Anno 2010 - Manlio Rossi Doria
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Anno 2010 - Manlio Rossi Doria
,/725&,21( Notizie dell’IPSSAR “Manlio Rossi-Doria” a.s. 2009/2010 Questo giornale è dedicato alla professoressa Rachele Stiso, scomparsa lo scorso 25 marzo. Il Torcione e tutto il “Rossi-Doria” la ricordano con immenso rimpianto. Intellettuale raffinata, rigorosa e al contempo umile, Rachele ha lasciato una indelebile traccia umana e professionale nella storia del nostro istituto. Le rendiamo omaggio con il nostro impegno quotidiano, testimoniato dalle cronache di queste pagine, e la salutiamo con il sorriso dolce e luminoso dei nostri ragazzi, che guardano al futuro con fiducia ed ottimismo: come voleva lei. 6FXVDWHLOULWDUGR 6FXVDWHLOULWDUGR $QFRUSLGHJOLDOWULDQQLPHQWUHVLDPRLQ DYDQ]DWDIDVHGLSUHSDUD]LRQHGHO7RUFLRQH FL JLXQJH O·HFR GL LPSRUWDQWL QRYLWj H QRWHYROL VXFFHVVL RWWHQXWL GDOOD QRVWUD VFXROD FKH FL FRVWULQJRQR D ULWDUGDUH QRQ GLSRFRODSXEEOLFD]LRQH /R IDFFLDPR YROHQWLHUL SHUFKp q JUDWLILFDQWH¶DOOXQJDUH·O·HOHQFRGHOOHEXRQH QXRYH &RQWLQXDQGR DG HVVHUH LQ SULPD OLQHD LO QRVWUR LVWLWXWR VL DWWUH]]D DG DIIURQWDUH DO PHJOLR OD QXRYD H QRQ FHUWR IDFLOHVWDJLRQHGHOO·LVWUX]LRQHVXSHULRUH , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ PROSSIMA AL TRAGUARDO! Un altro anno si sta concludendo: l’ultimo fra i banchi!!!!! L’esame di stato è ormai alle porte e tra noi dell’ultimo anno già da un po’ di tempo circolano voci sui progetti per il futuro. Ormai siamo tutti maggiorenni e il mondo del lavoro ci attende a braccia aperte. Qualcuno ha già le idee chiare e obiettivi da raggiungere; c’è anche chi pensa a frequentare l’università; altri non sanno ancora cosa fare dopo il diploma. Il tempo sembra stia volando. I mesi sono trascorsi così in fretta che, tra studi e divertimenti, eccoci giunti alla metà di aprile! I professori ci spingono a studiare di più e meglio per sostenere un esame brillante. Quest’anno lo abbiamo vissuto intensamente, momento per momento, forse perché ci dicevamo: “l’anno prossimo, in questo stesso giorno, io a scuola non ci sarò”. Molto spesso pensiamo con felicità all’agognata fine della scuola, senza renderci conto che tra qualche anno rimpiangeremo questi giorni: capita a tutti! Da adulti si ragiona diversamente e si guarda il mondo da un altro punto di vista. Non appena incominceremo a vivere le preoccupazioni e i problemi degli adulti, penseremo con malinconia ai giorni vissuti a scuola, quando si combinavano sciocchezze senza preoccuparci delle conseguenze. Ricorderemo risate allegre nostre e dei compagni, gli scherzi infantili propinati ai professori, i pomeriggi trascorsi a studiare e le ansie (inutili) vissute per le interrogazioni. Chi dimenticherà mai i minuti interminabili e angoscianti, vissuti all’inizio dell’ora, mentre l’insegnante, con la sua micidiale penna, scorreva l’elenco degli alunni: nel momento in cui lo sfortunato compagno si avviava all’interrogazione, si percepiva il sollievo del resto della classe per il pericolo scampato! Molti studenti considerano la scuola come un tormento. In realtà, si tratta di un’esperienza che ci aiuta a crescere e a maturare. Ora dobbiamo affrontare e superare al meglio tutte le prove d’esame. Dobbiamo mantenere saldi i rapporti umani con i compagni di scuola ma anche con i professori. Mi auguro che, dopo l’esame e le meritate vacanze estive, ci si possa ritrovare tutti insieme per scambiarci le prime impressioni sulla nuova realtà di studenti neodiplomati e di lavoratori in cerca della prima occupazione. Insomma, spero che la nostra amicizia ed il rapporto con i professori non si esauriscano con l’avvenuta maturità: mi piacerebbe sinceramente che possano continuare nel tempo e con la stessa, straordinaria intensità di questi ultimi giorni. 6WHIDQLD6SROYHULQR (5 E) IL SUCCESSO DI PALESTRINA Il 6 ed il 7 maggio una delegazione del nostro istituto è stata a Palestrina (Roma) per partecipare al settimo “Concorso Nazionale di Arte, Cultura e Gastronomia” indetto dall’associazione “Tabula Praenestina”, nell’ambito del PON 2007-2013. Per il progetto "Customer satisfaction", settore ricevimento (tutor prof. Massimo Salsano), la nostra compagna Valentina La Porta (della V D), accompagnata dalla prof. Monica Aprea, ha illustrato l’itinerario turistico “Prenestina tour”, realizzato su CD. Per il progetto "Ristorazione e tradizione", svoltosi presso la sede di Montoro Inferiore (tutor prof. Pietro Roberto Montone), si sono cimentati gli alunni Alessandro Montefusco (IV A) e Enzo Faggiano (III D). I due sono stati accompagnati dai proff. Giuseppe Zanga e Giuseppe Arianna. Alessandro ha realizzato un dolce al piatto, a base di nocciole di Giffoni Valle Piana e castagne di Montella, con riduzione di Taurasi. Enzo ha presentato il vino da abbinare, procedendo al servizio con la degustazione al momento della presentazione del piatto. Il risultato della trasferta è stato più che soddisfacente, visto che Valentina ha conseguito un esaltante secondo posto. Altrettanto bravi sono stati i due alunni di Montoro, che hanno ricevuto i complimenti di giuria e pubblico. , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ AMIRA: SUCCESSO ED EMOZIONI Lo scorso 14 aprile, a Casalnuovo (Na), si è svolto il sesto concorso regionale A.M.I.R.A. (Associazione Maitre Italiani Ristoranti e Alberghi), cui hanno partecipato ben 14 istituti alberghieri della Campania. Dal nostro istituto hanno partecipato quattro alunni, selezionati dai docenti di sala-bar: Michela Mancaniello (V G) è stata proposta per la sezione “prodotto gastronomico tipico della Campania Felix”, con il salame di Mugnano del Cardinale; Irene Franco (IV G), per la sezione “bevanda tipica della Campania Felix”, ha presentato un Dubl Greco – metodo classico, dei Feudi di San Gregorio; Sabatino Mascolo (III L), si è cimentato nella sezione “piatti flambé”, proponendo dei “Gamberi alla fiamma con loro fondo su Savarin di farina di mais e carciofi di Schito”. Iscritta nella sezione “abbinamenti enogastronomici”, la sottoscritta (della II M) ha proposto un “Greco di Tufo” del 2009, anch’esso dei Feudi di San Gregorio. Grazie al talento, la passione e la forte capacità didattica dei nostri docenti, abbiamo raccolto due primi premi (Michela e la sottoscritta) ed un secondo premio (Sabatino). Anche Irene, pur non avendo ottenuto nessun premio, è stata apprezzata per la grande preparazione e la bravura. La sfida, tra concorrenti ben preparati e motivati, ha avuto inizio alle dieci, presso l’hotel San Mauro. Personalmente, ho vissuto un’esperienza intensa, ricca di emozioni, soddisfazioni e molto utile sotto il profilo personale. Per le premiazioni, sono stata catapultata dinanzi alla giuria e al pubblico. Allora ho pensato che la vita è ricca di queste grandi emozioni e piccole paure: bisogna iniziare il più presto a superarle, pensando che, in una situazione come quella, puoi scegliere tra il farti prendere dall' imbarazzo e bloccarti oppure proseguire il tuo compito a testa alta. Probabilmente sarà la stessa sicurezza a farti capire di essere preparata e a offrirti un gran punto a tuo vantaggio. Beh, quando vedi l'ammirazione negli occhi dei giudici e di chi ti guarda, allora ti senti ancor più forte. E pensi: “se continui così avrai la tua soddisfazione!”. Al termine del concorso, una ragazza mi si avvicinò per intervistarmi. Mi chiese anche quali erano stati gli aspetti negativi dell’evento. In verità non ne ho trovati. Credo invece di aver vissuto un’esperienza che mi aiuterà a crescere e a farmi strada se ne avrò la volontà. Sono onorata di essere stata selezionata ed orgogliosa di aver vinto quella piccola coppa che conserverò a lungo. Voglio ringraziare il professore Marcello Motta per avermi scelta e, soprattutto, per avermi avviata fin da ora alla professione in modo serio ed impeccabile. Ringrazio anche i professori Costantino Esposito e Gianluca Parisi: con la loro profonda professionalità, mi hanno adeguatamente preparata per questa sfida. Un ulteriore ma non meno importante ringraziamento lo rivolgo a tutti quei professori e compagni di scuola che, sin dal principio, hanno creduto in me. Grazie di cuore a tutti! 