Corriere di Romagna - Unindustria Rimini

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Corriere di Romagna - Unindustria Rimini
UNINDUSTRIA RIMINI
Martedì, 24 febbraio 2015
UNINDUSTRIA RIMINI
Martedì, 24 febbraio 2015
Testate
24/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 3
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Fiato sospeso per i nove indagati eccellenti
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SPADAZZI MANUEL
Airiminum resta fuori dagli uffici «A rischio la ripresa dei...
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Gli indagati
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Il commissariamento
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Le accuse
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Riunione bollente tra gli indagati Gli azionisti: «Chiediamo i...
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«Crediti azzardati e giochi di potere: così sono iniziati i...
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Mavone ricostruito dopo l'alluvione
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Affitti Rimini resta la più cara in regioneIl turismo mantiene i...
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GRADARA MARIO
Con i nuovi lampioni si brancola nel buio
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Prevenzione incendi oggi il seminario
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Dietrofront sulla Tari: slittano le scadenze
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Hotel di lusso nell'ex colonia «Non conviene, la vendiamo»
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Nel mirino crediti e bilanci
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Parte dei beni dissequestrata
GRAZIOSI FILIPPO
Rimini, una città sotto inchiesta E' il fallimento dei poteri forti
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Patto Confindustria­Intesa Sanpaolo Due miliardi per rilanciare le pmi
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«Nessuna mira espansionistica verso altri scali»
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L' Enac chiude la porta in faccia ad AiRiminum «Ingresso vietato al
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Seminario sulla prevenzione incendi
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Scendono i canoni per gli affitti a Rimini i più alti della regione
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Allarme prefettura: entro pochi mesi potrebbe scomparire
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Fogne pulite da mini ­robot
EMER SANI
Il conto per i ritardi continua a lievitare
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Tari: rinviate le date di pagamento
24/02/2015 Corriere di Romagna Pagina 13
Viabilità, raggiunto il quorum
24/02/2015 Corriere di Romagna Pagina 14
Nevicate 2012: riaperti i termini per chiedere il risarcimento dei danni
24/02/2015 Corriere di Romagna Pagina 14
Eolico, le pale della discordia
24/02/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 11
"Blindati" gli uffici dell' aeroporto
24/02/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 12
Le contromisure: rialzo all' argine del Mavone
24/02/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 12
Manutenzione al via Ci pensa un mini ­robot
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Tari, sono state rinviate le date di scadenza In zona mare al 31 agosto e...
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EMILIA ROMAGNA Canoni di locazione in discesa del 7,2%
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Un mini­robot per pulire la Fossa Patara
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A Rimini i canoni più cari in regione
24/02/2015 Nuovo Quotidiano di Rimini Pagina 7
AiRiminum, fermi tutti. Così non si vola
24/02/2015 Nuovo Quotidiano di Rimini Pagina 7
Carim, nel mirino l' azione di rivalsa
24/02/2015 Nuovo Quotidiano di Rimini Pagina 9
Meteo, nuova allerta
24/02/2015 Nuovo Quotidiano di Rimini Pagina 9
Arriva l' intervento anti ­allagamenti in centro
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Seminario su prevenzione incendi
24/02/2015 Nuovo Quotidiano di Rimini Pagina 10
Aeradria, pioggia di ricorsi Anche Masini va al Riesame
24/02/2015 Nuovo Quotidiano di Rimini Pagina 11
"Lampioni nuovi, luce scarsa"
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Sul mare slitta la Tari
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TRIBUNALEDEL RIESAME.
Fiato sospeso per i nove indagati eccellenti
FIATO SOSPESO per gli indagati eccellenti di
Aeradria che aspettano il verdetto' del
Tribunale della Libertà di Bologna a cui si sono
appellati, dopo il terremoto che li ha travolti.
Una decisione, quella che prederanno i giudici
bolognesi, che farà la differenza.
Tra quelli che aspettano il responso bolognese
ci sono naturalmente quelli che vengono
indicati come i protagonisti principali della
maxi inchiesta che ha scosso la città. Primo fra
tutti, l' ex presidente di Aeradria, Massimo
Masini, difeso dall' avvocato Cesarina
Mitaritonna e Alexia Armaroli, che oltre ai
sequestri si è visto notificare anche la misura
dell' obbligo di dimora. Così come il vice
presidente, Massimo Vannucci, e Alessandro
Giorgetti, ex presidente della società collegata
Air. A differenza di Vannucci che davanti al
giudice ha parlato a lungo, Giorgetti, difeso
dall' avvocato Michela Vecchi, si è avvalso
della facoltà di non rispondere.
«Una scelta fatta in attesa di leggere
attentamente le carte spiega il suo difensore
nel frattempo abbiamo presentato ricorso al
Riesame, giudicando che non ci siano le esigenze cautelari, tantomeno il pericolo di inquinamento delle
prove, dopo due anni dall' inizio dell' inchiesta».
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Testate
«CHIEDEREMO I DANNI»
Airiminum resta fuori dagli uffici «A rischio la ripresa
dei voli»
Vietato l' ingresso ai dipendenti. Enac si difende: «Accuse false»
APRIRÀ o non aprirà il 4 marzo con il primo
volo, da Mosca? Il rischio, per l' aeroporto di
Rimini, è «di non farcela, se ci troveremo
davanti altri ostacoli inattesi e altra burocrazia
da superare. Ieri siamo arrivati decisamente al
culmine», allarga le braccia Laura Fincato,
presidente di Airiminum. Già, è davvero
incredibile quello che è accaduto ieri mattina,
tanto che i dipendenti e i dirigenti della nuova
società di gestione dell' aeroporto stentavano
a crederci. E' successo che il personale di
Airiminum è rimasto fuori dall' aeroporto,
perché da Bologna «l' Enac (l' Ente nazionale
di aviazione civile, ndr) ha deciso di negarci l'
accesso agli uffici», e di riprendersi le chiavi.
Insomma, i dipendenti di Airiminum sono stati
costretti a restare fuori, nonostante da almeno
un paio di settimane fossero dentro il Fellini' a
lavorare per la riapertura dello scalo.
IL MOTIVO? A spiegarlo sono la nota ufficiale
inviata ieri da Airiminum e poi la stessa
Fincato: «Ufficialmente manca ancora un
passaggio, che noi ritenevamo soltanto
f o r m a l e : l e a r e e d e l Fellini' s o n o s t a t e
riconsegnate dal curatore di Aeradria a Enac, ma Enac a sua volta ancora non le ha consegnate a
noi...». Doveva essere appunto un passaggio formale, secondo Airiminum, tanto che nel frattempo dall'
11 febbraio «i nostri dipendenti ricorda la Fincato andavano ogni giorno in aeroporto, per preparare la
riapertura dello scalo fissata il 4 marzo». Fino a ieri, quando Enac ha preteso di avere le chiavi dello
scalo, «mandando l' ex direttore del Fellini' Paolo Trapani a prenderle», e ha negato così al personale di
Airiminum di entrare. «Per prima cosa mi rivolgerò al prefetto di Rimini: questi inspiegabili stop stanno
compromettendo l' obiettivo di riaprire l' aeroporto il 4 marzo», attacca la Fincato. Airiminum punta il dito
contro il direttore generale di Enac per l' Emilia Romagna Maria Concetta Laudato: sarebbe stata lei,
avvertita che Airiminum era già di fatto insediata nell' aeroporto senza avere ancora avuto la consegna
ufficiale delle aree, a chiedere a Trapani di prendere le chiavi e lasciare fuori il personale della nuova
società di gestione. Ai vertici Enac ieri Leonardo Corbucci, l' amministratore di Airiminum, ha subito
indirizzato una pesantissima lettera in cui annuncia che la società chiederà i danni a Enac, compresi i
soldi degli stipendi dei dipendenti che ieri non hanno potuto lavorare. E forse non potranno farlo
neanche oggi e domani. «Nonostante tutti i nostri sforzi scrive Corbucci abbiamo dovuto spesso
faticosamente superare una serie di inaspettati ostacoli posti dalla direzione Enac dell' Emilia Romagna.
Quello di ieri è solo l' ultimo».
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Testate
LA LAUDATO, finita nel mirino, replica colpo su colpo: «Non c' è una sola cosa che risponda al vero. I
fatti non sono andati così, e mi riservo ogni azione per tutelare la mia persona e l' ente che
rappresento». Ieri pomeriggio la Laudato è stata contattata al telefono dalla Fincato, che dopo gli
attacchi via comunicato stampa ha provato anche le vie più diplomatiche. «C' è stato sicuramente un
equivoco, un quiproquo. Forse è mancata la comunicazione tra alcuni funzionari di Enac è l' ipotesi della
Fincato Noi abbiamo fatto tutto alla luce del sole: avevamo concordato col curatore di Aeradria l' uso
degli uffici in attesa della consegna ufficiale, i funzionari Enac di Rimini erano informati e ci hanno visto
al lavoro in questi giorni. Speriamo di risolverla presto...». Già, ma intanto «è a rischio la riapertura dello
scalo, fissata per il 4 marzo. Domani avevamo un nuovo incontro con i sindacati e i lavoratori proprio in
vista della ripresa delle attività, e non sappiamo nemmeno se potremo farla». Manuel Spadazzi.
SPADAZZI MANUEL
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Gli indagati
Sono 26 in tutto, e sono nomi eccellenti: oltre
all' ex presidente Ioni, all' ex direttore Martini e
al suo vice Grossi, contro i quali è stato
ipotizzato anche il reato di associazione a
delinquere, devono rispondere delle accuse
tutti i membri del cda del 2009 e del 2010.
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Il commissariamento
Dopo l' ispezione partita a febbraio, nell'
ottobre del 2010 Bankitalia decide di
commissariare la Carim.
L' amministrazione straordinaria va avanti per
due anni, fino al 2012, sotto la guida dei due
commissari Piernicola Carollo e Riccardo
Sora.
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Le accuse
La Guardia di Finanza, anche in seguito ad
alcuni esposti, ha deciso di aprire un' indagine
sulla banca Nel mirino degli inquirenti i crediti
concessi senza le dovute garanze, e le perdite
che la banca non avrebbe indicato nel bilancio
annuale 2009 e in quello del primo semestre
2010.
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LA BATTAGLIA LEGALE DEGLI EX VERTICI DELLL' ISTITUTO.
Riunione bollente tra gli indagati Gli azionisti:
«Chiediamo i danni»
A OGNUNO il suo avvocato. Si difenderanno
per conto proprio gli ex amministratori di
Carim finiti sott' inchiesta. E' la linea decisa ieri
dai 22 ex membri dei consigli d'
amministrazione della banca, travolti nell'
indagine condotta dalla Finanza. «E' stato un
incontro tranquillo, in cui si è stabilito conferma
l' ex presidente Giuliano Ioni, che deve
rispondere di associazione a delinquere e
false comunicazioni societarie che ognuno di
noi si difenderà con il proprio legale di fiducia.
Abbiamo abbandonato l' altra ipotesi, quella di
affidarci a un solo avvocato». Non va oltre Ioni,
che taglia corto: «Non voglio fare alcuna
dichiarazione sull' argomento, dimostreremo
nelle sedi competenti le nostre ragioni». Anche
gli altri indagati non vogliono per ora
aggiungere nulla sulla vicenda, ieri nella
riunione fatta in Fondazione per decidere
come difendersi dalle accuse l' aria si tagliava
col coltello. C' è stato chi ha proposto di fare
un comunicato stampa congiunto, ma alla fine
non se ne è fatto nulla. Lo stesso Ioni, insieme
ad altri, ha spinto perché non venissero
rilasciate dichiarazioni.
