Fallout 4: la guerra non cambia mai, Fallout invece…
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Fallout 4: la guerra non cambia mai, Fallout invece…
Fallout 4: la guerra non cambia mai, Fallout invece… di Paolo Campanelli Il gioco si svolge nell’area di Boston, nota come il Commonwealth, che, come ci si può aspettare da un titolo della saga di Fallout, è stato bombardato dalle atomiche nell’anno 2077. Il protagonista gioca nei panni di un ex-soldato che si prepara a tenere un discorso sull’inutilità della guerra; dopo aver speso qualche minuto nella comodità retrò-futuristica, fondamento di Fallout, e con la famiglia, le sirene d’allarme suonano, segnando la fine del conflitto tra America e Cina, e della civiltà così come la conosciamo; dopo una corsa folle, il giocatore raggiunge il rifugio antiatomico del Vault 111 nel preciso momento in cui la prima atomica colpisce a sud-est della città americana. Alternativamente il giocatore può interpretare i panni della moglie, senza che questo influisca sullo svolgimento della storia. L’esperimento del Vault 111 diviene subito chiaro: gli abitanti sono sottoposti a criogenia e lasciati a riposare, almeno fino a quando il protagonista non viene scongelato solo per vedersi rapire il figlio e uccidere il/la coniuge davanti ai suoi occhi. Dopo essere riuscito a liberarsi ed essersi reso conto di essere L’Ultimo Sopravvissuto del Vault 111, il giocatore riemergerà in superfice, in un mondo che dopo 210 anni di radiazioni non è più lo stesso, alla ricerca del figlio perduto. Fallout 4, come già detto, è stato uno dei giochi più attesi degli ultimi mesi, al punto tale che, dal suo rilascio, ha venduto 13 milioni e mezzo di copie nelle prime 24 ore, contando in queste anche i pre-ordini effettuati sin dal giorno del suo annuncio; i pre-ordini della versione collezionisti sono stati esauriti in meno di una settimana, lanciati una seconda volta, e esauriti nuovamente in 48 minuti. Voci non confermate da parte di siti “per adulti” affermano un calo di traffico pari al 10% e di persone che hanno chiesto ferie o giorni di malattia (talaltro concessi) per poter giocare. Nonostante tutto il movimento mediatico e le orde di fan in pura adorazione, la componente tecnica del gioco ha incontrato critiche da parte dei giocatori più attenti, e il grade quantitativo di bug, errori tecnici e sviste di produzione, pur se aspettati dal gioco Bethesda, piagano pesantemente il gioco. Il motore è una versione potenziata del Creation Engine utilizzato per Skyrim (che a sua volta è una versione migliorata del Gamebryo Engine), e seppur questo non risulti evidente in un primo momento, condivide molte delle “debolezze” che il precedente gioco Bethesda aveva, fra cui i tempi di caricamento che talvolta sono semplicemente inaccettabili per un gioco successivo al 2005. Il comparto grafico soffre di una dualità che troppo spesso si vede in titoli recenti: anche con i settaggi al minimo, gli scorci, le ambientazioni e i volti dei personaggi sono comunque di un livello elevatissimo, ma anche “mandando tutto al massimo” la grafica non giustifica gli alti requisiti per far girare il gioco unicamente su consolle di nuova generazione, e può soffrire di improvvisi e immotivati cali di fluidità. La musica del gioco soffre di simili problemi: i temi musicali delle varie arie che vengono esplorate sono sincronizzati alla perfezione e sempre adatti agli eventi, e i brani delle varie stazioni musicali sono il puro Anni’50 che ci si può aspettare dalla serie, ma metà delle canzoni sono le stesse che erano già presenti in Fallout3, e la stazione che trasmette solo musica classica sembra leggermente fuori luogo. Il sistema di Crafting, originariamente introdotto con FalloutNewVegas, è stato modificato ed espanso ulteriormente, arrivando a trasformare praticamente qualsiasi pezzo di spazzatura che si può trovare in giro in componenti per armi: un microscopio, un tostapane e del nesto adesivo possono essere utilizzati per creare un mirino da montare su un fucile o una pistola, con i giusti pezzi si può modificare una pistola laser cosicché dia fuoco al nemico o montare una baionetta, una corazza da indossare sopra il vestito può essere rinforzata e allo stesso tempo alleggerirla, o preparare medicine. Il grande quantitativo di oggetti utilizzabili garantisce una semplicità d’uso, ma i requisiti (primo fra tutti l’adesivo) richiesti per la maggior parte delle ricette richiederanno una continua ricerca. Una mancanza è però la possibilità di costruire munizioni, originariamente presenti nel sistema, o quella di poter modificare l’aspetto visivo di armi o protezioni al di là dei pezzi effettivi. nÈ inoltre possibile costruire da zero (o quasi) interi insediamenti, con tanto di difese, case e aree coltivate. Benché lo Storytelling sia di elevatissimo livello, il gioco soffre di molte “Retcon”, modifiche ad eventi precedentemente canonici della serie con nuove aggiunte, a volte piccole, come la modifica dell’aspetto di oggetti (l’aspetto originale della Nuka-cola, parodia della Coca-Cola e relative macchinette distributrici, avrebbe potuto infatti essere considerato una violazione del marchio, da un punto di vista legale), la modifica di effetti dati da alcuni consumabili per essere più consoni allo stile di gioco più incalzante, o più sostanziali, come le differenze apportate al sistema delle Armature Atomiche. L’Armatura Atomica, volto della serie, era infatti considerato una delle grandi ricompense da poter ottenere a gioco avanzato, complicata da ottenere altrimenti e dotata di vantaggi effettivi ed immediati e tangibili. Al contrario, il nuovo modello funziona in maniera differente, con una base modulare: i sei pezzi che costituiscono l’armatura (torso, elmetto e arti) sono selezionabili tra una grande varietà di pezzi differenti, possono essere personalizzati con accessori speciali (fra cui nocche rinforzate, l’abilità di diventare invisibile, rilevatori di segni vitali e jetpack) e differenti vernici (che a loro volta forniscono effetti in più);il prezzo e quello di dover utilizzare una batteria che si consuma particolarmente in fretta (mezzora per svuotarla completamente, molto di meno se utilizzando determinate funzioni), di uno “scheletro” di base su cui dover montare i pezzi e di un costo non indifferente in materiali per mantenerla funzionale. Tuttavia la prima armatura si trova letteralmente durante la seconda missione della storia, e molti personaggi, fra cui addirittura dei predoni, ne sono in possesso, rendendola esageratamente comune a detta dei fan di lunga data. Una delle più grandi modifiche è quella del sistema delle abilità: il sistema S.P.E.C.I.A.L. tipico di Fallout è rimasto sostanzialmente lo stesso, ma le abilità percentuali sono state completamente rimosse, e le “skills” sono state modificate; ognuno dei fattori di base di Forza, Percezione, Resistenza, Intelligenza, Agilità e Fortuna, infatti, influiscono su quali abilità è possibile scegliere ogni livello, e tali abilità sono potenziabili una volta arrivati al livello necessario; è anche possibile “sacrificare” un livello per aumentare permanentemente uno degli S.P.E.C.I.A.L., con tutti i vantaggi che questo comporta, e occorrono più di 150 livelli per sbloccare tutte le abilità. Sono state aggiunte molte più abilità che offrono alternative “pacifiche” rispetto ai giochi precedenti, e completare il gioco senza uccidere direttamente nessuno è effettivamente possibile, seppur estremamente difficile. Il giocatore è nettamente più fragile che nelle ultime iterazioni del gioco, e questo, unito ad un intelligenza artificiale nettamente migliorata nei nemici (e alla pericolosità di alcune “creature storiche”), ora in grado di cercare riparo e di fare fuoco da dietro gli angoli, unita alla presenza di alcuni nemici speciali, rende la difficoltà del gioco continua. Uno dei più grandi cambiamenti è stato fatto alla comunicazione tra personaggi: il protagonista è (per la prima volta) dotato di voce propria, e i personaggi saranno molto più reattivi durante i discorsi, con movimenti, sottofondi e altri eventi e discussioni in corso indipendentemente dal personaggio stesso, dando un maggior senso di “mondo vivo”, al punto tale che, se il nome prescelto fa parte di una determinata lista, alcuni personaggi lo utilizzeranno attivamente come nome proprio invece di utilizzare termini più neutri come solitamente accade. La scelta di che cosa dire, però, si troverà limitata a 4 possibilità, di cui solo il concetto generale sarà mostrato al giocatore, e il doppiaggi italiano, seppur completo non regge il confronto con l’originale su pressoché ogni punto di vista. Una delle novità assolute proposte da Bethesda per il gioco, è la possibilità di aggiungere Mod ANCHE su consolle, e il programma per crearle sarà rilasciato a gennaio; ciò non ha fermato la comunità pc, già al lavoro con mod più semplici come la modifica degli effetti sonori. Queste, a differenza di quelle per pc, dovranno superare un processo di verifica, che gli addetti hanno già confermato, non limiterà le infinite possibilità dei fan, lasciandole intatte con l’unica limitazione per nudità e materiale coperto da copyright. Piccola aggiunta, è la possibilità di utilizzare gli smartphones ed i tablets come periferica, i sistemi prenderanno infatti il posto del menù degli oggetti presente nel gioco e, nel caso il giocatore possieda una delle rarissime versioni da collezione, utilizzare il Pip-Boy come se fosse “reale” tramite un apposita applicazione gratuita. Tuttavia la cavalcata del gioco non è ancora finita: Bethesda ha già annunciato una serie di DLC dal costo complessivo di 40 euro o più, acquistabili però come “Season Pass” (contenente tutto il contenuto scaricabile che sarà scaricato automaticamente quando rilasciato) a dieci euro di meno e il suddetto programma per le mod. nonostante solitamente annunci simili siano malvisti, l’impegno e la pura quantità di extra rilasciate in passato dalla casa nei riguardi del contenuto scaricabile fanno ben sperare. Il gioco è stato prodotto dalla Bethesda Game Studio per PC, PlayStation4 e XBoxOne e rilasciato il 10 Novembre 2015 e costa una sessantina di euro in tutte le sue versioni. Five nights at Freddy 4. Questa volta ti hanno seguito sino a casa di Paolo Campanelli , ultimo capitolo della serie, mette il giocatore in una posizione nettamente differente e allo stesso tempo identica rispetto ai suoi predecessori. Anziché essere una guardia notturna nel locale dove si trovano i pupazzi animatronici con un efficace sistema di videosorveglianza, il giocatore veste i panni di un ragazzino nella sua cameretta, le cui uniche difese sono delle porte che non possono essere chiuse a chiave e una torcia elettrica. I pupazzi della Fazbear Entertainment sono ora distorti dall’immaginazione del bambino, e hanno un aspetto demoniaco, pieno di denti affilati, parti meccaniche scoperte e pezzi di metallo sporgente; nemmeno la cupcake che nei capitoli precedenti era vista come un simpatico tocco di colore è risparmiata dal trattamento, ed è intenzionata ad uccidere tanto quanto i suoi “colleghi”. Non essendo presente il sistema di sorveglianza intorno a cui erano costruiti i capitoli precedenti, il giocatore può solo fare affidamento all’udito, dovendo riconoscere i vari suoni prodotti dai robot e reagendo di conseguenza, il che crea un interessante quanto necessaria variante nello stile di gioco rispetto ai capitoli antecedenti. Sono nuovamente presenti le scenette a 8bit dei due capitoli precedenti, questa volta raccontando la storia del bambino protagonista, e sebbene all’apparenza queste siano la chiave degli eventi, in realtà non fanno altro che creare nuove domande e sospetti all’interno della saga. Benché “lo spavento” sia lo stesso degli altri titoli, il nuovo aspetto da incubo posseduto dai membri della pizzeria, unito al lungo tempo di reazione necessario per controllare gli accessi, le immagini presenti per un attimo, la scarsa illuminazione e la totale assenza di un margine d’errore rendono FNAF4 il più inquietante episodio della serie, riuscendo persino a vincere i favori di alcuni utenti apertamente prevenuti quando il gioco era stato annunciato. È presente inoltre un minigioco dopo aver completato una notte, fun with Plushtrap, l’antagonista del gioco precedente Springtrap, ironicamente in una forma meno inquietante dell’originale, deve percorrere una piccola distanza in un corridoio, da una sedia a una X sul pavimento; il giocatore deve utilizzare la torcia in un terrorizzante gioco di un-due-tre-stella prima che scada il tempo, o che il pupazzo raggiunga il giocatore. In caso di vittoria, la notte successiva comincerà alle 2am invece che a mezzanotte. Come nel terzo capitolo, vi è una modalità Extra, dove sono presenti varie illustrazioni, gli effetti sonori presenti nel gioco, l’accesso alle modalità di gioco Nightmare e 20\20\20\20, e al minigioco di Plushtrap. Nonostante il gioco sia tato rilasciato