0DULD5RVDULD'H)DOFR 0DULD5RVDULD'H)DOFR 0DULD5RVDULD'H)DOFR0 , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ LA REGINA DEL MEDITERRANEO Pizza è la parola italiana più conosciuta al mondo: un insieme di sapori, colori, odori, ingredienti, creatività e autentica storia italiana. Importanti, per la pizza, sono la maestria del pizzaiolo, gli ingredienti e il forno a legna. Realizzare una pizza è un’arte da imparare giorno per giorno senza seguire né libri né formule scritte ma seguendo abili maestri e avendo un’enorme passione. Questo prodotto napoletano ha una storia lunga e incerta. Di sicuro la sua origine risale all’arrivo del pomodoro. Dopo diversi antenati, la “Margherita” è stata ideata dalla maestria di Raffaele Esposito e di sua moglie, che vollero onorare l’omonima regina d’Italia. Egli stese della pasta lievitata, la coprì di pomodoro, ci mise della mozzarella, del basilico e dell’olio d’oliva e l’infornò. La regina ne rimase estasiata: da allora si chiamò Margherita. A tutela di questa pizza e della “marinara”, pochi mesi fa la Corte Europea ha istituito la certificazione della “Specialità territoriale garantita” (Sgt). Il marchio è una grande conquista ottenuta dopo anni di battaglie. Attraverso l’Sgt si certifica che gli ingredienti della pizza sono unicamente italiani: così, il consumatore assaporerà un autentico prodotto napoletano. La “Margherita” è la vera perla dell’Italia perché ha i colori della nostra bandiera e, con i suoi ingredienti poveri, è simbolo della cucina mediterranea. Dobbiamo essere fieri di questa specialità tutta partenopea, accettata in tutto il globo e adattabile ad ogni palato. Viva la pizza e gli ottimi e buoni sapori italiani! JOLDOXQQLGHOOD( UNA GIORNATA ALL’AGRARIO Il 13 Novembre gli alunni della III A e della III L hanno visitato lo storico Istituto Agrario di Avellino, fondato nel lontano 1878 dall’allora ministro dell’istruzione Francesco De Sanctis, di cui porta giustamente e gloriosamente il nome. Hanno assistito con molto interesse alle operazioni di vendemmia e di potatura. Inoltre, con l’aiuto di una guida attenta ed esperta, hanno potuto girare in lungo ed in largo lo splendido vigneto, che gli alunni di quella scuola curano pazientemente per tutto l’anno. Non sono mancate le domande con le quali hanno cercato di carpire i segreti del lavoro in vigna. Si è trattato di una giornata allegra e molto istruttiva perché abbiamo avuto modo di approfondire le nostre conoscenze enologiche. *DEULHOH&XFFLQLHOOR *DEULHOH&XFFLQLHOOR (3 L) OPEN DAY Il 7 marzo, l’istituto ha organizzato un “open day ”, cioè una giornata dedicata ai genitori e alle famiglie dei nuovi iscritti. In questa occasione i docenti di sala bar, cucina e ricevimento, insieme a vari alunni, si sono cimentati in numerose preparazioni, poi offerte agli ospiti. Il gruppo di sala bar ha allestito vari buffet ed ha preparato piatti alla lampada, suscitando l’attenzione di tanti genitori. Ha inoltre curato l’accoglienza al bar, offrendo bevande calde e cocktail analcolici. Il gruppo di ricevimento ha accolto ed accompagnato i visitatori negli spazi delle esercitazioni. È stato anche possibile degustare vari dolci e prodotti salati preparati dal gruppo di cucina. L’evento, davvero interessante per tutti, si è concluso con i calorosi complimenti dei docenti e dei molti genitori che vi hanno partecipato. * *LRYDQQL3LFDULHOOR LRYDQQL3LFDULHOOR (3 L) , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ UNA GIORNATA IN LABORATORIO Due volte alla settimana (martedì e giovedì), la mia classe effettua l’esercitazione pratica nella sala del ristorante pedagogico di Valle Mecca. Le esercitazioni sono rivolte ad approfondire tematiche relative al servizio di sala, della cucina flambé e del Bar. Noi pianifichiamo le nostre esercitazioni in sala il giorno prima, affinché ciascuno sia perfettamente a conoscenza del compito assegnatogli. Con questo metodo ognuno di noi ha svolto almeno una volta tutte le mansioni relative e connesse al servizio di sala. La classe, quindi, viene divisa in gruppi: alcuni provvederanno alla preparazione della sala e di tutto il materiale necessario per il servizio, compreso anche il ripasso delle attrezzature; altri procederanno all’organizzazione del lavoro nel bar della scuola, sempre tenendo conto dell’esercitazione che si deve svolgere. Una volta pronta la sala e tutto l’occorrente per iniziare l’esercitazione di Lampada o di Bar, gli alunni si riuniranno per dare il via alla lezione del giorno: Ognuno di loro, almeno una volta, dovrà eseguire praticamente quello che è stato loro prospettato in classe. Conclusa la prima parte dell’esercitazione, ci saranno due alunni responsabili del riordino e della pulizia delle attrezzature utilizzate; gli alunni impegnati nel servizio, invece, procederanno con un piccolo Briefing, ovvero una Riunione di servizio atta a definire modalità e tempi di servizio. In questo caso tutti gli alunni verranno a conoscenza della loro mansione: Maitre, Chef de Rang, Commis De Rang, Sommelier. Successivamente si potrà dare inizio al servizio, diviso in due turni: nel primo turno, si accomoderà metà della classe di cucina e metà di quella di sala, così l’altra metà potrà svolgere i compiti assegnati. Lo stesso avviene anche per il secondo turno. Gli alunni del corso di sala avranno la possibilità di simulare una vera e propria giornata di lavoro, servendo le vivande nei diversi metodi esistenti e sbarazzando appena gli ospiti avranno finito di consumare il pranzo. Una volta conclusa l’esercitazione, si procederà al riassetto. Successivamente, se sarà tutto in ordine e con il consenso del docente, gli alunni potranno cambiarsi negli appositi spogliatoi e tornare a casa al suono della campanella. /XFLDQD 0DQFXVL (3L) ALUNNI A TORRE ANNUNZIATA… Il 17 dicembre i nostri alunni Michele Del Mastro e Marco Orlando sono stati all’IPSSAR di Torre Annunziata (Na), per partecipare al concorso “Il pomodoro del piennolo”: il primo ha proposto una “lavagnetta di farina di castagne con baccalà, salsa ai funghi e pomodori del piennolo”; il secondo ha presentato un nobilissimo “Colli di Lapio Fiano di Avellino”, DOCG 2008 prodotto dall’azienda Clelia Romano di Lapio. Apprezzati entrambi! …E A FOGGIA Il 22 aprile si è svolta a Foggia la quarta edizione del concorso “I monti del Sub Appenino Dauno”. Per la nostra scuola hanno partecipato Francesco Cirino della III E (cucina), Sabatino Mascolo della III L (sala bar) e Diomira Baglivi della III D (ricevimento). Hanno proposto delle ottime “Costolette di agnello farcite con caciocavallo podalico e carciofi, quenelles di sedano rapa e salsa al Carmasciano” sposate con un “CACC'E' MMITTE di Lucera” rosso D.O.C. 2008 (azienda Cantine Svevo). Ha completato l’apprezzata proposta una “Millefoglie di arancia con salsa ai frutti di bosco”, arricchita da una guarnizione “Spiedino di frutta e germoglio di menta”. , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ NOI E LA MUSICA: EMOZIONI E RIFLESSIONI DI UNO CHE AMA L’ARMONIA Perché, nella società tanto avanzata di oggi non si riesce ad amare come si deve una delle forme più belle della vita come la musica? La musica: arte suprema capace di sospendere per qualche istante i dolori della vita; arte che ti accompagna nel tuo cammino, che ti permette ancora di sognare. Perché oggi si ignora tutto ciò che è creativo? Non possiamo lasciar morire la musica proprio ora che il mondo diventa irrequieto! Se impariamo ad apprezzarla e ci affidiamo alla sua magia, per qualche istante ritorniamo alle origini, dimentichiamo piccole e grandi difficoltà, mettiamo da parte denaro e abiti di lusso. Tutto diventa più semplice: questo mondo è migliore, questo mondo è pace, è gloria, è vento che soffia verso l'ovest... Perché oggi si stanno perdendo i sentimenti? Forse perché si pensa solo all'aspetto materiale della vita: agiamoin stato di incoscienza con il rischio di lasciarci tutto alle spalle e di non essere più felici, affogando in un mare di guai e problemi. La vita oggi è molto strana: una volta ci si appassionava all'arte ed i veri sentimenti condizionavano beneficamente l'animo delle persone, la musica creata da veri artisti veniva apprezzata e venerata. E poi, esisteva il gusto del proibito: la trasgressione era la cosa più eccitante, oggi è solo banale normalità! Il tempo è passato, la tecnologia è avanzata, sono cambiate le mode e la musica si è trasformata in puro inquinamento acustico senza essere più apprezzata né giudicata né confrontata. Noi con la musica siamo amici da sempre: amiamo i suoi effetti e cerchiamo di proporre composizioni quasi perdute, dovremmo impegnarci a rivalutare la vera vita, ognuno deve ricercare la propria felicità interiore. Dobbiamo essere consapevoli che la musica può influenzare popolazioni intere, può cambiare stili e filosofie di vita o, meglio ancora, mode e culture. Abbiamo un'arma così potente ma l’abbiamo esclusa, messa da parte. Oggi non c'è molto da fare: occorre uccidere la memoria fino in fondo, occorre che l'anima si pietrifichi, occorre imparare a vivere di nuovo. Noi, come tanti, vogliamo rivivere l'intenso e infinito piacere di una volta. Oltre ai soldi impariamo ad amare un po’ anche la musica: fuori dal perimetro non ci saranno più stelle, la nostra anima sarà completamente immacolata... ( nella foto: Parigi, cimitero del Pere Lachaise: tomba di Jim Morrison, uno dei più frequentati “santuari” mondiali dei giovani) $OHVVDQGUR&R $OHVVDQGUR&RYLQR $OHVVDQGUR&RYLQR (4 E) Jim Morrison visto da $OHVVDQGUR'·2ULD $OHVVDQGUR'·2ULD(5 H), nostro vignettista di talento (info: 3281546007 , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ IL PUZZLE DI DIO Il 17 aprile, presso il duomo di Avellino, si è svolta la Consueta “Festa della fede”, che per alunni e docenti rappresenta un momento di incontro e di gioia condivisa. Ci siamo tutti ritrovati intorno all’unica realtà che ci supera e ci coinvolge nello stesso tempo: Cristo. La celebrazione è stata dedicata ad una nostra docente scomparsa da poco, Rachele Stiso: per tanti anni, grazie alla sua passione per l’insegnamento e l’amore verso i propri studenti, ha contribuito alla crescita della nostra scuola. “Siamo il PUZZLE DI DIO”: è stato questo il tema della giornata, illustrato nel video iniziale: la vera uguaglianza è nella diversità ed è proprio in questa diversità che siamo chiamati a confrontarci e ad amarci nell’unico Padre di tutti. Prima di arrivare ai riti conclusivi, la professoressa Claudia Del Gaudio ha letto una bellissima lettera di Madre Teresa di Calcutta, che piace integralmente: Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo; quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda; quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare; quando ho un dispiacere,offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando sono povero, guidami da qualcuno nel bisogno; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, fammi incontrare qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. 