INTRA LEGEM relax FALSI D`AUTORE
Transcript
INTRA LEGEM relax FALSI D`AUTORE
INFORMAPIÙ Marzo - Aprile 2015 reportage UN GIORNO... DIETRO L'OBIETTIVO INTERVISTA FORTITUDO PALLACANESTRO BOLOGNA news LAVOROPIU' CONTRIBUISCE ALLA RACCOLTA FONDI PER IL RESTAURO DELLA FONTANA DEL NETTUNO DI BOLOGNA INTRA LEGEM IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI a ruota libera LUPI E API HANNO QUALCOSA DA INSEGNARCI relax RISOLVI I QUIZ E VINCI FALSI D'AUTORE SCOPRI LE OPERE D'ARTE RIVISITATE DAI COLLEGHI SOMMARIO EDITORIALE 3 DATI SUL TERRITORIO I NUMERI DEL MERCATO L'ACCENTO SULLE AZIENDE 4 6 7 FOCUS 8 IN BREVE 9 INTRA LEGEM 10 Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti 44 AGRICOOL Vinitaly: una scommessa vinta 33 NEWS 20 REPORTAGE 46 ABOUT FARMA Farmacovigilanza 48KEYWORDS Imparare lingue straniere da bambini e adulti: 10 trucchi e qualcosa in più INTERVISTA Fortitudo Pallacanestro Bologna 12 50SANITÀ OSS, professione del futuro? A RUOTA LIBERA Lupi e api hanno qualcosa da insegnarci 17 51 UNO SGUARDO SUL MONDO The American Dream REPORTAGE 20 Un giorno... dietro l'obiettivo NEWS Lavoropiù salva il Gigante Lavoropiù sostiene le Final Four di basket in carrozzina Ancora trasferimenti per Lavoropiù 33 C'ERA UNA VOLTA... 35 10 INTRA LEGEM 12 INTERVISTA 52 IMPROVE YOUR ENGLISH 54 LO SCATTO IN PIÙ Portami alla partita 56 CI PIACE IL GIOCO DI SQUADRA 58 IL MONDO A MISURA DI BAMBINO Mamma, organizziamo un viaggio? FALSI D'AUTORE 36 6 INVENZIONI CHE CI HANNO 38 CAMBIATO LA VITA Lo spazzolino da denti AGGIORNAMENTI 40 CONTRATTUALI Il rinnovo del CCNL del terziario e i rinnovi di aprile l'editoriale 42MODA C'era una volta... e ancora oggi: il tartan 17 48 KEYWORDS 60TECNOLOGIE Nel centro di Bologna non si perde nean- che un bambino... A RUOTA LIBERA 62 LOST AND FOUND 64 PAUSA CAFFÈ 54 LO SCATTO IN PIÙ 58 IL MONDO A MISURA DI BAMBINO 66 LUOGHI (NON) COMUNI 68VIAGGI Londra 70RELAX INFORMAPIÙ ANNO VII · NUMERO 62 · MARZO - APRILE 2015 Lavoropiù SpA · marketing interno Tiratura 600 copie Registrazione Tribunale di Bologna n. 7509 del 03/03/2005 Aut. Min. Prot. n. 1104-SG del 26/11/04 Direttore MATTEO NALDI Redazione BARBARA MARTELLI, FRANCESCA NANNETTI, ELENA NANNETTI Hanno collaborato AGRIPIÙ, ROMINA CACCIARI, FARMAPIÙ, FASHIONPIÙ, GIULIA FORNI, FABIO FRANCIA, LAVOROPIÙ EVERYWHERE, PERPIÙ, SANIPIÙ, ALESSANDRO SERRA, ALICE SQUILLACIOTI, RICCARDO TORREGGIANI, UFFICIO LEGALE, UFFICIO OSI, SIMONA TUMIATI, FEDERICO ZAGNONI Collaboratori esterni SARA MENETTI, EMANUELE PALESE Stampa LITOGRAFIA ZUCCHINI SRL Fonti AGI.IT, AGRICOLTURA24.COM, AFFARI E FINANZA, AIIPA, ASSOCAMERESTERO.IT, ASSOINFORM, CAMERA DI COMMERCIO, COLDIRETTI, CONFINDUSTRIA, CORRIERE ECONOMIA, CSOSERVIZI.COM, EBITEMP.IT, EURISPES, FASHIONMAG, FEDERFARMA.IT, FARMINDUSTRIA, ICE, ILPOST.IT, IL RESTO DEL CARLINO, IL SOLE 24 ORE, IPASVI.IT, ISTAT, ITESPRESSO.IT, LA REPUBBLICA, NANOPRESS ECONOMIA, OSSERVATORIODISTRETTI.ORG, PANORAMA, REGIONE LAZIO, REGIONE LOMBARDIA, REGIONE TOSCANA, REGIONE VENETO, SALUTE.GOV.IT, TRECCANI.IT, UNIONCAMERE RELAX gen-feb 15 soluzioni GHIGLIOTTINA: temporale REBUS: Informapiù mantiene alta l'immagine aziendale vincitori Fati Bajramaj, Fabio Frascari, Francesca Patera. Fati e Francesca hanno vinto il libro "Per dieci minuti" di Chiara Gamberale recensito su Informapiù n. 55. Fabio ha vinto il libro "Disaccordi imperfetti" di Jonathan Coe. di Matteo Naldi La premessa a ciò che segue e che potrebbe ferire più o meno mezza Italia è che io sono un tifoso del Bologna - e fin qui ferisco pochi... - con un buona dose di anti-juventinità maturata negli anni - e qui ne ferisco un po' di più!!! Da piccolo - io sono nato nel 1971 - era difficile non rimanere affascinati da Bettega e dal suo pettine magico o dalla verve e dall'eloquio di Dino Zoff, eroe del Campionato del Mondo del 1982, il cui salvataggio su colpo di testa di Oscar è entrato di diritto nella top ten delle parate più belle della storia del calcio. Per non parlare di Tardelli e del suo urlo belluino e liberatorio che ci ha consegnato la Coppa del Mondo forse più bella, più insperata e sofferta passando per il Barone Causio ed i suoi meravigliosi baffi fino al regale e sfortunatissimo Gaetano Scirea. La Juve in sé non mi è mai stata simpatica - troppo vincente ed altezzosa per uno che come me nei film western ha sempre tifato per gli indiani - ma al tempo era talmente piena di grandi calciatori che qualsiasi amante del football non poteva non ammirare! Poi, come spesso capita, le cose si sono rimesse a posto. Intorno a metà degli anni '80, dovendomi concentrare su partite epiche Bologna-Fanfulla, Bologna-Palazzolo, Bologna-Leffe... - il mio interesse per i giocatori della seconda squadra di Torino, per intenderci non quella granata, è pian piano scemato... avevo altri pensieri cui dedicarmi, nessun giocatore mi esaltava e gufare la Juve mi avrebbe tolto troppe energie, ero neutrale, un po' come un cittadino svizzero durante la guerra. Poi, per fortuna, il Bologna è risalito in serie A, ritornando ad incrociare i suoi destini con la Juve e tra un goal convalidato con la palla abbondantemente al di qua della riga, una punizione inventata, un'espulsione chirurgica e varie decisioni quantomeno dubbie - che poi sfociavano sempre nella stessa direzione... - siamo arrivati al 2006 a quello che venne definito come lo scandalo più grande della storia del calcio italiano: Calciopoli. E chi era il Gran Visir di quel periodo? Un ex ferroviere di natali toscani che, dopo avere girovagato per molte squadre italiane, dal 1994 aveva messo le tende a Torino, sponda bianconera, tal Luciano Moggi. Di lui si è scritto e si è detto di tutto e di più. Qualcuno arrivò perfino a sostenere che "... era a capo di una cosca di stampo mafioso che agiva per i propri interessi utilizzando spesso un tono intimidatorio nei confronti di terzi." Io ricordo bene che in quei giorni si leggevano e si sentivano intercettazioni che avrebbero potuto tranquillamente essere pronunciate dal grande Ray Liotta ed inserite in un film qulasiasi di Martin Scorsese! Ma ormai, nonostante qualche aggiornamento ogni tanto, avevo messo nel dimenticatoio quello scandalo fino a qualche giorno fa, esattamente il 24 marzo... mentre sparecchio, carico la lavastoviglie ed ascolto a tutto volume e per la seicentomilionesima volta la canzone di Frozen (prima o poi quello lì della Disney che scrive le musiche lo becco...) sento in lontananza una notizia che mi sconvolge... "Luciano Moggi è stato assolto!" Dunque, allora devo rivedere tutto? Allora tutto quello che ci hanno raccontato per otto anni era montato ad arte? Ma da chi? Finita la seicentomilionesima replica di Frozen a casa Naldi, ingaggio un incontro di Wrestling con i miei figli cercando di matarli e di farli addormentare ed in men che non si dica - un'oretta buona... - torno in soggiorno e mi collego ad internet cercando qualche particolare in più sulla vicenda. E scopro che il fortunatissimo Luciano era si stato assolto ma NON per non aver commesso il fatto bensì per prescrizione... e oltre a ciò, cosa che mi ha creato un disturbo indicibile, le prime dichiarazioni da lui rilasciate sono state come sempre fuori luogo: "Abbiamo scherzato per nove anni e questa è una cosa spiacevole, perché questo processo abnorme si è risolto in nulla: solo tante spese.” Io sono e sarò sempre un innocentista convinto, meglio un colpevole fuori che un innocente in carcere. E non sto qui a dilungarmi su vantaggi e svantaggi della Prescrizione, strumento nato per alleggerire i Tribunali e trasformatosi spesso in un salvacondotto universale. Non do giudizi, non ne sono all'altezza. Ma in questo caso parliamo di altro, parliamo del fatto che la Suprema Corte, pur confermando ogni condanna precedente e confermando che il campionato di calcio fu palesemente falsato da quella che veniva definita un'organizzazione criminale, non ha comminato alcuna pena solo perchè i reati sono prescritti... La Suprema Corte non ha comminato alcuna pena solo perchè i reati sono prescritti. La Suprema Corte non ha comminato alcuna pena solo perchè i reati sono prescritti. REPETITA IUVANT. P.S. Lasciatemi raccontare un piccolo aneddoto che secondo me spiega molto, se non tutto: un mio carissimo amico, Marco, ex difensore della primavera della Juve, mi ha raccontato che durante una partita giovanile tra Bologna (squadra in cui gioca suo figlio) e Juve, l'arbitro, dopo avere dato 2 minuti di recupero, ne ha fatti giocare realmente 6... ovviamente i bianconeri dovevano segnare a tutti i costi... ma questa volta, almeno questa, non ce l'hanno fatta. Piccole soddisfazioni di un povero tifoso del Bologna! INFORMAPIÙ 3 DATI SUL TERRITORIO Emilia Romagna UN VINITALY STRAORDINARIO L'Emilia Romagna si è presentata in modo eccellente all'appuntamento con Vinitaly. Una vetrina importante, in cui dal 2007 la regione ha investito 260 milioni di euro e nel 2015 saranno impiegati 6,7 milioni per migliorare la promozione all'estero dei propri vini che comprendono, tra l'altro, alcune delle produzioni più apprezzate del nostro paese come il Lambrusco: ad oggi è il vino più venduto nel nostro paese nei canali della grande distribuzione. Lazio 200 MILIONI DI INVESTIMENTI IN AGRICOLTURA In poco più di un anno e mezzo la regione ha investito in agricoltura circa 200 milioni di euro di fondi UE. Un bel risultato che è stato possibile grazie all'introduzione di un processo virtuoso costituito da una serie di azioni chiave orientate a semplificare e velocizzare l'accesso ai finanziamenti, valorizzando contestualmente la qualità dei progetti. Tutte le province hanno partecipato da Lombardia 4 MILIARDI DI EXPORT IN PRODOTTI ALIMENTARI Dai dati di sintesi emersi da un'elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat, si evince che nel mondo si mangia sempre più lombardo. Dalla regione Lombardia 4 miliardi di export in prodotti alimentari nei primi nove mesi del 2014 (+6% in un anno). I primi mercati attirati dall'alimentare 4 INFORMAPIÙ Diversi poi i dati emersi nel corso di questa edizione di Vinitaly che interessano il vino emiliano-romagolo. Uno fra tutti la grande crescita sui mercati esteri: oltre il 74% dal 2009 al 2013, per un valore che è passato da 222,78 milioni di euro a 387,78 milioni di euro. Con 6 milioni 660mila ettolitri, l'Emilia-Romagna si è poi confermata nel 2014 seconda regione produttrice di vino in Italia, dopo il Veneto (7 milioni 780mila), su un totale nazionale Piemonte sotto i 40 anni sono il 10,3%. Un trend confermato anche dalla crescente attenzione dei giovani per il mondo agricolo. Gli iscritti agli istituti agrari sono aumentati del 39% e secondo un sondaggio di Coldiretti il 57% dei giovani preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto di ottenere un posto da impiegato in banca o lavorare in una multinazionale. Nelle campagne piemontesi c'è l'obiettivo di far crescere l'export e affermare nel mondo il made in Italy, agricolo ed alimentare, ancor più cogliendo le opportunità che possono arrivare da Expo. una banca dati, a disposizione del consumatore e non solo, su tutta l'offerta dei prodotti agroalimentari toscani con lo scopo di fornire informazioni sulla loro provenienza e modalità di produzione. Il produttore che decide di aderire rilascia una dichiarazione volontaria per descrivere la composizione, l'origine delle materie prime e il processo Gli elementi che stanno alla base del nuovo produttivo, con un'attenzione progetto "Nato in Toscana-Born in Tuscany" particolare agli elementi che sono la trasparenza e l'informazione sulla contraddistinguono il prodotto, produzione agroalimentare. Nasce così creando così una sorta di carta di identità. Il sito internet natointoscana. it gestirà automaticamente la dichiarazione. Ad ogni scheda di prodotto viene assegnato un QR code che rimanda all'indirizzo internet della pagina che lo descrive: basta un'app gratuita di decodifica per leggerlo. Il QR code può essere stampato dal produttore sull'etichetta del prodotto oppure può essere inserito da ristoratori e botteghe nei propri menù, nelle etichette degli scaffali oppure in volantini ed espositori. GARANZIA GIOVANI PIEMONTE di circa 40 milioni di ettolitri. Il vino emiliano-romagnolo inoltre, ha visto da alcuni anni anche una significativa crescita da un punto di vista qualitativo. A confermarlo i diversi riconoscimenti ricevuti dalle principali Guide enologiche. protagoniste: per la provincia di Viterbo sono stati erogati pagamenti per un totale di 188.503 milioni, (33,5% del totale); 117.276 milioni con il 20,82%, per la Provincia di Roma, 98.126 milioni (17,42%) per la provincia di Latina, 84.382 milioni (14,98%) per quella di Frosinone e 75.062 milioni per quella di Rieti (13,32 %). Le misure che hanno riscontrato maggiore interesse sono i cosiddetti pagamenti agro ambientali, vale a dire i contributi agli agricoltori che hanno scelto di introdurre o mantenere in azienda metodi di produzione biologici e/o ecocompatibili, e i pagamenti agli agricoltori che hanno investito per l'ammodernamento delle aziende agricole. lombardo sono: Francia, Germania, USA, UK, Olanda, Belgio, Spagna. Uscendo da Europa e Stati Uniti, il primo su tutti è quello giapponese. Tra i principali prodotti dell'export lombardo ci sono, con circa un quinto del totale, latte e formaggi e altri prodotti alimentari, ma anche carni, prodotti da forno e prodotti agricoli con circa un decimo ogni settore. Milano ha esportato 1.2 miliardi, Brescia, Bergamo, Mantova e Pavia circa 400 milioni. Più legata delle altre province all'Europa Pavia (95% dell'export), all'Africa Sondrio (5%), all'America Milano (22%), all'Asia Como (12,6%), all'Oceania Varese (4%). Dati positivi dalla Coldiretti Piemonte: boom di nuovi occupati in agricoltura, cresciuti del 7,1% a livello nazionale nell'ultimo trimestre del 2014 e in Piemonte il dato è ulteriormente positivo perché la quota dei giovani tra i nuovi ingressi supera il 30%. Complessivamente, in Piemonte, i dipendenti agricoli under 35 rappresentano il 28,4% del totale ed i titolari di impresa Toscana "NATO IN TOSCANA" Veneto JOBS ACT: 45% IN PIÚ DI ASSUNZIONI INDETERMINATE I dati di gennaio sul mercato del lavoro in Veneto, elaborati dall'Osservatorio di Veneto Lavoro, confermavano un certo dinamismo tra le aziende venete: un significativo +18% di nuovi contratti a tempo indeterminato rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Ma sono i dati di febbraio a costituire una autentica sorpresa, con 9.709 assunzioni indeterminate, il 45% in più rispetto a febbraio 2014. I dati del monitoraggio di Veneto Lavoro evidenziano anche altri trend importanti, tutti riconducibili agli effetti del Jobs Act: la continua crescita tendenziale delle assunzioni con contratti a tempo determinato (+11% a gennaio; +5% a febbraio); la forte crescita delle proroghe (+38% a gennaio, + 47% a febbraio); la flessione del ricorso all'apprendistato, a conferma della crisi di questo strumento, che si è rivelato svantaggioso rispetto ai contratti a termine e ai tirocini. INFORMAPIÙ 5 I NUMERI DEL MERCATO DISOCCUPAZIONE: ISTAT, IL TASSO A FEBBRAIO RISALE AL 12,7% Dopo i segnali positivi di dicembre e gennaio, il mercato del lavoro italiano subisce una battuta d'arresto: 67 mila disoccupati in più rispetto a febbraio 2014. I giovani disoccupati aumentano di 11 mila nel mese, per un tasso del 42,6% ( + 1,3 %). B attuta d'arresto nella ripresa del mercato del lavoro italiano, sulla quale pesa la dinamica del lavoro femminile. I dati Istat parlano chiaro: a febbraio si è registrato sia un calo del numero di occupati rispetto al mese precedente, sia un aumento del tasso di disoccupazione. Quest'ultimo, in particolare, è risalito di 0,1 punti percentuali su gennaio e di 0,2 punti sul febbraio 2014, raggiungendo il 12,7%. Ci sono 23 mila persone in più, rispetto al mese precedente, che cercano lavoro senza trovarlo, ben 67 mila rispetto ai dodici mesi precedenti (+2,1%). Si interrompe quindi il calo registrato a dicembre e gennaio. Andamento simile, ma con segno opposto, per quanto riguarda gli occupati. Dopo la crescita del mese di dicembre e la sostanziale stabilità di gennaio, a febbraio 2015 gli occupati diminuiscono dello 0,2% (- 44 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,7 %, cala nell'ultimo mese di 0,1 punti percentuali, dice ancora l'Istat. In questo caso, resta il conforto del migliore raffronto annuale: rispetto a febbraio 2014, l'occupazione è cresciuta dello 0,4 % (+ 93 mila) e il tasso di occupazione di 0,2 punti. Disoccupazione giovanile Cresce anche il tasso di disoccupazione giovanile, che è salito a febbraio del 1,3% su mese e di 0,1% su anno, per un totale del 42,6%. I giovani occupati sono diminuiti del 3,8% mensile, cioè di 34 mila unità. Il tasso di occupazione giovanile scende dello 0,6% sia su mese sia su anno del 14,6%. Se si guarda al totale della popolazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni), si scopre che quasi 11 ragazzi su 100 pur cercando lavoro non lo trovano. Occupazione femminile A ben guardare i dati, emerge che in parte il tasso di disoccupazione sale anche in virtù dell'aumento del numero di donne inattive. Colpisce soprattutto il calo dell'occupazione registrato dall'Istat nel mese di febbraio: il numero di occupati rimane sostanzialmente stabile su base mensile per la componente maschile, mentre diminuisce di 42 mila unità (- 0,4%) per quella femminile. Lo stesso andamento si osserva per i tassi di occupazione: quello maschile, pari al 64,7% rimane stabile, mentre quello femminile, pari al 46,8%, diminuisce di 0,2 %. Nel complesso il numero di coloro che non sono né occupati né in cerca di occupazione (gli inattivi) mostra solo un lieve incremento nell'ultimo mese (+ 0,1%), rimanendo su valori prossimi a quelli dei due mesi precedenti. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 36 %, contro il 36,4 % di febbraio 2014. Su base annua gli inattivi diminuiscono dell'1,4 % (- 204 mila). Da ultimo, si può evidenziare come si sia mosso il mercato del 6 INFORMAPIÙ lavoro nella media degli ultimi tre mesi, grazie ai nuovi dati forniti dall'Istat. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo dicembre-febbraio l'occupazione è rimasta sostanzialmente stabile, mentre il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,4 % in larga misura per la risalita del tasso di inattività (+ 0,3 %). Eurozona Se l'Italia resta dunque nel guado, un discorso diverso riguarda il resto dell'Eurozona. Si registra infatti ancora un lieve calo: in febbraio, secondo l'ultimo dato diffuso da Eurostat, il tasso è stato pari all'11,3% nell'Eurozona (era l'11,4% in gennaio e l'11,8% nel febbraio 2014), al livello più basso dal maggio di 3 anni fa. Nell'Ue il tasso di disoccupazione, pari al 9,8%, ha toccato il minimo dal settembre 2011 (era 9,9% nel mese precedente e del 10,5% un anno prima). Spiccano i numeri della Germania: scende a sorpresa oltre le attese il tasso di senza lavoro e a marzo si attesta al 6,4%, dal 6,5% di febbraio e oltre il consensus che stimava un tasso stabile. Sceso, più delle attese il numero dei disoccupati a -15 mila unità (da -10 mila attesi dagli analisti). Visto che il nuovo contratto a tutele crescenti è entrato in vigore il 7 marzo 2015 e i dati diffusi dall'Istat si riferiscono a febbraio 2015 l'effetto del nuovo contratto non può essere rilevato dalle statistiche del lavoro appena pubblicate. Dovremmo aspettare l'inchiesta di marzo e di aprile. Tuttavia, la decontribuzione per i nuovi assunti era già in vigore a gennaio e a febbraio 2015. I dati diffusi dal Governo sui nuovi posti di lavoro stabili lasciano pensare che le imprese ne abbiano beneficiato in modo massiccio. Tuttavia, dopo i dati dell'Istat, sembra che l'impatto sull'occupazione totale, sia per ora modesto o irrilevante. Dobbiamo quindi aspettare... una rondine non fa primavera. Agenzie per il Lavoro Venendo al settore delle Agenzie per il lavoro, ecco cosa riportano i dati EBITEMP. A febbraio il monte retributivo dei lavoratori somministrati mostra un aumento del 18,6% rispetto allo stesso mese del 2014 (variazione congiunturale di 0,1% rispetto al mese precedente). Il numero medio mensile di occupati somministrati mostra un aumento del 14,8 % su base annua. I lavoratori occupati a febbraio 2015 sono oltre 311.642. Le ore lavorate sono state poco più di 33 milioni a febbraio 2015, in aumento del 25,1% su base annua. Le ore lavorate per lavoratore a febbraio aumentano del 9,2 % rispetto a febbraio 2014. Il rapporto fra occupazione in somministrazione e occupazione passa all' 1,46 % contro l' 1,31 % di febbraio 2014. Novavision è l'azienda italiana leader del ramo della biotecnologia La società ha l'obiettivo di incrementare il fatturato del 2015 del 30% rispetto al risultato del 2014, quando si è attestato a 10 milioni di euro, incrementando anche l'Ebitda del 6%. A consentire queste previsioni all'azienda lombarda, specializzata nell'elettronica medicale ed estetica, è la forte accelerazione verso i mercati esteri. Dallo scorso dicembre l'azienda ha incrementato l'attività di export e in 4 mesi ha impiegato 3 regional business manager nel Far East, nel Middle East e in Sud America. In questo arco di tempo ha aperto 8 nuovi mercati e prevede di avviarne altri 10 entro la fine dell'anno in corso. La società di Misinto (in provincia di Milano), che nel 2012 ha aperto una filiale a Shanghai, conta oggi una settantina di dipendenti, di cui il 70% sono donne, anche con ruoli manageriali. Le assunzioni si sono susseguite anche nel corso degli ultimi quattro anni e l'80% dei nuovi addetti sono under 35. SYNGENTA ITALIA settore agricoltura sede: Milano tel: 02 334441 www.syngenta.com L'ACCENTO SULLE AZIENDE NOVAVISION settore biotecnologie sede: Misinto (MI) tel: 02 96720240 www.novavision.net Syngenta è uno dei principali attori dell'agro-industria mondiale, ed è impegnata nello sviluppo di un'agricoltura sostenibile attraverso ricerca e tecnologie innovative. Il gruppo impiega più d 27.000 persone in oltre 90 paesi. Il Gruppo Syngenta si è formato in Italia nel 2000 dalla fusione di società attive da decenni sul mercato italiano. Syngenta Italia conta sulla collaborazione di circa 400 dipendenti distribuiti tra gli uffici di Milano, il sito produttivo di Casalmorano (CR), e la stazione sperimentale di Foggia. Nel 2014 Syngenta ha acquisito le varietà, l'expertise e le strutture di PSB, Società Produttori Sementi, azienda sementiera presente in provincia di Bologna dal 1911. La struttura di PSB comprende oltre alla sede centrale di Argelato, un'azienda agricola di 450 ettari in provincia di Ferrara. L'anno appena concluso si è dimostrato positivo quanto a vendite, cresciute anche grazie all'arrivo di alcune novità, come per esempio il fungicida Elatus. Dal primo aprile Autotorino ha acquisito anche il gruppo Malvestiti, significa altri 25 punti vendita e più di 400 dipendenti. Ora l'azienda, con sede principale a Cosio Valtellino, è concessionaria ufficiale di 13 marchi, è presente in 13 province del Nord Italia (Sondrio, Lecco, Como, Bergamo, Cremona, Pavia, Milano, Varese, Parma, Modena, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Novara) e ha 700 dipendenti dislocati in 36 sedi. Nel 2014 (sommando le due realtà, Autotorino e Malvestiti) ha venduto 27.212 auto tra nuove e usate, per un fatturato di 500 milioni di euro. Nel 2013 solo Autotorino aveva fatturato 189 milioni di euro. La storia è simile a quelle delle tante aziende italiane nate dall'intuizione, dal fiuto e gestite fin dall'inizio (dal 1963) con grande capacità imprenditoriale. L'obiettivo di Autotorino è stato chiaro: posizionarsi nel panorama dealer con un'offerta multimarchio e puntando sul customer care. Da allora mai un anno di crisi, con fatturati in crescita costante anche durante il periodo nero dell'auto. AUTOTORINO SPA settore automobili sede: Cosio Valtellino (SO) tel: 0342 634211 www.autotorino.it INFORMAPIÙ 7 IN BREVE FOCUS IL SETTORE TESSILE E MODA MADE IN ITALY CONTINUA A CRESCERE Il 2014 si è dimostrato un anno proficuo per il settore. Anche le premesse del 2015 sono positive, seppur con qualche incognita per le esportazioni. S istema Moda Italia (Smi) ha analizzato il 2014 del settore tessile-moda ed ha elaborato previsioni sul 2015, basate su un modello econometrico in uso dal 2009 per l'analisi dei trend del comparto. L'industria italiana del tessile-moda archivia il 2014 con un fatturato in aumento del 3,3% su base annua. Tutta la filiera è interessata da un trend positivo: a monte della filiera si registra un aumento del 2,9% e a valle della filiera un +4,1%. Il turnover settoriale, infatti, guadagna circa 1,7 miliardi di euro rispetto al 2013, portandosi a poco meno di 52,4 miliardi di euro. Anche l'export nel 2014 ha proseguito la sua espansione, crescendo del 3,9% e raggiungendo un valore complessivo vicino ai 28,5 miliardi di euro. Le importazioni, dopo un andamento riflessivo registrato nel 2013, hanno cambiato passo mettendo a segno una variazione positiva di +8%. Nonostante il mercato interno dei consumi sia ancora abbastanza bloccato, l'analisi evidenzia un ritorno in positivo della variabile “consumo apparente” da ricondurre in primis alla ripartenza della domanda business to business intrafiliera, a fronte, invece, di un consumo finale ancora negativo. Dopo le forti contrazioni del periodo 2008-2013, nel 2014 l'occupazione del settore migliora registrando una significativa decelerazione del tasso di caduta, pari al -0,3% (corrispondente a circa 1200 addetti). Osservando invece il primo semestre 2015, ponendo come input del modello econometrico il quadro previsionale elaborato dal Fondo monetario internazionale e della Bce, si prevede una prosecuzione del trend favorevole: in 8 INFORMAPIÙ particolare, il turnover settoriale è stimato in crescita del +2,8%, con il tessile a +2,5% e l'abbigliamento-moda a +2,9%. Gli scambi con l'estero confermano la dinamica positiva anche nel 2015 favorendo l'ulteriore miglioramento del saldo commerciale (+5,9% circa rispetto al 2014). Le attese sui mercati di sbocco principali del settore tessilemoda made in Italy rimangono positive: nel corso del 2015 l'Unione europea nel suo complesso è stimata a rimanere in crescita, così come la Cina. Un aumento di rilievo potrà interessare gli Stati Uniti. Per quanto riguarda la Russia, ottava destinazione per i prodotti del sistema moda italiano, si temono rallentamenti alle esportazioni dovuti dalle tensioni geopolitiche e le sanzioni di Mosca. Il comparto abbigliamentomoda, tuttavia, presenta maggiori difficoltà. È il segmento a maggior valore aggiunto e rappresenta circa i due terzi di una torta da oltre 27 miliardi di esportazioni nel 2013 e oltre 21 miliardi tra gennaio e settembre 2014. Sul futuro del settore, però, pesano alcune incognite come il rallentamento della Germania e la situazione ancora complessivamente difficile del mercato italiano. In conclusione, il rapporto di analisi evidenzia un contesto di riferimento ancora gravato da non poche incertezze sia politiche sia economico-finanziarie. A questo proposito, secondo lo Smi, la flessibilità che notoriamente contraddistingue le imprese del tessile-moda italiane e la capacità/velocità di farsi trovare pronte ai repentini mutamenti del mercato costituiranno ancora una volta un fattore critico di successo in grado di garantire un 2015 complessivamente in crescita. AboutPharma Lavoropiù SpA @LavoropiuSpA Lavoropiù è l'Agenzia per il Lavoro leader in Emilia Romagna ed in espansione su tutto il territorio nazionale. E' presente in 6 regioni con 45 filiali. www.lavoropiu.it @AboutPharmaHPS “Farmacie: italiane al top in Europa per numero di laureati al bancone” Le farmacie italiane restano ai piani alti, in Europa, per numero di laureati al banco. É quanto emerge dal Rapporto 2014 del Pgeu, la sigla che rappresenta i farmacisti europei: in media nel nostro Paese ogni presidio dalla croce verde impiega 2,82 collaboratori, un valore che viene superato soltanto in tre dei 32 Stati aderenti al Pgeu: Austria (4,22 dipendenti laureati per farmacia), Slovenia (3,33) e Svizzera (3,06). L'Italia, dunque, si piazza davanti a tutti i principali Paesi del Vecchio continente, dalla Francia (2,45) fino a due Paesi ultraliberisti come l'Olanda, dove la media è di 1,41 laureati per farmacia, e la Svezia, 1,04. 