in anticipo rispetto alla data originariamente definita, il 31 ottobre, per quel giorno è stato annunciato il DLC conclusivo scaricabile gratuitamente, che a detta di Scott Cawthon, il creatore della serie, “porterà con se le tanto attese risposte”. Il gioco è disponibile su Steam e per tablet a un prezzo compreso tra 5 e 10 euro È inoltre stata confermata la voce di corridoio che un film verrà tratto dal gioco, e le prime immagini dal set iniziano a circolare, preannunciando un ulteriore ritorno alla pizzeria degli orrori e ai suoi animatronici. Batman: Arkham Asylum. Una notte al manicomio criminale tra pipistrelli e pagliacci di Paolo Campanelli Dopo aver sventato un attentato al sindaco, Batman è in viaggio per portare il Joker ad Arkham Asylum, il famoso manicomio criminale; una volta sul posto, però, il cavaliere oscuro si rende conto che il suo avversario non ha opposto molta resistenza, quasi come se volesse farsi catturare di proposito. I sospetti si riveleranno presto fondati, in quanto Joker aveva già infiltrato i suoi scagnozzi sull’isola e da il via a una rivolta, bloccando le vie d’accesso e di uscita dall’isola, nel tentativo di mettere le mani sul Titan, un potente steroide in grado di trasformare chiunque in un gigantesco mostro ipertrofico. Batman dovrà quindi girare per l’isola affrontando alcuni tra i suoi nemici storici e i vari sgherri del pagliaccio psicopatico per fermarlo e sopravvivere alla notte sull’isola di Arkham. Il gioco sfrutta in maniera eccellente il motore grafico Unreal Engine, creando un ambiente realistico e variegato, dando al contempo l’effetto di ombre in cui celarsi e gli effetti visivi delle varie armi e congegni utilizzati durante il gioco. L’isola è suddivisa in 4 grandi sezioni, contenenti vari edifici accessibili, al cui interno si svolge gran parte del gioco stesso, alternando sezioni di esplorazione dove utilizzare l’onnipresente Bat-Rampino e gli altri gadget, a zone in cui l’obiettivo è eliminare i vari nemici, armati fino ai denti, sfruttando punti di vantaggio, angoli e condotti dell’areazione per non essere visti. Più rare, ma non meno curate, sono le situazioni di combattimento “puro” in cui il cavaliere oscuro, solitamente circondato da nemici, dovrà fluidamente intervallare attacchi e parate, che contrastano il colpo in arrivo e, in risposta, malmenano il malcapitato, utilizzando i gadget e le mosse acrobatiche. La colonna sonora è integrata alla perfezione con il gioco, offre un ritmo lento durante le esplorazioni, con picchi per i combattimenti e ritmi incalzanti nelle battaglie contro i boss. Oltre ad affrontare fisicamente i nemici vi sono un gran numero di collezionabili e segreti lasciati in giro dall’Enigmista, storico nemico del pipistrello famoso per le sue trappole assurde e i suoi enigmi. Completare gli obiettivi darà accesso a materiale extra, come le concept art o statuette 3d dei personaggi visibili dal menù principale. Oltre alla modalità storia, sono presenti le sfide: piccole arene ispirate ai vari ambienti di gioco in cui combattere, o eliminare silenziosamente, un gruppo di nemici, ottenendo punteggi alti o effettuando determinate azioni per ottenere delle medaglie. Il gioco è disponile in edizione gioco dell’anno e, sulle consolle, come collector edition, che contiene un cd con la colonna sonora, un libretto con le illustrazioni del materiale usato durante la creazione del gioco, e la statuetta 1:1 del Bat-rang utilizzato nel gioco; entrambe le versioni hanno, come contenuto giocabile supplementare, una serie di sfide di gioco in più nelle quali è possibile giocare come il Joker (solo su PS3) , e questo contenuto è scaricabile gratuitamente per chi possiede la versione base del gioco. Una delle costanti del mondo dei videogiochi è che, per limitazioni di hardware prima e cattiva gestione poi, i videogiochi su supereroi tendono ad essere brutti. Arkham Asylum ha rotto questa consuetudine divenendo a giudizio unanime (il Guinnes dei Primati gli ha assegnato il titolo “gioco più acclamato inspirato a un supereroe”) una gemma che ogni fan del cavaliere oscuro dovrebbe possedere. È il primo episodio della saga Arkham, e come tale andrebbe giocato seguendo l’ordine. È da notare che, durante la missione dell’Enigmista, sono presenti in giro per Arkham oggetti e rimandi a personaggi secondari e criminali affrontati da Batman nella sua carriera; simpatica trovata è, inoltre, la schermata di game over, in cui comparirà il boss della sequenza ad infierire verbalmente sul giocatore. Va ricordato però che questa serie si rifà direttamente al fumetto dell’uomo pipistrello, presentando quindi un po’ di distruzione e cadaveri in abbondanza (seppur mai ridotti così dalle azioni del giocatore), si tratta quindi di un gioco non adatto ai bambini, per i quali si consiglia “LEGO Batman” o il suo seguito. Il gioco, escludendo la versione per collezionisti, costa circa ventina di euro in tutte le sue svariate versioni ed edizioni WhatsApp raccoglie attraverso l’app tutti i dati dalle telefonate effettuate La popolare piattaforma di instant messaging WhatsApp, che da qualche mese si è anche attrezzata per effettuare chiamate via internet, starebbe raccogliendo diversi dati delle telefonate, dai numeri chiamati, alla durata delle conversazioni. A dirlo è uno studio delle Università di Brno e di New Haven. I ricercatori, hanno ‘tradotto’ i sistemi per criptare i dati usati dall’app, hanno analizzato le modalità di crittografia utilizzate da Whatsapp, riuscendo ad intercettare i dati che l’applicazione trasmette ai server: numero chiamato, orario, durata della conversazione e gli indirizzi Ip. Data l’enorme diffusione, con oltre un miliardo di utenti attivi al mese, i ricercatori rilevano che le comunicazioni via WhatsApp possono essere utilizzate nel corso di un’indagine, con la produzione di informazioni e dati con rilevanza forense. Cioè inutile credere di poter restare nell’anonimato, un quanto tutto è verificabile. Gli studiosi, continua l’agenzia, hanno analizzato in particolare la funzione per effettuare chiamate via internet ad altri utenti della chat. Più informazioni di quante non ne raccolga un normale operatore telefonico anche se i dati registrati non sono diversi da quelli di una compagnia telefonica, ma dal momento che le telefonate Voip passano su internet ci sono anche informazioni aggiuntive, a cominciare dall’indirizzo Ip personale. Inoltre, facendo parte dell’ecosistema di Facebook, la piattaforma aggiunge dati alla mole di informazioni già raccolta dal social network. Esiste anche un triplice rischio per la privacy. Il primo rischio è legato all’eventualità che i dati possano essere usati contro di te dalle Autorità, ma questa è una preoccupazione per pochi. La mole di informazioni raccolta da Whatsapp finisce nelle mani di Facebook che sa già praticamente tutto di noi. La terza, forse più sottile, è che se un gruppo di ricercatori è riuscito ad aggirare la crittografia utilizzata da Whatsapp, significa che è possibile farlo. A quanto è stato appurato il protocollo FunXMMP utilizzato per lo scambio di messaggi così come il codec Opus, utilizzato invece per la voce, non sono del tutto inviolabili. Al momento per la ricerca è stato usato un terminale Android ma i due atenei hanno già annunciato di volerla replicare utilizzando smartphone con altri sistemi operativi. Il due atenei incoraggiano altri gruppi di lavoro ad applicare i risultati dello studio per meglio definire le potenzialità forensi dei dati raccolti. Orientarsi nel mondo dei venditori di videogiochi | 3a puntata di Paolo Campanelli Il concetto di retrogaming è nato nel corso degli ultimi dieci anni, tuttavia l’atto di recuperare giochi di una “certa età” e semplicemente farci delle partite è sempre esistito. Il metodo più semplice è quello di recuperare una vecchia consolle, un disco o una cartuccia del gioco desiderato, e attaccare il tutto ad un televisore. Ovviamente, per una marea di possibili motivi, non tutti hanno accesso a suddette consolle. Certo, spesso i giochi più famosi sono stati rimasterizzati (o in alcuni casi, ricostruiti completamente da zero in tutto tranne la storia) per consolle molto più recenti o computer, ma molti, moltissimi titoli molto apprezzati sono irraggiungibili per persone nate più recentemente dei primi anni ottanta. Per questo, gruppi di persone dalle simili idee, uniti grazie ad internet, si sono attivati per creare degli emulatori, programmi in grado di far girare su computer (e talvolta altri sistemi come tablet o alcune consolle portatili). Ovviamente, vi sono leggi sul Copyright che valgono tanto sui videogiochi quanto su film, musica ecc. Quindi, quando emulare un videogioco è legale e quando non lo è? Di base, emulare un videogioco, ad eccezione di quelli più anziani degli anni ‘50-’60 sarebbe illegale a priori, ma, date le grandi differenze fra leggi locali, leggi internazionali, e la loro applicazione sulla rete, non è presente una norma, ma vi è una regola d’oro che viene considerata la base dell’abbandonware videoludico. La consolle per cui il gioco è originariamente pubblicato deve essere fuori produzione da dieci anni o più. A cui si aggiungono una serie di norme non scritte: Il possesso di copie non autentiche giochi più recenti è consentito per 24 ore, come sorta di “periodo di prova” e vanno cancellate al termine del suddetto periodo, se l’azienda che possiede i diritti continua ad utilizzarli (per esempio pubblicando un dato gioco su una consolle più recente, o un remake), l’emulazione è considerata al pari di una copia pirata e va cancellata, se l’azienda originale non esiste più, e i possessori attuali dei diritti non sono interessati ad esercitare alcun diritto, l’emulazione è considerata “ok”, l’emulazione è considerata ok se il gioco emulato non è ottenibile in altra maniera, come per esempio per le esclusive giapponesi, che anche nel caso si possieda il disco/la cartuccia, non sarebbero in grado di funzionare su consolle del resto del mondo nel caso i possessori dei diritti facciano esplicita richiesta di non utilizzare il loro materiale, le copie sono considerate pirata e vanno cancellate. Oltre alle copie reperibili on line sotto forma di ISO (il file senza la cartuccia), da dover utilizzare con gli appositi emulatori, esistono alcuni siti on-line che vendono vecchie consolle e giochi, ma, come tutti gli acquisti sulla rete, possono rivelarsi delle farse, prodotti danneggiati durante il trasporto, o dai costi proibitivi, e molti dei siti italiani dove cercare sono completamente abbandonati, mentre altri sono estremamente dispersivi, o dalla scelta limitata; i posti migliori dove andare alla ricerca delle cartucce è indubbiamente alle fiere, più o meno specializzate che siano, e sperare nel colpo di fortuna È da notare che alcune cartucce, per vari motivi, possono avere un valore elevatissimo, con l’apoteosi nella famosa cartuccia dorata di Nintendo World Championships, di cui dei 27 esemplari rilasciati solo di 9 se ne consce l’attuale posizione, è arrivata ad un valore di 15.000 dollari. In definitiva, l’obbiettivo del retrogaming è quello di Riportare alla funzionalità ed alla fruibilità giochi che sono interdetti, solo in virtù di scelte commerciali fintamente innovative, costituisce una sfida, anche tecnica, alle regole di mercato, in nome della passione, e ha quindi una funzione del tutto rivoluzionaria, perché distrugge il rapporto tra sfruttamento commerciale ed evoluzione del mezzo. Grazie alle possibilità messe a disposizione da internet e da programmi come Flash e Java, sin dal 1995 programmatori si lanciano in voli pindarici sotto forma di semplici giochi, giochi che furono la base di quelli attuali per tablet. Normalmente i giochi in flash sono semplici, talvolta richiedendo un paio di bottoni e nulla più, altre volte si tratta di piccole gemme che muovono i primi passi verso un più grande successo (Castle Crasher e TheBindingOfIsaac ne sono due esempi). Nel corso dei suoi vent’anni di esistenza, internet è stato inondato di giochi in flash di varia fattura, arrivando in tempi relativamente recenti ad avere alcuni esemplari persino all’interno dei social network, per cui il successo di Farmville sul sito Facebook è l’esempio più clamoroso È impossibile creare delle delimitazioni per i giochi in flash, poiché la relativa semplicità di produzione, unita alla tanta immaginazione, ha permesso di creare giochi di ogni tipo, da copie spudorate di giochi più classici a giochi mai visti prima, da giochi ben conosciuti rielaborati per introdurci personaggi famosi al loro interno a pure stupidaggini che però mantengono il giocatore attaccato allo schermo, da giochi grigi e statici ad esplosioni di colore privi di senso, la scelta è così estesa e differente da caso a caso da rendere vano qualsiasi tentativo di analisi a grandi linee. Come già detto, è possibile trovare questi giochi praticamente ovunque, con siti appositamente specializzati nel raccogliere questi giochi, ma