0LFKHOD'·$YHOOD 0LFKHOD'·$YHOOD ( 4 D) IN PASTICCERIA! Il 16 marzo, con le prof.sse De Guglielmis e Pagliuca, ho iniziato il corso scuola-lavoro di pasticceria, durato 20 ore e conclusosi il 4 Maggio: ho imparato tante cose nuove! Ad esempio, ho capito com’è suddiviso un reparto di pasticceria: zona lavaggio, zona di lavoro e di cottura. La signora Gael, proprietaria della pasticceria “Magà”, mi ha fatto vedere le varie attrezzature del suo laboratorio e mi ha spiegato il loro utilizzo: l’abbattitore serve per abbassare la temperatura degli alimenti cotti; il forno a termo convenzione permette la cottura contemporanea di più alimenti; la planetaria mescola e lavora i vari ingredienti dopo essere stati dosati; la lavastoviglie e l’armadio per la lievitazione completano “l’armamentario”. Ho imparato a essere svelta e attenta nell’eseguire il lavoro che mi veniva richiesto. Inizialmente avevo vergogna ed ero impacciata, mi sentivo a disagio lavorando con persone sconosciute. Poi, pian piano, ho familiarizzato e mi sono sentita a mio agio. Ho collaborato piacevolmente con la signora Gael, sempre gentile e disponibile con me. Mi ha coinvolta nei vari lavori che svolgeva e mi ha spiegato i passaggi fondamentali necessari per realizzare degli ottimi dolci. Ho vissuto un’esperienza molto positiva. 'LOHWWD3HUURWWD (4 .B) , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ PEACEDAYS 2010 “CONDITO” DALL’ALBERGHIERO DI MARZANO CULTURA DELLA PACE, MUSICA E GASTRONOMIA POPOLARE IN UN EVENTO SUGGESTIVO È stata davvero una bella serata quella del 26 marzo. Una serata primaverile, ricca di profumi ed emozioni. Una di quelle serate che lasciano intendere che l’inverno è terminato e che la bella stagione è là, dietro l’angolo. A Marzano di Nola ha fatto tappa il Peacedays 2010, evento organizzato dal coordinamento provinciale dei forum giovanili per dibattere tematiche che nel vissuto quotidiano acquistano sempre maggiore interesse ed impegno: pace, solidarietà, diritti civili, cooperazione, volontariato. Non a caso, alla manifestazione ha preso parte anche l’associazione Babbà al rum da tempo impegnata nella assistenza agli ammalati. Noi ragazzi del Rossi Doria di Marzano, fin da subito abbiamo manifestato l’intenzione di partecipare attivamente all’evento e siamo stati impegnati in compiti diversi: alcuni di noi hanno svolto servizio di ricevimento, accogliendo in Municipio gli intervenuti al dibattito, altri si sono dati da fare nello stand gastronomico ad allestire i tavoli e nel servizio di cucina. Con la guida attenta dei professori Giampaglia e Giordano, che ci hanno assegnato compiti precisi, abbiamo elaborato alcune ricette tipiche del territorio e preparato della pasta casereccia all’ortolana e delle torte alle nocciole e mandorle. Terminato il dibattito, tutti si sono avvicinati allo stand e sono state servite portate e bevande. Molti ci hanno chiesto gli ingredienti delle pietanze, più di uno ha chiesto un bis, manifestandoci di aver gradito la nostra interpretazione della cucina tipica, povera e popolana, rielaborata ed adeguata ai gusti contemporanei. Una pietanza, in fondo, è come un albero che dalle stesse radici produce, anno dopo anno, nuovi rami. Ecco, dopo tutto, questo sta diventando il nostro modo di interpretare lo slow food caratteristico della cucina tipica italiana. E man mano ci stiamo appassionando, coinvolgendoci sempre più in questo settore che, dalla scuola, ci proietterà nel mondo del lavoro. La serata ha iniziato a riscaldarsi, o, forse, abbiamo iniziato a riscaldarci noi, entusiasmandoci in quella che, col passare delle ore, è divenuta una festa di piazza soprattutto quando il gruppo dei Molotov ha iniziato ad eseguire il suo repertorio di musica popolare. Alla fine, dopo il servizio, tutti sotto il palco a ballare e a divertirsi un po’. *OLDOXQQLGHOOHFODVVLSULPHHVHFRQGH GHOODVHGH GHOODVHGHGL 0DU]DQRGL1ROD 0DU]DQRGL1ROD , DV SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV SDJ SDJ MONTORO A “PORTE APERTE” La sede coordinata di Montoro Inferiore ha incontrato la cittadinanza dell’intera Valle dell’Irno in una serie di appuntamenti che hanno preso il via lo scorso 20 febbraio. L’iniziativa dal titolo “SCUOLA PORTE APERTE” ha avuto un grande riscontro, soprattutto per i genitori dei futuri studenti della scuola, che hanno visitato l’istituto anche nei giorni 6 - 7 e 13 marzo. Il fine era quello di consentire, a tutti i cittadini del comprensorio, di visitare e conoscere da vicino l’attività della nostra prestigiosa istituzione scolastica. Nel corso dell’ OPEN DAY i cittadini hanno avuto l’occasione di assistere a tutte le attività pratiche svolte nei laboratori dell’istituto di viale Ferrovia a Piano. Inoltre, hanno potuto chiedere di partecipare attivamente alle lezioni pratiche di laboratorio. Cosa particolarmente gradita per i più giovani. Alle famiglie è stato illustrato il percorso di studio e le opportunità professionali offerte dall’ istituto, tramite la proiezione di un filmato, con ulteriori chiarimenti forniti dai docenti di settore e non. Sono state predisposte visite guidate nei vari laboratori: nelle cucine, gli invitati hanno assistito alla preparazione e/o assemblaggio di varie pietanze a base di prodotti tipici irpini; al bar c’è stata la preparazione di aperitivi, decorazioni di vegetali e frutta; in sala, si è proceduto alle attività inerenti il servizio e alla preparazione di frutta flambé; nel laboratorio di ricevimento e informatica si sono seguite esercitazioni linguistiche o del back office alberghiero. Al termine dell’incontro, le famiglie hanno potuto degustare specialità preparate dagli studenti dell’istituto nella sala ristorante didattico. L’intera manifestazione è stata coordinata dalla docente Rosanna Casillo, affiancata da tutti i colleghi di settore e non solo. La manifestazione ha quindi visto la partecipazione corale dell’intero personale della sede coordinata. Uno sforzo lodevole per far conoscere ulteriormente l’istituto e le sue attività, svolto nelle serate del sabato e nelle domeniche, così da consentire alla cittadinanza una tranquilla affluenza. Il lavoro, davvero impegnativo, è stato ripagato dai tanti complimenti ricevuti, anche dalle autorità locali intervenute numerose all’evento. SURI 3LHWUR 0RQWRQH 0RQWRQH , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ IL BULLISMO : UNA RIFLESSIONE ALLA “GIORNATA DELLA LEGALITÀ” Il 16 marzo la nostra scuola ha organizzato un convegno sul tema “Bullismo e legalità”, promosso dal dirigente scolastico, professore Mario Esposito e organizzato dalla professoressa Gemini. Vi hanno partecipato esponenti del mondo della giustizia, dell’informazione e dell’associazionismo. Dopo il saluto del preside, la professoressa Gemini ha illustrato il progetto “Educazione alla legalità”, rivolto alle classi prime e seconde con l’obiettivo di potenziare la cultura dei valori civili: la libertà e la solidarietà – ha detto- non possono considerarsi acquisiti nel tempo, ma vanno perseguiti, voluti e quindi protetti. Il progetto mira anche a rafforzare, negli studenti, il rispetto per le istituzioni e a prevenire comportamenti devianti, a scuola come nella società. Di rispetto per le istituzioni ha parlato anche il giornalista della RAI Gianni Porcelli. Soffermandosi sull’importanza dell’educazione civica nelle scuole, ha fatto riferimento al microcosmo giovanile, nel quale ci si relaziona sia con la famiglia, che ha un ruolo fondamentale, sia con i coetanei, anche attraverso Internet. Il fenomeno del bullismo è cresciuto negli ultimi anni: interessa molti giovani e trova terreno fertile proprio nella scuola. Coinvolge anche ragazzi di famiglie agiate. Ne è responsabile non solo il violento ma anche chi subisce il torto e non si ribella. Molto interessante è stato l’intervento di Giovanni, giovane detenuto. Parlando della sua esperienza, ci ha messo in guardia contro le cattive amicizie: avendo deciso di fidarsi delle persone “sbagliate”, ha commesso gravi errori, pagati con la perdita della libertà. Ci ha poi suggerito di non avere fretta di crescere e di non pretendere subito ogni cosa. La dottoressa Nannola, direttrice dell’Istituto di Custodia Attenuata di Lauro, ha definito il bullismo un fenomeno non individuale ma sociale, fisico e psicologico, maschile e femminile, diretto e indiretto; la vittima, che ricorda la figura del capro espiatorio, è convinta di non avere alcuna via d’uscita, mentre il problema può essere affrontato e risolto. L’opinione è condivisa dal professore Orlandi, responsabile meridionale delle ACLI. Nel suo bell’intervento ha sottolineato che il bullismo non si traduce in un unico gesto violento ma si manifesta in comportamenti che si ripetono nel tempo. I giovani, ha continuato, dovrebbero evitare la solitudine e cercare il rapporto con gli altri; dovrebbero dedicarsi ad attività che aiutano a crescere e a maturare; non dovrebbero avere fretta di divenire adulti, ma avere pazienza, perché col tempo arriverà ogni cosa; dovrebbero essere sempre maturi e responsabili, provare compassione, essere capaci di emozionarsi, chiedere l’aiuto degli altri ed essere solidali; dovrebbero rispettare le regole, che rendono liberi gli individui e tutelano i più deboli. Il dottor Bisceglie, sostituto procuratore a Napoli, ha affrontato l’argomento dal punto di vista penale. Ha spiegato che il bullo può essere punito con la carcerazione, come chiunque altro non rispetti le regole: è un soggetto debole, che spesso si nasconde nel branco; è necessario farlo venire allo scoperto con ogni mezzo: la famiglia, la scuola, le forze di