24Impresa&Territori @24ImpresaTerr “Al design made in Italy il 30% del mercato” Il settore italiano dell'arredo-design detiene la leadership mondiale, con il 30% di un mercato che nel 2014 ha raggiunto (nell'alto di gamma) i 29 miliardi di euro e che, dopo un periodo di crisi, ha ripreso a crescere con tassi che, fino al 2017, dovrebbero mantenersi attorno al 2-3%. È una prospettiva incoraggiante quella che emerge dal primo Design Market Monitor realizzato da Fondazione Altagamma in collaborazione con Bain&Company. Lo studio conferma infatti la forza del made in Italy che, pur avendo le aziende più piccole (con un fatturato medio di 45 milioni contro una media mondiale di 80 milioni) ha la quota di mercato maggiore rispetto ai competitor, quota che sale al 39% nella fascia più alta del mercato e che arriva addirittura al 50% per settori come l'illuminazione e il living. Panorama @panorama_it “Bellezza: un cosmetico su cinque venduto in farmacia” Non solo profumerie e supermarket. Gli italiani, e soprattutto le italiane, acquistano spesso i cosmetici in farmacia: il 18,9%, quasi uno su cinque , fra rossetti, ombretti e smalti in Italia è venduto in farmacia. Un canale che nel 2014, con un valore di 1 miliardo e 776 milioni di euro, ha registrato una tenuta con segno positivo, confermando il fenomeno della riduzione degli acquisti in valore rispetto a quelli in quantità. Nel canale si conferma nuovamente la fiducia dei consumatori, che riconoscono alla farmacia livelli di specializzazione e cura del servizio superiori ad altre superfici di distribuzione. Rispetto altri canali di vendita, le farmacie confermano l'investimento nel prodotto cosmetico e nella specializzazione degli addetti alle vendite, anche se - conclude - restano aperte opportunità di ampliamento della clientela. ConfagriAL @ConfagriAL “Produzione record per cereali, semi oleosi, zucchero e latte nel 2014” Secondo dati Istat, elettricità, prodotti petroliferi e metano sono settori in crescita con l'industria petrolifera. Tra gennaio e febbraio (dato congiunturale) si registra un +7,9% e come andamento tendenziale rispetto a un anno fa si registra un +12,2%. Si assiste però a uno spostamento della domanda verso forme di energia a minore impatto ambientale e più efficienti. Infatti, mentre cresce il business petrolifero, la domanda di prodotti petroliferi rallenta da anni. Nel solo 2014 i consumi italiani sono scesi del 5,3%, anche se il greggio e i suoi prodotti rimangono la fonte di energia più usata dagli italiani, con consumi pari a 157,4 milioni di tonnellate, cioè il 35,2% dell'intera domanda nazionale di energia. Fino a pochi anni fa il petrolio era il "monarca assoluto" dell'energia italiana, oggi il suo ruolo è insidiato da vicino dal metano con il 32,4% dei consumi energetici, mentre le fonti rinnovabili italiane di energia sono salite al 18,8%, fra i Paesi più “puliti” al mondo. INTRA LEGEM IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI Il 7 marzo è entrato in vigore il Decreto legislativo n. 23/2015 sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge delega n. 183 del 2014. Tale decreto incide sulle regole dei licenziamenti illegittimi. A poco meno di tre anni dalla cosiddetta “Legge Fornero” viene modificato di nuovo l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. I rapporti di lavoro a tempo indeterminato instaurati a partire dal 7 marzo soggiaciono alla nuova disciplina. Per diverso tempo nella medesima azienda permarranno lavoratori che, assunti prima del 7 marzo 2015, continueranno ad avere a loro favore le vecchie regole in caso di licenziamento illegittimo, a fianco di altri lavoratori con rapporto di lavoro a tempo indeterminato “a tutele crescenti”. Rispetto alla precedente disciplina, il decreto restringe la discrezionalità dei giudici nella valutazione dei licenziamenti che possono dare luogo alla reintegra e consente ai datori di lavoro di quantificare, in misura certa, le conseguenze economiche di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo e per motivi disciplinari 10 INFORMAPIÙ dichiarato illegittimo. In tali casi la regola è l'indennizzo economico piuttosto che la reintegra nel posto di lavoro. Il decreto introduce inoltre una procedura di offerta conciliativa presso le “sedi protette” con lo scopo di evitare il contenzioso. Prima di passare all'analisi delle singole disposizioni, vale la pena di ricordare che il decreto n. 23 si applica a tutte le aziende, con alcune differenze in riferimento alle aziende che impiegano fino a 15 dipendenti (nella stessa sede o nello stesso comune). La differenza più marcata riguarda la misura dell'indennizzo in caso di licenziamento dichiarato illegittimo, più contenuto per le aziende fino a 15 dipendenti. La reintegrazione nel posto di lavoro a seguito di licenziamento può essere disposta da un giudice nelle seguente ipotesi e per tutti i datori di lavoro, senza distinzioni dimensionali: • accertamento di licenziamento discriminatorio, nullo, intimato in forma orale e in difetto di giustificazione per motivo consistente nella disabilità fisica o psichica del lavoratore. Quando un licenziamento può essere dichiarato discriminatorio da un giudice? Il licenziamento discriminatorio è quello intimato per ragioni sindacali, politiche, razziali, sessuali, di credo religioso, maternità, stato matrimoniale, handicap, età. Per le aziende fino a 15 dipendenti l'indennizzo è pari ad una mensilità per anno di servizio, con un minimo di 2 e fino ad un massimo di 6 mensilità. Il lavoratore, in alternativa alla reintegra, può optare per un indennizzo pari a 15 mensilità dell'ultima retribuzione utile per il calcolo del tfr. Il datore di lavoro viene condannato al risarcimento del danno pari alla retribuzione persa con un minimo di 5 mensilità, salvo l'aliunde perceptum (retribuzione percepita altrove) ed al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dal licenziamento alla sentenza del giudice. In caso di vizi di procedura del licenziamento trova luogo un indennizzo decontribuito pari a 1 mensilità dell'ultima retribuzione per il calcolo del tfr, per ogni anno di anzianità di servizio, con un minimo di 2 e fino ad un massimo di 12 mensilità. Possibile che un licenziamento formalmente indicato come per giustificato motivo oggettivo o disciplinare mascheri una discriminazione a danno di determinati lavoratori, per le ragioni sopra esposte. Anche in tali casi il giudice può decidere per la reintegra. Per le aziende sopra i 15 dipendenti esiste un'ulteriore ipotesi che può dare luogo ad una pronuncia di reintegrazione da parte del giudice: qualora il licenziamento disciplinare si fondi su un fatto materiale riconosciuto insussistente. In questo caso il Giudice dispone, oltre alla reintegrazione, un risarcimento del danno pari alla retribuzione persa, salvo l'aliunde perceptum, fino ad un massimo di 12 mensilità ed il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dal licenziamento alla reintegrazione. Per le ipotesi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, giusta causa e giustificato motivo soggettivo, in caso il giudice ravvisi un licenziamento illegittimo condanna il datore di lavoro ad un indennizzo, non soggetto a contribuzione, pari a 2 mensilità dell'ultima retribuzione per il calcolo del tfr, per ciascun anno di anzianità, con un minimo di 4 e fino ad un massimo di 24 mensilità. Per le aziende fino a 15 dipendenti l'indennizzo è pari a 0.5 mensilità per anno di anzianità, con un minimo di 1 ed un massimo di 6 mensilità. Il decreto introduce la possibilità, entro 60 giorni dal licenziamento, per il datore di lavoro di fare l'offerta conciliativa, consistente nell'erogazione di una somma pari ad una mensilità per anno di anzianità, con un minimo di 1 e fino ad un massimo di 18 mensilità dell'ultima retribuzione per il calcolo del tfr. Tale somma è detassata e decontribuita e potrebbe convincere il lavoratore a desistere dall'instaurare un contenzioso. Le eventuali ulteriori somme offerte dal datore di lavoro sono soggette ad Irpef. In caso di rifiuto dell'offerta, trovano applicazione le conseguenze sopra esposte a seguito dell'instaurazione di una causa civile. In caso di accettazione, la conciliazione deve essere sottoscritta in sede sindacale o presso una commissione di certificazione o presso una commissione in direzione territoriale del lavoro e costituisce rinuncia all'impugnazione, con estinzione del rapporto di lavoro. Il decreto legislativo n. 23/2015 si applica anche ai licenziamenti collettivi. Dal punto di vista soggettivo, il decreto si applica ai licenziamenti illegittimi nei confronti di operai, impiegati e quadri del settore privato. INFORMAPIÙ 11 INTERVISTA LA VITA E' UN GRANDE GIOCO DI SQUADRA Lavoropiù SpA sostiene la Fortitudo in qualità di sponsor istituzionale. Il Direttore Marketing di Lavoropiù, Matteo Naldi, ha incontrato il coach Matteo Boniciolli, il capitano Davide Lamma, il plurititolato Marco Carraretto e Christian Pavani, Direttore Generale della società, ai quali ha fatto un regalo... un'attitudine e un impegno per il lavoro. Io sposo il discorso di Anastasi al 110 per cento. Ai ragazzi, prima di venire da Voi, ho detto che noi saremo quello che facciamo durante la settimana, poi i momenti di fortuna e sfortuna se capitano si pareggiano, però il lavoro fatto durante la settimana/periodo/anno è quello che si vede sul campo." 2. Quando sono venuto a trovarVi nella settimana prima di Pasqua, la cosa che mi ha colpito è che gli ultimi giocatori a lasciare il campo al termine dell'allenamento sono stati proprio Davide e Marco. Avete costruito la vostra carriera in virtù di questa attitudine a lavorare duro oppure ora è una necessità visto che non siete più tanto giovani? Davide Lamma: Le abitudini nel nostro lavoro sono importanti. L'allenamento ci consente di migliorare e di mantenere delle sicurezze. Le abitudini consolidate sono sane. Fermarsi a fare due tiri in più ti aiuta a tornare a casa sapendo che hai fatto tutto quello che dovevi fare. Marco Carraretto: Per non lasciare niente al caso, ognuno di noi cerca di fare tutto quello che è possibile per farsi trovare più pronto il giorno della partita, che è poi il coronamento del lavoro fatto in settimana. Chiaramente per noi sportivi essere pronti nel momento in cui tutti ti guardano è qualcosa che ti dà la spinta per prepararti di più in settimana. Davide Lamma, Marco Carraretto, Matteo Naldi, Matteo Boniciolli presso la Sede Direzionale di Lavoropiù Lo sport è passione, talento, costanza, impegno e determinazione. Il basket in particolare è anche velocità, tanta emozione, adrenalina e batticuore. La Fortitudo ha una storia ricca di emozioni: 10 finali scudetto disputate in 11 anni, soltanto 2 scudetti vinti, di cui uno con un tiro da tre punti all'ultimo secondo, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia LNP Serie A Dilettanti. Dopo essere stata per anni ai vertici della pallacanestro italiana ed europea, ha vissuto anni bui dovuti al fallimento della società. Nel 2013 si è ricostituita e ha cominciato a giocare in serie B2 tentando di risalire la classifica verso categorie più alte, più adatte ad un vasto pubblico, uno dei più numerosi e probabilmente il più caloroso d'Italia. 12 INFORMAPIÙ 1. D urante un corso di Management motivazionale legato allo sport mi ha colpito una frase di coach Anastasi: "una squadra è come si allena e non lascia spazio alla casualità." Tu che cosa ne pensi? coach Matteo Boniciolli: Sono assolutamente d'accordo. Anche il tiro di Rubens Douglas che ha consegnato il secondo scudetto alla Fortitudo è il coronamento positivo di un percorso fatto per la costruzione di un'identità. L'allenatore era molto bravo, la squadra era una squadra molto ben allenata e c'erano delle persone di una grande solidità. Ad esempio un Gianluca Basile, che ho avuto la fortuna di allenare. Sono giocatori esemplari per il rispetto del loro lavoro e per atteggiamento. Molti giocatori, e per me questo è il fallimento della pallacanestro italiana, hanno interpretato il basket come un divertimento. Il divertimento viene dopo, prima c'è 3. Prendo come esempio due Vostri colleghi molto famosi: Agassi e Tiger Woods. Nella sua splendida biografia, Agassi racconta che suo padre gli ripeteva: "Se colpirai 2.500 palline al giorno, 17.500 alla settimana e quindi 1 milione all'anno, diventerai un campione." Non esiste un piano B. E così anche Tiger Woods: quando era giovane il padre gli insegnava dei colpi veramente impossibili dicendogli: "Se imparerai a fare questo tiro non avrai più paura di niente". Tutto questo è allenamento intenzionale, cioè allenamento non come dovere ma come miglioramento continuo. La preparazione è sufficiente a diventare campioni? Davide: L'equazione non è cosi semplice. La variante caso esiste, però come diceva il mio allenatore: "la fortuna è quando la preparazione incontra l'occasione". Bisogna prepararsi, ma non sai quando può capitarti l'ultimo tiro di Rubens Douglas o la chiamata in serie A se non ci sei ancora arrivato. Molti giocatori pensano che due mesi di lavoro extra portino risultati immediati e invece magari ci vogliono anni. La costanza nella preparazione ti fa arrivare pronto a quel momento importante. 4. Uno studio di un'università americana molto nota sostiene che l'allenamento intenzionale abbia frutti non prima di otto, dieci anni. Davide: Esatto. Magari ci sono squadre che fanno settimane di super lavoro e poi la domenica giocano male, oppure il contrario. coach Boniciolli: Infatti quello che dico sempre ai miei ragazzi è che, contrariamente a ciò che pensano molti spettatori, il mestiere del giocatore è un lavoro usurante. Innanzitutto perché i giocatori vivono con la consapevolezza che la loro prospettiva di carriera è limitata. E i giocatori bravi, che non sono necessariamente dei campioni, desiderano ottimizzare la carriera lavorando molto duramente. E questo è il motivo per il quale molte generazioni e molti talenti si sono persi. Un esempio negativo è stato Gianmarco Pozzecco, al quale io voglio un bene dell'anima... non ho mai visto un talento come lui. Ma un vero sportivo non può permettersi neanche 15/20 giorni di vacanza. Tuttavia, per i professionisti, allenarsi da soli, quando praticano uno sport di squadra, è difficilissimo. Una volta i giocatori erano di proprietà della società e quindi c'era un reale interesse a tenerli in forma e allenati. Oggi in qualità di libero professionista andare ad allenarsi da solo non è semplice. Bisogna trovare un equilibrio... Ho conosciuto ragazzi che sono degenerati nella maniacalità. Ad esempio Gregor Fucka era un giocatore maniacale nella preparazione atletica. Conservo sempre nel portafoglio un articolo che uscì su una famosa rivista americana, dove si diceva che in rapporto al numero di lavoratori di ogni singolo settore, le morti per infarto degli allenatori sportivi professionisti sono molto più frequenti. La mia categoria è considerata più a rischio di tutte le altre categorie professionali. Quando sei a +1 nella finale di Eurolega, gli avversari tirano e la palla rimbalza sul ferro del canestro, ti tremano le gambe. I giocatori hanno un vantaggio, perché quando si mettono INFORMAPIÙ 13 in bermuda e canottiera possono dimostrare sul campo la concretezza della loro prestazione. La carriera dell'allenatore invece dipende da tantissimi fattori non controllabili. Ho visto della gente andare fuori di testa... Lo stress che vive un allenatore di bambini di 17 anni è lo stesso di un allenatore di Eurolega. Il c oi nvol g i me nto emotivo nei confronti di quello che fai è uguale. Davide Lamma hai vissuto l'arrivo in Fortitudo? Abbio e Marco Carraretto. La mia militanza in Fortitudo risale al 1978 e Ti propongo quindi un giocatore degli anni '80 come Antonello Riva, un giocatore degli anni '90 come Alessandro Abbio e uno come te degli anni duemila. Tutti "nemici" del popolo Fortitudo. Di solito, però, il nemico è colui che fa la differenza, è un grandissimo vincente. Ora però Tu sei dall'altra parte della barricata... Come Marco: Quando ho firmato in Fortitudo sono arrivati un sacco di messaggi dalla gente di Siena chiedendomi perché sono venuto proprio qui. Per me è stata una grande opportunità in un momento difficile della mia carriera coach Boniciolli: Può sembrare una cosa banale o melensa e della mia vita personale. Dopo Forlì ero senza lavoro, all'italiana, in realtà credo che la mia base sia la mia dovevo mantenere la mia famiglia e si prospettavano offerte famiglia, non Trieste. che per tanti motivi non potevo accettare, quindi, rischiavo Trieste è una magnifica città dove tornare, ma per me è una di rimanere fermo per tutta la stagione e alla mia età città complicata non sarebbe stato dove vivere. Io sicuramente facile sono un inquieto ricominciare. di natura, gli Quindi, l'ho vissuta ultimi tre anni li come una grande ho vissuti in Asia opportunità e ho a 7.000 km da sposato soprattutto casa ed ero solo. il grande progetto In realtà sto molto che c'è qui perché, meglio a Bologna nonostante che a Trieste... Ho la serie in cui litigato anche con milita la società, mia moglie per c'è comunque prendere casa qua. l'ambizione e la voglia di giocare 6. Marco, Ti per vincere. Ed è nomino 3 una cosa che sento giocatori: mia: non c'è niente Antonello di più bello che R i v a , Marco Carraretto vincere, perché ti Alessandro 5. Tu vieni da Trieste, a mio modo di vedere una città meravigliosa, multietnica e malinconica. La consideri ancora la Tua base? 14 INFORMAPIÙ ripaga di tutte le fatiche che fai settimanalmente. 7. Il rapporto con il pubblico com'è? Marco: Quando sono venuto qui mi hanno detto "Tu lo sai che noi ti odiamo?". Però anche i tifosi hanno la speranza che io possa aiutare questa squadra a raggiungere obiettivi importanti e portare la mia esperienza e il mio bagaglio di tante finali e partite giocate per aiutare questa squadra. Come dicevo prima, non mi sento legato a una società, poteva essere Siena ma poi purtroppo è finita male. Vivo da professionista, forse è brutto da dire, però in qualsiasi posto cerco di fare del mio meglio e raggiungere gli obiettivi che sono stati richiesti dalla società e da chi mi paga per fare quello che devo fare. Tante volte ho detto che di giocatori campioni, anche a Siena e in altre squadre dove ho giocato, ne passano, ma il mio desiderio è quello di lasciare anche un bel ricordo come persona. Per me la persona vale molto di più del giocatore. Se poi persona e giocatore possono aiutare una squadra e una città a realizzare dei sogni, ben venga. 8. Tu hai vinto 8 scudetti. 7 di fila con Siena e uno da giovane. C'è qualcuno che ne ha vinti più di Te? Marco: Dino Meneghin, anche se dicono che lui li abbia vinti quando c'era una formula diversa nel basket italiano, cioè quando non c'erano i playoff. 9. Qual è il giocatore più forte con cui hai giocato? Marco: Lamma (ride, ndr). A Siena mi è piaciuto tanto Henry Domercant perché è un tiratore come me. Ho avuto anche la fortuna di giocare con Charlie Smith a Udine che poi ha avuto una carriera Nba. Ricordo poi Shaun Stonerook che non era un grande realizzatore ma era un'entità presente in campo che faceva tanto. E ancora Terrell McIntyre e Bo McCalebb che per me erano dei fenomeni. 10. Per Te Davide, il giocatore più forte? Davide: Aleksandar Djordjevic, mai visto un giocatore così. Faceva tutto con una facilità che era spaventosa. Faceva sempre la cosa giusta. Gli ho visto fare un passaggio di sinistro dietro la schiena di 20 metri al Paladozza... Indimenticabile. 11. Il giocatore più forte che hai mai allenato? coach Boniciolli: Dejan Bodiroga non l'ho mai allenato da capo allenatore, ma solo da assistente. Lo vidi a 17 anni che giocava da playmaker contro Reggio Calabria e fece 52 punti. Il suo punto di forza era l'unione di talento, volontà e lavoro. Lui era l'affermazione assoluta che se il talento non è lavorato non arrivi da nessuna parte e, al contrario, l'affermazione del fatto che se uno è un talento soprattutto a livello mentale, anche in condizioni fisiche modeste, può arrivare ad essere un giocatore sublime. 12. Davide, per Te giocare a Bologna è come giocare in un'altra città? Davide: Assolutamente no. L'impatto emotivo è diverso. Non è tanto la società o la maglia, è l'ambiente. Mi è capitato di tornare nella mia scuola media per un incontro con gli studenti e l'emozione è stata fortissima. Tornare a Bologna per me è stato un grande obiettivo e significa anche una conquista nella mia carriera visto che la Fortitudo è sempre stata una delle squadre più importanti d'Italia. INFORMAPIÙ 15 13. E il posto dove sei stato meglio, escludendo Bologna? Davide: Reggio Calabria è stato un posto in cui, a quell'età, per una serie di motivi, ho vissuto il mio primo anno da numero uno. La gente mi aveva adottato. E' un posto a cui sono molto legato. Anche l'anno scorso a Mantova è stata una bellissima esperienza. Dopo tanti anni ho capito che i posti in cui c'è molto attaccamento alla persona, prima ancora del valore del giocatore, come diceva Marco prima, sono i posti dove lasci il cuore. In campo si dà molto di quello che si è come persona, come uomo. Apprezzo molto chi usa al massimo le proprie qualità attraverso il proprio lavoro. Nell'agosto 1914 salpò per l'Antartide con la sua seconda spedizione, che aveva lo scopo di attraversare via terra il Continente Antartico da ovest a est. A sole 80 miglia dalla destinazione, la nave Endurance rimase intrappolata nei ghiacci del mare di Weddell. I partecipanti alla spedizione rimasero bloccati per 21 mesi, durante i quali diedero prova di grande coraggio e incredibile resistenza. Dopo una terribile odissea, Shackleton riuscì avventurosamente a portare in salvo tutti i membri dell'equipaggio. Matteo Naldi: Questa è la storia di un leader, ma soprattutto di una squadra che lotta insieme per raggiungere un obiettivo... Esattamente come la Fortitudo! 14. Christian Pavani, Tu sei il Direttore Generale della Fortitudo, ma prima di tutto sei un tifoso, vero? È difficile per Te ricoprire questo ruolo all'interno della squadra per cui tifi? Christian: È molto difficile. Il basket, in confronto al calcio, è un'emozione continua. Nel calcio hai emozioni più tranquille, nel basket le emozioni sono triplicate. Sono troppo forti. coach Boniciolli: Io impazzisco quando una grande azienda o un grande imprenditore diventa proprietario di una squadra di basket e dice "Gestiremo questa squadra come un'azienda". La componente emotiva è tale per cui non possono dirmi queste cose, non è possibile. Mi ricordo ancora Seragnoli dopo un derby perso... Lì ho capito la sofferenza di una persona che investe nei soldi e subisce una delusione. Quando una persona compra una società sportiva e pensa che trasferire i criteri di un'azienda nello sport sia il punto di forza per un successo garantito, sbaglia di grosso. Matteo Naldi chiude l'intervista regalando agli ospiti il libro: “Endurance” di Alfred Lansing che racconta la storia di Ernest Henry Shackleton, un esploratore britannico. 