Fallout 4: la guerra non cambia mai, Fallout invece…

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Fallout 4: la guerra non cambia mai, Fallout invece…
Fallout 4: la guerra non cambia
mai, Fallout invece…
di Paolo Campanelli
Il gioco si svolge nell’area di Boston, nota come il Commonwealth,
che, come ci si può aspettare da un titolo della saga di Fallout, è
stato bombardato dalle atomiche nell’anno 2077. Il protagonista gioca
nei panni di un ex-soldato che si prepara a tenere un discorso
sull’inutilità della guerra; dopo aver speso qualche minuto nella
comodità retrò-futuristica, fondamento di Fallout, e con la famiglia,
le sirene d’allarme suonano, segnando la fine del conflitto tra
America e Cina, e della civiltà così come la conosciamo; dopo una
corsa folle, il giocatore raggiunge il rifugio antiatomico del Vault
111 nel preciso momento in cui la prima atomica colpisce a sud-est
della città americana. Alternativamente il giocatore può interpretare
i panni della moglie, senza che questo influisca sullo svolgimento
della storia.
L’esperimento del Vault 111 diviene subito chiaro: gli abitanti sono
sottoposti a criogenia e lasciati a riposare, almeno fino a quando il
protagonista non viene scongelato solo per vedersi rapire il figlio e
uccidere il/la coniuge davanti ai suoi occhi. Dopo essere riuscito a
liberarsi ed essersi reso conto di essere L’Ultimo Sopravvissuto del
Vault 111, il giocatore riemergerà in superfice, in un mondo che dopo
210 anni di radiazioni non è più lo stesso, alla ricerca del figlio
perduto.
Fallout 4, come già detto, è stato uno dei giochi più attesi degli
ultimi mesi, al punto tale che, dal suo rilascio, ha venduto 13
milioni e mezzo di copie nelle prime 24 ore, contando in queste anche
i pre-ordini effettuati sin dal giorno del suo annuncio; i pre-ordini
della versione collezionisti sono stati esauriti in meno di una
settimana, lanciati una seconda volta, e esauriti nuovamente in 48
minuti. Voci non confermate da parte di siti “per adulti” affermano un
calo di traffico pari al 10% e di persone che hanno chiesto ferie o
giorni di malattia (talaltro concessi) per poter giocare.
Nonostante tutto il movimento mediatico e le orde di fan in pura
adorazione, la componente tecnica del gioco ha incontrato critiche da
parte dei giocatori più attenti, e il grade quantitativo di bug,
errori tecnici e sviste di produzione, pur se aspettati dal gioco
Bethesda, piagano pesantemente il gioco. Il motore è una versione
potenziata del Creation Engine utilizzato per Skyrim (che a sua volta
è una versione migliorata del Gamebryo Engine), e seppur questo non
risulti evidente in un primo momento, condivide molte delle
“debolezze” che il precedente gioco Bethesda aveva, fra cui i tempi di
caricamento che talvolta sono semplicemente inaccettabili per un gioco
successivo al 2005.
Il comparto grafico soffre di una dualità che troppo spesso si vede in
titoli recenti: anche con i settaggi al minimo, gli scorci, le
ambientazioni e i volti dei personaggi sono comunque di un livello
elevatissimo, ma anche “mandando tutto al massimo” la grafica non
giustifica gli alti requisiti per far girare il gioco unicamente su
consolle di nuova generazione, e può soffrire di improvvisi e
immotivati cali di fluidità. La musica del gioco soffre di simili
problemi: i temi musicali delle varie arie che vengono esplorate sono
sincronizzati alla perfezione e sempre adatti agli eventi, e i brani
delle varie stazioni musicali sono il puro Anni’50 che ci si può
aspettare dalla serie, ma metà delle canzoni sono le stesse che erano
già presenti in Fallout3, e la stazione che trasmette solo musica
classica sembra leggermente fuori luogo.
Il sistema di Crafting, originariamente introdotto con
FalloutNewVegas, è stato modificato ed espanso ulteriormente,
arrivando a trasformare praticamente qualsiasi pezzo di spazzatura che
si può trovare in giro in componenti per armi: un microscopio, un
tostapane e del nesto adesivo possono essere utilizzati per creare un
mirino da montare su un fucile o una pistola, con i giusti pezzi si
può modificare una pistola laser cosicché dia fuoco al nemico o
montare una baionetta, una corazza da indossare sopra il vestito può
essere rinforzata e allo stesso tempo alleggerirla, o preparare
medicine. Il grande quantitativo di oggetti utilizzabili garantisce
una semplicità d’uso, ma i requisiti (primo fra tutti l’adesivo)
richiesti per la maggior parte delle ricette richiederanno una
continua ricerca. Una mancanza è però la possibilità di costruire
munizioni, originariamente presenti nel sistema, o quella di poter
modificare l’aspetto visivo di armi o protezioni al di là dei pezzi
effettivi. nÈ inoltre possibile costruire da zero (o quasi) interi
insediamenti, con tanto di difese, case e aree coltivate.
Benché lo Storytelling sia di elevatissimo livello, il gioco soffre di
molte “Retcon”, modifiche ad eventi precedentemente canonici della
serie con nuove aggiunte, a volte piccole, come la modifica
dell’aspetto di oggetti (l’aspetto originale della Nuka-cola, parodia
della Coca-Cola e relative macchinette distributrici, avrebbe potuto
infatti essere considerato una violazione del marchio, da un punto di
vista legale), la modifica di effetti dati da alcuni consumabili per
essere più consoni allo stile di gioco più incalzante, o più
sostanziali, come le differenze apportate al sistema delle Armature
Atomiche. L’Armatura Atomica, volto della serie, era infatti
considerato una delle grandi ricompense da poter ottenere a gioco
avanzato, complicata da ottenere altrimenti e dotata di vantaggi
effettivi ed immediati e tangibili.
Al contrario, il nuovo modello funziona in maniera differente, con una
base modulare: i sei pezzi che costituiscono l’armatura (torso,
elmetto e arti) sono selezionabili tra una grande varietà di pezzi
differenti, possono essere personalizzati con accessori speciali (fra
cui nocche rinforzate, l’abilità di diventare invisibile, rilevatori
di segni vitali e jetpack) e differenti vernici (che a loro volta
forniscono effetti in più);il prezzo e quello di dover utilizzare una
batteria che si consuma particolarmente in fretta (mezzora per
svuotarla completamente, molto di meno se utilizzando determinate
funzioni), di uno “scheletro” di base su cui dover montare i pezzi e
di un costo non indifferente in materiali per mantenerla funzionale.
Tuttavia la prima armatura si trova letteralmente durante la seconda
missione della storia, e molti personaggi, fra cui addirittura dei
predoni, ne sono in possesso, rendendola esageratamente comune a detta
dei fan di lunga data.
Una delle più grandi modifiche è quella del sistema delle
abilità: il sistema S.P.E.C.I.A.L. tipico di Fallout è rimasto
sostanzialmente lo stesso, ma le abilità percentuali sono state
completamente rimosse, e le “skills” sono state modificate; ognuno dei
fattori di base di Forza, Percezione, Resistenza, Intelligenza,
Agilità e Fortuna, infatti, influiscono su quali abilità è possibile
scegliere ogni livello, e tali abilità sono potenziabili una volta
arrivati al livello necessario; è anche possibile “sacrificare” un
livello per aumentare permanentemente uno degli S.P.E.C.I.A.L., con
tutti i vantaggi che questo comporta, e occorrono più di 150 livelli
per sbloccare tutte le abilità. Sono state aggiunte molte più abilità
che offrono alternative “pacifiche” rispetto ai giochi precedenti, e
completare il gioco senza uccidere direttamente nessuno è
effettivamente possibile, seppur estremamente difficile.
Il giocatore è nettamente più fragile che nelle ultime iterazioni del
gioco, e questo, unito ad un intelligenza artificiale nettamente
migliorata nei nemici (e alla pericolosità di alcune “creature
storiche”), ora in grado di cercare riparo e di fare fuoco da dietro
gli angoli, unita alla presenza di alcuni nemici speciali, rende la
difficoltà del gioco continua. Uno dei più grandi cambiamenti è stato
fatto alla comunicazione tra personaggi: il protagonista è (per la
prima volta) dotato di voce propria, e i personaggi saranno molto più
reattivi durante i discorsi, con movimenti, sottofondi e altri eventi
e discussioni in corso indipendentemente dal personaggio stesso, dando
un maggior senso di “mondo vivo”, al punto tale che, se il nome
prescelto fa parte di una determinata lista, alcuni personaggi lo
utilizzeranno attivamente come nome proprio invece di utilizzare
termini più neutri come solitamente accade. La scelta di che cosa
dire, però, si troverà limitata a 4 possibilità, di cui solo il
concetto generale sarà mostrato al giocatore, e il doppiaggi italiano,
seppur completo non regge il confronto con l’originale su pressoché
ogni punto di vista.
Una delle novità assolute proposte da Bethesda per il gioco, è la
possibilità di aggiungere Mod ANCHE su consolle, e il programma per
crearle sarà rilasciato a gennaio; ciò non ha fermato la comunità pc,
già al lavoro con mod più semplici come la modifica degli effetti
sonori. Queste, a differenza di quelle per pc, dovranno superare un
processo di verifica, che gli addetti hanno già confermato, non
limiterà le infinite possibilità dei fan, lasciandole intatte con
l’unica limitazione per nudità e materiale coperto da
copyright. Piccola aggiunta, è la possibilità di utilizzare gli
smartphones ed i tablets come periferica, i sistemi prenderanno
infatti il posto del menù degli oggetti presente nel gioco e, nel caso
il giocatore possieda una delle rarissime versioni da collezione,
utilizzare il Pip-Boy come se fosse “reale” tramite un apposita
applicazione gratuita.
Tuttavia la cavalcata del gioco non è ancora finita: Bethesda ha già
annunciato una serie di DLC dal costo complessivo di 40 euro o più,
acquistabili però come “Season Pass” (contenente tutto il contenuto
scaricabile che sarà scaricato automaticamente quando rilasciato) a
dieci euro di meno e il suddetto programma per le mod. nonostante
solitamente annunci simili siano malvisti, l’impegno e la pura
quantità di extra rilasciate in passato dalla casa nei riguardi del
contenuto scaricabile fanno ben sperare.
Il gioco è stato prodotto dalla Bethesda Game Studio per PC,
PlayStation4 e XBoxOne e rilasciato il 10 Novembre 2015 e costa una
sessantina di euro in tutte le sue versioni.
Five nights at Freddy 4. Questa
volta ti hanno seguito sino a casa
di Paolo Campanelli
, ultimo capitolo della serie, mette il giocatore in una posizione
nettamente differente e allo stesso tempo identica rispetto ai suoi
predecessori. Anziché essere una guardia notturna nel locale dove si
trovano i pupazzi animatronici con un efficace sistema di
videosorveglianza, il giocatore veste i panni di un ragazzino nella
sua cameretta, le cui uniche difese sono delle porte che non possono
essere chiuse a chiave e una torcia elettrica.
I pupazzi della Fazbear Entertainment sono ora distorti
dall’immaginazione del bambino, e hanno un aspetto demoniaco, pieno di
denti affilati, parti meccaniche scoperte e pezzi di metallo
sporgente; nemmeno la cupcake che nei capitoli precedenti era vista
come un simpatico tocco di colore è risparmiata dal trattamento, ed è
intenzionata ad uccidere tanto quanto i suoi “colleghi”.
Non essendo presente il sistema di sorveglianza intorno a cui erano
costruiti i capitoli precedenti, il giocatore può solo fare
affidamento all’udito, dovendo riconoscere i vari suoni prodotti dai
robot e reagendo di conseguenza, il che crea un interessante quanto
necessaria variante nello stile di gioco rispetto ai capitoli
antecedenti.
Sono nuovamente presenti le scenette a 8bit dei due capitoli
precedenti, questa volta raccontando la storia del bambino
protagonista, e sebbene all’apparenza queste siano la chiave degli
eventi, in realtà non fanno altro che creare nuove domande e sospetti
all’interno della saga.
Benché “lo spavento” sia lo stesso degli altri titoli, il nuovo
aspetto da incubo posseduto dai membri della pizzeria, unito al lungo
tempo di reazione necessario per controllare gli accessi, le immagini
presenti per un attimo, la scarsa illuminazione e la totale assenza di
un margine d’errore rendono FNAF4 il più inquietante episodio della
serie, riuscendo persino a vincere i favori di alcuni utenti
apertamente prevenuti quando il gioco era stato annunciato.
È presente inoltre un minigioco dopo aver completato una notte, fun
with Plushtrap, l’antagonista del gioco precedente Springtrap,
ironicamente in una forma meno inquietante dell’originale, deve
percorrere una piccola distanza in un corridoio, da una sedia a una X
sul pavimento; il giocatore deve utilizzare la torcia in un
terrorizzante gioco di un-due-tre-stella prima che scada il tempo, o
che il pupazzo raggiunga il giocatore. In caso di vittoria, la notte
successiva comincerà alle 2am invece che a mezzanotte.
Come nel terzo capitolo, vi è una modalità Extra, dove sono presenti
varie illustrazioni, gli effetti sonori presenti nel gioco, l’accesso
alle modalità di gioco Nightmare e 20\20\20\20, e al minigioco di
Plushtrap. Nonostante il gioco sia tato rilasciato in anticipo
rispetto alla data originariamente definita, il 31 ottobre, per quel
giorno è stato annunciato il DLC conclusivo scaricabile gratuitamente,
che a detta di Scott Cawthon, il creatore della serie, “porterà con se
le tanto attese risposte”.
