INTRA LEGEM relax FALSI D`AUTORE

Transcript

INTRA LEGEM relax FALSI D`AUTORE
INFORMAPIÙ
Marzo - Aprile 2015
reportage
UN GIORNO... DIETRO L'OBIETTIVO
INTERVISTA
FORTITUDO PALLACANESTRO
BOLOGNA
news
LAVOROPIU' CONTRIBUISCE ALLA
RACCOLTA FONDI PER IL RESTAURO DELLA
FONTANA DEL NETTUNO DI BOLOGNA
INTRA LEGEM
IL CONTRATTO A TEMPO
INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI
a ruota libera
LUPI E API HANNO QUALCOSA
DA INSEGNARCI
relax
RISOLVI I QUIZ E VINCI
FALSI D'AUTORE
SCOPRI LE OPERE D'ARTE
RIVISITATE DAI COLLEGHI
SOMMARIO
EDITORIALE
3
DATI SUL TERRITORIO
I NUMERI DEL MERCATO
L'ACCENTO SULLE AZIENDE
4
6
7
FOCUS
8
IN BREVE
9
INTRA LEGEM 10
Il contratto a tempo indeterminato a
tutele crescenti
44
AGRICOOL
Vinitaly: una scommessa vinta
33 NEWS
20 REPORTAGE
46 ABOUT FARMA
Farmacovigilanza
48KEYWORDS
Imparare lingue straniere da bambini e adulti: 10 trucchi e qualcosa in più
INTERVISTA
Fortitudo Pallacanestro Bologna
12
50SANITÀ
OSS, professione del futuro?
A RUOTA LIBERA
Lupi e api hanno qualcosa
da insegnarci
17
51 UNO SGUARDO SUL MONDO
The American Dream
REPORTAGE 20
Un giorno... dietro l'obiettivo
NEWS
Lavoropiù salva il Gigante
Lavoropiù sostiene le Final Four di
basket in carrozzina
Ancora trasferimenti per Lavoropiù
33
C'ERA UNA VOLTA...
35
10 INTRA LEGEM
12 INTERVISTA
52 IMPROVE YOUR ENGLISH
54 LO SCATTO IN PIÙ
Portami alla partita
56 CI PIACE IL GIOCO DI SQUADRA
58 IL MONDO A MISURA DI BAMBINO
Mamma, organizziamo un viaggio?
FALSI D'AUTORE 36
6 INVENZIONI CHE CI HANNO 38
CAMBIATO LA VITA
Lo spazzolino da denti
AGGIORNAMENTI 40
CONTRATTUALI
Il rinnovo del CCNL del terziario
e i rinnovi di aprile
l'editoriale
42MODA
C'era una volta... e ancora oggi: il tartan
17
48 KEYWORDS
60TECNOLOGIE
Nel centro di Bologna non si perde nean-
che un bambino...
A RUOTA LIBERA 62 LOST AND FOUND
64 PAUSA CAFFÈ
54 LO SCATTO IN PIÙ
58 IL MONDO A
MISURA DI BAMBINO
66 LUOGHI (NON) COMUNI
68VIAGGI
Londra
70RELAX
INFORMAPIÙ
ANNO VII · NUMERO 62 · MARZO - APRILE 2015
Lavoropiù SpA · marketing interno
Tiratura 600 copie
Registrazione Tribunale di Bologna n. 7509 del 03/03/2005
Aut. Min. Prot. n. 1104-SG del 26/11/04
Direttore
MATTEO NALDI
Redazione
BARBARA MARTELLI, FRANCESCA NANNETTI, ELENA NANNETTI
Hanno collaborato
AGRIPIÙ, ROMINA CACCIARI, FARMAPIÙ, FASHIONPIÙ, GIULIA FORNI, FABIO FRANCIA,
LAVOROPIÙ EVERYWHERE, PERPIÙ, SANIPIÙ, ALESSANDRO SERRA, ALICE SQUILLACIOTI,
RICCARDO TORREGGIANI, UFFICIO LEGALE, UFFICIO OSI, SIMONA TUMIATI, FEDERICO ZAGNONI
Collaboratori esterni
SARA MENETTI, EMANUELE PALESE
Stampa
LITOGRAFIA ZUCCHINI SRL
Fonti
AGI.IT, AGRICOLTURA24.COM, AFFARI E FINANZA, AIIPA, ASSOCAMERESTERO.IT, ASSOINFORM, CAMERA DI
COMMERCIO, COLDIRETTI, CONFINDUSTRIA, CORRIERE ECONOMIA, CSOSERVIZI.COM, EBITEMP.IT, EURISPES,
FASHIONMAG, FEDERFARMA.IT, FARMINDUSTRIA, ICE, ILPOST.IT, IL RESTO DEL CARLINO, IL SOLE 24 ORE, IPASVI.IT,
ISTAT, ITESPRESSO.IT, LA REPUBBLICA, NANOPRESS ECONOMIA, OSSERVATORIODISTRETTI.ORG, PANORAMA, REGIONE
LAZIO, REGIONE LOMBARDIA, REGIONE TOSCANA, REGIONE VENETO, SALUTE.GOV.IT, TRECCANI.IT, UNIONCAMERE
RELAX gen-feb 15
soluzioni GHIGLIOTTINA: temporale REBUS: Informapiù mantiene alta l'immagine aziendale vincitori Fati Bajramaj, Fabio Frascari,
Francesca Patera. Fati e Francesca hanno vinto il libro "Per dieci minuti" di Chiara Gamberale recensito su Informapiù n. 55.
Fabio ha vinto il libro "Disaccordi imperfetti" di Jonathan Coe.
di Matteo Naldi
La
premessa a ciò che segue e che potrebbe ferire più
o meno mezza Italia è che io sono un tifoso del
Bologna - e fin qui ferisco pochi... - con un buona
dose di anti-juventinità maturata negli anni - e qui
ne ferisco un po' di più!!!
Da piccolo - io sono nato nel 1971 - era difficile non rimanere
affascinati da Bettega e dal suo pettine magico o dalla verve e
dall'eloquio di Dino Zoff, eroe del Campionato del Mondo del
1982, il cui salvataggio su colpo di testa di Oscar è entrato di
diritto nella top ten delle parate più belle della storia del calcio.
Per non parlare di Tardelli e del suo urlo belluino e liberatorio che
ci ha consegnato la Coppa del Mondo forse più bella, più insperata
e sofferta passando per il Barone Causio ed i suoi meravigliosi baffi
fino al regale e sfortunatissimo Gaetano Scirea.
La Juve in sé non mi è mai stata simpatica - troppo vincente ed
altezzosa per uno che come me nei film western ha sempre tifato
per gli indiani - ma al tempo era talmente piena di grandi calciatori
che qualsiasi amante del football non poteva non ammirare!
Poi, come spesso capita, le cose si sono rimesse a posto. Intorno
a metà degli anni '80, dovendomi concentrare su partite epiche Bologna-Fanfulla, Bologna-Palazzolo, Bologna-Leffe... - il mio
interesse per i giocatori della seconda squadra di Torino, per
intenderci non quella granata, è pian piano scemato... avevo altri
pensieri cui dedicarmi, nessun giocatore mi esaltava e gufare la
Juve mi avrebbe tolto troppe energie, ero neutrale, un po' come un
cittadino svizzero durante la guerra.
Poi, per fortuna, il Bologna è risalito in serie A, ritornando ad
incrociare i suoi destini con la Juve e tra un goal convalidato con
la palla abbondantemente al di qua della riga, una punizione
inventata, un'espulsione chirurgica e varie decisioni quantomeno
dubbie - che poi sfociavano sempre nella stessa direzione... - siamo
arrivati al 2006 a quello che venne definito come lo scandalo più
grande della storia del calcio italiano: Calciopoli.
E chi era il Gran Visir di quel periodo?
Un ex ferroviere di natali toscani che, dopo avere girovagato per
molte squadre italiane, dal 1994 aveva messo le tende a Torino,
sponda bianconera, tal Luciano Moggi.
Di lui si è scritto e si è detto di tutto e di più.
Qualcuno arrivò perfino a sostenere che "... era a capo di una cosca
di stampo mafioso che agiva per i propri interessi utilizzando
spesso un tono intimidatorio nei confronti di terzi."
Io ricordo bene che in quei giorni si leggevano e si sentivano
intercettazioni che avrebbero potuto tranquillamente essere
pronunciate dal grande Ray Liotta ed inserite in un film qulasiasi
di Martin Scorsese!
Ma ormai, nonostante qualche aggiornamento ogni tanto, avevo
messo nel dimenticatoio quello scandalo fino a qualche giorno fa,
esattamente il 24 marzo... mentre sparecchio, carico la lavastoviglie
ed ascolto a tutto volume e per la seicentomilionesima volta la
canzone di Frozen (prima o poi quello lì della Disney che scrive
le musiche lo becco...) sento in lontananza una notizia che mi
sconvolge... "Luciano Moggi è stato assolto!"
Dunque, allora devo rivedere tutto? Allora tutto quello che ci
hanno raccontato per otto anni era montato ad arte? Ma da chi?
Finita la seicentomilionesima replica di Frozen a casa Naldi,
ingaggio un incontro di Wrestling con i miei figli cercando di
matarli e di farli addormentare ed in men che non si dica - un'oretta
buona... - torno in soggiorno e mi collego ad internet cercando
qualche particolare in più sulla vicenda.
E scopro che il fortunatissimo Luciano era si stato assolto ma
NON per non aver commesso il fatto bensì per prescrizione... e
oltre a ciò, cosa che mi ha creato un disturbo indicibile, le prime
dichiarazioni da lui rilasciate sono state come sempre fuori luogo:
"Abbiamo scherzato per nove anni e questa è una cosa spiacevole,
perché questo processo abnorme si è risolto in nulla: solo tante
spese.”
Io sono e sarò sempre un innocentista convinto, meglio un
colpevole fuori che un innocente in carcere.
E non sto qui a dilungarmi su vantaggi e svantaggi della Prescrizione,
strumento nato per alleggerire i Tribunali e trasformatosi spesso
in un salvacondotto universale. Non do giudizi, non ne sono
all'altezza.
Ma in questo caso parliamo di altro, parliamo del fatto che la
Suprema Corte, pur confermando ogni condanna precedente e
confermando che il campionato di calcio fu palesemente falsato
da quella che veniva definita un'organizzazione criminale, non ha
comminato alcuna pena solo perchè i reati sono prescritti...
La Suprema Corte non ha comminato alcuna pena solo perchè i
reati sono prescritti.
La Suprema Corte non ha comminato alcuna pena solo perchè i
reati sono prescritti.
REPETITA IUVANT.
P.S. Lasciatemi raccontare un piccolo aneddoto che secondo me
spiega molto, se non tutto: un mio carissimo amico, Marco, ex
difensore della primavera della Juve, mi ha raccontato che durante
una partita giovanile tra Bologna (squadra in cui gioca suo figlio)
e Juve, l'arbitro, dopo avere dato 2 minuti di recupero, ne ha fatti
giocare realmente 6... ovviamente i bianconeri dovevano segnare a
tutti i costi... ma questa volta, almeno questa, non ce l'hanno fatta.
Piccole soddisfazioni di un povero tifoso del Bologna!
INFORMAPIÙ 3
DATI SUL TERRITORIO
Emilia Romagna
UN VINITALY
STRAORDINARIO
L'Emilia Romagna si è presentata in modo
eccellente all'appuntamento con Vinitaly.
Una vetrina importante, in cui dal 2007
la regione ha investito 260 milioni di euro
e nel 2015 saranno impiegati 6,7 milioni
per migliorare la promozione all'estero dei
propri vini che comprendono, tra l'altro,
alcune delle produzioni più apprezzate del
nostro paese come il Lambrusco: ad oggi è il
vino più venduto nel nostro paese nei canali
della grande distribuzione.
Lazio
200 MILIONI DI
INVESTIMENTI IN
AGRICOLTURA
In poco più di un anno e mezzo la regione
ha investito in agricoltura circa 200 milioni
di euro di fondi UE. Un bel risultato che è
stato possibile grazie all'introduzione di un
processo virtuoso costituito da una serie
di azioni chiave orientate a semplificare
e velocizzare l'accesso ai finanziamenti,
valorizzando contestualmente la qualità dei
progetti.
Tutte le province hanno partecipato da
Lombardia
4 MILIARDI DI EXPORT
IN PRODOTTI
ALIMENTARI
Dai dati di sintesi emersi da un'elaborazione
della Camera di Commercio di Milano su
dati Istat, si evince che nel mondo si mangia
sempre più lombardo.
Dalla regione Lombardia 4 miliardi di export
in prodotti alimentari nei primi nove mesi del
2014 (+6% in un anno).
I primi mercati attirati dall'alimentare
4 INFORMAPIÙ
Diversi poi i dati emersi nel
corso di questa edizione di
Vinitaly che interessano il
vino emiliano-romagolo.
Uno fra tutti la grande
crescita sui mercati esteri:
oltre il 74% dal 2009 al
2013, per un valore che è
passato da 222,78 milioni
di euro a 387,78 milioni di euro.
Con 6 milioni 660mila ettolitri,
l'Emilia-Romagna si è poi
confermata nel 2014 seconda
regione produttrice di vino in
Italia, dopo il Veneto (7 milioni
780mila), su un totale nazionale
Piemonte
sotto i 40 anni sono il 10,3%.
Un trend confermato anche
dalla crescente attenzione
dei giovani per il mondo
agricolo. Gli iscritti agli istituti
agrari sono aumentati del
39% e secondo un sondaggio
di Coldiretti il 57% dei
giovani preferirebbe gestire
un agriturismo piuttosto di
ottenere un posto da impiegato
in banca o lavorare in una
multinazionale.
Nelle campagne piemontesi
c'è l'obiettivo di far crescere
l'export e affermare nel mondo
il made in Italy, agricolo ed
alimentare, ancor più cogliendo
le opportunità che possono
arrivare da Expo.
una banca dati, a disposizione
del consumatore e non solo,
su tutta l'offerta dei prodotti
agroalimentari toscani con lo
scopo di fornire informazioni
sulla loro provenienza e modalità
di produzione.
Il produttore che decide di
aderire rilascia una dichiarazione
volontaria per descrivere la
composizione, l'origine delle
materie prime e il processo
Gli elementi che stanno alla base del nuovo produttivo, con un'attenzione
progetto "Nato in Toscana-Born in Tuscany" particolare agli elementi che
sono la trasparenza e l'informazione sulla contraddistinguono il prodotto,
produzione agroalimentare. Nasce così creando così una sorta di carta di
identità.
Il sito internet natointoscana.
it gestirà automaticamente la
dichiarazione. Ad ogni scheda di
prodotto viene assegnato un QR
code che rimanda all'indirizzo
internet della pagina che lo
descrive: basta un'app gratuita
di decodifica per leggerlo. Il
QR code può essere stampato
dal produttore sull'etichetta del
prodotto oppure può essere
inserito da ristoratori e botteghe
nei propri menù, nelle etichette
degli scaffali oppure in volantini
ed espositori.
GARANZIA GIOVANI
PIEMONTE
di circa 40 milioni di ettolitri.
Il vino emiliano-romagnolo
inoltre, ha visto da alcuni anni
anche una significativa crescita
da un punto di vista qualitativo.
A confermarlo i diversi
riconoscimenti ricevuti dalle
principali Guide enologiche.
protagoniste: per la provincia
di Viterbo sono stati erogati
pagamenti per un totale di
188.503 milioni, (33,5% del
totale); 117.276 milioni con
il 20,82%, per la Provincia di
Roma, 98.126 milioni (17,42%)
per la provincia di Latina,
84.382 milioni (14,98%) per
quella di Frosinone e 75.062
milioni per quella di Rieti
(13,32 %).
Le misure che hanno
riscontrato
maggiore
interesse sono i cosiddetti
pagamenti agro ambientali,
vale a dire i contributi agli
agricoltori che hanno scelto
di introdurre o mantenere in
azienda metodi di produzione
biologici e/o ecocompatibili,
e i pagamenti agli agricoltori
che hanno investito per
l'ammodernamento
delle
aziende agricole.
lombardo
sono:
Francia,
Germania, USA, UK, Olanda,
Belgio, Spagna. Uscendo da
Europa e Stati Uniti, il primo su
tutti è quello giapponese.
Tra i principali prodotti
dell'export lombardo ci sono,
con circa un quinto del totale,
latte e formaggi e altri prodotti
alimentari, ma anche carni,
prodotti da forno e prodotti
agricoli con circa un decimo
ogni settore. Milano ha
esportato 1.2 miliardi, Brescia,
Bergamo, Mantova e Pavia
circa 400 milioni. Più legata
delle altre province all'Europa
Pavia (95% dell'export),
all'Africa Sondrio (5%),
all'America Milano (22%),
all'Asia
Como
(12,6%),
all'Oceania Varese (4%).
Dati positivi dalla Coldiretti Piemonte:
boom di nuovi occupati in agricoltura,
cresciuti del 7,1% a livello nazionale
nell'ultimo trimestre del 2014 e in
Piemonte il dato è ulteriormente positivo
perché la quota dei giovani tra i nuovi
ingressi supera il 30%.
Complessivamente, in Piemonte, i
dipendenti agricoli under 35 rappresentano
il 28,4% del totale ed i titolari di impresa
Toscana
"NATO IN TOSCANA"
Veneto
JOBS ACT: 45% IN
PIÚ DI ASSUNZIONI
INDETERMINATE
I dati di gennaio sul mercato del lavoro in
Veneto, elaborati dall'Osservatorio di Veneto
Lavoro, confermavano un certo dinamismo
tra le aziende venete: un significativo +18%
di nuovi contratti a tempo indeterminato
rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Ma sono i dati di febbraio a costituire una
autentica sorpresa, con 9.709
assunzioni indeterminate, il 45%
in più rispetto a febbraio 2014.
I dati del monitoraggio di Veneto
Lavoro
evidenziano
anche
altri trend importanti, tutti
riconducibili agli effetti del Jobs
Act: la continua
crescita tendenziale
delle
assunzioni
con contratti a
tempo determinato
(+11% a gennaio;
+5% a febbraio);
la forte crescita delle proroghe
(+38% a gennaio, + 47% a
febbraio); la flessione del ricorso
all'apprendistato, a conferma della
crisi di questo strumento, che si è
rivelato svantaggioso rispetto ai
contratti a termine e ai tirocini.
INFORMAPIÙ 5
I NUMERI DEL MERCATO
DISOCCUPAZIONE: ISTAT, IL TASSO
A FEBBRAIO RISALE AL 12,7%
Dopo i segnali positivi di dicembre e gennaio, il mercato del lavoro italiano subisce
una battuta d'arresto: 67 mila disoccupati in più rispetto a febbraio 2014. I giovani
disoccupati aumentano di 11 mila nel mese, per un tasso del 42,6% ( + 1,3 %).
B
attuta d'arresto nella ripresa del mercato del lavoro
italiano, sulla quale pesa la dinamica del lavoro
femminile. I dati Istat parlano chiaro: a febbraio
si è registrato sia un calo del numero di occupati
rispetto al mese precedente, sia un aumento del tasso di
disoccupazione. Quest'ultimo, in particolare, è risalito di 0,1
punti percentuali su gennaio e di 0,2 punti sul febbraio 2014,
raggiungendo il 12,7%. Ci sono 23 mila persone in più, rispetto
al mese precedente, che cercano lavoro senza trovarlo, ben 67
mila rispetto ai dodici mesi precedenti (+2,1%). Si interrompe
quindi il calo registrato a dicembre e gennaio. Andamento
simile, ma con segno opposto, per quanto riguarda gli occupati.
Dopo la crescita del mese di dicembre e la sostanziale stabilità
di gennaio, a febbraio 2015 gli occupati diminuiscono dello
0,2% (- 44 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,7 %, cala
nell'ultimo mese di 0,1 punti percentuali, dice ancora l'Istat. In
questo caso, resta il conforto del migliore raffronto annuale:
rispetto a febbraio 2014, l'occupazione è cresciuta dello 0,4 % (+
93 mila) e il tasso di occupazione di 0,2 punti.
Disoccupazione giovanile Cresce anche il tasso di
disoccupazione giovanile, che è salito a febbraio del 1,3% su
mese e di 0,1% su anno, per un totale del 42,6%. I giovani
occupati sono diminuiti del 3,8% mensile, cioè di 34 mila
unità. Il tasso di occupazione giovanile scende dello 0,6%
sia su mese sia su anno del 14,6%. Se si guarda al totale della
popolazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni), si scopre che quasi
11 ragazzi su 100 pur cercando lavoro non lo trovano.
Occupazione femminile A ben guardare i dati, emerge
che in parte il tasso di disoccupazione sale anche in virtù
dell'aumento del numero di donne inattive. Colpisce soprattutto
il calo dell'occupazione registrato dall'Istat nel mese di febbraio:
il numero di occupati rimane sostanzialmente stabile su base
mensile per la componente maschile, mentre diminuisce di 42
mila unità (- 0,4%) per quella femminile. Lo stesso andamento
si osserva per i tassi di occupazione: quello maschile, pari al
64,7% rimane stabile, mentre quello femminile, pari al 46,8%,
diminuisce di 0,2 %. Nel complesso il numero di coloro che
non sono né occupati né in cerca di occupazione (gli inattivi)
mostra solo un lieve incremento nell'ultimo mese (+ 0,1%),
rimanendo su valori prossimi a quelli dei due mesi precedenti.
Il tasso di inattività si mantiene stabile al 36 %, contro il 36,4
% di febbraio 2014. Su base annua gli inattivi diminuiscono
dell'1,4 % (- 204 mila).