il sito al contempo più esteso e più sicuro dove cercare è indubbiamente è www.newgrounds.com. Newgrounds un sito che raccoglie oltre il 70% di tutti i giochi e animazioni in flash prodotti fino ad oggi, ed è stato la pedana di lancio per molti giochi ora famosi (tra cui I già citati Castle Crasher, The Binding of Isaac e altri come Alien Hominid) e alcuni famosi e ormai “storici” video meme di internet come “NumaNuma Dance”, “all of your base are belong to us” e “ultimate showdown of ultimate destiny”, oltre ad una grande libreria musicale di brani prodotti anch’essi dagli utenti. In conclusione, i giochi in flash sono un metodo rapido, efficacie e gratuito per poter rilassarsi con una partita senza dover perdere tempo a preparare nulla e quando non si ha voglia di roba troppo complicata Orientarsi nel mondo dei venditori di videogiochi | 2a puntata di Paolo Campanelli Nella prima puntata vi abbiamo parlato delle consolle e, in maniera minore, dei videogiochi in generale; ora analizzeremo il mondo del videogioco per il computer, più semplice e al contempo molto più complicato. La prima cosa da dire riguardo ai videogiochi per pc, è che questi hanno dei requisiti minimi scritti sulla confezione, necessari per fare girare il gioco con le impostazioni al minimo, se questi requisiti non vengono raggiunti, il gioco non viene retto dal computer e non sarà possibile giocarci. Il più grande dubbio, quando si parla di computer e videogiochi, è “il mio pc è abbastanza buono?”, la risposta non è immediata, ma, in linea generale, un computer di fascia media è più che sufficiente, normalmente un acquisto intorno ai 500-600 euro è in grado di mantenere facilmente un PC non specializzato competitivo nel mondo dei videogiochi per una decade e poco più, seppur i giochi nell’ultimo periodo possano non girare con tutte le impostazioni al massimo. Molto spesso si sente parlare di “computer da gaming” ma pochi sanno di che cosa si tratti effettivamente: Il computer da gaming non è altro che un computer specificatamente assemblato per poter far girare i giochi al massimo delle possibilità e avere ancora molta potenza da poter utilizzare; spesso e volentieri, si tratta di PC assemblati manualmente da esperti o dal utente stesso; i computer da gaming non mostrano alcuna vera differenza rispetto ai pc prodotti in serie al di fuori del video-giocare stesso, e il prezzo varia notevolmente, in quanto tutti i pezzi devono essere acquistati singolarmente, talvolta da diverse case produttrici per mantenere la qualità di ogni pezzo elevatissima. Il pc, a differenza delle consolle, è nato con la possibilità di condividere le partite con un grande numero di giocatori, infatti MIDImaze uno dei primi videogiochi “sparatutto multigiocatore” che tanto vanno di moda oggi, uscito nel “lontano” 1989, permetteva di giocare contemporaneamente in sedici giocatori collegando tra di loro i differenti computer; mouse e tastiera, inoltre, permettevano un tipo di controllo differente, più esteso rispetto ai controller, e ciò permetteva una maggiore fluidità in determinati tipi di videogiochi, come per esempio in quelli Gestionali o i Giochi Di Ruolo più “puri” ; ciò permise una differenziazione tra i giochi, portando successivamente alla nascita di un nuovo tipo specialistico di gioco on-line, il MMORPG (massive multiplayer online role play game, noto in Italia come gioco di ruolo on line di gruppo). Una delle costanti del mondo del computer, almeno fin dalla rivoluzione dei sistemi operativi a cavallo ara anni ’80 e ’90, è la differenziazione dei programmi rispetto al sistema operativo utilizzato; il sistema più comune in assoluto è Windows, seguito al MacOS dei computer Apple, e dai sistemi Linux, con altri sistemi molto meno conosciuti che sono largamente ignorati dalla maggior parte degli utenti medi. Anche Lo sviluppo nel mondo dei videogiochi segue questa scala d’importanza, e segue la regola generale che qualsiasi gioco sia in grado di girare su Windows, possa girare su Mac senza troppi problemi, e che talvolta non abbia difficoltà per gli utenti Linux. Benché questa non sia una costante, sulle confezioni dei videogiochi stessi, o sulle descrizioni delle pagine da dove essi vengano scaricati, vengono sempre elencati i sistemi operativi sui quali il gioco sia supportato. La principale caratteristica dei giochi per il computer è la facile reperibilità, si tratti del gioco uscito un paio di settimane fa, o di un famoso titolo della metà degli anni ottanta; Vi sono molti negozi on-line che vendono videogiochi, ma i tre più famosi in assoluto sono Steam, Origin e GoodOldGames; seguendo le più classiche leggi di mercato, i tre negozi cercano di raggiungere il gradino più alto nella libera competizione attraverso differenti vantaggi per gli utenti. Steam, ufficiosamente la piattaforma più famosa, è gestita dall’azienda Valve, e offre una grande community, un enorme libreria di titoli fra cui scegliere e offerte ricorrenti con sconti fino all’80% in alcuni casi, con addirittura alcuni giochi che è possibile avere gratuitamente. Punti a svantaggio sono però il peso che l’interfaccia di Steam ha sulle prestazioni massime del computer (seppur non necessariamente notabile nel caso non si usino programmi particolarmente pesanti come ad esempio Photoshop allo stesso tempo), il grande numero di falsi utenti alla ricerca di guadagni ingannando gli sprovveduti, e il fatto che alcuni giochi che, una volta passato il loro momento di notorietà, vengono abbandonati a se stessi. Nota interessante di steam è come il sistema per scambiare oggetti presenti nei giochi abbia una sua logica di mercato a se stante, disceso da alcuni determinati giochi (ne parlerò più approfonditamente nell’articolo dedicato al gioco TeamFortress2), e che può portare l’utente a scambiare addirittura interi giochi in cambio della “roba” in precedenza raccolta Origin, nato specificatamente per vendere giochi on-line per con il nome EA Dowload manager, è considerato “l’eterno secondo” nel settore; Origin ha un catalogo di notevoli dimensioni, spesso con esclusive di una certa importanza e un interfaccia semplice ed istantanea ed è presente come versione “mobile” che permette di fare acquisti direttamente da cellulare. Origin utilizza il sistema GameForWindowsLive, un programma che ha la duplice funzione di piattaforma per la comunità, con connessioni con gli account di Facebooc, XboxLive, PSN e NintendoNetwork e con la piattaforma per streaming Twich, e di sistema anti-pirateria; quest’ultimo dalla dubbia efficacia, poiché ha bisogno della connessione internet per funzionare, indipendentemente dal gioco in corso, e dalla possibilità di interrompere bruscamente la partita nel caso di perdita di contatto. Origin ha avuto alcune critiche, principalmente sulle clausole di contratto sulla privacy, spesso in contrasto con differenti leggi in vari stati, e sulla possibilità di analizzare dati dal computer dell’utente senza che questo possa opporsi. Origin ha una sezione destinata alle demo che permette sia demo parziali di giochi, sia giochi completi che è possibile giocare per un tempo limitato senza alcun obbligo di acquisto; a questi va ad aggiungersi il titolo “Offre la Ditta”, un gioco completamente gratuito effettivamente regalato all’utente. “offre la ditta” alterna grandi titoli del passato, ottimi giochi più recenti e piccole perle passate inosservate, ma non è possibile sapere quando l’offerta cambierà. GoodOldGames.com (ora noto come GOG.com) è specializzato nei titoli “d’epoca” del mondo dei videogiochi, titoli che hanno segnato la storia del videogioco, come ad esempio MonkeyIsland o Ultima, e sin dal 2012 ha cominciato a vendere giochi più recenti. I titoli su GOG tendono a costare tra I 5 e i 10 euro per i giochi meno recenti, e il sito è in continua espansione per poter offrire le stesse possibilità degli altri venditori online. Considerato scherzosamente “la Nonna” per quanto riguarda i videogiochi su pc, il catalogo offre momenti di nostalgia per tutti i giocatori oltre i quindici anni e frequenti offerente, principalmente quando vengono annunciati di prossima uscita titoli che fanno parte di una serie. Oltre a questi titani della vendita online, vi sono venditori più piccoli e siti particolari nei quali è possibile fare ottimi affari per giochi più di nicchia, principalmente ricordiamo IdieGala, che offre pacchetti di giochi indie (prodotti da sviluppatore indipendenti), BundleStars, che offre giochi a ottimi prezzi, e HumbleBundle, che usa un sistema di “Pay-what-you-want” che offre pacchetti di giochi e contenuti extra in base a quanti soldi vengono utilizzati per l’acquisto, devolvendo in beneficienza buone parte degli stessi. Nella prossima puntata vi parleremo di Retrogaming e di giochi in Flash, una particolarità dei giochi per pc che richiede dei discorsi a parte, in quanto molto meno immediata. Orientarsi nel mondo dei venditori di videogiochi | 1a puntata di Paolo Campanelli Un tempo, per acquistare un videogioco, bastava recarsi al negozio con il nome del gioco stesso e quello della consolle per cui lo si cercava (e sperare che il commerciante facesse il collegamento perché il nome era sbagliato o in un’ altra lingua). Ora la situazione è nettamente più complicata. Nella prima parte parleremo delle consolle, il metodo più semplice ed efficacie per poter giocare ai videogiochi. Inizialmente, complice il limite tecnologico, le consolle erano limitate a uno o due giocatori, iconicamente seduti su di un divano l’uno accanto all’altro a poco meno della distanza massima permessa dal cavo dei controller; alcuni giochi permettevano fino a 4 giocatori, ma erano casi rari e richiedevano spesso pezzi supplementari. In tempi più recenti, per l’esattezza dalla “era PlayStation2”, la connessione internet ha permesso ai giocatori delle consolle di giocare on-line in gruppo, e ad oggi, grazie a screenshot, istantanee della scremata, a classifiche internazionali aggiornate ogni manciata di minuti, alla possibilità dello streaming, e, ovviamente, a set di cuffie con microfono e microcamere, il videogioco è spesso la condivisione della partita con chiunque sia interessato tanto quanto la partita stessa. Il grande numero di consolle dal nome simile, multiple versioni dello stesso gioco, l’ampia scelta dei negozi online, il contenuto scaricabile extra, e, nel caso dei computer, le mod create dai fan, rendono anche solo pianificare i propri acquisti un impresa degna di un team di burocrati esperti. La questione delle consolle è in realtà un problema presente sin dagli anni ’70: Atari Jaguar, Sega Megadrive, Intellivision, Sega MasterSistem, Commodore 64… la forma si è raffinata, ma la sostanza rimane la stessa. Ogni grande azienda utilizza un codice differente con cui dare i nomi alle proprie consolle, comprendere questo codice può rendere più semplice capire a quale consolle si è interessati: la Sony ha creato la Playstation, e segue un semplice odine numerico (l’originale soprannominata One,2,3,4) e ha chiamato la consolle portatile Psp (PlayStationPortable); la versione più avanzata di quest’ultima è chiamata Psp Vita, e la maggior differenza visibile è che possiede 2 stick analogici, mentre il modello originale ne possedeva solo uno. La Microsoft si è lanciata nel mondo delle consolle con l’ Xbox. La loro seconda e terza consolle, Xbox360 e XboxOne fanno riferimento agli interi matematici (360 gradi è un circolo completo, one significa uno in inglese). È da notare come la quasi totalità delle attrezzature delle consolle e dei computer è intercambiabile, e quindi potrebbe convenire acquistare una cuffia per la consolle da usare sul computer invece di altre cuffie più costose dalla simile qualità. La Nintendo, nel corso degli anni, ha sempre cercato di infondere un senso di “questo lo abbiamo fatto per te” e “questo è tecnologico” utilizzando sigle o coppie di parole: fra I sistemi meno recenti ricordiamo il NES (Nintendo Entertainment Sistem) e la sua versione più avazata, il SuperNintendo (ufficialmente chiamato SNES), lo sfortunato VisualBoy, primo tentativo di creare una consolle portatile tridimensionale, il Gameboy (e le sue versioni più avanzate GameboyColor e GameboyAdvance)e il Nintendo64. Più recentemente, la Nintendo ha premuto sulla “accessibilità per tutti” delle proprie consolle, con il Nintendo DS e la Nintendo Wii; le nuove versioni, infatti, sono la Nintendo WiiU (gioco di parole tra l’inglese we, noi, e you, tu/voi) e il Nintendo3DS, in possesso della tridimensionalità già cercata in passato, ma questa volta con successo. Il Nintendo3DS però richiede delle precisazioni, poiché vi sono più versioni sul mercato: la versione base, con il TouchScreen, una connessione wi-fi e una personale tra consolle lo Streetpass, la versione XL, in possesso di un processore leggermente più potente e di uno schermo più grande(a discapito però della portabilità della consolle, troppo grossa per la maggior parte delle tasche), il Nintendo2DS, variante