IN QUESTO CLIMA avvelenato, oggi alla sala Manzoni (a partire dalle 11) ci sarà l' assemblea dei soci
Carim. Un' assemblea convocata da tempo, in cui si doveva discutere delle modifiche allo statuto della
banca in vista del rinnovo del consiglio d' amministrazione, che si terrà nei prossimi mesi. Tra i vari
ordini del giorno, anche la norma che permetterà ai piccoli azionisti di Carim di avere una maggiore
rappresentanza all' interno dei vertici della banca, e la proposta del nuovo sistema di compravendita
delle azioni, che sarà più semplice e più immediata. Ma sarà quasi inevitabile che si parli oggi anche
degli ultimi fatti. Il comitato dei piccoli azionisti di Carim tornerà alla carica con il presidente dell' istituto
di credito Sido Bonfatti, affinché la banca avvii l' azione di responsabilità contro gli ex amministratori e
chieda loro i danni. «Ad aprile scadranno i termini per farlo ricorda dal comitato Giuseppe Taddia
intanto Bonfatti deve subito evitare che finisca tutto in prescrizione». Non è all' ordine del giorno
nemmeno la possibile aggregazione di Carim con altre banche, ma anche in questo caso i tempi
stringono. La banca ha affidato a Mediobanca la ricerca di un partner, che si concluderà nel giro di
pochi mesi.
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«Crediti azzardati e giochi di potere: così sono
iniziati i guai della banca»
IL SUO ADDIO alla Fondazione Carim, nel
2010, ebbe l'effetto di una vera e propria
bomba'. Alfredo Aureli lasciò la presidenza
della Fondazione, socio di maggioranza della
banca, «anche e soprattutto per come veniva
gestita la Carim. Per le varie correnti all'interno
della Fondazione che pensavano solo a
spartirsi i vertici, anziché nominare persone
competenti capaci di guidare la banca». Ora
che la Guardia di Finanza sta indagando sui
conti dell'istituto di credito tra il 2009 e il 2010,
e s u i finanziamenti c o n c e s s i a importanti
aziende senza (secondo l'accusa) le dovute
garanzie, l'imprenditore titolare di Scm non
nasconde tutta la sua amarezza. Aureli, siamo
solo all'inizio del terremoto? Possibile che la
Fondazione non si fosse accorta di nulla?
«Che ci fossero cose che non andavano bene
è dimostrato dalle mie dimissioni. Ho lasciato
perché non condividevo né l'ambiente
all'interno della Fondazione, né il modo in cui
veniva gestita la banca». Anche lei è stato
ascoltato nel corso dell'inchiesta? «A questa
domanda non posso rispondere (in realtà pare
che Aureli sia stato interrogato, ndr)». Cosa non andava in Carim, tanto da spingerla a mollare la
presidenza della Fondazione? «Gestire una banca significa farlo con la massima trasparenza e con il
massimo rigore. Invece c'erano aspetti della gestione che ritenevo poco corretti. Finanziamenti concessi
probabilmente senza le dovute garanzie, operazioni piuttosto azzardate. Una me la ricordo ancora
bene». Quale? «La banca voleva comprare una quindicina di nuove filiali in Umbria, dove già era tra
l'altro presente. Significa spendere 45 milioni di euro, e fare probabilmente una costosa
ricapitalizzazione, soltanto per avere qualche sportello in più che non avrebbe portato reali benefici.
L'allora cda della Carim aveva già dato il via libera, io mi opposi fermamente e convocai una riunione
con gli esperti della Deloitte & Touche, che spiegarono perché non andava conclusa l'operazione. Alla
fine convinsi la banca a fare dietrofront, e poi diedi le dimissioni». Da allora sono passati due
commissari di Bankitalia e un nuovo cda guidato da Sido Bonfatti. La situazione è migliorata? «In parte
sì, anche se a ben guardare almeno un paio dei consiglieri di Carim ancora oggi sono il frutto di quella
spartizione di potere». Da mesi si parla di una possibile fusione di Carim con una banca di medie e
grandi dimensioni. Lei è d'accordo? «Il mio sogno era la fusione con la Cassa di Risparmio di Forlì, che
è poi entrata nel gruppo Intesa. Sicuramente la Carim ha bisogno di un partner importante». Manuel
Spadazzi
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Mavone ricostruito dopo l'alluvione
ANCHE IL CONSORZIO di bonifica al lavoro
per evitare nuove alluvioni, in particolare nella
zona di Vergiano. Dopo gli incontri con
Comune, Provincia ed Hera, e con i residenti
della zona (l' ultimo venerdì scorso), il
Consorzio è pronto da subito «a una prima
serie di misure per aumentare la protezione
delle aree interessate dai recenti allagamenti».
In realtà i primi lavori sono iniziati già, avviati
da Comune e Provincia, da domenica lo
stesso Consorzio è all' opera. «Abbiamo già
avviato l' intervento per il primo rialzo dell'
argine sulla sponda sinistra del canale
M a v o n e , f r a i C o m u n i d i Rimini e
Santarcangelo, per un tratto lungo circa 500
metri, per aumentarne la capacità di
contenimento a presidio dei terreni e degli
insediamenti circostanti, densamente abitati.
Parallelamente sono iniziati, a partire dal 20
febbraio, i lavori di ripristino dei numerosi
movimenti franosi comnciati sulle sponde del
Mavone in conseguenza al passaggio dell'
onda di piena». Sono solo i primi interventi,
perché il Consorzio ha in programma un
investimento di oltre 100mila euro. Non solo: il Comune, d' accordo con la Provincia e con gli altri enti,
sottoscriverà una carta dei fossi' i privati si impegneranno a pulire i canali e i fossi di loro competenza.
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Affitti Rimini resta la più cara in regioneIl turismo
mantiene i canoni alle stelle
Calano gli affitti, ma Rimini si conferma il
capoluogo più caro in Emilia Romagna. Dati
dell' Osservatorio di Solo Affitti. A Rimini
invece, per la vocazione turistica della città, i
prezzi sono rimasti elevati: dai quasi 600 euro
al mese dello scorso anno si è scesi a 577.
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ALLARME SICUREZZA SULLE STRADE POCO ILLUMINATE.
Con i nuovi lampioni si brancola nel buio
L' assessore Biagini annuncia: «Presto verranno potenziati»
UN «buco nero» i nuovi lampioni che in
diverse strade anche in centro storico hanno
sostituito quelli tradizionali e datati. Ne prende
atto, anche dopo le sollecitazioni della
minoranza l' assessore a i Lavori pubblici
Roberto Biagini: «Dopo l' installazione di quelli
nuovi a risparmio energetico da parte di Enel
Sole alcune strade sono troppo buie rispetto a
prima, comprese quelle più insicure, come via
Battisti in zona stazione.
Stiamo ultimando il monitoraggio, poi
interverremo, probabilmente aumentandone il
numero complessivo». «Non illuminano a
sufficienza, c' è chi per leggere un nome sul
campanello deve accendere la torcia del
telefonino, con rischi anche per la sicurezza e
l' ordine pubblico». Lo aveva sostenuto il
consigliere comunale di opposizione Gioenzo
Renzi, che anche ieri ha presentato una
mozione in commissione consiliare. «Si è
passati dai vecchi lampioni a luce diffusa ai
nuovi con luce schiacciata a terra' continua
Renzi per risparmiare energia e ridurre l'
inquinamento luminoso. Il risultato però è l'
oscurità su molti marciapiedi e strade, come via Battisti, viale Dante, via Gambalunga, via Anfiteatro, via
Bastioni e altre, e rischio anche per la sicurezza dei pedoni e la circolazione dei veicoli». Per rimediare,
il consigliere propone «nuovi lampioni a diffusione di luce orizzontale; aumento dei lampioni nelle zone
oscurate, riducendo le distanze tra loro; nuovi lampioni in particolare nelle zone a rischio, come i
giardini della stazione, al buio da 4­5 anni nonostante siano una porta d' ingresso della città». Infine,
Renzi chiede che il Comune «controlli il rispetto delle normative da parte del gestore, Enel Sole». Che
ha stipulato un contratto con Palazzo Garampi, dal 1° giugno 2012, per la gestione dell' illuminazione
pubblica, la manutenzione ordinaria e parte di quella straordinaria dei 28mila punti luce e semafori di
Rimini. Canone annuo di 3.255.099 euro. In 9 anni quasi 30 milioni. Molto meno rispetto al contratto
precedente.
Secondo Renzi Enel Sole avrebbe poi proposto interventi extra canone per 4,8 milioni in 9 anni, da
concordare con il Comune. Da Palazzo Garampi sottolineano che «il contratto con Enel Sole che fa
risparmiare parecchio all' amministrazione oltre a rendere più efficiente l' illuminazione pubblica».
Il contratto prevede globalmente la sostituzione di 28mila punti luce, tra lampioni, lampade e semafori,
esclusi quelli che si trovassero ancora in condizioni adeguate di funzionamento e garanzia di
risparmio».
Mario Gradara.
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CENTRO STORICO.
Un mini­robot per pulire la Fossa Patara
ARRIVANO i nostri.
Dopo il disastro del nubifragio con
esondazione del 5 e 6 febbraio, al via nei
prossimi giorni l' intervento di pulizia del
collettore fognario Fossa Patara' sulle vie
Anfiteatro, Aponia e Castelfidardo, in centro
storico. Costerà 35mila euro e sarà fatto con
un mini­robot subacqueo. «Si tratta di un'
operazione di manutenzione spiega l'
assessore a l l ' Ambiente Sara Visintin che
rientra in un progetto più ampio suddiviso in
quattro step e rivolto al centro storico, messo a
punto dal Comune in sinergia con il gestore
Hera». L' obiettivo del progetto è quello di
«limitare drasticamente le criticità idriche nelle
aree di Castelfidardo, via Santa Chiara, Corso
d' Augusto, storicamente soggette a episodi di
questo tipo». Questo intervento prevede una
pulizia della fossa dai materiali che si sono
depositati nel collettore: un intervento
semplice, che però sarà effettuato con
tecnologie avanzate e che dovrebbe
completarsi in un paio di settimane. «A questa
p r i m a o p e r a z i o n e p r o s e g u e l ' assessore
Visintin seguiranno nel corso dell' anno altri tre interventi di tipo strutturale». Già finanziati con 500mila
euro. «E' mia intenzione conclude Visintin presentare l' intero progetto ai residenti e agli operatori
commerciali della zona del centro storico già nei prossimi giorni, in modo da poter poi proseguire con la
pianificazione delle azioni».
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Prevenzione incendi oggi il seminario
Oggi alle 14.45, nella sede di Unindustria i n
piazza Cavour, si tiene il seminario
«Prevenzione incendi: evoluzione
amministrativa e tecnica e il testo unico e
p a n o r a m a n e l l ' industria d e l r i m i n e s e » .
Presenti uomini del comando dei Vigili del
fuoco.
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DOPO LA SOLLEVAZIONE DEGLI OPERATORI, LA GIUNTA CI RIPENSA.
Dietrofront sulla Tari: slittano le scadenze
SLITTA il pagamento della Tari. Mentre
bagnini, c h i o s c h i s t i e a t t i v i t à s u l p o r t o
danneggiati dalla mareggiata, potranno saltare
a piè pari la prima rata. Ieri l' assessore a l
Bilancio Roberto Monaco ha incontrato le
categorie dopo le proteste sollevate dalle tre
scadenze della tassa rifiuti fissate dalla giunta.
L' amministrazione aveva deciso di far pagare
il 40% della tassa entro il 31 marzo, per
dividere il restante nelle scadenze del 30
giugno e del 30 settembre. Le categorie si
erano ribellate, in modo particolare l'
Associazione albergatori aveva contestato il
fatto che buona parte della tassa veniva
chiesta prima ancora che la stagione avesse
inizio, costringendo tanti albergatori a recarsi
in banca per fare fronte ai pagamenti. Negli
ultimi giorni al settore bilancio hanno
sviscerato numeri e scadenze per capire se c'
erano i margini per poter posticipare i
pagamenti. Ieri Monaco si è presentato con
questa soluzione: le scadenze delle tre rate
prevedono il pagamento del 20% entro il 30
aprile, il 40% entro il 31 agosto e il restante
40% entro il 31 dicembre. Non solo, vista la devastazione provocata dal maltempo del 6 febbraio scorso
sulla spiaggia, l' amministrazione ha deciso di andare incontro alle difficoltà di bagnini, chioschisti e dei
ristoranti nell' area portuale che hanno subito danni considerevoli. «Le scadenze vengono ridotte a due
così come segue: versamento dell' 80% il 31 agosto, del 20% entro il 31 dicembre».