Il gioco è disponibile su Steam e per tablet a un prezzo compreso tra
5 e 10 euro È inoltre stata confermata la voce di corridoio che un
film verrà tratto dal gioco, e le prime immagini dal set iniziano a
circolare, preannunciando un ulteriore ritorno alla pizzeria degli
orrori e ai suoi animatronici.
Batman: Arkham Asylum. Una notte al
manicomio criminale tra pipistrelli
e pagliacci
di Paolo Campanelli
Dopo aver sventato un attentato al sindaco, Batman è in viaggio per
portare il Joker ad Arkham Asylum, il famoso manicomio criminale; una
volta sul posto, però, il cavaliere oscuro si rende conto che il suo
avversario non ha opposto molta resistenza, quasi come se volesse
farsi catturare di proposito. I sospetti si riveleranno presto
fondati, in quanto Joker aveva già infiltrato i suoi scagnozzi
sull’isola e da il via a una rivolta, bloccando le vie d’accesso e di
uscita dall’isola, nel tentativo di mettere le mani sul Titan, un
potente steroide in grado di trasformare chiunque in un gigantesco
mostro ipertrofico. Batman dovrà quindi girare per l’isola affrontando
alcuni tra i suoi nemici storici e i vari sgherri del pagliaccio
psicopatico per fermarlo e sopravvivere alla notte sull’isola di
Arkham.
Il gioco sfrutta in maniera eccellente il motore grafico Unreal
Engine, creando un ambiente realistico e variegato, dando al contempo
l’effetto di ombre in cui celarsi e gli effetti visivi delle varie
armi e congegni utilizzati durante il gioco. L’isola è suddivisa in 4
grandi sezioni, contenenti vari edifici accessibili, al cui interno si
svolge gran parte del gioco stesso, alternando sezioni di esplorazione
dove utilizzare l’onnipresente Bat-Rampino e gli altri gadget, a zone
in cui l’obiettivo è eliminare i vari nemici, armati fino ai denti,
sfruttando punti di vantaggio, angoli e condotti dell’areazione per
non essere visti. Più rare, ma non meno curate, sono le situazioni di
combattimento “puro” in cui il cavaliere oscuro, solitamente
circondato da nemici, dovrà fluidamente intervallare attacchi e
parate, che contrastano il colpo in arrivo e, in risposta, malmenano
il malcapitato, utilizzando i gadget e le mosse acrobatiche.
La colonna sonora è integrata alla perfezione con il gioco, offre un
ritmo lento durante le esplorazioni, con picchi per i combattimenti e
ritmi incalzanti nelle battaglie contro i boss. Oltre ad affrontare
fisicamente i nemici vi sono un gran numero di collezionabili e
segreti lasciati in giro dall’Enigmista, storico nemico del
pipistrello famoso per le sue trappole assurde e i suoi enigmi.
Completare gli obiettivi darà accesso a materiale extra, come le
concept art o statuette 3d dei personaggi visibili dal menù
principale. Oltre alla modalità storia, sono presenti le sfide:
piccole arene ispirate ai vari ambienti di gioco in cui combattere, o
eliminare silenziosamente, un gruppo di nemici, ottenendo punteggi
alti o effettuando determinate azioni per ottenere delle medaglie.
Il gioco è disponile in
edizione gioco dell’anno e, sulle consolle, come collector edition,
che contiene un cd con la colonna sonora, un libretto con le
illustrazioni del materiale usato durante la creazione del gioco, e la
statuetta 1:1 del Bat-rang utilizzato nel gioco; entrambe le versioni
hanno, come contenuto giocabile supplementare, una serie di sfide di
gioco in più nelle quali è possibile giocare come il Joker (solo su
PS3) , e questo contenuto è scaricabile gratuitamente per chi possiede
la versione base del gioco.
Una delle costanti del mondo dei videogiochi è che, per limitazioni di
hardware prima e cattiva gestione poi, i videogiochi su supereroi
tendono ad essere brutti. Arkham Asylum ha rotto questa consuetudine
divenendo a giudizio unanime (il Guinnes dei Primati gli ha assegnato
il titolo “gioco più acclamato inspirato a un supereroe”) una gemma
che ogni fan del cavaliere oscuro dovrebbe possedere. È il primo
episodio della saga Arkham, e come tale andrebbe giocato seguendo
l’ordine. È da notare che, durante la missione dell’Enigmista, sono
presenti in giro per Arkham oggetti e rimandi a personaggi secondari e
criminali affrontati da Batman nella sua carriera; simpatica trovata
è, inoltre, la schermata di game over, in cui comparirà il boss della
sequenza ad infierire verbalmente sul giocatore.
Va ricordato però che questa serie si rifà direttamente al fumetto
dell’uomo pipistrello, presentando quindi un po’ di distruzione e
cadaveri in abbondanza (seppur mai ridotti così dalle azioni del
giocatore), si tratta quindi di un gioco non adatto ai bambini, per i
quali si consiglia “LEGO Batman” o il suo seguito. Il gioco,
escludendo la versione per collezionisti, costa circa ventina di euro
in tutte le sue svariate versioni ed edizioni
WhatsApp raccoglie attraverso l’app
tutti i dati dalle telefonate
effettuate
La popolare piattaforma di instant messaging WhatsApp, che da qualche
mese si è anche attrezzata per effettuare chiamate via internet,
starebbe raccogliendo diversi dati delle telefonate, dai numeri
chiamati, alla durata delle conversazioni. A dirlo è uno studio delle
Università di Brno e di New Haven. I ricercatori, hanno ‘tradotto’ i
sistemi per criptare i dati usati dall’app,
hanno analizzato le
modalità di crittografia utilizzate da Whatsapp, riuscendo ad
intercettare i dati che l’applicazione trasmette ai server: numero
chiamato, orario, durata della conversazione e gli indirizzi Ip.
Data l’enorme diffusione, con oltre un miliardo di utenti attivi al
mese, i ricercatori rilevano che le comunicazioni via WhatsApp possono
essere utilizzate nel corso di un’indagine, con la produzione di
informazioni e dati con rilevanza forense. Cioè inutile credere di
poter restare nell’anonimato, un quanto tutto è verificabile. Gli
studiosi, continua l’agenzia, hanno analizzato in particolare la
funzione per effettuare chiamate via internet ad altri utenti della
chat. Più informazioni di quante non ne raccolga un normale operatore
telefonico anche se i dati registrati non sono diversi da quelli di
una compagnia telefonica, ma dal momento che le telefonate Voip
passano su internet ci sono anche informazioni aggiuntive, a
cominciare dall’indirizzo Ip personale. Inoltre, facendo parte
dell’ecosistema di Facebook, la piattaforma aggiunge dati alla mole di
informazioni già raccolta dal social network.
Esiste anche un triplice rischio per la privacy. Il primo rischio è
legato all’eventualità che i dati possano essere usati contro di te
dalle Autorità, ma questa è una preoccupazione per pochi. La mole di
informazioni raccolta da Whatsapp finisce nelle mani di Facebook che
sa già praticamente tutto di noi.
La terza, forse più sottile, è che se un gruppo di ricercatori è
riuscito ad aggirare la crittografia utilizzata da Whatsapp, significa
che è possibile farlo.
A quanto è stato appurato il protocollo FunXMMP utilizzato per lo
scambio di messaggi così come il codec Opus, utilizzato invece per la
voce, non sono del tutto inviolabili. Al momento per la ricerca è
stato usato un terminale Android ma i due atenei hanno già annunciato
di volerla replicare utilizzando smartphone con altri sistemi
operativi. Il due atenei incoraggiano altri gruppi di lavoro ad
applicare i risultati dello studio per meglio definire le potenzialità
forensi dei dati raccolti.
Orientarsi nel mondo dei venditori
di videogiochi | 3a puntata
di Paolo Campanelli
Il concetto di retrogaming è nato nel corso degli ultimi dieci anni,
tuttavia l’atto di recuperare giochi di una “certa età” e
semplicemente farci delle partite è sempre esistito. Il metodo più
semplice è quello di recuperare una vecchia consolle, un disco o una
cartuccia del gioco desiderato, e attaccare il tutto ad un televisore.
Ovviamente, per una marea di possibili motivi, non tutti hanno accesso
a suddette consolle. Certo, spesso i giochi più famosi sono stati
rimasterizzati (o in alcuni casi, ricostruiti completamente da zero in
tutto tranne la storia) per consolle molto più recenti o computer, ma
molti, moltissimi titoli molto apprezzati sono irraggiungibili per
persone nate più recentemente dei primi anni ottanta. Per questo,
gruppi di persone dalle simili idee, uniti grazie ad internet, si sono
attivati per creare degli emulatori, programmi in grado di far girare
su computer (e talvolta altri sistemi come tablet o alcune consolle
portatili). Ovviamente, vi sono leggi sul Copyright che valgono tanto
sui videogiochi quanto su film, musica ecc.
Quindi, quando emulare un videogioco è legale e quando non lo è? Di
base, emulare un videogioco, ad eccezione di quelli più anziani degli
anni ‘50-’60 sarebbe illegale a priori, ma, date le grandi differenze
fra leggi locali, leggi internazionali, e la loro applicazione sulla
rete, non è presente una norma, ma vi è una regola d’oro che viene
considerata la base dell’abbandonware videoludico. La consolle per cui
il gioco è originariamente pubblicato deve essere fuori produzione da
dieci anni o più.
A cui si aggiungono una serie di
norme non scritte: Il possesso di copie non autentiche giochi più
recenti è consentito per 24 ore, come sorta di “periodo di prova” e
vanno cancellate al termine del suddetto periodo, se l’azienda che
possiede i diritti continua ad utilizzarli (per esempio pubblicando un
dato gioco su una consolle più recente, o un remake), l’emulazione è
considerata al pari di una copia pirata e va cancellata, se l’azienda
originale non esiste più, e i possessori attuali dei diritti non sono
interessati ad esercitare alcun diritto, l’emulazione è considerata
“ok”, l’emulazione è considerata ok se il gioco emulato non è
ottenibile in altra maniera, come per esempio per le esclusive
giapponesi, che anche nel caso si possieda il disco/la cartuccia, non
sarebbero in grado di funzionare su consolle del resto del mondo nel
caso i possessori dei diritti facciano esplicita richiesta di non
utilizzare il loro materiale, le copie sono considerate pirata e vanno
cancellate.
Oltre alle copie reperibili on line sotto forma di ISO (il file senza
la cartuccia), da dover utilizzare con gli appositi emulatori,
esistono alcuni siti on-line che vendono vecchie consolle e giochi,
ma, come tutti gli acquisti sulla rete, possono rivelarsi delle farse,
prodotti danneggiati durante il trasporto, o dai costi proibitivi, e
molti dei siti italiani dove cercare sono completamente abbandonati,
mentre altri sono estremamente dispersivi, o dalla scelta limitata; i
posti migliori dove andare alla ricerca delle cartucce è indubbiamente
alle fiere, più o meno specializzate che siano, e sperare nel colpo di
fortuna
È da notare che alcune cartucce, per vari motivi, possono avere un
valore elevatissimo, con l’apoteosi nella famosa cartuccia dorata di
Nintendo World Championships, di cui dei 27 esemplari rilasciati solo
di 9 se ne consce l’attuale posizione, è arrivata ad un valore di
15.000 dollari. In definitiva, l’obbiettivo del retrogaming è quello
di Riportare alla funzionalità ed alla fruibilità giochi che sono
interdetti, solo in virtù di scelte commerciali fintamente innovative,
costituisce una sfida, anche tecnica, alle regole di mercato, in nome
della passione, e ha quindi una funzione del tutto rivoluzionaria,
perché distrugge il rapporto tra sfruttamento commerciale ed
evoluzione del mezzo.
Grazie alle possibilità messe a disposizione da internet e da
programmi come Flash e Java, sin dal 1995 programmatori si lanciano in
voli pindarici sotto forma di semplici giochi, giochi che furono la
base di quelli attuali per tablet. Normalmente i giochi in flash sono
semplici, talvolta richiedendo un paio di bottoni e nulla più, altre
volte si tratta di piccole gemme che muovono i primi passi verso un
più grande successo (Castle Crasher e TheBindingOfIsaac ne sono due
esempi). Nel corso dei suoi vent’anni di esistenza, internet è stato
inondato di giochi in flash di varia fattura, arrivando in tempi
relativamente recenti ad avere alcuni esemplari persino all’interno
dei social network, per cui il successo di Farmville sul sito Facebook
è l’esempio più clamoroso
È impossibile creare delle delimitazioni per i giochi in flash, poiché
la relativa semplicità di produzione, unita alla tanta immaginazione,
ha permesso di creare giochi di ogni tipo, da copie spudorate di
giochi più classici a giochi mai visti prima, da giochi ben conosciuti
rielaborati per introdurci personaggi famosi al loro interno a pure
stupidaggini che però mantengono il giocatore attaccato allo schermo,
da giochi grigi e statici ad esplosioni di colore privi di senso, la
scelta è così estesa e differente da caso a caso da rendere vano
qualsiasi tentativo di analisi a grandi linee.