polizia ecc. I giovani vanno protetti e difesi dal bullismo e da altre terribili forme di violenza che si verificano anche tra i banchi di scuola, come la violenza sessuale, che è punibile con 5 anni di reclusione, o la pedopornografia. Noi giovani non dobbiamo inseguire solo il “Dio Denaro”, né cercare facili guadagni, il nostro motto deve essere “studiare, studiare, studiare”: solo così possiamo diventare cittadini responsabili e “perbene”. Con questo appello si è chiuso il convegno, seguito con attenzione e interesse, arricchito dai significativi interventi di alcuni ragazzi della I G. Dall’incontro abbiamo imparato molto: soprattutto, siamo stati sollecitati a riflettere su importanti e delicati aspetti della nostra vita e della società in cui viviamo. *OLDOXQQLGHOOD,* *OLDOXQQLGHOOD,* , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ IL NOSTRO VIAGGIO A BARCELLONA Capoluogo della regione di Catalogna, Barcellona è la seconda città della Spagna per numero di abitanti ed è anche il più grande porto commerciale e turistico d’Europa. È la città dove ha vissuto e lavorato l’architetto Antoni Gaudì, le cui opere attraggono ogni anno molti turisti da tutto il mondo. L’ opera più nota, da noi visitata, è la “ Sagrada Famiglia” che Gaudì lasciò incompiuta e che è tuttora in costruzione dal 1882; si prevede che verrà ultimata nel 2020. La facciata della Natività fu già completata da Gaudì; successivamente, venne terminata la facciata delle Passioni; rimane da completare la facciata della Gloria. Abbiamo visitato il Parco Guëll definito “città parco”, una delle tante opere straordinarie di Gaudì, nella quale si cimentò dando libero sfogo alla fantasia: vi si trovano fontane, grotte, colonne-albero e arcate artificiali di roccia. Le sinuose mura sono ricoperte da frammenti di ceramica con la funzione di decorazione. Tutto è perfettamente integrato con il paesaggio tanto da rimanere esterrefatti a osservare questa meraviglia. Da citare è anche la Cattedrale di Sant’Eulalia, che si trova nel “Barrio gotic” del capoluogo catalano. La cattedrale è in stile gotico ed è dedicata alla patrona di Barcellona, la quale subì il martirio in epoca romana. Suggestiva per la storia della sua costruzione, che mette in risalto luci e ombre di un Medioevo di ineguagliabile fascino, è l’austera Cattedrale di Santa Maria del Mar che ha ispirato il romanzo di Ildefonso Falcones. Continuando il nostro viaggio, tra i luoghi di maggiore attrazione ricordiamo “Le Ramblas” un viale bellissimo pieno di artisti di strada, giornalai, fiorai, ristoranti e negozi. Passeggiando lungo le Ramblas si possono ammirare edifici vari e il variopinto Mercato della Boqueria. Questo viale termina al Porto Antico, dove si trova la statua di Cristoforo Colombo. È stato molto bello poter passeggiare in questo viale, sono state tante le foto scattate insieme a questi artisti e lo scenario proposto era stupendo; non dimenticheremo mai le risate e il divertimento di quei giorni. Barcellona ha ospitato anche molti eventi sportivi, come alcune partite del campionato del mondo. Non potevamo farci sfuggire la grande occasione di visitare lo splendido Camp Nou: con i suoi 98.000 spettatori è lo stadio più capiente d’ Europa. È stato definito uno “Stadio a cinque stelle”, idoneo ad ospitare le finali di Champions League e Coppa Uefa. Per noi ragazzi è stato fantastico poter osservare un campo dove si svolgono le partite di calcio più importanti! La gita è stata un’esperienza bellissima e indimenticabile. Un GRAZIE speciale va ai nostri professori Mary Sepe, Luigi Vitiello e Elvia Iandolo, che hanno condiviso con noi questi momenti allegri e memorabili. &DWHULQD=XFDUR, insieme a tutta la 5 F AD AMALFI IN REMI! Il nostro istituto continua ad essere in prima fila nella pratica del canottaggio, promosso in Irpinia dal prof. Francesco Noio, presidente della Società Canottieri Partenio di Mercogliano. Il 22 aprile, gli alunni delle classi IIE, IID, IIIB, IIIC, III G, III G, IV C, IV E, IV G, come sempre seguiti ed allenati con grande passione dalle professoresse Milena Pesapane e Maria Rosaria Belardi, sono stati ad Amalfi per partecipare alla manifestazione “Remare a scuola”, su invito dell’amministrazione comunale che ha loro consentito di utilizzare le imbarcazioni della locale Società Canottieri, tra cui il galeone della Regata Storica delle Repubbliche Marinare. Oltre ai nostri compagni erano presenti anche gli alunni avellinesi dei licei “P.E.Imbriani” e “P.V. Marone” nonché del liceo salernitano “L. da Vinci” di Salerno. La giornata è stata agonisticamente intensa ma anche bella per i risvolti emotivi: tutti hanno vissuto delle ore allegre con i nuovi amici, in un ambiente davvero unico. Sport, scuola, arte e natura: grazie al canottaggio! 9LQFHQ]R7LUHOOL 9LQFHQ]R7LUHOOL (4 E) , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ LA CUCINA BAROCCA Nell’ambito dell’evento “Fuoco Barocco”, organizzato dall’EPT insieme ad altri prestigiosi enti culturali irpini, il nostro istituto ha curato il singolare appuntamento gastronomico dell’undici febbraio, nel castello di Taurasi: una cena in perfetto stile barocco, con portate finemente elaborate che riprendevano gli usi culinari del Seicento. Pubblichiamo la ricerca storica effettuata dalla professoressa Maria Carmela Sepe in preparazione della cena, poi elaborata dal prof. Luigi Vitiello. Alla manifestazione hanno partecipato gli alunni delle classi: 5 F (“Addetto al Banqueting e Catering”), 4A (“Operatore di Banqueting Sala”), 4D (“Addetto al front back-office delle imprese turistico ricettive”). Con il passaggio dal Rinascimento al Barocco si rompono le regole e gli equilibri che hanno disciplinato l’arte. In linea con le drammatiche funzioni religiose di quegli anni, specchio della situazione politica italiana che vede la nostra Penisola avviata verso un lento e inarrestabile declino politico e culturale, la cucina barocca diviene espressione artistica, enfatica e scenografica. Il cuoco secentesco si trasforma in abile creatore di piatti monumentali, costruzioni architettoniche o di fantasia posti a tavola per accentuare l’effetto spettacolare. Il banchetto, diffusosi in ambito signorile, soprattutto italiano, fatto di raffinatezze da mangiare e da vedere, di eleganza nei modi e nell’esibizioni, lasciò un’impronta profonda nella cultura europea. A partire dal XVII secolo, le corti italiane di Firenze, Roma, Parma, Ferrara e Mantova cedettero gradualmente lo scettro al nuovo astro nascente in campo gastronomico, la Francia. Tuttavia l’Italia non smise di esportare mode e gusti ancora per tutto il Seicento nelle occasioni mondane, dettando legge sugli arredi delle sale di ricevimento e da pranzo. Il cuoco nel ‘600 rappresenta la figura principale in cucina, egli è chiamato a inventare con un tripudio di sapori e di intensi profumi sempre nuove fantasie alimentari. Alcuni alimenti, giunti anche dalle Americhe, trovano in questo secolo il loro primo impiego in cucina: con il mais si confezionano torte e pasticci; il pomodoro, finora usato per ornare le tavole, viene utilizzato a Napoli per insaporire profumate salse. Cioccolata e caffè fanno ormai parte nelle abitudini alimentari quotidiane della nobiltà. L’apparecchiatura delle tavole signorili si impreziosì raggiungendo punte di raffinatezza con l’impiego di oggetti di grande valore materiale ed artistico: saliere d’argento, calici in cristallo, posateria incastonate di pietre preziose, vasellame e tovaglie bianche cosparse di fiori. Un apparato simile rese necessaria la formazione di personale di sala. Le figure che si distinsero furono lo Scalco e il Trinciante. Il primo sovraintendeva alle fasi di ideazione, allestimento, servizio, animazione e cerimoniale indispensabili per il successo del banchetto. Ricordiamo in questo ruolo Antonio Latini, massimo cuoco e scalco di fine secolo a Napoli presso il vicerè di Spagna che elaborava il ‘Pasticcio alla napoletana’ riempiendo questo piatto con gli ingredienti più disparati: carne di vitella, piccione in pezzi, animelle, fegatelli, fette di mammella, salsicce, tartufi, pinolo, sopressata, funghi, prosciutto, cannolicchi, fette di cedronata, provola fresca, tuorli sodi e braciole, bagnando tutto con un gustoso brodetto. Le tavole del Latini si popolava di trionfi alimentari, composite ed estrose costruzioni fatte di burro e di marzapane. Vincenzo Cervio codificò l’arte della nuova figura di sala: il trinciante. ‘Trinciare in aria’ ad esempio era considerata un’arte che richiedeva forza fisica e precisione chirurgica. Questa pratica divenne così complessa e regolamentata che nel libro del Cervio, viene addirittura specificato il numero dei colpi di coltello necessario al taglio dei grandi volatili. La vita di corte imponeva frequentazioni e dipendenze reciproche che resero inevitabile la regolamentazione dei modi di relazione tra individui. Le buone maniere divennero la forma attraverso cui rappresentare il proprio rango. La tavola, per prima, divenne una delle occasioni più adatte a ostentare modi educati che prevedevano correttezza nella postura, nella distanza dagli altri, nell’uso delle posate e dei bicchieri. Tra i trattati sulle buone maniere composti già nel Rinascimento, ebbe notevole risonanza il ‘Galateo’ di Monsignor Giovanni della Casa, considerato ancora oggi l’insieme delle regole di buona educazione. prof.ssa 0DULD&DUPHOD6HSH , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ LE RICETTE DI APICIO Il Museo Archeologico Irpino e Mediateur scarl, in collaborazione con la Sovraintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, hanno organizzato la mostra-percorso “Alla tavola di Apicio. Ingredienti, strumenti e riti della cucina dell’antica Roma”, aperta fino al 31 maggio. Il “Rossi-Doria” partecipa all’evento proponendo delle degustazioni di piatti dell’epoca, curate dal prof. Luigi Vitiello, con la partecipazione attiva e qualificata delle classi: 5 F (“Addetto al Banqueting e Catering”), 4 A (“Operatore di Banqueting Sala”), 4D (“Addetto al front back-office delle imprese turistico ricettive”). In questa pagina pubblichiamo un breve estratto dalla interessante ed articolata ricerca della professoressa Maria Carmela Sepe, che si è rivelata propedeutica per una realistica ed accurata preparazione delle degustazioni oltre che, naturalmente, sotto il profilo didattico. Nello specifico, abbiamo scelto alcune ricette di Apicio, gastronomo vissuto all’epoca di Tiberio. ,86 ',$%27$121 ,1 3,6&( )5,;2 )5,;2 6DOVDYHJHWDOHSHUSHVFHIULWWRPrepara, lava e friggi il pesce che desideri. Triterai e sminuzzerai del pepe, cumino, seme di coriandolo, radice di VLOILR origano, ruta, verserai dell’aceto, aggiungerai una carota, miele, vino cotto, olio, JDUXP, mescolerai e verserai nella pentola e lo farai finché bolla. Quando sarà bollito, bagnerai il pesce fritto, spargerai del pepe e lo servirai. 