Le ultime agevolazioni, riconfermate, si riferiscono alle attività in presenza di lavori pubblici, in primo
luogo la realizzazione del Trc che interessa le attività su viali dei Mille e Portovenere.
«Si tratta di un ulteriore tassello spiega l' assessore Monaco che le categorie hanno compreso
mostrandosi responsabili con le esigenze di bilancio dell' Amministrazione e con la necessaria
condivisione di scelte che intendiamo continuare a perseguire. Rimane essenziale creare sinergie con
la città nella definizione del bilancio fermo restando l' intenzione di non spingere sulla leva tributaria e
lasciare dunque invariata la pressione fiscale». La categorie incassano la parziale vittoria. «Se non altro
­ spiega Daniela Angelini, segretaria di Cna ­ l' amministrazione è andata incontro alle problematiche
che avevamo sollevato». Ed ora: «Attendiamo che venga convocato l' osservatorio sull' imposta di
soggiorno così da poter discutere della sua destinazione». a.ol.
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Il Resto del Carlino (ed.
Rimini)
Testate
PROTESTE.
Hotel di lusso nell'ex colonia «Non conviene, la
vendiamo»
Ma l' edificio, dopo l' ultima mareggiata, è ormai un rudere.
IL SOGNO di vederla trasformata in un
prestigioso hotel a quattro stelle con spiaggia
privata si è infranto. L' ex colonia Enel di
Riccione torna sulla piazza, a disposizione di
eventuali acquirenti. La Fimmco, Finanziaria
immobiliare costruzioni di Vicenza, considerati
i vincoli architettonici, che si ripercuotono sulla
spesa, e la crisi economica che attanaglia il
nostro Paese, ha gettato la spugna. Nel
frattempo, la storica colonia di viale Torino,
disegnata dal noto architetto Giancarlo De
Carlo, è stata devastata. E non solo per mano
di vandali e disperati che qui trovano rifugio.
La grande mareggiata del 6 febbraio con onde
alte quattro/cinque metri ha cancellato l' intera
recinzione con il basamento in cemento. E'
scattata così la protesta degli operatori di
spiaggia della zona, costretti a operare all'
ombra di questa desolante struttura che ora
sembra un campo di guerra. La cartolina che
appare agli occhi dei passanti è deprimente:
calcinacci e macerie sul fronte mare, spiaggia
privata e cortile interno in rovina, infissi spariti
o sgangherati, pareti imbrattate con
bombolette spray, tubature spaccate, mattonelle divelte e terrazze trasformate in insalubri laghetti. Al di
là della pessima immagine, è in ballo l' incolumità delle persone, altro punto su cui fanno leva i bagnini.
Da qui la richiesta di fare pulizia e mettere in sicurezza l' intera struttura, che la Sovrintendenza ha
vincolato nel 2009, in quanto opera del celebre architetto, che l' aveva disegnata all' inizio degli anni
Sessanta su una serie di piani sfalsati a misura di bambino. Proprio per questa particolarità l' Ordine
degli architetti, Italia nostra e altre associazioni, nel momento in cui si profilava la demolizione, avevano
fatto leva, affinché il complesso venisse vincolato. Poi nel febbraio 2012 l' annuncio dell' apertura del
cantiere con recupero conservativo dei 4.155 metri quadri di superficie, tre anni di silenzio e infine la
brutta notizia. «Eravamo intenzionati a partire _ conferma Marco Manca della Fimmco che a Misano ha
realizzato il complesso sorto sull' ex colonia Telecom, poi ceduto a terzi _. Però con i vincoli imposti
dalla Sovrintendenza, che ne vieta la demolizione e ricostruzione (anche con gli stessi parametri) e con
i tempi che corrono, la spesa è insostenibile. La colonia è in vendita , ma non mi pare che in questo
momento ci sia interesse. Lì servono rinforzi d' acciaio a tutte le pareti, il materiale usato è di bassa
qualità. L' impegno economico al momento fuori di ogni possibilità. Così abbiamo fermato tutto, da
otto/nove mesi abbiamo perso ogni speranza». Nives Concolino.
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Il Resto del Carlino
Testate
QUI CARIM.
Nel mirino crediti e bilanci
RIMINI TRE dei 26 indagati, Ioni, Martini e
Grossi, rispettivamente ex presidente, direttore
e vice direttore, sono accusati di associazione
a delinquere. Agli altri indagati vengono
contestate le false comunicazioni societarie. E'
una bomba quella scoppiata con l' inchiesta
della Guardia di finanza sulla Carim. Nel
mirino i crediti concessi senza le dovute
garanzie e i bilanci 2009 e 2010, prima che
Carim venisse commissariata da Bankitalia.
Tra gli ex consiglieri della banca sott' inchiesta
l' architetto Ioli, ex pezzo da novanta del Pd, l'
albergatore Leardini, l' ex presidente di
Confcommercio Di Angelo, vari commercialisti
tra cui Piccioni (presidente dell' ordine) e
Semprini Cesari, presidente del Gros Rimini,
imprenditori come Vernocchi e Mussoni, l'
attuale segretario di Confartigianato
Gardenghi, e diversi avvocati tra cui Spigolon
e l' ex presidente dell' ordine Ferrari. Nella
lista anche Riccardo Sora e Piernicola Carollo,
i commissari di Bankitalia che hanno
amministrato Carim.
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Pagina 17
Il Resto del Carlino
Testate
QUI FELLINI'
Parte dei beni dissequestrata
RIMINI DISSEQUESTRATA la gran parte dei
beni ai nove indagati eccellenti' nella maxi
inchiesta sul fallimento dell' aeroporto Fellini,
tra cui figurano anche il sindaco di Rimini, due
ex presidenti della Provincia e gran parte del
gotha di politica ed economia. Una
disposizione arrivata dallo stesso pubblico
ministero, Luca Bertuzzi, che ha accolto l'
istanza presentata dagli avvocati del
presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni,
fondata su una serie di sentenze della
Cassazione che vanno nella direzione opposta
a quanto sancito in precedenza. Il sequestro
deve riguardare cioè la somma complessiva
contestata dagli inquirenti, in questo caso
749mila euro, da dividere tra gli indagati e non
da moltiplicare come era stato fatto
inizialmente, quando erano scattati sigilli per la
bellezza di 6 milioni e passa di euro che
avevano portato al congelamento di case e
conti correnti.
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Il Resto del Carlino
Testate
Rimini, una città sotto inchiesta E' il fallimento dei
poteri forti
Dall' aeroporto alla Cassa: nel mirino politici, albergatori e avvocati.
Filippo Graziosi RIMINI CIRCOLA una battuta
in questi giorni a Rimini. «Se non sei indagato
non sei nessuno». L' avviso di garanzia in
questo gelido febbraio è diventato uno status
symbol da esibire come un Rolex. E le due
inchieste giudiziarie che si sono abbattute
come un tornado sulla classe dirigente
riminese sono lì a dimostrarlo. Nessuno, o
quasi, di quella che una volta si poteva definire
la Rimini­bene' è rimasto immune: sindaci,
presidenti della defunta Provincia, ex
amministratori, imprenditori, professionisti
sono finiti nella rete dei magistrati. Due
inchieste separate che in comune hanno l'
effetto di una bomba sulla città. Nel mirino
della Procura sono finiti il crac della società
che gestiva l' aeroporto Fellini e il più
importante istituto bancario di Rimini.
Nel caso di Aeradria (34 indagati) sotto la
lente ci sono i finanziamenti pubblici che
avrebbero mantenuto in vita un aeroporto già
decotto' fino a creare un buco di 52 milioni di
euro. Nel caso della Carim (26 indagati) la
Procura contesta false comunicazioni
societarie e crediti massicci ad aziende senza le dovute garanzie. Due inchieste separate ma con un
identico finale: secondo i magistrati nei rispettivi cda si nascondevano due «associazioni per
delinquere». Un sistema Rimini' che in questi anni avrebbe fatto fallire l' aeroporto e commissariare la
banca. Politici e tecnici, manager e imprenditori che avrebbero tramato più o meno consapevolmente
per nascondere conti e perdite. Nel grande calderone sono finiti anche personaggi che avrebbero solo
avallato le scelte prese. Avvocati, albergatori, consiglieri comunali e altri boiardi colpevoli di sedere su
una poltrona nei consigli d' amministrazione.
E che ora si trovano nella scomoda posizione di indagati. Nomi che fanno rumore. I magistrati però non
hanno guardato in faccia a nessuno. Tanto che nella maxi inchiesta sulla banca Carim c' è finito anche
un morto.
IL PROCURATORE capo di Rimini ha idee precise su quanto sta accadendo. «Se non ci fosse stata la
crisi ha spiegato Paolo Giovagnoli non avremmo mai scoperto i reati». Il sistema Rimini' insomma
avrebbe potuto continuare a prosperare se ci fossero stati i soldi per coprire le irregolarità che venivano
perpetrate nei cda.
«Dietro a tutto questo c' è la grande crisi di San Marino e le importanti infiltrazioni malavitose spiega
Paolo Fabbri, semiologo riminese di fama nazionale Situazioni che hanno spinto la magistratura a un
maggiore attivismo.
Ci sarebbe da chiedersi perché la giustizia non ha cominciato prima...». Le teste intanto continuano a
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Il Resto del Carlino
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cadere. Sotto alla ghiogliottina' nei panni delle tricoteuses ci sono tutti i riminesi. Chi incredulo, chi per
nulla sorpreso e chi infine può finalmente dire: «Io l' avevo detto». Tutti comunque smarriti e attoniti
davanti a quella che sembra la fine di un' epoca. «Assistiamo a uno smottamento della classe dirigente
commenta ancora Fabbri Lento e inesorabile. E questa frana è figlia una crisi generale nella quale
ormai non si distinguono più i ruoli: politici, e professionisti si sono compenetrati. E i riminesi adesso ce
l' hanno sotto gli occhi. Rimini in termini numerici sarebbe una città marginale nel panorama italiano,
eppure quello che succede qui ha un valore esemplare. Senza tirare in ballo Matteo Renzi, qui c' è un
problema di rottamazione di una classe dirigente che non ha saputo cambiare il gioco e non si è resa
conto di essere arrivata a questo punto.
Il sistema è saltato. Una classe dirigente responsabile penserebbe a farsi da parte e a lasciare strada a
un nuovo corso».
GRAZIOSI FILIPPO
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Il Resto del Carlino
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EMILIA ROMAGNA Canoni di locazione in discesa
del 7,2%
BOLOGNA Canoni di locazione in calo del
7,2% nell' ultimo anno in Emilia Romagna ma
mentre a Rimini, Bologna e Ravenna i prezzi
hanno tenuto, a Parma e Reggio Emilia i cali
sono stati a doppia cifra. Sono i dati di Solo
Affitti, franchising immobiliare di Cesena,
presente con 300 agenzie in Italia e 40 in
Spagna.
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Il Resto del Carlino
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Patto Confindustria­Intesa Sanpaolo Due miliardi per
rilanciare le pmi
Maxi plafond a disposizione delle piccole aziende della regione.
Pietro Francesconi BOLOGNA DUE MILIARDI
di finanziamenti per le piccole e medie
imprese dell' Emilia Romagna che investono
su ricerca, formazione, export e mercato
digitale. Con una novità rispetto agli anni
passati: brevetti, marchi, certificazioni di
qualità e ambientali diventano un criterio
fondamentale per il rating delle aziende.