Come già detto, è possibile trovare questi giochi praticamente
ovunque, con siti appositamente specializzati nel raccogliere questi
giochi, ma il sito al contempo più esteso e più sicuro dove cercare è
indubbiamente è www.newgrounds.com. Newgrounds un sito che raccoglie
oltre il 70% di tutti i giochi e animazioni in flash prodotti fino ad
oggi, ed è stato la pedana di lancio per molti giochi ora famosi (tra
cui I già citati Castle Crasher, The Binding of Isaac e altri come
Alien Hominid) e alcuni famosi e ormai “storici” video meme di
internet come “NumaNuma Dance”, “all of your base are belong to us” e
“ultimate showdown of ultimate destiny”, oltre ad una grande libreria
musicale di brani prodotti anch’essi dagli utenti.
In conclusione, i giochi in flash sono un metodo rapido, efficacie e
gratuito per poter rilassarsi con una partita senza dover perdere
tempo a preparare nulla e quando non si ha voglia di roba troppo
complicata
Orientarsi nel mondo dei venditori
di videogiochi | 2a puntata
di Paolo Campanelli
Nella prima puntata vi abbiamo parlato delle consolle e, in maniera
minore, dei videogiochi in generale; ora analizzeremo il mondo del
videogioco per il computer, più semplice e al contempo molto più
complicato. La prima cosa da dire riguardo ai videogiochi per pc, è
che questi hanno dei requisiti minimi scritti sulla confezione,
necessari per fare girare il gioco con le impostazioni al minimo, se
questi requisiti non vengono raggiunti, il gioco non viene retto dal
computer e non sarà possibile giocarci. Il più grande dubbio, quando
si parla di computer e videogiochi, è “il mio pc è abbastanza buono?”,
la risposta non è immediata, ma, in linea generale, un computer di
fascia media è più che sufficiente, normalmente un acquisto intorno ai
500-600 euro è in grado di mantenere facilmente un PC non
specializzato competitivo nel mondo dei videogiochi per una decade e
poco più, seppur i giochi nell’ultimo periodo possano non girare con
tutte le impostazioni al massimo.
Molto spesso si sente parlare di “computer da gaming” ma pochi sanno
di che cosa si tratti effettivamente: Il computer da gaming non è
altro che un computer specificatamente assemblato per poter far girare
i giochi al massimo delle possibilità e avere ancora molta potenza da
poter utilizzare; spesso e volentieri, si tratta di PC assemblati
manualmente da esperti o dal utente stesso; i computer da gaming non
mostrano alcuna vera differenza rispetto ai pc prodotti in serie al di
fuori del video-giocare stesso, e il prezzo varia notevolmente, in
quanto tutti i pezzi devono essere acquistati singolarmente, talvolta
da diverse case produttrici per mantenere la qualità di ogni pezzo
elevatissima.
Il pc, a differenza delle consolle, è nato con la possibilità di
condividere le partite con un grande numero di giocatori, infatti
MIDImaze uno dei primi videogiochi “sparatutto multigiocatore” che
tanto vanno di moda oggi, uscito nel “lontano” 1989, permetteva di
giocare contemporaneamente in sedici giocatori collegando tra di loro
i differenti computer; mouse e tastiera, inoltre, permettevano un tipo
di controllo differente, più esteso rispetto ai controller, e ciò
permetteva una maggiore fluidità in determinati tipi di videogiochi,
come per esempio in quelli Gestionali o i Giochi Di Ruolo più “puri” ;
ciò permise una differenziazione tra i giochi, portando
successivamente alla nascita di un nuovo tipo specialistico di gioco
on-line, il MMORPG (massive multiplayer online role play game, noto in
Italia come gioco di ruolo on line di gruppo).
Una delle costanti del mondo del computer, almeno fin dalla
rivoluzione dei sistemi operativi a cavallo ara anni ’80 e ’90, è la
differenziazione dei programmi rispetto al sistema operativo
utilizzato; il sistema più comune in assoluto è Windows, seguito al
MacOS dei computer Apple, e dai sistemi Linux, con altri sistemi molto
meno conosciuti che sono largamente ignorati dalla maggior parte degli
utenti medi. Anche Lo sviluppo nel mondo dei videogiochi segue questa
scala d’importanza, e segue la regola generale che qualsiasi gioco sia
in grado di girare su Windows, possa girare su Mac senza troppi
problemi, e che talvolta non abbia difficoltà per gli utenti Linux.
Benché questa non sia una costante, sulle confezioni dei videogiochi
stessi, o sulle descrizioni delle pagine da dove essi vengano
scaricati, vengono sempre elencati i sistemi operativi sui quali il
gioco sia supportato.
La principale caratteristica dei giochi per il computer è la facile
reperibilità, si tratti del gioco uscito un paio di settimane fa, o di
un famoso titolo della metà degli anni ottanta; Vi sono molti negozi
on-line che vendono videogiochi, ma i tre più famosi in assoluto sono
Steam, Origin e GoodOldGames; seguendo le più classiche leggi di
mercato, i tre negozi cercano di raggiungere il gradino più alto nella
libera competizione attraverso differenti vantaggi per gli utenti.
Steam, ufficiosamente la piattaforma più famosa, è gestita
dall’azienda Valve, e offre una grande community, un enorme libreria
di titoli fra cui scegliere e offerte ricorrenti con sconti fino
all’80% in alcuni casi, con addirittura alcuni giochi che è possibile
avere gratuitamente. Punti a svantaggio sono però il peso che
l’interfaccia di Steam ha sulle prestazioni massime del computer
(seppur non necessariamente notabile nel caso non si usino programmi
particolarmente pesanti come ad esempio Photoshop allo stesso tempo),
il grande numero di falsi utenti alla ricerca di guadagni ingannando
gli sprovveduti, e il fatto che alcuni giochi che, una volta passato
il loro momento di notorietà, vengono abbandonati a se stessi.
Nota interessante di steam è come il sistema per scambiare oggetti
presenti nei giochi abbia una sua logica di mercato a se stante,
disceso da alcuni determinati giochi (ne parlerò più approfonditamente
nell’articolo dedicato al gioco TeamFortress2), e che può portare
l’utente a scambiare addirittura interi giochi in cambio della “roba”
in precedenza raccolta
Origin, nato specificatamente per vendere giochi on-line per con il
nome EA Dowload manager, è considerato “l’eterno secondo” nel settore;
Origin ha un catalogo di notevoli dimensioni, spesso con esclusive di
una certa importanza e un interfaccia semplice ed istantanea ed è
presente come versione “mobile” che permette di fare acquisti
direttamente da cellulare.
Origin utilizza il sistema GameForWindowsLive, un programma che ha la
duplice funzione di piattaforma per la comunità, con connessioni con
gli account di Facebooc, XboxLive, PSN e NintendoNetwork e con la
piattaforma per streaming Twich, e di sistema anti-pirateria;
quest’ultimo dalla dubbia efficacia, poiché ha bisogno della
connessione internet per funzionare, indipendentemente dal gioco in
corso, e dalla possibilità di interrompere bruscamente la partita nel
caso di perdita di contatto. Origin ha avuto alcune critiche,
principalmente sulle clausole di contratto sulla privacy, spesso in
contrasto con differenti leggi in vari stati, e sulla possibilità di
analizzare dati dal computer dell’utente senza che questo possa
opporsi. Origin ha una sezione destinata alle demo che permette sia
demo parziali di giochi, sia giochi completi che è possibile giocare
per un tempo limitato senza alcun obbligo di acquisto; a questi va ad
aggiungersi il titolo “Offre la Ditta”, un gioco completamente
gratuito effettivamente regalato all’utente. “offre la ditta” alterna
grandi titoli del passato, ottimi giochi più recenti e piccole perle
passate inosservate, ma non è possibile sapere quando l’offerta
cambierà.
GoodOldGames.com (ora noto come GOG.com) è specializzato nei titoli
“d’epoca” del mondo dei videogiochi, titoli che hanno segnato la
storia del videogioco, come ad esempio MonkeyIsland o Ultima, e sin
dal 2012 ha cominciato a vendere giochi più recenti. I titoli su GOG
tendono a costare tra I 5 e i 10 euro per i giochi meno recenti, e il
sito è in continua espansione per poter offrire le stesse possibilità
degli altri venditori online. Considerato scherzosamente “la Nonna”
per quanto riguarda i videogiochi su pc, il catalogo offre momenti di
nostalgia per tutti i giocatori oltre i quindici anni e frequenti
offerente, principalmente quando vengono annunciati di prossima uscita
titoli che fanno parte di una serie.
Oltre a questi titani della vendita online, vi sono venditori più
piccoli e siti particolari nei quali è possibile fare ottimi affari
per giochi più di nicchia, principalmente ricordiamo IdieGala, che
offre pacchetti di giochi indie (prodotti da sviluppatore
indipendenti), BundleStars, che offre giochi a ottimi prezzi, e
HumbleBundle, che usa un sistema di “Pay-what-you-want” che offre
pacchetti di giochi e contenuti extra in base a quanti soldi vengono
utilizzati per l’acquisto, devolvendo in beneficienza buone parte
degli stessi.
Nella prossima puntata vi parleremo di Retrogaming e di giochi in
Flash, una particolarità dei giochi per pc che richiede dei discorsi a
parte, in quanto molto meno immediata.
Orientarsi nel mondo dei venditori
di videogiochi | 1a puntata
di Paolo Campanelli
Un tempo, per acquistare un videogioco, bastava recarsi al negozio con
il nome del gioco stesso e quello della consolle per cui lo si cercava
(e sperare che il commerciante facesse il collegamento perché il nome
era sbagliato o in un’ altra lingua). Ora la situazione è nettamente
più complicata. Nella prima parte parleremo delle consolle, il metodo
più semplice ed efficacie per poter giocare ai videogiochi.
Inizialmente, complice il limite tecnologico, le consolle erano
limitate a uno o due giocatori, iconicamente seduti su di un divano
l’uno accanto all’altro a poco meno della distanza massima permessa
dal cavo dei controller; alcuni giochi permettevano fino a 4
giocatori, ma erano casi rari e richiedevano spesso pezzi
supplementari.
In tempi più recenti, per l’esattezza dalla “era PlayStation2”, la
connessione internet ha permesso ai giocatori delle consolle di
giocare on-line in gruppo, e ad oggi, grazie a screenshot, istantanee
della scremata, a classifiche internazionali aggiornate ogni manciata
di minuti, alla possibilità dello streaming, e, ovviamente, a set di
cuffie con microfono e microcamere, il videogioco è spesso la
condivisione della partita con chiunque sia interessato tanto quanto
la partita stessa. Il grande numero di consolle dal nome simile,
multiple versioni dello stesso gioco, l’ampia scelta dei negozi online, il contenuto scaricabile extra, e, nel caso dei computer, le mod
create dai fan, rendono anche solo pianificare i propri acquisti un
impresa degna di un team di burocrati esperti.
La questione delle consolle è in realtà un problema presente sin dagli
anni ’70: Atari Jaguar, Sega Megadrive, Intellivision, Sega
MasterSistem, Commodore 64… la forma si è raffinata, ma la sostanza
rimane la stessa. Ogni grande azienda utilizza un codice differente
con cui dare i nomi alle proprie consolle, comprendere questo codice
può rendere più semplice capire a quale consolle si è interessati: la
Sony ha creato la Playstation, e segue un semplice odine numerico
(l’originale soprannominata One,2,3,4) e ha chiamato la consolle
portatile Psp (PlayStationPortable); la versione più avanzata di
quest’ultima è chiamata Psp Vita, e la maggior differenza visibile è
che possiede 2 stick analogici, mentre il modello originale ne
possedeva solo uno.
La Microsoft si è lanciata nel mondo delle consolle con l’ Xbox. La
loro seconda e terza consolle, Xbox360 e XboxOne fanno riferimento
agli interi matematici (360 gradi è un circolo completo, one significa
uno in inglese). È da notare come la quasi totalità delle attrezzature
delle consolle e dei computer è intercambiabile, e quindi potrebbe
convenire acquistare una cuffia per la consolle da usare sul computer
invece di altre cuffie più costose dalla simile qualità.
La Nintendo, nel corso degli anni, ha sempre cercato di infondere un
senso di “questo lo abbiamo fatto per te” e “questo è tecnologico”
utilizzando sigle o coppie di parole: fra I sistemi meno recenti
ricordiamo il NES (Nintendo Entertainment Sistem) e la sua versione
più avazata, il SuperNintendo (ufficialmente chiamato SNES), lo
sfortunato VisualBoy, primo tentativo di creare una consolle portatile
tridimensionale, il Gameboy (e le sue versioni più avanzate
GameboyColor e GameboyAdvance)e il Nintendo64. Più recentemente, la
Nintendo ha premuto sulla “accessibilità per tutti” delle proprie
consolle, con il Nintendo DS e la Nintendo Wii; le nuove versioni,
infatti, sono la Nintendo WiiU (gioco di parole tra l’inglese we, noi,
e you, tu/voi) e il Nintendo3DS, in possesso della tridimensionalità
già cercata in passato, ma questa volta con successo.
Il Nintendo3DS però richiede delle precisazioni, poiché vi sono più
versioni sul mercato: la versione base, con il TouchScreen, una
connessione wi-fi e una personale tra consolle lo Streetpass, la
versione XL, in possesso di un processore leggermente più potente e di
uno schermo più grande(a discapito però della portabilità della
consolle, troppo grossa per la maggior parte delle tasche), il
Nintendo2DS, variante più economica che rinuncia al 3D e alla chiusura
tipica, risultando più semplice da operare da parte dei bambini, e il
NewNintendo3DS (presente anche in versione XL), che possiede una
potenza di calcolo nettamente superiore alla versione base (che
significa caricamenti più veloci) e di un piccolo stick analogico
supplementare, è inoltre in grado di interfacciarsi con (leggi:
attivare le funzioni) gli Amiibo, le statuette dei personaggi Nintendo
che unite a determinati giochi sbloccano funzioni supplementari. Le
funzioni aggiuntive del New3DS sono replicabili tramite piccole
aggiunte che verranno vendute nei negozi insieme a determinati giochi.