più economica che rinuncia al 3D e alla chiusura tipica, risultando più semplice da operare da parte dei bambini, e il NewNintendo3DS (presente anche in versione XL), che possiede una potenza di calcolo nettamente superiore alla versione base (che significa caricamenti più veloci) e di un piccolo stick analogico supplementare, è inoltre in grado di interfacciarsi con (leggi: attivare le funzioni) gli Amiibo, le statuette dei personaggi Nintendo che unite a determinati giochi sbloccano funzioni supplementari. Le funzioni aggiuntive del New3DS sono replicabili tramite piccole aggiunte che verranno vendute nei negozi insieme a determinati giochi. Il che ci porta al punto successivo, le differenti versioni dello stesso videogioco. La differenza tra versione base e Collector’s edition è evidente: la Collector’s edition ha più “roba” all’interno, principalmente libretti con illustrazioni o dischi con la colonna sonora, talvolta dei “pupazzetti” o simili chincaglierie ispirate dal gioco; i contenuti cambiano tra gioco e gioco, ma la costante è la stessa: roba che non influisce sull’esperienza di gioco ma che il fan desidera ardentemente possedere. Talvolta la Collector’s edition è in seguito venduta in versione “ridotta”, contenete solo una parte del materiale supplementare, ma a un prezzo molto più accessibile. Esempio principale è il gioco di Ghostbusters, che in tutte le sue principali edizioni è stato venduto con il dvd contente i due film. Se per il gioco viene reso disponibile del contenuto scaricabile successivo all’uscita del gioco stesso, è frequente che il gioco venga venduto nuovamente in un pacchetto contenente le espansioni e i bonus del preacquisto(contenuto del gioco ottenibile da chi ha acquistato il gioco anticipatamente, solitamente differente a seconda se il gioco è stato preso da determinate catene di negozi). Normalmente il gioco viene sottotitolato “edizione gioco dell’anno\Game of the Year Edition” nel caso il gioco abbia vinto qualche premio, “Complete Edition” (talvolta usato per le raccolte di più giochi) o utilizza dei termini significativi per il gioco stesso (ad esempio un gioco automobilistico può avere riferimenti al campionato automobilistico, a pezzi dei motori o famose case automobilistiche). Ultimamente molte case produttrici di videogiochi rilasciano alcuni dei giochi più famosi creati per consolle “vecchie” dopo avene aggiornato la grafica e risolto alcuni dei vecchi problemi, e a volte in raccolte di 2 o più giochi in un unico pacchetto, oltre a trattasi quasi sempre di ottime offerte a priori, questo permette ai giocatori più giovani di poter provare giochi datati senza dover lanciarsi nel complicato mondo del retrogaming (di cui verrà parlato in un altra occasione). Normalmente queste riedizioni vengono chiamate “HD Collection” e in alcuni casi “Complete Edition”; nel caso il disco contenga 3 giochi, spesso si usa il termine “Trilogy” Talvolta, i giochi vengono venduti con del contenuto in più, o hanno bisogno di parti supplementari; il gioco più famoso che ha cominciato questo trend è stato Spyro: Skylander. Suddetto gioco, oltre al disco, richiedeva le statuette di personaggi della serie (o creati ad hoc) per poter giocarci, in quanto ogni statuetta aveva caratteristiche differenti e modificava nettamente il gioco. Nel caso il gioco fosse stato comprato nella sue versione per PC, le “statuette” possono essere acquistate nel negozio digitale. Tutte le consolle attuali dispongono di un sistema per acquistare giochi direttamente on line e scaricarli sulla consolle come se si possedesse il disco: PlayStationNetwork, chiamato anche PSN, XboxLive e NintendoNetwork. Le loro funzionalità sono simili a i programmi per pc di cui si parlerà nella seconda parte, ma semplificati in modo da risultare meno ostici agli utenti; tutti questi “negozi” accettano le maggiori carte di credito, ed è possibile acquistare dai negozi di videogiochi delle carte prepagate con cui fare acquisti una volta tornati a casa Fantasia a tempo di musica: TheAtrhythimin Final Fantasy di Paolo Campanelli Il gioco prende il semplicissimo concetto dei rithming games (premere i tasti a tempo di musica o, in questo caso, il touch screen) e li unisce al complicato universo dei giochi di ruolo di Final Fantasy. Il grande numero di personaggi (in uno stile deformato e pacioccone per l’occasione), provenienti dai vari capitoli, possiede una varietà di abilità in grado di offrire supporto durante lo svolgimento del gioco, e in alcuni casi persino fare la differenza tra vittoria e sconfitta; va però detto che suddette abilità, o la mancanza delle stesse, non influenza l’effettiva difficoltà del gioco nella stragrande maggioranza delle partite. Oltre ai personaggi, tutti i nemici storici della saga fanno la loro comparsa, e ogni sfondo è ispirato ad una zona del gioco da cui proviene il brano in esecuzione, rendendo il gioco una continua esplosione di colori e ricordi Il gioco constiene più di 70 brani giocabili, a cui si vanno ad aggiungere le musiche dei menù e quelli scaricabili dall’apposito negozio online ad un euro l’uno; brani che hanno fatto la storia di FF come Battaglia Sul Ponte Magno (Battle on the Big Bridge) da FFV e One Winged Angel da FFVII o perle più recenti come il Tema dell’Impero (Imperial theme) di FFXII o la Riserva di Sunlet (Sunlet’s Watherscape) di FFXIII I brani sono suddivisi in 3 differenti stage: Field, Battle e Event,. In battle i personaggi del giocatore affrontano una serie di nemici storici della saga, con le azioni dei personaggi (attacchi, tecniche ecc.) dettati da come il giocatore segua i comandi, in Field il personaggio del giocatore correrà attraverso famose ambientazioni della serie, andare a tempo lo farà corre più in fretta; in Event invece le note saranno sperse sullo schermo, mentre nello sfondo ci sarà un filmato che riprende alcuni eventi focali dell’episodio prescelto, o effettive sequenze di gioco nel caso degli episodi meno tecnologicamente avanzati. I brani possono essere afrontati in tre differenti modalita: Challenge, dove il singolo brano può essere giocato in uno dei 3 livelli di difficoltà, Series, in cui il giocatore deve eseguire i tre brani di un capitolo uno dopo l’altro, e Chaos Shrine, dove il giocaore affronta coppie di brani nelle versioni più difficili (seppur non punitive quanto il livello di difficoltà “extreme”). In questa modalità vi è una sorta di “ritorno alle origini” in quanto i valori e le abilità dei personaggi sono importanti e possono influenzare notevolmente l’esito e i risultati della partita e il valore degli oggetti trovati. Il Chaos Shrine può inoltre essere giocato da più giocatori contemporaneamente, in modo da vincere migliori ricompense. Durante il corso del gioco, alla fine di ogni partita, si ottiene un numero di “note Rythmia”, che una volta collezionate in gran numero, sbloccano alcune funzionalità e collezionabili, fra cui la collezione dei brani, ascoltabili singolarmente e video. È inoltre presente una grande collezione di “carte” che descrivono i vari personaggi presenti nel gioco. Il gioco ha ricevuto un’unanime acclamazione, dalla critica, dai giocatori, e persino dagli sviluppatori dei giochi della serie che ormai si sono ritirati dalla scena videoludica, venendo considerato “un ode alla serie di Final Fantasy”, al punto tale da ricevere un seguito appena due anni dopo, Theatrhythimn Final Fantasy Curtain Call, che contiene più personaggi, più brani (220 di base e 100 scaricabili, tanto di giochi della serie, quanto di altri giochi prodotti dalla Square nel corso degli anni) e una migliore modalità multi giocatore. Come piccola nota ricordiamo delle abilità visive che danno il nome al Nintendo 3DS e che possono rendere l’esperienza ancora migliore. Theatrhythimn Final Fantasy è disponibile per Nintendo 3DS e Tablet Apple, ma la versione Tablet richiede piattaforme potenti (un Ipod Touch di quarta generazione soffre moltissimo a farlo girare e perciò lo rende ingiocabile) e benché sia fornita gratuitamente, gran parte dei brani va comprata separatamente. La versione 3DS può essere trovata intorno ai 35 euro, o con relativa facilità come seconda mano a un prezzo minore. Theatrhythimn Final Fantasy Curtain Call è solamente per 3DS, ma può essere acquistato direttamente dal Nintendo Shop (il negozio on-line di Nintendo) a 40 euro, e a leggermente di più nei negozi. Ghostbusters: Mai incrociare i flussi! di Paolo Campanelli Direttamente dagli anni ottanta, il glorioso ritorno degli acchiappafantasmi e dei loro zaini protonici, su Ps2, PS3, PSP, Xbox360,PC, Wii e NintendoDs. L’articolo analizza prima le versioni per le consolle maggiori, i dettagli delle versioni PS2 e Wii dove indicato ed infine la versione NintendoDS. Ghostbusters usa una impostazione non dissimile dagli sparatutto, con la visuale fissa sulla spalla destra del personaggio, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che ciò comporta; sullo zaino Protonico è presente un indicatore della vita e del calore dell’arma e che indica quando ricaricare. Nel corso del gioco diventano disponibili 4 differenti armi, ognuna in possesso di una modalità “fuoco secondario”: il classico e immancabile Flusso Protonico scarica tutta la carica rimasta in un singolo Dardo ai bosoni; la Scarica di potenza, equivalente anti spettrale del fucile a pompa, con l’abilità del Flusso di stasi, in grado di rallentare, o addirittura fermare completamente uno spirito; il SoffiaSlime del secondo film, al quale è aggiunta la possibilità di creare cavi utilizzabili per interagire con l’ambiente; il Collimatore di bosoni, che funge da segnale a ricerca per il Pulso Sovraccaricato, arma debole ma a fuoco rapido. Oltre alle armi dello zaino, il giocatore ha a disposizione l’immancabile trappola per fantasmi, da dover usare contro la maggior parte degli spettri, il Rilevatore PKE, per individuare e analizzare gli spettri, e gli occhiali spettrali, necessari per vedere attraverso le illusioni degli spiriti. Il giocatore impersonerà il Novellino (the Rookie), nuova recluta che va ad affiancare i quattro Ghostbusters veterani nella loro avventura attraverso la città di New York per fermare le forze occulte e il loro piano di inondare di spettri la città. Verranno visitati i luoghi storici della serie, come il Sedgewick hotel, il museo di storia naturale, la libreria nazionale, le strade della città e la immancabile Caserma, quest’ultima totalmente esplorabile e perfettamente ricostruita, nella quale si potrà inoltre interagire con i manufatti paranormali raccolti durante la partita. I fantasmi sono molti e variegati, e spaziano dagli spettri resi famosi dal film (Slimer, la bibliotecaria, StayPuft l’omino dei mashmallows) a presenze che vanno semplicemente “laserate” all’oblio, oltre a nuove creazioni apposite per la modalità multiplayer. Gli ambienti del film sono ricostruiti alla perfezione, e l’ambiente è quasi completamente distruttibile, dando al giocatore maldestro un enorme quantità di schegge e bruciature; il mondo spettrale, in tutta la sua cangiante varietà, prende ispirazione da alcuni episodi della serie televisiva animata trasmessa a cavallo degli anni ottanta e novanta, e le voci originali degli attori completano l’opera rendendolo il videogioco definitivo per ogni fan della caccia allo spettro. Le versioni ps2 e Wii, avendo un livello grafico inferiore, usano una grafica cartoonesca e deformata, anziché la versione super-realistica di ps3 e Xbox360, ma l’esperienza di gioco rimane invariata; è tuttavia da ricordare che la versione PS2 non dispone di multiplayer, poiché il servizio online non è più disponibile da anni. La modalità multiplayer mette fino a quattro giocatori in ambienti “arena” in cui dovranno affrontare esseri spettrali fino al raggiungimento dell’obbiettivo prescelto tra Sopravvivenza, il catturare quanti più fantasmi entro il tempo limite, o il “difendi la bandiera”. Il gioco è costruito su un motore grafico sviluppato adhoc, l’Infernal Engine, ciò ha permesso di ottenere la perfezione degli effetti, rendendo l’atmosfera “reale” durante ogni singola caccia La versione Nintendo Ds è considerabile la perfetta “sorella minore”, seguendo fedelmente la storia del gioco e la maggior parte degli altri aspetti, fra cui le armi. Si aggiunge però la possibilità di guidare (e potenziare) la ECTO-1, lo storico veicolo degli acchiappafantasmi, e una serie di equipaggiamenti di supporto; il giocatore piloterà i 4 Ghostbusters originali, alternandoli liberamente attraverso i livelli. È inoltre presente la possibilità di “caccie” secondarie, utilizzate per aumentare le proprie riserve pecuniarie. Il giocatore gestisce i personaggi con i tasti, e utilizza il touch screen per usare le armi. Il gioco dispone inoltre di una modalità multiplayer per la sua interezza (storia, missioni secondarie ecc.), ma ogni giocatore necessita di una cartuccia e il limite è ovviamente di 4 giocatori I due giochi principali sono stati accolti come suprema