Canali trasmissivi - Accesso Multiplo
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Canali trasmissivi - Accesso Multiplo
Modelli di Canali Trasmissivi 1 Fondamenti di Segnali e Trasmissione I Canali Trasmissivi s(t) Trasm. r(t) Canale trasmissivo Ricev. In un Sistema di Comunicazione, per Canale Trasmissivo si intende, normalmente, l’insieme di: - mezzo fisico (mezzo trasmissivo) lungo il quale avviene la propagazione dei segnali necessari a garantire lo scambio di informazioni fra gli utenti, - dispositivi per l’interfacciamento tra esso e gli apparati di trasmissione e ricezione. 2 Fondamenti di Segnali e Trasmissione I Mezzi Trasmissivi r(t) s(t) Trasm. Interf. Mezzo Trasmissivo Interf. Ricev. Nei Neisistemi sistemididicomunicazione, comunicazione,normalmente, normalmente,ililmezzo mezzotrasmissivo trasmissivoèècaratterizzato caratterizzato dalla propagazione di onde elettromagnetiche. dalla propagazione di onde elettromagnetiche. Tale Talepropagazione propagazionepuò puòavviene: avviene: •• nello spazio libero: canale nello spazio libero: canaleradio; radio; •• guidata guidatada daconduttori conduttorimetallici: metallici:cavi cavicoassiali coassialieebifilari bifilari(intrecciati (intrecciatieenon); non); •• guidata da strutture dielettriche: fibre ottiche. guidata da strutture dielettriche: fibre ottiche. 3 Fondamenti di Segnali e Trasmissione I Canali Trasmissivi, necessità della traslazione in frequenza (1) s(t) Trasm. Canale Trasmissivo r(t) Ricev. Spesso Spessos(t) s(t)ha haun unandamento andamentonelle nellefrequenze frequenzedel deltipo: tipo: S( f ) f Su Sumolti moltiCanali CanaliTrasmissivi Trasmissivitali talisegnali segnalinon nonsisipropagano propaganoefficacemente. efficacemente. 4 Fondamenti di Segnali e Trasmissione I Canali Trasmissivi, necessità della traslazione in frequenza (2) s1(t) r1(t) Canale Trasmissivo Mod. Demod. Trasm. Ricev. S1 ( f ) f0 − f0 f Tramite un opportuno blocco funzionale, detto modulatore, si effettua una traslazione in frequenza dei segnali di interesse. Dopo tale operazione la loro trasformata non sarà più centrata intorno a frequenza 0, ma intorno a ±f0. Il blocco demodulatore effettuerà, al ricevitore l’operazione inversa. 5 Fondamenti di Segnali e Trasmissione I Canali Trasmissivi reali r(t) s(t) Trasm. Canale Trasmissivo Ricev. IICanali CanaliTrasmissivi Trasmissivireali realipossono possonoessere essereben benmodellizzati modellizzati attraverso attraversoun unsistema sistemalineare lineare(h(t) (h(t)reale). reale). R( f ) = S ( f ) ⋅ H ( f ) H(f ) − f0 6 arg [H ( f ) ] f0 f f0 − f0 Fondamenti di Segnali e Trasmissione f Il Canale Trasmissivo Ideale s(t) Trasm. r(t) Canale Trasmissivo Ricev. r (t ) = K ⋅ s (t − τ ) 1 R ( f ) = K ⋅ e − j 2πfτ ⋅ S ( f ) = H ( f ) ⋅ S ( f ) H(f ) K H ( f ) = K ⋅ e − j 2πfτ f Normalmente NormalmenteKK<<1,1, 1/K 1/K>>11èèchiamata chiamataAttenuazione Attenuazione τ =− π α tg (α ) 2π 7 arg [H ( f ) ] f −π Fondamenti di Segnali e Trasmissione Il Canale Trasmissivo Ideale Passa-Basso di Banda B s(t) Trasm. r(t) Canale Trasmissivo 1 -B Ricev. H(f ) K B f Caratteristiche Caratteristiche Funzione Funzione di di Trasferimento, Trasferimento, H(f), H(f), per per un un Canale Canale Trasmissivo TrasmissivoIdeale IdealePassa-Basso Passa-Basso(con (conbanda bandaB): B): H( f ) = K per f ≤ B fase lineare non definita altrove 8 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Il Canale Trasmissivo Ideale Passa-Banda di Banda B s(t) Trasm. r(t) Canale Trasmissivo H(f ) 1 K -f0 Ricev. f0 B B f Caratteristiche Caratteristiche Funzione