile l’attenzione su tutti i problemi che vi gravano attorno. Il corpo di Polizia Municipale di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, ha contribuito notevolmente ad aumentare i contatti e favorire le sinergie di A.n.t.a.c.c.i.s. con i membri della polizia municipale, ospitando l’associazione al grande evento che si è tenuto dal 22 al 24 giugno scorsi presso l’Hotel Torre Normanna e che ha riunito funzionari e comandanti della polizia municipale provenienti da varie parti d’Italia. Tra le numerose personalità presenti hanno relazionato sui temi attuali in materia il Comandante P.M. di Verona, il Dott. Luigi Altamura, il Comandante della Polizia Cantonale di Lugano, Avv. Roberto Torrente, il Dirigente U. O. Polizia locale della Regione Lombardia, Dott. Fabrizio Cristalli, l’Avv. Francesco Vergine, Comandante P.M. di Venezia, il Dott. Piergiuseppe Rossi, Comandante P.M. di Alessandria, il Commissario Capo P.L. di Bergamo, Franco Morizio, il Dott. Alfredo Priolo, Comandante P.M. di Reggio Calabria e il Dott. Giovanni Scifo, Dirigente P.M. di Vittoria (RG). Durante il meeting interregionale, intitolato “Organizzazione & Attività operativa, La Polizia municipale nel Mezzogiorno”, il presidente dell’associazione, Alessandro Taddia, che è anche uno degli sponsor principali di A.n.t.a.c.c.i.s. con la catena in franchising di agenzie Infortunistica Taddia, ne ha illustrato le finalità e il modus operandi, sottolineando la peculiarità di questa organizzazione, alla quale possono rivolgersi anche e soprattutto le vittime di incidenti stradali che sono, anche in piccola parte, responsabili dell’accaduto. Il meeting, di cui si è diffusamente riferito nella rivista “La Voce dei vigili urbani” mensile della Polizia Locale italiana, è stato davvero proficuo per diffondere e pubblicizzare ulteriormente l’attività di A.n.t.a.c.c.i.s. e per promuoverne la campagna tesseramenti 2006; ha inoltre trattato argomenti quali la sicurezza stradale, aggiornamenti sul Codice della strada, l’educazione stradale nelle scuole e l’operatività della Polizia municipale, corpo dello Stato sempre più efficiente e presente sul territorio italiano. Desideriamo ringraziare il corpo di Polizia della provincia di Palermo per il sostegno e la fiducia rivolti ad A.n.t.a.c.c.i.s., certi che la nuova sinergia creatasi in occasione di questo evento aiuterà l’associazione a rafforzare il proprio impegno verso le vittime di incidenti stradali e le fornirà aggiornamenti completi e continui sui temi di interesse comune, migliorando la qualità dei servizi che A.n.t.a.c.c.i.s. mette a disposizione dei propri tesserati. Giorgia Marchesini A.N.T.A.C.C.I.S. UTILITIES le “regole d’oro” della guida sicura Mai le braccia troppo distese Altrimenti in curva saremmo costretti a sollevare le spalle dal sedile e quindi assumeremmo una posizione scorretta e soprattutto scomoda. Sempre le mani sul volante questa è la prima regola che ci viene insegnata ma spesso è la prima che si ci dimentica. La mano fissa sul cambio è da evitare sempre! Occhio al poggiatesta Se non regolato in maniera corretta può provocare gravi lesioni in caso di urto, pertanto regolatelo sempre portandolo qualche centimetro sopra il capo. Se l’auto sbanda in curva In caso di sovrasterzo è bene evitare di frenare altrimenti si “scaricherebbe” l’asse posteriore che così perderebbe ulteriore aderenza, accentuando al massimo la sbandata. Cintura di sicurezza sempre Senza la cintura si rischia grosso ed indossarla non costa nulla pertanto usatela…inoltre è obbligatorio! Gestire un sottosterzo In questo caso è buona norma rilasciare prontamente il gas in modo da permettere alle ruote motrici (stiamo parlando di auto a trazione anteriore) di riprendere aderenza e quindi di direzionalità. Anche in questo caso niente freno sino al recupero della direzione