espressione dei Ghostbusters nel mondo videoludico, in quanto i titoli precedenti soffrivano della mancanza di tecnologia necessaria, di cattiva programmazione (a cui si fa persino riferimento in un livello), o si trattava della serie Ultimate Ghostbusters, seguito spirituale a cartone animato mai arrivato in Italia (benché i giocattoli della serie vi fossero venduti), ed è stato definito dallo stesso Dan Aykroyd, creatore della serie, IL terzo capitolo di Ghostbusters. Le poche note negative sono date dalla necessità ai fini della storia di rendere il nuovo arrivato più abile dei veterani che per più di cinque anni hanno svolto lo stesso lavoro, e della generale ripetitività delle sequenze di cattura dei fantasmi, che presentano la maggior parte dei nemici e che non possono essere sconfitti altrimenti, ma ciò non ha impedito di vendere oltre un milione di copie nel primo mese di vendite. È da far notare tuttavia che i server multiplayer per la versione PS3 sono stati chiusi a causa di un insoddisfacente numero di giocatori, mentre le altre versioni continuano ad avere un flusso continuo di persone pronte a catturare spettri in gruppo. Il gioco, come già detto, è disponibile per Ps2, Ps3, PC, Xbox360, Nintendo Wii e NintendoDs, e ciò causa una grande oscillazione di prezzi, con la versione PC a dieci euro su Steam e la versione NintendoDS che tende ai venticinque. Esiste inoltre un titolo che espande sul gioco principale: Ghostbusters: Sanctum of slime. L’intenzione del gioco è di traferire l’esperienza del NintendoDS sulle consolle maggiori, ma il risultato è altalenante e potrebbe non valere i dieci euro del prezzo. Il gioco segue le avventure di una seconda squadra di acchiappafantasmi, e la storia è raccontata attraverso immagini montate come se fossero pagine di fumetti Ecco come cancellare il passato imbarazzante dai socialnetworks La piattaforma ha un nome, che non si presta a molte interpretazioni e contiene un obiettivo ambizioso: rimuovere e ripulire quello che potrebbe aver danneggiato la propria immagine digitale sui social network e che prima o poi potrebbe ripercuotersi, anche nella vita reale. Dalla frase o dalla foto imbarazzante, pubblicata in un momento di ebrezza, al post in cui ci lamentavamo del nostro ex datore di lavoro: Clear è la nuova app che permette di scandagliare i contenuti che abbiamo pubblicato negli anni su Facebook, Twitter ed Instagram ed eliminare i tweet e i post che giudichiamo inopportuni e potenzialmente offensivi. L’ha ideata Ethan Czahor, un trentenne che sembra abbastanza pratico con il problema “reputazione online”. Assunto lo scorso febbraio 2015 come CTO nello “staff” dell’ex Governatore della Florida, il repubblicano Jeff Bush, il giovane consulente dopo appena due giorni è stato licenziato. La causa ? I media americani avevano scoperto alcuni suoi vecchi “tweet” e post del suo blog, che erano caratterizzati da una forte matrice sessista, omofoba o dall’ humor dissacrante, quindi per niente “politicamente corretto”. “Dopo il college ero andato ad Hollywood per studiare improvvisazione teatrale. Usavo Twitter per testare i miei sketch, si trattava prevalentemente di contenuti umoristici indirizzati alla mia cerchia di amici. Dopo aver cambiato carriera e ottenuto finalmente il lavoro dei miei sogni questi contenuti sono stati decontestualizzati per farmi apparire la persona che non sono, un’operazione che mi è costata la carriera. Ho creato Clear per far sì che questo non avvenga mai più a nessuno“, spiega Ethan sul sito internet della sua piattaforma da cui si può scaricare un’ App, anche se attualmente è in fase sperimentale, disegnata per individuare tutti i contenuti ritenuti offensivi o ritenuti “a rischio” che abbiamo disseminato nel tempo sui social network. Funziona ricercando specifiche parole chiave, ad esempio analizzando tutte le frasi dove ci sono riferimenti a minoranze etniche, all’orientamento sessuale o formulate in un linguaggio considerato inappropriato (ai “leghisti” italiani servirebbe molto !) . Partendo dal presupposto che, come ricordato dallo stesso Czahor, al momento nessuna App è in grado di comprendere il contesto all’interno del quale sono stato scritti contenuti , una volta individuati tweet e post incriminati, la loro cancellazione avviene manualmente a discrezione dell’utente. L’ App Clear disponibile anche in lingua italiana, sviluppa in via preliminare anche un’ analisi, elaborando una vera e propria scala di “affidabilità” degli utenti su ogni singolo social network. “La mia generazione è la prima ad avere tutta la vita on-line. Quello che è successo a me può avvenire a chiunque, in ogni campo. Quello che hai scritto con leggerezza, magari 10 anni fa, resta sul web e può essere usato in futuro contro di te“, ha dichiarato Czahor al famoso settimanale americano TIME. E i risultati sembrano dargli ragione. Secondo un’inchiesta dal sito per la ricerca di lavoro Career Builder, realizzata nello scorso luglio, metà delle aziende che utilizzano i social media per verificare attitudini e background dei potenziali candidati, scoprono contenuti che nel 43% dei casi possono portare alla decisione di non assumere. Percentuale cresciuta vertiginosamente, se si considera che la stessa percentuale nel 2012 arrivava solo al 36%. I contenuti che maggiormente influiscono su un esito negativo delle procedure ed analisi di selezione sono foto considerate inappropriate, post inneggianti all’utilizzo di alcool e droghe, contenuti discriminatori, invettive contro l’azienda precedente. Clear è al momento disponibile, in fase sperimentale, per iPad ed iPhone. Per utilizzare la app occorre registrarsi e mettersi in una lista di attesa, mentre Czahor promette di implementarla a breve e renderla fruibile a presto su altre piattaforme ed utilizzarla anche per controllare i contenuti delle proprie ricerche su Google o i post sul proprio blog. L’impressione però è che, comunque vada, la piattaforma sia solo un primo passo verso una necessità sempre più importante: l’esigenza di poter controllare il flusso di contenuti online che riversiamo quotidianamente nel web. Scrivere sui social network non è come scrivere sulla sabbia. Un concetto che si diffonde sempre più a macchia d’olio tra utenti, aziende e sviluppatori. Bejeweled 3: un successo in fila per 3 di Paolo Campanelli Nato nel 2001 dalla PopCap Games, Bejeweled ha rapidamente conquistato il cuore di centinaia e centinaia di giocatori e ci è poi stato ripresentato in ogni singola variante possibile, spesso collegata ad altri media fra cui film, fumetti e persino cibi. L’ultima versione ufficiale, Bejeweled 3 è la più recente (seppur uscita nell’ormai lontano 2011) e la più completa e bilanciata fra tutte, con un grande numero di modalità che offrono delle varianti al gioco di base. Il gioco (così come quello di tutti i suoi cloni) consiste nell’allineare tre gemme identiche su una griglia simile ad una scacchiera per eliminarle, lo spazio venutosi a creare sarà riempito dalle gemme nella colonna superiore e quelle della colonna in cima alla griglia verranno riempite con delle nuove gemme, andando così a riempire nuovamente ogni spazio, talvolta creando nuovi gruppi di 3 e dando il via ad effetti a catena; la partita termina quando non vi sono ulteriori mosse, in quanto le gemme possono essere spostate solo in una delle 4 caselle limitrofe. Sin da Bejeweled 2 allineare le gemme in gruppi di 4 o più, spesso anche creando particolari unioni a forma di L o di T, vengono create gemme speciali in grado di distruggere tutte le gemme limitrofe o in altre forme geometriche. Oltre alla modalità classica, vi sono altre 5 modalità speciali: Poker: distruggere delle gemme da alla carta un colore, distruggere le gemme in modo che formino coppie, tris, full ecc. aumenta il numero di punti dati da ogni mano Fulmine: modalità a tempo, distruggere le gemme aggiunge secondi all’orologio Miniera: sul fondo della griglia è presente il terreno, distruggere le gemme porta con se il terreno e i detriti, e porta alla luce i tesori che danno punteggio Zen: nessun limite di tempo, uniti alla completa personalizzazione del tema musicale, della forza degli effetti e dalla possibilità ad aggiungere suoni bitonali rilassanti (effetti sonori che, con la giusta frequenza, ritmo e un buon paio di cuffie, possono influenzare il comportamento inconscio). Farfalle: le gemme sull’ultima colonna in basso si trasformano in farfalline e ad ogni mossa scalano la griglia; l’obbiettivo è eliminarle prima che giungano dal ragno in cima. Tormenta: stalagmiti di ghiaccio vanno a formarsi su ogni riga, eliminando le gemme in colonna si rallenta la crescita e distruggendole in fila distrugge il ghiaccio completamente. Se una colonna raggiunge la cima, e vi resta per troppo tempo, la partita finisce. Missioni: una serie di piccole sfide che prendono tutte le altre modalità, e altre create per l’occasione tra cui “distruggi un determinato numero di gemme in TOT mosse”. Il gioco ha avuto un successo definibile unicamente come Micidiale, e, non contando gli innumerevoli cloni, il gioco ha più di 250 milioni di giocatori confermati in giro per il mondo. Le varie versioni non ufficiali sono state create per letteralmente ogni singola piattaforma di gioco uscita dal 2001 ad oggi, ma la versione ufficiale è per PC, Playstation 3 e 4, Xbox36 e XboxOne, e sui Tablet, a cinque euro scarsi per ogni sua versione. E a differenza di alcuni cloni, non ha alcun limite su quando tempo ci si possa giocare in una singola sessione o quanto dover aspettare tra l’una e l’altra Five Nights At Freddy's 3 di Paolo Campanelli Una giostra basata su dei crimini mai risolti di trent’anni prima è un’ottima idea. Per questo il terzo gioco della serie, Five Nights At Freddy’s 3 è si ambientato in una pizzeria, ma questa volta si tratta di un attrazione degli orrori in un parco dei divertimenti. Lo stile di gioco rimane fedele ai capitoli precedenti, con la necessità continua di controllare le telecamere per tenere d’occhio Springtrap, il nuovo” animatronico ibrido” che vaga per i corridoi. Questa volta però il giocatore, anziché porte da chiudere o la maschera del capitolo precedente, dovrà attirare il pupazzo nelle varie sale utilizzando degli effetti sonori. Il numero di stanze è stato ulteriormente aumentato, ed è presente un secondo livello di telecamere, posizionate all’interno dei condotti di ventilazione che, si dovesse fallire nel bloccarli in tempo, porterebbero il robot direttamente dal giocatore; inoltre, dato che i macchinari che controllano le telecamere, l’audio e la ventilazione sono gli stessi della pizzeria originale, spesso sarà necessario farli ripartire, perdendo importantissimi secondi. Gli animatronici dei giochi precedenti sono si presenti, ma ormai ombre di quello che erano, eco privi di corpo e quindi incapaci di ferire il giocatore, ma comunque in grado di disattivare i macchinari e attirare Springtrap verso di te. Alla fine di ogni notte, al giocatore viene mostrata, sotto forma di minigioco a 8 bit, la storia di che cosa è successo nel lasso di tempo tra il primo capitolo ed il terzo, e sono inoltre presenti degli ulteriori minigiochi nascosti all’interno di ogni notte, con cui sarà possibile liberare le anime dei bambini che ancora infestano la pizzeria. L’ambientazione è più inquietante che mai, data la locazione leggermente differente rispetto ai capitoli passati, con inaspettati giochi di luci e ombre in grado di far venire brividi anche al più stoico dei giocatori, e lo spegnimento dei sistemi può creare momenti di panico durante i preziosi secondi necessari per i reboot. Il comparto sonoro è al suo picco, e i suoni dell’edificio sono resi alla perfezione, con effetti di passi, scricchiolii e l’immancabile ventilatore. È presente una sezione Extra, nella quale sono contenute immagini dei robot e una serie di “trucchi”, fra cui il radar che permette di vedere dove si trovi Springtrap e l’improba modalità Aggressiva. Forte dei capitoli precedenti, il gioco ha avuto un buon successo già a due settimane dall’uscita e, insieme agli altri due capitoli, ha un grande seguito, con i fan particolarmente contenti sul maggior uso della telecamera rispetto ai capitoli precedenti. Non sono mancate critiche negative, in quanto il minor numero di “effettivi pericoli” è risultato in una riduzione di difficoltà generale, escludendo la “aggressive mode”. Altra critica è stata mossa alla frequenza con cui i titoli della serie sono stati pubblicati, creando un suddetto “effetto COD” (giochi molto simili l’uno all’altro che fano parte di stessa una serie ma che spesso non vengono rilasciati in condizioni ottimali in modo da avere un titolo all’anno) Il gioco è disponibile per PC su Steam e per i TabletAndroid, a meno di dieci euro in entrambe le sue versioni Dragonbal Xenovesre: che durano nel tempo battaglie di Paolo Campanelli Non è facile dare una ventata di novità ad una storia che è stata raccontata tante, tante, tante, tante