Da ultimo, si può evidenziare come si sia mosso il mercato del
6 INFORMAPIÙ
lavoro nella media degli ultimi tre mesi, grazie ai nuovi dati
forniti dall'Istat. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo
dicembre-febbraio l'occupazione è rimasta sostanzialmente
stabile, mentre il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,4 %
in larga misura per la risalita del tasso di inattività (+ 0,3 %).
Eurozona Se l'Italia resta dunque nel guado, un discorso
diverso riguarda il resto dell'Eurozona. Si registra infatti
ancora un lieve calo: in febbraio, secondo l'ultimo dato diffuso
da Eurostat, il tasso è stato pari all'11,3% nell'Eurozona (era
l'11,4% in gennaio e l'11,8% nel febbraio 2014), al livello più
basso dal maggio di 3 anni fa. Nell'Ue il tasso di disoccupazione,
pari al 9,8%, ha toccato il minimo dal settembre 2011 (era 9,9%
nel mese precedente e del 10,5% un anno prima). Spiccano
i numeri della Germania: scende a sorpresa oltre le attese il
tasso di senza lavoro e a marzo si attesta al 6,4%, dal 6,5% di
febbraio e oltre il consensus che stimava un tasso stabile. Sceso,
più delle attese il numero dei disoccupati a -15 mila unità (da
-10 mila attesi dagli analisti).
Visto che il nuovo contratto a tutele crescenti è entrato in vigore
il 7 marzo 2015 e i dati diffusi dall'Istat si riferiscono a febbraio
2015 l'effetto del nuovo contratto non può essere rilevato dalle
statistiche del lavoro appena pubblicate. Dovremmo aspettare
l'inchiesta di marzo e di aprile. Tuttavia, la decontribuzione
per i nuovi assunti era già in vigore a gennaio e a febbraio
2015. I dati diffusi dal Governo sui nuovi posti di lavoro stabili
lasciano pensare che le imprese ne abbiano beneficiato in modo
massiccio. Tuttavia, dopo i dati dell'Istat, sembra che l'impatto
sull'occupazione totale, sia per ora modesto o irrilevante.
Dobbiamo quindi aspettare... una rondine non fa primavera.
Agenzie per il Lavoro Venendo al settore delle Agenzie
per il lavoro, ecco cosa riportano i dati EBITEMP.
A febbraio il monte retributivo dei lavoratori somministrati
mostra un aumento del 18,6% rispetto allo stesso mese del
2014 (variazione congiunturale di 0,1% rispetto al mese
precedente).
Il numero medio mensile di occupati somministrati mostra
un aumento del 14,8 % su base annua. I lavoratori occupati a
febbraio 2015 sono oltre 311.642.
Le ore lavorate sono state poco più di 33 milioni a febbraio
2015, in aumento del 25,1% su base annua. Le ore lavorate per
lavoratore a febbraio aumentano del 9,2 % rispetto a febbraio
2014.
Il rapporto fra occupazione in somministrazione e occupazione
passa all' 1,46 % contro l' 1,31 % di febbraio 2014.
Novavision è
l'azienda italiana leader del
ramo della biotecnologia
La società ha l'obiettivo di incrementare il
fatturato del 2015 del 30% rispetto al risultato
del 2014, quando si è attestato a 10 milioni di euro,
incrementando anche l'Ebitda del 6%. A consentire queste
previsioni all'azienda lombarda, specializzata nell'elettronica
medicale ed estetica, è la forte accelerazione verso i mercati
esteri. Dallo scorso dicembre l'azienda ha incrementato
l'attività di export e in 4 mesi ha impiegato 3 regional business
manager nel Far East, nel Middle East e in Sud America.
In questo arco di tempo ha aperto 8 nuovi mercati e prevede di
avviarne altri 10 entro la fine dell'anno in corso.
La società di Misinto (in provincia di Milano), che nel 2012
ha aperto una filiale a Shanghai, conta oggi una settantina
di dipendenti, di cui il 70% sono donne, anche con ruoli
manageriali.
Le assunzioni si sono susseguite anche nel corso
degli ultimi quattro anni e l'80% dei
nuovi addetti sono under 35.
SYNGENTA ITALIA
settore agricoltura
sede: Milano
tel: 02 334441
www.syngenta.com
L'ACCENTO SULLE AZIENDE
NOVAVISION
settore biotecnologie
sede: Misinto (MI)
tel: 02 96720240
www.novavision.net
Syngenta è uno dei
principali attori dell'agro-industria
mondiale, ed è impegnata nello sviluppo
di un'agricoltura sostenibile attraverso ricerca e
tecnologie innovative.
Il gruppo impiega più d 27.000 persone in oltre 90 paesi.
Il Gruppo Syngenta si è formato in Italia nel 2000 dalla fusione
di società attive da decenni sul mercato italiano. Syngenta Italia
conta sulla collaborazione di circa 400 dipendenti distribuiti tra
gli uffici di Milano, il sito produttivo di Casalmorano (CR), e la
stazione sperimentale di Foggia.
Nel 2014 Syngenta ha acquisito le varietà, l'expertise e le strutture
di PSB, Società Produttori Sementi, azienda sementiera presente
in provincia di Bologna dal 1911.
La struttura di PSB comprende oltre alla sede centrale di
Argelato, un'azienda agricola di 450 ettari in provincia
di Ferrara. L'anno appena concluso si è dimostrato
positivo quanto a vendite, cresciute anche grazie
all'arrivo di alcune novità, come per esempio
il fungicida Elatus.
Dal
primo aprile Autotorino
ha acquisito anche il gruppo Malvestiti,
significa altri 25 punti vendita e più di 400
dipendenti. Ora l'azienda, con sede principale a
Cosio Valtellino, è concessionaria ufficiale di 13 marchi,
è presente in 13 province del Nord Italia (Sondrio, Lecco,
Como, Bergamo, Cremona, Pavia, Milano, Varese, Parma,
Modena, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Novara) e ha 700
dipendenti dislocati in 36 sedi. Nel 2014 (sommando le due realtà,
Autotorino e Malvestiti) ha venduto 27.212 auto tra nuove e usate,
per un fatturato di 500 milioni di euro. Nel 2013 solo Autotorino
aveva fatturato 189 milioni di euro. La storia è simile a quelle delle
tante aziende italiane nate dall'intuizione, dal fiuto e gestite fin
dall'inizio (dal 1963) con grande capacità imprenditoriale.
L'obiettivo di Autotorino è stato chiaro: posizionarsi nel
panorama dealer con un'offerta multimarchio e puntando
sul customer care. Da allora mai un anno di crisi, con
fatturati in crescita costante anche durante il
periodo nero dell'auto.
AUTOTORINO SPA
settore automobili
sede: Cosio Valtellino
(SO)
tel: 0342 634211
www.autotorino.it
INFORMAPIÙ 7
IN BREVE
FOCUS
IL SETTORE TESSILE E MODA
MADE IN ITALY CONTINUA A
CRESCERE
Il 2014 si è dimostrato un anno proficuo per il settore. Anche le premesse del 2015
sono positive, seppur con qualche incognita per le esportazioni.
S
istema Moda Italia (Smi) ha analizzato il 2014 del
settore tessile-moda ed ha elaborato previsioni sul
2015, basate su un modello econometrico in uso dal
2009 per l'analisi dei trend del comparto.
L'industria italiana del tessile-moda archivia il 2014 con un
fatturato in aumento del 3,3% su base annua. Tutta la filiera
è interessata da un trend positivo: a monte della filiera
si registra un aumento del 2,9% e a valle della filiera un
+4,1%. Il turnover settoriale, infatti, guadagna circa 1,7
miliardi di euro rispetto al 2013, portandosi a poco meno
di 52,4 miliardi di euro.
Anche l'export nel
2014 ha proseguito
la sua espansione,
crescendo del 3,9%
e raggiungendo un
valore complessivo
vicino
ai
28,5
miliardi di euro.
Le
importazioni,
dopo un andamento
riflessivo registrato
nel 2013, hanno
cambiato
passo
mettendo a segno
una
variazione
positiva di +8%.
Nonostante
il
mercato interno dei
consumi sia ancora
abbastanza bloccato, l'analisi evidenzia un ritorno in
positivo della variabile “consumo apparente” da ricondurre
in primis alla ripartenza della domanda business to business
intrafiliera, a fronte, invece, di un consumo finale ancora
negativo.
Dopo le forti contrazioni del periodo 2008-2013, nel
2014 l'occupazione del settore migliora registrando una
significativa decelerazione del tasso di caduta, pari al -0,3%
(corrispondente a circa 1200 addetti).
Osservando invece il primo semestre 2015, ponendo come
input del modello econometrico il quadro previsionale
elaborato dal Fondo monetario internazionale e della
Bce, si prevede una prosecuzione del trend favorevole: in
8 INFORMAPIÙ
particolare, il turnover settoriale è stimato in crescita del
+2,8%, con il tessile a +2,5% e l'abbigliamento-moda a
+2,9%.
Gli scambi con l'estero confermano la dinamica positiva
anche nel 2015 favorendo l'ulteriore miglioramento del
saldo commerciale (+5,9% circa rispetto al 2014).
Le attese sui mercati di sbocco principali del settore tessilemoda made in Italy rimangono positive: nel corso del 2015
l'Unione europea nel suo complesso è stimata a rimanere
in crescita, così come la Cina. Un aumento di rilievo potrà
interessare gli Stati Uniti.
Per quanto riguarda
la
Russia,
ottava
destinazione
per
i
prodotti del sistema
moda italiano, si temono
rallentamenti
alle
esportazioni dovuti dalle
tensioni geopolitiche e le
sanzioni di Mosca.
Il
comparto
abbigliamentomoda, tuttavia, presenta
maggiori difficoltà. È
il segmento a maggior
valore
aggiunto
e
rappresenta
circa
i
due terzi di una torta
da oltre 27 miliardi di
esportazioni nel 2013 e
oltre 21 miliardi tra gennaio e settembre 2014. Sul futuro del
settore, però, pesano alcune incognite come il rallentamento
della Germania e la situazione ancora complessivamente
difficile del mercato italiano.
In conclusione, il rapporto di analisi evidenzia un
contesto di riferimento ancora gravato da non poche
incertezze sia politiche sia economico-finanziarie. A questo
proposito, secondo lo Smi, la flessibilità che notoriamente
contraddistingue le imprese del tessile-moda italiane e
la capacità/velocità di farsi trovare pronte ai repentini
mutamenti del mercato costituiranno ancora una volta un
fattore critico di successo in grado di garantire un 2015
complessivamente in crescita.
AboutPharma
Lavoropiù SpA
@LavoropiuSpA
Lavoropiù è l'Agenzia per
il Lavoro leader in Emilia
Romagna ed in espansione su
tutto il territorio nazionale.
E' presente in 6 regioni con 45
filiali.
www.lavoropiu.it
@AboutPharmaHPS
“Farmacie: italiane al top in Europa per numero di laureati al bancone”
Le farmacie italiane restano ai piani alti, in Europa, per numero di laureati al banco. É quanto emerge
dal Rapporto 2014 del Pgeu, la sigla che rappresenta i farmacisti europei: in media nel nostro Paese ogni
presidio dalla croce verde impiega 2,82 collaboratori, un valore che viene superato soltanto in tre dei 32
Stati aderenti al Pgeu: Austria (4,22 dipendenti laureati per farmacia), Slovenia (3,33) e Svizzera (3,06).
L'Italia, dunque, si piazza davanti a tutti i principali Paesi del Vecchio continente, dalla Francia (2,45) fino
a due Paesi ultraliberisti come l'Olanda, dove la media è di 1,41 laureati per farmacia, e la Svezia, 1,04.
24Impresa&Territori
@24ImpresaTerr
“Al design made in Italy il 30% del mercato”
Il settore italiano dell'arredo-design detiene la leadership mondiale, con il 30% di un mercato che
nel 2014 ha raggiunto (nell'alto di gamma) i 29 miliardi di euro e che, dopo un periodo di crisi, ha
ripreso a crescere con tassi che, fino al 2017, dovrebbero mantenersi attorno al 2-3%. È una prospettiva
incoraggiante quella che emerge dal primo Design Market Monitor realizzato da Fondazione
Altagamma in collaborazione con Bain&Company. Lo studio conferma infatti la forza del made in
Italy che, pur avendo le aziende più piccole (con un fatturato medio di 45 milioni contro una media
mondiale di 80 milioni) ha la quota di mercato maggiore rispetto ai competitor, quota che sale al 39%
nella fascia più alta del mercato e che arriva addirittura al 50% per settori come l'illuminazione e il living.
Panorama
@panorama_it
“Bellezza: un cosmetico su cinque venduto in farmacia”
Non solo profumerie e supermarket. Gli italiani, e soprattutto le italiane, acquistano spesso i cosmetici in
farmacia: il 18,9%, quasi uno su cinque , fra rossetti, ombretti e smalti in Italia è venduto in farmacia.
Un canale che nel 2014, con un valore di 1 miliardo e 776 milioni di euro, ha registrato una tenuta con
segno positivo, confermando il fenomeno della riduzione degli acquisti in valore rispetto a quelli in
quantità. Nel canale si conferma nuovamente la fiducia dei consumatori, che riconoscono alla farmacia
livelli di specializzazione e cura del servizio superiori ad altre superfici di distribuzione. Rispetto altri
canali di vendita, le farmacie confermano l'investimento nel prodotto cosmetico e nella specializzazione
degli addetti alle vendite, anche se - conclude - restano aperte opportunità di ampliamento della clientela.
ConfagriAL @ConfagriAL
“Produzione record per cereali, semi oleosi, zucchero e latte nel 2014”
Secondo dati Istat, elettricità, prodotti petroliferi e metano sono settori in crescita con
l'industria petrolifera. Tra gennaio e febbraio (dato congiunturale) si registra un +7,9% e
come andamento tendenziale rispetto a un anno fa si registra un +12,2%. Si assiste però a uno
spostamento della domanda verso forme di energia a minore impatto ambientale e più efficienti.
Infatti, mentre cresce il business petrolifero, la domanda di prodotti petroliferi rallenta da anni. Nel solo
2014 i consumi italiani sono scesi del 5,3%, anche se il greggio e i suoi prodotti rimangono la fonte di
energia più usata dagli italiani, con consumi pari a 157,4 milioni di tonnellate, cioè il 35,2% dell'intera
domanda nazionale di energia. Fino a pochi anni fa il petrolio era il "monarca assoluto" dell'energia
italiana, oggi il suo ruolo è insidiato da vicino dal metano con il 32,4% dei consumi energetici,
mentre le fonti rinnovabili italiane di energia sono salite al 18,8%, fra i Paesi più “puliti” al mondo.
INTRA LEGEM
IL CONTRATTO
A TEMPO
INDETERMINATO
A TUTELE
CRESCENTI
Il
7 marzo è entrato in vigore il Decreto
legislativo n. 23/2015 sul contratto a
tempo indeterminato a tutele crescenti,
in attuazione della legge delega n. 183 del 2014.
Tale decreto incide sulle regole dei licenziamenti
illegittimi.
A poco meno di tre anni dalla cosiddetta “Legge Fornero”
viene modificato di nuovo l'art. 18 dello Statuto dei
Lavoratori.
I rapporti di lavoro a tempo indeterminato instaurati a
partire dal 7 marzo soggiaciono alla nuova disciplina.
Per diverso tempo nella medesima azienda permarranno
lavoratori che, assunti prima del 7 marzo 2015,
continueranno ad avere a loro favore le vecchie regole
in caso di licenziamento illegittimo, a fianco di altri
lavoratori con rapporto di lavoro a tempo indeterminato
“a tutele crescenti”.
Rispetto alla precedente disciplina, il decreto restringe
la discrezionalità dei giudici nella valutazione dei
licenziamenti che possono dare luogo alla reintegra e
consente ai datori di lavoro di quantificare, in misura
certa, le conseguenze economiche di un licenziamento
per giustificato motivo oggettivo e per motivi disciplinari
10 INFORMAPIÙ
dichiarato illegittimo. In tali casi la regola è l'indennizzo
economico piuttosto che la reintegra nel posto di lavoro.
Il decreto introduce inoltre una procedura di offerta
conciliativa presso le “sedi protette” con lo scopo di
evitare il contenzioso.
Prima di passare all'analisi delle singole disposizioni, vale
la pena di ricordare che il decreto n. 23 si applica a tutte le
aziende, con alcune differenze in riferimento alle aziende
che impiegano fino a 15 dipendenti (nella stessa sede o
nello stesso comune). La differenza più marcata riguarda
la misura dell'indennizzo in caso di licenziamento
dichiarato illegittimo, più contenuto per le aziende fino
a 15 dipendenti.
La reintegrazione nel posto di lavoro a seguito di
licenziamento può essere disposta da un giudice nelle
seguente ipotesi e per tutti i datori di lavoro, senza
distinzioni dimensionali:
•
accertamento di licenziamento discriminatorio,
nullo, intimato in forma orale e in difetto di
giustificazione per motivo consistente nella disabilità
fisica o psichica del lavoratore.
Quando un licenziamento può essere dichiarato
discriminatorio da un giudice?
Il licenziamento discriminatorio è quello intimato per
ragioni sindacali, politiche, razziali, sessuali, di credo
religioso, maternità, stato matrimoniale, handicap, età.
Per le aziende fino a 15 dipendenti l'indennizzo è pari ad
una mensilità per anno di servizio, con un minimo di 2 e
fino ad un massimo di 6 mensilità.
Il lavoratore, in alternativa alla reintegra, può optare
per un indennizzo pari a 15 mensilità dell'ultima
retribuzione utile per il calcolo del tfr. Il datore di lavoro
viene condannato al risarcimento del danno pari alla
retribuzione persa con un minimo di 5 mensilità, salvo
l'aliunde perceptum (retribuzione percepita altrove) ed al
versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali
dal licenziamento alla sentenza del giudice.
In caso di vizi di procedura del licenziamento trova luogo
un indennizzo decontribuito pari a 1 mensilità dell'ultima
retribuzione per il calcolo del tfr, per ogni anno di
anzianità di servizio, con un minimo di 2 e fino ad un
massimo di 12 mensilità.
Possibile che un licenziamento formalmente indicato come
per giustificato motivo oggettivo o disciplinare mascheri
una discriminazione a
danno di determinati
lavoratori, per le ragioni
sopra esposte. Anche
in tali casi il giudice
può decidere per la
reintegra.
Per le aziende sopra
i 15 dipendenti esiste
un'ulteriore
ipotesi
che può dare luogo
ad una pronuncia di
reintegrazione da parte
del giudice: qualora
il
licenziamento
disciplinare
si
fondi su un fatto
materiale riconosciuto
insussistente.
In questo caso il
Giudice dispone, oltre
alla reintegrazione, un
risarcimento del danno
pari alla retribuzione persa, salvo l'aliunde perceptum,
fino ad un massimo di 12 mensilità ed il versamento dei
contributi previdenziali ed assistenziali dal licenziamento
alla reintegrazione.
Per le ipotesi di licenziamento per giustificato motivo
oggettivo, giusta causa e giustificato motivo soggettivo,
in caso il giudice ravvisi un licenziamento illegittimo
condanna il datore di lavoro ad un indennizzo, non
soggetto a contribuzione, pari a 2 mensilità dell'ultima
retribuzione per il calcolo del tfr, per ciascun anno di
anzianità, con un minimo di 4 e fino ad un massimo di
24 mensilità.
Per le aziende fino a 15 dipendenti l'indennizzo è pari a 0.5
mensilità per anno di anzianità, con un minimo di 1 ed un
massimo di 6 mensilità.
Il decreto introduce la possibilità, entro 60 giorni dal
licenziamento,
per
il datore di lavoro
di
fare
l'offerta
conciliativa, consistente
nell'erogazione di una
somma pari ad una
mensilità per anno
di anzianità, con un
minimo di 1 e fino ad un
massimo di 18 mensilità
dell'ultima retribuzione
per il calcolo del tfr.
Tale somma è detassata
e
decontribuita
e
potrebbe convincere il
lavoratore a desistere
dall'instaurare
un
contenzioso.
Le
eventuali
ulteriori
somme offerte dal
datore di lavoro sono
soggette ad Irpef.
In caso di rifiuto
dell'offerta,
trovano
applicazione le conseguenze sopra esposte a seguito
dell'instaurazione di una causa civile. In caso di
accettazione, la conciliazione deve essere sottoscritta in
sede sindacale o presso una commissione di certificazione
o presso una commissione in direzione territoriale del
lavoro e costituisce rinuncia all'impugnazione, con
estinzione del rapporto di lavoro.
Il decreto legislativo n. 23/2015 si applica anche ai
licenziamenti collettivi.
Dal punto di vista soggettivo, il decreto si applica ai
licenziamenti illegittimi nei confronti di operai, impiegati
e quadri del settore privato.
INFORMAPIÙ 11
INTERVISTA
LA VITA E' UN GRANDE
GIOCO DI SQUADRA
Lavoropiù SpA sostiene la Fortitudo in qualità di sponsor istituzionale.
Il Direttore Marketing di Lavoropiù, Matteo Naldi, ha incontrato il coach Matteo
Boniciolli, il capitano Davide Lamma, il plurititolato Marco Carraretto e Christian
Pavani, Direttore Generale della società, ai quali ha fatto un regalo...
un'attitudine e un impegno per il lavoro.
Io sposo il discorso di Anastasi al 110 per cento.