corretta! Sulla neve frenare meno possibile Poiché essendo già scarsa l’aderenza “chiederne” dell’altra ai pneumatici significherebbe portarli al bloccaggio.Usate il freno motore, ma occhio alle scalate troppo repentine! Se piove state lontani dal ciglio della strada In caso di forti piogge i canali di scolo non fanno in tempo a smaltire tutta l’acqua provocando un allagamento, spesso solo parziale, della carreggiata. Tali canali si trovano di norma vicini al bordo della strada, quindi è qui che si ha maggiore probabilità di incappare in un aquaplaning In autostrada meglio avere la vista “lunga” Concentrare la nostra vista solo sull’auto che ci precede è sbagliato: la distrazione del conducente che ci sta davanti potrebbe essere fatale anche per noi. Se lui dovesse frenare di colpo noi reagiremmo solo all’accendersi dei suoi stop, quindi già in ritardo. Mentre se noi avessimo visto prima di lui l’ostacolo, perché maggiormente attenti, saremmo in grado di reagire in un tempo minore evitando la collisione. Affrontare un aquaplaning Frenare non serve a nulla in quanto stiamo galleggiando; non appena riprenderemo aderenza se stessimo frenando l’auto scarterebbe improvvisamente facendoci perdere del tutto il controllo. Pertanto impugnando fermamente, ma senza eccedere, il volante dobbiamo prepararci al “riacquisto d’aderenza” mantenendo la direzione del manubrio costante per tutta la durata del fenomeno. Quale velocità in autostrada? Se il traffico è scorrevole meglio tenere un’andatura sostenuta (sempre entro il limiti) anziché tenere la destra a 60-70 km/h, perché così facendo costringeremmo tutti gli altri guidatori a sorpassarci (anche i camion), ed è proprio nel momento del sorpasso che avvengono il maggior numero degli incidenti. Chi viaggia in autostrade a tre corsie ricordi che la corsia di destra non è riservata ai camion ma solo a chi viaggia più lentamente, pertanto se non ve la sentite di andare oltre un certo limite mettetevi sulla destra anziché occupare la corsia centrale. Quando non funzionano i freni Se il calo di efficienza dell’impianto è dovuto al surriscaldamento (fenomeno conosciuto come fading) meglio aiutarci con le marce e “pompare” con il pedale cercando di togliere le eventuali bolle formatesi. Se i freni non dovessero funzionare del tutto cercare di scalare le marce frenando con il freno motore e nel peggiore dei casi buttarsi da un lato cercando di arrestare la vettura mandandola in testa coda, aiutandosi con il freno di emergenza (freno a mano). Ricordate inoltre che gli attuali circuiti frenanti, poiché servoassistiti, non funzionano a motore spento quindi evitate di fare discese a motore spento! Tratto da WWW.LASTRADASIAMONOI.IT 26 A.N.T.A.C.C.I.S. INFORMA i disabili e l’auto: le cose più importanti da ricordare (tratto da www.lastradasiamonoi.it) Quando una persona con disabilità si avvicina ad un autoveicolo, si pongono dei problemi di reciproco adattamento, diversi a seconda che il disabile possa condurre il mezzo o che utilizzi il veicolo come “trasportato”. Tutti gli invalidi motori o sensori possono ottenere una patente di guida speciale, purché le loro minorazioni anatomiche e funzionali non impediscano di guidare con sicurezza. L’iter per il suo conseguimento prevede che il disabile debba dapprima ottenere un certificato di idoneità alla guida, sottoponendosi a una visita medica presso l’apposita Commissione Medica Locale (ne è presente almeno una per ogni provincia). In seguito vengono sostenuti gli esami teorico-pratici previsti, al termine dei quali viene rilasciata la patente speciale; questa va rinnovata ogni cinque anni e consente di guidare ogni tipo di veicolo, purchè adeguatamente equipaggiato, senza limitazioni di cilindrata e potenza. Ulteriore condizione necessaria per la guida del veicolo è che l’auto sia fornita di ausili