Il che ci porta al punto successivo, le differenti versioni dello
stesso videogioco. La differenza tra versione base e Collector’s
edition è evidente: la Collector’s edition ha più “roba” all’interno,
principalmente libretti con illustrazioni o dischi con la colonna
sonora, talvolta dei “pupazzetti” o simili chincaglierie ispirate dal
gioco; i contenuti cambiano tra gioco e gioco, ma la costante è la
stessa: roba che non influisce sull’esperienza di gioco ma che il fan
desidera ardentemente possedere.
Talvolta la Collector’s edition è in seguito venduta in versione
“ridotta”, contenete solo una parte del materiale supplementare, ma a
un prezzo molto più accessibile. Esempio principale è il gioco di
Ghostbusters, che in tutte le sue principali edizioni è stato venduto
con il dvd contente i due film.
Se per il gioco viene reso disponibile del contenuto scaricabile
successivo all’uscita del gioco stesso, è frequente che il gioco venga
venduto nuovamente in un pacchetto contenente le espansioni e i bonus
del preacquisto(contenuto del gioco ottenibile da chi ha acquistato il
gioco anticipatamente, solitamente differente a seconda se il gioco è
stato preso da determinate catene di negozi). Normalmente il gioco
viene sottotitolato “edizione gioco dell’anno\Game of the Year
Edition” nel caso il gioco abbia vinto qualche premio, “Complete
Edition” (talvolta usato per le raccolte di più giochi) o utilizza dei
termini significativi per il gioco stesso (ad esempio un gioco
automobilistico può avere riferimenti al campionato automobilistico, a
pezzi dei motori o famose case automobilistiche).
Ultimamente molte case produttrici di videogiochi rilasciano alcuni
dei giochi più famosi creati per consolle “vecchie” dopo avene
aggiornato la grafica e risolto alcuni dei vecchi problemi, e a volte
in raccolte di 2 o più giochi in un unico pacchetto, oltre a trattasi
quasi sempre di ottime offerte a priori, questo permette ai giocatori
più giovani di poter provare giochi datati senza dover lanciarsi nel
complicato mondo del retrogaming (di cui verrà parlato in un altra
occasione). Normalmente queste riedizioni vengono chiamate “HD
Collection” e in alcuni casi “Complete Edition”; nel caso il disco
contenga 3 giochi, spesso si usa il termine “Trilogy”
Talvolta, i giochi vengono venduti con del contenuto in più, o hanno
bisogno di parti supplementari; il gioco più famoso che ha cominciato
questo trend è stato Spyro: Skylander. Suddetto gioco, oltre al disco,
richiedeva le statuette di personaggi della serie (o creati ad hoc)
per poter giocarci, in quanto ogni statuetta aveva caratteristiche
differenti e modificava nettamente il gioco. Nel caso il gioco fosse
stato comprato nella sue versione per PC, le “statuette” possono
essere acquistate nel negozio digitale.
Tutte le consolle attuali dispongono di un sistema per acquistare
giochi direttamente on line e scaricarli sulla consolle come se si
possedesse il disco: PlayStationNetwork, chiamato anche PSN, XboxLive
e NintendoNetwork. Le loro funzionalità sono simili a i programmi per
pc di cui si parlerà nella seconda parte, ma semplificati in modo da
risultare meno ostici agli utenti; tutti questi “negozi” accettano le
maggiori carte di credito, ed è possibile acquistare dai negozi di
videogiochi delle carte prepagate con cui fare acquisti una volta
tornati a casa
Fantasia a tempo di musica:
TheAtrhythimin Final Fantasy
di Paolo Campanelli
Il gioco prende il semplicissimo concetto dei rithming games (premere
i tasti a tempo di musica o, in questo caso, il touch screen) e li
unisce al complicato universo dei giochi di ruolo di Final Fantasy. Il
grande numero di personaggi (in uno stile deformato e pacioccone per
l’occasione), provenienti dai vari capitoli, possiede una varietà di
abilità in grado di offrire supporto durante lo svolgimento del gioco,
e in alcuni casi persino fare la differenza tra vittoria e sconfitta;
va però detto che suddette abilità, o la mancanza delle stesse, non
influenza l’effettiva difficoltà del gioco nella stragrande
maggioranza delle partite. Oltre ai personaggi, tutti i nemici storici
della saga fanno la loro comparsa, e ogni sfondo è ispirato ad una
zona del gioco da cui proviene il brano in esecuzione, rendendo il
gioco una continua esplosione di colori e ricordi
Il gioco constiene più di 70 brani giocabili, a cui si vanno ad
aggiungere le musiche dei menù e quelli scaricabili dall’apposito
negozio online ad un euro l’uno; brani che hanno fatto la storia di FF
come Battaglia Sul Ponte Magno (Battle on the Big Bridge) da FFV e One
Winged Angel da FFVII o perle più recenti come il Tema dell’Impero
(Imperial theme) di FFXII o la Riserva di Sunlet (Sunlet’s
Watherscape) di FFXIII I brani sono suddivisi in 3 differenti stage:
Field, Battle e Event,. In battle i personaggi del giocatore
affrontano una serie di nemici storici della saga, con le azioni
dei personaggi (attacchi, tecniche ecc.) dettati da come il giocatore
segua i comandi, in Field il personaggio del giocatore correrà
attraverso famose ambientazioni della serie, andare a tempo lo farà
corre più in fretta; in Event invece le note saranno sperse sullo
schermo, mentre nello sfondo ci sarà un filmato che riprende alcuni
eventi focali dell’episodio prescelto, o effettive sequenze di gioco
nel caso degli episodi meno tecnologicamente avanzati.
I brani possono essere afrontati in tre differenti modalita:
Challenge, dove il singolo brano può essere giocato in uno dei 3
livelli di difficoltà, Series, in cui il giocatore deve eseguire i tre
brani di un capitolo uno dopo l’altro, e Chaos Shrine, dove il
giocaore affronta coppie di brani nelle versioni più difficili (seppur
non punitive quanto il livello di difficoltà “extreme”). In questa
modalità vi è una sorta di “ritorno alle origini” in quanto i valori e
le abilità dei personaggi sono importanti e possono influenzare
notevolmente l’esito e i risultati della partita e il valore degli
oggetti trovati. Il Chaos Shrine può inoltre essere giocato da
più giocatori contemporaneamente, in modo da vincere migliori
ricompense.
Durante il corso del gioco, alla fine di ogni partita, si ottiene un
numero di “note Rythmia”, che una volta collezionate in gran numero,
sbloccano alcune funzionalità e collezionabili, fra cui la collezione
dei brani, ascoltabili singolarmente e video. È inoltre presente una
grande collezione di “carte” che descrivono i vari personaggi presenti
nel gioco. Il gioco ha ricevuto un’unanime acclamazione, dalla
critica, dai giocatori, e persino dagli sviluppatori dei giochi della
serie che ormai si sono ritirati dalla scena videoludica, venendo
considerato “un ode alla serie di Final Fantasy”, al punto tale da
ricevere un seguito appena due anni dopo, Theatrhythimn Final
Fantasy Curtain Call, che contiene più personaggi, più brani (220 di
base e 100 scaricabili, tanto di giochi della serie, quanto di altri
giochi prodotti dalla Square nel corso degli anni) e una migliore
modalità multi giocatore.
Come piccola nota ricordiamo delle abilità visive che danno il nome al
Nintendo 3DS e che possono rendere l’esperienza ancora
migliore. Theatrhythimn Final Fantasy è disponibile per Nintendo 3DS e
Tablet Apple, ma la versione Tablet richiede piattaforme potenti (un
Ipod Touch di quarta generazione soffre moltissimo a farlo girare e
perciò lo rende ingiocabile) e benché sia fornita gratuitamente, gran
parte dei brani va comprata separatamente. La versione 3DS può essere
trovata intorno ai 35 euro, o con relativa facilità come seconda mano
a un prezzo minore.
Theatrhythimn Final Fantasy Curtain Call è solamente per 3DS, ma può
essere acquistato direttamente dal Nintendo Shop (il negozio on-line
di Nintendo) a 40 euro, e a leggermente di più nei negozi.
Ghostbusters: Mai incrociare i
flussi!
di Paolo Campanelli
Direttamente dagli anni ottanta, il glorioso ritorno degli
acchiappafantasmi e dei loro zaini protonici, su Ps2, PS3, PSP,
Xbox360,PC, Wii e NintendoDs. L’articolo analizza prima le versioni
per le consolle maggiori, i dettagli delle versioni PS2 e Wii dove
indicato ed infine la versione NintendoDS. Ghostbusters usa una
impostazione non dissimile dagli sparatutto, con la visuale fissa
sulla spalla destra del personaggio, con tutti i vantaggi e gli
svantaggi che ciò comporta; sullo zaino Protonico è presente
un indicatore della vita e del calore dell’arma e che indica quando
ricaricare.
Nel corso del gioco diventano disponibili 4 differenti armi, ognuna in
possesso di una modalità “fuoco secondario”: il classico e immancabile
Flusso Protonico scarica tutta la carica rimasta in un singolo Dardo
ai bosoni; la Scarica di potenza, equivalente anti spettrale del
fucile a pompa, con l’abilità del Flusso di stasi, in grado di
rallentare, o addirittura fermare completamente uno spirito; il
SoffiaSlime del secondo film, al quale è aggiunta la possibilità di
creare cavi utilizzabili per interagire con l’ambiente; il
Collimatore di bosoni, che funge da segnale a ricerca per il Pulso
Sovraccaricato, arma debole ma a fuoco rapido.
Oltre alle armi dello zaino, il giocatore ha a disposizione
l’immancabile trappola per fantasmi, da dover usare contro la maggior
parte degli spettri, il Rilevatore PKE, per individuare e analizzare
gli spettri, e gli occhiali spettrali, necessari per vedere attraverso
le illusioni degli spiriti. Il giocatore impersonerà il Novellino (the
Rookie), nuova recluta che va ad affiancare i quattro
Ghostbusters veterani nella loro avventura attraverso la città di New
York per fermare le forze occulte e il loro piano di inondare di
spettri la città. Verranno visitati i luoghi storici della serie, come
il Sedgewick hotel, il museo di storia naturale, la libreria
nazionale, le strade della città e la immancabile Caserma,
quest’ultima totalmente esplorabile e perfettamente ricostruita, nella
quale si potrà inoltre interagire con i manufatti paranormali raccolti
durante la partita.
I fantasmi sono molti e variegati, e spaziano dagli spettri resi
famosi dal film (Slimer, la bibliotecaria, StayPuft l’omino dei
mashmallows) a presenze che vanno semplicemente “laserate” all’oblio,
oltre a nuove creazioni apposite per la modalità multiplayer. Gli
ambienti del film sono ricostruiti alla perfezione, e l’ambiente è
quasi completamente distruttibile, dando al giocatore maldestro un
enorme quantità di schegge e bruciature; il mondo spettrale, in tutta
la sua cangiante varietà, prende ispirazione da alcuni episodi della
serie televisiva animata trasmessa a cavallo degli anni ottanta e
novanta, e le voci originali degli attori completano l’opera
rendendolo il videogioco definitivo per ogni fan della caccia allo
spettro.
Le versioni ps2 e Wii, avendo un livello grafico inferiore, usano una
grafica cartoonesca e deformata, anziché la versione super-realistica
di ps3 e Xbox360, ma l’esperienza di gioco rimane invariata; è
tuttavia da ricordare che la versione PS2 non dispone di multiplayer,
poiché il servizio online non è più disponibile da anni.
La modalità multiplayer mette fino a quattro giocatori in ambienti
“arena” in cui dovranno affrontare esseri spettrali fino al
raggiungimento dell’obbiettivo prescelto tra Sopravvivenza, il
catturare quanti più fantasmi entro il tempo limite, o il “difendi la
bandiera”. Il gioco è costruito su un motore grafico sviluppato adhoc, l’Infernal Engine, ciò ha permesso di ottenere la perfezione
degli effetti, rendendo l’atmosfera “reale” durante ogni singola
caccia
La versione Nintendo Ds è considerabile la perfetta “sorella minore”,
seguendo fedelmente la storia del gioco e la maggior parte degli altri
aspetti, fra cui le armi. Si aggiunge però la possibilità di guidare
(e potenziare) la ECTO-1, lo storico veicolo degli acchiappafantasmi,
e una serie di equipaggiamenti di supporto; il giocatore piloterà i 4
Ghostbusters originali, alternandoli liberamente attraverso i livelli.
È inoltre presente la possibilità di “caccie” secondarie, utilizzate
per aumentare le proprie riserve pecuniarie.