Ai ragazzi, prima di venire da Voi, ho detto che noi saremo
quello che facciamo durante la settimana, poi i momenti di
fortuna e sfortuna se capitano si pareggiano, però il lavoro
fatto durante la settimana/periodo/anno è quello che si
vede sul campo."
2. Quando sono venuto a trovarVi nella settimana prima
di Pasqua, la cosa che mi ha colpito è che gli ultimi
giocatori a lasciare il campo al termine dell'allenamento
sono stati proprio Davide e Marco. Avete costruito la
vostra carriera in virtù di questa attitudine a lavorare
duro oppure ora è una necessità visto che non siete più
tanto giovani?
Davide Lamma: Le abitudini nel nostro lavoro sono
importanti. L'allenamento ci consente di migliorare e di
mantenere delle sicurezze. Le abitudini consolidate sono
sane. Fermarsi a fare due tiri in più ti aiuta a tornare a casa
sapendo che hai fatto tutto quello che dovevi fare.
Marco Carraretto: Per non lasciare niente al caso, ognuno
di noi cerca di fare tutto quello che è possibile per farsi
trovare più pronto il giorno della partita, che è poi il
coronamento del lavoro fatto in settimana. Chiaramente
per noi sportivi essere pronti nel momento in cui tutti ti
guardano è qualcosa che ti dà la spinta per prepararti di
più in settimana.
Davide Lamma, Marco Carraretto, Matteo Naldi, Matteo Boniciolli
presso la Sede Direzionale di Lavoropiù
Lo sport è passione, talento, costanza, impegno e
determinazione. Il basket in particolare è anche velocità,
tanta emozione, adrenalina e batticuore. La Fortitudo
ha una storia ricca di emozioni: 10 finali scudetto
disputate in 11 anni, soltanto 2 scudetti vinti, di cui uno
con un tiro da tre punti all'ultimo secondo, una Coppa
Italia, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia LNP
Serie A Dilettanti.
Dopo essere stata per anni ai vertici della pallacanestro
italiana ed europea, ha vissuto anni bui dovuti al
fallimento della società. Nel 2013 si è ricostituita e ha
cominciato a giocare in serie B2 tentando di risalire la
classifica verso categorie più alte, più adatte ad un vasto
pubblico, uno dei più numerosi e probabilmente il più
caloroso d'Italia.
12 INFORMAPIÙ
1.
D
urante un corso di Management
motivazionale legato allo sport mi ha
colpito una frase di coach Anastasi: "una
squadra è come si allena e non lascia spazio
alla casualità." Tu che cosa ne pensi?
coach Matteo Boniciolli: Sono assolutamente d'accordo.
Anche il tiro di Rubens Douglas che ha consegnato il
secondo scudetto alla Fortitudo è il coronamento positivo
di un percorso fatto per la costruzione di un'identità.
L'allenatore era molto bravo, la squadra era una squadra
molto ben allenata e c'erano delle persone di una grande
solidità. Ad esempio un Gianluca Basile, che ho avuto la
fortuna di allenare. Sono giocatori esemplari per il rispetto
del loro lavoro e per atteggiamento.
Molti giocatori, e per me questo è il fallimento della
pallacanestro italiana, hanno interpretato il basket come
un divertimento. Il divertimento viene dopo, prima c'è
3. Prendo come esempio due Vostri colleghi molto famosi:
Agassi e Tiger Woods. Nella sua splendida biografia,
Agassi racconta che suo padre gli ripeteva: "Se colpirai
2.500 palline al giorno, 17.500 alla settimana e quindi 1
milione all'anno, diventerai un campione." Non esiste un
piano B. E così anche Tiger Woods: quando era giovane
il padre gli insegnava dei colpi veramente impossibili
dicendogli: "Se imparerai a fare questo tiro non avrai
più paura di niente". Tutto questo è allenamento
intenzionale, cioè allenamento non come dovere ma
come miglioramento continuo. La preparazione è
sufficiente a diventare campioni?
Davide: L'equazione non è cosi semplice. La variante caso
esiste, però come diceva il mio allenatore: "la fortuna è
quando la preparazione incontra l'occasione". Bisogna
prepararsi, ma non sai quando può capitarti l'ultimo tiro
di Rubens Douglas o la chiamata in serie A se non ci sei
ancora arrivato. Molti giocatori pensano che due mesi di
lavoro extra portino risultati immediati e invece magari ci
vogliono anni. La costanza nella preparazione ti fa arrivare
pronto a quel momento importante.
4. Uno studio di un'università americana molto nota
sostiene che l'allenamento intenzionale abbia frutti non
prima di otto, dieci anni.
Davide: Esatto. Magari ci sono squadre che fanno settimane
di super lavoro e poi la domenica giocano male, oppure il
contrario.
coach Boniciolli: Infatti quello che dico sempre ai miei
ragazzi è che, contrariamente a ciò che pensano molti
spettatori, il mestiere del giocatore è un lavoro usurante.
Innanzitutto perché i giocatori vivono con la
consapevolezza che la loro prospettiva di carriera è
limitata. E i giocatori bravi, che non sono necessariamente
dei campioni, desiderano ottimizzare la carriera lavorando
molto duramente.
E questo è il motivo per il quale molte generazioni
e molti talenti si sono persi. Un esempio negativo è
stato Gianmarco Pozzecco, al quale io voglio un bene
dell'anima... non ho mai visto un talento come lui. Ma un
vero sportivo non può permettersi neanche 15/20 giorni
di vacanza. Tuttavia, per i professionisti, allenarsi da soli,
quando praticano uno sport di squadra, è difficilissimo.
Una volta i giocatori erano di proprietà della società e
quindi c'era un reale interesse a tenerli in forma e allenati.
Oggi in qualità di libero professionista andare ad allenarsi
da solo non è semplice. Bisogna trovare un equilibrio... Ho
conosciuto ragazzi che sono degenerati nella maniacalità.
Ad esempio Gregor Fucka era un giocatore maniacale nella
preparazione atletica.
Conservo sempre nel portafoglio un articolo che uscì
su una famosa rivista americana, dove si diceva che in
rapporto al numero di lavoratori di ogni singolo settore,
le morti per infarto degli allenatori sportivi professionisti
sono molto più frequenti. La mia categoria è considerata
più a rischio di tutte le altre categorie professionali. Quando
sei a +1 nella finale di Eurolega, gli avversari tirano e la
palla rimbalza sul ferro del canestro, ti tremano le gambe.
I giocatori hanno un vantaggio, perché quando si mettono
INFORMAPIÙ 13
in bermuda e
canottiera possono
dimostrare
sul
campo
la
concretezza della
loro prestazione.
La
carriera
dell'allenatore
invece dipende da
tantissimi fattori
non controllabili.
Ho visto della
gente
andare
fuori di testa...
Lo stress che vive
un allenatore di
bambini di 17
anni è lo stesso
di un allenatore
di Eurolega. Il
c oi nvol g i me nto
emotivo
nei
confronti di quello
che fai è uguale.
Davide Lamma
hai vissuto l'arrivo in Fortitudo?
Abbio e Marco
Carraretto.
La
mia militanza in
Fortitudo risale al
1978 e Ti propongo
quindi un giocatore
degli anni '80 come
Antonello
Riva,
un giocatore degli
anni '90 come
Alessandro Abbio
e uno come te degli
anni
duemila.
Tutti "nemici" del
popolo Fortitudo.
Di solito, però, il
nemico è colui che
fa la differenza, è
un
grandissimo
vincente. Ora però
Tu sei dall'altra
parte
della
barricata... Come
Marco: Quando ho firmato in Fortitudo sono arrivati
un sacco di messaggi dalla gente di Siena chiedendomi
perché sono venuto proprio qui. Per me è stata una grande
opportunità in un momento difficile della mia carriera
coach Boniciolli: Può sembrare una cosa banale o melensa e della mia vita personale. Dopo Forlì ero senza lavoro,
all'italiana, in realtà credo che la mia base sia la mia dovevo mantenere la mia famiglia e si prospettavano offerte
famiglia, non Trieste.
che per tanti motivi non potevo accettare, quindi, rischiavo
Trieste è una magnifica città dove tornare, ma per me è una di rimanere fermo per tutta la stagione e alla mia età
città complicata
non sarebbe stato
dove vivere. Io
sicuramente facile
sono un inquieto
ricominciare.
di natura, gli
Quindi, l'ho vissuta
ultimi tre anni li
come una grande
ho vissuti in Asia
opportunità e ho
a 7.000 km da
sposato soprattutto
casa ed ero solo.
il grande progetto
In realtà sto molto
che c'è qui perché,
meglio a Bologna
nonostante
che a Trieste... Ho
la serie in cui
litigato anche con
milita la società,
mia moglie per
c'è
comunque
prendere casa qua.
l'ambizione e la
voglia di giocare
6. Marco,
Ti
per vincere. Ed è
nomino
3
una cosa che sento
giocatori:
mia: non c'è niente
Antonello
di più bello che
R i v a ,
Marco Carraretto
vincere, perché ti
Alessandro
5. Tu vieni da Trieste, a mio modo di vedere una città
meravigliosa, multietnica e malinconica. La consideri
ancora la Tua base?
14 INFORMAPIÙ
ripaga di tutte le fatiche che fai settimanalmente.
7. Il rapporto con il pubblico com'è?
Marco: Quando sono venuto qui mi hanno detto "Tu lo sai
che noi ti odiamo?". Però anche i tifosi hanno la speranza
che io possa aiutare questa squadra a raggiungere obiettivi
importanti e portare la mia esperienza e il mio bagaglio di
tante finali e partite giocate per aiutare questa squadra.
Come dicevo prima, non mi sento legato a una società,
poteva essere Siena ma poi purtroppo è finita male. Vivo da
professionista, forse è brutto da dire, però in qualsiasi posto
cerco di fare del mio meglio e raggiungere gli obiettivi che
sono stati richiesti dalla società e da chi mi paga per fare
quello che devo fare. Tante volte ho detto che di giocatori
campioni, anche a Siena e in altre squadre dove ho giocato,
ne passano, ma il mio desiderio è quello di lasciare anche
un bel ricordo come persona. Per me la persona vale molto
di più del giocatore. Se poi persona e giocatore possono
aiutare una squadra e una città a realizzare dei sogni, ben
venga.
8. Tu hai vinto 8 scudetti. 7 di fila con Siena e uno da
giovane. C'è qualcuno che ne ha vinti più di Te?
Marco: Dino Meneghin, anche se dicono che lui li abbia
vinti quando c'era una formula diversa nel basket italiano,
cioè quando non c'erano i playoff.
9. Qual è il giocatore più forte con cui hai giocato?
Marco: Lamma (ride, ndr). A Siena mi è piaciuto tanto
Henry Domercant perché è un tiratore come me. Ho
avuto anche la fortuna di giocare con Charlie Smith a
Udine che poi ha avuto una carriera Nba. Ricordo poi
Shaun Stonerook che non era un grande realizzatore ma
era un'entità presente in campo che faceva tanto. E ancora
Terrell McIntyre e Bo McCalebb che per me erano dei
fenomeni.
10. Per Te Davide, il giocatore più forte?
Davide: Aleksandar Djordjevic, mai visto un giocatore
così. Faceva tutto con una facilità che era spaventosa.
Faceva sempre la cosa giusta. Gli ho visto fare un passaggio
di sinistro dietro la schiena di 20 metri al Paladozza...
Indimenticabile.
11. Il giocatore più forte che hai mai allenato?
coach Boniciolli: Dejan Bodiroga non l'ho mai allenato da
capo allenatore, ma solo da assistente. Lo vidi a 17 anni
che giocava da playmaker contro Reggio Calabria e fece 52
punti. Il suo punto di forza era l'unione di talento, volontà
e lavoro. Lui era l'affermazione assoluta che se il talento
non è lavorato non arrivi da nessuna parte e, al contrario,
l'affermazione del fatto che se uno è un talento soprattutto
a livello mentale, anche in condizioni fisiche modeste, può
arrivare ad essere un giocatore sublime.
12. Davide, per Te giocare a Bologna è come giocare in
un'altra città?
Davide: Assolutamente no. L'impatto emotivo è diverso.
Non è tanto la società o la maglia, è l'ambiente. Mi è capitato
di tornare nella mia scuola media per un incontro con gli
studenti e l'emozione è stata fortissima. Tornare a Bologna
per me è stato un grande obiettivo e significa anche una
conquista nella mia carriera visto che la Fortitudo è sempre
stata una delle squadre più importanti d'Italia.
INFORMAPIÙ 15
13. E il posto dove sei stato meglio, escludendo Bologna?
Davide: Reggio Calabria è stato un posto in cui, a quell'età,
per una serie di motivi, ho vissuto il mio primo anno da
numero uno. La gente mi aveva adottato. E' un posto a cui
sono molto legato. Anche l'anno scorso a Mantova è stata
una bellissima esperienza.
Dopo tanti anni ho capito che i posti in cui c'è molto
attaccamento alla persona, prima ancora del valore del
giocatore, come diceva Marco prima, sono i posti dove
lasci il cuore. In campo si dà molto di quello che si è come
persona, come uomo. Apprezzo molto chi usa al massimo le
proprie qualità attraverso il proprio lavoro.
Nell'agosto 1914 salpò per l'Antartide con la sua seconda
spedizione, che aveva lo scopo di attraversare via terra il
Continente Antartico da ovest a est. A sole 80 miglia dalla
destinazione, la nave Endurance rimase intrappolata nei
ghiacci del mare di Weddell. I partecipanti alla spedizione
rimasero bloccati per 21 mesi, durante i quali diedero
prova di grande coraggio e incredibile resistenza. Dopo
una terribile odissea, Shackleton riuscì avventurosamente
a portare in salvo tutti i membri dell'equipaggio.
Matteo Naldi: Questa è la storia di un leader, ma soprattutto di
una squadra che lotta insieme per raggiungere un obiettivo...
Esattamente come la Fortitudo!
14. Christian Pavani, Tu sei il Direttore Generale della
Fortitudo, ma prima di tutto
sei un tifoso, vero? È difficile
per Te ricoprire questo ruolo
all'interno della squadra per
cui tifi?
Christian: È molto difficile. Il
basket, in confronto al calcio, è
un'emozione continua. Nel calcio
hai emozioni più tranquille,
nel basket le emozioni sono
triplicate. Sono troppo forti.
coach Boniciolli: Io impazzisco
quando una grande azienda o
un grande imprenditore diventa
proprietario di una squadra di
basket e dice "Gestiremo questa
squadra come un'azienda". La
componente emotiva è tale per
cui non possono dirmi queste
cose, non è possibile. Mi ricordo
ancora Seragnoli dopo un derby
perso... Lì ho capito la sofferenza
di una persona che investe nei
soldi e subisce una delusione.
Quando una persona compra
una società sportiva e pensa che
trasferire i criteri di un'azienda
nello sport sia il punto di forza
per un successo garantito, sbaglia
di grosso.
Matteo Naldi chiude l'intervista
regalando agli ospiti il libro:
“Endurance” di Alfred Lansing
che racconta la storia di
Ernest
Henry
Shackleton,
un
esploratore
britannico.
16 INFORMAPIÙ
“Molti sono convinti che sia
sbagliato pensare alla vita come
a un gioco. Io non sono d’accordo.
Per me la vita è un grande gioco
di squadra che va condotto
seguendo le regole dell’equità e
della giustizia, e in cui l’obiettivo
principale non è la vittoria in sè,
ma vincere con onore e nella
maniera più pulita. Per arrivarci ci
vogliono alcune qualità.
Una è la lealtà. Poi c’è la disciplina.
E l’altruismo, il coraggio, anche. Una
certa dose di ottimismo non guasta.
L’intelligenza, certo. E, per finire, la
compassione e il cameratismo.”
Sir Ernest Henry Schackleton
esploratore britannico
1874 - 1922
A RUOTA LIBERA
LUPI E API HANNO QUALCOSA
DA INSEGNARCI
“Appartenere a un gruppo” è una delle esigenze basilari dell'essere umano. Nel mondo
animale questo forte senso di appartenenza e organizzazione sociale lo ritroviamo sia
nei lupi sia nelle api. Forse, ci fanno così paura perchè sono molto simili a noi?
S
pesso le paure sono causate da luoghi comuni, da ricordi negli esseri umani, è l'alto grado di organizzazione sociale.
sfuocati o dall'ignoranza.
I branchi sono in genere delle unità familiari all'interno delle
Spesso abbiamo terrore di un animale con un carattere quali esiste una gerarchia ben definita, una gerarchia di tipo
selvaggio, perchè vediamo in lui un aspetto crudele, piramidale, al cui vertice troviamo un maschio e una femmina
pulsioni irrefrenabili tali da spingerlo ad attentare alla vita degli dominanti, detti Alfa, che ribadiscono la propria leadership
uomini e a minacciarne l'incolumità.
determinando l'inizio di molte attività primarie del branco quali
la caccia, la difesa del territorio e gli spostamenti.
Solitamente, fin da bambini, il lupo viene considerato un
animale feroce e pericoloso di cui tutti hanno paura.
Nel branco ogni lupo ha un ruolo ben preciso: gli Alfa
comandano tutto il gruppo, i Beta comandano i lupi di medio
Tra le fiabe
rango e poi c'è un
italiane,
lupo particolare:
celeberrima
il lupo cosiddetto
è la fiaba di
Omega.
C appuccetto
Rosso.
Il lupo Omega
viene considerato
Al
bambino
da tutti l'esemplare
la favola inseun po' più "tonto"
gna che c'è un
degli altri, però,
lupo cattivo e
per gli scienziati
pericoloso che
ricopre un ruolo
divora
Capimportantissimo.
puccetto Rosso
e la sua nonna.
Il lupo Omega
In altre fiabe
tende
ad
inganna i picinvogliare
al
coli capretti e li
gioco e cerca
inghiotte, nodi
stemperare
nostante le raci
conflitti
comandazioni
all'interno
del
della mamma
branco subendo
di non aprire a nessuno.
anche vere e proprie crudeltà da parte dei compagni. Il lupo
Omega, però, accetta e subisce i dispetti senza reagire, solo per
Cosa abbiamo in comune con il lupo?
poter stare in gruppo e far sopravvivere così il branco.
Il lupo è un animale molto sensibile e intelligente. Un animale
La sua unica alternativa sarebbe andarsene e cercare avventura
che si prende cura dei suoi cuccioli, protegge la sua famiglia e
in un altro branco, ma sono episodi molto rari, perché il lupo
ha bisogno di essere parte di qualcosa: il branco.
ha un fortissimo senso di appartenenza al proprio gruppo.
Infatti, proprio come l'uomo, questi animali occupano vaste
Nel mondo animale questo forte senso di appartenenza e
aree del territorio, vivono in branchi con strutture sociali e
organizzazione sociale lo ritroviamo anche nelle api.
hanno un'incredibile capacità di adattamento.
Le api sono gli insetti sociali per eccellenza, vivono in comunità
Una delle loro caratteristiche principali, che si denota anche
INFORMAPIÙ 17
tra colleghi di lavoro,
è
un'aspirazione
veramente alta quella del
lupo Omega che accetta
di subire angherie.
Oggi, infatti, uno dei
più grandi problemi
che la società moderna
deve affrontare, consiste
nella perdita del senso di
comunità che conduce gli
individui all'alienazione,
al
disimpegno
nei
confronti del sociale e
alla
frammentazione
dell'integrità morale.
numerose e organizzate, in cui tutti i membri si adoperano per un
fine comune.
Esse hanno un unico obiettivo comune e agiscono in funzione
di questo per il bene dell'intero gruppo (senso di appartenenza).
Sono insetti molto laboriosi, ogni ape è disposta, senza
esitazione, a dare la propria vita per difendere la collettività.
La loro società è divisa in tre caste: la regina, le operaie e le
api fucaiole. Ognuna con una propria importante funzione
altamente specializzata.
L'alveare, del resto, è l'immagine della società almeno tanto
quanto la società è l'immagine dell'alveare.
“Appartenere a un gruppo” è una delle esigenze basilari
dell'essere umano.
L'appartenenza non è tanto un fatto amministrativo (“sono
dipendente dell'azienda...") ma un fattore emotivo e psicologico.
Non possiamo imporre a nessuno di “appartenere”. Possiamo
solo creare le premesse affinché qualcuno possa sentirsi
appartenente a un qualcosa e quando c'è senso di appartenenza,
c'è impegno, identificazione, ricerca di fare meglio, soddisfazione,
comunicazione aperta, presa in carica, coinvolgimento emotivo.
Ufficio marketing: Come hai detto fino adesso, sia nelle api
sia nei lupi l'individualità passa in secondo piano. Il sacrificio
per il gruppo nella società di oggi, che si tratti di un contesto
lavorativo o di un contesto sociale, non è però così scontato,
anzi.
Oggi, la società è individualista, ad esempio nel lavoro ognuno
pensa alla propria carriera... esiste ovviamente il lavoro di
squadra ma i lupi e le api sono utopia.
Fabio: Non sono del tutto d'accordo. Oggi, la mia carriera esiste
perché durante il mio percorso
lavorativo mi è capitato, più volte, di
aver avuto bisogno del sostegno dei
miei colleghi. Il gioco di squadra mi
è servito per arrivare fino a qua.
Ufficio marketing: Certo, prima
o poi nella vita arriva il momento
in cui devi fare affidamento sugli
altri. Però convieni che la società
di oggi è individualista? Credo
che il discorso del sacrificio possa
valere in un contesto familiare. Il
genitore si sacrifica per un figlio, un
fratello si sacrifica per la sorella. In
un gruppo di amici, o addirittura
18 INFORMAPIÙ
Fabio: Ovviamente la
società in cui viviamo
non è minimamente
paragonabile a un branco di lupi selvaggi o ad un alveare, e sono
d'accordo con l'idea che sia molto più facile essere individualisti
in un contesto lavorativo.