volte, non importa quanta gente in grado di distruggere pianeti con due dita sia presente al suo interno, ma la Bandai è riuscita nell’intento. Dragonball Xenoverse è il quindicesimo gioco della serie Budokai prodotto dalla Dimps e pubblicato da Bandai e Namco, ed è considerato il seguito diretto di Dragonball Online (gioco multiplayer online pubblicato solo in Giappone e Corea i cui server sono ormai stati chiusi) La storia (basata sul concetto dei cattivi che influenzano il corso del tempo a loro favore) è la stessa del titolo a cui si inspira, ma anziché essere un semplice agente della polizia del tempo, in XV il giocatore impersona il leggendario Agente, evocato dallo stesso drago Shenron per proteggere lo svolgersi della storia dalle sinistre macchinazioni di Towa e Mira, un duo di demoni intenzionati ad alterare il passato per i propri fini potenziando i nemici di volta in volta affrontati dai guerrieriZ. Il protagonista potrà contare sul supporto di Trunks “del futuro” e della Kaioshin del tempo, oltre all’aiuto degli stessi guerrieriZ Il gioco ha una suddivisone episodica, o “a missioni”, e oltre alla storia principale sono presenti un grande numero di missioni secondarie dagli obiettivi più vari (ma pur sempre basati sul menare le mani). Va notato che alcune missioni siano pressoché impossibili da poter vincere da un personaggio impreparato, e talvolta possono sfociare nella frustrazione contro l’IA nemica che bara a tutti gli effetti. I personaggi selezionabili sono molti, avendo quasi al completo il cast dei protagonisti della serie Z e i più famosi personaggi della serie GT e i famosi Broli, Beerus e Whis provenienti dai film animati, e spesso i personaggi avranno più “versioni” disponibili, ognuna con differenti tecniche e caratteristiche (il personaggio di Goku può contare su ben 17 differenti versioni). Il livello di personalizzazione del Personaggio principale è molto elevato: è possibile scegliere tra 4 differenti razze, Sayan, Terrestri, Majin, Namecciani e Frieza Clan (gli ultimi due non hanno una versione femminile), ognuna con caratteristiche base differenti e diversi stili di combattimento; ogni personaggio ha un grande numero di caratteristiche facciali e tagli di capelli (o equivalenti) fra cui scegliere. Sono inoltre presenti un enorme quantitativo di vestiti inspirati a personaggi della serie fra cui scegliere, che offrono dei leggeri potenziamenti alle caratteristiche, degli accessori fra cui cappelli, occhiali e l’immancabile scouter. Vi è anche un ulteriore pezzo di equipaggiamento chiamato Z-soul, che oltre ad offrire un potenziamento delle abilita, ha effetti speciali aggiuntivi, fra cui il potenziamento di determinate mosse o l’abilità di riprendersi da un KO istantaneamente. La storia si svolge a Tokitoki City, che funge da menù di selezione, dove si possono comprare abilità, vestiti e accessori, evocare il dragon Shenron o incontrare altri personaggi; sono presenti due modalità con cui visitare la città: single player (che è l’impostazione predefinita nel caso si si stia giocando senza una connessione disponibile) che mostra gli altri giocatori come PNG immobili, o multiplayer, in cui i movimenti gli altri giocatori verranno mostrati in tempo reale, creando variopinte masse di personaggi in continuo movimento Lo stile di combattimento è lo stesso che ha reso famosa la serie Budokai Tenkaichi, ritenuta a tutt’oggi la miglior trasposizione della serie in videogioco, ma ulteriormente rifinito e reattivo, con frequenti combattimenti contro avversari multipli, arrivando a sfide di 5 contro 3; il giocatore possiede 3 indicatori a barre: la vita, il ki, necessario per utilizzare le mosse speciali riempibile attaccando gli avversari, e la stamina, utilizzata per parare o per scattare e che si ricarica automaticamente mentre non si eseguono altre mosse. Gli attacchi speciali sono molti e ben assortiti, ma a differenza della maggior parte dei capitoli precedenti, in cui i super attacchi davano il via a una cinematica che spesso mostrava il colpo visibile dallo spazio e che danneggiava l’area di battaglia, quelli presenti nel gioco si limitano a una breve animazione visibile al giocatore che utilizza l’attacco e il colpo non ha effetti permanenti sull’area di gioco; le tecniche variano fra le classiche onde energetiche, raffiche di sfere di energia, combinazioni di attacchi fisici, le famose trasformazioni in super Sayan e Kaioken, tecniche di schivata, varie mosse di potenziamento dagli effetti assortiti e i celebri super attacchi. Dal punto di vista grafico e del sonoro, il gioco è inappuntabile, con visuali estremamente fedeli al manga e al cartone e le voci dei personaggi sono ben assortite. Nota negativa è il pressoché mutismo del protagonista, che però si lamenterà quando colpito e comunque esclamerà il nome di alcune tecniche. La localizzazione dei personaggi secondari non è però perfettamente all’altezza, in quanto tradotta direttamente dall’giapponese e perciò non riconosce le differenze tra personaggi femminili e maschili e il labiale dei personaggi non è perfettamente sincronizzato con il parlato. Il gioco da una grande importanza all’on-line, con le modalità missioni Coop fino a tre giocatori contemporaneamente, i classici duelli tra giocatori, la modalità Battaglia Infinita (7 giocatori che si sfidano a turno in duelli seguendo il concetto di chi vince continua) e il Torneo, che sarà svolto in tempo reale. È ovviamente presente la modalità duello tra due giocatori offline. Nonostante l’impostazione al “multiplayer di massa”, la BandaiNamcoGames non si aspettava il grande numero di connessioni ricevute dal gioco sin dal primo giorno in commercio, soprattutto per la versione pc, di conseguenza i server non sono stati in grado di reggere l’enorme affluenza di giocatori, ironicamente fissa a una media giornaliera di oltre 9000 utenti solo in Europa sin dal giorno della sua uscita. Al momento di scrittura dell’articolo la situazione non è ancora stata completamente risolta, tuttavia lo studio è al lavoro giorno e notte per trovarvi una soluzione. Alcune critiche sono state mosse al gioco, principalmente riguardo alla suddetta impreparazione dei server di gioco e all’intelligenza artificiale degli alleati, che spesso e volentieri interromperanno gli attacchi del giocatore o si lanceranno contro i nemici nel momento in cui questi stanno caricando gli attacchi speciali, soprattutto in missioni in cui il suddetto alleato deve rimanere vivo per essere vinte. Altre critiche sono state mosse contro i personaggi non presenti fra i combattenti quando vi sono multiple versioni dei Saibamen e dei soldati di Frieza, e sul fatto che le tecniche a base di energia siano generalmente superiori a quelle puramente fisiche; È anche lamentata la mancanza di un effettivo menu di selezione delle modalità. Dragon Ball Xenoverse è disponibile per PS3, PS4, Xbox 360, XboxOne e Pc, e a differenza di moltri altri giochi “a cavallo tra le generazioni di consolle” ottiene risultati elevati su tutte le piattafore; tuttavia la versione pc potrebbe richiedere un poco di “smanettamento” delle impostazioni per poter funzionare al meglio, in quanto una impostazione sbagliata può causare rallentamento durante i filmati Il gioco è acquistabile su i. per la versione pc, e tutte le versioni costano circa cinquanta euro. Sono stati annunciati 3 pacchi di contenuti scaricabili, e benché sia implicito che aggiungeranno nuovi personaggi e tecniche, non è chiaro che cosa conterranno. Spacechem. La scienza, quella complicata di Paolo Campanelli SpaceChem è un gioco basato su puzzle e sulla Scienza. Ambientato in un lontano futuro, il giocatore veste i panni di un ingegnere, appena assunto dalle industrie SpaceChem, addetto ai reattori per le reazioni chimiche. In ogni livello è fornita la storia in forma di pagine di diario, arrivando a poco a poco a scoprire cosa ha causato un misterioso incidente che ha portato alla morte un gruppo di scienziati. Il gioco si svolge principalmente all’interno dei reattori, in una griglia divisa in 4 sezioni: due per l’introduzione degli elementi grezzi, e due dove depositare quelli lavorati; il giocatore dovrà ingegnarsi per raggiungere l’obiettivo richiesto, facendo muovere sulle proprie linee i “carrier”, in grado di trasportare le molecole e il cui passaggio attiva gli appositi comandi inseriti dal giocatore che variano in base alla combinazione degli elementi tra di loro a fermare il carrier fino a quando il secondo non ha raggiunto un determinato punto. In alcuni livelli, inoltre, sarà necessario creare un percorso per gli elementi dai loro contenitori a un serbatoio specifico sulla superficie del pianeta su cui ci si trova; bisognerà quindi non solo creare il percorso all’interno dei reattori, ma anche le tubature esterne che uniscono i reattori stessi l’uno all’altro. Il gioco contiene più di 50 livelli, di cui 3 particolarmente spaccacervello che fanno parte di una promozione con il gioco Team Fortress 2, e il contenuto scaricabile aggiunge 7 nuovi, complicati livelli. La grafica è spartana, ma molto pulita e inspirata; i comandi sono estremamente semplici, si gioca utilizzando il mouse e con la tastiera che può essere utilizzata per velocizzare le selezioni o le modifiche dei comandi. La musica è futuristica e rilassante, dando così l’impressione di trovarsi davvero in una fabbrica spaziale. I temi musicali si adattano perfettamente alla concentrazione necessaria per questo gioco e ricreano atmosfere ben delineate, a cavallo tra le colonne sonore dei film di fantascienza e le atmosfere Technochill. Il gioco, prodotto nel 2011 da Zachtronics Industries, una piccola azienda indiana specializzata in giochi “cerebrali”, ha ricevuto giudizi molto positivi dal pubblico ma dato il suo carattere “di nicchia” è passato pressoché inosservato alla critica, seppur sia stato integrato nei “giochi d’apprendimento” delle grandi università estere al pari di SimCity. Il gioco, infatti, nonostante il semplice concetto, è indicato per un pubblico di “uomini di pensiero”, con i livelli più avanzati che richiedono molta, molta, ma molta intelligenza per essere risolti ottenendo un buon punteggio. Il gioco ha a disposizione una funzione di registrazione automatica del livello appena risolto, permettendo di poter caricare su Youtube la propria personale soluzione. E’ per pc, reperibile su GoodOldGames e Steam a circa dieci euro, e per Smartphone Android e IPad allo stesso prezzo sui relativi AppStore. Il contenuto scaricabile, dal costo di due euro, è chiamato 63Corvi, dal nome della stella su cui è ambientato, e il giocatore impersona Bruce Novac, futuro CEO dell’azienda, e contiene una nuova funzione con cui costruire molecole, oltre a nuovi livelli. Metal Gear Rising: Revengeance di Paolo Campanelli La storia riprende 4 anni dopo la fine del capitolo precedente: In seguito agli eventi di MetalGearSolid4, il modo ha passato un breve periodo di pace obbligata; tuttavia, ciò ha portato la maggior parte delle PMC (Private Military Company, piccoli eserciti privati) a diventare gruppi mercenari e ha portato alla ribatta le ricerche sui cyborg da combattimento. Raiden, del team Maverick Operatives, lavora come guardia del corpo per conto del primo ministro africano N’Mani, quando una delle PMC, Desperado, sferra un attacco terroristico utilizzando il Metal Gear Ray. Raiden riesce a distruggere il robot ma I Wind of Destruction, cyborg a capo della PMC, riescono ad assassinare il primo ministro e a ferire gravemente Raiden. Dopo essere stato rimesso in sesto dai suoi compagni di squadra e aver potenziato il suo esoscheletro, Raiden si avvia verso un piccolo stato caucasico sotto attacco dal gruppo, dove Raiden incontrerà Bladewolf, un robot in forma canina e futuro alleato del cyborg ninja, e scoprirà che dietro agli attacchi terroristici si cela un più grande e sinistro disegno. Oltre alla Modalità Storia, i cui capitoli sono posi selezionabili separatamente ad ogni livello di difficoltà, è disponibile una modalità VR, in cui Raiden va pilotato all’interno di un ambiente digitale in modo che completi vari obbiettivi, tra cui raggiungere l’obbiettivo in un dato tempo limite o senza essere individuato o combattere un gruppo di nemici usando solo le armi base Il giocatore ha a disposizione varie spade ed armi secondarie, che vengono sbloccate procedendo nel gioco, e molte mosse e potenziamenti acquistabili nell’apposita scremata personalizzazione utilizzando punti ottenuti alla fine dei combattimenti, per aver raccolto dei collezionabili e così via; fra i potenziamenti sono presenti differenti costumi, che però non influiscono sull’andamento del gioco Il gioco è un Hack&Slash (singolo personaggio armato di armi bianche contro ondate di nemici da sconfiggere, alta velocità d’azione) ambientato in varie località, fra cui una capitale africana, delle fogne messicane, una base militare e una città americana, tutti luoghi ben disegnati e pieni di elementi affettabili; i