Così, il peso della qualità aumenta nella
valutazione del merito creditizio delle imprese
e ricevere un finanziamento diventa più facile
per chi scommette su ricerca e sviluppo. Ecco,
in sintesi, l' accordo siglato da Confindustria
Emilia Romagna e Intesa Sanpaolo,
presentato ieri in occasione dell' incontro Una
crescita possibile. Le pmi, motore dell'
economia', che si è svolto a Bologna.
Maurizio Marchesini, presidente regionale di
Confindustria, afferma: «Il 2015 potrebbe
essere l' anno della ripresa, è il momento di
mettere in campo un impegno straordinario
per sostenere ed accompagnare le aziende. L'
accordo con Intesa Sanpaolo è un passo
rilevante per la qualificazione del rapporto
banca­impresa, all' insegna di una partnership sempre più solida tra mondo produttivo e sistema
creditizio». Gli fa eco Vincenzo Boccia, presidente del Comitato tecnico credito e finanza di
Confindustria: «Tra gli obiettivi dell' intesa è prioritario quello di facilitare l' accesso al credito delle pmi,
valorizzando i cosiddetti beni intangibili (come marchi e brevetti) e le variabili qualitative, attraverso una
sinergia virtuosa tra industrie e banche del territorio».
UN OCCHIO di riguardo, poi, è riservato alle possibilità offerte dai mercati digitali e alle opportunità
connesse ad Expo2015: le prime si concretizzano attraverso Created in Italia', il portale di e­commerce
del Gruppo Intesa dedicato alle eccellenze italiane della ristorazione, del turismo, della moda e del
design; per cogliere le seconde, invece, ecco Candida la tua impresa', che consentirà ad oltre 200 pmi
di partecipare ad Expo nello spazio espositivo del colosso bancario. «Le candidature raccolte hanno
superato il migliaio spiega Stefano Barrese, responsabile Sales e marketing divisione Banca dei territori
di Intesa ­, a dimostrazione del grande interesse delle imprese per la nostra iniziativa». E Luca Severini,
direttore Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo, sottolinea che «il nostro
sistema produttivo dimostra di avere la forza per uscire da una crisi che lo ha indebolito». Dal convegno
infatti è emerso che dal 2008 ad oggi l' Emilia Romagna ha perso il 20% circa delle sue aziende.
«Intesa continua Severini da qui al 2017 erogherà 170 miliardi di nuovo credito a famiglie e imprese: l'
accordo con Confindustria va nella direzione di mettere a disposizione, oltre alle risorse, anche gli
strumenti per spingere la ripresa».
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Corriere di Romagna
Testate
«Nessuna mira espansionistica verso altri scali»
Postacchini (Aeroporto di Bologna) assicura: le difficoltà altrui non alimentano gli appetiti
del Marconi.
BOLOGNA. «Anche per rassicurare gli
investitori», il presidente di Sab, Enrico
Postacchini, assicura che «non ci sono mire
espansionistiche dell' aeroporto di Bologna su
altre realtà aeroportuali della regione». Le
difficoltà in cui si trovano alcuni scali in
Emilia­Romagna, insomma, non alimentano gli
appetiti del Marconi: «Abbiamo sempre detto
che ciascuno fa la sua gara. Ciò non toglie
che, quando ciascuno di questi aeroporti avrà
trovato una propria peculiarità e sostenibilità
sul mercato­ afferma Postacchini, a margine di
una commissione comunale a Bologna ­ poi ci
si possa parlare».
Ma oggi «è difficile parlarsi, ci sono situazioni
troppo in divenire per quello che riguarda altre
realtà e quindi Bologna deve guardare al
proprio sviluppo», mette in chiaro il
presidente. I proventi che arriveranno con l'
annunciata quota zione in Borsa, afferma
dunque Postacchini, verranno destinati al
potenziamento dell' attuale infrastruttura
bolognese, rimandando le «velleità» di
sviluppo a ovest: questo per mettere il Marconi
nelle condizioni di «non temere la concorrenza
dei più importanti aeroporti nazionali e di quelli
inseriti nel piano strategico degli scali
europei», da Venezia all' area della bassa
Lombardia. Lo sbarco in Borsa, in questo contesto, rappresenta un «momento epocale», sottolinea il
presidente, confermando che l' operazione sarà conclusa «al massimo entro la prima metà di luglio».
Solo nei mesi precedenti, fra aprile e maggio, «si potrà avere ­ aggiunge Postacchini­ una prima serie
di sondaggi sugli investitori interessati».
Per quanto riguarda le quote pubbliche, per il momento la legge impone una presenza minima del 20%
e oggi «non è pos sibile immaginare un completo addio delle Istituzioni: solo se e quando cambieranno
le norme si potrà pensare ad un' uscita di questi soggetti». Sullo sfondo, poi, restano altre partite di
peso come quella del People mover: «E' un tema fondamentale per l' aeroporto» e «noi da tempo lo
sollecitiamo come indispensabile», manda a dire il presidente di Sab. Da sciogliere c' è anche il nodo
dei nuovi finger, che si è imbattuto in due aziende dichiarate inadempienti e anche negli sviluppi delle
inchieste sulla 'ndrangheta. I tempi per completare l' iter «non saranno brevissimi», avverte il direttore
generale Nazareno Ventola. Il Marconi, però, finora «ha operato con la massima dovizia nella richiesta
dei documenti», afferma Postacchini, che evidenzia i limiti che caratterizzano la logica del massimo
ribas so.
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Corriere di Romagna
Testate
L' Enac chiude la porta in faccia ad AiRiminum
«Ingresso vietato al Fellini ai nostri 14 lavoratori»
L' amministratore Corbucci s' infuria e chiede il risarcimento danni: «Siamo entrati per
due settimane ma ora ci bloccano» Il direttore Enac Emilia Romagna Laudato ribatte:
«Non c' è una sola cosa detta che risponda al vero». Riapertura a rischio.
RIMINI. L' Enac sbatte la porta dell' aeroporto
in faccia ad AiRiminum. E' l' amara sorpresa
ricevuta ieri dai 14 nuovi assunti della società
che gestisce lo scalo di Miramare i quali non
hanno potuto raggiungere gli uffici dopo che
per due settimane ci avevano lavorato
regolarmente. Uno stop pesante e inatteso
che, a questo punto, mette a rischio non solo l'
incontro con i sindacati programmato per
domani, ma anche la riapertura stessa del
Fellini fissata fra poco più di una settimana,
mercoledì 4 marzo.
A bloccare a sorpresa l' ingresso ad
AiRiminum ­ secondo quanto riferisce la
società dei cieli ­ è stato lo stesso Enac. «Da
ieri i dipendenti non hanno più accesso agli
uffici spiega la Spa ­. Le chiavi della struttura
sono state richieste da Paolo Trapani, già
direttore generale della fallita Aeradria, il quale
ha dichiarato di agire su richiesta di Maria
Concetta Laudato direttore di Enac Emilia
Romagna».
L' attacco. Il presidente Laura Fincato è a dir
poco contrariata: «E' una situazione kafkiana:
chi non vuole la riapertura dell' aeroporto?
Difficilmente potremo ragionare su scenari
positivi visto che si continuano a sollevare le
asticelle degli ostacoli che forse qualcuno vuol
rendere insuperabili, a danno dell' economia di tutta la Riviera.
Per prima cosa mi rivolgerò al prefetto: questi inspiegabili e continui stop­and­go stanno
compromettendo l' obiettivo che AiRiminum 2014 si era prefigurata, quello di dare una pronta risposta
alle istanze del territorio e della stessa Enac per una riapertura dell' aerostazione già ai primi di marzo».
Il punto. Ma che cosa può avere frenato l' Enac?
AiRiminum è potuta entrare per la prima volta in aeroporto il 13 gennaio e ha ottenuto le certificazioni il
9 febbraio scorso.
I passi successivi sono la convenzione per 30 anni con Enac e il decreto del ministero dei trasporti per il
cambio di mano delle aree. Passaggi che a Roma non sono ancora stati completati: così AiRiminum
non può ottenere il pieno possesso del Fellini, la cui concessione resta in mano all' Enac. E sinora i
dipendenti sono potuti entrare nella struttura grazie alla deroga concessa dall' Ente dell' aviazione civile.
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Corriere di Romagna
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Il risarcimento danni. Per sbloccare la situazio ne l' amministratore unico della società Leonardo
Corbucci ha scritto subito al direttore generale di Enac Alessio Quaranta annunciando una richiesta di
risarcimento danni «a causa degli stipendi che AiRiminum 2014 deve pagare ai suoi 14 dipendenti
anche se non è consentito loro lavorare».
Nella missiva Corbucci si lamenta pesantemente: «Nonostante tutti gli sforzi di AiRiminum 2014 per
soddisfare le legittime richieste dell' Enac e delle altre autorità coinvolte raggiungendo i risultati spesso
prima dei termini richiesti, abbiamo dovuto spesso superare faticosamente una serie di ostacoli
inaspettati apposti dalla Direzione Aeroportuale Emilia Romagna relativi agli adempimenti burocratici».
«I bastoni fra le ruote». Corbucci cita numerosi esempi, a partire dal no tam che impediva al team di
certificazione di entrare al Fellini. Notam «emesso il 31 dicembre 2014, con la motivazione che era
scaduta l' assicurazione del curatore, ma senza alcun avviso preventivo ad AiRiminum per poter
superare il problema». E ancora «il team di certificazione ha avuto accesso al sedime aeroportuale solo
il 13 gennaio, dopo che la società aveva stipulato l' assicurazione su tutti i beni demaniali nonostante
ancora non ne fosse formalmente in possesso». E ieri un ulteriore atto: «Con la decisione di impedire ai
dipendenti di AiRiminum di accedere agli uffici amministrativi dell' ex Aeradria, è stato raggiunto il
paradosso, visto che le stanze erano occupate ormai da due settimane, dopo l' accordo con il curatore
fallimentare».
L' Enac. «Non c' è una sola cosa che risponda al vero». E' furioso il direttore di Enac dell' Emilia
Romagna, Maria Concetta Laudato, dopo avere ricevuto la lettera con cui l' amministratore di AiRimunm
2014, Leonardo Corbucci, chiede il risarcimento danni. «Le cose non sono andate così. Mi riservo ogni
azione per tutelare la mia persona e l' ente che rappresento» si limita a commentare Laudato. Della
questione è stato interessato direttamente il direttore generale di Enac, Alessio Quaranta.
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Corriere di Romagna
Testate
UNINDUSTRIA.
Seminario sulla prevenzione incendi
Proseguono le iniziative dedicate a
Unindustria Rimini per la promozione delle
attività realizzate nell' ambito della sicurezza.
Oggi dalle ore 14.45, presso la sede di
Unindusria Rimini (P.zza Cavour 4 ­Sala A) si
terrà il seminario: "Prevenzione incendi:
evoluzione amministrativa e tecnica e il testo
unico e panorama nell' industria del riminese".
L' obiettivo è fornire indicazioni su ciò che
occorre porre in atto, partendo dalle attività più
semplici fino a quelle più complesse e
articolate.
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24 febbraio 2015
Pagina 6
Corriere di Romagna
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Scendono i canoni per gli affitti a Rimini i più alti
della regione
RIMINI. Canoni di locazione in calo del 7,2%
nell' ultimo anno in Emilia­Romagna ma
mentre a Rimini, Bologna e Ravenna i prezzi
hanno tenuto, a Parma e Reggio Emilia i cali
sono stati a doppia cifra. A registrare questi
dati è Solo Affitti, franchising immobiliare
cesenate, specializzato nelle locazioni
presente con 300 agenzie in Italia e 40 in
Spagna. Il capoluogo di provincia con i canoni
medi più elevati è Rimini, anche per via delle
locazioni turistiche.
Dai quasi 600 euro dello scorso anno siamo
scesi ai 577 euro di quest' anno. Nel 2014 era
Parma la città con gli affitti più alti ma ne gli
ultimi dodici mesi i prezzi sono diminuiti di
oltre 13 punti percentuali, il calo più alto tra le
città emiliano ­romagnole insieme a Reggio
Emilia (­12%). Ferrara con 414 euro al mese e
Forlì con 429 euro risultano avere, secondo le
rilevazioni di Solo Affitti, i canoni medi più
bassi tra i capoluoghi di provincia della
regione.
