Tutoring e ruolo dei compagni - Sportello Provinciale Autismo
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Tutoring e ruolo dei compagni - Sportello Provinciale Autismo
PERCORSO FORMATIVO – PROGETTO SCUOLA CSV C.T.I. BASSANO - ASIAGO Sportello Provinciale Autismo Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza Rete dei C.T.I. della provincia di Vicenza “Tutoring e il ruolo dei compagni” TEORIA GRUPPO di LAVORO: Munaro, Spanò Supervisore Formazione: Anna Maria Dalla Vecchia 13 Ottobre 2011 1 Peer-Education o Tutoring? Peer-Education: ◦ letteralmente "Educazione tra Pari" identifica una strategia educativa volta ad attivare un processo spontaneo di passaggio di conoscenze, di emozioni e di esperienze da parte di alcuni membri di un gruppo ad altri membri di pari status. Training for Trainers, Peer Education pubblicato dal Joint Interagency Group on Young People's Health Development and Protection in Europe and Central Asia 2 Peer-Education o Tutoring? ◦ "[...] l'educazione fra pari è il processo grazie al quale dei giovani, istruiti e motivati, intraprendono lungo un periodo di tempo attività educative, informali o organizzate, con i loro pari (i propri simili per età, background e interessi), al fine di sviluppare il loro sapere, modi di fare, credenze e abilità e per renderli responsabili e proteggere la loro propria salute. L'educazione fra pari ha luogo in piccoli gruppi o con un contatto individuale e in molteplici posti: in scuole e università, circoli, chiese, luoghi di lavoro, sulla strada o in un rifugio o dove i giovani si incontrano. 3 Peer-Education o Tutoring? Tutoring: ◦ Con il termine tutoring si intende un approccio complesso e articolato. Tale concetto, infatti, implica necessariamente un’organizzazione precisa del lavoro, la definizione di un obiettivo preciso e richiede una “struttura”, per quanto flessibile e aperta. 4 Tutoring Sottende CONDOTTE PROSOCIALI ATTIVE, cioè comportamenti finalizzati a beneficiare un’altra persona. “ …quel comportamento che, senza la ricerca di ricompense esterne, favorisce altre persone, gruppi o fini sociali ed aumenta una probabilità di generare una reciprocità positiva di qualità e solidale nelle relazioni interpersonali o sociali conseguenti, salvaguardando l'identità, la creatività e l'iniziativa dei gruppi implicati.” (Roche, 1991) 5 Tutoring ◦ Perché un’azione di tutoring abbia successo è di solito necessario abbinare con cura tutor e tutee*, fissare orari frequenti e regolari per le attività da svolgere in collaborazione, fornire una formazione nelle tecniche del lavoro e eventualmente i materiali, applicare un sistema di monitoraggio e di supervisione e se necessario di valutazione. ◦ *Con tutor si intende la persona che insegna attivamente, con tutee quella che riceve l’insegnamento. (Keith Topping 1988 6 Tutoring a scuola Approccio complesso e articolato che implica necessariamente: ◦ condivisione valoriale e tecnica di questa tipologia di intervento educativo (personale scuola, famiglie, enti) ◦ coinvolgimento attivo e formazione dei compagni guida ◦ “struttura”, per quanto flessibile e aperta ◦ organizzazione precisa del lavoro ◦ definizione di obiettivi precisi 7 Tutoring a scuola APPRENDIMENTO COOPERATIVO Modalità principali di insegnamento/apprendimento: ◦ cooperativa la riuscita di un alunno implica automaticamente anche la riuscita degli altri ◦ competitiva la riuscita di uno implica automaticamente che gli altri non riescano ◦ individualista i traguardi degli alunni sono autonomi e indipendenti e il fatto che uno raggiunga il proprio obiettivo non incide sugli altri e li lascia probabilmente indifferenti 8 Tutoring APPRENDIMENTO COOPERATIVO Rispetto alle esperienze di apprendimento competitivo o individualista, quelle di apprendimento cooperativo favoriscono una maggiore interazione fra gli alunni e una maggiore autostima e empatia. L’apprendimento cooperativo stimola inoltre l’interazione verbale e la prossimità fisica. 