16 INFORMAPIÙ “Molti sono convinti che sia sbagliato pensare alla vita come a un gioco. Io non sono d’accordo. Per me la vita è un grande gioco di squadra che va condotto seguendo le regole dell’equità e della giustizia, e in cui l’obiettivo principale non è la vittoria in sè, ma vincere con onore e nella maniera più pulita. Per arrivarci ci vogliono alcune qualità. Una è la lealtà. Poi c’è la disciplina. E l’altruismo, il coraggio, anche. Una certa dose di ottimismo non guasta. L’intelligenza, certo. E, per finire, la compassione e il cameratismo.” Sir Ernest Henry Schackleton esploratore britannico 1874 - 1922 A RUOTA LIBERA LUPI E API HANNO QUALCOSA DA INSEGNARCI “Appartenere a un gruppo” è una delle esigenze basilari dell'essere umano. Nel mondo animale questo forte senso di appartenenza e organizzazione sociale lo ritroviamo sia nei lupi sia nelle api. Forse, ci fanno così paura perchè sono molto simili a noi? S pesso le paure sono causate da luoghi comuni, da ricordi negli esseri umani, è l'alto grado di organizzazione sociale. sfuocati o dall'ignoranza. I branchi sono in genere delle unità familiari all'interno delle Spesso abbiamo terrore di un animale con un carattere quali esiste una gerarchia ben definita, una gerarchia di tipo selvaggio, perchè vediamo in lui un aspetto crudele, piramidale, al cui vertice troviamo un maschio e una femmina pulsioni irrefrenabili tali da spingerlo ad attentare alla vita degli dominanti, detti Alfa, che ribadiscono la propria leadership uomini e a minacciarne l'incolumità. determinando l'inizio di molte attività primarie del branco quali la caccia, la difesa del territorio e gli spostamenti. Solitamente, fin da bambini, il lupo viene considerato un animale feroce e pericoloso di cui tutti hanno paura. Nel branco ogni lupo ha un ruolo ben preciso: gli Alfa comandano tutto il gruppo, i Beta comandano i lupi di medio Tra le fiabe rango e poi c'è un italiane, lupo particolare: celeberrima il lupo cosiddetto è la fiaba di Omega. C appuccetto Rosso. Il lupo Omega viene considerato Al bambino da tutti l'esemplare la favola inseun po' più "tonto" gna che c'è un degli altri, però, lupo cattivo e per gli scienziati pericoloso che ricopre un ruolo divora Capimportantissimo. puccetto Rosso e la sua nonna. Il lupo Omega In altre fiabe tende ad inganna i picinvogliare al coli capretti e li gioco e cerca inghiotte, nodi stemperare nostante le raci conflitti comandazioni all'interno del della mamma branco subendo di non aprire a nessuno. anche vere e proprie crudeltà da parte dei compagni. Il lupo Omega, però, accetta e subisce i dispetti senza reagire, solo per Cosa abbiamo in comune con il lupo? poter stare in gruppo e far sopravvivere così il branco. Il lupo è un animale molto sensibile e intelligente. Un animale La sua unica alternativa sarebbe andarsene e cercare avventura che si prende cura dei suoi cuccioli, protegge la sua famiglia e in un altro branco, ma sono episodi molto rari, perché il lupo ha bisogno di essere parte di qualcosa: il branco. ha un fortissimo senso di appartenenza al proprio gruppo. Infatti, proprio come l'uomo, questi animali occupano vaste Nel mondo animale questo forte senso di appartenenza e aree del territorio, vivono in branchi con strutture sociali e organizzazione sociale lo ritroviamo anche nelle api. hanno un'incredibile capacità di adattamento. Le api sono gli insetti sociali per eccellenza, vivono in comunità Una delle loro caratteristiche principali, che si denota anche INFORMAPIÙ 17 tra colleghi di lavoro, è un'aspirazione veramente alta quella del lupo Omega che accetta di subire angherie. Oggi, infatti, uno dei più grandi problemi che la società moderna deve affrontare, consiste nella perdita del senso di comunità che conduce gli individui all'alienazione, al disimpegno nei confronti del sociale e alla frammentazione dell'integrità morale. numerose e organizzate, in cui tutti i membri si adoperano per un fine comune. Esse hanno un unico obiettivo comune e agiscono in funzione di questo per il bene dell'intero gruppo (senso di appartenenza). Sono insetti molto laboriosi, ogni ape è disposta, senza esitazione, a dare la propria vita per difendere la collettività. La loro società è divisa in tre caste: la regina, le operaie e le api fucaiole. Ognuna con una propria importante funzione altamente specializzata. L'alveare, del resto, è l'immagine della società almeno tanto quanto la società è l'immagine dell'alveare. “Appartenere a un gruppo” è una delle esigenze basilari dell'essere umano. L'appartenenza non è tanto un fatto amministrativo (“sono dipendente dell'azienda...") ma un fattore emotivo e psicologico. Non possiamo imporre a nessuno di “appartenere”. Possiamo solo creare le premesse affinché qualcuno possa sentirsi appartenente a un qualcosa e quando c'è senso di appartenenza, c'è impegno, identificazione, ricerca di fare meglio, soddisfazione, comunicazione aperta, presa in carica, coinvolgimento emotivo. Ufficio marketing: Come hai detto fino adesso, sia nelle api sia nei lupi l'individualità passa in secondo piano. Il sacrificio per il gruppo nella società di oggi, che si tratti di un contesto lavorativo o di un contesto sociale, non è però così scontato, anzi. Oggi, la società è individualista, ad esempio nel lavoro ognuno pensa alla propria carriera... esiste ovviamente il lavoro di squadra ma i lupi e le api sono utopia. Fabio: Non sono del tutto d'accordo. Oggi, la mia carriera esiste perché durante il mio percorso lavorativo mi è capitato, più volte, di aver avuto bisogno del sostegno dei miei colleghi. Il gioco di squadra mi è servito per arrivare fino a qua. Ufficio marketing: Certo, prima o poi nella vita arriva il momento in cui devi fare affidamento sugli altri. Però convieni che la società di oggi è individualista? Credo che il discorso del sacrificio possa valere in un contesto familiare. Il genitore si sacrifica per un figlio, un fratello si sacrifica per la sorella. In un gruppo di amici, o addirittura 18 INFORMAPIÙ Fabio: Ovviamente la società in cui viviamo non è minimamente paragonabile a un branco di lupi selvaggi o ad un alveare, e sono d'accordo con l'idea che sia molto più facile essere individualisti in un contesto lavorativo. Credo, però, che più vivo è il senso di appartenenza ad un'azienda, più la sentiamo nostra, più ci diamo da fare per la sua prosperità, più il nostro agire si allinea alle sue esigenze. Ecco perché per ogni azienda e organizzazione, così come per qualsiasi altra entità, è importantissimo fare gruppo e creare questo forte senso di appartenenza. sé stesso. Il punto di forza di una società, come Lavoropiù ad esempio, è "Dove vogliamo arrivare insieme?" Qui subentra anche la figura del leader: nei lupi è la coppia Alfa e nelle api l'ape regina. L'efficienza e la morale del gruppo sono strettamente connesse al modo in cui viene esercitata la funzione di controllo del capo. Ogni singolo individuo, appartenente a un branco, a un alveare o a un'azienda, sa benissimo quali compiti deve svolgere giornalmente per il bene della comunità, perché è in grado di vedere solamente gli obiettivi a breve termine. Il capo, invece, citando un verso della canzone "Il dirigente" del nostro collega Riccardo, ha "… il collo lungo come una giraffa". Il capo è colui che ha il collo lungo come una giraffa perché è l'unico in grado di vedere gli obiettivi a lungo termine e deve essere la guida dei suoi collaboratori. Dico guida per un valido motivo. Il leader, se intelligente e saggio, non impone nulla con la forza, ma agisce nei confronti del gruppo in modo che siano i membri stessi a scegliere autonomamente di seguirlo e ascoltarlo. Dal momento in cui ottiene la fiducia e la stima dei suoi collaboratori, il leader non ha bisogno di impartire e dare ordini, ma semplicemente di dare istruzioni, che possono comunque essere messe in discussione, criticate o migliorate, grazie al contributo del team che, interagendo in modo sinergico con il leader stesso, è in grado di fornire le soluzioni migliori ai problemi che si incontrano lungo la strada. La cosa fondamentale da imparare dalle api e dai lupi è che la ripicca non esiste. Esiste il confronto costruttivo, ma il duello è inutile, non conviene rovinarci tra di noi che facciamo parte della stessa squadra. Sicuramente, poi, si fa fatica a ragionare in gruppo perché gli obiettivi sono molto più sfuocati... Ufficio marketing: Cioè? Fabio: La fatica che riscontriamo nel lavorare in gruppo è data dal fatto che i nostri obiettivi diventano più sfuocati. Con ciò intendo dire che un dipendente singolo di un'azienda fa meno fatica a pensare solamente a INFORMAPIÙ 19 REPORTAGE UN GIORNO... DIETRO L'OBIETTIVO Stragi, omicidi, partite, manifestazioni e gossip sono il suo pane quotidiano. Lui è Gianni, Gianni Schicchi, il fotoreporter bolognese chiamato “Il Dito più veloce del West”. S ono le 10.30 e lui è in ritardo. Il ritrovo è in Piazza Maggiore e io sono in perfetto orario, anche se grazie al mega cantierone che ha invaso il centro di Bologna trovare parcheggio per il mio scooter non è cosa facile. Prendo posto all'ombra del Nettuno, che pure lui a breve verrà tutto “incelofanato” per il restauro. Nell'attesa gli mando un sms: “Ciao Gianni, sono sotto il Nettuno. Ti aspetto qui.” Il centro di Bologna questa mattina è meraviglioso. I turisti provenienti da tutto il mondo lo rendono cosmopolita, le orde di ragazzini in gita gli danno il giusto movimento tipico di una capitale europea, e le persone al telefono, indaffarate a camminare veloce, lo fanno sembrare la Grande Mela... credetemi, sembra una cartolina! Tra le urla dei bambini e il frastuono degli operai al lavoro nel cantiere, suona il telefono. É Gianni! “Pronto. Ciao Gianni!” “Ciao Elena! Cinque minuti e sono lì. Ho avuto un contrattempo questa mattina. Un ragazzo di 38 anni stanotte si è dato fuoco nella sua stanza e sono corso sul posto.” “Si, si, tranquillo.” Non sapevo cosa dire, non mi uscivano le parole di bocca. “La madre ai carabinieri ha detto che era un ragazzo problematico, povero! Comunque tranquilla e aspettami lì. Ah, dove hai parcheggiato lo scooter? Con questo cantiere in città non so più dove parcheggiarlo.” 20 INFORMAPIÙ Gli spiego dove si trova la via e solo dopo aver messo giù il telefono mi rendo conto di avergli dato indicazioni sbagliate. Il cuore mi batte a mille. In soli tre minuti di telefonata mille emozioni; adrenalina, paura, stupore e dolore hanno preso il sopravvento in un attimo. Riportata alla realtà da un piccione planato vicinissimo alla mia testa, penso: “Chissà che giornata mi aspetta.” Ed eccolo! Lo vedo arrivare con tutto l'occorrente per scattare. I due borsoni a tracolla con l'attrezzatura dalla quale non si separa mai. Oggi passerò una giornata insieme a Gianni Schicchi. Lo seguirò nei suoi spostamenti e lo affiancherò durante i servizi fotografici della giornata. Sono davvero entusiasta per questa avventura! Conosco Gianni Schicchi oramai da un paio d'anni, sia per esperienze lavorative, sia perchè, dopo 25 anni di scatti, è il più famoso fotoreporter a Bologna. Quando succede qualcosa che sia un omicidio, una strage, una premiazione, una festa, una rapina, una partita di calcio o di basket, lui è sempre in prima fila. Vede tutto, arriva dappertutto e sempre un attimo prima degli altri. Gianni conosce tutti ed è riconosciuto da tutti: carabinieri, politici, artisti, giocatori, imprenditori, etc....e il suo bello è proprio questo! Bologna Alberto Tomba Gaetano Curreri e Lucio Dalla matrimonio Montezemolo Gianni Schicchi cronaca nera Lucio Dalla al Festival di Sanremo portici di San Luca Bologna FC cronaca nera Roberto Benigni e Claudio Abbado cronaca cittadina Bologna FC cronaca cittadina fotografie di Gianni Schicchi capodanno a Bologna INFORMAPIÙ 21 Primo servizio del giorno Secondo servizio del giorno Da Palazzo Re Enzo ci spostiamo in Via Altabella per recarci nello storico negozio bolognese “Zurla Natale - Materassi”. Gianni mi spiega che sarà un servizio fotografico veloce, giusto qualche scatto al proprietario per l'intervista del collega. “Buongiorno Zurla, siamo pronti?! Fermo. Guarda di qua...andiamo un attimo qui fuori... Grazie Zurla, abbiamo finito!” L'evento BUY Emilia Romagna a Palazzo Re Enzo è il primo appuntamento della mattinata per me e Gianni. La manifestazione, mi spiega lui, è pensata per promuovere e favorire l'incontro tra gli operatori turistici della Regione e i buyer internazionali, altamente qualificati, interessati ai prodotti turistici regionali. Ci registriamo al banco dell'accoglienza ed entriamo nel maestoso salone del Palazzo. Gianni non perde un secondo e tira fuori subito la macchina fotografica. Qualche scatto per regolare la luce, un giro tra i tavolini del meeting per tentare il primo approccio con la location e inizia a “sparare” 60-70 scatti. Una mitragliata: ta ta ta ta ta ta ta ta ta. 22 INFORMAPIÙ Mentre si destreggia tra le persone presenti lo seguo attentamente e penso che sia davvero “Il Dito più veloce del West”. Alcune persone si imbarazzano davanti al suo obiettivo, altre non se ne accorgono nemmeno. L'addetto stampa dell'evento si accorge della sua presenza, lo saluta calorosamente e si assicura che abbia fatto tutte le fotografie con le giuste angolazioni e chiede di inviargliele il prima possibile. Un'altra caratteristica del fotogiornalista è quella di essere constantemente aggiornato sui fatti quuotidiani e, proprio per questo motivo, tra uno scatto e l'altro il telefono di Gianni non smette di suonare. Sms e chiamate da amici, colleghi e conoscenti lo tengono informato su cosa succede in città. “Sono più le chiamate che altro!” mi dice Gianni rispondendo all'ennesimo squillo. Al telefono un suo collega giornalista chiede di fare qualche scatto per completare la sua intervista fatta in mattinata. Pronti, via per il secondo servizio! Senza perdere tempo, saliamo in sella al motorino. Direzione ufficio per inviare le foto della mattinata. L'ufficio di Gianni si trova in una zona centralissima di Bologna. Nello studio, condiviso con altri ragazzi freelancer, c'è tutto l'occorrente per scaricare, modificare e inviare le foto dei servizi alla redazione de “Il Resto del Carlino” e a chi altro ne faccia richiesta. Lo lascio lavorare tranquillo, la selezione delle foto è un momento molto importante e richiede tempo. Gli scatti durante il servizio sono tantissimi, ma le foto da inviare vengono accuratamente selezionate. Approfitto di questo momento tranquillo in ufficio per rivolgere qualche domanda a Gianni. INFORMAPIÙ 23 Intervista a Gianni Schicchi Chi è Gianni Schicchi oramai lo sappiamo tutti, ma cosa avresti fatto se nella tua vita non ci fosse stata la fotografia? Prima di intraprendere la carriera fotografica lavoravo in un negozio di articoli sportivi a Bologna. Mio padre già negli anni cinquanta faceva il fotoreporter a Modena, poi aprì un negozio a Bologna in Via Indipendenza. Si occupava un po' di tutto, dai matrimoni ai convegni e, ai tempi, era noto anche nel campo dello spettacolo ed era in ottimi rapporti con Giorgio Consolini, cantante di quegli anni. Il figlio di Giorgio, Marco, era un noto tennista all'epoca di Barazzuti e Panatta ed era tra i primi dieci d'Italia. Marco aveva un negozio di articoli sportivi in Via Andrea Costa e un altro presso lo Junior di Rastignano; con il consenso di mio padre, perchè andavo ancora a scuola, ho lavorato insieme a lui 4 anni. Accordavo racchette da tennis praticamente tutto il giorno. Una volta mi capitò di accordare quella di Paolo Canè e gli ruppi le corde... non ha mai più voluto sapere niente di me! Mi trovavo talmente bene ed ero talmente entusiasta di quel lavoro che mi avevano chiesto di entrare in società, ma ho rifiutato. Prima di fare questo lavoro, non ci crederai mai, ho fatto anche il rappresentante di detersivi e cerotti porta a porta! Dopodichè, per arrivare ad oggi, dal 1985 ho lavorato fianco a fianco con Paolo Ferrari, amico di mio padre e fotografo storico della cronaca bolognese. Prima mi occupavo solo di sport e spettacolo e piano piano ho iniziato a occuparmi anche di cronaca rosa e nera. E da lì non mi sono più fermato. Da questi racconti posso immaginare che hai abbracciato due epoche della fotografia: il rullino e il digitale. Con l'arrivo del digitale, è cambiato il tuo modo di scattare? Esatto, come dici tu, ho abbracciato due epoche e l'unica differenza sostanziale è che oggi con la macchina fotografica digitale puoi scattare più in “scioltezza”. Con il rullino, invece, scattavi meno e il costo di ogni foto era esorbitante per via dello sviluppo e del rullino stesso. Un tempo scattavi solamente nei momenti giusti e più opportuni e dovevi sfruttare al massimo un solo rullino per il servizio. 24 INFORMAPIÙ Hai mai avuto paura di perdere l'attimo? Si, sempre. Sicuramente la paura di perdere l'attimo era più intensa coi rullini, ma ancora adesso la sento. Quando scatti una fotografia devi essere rapido e le pretese sono molto più alte nell'era del digitale. Anche l'avvento di internet ha cambiato il mio mestiere. Le notizie adesso viaggiano molto più veloci, se scatto una fotografia la devo inviare subito alla redazione del giornale per caricarla sul sito online. Per la stampa cartacea, invece, posso mandarle anche in serata, la notizia esce il giorno dopo sui giornali e ho più tempo per lavorarci sopra. Qual è la tua giornata tipo? Vai mai in ferie? Ad essere sincero, sono 12 anni buoni che non vado in ferie. L'ultima vacanza di 10 giorni è stata nel 2003. Non so più cosa sia il week end, però non mi pesa. Il lavoro è la mia passione, nel fine settimana poi mi capita di scattare fotografie in ambito sportivo e per me è rilassante e motivo di svago, quindi non mi pesa davvero quello che faccio. La mia giornata tipo? La mia è sostanzialmente una giornata organizzativa. In serata mi chiama sempre il giornalista notturno per dettarmi gli appuntamenti del giorno seguente. Mi alzo la mattina, una colazione veloce anche se a volte non trovo il tempo di farla, e parto per gli appuntamenti prefissati. Gli imprevisti sono all'ordine del giorno, per questo tengo sempre il telefono carico e con la suoneria attivata. Cosa fondamentale del mio lavoro: avere sempre un paio di jeans e una maglietta sul comodino per vestirsi al volo anche di Gianni Schicchi con Joe Tacopina, Presidente del Bologna FC notte. altre occasioni la fotografia deve raccontare stati d'animo, Ah! Ogni tanto faccio dei pit stop al motorino, perché per fare cronaca cittadina è fondamentale emozioni o argomenti più complessi. come mezzo di trasporto. Con la diffusione dei cellulari dotati di fotocamera, ogni Il mio meccanico mi prende al volo, cambio d'olio veloce e persona può fotografare qualsiasi avvenimento ancora in 10 minuti facciamo tutto. Lo chiamiamo “il pit stop alla prima che un giornalista ne venga a conoscenza. Ferrari”. Dati questi presupposti, come si può distinguere il fotogiornalista dal fotografo improvvisato (citizen Una cosa positiva e una negativa del tuo lavoro? photography)? Il compito più difficile per un fotogiornalista sono sicuramente i servizi di cronaca nera. Ti trovi sempre a Con i cellulari adesso tutti s'improvvisano fotografi. contatto con persone a cui è appena successa una disgrazia Chiunque vedendo un avvenimento per strada lo fotografa e e arrivare sul luogo è sempre molto di impatto, un carico di capita, a volte, che noi fotogiornalisti arriviamo leggermente in ritardo. Ovviamente la differenza sta nel fatto che noi emozioni pesante. professionisti, una volta sul posto, riusciamo a guadagnarci Nel cuore della notte, quando suona il telefono non sono la prima fila e a fare fotografie sicuramente migliori rispetto mai belle cose. Di notte le mie fonti sono principalmente a chi ha solo un cellulare. Però, oggi, la fotografia è diventata gli amici più che i giornalisti e mi chiamano soprattutto per una moda e a volte vedi delle cose incredibili. incidenti e incendi. Gli incidenti stradali sono i peggiori, Un conto è fotografare momenti di vita quotidiani personali, non riesco ancora a "farci il callo". ma in alcune situazioni ci vuole del rispetto. Una delle La cosa più bella del mio lavoro, invece, oltre al fatto di non caratteristiche principali del nostro lavoro è il rispetto delle avere orari, è il mondo dello sport. Qualsiasi tipo di sport persone, nel nostro campo ci vuole molto tatto, soprattutto per me è divertimento e fotografo il tutto con una certa nelle situazioni delicate e nei fatti di cronaca nera. allegria. É senza dubbio la parte più facile del mio lavoro. Qual è il servizio fotografico che ha per te un significato Cosa pensi quando sei dietro alla macchina fotografica? veramente particolare? Lavoravi già come fotogiornalista In alcuni casi se pensi sei più limitato. Il pensare può ai tempi della strage della Stazione di Bologna? bloccarti, per cui è molto meglio avere la mente libera, Nella strage della Stazione di Bologna io non c'ero, ma ho anche se dipende sempre da dove ti trovi. In certe vissuto le stragi della Uno Bianca negli anni '90. situazioni, se mi metto a pensare non faccio neanche la foto. A scattare sono capaci tutti, ma a livello giornalistico E' stato un periodo bruttissimo per Bologna, c'era un clima la fotografia è il racconto dell'avvenimento. Con una foto di terrore pazzesco in città e ogni settimana ammazzavano sintetizzi la notizia e in poco tempo devi realizzare tre o una persona. quattro scatti da angolazioni diverse per raccontare cosa Pensa che ho immortalato Eva Mikula, la donna della banda sta succedendo. Non è semplicissimo con una sola foto della Uno Bianca, poi sono dovuto scappare di corsa con il raccontare l'accaduto, alcuni momenti sono abbastanza motorino perchè il fidanzato mi voleva picchiare! logici come ad esempio un palo caduto su una macchina, in INFORMAPIÙ 25 Quindi ti è capitato di ritrovarti in circostanze pericolose nel tuo lavoro? Oltre a quella volta con la banda della Uno Bianca, mi sono ritrovato in una situazione pericolosa a Modena. In quell'occasione affiancavo un mio collega dell'ANSA perchè avevano ferito due poliziotti durante una rapina a un ufficio postale. La macchina dei ladri l'avevano ritrovata in un campo in provicina di Modena. Il rapinatore era scappato in un campo di grano lì vicino e stava sparando contro altri poliziotti. Non mi ero mai trovato in una sparatoria. Ricordo che esplosero parecchi colpi di pistola. Io e il mio collega ci eravamo nascosti in un fosso. Eravamo distanti, ma non sapevamo in realtà neanche quanto. Il delinquente poi si è arreso! Una volta catturato, i poliziotti ci hanno fatto scattare delle foto al malvivente ferito e insanguinato. É stata davvero una giornata carica di adrenalina! Terzo servizio del giorno Ore 14.00 appuntamento presso la sede del Bologna FC a Casteldebole per la presentazione del nuovo allenatore, Delio Rossi. Seguire in motorino il mitico Schicchi è stato bellissimo e sono entusiasta del pomeriggio che mi aspetta! FOTOGIORNALISMO vs CITIZEN PHOTOGRAPHY La diffusione dei social network e degli smartphone ha cambiato la fotografia e in particolare il fotogiornalismo. Documentare un fatto non è più un mestiere per i pochi eletti iscritti all'ordine dei giornalisti; sono sempre più numerosi, infatti, coloro che si "improvvisano" fotoreporter scattando una foto quando si trovano davanti un incidente, un incendio o una protesta. Del resto, questo è il tempo del giornalismo che vede la "partecipazione attiva" dei lettori, grazie alla natura interattiva dei nuovi media e alle possibilità offerte da internet. Qualunque sia la data d'inizio del citizen journalism, quel che è certo è che questo fenomeno ha prodotto vantaggi e svantaggi. Il vantaggio sta nel fatto che il flusso d'immagini è enorme. Molte volte il fotografo improvvisato arriva dove non riesce ad arrivare il fotogiornalista. Il problema, però, è quello della traduzione. Nel momento in cui un fotografo improvvisato pubblica un'immagine non pensa a chi la leggerà e cosa leggerà. I primi punti del lavoro del fotogiornalista sono il rispetto e il coltivare le relazioni con le persone. La fotografia è l'ultima cosa. Si potrebbe pensare il contrario, ma in realtà è la capacità di relazione che, in un certo momento, unisce il fotogiornalista alla situazione e alle persone e lì si comincia a raccontare. Solo lì. Il fatto di rinunciare a certe immagini forti, perché magari potrebbero destare più pietà che rispetto, è un'accortezza dei soli fotogiornalisti. Nel lavoro del fotoreporter c'è un mutuo rispetto e quindi un accordo tacito tra lui e la persona che fotografa, cosa che un fotografo improvvisato non avrà mai. Nessuno di noi può avere le idee chiare sul futuro della fotografia e del fotogiornalismo in un'era in cui il citizen journalism, i new media e i social network stanno stravolgendo il sistema dell'informazione. Trovo interessante la soluzione ipotizzata da Fred Ritchin per cui il citizen journalism non deve essere soltanto la possibilità per il pubblico di fare fotografie con i telefonini per pubblicarle poi sui giornali, ma deve comprendere anche la volontà di supportare il buon giornalismo, inclusa la fotografia fatta dai professionisti, per aiutarci a capire meglio il mondo: “Citizen journalism is not only the right to self-express, but the right to act like a citizen and not a consumer” Credo che le immagini create dal pubblico non potranno mai sostituire del tutto il lavoro dei professionisti: la credibilità è fondamentale, e di certo non si guadagna con i like su Instagram. Popolarità non è sinonimo né di qualità, né di credibilità. 26 INFORMAPIÙ INFORMAPIÙ 27 Osservo Gianni che continua a cambiare obiettivi e angolazioni...