Credo, però, che più vivo è il senso di appartenenza ad
un'azienda, più la sentiamo nostra, più ci diamo da fare per la
sua prosperità, più il nostro agire si allinea alle sue esigenze.
Ecco perché per ogni azienda e organizzazione, così come per
qualsiasi altra entità, è importantissimo fare gruppo e creare
questo forte senso di appartenenza.
sé stesso. Il punto di forza di una società, come Lavoropiù ad
esempio, è "Dove vogliamo arrivare insieme?"
Qui subentra anche la figura del leader: nei lupi è la coppia Alfa
e nelle api l'ape regina.
L'efficienza e la morale del gruppo sono strettamente
connesse al modo in cui viene esercitata la funzione di
controllo del capo.
Ogni singolo individuo, appartenente a un branco, a un alveare
o a un'azienda, sa benissimo quali compiti deve svolgere
giornalmente per il bene della comunità, perché è in grado di
vedere solamente gli obiettivi a breve termine.
Il capo, invece, citando un verso della canzone "Il dirigente"
del nostro collega Riccardo, ha "… il collo lungo come una
giraffa". Il capo è colui che ha il collo lungo come una giraffa
perché è l'unico in grado di vedere gli obiettivi a lungo termine e
deve essere la guida dei suoi collaboratori.
Dico guida per un valido motivo.
Il leader, se intelligente e saggio, non impone nulla con la forza,
ma agisce nei confronti del gruppo in modo che siano i membri
stessi a scegliere autonomamente di seguirlo e ascoltarlo.
Dal momento in cui ottiene la fiducia e la stima dei suoi
collaboratori, il leader non ha bisogno di impartire e dare ordini,
ma semplicemente di dare istruzioni, che possono comunque
essere messe in discussione, criticate o migliorate, grazie al
contributo del team che, interagendo in modo sinergico con
il leader stesso, è in grado di fornire le soluzioni migliori ai
problemi che si incontrano lungo la strada.
La cosa fondamentale da imparare dalle api e dai lupi è che la
ripicca non esiste. Esiste
il confronto costruttivo,
ma il duello è inutile, non
conviene rovinarci tra di
noi che facciamo parte
della stessa squadra.
Sicuramente, poi, si fa
fatica a ragionare in
gruppo perché gli obiettivi
sono molto più sfuocati...
Ufficio marketing: Cioè?
Fabio: La fatica che
riscontriamo nel lavorare
in gruppo è data dal
fatto che i nostri obiettivi
diventano più sfuocati.
Con ciò intendo dire che
un dipendente singolo di
un'azienda fa meno fatica
a pensare solamente a
INFORMAPIÙ 19
REPORTAGE
UN GIORNO... DIETRO L'OBIETTIVO
Stragi, omicidi, partite, manifestazioni e gossip sono il suo pane quotidiano.
Lui è Gianni, Gianni Schicchi, il fotoreporter bolognese chiamato “Il Dito più veloce
del West”.
S
ono le 10.30 e lui è in ritardo.
Il ritrovo è in Piazza Maggiore e io sono in perfetto
orario, anche se grazie al mega cantierone che ha
invaso il centro di Bologna trovare parcheggio per
il mio scooter non è cosa facile.
Prendo posto all'ombra del Nettuno, che pure lui a breve
verrà tutto “incelofanato” per il restauro.
Nell'attesa gli mando un sms:
“Ciao Gianni, sono sotto il Nettuno. Ti aspetto qui.”
Il centro di Bologna questa mattina è meraviglioso.
I turisti provenienti da tutto il mondo lo rendono
cosmopolita, le orde di ragazzini in gita gli danno il
giusto movimento tipico di una capitale europea, e le
persone al telefono, indaffarate a camminare veloce, lo
fanno sembrare la Grande Mela... credetemi, sembra una
cartolina!
Tra le urla dei bambini e il frastuono degli operai al lavoro
nel cantiere, suona il telefono. É Gianni!
“Pronto. Ciao Gianni!”
“Ciao Elena! Cinque minuti e sono lì. Ho avuto un
contrattempo questa mattina. Un ragazzo di 38 anni
stanotte si è dato fuoco nella sua stanza e sono corso sul
posto.”
“Si, si, tranquillo.” Non sapevo cosa dire, non mi uscivano
le parole di bocca.
“La madre ai carabinieri ha detto che era un ragazzo
problematico, povero! Comunque tranquilla e aspettami
lì. Ah, dove hai parcheggiato lo scooter? Con questo
cantiere in città non so più dove parcheggiarlo.”
20 INFORMAPIÙ
Gli spiego dove si trova la via e solo dopo aver messo
giù il telefono mi rendo conto di avergli dato indicazioni
sbagliate.
Il cuore mi batte a mille.
In soli tre minuti di telefonata mille emozioni; adrenalina,
paura, stupore e dolore hanno preso il sopravvento in un
attimo.
Riportata alla realtà da un piccione planato vicinissimo
alla mia testa, penso: “Chissà che giornata mi aspetta.”
Ed eccolo! Lo vedo arrivare con tutto l'occorrente per
scattare. I due borsoni a tracolla con l'attrezzatura dalla
quale non si separa mai.
Oggi passerò una giornata insieme a Gianni Schicchi. Lo
seguirò nei suoi spostamenti e lo affiancherò durante i
servizi fotografici della giornata.
Sono davvero entusiasta per questa avventura!
Conosco Gianni Schicchi oramai da un paio d'anni, sia per esperienze lavorative,
sia perchè, dopo 25 anni di scatti, è il più famoso fotoreporter a Bologna.
Quando succede qualcosa che sia un omicidio, una strage, una premiazione, una
festa, una rapina, una partita di calcio o di basket, lui è sempre in prima fila.
Vede tutto, arriva dappertutto e sempre un attimo prima degli altri. Gianni
conosce tutti ed è riconosciuto da tutti: carabinieri, politici, artisti, giocatori,
imprenditori, etc....e il suo bello è proprio questo!
Bologna
Alberto Tomba
Gaetano Curreri e Lucio Dalla
matrimonio Montezemolo
Gianni Schicchi
cronaca nera
Lucio Dalla al Festival di Sanremo
portici di San Luca
Bologna FC
cronaca nera
Roberto Benigni e Claudio Abbado
cronaca cittadina
Bologna FC
cronaca cittadina
fotografie di Gianni Schicchi
capodanno a Bologna
INFORMAPIÙ 21
Primo servizio del giorno
Secondo servizio del giorno
Da Palazzo Re Enzo ci spostiamo in Via Altabella per recarci nello storico negozio bolognese “Zurla Natale - Materassi”.
Gianni mi spiega che sarà un servizio fotografico veloce, giusto qualche scatto al proprietario per l'intervista del collega.
“Buongiorno Zurla,
siamo pronti?!
Fermo. Guarda di
qua...andiamo un
attimo qui fuori...
Grazie Zurla,
abbiamo finito!”
L'evento BUY Emilia
Romagna a Palazzo
Re Enzo è il primo
appuntamento della
mattinata per me e
Gianni.
La manifestazione,
mi
spiega
lui,
è
pensata
per
promuovere
e
favorire l'incontro
tra gli operatori turistici della Regione e i buyer
internazionali, altamente qualificati, interessati ai prodotti
turistici regionali.
Ci registriamo al banco dell'accoglienza ed entriamo nel
maestoso salone del Palazzo.
Gianni non perde un secondo e tira fuori subito la
macchina fotografica. Qualche scatto per regolare la luce,
un giro tra i tavolini del meeting per tentare il primo
approccio con la location e inizia a “sparare” 60-70 scatti.
Una mitragliata: ta ta ta ta ta ta ta ta ta.
22 INFORMAPIÙ
Mentre si destreggia tra le persone presenti lo seguo
attentamente e penso che sia davvero “Il Dito più veloce
del West”.
Alcune persone si imbarazzano davanti al suo obiettivo,
altre non se ne accorgono nemmeno.
L'addetto stampa dell'evento si accorge della sua presenza,
lo saluta calorosamente e si assicura che abbia fatto tutte le
fotografie con le giuste angolazioni e chiede di inviargliele
il prima possibile.
Un'altra caratteristica del fotogiornalista è quella di
essere constantemente aggiornato sui fatti quuotidiani
e, proprio per questo motivo, tra uno scatto e l'altro il
telefono di Gianni non smette di suonare.
Sms e chiamate da amici, colleghi e conoscenti lo tengono
informato su cosa succede in città.
“Sono più le chiamate che altro!” mi dice Gianni
rispondendo all'ennesimo squillo.
Al telefono un suo collega giornalista chiede di fare
qualche scatto per completare la sua intervista fatta in
mattinata.
Pronti, via per il secondo servizio!
Senza perdere tempo, saliamo in sella al motorino. Direzione ufficio per inviare le foto della mattinata.
L'ufficio di Gianni si trova in una zona centralissima di Bologna.
Nello studio, condiviso con altri ragazzi freelancer, c'è tutto l'occorrente per scaricare, modificare e inviare le foto dei servizi
alla redazione de “Il Resto del Carlino” e a chi altro ne faccia richiesta.
Lo lascio lavorare tranquillo, la selezione delle foto è un momento molto importante e richiede tempo. Gli scatti durante il
servizio sono tantissimi, ma le foto da inviare vengono accuratamente selezionate.
Approfitto di questo momento tranquillo in ufficio per rivolgere qualche domanda a Gianni.
INFORMAPIÙ 23
Intervista a Gianni Schicchi
Chi è Gianni Schicchi oramai lo sappiamo tutti, ma
cosa avresti fatto se nella tua vita non ci fosse stata la
fotografia?
Prima di intraprendere la carriera fotografica lavoravo in
un negozio di articoli sportivi a Bologna.
Mio padre già negli anni cinquanta faceva il fotoreporter a
Modena, poi aprì un negozio a Bologna in Via Indipendenza.
Si occupava un po' di tutto, dai matrimoni ai convegni e, ai
tempi, era noto anche nel campo dello spettacolo ed era in
ottimi rapporti con Giorgio Consolini, cantante di quegli
anni.
Il figlio di Giorgio, Marco, era un noto tennista all'epoca di
Barazzuti e Panatta ed era tra i primi dieci d'Italia.
Marco aveva un negozio di articoli sportivi in Via Andrea
Costa e un altro presso lo Junior di Rastignano; con il
consenso di mio padre, perchè andavo ancora a scuola, ho
lavorato insieme a lui 4 anni.
Accordavo racchette da tennis praticamente tutto il giorno.
Una volta mi capitò di accordare quella di Paolo Canè e gli
ruppi le corde... non ha mai più voluto sapere niente di me!
Mi trovavo talmente bene ed ero talmente entusiasta di quel
lavoro che mi avevano chiesto di entrare in società, ma ho
rifiutato.
Prima di fare questo lavoro, non ci crederai mai, ho fatto
anche il rappresentante di detersivi e cerotti porta a porta!
Dopodichè, per arrivare ad oggi, dal 1985 ho lavorato
fianco a fianco con Paolo Ferrari, amico di mio padre
e fotografo storico della cronaca bolognese. Prima mi
occupavo solo di sport e spettacolo e piano piano ho
iniziato a occuparmi anche di cronaca rosa e nera.
E da lì non mi sono più fermato.
Da questi racconti posso immaginare che hai abbracciato
due epoche della fotografia: il rullino e il digitale. Con
l'arrivo del digitale, è cambiato il tuo modo di scattare?
Esatto, come dici tu, ho abbracciato due epoche e l'unica
differenza sostanziale è che oggi con la macchina fotografica
digitale puoi scattare più in “scioltezza”. Con il rullino,
invece, scattavi meno e il costo di ogni foto era esorbitante
per via dello sviluppo e del rullino stesso.
Un tempo scattavi solamente nei momenti giusti e più
opportuni e dovevi sfruttare al massimo un solo rullino per
il servizio.
24 INFORMAPIÙ
Hai mai avuto paura di perdere l'attimo?
Si, sempre. Sicuramente la paura di perdere l'attimo era più
intensa coi rullini, ma ancora adesso la sento.
Quando scatti una fotografia devi essere rapido e le pretese
sono molto più alte nell'era del digitale. Anche l'avvento
di internet ha cambiato il mio mestiere. Le notizie adesso
viaggiano molto più veloci, se scatto una fotografia la devo
inviare subito alla redazione del giornale per caricarla sul
sito online. Per la stampa cartacea, invece, posso mandarle
anche in serata, la notizia esce il giorno dopo sui giornali e
ho più tempo per lavorarci sopra.
Qual è la tua giornata tipo? Vai mai in ferie?
Ad essere sincero, sono 12 anni buoni che non vado in ferie.
L'ultima vacanza di 10 giorni è stata nel 2003.
Non so più cosa sia il week end, però non mi pesa. Il lavoro
è la mia passione, nel fine settimana poi mi capita di scattare
fotografie in ambito sportivo e per me è rilassante e motivo
di svago, quindi non mi pesa davvero quello che faccio.
La mia giornata tipo? La mia è
sostanzialmente
una
giornata
organizzativa. In serata mi chiama sempre
il giornalista notturno per dettarmi gli
appuntamenti del giorno seguente.
Mi alzo la mattina, una colazione veloce
anche se a volte non trovo il tempo di farla,
e parto per gli appuntamenti prefissati. Gli
imprevisti sono all'ordine del giorno, per
questo tengo sempre il telefono carico e
con la suoneria attivata.
Cosa fondamentale del mio lavoro: avere
sempre un paio di jeans e una maglietta
sul comodino per vestirsi al volo anche di
Gianni Schicchi con Joe Tacopina, Presidente del Bologna FC
notte.
altre occasioni la fotografia deve raccontare stati d'animo,
Ah! Ogni tanto faccio dei pit stop al
motorino, perché per fare cronaca cittadina è fondamentale emozioni o argomenti più complessi.
come mezzo di trasporto.
Con la diffusione dei cellulari dotati di fotocamera, ogni
Il mio meccanico mi prende al volo, cambio d'olio veloce e persona può fotografare qualsiasi avvenimento ancora
in 10 minuti facciamo tutto. Lo chiamiamo “il pit stop alla prima che un giornalista ne venga a conoscenza.
Ferrari”.
Dati questi presupposti, come si può distinguere il
fotogiornalista dal fotografo improvvisato (citizen
Una cosa positiva e una negativa del tuo lavoro?
photography)?
Il compito più difficile per un fotogiornalista sono
sicuramente i servizi di cronaca nera. Ti trovi sempre a Con i cellulari adesso tutti s'improvvisano fotografi.
contatto con persone a cui è appena successa una disgrazia Chiunque vedendo un avvenimento per strada lo fotografa e
e arrivare sul luogo è sempre molto di impatto, un carico di capita, a volte, che noi fotogiornalisti arriviamo leggermente
in ritardo. Ovviamente la differenza sta nel fatto che noi
emozioni pesante.
professionisti, una volta sul posto, riusciamo a guadagnarci
Nel cuore della notte, quando suona il telefono non sono
la prima fila e a fare fotografie sicuramente migliori rispetto
mai belle cose. Di notte le mie fonti sono principalmente
a chi ha solo un cellulare. Però, oggi, la fotografia è diventata
gli amici più che i giornalisti e mi chiamano soprattutto per
una moda e a volte vedi delle cose incredibili.
incidenti e incendi. Gli incidenti stradali sono i peggiori,
Un conto è fotografare momenti di vita quotidiani personali,
non riesco ancora a "farci il callo".
ma in alcune situazioni ci vuole del rispetto. Una delle
La cosa più bella del mio lavoro, invece, oltre al fatto di non
caratteristiche principali del nostro lavoro è il rispetto delle
avere orari, è il mondo dello sport. Qualsiasi tipo di sport
persone, nel nostro campo ci vuole molto tatto, soprattutto
per me è divertimento e fotografo il tutto con una certa
nelle situazioni delicate e nei fatti di cronaca nera.
allegria. É senza dubbio la parte più facile del mio lavoro.
Qual è il servizio fotografico che ha per te un significato
Cosa pensi quando sei dietro alla macchina fotografica?
veramente particolare? Lavoravi già come fotogiornalista
In alcuni casi se pensi sei più limitato. Il pensare può ai tempi della strage della Stazione di Bologna?
bloccarti, per cui è molto meglio avere la mente libera,
Nella strage della Stazione di Bologna io non c'ero, ma ho
anche se dipende sempre da dove ti trovi. In certe
vissuto le stragi della Uno Bianca negli anni '90.
situazioni, se mi metto a pensare non faccio neanche la
foto. A scattare sono capaci tutti, ma a livello giornalistico E' stato un periodo bruttissimo per Bologna, c'era un clima
la fotografia è il racconto dell'avvenimento. Con una foto di terrore pazzesco in città e ogni settimana ammazzavano
sintetizzi la notizia e in poco tempo devi realizzare tre o una persona.
quattro scatti da angolazioni diverse per raccontare cosa Pensa che ho immortalato Eva Mikula, la donna della banda
sta succedendo. Non è semplicissimo con una sola foto della Uno Bianca, poi sono dovuto scappare di corsa con il
raccontare l'accaduto, alcuni momenti sono abbastanza motorino perchè il fidanzato mi voleva picchiare!
logici come ad esempio un palo caduto su una macchina, in
INFORMAPIÙ 25
Quindi ti è capitato di ritrovarti in circostanze pericolose
nel tuo lavoro?
Oltre a quella volta con la banda della Uno Bianca, mi sono
ritrovato in una situazione pericolosa a Modena.
In quell'occasione affiancavo un mio collega dell'ANSA
perchè avevano ferito due poliziotti durante una rapina a
un ufficio postale.
La macchina dei ladri l'avevano ritrovata in un campo in
provicina di Modena.
Il rapinatore era scappato in un campo di grano lì vicino e
stava sparando contro altri poliziotti.
Non mi ero mai trovato in una sparatoria. Ricordo che
esplosero parecchi colpi di pistola. Io e il mio collega ci
eravamo nascosti in un fosso. Eravamo distanti, ma non
sapevamo in realtà neanche quanto. Il delinquente poi si è
arreso!
Una volta catturato, i poliziotti ci hanno fatto scattare delle
foto al malvivente ferito e insanguinato.
É stata davvero una giornata carica di adrenalina!
Terzo servizio del giorno
Ore 14.00 appuntamento presso la sede del Bologna FC a Casteldebole per la presentazione del nuovo allenatore, Delio Rossi.
Seguire in motorino il mitico Schicchi è stato bellissimo e sono entusiasta del pomeriggio che mi aspetta!
FOTOGIORNALISMO vs CITIZEN PHOTOGRAPHY
La diffusione dei social network e degli smartphone ha cambiato la fotografia e in particolare il fotogiornalismo.
Documentare un fatto non è più un mestiere per i pochi eletti iscritti all'ordine dei giornalisti; sono sempre più
numerosi, infatti, coloro che si "improvvisano" fotoreporter scattando una foto quando si trovano davanti un
incidente, un incendio o una protesta.
Del resto, questo è il tempo del giornalismo che vede la "partecipazione attiva" dei lettori, grazie alla natura interattiva
dei nuovi media e alle possibilità offerte da internet. Qualunque sia la data d'inizio del citizen journalism, quel che è
certo è che questo fenomeno ha prodotto vantaggi e svantaggi.
Il vantaggio sta nel fatto che il flusso d'immagini è enorme. Molte volte il fotografo improvvisato arriva dove non
riesce ad arrivare il fotogiornalista.
Il problema, però, è quello della traduzione. Nel momento in cui un fotografo improvvisato pubblica un'immagine
non pensa a chi la leggerà e cosa leggerà.
I primi punti del lavoro del fotogiornalista sono il rispetto e il coltivare le relazioni con le persone. La fotografia è
l'ultima cosa.
Si potrebbe pensare il contrario, ma in realtà è la capacità di relazione che, in un certo momento, unisce il
fotogiornalista alla situazione e alle persone e lì si comincia a raccontare. Solo lì.
Il fatto di rinunciare a certe immagini forti, perché magari potrebbero destare più pietà che rispetto, è un'accortezza
dei soli fotogiornalisti. Nel lavoro del fotoreporter c'è un mutuo rispetto e quindi un accordo tacito tra lui e la
persona che fotografa, cosa che un fotografo improvvisato non avrà mai.
Nessuno di noi può avere le idee chiare sul futuro della fotografia e del fotogiornalismo in un'era in cui il citizen
journalism, i new media e i social network stanno stravolgendo il sistema dell'informazione.
Trovo interessante la soluzione ipotizzata da Fred Ritchin per cui il citizen journalism non deve essere soltanto la
possibilità per il pubblico di fare fotografie con i telefonini per pubblicarle poi sui giornali, ma deve comprendere
anche la volontà di supportare il buon giornalismo, inclusa la fotografia fatta dai professionisti, per aiutarci a capire
meglio il mondo:
“Citizen journalism is not only the right to self-express, but the right to act like a citizen and not a consumer”
Credo che le immagini create dal pubblico non potranno mai sostituire del tutto il lavoro dei professionisti: la
credibilità è fondamentale, e di certo non si guadagna con i like su Instagram.
Popolarità non è sinonimo né di qualità, né di credibilità.
26 INFORMAPIÙ
INFORMAPIÙ 27
Osservo Gianni che continua a cambiare obiettivi e angolazioni...è fantastico vederlo all'opera, è instancabile!