38//80 (/,;80 (; ,85( 682 3ROOR FRWWR QHO VXR VXJR Triterai il pepe, il cumino, una manciata di timo, seme di finocchio, menta, ruta, radice di VLOILR; versa l’aceto, metti e trita una carota con miele, aceto, JDUXP e olio. Metterai il pollo raffreddato e asciugato, che servirai bagnato. PORCELLUM OENOCOCTUM (Maiale in salsa di vino): Prepara e lascia insaporire il maiale. Aggiungi in una pentola olio, garum, vino, acqua, aggiungi un manciata di porri, di coriandolo; colora a metà cottura con vino. Metti in un mortaio pepe, ligustro, cumino, origano, seme di sedano, radice di VLOILR. Trita e versa il JDUXP, il grasso colato dal maiale stesso, aggiungi il vino e il passito; amalgama con farina, metti il porcello ben preparato in una padella, cospargi il pepe. MINUTAL MATIANUM (Pasticcio Maziano): Metterai a cuocere in una terrina olio, garum, taglierai un porro, coriandolo e piccole polpette. Taglierai a pezzettini una spalla di maiale con la sua cotenna. Farai in modo che cuociano insieme.A mezza cottura aggiungerai mele Maziane pulite all’intern , tagliate a pezzettini.Durante la cottura triterai pepe, cumino, coriandolo verde o seme, menta, radice di silfio,cospargerai di aceto,miele,garum,un po’ di vino cotto, e il suo sugo, stempererai con un po’ di aceto. Porterai ad ebollizione. Quando bollirà, friggerai la sfoglia e legherai con quella, Cospargerai di pepe e servirai. DULCIA PIPERATA (Dolci al pepe) : Triterai pepe, pinoli,miele, ruta e vino passito, cuocerai con latte e sfoglia di farina.cuoci l’intingolo con poche uova.Servirai dopo averlo cosparso di miele e pepe. OVA SFONGIA EX LACTE (Omelette al latte): Mescola 4 uova, un‘emina (271 ml) di latte un’oncia d’olio in modo da fare un corpo unico. Metterai in una padella sottile un po’ d’olio, farai in modo che frigga e aggiungi la mistura che hai preparato. Quando sarà cotta da una parte la girerai in un piatto, cospargi di pepe e servirai. prof. 0DULD&DUPHOD6HSH , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ UN AMICO SPECIALE Sapete chi è Emanuele? Se non lo conoscete, ve lo presentiamo noi. È un ragazzo vivace ed estroso, dolce e affettuoso, studioso ed intelligente, timido e sensibile, allegro e spiritoso. È un tipo alla moda, davvero fashion: indossa sempre felpe colorate, jeans e scarponcini, occhiali dalla montatura bianca e rossa, un orecchino a forma di cerchio all’orecchio destro. I capelli sono corti, color castano chiaro tendente al biondo, che Emanuele a volte mette in risalto pettinandoli in modo originale. Ha un viso paffutello, allegro e molto grazioso, un nasino piccolo a patatina, grandi e vivaci occhi verdi, che diventano più piccini quando lui sorride; e il suo sorriso è bellissimo, dolcissimo e buono, un sorriso che a volte ha reso leggera qualche nostra lunga, grigia e faticosa giornata a scuola. Gli piace molto mangiare: pizzette, dolci, merendine, brioscine, ma soprattutto monete di cioccolata; a volte cerca di non farsi scoprire, scartocciando caramelle sotto il banco, ma noi ce ne accorgiamo sempre! Se gli chiediamo di darci uno di questi dolcetti, ma anche se gli chiediamo di prestarci una matita o un foglio, non dice mai di no e dà le sue cose con garbo e dolcezza, perché è generoso. Viene a scuola con piacere e durante le ore di lezione lavora tanto, perché è volenteroso e ha voglia di fare e di apprendere: alcuni di noi dovrebbero prendere esempio da lui. È sorridente, scherza spesso con compagni e professori, soprattutto con la professoressa Patrizia: una volta le ha nascosto la borsa e si è divertito a guardarla mentre la cercava. A volte si alza di scatto dal banco e va verso la finestra, dando le spalle alla classe e ignorando tutti per qualche minuto; forse vuole rilassarsi un po’. Noi lo chiamiamo, lui fa il duro e non risponde, ma di nascosto sorride e subito dopo siede nuovamente. Ma dove siede Emanuele? Questa è una bella domanda! Se è libero il banco accanto a quello di Veronica, subito lo occupa, perché lui vuole davvero molto bene a Veronica; se invece è occupato, siede volentieri accanto a Francesca o a Maddalena o a Lucia. Qualcuno dice che è uno “sciupafemmine”. Comunque va d’accordo con tutti e vuole bene a tutti. Se noi gli dimostriamo questo bene o se parliamo di lui con affetto, si emoziona, come è accaduto il giorno del suo onomastico: arrossisce, sorride e nasconde il viso tra le mani, perché è molto sensibile e timido…. Non dovete pensare, però, che Emanuele sia un santo; anche lui, come tutti noi, ha i suoi difetti: è un po’ permaloso, talvolta un po’ esuberante, anche un po’ “cocciutello”, ma è un ragazzo speciale, per la sua sensibilità e dolcezza, per la sua simpatia e la generosità e noi gli vogliamo molto, ma molto, ma molto bene! Non sempre, però, Emanuele sorride: qualche volta è triste e qualche volta ha pianto, ripiegando il braccio sul banco e appoggiandovi sopra la testa. Allora noi, che siamo i suoi amici, gli chiediamo che cosa abbia; non sempre risponde, ma noi riusciamo sempre a consolarlo. Lui sa che gli vogliamo bene e così, a poco a poco, il dispiacere passa ed Emanuele torna a sorridere. Ecco, questo è Emanuele. Lo sappiamo: ora che lo avete conosciuto vorreste averlo come compagno di classe e siete un po’ invidiosi di noi, ma Emanuele, per fortuna, è in I G. ,UDJD]]LGHOOD ,UDJD]]LGHOOD,* ,UDJD]]LGHOOD,* ,* , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ 2',(7$02 2',(7$02 2',(7$02 ,RRGLRHDPR0DFRPHGLUDL1RQORVR ,RRGLRHDPR0DFRPHGLUDL1RQORVR VHQWRFKHDYYLHQHHFKHqODPLDWRUWXUD VHQWRFKHDYYLHQHHFKHqODPLDWRUWXUD (Catullo) Perché noi umani siamo esseri imperfetti? Pecchiamo, sbagliamo, commettiamo azioni errate, talvolta sciocche o prive di significato. Ma perché accade ciò? Perché siamo condizionati dalla paura, dalle delusioni, dalla passione o semplicemente dall'amore? E’ questo che mi chiedo tutti i giorni, non riuscendo mai ad avere alcuna risposta…è questo che mi chiedo ancora ora, caro Pierpaolo, mentre ti scrivo questa lettera, che tu, purtroppo, non leggerai mai. Sono qui, a parlarti di noi, della nostra storia ormai finita, della mia vita e della mia confusione... Sono ormai 14 anni che ti conosco ma “solo” da 4 sono innamorata di te. Dopo un lungo periodo di corteggiamenti, siamo stati insieme, ma una volta insieme, come ben ricordi, non avevamo nemmeno il coraggio di guardarci negli occhi, un po’ per l'imbarazzo, un po’ per la paura di sbagliare, anche perché i miei comportamenti erano poco maturi: non uscivamo mai insieme, e spesso ero proprio io ad evitarti, perché sinceramente ero una “stupida bambina” che non sapeva comportarsi; e cosi t'ho perso! L’odio ormai era reciproco, tu odiavi me perché non seppi comportarmi e io odiavo te perché continuavi ad attaccarmi e a trattarmi male. Un’intera estate non ho pensato a te, ma una volta tornata a scuola è cambiato tutto, è bastato rivederti un secondo perché si riaccendesse qualcosa dentro di me. Facevo di tutto per riconquistarti, ma tu giocavi e mentre eri accanto a me andavi a flirtare con altre ragazze… eri cambiato! Ti dissi “Ti Amo” per la prima volta, ma tu dicesti che non sapevo dimostrare l’amore che provavo per te. Non voglio fartene una colpa ma devi sapere che sono stata molto male, passando interi giorni a piangere senza mai smettere e anche avanti a te, non riuscivo a nascondere le mie lacrime! Per tutto l’anno fino all’estate non ho fatto altro che dirti che volevo te, solo te, e non so nemmeno quant'ho fatto per vederti, per stare con te, di tutto! e tu mi hai sempre trattata con indifferenza, non dandomi alcuna certezza. Nonostante tutto ti volevo bene! Ma ora, che di tempo ne è passato…non voglio più soffrire, ho voglia di conoscere qualche altro ragazzo.Te lo giuro! e anche se sono sempre stata del parere che il primo amore non si dimentica mai, neanche volendo, voglio lasciar da parte sia i miei sentimenti, che quei vecchi e dolorosi rancori, per essere finalmente felice, anche senza di te. Sono sicura e convinta che troverai un'altra ragazza che ti renderà felice e che ti vuole bene come te ne ho voluto io......addio! la tua /XFLD /XFLD BBBBBBBBB BBBBBBBBBBBBBBBB BBBBBBBBBB BBBBBBB 3HU5DFKHOH Ora lo so, c’era un posto per te tra le stelle, Rachele. Quella luce abbagliante ci fa stringere gli occhi, intelligenza del cuore, bellezza dentro e fuori di