Il giocatore gestisce i personaggi con i tasti, e utilizza il touch
screen per usare le armi. Il gioco dispone inoltre di una modalità
multiplayer per la sua interezza (storia, missioni secondarie
ecc.), ma ogni giocatore necessita di una cartuccia e il limite è
ovviamente di 4 giocatori I due giochi principali sono stati accolti
come suprema espressione dei Ghostbusters nel mondo videoludico, in
quanto i titoli precedenti soffrivano della mancanza di tecnologia
necessaria, di cattiva programmazione (a cui si fa persino riferimento
in un livello), o si trattava della serie Ultimate Ghostbusters,
seguito spirituale a cartone animato mai arrivato in Italia (benché i
giocattoli della serie vi fossero venduti), ed è stato definito dallo
stesso Dan Aykroyd, creatore della serie, IL terzo capitolo
di Ghostbusters. Le poche note negative sono date dalla necessità ai
fini della storia di rendere il nuovo arrivato più abile dei veterani
che per più di cinque anni hanno svolto lo stesso lavoro, e della
generale ripetitività delle sequenze di cattura dei fantasmi, che
presentano la maggior parte dei nemici e che non possono essere
sconfitti altrimenti, ma ciò non ha impedito di vendere oltre un
milione di copie nel primo mese di vendite.
È da far notare tuttavia che i server multiplayer per la versione PS3
sono stati chiusi a causa di un insoddisfacente numero di giocatori,
mentre le altre versioni continuano ad avere un flusso continuo
di persone pronte a catturare spettri in gruppo. Il gioco, come già
detto, è disponibile per Ps2, Ps3, PC, Xbox360, Nintendo Wii e
NintendoDs, e ciò causa una grande oscillazione di prezzi, con la
versione PC a dieci euro su Steam e la versione NintendoDS che tende
ai venticinque.
Esiste inoltre un titolo che espande sul gioco principale:
Ghostbusters: Sanctum of slime. L’intenzione del gioco è di traferire
l’esperienza del NintendoDS sulle consolle maggiori, ma il risultato
è altalenante e potrebbe non valere i dieci euro del prezzo. Il gioco
segue le avventure di una seconda squadra di acchiappafantasmi, e la
storia è raccontata attraverso immagini montate come se fossero pagine
di fumetti
Ecco come cancellare il passato
imbarazzante dai socialnetworks
La piattaforma ha un
nome, che non si presta a molte interpretazioni e contiene un
obiettivo ambizioso: rimuovere e ripulire quello che potrebbe aver
danneggiato la propria immagine digitale sui social network e che
prima o poi potrebbe ripercuotersi, anche nella vita reale. Dalla
frase o dalla foto imbarazzante, pubblicata in un momento di ebrezza,
al post in cui ci lamentavamo del nostro ex datore di lavoro: Clear è
la nuova app che permette di scandagliare i contenuti che abbiamo
pubblicato negli anni su Facebook, Twitter ed Instagram ed eliminare i
tweet e i post che giudichiamo inopportuni e potenzialmente offensivi.
L’ha ideata Ethan Czahor, un trentenne che sembra abbastanza
pratico con il problema “reputazione online”.
Assunto lo
scorso febbraio 2015 come CTO nello “staff” dell’ex Governatore della
Florida, il repubblicano Jeff Bush, il giovane consulente dopo appena
due giorni è stato licenziato. La causa ? I media americani avevano
scoperto alcuni suoi vecchi “tweet” e post del suo blog, che erano
caratterizzati da una forte matrice sessista, omofoba o dall’ humor
dissacrante, quindi per niente “politicamente corretto”.
“Dopo il college ero andato
ad Hollywood per studiare improvvisazione teatrale. Usavo Twitter per
testare i miei sketch, si trattava prevalentemente di contenuti
umoristici indirizzati alla mia cerchia di amici. Dopo aver cambiato
carriera e ottenuto finalmente il lavoro dei miei sogni questi
contenuti sono stati decontestualizzati per farmi apparire la persona
che non sono, un’operazione che mi è costata la carriera. Ho creato
Clear per far sì che questo non avvenga mai più a nessuno“, spiega
Ethan sul sito internet della sua piattaforma da cui si può scaricare
un’ App, anche se attualmente è in fase sperimentale, disegnata per
individuare tutti i contenuti ritenuti offensivi o ritenuti “a
rischio” che abbiamo disseminato nel tempo sui social network.
Funziona
ricercando
specifiche parole chiave, ad esempio analizzando tutte le frasi dove
ci sono riferimenti a minoranze etniche, all’orientamento sessuale o
formulate in un linguaggio considerato inappropriato (ai “leghisti”
italiani servirebbe molto !) . Partendo dal presupposto che, come
ricordato dallo stesso Czahor, al momento nessuna App è in grado di
comprendere il contesto all’interno del quale sono stato scritti
contenuti , una volta individuati tweet e post incriminati, la loro
cancellazione avviene manualmente a discrezione dell’utente. L’
App Clear disponibile anche in lingua italiana, sviluppa in
via preliminare anche un’ analisi, elaborando una vera e propria scala
di “affidabilità” degli utenti su ogni singolo social network. “La mia
generazione è la prima ad avere tutta la vita on-line. Quello che è
successo a me può avvenire a chiunque, in ogni campo. Quello che hai
scritto con leggerezza, magari 10 anni fa, resta sul web e può essere
usato in futuro contro di te“, ha dichiarato Czahor al famoso
settimanale americano TIME. E i risultati sembrano dargli ragione.
Secondo un’inchiesta
dal sito per la ricerca di lavoro Career
Builder, realizzata nello scorso luglio, metà delle aziende che
utilizzano i social media per verificare attitudini e background dei
potenziali candidati, scoprono contenuti che nel 43% dei casi possono
portare alla decisione di non assumere. Percentuale cresciuta
vertiginosamente, se si considera che la stessa percentuale nel 2012
arrivava solo al 36%. I contenuti che maggiormente influiscono su un
esito negativo delle procedure ed analisi di selezione sono foto
considerate inappropriate, post inneggianti all’utilizzo di alcool e
droghe, contenuti discriminatori, invettive contro l’azienda
precedente.
Clear è al momento disponibile, in fase sperimentale, per iPad ed
iPhone. Per utilizzare la app occorre registrarsi e mettersi in una
lista di attesa, mentre Czahor promette di implementarla a breve e
renderla fruibile a presto su altre piattaforme ed utilizzarla anche
per controllare i contenuti delle proprie ricerche su Google o i post
sul proprio blog. L’impressione però è che, comunque vada, la
piattaforma sia solo un primo passo verso una necessità sempre più
importante: l’esigenza di poter controllare il flusso di contenuti
online che riversiamo quotidianamente nel web. Scrivere sui social
network non è come scrivere sulla sabbia. Un concetto che si diffonde
sempre più a macchia d’olio tra utenti, aziende e sviluppatori.
Bejeweled 3: un successo in fila
per 3
di Paolo Campanelli
Nato nel 2001 dalla PopCap Games, Bejeweled ha rapidamente conquistato
il cuore di centinaia e centinaia di giocatori e ci è poi stato
ripresentato in ogni singola variante possibile, spesso collegata ad
altri media fra cui film, fumetti e persino cibi. L’ultima versione
ufficiale, Bejeweled 3 è la più recente (seppur uscita nell’ormai
lontano 2011) e la più completa e bilanciata fra tutte, con un grande
numero di modalità che offrono delle varianti al gioco di base.
Il gioco (così come quello di tutti i suoi cloni) consiste
nell’allineare tre gemme identiche su una griglia simile ad una
scacchiera per eliminarle, lo spazio venutosi a creare sarà riempito
dalle gemme nella colonna superiore e quelle della colonna in cima
alla griglia verranno riempite con delle nuove gemme, andando così a
riempire nuovamente ogni spazio, talvolta creando nuovi gruppi di 3 e
dando il via ad effetti a catena; la partita termina quando non vi
sono ulteriori mosse, in quanto le gemme possono essere spostate solo
in una delle 4 caselle limitrofe. Sin da Bejeweled 2 allineare le
gemme in gruppi di 4 o più, spesso anche creando particolari unioni a
forma di L o di T, vengono create gemme speciali in grado di
distruggere tutte le gemme limitrofe o in altre forme geometriche.
Oltre alla modalità classica, vi sono altre 5 modalità speciali:
Poker: distruggere delle gemme da alla carta un colore, distruggere
le gemme in modo che formino coppie, tris, full ecc. aumenta il numero
di punti dati da ogni mano
Fulmine: modalità a tempo, distruggere le gemme aggiunge secondi
all’orologio
Miniera: sul fondo della griglia è presente il terreno, distruggere
le gemme porta con se il terreno e i detriti, e porta alla luce i
tesori che danno punteggio
Zen: nessun limite di tempo, uniti alla completa personalizzazione
del tema musicale, della forza degli effetti e dalla possibilità ad
aggiungere suoni bitonali rilassanti (effetti sonori che, con la
giusta frequenza, ritmo e un buon paio di cuffie, possono influenzare
il comportamento inconscio).
Farfalle: le gemme sull’ultima colonna in basso si trasformano in
farfalline e ad ogni mossa scalano la griglia; l’obbiettivo è
eliminarle prima che giungano dal ragno in cima.
Tormenta: stalagmiti di ghiaccio vanno a formarsi su ogni riga,
eliminando le gemme in colonna si rallenta la crescita e
distruggendole in fila distrugge il ghiaccio completamente. Se una
colonna raggiunge la cima, e vi resta per troppo tempo, la partita
finisce.
Missioni: una serie di piccole sfide che prendono tutte le altre
modalità, e altre create per l’occasione tra cui “distruggi un
determinato numero di gemme in TOT mosse”.
Il gioco ha avuto un successo definibile unicamente come Micidiale,
e, non contando gli innumerevoli cloni, il gioco ha più di 250 milioni
di giocatori confermati in giro per il mondo. Le varie versioni non
ufficiali sono state create per letteralmente ogni singola piattaforma
di gioco uscita dal 2001 ad oggi, ma la versione ufficiale è per PC,
Playstation 3 e 4, Xbox36 e XboxOne, e sui Tablet, a cinque euro
scarsi per ogni sua versione.
E a differenza di alcuni cloni, non ha alcun limite su quando tempo
ci si possa giocare in una singola sessione o quanto dover aspettare
tra l’una e l’altra
Five Nights At Freddy's 3
di Paolo Campanelli
Una giostra basata su dei crimini mai risolti di trent’anni prima è
un’ottima idea. Per questo il terzo gioco della serie, Five Nights At
Freddy’s 3 è si ambientato in una pizzeria, ma questa volta si tratta
di un attrazione degli orrori in un parco dei divertimenti.
Lo stile di gioco rimane fedele ai capitoli precedenti, con la
necessità continua di controllare le telecamere per tenere d’occhio
Springtrap, il nuovo” animatronico ibrido” che vaga per i corridoi.
Questa volta però il giocatore, anziché porte da chiudere o la
maschera del capitolo precedente, dovrà attirare il pupazzo nelle
varie sale utilizzando degli effetti sonori. Il numero di stanze è
stato ulteriormente aumentato, ed è presente un secondo livello di
telecamere, posizionate all’interno dei condotti di ventilazione che,
si dovesse fallire nel bloccarli in tempo, porterebbero il robot
direttamente dal giocatore; inoltre, dato che i macchinari che
controllano le telecamere, l’audio e la ventilazione sono gli stessi
della pizzeria originale, spesso sarà necessario farli ripartire,
perdendo importantissimi secondi.
Gli animatronici dei giochi precedenti sono si presenti, ma ormai
ombre di quello che erano, eco privi di corpo e quindi incapaci di
ferire il giocatore, ma comunque in grado di disattivare i macchinari
e attirare Springtrap verso di te.
Alla fine di ogni notte, al giocatore viene mostrata, sotto forma di
minigioco a 8 bit, la storia di che cosa è successo nel lasso di tempo
tra il primo capitolo ed il terzo, e sono inoltre presenti degli
ulteriori minigiochi nascosti all’interno di ogni notte, con cui sarà
possibile liberare le anime dei bambini che ancora infestano la
pizzeria.
L’ambientazione è più inquietante che mai, data la locazione
leggermente differente rispetto ai capitoli passati, con inaspettati
giochi di luci e ombre in grado di far venire brividi anche al più
stoico dei giocatori, e lo spegnimento dei sistemi può creare momenti
di panico durante i preziosi secondi necessari per i reboot.
Il comparto sonoro è al suo picco, e i suoni dell’edificio sono resi
alla perfezione, con effetti di passi, scricchiolii e l’immancabile
ventilatore.
È presente una sezione Extra, nella quale sono contenute immagini dei
robot e una serie di “trucchi”, fra cui il radar che permette di
vedere dove si trovi Springtrap e l’improba modalità Aggressiva.