è fantastico vederlo all'opera, è instancabile! Continua a scattare dall'alto, dal basso, di lato, dall'altro lato per trovare la giusta angolazione. La conferenza inzia, tante le domande dei giornalisti per il nuovo allenatore arrivato a 3 giornate dalla fine del campionato. «Non sono un pranoterapeuta a cui basta appoggiare le mani. Il tempo è poco e bisognerà puntare su cose semplici: ridare motivazioni a una squadra che ha le qualità» sottolinea Delio Rossi. La curiosità dei presenti si è placata quando, finite le domande, Delio Rossi ha comunicato che l'allenamento delle 15.00 sarebbe stato a porte aperte. Arriviamo e la sala stampa è gremita. Il caldo di maggio si fa sentire. Prendo posto in ultima fila con i giornalisti e Gianni si posiziona in prima linea davanti al tavolo della conferenza. Siamo tutti in attesa. Delio Rossi, l'amministratore delegato Claudio Fenucci e il direttore dell'area tecnica Pantaleo Corvino entrano in scena. “Delio”, “Delio”. I click dei fotografi non si fermano. Ognuno di loro richiama l'attenzione del nuovo allenatore verso il proprio obiettivo per un primo piano perfetto. Persino i giornalisti dalle sedie tirano fuori smartphone e iPad per scattare foto da postare sui siti online e nell'ultima fila il saluto del nuovo arrivato fa fatica a sentirsi a causa del rumore delle macchine fotografiche. Claudio Fenucci, Delio Rossi, Pantaleo Corvino Delio Rossi Delio Rossi Delio Rossi Claudio Fenucci, Delio Rossi, Pantaleo Corvino 28 INFORMAPIÙ Claudio Fenucci, Delio Rossi, Pantaleo Corvino INFORMAPIÙ 29 LA FIGURA DEL FOTOGIORNALISTA Le due parti che compongono la parola fotogiornalista ne precisano chiaramente il significato: fare informazione privilegiando come mezzo espressivo la fotografia. La storia del fotogiornalismo è strettamente legata alle evoluzioni tecniche e culturali della carta stampata e alle invenzioni tecnologiche che hanno permesso di introdurre la fotografia nelle pagine dei quotidiani a scopo illustrativo. La fotografia può essere considerata documento e prova e le sue funzioni sono informare, rappresentare, sorprendere, far significare e allettare. Lo straordinario impatto comunicativo e informativo della fotografia, che permette di “essere là dove i fatti accadono”, viene colto subito. Essa, infatti, in poco tempo ha stabilito un forte legame col giornalismo e con la stampa illustrata. La fotografia, quindi, è utilizzata dai giornali non come semplice immagine, ma come notizia. allenamento Bologna FC Questa giornata insieme a Gianni termina sul campo d'allenamento del Bologna FC. Oggi, grazie a lui, ho avuto la possibilità di scoprire l'arte di una professione a me nuova: quella del fotogiornalista. Un lavoro davvero ricco di emozioni! Ti trovi continuamente di fronte a situazioni nuove, talvolta dure e spiacevoli, in altre occasioni interessanti o persino simpatiche, ma comunque sempre diverse. Purtroppo quasi mai si ha il tempo di conoscere e approfondire del tutto queste realtà. Ammiro un professionista come Gianni che è un testimone diretto della mia città. Il fotogiornalista, a differenza del fotografo, ha dei limiti: deve fare delle scelte prima, durante e dopo lo scatto. Sono scelte che devono rispettare la “relazione con i lettori” e ciò impone al fotogiornalista di essere totalmente onesto nei suoi scatti. Il mestiere del fotoreporter è impegnativo sotto molti punti di 30 INFORMAPIÙ allenamento Bologna FC vista: si è sempre in viaggio, il più delle volte in solitudine, spesso in condizioni difficili e, a volte, in luoghi pericolosi. Per questo è necessario avere grande energia e spirito di avventura come Gianni. Nella sua carriera quante ne ha viste, le sue foto parlano da sole. É Schicchi e, per me, non importa aggiungere altro. racconto fotografico. La didascalia in passato veniva utilizzata per attirare il lettore, ma il più delle volte si discostava dalle indicazioni dell'immagine. Oggi, grazie all'avvento della TV, la fotografia ha acquistato un valore superiore rispetto alla parola e al testo scritto. Essa rappresenta da sola la notizia e non necessita di una spiegazione. Qui entra in gioco il racconto fotografico, cioè una serie di foto che spiegano e raccontano autonomamente un avvenimento, senza il bisogno di un'esplicitazione testuale. Il secondo aspetto tecnico è relativo all'impaginazione. Questa può essere a pausa o a flusso. Nel modello a pausa l'immagine esprime tutta la sua forza e la sua immediatezza comunicativa. La foto è di grandi dimensioni poiché viene valorizzata come particolare e come frammento di realtà. Nel modello a flusso, invece, le immagini sono pubblicate in piccole dimensioni una dietro l'altra, come nel racconto fotografico. Questo modello è quello più utilizzato dalla stampa italiana, poiché rievoca lo scorrere delle immagini televisive. Il fotogiornalista è protagonista dell'avvenimento ed è un testimone privilegiato che riesce a raccontare gli eventi con una forza e un'immediatezza che raramente le parole possiedono. Grazie a questa carica emozionale, intrinseca nelle fotografie, il lettore si identifica ed è in qualche modo Il terzo e ultimo aspetto concerne la manipolazione e la partecipe delle vicende fotografate. falsificazione. Molto La carica emotiva spesso, infatti, i giornali e suggestionale modificano o ritoccano che deriva dalla le loro foto per alterarne caratteristica del il significato. Ci sono stati linguaggio fotografico tanti casi di fotoreporter rende possibile la che hanno addirittura trasformazione costruito le fotografie per dell'immagine documentare fatti che fotografica in simbolo realmente accadevano ma o icona di un evento. che non potevano essere La peculiarità della fotografati. fotografia è di saper La fotografia migliore, cogliere un attimo per comunque, è quella sempre. operai in pausa pranzo - Charles C. Ebbets, 1932 che dice sempre la verità. Ogni fotografia Ciò che viene fotografato, cioè il soggetto, inteso sia è un certificato di presenza. Essa non inventa, ma è come luogo, oggetto o essere vivente, non è altro che un autentificazione. particolare, un frammento, ed è il fotogiornalista che fotografa quello che, secondo lui, rappresenta meglio i Una fotografia può essere ritoccata, manipolata o falsificata, ma in realtà può mentire solo sul senso e sul significato: valori della notizia. mai sulla sua esistenza. La relazione tra fotografia e giornali si può dividere in Ciò che viene fotografato è esistito veramente nella realtà tre principali aspetti tecnici. indipendentemente dalla sua artificiosità. La fotografia Il primo riguarda il rapporto tra l'uso delle didascalie e il rende il passato sicuro quanto il presente. INFORMAPIÙ 31 NEWS La fotografia di guerra possiede tutte le caratteristiche del fotogiornalismo. Infatti, uno dei più efficaci utilizzi della fotografia è stato, ed è tuttora, la documentazione degli eventi catastrofici a uso giornalistico. L'idea di documentare fotograficamente la guerra nasce praticamente agli inizi del Novecento, ma è ampiamente riconosciuto che si possa parlare di fotografia di guerra, in senso stretto, soltanto a partire dalla Guerra Civile spagnola. La prima guerra che venne più fotografata è sicuramente quella del Vietnam, le cui foto sono state talmente importanti, da essere decisive per l'opinione pubblica mondiale che si proclamava contro quel terribile e inutile conflitto. Il fotoreporter di guerra non è un mestiere facile. Sia per il fatto di trovarsi in un paese in guerra, sia perchè questa figura ha su di sé una responsabilità sociale: informare con la fotografia raccontando la guerra dal punto di vista delle vittime e dei deboli in modo che le immagini possano rimanere scolpite nella memoria del pubblico futuro e servano a non commettere gli stessi errori. Basta pensare alla foto della bambina vietnamita che corre nuda bruciata dal napalm e al bambino albino del Biafra fotografato da McCullin: alcune delle foto più famose e significative. Tanti sono i fotoreporter famosi. Il più grande di tutti è stato Robert Capa che ha seguito per quasi diciotto anni tutti i maggiori conflitti in varie parti del mondo. LAVOROPIU' SALVA IL GIGANTE Lavoropiù SpA ha deciso di sposare, con una donazione di 5mila euro, la campagna "Salviamo il Gigante". Il Crowdfunding lanciato dal quotidiano Il Resto del Carlino raccoglie fondi da destinare al restauro della fontana del Nettuno di Bologna, capolavoro realizzato nel 1564 dal Giambologna, che ha necessità di cure urgenti e complesse. Dopo l'adesione alla raccolta fondi per il restauro del Portico di San Luca, dell'anno scorso, Lavoropiù continua il suo impegno nel sostenere il benessere della città di Bologna, sottolineando il legame con il territorio e la volontà di contribuire al suo sviluppo economico e sociale. Di seguito riportiamo l'intervista de Il Resto del Carlino a Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù. e qui siamo leader del mercato di riferimento, con quindici filiali nella provincia. Quando una città ti dà tanto, bisogna dare in cambio qualcosa», spiega Matteo Naldi, direttore marketing di Lavoropiù spa, «famiglia bolognese da generazioni». Che cosa, rappresenta, per lei, il Nettuno? «Ho tanti ricordi legati a questa fontana. Mia madre lavorava in via Rizzoli, e abitavamo in Saragozza: passo da questa piazza fin da quando ero bambino. Uno dei ricordi di bambino è una delle grandi nevicate, con la statua coperta di neve». FOTOREPORTER DI GUERRA Ricordi più recenti? «Senza dubbio quelli legati a due squadre della città. Ricordo la gioia per i due scudetti della Fortitudo basket, squadra di cui siamo anche sponsor. C'è poi qualche successo del Bologna calcio...». Cos'è il Nettuno per un bolognese? «Qualcosa che si porta nel cuore. Te lo porti dentro, anche se vai a vivere a New York». Non crede che dovrebbe essere lo Stato a garantire il buono stato di salute dei monumenti? «In linea teorica, dovrebbe essere così. La cura, la conservazione del nostro straordinario patrimonio artistico dovrebbero essere a carico dello Stato». In pratica, non è così. E si deve ricorrere alla generosità dei privati. «In Italia, e non solo, funziona così. Inutile fare polemiche e rimpallarsi le responsabilità. O si ricorre ai privati o, mentre si discute, i nostri monumenti vanno in malora». Vietnam, 1972 - Kim Puch - foto di Robert Capa Biafra, 1969 - foto Don McCullin Robert Capa Omaha Beach - foto di Robert Capa 32 INFORMAPIÙ Seconda Guerra Mondiale - foto di Robert Capa I bolognesi sono sempre stati generosi. Ricordiamo Santo Stefano. E la raccolta fondi per il portico di San Luca, che ha superato gli obiettivi iniziali. ologna, 24 aprile 2015 - È stata la prima azienda ad aderire, «Beh, i bolognesi hanno una grande cuore. Però...». l'anno scorso, al crowdfunding per San Luca, la raccolta Però? fondi on-line per il restauro del portico. Ora Lavoropiù spa «La crisi ha messo in difficoltà molti cittadini. Ma, per fortuna, non – agenzia per il lavoro tutta italiana, con sede a Bologna, tutte le aziende». circa 80 milioni di euro di fatturato, 50 uffici in sei regioni italiane Dunque? e due uffici all'estero – ha deciso di sposare, con una donazione «Credo che se le tante aziende di successo della nostra città di 5mila euro, la campagna 'Salviamo il Gigante'. Sottoscrizione contribuissero secondo le loro possibilità, il restauro del Nettuno lanciata dal Carlino per raccogliere fondi da destinare al restauro sarebbe cosa fatta». della fontana del Nettuno, capolavoro realizzato nel 1564 dal Giambologna, che ha necessità di cure urgenti e complesse. Una È un appello? prima stima del Comune ha fissato il costo dei lavori a 7-800mila «È la speranza che l'attenzione al benessere della collettività, che la strada per la responsabilità sociale delle imprese venga percorsa euro. con sempre più convinzione da un numero sempre maggiore di Perché avete scelto di aderire alla campagna per il Nettuno? aziende. Noi, con iniziative solidali e sponsorizzazioni sportive e «Siamo nati in questa città nel 1997, qui c'è il nostro cuore pulsante culturali, cerchiamo di fare la nostra parte». INFORMAPIÙ 33 B il racconto di questo numero parla di Sanremo... Buona lettura! NEWS LAVOROPIU' SOSTIENE LE FINAL FOUR DI BASKET IN CARROZZINA L avoropiù SpA ha deciso di sostenere le Final Four di basket in carrozzina giovanili organizzate dalla Polisportiva I Bradipi con il patrocinio del CONI, del Comune di Bologna e della FIPIC, la Federazione Italiana Pallacanestro In Carrozzina. Il 18 e il 19 aprile al Paladozza di Bologna si sono confrontate le migliori quattro squadre under 16 italiane per aggiudicarsi il titolo giovanile, valido come XII° Campionato giovanile, Coppa Antonio Magli. Lo scudetto giovanile Under 16 del basket in carrozzina è stato stravinto dalla squadra bolognese de I Bradipi che nella finale per il 1° posto ha superato con un netto 69 a 32 la squadra di Giulianova. Lavoropiù è stata fiera di sostenere un evento così importante per la città di Bologna e per il basket in carrozzina e ha premiato il miglior quintetto del torneo con una shopper di gadgets personalizzati Lavoropiù. ANCORA TRASFERIMENTI PER LAVOROPIU' La filiale di Castelnovo ne’ Monti (RE) si è trasferita a Vezzano sul Crostolo (RE) in Piazza della Libertà 4/E. La filiale di San Donà di Piave (VE) si è spostata in Via Risorgimento 17 sempre a San Donà di Piave. Agripiù, la Divisione Agricoltura si è trasferita in Piazza Salardi 16 a San Giovanni in Persiceto (BO). agricoltura Filiale di Vezzano sul Crostolo (RE) Piazza della Libertà 4/E 42030 Vezzano sul Crostolo (RE) Tel 0522 812666 Fax 0522 613362 [email protected] 34 INFORMAPIÙ agri agri Filiale di San Donà di Piave (VE) Via Risorgimento 17 Divisione Agricoltura 30027 San Donà di Piave (VE) Piazza Salardi 16 Tel 0421 336599 40017 San Giovanni in Persiceto (BO) Fax 0421 336568 Tel 051 6810094 [email protected] Fax 051 6871264 [email protected] { C'ERA UNA VOLTA... IL CUSTODE DELL'ARISTON D Non c'era voluto molto. Aveva fatto qualche telefonata, qualche corso di formazione, qualche vaccino. Ed in un paio di mesi si era ritrovata a preparare le valige e prenotare il taxi per l'aeroporto. Poi, come da copione, nei giorni precedenti alla partenza erano andata a trovarla i dubbi. La paura di lasciare quello che tutte le persone sognano per andare a rifugiarsi in un angolo di mondo al confine con l'inferno. Con sua madre e le amiche che continuavano a remare contro, impaurite dai frequenti rapimenti. E in lei si era insinuata il legittimo dubbio su quello che stava per fare. Ma per CI HA LASCIATO IL CUSTODE DEL TEATRO ARISTON CHE fortuna non c'era stato abbastanza tempo e si era ritrovata con il IRRUPPE SUL PALCO passaporto pronto e il biglietto prenotato dall'associazione. Sanremo. È mancato all'affetto dei suoi cari R.T., il custode del Teatro “È uscito il check in. Andiamo?” dice Luigi raggiungendola al Ariston che salì agli onori della cronaca esattamente 18 anni fa, tavolino. durante la 32esima edizione del Festival. Durante la seconda serata, “Ok...” mugugna Denise. R.T., brandendo una pistola giocattolo, fece irruzione sul palco in Il sorriso disinvolto di Luigi è quello di un chirurgo alla quarta diretta nazionale. Poi cominciò a cantare a cappella un brano di missione in Africa. Non gli ci vuole molto ad accorgersi delle mani sua composizione. Dopo pochi istanti, però, l'intervento della polizia tremanti di Denise. mise fine all'esibizione dell'uomo, scatenando l'ira del pubblico e della “Ehi dottoressa” chiede con voce profonda “Sei proprio sicura?” giuria, che avrebbero voluto lasciargli terminare la canzone. Si venne Denise giochicchia col bicchierino di carta ed intanto lancia un a sapere che l'uomo aveva per anni tentato di intraprendere la carriera ultimo sguardo a quella foto di repertorio sul giornale aperto davanti del cantante, senza fortuna. Ed aveva quindi cercato e trovato quel a lei. Lo sguardo fiero del custode dell'Ariston, ripreso mentre lavoro all'Ariston proprio allo scopo di salire, un giorno, sul palco racconta al mondo che il suo sogno era troppo forte per rimanere durante la kermesse. Dopo il fatto, le autorità, decisero di ritirare la chiuso in un cassetto, la convince di non perdere altro tempo, prima denuncia e l'uomo potè continuare il suo lavoro di custode fino all'età di realizzare il suo. della pensione. Oggi pomeriggio, al termine di una lunga malattia, “Certo” dice Denise alzandosi in piedi “È tutta la vita che aspetto R.T. è deceduto a 72 anni a casa sua, nel centro della città. questo momento.” enise sorseggia il caffè nel bicchierino di carta. È arrivata all'aeroporto con un anticipo clamoroso, emozionata ed impaurita per quello che l'aspetta. Lancia un'occhiata distratta al giornale lasciato da qualcuno sul tavolino del bar, ma nessuna notizia di questo pezzo di mondo che sta per salutare le sembra interessante. Quando sta per richiuderlo, una fotografia in bianco e nero le risveglia un ricordo ormai sepolto. Incuriosita, Denise, si mette a leggere l'articolo di cronaca a fianco della foto. Denise ricorda benissimo quella sera. Aveva nove anni e stava sorseggiando il latte, prima di andare a dormire. Ma poi dalla televisione erano arrivate delle strane immagini tremanti e sua madre aveva lasciato partire un urlo. “Oddio! E questo cosa fa?!” Denise ricorda che aveva ascoltato quell'uomo cantare e aveva pensato che aveva proprio una bella voce. Poi, quando la polizia l'aveva atterrato, la madre l'aveva trascinata in camera sua. E quel ricordo era sparito dalla sua memoria fino ad allora. Di colpo Denise si trova a pensare a quanto tempo era passato e quante cose erano successe, dopo quella sera. A quell'adolescenza scoppiata in un attimo e subito finita, per lasciare il posto ad un sogno di bambina faticosamente diventato realtà, con la laurea in pediatria. Si era ricordata di quelle notti insonni passate prima sui libri e poi in corsia, durante la specializzazione. Delle lacrime per il senso di impotenza, davanti alle malattie gravi. E della gioia pura per tutte le guarigioni che aveva contribuito a regalare ai suoi piccoli pazienti. Eppure, ad un certo punto, quel camice bianco non le era più bastato. Aveva rispolverato per bene quel suo sogno di bambina e lo aveva riguardato a lungo. Il fatto è che Denise non voleva semplicemente curare dei bambini qualsiasi. Voleva curare i bambini dimenticati dal mondo. INFORMAPIÙ 35 FALSI D'AUTORE { PERPIU' BOLOGNA rivisitazione del quadro La Gioconda di Leonardo da Vinci le opere d'arte rivisitate da tutte le filiali, le divisioni e gli uffici di Lavoropiù LAVOROPIU' EVERYWHERE rivisitazione del quadro La ragazza con l'orecchino di perla di Jan Vermeer UFFICIO PERSONALE DIRETTO rivisitazione del quadro Marquis d’Afflito di Tamara de Lempicka FILIALE DI LUCCA rivisitazione del quadro Le due sorelle di Théodore Chassériau FILIALE DI BUDRIO (BO) rivisitazione del quadro La nascita di Venere di Botticelli FORMAPIU' rivisitazione del quadro di Keith Haring FILIALE DI SERIATE (BG) rivisitazione del quadro Popolo di Volti di Ernesto Treccani 36 INFORMAPIÙ FILIALE DI POMEZIA (RM) rivisitazione di un particolare del quadro Ultima cena di Leonardo da Vinci FILIALE DI CASTEL MAGGIORE (BO) rivisitazione del quadro A friend in need di Cassius Marcellus Coolidge UFFICIO OSI rivisitazione del disegno Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci INFORMAPIÙ 37 6 INVENZIONI CHE CI HANNO CAMBIATO LA VITA LO SPAZZOLINO DA DENTI Di molti oggetti di uso quotidiano non si conoscono né le origini, né le vicissitudini che hanno attraversato per giungere alla forma attuale. Anche lo spazzolino non fa eccezione. Non esiste nessuno cui si possa attribuirne l'invenzione. In realtà, si è evoluto nel tempo soprattutto per necessità. Il termine spazzolino, una sorta di diminutivo di spazzola, compare per iscritto per la prima volta in inglese (toothbrush) nell'autobiografia del 1690 di Anthony Wood, dove scrive di aver acquistato uno spazzolino da un suo conoscente di nome J. Barret. La parola latina deriva da spathula, a sua volta un diminutivo di spatha che in origine era un pezzo di legno largo e piatto usato dai tessitori. Come molti altri oggetti, anche questo prende il proprio nome dall'azione che svolge, ovvero quella di “spazzolare” i denti. 38 INFORMAPIÙ A volte le grandi scoperte sono anche piccoli, geniali oggetti di uso quotidiano. Vi siete mai chiesti quali sono le origini dello spazzolino da denti? Intorno al 1600 comincia a diffondersi in Europa l'abitudine di una buona igiene orale. Nel 1780 l'inglese William Addis, rinchiuso nella prigioni di Londra, disegna e inventa il primo vero spazzolino da denti: uno strumento pensato ad hoc con il manico di osso bovino modellato e forato a un'estremità per legarci le setole di peli di maiale, cinghiale o cavallo. In realtà, la prima attestazione storica la ritroviamo nel 3.000 a.C. in Egitto: lo spazzolino consisteva in un bastoncino grande quanto una matita, sfilacciato all'estremità, che veniva strofinato sui denti. Nato per uso personale, lo spazzolino di Addis è il primo spazzolino a essere prodotto in massa, facendo la fortuna del suo inventore e favorendone ancora di più la diffusione in Europa. In America, allo stesso tempo, le cose vanno un po' più a rilento. Il primo brevetto per uno spazzolino da denti (simile a quello di Addis) è di H. N. Wadsworth (1857), che fece da apripista. Nel frattempo, però, lo spazzolino subisce una trasformazione radicale: arrivano le setole di nylon, più igieniche e resistenti di quelle animali, che spesso si distaccano dalle testine e non si asciugano bene. Il primo spazzolino con setole di nylon viene messo in vendita 77 anni fa. Un vero successo. Nel 1937, l'azienda chimica DuPont è la prima società ad avviare la produzione del nylon e, prima ancora di impiegarlo per la produzione degli immortali collant, venne usato proprio per le setole dello spazzolino. Il primo di questo tipo viene messo in vendita il 24 febbraio 1938. L'evoluzione dello spazzolino da denti, però, non si ferma qui. Nel 1959 la società Bristol-Myers introduce il Broxodent, il primo spazzolino da denti elettrico. In principio il Broxodent era un tipo di spazzolino elettrico collegato ad una presa a muro standard, ideato per le persone affette da handicap e impossibilitate a effettuare un corretto spazzolamento. Un anno dopo, la General Electric introduce il suo primo modello indirizzato al pubblico di massa, che presto sarebbe diventato “il più popolare tra i consumatori a causa del ridotto rischio di elettroshock". Simile al Broxodent nelle funzioni, lo spazzolino della General Electric differisce in un solo aspetto importante: il manico è progettato per ospitare delle batterie ricaricabili per l'alimentazione. Da allora, naturalmente, molte cose sono cambiate. Gli originali modelli della Broxodent e della General Electric, leader di mercato per 30 anni, ispirano i modelli attuali anche se non sono quasi più reperibili e commercializzati, Ad oggi, i modelli più noti e venduti sono quelli della Philips Sonicare e quelli della Braun Oral-B. Nel gennaio 2003, gli americani hanno eletto lo spazzolino da denti come: "l'invenzione americana numero uno per la quale non non era possibile vivere senza, battendo l'automobile, il computer, il telefono cellulare, ed il forno a microonde." INFORMAPIÙ 39 AGGIORNAMENTI CONTRATTUALI • IL RINNOVO DEL CCNL DEL TERZIARIO E I RINNOVI DI APRILE I nnanzitutto il consueto punto sugli scatti economici intervenuti di recente: • Aprile 2015: Tessili Confapi; Area Tessile - Moda Artigiani; Giocattoli e Modellismo Piccola Industria; Turismo alberghi e campeggi maggiori; Turismo alberghi e campeggi minori; Lapidei Industria, Legno Industria; Imprese di pulizia artigiane. Per quanto riguarda invece i rinnovi contrattuali il focus è tutto sul recente e tanto agognato rinnovo del contratto del terziario e servizi. Terziario – Confcommercio Dopo una lunga fase di stallo nei negoziati, in data 30 marzo 2015 tra Confcommercio, Filcams – Cgil, Fisascat – Cisl e Uiltucs – Uil è stata stipulata l'ipotesi di accordo (in attesa della stesura definitiva) per il rinnovo del contratto collettivo per i dipendenti da aziende del terziario, distribuzione e servizi, scaduto il 31 dicembre 2013. In ragione del principio di ultravigenza e preso atto che il 40 INFORMAPIÙ precedente contratto cessa la sua vigenza in data 31 marzo 2015, tale contratto decorre dal 1° aprile 2015 e ha validità fino a tutto il 31 dicembre 2017. Nonostante il lungo periodo trascorso dalla scadenza del precedente contratto fino al recente accordo non è previsto il riconoscimento di arretrati e una tantum. Dal punto di vista retributivo l'intesa prevede un incremento salariale di 85,00 euro lordi a regime (in seguito all'ultima di cinque tranche di rinnovo prevista per il 1° agosto 2017) per il IV livello di inquadramento su 14 mensilità. Sul versante normativo le novità riguardano soprattutto gli ambiti relativi all'orario di lavoro e ai regimi di flessibilità, al mercato del lavoro ed in particolare ai contratti a tempo determinato, e alla classificazione, soprattutto per il comparto delle aziende di informatica e telecomunicazioni. In generale si può affermare che l'accordo risponde all'esigenza di favorire margini di recupero per le imprese in termini di flessibilità organizzativa e di produttività. Vediamo nel dettaglio alcune novità introdotte: • La flessibilità nell'orario di lavoro prevede che nei periodi di picco di lavoro (vedi ad esempio il periodo natalizio o dei saldi per i negozi oppure giugno per le aziende • • • • • che si occupano di servizi alle imprese) i datori di lavoro potranno richiedere ai dipendenti (ipotesi principale) di lavorare quattro ore in più nella settimana (per un massimo di 16 settimane nell'arco di 12 mesi) senza che sia necessario l'assenso del sindacato nè del lavoratore stesso e senza che si paghi lo straordinario. A compensazione di ciò nell'arco dei 12 mesi seguenti ma in periodi di calo di lavoro aziendale le ore saranno recuperate, cioè si applicherà un orario ridotto di lavoro settimanale a parità di retribuzione e senza intaccare il monte ore ferie e permessi; le ore di lavoro prestate in eccedenza e non