e adattamenti, che consentono anche al disabile di guidare in sicurezza: la loro installazione è obbligatoria e va riportata sulla patente e sulla carta di circolazione. Oggi in Italia sono disponibili e autorizzate, ad eccezione del joy-stick, pressoché tutte le tecnologie utili alla guida delle persone con disabilità derivante da qualsiasi patologia: acceleratori sostitutivi, impugnature particolari per il volante o il clacson... che permettono ad esempio di migliorare la presa sul volante, manovrare tutti i servizi dell’auto con una mano sola, oppure di sostituire alcuni comandi a pedale con comandi manuali. Sono inoltre disponibili scooter e vetture senza patente allestite anche per disabili. L’uso delle cinture di sicurezza per i disabili è obbligatorio, a meno che non siano presenti patologie particolari che costituiscano controindicazione specifica al loro utilizzo. Il disabile in auto gode di diverse agevolazioni: può circolare anche in zone a traffico limitato e dispone di spazi di sosta riservati con specifica segnaletica, purchè la sua vettura sia munita dell’apposito contrassegno. In genere i parcheggi riservati ai disabili sono più larghi degli altri, per permettere alle persone di manovrare agevolmente con la sedia a rotelle. È importante ricordare che occupando abusivamente questi parcheggi o debordando sul loro spazio si impedisce fisicamente alla persone disabili di parcheggiare oppure di scendere dalla macchina! I benefici fiscali che spettano ai disabili o ai loro familiari quando acquistano un veicolo: • l’IVA agevolata • la detraibilità IRPEF • l’esenzione dal pagamento del bollo auto • l’esenzione dalle imposte di trascrizione sui passaggi di proprietà • i contributi economici previsti per l’installazione degli ausili alla guida sull’auto. INCONTRACI ON LINE: WWW.ANTACCIS.ORG SCRIVICI: [email protected] 27 28 XXXXXXXXXXXX XXXXXXXXXXXXX (di Giorgia Marchesini) 29 QUANDO LA RIMOZIONE FORZATA è INGIUSTIFICATA (tratto da Al Volante) casistica e modalità dei possibili ricorsi Può succedere che la nostra auto venga rimossa ingiustamente, nonostante fosse parcheggiata dove la sosta era consentita, per una svista delle Forze dell’ordine: in questo caso ci devono rimborsare tutte le spese. Fare subito ricorso Si telefona alla Polizia municipale per sapere in quale deposito si trova; pagata la rimozione e recuperata l’auto, entro 60 giorni dalla notifica della multa, ci si deve rivolgere al Prefetto o al Giudice di pace. L’obiettivo del ricorso è dimostrare che la sosta era regolare. Oltre alla cancellazione della sanzione (35 euro) abbiamo diritto a ottenere il rimborso per il recupero della vettura che ha subìto la rimozione (come minimo, sono in ballo 75 euro): l’ha stabilito un Giudice di pace di Lecce. A risarcirci sarà il Comune oppure l’azienda che ha in appalto le rimozioni. Orari e frecce da controllare per essere certi di aver ragione Spesso per segnalare la sosta vietata, oltre al cartello tondo vengono utilizzati anche tre pannelli rettangolari. Indicano: l’orario in cui vige il divieto; che il veicolo può essere rimosso forzatamente; da dove (freccia in su) a fin dove (freccia in giù) c’è il divieto di sosta. Bisogna quindi distinguere i diversi casi: • Un pannello vieta la sosta dalle 7,30 alle 18,00? Se, dopo aver parcheggiato, dalle 18,01 alle 7,29 veniamo multati e l’auto è rimossa, possiamo fare ricorso: basta allegare il verbale, in cui è riportato l’orario della presunta infrazione (per esempio, 18,30). • Oppure abbiamo parcheggiato subito dopo il pannello con freccia in giù? La sosta è consentita, ma l’esito del ricorso dipende dal numero civico della via riportato sul verbale. Se è evidente che la vettura era parcheggiata dopo il cartello, il ricorso è accolto. Invece, se il numero civico è proprio all’altezza del cartello, servono