nemici sono principalmente androidi armati di spada, talvolta con un’arma da fuoco, e diversi robot armati fino ai denti. Punto cardine del gioco è la Blade Mode, attivabile con la pressione di un singolo tasto, che permette al giocatore di controllare completamente il movimento della spada, effettuando così tagli di precisione, necessari in molte sequenze e sfide ai boss. La grafica è molto elevata, mostrando diodi e circuiti in gran quantità, e la colonna sonora fa pesante uso di Metal, soprattutto nelle sfide ai boss. Il gioco ha avuto un buon successo, e persino la sua natura di semi-canonicità che spesso fa storcere il naso ai puristi della saga è ammortizzata dal fatto che il gioco è ambientato anni dopo l’ultimo capitolo principale della serie. Benchè nettamente differente dagli altri capitoli della serie, MGR mantiene alcuni concetti base della produzione Kojima e molti rimandi alla serie, riuscendo perciò a mantenere il giocatore incollato allo schermo, e i fan richiedono a gran voce un seguito; note negative però sono la lunghezza effettiva del gioco, pari a quella dei percenti capitoli, ma risolvibile in molto meno tempo per via del tipo di gioco, e che gli ultimi livelli siano estremamente corti. Il gioco, inizialmente sviluppato dalla Kojima Produtions e poi dalla Platinum Games, è disponibile per PS3, Xbox360 e PC; le versioni consolle sono uscite precedentemente, seguite da una conversione per Pc, le cui prestazioni però sono da regolare, in quanto pre-settate nello stesso modo di quelle consolle; benché il problema sia risolvibile in meno di un minuto dal chiaro e accessibile menù opzioni (l’impostazione grafica delle texture va settata dal massimo alla versione subito inferiore), la svista ne ha inizialmente minato la diffusione su pc. Il contenuto scaricabile comprende due ridotte “Modalità Storia” che riguardano i personaggi di Bladewolf e di Jeatsream Sam precedentemente rispetto all’effettivo inizio della storia, un pacchetto di 30 Missioni VR supplementari, e una serie di corazze alternative originariamente bonus per i pre-ordini del gioco, fra cui il legendario costume di Gray Fox, il primo cyborg ninja della serie, completo di spada; il contenuto è ora disponibile nella sua interezza ad un prezzo che varia tra due e dieci euro per pacchetto per le consolle e già integrato nella versione PC Il prezzo si aggira intorno ai venti euro per tutte le versioni Fifa15 contro Pro Evolution Soccer 2015: il grande "derby" di Paolo Campanelli Dopo i problemi tecnici avuti gli scorsi anni, “PES”, come i fan lo chiamano amorevolmente, torna alla carica con un comparto tecnico rivisto e migliorato, con un grande bilanciamento e una totale concentrazione sulla costruzione dell’azione, cavallo di battaglia della serie, e sulla risposta degli avversari, in grado di effettuare potenti difese e precisi contropiede. Primaria attenzione è stata data al concetto di gioco di squadra, rendendo pressoché impossibile per un singolo giocatore superare totalmente la difesa e giungere alla porta. Una volta in possesso della palla, è stato risolto l’arcano quanto antico problema della sfera che rimaneva attaccata al piede del giocatore, rendendo il solo controllo della palla in presenza di avversari una realistica sfida continua, ed un miglioramento dei passaggi filtranti; particolare attenzione è stata posta sui portieri, in grado di effettuare “reali” parate in ogni momento, scacciando lo spettro del tiro forte da centrocampo, che precedentemente era un gol subito a priori. Dal punto di vista delle Licenze, purtroppo, PES non può contare i grandi nomi dell’avversario, ma ciò non è una novità, il titolo Konami infatti ha una lunga storia di adattamenti più o meno riusciti; tuttavia la mancanza di nomi non influisce sulla atmosfera che viene a crearsi durante le partite. PES ha a disposizione un grande numero di modalità: Master League, 5 campionati, 2 edizioni della coppa Libertadores e la modalità MyClub, un torneo ad eliminazione fra giocatori tramite on-line Il fattore grafico punta molto sulla spettacolarizzazione dei particolari, grazie al potente Fox Engine, infatti gli stadi, i volti dei giocatori, i particolari delle maglie, e persino i dettagli degli scarpini sono resi alla perfezione. Il commento è purtroppo un punto debole del titolo: Fabio Caressa e Luca Marchegiani si troveranno spesso ad interrompersi a vicenda o a lanciarsi in discorsi che hanno poco o nulla a che fare con l’azione in corso (il che è estremamente realistico, ma poco adatto all’occasione). FIFA 15 FIFA conta su un efficace sistema di passaggi, permettendo di creare complicate azioni atte a portare la palla in rete, ma soffre del famoso problema delle cavalcate sulla fascia, un giocatore abbastanza forte, infatti, non avrà problemi a superare tutta la squadra avversaria e giungere alla porta in seguito ad una rimessa da parte del proprio portiere. I vari fattori sono stati bilanciati ulteriormente e il gioco fa dei contrasti la sua perla, garantendo un grande realismo nel controllo di palla, tanto in azioni offensive quanto in quelle difensive. Altro discorso è per i portieri. Infatti spesso e volentieri le papere sui tiri semplici, o addirittura il paralizzarsi di fronte ad una palla lasciata a se stessa rotolando pigramente in rete fa prendere seriamente in considerazione l’opzione dei citofoni. FIFA, in quanto gioco ufficiale della federazione internazionale, possiede la quasi totalità delle licenze (principali eccezioni sono alcune maglie della serie B e alcuni stemmi delle squadre), realizzate con estrema cura dei dettagli; rispetto agli anni precedenti non vi sono vere differenze dal punto di vista delle modalità di gioco, ma fra i vari tornei e campionati, le prove di abilità e il ProClub online, le possibilità non mancano. Dal punto di vista grafico, FIFA è leggermente inferiore al suo avversario, ma tutt’altro che carente, rendendo una grande atmosfera e un illuminazione estremamente realistica. Il commento di Pierluigi Pardo e Stefano Nava è chiaro, azzeccato e sempre sull’azione, dando quasi l’impressione di stare ascoltando una diretta. E si chiude qui, con l’arbitro che, dopo il triplice fischio, manda tutti sotto la doccia a prendere un thè caldo. La sfida è stata combattutissima, ma vediamo come è andata: Benché la serie di vittorie di FIFA non sia stata interrotta nemmeno quest’anno, PES ha mostrato un aggressività e controllo nettamente superiore alle sfide precedenti, portando la partita sino alla lotteria dei rigori, e mancando la vittoria veramente per pochissimo. Forte dei miglioramenti e favorita per il prossimo derby, e non è certo se FIFA sarà in grado di rispondere colpo su colpo anche l’anno prossimo per la coppa del miglior gioco di calcio, e saremo in Tribuna Stampa per vedere come andrà Transformers: War for Cybertron. Robot prima dell'incognito di Paolo Campanelli Transformers: War For Cybertron , gioco noto in italia anche come “la Battaglia per Cybertron”, porta il giocatore al momento di svolta della guerra sul pianeta robotico, punto cardine nella quasi totalità delle varie generazioni dei robot trasformabili, in un adrenalinico gioco sparatutto in terza persona. Le versioni per Nintendo DS e Wii differiscono notevolmente da quelle per PS3, Xbox360 e PC per stile di gioco e livelli; la storia raccontata nella versione Wii tuttavia presenta notevoli differenze rispetto alle altre, portando il titolo ad essere rinominato Cybertron Adventure. Abbiamo analizzato per voi i giochi nel seguente ordine: Consolle maggiori, Nintendo DS, Nintendo Wii La storia, suddivisa in due sezioni da 5 livelli ciascuna, comandando dapprima il team dei malvagi Decepticon, impegnati nel recuperare e attivare la loro arma definitiva, e successivamente quello degli Autobot, intenti a riparare i danni precedentemente causati dal gruppo avversario. Il malvagio Megatron, alla guida di un piccolo gruppo d’assalto, raggiunge la stazione spaziale Trypticon, dove sono conservate la ultime riserve di Energon Oscuro, sotto la guardia di Starscream. Dopo aver convinto lo scienziato ad unirsi alla sua causa e aver riattivato l’impianto, il dittatore robotico darà l’assalto alla capitale degli Autobot, con l’intenzione di sconfiggere Zeta Prime, attuale comandante degli Autobot, e recuperare la Chiave Omega, in modo da poter accedere al nucleo del pianeta. In seguito alla sconfitta di Zeta Prime, l’Autobot Optimus dovrà riunire un gruppo per contrastare il continuo assalto dei Decepticon alle città a loro opposte e, dopo aver recuperato il corpo del precedente Prime e averne preso il ruolo di comando, riparare i danni al nucleo del pianeta. Impossibilitato nel suo compito, Optimus Prime ordina l’evacuazione del pianeta, rimando indietro con i suoi guerrieri più fidati in modo da poter coprire la ritirata di massa degli Autobot. La modalità storia, nucleo del gioco, mette al controllo del giocatore uno dei tre personaggi selezionabili per ogni livello, mentre gli altri due sono pilotati da altri giocatori tramite on-line nell’apposita modalità, o dal computer (nel qual caso i due saranno invincibili, ma molto meno efficienti in combattimento), e attraverserà le varie ambientazioni di Cybertron e della stazione Trypticon. Nella quasi totalità dei livelli i personaggi si trasformeranno liberamente in un veicolo terrestre, alternando tra agili “automobili” di piccola taglia a “furgoni” o “camion” più pesanti e carrarmati, tutti in possesso di grandi abilità di movimento e in grado di aprire il fuoco sui nemici anche in forma veicolare. In un livello per entrambi gli schieramenti sarà pilotabile un transformer la cui forma alternata è quella di un velivolo. All’inizio di ogni livello viene fornita al giocatore un’arma predefinita, alla quale si andrà ad aggiungere una seconda trovata durante il livello stesso, e, sostituibile in ogni momento se fosse trovata una terza sul campo, ad esclusione del cannone a fusione distintivo di Megatron e la mitragliatrice di Optimus. Alla grande varietà di armi imbracciabili si andranno ad aggiungere delle torrette fisse in determinate aree dei livelli che potranno essere portate con se sacrificando gran parte della mobilità, talvolta necessaria per superare determinate zone. Ogni personaggio avrà inoltre a disposizione un’abilità speciale in grado di offrire supporto al giocatore. Oltre alla modalità storia (in solitaria e cooperativa on-line), vi sono due modalità multigiocatore on-line: Escalation, nella quale si controlla uno dei robot disponibili e si collabora contro ondate sempre più aggressive di nemici, e Multiplayer, nella quale si controlla una delle 4 possibili classi di personaggi a scelta del giocatore in sfide con vari possibili obiettivi tra cui Deathmach e Capture The Flag. Il livello grafico è elevatissimo, tanto nei personaggi quanto nei livelli, con un grande uso di effetti di luce e parti mobili, creando un ambiente interattivo e “vivo” in ogni momento, mostrando il pieno potenziale grafico dell’Unreal Engine. I personaggi personalizzabili nella modalità on-line hanno a disposizione una grande quantità di parti e colori, rendendo ogni robot unico e distinto, e i Transformer principali hanno un aspetto che prende ispirazione dalle loro più famose apparizioni nella serie. Il comparto audio è estremamente elevato e il doppiaggio è curato nei minimi particolari, con melodie che spesso e volentieri prendono spunto dalla G1 e dal relativo film degli anni ’80, combinandosi alla perfezione con il livello. Il gioco fa inoltre grande uso di citazioni più o meno evidenti, fra cui i tanti discorsi tra i personaggi e i cameo di vari robot della G1, primo fra tutti il passaggio, di tanto in tanto, di Astrotrain nel menù principale. Sono presenti un gran numero di collezionabili, che danno accesso a concept-art del gioco. Il contenuto scaricabile del gioco comprende mappe Multiplayer e robot per la modalità Escalation in due pacchetti dal costo di cinque euro ciascuno. La versione per Nintendo DS è suddivisa in due differenti giochi, uno per ogni schieramento del conflitto. La storia è grossomodo la stessa, con alcuni particolari leggermente differenti ed eventi suddivisi in più livelli in modo che il gioco non risulti troppo breve e al contempo non sia troppo lungo. Sono inoltre presenti una modalità Arena nella quale sarà necessario svolgere alcuni compiti o affrontare altri robot, una modalità Multiplayer e 4 livelli presi dall’altra versione del gioco, giocabili con i membri dell’altro schieramento. La caratteristica principale è il grande numero di personaggi presenti, 15 differenti robot giocabili per ognuno dei due schieramenti. Ogni livello vede alternarsi 2 personaggi, selezionati all’inizio della missione, impegnati a raggiungere la fine del livello affrontando un grande numero di nemici. Il sistema di combattimento si basa su un sistema di “sasso-cartaforbici”: ogni robot avrà a disposizione un fucile e un’arma corpo a corpo (talvolta con uno