recuperate al termine del programma di flessibilità sono liquidate con la maggiorazione per lavoro straordinario. Si tratta di un ulteriore sviluppo in ambito di flessibilità allo scopo di fronteggiare i frequenti picchi di attività del settore. Sono poi possibili altre ipotesi aggiuntive nella flessibilità dell'orario, da concordarsi però in questo caso in fase di contrattazione collettiva di secondo livello (territoriale o aziendale). In tema di sostegno all'occupazione l'intesa prevede norme sul sottoinquadramento nel caso di assunzione di persone «deboli» come ad esempio i disoccupati o coloro che hanno concluso l'apprendistato senza che ci sia stata una stabilizzazione. In questi casi si può stipulare un contratto a tempo determinato di 12 mesi dei quali i primi 6 con sottoinquadramento di due livelli ed i secondi 6 con sottoinquadramento di un livello rispetto al livello di inquadramento finale di assunzione ; un livello di inquadramento inferiore è concesso per altri 24 mesi in caso di trasformazione in contratto a tempo indeterminato. L'accordo ha stabilito anche i nuovi importi (ridotti rispetto al precedente CCNL in cui era stato introdotto in modo sperimentale) dell'elemento economico di garanzia che verrà erogato con la retribuzione di novembre 2017, ed è assorbito, sino a concorrenza, da ogni trattamento economico individuale o collettivo aggiuntivo rispetto a quanto previsto del CCNL e corrisposto dopo il 1° gennaio 2015. In materia di classificazione del personale sono state aggiunte due nuove figure professionali, al 3° e 4° livello, attinenti gli operai specializzati nel settore automobilistico (vedasi declaratoria). Per il settore delle imprese che svolgono attività esclusiva di Information and Communication Technology (ICT), preso atto del fatto che per l'individuazione delle qualifiche professionali è stato elaborato a livello europeo l' « e-Competence Framework », è stata introdotta una nuova classificazione del personale per le aziende del settore ICT. In materia di trasferimenti del personale inquadrato come Quadro sono stati modificati (aumentati) i termini di preavviso dovuti dall'azienda al lavoratore. Per quanto concerne il trattamento economico di malattia, nel confermare l'impianto normativo introdotto dal precedente CCNL, è stata inserita una dichiarazione a verbale in cui si precisa che il trattamento economico spettante al lavoratore in caso di malattia potrà essere oggetto di intese a livello aziendale. • • • • Viene introdotta ex novo la possibilità per il lavoratore di richiedere un periodo di aspettativa non retribuita di 30 giorni nel caso di adozioni internazionali. Per quanto riguarda la possibilità del genitore di richiedere il tempo parziale a seguito di assenza per maternità, è stata aggiunta la previsione secondo la quale la richiesta (da presentare con un preavviso minimo di 60 giorni) decorrerà solo successivamente alla completa fruizione delle ferie e dei permessi residui. In relazione ai contratti a tempo determinato, come in precedenza il limite quantitativo non può superare il 20% annuo dell'organico a tempo indeterminato presente nell'unità produttiva. In una singola unità produttiva però si potrà arrivare alla soglia del 28% a patto che il 20% risulti rispettato come valore medio calcolato su tutte le unità produttive dell'azienda. Dal computo della forza a tempo determinato vanno inoltre escluse le assunzioni fatte in relazione al sostegno all'occupazione. I contratti a tempo determinato in località turistiche (la cui individuazione è demandata alla contrattazione territoriale) per gestire picchi di lavoro, si fanno ricondurre al carattere di stagionalità e sono pertanto esclusi dai limiti quantitativi. In tema di apprendistato si prevede che le imprese non potranno assumere apprendisti qualora non abbiano mantenuto in servizio almeno il 20% dei lavoratori (in precedenza 80%) per i quali il contratto di apprendistato professionalizzante risulti scaduto nei 36 mesi precedenti (in precedenza 24 mesi). Tali limitazioni non saranno applicate nel caso in cui nei tre anni precedenti (in precedenza 2) siano scaduti meno di cinque contratti di apprendistato (in precedenza 1). Recapito Telegrammi ed Espressi In data 2 aprile 2015 tra Fise – Are, Slc – Cgil, Slp – Cisl e Uil – Post è stata stipulata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL per il personale dipendente da imprese private operanti nel settore della distribuzione, del recapito e dei servizi postali ; l'intesa decorre dal 1° gennaio 2013 e scade il 31 dicembre 2015 sia per la parte economica sia per quella normativa. Credito In data 31 marzo 2015 è stata stipulata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL che però entrerà in vigore dalla data di sottoscrizione definitiva. Gli incrementi retributivi sono divisi in tre tranche, la prima a partire dal 1° ottobre 2016. Accordo EXPO per il lavoro In data 26 marzo 2015 l'Unione Confcommercio di Milano, Lodi, Monza e Brianza e le OO. SS. Filcams – Cgil, Fisascat – Cisl e Uiltucs – Uil di Milano hanno sottoscritto un accordo per il lavoro flessibile finalizzato all'Expo che scadrà il 31 marzo 2016. Tale accordo riguarda le aziende che applicano il CCNL del Terziario e si articola su 4 punti: apprendistato professionalizzante, lavoro a tempo parziale, riposo giornaliero e iniziative a sostegno dei lavoratori. INFORMAPIÙ 41 MODA a cura di fashion moda C'ERA UNA VOLTA... E ANCORA OGGI: IL TARTAN Dal tradizionale “Kilt” scozzese ai moderni utilizzi da parte dei più importanti brand della moda. C on il termine inglese “Tartan” si fa riferimento alla tipica tessitura costituita da blocchi di colore che si ripetono verticalmente e orizzontalmente in contrapposizione al panno in tinta unita, questo motivo viene denominato "sett". Quante volte ci sarà capitato di parlare o fare riferimento al tipico gonnellino “scozzese” contraddistinto da questa inconfondibile fantasia. In origine, il disegno era realizzato esclusivamente con filati di lana cardata, poi furono impiegati pettinati in colori vegetali e in seguito filati di seta, di cotone e artificiali. Le origini storiche Il tartan nasce nelle Highlands scozzesi, i membri dei clan utilizzavano piante, muschi e bacche locali per tingere la lana per poi filarla e tesserla. Non si conosce esattamente il periodo in cui il tartan venne adottato per 42 INFORMAPIÙ la prima volta, ma le prime testimonianze dell'esistenza del tartan in Scozia risalgono al 1538. Nel corso del diciottesimo secolo, durante il periodo vittoriano, storica fu la standardizzazione dei tartan. I disegni distinguevano 33 casate (clan) situate nelle Highlands della Scozia, ciascun tartan veniva adottato dal capo del clan su approvazione della Lyon Court, e la descrizione è ufficialmente registrata nel Registro pubblico degli stemmi e delle insegne. Prima di questo periodo, si pensa che gli appartenenti ai clan indossassero una varietà di "sett" diversi, e che il tipo di filato fosse dettato più dalle tradizioni locali che dall'appartenenza ad una famiglia. Durante la rivolta giacobina del 1745 e dopo la sconfitta del principe Carlo Edoardo Stuart, vennero approvate diverse leggi che vietarono di indossare il costume tradizionale, questo con l'intento di disarmare gli uomini di quella regione e distruggere lo spirito dei clan. Il divieto durò trentasei anni e l'antico metodo delle tinture vegetali non venne tramandato alla generazione successiva. Grazie a William Wilson, un famoso tessitore dell'epoca, designato alla fabbricazione del tessuto per i kilt dell'esercito, fu possibile recuperare e classificare gran parte del patrimonio dei tartan così da poterne garantire la sopravvivenza ad oggi. Tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo ci fu una importante rinascita letteraria del sentimento nazionale scozzese, con la conseguente rinascita del tartan. Fu la Regina Vittoria a renderlo status symbol, sfoggiandolo, con il marito Alberto, durante i loro soggiorni a Balmoral. L'evoluzione del tessuto L'utilizzo del tartan, iniziato per le gonne da uomo dette "kilt" (vestito che ancora oggi ogni buon scozzese indossa al matrimonio) si è esteso a giacche, pantaloni per il golf, camicie sportive, cravatteria, fazzoletti, sciarperia e alla moda femminile. Viene anche utilizzato nelle stoffe di arredamento e nelle coperte. Dopo la Seconda Guerra Mondiale entra ufficialmente nel mondo della moda, il kilt e la fantasia tartan diventano un capo popolare, le star hollywoodiane li sfoggiano e di conseguenza il tartan si trasforma velocemente in un tessuto di tendenza. Nell'ultimo periodo si riscontra un ritorno al mix di stili associato all'utilizzo del Tartan. Capitanato dal mondo di Vivienne Westwood è ricomparso sulle più importanti passerelle: Michael Kors per esempio ha proposto nel 2014 cappotti rigorosamente scozzesi e oversize, Burberry ha realizzato una serie di cappotti slim fit da donna in perfetto stile scozzese, il tutto non solo nella versione classica, come quella proposta da Ralph Lauren, ma con tante piccole variazioni colorate. Esistono due modi per indossare lo “scozzese”: alla british e all'italiana. Il primo sovrappone varie tipologie di tartan, colori che hanno la stessa base ma gradazioni differenti, all'italiana si intende un abbinamento più semplice, più chic. Secoli di storia permettono al tartan di essere oggi fonte di ispirazione per molti noti stilisti del mondo della moda. Un'indagine approfondita ci rende più consapevoli del percorso storico di un determinato capo, coglierne aspetti differenti e dona un valore aggiunto all'attuale ritorno di tendenza. INFORMAPIÙ 43 agricoltura agri VINITALY, UNA SCOMMESSA VINTA AGRICOOL a cura di Anche nel 2015 Vinitaly ha confermato la forza e l'importanza del vino italiano per il sistema economico e produttivo del nostro Paese. L' edizione 2015 di Vinitaly è stata, come al solito, un successo sia in termini di affluenza di pubblico sia di soddisfazione degli addetti ai lavori. Quattro giorni ricchi di concorsi, convegni e premi dedicati al vino e alla cucina di qualità. Macchinari, attrezzature per il trasporto del vino, accessori per la produzione e l'imbottigliamento hanno fatto la loro comparsa in questa edizione. Il vino italiano, anche nel 2015, riconferma il trend positivo in Italia e all'estero. "È stato centrato l'obiettivo che ci eravamo prefissati. Grazie all'aumento del 34% degli investimenti dedicati all'incoming e alla collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico, l'Agenzia-ICE e il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, abbiamo aumentato la già alta partecipazione di buyer stranieri", ha affermato Ettore Riello, presidente di Veronafiere. 44 INFORMAPIÙ In totale i visitatori sono stati circa 150.000. Rispetto al passato sono aumentate le delegazione dal sud-est asiatico, in particolare Thailandia, Vietnam, Singapore e Malesia. In crescita anche Messico e Africa, con Egitto, Tunisia, Marocco e sorprendenti new entry come Camerun e Mozambico. Giovanni Mantovani, direttore di Veronafiere, ha reso noti alcuni dati: "I grandi mercati di Usa e Canada da soli hanno rappresentato il 20% degli oltre 55mila visitatori esteri. L'area di lingua tedesca (Germania, Svizzera e Austria) si conferma la più importante con il 25% delle presenze, il Regno Unito è al terzo posto con il 10%, seguono in termini numerici i buyer dei Paesi Scandinavi e quelli del Benelux". Mantovani ha sottolineato con orgoglio quanto sia stato positivo il feedback degli espositori che all'unanimità si sono detti soddisfatti per la capacità di Vinitaly di migliorare ancora il numero di buyer esteri e la qualità dei visitatori tanto che aziende private di grande agri rilevanza hanno già sottoscritto rinnovi triennali per le prossime edizioni. In occasione dell'inaugurazione della kermesse il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha sottolineato come il settore vitivinicolo sia un patrimonio fondamentale per l'Italia con oltre 14 miliardi di euro di fatturato e migliaia di aziende che rappresentano con passione e professionalità la ricchezza dei nostri territori. Inoltre, Vinitaly rappresenta un passaggio fondamentale di avvicinamento all'Expo di Milano dove, con il Padiglione del Vino, potremo esaltare per sei mesi l'esperienza vitivinicola italiana. Un momento fondamentale anche per l'export italiano, grazie all'Expo si potrà far conoscere ancora meglio la ricchezza e la varietà del nostro patrimonio di vitigni e vini. All'interno dello stand informativo dedicato a VIVA, progetto che dal 2011 promuove la sostenibilità del comparto vitivinicolo italiano, era presente anche il Ministero dell'ambiente. Il progetto è nato con lo scopo di migliorare le performance di sostenibilità della filiera vitivinicola, a partire dalla sperimentazione su 9 produttori italiani che hanno sottoposto il loro processo produttivo ad una valutazione dell'impronta ambientale dal campo al consumo. Grazie all'individuazione di quattro indicatori (Aria, Acqua, Territorio e Vigneto), le aziende hanno potuto misurare l'impatto della loro produzione in termini di sostenibilità ed intraprendere in tal modo un percorso di miglioramento su base volontaria. Il marchio offerto da VIVA restituisce al consumatore uno strumento di trasparenza sulla performance ambientale dell'azienda produttrice del vino, testimoniando sia i risultati attuali sia il percorso compiuto dall'azienda nel tempo. Al fianco dei nove grandi produttori che hanno partecipato al progetto pilota altri dieci hanno già aderito a VIVA che è passata così dalla sua fase sperimentale a quella di sistema. Numerose le aziende che hanno manifestato interesse per il progetto e stanno valutando in queste settimane se entrare a farne parte. “Il vino italiano è uno dei prodotti di qualità ed eccellenza riconosciuti in tutto il mondo – ha dichiarato Barbara Degani, Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente - Il suo pregio nasce da un impegno forte di produttori che sanno coniugare tradizione ed innovazione e che oggi hanno deciso di affrontare la sfida della sostenibilità investendo in ricerca e in promozione. Il Ministero dell'Ambiente, grazie al programma VIVA, offre una piattaforma di dati e informazioni utili ad affrontare questo processo, interpretando le necessità del mondo vitivinicolo e incontrando la sensibilità del mercato. L'amministratore delegato della prima azienda franciacortina (Berlucchi), Arturo Ziliani, in occasione del Vinitaly ha firmato l'accordo volontario con VIVA. L'accordo “rappresenta un importante passo verso la sostenibilità totale, tema particolarmente sentito in Berlucchi”. L'azienda infatti sta completando il terzo e ultimo anno di conversione all'agricoltura biologica e da tempo utilizza con ottimi risultati metodi “green”, dall'impiego dei ferormoni nel vigneto all'eliminazione degli allergeni, fino al massiccio impiego del solare per il fabbisogno energetico della cantina. L'obiettivo finale è quello di raccogliere uva dalla quale ricavare un Franciacorta sempre più puro e integro, quanto più vicino alla natura, prodotto nel rispetto del territorio e dell'uomo. INFORMAPIÙ 45 ABOUT FARMA farmaceutica a cura di farma FARMACOVIGILANZA Prestiamo attenzione ai farmaci che assumiamo? Ci allarmiamo eccessivamente in presenza di reazioni o effetti collaterali? La farmacovigilanza ci aiuta ad orientarci. Quelle di tipo B sono spesso di natura allergica o immunologica e sono, solitamente, inaspettate ed imprevedibili. Posso essere reazioni gravi e, per svariate ragioni, difficili da identificare. In tal caso è soprattutto la relazione temporale ad essere l'evento osservato di maggiore importanza. Infine, le reazioni di tipo C, quelle che possono causare nuove malattie o influenzare la salute del paziente soprattutto se i farmaci sono assunti per periodi piuttosto prolungati. In tal caso, la relazione temporale non aiuta molto e può risultare davvero difficile provare il nesso di causalità. A questo punto proviamo a districarci tra le varie definizioni. Le Reazioni Avverse da Farmaci (ADR) La nostra analisi comincia da qui, dalle conseguenze legate alle Reazioni Avverse da Farmaci, i notissimi e in alcuni casi impropriamente detti “effetti collaterali”, individuabili attraverso attività diagnostica. La diagnosi serve, infatti, ad escludere quali siano i fattori causa dell'ADR e non sempre questo è un processo semplice, anche a causa di eventi ancora oggi ignoti. Si pensi a come spesso una stessa sintomatologia clinica (ad es. tosse) può essere prodotta da tanti farmaci diversi o da cause non farmacologiche. Ciò che ne deriva, quindi, può essere un riconoscimento impreciso reso ancora più complesso dal fatto che spesso non è possibile stabilire con certezza una connessione tra farmaco e ADR. In tal caso subentra quello che per una diagnosi accurata è forse il criterio più importante e meno opinabile: la cronologia. Se un evento si verifica prima di un trattamento di certo non sarà dovuto al farmaco così come nel caso in cui sia decorso un lungo periodo di tempo o se la reazione avversa scompare mentre il trattamento è ancora in corso. La relazione di causalità fra farmaco e reazione avversa è classificata in diversi modi dal WHO International Drug Monitoring Programme: CERTA. PROBABILE. POSSIBILE . IMPROBABILE. 46 INFORMAPIÙ CONDIZIONATA / INCLASSIFICATA. NON VALUTABILE / INCLASSIFICABILE. anche se si tratta di una classificazione non universalmente riconosciuta. Le reazioni avverse da farmaci sono multiformi, eterogenee e, spesso, anche insolite, imprevedibili ed inaspettate. In generale, esse possono essere suddivise nei tipi A, B e C in base non solo alle caratteristiche ma anche alle difficoltà di individuazione e ai metodi più sicuri e attendibili per individuarle. Le reazioni di tipo A sono quelle più frequenti e sono i tanto noti EFFETTI COLLATERALI. Sono piuttosto comuni, possono essere prevedibili e spesso evitabili utilizzando dosaggi più appropriati. Raramente mettono in pericolo la vita del paziente. L'EFFETTO COLLATERALE, come anticipato, è quello di tipo A, cioè un effetto non intenzionale di un farmaco. L'EVENTO AVVERSO, invece, è un fenomeno clinico che si presenta durante un trattamento con un farmaco, ma che può non avere un diretto rapporto di causalità con esso. La REAZIONE AVVERSA è come risponde il nostro fisico ad un farmaco che sia nocivo ma non intenzionale nonostante le dosi normalmente usate nell'uomo per la profilassi. La REAZIONE AVVERSA INASPETTATA è quella non prevedibile rispetto alle caratteristiche del farmaco farma stesso. È questa la reazione più segnalazione e, quella spontanea, risposte. importante da comunicare ai centri di presenta il miglior rapporto tra costi ed Il passo successivo è l'indagine sulla farmacovigilanza. efficacia. causalità, ossia individuare una ragionevole possibilità che sia stato quel REAZIONE AVVERSA o EVENTO Se serve, quindi, ecco cosa dobbiamo farmaco a causare quell'evento. AVVERSO SERIO sono quelli che fare: L'ipotesi generata dalla segnalazione possono mettere in pericolo la vita del Segnalazione aneddotica deve pertanto essere valutata e paziente o causarne ospedalizzazione Il medico comunica, sotto forma di case validata. Non esistendo una linea e/o disabilità nonostante l'assunzione report, un evento indesiderato insorto guida ufficiale nel determinare questa corretta della dose. nel paziente. ragionevole possibilità, l'approccio Certo, le ADR possono essere Segnalazione volontaria/organizzata deve necessariamente basarsi su una individuate sia durante le varie fasi Quando ci troviamo di fronte a combinazione di criteri soprattutto in della sperimentazione sia dopo la sua ADR che per la loro rarità non sono merito alla qualità dell'informazione a commercializzazione attraverso studi individuabili dai trial clinici, il medico cui associare i dati in possesso. pre-clinici e clinici. Ma tali trials pre- è tenuto a compilare una scheda per marketing hanno delle limitazioni che ogni evento clinico che ritiene possa E come facciamo a stabilire se una ADR non permettono l'identificazione della essere una ADR. Tale scheda è fornita è prevedibile/prevenibile? frequenza di tutte le reazioni avverse dalle autorità sanitarie competenti serie. (in Italia il Ministero della Sanità) ed Anche in questo caso sono le domande Infatti, il foglietto illustrativo, sempre più che possono aiutare il medico a stabilire complesso nelle informazioni riportate, se una ADR era prevedibile e quindi raccoglie solo quelle disponibili al prevenibile: momento dell'approvazione del farmaco. Il farmaco era inappropriato? Solo dopo l'immissione in commercio La dose o la via di somministrazione si continua a sperimentare il farmaco, erano inappropriate? Il paziente era in quello che viene in gergo chiamato il allergico? mondo reale. Spesso, in tal caso, per l'azienda Ecco perchè nasce e si sviluppa farmaceutica è sufficiente inserire la la farmacovigilanza, ossia "la reazione avversa nel foglietto illustrativo valutazione del rischio di effetti del farmaco o informare i medici delle indesiderati potenzialmente potenziali reazioni avverse oppure, associati al trattamento ancora, nei casi più gravi, restringere farmacologico" e si pone 4 obiettivi l'uso del farmaco o addirittura il principali: ritiro dello stesso dal commercio. ha lo scopo di raccogliere differenti 1. riconoscere nuove Reazioni Avverse fonti per un allarme di una reazione In conclusione, ancora una volta il buon al Farmaco avversa che non sia gà sospetta o nota. senso e il rispetto delle regole potrebbero 2. migliorare ed ampliare le giocare un ruolo primario anche solo per informazioni su quelle già note o Com'è facilmente intuibile, le ADR minimizzare alcune reazioni avverse. sospette maggiormente segnalate sono quelle più L'utilizzo corretto dei farmaci, la gravi e che coinvolgono farmaci di nuova conoscenza degli effetti terapeutici e 3. valutare i vantaggi e le proprietà di immissione nel mercato (curiosità: i l'ottimizzazione della posologia di essi, un farmaco su altre terapie farmaci più di frequente imputati sono l'ottemperanza alle norme in materia di 4. sviluppare la comunicazione per una quelli cardiovascolari). farmacovigilanza e il non considerare migliore pratica terapeutica Esistono anche altre metodiche di con superficialità eventi indesiderati per farmacovigilanza; dal monitoraggio quanto inaspettati, sono tutte norme di intensivo (da cui si raccolgono, però, buon comportamento che devono essere Il riconoscere nel più breve tempo solo statistiche sulle incidenze delle ADR seguite scrupolosamente sia da parte del possibile nuove ADR significa fornire ma non di scoprirne di nuove) ai Record medico sia da chi è sottoposto a cura. un precoce segnale che ha come Linkage (collegamento di varie banche La Farmacovigilanza non può fare conseguenza quella di creare un'ipotesi dati/registri) agli studi caso-controllo l'impossibile, ma un sistema efficace attraverso la valutazione di tutti i dati (si parte da un effetto e si cerca il farmaco può aiutare nell'uso degli strumenti disponibili e fornire una spiegazione del che potrebbe averlo determinato), ma di comprensione, interrogazione e segnale stesso. nessuno di questi è esaustivo nelle interpretazione degli stessi eventi avversi. Diventa pertanto fondamentale la Le reazioni avverse da farmaci sono multiformi, eterogenee e, spesso, anche insolite, imprevedibili ed inaspettate. INFORMAPIÙ 47 KEYWORDS a cura di IMPARARE LINGUE STRANIERE DA BAMBINI E DA ADULTI: 10 TRUCCHI E QUALCOSA IN PIU' La lingua inglese ci aiuta a definire in modo più semplice ed efficace il mondo del recruiting attraverso alcune parole chiave. O rmai presentarsi ad un colloquio di lavoro senza un'ottima conoscenza delle lingue straniere, meglio ancora se certificata, costituisce un handicap da non sottovalutare ai fini della selezione. L'inglese poi, ormai si dà quasi per scontato e francese e tedesco seguono a ruota, passando per le sempre più richieste lingue orientali. «Ho poco tempo, non posso permettermi un corso di lingua, perdipiù costoso!», obietteranno molti. Tutte scuse: circondati come siamo dalla tecnologia, c'è chi ha pensato a come potersi esercitare nell'apprendimento di una lingua dappertutto, anche nei brevi ritagli di tempo, gratis o con pochi euro. Partiamo dalla motivazione a intraprendere l'avventura! Su Youtube si trovano varie interviste a due gemelli inglesi, Matthew e Michael, che parlano più di nove lingue straniere e che offrono diversi stimoli di riflessione. Anche solo vedere e ascoltare questi semplici video dove due giovanotti dallo sguardo scanzonato e dalla barba decisamente ribelle è di per sé motivante. Nella competenza di questi poliglotti e 'camaleonti linguistici' si vede la possibilità di viaggiare in tutto il mondo, qualcuno potrebbe vederci l'inestimabile opportunità di accedere ad un universo di informazioni (libri, materiale online, ecc.) proveniente da tutte le parti del mondo e altrimenti difficilmente reperibile su carta, mentre altri ancora potrebbero vederci la possi- 48 INFORMAPIÙ bilità di avere più probabilità di occupazione… e scusate se è poco! In una delle interviste ai fratelli, tra i 10 trucchi per imparare le lingue, c'è ai primi posti quello di porsi con un atteggiamento di divertimento e giocosità; la competizione poi, non guasta. L'altra premessa strettamente legata alla motivazione, è il comprendere lo scopo della nostra fatica, quale obiettivo il nostro impegno vuole raggiungere e quanto questo obiettivo sia definito, raggiungibile, “ecologico” e sostenibile. Altra Pagina interessante da considerare prima di iniziare è il sito legato all'Università Ca' Foscari di Venezia http:// www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=171643, dove vengono messe a disposizione