altre prove: dei testimoni al momento del parcheggio o della rimozione. Recuperare la vettura è costoso ma veniamo totalmente risarciti L’auto rimossa si può “sbloccare” e ritirare dopo aver pagato una tariffa salata: in una città medio-grande, da 75 a 95 euro circa. Nel dettaglio, la chiamata del carro attrezzi da parte dei Vigili costa 15 euro, 20 se effettuata di notte oppure in giorni festivi; l’operazione di carico e scarico della vettura ne richiede da 25 a 30; e poi c’è il forfait (da 35 a 45 euro) per i chilometri percorsi dal carro attrezzi, più il sovrapprezzo per quelli in eccesso. Dopo le prime 24 ore, l’eventuale custodia dell’auto (se la lasciamo nel deposito del Comune, o dell’azienda che ne ha l’appalto) costa circa 11 euro circa per le prime 12 ore; 23 euro da 12 a 24 ore; 17 euro per ogni giorno successivo fino al 10°; 190 euro dall’11° a1 30° giorno. ...Attenzione alla correttezza del ricorso Nel ricorso non è sufficiente chiedere la cancellazione della multa. Occorre fare richiesta del rimborso della rimozione e dell’eventuale custodia (giustificando l’esatto importo complessivo): alIegare il verbale e le ricevute di pagamento. 30 AREA DI SERVIZIO - 1 rubrica dedicata agli autotrasportatori Molti incidenti si verificano soprattutto in autostrada perchè un veicolo piomba ad alta velocità, non riesce ad arrestarsi e tampona gli ultimi mezzi in coda. Il guidatore in alcuni casi, per evitare l’incidente, sterza verso sinistra, evita la coda, ma finisce contro le protezioni e, in qualche caso, il peggiore, scavalca il guard rail o il new jersey, finendo nell’altra carreggiata. “Per evitare queste situazioni di pericolo grave - ci spiega Siegfried Stohr, presidente di Guidare e Pilotare, struttura specializzata nell’insegnamento della guida sicura di auto e mezzi pesanti - non bisogna affidarsi solo alla propria tecnica di guida e alla tecnologia del veicolo, ma soprattutto alla propria capacità di saper prevedere e “anticipare” i pericoli, guardando lontano, tenendo una adeguata distanza di sicurezza e anche una costante concentrazione al volante per scorgere i rallentamenti. Vi racconto una mia recente esperienza. Stavo percorrendo l’E45, di cui molti dei professionisti del volante conoscono le insidie. In un tratto con molte curve e poca visibilità sono riuscito ad evitare un grave incidente perché, con la coda dell’occhio, ho visto accendersi gli stop dell’autocarro che stavo superando. Esperienza, intuito, fortuna, mi hanno indotto a rallentare a mia volta, quel tanto che mi ha permesso di frenare più intensamente per evitare sulla corsia di sorpasso tre veicoli, distrutti, che si erano tamponati da poco”. L’esperienza di Stohr ci serve come esempio su ciò che al volante significa “prevenire”, ovvero quella che noi definiamo “l’arte” di saper interpretare quei segnali che la strada e il traffico ci propongono durante il viaggio. Ma per fare questo occorre soprattutto molta concentrazione, essere vigili, anche a dispetto di turni di guida massacranti. “Prevenire vuoI dire prestare sempre durante la guida la massima attenzione -continua Stohr - senza rilassarsi nè sottovalutare i pericoli che sbu- cano, quando meno te lo aspetti, anche quando sembra tutto facile e tranquillo: un battistrada perso da un autocarro fa frenare di colpo alcune auto e l’autoarticolato che le segue è costretto a sua volta a frenare bruscamente: voi vi trovate di fronte un collega che frena improvvisamente senza alcuna ragione apparente di pericolo. è un caso tra i tanti inaspettati, che spesso ci coinvolgono in un incidente”. Sicurezza è anche manutenzione. Quella dell’impianto frenante è fondamentale per evitare guai. “I freni devono essere sempre in perfetto ordine - ammonisce l’istruttore - un controllo costante è l’assicurazione per un viaggio tranquillo ed è un capitolo di