Continua a scattare dall'alto, dal basso, di lato, dall'altro lato per trovare la giusta angolazione.
La conferenza inzia, tante le domande dei giornalisti per il nuovo allenatore arrivato a 3 giornate dalla fine del campionato.
«Non sono un pranoterapeuta a cui basta appoggiare le mani. Il tempo è poco e bisognerà puntare su cose semplici: ridare
motivazioni a una squadra che ha le qualità» sottolinea Delio Rossi.
La curiosità dei presenti si è placata quando, finite le domande, Delio Rossi ha comunicato che l'allenamento delle 15.00
sarebbe stato a porte aperte.
Arriviamo e la sala stampa è gremita. Il caldo di maggio si fa sentire.
Prendo posto in ultima fila con i giornalisti e Gianni si posiziona in prima linea davanti al tavolo della conferenza.
Siamo tutti in attesa.
Delio Rossi, l'amministratore delegato Claudio Fenucci e il direttore dell'area tecnica Pantaleo Corvino entrano in scena.
“Delio”, “Delio”. I click dei fotografi non si fermano. Ognuno di loro richiama l'attenzione del nuovo allenatore verso il
proprio obiettivo per un primo piano perfetto.
Persino i giornalisti dalle sedie tirano fuori smartphone e iPad per scattare foto da postare sui siti online e nell'ultima fila il
saluto del nuovo arrivato fa fatica a sentirsi a causa del rumore delle macchine fotografiche.
Claudio Fenucci, Delio Rossi, Pantaleo Corvino
Delio Rossi
Delio Rossi
Delio Rossi
Claudio Fenucci, Delio Rossi, Pantaleo Corvino
28 INFORMAPIÙ
Claudio Fenucci, Delio Rossi, Pantaleo Corvino
INFORMAPIÙ 29
LA FIGURA DEL FOTOGIORNALISTA
Le due parti che compongono la parola fotogiornalista ne
precisano chiaramente il significato: fare informazione
privilegiando come mezzo espressivo la fotografia.
La storia del fotogiornalismo è strettamente legata alle
evoluzioni tecniche e culturali della carta stampata e alle
invenzioni tecnologiche che hanno permesso di introdurre
la fotografia nelle pagine dei quotidiani a scopo illustrativo.
La fotografia può essere considerata documento e prova e
le sue funzioni sono informare, rappresentare, sorprendere,
far significare e allettare.
Lo straordinario impatto comunicativo e informativo della
fotografia, che permette di “essere là dove i fatti accadono”,
viene colto subito. Essa, infatti, in poco tempo ha stabilito
un forte legame col giornalismo e con la stampa illustrata.
La fotografia, quindi, è utilizzata dai giornali non come
semplice immagine, ma come notizia.
allenamento Bologna FC
Questa giornata insieme a Gianni termina sul campo
d'allenamento del Bologna FC.
Oggi, grazie a lui, ho avuto la possibilità di scoprire l'arte di
una professione a me nuova: quella del fotogiornalista.
Un lavoro davvero ricco di emozioni! Ti trovi continuamente
di fronte a situazioni nuove, talvolta dure e spiacevoli, in altre
occasioni interessanti o persino simpatiche, ma comunque
sempre diverse.
Purtroppo quasi mai si ha il tempo di conoscere e approfondire
del tutto queste realtà.
Ammiro un professionista come Gianni che è un testimone
diretto della mia città.
Il fotogiornalista, a differenza del fotografo, ha dei limiti: deve
fare delle scelte prima, durante e dopo lo scatto. Sono scelte che
devono rispettare la “relazione con i lettori” e ciò impone al
fotogiornalista di essere totalmente onesto nei suoi scatti.
Il mestiere del fotoreporter è impegnativo sotto molti punti di
30 INFORMAPIÙ
allenamento Bologna FC
vista: si è sempre in viaggio, il più delle volte in solitudine, spesso
in condizioni difficili e, a volte, in luoghi pericolosi.
Per questo è necessario avere grande energia e spirito di
avventura come Gianni.
Nella sua carriera quante ne ha viste, le sue foto parlano da sole.
É Schicchi e, per me, non importa aggiungere altro.
racconto fotografico.
La didascalia in passato veniva utilizzata per attirare il
lettore, ma il più delle volte si discostava dalle indicazioni
dell'immagine.
Oggi, grazie all'avvento della TV, la fotografia ha
acquistato un valore superiore rispetto alla parola e al
testo scritto. Essa rappresenta da sola la notizia e non
necessita di una spiegazione.
Qui entra in gioco il racconto fotografico, cioè una serie
di foto che spiegano e raccontano autonomamente un
avvenimento, senza il bisogno di un'esplicitazione testuale.
Il secondo aspetto tecnico è relativo all'impaginazione.
Questa può essere a pausa o a flusso. Nel modello a pausa
l'immagine esprime tutta la sua forza e la sua immediatezza
comunicativa. La foto è di grandi dimensioni poiché viene
valorizzata come particolare e come frammento di realtà.
Nel modello a flusso, invece, le immagini sono pubblicate
in piccole dimensioni una dietro l'altra, come nel racconto
fotografico.
Questo modello è quello più utilizzato dalla stampa italiana,
poiché rievoca lo scorrere delle immagini televisive.
Il fotogiornalista è protagonista dell'avvenimento ed è un
testimone privilegiato che riesce a raccontare gli eventi
con una forza e un'immediatezza che raramente le parole
possiedono.
Grazie a questa carica emozionale, intrinseca nelle
fotografie, il lettore si identifica ed è in qualche modo
Il terzo e ultimo aspetto concerne la manipolazione e la
partecipe delle vicende fotografate.
falsificazione.
Molto
La carica emotiva
spesso, infatti, i giornali
e
suggestionale
modificano o ritoccano
che
deriva
dalla
le loro foto per alterarne
caratteristica
del
il significato. Ci sono stati
linguaggio fotografico
tanti casi di fotoreporter
rende possibile la
che hanno addirittura
trasformazione
costruito le fotografie per
dell'immagine
documentare fatti che
fotografica in simbolo
realmente accadevano ma
o icona di un evento.
che non potevano essere
La peculiarità della
fotografati.
fotografia è di saper
La fotografia migliore,
cogliere un attimo per
comunque, è quella
sempre.
operai in pausa pranzo - Charles C. Ebbets, 1932
che dice sempre la
verità. Ogni fotografia
Ciò che viene fotografato, cioè il soggetto, inteso sia
è un certificato di presenza. Essa non inventa, ma è
come luogo, oggetto o essere vivente, non è altro che un
autentificazione.
particolare, un frammento, ed è il fotogiornalista che
fotografa quello che, secondo lui, rappresenta meglio i Una fotografia può essere ritoccata, manipolata o falsificata,
ma in realtà può mentire solo sul senso e sul significato:
valori della notizia.
mai sulla sua esistenza.
La relazione tra fotografia e giornali si può dividere in
Ciò che viene fotografato è esistito veramente nella realtà
tre principali aspetti tecnici.
indipendentemente dalla sua artificiosità. La fotografia
Il primo riguarda il rapporto tra l'uso delle didascalie e il rende il passato sicuro quanto il presente.
INFORMAPIÙ 31
NEWS
La fotografia di guerra possiede tutte le caratteristiche del fotogiornalismo.
Infatti, uno dei più efficaci utilizzi della fotografia è stato, ed è tuttora, la documentazione degli eventi catastrofici
a uso giornalistico.
L'idea di documentare fotograficamente la guerra nasce praticamente agli inizi del Novecento, ma è ampiamente
riconosciuto che si possa parlare di fotografia di guerra, in senso stretto, soltanto a partire dalla Guerra Civile
spagnola.
La prima guerra che venne più fotografata è sicuramente quella del Vietnam, le cui foto sono state talmente
importanti, da essere decisive per l'opinione pubblica mondiale che si proclamava contro quel terribile e inutile
conflitto.
Il fotoreporter di guerra non è un mestiere facile. Sia per il fatto di trovarsi in un paese in guerra, sia perchè
questa figura ha su di sé una responsabilità sociale: informare con la fotografia raccontando la guerra dal
punto di vista delle vittime e dei deboli in modo che le immagini possano rimanere scolpite nella memoria del
pubblico futuro e servano a non commettere gli stessi errori.
Basta pensare alla foto della bambina vietnamita che corre nuda bruciata dal napalm e al bambino albino del Biafra
fotografato da McCullin: alcune delle foto più famose e significative.
Tanti sono i fotoreporter famosi. Il più grande di tutti è stato Robert Capa che ha seguito per quasi diciotto anni
tutti i maggiori conflitti in varie parti del mondo.
LAVOROPIU' SALVA IL GIGANTE
Lavoropiù SpA ha deciso di sposare, con una donazione di 5mila euro, la campagna "Salviamo
il Gigante". Il Crowdfunding lanciato dal quotidiano Il Resto del Carlino raccoglie fondi da
destinare al restauro della fontana del Nettuno di Bologna, capolavoro realizzato nel 1564 dal
Giambologna, che ha necessità di cure urgenti e complesse.
Dopo l'adesione alla raccolta fondi per il restauro del Portico di San Luca, dell'anno
scorso, Lavoropiù continua il suo impegno nel sostenere il benessere della città di Bologna,
sottolineando il legame con il territorio e la volontà di contribuire al suo sviluppo economico
e sociale. Di seguito riportiamo l'intervista de Il Resto del Carlino a Matteo Naldi, Direttore
Marketing di Lavoropiù.
e qui siamo leader del mercato di riferimento, con quindici filiali
nella provincia. Quando una città ti dà tanto, bisogna dare in
cambio qualcosa», spiega Matteo Naldi, direttore marketing di
Lavoropiù spa, «famiglia bolognese da generazioni».
Che cosa, rappresenta, per lei, il Nettuno?
«Ho tanti ricordi legati a questa fontana. Mia madre lavorava in
via Rizzoli, e abitavamo in Saragozza: passo da questa piazza fin da
quando ero bambino. Uno dei ricordi di bambino è una delle grandi
nevicate, con la statua coperta di neve».
FOTOREPORTER DI GUERRA
Ricordi più recenti?
«Senza dubbio quelli legati a due squadre della città. Ricordo la
gioia per i due scudetti della Fortitudo basket, squadra di cui siamo
anche sponsor. C'è poi qualche successo del Bologna calcio...».
Cos'è il Nettuno per un bolognese?
«Qualcosa che si porta nel cuore. Te lo porti dentro, anche se vai a
vivere a New York».
Non crede che dovrebbe essere lo Stato a garantire il buono stato di
salute dei monumenti?
«In linea teorica, dovrebbe essere così. La cura, la conservazione
del nostro straordinario patrimonio artistico dovrebbero essere a
carico dello Stato».
In pratica, non è così. E si deve ricorrere alla generosità dei privati.
«In Italia, e non solo, funziona così. Inutile fare polemiche e
rimpallarsi le responsabilità. O si ricorre ai privati o, mentre si
discute, i nostri monumenti vanno in malora».
Vietnam, 1972 - Kim Puch - foto di Robert Capa
Biafra, 1969 - foto Don McCullin
Robert Capa
Omaha Beach - foto di Robert Capa
32 INFORMAPIÙ
Seconda Guerra Mondiale - foto di Robert Capa
I bolognesi sono sempre stati generosi. Ricordiamo Santo Stefano.
E la raccolta fondi per il portico di San Luca, che ha superato gli
obiettivi iniziali.
ologna, 24 aprile 2015 - È stata la prima azienda ad aderire, «Beh, i bolognesi hanno una grande cuore. Però...».
l'anno scorso, al crowdfunding per San Luca, la raccolta Però?
fondi on-line per il restauro del portico. Ora Lavoropiù spa «La crisi ha messo in difficoltà molti cittadini. Ma, per fortuna, non
– agenzia per il lavoro tutta italiana, con sede a Bologna, tutte le aziende».
circa 80 milioni di euro di fatturato, 50 uffici in sei regioni italiane
Dunque?
e due uffici all'estero – ha deciso di sposare, con una donazione
«Credo che se le tante aziende di successo della nostra città
di 5mila euro, la campagna 'Salviamo il Gigante'. Sottoscrizione
contribuissero secondo le loro possibilità, il restauro del Nettuno
lanciata dal Carlino per raccogliere fondi da destinare al restauro
sarebbe cosa fatta».
della fontana del Nettuno, capolavoro realizzato nel 1564 dal
Giambologna, che ha necessità di cure urgenti e complesse. Una È un appello?
prima stima del Comune ha fissato il costo dei lavori a 7-800mila «È la speranza che l'attenzione al benessere della collettività, che
la strada per la responsabilità sociale delle imprese venga percorsa
euro.
con sempre più convinzione da un numero sempre maggiore di
Perché avete scelto di aderire alla campagna per il Nettuno?
aziende. Noi, con iniziative solidali e sponsorizzazioni sportive e
«Siamo nati in questa città nel 1997, qui c'è il nostro cuore pulsante
culturali, cerchiamo di fare la nostra parte».
INFORMAPIÙ 33
B
il racconto di questo numero
parla di Sanremo... Buona lettura!
NEWS
LAVOROPIU' SOSTIENE LE FINAL FOUR
DI BASKET IN CARROZZINA
L
avoropiù SpA ha deciso di sostenere le Final Four di basket in carrozzina giovanili organizzate dalla
Polisportiva I Bradipi con il patrocinio del CONI, del Comune di Bologna e della FIPIC, la Federazione
Italiana Pallacanestro In Carrozzina.
Il 18 e il 19 aprile al Paladozza di Bologna si sono confrontate le migliori quattro squadre under 16 italiane
per aggiudicarsi il titolo giovanile, valido come XII° Campionato giovanile, Coppa Antonio Magli.
Lo scudetto giovanile Under 16 del basket in carrozzina è stato stravinto dalla squadra bolognese de I Bradipi
che nella finale per il 1° posto ha superato con un netto 69 a 32 la squadra di Giulianova.
Lavoropiù è stata fiera di sostenere un evento così importante per la città di Bologna e per il basket in
carrozzina e ha premiato il miglior quintetto del torneo con una shopper di gadgets personalizzati Lavoropiù.
ANCORA TRASFERIMENTI
PER LAVOROPIU'
La filiale di Castelnovo ne’ Monti (RE) si è trasferita a Vezzano sul Crostolo (RE) in Piazza
della Libertà 4/E. La filiale di San Donà di Piave (VE) si è spostata in Via Risorgimento 17
sempre a San Donà di Piave. Agripiù, la Divisione Agricoltura si è trasferita in Piazza Salardi 16
a San Giovanni in Persiceto (BO).
agricoltura
Filiale di Vezzano sul Crostolo (RE)
Piazza della Libertà 4/E
42030 Vezzano sul Crostolo (RE)
Tel 0522 812666
Fax 0522 613362
[email protected]
34 INFORMAPIÙ
agri
agri
Filiale di San Donà di Piave (VE)
Via Risorgimento 17
Divisione Agricoltura
30027 San Donà di Piave (VE)
Piazza Salardi 16
Tel 0421 336599
40017 San Giovanni in Persiceto (BO)
Fax 0421 336568
Tel 051 6810094
[email protected]
Fax 051 6871264
[email protected]
{
C'ERA UNA VOLTA...
IL CUSTODE DELL'ARISTON
D
Non c'era voluto molto. Aveva fatto qualche telefonata, qualche corso
di formazione, qualche vaccino. Ed in un paio di mesi si era ritrovata
a preparare le valige e prenotare il taxi per l'aeroporto.
Poi, come da copione, nei giorni precedenti alla partenza erano
andata a trovarla i dubbi. La paura di lasciare quello che tutte le
persone sognano per andare a rifugiarsi in un angolo di mondo al
confine con l'inferno. Con sua madre e le amiche che continuavano
a remare contro, impaurite dai frequenti rapimenti. E in lei si era
insinuata il legittimo dubbio su quello che stava per fare. Ma per
CI HA LASCIATO IL CUSTODE DEL TEATRO ARISTON CHE
fortuna non c'era stato abbastanza tempo e si era ritrovata con il
IRRUPPE SUL PALCO
passaporto pronto e il biglietto prenotato dall'associazione.
Sanremo. È mancato all'affetto dei suoi cari R.T., il custode del Teatro “È uscito il check in. Andiamo?” dice Luigi raggiungendola al
Ariston che salì agli onori della cronaca esattamente 18 anni fa,
tavolino.
durante la 32esima edizione del Festival. Durante la seconda serata, “Ok...” mugugna Denise.
R.T., brandendo una pistola giocattolo, fece irruzione sul palco in
Il sorriso disinvolto di Luigi è quello di un chirurgo alla quarta
diretta nazionale. Poi cominciò a cantare a cappella un brano di
missione in Africa. Non gli ci vuole molto ad accorgersi delle mani
sua composizione. Dopo pochi istanti, però, l'intervento della polizia tremanti di Denise.
mise fine all'esibizione dell'uomo, scatenando l'ira del pubblico e della “Ehi dottoressa” chiede con voce profonda “Sei proprio sicura?”
giuria, che avrebbero voluto lasciargli terminare la canzone. Si venne Denise giochicchia col bicchierino di carta ed intanto lancia un
a sapere che l'uomo aveva per anni tentato di intraprendere la carriera ultimo sguardo a quella foto di repertorio sul giornale aperto davanti
del cantante, senza fortuna. Ed aveva quindi cercato e trovato quel
a lei. Lo sguardo fiero del custode dell'Ariston, ripreso mentre
lavoro all'Ariston proprio allo scopo di salire, un giorno, sul palco
racconta al mondo che il suo sogno era troppo forte per rimanere
durante la kermesse. Dopo il fatto, le autorità, decisero di ritirare la
chiuso in un cassetto, la convince di non perdere altro tempo, prima
denuncia e l'uomo potè continuare il suo lavoro di custode fino all'età di realizzare il suo.
della pensione. Oggi pomeriggio, al termine di una lunga malattia,
“Certo” dice Denise alzandosi in piedi “È tutta la vita che aspetto
R.T. è deceduto a 72 anni a casa sua, nel centro della città.
questo momento.”
enise sorseggia il caffè nel bicchierino di carta. È arrivata
all'aeroporto con un anticipo clamoroso, emozionata ed
impaurita per quello che l'aspetta. Lancia un'occhiata
distratta al giornale lasciato da qualcuno sul tavolino del
bar, ma nessuna notizia di questo pezzo di mondo che sta per salutare
le sembra interessante. Quando sta per richiuderlo, una fotografia
in bianco e nero le risveglia un ricordo ormai sepolto. Incuriosita,
Denise, si mette a leggere l'articolo di cronaca a fianco della foto.
Denise ricorda benissimo quella sera. Aveva nove anni e
stava sorseggiando il latte, prima di andare a dormire. Ma
poi dalla televisione erano arrivate delle strane immagini
tremanti e sua madre aveva lasciato partire un urlo.
“Oddio! E questo cosa fa?!”
Denise ricorda che aveva ascoltato quell'uomo cantare
e aveva pensato che aveva proprio una bella voce. Poi,
quando la polizia l'aveva atterrato, la madre l'aveva
trascinata in camera sua. E quel ricordo era sparito dalla
sua memoria fino ad allora.
Di colpo Denise si trova a pensare a quanto tempo era
passato e quante cose erano successe, dopo quella sera. A
quell'adolescenza scoppiata in un attimo e subito finita,
per lasciare il posto ad un sogno di bambina faticosamente
diventato realtà, con la laurea in pediatria. Si era ricordata
di quelle notti insonni passate prima sui libri e poi in corsia,
durante la specializzazione. Delle lacrime per il senso di
impotenza, davanti alle malattie gravi. E della gioia pura
per tutte le guarigioni che aveva contribuito a regalare ai
suoi piccoli pazienti.
Eppure, ad un certo punto, quel camice bianco non le era
più bastato. Aveva rispolverato per bene quel suo sogno di
bambina e lo aveva riguardato a lungo. Il fatto è che Denise
non voleva semplicemente curare dei bambini qualsiasi.
Voleva curare i bambini dimenticati dal mondo.
INFORMAPIÙ 35
FALSI D'AUTORE
{
PERPIU' BOLOGNA
rivisitazione del quadro La Gioconda di Leonardo da Vinci
le opere d'arte rivisitate da tutte le filiali,
le divisioni e gli uffici di Lavoropiù
LAVOROPIU' EVERYWHERE
rivisitazione del quadro
La ragazza con l'orecchino di perla di Jan Vermeer
UFFICIO
PERSONALE
DIRETTO
rivisitazione del
quadro Marquis
d’Afflito di Tamara
de Lempicka
FILIALE DI LUCCA
rivisitazione del quadro Le due sorelle di Théodore
Chassériau
FILIALE DI BUDRIO (BO)
rivisitazione del quadro
La nascita di Venere di Botticelli
FORMAPIU'
rivisitazione del quadro di Keith Haring
FILIALE DI
SERIATE (BG)
rivisitazione del quadro
Popolo di Volti di Ernesto
Treccani
36 INFORMAPIÙ
FILIALE DI
POMEZIA
(RM)
rivisitazione
di un
particolare
del quadro
Ultima cena
di Leonardo
da Vinci
FILIALE DI CASTEL MAGGIORE (BO)
rivisitazione del quadro A friend in need
di Cassius Marcellus Coolidge
UFFICIO
OSI
rivisitazione
del disegno
Uomo
Vitruviano di
Leonardo
da Vinci
INFORMAPIÙ 37
6 INVENZIONI CHE
CI HANNO CAMBIATO LA VITA
LO SPAZZOLINO DA DENTI
Di molti oggetti di uso quotidiano non si conoscono né le origini, né le vicissitudini
che hanno attraversato per giungere alla forma attuale. Anche lo spazzolino non fa
eccezione. Non esiste nessuno cui si possa attribuirne l'invenzione.