Forte dei capitoli precedenti, il gioco ha avuto un buon successo già
a due settimane dall’uscita e, insieme agli altri due capitoli, ha un
grande seguito, con i fan particolarmente contenti sul maggior uso
della telecamera rispetto ai capitoli precedenti. Non sono mancate
critiche negative, in quanto il minor numero di “effettivi pericoli” è
risultato in una riduzione di difficoltà generale, escludendo la
“aggressive mode”. Altra critica è stata mossa alla frequenza con cui
i titoli della serie sono stati pubblicati, creando un suddetto
“effetto COD” (giochi molto simili l’uno all’altro che fano parte di
stessa una serie ma che spesso non vengono rilasciati in condizioni
ottimali in modo da avere un titolo all’anno)
Il gioco è disponibile per PC su Steam e per i TabletAndroid, a meno
di dieci euro in entrambe le sue versioni
Dragonbal Xenovesre:
che durano nel tempo
battaglie
di Paolo Campanelli
Non è facile dare una ventata di novità ad una storia che è stata
raccontata tante, tante, tante, tante volte, non importa quanta gente
in grado di distruggere pianeti con due dita sia presente al suo
interno, ma la Bandai è riuscita nell’intento. Dragonball Xenoverse è
il quindicesimo gioco della serie Budokai prodotto dalla Dimps e
pubblicato da Bandai e Namco, ed è considerato il seguito diretto di
Dragonball Online (gioco multiplayer online pubblicato solo in
Giappone e Corea i cui server sono ormai stati chiusi)
La storia (basata sul concetto dei cattivi che influenzano il corso
del tempo a loro favore) è la stessa del titolo a cui si inspira, ma
anziché essere un semplice agente della polizia del tempo, in XV il
giocatore impersona il leggendario Agente, evocato dallo stesso drago
Shenron per proteggere lo svolgersi della storia dalle sinistre
macchinazioni di Towa e Mira, un duo di demoni intenzionati ad
alterare il passato per i propri fini potenziando i nemici di volta in
volta affrontati dai guerrieriZ. Il protagonista potrà contare sul
supporto di Trunks “del futuro” e della Kaioshin del tempo, oltre
all’aiuto degli stessi guerrieriZ
Il gioco ha una suddivisone episodica, o “a missioni”, e oltre alla
storia principale sono presenti un grande numero di missioni
secondarie dagli obiettivi più vari (ma pur sempre basati sul menare
le mani). Va notato che alcune missioni siano pressoché impossibili da
poter vincere da un personaggio impreparato, e talvolta possono
sfociare nella frustrazione contro l’IA nemica che bara a tutti gli
effetti.
I personaggi selezionabili sono molti, avendo quasi al completo il
cast dei protagonisti della serie Z e i più famosi personaggi della
serie GT e i famosi Broli, Beerus e Whis provenienti dai film animati,
e spesso i personaggi avranno più “versioni” disponibili, ognuna con
differenti tecniche e caratteristiche (il personaggio di Goku può
contare su ben 17 differenti versioni).
Il livello di personalizzazione del Personaggio principale è molto
elevato: è possibile scegliere tra 4 differenti razze, Sayan,
Terrestri, Majin, Namecciani e Frieza Clan (gli ultimi due non hanno
una versione femminile), ognuna con caratteristiche base differenti e
diversi stili di combattimento; ogni personaggio ha un grande numero
di caratteristiche facciali e tagli di capelli (o equivalenti) fra cui
scegliere.
Sono inoltre presenti un enorme quantitativo di vestiti inspirati a
personaggi della serie fra cui scegliere, che offrono dei leggeri
potenziamenti alle caratteristiche, degli accessori fra cui cappelli,
occhiali e l’immancabile scouter. Vi è anche un ulteriore pezzo di
equipaggiamento chiamato Z-soul, che oltre ad offrire un potenziamento
delle abilita, ha effetti speciali aggiuntivi, fra cui il
potenziamento di determinate mosse o l’abilità di riprendersi da un KO
istantaneamente.
La storia si svolge a Tokitoki City, che funge da menù di selezione,
dove si possono comprare abilità, vestiti e accessori, evocare il
dragon Shenron o incontrare altri personaggi; sono presenti due
modalità con cui visitare la città: single player (che è
l’impostazione predefinita nel caso si si stia giocando senza una
connessione disponibile) che mostra gli altri giocatori come PNG
immobili, o multiplayer, in cui i movimenti gli altri giocatori
verranno mostrati in tempo reale, creando variopinte masse di
personaggi in continuo movimento
Lo stile di combattimento è lo stesso che ha reso famosa la serie
Budokai Tenkaichi, ritenuta a tutt’oggi la miglior trasposizione della
serie in videogioco, ma ulteriormente rifinito e reattivo, con
frequenti combattimenti contro avversari multipli, arrivando a sfide
di 5 contro 3; il giocatore possiede 3 indicatori a barre: la vita, il
ki, necessario per utilizzare le mosse speciali riempibile attaccando
gli avversari, e la stamina, utilizzata per parare o per scattare e
che si ricarica automaticamente mentre non si eseguono altre mosse.
Gli attacchi speciali sono molti e ben assortiti, ma a differenza
della maggior parte dei capitoli precedenti, in cui i super attacchi
davano il via a una cinematica che spesso mostrava il colpo visibile
dallo spazio e che danneggiava l’area di battaglia, quelli presenti
nel gioco si limitano a una breve animazione visibile al giocatore che
utilizza l’attacco e il colpo non ha effetti permanenti sull’area di
gioco; le tecniche variano fra le classiche onde energetiche, raffiche
di sfere di energia, combinazioni di attacchi fisici, le famose
trasformazioni in super Sayan e Kaioken, tecniche di schivata, varie
mosse di potenziamento dagli effetti assortiti e i celebri super
attacchi.
Dal punto di vista grafico e del sonoro, il gioco è inappuntabile,
con visuali estremamente fedeli al manga e al cartone e le voci dei
personaggi sono ben assortite. Nota negativa è il pressoché mutismo
del protagonista, che però si lamenterà quando colpito e comunque
esclamerà il nome di alcune tecniche.
La localizzazione dei personaggi secondari non è però perfettamente
all’altezza, in quanto tradotta direttamente dall’giapponese e perciò
non riconosce le differenze tra personaggi femminili e maschili e il
labiale dei personaggi non è perfettamente sincronizzato con il
parlato.
Il gioco da una grande importanza all’on-line, con le modalità
missioni Coop fino a tre giocatori contemporaneamente, i classici
duelli tra giocatori, la modalità Battaglia Infinita (7 giocatori che
si sfidano a turno in duelli seguendo il concetto di chi vince
continua) e il Torneo, che sarà svolto in tempo reale. È ovviamente
presente la modalità duello tra due giocatori offline.
Nonostante l’impostazione al “multiplayer di massa”, la
BandaiNamcoGames non si aspettava il grande numero di connessioni
ricevute dal gioco sin dal primo giorno in commercio, soprattutto per
la versione pc, di conseguenza i server non sono stati in grado di
reggere l’enorme affluenza di giocatori, ironicamente fissa a una
media giornaliera di oltre 9000 utenti solo in Europa sin dal giorno
della sua uscita. Al momento di scrittura dell’articolo la situazione
non è ancora stata completamente risolta, tuttavia lo studio è al
lavoro giorno e notte per trovarvi una soluzione.
Alcune critiche sono state mosse al gioco, principalmente riguardo
alla suddetta impreparazione dei server di gioco e all’intelligenza
artificiale degli alleati, che spesso e volentieri interromperanno gli
attacchi del giocatore o si lanceranno contro i nemici nel momento in
cui questi stanno caricando gli attacchi speciali, soprattutto in
missioni in cui il suddetto alleato deve rimanere vivo per essere
vinte. Altre critiche sono state mosse contro i personaggi non
presenti fra i combattenti quando vi sono multiple versioni dei
Saibamen e dei soldati di Frieza, e sul fatto che le tecniche a base
di energia siano generalmente superiori a quelle puramente fisiche; È
anche lamentata la mancanza di un effettivo menu di selezione delle
modalità.
Dragon Ball Xenoverse è disponibile per PS3, PS4, Xbox 360, XboxOne e
Pc, e a differenza di moltri altri giochi “a cavallo tra le
generazioni di consolle” ottiene risultati elevati su tutte le
piattafore; tuttavia la versione pc potrebbe richiedere un poco di
“smanettamento” delle impostazioni per poter funzionare al meglio, in
quanto una impostazione sbagliata può causare rallentamento durante i
filmati
Il gioco è acquistabile su i. per la versione pc, e tutte le versioni
costano circa cinquanta euro. Sono stati annunciati 3 pacchi di
contenuti scaricabili, e benché sia implicito che aggiungeranno nuovi
personaggi e tecniche, non è chiaro che cosa conterranno.
Spacechem. La scienza, quella
complicata
di Paolo Campanelli
SpaceChem è un gioco basato su puzzle e sulla Scienza. Ambientato in
un lontano futuro, il giocatore veste i panni di un ingegnere, appena
assunto dalle industrie SpaceChem, addetto ai reattori per le reazioni
chimiche. In ogni livello è fornita la storia in forma di pagine di
diario, arrivando a poco a poco a scoprire cosa ha causato un
misterioso incidente che ha portato alla morte un gruppo di
scienziati.
Il gioco si svolge principalmente all’interno dei reattori, in una
griglia divisa in 4 sezioni: due per l’introduzione degli elementi
grezzi, e due dove depositare quelli lavorati; il giocatore dovrà
ingegnarsi per raggiungere l’obiettivo richiesto, facendo muovere
sulle proprie linee i “carrier”, in grado di trasportare le molecole e
il cui passaggio attiva gli appositi comandi inseriti dal giocatore
che variano in base alla combinazione degli elementi tra di loro a
fermare il carrier fino a quando il secondo non ha raggiunto un
determinato punto.
In alcuni livelli, inoltre, sarà necessario creare un percorso per gli
elementi dai loro contenitori a un serbatoio specifico sulla
superficie del pianeta su cui ci si trova; bisognerà quindi non solo
creare il percorso all’interno dei reattori, ma anche le tubature
esterne che uniscono i reattori stessi l’uno all’altro.
Il gioco contiene più di 50 livelli, di cui 3 particolarmente
spaccacervello che fanno parte di una promozione con il gioco Team
Fortress 2, e il contenuto scaricabile aggiunge 7 nuovi, complicati
livelli.
La grafica è spartana, ma molto pulita e inspirata; i comandi sono
estremamente semplici, si gioca utilizzando il mouse e con la tastiera
che può essere utilizzata per velocizzare le selezioni o le modifiche
dei comandi. La musica è futuristica e rilassante, dando così
l’impressione di trovarsi davvero in una fabbrica spaziale.
I temi musicali si adattano perfettamente alla concentrazione
necessaria per questo gioco e ricreano atmosfere ben delineate, a
cavallo tra le colonne sonore dei film di fantascienza e le atmosfere
Technochill.
Il gioco, prodotto nel 2011 da Zachtronics Industries, una piccola
azienda indiana specializzata in giochi “cerebrali”, ha ricevuto
giudizi molto positivi dal pubblico ma dato il suo carattere “di
nicchia” è passato pressoché inosservato alla critica, seppur sia
stato integrato nei “giochi d’apprendimento” delle grandi università
estere al pari di SimCity. Il gioco, infatti, nonostante il semplice
concetto, è indicato per un pubblico di “uomini di pensiero”, con i
livelli più avanzati che richiedono molta, molta, ma molta
intelligenza per essere risolti ottenendo un buon punteggio.
Il gioco ha a disposizione una funzione di registrazione automatica
del livello appena risolto, permettendo di poter caricare su Youtube
la propria personale soluzione. E’ per pc, reperibile su GoodOldGames
e Steam a circa dieci euro, e per Smartphone Android e IPad allo
stesso prezzo sui relativi AppStore.
Il contenuto scaricabile, dal costo di due euro, è chiamato 63Corvi,
dal nome della stella su cui è ambientato, e il giocatore impersona
Bruce Novac, futuro CEO dell’azienda, e contiene una nuova funzione
con cui costruire molecole, oltre a nuovi livelli.
Metal Gear Rising: Revengeance
di Paolo Campanelli
La storia riprende 4 anni dopo la fine del capitolo precedente: In
seguito agli eventi di MetalGearSolid4, il modo ha passato un breve
periodo di pace obbligata; tuttavia, ciò ha portato la maggior parte
delle PMC (Private Military Company, piccoli eserciti privati) a
diventare gruppi mercenari e ha portato alla ribatta le ricerche sui
cyborg da combattimento. Raiden, del team Maverick Operatives, lavora
come guardia del corpo per conto del primo ministro africano N’Mani,
quando una delle PMC, Desperado, sferra un attacco terroristico
utilizzando il Metal Gear Ray. Raiden riesce a distruggere il robot ma
I Wind of Destruction, cyborg a capo della PMC, riescono ad
assassinare il primo ministro e a ferire gravemente Raiden.
Dopo essere stato rimesso in sesto dai suoi compagni di squadra e aver
potenziato il suo esoscheletro, Raiden si avvia verso un piccolo stato
caucasico sotto attacco dal gruppo, dove Raiden incontrerà Bladewolf,
un robot in forma canina e futuro alleato del cyborg ninja, e scoprirà
che dietro agli attacchi terroristici si cela un più grande e sinistro
disegno. Oltre alla Modalità Storia, i cui capitoli sono posi
selezionabili separatamente ad ogni livello di difficoltà,
è disponibile una modalità VR, in cui Raiden va pilotato all’interno
di un ambiente digitale in modo che completi vari obbiettivi, tra cui
raggiungere l’obbiettivo in un dato tempo limite o senza essere
individuato o combattere un gruppo di nemici usando solo le armi base
Il giocatore ha a disposizione varie spade ed armi secondarie, che
vengono sbloccate procedendo nel gioco, e molte mosse e potenziamenti
acquistabili nell’apposita scremata personalizzazione utilizzando
punti ottenuti alla fine dei combattimenti, per aver raccolto dei
collezionabili e così via; fra i potenziamenti sono presenti
differenti costumi, che però non influiscono sull’andamento del gioco
Il gioco è un Hack&Slash (singolo personaggio armato di armi bianche
contro ondate di nemici da sconfiggere, alta velocità d’azione)
ambientato in varie località, fra cui una capitale africana, delle
fogne messicane, una base militare e una città americana, tutti luoghi
ben disegnati e pieni di elementi affettabili; i nemici sono
principalmente androidi armati di spada, talvolta con un’arma da
fuoco, e diversi robot armati fino ai denti.