gratuitamente 11 video-lezioni con pdf allegati per migliorare l'apprendimento delle lingue. MEAL, 'Migliorare l'efficienza dell'apprendimento delle lingue', è realizzato dagli studiosi del Centro di ricerca sulla didattica delle lingue, guidati da Paolo Balboni, decano dei docenti italiani nell'ambito della didattica delle lingue. Uno dei suggerimenti: guardare un film in lingua originale è utile per imparare la lingua, ma perché l'esercizio funzioni davvero è meglio procedere scena per scena, giorno dopo giorno, aggiungendo i sottotitoli in seconda battuta. Fondamentale cercare più stimoli linguistici possibili, mettersi alla prova con amici e madrelingua via Skype, tenendo presente che la mente imparerà la grammatica strada facendo e funzionerà meglio senza lo stress 'da voto'. zetto mentre si imparano nuovi vocaboli, e anche piccoli libretti con poche parole ripetute. Una risorsa interessante, in questo senso, può essere la pagina http://movieclips.com/ che raccoglie spezzoni di film in alta qualità e lingua originale. Su Youtube si trova, poi, una ricca varietà di video delle English Lullaby songs: il mondo anglosassone ha una lunga tradizione di ninnenanne e rime per bambini. Esistono, poi, numerose App da installare sul proprio smartphone o tablet studiate apposta per l'apprendimento delle lingue straniere. Un esempio di filastrocca molto amata e diffusa, che si recita toccando a turno le dita dei piedi dall'alluce al dito più piccolo, è "This Little Piggy" Quali sono le migliori? Tra le più apprezzate dagli utenti c'è Duolingo: completamente gratuita offre un discreto livello di conoscenza, divertendosi realmente. Contrariamente ad altri corsi, infatti, con Duolingo si imparano inglese, francese, tedesco e portoghese giocando per davvero, perdendo cuoricini ogni volta che si commette un errore. This little piggy went to market, Del supporto stimolante offerto da un gran numero di immagini, domande divertenti ed esercizi di pronuncia si avvale anche uTalk che offre corsi di lingua per smartphone e tablet per ben oltre 100 lingue diverse. Il software è, però, a pagamento e prevede un sistema di punteggio che consente di monitorare i progressi compiuti. Con Babbel si ha un assistente di ripasso personalizzato calibrato sui nostri errori più frequenti, in un sistema che integra ottimamente il riconoscimento vocale per la pronuncia corretta in un percorso di apprendimento a livelli. Babbel è disponibile gratuitamente in versione di prova. This little piggy stayed home, This little piggy had roast beef, This little piggy had none, And this little piggy cried wee wee wee all the way home. A casa, in auto, mentre si va a passeggio o tutte le sere prima di addormentarsi, cantare è sempre un'ottima idea. Per costruire un buon repertorio da condividere con i bimbi, basta dare un'occhiata ancora una volta su Youtube. Ecco una selezione di video di canzoncine per bambini, English Nursery Rhymes, http:// www.youtube.com/playlist?list=PL706269 54CB575B27. “Se parli ad un uomo in una lingua che può comprendere, avrai la sua attenzione. Se parli ad un uomo nella sua lingua, avrai il suo cuore.” Sul blog Bilingue per Gioco si trova una corposa raccolta di testi di canzoncine e action songs, canzoni da mimare, http:// bilinguepergioco.com/libri-cd-dvd/canzoni-e-filastrocche-in-inglese/. Bilingue per Gioco è un blog di una mamma che riflette sulle modalità, sulle problematiche Il training senza dubbio più interese sulle opportunità di crescere i propri sante è offerto dall'app Busuu che, olfigli con una seconda lingua parlata in tre ad un frasario di oltre tremila voci casa, anche se non si è una coppia linguiNelson Mandela per lingua e agli esercizi di dialogo e sticamente “mista”. Il suo motto è: bilincomprensione, supporta lingue oriengue non si nasce, si cresce! tali come cinese, giapponese e russo. La vera particolarità di Busuu consiste in una videochat in grado di metterci in Nel caso dei bambini l'obiettivo è facilitare l'ascolto, favocontatto con madrelingua da tutto il mondo con cui con- rendo l'approccio a suoni differenti da quelli della lingua madre. Si inizia con input… L'output, cioè la produziofrontarsi e correggersi a vicenda. ne verbale verrà spontaneamente, di conseguenza, come è Se avete figli e nipoti, ricordiamoci che per i bambini tutto avvenuto a suo tempo per l'italiano. La grammatica poi è può essere un gioco divertente: c'è chi opta per una ragaz- l'ultima cosa della quale preoccuparsi. za alla pari o una baby-sitter straniera sin dalla più tenera In alternativa alle ninnenanne e filastrocche, ci sono canetà, chi utilizza cartoni animati in lingua, APP sul cellulare zoni in lingua inglese molto orecchiabili e che per le proo sul Talblet dedicate a fasce di età specifiche... prie caratteristiche di lentezza, chiarezza nell'espressione Il problema nasce nel momento in cui il genitore, non es- possono assolvere lo stesso compito: ad esempio alcuni sendo madrelingua, potrebbe falsare la pronuncia di alcu- brani dei Beatles sono perfetti allo scopo! Yellow submani termini. Se si ha questo dubbio ci si può limitare a pic- rine, All you need is love e Help! per fare qualche esempio. coli giochi con termini “scolastici”, ad esempio un mazzo E ora, raccolte le energie e con le idee più chiare su quanto di carte con disegno e parola con cui giocare a rubamaz- si vuole migliorare la lingua, let's move! INFORMAPIÙ 49 SANITÀ a cura di OSS, PROFESSIONE DEL FUTURO? L'Operatore Socio Sanitario è una figura in evoluzione sempre più indispensabile. L' • Area igienico-sanitaria (aspetti medici sanitari - Igiene della persona Tecniche di base riabilitative - Elementi di pronto soccorso) Operatore Socio Sanitario (OSS) è colui che opera in ambito sanitario ed in ambito sociale, svolgendo attività finalizzate alla soddisfazione dei bisogni primari delle persone; nello specifico, si occupa di supportare i pazienti rispetto ad esigenze di carattere alberghiero, igienico e di mobilizzazione. • Area tecnico-operativa (Attività domestico-alberghiere, di assistenza domiciliare e tutelare - Piani di intervento - Animazione - Interventi di socializzazione - Alfabetizzazione informatica). Al termine del corso è previsto un esame finale di fronte ad apposita La figura dell'Oss ha subito Commissione d'esame, solitamente un'evoluzione nel corso del tempo, nominata dalla Regione, con il che proviamo a sintetizzare così: superamento della quale si ottiene l'attestato di qualifica valido su • AUSILIARIO: nel 1969 nasce la figura dell'Ausiliario (portantino) tutto il territorio nazionale. che si occupa, all'interno della struttura in cui opera, di trasporto Ambiti operativi materiali, trasporto barelle e pulizia degli ambienti Il lavoro dell'Oss è rivolto a persone che vivono in condizioni di La storia • AUSILIARIO SOCIO SANITARIO: alla fine degli anni '70 disagio sociale o malattia: anziani con problemi sociali e sanitari, viene istituita la figura dell'Ausiliario socio sanitario, adibita famiglie, bambini, ragazzi problematici, persone disabili, adulti in difficoltà o con problemi psichiatrici, in strutture di tipo: esclusivamente alla pulizia dei locali • OTA: nel 1990, essendo necessario avere a disposizione personale di supporto maggiormente qualificato a cui poter affidare le mansioni semplici e poter impiegare in modo più efficace le competenze e la professionalità del personale infermieristico, viene introdotta la figura dell'Operatore tecnico addetto all'assistenza • OSS: nel 2001, con provvedimento “necessario ed urgente”, vede la luce la figura dell'OSS, che racchiude di fatto il vecchio Operatore Socio Assistenziale OSA e il vecchio Operatore Tecnico Addetto all'assistenza. Viene definito quindi un ruolo con mansioni di carattere sociale e sanitario ovvero un operatore in grado di lavorare appunto nel contesto sociale e/o sanitario. La formazione La qualifica di operatore socio sanitario OSS si consegue al termine di un percorso formativo della durata complessiva di 1000 ore, tra teoria (560 ore) e stage (440 ore) sia in ambito sanitario sia sociale, organizzate in maniera differente a seconda dell'Ente che gestisce il corso. Le discipline di studio sono raggruppabili in quattro aree: • Area socio-culturale, istituzionale e legislativa (Legislazione sociale, sanitaria e previdenziale - Organizzazione dei servizi sul territorio - Sociologia) • Area psicologica e sociale (Dinamiche di gruppo - Psicologia della relazione - Pedagogia) 50 INFORMAPIÙ SANITARIO: Ospedali, Case di cura SOCIO SANITARIO: Rsa, Assistenza Domiciliare Integrata, Hospice, Case di riposo SOCIALE: Case protette, Servizi domiciliari di base, Comunità alloggio Equipe L'Operatore socio sanitario OSS collabora con operatori di differente professionalità: medici, infermieri, assistenti sociali, educatori, fisioterapisti con le famiglie degli assistiti e, ancora, con associazioni di volontariato. La figura dell'OSS, dal momento della sua istituzione, ha registrato un progressivo aumento dell'importanza nel mondo dei servizi alla persona. Le ragioni di tale fenomeno sono nei cambiamenti che, in particolare tra gli anziani, determinano una sempre più diffusa necessità di una presa in carico complessiva e, spesso, prolungata nel tempo. Si tratta di trasformazioni che impongono notevoli innovazioni dei processi formativi della figura professionale dell'OSS. Sono richieste sempre maggiori competenze ed abilità professionali di tipo assistenziale, relazionale e tecnico-operativo in un ambiente lavorativo basato su modelli di rete e di lavoro d'equipe. Possiamo senz'altro affermare che quella dell'OSS è una delle professioni del futuro! UNO SGUARDO SUL MONDO a cura di everywhere THE AMERICAN DREAM Gli Stati Uniti sono uno dei paesi più estesi del mondo in cui convivono (non sempre pacificamente) centinaia di culture differenti. Il Sogno Americano è ancora attuale? G li Stati Uniti sono uno dei paesi più estesi del mondo, con una superficie di circa 9,4 milioni di kmq e contano circa 300.000.000 abitanti. Il Paese comprende 48 stati principali più l'Alaska (il più esteso di tutti), le Hawaii, nell'Oceano Pacifico costituite dalle maggiori isole americane, più vari territori nei Caraibi e nel Pacifico, compreso Puerto Rico. Il territorio degli Stati Uniti presenta una grandissima varietà di paesaggi, ambienti e climi. Si passa dai limitati altipiani della costa orientale (gli Appalacchi), alla zona calcarea della Florida, a Sud, caratterizzata da inverni brevi e miti e lunghe estati afose, ugualmente umide. Si passa poi alla zona del Midwest, stati agricoli e industriali, costituiti da grandi pianure coltivate e alcune zone desertiche, caratterizzate da inverni rigidi e estati caldissime. Quelli compresi in questa grande area centrale, sono gli stati che tradizionalmente rappresentano il cuore della cultura e i valori degli Stati Uniti, dove i discendenti dei pionieri delle praterie, con le loro famiglie numerose, religiosissime e dalla cultura puritana, costituiscono l'immagine del modello di uomo bianco americano. La zona meno abitata del paese invece è quella montana (Montana, Idaho, Wyoming, Nevada, Utah, Colorado, Arizona e Nuovo Messico), caratterizzata da clima secco, inverni molto freddi ed estati miti, molti deserti, montagne rocciose e spettacolari paesaggi, come il Gran Canyon e il parco di Yellowstone. Infine, la parte più Occidentale del paese, costituita da Washington, Oregon e California, comprende montagne altissime (Sierra Nevada), vulcani, deserti e zone costiere meravigliose caratterizzate da un clima temperato ma molto umido. Su questo territorio di incredibile bellezza, distribuita in maniera estremamente diversificata, tutt'altro che stabilizzata ed estremamente multirazziale nella sua composizione, la popolazione degli Stati Uniti è formata dai discendenti di generazioni di popolazioni che si sono trasferite su questo territorio da tutto il mondo, essenzialmente alla ricerca di benessere e fortuna economica. La popolazione nord americana è infatti il risultato del processo immigratorio più significativo della storia dell'uomo, impressionante soprattutto se si tiene conto del fatto che è avvenuto nel giro di un paio di secoli, per la precisione a partire da metà del Settecento, quando nel corso di soli dieci anni il flusso migratorio passò dal coinvolgere poche decine di migliaia di persone, a 9-10 milioni. Il Sogno Americano Di fronte a questi dati, non è quindi esagerato definire gli Stati Uniti d'America, un paese fondato da immigranti e cresciuto grazie all'immigrazione. Fin da principio, e in seguito nel susseguirsi degli anni e dei secoli, le ragioni principali alla base dell'arrivo dei migranti sono state la fuga dalla persecuzione in patria (religiosa o politica), dalla guerra e il mito di quell'American Dream che seppur con sfumature differenti, adeguate al momento storico, nei decenni ha mantenuto come essenza la ricerca di libertà di opportunità e della felicità. Valori che oggi, come ieri, affascinano le persone che decidono di lasciare le loro terre e cercare fortuna in questo paese. Fin dal momento della sua costituzione, l'America dei Padri Fondatori fu concepita come la terra sulla quale ricominciare in nome della libertà e della difesa della vita, in contrapposizione alla vecchia e austera Europa, ancora lontana dal concetto di democrazia e di autodeterminazione. Nonostante le tante contraddizioni che hanno segnato e ancora segnano la società americana, la storia degli USA è intrinsecamente legata al concetto che un individuo, attraverso il coraggio, il duro lavoro e la determinazione possa raggiungere i propri obiettivi, soprattutto economici, e di realizzazione personale. Il sogno americano nella storia ha dovuto fare i conti con problematiche interne alla società estremamente forti. Il rovescio della medaglia di una società multirazziale molto spesso infatti si concretizza in separatismi interni e ondate cicliche di razzismo da parte delle maggioranze verso le minoranze emergenti. Ci sono volute generazioni, fatica e dolorose umiliazioni sociali e politiche prima che la maggioranza bianca accettasse che il sogno americano apparteneva non solo a tutte le classi sociali, ma anche a tutte le razze. Per molti il 2008 è stata la prova che la società americana, nonostante le difficoltà che sta vivendo a causa della crisi economica e del terrorismo, è maturata. L'elezione del presidente Obama, africano, tahitiano e di madre bianca e la nomina di un giudice ispanico e donna alla Corte Suprema americana, per molte minoranze americane e per noi esterni che “osserviamo”, è stato il forte segnale che nonostante tutto, è possibile essere uniti rispettando le diversità. Proprio come purtroppo ancora oggi molti uomini e donne nel mondo, osano solo sognare. D'altra parte, come disse un grande americano che tutti conosciamo…“If you can dream it, you can do it!” (Walt Disney). INFORMAPIÙ 51 IMPROVE YOUR ENGLISH MIGLIORA IL TUO INGLESE! La rubrica propone testi di articoli e brani in lingua inglese interamente tratti da siti web di quotidiani stranieri. FOR A MORE CREATIVE BRAIN, TRAVEL The Atlantic - Health . http://www.theatlantic.com . by Brent Crane T here are plenty of things to be gained from going abroad: new friends, new experiences, new stories. But living in another country may come with a less noticeable benefit, too: Some scientists say it can also make you more creative. Writers and thinkers have long felt the creative benefits of international travel. Ernest Hemingway, for example, drew inspiration for much of his work from his time in Spain and France. Aldous Huxley, the author of Brave New World, moved from the U.K. to the U.S. in his 40s to branch out into screenwriting. Mark Twain, who sailed around the coast of the Mediterranean in 1869, wrote in his travelogue Innocents Abroad that travel is “fatal to prejudice, bigotry, and narrow-mindedness.” In recent years, psychologists and neuroscientists have begun examining more closely what many people have already learned anecdotally: that spending time abroad may have the potential to affect mental change. In general, creativity is related to neuroplasticity, or how the brain is wired. Neural pathways are influenced by environment and habit, meaning they’re also sensitive to change: New sounds, smells, language, tastes, sensations, and sights spark different synapses in the brain and may have the potential to revitalize the mind. “Foreign experiences increase both cognitive flexibility and depth and integrativeness of thought, the ability to make deep connections between disparate forms,” says Adam Galinsky, a professor at Columbia Business School and the author of numerous studies on the connection between creativity and international travel. Cognitive flexibility is the mind’s ability to jump between different ideas, a key component of creativity. But it’s not just about being abroad, Galinsky says: “The key, critical process is multicultural engagement, immersion, and adaptation. Someone who lives abroad and doesn’t engage with the local culture will likely get less of a creative boost than someone who travels abroad and really engages in the local environment.” In other words, going to Cancun for a week on spring break probably won’t make a person any more creative. But going to Cancun and living with local fishermen might. In Galinsky’s latest study, published last month in the Academy of Management Journal, he and three other researchers examined the experiences of the creative directors of 270 high-end fashion houses. Combing through 11 years’ worth of fashion lines, Galinsky and his team searched for links between the creative directors’ experience working abroad and the fashion houses’ “creative innovations,” or the degree “to which final, implemented products or services are novel and useful from the standpoint of external audiences.” The level of creativity of a given product was rated by a pool of trade journalists and independent buyers. Sure enough, the researchers found a clear correlation between time spent abroad and creative output: The brands whose creative directors had lived and worked in other countries produced more consistently creative fashion lines than those whose directors had not. The researchers also found that the more countries the executives had lived in, the more creative the lines tended to be—but only up to a point. Those who had lived and worked in more than three countries, the study found, still tended to show higher levels of creativity that those who hadn’t worked abroad at all, but less creativity that their peers who had worked in a smaller number of foreign countries. The authors hypothesized that those who had lived in too many countries hadn’t been able to properly immerse themselves culturally; they were bouncing around too much. “It gets New sounds, smells, language, tastes, sensations, and sights spark different synapses in the brain. 52 INFORMAPIÙ back to this idea of a deeper level of learning that’s necessary for these effects to occur,” Galinsky says. Cultural distance, or how different a foreign culture is from one’s own, may also play a role: Surprisingly, Galinsky and his colleagues found that living someplace with a larger cultural distance was often associated with lower creativity than living in a more familiar culture. The reason for that, they hypothesized, was that an especially different culture might come with a bigger intimidation factor, which may discourage people from immersing themselves in it—and no immersion, they explained, could mean none of the cognitive changes associated with living in another country. Traveling may have other brain benefits, too. Mary Helen Immordino-Yang, an associate professor of education and psychology at the University of Southern California, says that cross-cultural experiences have the potential to strengthen a person’s sense of self. “What a lot of psychological research has shown now is that the ability to engage with people from different backgrounds than yourself, and the ability to get out of your own social comfort zone, is helping you to build a strong and acculturated sense of your own self,” she says. “Our ability to differentiate our own beliefs and values … is tied up in the richness of the cultural experiences that we have had.” Cross-cultural experiences have the poten- Going to Cancun tial to pull people out of their cultural bubbles, and in doing so, can increase their sense for spring break of connection with people from backgroundifferent than their own. “We found that probably won’t dswhen people had experiences traveling to other countries it increased what’s called gemake a person any neralized trust, or their general faith in hu” Galinsky says. “When we engage in more creative, but manity, other cultures, we start to have experience going to Cancun with different people and recognize that most people treat you in similar ways. That and living with produces an increase in trust.” trust may play an important role in enlocal fishermen This hancing creative function. In a 2012 study out of Tel Aviv University, researchers found might. that people who “believe that racial groups have fixed underlying essences”—beliefs the authors termed “essentialist views”—performed significantly worse in creative tests than those who saw cultural and racial divisions as arbitrary and malleable. “This categorical mindset induces a habitual closedmindedness that transcends the social domain and hampers creativity,” the study authors wrote. In other words, those who put people in boxes had trouble thinking outside the box.Of course, although a new country is an easy way to leave a “social comfort zone,” the cultural engagement associated with cognitive change doesn’t have to happen abroad. If a plane ticket isn’t an option, maybe try taking the subway to a new neighborhood. Sometimes, the research suggests, all that’s needed for a creative boost is a fresh cultural scene. INFORMAPIÙ 53 LO SCATTO IN PIÙ PORTAMI ALLA PARTITA Lo sport americano per eccellenza ha sempre fatto fatica ad affermarsi in Italia, dietro a calcio, pallacanestro e pallavolo. Qualcuno dice che non è uno sport qualunque e che forma uomini particolari... Vediamo perchè. La gente mi chiede cosa faccio io in inverno quando non c'è baseball. Ve lo dico cosa faccio. Guardo fuori dalla finestra ed aspetto la primavera. Roger Hornsby St. Louis Cardinals 1915-26 L' America sa che quando l'arbitro dice "play ball", si gioca. Quando invece arriva il settimo inning si canta. Take me out to the ball game, "portami alla partita": la richiesta dei ragazzini ai loro papà, delle fidanzate ai fidanzati. È un inno. È la proposta di ripetere quello che si è fatto mille volte, con tutti i riti che la cerimonia contempla: comprare le noccioline, i biscotti e fare il tifo. È vero che ball game è come la "partita di pallone". Ma se al di qua dell'atlantico il pallone è soprattutto quello che si tratta con i piedi, in America the ball è piccola, dura come un sasso e ha le cuciture rosse tutt'attorno. Colpirla con un bastone è maledettamente difficile, perchè il tizio che te la scaglia contro da 18 e rotti metri la fa viaggiare a 160 km all'ora. Non c'è sostanza al mondo che possa aiutarti. Anche quando non sanno cos'altro dirsi, da un secolo e mezzo padri e figli hanno questo da raccontarsi, in America. Come in molti altri sport, la data della nascita del baseball è alquanto incerta. Sembra abbia preso origine in Nord America verso la prima metà del Settecento come variante del rounders, gioco molto popolare in Gran Bretagna ed in Irlanda. Ma solo nel 1839 vi è la costituzione della prima società organizzata, il New York City's Knickerbockers club, di cui un membro, Alexander Cartwright, si incaricò di codificare le regole del baseball, regole tuttora rispettate, acquisendo il titolo di inventore del moderno sport del baseball con dichiarazione del congresso degli Stati Uniti del 3 giugno 1953. Il primo incontro ufficiale di baseball è datato 19 giugno 1846 e fu giocato nel New Jersey dai New York Knickerbockers e dai New York Nine e durò solamente quattro innings. Per avere il primo campionato con un'organizzazione strutturale simile a quella moderna dovremo aspettare il 1871 quando con l'aumentare del numero di squadre vennero aumentati i campionati e venne istituita la National League. 