te, umiltà, purezza di pensiero ardito, onestà intellettuale, mentre cogli la tristezza, il dolore del mondo e li trasformi in sorriso. $VVXQWLQD'H9LWR , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ UNA MATTINATA ALTERNATIVA con Quest’anno, noi alunni della 5 H non abbiamo partecipato a nessuna delle visite guidate organizzate dalla nostra scuola. Per fortuna, la prof. Salsano, nostra docente d’inglese ed anche coordinatrice del Progetto “Scuole Aperte”, ci ha coinvolti in una mattinata “alternativa”, anche se in tutto l’istituto non godiamo della buona fama di essere dei ragazzi “tranquilli”. E così, il 15 dicembre ci siamo tuffati nell’evento “Scuole Aperte ETHNOS”, per allargare i nostri orizzonti culturali e conoscere un po’ di musica etnica africana: cosa utile per noi giovani, spesso isolati nel nostro “sound” locale o, almeno, italiano. Appresa la notizia, mi sono subito rallegrato: sono un appassionato di musica ed il continente nero mi affascina molto con i suoi suoni, i suoi volti ed i suoi colori. L’Africa è detta anche la “culla della vita”, dove sono nati i primi ominidi e l’uomo: è il luogo dal quale noi tutti proveniamo, praticamente il simbolo delle nostre origini. In quella uggiosa mattinata di dicembre, abbiamo raggiunto il Centro Congressi Don Alberto De Simone di Summonte (Av), per poter assistere allo spettacolo. Per il freddo eccezionale, ci siamo subito “fiondati” all’interno della sala. Ma, guardandoci intorno, abbiamo avuto la sensazione di aver sbagliato data o addirittura posto, poiché l’età media del pubblico corrispondeva a circa… dieci anni! Per coloro che volevano conoscere qualche bella fanciulla (io tra i primi), non c’era alcuna possibilità! Speranze di nuove conoscenze… Svanite! Ed allora?… Giornata persa! Accidenti! Ma, quando tutto sembrava perduto. ecco che, tra una risata ed una chiacchiera, si apre il sipario ed inizia lo spettacolo. La cantante è Saba, una ragazza afro-italiana, residente a Roma. Il padre (italiano) e la madre (somala di sangue etiope) furono costretti a fare le valigie e a lasciare precipitosamente Mogadiscio. Per una famiglia di sangue misto, non gradita alle autorità somale, era troppo pericoloso rimanere lì. Quella fuga traumatica si è trasformata, a qualche decennio di distanza, in un’occasione di riflessione umana ed artistica per la dolce Saba, che attualmente vive a Roma. Questa donna mi ha colpito molto… Era bellissima con i suoi capelli lunghi, neri e ricci, il colore olivastro della pelle e soprattutto con i suoi movimenti. La sua musica e la sua ricerca rappresentano un tentativo di ricerca delle proprie radici, uno strumento per parlare di un’identità impossibile, mista e sfaccettata: mezza etiope, mezza somala, mezza italiana, né africana né italiana o, come lei stessa dice, “straniera in ogni dove”, come capita a tutti i figli della guerra e dell’immigrazione, costretti ad uno sdoppiamento d’identità, che a volte rende più forti. La stupenda voce di Saba era accompagnata da percussioni e chitarra acustica. Il tutto appariva molto rudimentale: un “beat” davvero semplice, quasi essenziale ma ricco di sfumature e immagini, molto ritmato, allegro, con toni nostalgici. L’intera performance, ispirata al pacifismo e all’antirazzismo, è stata caratterizzata anche da profondi monologhi della protagonista, che ci ha raccontato la sua storia drammatica. Attraverso la mimica del volto traspariva tutto il suo profondo dolore interiore. Lo spettacolo ha fuso armonicamente lacrime e sorrisi, è stato veramente molto toccante… Mi è scappata anche qualche lacrima! Abbiamo vissuto un’esperienza unica. $OHVVDQGUR'·2ULD (5 H) , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ MONTORO: PICCOLI CHEF ALL’OPERA con SCUOLE APERTE Oltre trenta piccoli chef hanno fatto il loro esordio in cucina, con un successo di critica e di “famiglie”. La singolare iniziativa rientra nel progetto “Scuole Aperte”, che coinvolge in rete anche la Direzione Didattica di Montoro Inferiore. Ai fornelli, della sede montorese dell’Istituto, si stanno cimentando, in particolare, gli alunni della Scuola Elementare, guidati dal prof. Pietro Roberto Montone, per l’occasione coadiuvato dal prof. Giuseppe Zanga: due grandi professionisti che sono stati chiamati a dare un saggio, anche divertente, sulla cucina tradizionale irpina, rivisitata in chiave moderna e, soprattutto, adeguata alle esigenze dei piccoli chef, che si sono cimentati nelle ricette preparate dai docenti. La sfida durerà fino alla fine del mese di maggio, quando le attività di “Scuole Aperte” si concluderanno con un grande evento, anche culinario, previsto nella piazza principale di Montoro Inferiore. Il progetto ha aperto la scuola al territorio e il suo successo rappresenta certamente un buon viatico per quanti lavorano fattivamente per la promozione della sede coordinata. Va soprattutto sottolineato l’entusiasmo dei bambini, veri protagonisti delle attività: genitori, familiari e visitatori che hanno avuto la fortuna di vederli all’opera sono rimasti incantati. È davvero bello vederli impegnati in un vero laboratorio di cucina, rigorosamente in divisa, mentre preparano primi piatti, dolci ed altro ancora. Il successo del progetto è senza dubbio certificato dalle espressioni soddisfatte dei ragazzi, che si notano soprattutto quando assaggiano il risultato del loro impegno. __________________________________________________________________________________ SCUOLE APERTE: L’AVVIO I professori Mario Esposito, Rita Maio, Amalia Carbone (rispettivamente dirigenti dell’Istituto Alberghiero “Manlio Rossi-Doria”, della scuola primaria “Regina Margherita”, dell’Istituto Comprensivo “F. Tedesco”) e la professoressa Albina Carpentieri (in rappresentanza della professoressa Stella Naddeo, dirigente della Direzione Didattica di Montoro Inferiore) lo scorso 11 novembre hanno presentato le attività annuali collegate all’iniziativa “Scuole Aperte”, promossa per il quarto anno consecutivo dalla Regione Campania, con lo scopo di avvicinare la scuola al territorio. Il progetto dell’Alberghiero e delle scuole in rete, elaborato dalla professoressa Mirella Melillo in collaborazione con la coordinatrice professoressa Maria Salsano, si fonda sui seguenti laboratori: CUCINA CREATIVA, già avviato presso la sede di Valle, dove si trovano cucine ed attrezzature specifiche; “IL GIARDINO DEI PROFUMI E DEI SAPORI”; LINGUA ITALIANA PER STRANIERI; INFORMATICA; LINGUA INGLESE; TEATRO, con produzione finale di uno spettacolo aperto alla città cui parteciperanno alunni delle istituzioni scolastiche. Son anche previsti moduli di POTENZIAMENTO DELLA LINGUA ITALIANA, DELLA MATEMATICA E DELLE SCIENZE. Le attività si avvarranno della preziosa ed esperta collaborazione di alcuni soggetti partner: la Federazione Italiana Cuochi dello chef Luigi Vitiello; l’Associazione Sommelier guidata da Antonio Del Franco; lo sportello Babele della Caritas Diocesana, rappresentata da Carlo Mele; l’ Università del tempo libero, retta dal dottor Francesco Di Grezia, che è intervenuto nel dibattito soffermandosi sul prezioso apporto offerto dagli anziani alla attività di Scuole Aperte; il Centro Riabilitazione Polivalente Australia, diretto dal dott. Albino d'Ascoli e dal dott. Antonio Gengaro. L’esperienza di “Scuole Aperte”, finanziata con fondi europei, è voluta e gestita dall’assessorato regionale all’istruzione, retto dall’assessore Corrado Gabriele. A questo proposito, è intervenuto l’ispettore Carlo Falco, che ha illustrato con orgoglio l’originalità dell’iniziativa regionale, fondata sulla sinergia e sulla collaborazione delle migliori risorse umane ed intellettuali delle istituzioni e della società civile: con “Scuole aperte” la scuola si fonde nella comunità che, a sua volta, si “fa scuola”. ( dal quotidiano “Il corriere”) , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ 120 ORE INSIEME! Un’ondata improvvisa di aggrovigliate sensazioni, pensieri, emozioni, di ragazzi che sono alla ricerca di una bussola! 120 ore in cui voi ragazzi vi siete confidati, avete pianto, vi siete sollevati! Raccolgo in un bel quadernone rosso carico di lacrime e sorrisi, le vostre storie..da non dimenticare. Gli adolescenti, con il loro turbinio di emozioni, contraddizioni, crisi evolutive, ricerche identitarie, moti di solitudine ed incomprensioni!! “I miei non ci sono mai”, “papà è sempre stanco e torna arrabbiato da lavoro”, “ho un cattivo rapporto con i miei, con mamma non parlo”, “ i miei genitori non mi capiscono”, “ faccio e faccio, ma per i professori non valgo mai niente”. Non posso e non voglio attribuire colpe e responsabilità, ma noi adulti ancora una volta, possiamo fare di più e meglio! Allora ascolto, ascolto,ascolto, che sia attivo, partecipante e senza giudizio. I ragazzi hanno le risposte giuste, bisogna solo dargli una bussola, spiegargli come funziona e farli orientare. Non poniamoci solo come coloro che hanno la verità ,ma come coloro che hanno poche certezze che nascono da un’esperienza. I ragazzi vogliono scrivere il libro della loro vita, ma pensano che non verrà mai letto…..non è così! Noi ci siamo, per leggerlo e magari correggere qualche sbavatura! La maggior parte delle domande e delle osservazioni dei ragazzi mettono in luce una difficoltà nel potersi esprimere ed essere compresi in famiglia, e talvolta a scuola, su aspetti di vita interiore, particolarmente delicati in età adolescenziale. La solitudine interiore su temi così essenziali rischia di determinare una fragilità emotiva e caratteriale importante. Diventa pertanto essenziale sollecitare il protagonismo dei genitori