In realtà, si è evoluto nel tempo soprattutto per necessità.
Il termine spazzolino, una sorta di
diminutivo di spazzola, compare per iscritto
per la prima volta in inglese (toothbrush)
nell'autobiografia del 1690 di Anthony Wood,
dove scrive di aver acquistato uno spazzolino
da un suo conoscente di nome J. Barret.
La parola latina deriva da spathula, a sua
volta un diminutivo di spatha che in origine
era un pezzo di legno largo e piatto usato dai
tessitori.
Come molti altri oggetti, anche questo prende
il proprio nome dall'azione che svolge, ovvero
quella di “spazzolare” i denti.
38 INFORMAPIÙ
A
volte le grandi scoperte sono anche piccoli,
geniali oggetti di uso quotidiano.
Vi siete mai chiesti quali sono le origini dello
spazzolino da denti?
Intorno al 1600 comincia a diffondersi in Europa
l'abitudine di una buona igiene orale. Nel 1780 l'inglese
William Addis, rinchiuso nella prigioni di Londra,
disegna e inventa il primo vero spazzolino da denti: uno
strumento pensato ad hoc con il manico di osso bovino
modellato e forato a un'estremità per legarci le setole di
peli di maiale, cinghiale o cavallo.
In realtà, la prima attestazione storica la ritroviamo
nel 3.000 a.C. in Egitto: lo spazzolino consisteva in
un bastoncino grande quanto una matita, sfilacciato
all'estremità, che veniva strofinato sui denti.
Nato per uso personale, lo spazzolino di Addis è il
primo spazzolino a essere prodotto in massa, facendo la
fortuna del suo inventore e favorendone ancora di più la
diffusione in Europa.
In America, allo stesso tempo, le cose vanno un po' più
a rilento. Il primo brevetto per uno spazzolino da denti
(simile a quello di Addis) è di H. N. Wadsworth (1857),
che fece da apripista.
Nel frattempo, però, lo spazzolino subisce una
trasformazione radicale: arrivano le setole di nylon, più
igieniche e resistenti di quelle animali, che spesso si
distaccano dalle testine e non si asciugano bene.
Il primo spazzolino con
setole di nylon viene
messo in vendita 77 anni
fa.
Un vero successo.
Nel 1937, l'azienda chimica DuPont è la prima società
ad avviare la produzione del nylon e, prima ancora di
impiegarlo per la produzione degli immortali collant,
venne usato proprio per le setole dello spazzolino. Il primo
di questo tipo viene messo in vendita il 24 febbraio 1938.
L'evoluzione dello spazzolino da denti, però, non si ferma
qui.
Nel 1959 la società Bristol-Myers introduce il Broxodent, il
primo spazzolino da denti elettrico.
In principio il Broxodent era un tipo di spazzolino elettrico
collegato ad una presa a muro standard, ideato per le
persone affette da handicap e impossibilitate a effettuare un
corretto spazzolamento.
Un anno dopo, la General Electric introduce il suo primo
modello indirizzato al pubblico di massa, che presto
sarebbe diventato “il più popolare tra i consumatori a causa
del ridotto rischio di elettroshock".
Simile al Broxodent nelle funzioni, lo spazzolino della
General Electric differisce in un solo aspetto importante:
il manico è progettato per ospitare delle batterie ricaricabili
per l'alimentazione.
Da allora, naturalmente, molte cose sono cambiate.
Gli originali modelli della Broxodent e della General
Electric, leader di mercato per 30 anni, ispirano i
modelli attuali anche se non sono quasi più reperibili e
commercializzati, Ad oggi, i modelli più noti e venduti sono
quelli della Philips Sonicare e quelli della Braun Oral-B.
Nel gennaio 2003, gli americani hanno eletto lo spazzolino da
denti come:
"l'invenzione americana numero uno
per la quale non non era possibile
vivere senza, battendo l'automobile,
il computer, il telefono cellulare,
ed il forno a microonde."
INFORMAPIÙ 39
AGGIORNAMENTI CONTRATTUALI
•
IL RINNOVO DEL CCNL DEL
TERZIARIO E I RINNOVI DI
APRILE
I
nnanzitutto il consueto punto sugli scatti economici intervenuti di recente:
• Aprile 2015: Tessili Confapi; Area Tessile - Moda Artigiani; Giocattoli e Modellismo Piccola Industria; Turismo
alberghi e campeggi maggiori; Turismo alberghi e campeggi
minori; Lapidei Industria, Legno Industria; Imprese di pulizia artigiane.
Per quanto riguarda invece i rinnovi contrattuali il focus è
tutto sul recente e tanto agognato rinnovo del contratto del
terziario e servizi.
Terziario – Confcommercio
Dopo una lunga fase di stallo nei negoziati, in data 30 marzo 2015 tra Confcommercio, Filcams – Cgil, Fisascat – Cisl
e Uiltucs – Uil è stata stipulata l'ipotesi di accordo (in attesa
della stesura definitiva) per il rinnovo del contratto collettivo
per i dipendenti da aziende del terziario, distribuzione e servizi, scaduto il 31 dicembre 2013.
In ragione del principio di ultravigenza e preso atto che il
40 INFORMAPIÙ
precedente contratto cessa la sua vigenza in data 31 marzo
2015, tale contratto decorre dal 1° aprile 2015 e ha validità fino
a tutto il 31 dicembre 2017.
Nonostante il lungo periodo trascorso dalla scadenza del
precedente contratto fino al recente accordo non è previsto il
riconoscimento di arretrati e una tantum.
Dal punto di vista retributivo l'intesa prevede un incremento salariale di 85,00 euro lordi a regime (in seguito all'ultima
di cinque tranche di rinnovo prevista per il 1° agosto 2017)
per il IV livello di inquadramento su 14 mensilità.
Sul versante normativo le novità riguardano soprattutto gli
ambiti relativi all'orario di lavoro e ai regimi di flessibilità, al
mercato del lavoro ed in particolare ai contratti a tempo determinato, e alla classificazione, soprattutto per il comparto
delle aziende di informatica e telecomunicazioni. In generale
si può affermare che l'accordo risponde all'esigenza di favorire
margini di recupero per le imprese in termini di flessibilità organizzativa e di produttività.
Vediamo nel dettaglio alcune novità introdotte:
• La flessibilità nell'orario di lavoro prevede che nei periodi di picco di lavoro (vedi ad esempio il periodo natalizio o dei saldi per i negozi oppure giugno per le aziende
•
•
•
•
•
che si occupano di servizi alle imprese) i datori di lavoro
potranno richiedere ai dipendenti (ipotesi principale) di
lavorare quattro ore in più nella settimana (per un massimo di 16 settimane nell'arco di 12 mesi) senza che sia
necessario l'assenso del sindacato nè del lavoratore stesso
e senza che si paghi lo straordinario. A compensazione di
ciò nell'arco dei 12 mesi seguenti ma in periodi di calo di
lavoro aziendale le ore saranno recuperate, cioè si applicherà un orario ridotto di lavoro settimanale a parità di
retribuzione e senza intaccare il monte ore ferie e permessi; le ore di lavoro prestate in eccedenza e non recuperate al termine del programma di flessibilità sono liquidate
con la maggiorazione per lavoro straordinario. Si tratta di
un ulteriore sviluppo in ambito di flessibilità allo scopo
di fronteggiare i frequenti picchi di attività del settore.
Sono poi possibili altre ipotesi aggiuntive nella flessibilità
dell'orario, da concordarsi però in questo caso in fase di
contrattazione collettiva di secondo livello (territoriale o
aziendale).
In tema di sostegno all'occupazione l'intesa prevede norme sul sottoinquadramento nel caso di assunzione di
persone «deboli» come ad esempio i disoccupati o coloro
che hanno concluso l'apprendistato senza che ci sia stata una stabilizzazione. In questi casi si può stipulare un
contratto a tempo determinato di 12 mesi dei quali i primi 6 con sottoinquadramento di due livelli ed i secondi 6
con sottoinquadramento di un livello rispetto al livello di
inquadramento finale di assunzione ; un livello di inquadramento inferiore è concesso per altri 24 mesi in caso di
trasformazione in contratto a tempo indeterminato.
L'accordo ha stabilito anche i nuovi importi (ridotti rispetto al precedente CCNL in cui era stato introdotto in modo
sperimentale) dell'elemento economico di garanzia che
verrà erogato con la retribuzione di novembre 2017, ed è
assorbito, sino a concorrenza, da ogni trattamento economico individuale o collettivo aggiuntivo rispetto a quanto
previsto del CCNL e corrisposto dopo il 1° gennaio 2015.
In materia di classificazione del personale sono state aggiunte due nuove figure professionali, al 3° e 4° livello, attinenti gli operai specializzati nel settore automobilistico
(vedasi declaratoria).
Per il settore delle imprese che svolgono attività esclusiva
di Information and Communication Technology (ICT),
preso atto del fatto che per l'individuazione delle qualifiche professionali è stato elaborato a livello europeo l' «
e-Competence Framework », è stata introdotta una nuova
classificazione del personale per le aziende del settore ICT.
In materia di trasferimenti del personale inquadrato
come Quadro sono stati modificati (aumentati) i termini
di preavviso dovuti dall'azienda al lavoratore.
Per quanto concerne il trattamento economico di malattia, nel confermare l'impianto normativo introdotto dal
precedente CCNL, è stata inserita una dichiarazione a verbale in cui si precisa che il trattamento economico spettante al lavoratore in caso di malattia potrà essere oggetto
di intese a livello aziendale.
•
•
•
•
Viene introdotta ex novo la possibilità per il lavoratore di
richiedere un periodo di aspettativa non retribuita di 30
giorni nel caso di adozioni internazionali.
Per quanto riguarda la possibilità del genitore di richiedere il tempo parziale a seguito di assenza per maternità, è
stata aggiunta la previsione secondo la quale la richiesta
(da presentare con un preavviso minimo di 60 giorni) decorrerà solo successivamente alla completa fruizione delle
ferie e dei permessi residui.
In relazione ai contratti a tempo determinato, come
in precedenza il limite quantitativo non può superare il
20% annuo dell'organico a tempo indeterminato presente
nell'unità produttiva. In una singola unità produttiva però
si potrà arrivare alla soglia del 28% a patto che il 20% risulti rispettato come valore medio calcolato su tutte le unità
produttive dell'azienda. Dal computo della forza a tempo
determinato vanno inoltre escluse le assunzioni fatte in relazione al sostegno all'occupazione.
I contratti a tempo determinato in località turistiche (la
cui individuazione è demandata alla contrattazione territoriale) per gestire picchi di lavoro, si fanno ricondurre al
carattere di stagionalità e sono pertanto esclusi dai limiti
quantitativi.
In tema di apprendistato si prevede che le imprese non
potranno assumere apprendisti qualora non abbiano
mantenuto in servizio almeno il 20% dei lavoratori (in
precedenza 80%) per i quali il contratto di apprendistato
professionalizzante risulti scaduto nei 36 mesi precedenti (in precedenza 24 mesi). Tali limitazioni non saranno
applicate nel caso in cui nei tre anni precedenti (in precedenza 2) siano scaduti meno di cinque contratti di apprendistato (in precedenza 1).
Recapito Telegrammi ed Espressi
In data 2 aprile 2015 tra Fise – Are, Slc – Cgil, Slp – Cisl e Uil
– Post è stata stipulata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del
CCNL per il personale dipendente da imprese private operanti
nel settore della distribuzione, del recapito e dei servizi postali ;
l'intesa decorre dal 1° gennaio 2013 e scade il 31 dicembre 2015
sia per la parte economica sia per quella normativa.
Credito
In data 31 marzo 2015 è stata stipulata l'ipotesi di accordo per
il rinnovo del CCNL che però entrerà in vigore dalla data di
sottoscrizione definitiva. Gli incrementi retributivi sono divisi
in tre tranche, la prima a partire dal 1° ottobre 2016.
Accordo EXPO per il lavoro
In data 26 marzo 2015 l'Unione Confcommercio di Milano,
Lodi, Monza e Brianza e le OO. SS. Filcams – Cgil, Fisascat –
Cisl e Uiltucs – Uil di Milano hanno sottoscritto un accordo
per il lavoro flessibile finalizzato all'Expo che scadrà il 31 marzo
2016. Tale accordo riguarda le aziende che applicano il CCNL
del Terziario e si articola su 4 punti: apprendistato professionalizzante, lavoro a tempo parziale, riposo giornaliero e iniziative a
sostegno dei lavoratori.
INFORMAPIÙ 41
MODA
a cura di
fashion
moda
C'ERA UNA VOLTA... E ANCORA
OGGI: IL TARTAN
Dal tradizionale “Kilt” scozzese ai moderni utilizzi da parte dei più importanti
brand della moda.
C
on il termine inglese “Tartan” si fa riferimento
alla tipica tessitura costituita da blocchi
di colore che si ripetono verticalmente e
orizzontalmente in contrapposizione al
panno in tinta unita, questo motivo viene denominato
"sett".
Quante volte ci sarà capitato di parlare o fare riferimento
al tipico gonnellino “scozzese” contraddistinto da
questa inconfondibile fantasia. In origine, il disegno
era realizzato esclusivamente con filati di lana cardata,
poi furono impiegati pettinati in colori vegetali e in
seguito filati di seta, di cotone e artificiali.
Le origini storiche
Il tartan nasce nelle Highlands scozzesi, i membri dei
clan utilizzavano piante, muschi e bacche locali per
tingere la lana per poi filarla e tesserla. Non si conosce
esattamente il periodo in cui il tartan venne adottato per
42 INFORMAPIÙ
la prima volta, ma le prime testimonianze dell'esistenza
del tartan in Scozia risalgono al 1538.
Nel corso del diciottesimo secolo, durante il periodo
vittoriano, storica fu la standardizzazione dei tartan.
I disegni distinguevano 33 casate (clan) situate nelle
Highlands della Scozia, ciascun tartan veniva adottato
dal capo del clan su approvazione della Lyon Court, e la
descrizione è ufficialmente registrata nel Registro pubblico
degli stemmi e delle insegne. Prima di questo periodo,
si pensa che gli appartenenti ai clan indossassero una
varietà di "sett" diversi, e che il tipo di filato fosse
dettato più dalle tradizioni locali che dall'appartenenza
ad una famiglia.
Durante la rivolta giacobina del 1745 e dopo la
sconfitta del principe Carlo Edoardo Stuart, vennero
approvate diverse leggi che vietarono di indossare il
costume tradizionale, questo con l'intento di disarmare
gli uomini di quella regione e distruggere lo spirito
dei clan. Il divieto durò trentasei anni e l'antico
metodo delle tinture vegetali non venne tramandato
alla generazione successiva. Grazie a William
Wilson, un famoso tessitore dell'epoca, designato
alla fabbricazione del tessuto per i kilt dell'esercito,
fu possibile recuperare e classificare gran parte del
patrimonio dei tartan così da poterne garantire la
sopravvivenza ad oggi.
Tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo ci fu
una importante rinascita letteraria del sentimento
nazionale scozzese, con la conseguente rinascita del
tartan. Fu la Regina Vittoria a renderlo status symbol,
sfoggiandolo, con il marito Alberto, durante i loro
soggiorni a Balmoral.
L'evoluzione del tessuto
L'utilizzo del tartan, iniziato per le gonne da uomo
dette "kilt" (vestito che ancora oggi ogni buon
scozzese indossa al matrimonio) si è esteso a giacche,
pantaloni per il golf, camicie sportive, cravatteria,
fazzoletti, sciarperia e alla moda femminile. Viene
anche utilizzato nelle stoffe di arredamento e
nelle coperte. Dopo la Seconda Guerra Mondiale
entra ufficialmente nel mondo della moda, il kilt e la
fantasia tartan diventano un capo popolare, le star
hollywoodiane li sfoggiano e di conseguenza il tartan si
trasforma velocemente in un tessuto di tendenza.
Nell'ultimo periodo si riscontra un ritorno al mix di
stili associato all'utilizzo del Tartan. Capitanato dal
mondo di Vivienne Westwood è ricomparso sulle più
importanti passerelle: Michael Kors per esempio ha
proposto nel 2014 cappotti rigorosamente scozzesi
e oversize, Burberry ha realizzato una serie di
cappotti slim fit da donna in perfetto stile scozzese,
il tutto non solo nella versione classica, come quella
proposta da Ralph Lauren, ma con tante piccole
variazioni colorate.
Esistono due modi per indossare lo “scozzese”:
alla british e all'italiana.
Il primo sovrappone varie tipologie di tartan, colori
che hanno la stessa base ma gradazioni differenti,
all'italiana si intende un abbinamento più semplice,
più chic.
Secoli di storia permettono al tartan di essere oggi
fonte di ispirazione per molti noti stilisti del mondo
della moda.
Un'indagine approfondita ci rende più consapevoli
del percorso storico di un determinato capo, coglierne
aspetti differenti e dona un valore aggiunto all'attuale
ritorno di tendenza.
INFORMAPIÙ 43
agricoltura
agri
VINITALY, UNA SCOMMESSA
VINTA
AGRICOOL
a cura di
Anche nel 2015 Vinitaly ha confermato la forza e l'importanza del vino italiano per il
sistema economico e produttivo del nostro Paese.
L'
edizione 2015 di Vinitaly è stata, come al
solito, un successo sia in termini di affluenza
di pubblico sia di soddisfazione degli addetti ai
lavori.
Quattro giorni ricchi di concorsi, convegni e premi dedicati
al vino e alla cucina di qualità.
Macchinari, attrezzature per il trasporto del vino, accessori
per la produzione e l'imbottigliamento hanno fatto la loro
comparsa in questa edizione.
Il vino italiano, anche nel 2015, riconferma il trend
positivo in Italia e all'estero.
"È stato centrato l'obiettivo che ci eravamo prefissati.
Grazie all'aumento del 34% degli investimenti dedicati
all'incoming e alla collaborazione con il Ministero
dello Sviluppo economico, l'Agenzia-ICE e il Ministero
delle Politiche agricole, alimentari e forestali, abbiamo
aumentato la già alta partecipazione di buyer stranieri", ha
affermato Ettore Riello, presidente di Veronafiere.
44 INFORMAPIÙ
In totale i visitatori sono stati circa 150.000. Rispetto al
passato sono aumentate le delegazione dal sud-est asiatico,
in particolare Thailandia, Vietnam, Singapore e Malesia.
In crescita anche Messico e Africa, con Egitto, Tunisia,
Marocco e sorprendenti new entry come Camerun e
Mozambico.
Giovanni Mantovani, direttore di Veronafiere, ha reso noti
alcuni dati: "I grandi mercati di Usa e Canada da soli hanno
rappresentato il 20% degli oltre 55mila visitatori esteri.
L'area di lingua tedesca (Germania, Svizzera e Austria)
si conferma la più importante con il 25% delle presenze,
il Regno Unito è al terzo posto con il 10%, seguono in
termini numerici i buyer dei Paesi Scandinavi e quelli
del Benelux". Mantovani ha sottolineato con orgoglio
quanto sia stato positivo il feedback degli espositori che
all'unanimità si sono detti soddisfatti per la capacità di
Vinitaly di migliorare ancora il numero di buyer esteri e
la qualità dei visitatori tanto che aziende private di grande
agri
rilevanza hanno già
sottoscritto rinnovi
triennali
per
le
prossime edizioni.
In
occasione
dell'inaugurazione
della
kermesse
il Ministro delle
Politiche
agricole
alimentari e forestali,
Maurizio
Martina,
ha sottolineato come
il settore vitivinicolo
sia un patrimonio
fondamentale
per
l'Italia con oltre 14
miliardi di euro di
fatturato e migliaia di aziende che rappresentano con passione
e professionalità la ricchezza dei nostri territori.
Inoltre, Vinitaly rappresenta un passaggio fondamentale di
avvicinamento all'Expo di Milano dove, con il Padiglione del
Vino, potremo esaltare per sei mesi l'esperienza vitivinicola
italiana.
Un momento fondamentale anche per l'export italiano,
grazie all'Expo si potrà far conoscere ancora meglio la
ricchezza e la varietà del nostro patrimonio di vitigni e vini.
All'interno dello stand informativo dedicato a VIVA,
progetto che dal 2011 promuove la sostenibilità del comparto
vitivinicolo italiano, era presente anche il Ministero
dell'ambiente.
Il progetto è nato con lo scopo di migliorare le performance
di sostenibilità della filiera vitivinicola, a partire dalla
sperimentazione su 9 produttori italiani che hanno sottoposto
il loro processo produttivo ad una valutazione dell'impronta
ambientale dal campo al
consumo.
Grazie
all'individuazione
di quattro indicatori (Aria,
Acqua, Territorio e Vigneto),
le aziende hanno potuto
misurare l'impatto della loro
produzione in termini di
sostenibilità ed intraprendere
in tal modo un percorso
di miglioramento su base
volontaria.
Il marchio offerto da VIVA
restituisce al consumatore
uno strumento di trasparenza
sulla performance ambientale
dell'azienda produttrice del
vino,
testimoniando
sia i risultati attuali sia
il percorso compiuto
dall'azienda nel tempo.
Al fianco dei nove
grandi produttori che
hanno partecipato al
progetto pilota altri
dieci hanno già aderito
a VIVA che è passata
così dalla sua fase
sperimentale a quella
di sistema. Numerose
le aziende che hanno
manifestato
interesse
per il progetto e stanno
valutando in queste
settimane se entrare a farne parte.