Funzione di di Trasferimento, Trasferimento, H(f), H(f), per per un un Canale Canale Trasmissivo TrasmissivoIdeale IdealePassa-Banda Passa-Banda(con (conbanda bandaB): B): H( f ) = K per ( f 0 − B / 2 ) ≤ f ≤ ( f 0 + B / 2 ) fase lineare non definita altrove 9 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Distorsioni introdotte dal Canale Trasmissivo s(t) Trasm. r(t) Canale Trasmissivo Ricev. Nella gli scostamenti scostamenti della della Nella banda banda didi interesse interesse (centrata (centrata intorno intorno aa f=0 f=0 oo aa f= f=±±f0f0)) gli Funzione di Trasferimento (FdT) associata al Canale Trasmissivo, rispetto ai casi ideali Funzione di Trasferimento (FdT) associata al Canale Trasmissivo, rispetto ai casi ideali visti vistiininprecedenza, precedenza,vengono vengonoindicati indicaticome: come: >>Distorsioni di Ampiezza per Distorsioni di Ampiezza perquanto quantoriguarda riguardaililmodulo modulodella dellaFdT; FdT; >>Distorsioni di Fase per quanto l’argomento (la fase) della FdT. Distorsioni di Fase per quanto l’argomento (la fase) della FdT. Vengono Vengonoindicati indicaticon conililtermine termineDistorsioni DistorsioniNon-Lineari Non-Linearitutti tuttigli glieffetti effettilegati legatialla allanon non completa rappresentabilità del Canale Trasmissivo attraverso un Sistema Lineare. completa rappresentabilità del Canale Trasmissivo attraverso un Sistema Lineare. 10 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Canali Trasmissivi Passa-Banda a Banda Stretta s(t) r(t) Trasm. Canale Trasmissivo H(f ) 1 K -f0 Ricev. f0 B f B B << f 0 11 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Caratterizzazione dei Canali Trasmissivi Passa-Banda a Banda Stretta s(t) Trasm. r(t) Canale Trasmissivo Ricev. s (t ) = m(t ) ⋅ 2 ⋅ cos( 2πf o t ); S ( f ) = M ( f − f 0 ) + M ( f + f 0 ) M(f) B S( f ) − f0 f [ f0 f ( )] r (t ) ≈ H ( f 0 ) ⋅ m(t − τ g ) ⋅ 2 ⋅ cos 2πf 0 t − τ p τ p = Ritardo di Fase = − τ g = Ritardo di Gruppo = − 12 arg[H ( f 0 )] 2πf 0 ( 1 d arg[H ( f )] 2π df ) f = f0 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Equalizzazione s(t) r(t) Canale trasmissivo Trasm. Equalizz. Ricev. Lo Loscopo scopodell’Equalizzatore dell’Equalizzatoreèèquello quellodi digarantire, garantire,nella nellabanda bandadi diinteresse, interesse, che cheilil“Canale “CanaleTrasmissivo TrasmissivoEquivalente” Equivalente”(C.T. (C.T.++Equaliz.) Equaliz.)sia siaquanto quantopiù più ideale idealepossibile. possibile. In Inmoltissimi moltissimisistemi, sistemi,lelecaratteristiche caratteristichedel delMezzo MezzoTrasmissivo Trasmissivoutilizzato utilizzato impongono impongonolalapresenza presenzadi diun unEqualizzatore. Equalizzatore. 13 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Rapporti fra ampiezze e potenze i(t) Blocco Funzionale u(t) La La variabilità variabilità dei dei rapporti rapporti fra fra lele ampiezze ampiezze dei dei segnali segnali di di ingresso ingresso ee uscita uscita dei dei blocchi funzionali che compongono i sistemi di comunicazione è estremamente blocchi funzionali che compongono i sistemi di comunicazione è estremamente grande, grande,sisipensi pensiad adesempio esempioalalfatto fattoche chel’attenuazione l’attenuazioneintrodotta introdottada damolti moltiMezzi Mezzi Trasmissivi cresce in modo esponenziale rispetto alla lunghezza Trasmissivi cresce in modo esponenziale rispetto alla lunghezza del del collegamento. collegamento. Risulta Risultaquindi quindicomodo comodoesprimere esprimereiirapporti rapportifra fraingresso ingressoed eduscita uscitadei dei blocchi funzionali in unità logaritmiche. blocchi funzionali in unità logaritmiche. 