quali guide educative, in grado di relazionarsi con i propri figli. Negli incontri si e' indicata l'opportunità' che siano i ragazzi stessi a sollecitare, per quanto possibile, il ruolo di guida da parte dei genitori, proponendo argomenti che si abbiano a cuore e formulando delle domande su come i genitori ricordano le loro esperienze di crescita, entrando anche a considerare aspetti specifici, quali le esperienze affettive, sentimentali e sessuali, i rapporti in famiglia e con gli amici, lo studio, il tempo libero e il lavoro, ed altro ancora. Il valore della vita umana risiede fondamentalmente nella possibilità di sviluppare costantemente una comunicazione fra se stessi e il mondo intorno. Possiamo dire che la vita sia fondamentalmente comunicazione: respirare è già entrare in contatto con l'ambiente; anche mangiare e bere e' entrare in contatto con la Madre Terra, da cui tutti gli elementi derivano. Il linguaggio è la forma espressiva più nobile ed efficace per comunicare con i propri simili. Imparare ad esprimersi e a comunicare, significa valorizzare concretamente la vita umana. La formazione educativa, l'apprendimento, le varie occasioni di crescita aiutano a sviluppare nei ragazzi la capacità di comunicare. Lungo il percorso dall'ascolto al dialogo si sviluppa il processo di crescita e di maturazione, su tale traiettoria si determina la condizione per preservare la salute e tutelare la vita. Ascolto e dialogo sono aspetti della stessa realtà, cioè l'interazione umana: ci si esprime adeguatamente se si e' imparato ad ascoltare; si e' in grado di ascoltare se si riesce a sviluppare una adeguata capacità espressiva. Il linguaggio può diventare talvolta un alibi espressivo, si può cioè parlare senza esprimersi. E' necessario riuscire ad attivare invece un linguaggio altamente espressivo di sé, per poter comunicare le proprie istanze interiori: i sentimenti, gli affetti, i sogni, i bisogni, le emozioni. 120 ore dunque in cui si è dato spazio alle parole, ai sentimenti, 120 ore in cui ho ricevuto provocazioni, richieste di auto, lettere e poesie. 120 ore in cui abbiamo lavorato contro la violenza fisica,in cui abbiamo parlato di come migliorare, a casa, a scuola, nei comportamenti, nel capirvi , nel perdonarvi e comprendervi, 120 ore in cui ancora una volta mi avete dato tanto… e spero che altrettanto io abbia dato a voi! Un grazie alla scuola, al preside, alle meravigliose insegnanti che mi hanno aiutata,ed alle sempre gentilissime assistenti che mi hanno affiancata… porto sempre tutti nel cuore. Un abbraccio dott.ssa &DUPHQ*XDULQR &DUPHQ*XDULQR QR (Sportello D’Ascolto 2009-2010 ) , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ LO SVILUPPO SOSTENIBILE. PERCHE’? (LE DEVELLOPEMENT DURABLE. POURQUOI?) UNA MOSTRA NELLA NOSTRA SCUOLA PER RIFLETTERE SUL FUTURO DELL’ UMANITÀ Dal 6 Febbraio al 16 febbraio la nostra scuola ha ospitato una mostra itinerante sullo sviluppo sostenibile, realizzata dal fotografo Yann Arthur Bertrand e dall’associazione GoodPlanet in partenariato con il Ministère de l’ Education Nationale de l’Enseignement Supérieur et de la Recherche, le Ministère de l ‘Ecologie et du Dévellopement Durable francese. La mostra è arrivata in Italia tramite la rete delle ALLIANCES FRANÇAISES, che ad Avellino ha sede presso l’Associazione AcifV. Hugo, sempre impegnata nella diffusione della cultura e della lingua francese. L’esposizione, con una selezione di 21 foto della Terra vista dal cielo, ha affrontato le grandi problematiche ambientali e sociali del mondo contemporaneo. L’ideatore e realizzatore delle suggestive immagini, Yann Arthur Bertrand, lancia un grido d’allarme. Non abbiamo un pianeta di ricambio: allora, come possiamo migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini del mondo senza impoverire definitivamente la Terra? Come soddisfare i bisogni dell’uomo moderno conservando alle future generazioni il nostro pianeta in buono stato? La risposta è chiara e categorica: imparando ad economizzare e a dividere in maniera equa le risorse disponibili, utilizzando le tecnologie che inquinano di meno, che sprecano meno acqua e meno energia. Soprattutto, dobbiamo cambiare le nostre abitudini di consumo ed i nostri comportamenti. E’ questo lo sviluppo sostenibile! Non è un tornare indietro ma un progresso per l’umanità. E’ urgente agire. Noi ne abbiamo tutti i mezzi e soprattutto il dovere di farlo! 'DQLHOH'H6DQWLV ( V E) (Per maggiori informazioni sull’argomento, si può consultare il sito www.ledevellopementdurable.fr) LA MOSTRA A MONTORO L’evento “Scuola porte aperte”, organizzato presso la nostra sede coordinata di Montoro Inferiore, ha offerto anche l’occasione per parlare d’ambiente, grazie alla mostra “Lo sviluppo sostenibile. Perché?”, che dalla sede centrale è stata poi allestita presso l’edificio di viale Ferrovia a Piano. La mostra è stata arricchita dai lavori realizzati dagli studenti della sede sotto la supervisione delle docenti di francese. L’iniziativa è stata ben accolta dalla comunità montorese. Le famiglie e i visitatori hanno potuto ascoltare, direttamente dalle discenti del corso di ricevimento, le spiegazioni sulle foto contenute nei vari pannelli espositivi. Anche questo è un modo per dimostrare la preparazione professionale che gli studenti acquisiscono frequentando questo tipo di istituzione scolastica. Un sentito ringraziamento va rivolto a chi ha voluto organzizzare questa mostra e a quanti hanno lavorato per allestirla e presentarla alla comunità della valle dell’Irno. prof. 3LHWUR0RQWRQH , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ CONCORSO MISE EN PLACE Il 4 maggio, nel nostro ristorante pedagogico di Valle, si è svolto il primo concorso di mise en place, aperto alle seconde classi di Avellino, Montoro Superiore e Marzano, con l’obiettivo di premiare le eccellenze e favorire la professionalità degli alunni: anche una sana e leale competizione può stimolarli e aiutare il loro futuro di operatori nel delicato settore dell’ospitalità. Per ogni classe sono stati selezionati due concorrenti. La giuria tecnica, composta dai proff. Vitiello, Bottone e Parisi, ha assegnato il primo posto a Orlando Citarella, della II A di Montoro. Il secondo ed il terzo posto sono rispettivamente conquistati da Pasqualina Romano (II B di Montoro) e a Francesco Crivelli ( II D di Avellino). Alla buona riuscita della manifestazione hanno contribuito i docenti: Costantino Esposito, Marcello Motta, Massimo Esposito, Gianluca Parisi, Raffaella D’Ascoli (ott), Raffaella D’Ascoli (genn), Massimo Salsano, Domenico Zarra, Antonio Allocca, Monica Aprea, Gaetano Cerciello, Giancarlo Siena. Preziosa e determinante si è rivelata la collaborazione delle classi III D ricevimento, III E cucina, III M cucina, III L sala, I C nonché di tutto il personale tecnico ed ausiliario. La manifestazione è stata sponsorizzata dal ristorante “Pozzillo” di Serino. 0DUFR3LFDUHOOR 3LFDUHOOR' 0DUFR3LFDUHOOR BBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBB BBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBB BBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBB SOLO TU %HKFKHGLUWLVWRTXLDGDVSHWWDUHWH %HKFKHGLUWLVWRTXLDGDVSHWWDUHWH ULWURYDUVLVDUHEEHODFRVDSLEHOODFKHF q ULWURYDUVLVDUHEEHODFRVDSLEHOODFKHF q VRGLDYHUVEDJOLDWR VRGLDYHUVEDJOLDWR PDVRQSURQWRDULSDUDUH PDVRQSURQWRDULSDUDUH DQFKH DQFKHVHVRFKHVHLORQWDQD VHVRFKHVHLORQWDQD FRPHODOXQDGDOODWHUUD FRPHODOXQDGDOODWHUUD VRORLOUDJJLRGHOQRVWURDPRUHSXz VRORLOUDJJLRGHOQRVWURDPRUHSXz ULDYYLFLQDUFLSHUWRUQDUH ULDYYLFLQDUFLSHUWRUQDUH HGLUWLFKHVHLWX HGLUWLFKHVHLWX O DULDFKHPLIDYLYHUH O DULDFKHPLIDYLYHUH ODOXFHFKHDSSDUHQHLPLHLVRJQL ODOXFHFKHDSSDUHQHLPLHLVRJQL ODIRU]DFKHPLIDDQGDUHDYDQWL ODIRU]DFKHPLIDDQGDUHDYDQWL VRORWX VRORWX 6RFKHSDUODUHGLQRL 6RFKHSDUODUHGLQRL QRL PLULHPSLHLOFXRUHGLJLRLD PLULHPSLHLOFXRUHGLJLRLD PDJOLRFFKLGLODFULPH PDJOLRFFKLGLODFULPH 3HUFKpSLFFRODFRPHVHL 3HUFKpSLFFRODFRPHVHL SHQVRFKHVHLVROD SHQVRFKHVHLVROD DGDIIURQWDUHLSUREOHPLGHOODYLWD DGDIIURQWDUHLSUREOHPLGHOODYLWD PDWLSURPHWWRGLQRQODVFLDUWLPDL PDWLSURPHWWRGLQRQODVFLDUWLPDL GLPPLXQDSDURODHVDUzRYXQTXHWXYRUUDL GLPPLXQDSDURODHVDUzRYXQTXHWXYRUUDL Vincenzo Corcione ( 4 F) , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ SEMINAIRE “LES FABRICATEURS DE VERS” Notre classe de 4ème I est allée le 4 Décembre à l’Institut Français «Le Grenoble» de Naples pour participer au séminaire «Lesfabricateur de vers », animé par le Prof. S. Ravera du Lycée Chateaubriand de Rome. Le sujet du séminaire a été la présentation d’une nouvelle forme de poésie qui utilise la langue de tous les jours, les expressions populaires, les formes argotiques aussi: le slam. L’initiateur du mouvement Marc Smith, ouvrier et poète, dans les années 80 à Chicago a commencé à animer des compétitions de slam dans les cafés. Il a donné force à cette forme d’art qui privilégie l’expression orale et l’écriture libre et spontanée. On peut traduire en français le terme englais slam par « claquement » à cause de ses textes scandés qui secouent le public, pour sa forme de poésie si proche du rap. Les textes, le plus souvent en vers, abordent des thèmes différents , les mots rythmés deviennent musique ,le timbre de la voix et la diction sont les seuls « coustumes » de scène, pas de décor ou d’accessoires. L’écriture slam aborde de nombreuses figures de style: allitérations, assonances, champs lexicaux et permet de comprendre ce que signifie la musique des mots. Les grands noms du slam en France sont: Grand Corps Malade, Abd Al Malik, Dagiz. Pour connaître les origines du slam et son histoire consultez : Fédération Française de Slam Poésie, le site de Grand Corps Malade et le Site de la Tribut du Verbe. Le Prof. Ravera a invité toutes les écoles présentes à rédiger une poésie slam. Après une heure et demie, tous les participants sont montés sur scène pour présenter leur poésie. Voilà notre production («Carnaval »): Ça va comment à l’école ?