“Il vino italiano è uno dei prodotti di qualità ed eccellenza
riconosciuti in tutto il mondo – ha dichiarato Barbara
Degani, Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente - Il suo
pregio nasce da un impegno forte di produttori che sanno
coniugare tradizione ed innovazione e che oggi hanno
deciso di affrontare la sfida della sostenibilità investendo in
ricerca e in promozione.
Il Ministero dell'Ambiente, grazie al programma VIVA, offre
una piattaforma di dati e informazioni utili ad affrontare
questo processo, interpretando le necessità del mondo
vitivinicolo e incontrando la sensibilità del mercato.
L'amministratore
delegato
della
prima
azienda
franciacortina (Berlucchi), Arturo Ziliani, in occasione del
Vinitaly ha firmato l'accordo volontario con VIVA.
L'accordo “rappresenta un importante passo verso la
sostenibilità totale, tema particolarmente sentito in
Berlucchi”. L'azienda infatti sta completando il terzo e
ultimo anno di conversione
all'agricoltura
biologica
e da tempo utilizza con
ottimi risultati metodi
“green”, dall'impiego dei
ferormoni nel vigneto
all'eliminazione
degli
allergeni, fino al massiccio
impiego del solare per il
fabbisogno energetico della
cantina. L'obiettivo finale è
quello di raccogliere uva
dalla quale ricavare un
Franciacorta sempre più
puro e integro, quanto più
vicino alla natura, prodotto
nel rispetto del territorio e
dell'uomo.
INFORMAPIÙ 45
ABOUT FARMA
farmaceutica
a cura di
farma
FARMACOVIGILANZA
Prestiamo attenzione ai farmaci che assumiamo? Ci allarmiamo eccessivamente in
presenza di reazioni o effetti collaterali? La farmacovigilanza ci aiuta ad orientarci.
Quelle di tipo B sono
spesso di natura allergica
o immunologica e sono,
solitamente, inaspettate ed
imprevedibili. Posso essere
reazioni gravi e, per svariate
ragioni, difficili da identificare.
In tal caso è soprattutto la
relazione temporale ad essere
l'evento osservato di maggiore
importanza.
Infine, le reazioni di tipo C,
quelle che possono causare
nuove malattie o influenzare la
salute del paziente soprattutto
se i farmaci sono assunti per
periodi piuttosto prolungati. In
tal caso, la relazione temporale
non aiuta molto e può risultare
davvero difficile provare il
nesso di causalità.
A questo punto proviamo
a districarci tra le varie
definizioni.
Le Reazioni Avverse da
Farmaci (ADR)
La nostra analisi comincia
da qui, dalle conseguenze
legate alle Reazioni Avverse
da Farmaci, i notissimi e in
alcuni casi impropriamente
detti
“effetti collaterali”,
individuabili attraverso attività
diagnostica. La diagnosi serve,
infatti, ad escludere quali siano
i fattori causa dell'ADR e non
sempre questo è un processo
semplice, anche a causa di
eventi ancora oggi ignoti. Si
pensi a come spesso una stessa
sintomatologia clinica (ad es.
tosse) può essere prodotta da
tanti farmaci diversi o da cause
non farmacologiche.
Ciò che ne deriva, quindi,
può essere un riconoscimento
impreciso reso ancora più
complesso dal fatto che spesso
non è possibile stabilire con
certezza una connessione tra farmaco e
ADR.
In tal caso subentra quello che per una
diagnosi accurata è forse il criterio
più importante e meno opinabile: la
cronologia. Se un evento si verifica prima
di un trattamento di certo non sarà
dovuto al farmaco così come nel caso
in cui sia decorso un lungo periodo di
tempo o se la reazione avversa scompare
mentre il trattamento è ancora in corso.
La relazione di causalità fra farmaco e
reazione avversa è classificata in diversi
modi dal WHO International Drug
Monitoring Programme:
CERTA.
PROBABILE.
POSSIBILE .
IMPROBABILE.
46 INFORMAPIÙ
CONDIZIONATA / INCLASSIFICATA.
NON VALUTABILE /
INCLASSIFICABILE.
anche se si tratta di una classificazione
non universalmente riconosciuta.
Le reazioni avverse da farmaci sono
multiformi, eterogenee e, spesso, anche
insolite, imprevedibili ed inaspettate.
In generale, esse possono essere suddivise
nei tipi A, B e C in base non solo alle
caratteristiche ma anche alle difficoltà di
individuazione e ai metodi più sicuri e
attendibili per individuarle.
Le reazioni di tipo A sono quelle
più frequenti e sono i tanto
noti
EFFETTI
COLLATERALI.
Sono piuttosto comuni, possono essere
prevedibili e spesso evitabili utilizzando
dosaggi più appropriati. Raramente
mettono in pericolo la vita del paziente.
L'EFFETTO COLLATERALE,
come anticipato, è quello di tipo A,
cioè un effetto non intenzionale di un
farmaco.
L'EVENTO AVVERSO, invece, è un
fenomeno clinico che si presenta durante
un trattamento con un farmaco, ma che
può non avere un diretto rapporto di
causalità con esso.
La REAZIONE AVVERSA è come
risponde il nostro fisico ad un farmaco
che sia nocivo ma non intenzionale
nonostante le dosi normalmente usate
nell'uomo per la profilassi.
La
REAZIONE
AVVERSA
INASPETTATA è quella non prevedibile
rispetto alle caratteristiche del farmaco
farma
stesso. È questa la reazione più segnalazione e, quella spontanea, risposte.
importante da comunicare ai centri di presenta il miglior rapporto tra costi ed Il passo successivo è l'indagine sulla
farmacovigilanza.
efficacia.
causalità,
ossia
individuare
una
ragionevole possibilità che sia stato quel
REAZIONE AVVERSA o EVENTO Se serve, quindi, ecco cosa dobbiamo farmaco a causare quell'evento.
AVVERSO SERIO sono quelli che fare:
L'ipotesi generata dalla segnalazione
possono mettere in pericolo la vita del Segnalazione aneddotica
deve pertanto essere valutata e
paziente o causarne ospedalizzazione Il medico comunica, sotto forma di case validata. Non esistendo una linea
e/o disabilità nonostante l'assunzione report, un evento indesiderato insorto guida ufficiale nel determinare questa
corretta della dose.
nel paziente.
ragionevole possibilità, l'approccio
Certo, le ADR possono essere Segnalazione volontaria/organizzata deve necessariamente basarsi su una
individuate sia durante le varie fasi Quando ci troviamo di fronte a combinazione di criteri soprattutto in
della sperimentazione sia dopo la sua ADR che per la loro rarità non sono merito alla qualità dell'informazione a
commercializzazione attraverso studi individuabili dai trial clinici, il medico cui associare i dati in possesso.
pre-clinici e clinici. Ma tali trials pre- è tenuto a compilare una scheda per
marketing hanno delle limitazioni che ogni evento clinico che ritiene possa E come facciamo a stabilire se una ADR
non permettono l'identificazione della essere una ADR. Tale scheda è fornita è prevedibile/prevenibile?
frequenza di tutte le reazioni avverse dalle autorità sanitarie competenti
serie.
(in Italia il Ministero della Sanità) ed Anche in questo caso sono le domande
Infatti, il foglietto illustrativo, sempre più
che possono aiutare il medico a stabilire
complesso nelle informazioni riportate,
se una ADR era prevedibile e quindi
raccoglie solo quelle disponibili al
prevenibile:
momento dell'approvazione del farmaco.
Il farmaco era inappropriato?
Solo dopo l'immissione in commercio
La dose o la via di somministrazione
si continua a sperimentare il farmaco,
erano inappropriate? Il paziente era
in quello che viene in gergo chiamato il
allergico?
mondo reale.
Spesso, in tal caso, per l'azienda
Ecco perchè nasce e si sviluppa
farmaceutica è sufficiente inserire la
la farmacovigilanza, ossia "la
reazione avversa nel foglietto illustrativo
valutazione del rischio di effetti
del farmaco o informare i medici delle
indesiderati
potenzialmente
potenziali reazioni avverse oppure,
associati
al
trattamento
ancora, nei casi più gravi, restringere
farmacologico" e si pone 4 obiettivi
l'uso del farmaco o addirittura il
principali:
ritiro dello stesso dal commercio.
ha lo scopo di raccogliere differenti
1. riconoscere nuove Reazioni Avverse
fonti per un allarme di una reazione In conclusione, ancora una volta il buon
al Farmaco
avversa che non sia gà sospetta o nota. senso e il rispetto delle regole potrebbero
2. migliorare
ed
ampliare
le
giocare un ruolo primario anche solo per
informazioni su quelle già note o Com'è facilmente intuibile, le ADR minimizzare alcune reazioni avverse.
sospette
maggiormente segnalate sono quelle più L'utilizzo corretto dei farmaci, la
gravi e che coinvolgono farmaci di nuova conoscenza degli effetti terapeutici e
3. valutare i vantaggi e le proprietà di
immissione nel mercato (curiosità: i l'ottimizzazione della posologia di essi,
un farmaco su altre terapie
farmaci più di frequente imputati sono l'ottemperanza alle norme in materia di
4. sviluppare la comunicazione per una quelli cardiovascolari).
farmacovigilanza e il non considerare
migliore pratica terapeutica
Esistono anche altre metodiche di con superficialità eventi indesiderati per
farmacovigilanza; dal monitoraggio quanto inaspettati, sono tutte norme di
intensivo (da cui si raccolgono, però, buon comportamento che devono essere
Il riconoscere nel più breve tempo
solo statistiche sulle incidenze delle ADR seguite scrupolosamente sia da parte del
possibile nuove ADR significa fornire
ma non di scoprirne di nuove) ai Record medico sia da chi è sottoposto a cura.
un precoce segnale che ha come
Linkage (collegamento di varie banche La Farmacovigilanza non può fare
conseguenza quella di creare un'ipotesi
dati/registri) agli studi caso-controllo l'impossibile, ma un sistema efficace
attraverso la valutazione di tutti i dati
(si parte da un effetto e si cerca il farmaco può aiutare nell'uso degli strumenti
disponibili e fornire una spiegazione del
che potrebbe averlo determinato), ma di comprensione, interrogazione e
segnale stesso.
nessuno di questi è esaustivo nelle interpretazione degli stessi eventi avversi.
Diventa pertanto fondamentale la
Le reazioni avverse
da farmaci sono
multiformi,
eterogenee e, spesso,
anche insolite,
imprevedibili ed
inaspettate.
INFORMAPIÙ 47
KEYWORDS
a cura di
IMPARARE LINGUE STRANIERE
DA BAMBINI E DA ADULTI: 10
TRUCCHI E QUALCOSA IN PIU'
La lingua inglese ci aiuta a definire in modo più semplice ed efficace il mondo del
recruiting attraverso alcune parole chiave.
O
rmai presentarsi ad un colloquio di lavoro
senza un'ottima conoscenza delle lingue straniere, meglio ancora se certificata, costituisce
un handicap da non sottovalutare ai fini della
selezione. L'inglese poi, ormai si dà quasi per scontato e francese e tedesco seguono a ruota, passando per le sempre più
richieste lingue orientali.
«Ho poco tempo, non posso permettermi un corso di lingua, perdipiù costoso!», obietteranno molti. Tutte scuse:
circondati come siamo dalla tecnologia, c'è chi ha pensato
a come potersi esercitare nell'apprendimento di una lingua
dappertutto, anche nei brevi ritagli di tempo, gratis o con
pochi euro.
Partiamo dalla motivazione a intraprendere l'avventura!
Su Youtube si trovano varie interviste a due gemelli inglesi,
Matthew e Michael, che parlano più di nove lingue straniere e che offrono diversi stimoli di riflessione. Anche solo
vedere e ascoltare questi semplici video dove due giovanotti dallo sguardo scanzonato e dalla barba decisamente
ribelle è di per sé motivante. Nella competenza di questi
poliglotti e 'camaleonti linguistici' si
vede la possibilità di
viaggiare in tutto il
mondo, qualcuno potrebbe vederci l'inestimabile opportunità
di accedere ad un universo di informazioni
(libri, materiale online, ecc.) proveniente
da tutte le parti del
mondo e altrimenti
difficilmente reperibile su carta, mentre
altri ancora potrebbero vederci la possi-
48 INFORMAPIÙ
bilità di avere più probabilità di occupazione… e scusate se
è poco!
In una delle interviste ai fratelli, tra i 10 trucchi per imparare le lingue, c'è ai primi posti quello di porsi con un
atteggiamento di divertimento e giocosità; la competizione
poi, non guasta. L'altra premessa strettamente legata alla
motivazione, è il comprendere lo scopo della nostra fatica, quale obiettivo il nostro impegno vuole raggiungere e
quanto questo obiettivo sia definito, raggiungibile, “ecologico” e sostenibile.
Altra Pagina interessante da considerare prima di iniziare
è il sito legato all'Università Ca' Foscari di Venezia http://
www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=171643, dove vengono
messe a disposizione gratuitamente 11 video-lezioni con
pdf allegati per migliorare l'apprendimento delle lingue.
MEAL, 'Migliorare l'efficienza dell'apprendimento delle lingue', è realizzato dagli studiosi del Centro di ricerca sulla
didattica delle lingue, guidati da Paolo Balboni, decano dei
docenti italiani nell'ambito della didattica delle lingue. Uno
dei suggerimenti: guardare un film in lingua originale è utile per imparare la
lingua, ma perché
l'esercizio funzioni
davvero è meglio
procedere scena per
scena, giorno dopo
giorno, aggiungendo i sottotitoli in
seconda battuta.
Fondamentale cercare più stimoli
linguistici possibili, mettersi alla
prova con amici e
madrelingua via
Skype,
tenendo
presente che la
mente imparerà la grammatica strada facendo e funzionerà
meglio senza lo stress 'da voto'.
zetto mentre si imparano nuovi vocaboli, e anche piccoli
libretti con poche parole ripetute.
Una risorsa interessante, in questo senso, può essere la pagina http://movieclips.com/ che raccoglie spezzoni di film
in alta qualità e lingua originale.
Su Youtube si trova, poi, una ricca varietà di video delle
English Lullaby songs: il mondo anglosassone ha una lunga
tradizione di ninnenanne e rime per bambini.
Esistono, poi, numerose App da installare sul proprio
smartphone o tablet studiate apposta per l'apprendimento
delle lingue straniere.
Un esempio di filastrocca molto amata e diffusa, che si recita toccando a turno le dita dei piedi dall'alluce al dito più
piccolo, è "This Little Piggy"
Quali sono le migliori? Tra le più apprezzate dagli utenti c'è
Duolingo: completamente gratuita offre un discreto livello
di conoscenza, divertendosi realmente. Contrariamente
ad altri corsi, infatti, con Duolingo si imparano inglese,
francese, tedesco e portoghese giocando per davvero, perdendo cuoricini ogni volta che si commette un errore.
This little piggy went to market,
Del supporto stimolante offerto da un gran numero di
immagini, domande divertenti ed esercizi di pronuncia si
avvale anche uTalk che offre corsi di lingua per smartphone e tablet per ben oltre 100 lingue diverse. Il software è, però, a pagamento e prevede un sistema di punteggio
che consente di monitorare i progressi
compiuti.
Con Babbel si ha un assistente di ripasso personalizzato calibrato sui nostri
errori più frequenti, in un sistema che
integra ottimamente il riconoscimento vocale per la pronuncia corretta in
un percorso di apprendimento a livelli. Babbel è disponibile gratuitamente
in versione di prova.
This little piggy stayed home,
This little piggy had roast beef,
This little piggy had none,
And this little piggy cried wee wee wee all the way home.
A casa, in auto, mentre si va a passeggio o tutte le sere
prima di addormentarsi, cantare è sempre un'ottima idea.
Per costruire un buon repertorio da condividere con i bimbi, basta dare un'occhiata ancora una volta su Youtube. Ecco
una selezione di video di canzoncine per
bambini, English Nursery Rhymes, http://
www.youtube.com/playlist?list=PL706269
54CB575B27.
“Se parli ad un
uomo in una
lingua che può
comprendere, avrai
la sua attenzione.
Se parli ad un uomo
nella sua lingua,
avrai il suo cuore.”
Sul blog Bilingue per Gioco si trova una
corposa raccolta di testi di canzoncine e
action songs, canzoni da mimare, http://
bilinguepergioco.com/libri-cd-dvd/canzoni-e-filastrocche-in-inglese/. Bilingue per
Gioco è un blog di una mamma che riflette sulle modalità, sulle problematiche
Il training senza dubbio più interese sulle opportunità di crescere i propri
sante è offerto dall'app Busuu che, olfigli con una seconda lingua parlata in
tre ad un frasario di oltre tremila voci
casa, anche se non si è una coppia linguiNelson
Mandela
per lingua e agli esercizi di dialogo e
sticamente “mista”. Il suo motto è: bilincomprensione, supporta lingue oriengue non si nasce, si cresce!
tali come cinese, giapponese e russo. La vera particolarità
di Busuu consiste in una videochat in grado di metterci in Nel caso dei bambini l'obiettivo è facilitare l'ascolto, favocontatto con madrelingua da tutto il mondo con cui con- rendo l'approccio a suoni differenti da quelli della lingua
madre. Si inizia con input… L'output, cioè la produziofrontarsi e correggersi a vicenda.
ne verbale verrà spontaneamente, di conseguenza, come è
Se avete figli e nipoti, ricordiamoci che per i bambini tutto avvenuto a suo tempo per l'italiano. La grammatica poi è
può essere un gioco divertente: c'è chi opta per una ragaz- l'ultima cosa della quale preoccuparsi.
za alla pari o una baby-sitter straniera sin dalla più tenera In alternativa alle ninnenanne e filastrocche, ci sono canetà, chi utilizza cartoni animati in lingua, APP sul cellulare zoni in lingua inglese molto orecchiabili e che per le proo sul Talblet dedicate a fasce di età specifiche...
prie caratteristiche di lentezza, chiarezza nell'espressione
Il problema nasce nel momento in cui il genitore, non es- possono assolvere lo stesso compito: ad esempio alcuni
sendo madrelingua, potrebbe falsare la pronuncia di alcu- brani dei Beatles sono perfetti allo scopo! Yellow submani termini. Se si ha questo dubbio ci si può limitare a pic- rine, All you need is love e Help! per fare qualche esempio.
coli giochi con termini “scolastici”, ad esempio un mazzo E ora, raccolte le energie e con le idee più chiare su quanto
di carte con disegno e parola con cui giocare a rubamaz- si vuole migliorare la lingua, let's move!
INFORMAPIÙ 49
SANITÀ
a cura di
OSS, PROFESSIONE DEL FUTURO?
L'Operatore Socio Sanitario è una figura in evoluzione sempre più indispensabile.
L'
• Area igienico-sanitaria (aspetti
medici sanitari - Igiene della persona Tecniche di base riabilitative - Elementi
di pronto soccorso)
Operatore
Socio
Sanitario
(OSS)
è
colui che opera in
ambito sanitario ed in
ambito sociale, svolgendo attività
finalizzate alla soddisfazione dei
bisogni primari delle persone; nello
specifico, si occupa di supportare
i pazienti rispetto ad esigenze di
carattere alberghiero, igienico e di
mobilizzazione.
• Area tecnico-operativa (Attività
domestico-alberghiere, di assistenza
domiciliare e tutelare - Piani di
intervento - Animazione - Interventi
di socializzazione - Alfabetizzazione
informatica).
Al termine del corso è previsto un
esame finale di fronte ad apposita
La figura dell'Oss ha subito
Commissione d'esame, solitamente
un'evoluzione nel corso del tempo,
nominata dalla Regione, con il
che proviamo a sintetizzare così:
superamento della quale si ottiene l'attestato di qualifica valido su
• AUSILIARIO: nel 1969 nasce la figura dell'Ausiliario (portantino) tutto il territorio nazionale.
che si occupa, all'interno della struttura in cui opera, di trasporto Ambiti operativi
materiali, trasporto barelle e pulizia degli ambienti
Il lavoro dell'Oss è rivolto a persone che vivono in condizioni di
La storia
• AUSILIARIO SOCIO SANITARIO: alla fine degli anni '70 disagio sociale o malattia: anziani con problemi sociali e sanitari,
viene istituita la figura dell'Ausiliario socio sanitario, adibita famiglie, bambini, ragazzi problematici, persone disabili, adulti in
difficoltà o con problemi psichiatrici, in strutture di tipo:
esclusivamente alla pulizia dei locali
• OTA: nel 1990, essendo necessario avere a disposizione personale
di supporto maggiormente qualificato a cui poter affidare le
mansioni semplici e poter impiegare in modo più efficace le
competenze e la professionalità del personale infermieristico, viene
introdotta la figura dell'Operatore tecnico addetto all'assistenza
• OSS: nel 2001, con provvedimento “necessario ed urgente”, vede la
luce la figura dell'OSS, che racchiude di fatto il vecchio Operatore
Socio Assistenziale OSA e il vecchio Operatore Tecnico Addetto
all'assistenza. Viene definito quindi un ruolo con mansioni di
carattere sociale e sanitario ovvero un operatore in grado di
lavorare appunto nel contesto sociale e/o sanitario.
La formazione
La qualifica di operatore socio sanitario OSS si consegue al termine
di un percorso formativo della durata complessiva di 1000 ore, tra
teoria (560 ore) e stage (440 ore) sia in ambito sanitario sia sociale,
organizzate in maniera differente a seconda dell'Ente che gestisce il
corso.