9 Tutoring a scuola VALENZE EDUCATIVE-FORMATIVE E’ un’occasione di crescita umana e formativa per tutti: di reciprocAzione, di “auto-mutuo-aiuto” E’ spendibile per tutti gli alunni con disabilità, ma anche per quelli in difficoltà a sviluppo regolare Favorisce l’assunzione di responsabilità da parte del gruppo classe di accoglienza (tutor) 10 Tutoring a scuola VALENZE EDUCATIVE-FORMATIVE E’ terapeutico per i ragazzi problematici che assumendo il ruolo di tutor devono mostrare reazioni adeguate ai tutee Rende più efficace la comunicazione didattica perché mediata dai pari i quali rivedono o consolidano conoscenze già acquisite I tutor acquisiscono maggior comprensione dei processi di insegnamento e migliorano la comunicazione con i propri insegnanti (Goodlad 1979) 11 Tutoring a scuola SVILUPPO SOCIALE COMPETENZA SOCIALE Capacità di interagire adeguatamente con gli altri nei diversi contesti, utilizzando appropriati segnali espressivi-gestualilinguistici per esprimere le proprie intenzioni, gli stati mentali, … e cooperare alla gestione della interazione in atto. 12 Tutoring a scuola SVILUPPO SOCIALE Principali componenti (Rubin, Bukowsky e Parker,1998) Comprendere pensieri, emozioni e intenzioni degli altri Ricavare nell’interazione informazioni sull’altro e sull’ambiente Utilizzare forme diverse per iniziare, mantenere e concludere positivamente un’interazione 13 Tutoring a scuola SVILUPPO SOCIALE Principali componenti (Rubin, Bukowsky e Parker, 1998) Comprendere le conseguenze (per sé e per gli altri) delle proprie azioni sociali Agire positivamente ed altruisticamente Formulare giudizi morali maturi che guidino l’azione sociale Esprimere appropriatamente le emozioni positive ed inibire quelle negative 14 Tutoring a scuola SVILUPPO SOCIALE Principali componenti (Rubin, Bukowsky e Parker, 1998) Inibire comportamenti negativi che potrebbero derivare dai propri pensieri e sentimenti sull’altro Comunicare in modo chiaro (sia verbalmente che non verbalmente) Prestare attenzione alla comunicazione altrui ed essere disponibile ad accettare le altrui richieste 15 TIPOLOGIA INTERAZIONE SOCIALE ETA’ PRESCOLARE 2 ANNI ◦ Interazioni unidirezionali con attività parallele (vicini ma con cose diverse) 2-3 ANNI ◦ imitazioni speculari immediate-differite (uno fa una cosa, l’altro lo imita) 3 ANNI ◦ interazioni complementari (uno fa una cosa l’altro si inserisce) 3-5 ANNI ◦ espansione delle relazioni, inizio regole e significati condivisi 5 ANNI… 16 SVILUPPO SOCIALE TIPOLOGIA TUTORING a SCUOLA AMBIENTE - Scuola Infanzia E’ promosso dall’ADULTO che ATTIVA intenzionalmente per l’alunno con ASD CONTESTI di APPRENDIMENTO basati su IMITAZIONE dei PARI TUTOR da Scuola Primaria a secondaria di 2° grado E’ promosso dall’ADULTO che ORGANIZZA per l’alunno con ASD il TUTORING dei PARI 17 Da dove cominciare … tutto quello che dovete fare è decidere “chi deve insegnare cosa a chi e a che scopo, come, dove, quando e con che frequenza”. In ogni caso, due semplici regole restano sempre valide: 1. fare progetti semplici 2. di dimensioni limitate. 18 Il tutoring va spiegato Alla famiglia del tutee, ai colleghi, all’operatore sociosanitario e ai collaboratori scolastici coinvolti Ai tutor: incontro formativo di conoscenza “teorica” della disabilità (spiegazioni reali e tecniche) e delle caratteristiche del compagno tutee Ai genitori dei tutor: incontro informativo del percorso tutoring (ricadute educative, tempi, modi, tecniche) 19 Prerequisiti educatori e tutor Caratteristiche personali e della disabilità del tutee Condivisione dell’articolazione del progetto tutoring (tempi, modi, azioni, modalità di recupero materiali-nozioni durante l’assenza per tutoring) 20 Prerequisiti educatori e tutor Conoscenza di alcune Tecniche Comportamentali: Rinforzo personalizzato (commestibile, sensoriale, tangibile, dinamico, informazionale, sociale) Prompts (aiuti fisici, gestuali, vocali) Modeling (dare modello) Faiding (sfumare) Token Economy Task Analysis 21 Prerequisiti tutee Vicinanza Attenzione congiunta Aspettare Turnazione Dammi … 22 AVVICINAMENTO SOCIALE Dalla RELAZIONE DIADICA con adulto competente … Alla PROSSIMITA’ con un bambinoragazzo che gioca in parallelo … Alla COOPERAZIONE con un COMPAGNO-GUIDA in LUOGO TRANQUILLO … Alla COOPERAZIONE con un COMPAGNO-GUIDA in LUOGHI ARTICOLATI… Alla COOPERAZIONE con la CLASSE 23 Il tutoring va SEMPRE MONITORATO In itinere: tutti