scudo al seguito) indicata da un colore e un simbolo (triangolo giallo, cerchio rosso e quadrato blu); ogni arma avrà uno, o talvolta due, simboli indicati, che infliggeranno ai nemici maggiori danni nel caso in cui i simboli corrispondano alla debolezza del nemico. Sconfiggendo i nemici, i personaggi saliranno di livello, ottenendo così punti per poter aumentare le proprie caratteristiche, tra cui vita e rateo di fuoco. Piccola nota che i fan non potranno fare a meno di notare: chiudendo o aprendo la piccola consolle di casa Nintendo, il gioco emetterà l’inconfondibile suono della trasformazione. Metal Gear Solid V: Ground Zeroes di Paolo Campanelli Il più recente capitolo della saga di Metal Gear è un capitolo piuttosto controverso: originariamente parte di un gioco molto più grande, Ground Zeroes è stato separato dal resto di Metal Gear Solid V (la parte rimanente ora chiamata The Phantom Pain) ed espanso in un più piccolo gioco a se stante. MGS V: Ground Zeroes è ambientato poco dopo la conclusione di MGS: Peace Walker, la missione di Big Boss (altresì noto come Naked Snake) è di infiltrarsi in una base militare inspirata a Guantanamo Bay e recuperare Chico, fratello minore della comandante di un gruppo di combattenti che collaborano con quello di Big Boss, e Paz, spia che durante gli eventi di Peace Walker si era infiltrata nella organizzazione di Big Boss, e fuggire con il supporto di un elicottero. Il gioco è, come tutti gli altri capitoli della serie, basato sulla furtività: venire individuato farà infatti convergere i nemici sul giocatore, e anche solamente lasciare segni del proprio passaggio metterà in allerta i soldati e renderà più difficile passare inosservati. Oltre alla missione principale, completabile in poco più di un’ora, sono presenti 7 missioni secondarie, ambientate nella stessa mappa, che alternano vari obiettivi fra cui eliminare bersagli o recuperare oggetti prima di fuggire dalla base, base che sarà completamente esplorabile in ogni momento, creando finalmente un senso di “open world” che Kojima cercava sin da Metal Gear Solid 3 con la base russa di Groznyj Grad. I comandi sono fluidi e responsivi, permettendo al personaggio di correre, strisciare, rotolare, sparare e effettuare tecniche di combattimento corpo a corpo e passare da un azione all’altra istantaneamente. Il comparto visivo può essere riassunto in un’unica parola: Spettacolare. Gli effetti di luce, le armi, la pioggia… ogni singolo pixel dello schermo vibra di colore in ogni momento, arrivando oltre la massima qualità possibile per un film di guerra. Il comparto sonoro non è da meno, con effetti sonori spettacolari e realistici e brani audio fra cui Nuclear di Mike Oldfield e Here’s to you (Sacco e Vanzetti) di Ennio Morricone, oltre a brani storici della serie. Come già accennato, Metal Gear Solid V era previsto come un unico gioco, ma il lungo periodo di produzione spinse Hideo Kojima, padre della serie, a prendere la prima parte del gioco, espanderla e a rilasciarla come prequel, creando così Ground Zeroes, pubblicato a marzo per le consolle e a natale 2014 per il PC. Le parti rimanenti del gioco (che ci ha assicurato si tratterà almeno di altre 5 ore di storia) verranno pubblicate con il nome di The Pantom Pain, previsto per l’autunno 2015. Per questo motivo il gioco è stato considerato “una demo” su cui non sprecare soldi” da molti; ciò non ha tuttavia intimidito i fan della saga, vendendo ben oltre un milione di copie in poco più di un mese solo su consolle, dando un succulento assaggio di come sarà il gioco successivo. Metal Gear Solid V: Ground Zeros è stato prodotto dalla Kojima Production e pubblicato da Konami. Il gioco è disponibile per PS3, PS4, Xbox360, XboxONE e PC, con le consolle di nuova generazione e il pc in grado di portare la qualità del videogioco ai massimi livelli. La versione Pc può essere acquistata su Steam a venti euro, le versioni consolle costano invece tra 25 e 30 euro Batman Arkham Origins : Batman l'inizio di Paolo Campanelli Terzo capitolo della serie Arkham, Batman: Arkham origins ci porta alle origini del personaggio, o più precisamente, al suo secondo anno di attività, quando è ormai più di una legenda metropolitana, ma non ha ancora incontrato la maggior parte dei criminali e degli alleati. Il gioco si apre con l’attacco di Black Mask, mafioso di una certa importanza nel mondo criminale di Gotham, alla prigione Blackgate alla vigilia di natale . Giunto sul posto, Batman scopre che il criminale ha piazzato una taglia da 50 milioni di dollari sulla sua testa e ciò ha attirato un gruppo di pericolosi assassini sulle sue tracce. Batman dovrà quindi affrontare la minaccia criminale di Black Mask, gli assassini sulle sue tracce, evitare le corrotte forze SWAT della polizia, contrastare il misterioso hacker Enigma, e scoprire chi è colui che trama nell’ombra con il misterioso nome di Joker. Il gioco fa uso di tutte le funzionalità precedentemente viste nei primi due capitoli e vede una nuova versione della vecchia Gotham vista in Arkham City, a cui si aggiungono 2 nuove aree: i quartieri amministrativi della nuova Gotham e il grande ponte Pioneer Bridge ad unirle. Per viaggiare attraverso la mappa, che comprende anche la Batcaverna, è possibile utilizzare l’aliante Bat-wing, seppur solo dopo aver liberato i punti di atterraggio dal controllo degli sgherri di Enigma, o utilizzando una combinazione di rampino e planate come nel capitolo precedente. Il sistema di combattimento è lo stesso del secondo episodio, con dei leggeri ritocchi per far funzionare al meglio le combinazioni con i nuovi gadget, tuttavia ciò ne ha pesantemente ridotto l’efficacia e ha reso l’aggancio automatico dei nemici impreciso e fallace, e perciò è molto facile che le combo vengano interrotte indipendentemente dalle azioni del giocatore Il Dark Knight System è una variante aggiunta in questo capitolo per la crescita del personaggio: oltre ad ottenere punti esperienza per aver fermato crimini o trovato elementi collezionabili, i potenziamenti vengono sbloccati eseguendo determinate azioni, siano essere legate all’esplorazione della città, al combattimento contro i criminali o alle azioni furtive e concedono potenziamenti o effetti supplementari ai congegni. La modalità missioni ritorna anche in questo capitolo, dando la possibilità di giocare nei panni di Deathstroke, uno degli assassini affrontati durante la modalità storia. Oltre alle modalità storia e missioni, è presente una modalità multiplayer online in tutte le versioni eccetto quella WiiU Il giocatore prende i panni di uno degli sgherri di Bane o Joker, o di Batman e Robin; mentre gli eroi dovranno eliminare i nemici fino a riempire un apposito indicatore, le due gang, formate da tre membri ciascuna, dovranno catturare dei punti di controllo in modo da ottenere dei potenziamenti; l’obbiettivo è eliminare tutti i rinforzi della squadra nemica. Durante la partita inoltre, la squadra che ottiene risultati migliori avrà uno dei suoi membri sostituito dal supercriminale, in possesso di abilità superiori I contenuti scaricabili comprendono un pacco di missioni extra (a 2 euro), bonus per la modalità multiplayer (2 pacchi da 1 euro l’uno) e due pacchetti storia Cold,Cold heart (10 euro) la storia di come Vicotr Fries divenne Mister Freeze, dove è presente una sequenza all’interno di villa Wayne e una nuova armatura termica per Batman Iniziation (6 euro) una “campagna sfide” l’allenamento di Bruce Wayne prima di Batman ambientata durante Il gioco ha ricevuto parecchie critiche per via dei molti glith, bug ed errori che nonostante le molte pach continuano a piagare il gioco (ulteriormente ora che è stato annunciato che i produttori non ne rilasceranno altre), al punto tale che la modalità multiplayer è pressoché inaccessibile su PC e piagata da persone che barano nelle altre versioni. Altra critica è stata mossa al fatto che due terzi della mappa sono presi direttamente dal gioco precedente e l’area rimanente è scarna e “plasticosa” Nonostante il livello inferiore rispetto ai due capitoli precedenti, il gioco ha comunque riscosso un buon successo, il terzo capitolo della quadrilogia è infatti un acquisto indicato ai fun della serie e generalmente un gioco apprezzabile A differenza dei capitoli precedenti e di quello successivo, la Rocksteady studios non ha preso parte alla creazione del gioco, lasciando tutto in mano alla WarnerBros Games Montreal. il gioco è stato rilasciato ad ottobre 2013 per PS3, XboX360, WiiU e Pc. Il gioco è acquistabile a circa 15 euro su Steam, e ad un prezzo compreso tra i 20 e i 30 per le consolle Sonic & All Star Racing Transformed. Sul tracciato in aria o sull'acqua la corsa non si ferma mai. di Paolo Campanelli Il seguito di Sonic & Sega All Star Racing sfrutta lo stesso schema di base: tanti corridori diversi, tante mappe differenti e coloratissime e oggetti bonus sparsi per il percorso con cui avvantaggiarsi o ostacolare gli avversari; la vera aggiunta del gioco è la possibilità di abbandonare il tracciato e lanciarsi in inseguimenti aerei o su acqua: i mezzi, infatti, si trasformeranno in aerei o barche a seconda del percorso. La pletora di personaggi disponibili, di cui solo alcuni saranno selezionabili all’inizio del gioco, include un grande numero di personaggi dai giochi di Sonic e tanti altri famosi personaggi Sega vecchi e nuovi, tra cui B.D.Joe(Crazy Taxi), AiAi(Super Monkey Ball), Amigo(Samba de Amigo); sono inoltre presenti alcuni personaggi ospiti differenti per ogni consolle: i Mii e l’Avatar per le versioni WiiU/3DS e Xbox360 rispettivamente il generale Winter(Company of heroes2), lo Shogun(Shogun: total war), il Manager(Football Manager), il trio Heavy, Pyro e Spy (Team Fortress 2) Willemus (total war: Rome 2) e lo youtuber inglese Simon Lane, alla guida dello Yogscast (il nome del canale più famoso di youtube) per quella PC E’ inoltre presente in tutte le versioni il personaggio di Wrech-it Ralph, noto in Italia come Ralph Spaccatutto, dall’omonimo film. La grafica colorata e vibrante valorizza i molti ambienti di gioco, unendo stili differenti a seconda del gioco da cui il tracciato prende ispirazione, i tracciati stessi inoltre cambieranno spesso aspetto e superfici di guida da giro a giro, aggiungendo una diversità continua durante la gara La modalità principale, Carriera, permette di sbloccare i vari personaggi e percorsi comprendendo differenti tipi di gare, mentre le altre versioni i limitano a fornire “punti esperienza” ai veicoli, e comprendono le modalità Gran Premio, Time Attack e Gara Singola; tutte le modalità possono essere affrontate in multiplayer, tanto on-line quanto con i giocatori a fianco nella stessa stanza. Le varie sfide della modalità Carriera possono comprendere gare di derapate, la guida attraverso il traffico o combattimento contro dei carri armati o corridori rivali. Ogni mezzo ha delle caratteristiche proprie, che possono essere modificate sbloccando “personalizzazioni” ottenibili giocando ripetutamente con un corridore per ottenere abbastanza punti esperienza, permettendo così ai veicoli di risultare più bilanciati in determinate caratteristiche a seconda degli eventi. Questo può essere particolarmente significativo per ottenere la vittoria, visto che le differenti modalità per ogni mezzo(terrestre, marittima o aerea) si comportano in maniera nettamente differente e possono confondere anche un giocatore particolarmente abile. La colonna sonora contiene un grande numero di brani e musiche inspirati ai vari giochi Sega, ma a differenza del precedente capitolo non è più possibile selezionare il brano da ascoltare durante la gara perché il brano è fisso per ogni circuito. Il gioco, forte del successo del primo capitolo, è stato accolto calorosamente dai fan e dalla critica, riuscendo ad evitare sin da subito le dure critiche riservate ai “Mario Kart dei poveri” che da vent’anni a questa parte colpiscono duramente i giochi di questo tipo; risultato particolarmente importante poiché nello stesso periodo è stato realizzato Mario Kart 7, che utilizzava anch’esso veicoli che si trasformavano a seconda degli ambienti di gara. Ciò nonostante non sono mancate alcune critiche da una parte dei suddetti fan: in particolare alla modifica alle “mosse finali” che caratterizzavano i mezzi nel primo capitolo, ora ridotte a poco più di un bonus in velocità, e la curva improvvisa tra il secondo e terzo (rispettivamente medio e massimo) livello di difficoltà, in cui gli avversari sembrano più concentrati ad ostacolarti piuttosto che a vincere la gara Il gioco sviluppato da Sumo Digital è il quarto capitolo della serie Sega superstar e contemporaneamente l’ottavo gioco di corse della serie Sonic, rilasciato per PS3, XBox360, WiiU, PSVita, PC, Nintendo 3DS, IPhone(/IPad) e Smartphone Android (le ultime versioni risultano però leggermente ridotte rispetto alle “sorelle maggiori”) a cavallo tra la fine del 2012 e gennaio 2014
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