Punto cardine del gioco è la Blade Mode, attivabile con la pressione
di un singolo tasto, che permette al giocatore di controllare
completamente il movimento della spada, effettuando così tagli di
precisione, necessari in molte sequenze e sfide ai boss. La grafica è
molto elevata, mostrando diodi e circuiti in gran quantità, e la
colonna sonora fa pesante uso di Metal, soprattutto nelle sfide ai
boss. Il gioco ha avuto un buon successo, e persino la sua natura di
semi-canonicità che spesso fa storcere il naso ai puristi della saga è
ammortizzata dal fatto che il gioco è ambientato anni dopo l’ultimo
capitolo principale della serie.
Benchè nettamente differente dagli altri capitoli della serie, MGR
mantiene alcuni concetti base della produzione Kojima e molti rimandi
alla serie, riuscendo perciò a mantenere il giocatore incollato
allo schermo, e i fan richiedono a gran voce un seguito; note negative
però sono la lunghezza effettiva del gioco, pari a quella dei percenti
capitoli, ma risolvibile in molto meno tempo per via del tipo di
gioco, e che gli ultimi livelli siano estremamente corti.
Il gioco, inizialmente sviluppato dalla Kojima Produtions e poi dalla
Platinum Games, è disponibile per PS3, Xbox360 e PC; le versioni
consolle sono uscite precedentemente, seguite da una conversione per
Pc, le cui prestazioni però sono da regolare, in quanto pre-settate
nello stesso modo di quelle consolle; benché il problema sia
risolvibile in meno di un minuto dal chiaro e accessibile menù opzioni
(l’impostazione grafica delle texture va settata dal massimo alla
versione subito inferiore), la svista ne ha inizialmente minato
la diffusione su pc.
Il contenuto scaricabile comprende due ridotte “Modalità Storia” che
riguardano i personaggi di Bladewolf e di Jeatsream Sam
precedentemente rispetto all’effettivo inizio della storia, un
pacchetto di 30 Missioni VR supplementari, e una serie di corazze
alternative originariamente bonus per i pre-ordini del gioco, fra cui
il legendario costume di Gray Fox, il primo cyborg ninja della serie,
completo di spada; il contenuto è ora disponibile nella sua interezza
ad un prezzo che varia tra due e dieci euro per pacchetto per le
consolle e già integrato nella versione PC
Il prezzo si aggira intorno ai venti euro per tutte le versioni
Fifa15 contro Pro Evolution Soccer
2015: il grande "derby"
di Paolo Campanelli
Dopo i problemi tecnici avuti gli scorsi anni, “PES”, come i fan lo
chiamano amorevolmente, torna alla carica con un comparto tecnico
rivisto e migliorato, con un grande bilanciamento e una totale
concentrazione sulla costruzione dell’azione, cavallo di battaglia
della serie, e sulla risposta degli avversari, in grado di effettuare
potenti difese e precisi contropiede. Primaria attenzione è stata data
al concetto di gioco di squadra, rendendo pressoché impossibile per un
singolo giocatore superare totalmente la difesa e giungere alla porta.
Una volta in possesso della palla, è stato risolto l’arcano quanto
antico problema della sfera che rimaneva attaccata al piede del
giocatore, rendendo il solo controllo della palla in presenza di
avversari una realistica sfida continua, ed un miglioramento dei
passaggi filtranti; particolare attenzione è stata posta sui portieri,
in grado di effettuare “reali” parate in ogni momento, scacciando lo
spettro del tiro forte da centrocampo, che precedentemente era un gol
subito a priori.
Dal punto di vista delle Licenze, purtroppo, PES non può contare i
grandi nomi dell’avversario, ma ciò non è una novità, il titolo Konami
infatti ha una lunga storia di adattamenti più o meno riusciti;
tuttavia la mancanza di nomi non influisce sulla atmosfera che viene a
crearsi durante le partite.
PES ha a disposizione un grande numero di modalità: Master League, 5
campionati, 2 edizioni della coppa Libertadores e la modalità MyClub,
un torneo ad eliminazione fra giocatori tramite on-line
Il fattore grafico punta molto sulla spettacolarizzazione dei
particolari, grazie al potente Fox Engine, infatti gli stadi, i volti
dei giocatori, i particolari delle maglie, e persino i dettagli degli
scarpini sono resi alla perfezione.
Il commento è purtroppo un punto debole del titolo: Fabio Caressa e
Luca Marchegiani si troveranno spesso ad interrompersi a vicenda o a
lanciarsi in discorsi che hanno poco o nulla a che fare con l’azione
in corso (il che è estremamente realistico, ma poco adatto
all’occasione).
FIFA 15
FIFA conta su un efficace sistema di passaggi, permettendo di creare
complicate azioni atte a portare la palla in rete, ma soffre del
famoso problema delle cavalcate sulla fascia, un giocatore abbastanza
forte, infatti, non avrà problemi a superare tutta la squadra
avversaria e giungere alla porta in seguito ad una rimessa da parte
del proprio portiere.
I vari fattori sono stati bilanciati ulteriormente e il gioco fa dei
contrasti la sua perla, garantendo un grande realismo nel controllo di
palla, tanto in azioni offensive quanto in quelle difensive. Altro
discorso è per i portieri. Infatti spesso e volentieri le papere sui
tiri semplici, o addirittura il paralizzarsi di fronte ad una palla
lasciata a se stessa rotolando pigramente in rete fa prendere
seriamente in considerazione l’opzione dei citofoni.
FIFA, in quanto gioco ufficiale della federazione internazionale,
possiede la quasi totalità delle licenze (principali eccezioni sono
alcune maglie della serie B e alcuni stemmi delle squadre), realizzate
con estrema cura dei dettagli; rispetto agli anni precedenti non vi
sono vere differenze dal punto di vista delle modalità di gioco, ma
fra i vari tornei e campionati, le prove di abilità e il ProClub
online, le possibilità non mancano.
Dal punto di vista grafico, FIFA è leggermente inferiore al suo
avversario, ma tutt’altro che carente, rendendo una grande atmosfera e
un illuminazione estremamente realistica. Il commento di Pierluigi
Pardo e Stefano Nava è chiaro, azzeccato e sempre sull’azione, dando
quasi l’impressione di stare ascoltando una diretta.
E si chiude qui, con l’arbitro che, dopo il triplice fischio, manda
tutti sotto la doccia a prendere un thè caldo. La sfida è stata
combattutissima, ma vediamo come è andata:
Benché la serie di vittorie di FIFA non sia stata interrotta nemmeno
quest’anno, PES ha mostrato un aggressività e controllo nettamente
superiore alle sfide precedenti, portando la partita sino alla
lotteria dei rigori, e mancando la vittoria veramente per pochissimo.
Forte dei miglioramenti e favorita per il prossimo derby, e non è
certo se FIFA sarà in grado di rispondere colpo su colpo anche l’anno
prossimo per la coppa del miglior gioco di calcio, e saremo in Tribuna
Stampa per vedere come andrà
Transformers: War for Cybertron.
Robot prima dell'incognito
di Paolo Campanelli
Transformers: War For Cybertron , gioco noto in italia anche come “la
Battaglia per Cybertron”, porta il giocatore al momento di svolta
della guerra sul pianeta robotico, punto cardine nella quasi totalità
delle varie generazioni dei robot trasformabili, in un adrenalinico
gioco sparatutto in terza persona.
Le versioni per Nintendo DS e Wii differiscono notevolmente da quelle
per PS3, Xbox360 e PC per stile di gioco e livelli; la storia
raccontata nella versione Wii tuttavia presenta notevoli differenze
rispetto alle altre, portando il titolo ad essere rinominato Cybertron
Adventure. Abbiamo analizzato per voi i giochi nel seguente ordine:
Consolle maggiori, Nintendo DS, Nintendo Wii
La storia, suddivisa in due sezioni da 5 livelli ciascuna, comandando
dapprima il team dei malvagi Decepticon, impegnati nel recuperare e
attivare la loro arma definitiva, e successivamente quello degli
Autobot, intenti a riparare i danni precedentemente causati dal gruppo
avversario.
Il malvagio Megatron, alla guida di un piccolo gruppo d’assalto,
raggiunge la stazione spaziale Trypticon, dove sono conservate la
ultime riserve di Energon Oscuro, sotto la guardia di Starscream. Dopo
aver convinto lo scienziato ad unirsi alla sua causa e aver riattivato
l’impianto, il dittatore robotico darà l’assalto alla capitale degli
Autobot, con l’intenzione di sconfiggere Zeta Prime, attuale
comandante degli Autobot, e recuperare la Chiave Omega, in modo da
poter accedere al nucleo del pianeta.
In seguito alla sconfitta di Zeta Prime, l’Autobot Optimus dovrà
riunire un gruppo per contrastare il continuo assalto dei Decepticon
alle città a loro opposte e, dopo aver recuperato il corpo del
precedente Prime e averne preso il ruolo di comando, riparare i danni
al nucleo del pianeta. Impossibilitato nel suo compito, Optimus Prime
ordina l’evacuazione del pianeta, rimando indietro con i suoi
guerrieri più fidati in modo da poter coprire la ritirata di massa
degli Autobot.
La modalità storia, nucleo del gioco, mette al controllo del
giocatore uno dei tre personaggi selezionabili per ogni livello,
mentre gli altri due sono pilotati da altri giocatori tramite on-line
nell’apposita modalità, o dal computer (nel qual caso i due saranno
invincibili, ma molto meno efficienti in combattimento), e
attraverserà le varie ambientazioni di Cybertron e della stazione
Trypticon. Nella quasi totalità dei livelli i personaggi si
trasformeranno liberamente in un veicolo terrestre, alternando tra
agili “automobili” di piccola taglia a “furgoni” o “camion” più
pesanti e carrarmati, tutti in possesso di grandi abilità di movimento
e in grado di aprire il fuoco sui nemici anche in forma veicolare. In
un livello per entrambi gli schieramenti sarà pilotabile un
transformer la cui forma alternata è quella di un velivolo.
All’inizio di ogni livello viene fornita al giocatore un’arma
predefinita, alla quale si andrà ad aggiungere una seconda trovata
durante il livello stesso, e, sostituibile in ogni momento se fosse
trovata una terza sul campo, ad esclusione del cannone a fusione
distintivo di Megatron e la mitragliatrice di Optimus. Alla grande
varietà di armi imbracciabili si andranno ad aggiungere delle torrette
fisse in determinate aree dei livelli che potranno essere portate con
se sacrificando gran parte della mobilità, talvolta necessaria per
superare determinate zone. Ogni personaggio avrà inoltre a
disposizione un’abilità speciale in grado di offrire supporto al
giocatore.
Oltre alla modalità storia (in solitaria e cooperativa on-line), vi
sono due modalità multigiocatore on-line: Escalation, nella quale si
controlla uno dei robot disponibili e si collabora contro ondate
sempre più aggressive di nemici, e Multiplayer, nella quale si
controlla una delle 4 possibili classi di personaggi a scelta del
giocatore in sfide con vari possibili obiettivi tra cui Deathmach e
Capture The Flag.
Il livello grafico è elevatissimo, tanto nei personaggi quanto nei
livelli, con un grande uso di effetti di luce e parti mobili, creando
un ambiente interattivo e “vivo” in ogni momento, mostrando il pieno
potenziale grafico dell’Unreal Engine. I personaggi personalizzabili
nella modalità on-line hanno a disposizione una grande quantità di
parti e colori, rendendo ogni robot unico e distinto, e i Transformer
principali hanno un aspetto che prende ispirazione dalle loro più
famose apparizioni nella serie.
Il comparto audio è estremamente elevato e il doppiaggio è curato nei
minimi particolari, con melodie che spesso e volentieri prendono
spunto dalla G1 e dal relativo film degli anni ’80, combinandosi alla
perfezione con il livello. Il gioco fa inoltre grande uso di citazioni
più o meno evidenti, fra cui i tanti discorsi tra i personaggi e i
cameo di vari robot della G1, primo fra tutti il passaggio, di tanto
in tanto, di Astrotrain nel menù principale.
Sono presenti un gran numero di collezionabili, che danno accesso a
concept-art del gioco. Il contenuto scaricabile del gioco comprende
mappe Multiplayer e robot per la modalità Escalation in due pacchetti
dal costo di cinque euro ciascuno.
La versione per Nintendo DS è suddivisa in due differenti giochi, uno
per ogni schieramento del conflitto. La storia è grossomodo la stessa,
con alcuni particolari leggermente differenti ed eventi suddivisi in
più livelli in modo che il gioco non risulti troppo breve e al
contempo non sia troppo lungo. Sono inoltre presenti una modalità
Arena nella quale sarà necessario svolgere alcuni compiti o affrontare
altri robot, una modalità Multiplayer e 4 livelli presi dall’altra
versione del gioco, giocabili con i membri dell’altro schieramento.
La caratteristica principale è il grande numero di personaggi
presenti, 15 differenti robot giocabili per ognuno dei due
schieramenti. Ogni livello vede alternarsi 2 personaggi, selezionati
all’inizio della missione, impegnati a raggiungere la fine del livello
affrontando un grande numero di nemici.
Il sistema di combattimento si basa su un sistema di “sasso-cartaforbici”: ogni robot avrà a disposizione un fucile e un’arma corpo a
corpo (talvolta con uno scudo al seguito) indicata da un colore e un
simbolo (triangolo giallo, cerchio rosso e quadrato blu); ogni arma
avrà uno, o talvolta due, simboli indicati, che infliggeranno ai
nemici maggiori danni nel caso in cui i simboli corrispondano alla
debolezza del nemico.