14 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Rapporti fra ampiezze e potenze i(t) Blocco Funzionale u(t) Possiamo Possiamoconsiderare considerarerapporti rapportifra: fra: •• valori valoriistantanei, istantanei, u (t ) / i (t ) •• valori valorimedi, medi, u (t ) / i (t ) u 2 (t ) / i 2 (t ) •• potenze potenzeistantanee, istantanee, ∞ ∞ 2 2 u t dt ( ) / •• energie medie, ∫− ∞ i (t )dt energie medie, ∫− ∞ 2 2 •• potenze potenzemedie medie (1 / T )∫T u (t )dt / (1 / T )∫T i (t )dt 15 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Rapporti espressi in decibel(1) A R dB = 20 ⋅ log10 se A e B rappresentano ampiezze B A R dB = 10 ⋅ log10 se A e B rappresentano potenze ed energie B i(t) Blocco Funzionale u(t) i (t ) = 4; u (t ) = 8; Rapporto fra ampiezze = Ra Rapporto fra potenze = R p 16 dB dB 8 = 20 ⋅ log10 = 6dB 4 82 = 10 ⋅ log10 2 = 6dB 4 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Rapporti espressi in decibel(2) Per Peresprimere esprimerevalori valoriassoluti assolutidi digrandezze grandezze(tipicamente (tipicamentepotenze) potenze) in inunità unitàlogaritmiche logaritmicheèènecessario necessarioriferirsi riferirsiad ad un valore di riferimento. un valore di riferimento. Valori Valoritipici tipicidi diriferimento riferimento1mW 1mW(dBm) (dBm)ed ed1W 1W(dBW) (dBW) 17 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Rapporti espressi in decibel(3) Esempio EsempioImportante: Importante: La somma La sommadididue duesinusoidi sinusoidiaafrequenza frequenzadiversa diversaha hacome comepotenza potenzalalasomma sommadelle delle potenze delle singole sinusoidi. potenze delle singole sinusoidi. s (t ) = a ⋅ cos(2πf1t ) + b ⋅ cos(2πf 2t ) = s1 (t ) + s2 (t ) 1 1 1 Ps = ∫ a 2 ⋅ cos 2 (2πf1t )dt + ∫ b 2 ⋅ cos 2 (2πf 2t )dt + ∫ a ⋅ b ⋅ cos(2πf1t ) ⋅ cos(2πf 2t )dt = TT TT TT = a2 b2 + + 0 = Ps1 + Ps2 2 2 Se Selalapotenza potenzadidiciascuna ciascunasinusoide sinusoideèè0dBm 0dBmquale qualesarà saràlalapotenza potenzadel delsegnale segnale somma? somma? P 0dBm = 10 log10 → P = 1mW 1mW PTot = P + P = 2mW PTot 18 dBm 2mW = 10 log10 = 3dBm 1mW Fondamenti di Segnali e Trasmissione Accesso multiplo a canale comune Tx 1 B Tx 2 Tx 3 Rx 1 B canale comune Bc B Rx 2 Rx 3 • trasmissioni radio: lo spazio è evidentemente un canale unico, in cui occorre far coesistere una molteplicità di comunicazioni diverse. • organizzazione efficiente dei mezzi di comunicazione: una grossa dorsale telefonica a larga banda al posto di un numero enorme di canali a banda stretta. PROBLEMA E’ possibile trasmettere contemporaneamente su un unico canale a banda larga Bc, n comunicazioni di banda B? Sì è possibile, a patto che Bc = n B. 19 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Accesso Multiplo a Divisione di Frequenza (FDMA) S1(f) Tx 1 B mod f1 S3(f) Tx 3 demod f1 S(f) S2(f) Tx 2 f1 B B S1(f) Bc=3B mod f2 Rx 1 S2(f) f2 f3 canale comune demod f2 S3(f) mod f3 B demod f3 B B Rx 2 Rx 3 • radio analogica AM e FM • standard europeo di telefonia radiomobile digitale GSM, in combinazione con TDMA (vedi oltre) 20 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Accesso Multiplo a Divisione di Tempo (TDMA) R=1/Tb s1(t) Tc=Tb/3, Rc=3R Tx 1 => Bc=3B R=1/Tb s2(t) Rx 2 canale comune Tx 2 s3(t) Rx 1 s1(t) s2(t) Tb R=1/Tb s(t) Tx 3 Rx 3 s3(t) • rete di telefonia fissa • standard europeo di telefonia radiomobile digitale GSM, in combinazione con FDMA 21 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Accesso Multiplo a Divisione di Codice (CDMA) Ogni comunicazione viene “marcata” con uno tra n codici, cioè n-ple c = (c1 c2 L cn ) di elementi ci ∈ {+ 1,−1} tali che c b = T +1,-1… mod Tx1 R n ∑c b i =1 i i T = 0 (ortogonalità), mentre c c / n = 1 {0,2}, {-2,0}… s(t) demod +1,-1… Rx1 2R bT/2 b={+1,+1} canale comune +1,+1… Tx2 R 2R mod Rc=2R => Bc=2B c={-1,+1} {0,2}, {-2,0}… +1,+1… demod Rx2 cT/2 • standard europeo di telefonia radiomobile digitale di terza generazione UMTS (in combinazione con TDMA) • standard nord-americano di telefonia radiomobile digitale 22 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Propagazione in spazio libero Onde elettromagnetiche (OEM) irradiate L’irradiazione nello spazio, la successiva propagazione ed infine la ricezione delle OEM dipendono: • dalla frequenza utilizzata • dall’ambiente in cui le OEM si propagano • dal tipo di servizio richiesto La propagazione studia la trasmissione delle onde radio nel mondo fisico reale. Si ricordi il legame tra frequenza f, lunghezza d’onda λ, e velocità della luce c λ= 23 c f λ 3 ⋅105 km 300 km f 1 Hz 1 kHz 300 m 30 cm 1 MHz 1 GHz Fondamenti di Segnali e Trasmissione Propagazione in spazio libero e guidata Trasmissione a distanza dell’informazione: • OEM guidate da una linea fisica, costituita da uno o più conduttori (esempi: cavo coassiale, fibra ottica) • Principali caratteristiche: • • • • possibilità solo di collegamenti punto a punto installazione costosa poco riconfigurabile per altri collegamenti banda elevatissima (fibra ottica) • OEM irradiate nello spazio e ricevute a distanza • Principali caratteristiche: • • • • 24 collegamenti sia punto a punto che di tipo diffusivo installazione economica facilmente riconfigurabile ridotta disponibilità di banda (eccezione: onde millimetriche) Fondamenti di Segnali e Trasmissione Propagazione in spazio libero Tipo di servizio Servizio di diffusione (broadcasting): televisivo, radiofonico e di distribuzione di dati. Il servizio è disponibile contemporaneamente a molti utenti. Collegamenti punto a punto (link): collegano solo due punti e possono essere in cascata con altri collegamenti dello stesso tipo. Ambiente collegamenti terrestri, marittimi, aeronautici, via satellite o interplanetari. Tipo di terminale mobile o fisso. 25 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Propagazione in spazio libero Caso ideale Segnale irradiato: • • • uniformemente in tutte le direzioni in spazio “libero”, cioè nel vuoto senza ostacoli o materiali che possano cambiare le caratteristiche di propagazione La densità di potenza (potenza per unità di superficie sferica) a distanza R da un trasmettitore di potenza Pt diminuisce con il quadrato della distanza R. 26 Pt 4π R 2 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Propagazione in spazio libero Situazione reale Presenza di atmosfera: disomogeneità nella densità e nella composizione Presenza di altri oggetti o materiali nelle immediate vicinanze o lungo il percorso di propagazione (ostacoli): • suolo terrestre, superfici acquatiche (laghi, mari, fiumi) • montagne, colline • infrastrutture (ponti, viadotti, sottopassi e sovrappassi, ecc.) • pioggia, neve, nebbia • vegetazione Il mezzo trasmissivo si discosta, anche molto, dalla precedente situazione ideale. 27 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Propagazione in spazio libero Le modalità di propagazione alle diverse frequenze possono essere molto differenti e pertanto ogni banda di frequenza è in generale utilizzabile solo per alcuni tipi di servizio. Esempio 1: Diffusione radiofonica “tradizionale” Frequenze: • qualche centinaio di kHz (onde lunghe) • attorno ad 1 MHz (onde medie) • fino a 30 MHz (onde corte) Queste onde vengono riflesse sia dagli strati ionizzati dell’atmosfera (ionosfera) sia dal suolo terrestre. Sfruttando questa modalità possono percorrere grandissime distanze. 