sicurezza importante soprattutto quando capita di dover agganciare un semirimorchio che non è il vostro. AI volante poi dovete sempre anche considerare il carico che state trasportando, regolando opportunamente la velocità ed evitando, se possibile, frenate brusche quando si trasportano carichi difficilmente vincolabili”. Il miglior autista sa risparmiare i freni: li rispetta nelle frenate normali facendo uso del retarder e nelle lunghe discese con il freno motore. Ma vediamo con Stohr qualche aspetto di tecnica di guida. “Innanzitutto la massa da frenare fa aumentare gli spazi d’arresto. Tuttavia non dobbiamo credere che a vuoto questi diminuiscano in modo considerevole. Infatti a veicolo scarico diminuisce sia l’aderenza dei pneumatici (funzione di peso e attrito) sia l’area di impronta a terra (per il minor carico). Inoltre è facile che le ruote del semirimorchio si blocchino, specie se il regolatore di frenata in funzione del carico lavora male. Il consiglio che diamo agli allievi dei nostri corsi, è quello di regolarsi sempre sugli spazi di arresto a veicolo carico, quindi su distanze teoricamente più lunghe”. 31 FRENATA SOTTO CONTROLLO padroneggiare i veicoli con grande massa viaggiando in velocità (tratto da TIR, periodico dell’albo degli autotrasportatori - n° 84) Come dev’essere la frenata d’emergenza? “La frenata deve essere pronta e decisa: è comunque possibile che si blocchino le ruote, specie le anteriori a pieno carico e su bagnato. In questo caso occorre togliere il piede dal freno, attendere che l’impianto sblocchi le ruote e frenare di nuovo. Meglio inoltre non combinare frenata d’emergenza e sterzata, perchè possono aumentare i pericoli di bloccaggio sull’anteriore. Se avete I’ABS il problema non si pone. Sarà il sistema ad evitare bloccaggi e a mantenere la direzionalità anche in frenata, permettendovi di sterzare. Il dispositivo elettronico di frenata (EDB) consente di ridurre i tempi di azionamento dei freni sulle ruote riducendo gli spazi d’arresto”. Nel caso di una motrice con semirimorchio in frenata, su 40 tonnellate complessive, il carico che grava sulle ruote del semirimorchio passa da 23 a 16 tonnellate andando a gravare maggiormente sulla motrice. Questo dato ci fa intuire l’importanza di un corretto bilanciamento del carico e va ricordato che se i carichi maggiori sono disposti in alto, la stabilità di marcia in frenata potrà peggiorare. Per una frenata efficace e potente hanno grande importanza anche i pneumatici, la loro manutenzione e la corretta pressione. I “ribassati” permettono di avere una maggiore impronta a terra, aumentando l’aderenza in frenata. La palestra della sicurezza “Durante i nostri corsi di guida sicura -spiega Stohr- l’allievo si allena a provare gli spazi d’arresto con motrice e semi rimorchio carico e con la sola motrice. Nella frenata d’emergenza su fondo scivoloso e bagnato, l’allievo scopre che quando il semirimorchio non frena in modo ottimale tende a spingere sulla motrice e questo porta facilmente alla chiusura del semirimorchio con i danni conseguenti”. Bisogna abituarsi in questo caso a interrompere la frenata e correggere col volante: la tecnica è identica a quella necessaria con le auto, con la differenza che mentre alla guida di un’auto si può tentare di correggere le reazioni, con un camion bisogna saperle anticipare, tenendo sempre sotto controllo gli specchi retrovisori per controllare il comportamento del semirimorchio. Un altro esercizio interessante, che abbiamo avuto modo di testare in un corso di Guidare e Pilotare, è la frenata su fondi differenziati, con l’ABS disinserito. È una situazione che può capitare facil- mente su strada con il fondo irregolare e anche qui il semirimorchio e la motrice tendono a cambiare traiettoria ed a mettersi di traverso. L’autista in genere corregge prontamente con