/ Ça va, Ça va, Ça va mal/ Et pourquoi ça va mal ?/Parce que les garçons/ ne lisent que le journal !/ Quel type de journal ?/ Un journal qui parle du Carnaval.!/Qu’est-ce que tu fais à Carnaval ?/ Je vais au Pourtugal. / Tu vas comment au Pourtugal?/ J’y vais sur mon cheval/ Tu te déguises comment à Carnaval ?/ Je me déguise en chacal/ Et comme final je remercie ce Festival. .______________ $QJHOD&DODEUHVH'DQLHOD6DORPRQH $QJHOD&DODEUHVH'DQLHOD6DORPRQH (4 I) LE PROF DE DEMAIN SERA UN « CYBER-PROF » Dans la trousse du professeur de langues il y aura une clé USB un lecteur MP3 et d’autres outils informatiques. Il est acquis aujourd’hui que les TICE (technologies de l’information et de la communication pour l’éducation) auront une place fondamentale dans la formation des futurs professeurs dans l’enseignements des langues étrangères. A Paris à l’IUFM dans l’éspace langues, les salles sont pleines d’ ordinateurs. Dans cet établissement les futurs professeurs apprennent à enseigner l’anglais, l’ allemand ou l’ italien en se servant des TICE. Depuis 2007, tout futur enseignant doit obtenir, à la suite de son année de stage son C2i2e, certificat informatique et Internet de niveau 2 pour l’enseignement, qui atteste sa capacité à utiliser les outils informatiques dans la relation pédagogique. A l ’IUFM les profs sont formés à l’utilisation de la visioconférence, du tableau interactif et des baladeurs MP3 . Le stagiaire reçoit aussi des conseils , avant d’uliliser les TICE il doit se demander pour quelles raisons il les choisit et comment il va s’en server. Au début il doit être humble dans ses projets, les limiter dans le temps et fixer des objectifs précis d’apprentissage. Les nouvelles technologies permettent d’améliorer l’expression orale, point faible de l’enseignement des langues , à travers l’écoute et la réproduction des sons, d’ameliorer la compréhension et la production écrite grâce aux nombreux exercices et activités en ligne. L’académie d’Aquitaine a généralisé la “baladodiffusion” avec les élèves. Au lieu du rap ou heavy metal les étudiants enregistrent sur leurs baladeurs des fichiers audio qui permettent de réécouter les textes autant de fois qu’ils le veulent et où ils veulent. L’élève peut s’entraîner autant qu’il le souhaite et il enregistre sa production quand il se juge prêt. Dans le cours normal l’élève ne va prendre la parole que quelques minutes et pas toujours, dans cette façon le prof possède la possibilité de mieux évaluer l’expression orale. Malgré tous ses avantages beaucoup d’établissements scolaires n’utilisent encore les TICE dans leur pratique d’enseignement soit par défaut d’équipement, soit par manque d’enthousiasme et l’usage des nouvelles technologies reste encore marginal dans l’éducation nationale. prof5LWD3 5LWD3HOOLFFLD HOOLFFLD , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ YOUNG WINES COMING OUT Among the products which have gained more and more attention from media, wine occupies a pole position. In the latest thirty years, we have been assisting to the birth of a multitude of guidebooks, magazines and on line magazines, forum and blogs, novels and even movies on the subject. But, have they really told or written everything ?!... Too often, they have concentrated on the “usual known” (= I soliti noti ), that is on great wines, created to astonish the tasters. On the contrary, just a little room has been reserved to “less lucky areas”, that is to “terroirs” remained marginal which have not received any attention from mass media, as it was for Barolo or Barbaresco’s langa, or for Montalcino or Amarone?s or classic Chianti Hills. Vines are grown in every region and good wines are produced everywhere in Italy. These wines are valid organoleptically, products of a viticulture which ios careful to bearableness, proposed at prices which are really competitive. Simplicity, Typicalness, contained costs – these are their features – After the booming of 1990s during which wine was in search of loud astonishment, crisis and pressure on costs, have certainly reassessed the phenomenon and its social aspects, pointing out the most genuine values of conviviality and environmental protection. Even if 2009 was a really difficult year for the selling of wine, a lot of them from Campania, have made themselves known. And many among them come from our Irpinia. The latter ones embody “wise drinking”; They are foodfriendly and derive from agriculture which minds respect of the environment which minds little producers. 7KH 7KHVWXGHQWVRIFODVV,,,$ VWXGHQWVRIFODVV,,,$ THE SCHOOLTRIP AS A TOOL On Monday 15 March 2010, we left for Tuscany, together with the pupils of 3rd classes of our school. There were more than 120 students and eight teachers. We used two coaches, one of which was a double decker. Our tutor was Mr Daniel Nigro. He was really nice, especially at night. During this short holiday, we stayed at Hotel Posta in Chianciano. The first stop was at San Gimignano , a nice little town, famous for its several medieval towers and its medieval church. On Twesday 16 March 2010, we visited two important firms : Santa Vittoria enologic firm in Foiano and a Chianina farm at Monte San Savino in Valdichiana: After dinner at our hotel, we went to a disco in Chianciano. We had a great time playing games and dancing until 2.30 a.m. On Wednesday 17 March, we left for Montepulciano and then we went on towards Florence. We stopped for lunch at San Giovanni Valdarno at a restaurant of the brother of our friend Chiara Braccolini. In the afternoon, we got to Florence and we started visiting the city, following our guide, we met in Santa Croce Square. We saw a lot of interesting monuments, then we were free for about two hours before going back to our coaches. On Thursday 18 March, we left the hotel, on the way back home. We stopped at Orvieto, a wonderful medieval town in Umbria. We visited the beautiful cathedral, famous for its architecture and frescoes. We had lunch in a self-service of the town centre, then we went back to the Cathedral Square. Our trip was over. We still had a great time, chatting and singing on the coaches. It was a really exciting experience! 7KHVWXGHQWVRIFODVV,,,$ 7KHVWXGHQWVRIFODVV,,,$ , SDJ ,/725&,21( /725&,21( DV DV DV SDJ SDJ CHOCOLATE: MY LOVE Chocolate is one of the most important foods in the world for social, religious, therapeutic and economic reasons. The word “chocolate” comes from the Nahuatl language of the Aztecs of Mexico. The chocolate residue found in an ancient Maya pot suggests that the Mayans were drinking chocolate 2600 years ago, which is the earliest record of cocoa use. The Aztecs associated chocolate with Xochiquentzal, the goddess of fertility. In the New World, chocolate was consumed in a bitter and spicy drink called “xocoatl”. It was believed to fight fatigue, a belief that is probably attributable to the theobromine content.Chocolate was an important luxury good throughout pre-Columbian Mesoamerica and cocoa beans were often used as currency. The spread of the cocoa tree started during the Age of Colonialism, and Christopher Columbus was the first European to come in contact with cocoa. Nowadays roughly two –thirds of the entire world’s cocoa is produced in Western Africa, with close to half of the total sourced from Cote d’Ivoire. EFFECTS OF CHOCOLATE ON OUR HEALTH. Chocolate has been said to cause acne and tooth decay, and has a reputation for being a fattening, nutritionless food. On the other hand, chocolate is also known as an anti-depressant and aphrodisiac. A recent research is helping us better understand how chocolate consumption affects our health. The good news is that most of the bad effects of eating chocolate are either overstated or entirely false. Eating chocolate neither causes nor aggravates acne, like two studies- one by Pennsylvania school of Medicine and another by the U.S. Naval Accademy showed. Chocolate also has not been proved to cause cavities or tooth decay. In fact, the sugar in chocolate does contribute to cavities, but no more than the sugar in any other food. One of the most pleasant effects of eating chocolate is the “good feeling” that many people experience after indulging. Chocolate contains more than 300 known chemicals. Caffeine is the most well known of these chemical ingredients, and while it’s present in chocolate, it can be found in small quantities. Theobromine, a weak stimulant, is also present. The combination of these two chemicals ( and possibly others) may provide the “lift” that chocolate eaters experience. We say that chocolate is the best ingredient of our recipes and we love chocolate. 7KHVWXGHQWVRI 7KHVWXGHQWVRI+ ______________________________________________ Dulcis in fundo: un’altra vignetta di Alessandro D’Oria, dedicata ad alcuni dei suoi docenti (da sinistra): Carmine Correale, Elvia Iandolo, Daniel Nigro, Fiorenzo Iannino, Maria Salsano. ,/725&,21( ,O7RUFLRQH Redazione: Fiorenzo Iannino (referente), Giuseppina Cipriano, Claudia del Gaudio, Assunta De Vito, Anita Renzulli, Grazia Sessa, gli alunni autori degli articoli. Hanno scritto i docenti: Pietro Roberto Montone, Rita Pelliccia, Costantino Esposito, dott.ssa Carmen Guarino. Sito internet dell’istituto: www.ipssarav.it Stampa: Tecnoprint Srl Atripalda(Av) 0825.624656