gli insegnanti, e in particolare quello referente, danno indicazioni e stabiliscono con i tutor un rapporto di collaborazione educativa Metà-fine anno: incontro di riflessione per raccogliere idee, difficoltà, bisogni attraverso un questionario di rilevazioni dati 24 PROTAGONISTI TUTEE TUTOR INSEGNANTI OPERATORI COLLABORATORI SCOLASTICI GENITORI 25 Tutoring PROGRAMMAZIONE Individuare le abilità dell’alunno con disabilità che si voglio incrementare Strumenti di rilevamento: DOCUMENTAZIONE UFFICIALE OSSERVAZIONE ecologica e/o attiva COLLOQUI TEST: BAB, LAP, DENVER INFORMALI: QUESTIONARIO COLLOQUIO GENITORI 26 Tutoring PROGRAMMAZIONE Individuare i momenti nella settimana in cui attuare il tutoring : orario INTERO: durante i momenti scolastici orario PARZIALE: in aula strutturata/laboratorio da 1 a … ore durante la mattina per 1 o … volte alla settimana orario MISTO: alternanza momenti disciplinari condivisi ad altri in aula individualizzata 27 NOVEMBRE 2009 28 GENNAIO 2010 LUNEDI’ 8:55–9.50 CLASSE Geometria (MAT) INS. SPEC. MARTEDI’ CLASSE Matematica (MAT) INS. SPEC. MERCOLEDI’ CLASSE Storia (IT) INS. SPEC. GIOVEDI’ LABORATORIO: Arte Classe INS. SPEC. VENERDI’ CLASSE 3C Palestra INS. SPEC. 9.50-10.05 10.05-11.00 11.00-11.55 11.55-12:10 12.10-13.05 13.05 INTERVALLO 1 O.S.S INTERVALLO 1 O.S.S INTERVALLO 1 INS. SPEC. INTERVALLO 1 O.S.S INTERVALLO 1 O.S.S CLASSE Geografia (IT) O.S.S INS. SPEC. CLASSE Italiano (IT) INS. SPEC. CLASSE 1C Palestra O.S.S INS. SPEC. CLASSE Inglese (ING) O.S.S INS. SPEC. LABORATORIO TECNOLOGIA O.S.S INS. SPEC. GIOCO SOCIALE Aula strutturata Tutor (IT) O.S.S ATTIVITA’ INDIVIDUALE Aula strutturata Scienze (IT) O.S.S INS. SPEC. LABORATORIO “Musica-Musica Tutor (MAT) O.S.S LABORATORIO CUCINA Tutor (MAT) O.S.S CLASSE – Aula strutturata Italiano (FRAN) O.S.S INS. SPEC. INTERVALLO 2 O.S.S USCITA USCITA USCITA USCITA LABORATORIO “Ritmicare” Tutor (IT) O.S.S USCITA 29 Tutoring PROGRAMMAZIONE Individuare i momenti nella settimana in cui attuare il tutoring: • • • • • • • entrata – uscita scuola aula individualizzata classe attività di palestra, informatica, arte, altro momenti di transizione mensa ricreazione, ma ATTENZIONE… è un momento sociale importante per il tutor; meglio allora lasciare questo momento alla libera scelta o a piccolo gruppo (2/3) 30 Tutoring PROGRAMMAZIONE Individuare le attività da programmare (MACRO-AREE intervento educativo) AREA COMUNICAZIONE-LINGUAGGIO: espressiva, recettiva (richieste, denominazione, si/no, commentare, …) AREA AUTONOMIE: personale, domestica, prelavorativa AREA APPRENDIMENTI ACCADEMICI: lettura, scrittura, calcolo, disegno, … AREA SOCIALE: attenzione congiunta, attenzione, aspettare, … 31 Registrazione dati e risultati: Chi: insegnanti, operatore sociosanitario, tutor, collaboratori scolastici, famiglie tutor, famiglia tutee Come: documentazione ufficiale: PDF, PEI, relazioni finali, questionari monitoraggio; documentazione informale (scritti personali, disegni, foto, video) Cosa: tutee cambiamenti negativi-positivi; tutor emozioni, paure, aspettative, problematiche emerse 32 CRITICITA’...... Non tutto è però così semplice.... 33 Resistenze al tutoring Genitori alunni tutor • Accettare che i propri figli con sviluppo regolare svolgano attività diverse da quelle previste dalle programmazioni disciplinari • Perdono tempo, contenuti… • Svolgono attività inutili … • I nostri figli non sono disabili … • E’ pericoloso … • … 34 Resistenze al tutoring Genitori alunno tutee • … anche se raramente, può succedere che facciano resistenza o rifiutino che gli alunni della classe siano informati sulla disabilità del loro figlio 35 Resistenze al tutoring Insegnanti • Sostituire la “routine” di insegnamento per dare spazio al tutoraggio: • • • • Disporre i banchi a due, a tre, a ferro di cavallo… Adornare la classe di strumenti visivi funzionali (orologio, calendario, regole, tabelle …) Affiancare i ragazzi più sicuri a quelli con difficoltà, disabilità o stranieri Programmare la propria attività di insegnamento settimanale (verifiche, spiegazione di nuovi argomenti, …) tenendo conto degli alunni che escono perché impegnati nelle attività di tutoraggio 36 Resistenze al tutoring