54 INFORMAPIÙ Per vedere il baseball sul territorio italiano dovremo però aspettare il 1948 quando a Milano si disputò la prima partita ufficiale di Baseball e, nell'autunno dello stesso anno, iniziò anche il primo campionato italiano. Infatti il baseball in Italia ha avuto la sua nascita sotto forma di lega organizzata solo a partire dalla seconda guerra mondiale, nonostante, testimonianze, riportano sia stato comunque praticato fin dagli inizi del XX secolo. Lo sport è sotto la giurisdizione della FIBS (Federazione Italiana Baseball – Softballs) il cui compito è quello di organizzare i campionati nazionali e selezionare i giocatori che parteciperanno, nella nazionale italiana, alle varie competizioni internazionali. I campionati nazionali sono suddivisi in 5 livelli di gioco, il più alto è la Italian Baseball League, seguito poi dalla Serie A, dalla Serie B e dalla Serie C. Le società affiliate alla FIBS sono circa 470 e contano quasi 50.000 tesserati e oltre al campionato regolare, tutte le categorie disputano la Coppa Italia, nella quale si scontrano squadre della stessa categoria, facendo in modo che per ogni stagione vi siano 4 detentori di Coppa. La Serie A1 è appunto denominata Italian Baseball League ed è il massimo campionato italiano di baseball e per decretare il detentore dello scudetto vengono giocati i playoff e una serie di partite tra le due finaliste, le cosidette Italian Baseball Series. La squadra IBL che si è aggiudicata il trofeo nel 2014 è stata proprio la Fortitudo Baseball Bologna, società che attivò la sezione baseball già nel lontano 1953 e che tuttora è una delle più gloriose società a livello italiano ed europeo. Oltre al loro contributo in difesa, tutti i giocatori sono obbligati ad andare in battuta, quando la propria squadra è in attacco. L'unico che può essere dispensato da questo compito è il lanciatore. Chi ha giocato a baseball è una persona speciale. di gomma mentre la prima, la seconda e la terza base sono sacchetti quadrati di tela o plastica bianca fissati saldamente al terreno. In mezzo al diamante, si trova il monte di lancio, un piccolo dosso circolare alla cui sommità, viene fissata la pedana del lanciatore costituita da una lastra rettangolare di gomma bianca. A completare l'impianto di gioco nel territorio foul vengono poste le aree riservate ai suggeritori della squadra in attacco, ai battitori in attesa del proprio turno di battuta e alle panchine delle squadre. Lo scopo del baseball è molto semplice: il battitore deve battere la palla lanciata dal pitcher e poi conquistare nell'ordine la prima, la seconda, la terza base, prima di ritornare alla casa base; quando un giocatore effettua questa sequenza correttamente, "L'arte del baseball" la sua squadra riceve un punto (in inglese run). La Giovanni Tommasini difesa, invece, deve bloccare l'avanzata dell'attacco Il baseball non solo come sport di squadra ma come Chinaski Edizioni ed effettuare le eliminazioni. Quando una squadra vera e propria palestra di vita. In ogni suo ruolo, dal totalizza tre out, avviene il cambio: la formazione lanciatore al ricevitore, dall'interbase all'esterno, in attacco va a difendere, mentre la squadra che difendeva va questo sport ha qualcosa da dare. La traiettoria richiesta dal in battuta. Quando entrambe le squadre completano le tre ricevitore è una possibilità di attacco per il battitore, l'incontro eliminazioni, si chiude l'inning (ripresa): una partita di baseball della mazza con la pallina lanciata è lo sbarco sognato sul nuovo è composta da nove inning; la squadra che ha segnato più mondo. punti alla fine delle nove riprese è dichiarata vincitrice. Se il Chi ha giocato a baseball è una persona per certi aspetti punteggio è in parità, si giocano tanti inning fino a quando una speciale. Il baseball non è uno sport qualunque, il baseball non formazione riesce a segnare più punti dell'altra. forma solo atleti veri. Il baseball forma uomini particolari. Tutto questo accade su di un campo che può essere Corri sopra ad un diamante coperto di erba verde e terra rossa rappresentato approssimativamente come un quarto di cerchio le quali se non adeguatamente dominate, ti offuscano la vista e delimitato da due linee perpendicolari, dette linee di foul. Per le emozioni facendoti perdere quella lucidità grazie alla quale, la sua particolare forma la parte racchiusa nel semicerchio di con il caschetto in testa, impugni la mazza e ti appresti a entrare terra rossa è anche detta "diamante". Il terreno esterno, oltre le nel box di battuta. Colpendo più forte che puoi. linee di fallo, è chiamato invece “territorio foul”. Le linee di foul Tu contro tutti. Sei solo su quella collinetta. proseguono idealmente in maniera infinita e per questo motivo, Il lanciatore ti guarda pronto a sfidarti e intorno a lui i suoi giunte al limite esterno del campo, esse si interrompono e sono compagni di squadra sono pronti a eliminarti se l'intento del sostituite da due pali ad indicare l'ideale proiezione delle linee. loro lanciatore dovesse fallire. Lo vivi sulla tua pelle, lo provi Il campo di gioco è suddiviso in un settore interno, chiamato su te stesso. Scivoli sulla terra rossa, arrivi in base prima che i appunto diamante ed in uno esterno. Ai vertici del diamante difensori avversari riescano ad eliminarti. E corri... Più veloce sono poste le quattro basi. La casa base, o piatto, deve essere che puoi. Ma capiamo più da vicino questo stravagante gioco. Una squadra di baseball è formata da 9 giocatori e ogni posizione è contraddistinta da un particolare numero (da 1 a 9), che viene usato per le statistiche ma che non corrisponde a quello sulle casacche. I ruoli sono: il Lanciatore o Pitcher, il Ricevitore o Catcher (il lanciatore si posiziona sul mound, mentre il catcher dietro il piatto di casa base. Il ricevitore è l'unico difensore che si trova in territorio di foul), la Prima Base, la Seconda Base, la Terza Base (questi tre giocatori si piazzano nei pressi delle basi di loro competenza), l'Interbase o Shortstop (questo difensore si piazza tra la seconda e la terza base), l'Esterno sinistro, quello di centro e l'esterno destro. Questi tre difensori (chiamati anche Outfielders) controllano una specifica zona del campo esterno. la Fortitudo Baseball Bologna festeggia lo scudetto del 2014 INFORMAPIÙ 55 CI PIACE IL GIOCO DI SQUADRA i risultati sportivi delle squadre sponsorizzate da Lavoropiu' Stagione 2014-2015 con aggiornata al 30/04/15 - serie C girone D 008 dal 2 con 03/03/15 0 Bologna vs Latina 0 07/03/15 1 vs Bologna 3 15/03/15 0 Bologna vs Modena 0 21/03/15 0 Trapani vs Bologna 0 29/03/15 2 Bologna vs Livorno 0 01/04/15 3 Carpi vs Bologna 0 11/04/15 1 vs Bologna 18/04/15 0 Bologna vs 24/04/15 1 Bari vs Bologna 27/04/15 2 Bologna vs Catania 0 Varese Brescia 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 6 1 7 Spezia 0 8 1 9 10 11 12 75 64 63 62 57 57 56 54 54 48 48 47 Carpi 13 Frosinone 14 Bologna 15 Vicenza 16 Spezia 17 Pescara 18 Perugia 19 Avellino 20 Livorno 21 Bari 22 Lanciano 46 46 44 44 43 42 42 40 36 32 40 36 34 32 30 Raggisolaris Faenza Angels Santarcangelo Virtus Imola Bk Castelfranco Emilia Basket 2000 Reggio Emilia 6 7 8 9 10 aggiornata al 29/04/15 - serie B2 girone B playoff - quarti di f inale 1 2 3 4 5 56 INFORMAPIÙ 46 42 40 38 36 [ vs Rimadesio Desio 34 vs Fortitudo Pallacanestro Bologna 63 21/03/15 78 Fortitudo Pallacanestro Bologna vs Gagà Milano OrziBasket 56 29/03/15 63 Erogasmet Crema vs Fortitudo Pallacanestro Bologna 75 04/04/15 76 Fortitudo Pallacanestro Bologna vs Contadi Castaldi Montichiari 71 12/04/15 57 Urania Milano vs 26/04/15 67 Fortitudo Pallacanestro Bologna vs Urania Milano 59 29/04/15 60 Urania Milano vs Fortitudo Pallacanestro Bologna 70 Tramec Cento Gsa Udine Fortitudo Pallacanestro Bologna Contadi Castaldi Montichiari Gagà Milano OrziBasket 6 7 8 9 10 32 32 30 28 24 Urania Milano Co.Mark Bergamo Basket Lecco Pienne Basket Orva Lugo 24 18 16 8 6 Vivigas Alto Sebino Erogasmet Crema Rimadesio Desio TFL Garcia Moreno Jadran Franco (TS) 59 Virtus Imola vs BSL San Lazzaro 48 11/04/15 72 BSL San Lazzaro vs 18/04/15 102 Angels Santarcangelo vs BK Castelfranco Emilia 77 26/04/15 74 BSL San Lazzaro vs Libertas Ghepard Bologna 82 30/04/15 75 BSL San Lazzaro vs Libertas Ghepard Bologna 62 BSL San Lazzaro 83 con Virtus Entella Cittadella Brescia Varese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 52 51 47 38 38 38 29 25 23 19 19 17 Sieco Service Ortona Globo Banca Pop. Frusinate Sora B-Chem Potenza Picena Caffè Aiello Corigliano Cassa Rurale Cantù Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia Domar Matera Conad Reggio Emilia Materdominivolley.it Castellana Grotte Centrale McDonald's Brescia Maury's Italiana Assicurazioni Tuscania Aurispa Alessano 01/03/15 2 Domar Matera vs Conad Reggio Emilia 3 08/03/15 3 Conad Reggio Emilia vs Materdominivolley.it Castellana Grotte 0 [ playoff 15/03/15 3 B-Chem Potenza Picena vs Conad Reggio Emilia 1 22/03/15 0 Conad Reggio Emilia vs Globo Banca Pop. Frusinate Sora 3 29/03/15 3 Sieco Service Ortona vs Conad Reggio Emilia 1 05/04/15 2 Conad Reggio Emilia vs Sieco Service Ortona 3 0 con Fortitudo Pallacanestro Bologna 63 11 12 13 14 15 78 29/03/15 Pro Vercelli 12 Pienne Basket 62 Dado San Marino Latina 11 Fortitudo Pallacanestro Bologna [ playout BSL San Lazzaro vs Crotone con 75 BSL San Lazzaro Salus Bologna Dado San Marino Rebasket vs BSL San Lazzaro Ternana aggiornata al 05/04/15 - A2 Maschile 73 18 18 16 12 Salus Bologna 80 Trapani aggiornata al 27/04/15 15/03/15 11 12 13 14 78 21/03/15 Modena Catania 01/03/15 30 Libertas Ghepard Bologna 30 Tigers Basket 22 Climart Zeta Castenaso 22 Gaetano Scirea Basket 20 Fiore Basket Alberti 15/03/15 aggiornata al 25/04/15 - B1 Femminile 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 55 55 50 49 47 46 43 40 34 33 27 17 4 4 Domovip Porcia PN Emilbronzo 2000 Mont. MO Coveme S.Lazzaro VIP BO V.Millenium Brescia Isuzu Enermia 434 VR Studio 55 Ata Trento Volley La Sportiva BS Service Med S. Donà VE Itas Cittàfiera Mart. UD Atomat Volley Udine Le Ali Padova V. Project Brunopremi Bassano VI Liu Jo Modena Union Volley Jesolo VE 01/03/15 3 Coveme S.Lazzaro VIP BO vs Volley La Sportiva BS 07/03/15 3 Studio 55 Ata Trento vs Coveme S.Lazzaro VIP BO 1 15/03/15 3 Coveme S.Lazzaro VIP BO vs Union Volley Jesolo VE 0 22/03/15 1 Le Ali Padova V. Project vs Coveme S.Lazzaro VIP BO 3 29/03/15 2 Coveme S.Lazzaro VIP BO vs Domovip Porcia PN 3 05/04/15 2 Coveme S.Lazzaro VIP BO vs Sieco Service Ortona 3 11/04/15 0 Liu Jo Modena vs Coveme S.Lazzaro VIP BO 3 18/04/15 0 Coveme S.Lazzaro VIP BO vs Brunopremi Bassano VI 3 25/04/15 2 V.Millenium Brescia vs Coveme S.Lazzaro VIP BO 3 INFORMAPIÙ 57 IL MONDO A MISURA DI BAMBINO MAMMA, ORGANIZZIAMO UN VIAGGIO? "Il modo migliore per cercare di capire il mondo è vederlo dal maggior numero possibile di angolazioni." (Ari Kiev) V iaggiare... ritengo sia una delle cose più belle della vita. Ho iniziato a farlo intensamente a partire dai 12 anni di età insieme ai miei genitori che mi hanno trasmesso questa loro passione, uno splendido dono che, oggi, vorrei tanto riuscire a tramandare ai miei figli. Una delle cose belle del viaggiare non è solo lo spostarsi temporaneamente in un luogo diverso da quello di ogni giorno, ma è proprio l'assaporare vite, usanze, persone differenti da noi. L'emozione della partenza, con il carico di aspettative, di sogni, di speranze. Il ritorno, l'elaborazione dell'esperienza che hai fatto, la memoria del viaggio stesso, il piacere di ritrovare la propria casa e il pensiero già rivolto alla prossima meta. Tutto questo per dire che con i bambini viaggiare sarà sicuramente un pò più complicato, sarà necessario un po' 58 INFORMAPIÙ più di sacrificio e maggior spirito organizzativo, MA È TUTTO PIÙ CHE POSSIBILE!!! Il problema spesso è più di noi genitori che veniamo colti da tante paure inutili, perchè alla fin fine, pensandoci bene, i bambini si adattano molto più facilmente alle diverse situazioni che si trovano a vivere, a dispetto di ciò che pensiamo. Dalla nascita dei pargoli, per scegliere la meta ideale dei nostri viaggi, cerco sempre di consultare prima i siti turistici per vedere le offerte proposte e cercare qualcosa di adatto a loro, perchè dobbiamo sempre considerare delle alternative allettanti e divertenti per loro da affiancare a quello che può piacere di più a noi grandicelli. La parte sicuramente più complicata è la preparazione delle valigie e il non voler dimenticare nulla... Partire con dei bambini significa anche portarsi dietro mezza casa, mille cambi, perchè a loro un pantalone può durare al massimo mezza giornata, il peluche per la notte, i giochi da cui non ci si può assolutamente separare, il bicchiere dell'acqua per la notte, i pannolini se servono, le medicine per le urgenze... e chi più ne ha, più ne metta. Superata la prova valigia sarà tutto in discesa e saremo tutti più rilassati e pronti per partire. La cosa fondamentale è imparare a sintonizzarci con i bisogni reali dei nostri piccolini e sapersi anche adattare ai loro tempi, allentando un pò il ritmo serrato al quale eravamo abituati quando viaggiavamo da soli e volevamo visitare per forza di tutto e di più. Per esempio, finchè per i miei bimbi era fondamentale dormire al pomeriggio, cercavo di permetterglielo sempre, ogni tanto magari ritornando in hotel, ogni tanto direttamente sul passeggino mentre camminavamo. Tutto questo però non significa che noi genitori dobbiamo rinunciare totalmente ai nostri interessi, con qualche accorgimento i nostri figli potranno seguirci ovunque ed avventurarsi insieme a noi. Dobbiamo organizzare le nostre giornate in modo da conciliare le esigenze di entrambi: la mattina può essere dedicata alla "conoscenza", visitando una città, un museo e il pomeriggio dedicato al gioco, magari in un prato, in una spiaggia, in un parco divertimenti a tema, in modo da farli correre e sfogare un po'. In questo modo noi abbiamo la possibilità di giocare tanto con loro, cosa che magari nella routine quotidiana di casa non è sempre facile e possibile, e contemporaneamente, ci arricchiamo di nuove esperienze culturali che, anche se apparentemente non sembrano sempre interessare i nostri piccolini, in realtà li formano all'ascolto, al rispetto dell'ambiente e alla consapevolezza del nostro immenso patrimonio culturale. Poco tempo fa ho letto un'intervista molto interessante fatta ad una psicoterapeuta dove si parlava proprio dell'importanza del viaggiare con i bambini, del perchè fa bene viaggiare insieme a loro. Riporto i punti che mi hanno colpito di più "... i bambini stanno bene quando i genitori sono felici, perciò se una coppia ama viaggiare non deve limitarsi con la “scusa” del bambino. Se i genitori non amano i viaggi, ugualmente non si devono costringere, niente va fatto forzatamente." "I bambini sono gli esseri umani che più si adattano alle situazioni diverse, sempre che non abbiano vicino un adulto preoccupato ed ansioso." Per quanto riguarda il ricordo e il fatto che i bambini molto piccoli in futuro non si ricorderanno il viaggio intra- preso, lei dà una risposta molto chiara e per me interessantissima: "Il fatto che non ricorderà niente è vero, ma noi abbiamo un ricordo cosciente e una memoria interna. Il ricordo cosciente è quello per cui puoi avere l'immagine del posto in cui sei stato a mo' di fotografia; la memoria è il vissuto, gli affetti, uniti a quella situazione. Della nostra primissima infanzia non abbiamo ricordo cosciente, ma memoria sì ed è la parte più formativa per la nostra mente. Noi psicoterapeuti la ritroviamo nei sogni, nel pensiero non cosciente." Infine alla domanda su come far appassionare un bambino al prossimo viaggio, alla scoperta del "nuovo" e dello "sconosciuto", la psicoterapeuta risponde: "La scoperta del nuovo deve avvenire quotidianamente, non solo con i viaggi, è la curiosità di cui parlavo prima che va alimentata ogni giorno, tutto dipende sempre da come è l'adulto. Nello specifico lo si può coinvolgere, compatibilmente con l'età, con racconti e libri specifici sul paese da visitare per poi invitarlo a verificare diret- tamente sul posto." Su questo argomento di cose da dire ce ne sarebbero davvero tante, potrei scrivere un manuale intero, ma aggiungo solo un'altra cosa... Quando partiamo per un week end o per un viaggio più lungo, partiamo sempre con la consapevolezza dell'"imprevisto", perchè con i bambini i piani possono essere scombinati da un momento all'altro, ma questo non deve assolutamente abbatterci o frenarci. Dico questo perchè sono reduce da un viaggio con i miei due bimbi, uno dei quali è stato colto (fortunatamente solo alla fine della vacanza) da gastrointerite, perciò come potete immaginare i nostri piani si sono leggermente rivoluzionati... Ma è andata comunque benissimo! Abbiamo sicuramente visitato un pò meno cose, ma abbiamo cercato e trovato ugualmente valide alternative per tutti. Se vi rendete conto che è più il peso che il gusto, allora vuol dire che non è ancora il momento, che non siete pronti... Ma il consiglio da mamma che vorrei darvi è: buttatevi, provate, educate fin da subito i vostri bambini ad aprire la loro mente! INFORMAPIÙ 59 TECNOLOGIE NEL CENTRO DI BOLOGNA NON SI PERDE NEANCHE UN BAMBINO... è in 3D l'intersezione di 2 sfere è una circonferenza: tra loro, ipotesi assolutamente sbagliata soprattutto ciò nonostante anche in questo caso il ricevitore ha per il nostro dispositivo (smartphone o navigatore ridotto drasticamente la scelta dei punti in cui può dell'automobile o altro). trovarsi: Perdersi oggi è ancora possibile? I sistemi di localizzazione GPS ci aiutano ad individuare la nostra posizione... Ma come funzionano? “N el centro di Bologna non si perde Primo segnale neanche un bambino...”. 19:43:25:619 in questo istante (ore:minuti:secondi Lucio Dalla così cantava nel 1977 ad :millisecondi) il ricevitore 'sente' il segnale inviato un tedesco di Berlino, immagino un dal satellite A, il segnale contiene l'istante di invio: turista a spasso nella mia città. 19:43:25:548. Oggi non si perderebbe più nemmeno lui. Avrebbe In base alla differenza tra il momento di invio e il il GPS. momento di arrivo sarà facile calcolare quanto tempo Ho già parlato di GPS in un altro articolo (numero 60 ha impiegato il segnale a raggiungere il ricevitore: - Informapiù novembre dicembre 2014, ndr) descri- tA = [19:43:25:619] – [19:43:25:548] = 71 ms = 71/ vendone un uso sportivo. Inutile, vista la diffusione, 1000 = 0,071s. sarebbe spiegare l'uso del 'navigatore'. Il segnale è un'onda elettromagnetica e quindi corre Ma cos'è il GPS e come funziona? alla velocità della luce pertanto possiamo capire qual Partiamo dalle basi: il nome. GPS è acronimo per è la distanza coperta dal segnale in quel tempo: Global Positioning System: quindi sistema di posizio- con v = 300.000km/s → sA = v tA = 300.000 x 0,071 namento globale, un sistema che fornisce la posizione = 21.300 km. sulla terra (mi piace la parola 'global' derivante da Il ricevitore ora globo, il globo terracqueo, nello spazio il GPS non ci non è più in un aiuterà nel trovare la strada!) punto qualsiaSi basa su una rete di 24 satelliti in orbita attorno si, ma è in uno alla terra a circa 20.000 km da essa che compiono 2 dei punti a dirivoluzioni al giorno (un giro completo attorno alla stanza 21.300km terra, nessuna sommossa spaziale!). Il numero dei sadal satellite A. telliti, le loro rotte e le velocità fanno sì che da ogni Nell'illustrazione è quindi in un punto sulla circonpunto della terra siano visibili almeno 4 satelliti con- ferenza di raggio 21.300km con centro sul satellite A temporaneamente (per visibili si intende che siano (nell'esempio grafico in 2D è una circonferenza, ma sopra l'orizzonte e che sia possibile quindi tracciare nella realtà è sulla superficie di una sfera di raggio un'ipotetica linea in aria tra il punto a terra e il sa- 21.300km con centro sul satellite. tellite). Ogni satellite invia costantemente la propria posizione e l'istante di invio con un segnale radio a Secondo segnale bassa potenza (50W) verso la terra. Il ricevitore sente un secondo segnale dal satellite B Così come le radio 'sentono' il segnale emesso dalle sta- e in modo analogo al primo ottiene un'altra inforzioni radiofoniche, analogamente i ricevitori GPS 'sen- mazione, si 'accorgerà' di essere a distanza 18.900km tono' il segnale inviato dai satelliti, il ricevitore però dal satellite B, quindi su una seconda circonferenza. non sceglie quale satellite ascoltare, raccoglie e inter- La sua posizione sarà quindi enormemente più certa, preta sempre tutti i segnali che riceve che, come detto infatti 2 circonferenze si intersecano solo in 2 punti! prima, sono almeno 4 e già con 3 potrà definire la (la realtà purtroppo è sempre più complessa e quindi poiché non siamo su un foglio di carta ed il mondo posizione grazie alla triangolazione. 60 INFORMAPIÙ Terzo segnale Ormai il gioco è fatto. Il terzo satellite C sarà ad un'altra distanza e in un'altra posizione e determinerà quindi una terza circonferenza (sfera nel mondo La nostra posizione sarebbe quindi completamente reale) e permetterà così al ricevitore di capire inequi- errata. Il quarto satellite, grazie allo stesso procedivocabilmente dov'è! mento fatto per gli altri 3 individuerà una quarta circonferenza (4° sfera in 3D) e purtroppo troverà altre Infatti è solo uno il punto di incontro tra 3 circonintersezioni con le circonferenze (sfere) precedenti. ferenze (e solo uno è anche il punto di incontro di 3 sfere). Scoperta la presenza di un errore il ricevitore inizierà, per tentativi, a modificare tutte le distanze indiQuarto segnale viduando sempre nuovi punti fino a far coincidere A cosa serve il 4° segnale se già sappiamo dove sia- l'intersezione trovando così la posizione esatta! mo? Beh, anche in questo caso la realtà è sempre un Ora, se non vi siete persi nel mio tentativo di spiegapo' più complessa. Il sistema, per come è stato spiegazione del GPS, sapete dove siete! to fino ad ora sarebbe perfetto ma si basa sull'ipotesi che tutti gli orologi siano perfettamente sincronizzati INFORMAPIÙ 61 LOST AND FOUND Cosa è successo nel mondo negli ultimi due mesi? Qui trovi ciò che ti sei perso... AUSTRALIA 13 marzo Un forte ciclone tropicale soprannominato “Pam” ha colpito le isole di Vanuatu, un piccolo arcipelago a est dell'Australia e uno degli stati più poveri del mondo. Sono morte almeno otto persone, altre 20 risultano ferite. Circa 3.300 persone sono state costrette a trovare rifugio nei centri di evacuazione nell'isola di Vanuatu e circa 60.000 bambini hanno urgente bisogno di assistenza, secondo il rapporto dell'UNICEF. TUNISIA 18 marzo Nella tarda mattinata di mercoledì 18 marzo alcuni uomini armati hanno sparato fuori dall'edificio del Parlamento di Tunisi, la capitale della Tunisia, e poi sono entrati nel Museo nazionale del Bardo, che si trova a fianco del Parlamento. Durante l'attacco al Museo gli uomini armati hanno ucciso almeno 19 persone, di cui 17 turisti stranieri e 2 tunisini (l'autista di un autobus e un agente). Ci sono anche diversi feriti: 44, secondo quanto dichiarato dal primo ministro della Tunisia Habib Essid. Le autorità tunisine hanno arrestato il leader della cellula terroristica responsabile dell'attentato. FRANCIA 22 marzo Nel nord della Francia e nel sud della Gran Bretagna c'è stata quella che i giornali internazionali hanno chiamato “la marea del secolo”, nonostante il fenomeno si verifichi una volta ogni 18 anni (l'ultima volta era il 10 marzo 1997). Nella cittadina francese di Mont Saint-Michel, in Bassa Normandia, la marea ha raggiunto un coefficiente di 119, in una scala che va da 20 a 120: ci sono state due alte maree, una al mattino e una alla sera, più intensa. La differenza tra alta e bassa marea attesa era di oltre 14 metri. FRANCIA 24 marzo Un aereo Airbus A320 di linea è caduto poco prima delle 11 tra le montagne nei pressi di Méolans-Revel vicino a Digne-les-Bain, nel dipartimento delle Alpi dell'Alta Provenza in Francia, mentre era in viaggio da Barcellona (Spagna) a Düsseldorf (Germania). A bordo del volo 4U 9525 della compagnia Germanwings c'erano 144 passeggeri, 2 piloti e altri 4 membri dell'equipaggio. Il copilota del volo ha volontariamente impedito al comandante dell'aereo di rientrare nella cabina di pilotaggio e ha impostato i sistemi per avviare la discesa verso le Alpi francesi, con la “volontà di distruggere l'aereo” e senza rispondere alle richieste del centro di controllo aereo a terra. 62 INFORMAPIÙ YEMEN 27 marzo È cominciata ufficialmente una nuova guerra. Alcuni aerei dell'Arabia Saudita e di altri paesi arabi hanno bombardato le postazioni in Yemen dei ribelli sciiti Houthi, che nelle ultime settimane hanno preso il controllo della capitale Sana'a e di altri territori nell'ovest del paese. La situazione in Yemen è molto tesa da mesi, tanto da far parlare diversi analisti di “guerra civile”. È anche molto complicata da capire, perché ai gruppi ribelli locali si sono affiancati l'intervento di paesi esterni e le rivalità personali di importanti esponenti politici yemeniti. KENYA 2 aprile 148 persone, per lo più studenti, sono state uccise in un attacco armato del gruppo fondamentalista somalo Al Shabaab presso il Garissa University College, un campus universitario di Garissa, nel nord-est del Kenya vicino al confine con la Somalia. Quattro miliziani sono entrati in uno degli edifici del college, hanno ucciso le due guardie all’ingresso e hanno preso in ostaggio un numero imprecisato di persone in maggioranza cristiane. Si sono messi a sparare “indiscriminatamente” uccidendo decine di studenti in pochi minuti. Circa 500 studenti sono riusciti a scappare, 79 dei quali feriti nella sparatoria. ITALIA 9 aprile Attorno alle 11 Claudio Giardiello, 57enne, ha sparato 13 colpi di arma da fuoco nel Palazzo di Giustizia di Milano. L’uomo era imputato per bancarotta fraudolenta: non si sa come abbia fatto ad entrare in possesso di una pistola all’interno del tribunale. Nella sparatoria sono state uccise tre persone, e altre due sono rimaste ferite. Dopo avere sparato, Giardiello è riuscito a uscire dall’edificio e scappare a bordo della sua moto per quasi 30 chilometri, ma è stato arrestato a Vimercate. ITALIA 18 aprile Nel Canale di Sicilia squadre di soccorso della marina italiana e di quella maltese hanno cercato centinaia di migranti dispersi in seguito al naufragio del loro barcone. I soccorritori sono riusciti a salvare 28 persone. A bord erano presenti circa 800 persone, i morti sono stati circa 750. NEPAL 25 aprile Più di 7.000 persone sono morte a causa di un terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il Nepal alle 12:11 del 25 aprile (erano le 8:26 in Italia). L'epicentro del terremoto è stato a circa 80 chilometri a nord-ovest di Katmandu, la capitale del Nepal, e a quindici chilometri di profondità. Almeno 700 persone sono morte soltanto nella capitale. Molti edifici sono crollati e i soccorsi stanno proseguendo per cercare di trovare delle persone ancora vive tra le macerie. Le scosse si sono sentite fino a Nuova Delhi e in altre città nel nord dell'India. È stato il terremoto più forte degli ultimi 80 anni. Le stime dei danni sono comprese tra il 9 e il 50 per cento dell'intero PIL del Nepal. INFORMAPIÙ 63 Musica PAUSA CAFFÈ Le ricette di Wonder Mamma È inalmente vado a vedere i Negrita dal vivo! Non sono una fan sfegatata del gruppo e non conosco tutte le canzoni... Mi limito a sapere a memoria alcuni pezzi cult e tutte le canzoni più pop che sono passate in radio negli ultimi anni. gradimento Sono curiosa però di ascoltare un concerto per farmi trascinare dal vivo dalla loro musica energica e carica. Immaginavo di non trovare il palazzetto strapieno, ma non immaginavo di ritrovarmi circondata da Fan con la F maiuscola. Mi guardo attorno e vedo che cantano tutti, ogni canzone, parola per parola... Probabilmente le uniche “mezze fan” siamo io e la mia amica. Il concerto inizia con il conteggio da 1 a 9 degli album della band. Il numero 9 infatti dà il titolo all'ultimo disco uscito in marzo. Si parte subito ballando con Mondo politico, Poser e Baby I'm in love, culminando con In ogni atomo. Gli schermi e le luci offrono uno spettacolo notevole e catturano la mia attenzione, che subito però torna su Pau, Paolo Bruni, cantante dei Negrita e re indiscusso della serata. Con i suoi 48 anni, il suo abbondante metro e novanta e la sua voce profonda tiene in piedi l'intero concerto. Su di me ha l'effetto di una calamita, non riesco a togliergli gli occhi di dosso e a non lasciarmi coinvolgere a tal punto che su Splendido mi vengono i brividi... Brividi che lasciano subito il posto a salti e balli con Radio Conga, A modo mio e Rotolando verso sud. Ho imparato a sognare e Mama Maè mi riportano indietro negli anni fino alla mia adolescenza e mi fanno rimpiangere l'assenza della canzone Sex dalla scaletta. Due ore e un quarto passano velocemente, il concerto è un mix di energia pura perfettamente equilibrato tra note delicate e profonde e rock forte e deciso. Gioia infinita è l'ultima canzone e sembra portare con sé un augurio: “un W alla strada e un W all'amicizia vera, che è una cosa rara, che un oceano ci separa, brindo a voi e a questa vita... pace, amore e gioia infinita!”