I nuovi contratti di affitto in Emilia­Romagna
ormai vengono stipulati quasi esclusivamente
con la cedolare secca (88%), spesso
associata alla forma contrattuale a canone
concordato, che viene utilizzata in più di 6 casi
su dieci.
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Pagina 6
Corriere di Romagna
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Allarme prefettura: entro pochi mesi potrebbe
scomparire
RIMINI. Claudio Palomba potrebbe essere l'
ultimo prefetto di Rimini. Almeno nella forma in
cui è pensata oggi la prefettura riminese. Il
progetto di spending review relativo a
prefettura e questura non è stato affatto
abbandonato. Se ne era parlato nell' agosto
del 2012 quando la scure era calata per la
prima volta sulle Province. Adesso però che
Palomba potrebbe lasciare il suo incarico per
altre destinazioni (si parla di un trasferimento
nell' arco di pochi mesi) torna di grande
attualità il futuro del Palazzo del Governo.
Il restyling delle Prefetture prevede un taglio di
17 sedi. Un progetto che sinora non è
diventato realtà ma che potrebbe prendere
presto nuovo vigore.
Anche perché, per la fine di marzo si annuncia
un autentico "balletto" dei prefetti in giro per il
Paese.
In base al decreto "licenziato" alla fine del
2012 purtroppo «nel migliore dei casi Rimini
avrà una succursale declassata dei presìdi
(leggasi prefettura e questura)». E' ciò che
spiegava qualche tempo fa lo stesso prefetto
Palomba. E in effetti i criteri pre si in
considerazione a livello centrale sono un po'
particolari. In primo luogo bisogna guardare se
la sede della Prefettura è di proprietà (o
meno). Rimini è in affitto, Forlì e Ravenna invece possono vantare immobili di proprietà. Altro parametro
importante è il numero di residenti, e qui non si tiene in alcun conto del fatto che la città di Fellini in
estate diventi una vera e propria metropoli. Conta invece il bacino di utenza e le aree di Forlì e Cesena
insieme hanno più abitanti di Rimini.
Sin dalla metà del 2012 il sindaco Andrea Gnassi e l' allora presidente della Provincia Stefano Vitali
tuonavano contro la riorganizzazione: «Il concreto rischio che il territorio riminese perda sotto la scure
governativa prefettura e questura testimonia l' ot tusità con cui a Roma scambiano la spending review
con il tagliarsi i cosiddetti per far dispetto alla moglie». Da allora sono cambiati i governanti ma pare
che i progetti restino gli stessi.
Resta comunque tutto da verificare ciò che dal governo centrale abbiano oggi in mente per Rimini, per
la sua prefettura e i relativi dipendenti, e ancora di più per la questura il cui destino pare legato a filo
doppio proprio al futuro del Palazzo del governo.
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Corriere di Romagna
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Fogne pulite da mini ­robot
Al via l' intervento di manutenzione della fossa Patara.
RIMINI. Sistema fognario, al via l' intervento di
manutenzione della fossa Patara. Prenderà il
via nei prossimi giorni l' intervento di pulizia
del collettore fognario "fossa Patara" sulle vie
Anfiteatro, Aponia e Castelfidardo. «Si tratta di
un' operazione di manutenzione ­ spiega l'
assessore a l l ' Ambiente Sara Visintin ­ che
però rientra in un progetto più ampio suddiviso
in quattro step e rivolto al centro storico,
messo a punto dall' amministrazione comunale
in sinergia con il gestore Hera spa. L' obiettivo
del progetto è quello di riuscire a limitare
drasticamente le criticità idriche nelle aree di
Castelfidardo, via Santa Chiara, corso d'
Augusto, storicamente soggette a episodi di
questo tipo. Questo intervento prevede una
pulizia della fossa dai materiali che si sono
depositati nel collettore: un intervento
semplice, che però sarà effettuato con
tecnologie avanzate e che, salvo imprevisti
legati all' instabilità delle condizioni meteo,
dovrebbe completarsi nell' arco di un paio di
settimane». Seguiranno nel corso dell' anno
altri tre interventi di tipo strutturale in via di
definizione, ma già finanziati con 500mila euro
nel bilancio preventivo . «E' mia intenzione
presentare l' intero progetto ai residenti e agli
operatori commerciali della zona del centro
storico già nei prossimi giorni, in modo da poter poi proseguire con la pianificazione delle azioni».
La fossa Patara, già canale di scarico di epoca romana, attraversa il centro storico interessando corti
private ed edifici e incrocia prima il corso d' Augusto, poi via Guerrazzi e via Castelfidardo per
immettersi su via Roma. L' intervento di pulizia ­ dal costo di 35mila euro ­ sarà realizzato con un mini
robot subacqueo.
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Corriere di Romagna
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Il conto per i ritardi continua a lievitare
Oltre ai 700 mila euro chiesti per via dei Mille ci saranno quelli relativi ai viali Rimini e
Portovenere Arcuri: «Lavori rinviati per proteggere gli interessi dei commercianti della
zona»
RICCIONE. Il conto per i ritardi legati al blocco
del cantiere del Trc è destinato a salire. La
prima richiesta inviata al Comune d a A m
(Agenzia mobilità) nei giorni scorsi, di circa
700mila euro, fa riferimento infatti solo al
cantiere di via Dei Mille. I ritardi nel rilascio
delle autorizzazioni a procedere con i lavori si
stanno accumulando anche per i viali Rimini e
Portovenere: 9mila euro al giorno. La prima
richiesta di risarcimento fa riferimento al
cantiere che Am voleva aprire tra le fine di
agosto e l' inizio di settembre, ma l' ordinanza
per autorizzare i lavori è arrivata a ottobre.
«Non è una lettera di richiesta danni ma un
documento nel quale Am dà una sua
interpretazione di eventuali risarcimenti legati
al blocco per l' area di via Dei Mille ­ spiega
Natale Arcuri, portavoce del sindaco Renata
Tosi ­, una comunicazione insomma inviata al
Comune da Am con la quale ha formalizzato il
presunto danno subito. Due lettere analoghe le
aveva ricevute anche l' ex sindaco Pironi nel
2011 e 2014». La differenza però è l'
indicazione della cifra richiesta alla Tosi e tutti
i riccionesi, inoltre le altre due si configuravano
come solleciti affinché venissero rilasciate le
autorizzazioni per l' apertura del cantiere in
viale Aosta, come poi è stato. L'
amministrazione Tosi a settembre ha negato le autorizzazioni all' apertura del cantiere e alla
conseguente variazione del traffico. «Senza un rinvio i lavori sarebbero partiti a stagione turistica non
ancora conclusa ­ prosegue Arcuri ­, l' amministrazione lo ha fatto per proteggere gli interessi dei
commercianti della zona, che hanno e stanno subendo un danno». Ieri l' amministrazione ha organizzato
un incontro con i tecnici comunali e i legali per dare risposta alla richiesta di Am. «Se c' è qualcuno che
sta subendo un danno sono in primis i commercianti della zona, ai quali era stato garantito che il
ripristino della viabilità nel doppio senso di marcia ci sarebbe stato entro la fine dell' anno scorso, e
invece il cantiere è ancora lì. I lavori si sarebbero dovuti concludere in un mese e mezzo, tant' è che il
cantiere è scaduto da novembre e sta proseguendo grazie alle proroghe». Altra questione su cui
punterà il Comune è il mancato introito.
«L' amministrazione per alleviare il danno che stanno subendo i commercianti ha deliberato a loro
favore uno sconto del 50 per cento sulle imposte comunali, somme che il Comune quindi non sta
incassando e continua a non incassare».
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Corriere di Romagna
Testate
Il cantiere aperto il 6 ot tobre ha subito un brusco stop poco più di una settima dopo. All' origine del
fermo un rimpallo sulla realizzazione dei sotto servizi tra Hera ed Agenzia mobilità (Am). La questione
riguardava lo spostamento della fogna, che doveva essere fatta due anni fa. Il progetto di qualche anno
non corrispondeva alla reale situa zione che gli operai hanno trovato una volta iniziati i lavori. La
richiesta danni avanzata da Am si aggiunge alle sconfitte avvenute nei tribunali.
Dopo il Tar, lo scorso 10 febbraio anche il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato del
Comune. La quinta sezione ha respinto infatti il ricorso presentato dall' amministrazione Tosi avverso
alla sentenza del Tar (tribunale regionale dell' Emilia Romagna) del 30 ottobre 2014. Il Tar rigettò la
richiesta del Comune per variare il tracciato del metrò di costa, proponendo una soluzione diversa da
quella approvata dal Cipe (unico organo deputato a pronunciarsi sulle modifiche), e già respinta dal
Comitato di coordinamento (di cui fanno parte Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione,
Provincia, Comune d i Rimini) pochi mesi prima. Oltre alla sentenza avversa, il Comune è stato
condannato a risarcire le spese legali a favore di Am, Provincia, Regione.
EMER SANI
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Corriere di Romagna
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Proseguono gli incontri tra Amministrazione comunale e associazioni di categoria in vista dell'
approvazione del bilancio di previsione 2015.
Tari: rinviate le date di pagamento
Il 20% entro il 30 aprile, il 40% entro il 31 agosto e il restante 40% entro il 31 dicembre.
RICCIONE. Rinviate le date di scadenza della
Tari: retromarcia del Comune. D o p o l a
protesta trasversale delle categorie
economiche e della politica la tassa sui rifiuti si
pagherà: il 20% entro il 30 aprile, il 40% entro
il 31 agosto e il restante 40% entro il 31
dicembre, mentre per quanto riguarda il 2015
p e r l e a t t i v i t à d e l l a z o n a m a r e (bagnini,
chioschisti e attività dell' area portuale) le
scadenze vengono ridotte a due, con il
versamento dell' 80% il 31 agosto e del 20%
entro il 31 dicembre. La precedente delibera di
giunta aveva scatenato le serie di reazioni
negative, in quanto aveva predisposto le date
di scadenza della tassa dei rifiuti con il 40%
che doveva essere pagato entro il 31 marzo, il
30% entro il 30 giugno e il restante 30% entro
il 30 settembre.
Proseguono gli incontri con le associazioni di
categoria in vista dell' approvazione del
bilancio di previsione 2015. Sul tavolo,
convocato ieri mattina dall' assessore a l
Bilancio, Roberto Monaco, e dalla dirigente ai
Servizi Finanziari Cinzia Farinelli, le date di
scadenza della Tari che sono state elaborate e
riviste, «per meglio rispondere alle esigenze
degli operatori. Si tratta di un ulteriore tassello
­ a f f e r m a l ' assessore M o n a c o ­ c h e l e
categorie hanno compreso mostrandosi responsabili con le esigenze di bilancio dell' amministrazione e
con la necessaria condivisione di scelte che intendiamo continuare a perseguire. Rimane essenziale
creare sinergie con la città nella definizione del bilancio fermo restando l' intenzione di non spingere
sulla leva tributaria e lasciare dunque invariata la pressione fiscale». Le associazioni di categoria da
parte loro hanno chiesto di destinare alla riduzione della Tari gli importi accantonati negli anni per le
cooperative di garanzia, di convocare l' osservatorio sul tu rismo, «e di verificare la possibilità, per le
attività con licenza annuale ma aperte solo stagionalmente, di ottenere una riduzione del pagamento
della Tari». Entrambe le parti si sono accordate per un ulteriore incontro nei prossimi giorni che
concluderà la fase di consultazione e condivisione.
EMER SANI
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Corriere di Romagna
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Viabilità, raggiunto il quorum
Il Comitato per il referendum ha raccolto otre 1600 firme.