lo sterzo, ma il più delle volte non interrompe la frenata, cosa invece fondamentale. L’occhio attento dell’autista si abitua così a guardare davanti ma contemporaneamente a controllare dagli specchi la posizione del semirimorchio. Un altro esercizio che si fa con gli istruttori di Guidare e Pilotare, combina la frenata con la schivata di un ostacolo improvviso (muro d’acqua): ”è una situazione - ci spiega Stohr - che si verifica quando, iniziata la frenata, ci si accorge che non si riesce ad arrestare il mezzo, ma comunque c’è spazio per evitare l’ostacolo, sterzando con decisione. Sono tutte manovre che a volte diventano necessarie: le prove in pista permettono di verificarne le difficoltà e, una volta al volante, aiuta anche a prevenirle con una condotta di guida più accorta e responsabile”. 32 AREA DI SERVIZIO - 2 rubrica dedicata agli autotrasportatori Quante volte, sintonizzati sul canale Rai Isoradio, abbiamo sentito “Vento forte. Traffico sconsigliato a furgonati e telonati...”. I tratti di autostrada colpiti dal vento sono conosciuti e temuti dai professionisti del volante: le autostrade liguri, il tratto casertano dell’Autosole, l’autostrada A16 che attraversa l’appennino campano verso la Puglia. Il vento rinfresca le giornate ma spesso complica la vita di chi è al volante di un tir. Il vento influisce eccome, e l’aerodinamica ha un ruolo importante nella sicurezza di guida. Ma come? Lo chiediamo al nostro esperto, Siegfried Stohr, presidente e fondatore della scuola di guida sicura Guidare e Pilotare di Misano. “L’aerodinamica per un veicolo è un elemento che condiziona la sicurezza e l’assetto del veicolo su strada - ci spiega il nostro istruttore Prendiamo per esempio la Formula Uno. Anche un osservatore distratto delle gare capisce la grande importanza dell’aerodinamica, determinante per la stabilità dell’auto, per il suo comportamento su strada e quindi per il successo in gara”. Tuttavia, il “signor Rossi” del volante normalmente trascura l’importanza dell’aria: perchè? Perchè l’aria non si vede. La spinta dell’aria ostacola l’avanzamento “Ma basta mettere una mano fuori dal finestrino in velocità - continua Stohr - metterla di taglio e poi metterla di palmo, per avvertire la forza della spinta dell’aria. La spinta inoltre, cresce in modo esponenziale con la velocità. Qualche numero ci può essere utile per valutare il fenomeno: nella resistenza all’avanzamento di un veicolo (motrice con semirimorchio a pieno carico) il 30% circa dell’energia viene disperso per vincere l’attrito prodotto dal rotolamento dei pneumatici (importante quindi la pressione delle gomme), e gli attriti meccanici compresi quelli interni del motore e del sistema di trasmissione dissipano il 30% dell’energia; per il resto, ben il 40% dipende dalla resistenza all’avanzamento opposta dall’aria. Come vedete non è un dato affatto trascurabile”. 33 L’INSIDIA VENTO la resistenza dell’aria e la stabilità dei veicoli furgonati e telonati (tratto da TIR, periodico dell’albo degli autotrasportatori - n° 82) La resistenza all’avanzamento dipende da diversi fattori: i principali sono la sezione frontale (cioè la superficie frontale del veicolo in cm quadrati) e il coefficiente di penetrazione detto cx (in pratica la capacità di offrire meno resistenza all’aria). Poichè la sezione frontale non si può ridurre tranne che in alcuni casi (togliendo teli e coperture, abbassando il carico), l’attenzione andrà concentrata sulla forma del veicolo e delle sue appendici: per fare un esempio una buona forma capace di offrire minore resistenza all’aria è quella “a goccia d’acqua”, migliore rispetto a una forma appuntita perchè riduce i vortici . “Elemento fondamentale per migliorare l’aerodinamica del nostro mezzo - continua Stohr - sarà quindi il raccordo aerodinamico fra motrice e semirimorchio, basato su