Sconfiggendo i nemici, i personaggi saliranno di livello, ottenendo
così punti per poter aumentare le proprie caratteristiche, tra cui
vita e rateo di fuoco. Piccola nota che i fan non potranno fare a meno
di notare: chiudendo o aprendo la piccola consolle di casa Nintendo,
il gioco emetterà l’inconfondibile suono della trasformazione.
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
di Paolo Campanelli
Il più recente capitolo della saga di Metal Gear è un capitolo
piuttosto controverso: originariamente parte di un gioco molto più
grande, Ground Zeroes è stato separato dal resto di Metal Gear Solid V
(la parte rimanente ora chiamata The Phantom Pain) ed espanso in un
più piccolo gioco a se stante.
MGS V: Ground Zeroes è ambientato poco dopo la conclusione di MGS:
Peace Walker, la missione di Big Boss (altresì noto come Naked Snake)
è di infiltrarsi in una base militare inspirata a Guantanamo Bay e
recuperare Chico, fratello minore della comandante di un gruppo di
combattenti che collaborano con quello di Big Boss, e Paz, spia che
durante gli eventi di Peace Walker si era infiltrata nella
organizzazione di Big Boss, e fuggire con il supporto di un
elicottero. Il gioco è, come tutti gli altri capitoli della serie,
basato sulla furtività: venire individuato farà infatti convergere i
nemici sul giocatore, e anche solamente lasciare segni del proprio
passaggio metterà in allerta i soldati e renderà più difficile passare
inosservati.
Oltre alla missione principale, completabile in poco più di un’ora,
sono presenti 7 missioni secondarie, ambientate nella stessa mappa,
che alternano vari obiettivi fra cui eliminare bersagli o recuperare
oggetti prima di fuggire dalla base, base che sarà completamente
esplorabile in ogni momento, creando finalmente un senso di “open
world” che Kojima cercava sin da Metal Gear Solid 3 con la base russa
di Groznyj Grad. I comandi sono fluidi e responsivi, permettendo al
personaggio di correre, strisciare, rotolare, sparare e effettuare
tecniche di combattimento corpo a corpo e passare da un azione
all’altra istantaneamente.
Il comparto visivo può essere riassunto in un’unica parola:
Spettacolare. Gli effetti di luce, le armi, la pioggia… ogni singolo
pixel dello schermo vibra di colore in ogni momento, arrivando oltre
la massima qualità possibile per un film di guerra. Il comparto sonoro
non è da meno, con effetti sonori spettacolari e realistici e brani
audio fra cui Nuclear di Mike Oldfield e Here’s to you (Sacco e
Vanzetti) di Ennio Morricone, oltre a brani storici della serie.
Come già accennato, Metal Gear Solid V era previsto come un unico
gioco, ma il lungo periodo di produzione spinse Hideo Kojima, padre
della serie, a prendere la prima parte del gioco, espanderla e a
rilasciarla come prequel, creando così Ground Zeroes, pubblicato a
marzo per le consolle e a natale 2014 per il PC. Le parti rimanenti
del gioco (che ci ha assicurato si tratterà almeno di altre 5 ore di
storia) verranno pubblicate con il nome di The Pantom Pain, previsto
per l’autunno 2015.
Per questo motivo il gioco è stato considerato “una demo” su cui non
sprecare soldi” da molti; ciò non ha tuttavia intimidito i fan della
saga, vendendo ben oltre un milione di copie in poco più di un mese
solo su consolle, dando un succulento assaggio di come sarà il gioco
successivo. Metal Gear Solid V: Ground Zeros è stato prodotto dalla
Kojima Production e pubblicato da Konami. Il gioco è disponibile per
PS3, PS4, Xbox360, XboxONE e PC, con le consolle di nuova generazione
e il pc in grado di portare la qualità del videogioco ai massimi
livelli.
La versione Pc può essere acquistata su Steam a venti euro, le
versioni consolle costano invece tra 25 e 30 euro
Batman Arkham Origins : Batman
l'inizio
di Paolo Campanelli
Terzo capitolo della serie Arkham, Batman: Arkham origins ci porta
alle origini del personaggio, o più precisamente, al suo secondo anno
di attività, quando è ormai più di una legenda metropolitana, ma non
ha ancora incontrato la maggior parte dei criminali e degli alleati.
Il gioco si apre con l’attacco di Black Mask, mafioso di una certa
importanza nel mondo criminale di Gotham, alla prigione Blackgate alla
vigilia di natale . Giunto sul posto, Batman scopre che il criminale
ha piazzato una taglia da 50 milioni di dollari sulla sua testa e ciò
ha attirato un gruppo di pericolosi assassini sulle sue tracce. Batman
dovrà quindi affrontare la minaccia criminale di Black Mask, gli
assassini sulle sue tracce, evitare le corrotte forze SWAT della
polizia, contrastare il misterioso hacker Enigma, e scoprire chi è
colui che trama nell’ombra con il misterioso nome di Joker.
Il gioco fa uso di tutte le funzionalità precedentemente viste nei
primi due capitoli e vede una nuova versione della vecchia Gotham
vista in Arkham City, a cui si aggiungono 2 nuove aree: i quartieri
amministrativi della nuova Gotham e il grande ponte Pioneer Bridge ad
unirle. Per viaggiare attraverso la mappa, che comprende anche la Batcaverna, è possibile utilizzare l’aliante Bat-wing, seppur solo dopo
aver liberato i punti di atterraggio dal controllo degli sgherri di
Enigma, o utilizzando una combinazione di rampino e planate come nel
capitolo precedente.
Il sistema di combattimento è lo stesso del secondo episodio, con dei
leggeri ritocchi per far funzionare al meglio le combinazioni con i
nuovi gadget, tuttavia ciò ne ha pesantemente ridotto l’efficacia e ha
reso l’aggancio automatico dei nemici impreciso e fallace, e perciò è
molto facile che le combo vengano interrotte indipendentemente dalle
azioni del giocatore
Il Dark Knight System è una variante aggiunta in questo capitolo per
la crescita del personaggio: oltre ad ottenere punti esperienza per
aver fermato crimini o trovato elementi collezionabili, i
potenziamenti vengono sbloccati eseguendo determinate azioni, siano
essere legate all’esplorazione della città, al combattimento contro i
criminali o alle azioni furtive e concedono potenziamenti o effetti
supplementari ai congegni.
La modalità missioni ritorna anche in questo capitolo, dando la
possibilità di giocare nei panni di Deathstroke, uno degli assassini
affrontati durante la modalità storia. Oltre alle modalità storia e
missioni, è presente una modalità multiplayer online in tutte le
versioni eccetto quella WiiU
Il giocatore prende i panni di uno degli sgherri di Bane o Joker, o di
Batman e Robin; mentre gli eroi dovranno eliminare i nemici fino a
riempire un apposito indicatore, le due gang, formate da tre membri
ciascuna, dovranno catturare dei punti di controllo in modo da
ottenere dei potenziamenti; l’obbiettivo è eliminare tutti i rinforzi
della squadra nemica. Durante la partita inoltre, la squadra che
ottiene risultati migliori avrà uno dei suoi membri sostituito dal
supercriminale, in possesso di abilità superiori
I contenuti scaricabili comprendono un pacco di missioni extra (a
2 euro), bonus per la modalità multiplayer (2 pacchi da 1 euro l’uno)
e due pacchetti storia
Cold,Cold heart (10 euro) la storia di come Vicotr Fries divenne
Mister Freeze, dove è presente una sequenza all’interno di villa Wayne
e una nuova armatura termica per Batman
Iniziation (6 euro) una “campagna sfide”
l’allenamento di Bruce Wayne prima di Batman
ambientata
durante
Il gioco ha ricevuto parecchie critiche per via dei molti glith, bug
ed errori che nonostante le molte pach continuano a piagare il gioco
(ulteriormente ora che è stato annunciato che i produttori non ne
rilasceranno altre), al punto tale che la modalità multiplayer è
pressoché inaccessibile su PC e piagata da persone che barano nelle
altre versioni. Altra critica è stata mossa al fatto che due terzi
della mappa sono presi direttamente dal gioco precedente e l’area
rimanente è scarna e “plasticosa”
Nonostante il livello inferiore rispetto ai due capitoli precedenti,
il gioco ha comunque riscosso un buon successo, il terzo capitolo
della quadrilogia è infatti un acquisto indicato ai fun della serie e
generalmente un gioco apprezzabile
A differenza dei capitoli precedenti e di quello successivo, la
Rocksteady studios non ha preso parte alla creazione del gioco,
lasciando tutto in mano alla WarnerBros Games Montreal. il gioco è
stato rilasciato ad ottobre 2013 per PS3, XboX360, WiiU e Pc.
Il gioco è acquistabile a circa 15 euro su Steam, e ad un prezzo
compreso tra i 20 e i 30 per le consolle
Sonic & All Star Racing
Transformed. Sul tracciato in aria
o sull'acqua la corsa non si ferma
mai.
di Paolo Campanelli
Il seguito di Sonic & Sega All Star Racing sfrutta lo stesso schema di
base: tanti corridori diversi, tante mappe differenti e coloratissime
e oggetti bonus sparsi per il percorso con cui avvantaggiarsi o
ostacolare gli avversari; la vera aggiunta del gioco è la possibilità
di abbandonare il tracciato e lanciarsi in inseguimenti aerei o su
acqua: i mezzi, infatti, si trasformeranno in aerei o barche a seconda
del percorso.
La pletora di personaggi disponibili, di cui solo alcuni saranno
selezionabili all’inizio del gioco, include un grande numero di
personaggi dai giochi di Sonic e tanti altri famosi personaggi Sega
vecchi e nuovi, tra cui B.D.Joe(Crazy Taxi), AiAi(Super Monkey Ball),
Amigo(Samba de Amigo); sono inoltre presenti alcuni personaggi ospiti
differenti per ogni consolle: i Mii e l’Avatar per le versioni
WiiU/3DS e Xbox360 rispettivamente il generale Winter(Company of
heroes2), lo Shogun(Shogun: total war), il Manager(Football Manager),
il trio Heavy, Pyro e Spy (Team Fortress 2) Willemus (total war: Rome
2) e lo youtuber inglese Simon Lane, alla guida dello Yogscast (il
nome del canale più famoso di youtube) per quella PC
E’ inoltre presente in tutte le versioni il personaggio di Wrech-it
Ralph, noto in Italia come Ralph Spaccatutto, dall’omonimo film. La
grafica colorata e vibrante valorizza i molti ambienti di gioco,
unendo stili differenti a seconda del gioco da cui il tracciato prende
ispirazione, i tracciati stessi inoltre cambieranno spesso aspetto e
superfici di guida da giro a giro, aggiungendo una diversità continua
durante la gara
La modalità principale, Carriera, permette di sbloccare i vari
personaggi e percorsi comprendendo differenti tipi di gare, mentre le
altre versioni i limitano a fornire “punti esperienza” ai veicoli, e
comprendono le modalità Gran Premio, Time Attack e Gara Singola; tutte
le modalità possono essere affrontate in multiplayer, tanto on-line
quanto con i giocatori a fianco nella stessa stanza.
Le varie sfide della modalità Carriera possono comprendere gare di
derapate, la guida attraverso il traffico o combattimento contro dei
carri armati o corridori rivali. Ogni mezzo ha delle caratteristiche
proprie, che possono essere modificate sbloccando “personalizzazioni”
ottenibili giocando ripetutamente con un corridore per ottenere
abbastanza punti esperienza, permettendo così ai veicoli di risultare
più bilanciati in determinate caratteristiche a seconda degli eventi.
Questo può essere particolarmente significativo per ottenere la
vittoria, visto che le differenti modalità per ogni mezzo(terrestre,
marittima o aerea) si comportano in maniera nettamente differente e
possono confondere anche un giocatore particolarmente abile. La
colonna sonora contiene un grande numero di brani e musiche inspirati
ai vari giochi Sega, ma a differenza del precedente capitolo non è più
possibile selezionare il brano da ascoltare durante la gara perché il
brano è fisso per ogni circuito.
Il gioco, forte del successo del primo capitolo, è stato accolto
calorosamente dai fan e dalla critica, riuscendo ad evitare sin da
subito le dure critiche riservate ai “Mario Kart dei poveri” che da
vent’anni a questa parte colpiscono duramente i giochi di questo tipo;
risultato particolarmente importante poiché nello stesso periodo è
stato realizzato Mario Kart 7, che utilizzava anch’esso veicoli che si
trasformavano a seconda degli ambienti di gara.
Ciò nonostante non sono mancate alcune critiche da una parte dei
suddetti fan: in particolare alla modifica alle “mosse finali” che
caratterizzavano i mezzi nel primo capitolo, ora ridotte a poco più di
un bonus in velocità, e la curva improvvisa tra il secondo e terzo
(rispettivamente medio e massimo) livello di difficoltà, in cui gli
avversari sembrano più concentrati ad ostacolarti piuttosto che a
vincere la gara
Il gioco sviluppato da Sumo Digital è il quarto capitolo della serie
Sega superstar e contemporaneamente l’ottavo gioco di corse della
serie Sonic, rilasciato per PS3, XBox360, WiiU, PSVita, PC, Nintendo
3DS, IPhone(/IPad) e Smartphone Android (le ultime versioni risultano
però leggermente ridotte rispetto alle “sorelle maggiori”) a cavallo
tra la fine del 2012 e gennaio 2014