CATTOLICA. Paolo Pazzaglini, promotore del
comitato per il referendum sulla viabilità,
ricorda che sotto Natale, in occasione del
consiglio comunale che aveva discusso
proprio questo tema, la sensazione diffusa era
quella di non riuscire ad attivare la
consultazione popolare. Ma domenica sera, lui
e tutti coloro che hanno creduto in questo
obiettivo, si sono presi una rivincita. Il quorum
richiesto, 1600 firme, è stato raggiunto.
«Siamo soddisfatti, ce l' abbiamo fatta con due
settimane di anticipo, sicuramente un bel
risultato.
Ma ora la raccolta delle sottoscrizioni va avanti
f i n o a l 7 I l Comune di San Clemente, in
collaborazione con la Pro loco, propone anche
quest' anno una rassegna di commedie
dialettali che si terranno al teatro Giustiniano
Villa. Dopo l' appuntamento di sabato scorso
con la commedia "La fira dè borg", sabato
prossimo alle 21 sarà il turno della Compagnia
"Quei dal Funtanele", che presenteranno la
commedia "Questa l' è una chiesa... na un
casein".
marzo, come previsto dalle legge». Prossimo
obiettivo? «2000 firme». Nonostante la
giornata domenicale tutt' altro che invitante,
vista la pioggia, per fare quattro passi in
centro, e magari fermarsi a Palazzo del Turismo per aderire alla richiesta del referendum, non sono
mancate le adesioni, sicuramente in numero minore rispetto alle domeniche precedenti. Ma quanto
basta per chiudere il cerchio. Certo è che sulla testa del comitato e di tutti coloro che sono favorevoli al
ripristino del doppio senso di marcia in via Del Prete e sul lungomare Rasi ­Spinelli, incombe l'
imminente inizio dei lavori per realizzare le ciclabili. Il Comune, già a partire dalla prossima settimana
dovrebbe aprire un primo cantiere sul lungomare.
A quel punto, la doppia circolazione diventerebbe ancora più difficile da ripristinare.
Per questo, Pazzaglini chiede al sindaco Piero Cecchini di «fermarsi e attendere l' esito del referendum.
Oppure, e questa è la soluzione che prediligiamo, vanno ripristinati subito i doppi sensi, con l' istituzione
di un tavolo nel quale ridiscutere tutti i problemi viari della città.».
(t.d.
)
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Corriere di Romagna
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Nevicate 2012: riaperti i termini per chiedere il
risarcimento dei danni
VALMARECCHIA. La giunta regionale ha
riaperto i termini per la presentazione delle
domande per i danni subiti da privati e attività
produttive a seguito delle nevicate del febbraio
2012. Si tratta di 3 milioni e 154mila euro
destinati a rimborsare fino all' 80% delle
spese. Le aziende, fa sapere il consigliere del
comune di Maiolo, Leonardo Sacchetta,
«avranno 30 giorni di tempo dalla data di
pubblicazione dell' atto regionale avvenuta il
23 febbraio, per presentare una nuova
domanda oppure adeguare quelle che erano
state già presentate». Il tutto va indirizzato al
Comune dove ha sede l' immobile. Sono
finanziabili gli interventi di riparazione,
ripristino, demolizione e ricostruzione o
acquisto nello stesso od altro comune di altro
immobile, fino a un massimo di 200mila euro.
Il termine per concludere i lavori è stato fissato
al 30 settembre 2015.
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Corriere di Romagna
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Preoccupa la possibile realizzazione di un impianto a Poggio Tre Vescovi, anche nell' ipotesi di
un mini ­eolico.
Eolico, le pale della discordia
Cuppini: «Può fare danni, i crinali sono zone molto delicate del territorio»
CASTELDELCI. La possibile realizzazione di
un impianto eolico a Poggio Tre Vescovi
preoccupa.
Non solo nel caso di una struttura come quella
prospettata tre anni fa (36 torri alte 180 metri)
ma anche nell' ipotesi in cui venga installato un
"mini ­eolico" da nove torri, di cui si sta
parlando ultimamente, che ricadrebbe nel
territorio di Badia Tedalda (Arezzo) ma
sarebbe ben visibile da Casteldelci e Verghe
reto (Forlì Cesena). Da una parte l' eolico ha il
pregio di ridurre l' utilizzo di combustibile
fossile e diminuire così le immissioni di gas.
Ma delle incognite restano.
Alberto Cuppini, esperto in materia e già
portavoce del Coordinamento dei comitati dell'
Alto Appennino contro l' eolico industriale
selvaggio, teme che il mini impianto possa
essere «una sorta di "polpetta avvelena ta" per
rovinare Poggio Tre Vescovi anche con la
costruzione di infrastrutture di contorno (come
cavi e centraline) all' impianto stesso». Gli
aspetti di cui tenere conto, precisa Cuppini,
«riguardano il dissesto idrogeologico, per non
parlare dei danni alla fauna: i crinali sono zone
molto delicate del territorio».
Cuppini spiega poi che un impianto come
quello proposto tre anni fa (bocciato dalla
Regione Emilia Romagna e dal consiglio dei ministri anche se ultimamente il Tar del Lazio ha accolto
parzialmente il ricorso dell' azienda che aveva avanzato il progetto) «sarebbe qualcosa di apocalittico e
Poggio Tre Vescovi sarebbe il posto più assurdo dove installare una cosa del genere». In ogni caso,
qualcosa è cambia to dal 2012, quando il sistema incentivante per la realizzazione di parchi eolici è
stato modificato.
«Prima ­ racconta l' esperto ­ era un bombardamento continuo di progetti e si era creato un movimento
per la "resistenza dei crinali". Ora che gli incentivi sono meno alti, le richieste hanno subito una battuta
di arresto, non c' è più convenienza. E c' è anche un altro inconveniente: l' eolico comporta la presenza
di impianti di backup che devono funzionare in parallelo e rimanere accesi per garantire la possibilità di
subentro qualora il vento non ci sia». Quando tre anni fa era stato prospettato il parco da 36 torri si era
creata parecchia mobilitazione sul tema. «Nella zona della Valmarecchia ­ chiude Cuppini non c' è
ancora un numero sufficiente di volontari che tengano monitorato il territorio come in altre zone della
regione».
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La Voce di Romagna
(ed. Rimini)
Testate
"Blindati" gli uffici dell' aeroporto Fellini AIRiminum
resta senza chiavi e protesta
ENNESIMO COLPO DI SCENA La compagnia
annuncia una richiesta danni lamentando gli
stop imposti dalla direzione aeroportuale
regionale. Fincato: salta l'incontro sindacale
Ennesima doccia fredda per AIRiminum: ieri ­
stando a un comunicato della compagnia che
si è aggiudicata il Fellini ­ i dipendenti sono
stati impediti di accedere agli uffici ex
Aeradria. L e c h i a v i ­ p r e c i s a l a n o t a d i
AIRiminum ­ sono state richieste stamane (ieri
per chi legge, ndr) da Paolo Trapani, già
direttore generale della fallita Aeradria, che ha
dichiarato di agire su richiesta di Maria
Concetta Laudato direttore di ENAC ­ Emilia
Romagna. A q u e s t o p u n t o n o n c i s o n o
certezze nemmeno sull'incontro della
presidente Laura Fincato e del nuovo direttore
generale Marco Consalvo con le
r a p p r e s e n t a n z e sindacali, i n c o n t r o
programmato per mercoledì pomeriggio. Il
commento della Fincato: Difficilmente potremo
ragionare su scenari positivi visto che si
continuano a sollevare le asticelle degli
ostacoli che forse qualcuno vuol rendere
insuperabili, a danno dell'economia di tutta la
Riviera.
Per prima cosa mi rivolgerò al Prefetto: questi
inspiegabili e continui stop­and­go stanno
compromettendo l'obiettivo che AIRiminum 2014 si era prefigurato, quello di dare una pronta risposta
alle istanze del territorio e della stessa ENAC per una riapertura dell'aerostazione già ai primi di marzo.
In serata il portale Inter­vista.it riferiva una fra­se della Laudato: assolutamente non vero. Ma l'ufficio
stampa di AIRiminum ci confermava: abbiamo riportato i fatti. Contromosse L'amministratore unico della
società rimasta chiusa fuori dagli uffici, Leonardo Corbucci, annuncia una richiesta di risarcimento
danni, a partire dagli stipendi che AIRiminum 2014 deve pagare anche se ai suoi 14 dipendenti non è
consentito lavorare, con una lettera al direttore generale di ENAC Alessio Quaranta. Nella missiva
Corbucci sottolinea come nonostante finora tutti gli sforzi di AIRiminum 2014 ­ volti a soddisfare le
legittime richieste dell'ENAC e delle altre autorità coinvolte ­ abbiano sempre raggiunto i risultati nei
termini attesi, spesso addirittura con qualche giorno di anticipo, abbiamo dovuto spesso superare
faticosamente una serie di ostacoli inaspettati apposti dalla Direzione Aeroportuale Emilia Romagna.
Vedi il notam del 31 dicembre, che impediva al team di certificazione l'accesso allo scalo.
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La Voce di Romagna
(ed. Rimini)
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Le contromisure: rialzo all' argine del Mavone
DOPO GLI ALLAGAMENTI, LE RUSPE Visintin: "residenti arrabbiati, faremo il possibile
per evitare altri episodi"
Un tavolo di confronto su Vergiano, al quale
venerdì scorso hanno partecipato il Consorzio
di Bonifica, il Comune di Rimini, la Provincia,
la Protezione Civile e i residenti della zona,
per fare in modo che quanto accaduto la notte
tra il 5­6 febbraio non si ripeta più. "Da parte
nostra ­ spiega la Direzione Generale e
Tecnica del Consorzio, nelle persone dell'
ingegner Vincenzo Bosi e dell' ingegner
Andrea Cicchetti si è voluto innanzitutto
chiarire la dinamica dell' evento e soprattutto
rendere evidente che, pur nell' eccezionalità di
una circostanza per la quale è stato richiesto lo
stato di calamità dai competenti uffici regionali,
il Consorzio vuole attuare nel breve termine
quantomeno una prima serie di misure per
aumentare la protezione delle aree interessate
dai recenti allagamenti, in accordo con gli enti
territoriali competenti ed ugualmente
interessati dalle criticità idrauliche rilevate. In
questo, abbiamo trovato un proficuo confronto
con cittadini e istituzioni che contiamo di
tradurre in adeguati percorsi di finanziamento
per il presidio del territorio, dove è ben chiara
la necessità di opere e di politiche di tutela
idrogeologica ma ultimamente pressoché
assente la risposta del Governo. Desideriamo
peraltro precisare che le problematiche
sollevate dai cittadini colpiti dai recenti allagamenti sono anche nostre e come tali meritevoli di
immediata risposta".
Risposta che si è concretizzata con l' inizio dei lavori, nella giornata di domenica, sulla sponda sinistra
del canale del Mavone, dove l' argine del fiume ha subìto un primo rialzo per aumentarne la capacità di
contenimento a presidio dei terreni e degli insediamenti circostanti, densamente abitati. Questo anche in
ragione delle previsioni meteo dei prossimi giorni e del fatto che la stagionalità di maggiore impatto
idrologico è ancora lunga.
"Come Comune ­ sottolinea l' assessore all' Ambiente Sara Visintin, abbiamo presentato una serie di
interventi a breve termine che verranno completati nel giro di due settimane, altri invece nel medio lun
go periodo che richiederanno più tempo. Ad ogni modo l' obiettivo comune è che quanto accaduto
ormai tre settimane fa resti un episodio isolato".
Qual era l' umore dei residenti di Vergiano presenti all' incontro? "Sono ancora scossi, un po' arrabbiati
ma soprattutto preoccupati di rivivere quell' incubo. Per quanto possibile, abbiamo cercato di
tranquillizzarli, garantendo coi fatti che faremo tutto il possibile per evitare altre esondazioni.
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La Voce di Romagna
(ed. Rimini)
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A giorni, inoltre, il Governo dovrebbe chiarire se concedere o meno, come richiesto dalla Regione, lo
stato di calamità per quanto avvenuto la notte tra il 5­6 febbraio. Attendiamo fiduciosi".