. 1) Pirottine agli amaretti lievitante 150 gr di mandorle salate 150 gg di amaretti sbriciolati grado di difficoltà pinguini al formaggio Preparazione: Monto le uova con lo zucchero, aggiungo il burro fuso e la farina lievitante e poi le mandorle sgusciate e tritate con il mixer (ne tengo da parte qualcuna per la decorazione) e infine gli amaretti sbriciolati. Riempio a tre quarti delle pirottine di carta colorata (si acquistano al supermercato) e decoro con una mandorla intera mettendola al centro della pirottina. Inforno le pirottine per 20 minuti a 200°. 2) Pinguini al formaggio Bologna, 11 aprile F arrivato il giorno che la Wondermamma aspetta tutto l'anno! Il compleanno! Che bello! Sembrava ieri che era così piccolo e ora... Ma OHMIODDDIOOOOO!! Devo organizzare la famigerata, ehm cioè, famosa festa di compleanno!! Che faccio? Salatini e patatine? Nooo! Troppo banale! Il catering? Nooo! Troppo costoso! E allora preparo due cosine facili e veloci: Ingredienti: 3 uova (di galline allevate a terra!) 6 cucchiai di zucchero 50 gr di burro 100 gr di farina Negrita Tour 2015 Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia, formaggio spalmabile, carote, olive nere Preparazione: Con la pasta sfoglia ricopro delle pirottine ovali e inforno per 10/15 minuti a 180° (devono scurire). Lascio raffreddare le pirottine e poi le riempio di formaggio spalmabile (tipo Philadelphia). Taglio alcune olive a rondelle (la testa dei pinguini) e altre verticalmente (le ali dei pinguini) e le carote prima a rondelle e poi a triangoli formando il becco e i piedi dei pinguini e il gioco è fatto!! Buon appetito e buon divertimento! Libri Il Piccolo Principe Antoine de Saint-Exupéry Bompiani, 2014 S consiglio per la lettura U 64 INFORMAPIÙ n libro molto amato e apprezzato fin dalla sua uscita nel 1943, Il Piccolo Principe diventerà presto un film d'animazione candidato al Festival di Cannes 2015. Il film debutterà nelle sale italiane in ottobre, con un cast di doppiatori di alto livello: Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Pif e Alessandro Siani. L'incontro tra l'aviatore “precipitato” nel deserto del Sahara e il piccolo principe proveniente da un altro pianeta diventa occasione per scoprire l'incredibile viaggio di quest'ultimo nell'universo. Durante il suo cammino incontra individui strani, ognuno con delle caratteristiche: un re triste perché non ci sono uomini a servirlo, un ubriacone che continua a bere per non provare la vergogna di bere, un uomo che accende e spegne continuamente i suoi lampioni. Dietro le storie di queste persone si nascondono i vizi e le virtù di ogni uomo e lo stimolo a migliorarsi per vivere in armonia con gli altri e con se stessi. Una fiaba, una riflessione sul senso della vita e dei legami, una storia d'amore e di amicizia diventata nel tempo una lettura universale e uno dei libri più venduti al mondo. CURIOSITÀ: Il Piccolo Principe è stato trasformato in una app per bambini. La favola si può ora rivivere su iPhone, iPad e Android in una moderna versione. Il posto più strano dove mi sono innamorata Mari Accardi Terre di Mezzo, 2013 consiglio per la lettura e avete voglia di una storia ironica e disillusa questo libro fa per Voi! Una famiglia improbabile e scombinata, lavori impossibili, spasimanti troppo timidi che le regalano fiori ogni giorno senza però palesarsi, e l'amore vero che non arriva mai: convinta dal padre che “Cu niesci arriniesci”, se nella vita vuoi combinare qualcosa te ne devi andare da dove sei nata, Irma lascia Palermo per la fredda Torino, e poi da lì a Praga e Roma, sempre in cerca del suo posto nel mondo, anche se sembra che qualcuno riesca ogni volta a occuparlo prima di lei. La vediamo crescere, maturare, a volte regredire, in tutti i suoi spostamenti con uno sguardo verso la sua terra natale: Santa Rosalia (la patrona di Palermo), la cassata, i suoi amici anche loro in giro per il mondo a cercare fortuna, la sua bambola Tanya, suo padre che cantava le canzoni di Peppino Di Capri e voleva andare alla Corrida, i suoi telefilm preferiti e la figlia del panettiere incinta poco più che bambina. Vincitrice nel 2008 del concorso Subway Letteratura e finalista al Premio Settembrini 2014, classe 1977, palermitana di nascita, torinese di residenza, Mari Accardi è l'esempio di tanti giovani alla ricerca di un futuro. N La sposa giovane Alessandro Baricco Feltrinelli, 2015 consiglio per la lettura el nuovo libro di Alessandro Baricco i protagonisti non hanno nome: sono il Padre, la Madre, il Figlio, la Figlia, lo Zio. E la Sposa giovane. Il luogo in cui vivono è indeterminato, come lo è l'epoca storica: tra fine '800 e inizio '900, si deduce dal resoconto di due prodezze seduttive della Madre giovane. Il Figlio, che ha vent'anni, e la Sposa giovane, che ne ha diciotto, devono sposarsi, sono già fidanzati da tre anni ma lei è stata in Argentina al seguito del padre, lui è in Inghilterra a sorvegliare le fortune tessili dell'azienda di famiglia. Tornerà, dovrebbe tornare, lo aspettano tutti. A provvedere a tutto è il maggiordomo Modesto che, in quanto presenza riservata, cammina per le stanze quasi in punta di piedi, dispensando preziosi consigli. Con il sopraggiungere della notte, che si dice non porti bene, in famiglia si materializza una profonda angoscia, poiché ogni membro, fino ad ora, è deceduto proprio nel sonno. Vi è quindi una netta distinzione fra le ore del giorno, in cui ci si sforza di essere spensierati, e l'intima disperazione che ciascuno dei personaggi prova al calare delle tenebre, non avendo speranze certe di risvegliarsi il mattino seguente. Lo stile inconfondibile di Baricco traspare dal racconto originale e sorprendente. Non sarà una novità, ma si conferma una sicurezza. INFORMAPIÙ 65 LUOGHI (NON) COMUNI L'ULTIMO CAVALIERE Da Richard Gere ad oggi di cavalieri se ne vedono sempre meno. Tra scale, sondaggi e autobus io ho incontrato l'ultimo. H o fatto la spesa e nel baule della macchina ho 3 sacchetti pieni di cibo e generi vari, un pacco di acqua, un pacco di carta igienica, 6 lattine di Coca Cola e 6 lattine di birra. Cerco parcheggio sotto casa e, come succede sempre quando ne ho bisogno, non lo trovo. Tutti i posti auto lungo la strada sono occupati. Avete presente quelle giornate in cui realizzi che avresti fatto meglio a chiuderti in casa e a rimandare le cose da fare a domani? Ecco, oggi è uno di quei giorni lì... E per di più è lunedì. E da brava fan di Vasco, io odio i lunedì. Ma torniamo a noi... Parcheggio con le 4 frecce sul passo carraio del vicino, scarico la spesa e faccio due giri per portarla davanti al portone del mio condominio. Per cercare le chiavi nella borsa perdo circa 2 minuti, finalmente le trovo, apro e blocco il portone con le bottiglie di acqua per avvicinare tutti i sacchetti all'ascensore. La mia schiena inizia ad accusare e mentre maledico i trent'anni alzo gli occhi per vedere a che piano è l'ascensore e mettermi ad aspettarlo. Ed è quando leggo la scritta arancione lampeggiante “fuori servizio” che sento le gambe cedere... Abito al sesto piano e devo anche spostare la macchina. Il mio carattere, però, mi porta subito a reagire, inizialmente imprecando sottovoce e poi facendo risuonare nella mente la classica vocina che mi propone una gamma di possibili soluzioni. Soppeso ogni alternativa minuziosamente: a) aspetta nell'atrio del palazzo fino a che l'ascensore non riprende a funzionare. Hai cibo e acqua: puoi resistere dei giorni interi b) telefona immediatamente a Miki o a Robby che sicuramente sono al bar in fondo alla strada e chiedi umilmente aiuto per portare la spesa su per le scale c) riporta tutta la spesa in macchina e vai a casa. Tornerai a prenderla quando l'ascensore funzionerà d) porta su per le scale la spesa senza farla tanto lunga! Magari incontri anche qualcuno che ti aiuta. a), b), c) o d) ? Nonostante la tentazione di scegliere a), la voglia di scegliere b) e l'istinto di scegliere c)... me ne faccio una ragione e vado a parcheggiare la macchina prima dell'ardua impresa. Carico le braccia con più roba possibile e comincio a salire le scale... Arrivare al sesto piano è lunga e, oltre ad incontrare le zdàure del palazzo affacciate sui rispettivi pianerottoli che mi bombardano di domande senza ascoltare le risposte, incontro ben 3 uomini. Uno scende le scale e due invece mi superano salendo ai piani superiori. Nessuno dei tre si offre di aiutarmi a portare anche solo un sacchetto, anche solo per qualche gradino, anzi... sono quasi spazientiti che io occupi le scale e proceda lentamente. Arrivata in cima, tra il fiatone e la fatica, penso soltanto che forse “gli uomini di una volta” non abitano nel mio palazzo. Sono sicura di essere compresa dalle lettrici di Informapiù quando racconto avventure e disavventure dell'essere una donna trentenne oggi. Ed è per questo che mi rivolgo a loro... Forse Voi sapete dove sono finiti “gli uomini di una volta”, i cosiddetti “gentlemen”, quelli che ti tengono aperta la porta, che ti lasciano ordinare per prima a ristorante e che ti aiutano quando ti vedono in difficoltà. Qui non si tratta di parità di genere e nemmeno voglio scomodare il sacrosanto principio di uguaglianza dei diritti... Si tratta semplicemente di carineria, gentilezza, attenzione e soprattutto educazione. Il Dizionario Treccani definisce cavaliere “Chi si comporta nobilmente, con signorilità di modi, da gentiluomo, ed è spec. gentile, premuroso e rispettoso con le donne: avere modi, tratti da perfetto c.; comportarsi da vero c.; sii c., cedi il posto alla signora.” Lunedì, Vasco Rossi (1987) 66 INFORMAPIÙ Prima di scrivere questo articolo cerco sempre di documentarmi e scopro, con mia grande sorpresa, che anche il New York Times si è posto il problema e ha aperto un dibattito dal titolo “La cavalleria è morta. Lunga vita alla cavalleria, per capire quale possa essere la sua sorte negli anni Duemila: sepolta sotto la lapide delle romanticherie del passato, ancora viva oppure in evoluzione, per adattarsi a una società molto più «emancipata e cinica»?” Scrittori, blogger e studiosi che hanno dibattuto di cavalleria per il quotidiano americano sono quasi tutti d'accordo: morta non è morta, ma sicuramente è un po' da rivedere. Un sondaggio del 2010 però racconta che l'80% degli americani pensa che le donne siano trattate meno cavallerescamente che in passato, mentre uno studio su diecimila persone in tutto il mondo ha scoperto che la caratteristica principale che i giovani (maschi e femmine) cercano in un partner è la gentilezza. La scrittrice Emily Esfahani Smith sostiene che “è meglio aprire la porta a una donna piuttosto che sbattergliela in faccia” e che forse alla fine la cavalleria sia una “virtù a cui tutti dovremmo aspirare.” Nel sondaggio poi c'è chi commenta che ormai 'cavalleresco' è sinonimo di 'molto civile', perché negli anni Duemila è tutto così rivoluzionato ed emancipato che un gesto di civiltà sembra qualcosa di straordinario. Ed è su quest'ultima riflessione che mi soffermo qualche giorno dopo, mentre penso che gli “uomini di una volta”, i cosiddetti cavalieri, oggi sarebbero veramente straordinari, sicuramente ai miei occhi. Assorta nei miei pensieri salgo sull'autobus e prendo posto seduta vicino al finestrino. Un paio di fermate più avanti sale un signore molto anziano ed elegante che si posiziona in piedi accanto a me dopo aver fatto il biglietto. Cerco il suo sguardo e gli offro il mio posto. A quel punto lui sfodera un sorriso luminoso e, rigorosamente in bolognese, mi dice: “Beh ma scherza signorina?! Sono morti i cavalli di una volta, ma non i cavalieri! Non farei mai alzare una signorina bella come lei per sedere io!” Mi tengo stretta il suo sorriso contagioso e lo ringrazio, non solo del complimento ma dentro di me lo ringrazio anche di esistere ancora e glielo dico: “Sa che non se ne trovano più di cavalieri?” e lui pronto risponde: “Ma per forza signorina: io sono l'ultimo!” e prima di scendere mi fa un inchino. La mia risata parte spontanea insieme a quella delle persone attorno a me. Mi rimetto le cuffie e, mentre controllo l'ora sul cellulare pensando che tra lui e Richard Gere ne “Il primo cavaliere” non saprei chi scegliere, mi accorgo che è lunedì... INFORMAPIÙ 67 * * QUANDO ANDARE tutto l'anno COSA LASCIARE A CASA Londra è una speciale area amministrativa inglese di oltre 8 milioni di abitanti. Capitale e maggiore città del Regno Unito e dell'Inghilterra, è situata nella parte meridionale della Gran Bretagna. Metropoli multietnica, è una città che ha enorme influenza nel mondo. Londra è la prima piazza borsistica d'Europa e possiede il più elevato PIL fra tutte le città europee, ed il quinto al mondo. COSA NON PUÒ MANCARE IN VALIGIA Pashmina o foulard, perché tira sempre vento e, se vorrete, il tanto scontato ombrello.....ma oggi il Londoner non lo porta più con sé.... ci si rifugia nella Tube (così come loro chiamano la Metropolitana) per arrivare dove si deve o nel primo posto dove ci si può riparare, tanto l'acquazzone dura poco! * COSA MANGIARE Assolutamente Fish&Chips e Haddock o Code impanati e fritti. Sono pescioloni azzurri ricoperti da una pastella meravigliosa (Code è appunto il merluzzo) impanati mantenendo la loro forma con questo croccante rivestimento che però lascia la polpa interna seppur ben cotta, morbida e saporita e le patate fritte tagliate in formato “grande” come fatte in casa... è un piatto unico, per me senz'altro voto 10. LA PAROLA “Mind the gap” (traduzione: attenti al dislivello) La adoro! In metropolitana viene ripetuta dalla voce di servizio per avvertire dell'apertura della porta della carrozza. CURIOSITÀ La domenica si va tutti al parco! Ci si imbatte più comunemente in St. James Park e Hyde Park ma, poco più a Nord, c'è Regent's Park dove è presente il London Zoo ed in estate l'Open Air Theatre e l'appendice del quartiere benestante Primrose Hill, dove abitano star come Kate Moss. Qua i Londinesi vanno a trascorrere le loro domeniche, tempo permettendo, per stare con gli amici, fare picnic, leggere libri, giocare a calcio, fare passeggiate o semplicemente a rilassarsi un po'. * * LONDRA Quasi tutto se si vuole approfittare degli spunti offerti dalla moda Londinese...sono sempre una stagione avanti la nostra! E' vero, Londra è più costosa ma spulciando in vari negozi e mercatini, si possono trovare vere occasioni, ancor di più se approdate nei periodi di saldo. LA CANZONE Meet me halfway - The Black Eyed Peas * da 2 giorni a 3 settimane * DURATA DEL VIAGGIO * VIAGGI Il Altro posto meraviglioso è la Tower of London ed il suo Tower Bridge. La torre di Londra è il luogo dove Enrico VII fece decapitare Anna Bolena per alto tradimento. Pur essendo in città è un posto che mantiene una splendida vegetazione e che costeggia il Tamigi e proprio lì c'è il Tower Bridge. Il primo ponte meccanico che permetteva il passaggio di grandi navi grazie alla sua apertura centrale, inizialmente attivata da enormi macchine a vapore che sono ancora tenute in esposizione proprio nei locali adibiti a museo sotto il ponte. Da qui, tutti i giorni alle 19.00, inizia il Jack The Ripper Experience, il tour su Jack Lo Squartatore. In questa esperienza vengono Quello che più mi ha colpita sono i vari quartieri, ognuno con le sue ripercorsi i luoghi dove furono rinvenuti i cadaveri delle sue vittime caratteristiche e credo che ogni persona possa trovare il suo preferi- e altri punti caratteristici dove il presunto Jack si nascondeva e osto, il quartiere in cui si sente maggiormente a suo agio. Sono rima- servava, complice la fitta nebbia di allora. sta molto colpita dalla quantità innumerevole di teatri, non solo nel Ed infine un passaggio al quartiere di Notthing Hill ed al mercatino rinomato West End. Inscenano musical e commedie di ogni genere di Portobello Road. Il mercatino dell'antiquariato, e non solo, del sae spesso vedono coinvolti grandi attori come Kevin Spacey e ancora bato è davvero molto, molto affollato, tanto che non la ritengo un'elo scorso anno Angela Lansbury, alias Jessica Fletcher, che era in sperienza significativa perché la moltitudine presente in quell'ocscena al Donmare Warehouse in Covent Garden (a proposito, la sua casione non permette di apprezzare appieno le caratteristiche di morte era una bufala web!). questo quartiere e nemmeno i relativi negozi e bancarelle, ma non In questo teatro ho visto il mio primo spettacolo e lo consiglio viva- posso negare vi si trovino occasioni d'acquisto molto interessanti. primo piede a Londra l'ho appoggiato solo a Febbraio del 2011 ma è stato amore a prima vista... Non vi ero mai approdata prima perché prediligevo località che avessero un clima caldo e soleggiato, ma questa città mi ha stregata e da allora ho cercato di trascorrevi sempre più tempo. È una città che si rinnova continuamente, melting pot (miscuglio di razze) ed inevitabilmente attraversata da tutte le mode, cibi e novità del mondo intero, ma è allo stesso tempo ordinata, organizzata, con regole che tutti rispettano e che permettono di sentirsi parte di una comunità seppure si hanno abitudini e culture differenti. mente perché è di piccole dimensioni e sembra di poter toccare gli attori, che recitano sul palco situato alla stessa altezza dei posti di platea ed è tutto tecnologico, permettendo variazioni di scenografia durante la rappresentazione e vere tempeste di pioggia. Con mio enorme disappunto non c'è più il “portone blu” della casa in cui abitava William Thacker, il personaggio interpretato da Hugh Grant nell'omonimo film “Notthing Hill”, e la sua individuazione è quasi impossibile o, quanto meno, io non l'ho trovato! Altra vera chicca è la rappresentazione: “The mousetrap”. Commedia scritta da Agatha Christie nel 1952 e rappresentata per la prima volta il 25 novembre 1952 al New Ambassador Theatre, è l'unico caso di dramma rappresentato ininterrottamente ogni sera da oltre 60 anni! Se però non siete infastiditi da questa invadente promiscuità e siete a Londra verso la fine d'Agosto, non potrete mancare al Carnevale di Notthing Hill che si tiene l'ultima domenica del mese ed il lunedì successivo (Bank Holiday). 68 INFORMAPIÙ Che scuse avete quindi per non farci un salto? Tower Bridge Donmare Warehouse Theatre Portobello Road Saturdays Primerose Hill Park INFORMAPIÙ 69 RELAX Fidenza (PR) IL PUZZLE Trova e indica all'interno del riquadro le 11 parole elencate. Possono essere in orizzontale, verticale e diagonale, in tutti i versi. Q U E A L X O M S I M I T T O D A G D L E I C F O R O D M G A L S C A W A U O C O I G O I L K T O G R O L G J S F U D U T V I R D V F M T C K V A E S R B O A U E L S I A T I U Q T U E U G B R M P H E Q N R U I I Q N G L O L U B R O C P I Z S I L I M I C R A O A E N T I M E Z O N P V I P N F R L A A O P T A O S I F P O R E D S E GIUSTIZIA LEALTÀ DISCIPLINA ALTRUISMO CORAGGIO OTTIMISMO EQUITÀ SQUADRA VINCERE ONORE GIOCO ESSERE PAGAMENTO MISURA MESTIERE SOLISTA LA GHIGLIOTTINA Trova la parola (sostantivo o verbo o aggettivo) che si lega ad ognuna delle 5 parole indicate. Viale Regina Elena 5/B Tel 0522 232683 Fax 0522 511291 [email protected] Reggio Emilia Treviglio (BG) Finale Emilia (MO) San Giovanni in Persiceto (BO) Piemonte Emilia Romagna Piazza Garibaldi 11/1 Tel 0535 760001 Fax 0535 93204 [email protected] Bazzano (BO) Fiorano Modenese (MO) Via Circonvallazione Nord 4/B Tel 051 833559 Fax 051 831173 [email protected] Bologna Via Vittorio Veneto 81-83 Tel 0536 911494 Fax 0536 910970 [email protected] Imola (BO) P.zza XX Settembre 5 Tel 051 6390037 Fax 051 245062 [email protected] Via Mazzini 53-55 Tel 0542 20634 Fax 0542 22498 [email protected] Budrio (BO) Lugo (RA) Via Savino 1/A Tel 051 6926258 Fax 051 6922294 [email protected] Via Mentana 49 Tel 0545 900567 Fax 0545 288462 [email protected] Casalecchio di Reno (BO) Modena Via Porrettana 63/2 Tel 051 6194041 Fax 051 0353163 [email protected] Castel Maggiore (BO) P.zza della Pace 9 Tel 051 715648 Fax 051 6320392 [email protected] Cento (FE) Via Ugo Bassi 82 Tel 051 6853944 Fax 051 6830640 [email protected] Faenza (RA) RISOLVI I QUIZ E PARTECIPA AL CONCORSO! Via Abate P. Zani 9/A Tel 0524 523012 Fax 0524 514946 [email protected] Viale Baccarini 29/2 Tel 0546 680501 Fax 0546 22524 [email protected] Via Emilia Est 613-615 Tel 059 370377 Fax 059 367685 [email protected] Novellara (RE) Via Andrea Costa 13 Tel 0522 662617 Fax 0522 654599 [email protected] Ozzano Emilia (BO) Via Allende 4/A Tel 051 790201 Fax 051 796287 [email protected] Parma Viale Piacenza 39/D Tel 0521 294970 Fax 0521 980400 [email protected] Via Circonvallazione Liberazione 1 Tel 051 6871180 Fax 051 6871572 [email protected] San Lazzaro di Savena (BO) Via Emilia 251/B Tel 051 6272396 Fax 051 6272369 [email protected] Vezzano sul Crostolo (RE) P.zza della Libertà 4/E Tel 0522 812666 Fax 0522 613362 [email protected] Lazio Pomezia (RM) Via La Marmora 12-14 Tel 06 9123913 Fax 06 91250163 [email protected] Piazza Insurrezione 10/A Tel 0363 47248 Fax 0363 48967 [email protected] Nichelino (TO) Via Vivaldi 4 Tel 011 6207921 Fax 011 626823 [email protected] Torino Via San Dalmazzo 24 Tel 011 5185352 Fax 011 4407681 [email protected] Toscana Firenze Piazzale della Porta al Prato 20 Tel 055 2286179 Fax 055 2335665 [email protected] Lucca Lombardia Via Borgo Giannotti 544 Tel 0583 331114 Fax 0583 341534 [email protected] Crema (CR) Veneto Via Carlo Urbino 20/C Tel 0373 250591 Fax 0373 256018 [email protected] Milano Viale Gran Sasso 2 Tel 02 29414719 Fax 02 29414709 [email protected] Seriate (BG) Via Marconi 14 Tel 035 301995 Fax 035 293865 [email protected] Castelfranco Veneto (TV) Borgo Pieve 43 Tel 0423 723856 Fax 0423 724229 [email protected] Monselice (PD) Piazza Ossicella 25 Tel 0429 781061 Fax 0429 767320 [email protected] San Donà di Piave (VE) Via Risorgimento 17 Tel 0421 336599 Fax 0421 336568 [email protected] Risolvi i quiz individualmente scrivendo le varie risposte negli spazi indicati, scansiona la pagina compilata e inviala tramite mail a [email protected] Tra tutti i colleghi che risponderanno correttamente ai quiz ne sorteggeremo 3 che riceveranno un premio. la striscia everywhere di Sara Menetti Bologna Emilia Romagna Emilia Romagna Emilia Romagna Piazza dei Martiri 1/2 Tel 051 244652 Fax 051 249162 [email protected] Permanent Bologna Divisione Sanità Bologna Divisione Farmaceutica Bologna São Paulo [email protected] Hong Kong Via Zago 2 Tel 051 364415 Fax 051 358520 [email protected] Via Porrettana 63/2, Casalecchio di Reno (BO) Tel 051 564401 Fax 051 0353162 [email protected] Piazza XX Settembre 1 Tel 051 6391116 Fax 051 6391155 [email protected] Permanent Faenza (RA) Piemonte Lombardia Divisione Sanità Torino Divisione Farmaceutica Milano Viale Baccarini 29/2 Tel 0546 668127 Fax 0546 22524 [email protected] Permanent Parma Via Ghiretti 2 Tel 0521 981749 Fax 0521 992513 [email protected] Hong Kong Lombardia [email protected] Permanent Milano Viale Gran Sasso 2 Tel 02 72021668 Fax 02 72095345 [email protected] Corso San Martino 4 Tel 011 5617420 Fax 011 538480 [email protected] Toscana Divisione Sanità Firenze Viale F.lli Rosselli 39/R Tel 055 332793 Fax 055 3200915 [email protected] P.zza XX Settembre 5 Tel 051 6390037 Fax 051 245062 [email protected] Permanent Torino Piazza XX Settembre 1, Bologna Tel 051 6391125 Fax 051 6391155 [email protected] 70 INFORMAPIÙ Corso San Martino 4 Tel 011 5617420 Fax 011 538480 [email protected] fashion moda Bologna Piemonte Outplacement Viale Gran Sasso 2 Tel 02 72021668 Fax 02 72095345 [email protected] Divisione Agricoltura P.zza Salardi 16 San Giovanni in Persiceto (BO) Tel 051 6810094 Fax 051 6871264 [email protected] continuano le nuove aperture su salva il Gigante Lavoropiù SpA ha contribuito con una donazione alla raccolta fondi per il restauro della Fontana del Nettuno di Bologna, organizzata dal Comune di Bologna e Il Resto del Carlino.