Insegnanti • Aderire/Proporre attività laboratoriali che sviluppino gli argomenti disciplinari con modalità prettamente operative (lab. ortogiardino, cucina, falegnameria, movimento …) per creare un punto d’incontro tra gli alunni con sviluppo tipico, quelli con disabilità e stranieri • Proporre anche attività non frontali: di coppia, a piccolo gruppo Incrementare la comunicazione e i momenti di incontro con i colleghi per progettare le attività 37 Resistenze al tutoring Collaboratori scolastici … RARAMENTE... rifiuto di allestire, riordinare ambienti, spostare materiali utili alle attività di tutoring 38 Resistenze al tutoring Tutor Paura della “diversità”, un qualcosa che non riescono a capire e a volte può spaventare Accettare il contatto fisico del compagno con disabilità Ansia-Paura di non essere all’altezza di aiutarlo Difficoltà ad accogliere l’altro Paura di non riuscire a recuperare ciò che è stato fatto in classe durante l’assenza 39 Resistenze-DifficoltàTutee Adattarsi a compagni diversi che possono essere: timorosi, silenziosi, invadenti, indifferenti, … Condividere in modo sistematico gesti, spazi e tempi sempre più “stretti” con i pari 40 RICADUTE...... Ma ne vale la pena.... 41 Ricadute Genitori alunni tutor Imparano dai figli definizioni tecniche di disabilità Scoprono che il loro figlio ha abilità sociali o pratiche che possono diventare orientative per le future scelte scolastiche L’esperienza a scuola del figlio diventa comunicazione in famiglia … 42 Ricadute Genitore alunno tutee Migliora la comunicazione e interazione con gli altri genitori della classe inclusiva Usufruiscono a casa e negli altri luoghi di vita le abilità pratiche e sociali acquisite dal figlio a scuola 43 Ricadute Insegnante Migliora la comunicazione con i colleghi Aumenta il personale coinvolgimento attivo nei confronti dei ragazzi con disabilità Conosce in modo più approfondito le peculiarità espressive dei tutor e del tutee Acquisisce informazioni su cui strutturare azioni educative più mirate per tutti 44 Ricadute Collaboratore scolastico Diminuisce l’ansia di errore nell’approccio con l’alunno ASD perché acquisisce corrette conoscenze e modalità di interazione Valorizza competenze personali che vanno a beneficio dell’Offerta Formativa della scuola 45 Ricadute Operatore sociosanitario Assume un ruolo attivo-propositivo nel progetto inclusivo Migliora la comunicazione con gli insegnanti e collaboratori scolastici della scuola Aumenta il personale coinvolgimento attivo nei confronti degli alunni della classe inclusiva 46 Ricadute ESTERNE Tutor LIVELLO PERSONALE Sviluppo del senso di responsabilità e di autorealizzazione Scopre aspetti nuovi della sua personalità utili ad orientarlo in una futura scelta scolastica più mirata Implementa abilità meta-cognitive 47 Ricadute ESTERNE Tutor LIVELLO SOCIALE Conosce in modo più approfondito il compagno con disabilità Trova modalità di interazione e forme personali di aiuto Diventa un cittadino informato e attivo di una società rispettosa delle diversità 48 Ricadute INTERNE Tutor E’ più comprensivo con se stesso e gli altri Aumenta la sua tolleranza alla frustrazione Impara il rapporto tra pensieri ed emozioni Esprime in modo costruttivo i propri stati d’animo Acquisisce abilità di autoregolazione del proprio comportamento in una situazione di lavoro di coppia e di gruppo 49 Ricadute Tutee Acquisisce abilità funzionali e sociali per diventare una persona il più possibile indipendente Comincia ad instaurare relazioni significative e rimanere, quindi, sempre meno isolato per poter aderire, in seguito, ad attività di piccolo gruppo o di classe Rafforza l’autostima grazie l’amicizia con un pari 50 RICORDARE che il TUTORING Può funzionare ma il suo successo non è però scontato Perché un progetto centri i suoi obiettivi è necessaria una pianificazione accurata, soprattutto se si tratta del primo tentativo 51 Il tutoring è “umanamente gratificante” (Goodlad, 1979) Efficace per insegnare abilità, creare legami comunicativi profondi e gratificanti GENERARE il BENESSERE di TUTTI 52 GRAZIE per l’attenzione Claudia Munaro & Alessandra Spanò 53
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