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La Voce di Romagna
(ed. Rimini)
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FOSSA PATARA.
Manutenzione al via Ci pensa un mini ­robot
Un mini ­robot subacqueo aspirerà i materiali
fognari dalla Fossa Pa tara, con escavatore a
risucchio e con autospurgo a riciclo: sono le
nuove tecnologie adottate dal Comune p e r
migliorare gli impianti del ciclo idrico e
depurativo in centro storico, sulle vie
Anfiteatro, Aponia e Castelfidardo. Lavori al
via entro pochi giorni, costo previsto 35mila
euro. "L' operazione di manutenzione ­ spiega
l ' assessore a l l ' Ambiente Sara Visintin ­
rientra in un progetto più ampio suddiviso in
quattro step e rivolto al centro storico, messo a
punto dall' Amministrazione Comunale in
sinergia con il gestore Hera spa. Obiettivo,
riuscire a limitare drasticamente le criticità
idriche nelle aree di Castelfidardo, via Santa
Chiara, Corso d' Augusto, storicamente
soggette a episodi di questo tipo. Questo
intervento prevede una pulizia della fossa dai
materiali che si sono depositati nel collettore:
un intervento semplice, effettuato con
tecnologie avanzate che, salvo imprevisti,
dovrebbe completarsi nell' arco di un paio di
settimane. A questa prima operazione ­
prosegue l' assessore Visintin ­ seguiranno nel
corso dell' anno altri 3 interventi di tipo
strutturale in via di definizione, ma già
finanziati con 500mila euro nel bilancio
preventivo. E' mia intenzione presentare l' intero progetto ai residenti e agli operatori commerciali della
zona del centro storico già nei prossimi giorni". La Fossa Patara ­ informa il Comune ­, già canale di
scarico di epoca romana, attraversa il centro storico interessando corti private ed edifici e incrocia prima
il Corso d' Augusto, poi Via Guerrazzi e Via Castelfidardo per immettersi sulla Via Roma. L' intervento
di pulizia ­ dal costo di 35mila euro ­ sarà realizzato con un mini robot subacqueo per eseguire l'
aspirazione a distanza con escavatore a risucchio e con autospurgo a riciclo.
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24 febbraio 2015
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La Voce di Romagna
(ed. Rimini)
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FISCALITÀ LOCALE IL COMUNE DI RICCIONE DIALOGA CON LE ASSOCIAZIONI
ECONOMICHE LE TRE RATE PREVEDONO IL 20% ENTRO IL 30 APRILE, IN ALTRE 2
TRANCHE IL RESTANTE 80%
Tari, sono state rinviate le date di scadenza In zona
mare al 31 agosto e 31 dicembre
P r o s e g u o n o g l i i n c o n t r i d e l Comune d i
Riccione con le associazioni di categoria in
vista dell' approvazione del bilancio di
previsione 2015. Sul tavolo, convocato ieri dall'
Assessore al Bilancio Roberto Monaco e la
dirigente Cinzia Farinelli, le date di scadenza
della Tari. Definite così le scadenze delle tre
rate: il 20% entro il 30 Aprile, il 40% entro il 31
Agosto e il restante 40% entro il 31 dicembre.
Mentre relativamente al 2015 per le attività
della zona mare quali bagnini, chioschisti e
attività dell' area portuale le scadenze vengono
ridotte a due: 80% il 31 agosto, 20% entro il 31
dicembre. Riconfermate ­ precisa ancora il
Comune ­ le agevolazioni TARI per le attività
in presenza di lavori pubblici .
"Si tratta di un ulteriore tassello ­ commenta l'
assessore Monaco ­ che le categorie hanno
compreso mostrandosi responsabili con le
esigenze di bilancio dell' Amministrazione e
con la necessaria condivisione di scelte che
intendiamo continuare a perseguire. Rimane
essenziale creare sinergie con la città nella
definizione del bilancio fermo restando l'
intenzione di non spingere sulla leva tributaria
e lasciare dunque invariata la pressione
fiscale.
" Le associazioni di catego ria da parte loro ­
riferisce una nota della giunta hanno chiesto di destinare alla riduzione della Tari gli importi accantonati
negli anni per le cooperative di garanzia, di verificare la possibilità di pagare la Tari per le attività con
licenza annuale ma aperte solo stagionalmente e di convocare l' osservatorio sul turismo.
Nei prossimi giorni nuovo incontro fra le parti.
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Nuovo Quotidiano di
Rimini
Testate
I dati di "Solo Affitti": i prezzi non vanno giù.
A Rimini i canoni più cari in regione
RIMINI ­ "Canoni di locazione in calo del 7,2%
nell' ultimo anno in Emilia Romagna ma
mentre a Rimini, Bologna e Ravenna i prezzi
hanno tenuto, a Parma e Reggio Emilia i cali
sono stati a doppia cifra. Sono i dati di Solo
Affitti, franchising immobiliare di Cesena,
presente con 300 agenzie in Italia e 40 in
Spagna. Il capoluogo di provincia con i canoni
medi più elevati risulta essere Rimini, anche
per via delle locazioni turistiche: dai quasi 600
euro si è passati a 577 euro. Nel 2014 era
Parma la città con gli affitti più alti, ma i prezzi
sono diminuiti di oltre il 13%, il calo più alto tra
le città emiliano ­romagnole insieme a Reggio
Emilia (12%). Ferrara, con 414 euro al mese e
Forlì, con 429 euro, risultano avere, secondo le
rilevazioni, i canoni medi più bassi in regione. I
nuovi contratti di affitto in Emilia­Romagna
sono poi ormai stipulati quasi esclusivamente
con la cedolare secca (88%), spesso
associata alla forma contrattuale a canone
concordato.
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24 febbraio 2015
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Nuovo Quotidiano di
Rimini
Testate
Altra clamorosa puntata nella telenovela sulla sofferta riapertura dell' aeroporto "Fellini" di
Rimini. Ora in ballo le chiavi per i dipendenti.
AiRiminum, fermi tutti. Così non si vola
La presidente Fincato: "Situazione kafkiana, chi rema contro la riapertura? L' Enac non
apre gli uffici, pronti a chiedere i danni". E da Roma: "Tutto falso"
RIMINI ­ E ' l a m a l e d i z i o n e d e l l ' aeroporto
Fellini. La vicenda è ogni giorno più intricata. L'
ultima pagina del romanzo è datata ieri: i
quattordici dipendenti da poco assunti da
AiRiminum, la nuova società di gestione dello
scalo, sono stati in sostanza sfrattati. O
meglio, non sono stati fatti entrare. A
raccontare la vicenda è la presidente Laura
Fin cato che parla di una "situazione kafkiana
e si chiede chi è contrario all' apertura dello
scalo": "Le chiavi sono state richieste ieri
mattina da Paolo Trapani, già direttore
g e n e r a l e d e l l a f a l l i t a Aeradria, c h e h a
dichiarato di agire su richiesta di Maria
Concetta Laudato direttore di Enac Emilia
Romagna".
A questo saltano anche le poche certezze che
prima stavano prendendo piede.
In dubbio persino il primo volo programmato
per il 4 marzo. La presidente Finca to non
nasconde le preoccupazioni: "Difficilmente
potremo ragionare su scenari marzo il giorno
in cui è previsto l' arrivo del primo aereo da
Mosca La presidente di AiRiminum Laura
Fincato con il direttore generale Marco
Consalvo davanti positivi ­ afferma ­ visto che
si continuano a sollevare le asticelle degli
ostacoli che forse qualcuno vuol rendere
insuperabili, a danno dell' economia di tutta la
Riviera.
Per prima cosa mi rivolgerò al prefetto: questi inspiegabili e continui stop and go stanno
compromettendo l' obiettivo che AiRiminum 2014 si era prefigurato, quello di dare una pronta risposta
alle istanze del territorio e della stessa Enac per una riapertura dell' aerostazione già ai primi di marzo".
Non è tutto. AiRimini passa all' attacco e annuncia una richiesta di risarcimento danni di cui si sta
occupando l' amministratore unico Leonardo Corbucci, indirizzando una lettera al presidente di Enac
Alessio Quaranta. "Quelle persone hanno uno stipendio e ora non sono nelle condizioni di lavorare ­
spiega ancora Fin cato ­. Nessuno riesce a darci delle spiegazioni su questa interruzione. Lo scalo
necessita di diversi interventi e non abbiamo tanto tempo a disposizione. Abbiamo fatto tutto ciò che l' i
ter burocratico prevedeva: dalle certificazioni alle concessioni, anche da parte del curatore Santini c' è
stata la disponibilità, dato che abbiamo provveduto all' acquisto del compendio aziendale di Aeradria".
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Nuovo Quotidiano di
Rimini
Testate
Fincato non riesce a dare una spiegazione all' accaduto di ieri. "Abbiamo coinvolto il prefetto e l' Enac
proprio per comprendere cosa ha portato a questa decisione. Certo è che così non veniamo posti nelle
condizioni di poter lavorare e rispettare gli impegni presi. I nostri dipendenti devono rendere la struttura
accoglienza, ma non è stato loro concesso di occupare gli spazi all' interno. Senza uffici non possono di
certo lavorare".
In giornata però è arrivata la versione, totalmente diversa, del direttore Enac Emilia Romagna, Maria
Concetta Laudato: "Non c' è una sola cosa che risponda al vero ­ ha accusato ­ Le cose non sono
andate così e mi riservo ogni azione per tutelare la mia persona e l' ente che rappresento".
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24 febbraio 2015
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Nuovo Quotidiano di
Rimini
Testate
Oggi l' assemblea dei soci ordinaria e straordinaria diventata "calda" dopo l' inchiesta della
Finanza.
Carim, nel mirino l' azione di rivalsa
In ballo tempi e modi dell' impeachment sugli ex amministratori.
RIMINI ­ Oggi alle ore 11,00 si riunirà l'
assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di
Banca Carim alla Sala Manzoni, in viale IV
Novembre 35. Oltre a una serie di modifiche
tecniche allo Statuto e alla delega che il Cda
chiede per costituire un Fondo per il riacquisto
di azioni della stessa banca, l' attenzione è
tutta rivolta alle modalità con cui il presidente
intenderà dar seguito all' annuncio di voler
interrompere la prescrizione riguardo alla
rivalsa nei confronti degli ex amministratori
della banca. Tema diventato "caldo" do poche
la scorsa settimana è arrivato il ciclone dell'
inchiesta della Finanza, con relativi 26 avvisi di
garanzia per associazione a delinquere
finalizzata al falso in bilancio per gli anni 2009­
2010, quando secondo la Procura ci fu un
"buco" non rilevato di circa 35 mln di euro.
Sullo sfondo, resta poi l' opzione che la stessa
Fondazione, maggior azionista della banca,
sta valutando assieme a uno studio di
consulenza di ricercare nuove alleanze,
individuando una banca di medie dimensioni
adatta per un percorso di fusione ­
aggregazione.
Studio di fattibilità che dovrebbe dar luogo
entro marzo a un formale mandato di advisor.
Ma è improbabile che la questione venga
sollevata durante l' assemblea di oggi.
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Ore di apprensione per l' arrivo di una perturbazione simile a quella che ha devastato la
provincia il 6 e 7 febbraio.
Meteo, nuova allerta
Attesa da stanotte un' eccezionale ondata di maltempo Pioverà forte con raffiche di bora
fino a 90 km/h.