28 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Propagazione in spazio libero Esempio 2: Nella gamma delle frequenze VHF ed UHF (da 30 a 1000 MHz) si hanno servizi di diffusione televisiva e radiofonica in FM. Inoltre sono utilizzate alcune di queste frequenze per il servizio radiomobile pubblico. Esempio 3: Le frequenze maggiori di 1 GHz e fino a 50 GHz (dette anche microonde) passano attraverso l’atmosfera e pertanto sono utilizzate nelle trasmissioni via satellite. Inoltre grazie alla larga banda disponibile trovano numerose applicazioni nel campo terreste (sistemi radiomobili, ponti radio a microonde, radar, radionavigazione, ecc.) E’ necessario che l’antenna trasmittente e quella ricevente siano in piena visibilità. A causa della curvatura terrestre, per aumentare la visibilità (e quindi la lunghezza del collegamento) è necessario aumentare l’altezza delle antenne dal suolo. Nei sistemi in ponte radio attualmente in esercizio l’altezza delle antenne è 20-30 metri, con portate del collegamento di circa 50 km. 29 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Antenne L’antenna di trasmissione rende possibile l’irraggiamento dei segnali nello spazio, mentre l’antenna di ricezione capta le onde elettromagnetiche e le converte in segnali elettrici per il ricevitore. L’irradiazione uniforme (o quasi) è possibile, ma spesso non desiderata. Nella pratica le antenne sono molto spesso direttive, cioè irradiano preferibilmente in certe direzioni o su determinati piani. Una descrizione sintetica del modo di irradiare di un’antenna è data dal “diagramma di radiazione”: 30 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Antenne: guadagno e area efficace G = Guadagno dell’antenna Rapporto fra densità di potenza irradiata nella direzione di massimo e quella che sarebbe irradiata (a pari potenza elettrica all’ingresso dell’antenna) da un radiatore isotropo (cioè non direttivo). Il guadagno ci dice di quanto ”aumenta” la densità di potenza rispetto al caso di radiazione isotropa. Misura la capacità dell’antenna di concentrare la potenza in una determinata direzione. A = Area efficace La potenza del segnale all’uscita di un’antenna ricevente è proporzionale alla densità di potenza di segnale che arriva dove è posta l’antenna. Il coefficiente di proporzionalità è detto area efficace (o apertura) A dell’antenna, e dipende dalle sue dimensioni fisiche. Ad esempio per una antenna a parabola l’area efficace è circa il 60-70% dell’area geometrica: non tutta la potenza elettromagnetica incidente viene convertita in segnale utile a causa di perdite nell’antenna; il rapporto tra area efficace e area geometrica è detto efficienza dell’antenna. Vale la relazione tra A e G 31 G= 4π A λ2 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Antenne: legame tra Pr e Pt Il guadagno G è il rapporto fra densità di potenza nella direzione di massima radiazione e quella di un’antenna isotropa. A distanza R un’antenna isotropa distribuisce uniformemente la potenza su tutta la superficie della sfera di raggio R; un’antenna con guadagno Gt irradia (nella direzione di massima radiazione) una densità di potenza pari a Pt Gt 4π R 2 un’antenna ricevente con area efficace Ar riceve dunque una potenza pari a Pt Gt Ar Gt Gr λ2 Pt Pr = = 4π R 2 (4π R ) 2 Gt T Pt 32 R Pr A R Fondamenti di Segnali e Trasmissione