altezza uguale e riduzione al minimo degli spazi vuoti dove si infila l’aria creando vortici. Questo principio di riduzione dei vortici vale anche per il semirimorchio: evitare teli svolazzanti, carichi sporgenti, anche la chiusura dello spazio fra le ruote con dei cassonetti migliora l’aerodinamica impedendo all’aria di infilarsi fra una ruota e l’altra. Insomma, più la forma esterna del veicolo è pulita, meno energia si spreca e quindi si ottiene un risparmio di carburante e sicurezza. Pensate che anche gli specchi retrovisori peggiorano il cx. Che peggiora anche tenendo i finestrini aperti. Ma dal punto di vista dei consumi di carburante, meglio finestrini aperti che aria condizionata (consuma di più)”. L’energia dispersa causa sprechi e pericoli Se l’aria però è nemica dell’avanzamento può anche diventare un pericoloso nemico in caso di vento laterale come può accadere all’uscita di una galleria ligure, o sull’appennino tra la Puglia e la Campania. “II fatto di guidare un veicolo con una massa importante - continua Stohr - non deve farci dimenticare che il veicolo che stiamo guidando offre una superficie laterale al vento molto grande (come una vela di una barca) e quindi raffi- che violente possono modificarne sensibilmente la traiettoria, mettendo a rischio la stabilità e la capacità di mantenere le ruote attaccate all’asfalto. Questo pericolo si manifesta in particolare all’uscita dai tunnel e in modo evidente sui viadotti scoperti (non protetti da paratie antivento). In questo caso è consigliabile ridurre la velocità, tenere entrambe le mani sul volante e, se si percepisce una oscillazione del semirimorchio, mantenere trazione evitando sia di frenare che di rallentare di colpo. Durante i nostri corsi riproduciamo questa situazione per allenarsi a controllarla, ma purtroppo non possiamo riprodurre la forza del vento. Quindi cari amici camionisti: temete e rispettate il vento come i marinai temono e rispettano le tempeste!” 34 A NORMA DI LEGGE Per la rimozione delle auto incidentate in autostrada paga il gestore I veicoli incidentati o abbandonati in autostrada devono essere rimossi a spese dell’ente concessionario, il quale ha l’obbligo di assicurare la sicurezza del proprio tratto autostradale gestito. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13762 del 14 giugno 2006, ricordando che rimane salvo il diritto di rivalsa nei confronti del proprietario del veicolo incidentato o abbandonato. Le condizioni di sicurezza - precisa la Corte - devono essere immediatamente garantite, e tali condizioni non attengono esclusivamente all’intervento della polizia stradale, che non dispone di attrezzature di rimozione, ma alla funzione propria dell’ente concessionario di un pubblico servizio, che peraltro è a pagamento. (segnalazione ricevuta dall’agenzia infortunistica TADDIA di MANTOVA) (Cassazione, sez. III civile, sentenza 14.06.2006 n° 13762) RICORDIAMO AI I LETTORI CHE infortunistica TADDIA è IN GRADO DI SEGUIRE NEL MODO PIù PROFESSIONALE E PROFICUO OGNI RICORSO! sosteniamo le vostre ragioni e tuteliamo i vostri diritti: chiedete informazioni all’agenzia più vicina Il braccio violento dell’automobilista Un parcheggio irregolare può costare la reclusione fino a 4 anni. A dirlo è la Corte di Cassazione con la sentenza 16 maggio 2006 n°16571, che si colloca nel solco di una giurisprudenza che va consolidandosi e scrive un’altra pagina importante in materia di cosiddetti “atti emulativi della strada”. Questi i fatti: il trasgressore, pardon l’imputato, introdottosi con la propria vettura in altrui area condominiale, aveva parcheggiato il mezzo in modo tale da impedire l’uscita sulla pubblica via all’auto della parte offesa, rifiutando di spostarsi una volta invitato da quest’ultima. Il giudice di prime cure aveva condannato l’imputato per violenza privata (che punisce “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare, od omettere qualche cosa”). La parte ricorrente non aveva condiviso la sentenza di condanna e con ricorso aveva contestato, dinnanzi al Collegio degli ermellini, la configurazione del delitto ex articolo 610 Cp sul rilievo che, nella specie, avrebbero fatto difetto la violenza fisica ovvero la minaccia. La Cassazione ha invece dato ragione al giudice di merito: ad avviso della Suprema Corte “nel reato di violenza privata (art. 610 CP), il requisito della violenza, ai fini della configurabilità del delitto, si identifica con qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente della libertà di determinazione e di azione l’offeso, il quale sia, pertanto, costretto a fare, tollerare o omettere qualcosa contro la propria volontà; nella specie, la sentenza ha descritto un fatto di voluta intenzione dell’imputato di mantenere il proprio veicolo – già parcheggiato irregolarmente in un’area condominiale alla quale non aveva diritto di accedere (“condominio a lui estraneo”) – in modo tale da impedire alla persona offesa di transitare con il proprio veicolo per uscire sulla pubblica via, rifiutando reiteratamente di liberare l’accesso, pretendendo “con evidente protervia ed arroganza” che la persona offesa attendesse secondo proprie necessità (la “discesa” della sorella), e tanto basta per integrare la violenza quale normativamente prevista”. (Cassazione, sez. V penale, sentenza 20.04/16.05.2006 n° 16571) 35 insieme a Voi da oltre15 anni Agenzie in tutta Italia per tutelare i vostri DIRITTI e ottenere il giusto RISARCIMENTO del vostro incidente stradale in questo numero diamo il benvenuto alle nuove agenzie di Sarzana (SP) Vittoria (RG) 36 accanto a voi in tutta Italia agenzie LOMBARDIA ABBIATEGRASSO (MI) 20081 - C.so Matteotti 56 tel./fax 02.94.65.129 r.a. e-mail: [email protected] BRESCIA 25123 - Via Pusterla n° 16 tel. 030.29.06.414 fax 030.28.100.49 e- mail: [email protected] BUSTO ARSIZIO (VA) 21052 - Via Quintino Sella n° 41a tel. 0331.69.56.10 fax 0331.68.54.23 e-mail: bustoarsizio@infortunistica .it GALLARATE (VA) 21013 - Via Mazzini n° 1 tel. 0331. 77.43.85 fax 0331.77.37.85 e-mail: [email protected] MONTANO LUCINO (CO) 22070 - P.za Europa Unita 1 tel./fax 031.47.33.27 e-mail: [email protected] MANTOVA 46100 – Viale Montello n° 19/a tel./fax 0376.22.01.27 e-mail: [email protected] PADERNO DUGNANO (MI) 20037 - Via Walter Tobagi 7/D tel. 02.910.84.328 - fax 02.918.10.46 e-mail: [email protected] VARESE 21100 - Via Sanvito Silvestro n° 111 tel. 0332.82.42.58 fax 0332.21.06.72 e-mail: [email protected] TRENTINO ALTO ADIGE SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI VENETO SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI FRIULI VENEZIA GIULIA SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI VALLE D’AOSTA SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI PIEMONTE SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI LIGURIA SARZANA (SP) 19038 - Via Cisa n° 131 tel. 0187.60.35.66 - fax 0187.60.54.96 e-mail: [email protected] 37 aziende di qualità scelte da www.infortunistica.it convenzionati LOMBARDIA Carrozzeria Prestige Euro Carrozzeria Via Verdi 79 GERMIGNAGA (VA) Zona industriale quartiere Mirabella 0332.510.077 ABBIATEGRASSO (MI) 02.96.66.642 Carrozzeria Verbano Carrozzeria Nuova adriatica Via Rossini 19 LUINO (VA) Via Martiri per la libertà 13 0332.53.14.46 ABBIATEGRASSO (MI) 02.946.28.64 Break Car Carrozzeria Carroccio Via Aldo Moro 11 PADERNO DUGNANO (MI) Via Oberdan 1 LEGNANO (MI) 02.99.04.27.11 0331.401.310 Carrozzeria Brevi Carrozzeria Catalani Via Pasteur 11 CINISELLO BALSAMO (MI) Via Sormani 7/a CUSANO MILANINO (MI) 02.660.490.62 02.664.05.418 Autovittani service snc Carrozzeria F.lli Vaccari Via Asiago 23 loc. 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