RIMINI ­ (F.R.) Ci risiamo. A meno di un mese
dalla terribile ondata di maltempo che ha
messo sott' acqua Bellaria e Santarcangelo,
ma causato gravi anni per via della furia del
mare anche a Rimini Nord ora la Romagna
potrebbe ritrovarsi a vivere una situazione in
tutto e per tutto simile. Colpa di un' altra
intensa perturbazione nord ­atlantica che da
stanotte fino alla serata di domani si accanirà
con particolare violenza sulle regioni del
medio ­alto versante adriatico. Il mix è lo
stesso di quello che il 67 febbraio ha devastato
riminese, cesenate e ravennate, ovvero
pioggia battente e bora furiosa, in grado
dunque di ostacolare il normale deflusso delle
acque dei fiumi e nello stesso di produrre
pericolose mareggiate. La protezione civile ha
diramato ieri un' allerta, sottolineando appunto
il rischio di precipitazioni diffuse e persistenti,
anche a carattere di rovescio sulla Romagna,
oltre che su Marche, settori orientali dell'
Umbria, Lazio nord ­orientale, Abruzzo e
Molise con quantitativi che potrebbero toccare
localmente anche i cento millimetri. Non si
esclude nemmeno la possibilità di qualche
temporale e grandinata, fenomeni inusuali a
fine febbraio ma certo quest' inverno ha finora
avuto ben poco di normale, con poco freddo,
ancor meno neve, appennino comprese e
piogge frequenti, in alcuni casi persino alluvionali. Altro elemento dominante sarà il forte vento, un
vento, come recitano i bollettini meteo, di burrasca nord ­orientale sull' Appennino emiliano romagnolo,
con raffiche di burrasca forte o tempesta sui crinali.
Bora forte altrove, con rinforzi di burrasca sul litorale. Non mancherà anche la neve, ma sarà relegata
alle zone di montagna o alta collina, quindi sopra i 600700. Potrebbero cumularsi anche fino a 20­30
centimetri nelle zone più alte della Valmarecchia. Con la bora ritornerà un po' di freddo, ma nessuna
ondata di gelo in vista: le massime lungo la costa non scenderanno sotto i 6 gradi. Da giovedì atteso un
graduale miglioramento, con ancora qualche pioggia residua e bora moderata, forte nell' entroterra.
L' ultima ondata di maltempo in provincia ha creato danni per oltre 15 milioni di euro, sulla costa e nell'
entroterra.
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I lavori, dal costo di 35mila euro, saranno realizzati con un mini robot subacqueo. Salvo
imprevisti legati alle condizioni del tempo dovrebbero essere completati in due settimane.
Arriva l' intervento anti ­allagamenti in centro
Al via i prossimi giorni la pulizia del collettore fognario fossa Patara sulle vie Anfiteatro,
Aponia e Castelfidardo.
RIMINI ­ Prenderà il via nei prossimi giorni l'
intervento di pulizia del collettore fognario
fossa Patara sulle vie Anfiteatro, Aponia e
Castelfidardo. Obiettivo limitare drasticamente
in caso di pioggia intensa gli allagamenti in
centro storico, a cominciare da Corso d'
Augusto e via Castelfidardo.
"Si tratta di un' operazione di manutenzione ­
spiega l' assessore comunale all' Ambiente
Sara Visintin ­ che però rientra in un progetto
più ampio suddiviso in quattro step e rivolto al
centro storico, messo a punto dall'
amministrazione Comunale in sinergia con il
gestore Hera. Lo scopo del progetto è quello
di riuscire a ridurre sensibilmente le criticità
idriche nelle aree di Castelfidardo, via Santa
Chiara, Corso d' Augusto, storicamente
soggette a episodi di questo tipo. Questo
intervento prevede una pulizia della fossa dai
materiali che si sono depositati nel collettore:
un intervento semplice, che però sarà
effettuato con tecnologie avanzate e che, salvo
imprevisti legati all' in operazione ­ prosegue l'
assessore Visintin ­ seguiranno nel corso dell'
anno altri tre interventi di tipo strut turale in via
di definizione, ma già finanziati con 500mila
euro nel bilancio preventivo che approveremo
in settimana. E' mia intenzione presentare l'
intero progetto ai residenti e agli operatori
commerciali della zona del centro storico già nei prossimi giorni, in modo da poter poi proseguire con la
pianificazione delle azioni". La fossa Patara, già canale di scarico di epoca romana, attraversa il centro
storico interessando corti private ed edifici e incrocia prima il Corso d' Augusto, poi via Guerrazzi e via
Castelfidardo per immettersi su via Roma. L' intervento di pulizia, dal costo di 35mila euro, sarà
realizzato con un mini robot subacqueo per eseguire l' aspirazione a distanza con escavatore a
risucchio e con autospurgo a riciclo. Sarà inoltre effettuata una video ispezione del collettore fognario
prima e dopo le attività di pulizia, per verificare l' efficacia dell' intervento.
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Seminario su prevenzione incendi
RIMINI ­ Proseguono le iniziative dedicate a
Unindustria Rimini per la promozione delle
attività realizzate nell' ambito della sicurezza
negli ambiti di lavoro e per la prevenzione
degli infortuni. Oggi dalle 14.45, nella sede di
Unindusria Rimini (piazza Cavour 4 ­Sala A) si
terrà il seminario: "Prevenzione incendi:
evoluzione amministrativa e tecnica e il testo
unico e panorama nell' industria del riminese".
L' obiettivo è fornire indicazioni su ciò che
occorre porre in atto, partendo dalle attività più
semplici fino a quelle più complesse e
articolate.
Grazie al confronto con i rappresentanti del
comando di Rimini dei Vigili del Fuoco, gli
imprenditori avranno la possibilità di ottenere
informazioni per conoscere nel dettaglio la
norma e mettere in pratica gli indirizzi
operativi.
Interverranno: Vittorio Domeniconi
(Responsabile Ufficio Sicurezza sul Lavoro di
Assoservizi Rimini, Ing. Vincenzo Raschillà
(comandante vigili del fuoco di Rimini),
Antonio Petitto (vice comandante vigili del
fuoco di Rimini).
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Contro obbligo di dimora e sequestri. Solo Rosolen non si appella.
Aeradria, pioggia di ricorsi Anche Masini va al
Riesame
RIMINI ­ Anche Massimo Masi ni, presidente di
Aeradria, ricorrerà al tribunale del Riesame di
Rimini contro il sequestro dei beni per 9
milioni in solido con Massimo Vannucci e
Alessandro Giorgetti, rispettivamente vice
presidente della Spa dei voli e presidente d i
Air, società collegata. Masini ha affidato al suo
legale, avvocato Cesarina Mitaritonna anche il
compito di ricorrere al Riesame, questa volta
di Bologna, contro la misura coercitiva degli
obblighi di dimora emessa dal gip del
tribunale, Fiorella Casadei, nell' ambito dell'
inchiesta su Aeradria, la società fallita nel
novembre del 2013, che per dieci anni ha
gestito l' aeroporto Fellini, che oltre a Masi ni
ha colpito Vannucci, Giorgetti, il
commercialista Santo Pan sica e il dipendente
di RdR Fabio Rosolen. Non solo Masini.
Anche Giorgetti, attraverso il suo difensore, l'
avvocato Michela Vecchi, ha presentato
ricorso al Riesame sia contro l' obbligo di
dimora che contro i sequestri. E stessa cosa
hanno fatto Vannucci e Pansica. L' unico a non
aver presentato ricorso è stato Roso len.
Intanto, gli avvocati Cesare e Roberto
Brancaleoni hanno vinto il ricorso al Riesame
contro i sequestri per 749mila euro in solido (l'
ammontare del presunto reato di truffa
aggravata per il conseguimento di erogazioni
pubbliche girate da Aeradria) per il loro assistito Lorenzo Cagnoni, presidente dell' Ente Fie ra. E così ai
nove indagati eccellenti: il sindaco Gnassi e l' ex Ra vaioli, gli ex presidenti della Provincia Vitali e
Fabbri, l' ex presidente della Camera di Commercio, Maggioli senior e quello dell' Ente Fiera, Cagnoni e
poi Masi ni Vannucci e Giorgetti, sono stati scongelati i beni eccedenti l' importo complessivo da
sequestrare da individuare esattamente in 749.000 (saranno sequestrati 83mila euro circa a testa).
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Nel mirino del consigliere di opposizione l' accordo stipulato tra Comune ed Enel Sole.
"Lampioni nuovi, luce scarsa"
La denuncia di Renzi (FdI): "In molte vie adesso c' è il buio"
RIMINI ­ Lampioni nuovi ma luce scarsa.
Questo è ciò che segnala il consigliere di
opposizione Gioenzo Renzi (FdI).
"Ricordo che il Comune di Rimini ha stipulato
con Enel Sole un contratto a partire dal primo
Giugno 2012 per il servizio di pubblica
illuminazione, la manutenzione ordinaria e a
richiesta quella straordinaria dei 28mila punti
luce e impianti semaforici del comune di
Rimini ­ spiega . Il contratto iniziale a un
canone annuo di 3.255.099 euro ha la durata
di 9 anni (30 milioni circa) più l' adeguamento
Istat e prevede l' obbligo per il fornitore di
eseguire a proprio carico, interventi
impiantistici per un importo di almeno il 10%
del canone annuo, quindi un importo minimo di
lavori di 260mila euro per 9 anni per un totale
di 2,4 milioni di euro di investi menti. Da alcuni
mesi sono in corso di installazione in diversi
parti della città i nuovi lampioni con luce
"schiacciata a terra" in sostituzione di quelli
preesistenti a "luce diffusa" con lo scopo del
risparmio energetico e della riduzione dell'
inquinamento luminoso". Una soluzione che
sembra non piacere. "Il risultato è l' oscurità su
molti marciapiedi e strade della città come
Piazzale Battristi, viale Dante, via Anfiteatro,
via Aponia, via Gam balunga, via Bastioni
Occidentali con il rischio per la sicurezza dei
pedoni e la circolazione dei veicoli".
Renzi chiede quindi "l' installazione di nuovi lampioni che irradino una illuminazione non verso il cielo,
ma diffusa orizzontalmente, oltre che a terra per consentire la visibilità sui marciapiedi e sulle strade e
garantire la sicurezza pubblica".
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RICCIONE ­ Nuovo incontro tra amministrazione e categorie verso l' approvazione del bilancio
previsionale.
Sul mare slitta la Tari
Per le attività della zona del litorale relativamente al 2015 ecco 2 scadenze: l' 80% al 31
agosto e saldo entro il 31 dicembre.
RICCIONE ­ Proseguono gli incontri con le
associazioni di categoria in vista dell'
approvazione del bilancio di previsione 2015.
Sul tavolo, convocato ieri mattina dall'
assessore al Bilancio, Roberto Monaco e la
dirigente Cinzia Farinelli, le date di scadenza
della Tari elaborate e riviste per meglio
rispondere alle esigenze degli operatori.
Definite così le scadenze delle tre rate: il 20%
entro il 30 aprile, il 40% entro il 31 agosto e il
restante 40% entro il 31 dicembre. Mentre
relativamente al 2015 per le attività della zona
mare quali bagnini, chioschisti e attività dell'
area portuale, le scadenze vengono ridotte a
due così come segue: versamento dell' 80% il
31 agosto, del 20% entro il 31 dicembre.
Riconfermate inoltre le agevolazioni Tari per le
attività in presenza di lavori pubblici .
"Si tratta di un ulteriore tassello ­ ha affermato
l' assessore Monaco ­ che le ca tegorie hanno
compreso mostrandosi responsabili con le
esigenze di bilancio dell' amministrazione e
con la necessaria condivisione di scelte che
intendiamo continuare a perseguire.
Rimane essenziale creare sinergie con la città
nella definizione del bilancio, fermo restando l'
intenzio ne di non spingere sulla leva tributaria
e lasciare dunque invariata la pressione
fiscale".
Le associazioni di categoria da parte loro hanno chiesto di destinare alla riduzione della Tari gli importi
accantonati negli anni per le cooperative di garanzia, di verificare la pos sibilità di pagare la Tari per le
attività con licenza annuale, ma aperte solo stagionalmente e di convocare l' osservatorio sul turismo.
Entrambe le parti si sono accordate per un ulteriore incontro nei prossimi giorni che concluderà la fase
di consultazione e condivisione.
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