Le discipline di studio sono raggruppabili in quattro aree:
• Area socio-culturale, istituzionale e legislativa (Legislazione
sociale, sanitaria e previdenziale - Organizzazione dei servizi sul
territorio - Sociologia)
• Area psicologica e sociale (Dinamiche di gruppo - Psicologia
della relazione - Pedagogia)
50 INFORMAPIÙ
SANITARIO: Ospedali, Case di cura
SOCIO SANITARIO: Rsa, Assistenza Domiciliare Integrata,
Hospice, Case di riposo
SOCIALE: Case protette, Servizi domiciliari di base, Comunità
alloggio
Equipe
L'Operatore socio sanitario OSS collabora con operatori di
differente professionalità: medici, infermieri, assistenti sociali,
educatori, fisioterapisti con le famiglie degli assistiti e, ancora, con
associazioni di volontariato.
La figura dell'OSS, dal momento della sua istituzione, ha registrato
un progressivo aumento dell'importanza nel mondo dei servizi alla
persona. Le ragioni di tale fenomeno sono nei cambiamenti che,
in particolare tra gli anziani, determinano una sempre più diffusa
necessità di una presa in carico complessiva e, spesso, prolungata
nel tempo. Si tratta di trasformazioni che impongono notevoli
innovazioni dei processi formativi della figura professionale
dell'OSS.
Sono richieste sempre maggiori competenze ed abilità professionali
di tipo assistenziale, relazionale e tecnico-operativo in un ambiente
lavorativo basato su modelli di rete e di lavoro d'equipe.
Possiamo senz'altro affermare che quella dell'OSS è una delle
professioni del futuro!
UNO SGUARDO SUL MONDO
a cura di
everywhere
THE AMERICAN DREAM
Gli Stati Uniti sono uno dei paesi più estesi del mondo in cui convivono (non sempre
pacificamente) centinaia di culture differenti. Il Sogno Americano è ancora attuale?
G
li Stati Uniti sono uno dei paesi più estesi del mondo, con
una superficie di circa 9,4 milioni di kmq e contano circa
300.000.000 abitanti. Il Paese comprende 48 stati principali
più l'Alaska (il più esteso di tutti), le Hawaii, nell'Oceano
Pacifico costituite dalle maggiori isole americane, più vari territori nei
Caraibi e nel Pacifico, compreso Puerto Rico.
Il territorio degli Stati Uniti presenta una grandissima varietà di
paesaggi, ambienti e climi.
Si passa dai limitati altipiani della costa orientale (gli Appalacchi),
alla zona calcarea della Florida, a Sud, caratterizzata da inverni brevi
e miti e lunghe estati afose, ugualmente umide. Si passa poi alla zona
del Midwest, stati agricoli e industriali, costituiti da grandi pianure
coltivate e alcune zone desertiche, caratterizzate da inverni rigidi e
estati caldissime. Quelli compresi in questa grande area centrale, sono
gli stati che tradizionalmente rappresentano il cuore della cultura e i
valori degli Stati Uniti, dove i discendenti dei pionieri delle praterie,
con le loro famiglie numerose, religiosissime e dalla cultura puritana,
costituiscono l'immagine del modello di uomo bianco americano.
La zona meno abitata del paese invece è quella montana (Montana,
Idaho, Wyoming, Nevada, Utah, Colorado, Arizona e Nuovo Messico),
caratterizzata da clima secco, inverni molto freddi ed estati miti, molti
deserti, montagne rocciose e spettacolari paesaggi, come il Gran
Canyon e il parco di Yellowstone. Infine, la parte più Occidentale del
paese, costituita da Washington, Oregon e California, comprende
montagne altissime (Sierra Nevada), vulcani, deserti e zone costiere
meravigliose caratterizzate da un clima temperato ma molto umido.
Su questo territorio di incredibile
bellezza, distribuita in maniera
estremamente
diversificata,
tutt'altro che stabilizzata ed
estremamente
multirazziale
nella sua composizione, la
popolazione degli Stati Uniti
è formata dai discendenti di
generazioni di popolazioni
che si sono trasferite su questo
territorio da tutto il mondo,
essenzialmente alla ricerca di
benessere e fortuna economica.
La popolazione nord americana
è infatti il risultato del processo
immigratorio più significativo
della storia dell'uomo, impressionante soprattutto se si tiene conto del
fatto che è avvenuto nel giro di un paio di secoli, per la precisione a
partire da metà del Settecento, quando nel corso di soli dieci anni il
flusso migratorio passò dal coinvolgere poche decine di migliaia di
persone, a 9-10 milioni.
Il Sogno Americano
Di fronte a questi dati, non è quindi esagerato definire gli Stati Uniti
d'America, un paese fondato da immigranti e cresciuto grazie
all'immigrazione. Fin da principio, e in seguito nel susseguirsi degli
anni e dei secoli, le ragioni principali alla base dell'arrivo dei migranti
sono state la fuga dalla persecuzione in patria (religiosa o politica), dalla
guerra e il mito di quell'American Dream che seppur con sfumature
differenti, adeguate al momento storico, nei decenni ha mantenuto
come essenza la ricerca di libertà di opportunità e della felicità. Valori
che oggi, come ieri, affascinano le persone che decidono di lasciare le
loro terre e cercare fortuna in questo paese.
Fin dal momento della sua costituzione, l'America dei Padri Fondatori fu
concepita come la terra sulla quale ricominciare in nome della libertà e
della difesa della vita, in contrapposizione alla vecchia e austera Europa,
ancora lontana dal concetto di democrazia e di autodeterminazione.
Nonostante le tante contraddizioni che hanno segnato e ancora segnano
la società americana, la storia degli USA è intrinsecamente legata
al concetto che un individuo, attraverso il coraggio, il duro lavoro e
la determinazione possa raggiungere i propri obiettivi, soprattutto
economici, e di realizzazione personale.
Il sogno americano nella storia ha dovuto fare i conti con problematiche
interne alla società estremamente forti. Il rovescio della medaglia di una
società multirazziale molto spesso infatti si concretizza in separatismi
interni e ondate cicliche di razzismo da parte delle maggioranze verso
le minoranze emergenti. Ci sono volute generazioni, fatica e dolorose
umiliazioni sociali e politiche
prima che la maggioranza
bianca accettasse che il sogno
americano apparteneva non
solo a tutte le classi sociali, ma
anche a tutte le razze. Per molti
il 2008 è stata la prova che la
società americana, nonostante
le difficoltà che sta vivendo a
causa della crisi economica e del
terrorismo, è maturata.
L'elezione del presidente Obama,
africano, tahitiano e di madre
bianca e la nomina di un giudice
ispanico e donna alla Corte
Suprema americana, per molte
minoranze americane e per noi esterni che “osserviamo”, è stato il forte
segnale che nonostante tutto, è possibile essere uniti rispettando le diversità.
Proprio come purtroppo ancora oggi molti uomini e donne nel mondo,
osano solo sognare. D'altra parte, come disse un grande americano che
tutti conosciamo…“If you can dream it, you can do it!” (Walt Disney).
INFORMAPIÙ 51
IMPROVE YOUR ENGLISH
MIGLIORA IL TUO INGLESE!
La rubrica propone testi di articoli e brani in lingua inglese
interamente tratti da siti web di quotidiani stranieri.
FOR A MORE CREATIVE BRAIN,
TRAVEL
The Atlantic - Health . http://www.theatlantic.com . by Brent Crane
T
here are plenty of things to be gained from going
abroad: new friends, new experiences, new stories.
But living in another country may come with a less
noticeable benefit, too: Some scientists say it can
also make you more creative.
Writers and thinkers have long felt the creative benefits of
international travel. Ernest Hemingway, for example, drew
inspiration for much of his work from his time in Spain and
France. Aldous Huxley, the author of Brave New World,
moved from the U.K. to the U.S. in his 40s to branch out
into screenwriting. Mark Twain, who sailed around the coast of the Mediterranean in 1869, wrote in his travelogue
Innocents Abroad that travel is “fatal
to prejudice, bigotry, and narrow-mindedness.”
In recent years, psychologists and neuroscientists have begun examining more
closely what many people have already learned anecdotally: that spending
time abroad may have the potential to
affect mental change. In general, creativity is related to neuroplasticity, or how
the brain is wired. Neural pathways are
influenced by environment and habit,
meaning they’re also sensitive to change: New sounds, smells, language, tastes,
sensations, and sights spark different synapses in the brain
and may have the potential to revitalize the mind.
“Foreign experiences increase both cognitive flexibility and
depth and integrativeness of thought, the ability to make
deep connections between disparate forms,” says Adam
Galinsky, a professor at Columbia Business School and the
author of numerous studies on the connection between creativity and international travel. Cognitive flexibility is the
mind’s ability to jump between different ideas, a key component of creativity. But it’s not just about being abroad,
Galinsky says: “The key, critical process is multicultural engagement, immersion, and adaptation. Someone who lives
abroad and doesn’t engage with the local culture will likely
get less of a creative boost than someone who travels abroad and really engages in the local environment.” In other
words, going to Cancun for a week on spring break probably
won’t make a person any more creative. But going to Cancun and living with local fishermen might.
In Galinsky’s latest study, published last month in the Academy of Management Journal, he and three other researchers examined the experiences of the creative directors of
270 high-end fashion houses. Combing through 11 years’
worth of fashion lines, Galinsky and his team searched for
links between the creative directors’ experience working abroad and the fashion
houses’ “creative innovations,” or the degree “to which final, implemented products
or services are novel and useful from the
standpoint of external audiences.” The level
of creativity of a given product was rated by
a pool of trade journalists and independent
buyers. Sure enough, the researchers found
a clear correlation between time spent abroad and creative output: The brands whose
creative directors had lived and worked in
other countries produced more consistently
creative fashion lines than those whose directors had not.
The researchers also found that the more countries the executives had lived in, the more creative the lines tended to
be—but only up to a point. Those who had lived and worked
in more than three countries, the study found, still tended to
show higher levels of creativity that those who hadn’t worked abroad at all, but less creativity that their peers who
had worked in a smaller number of foreign countries. The
authors hypothesized that those who had lived in too many
countries hadn’t been able to properly immerse themselves
culturally; they were bouncing around too much. “It gets
New sounds,
smells, language,
tastes, sensations,
and sights spark
different synapses
in the brain.
52 INFORMAPIÙ
back to this idea of a deeper level of learning that’s necessary for these effects to
occur,” Galinsky says.
Cultural distance, or how different a foreign culture is from one’s own, may also
play a role: Surprisingly, Galinsky and
his colleagues found that living someplace with a larger cultural distance was often associated with lower creativity than
living in a more familiar culture. The
reason for that, they hypothesized, was
that an especially different culture might
come with a bigger intimidation factor,
which may discourage people from immersing themselves in it—and no immersion, they explained, could mean
none of the cognitive changes associated
with living in another country.
Traveling may have other brain benefits, too. Mary Helen
Immordino-Yang, an associate professor of education and
psychology at the University of Southern California, says
that cross-cultural experiences have the potential to strengthen a person’s sense of self. “What a lot of psychological
research has shown now is that the ability to engage with
people from different backgrounds than yourself, and the
ability to get out of your own social comfort zone, is helping
you to build a strong and acculturated sense of your own
self,” she says. “Our ability to differentiate our own beliefs
and values … is tied up in the richness of the cultural experiences that we have had.”
Cross-cultural experiences have the poten-
Going to Cancun tial to pull people out of their cultural bubbles, and in doing so, can increase their sense
for spring break of connection with people from backgroundifferent than their own. “We found that
probably won’t dswhen
people had experiences traveling to
other countries it increased what’s called gemake a person any neralized trust, or their general faith in hu” Galinsky says. “When we engage in
more creative, but manity,
other cultures, we start to have experience
going to Cancun with different people and recognize that
most people treat you in similar ways. That
and living with produces an increase in trust.”
trust may play an important role in enlocal fishermen This
hancing creative function. In a 2012 study
out of Tel Aviv University, researchers found
might.
that people who “believe that racial groups
have fixed underlying essences”—beliefs the
authors termed “essentialist views”—performed significantly worse in creative tests than those who
saw cultural and racial divisions as arbitrary and malleable. “This categorical mindset induces a habitual closedmindedness that transcends the social domain and hampers
creativity,” the study authors wrote. In other words, those
who put people in boxes had trouble thinking outside the
box.Of course, although a new country is an easy way to
leave a “social comfort zone,” the cultural engagement associated with cognitive change doesn’t have to happen abroad.
If a plane ticket isn’t an option, maybe try taking the subway
to a new neighborhood. Sometimes, the research suggests,
all that’s needed for a creative boost is a fresh cultural scene.
INFORMAPIÙ 53
LO SCATTO IN PIÙ
PORTAMI ALLA PARTITA
Lo sport americano per eccellenza ha sempre fatto fatica ad affermarsi in Italia, dietro
a calcio, pallacanestro e pallavolo. Qualcuno dice che non è uno sport qualunque e
che forma uomini particolari... Vediamo perchè.
La gente mi chiede cosa faccio io in inverno
quando non c'è baseball.
Ve lo dico cosa faccio.
Guardo fuori dalla finestra ed aspetto la
primavera.
Roger Hornsby
St. Louis Cardinals 1915-26
L'
America sa che quando l'arbitro dice "play ball",
si gioca. Quando invece arriva il settimo inning
si canta. Take me out to the ball game, "portami
alla partita": la richiesta dei ragazzini ai loro papà,
delle fidanzate ai fidanzati. È un inno. È la proposta di ripetere
quello che si è fatto mille volte, con tutti i riti che la cerimonia
contempla: comprare le noccioline, i biscotti e fare il tifo. È
vero che ball game è come la "partita di pallone". Ma se al di
qua dell'atlantico il pallone è soprattutto quello che si tratta
con i piedi, in America the ball è piccola, dura come un sasso
e ha le cuciture rosse tutt'attorno. Colpirla con un bastone è
maledettamente difficile, perchè il tizio che te la scaglia contro
da 18 e rotti metri la fa viaggiare a 160 km all'ora. Non c'è
sostanza al mondo che possa aiutarti. Anche quando non
sanno cos'altro dirsi, da un secolo e mezzo padri e figli hanno
questo da raccontarsi, in America.
Come in molti altri sport, la data della nascita del baseball è
alquanto incerta. Sembra abbia preso origine in Nord America
verso la prima metà del Settecento come variante del rounders,
gioco molto popolare in Gran Bretagna ed in Irlanda. Ma solo
nel 1839 vi è la costituzione della prima società organizzata,
il New York City's Knickerbockers club, di cui un membro,
Alexander Cartwright, si incaricò di codificare le regole del
baseball, regole tuttora rispettate, acquisendo il titolo di
inventore del moderno sport del baseball con dichiarazione
del congresso degli Stati Uniti del 3 giugno 1953.
Il primo incontro ufficiale di baseball è datato 19 giugno 1846
e fu giocato nel New Jersey dai New York Knickerbockers
e dai New York Nine e durò solamente quattro innings. Per
avere il primo campionato con un'organizzazione strutturale
simile a quella moderna dovremo aspettare il 1871 quando
con l'aumentare del numero di squadre vennero aumentati i
campionati e venne istituita la National League.
54 INFORMAPIÙ
Per vedere il baseball sul territorio italiano dovremo però
aspettare il 1948 quando a Milano si disputò la prima partita
ufficiale di Baseball e, nell'autunno dello stesso anno, iniziò
anche il primo campionato italiano. Infatti il baseball in
Italia ha avuto la sua nascita sotto forma di lega organizzata
solo a partire dalla seconda guerra mondiale, nonostante,
testimonianze, riportano sia stato comunque praticato fin dagli
inizi del XX secolo.
Lo sport è sotto la giurisdizione della FIBS (Federazione
Italiana Baseball – Softballs) il cui compito è quello di
organizzare i campionati nazionali e selezionare i giocatori
che parteciperanno, nella nazionale italiana, alle varie
competizioni internazionali. I campionati nazionali sono
suddivisi in 5 livelli di gioco, il più alto è la Italian Baseball
League, seguito poi dalla Serie A, dalla Serie B e dalla Serie
C. Le società affiliate alla FIBS sono circa 470 e contano
quasi 50.000 tesserati e oltre al campionato regolare, tutte le
categorie disputano la Coppa Italia, nella quale si scontrano
squadre della stessa categoria, facendo in modo che per ogni
stagione vi siano 4 detentori di Coppa.
La Serie A1 è appunto denominata Italian Baseball League ed
è il massimo campionato italiano di baseball e per decretare il
detentore dello scudetto vengono giocati i playoff e una serie
di partite tra le due finaliste, le cosidette Italian Baseball Series.
La squadra IBL che si è aggiudicata il trofeo nel 2014 è stata
proprio la Fortitudo Baseball Bologna, società che attivò la
sezione baseball già nel lontano 1953 e che tuttora è una delle
più gloriose società a livello italiano ed europeo.
Oltre al loro contributo in difesa, tutti i giocatori
sono obbligati ad andare in battuta, quando
la propria squadra è in attacco. L'unico che
può essere dispensato da questo compito è il
lanciatore.
Chi ha
giocato a
baseball è
una persona
speciale.
di gomma mentre la prima, la seconda e la terza
base sono sacchetti quadrati di tela o plastica
bianca fissati saldamente al terreno. In mezzo al
diamante, si trova il monte di lancio, un piccolo
dosso circolare alla cui sommità, viene fissata
la pedana del lanciatore costituita da una lastra
rettangolare di gomma bianca. A completare
l'impianto di gioco nel territorio foul vengono
poste le aree riservate ai suggeritori della squadra
in attacco, ai battitori in attesa del proprio turno
di battuta e alle panchine delle squadre.
Lo scopo del baseball è molto semplice: il battitore
deve battere la palla lanciata dal pitcher e poi
conquistare nell'ordine la prima, la seconda, la terza
base, prima di ritornare alla casa base; quando un
giocatore effettua questa sequenza correttamente,
"L'arte del baseball"
la sua squadra riceve un punto (in inglese run). La
Giovanni
Tommasini
difesa, invece, deve bloccare l'avanzata dell'attacco
Il baseball non solo come sport di squadra ma come
Chinaski Edizioni
ed effettuare le eliminazioni. Quando una squadra
vera e propria palestra di vita. In ogni suo ruolo, dal
totalizza tre out, avviene il cambio: la formazione
lanciatore al ricevitore, dall'interbase all'esterno,
in attacco va a difendere, mentre la squadra che difendeva va questo sport ha qualcosa da dare. La traiettoria richiesta dal
in battuta. Quando entrambe le squadre completano le tre ricevitore è una possibilità di attacco per il battitore, l'incontro
eliminazioni, si chiude l'inning (ripresa): una partita di baseball della mazza con la pallina lanciata è lo sbarco sognato sul nuovo
è composta da nove inning; la squadra che ha segnato più mondo.
punti alla fine delle nove riprese è dichiarata vincitrice. Se il
Chi ha giocato a baseball è una persona per certi aspetti
punteggio è in parità, si giocano tanti inning fino a quando una
speciale. Il baseball non è uno sport qualunque, il baseball non
formazione riesce a segnare più punti dell'altra.
forma solo atleti veri. Il baseball forma uomini particolari.
Tutto questo accade su di un campo che può essere Corri sopra ad un diamante coperto di erba verde e terra rossa
rappresentato approssimativamente come un quarto di cerchio le quali se non adeguatamente dominate, ti offuscano la vista e
delimitato da due linee perpendicolari, dette linee di foul. Per le emozioni facendoti perdere quella lucidità grazie alla quale,
la sua particolare forma la parte racchiusa nel semicerchio di con il caschetto in testa, impugni la mazza e ti appresti a entrare
terra rossa è anche detta "diamante". Il terreno esterno, oltre le nel box di battuta. Colpendo più forte che puoi.
linee di fallo, è chiamato invece “territorio foul”. Le linee di foul
Tu contro tutti. Sei solo su quella collinetta.
proseguono idealmente in maniera infinita e per questo motivo,
Il lanciatore ti guarda pronto a sfidarti e intorno a lui i suoi
giunte al limite esterno del campo, esse si interrompono e sono
compagni di squadra sono pronti a eliminarti se l'intento del
sostituite da due pali ad indicare l'ideale proiezione delle linee.
loro lanciatore dovesse fallire. Lo vivi sulla tua pelle, lo provi
Il campo di gioco è suddiviso in un settore interno, chiamato
su te stesso. Scivoli sulla terra rossa, arrivi in base prima che i
appunto diamante ed in uno esterno. Ai vertici del diamante
difensori avversari riescano ad eliminarti. E corri... Più veloce
sono poste le quattro basi. La casa base, o piatto, deve essere
che puoi.
Ma capiamo più da vicino questo stravagante gioco.
Una squadra di baseball è formata da 9 giocatori e ogni
posizione è contraddistinta da un particolare numero (da 1 a
9), che viene usato per le statistiche ma che non corrisponde a
quello sulle casacche.
I ruoli sono: il Lanciatore o Pitcher, il Ricevitore o Catcher (il
lanciatore si posiziona sul mound, mentre il catcher dietro il
piatto di casa base. Il ricevitore è l'unico difensore che si trova
in territorio di foul), la Prima Base, la Seconda Base, la Terza
Base (questi tre giocatori si piazzano nei pressi delle basi di
loro competenza), l'Interbase o Shortstop (questo difensore si
piazza tra la seconda e la terza base), l'Esterno sinistro, quello
di centro e l'esterno destro. Questi tre difensori (chiamati
anche Outfielders) controllano una specifica zona del campo
esterno.
la Fortitudo Baseball Bologna festeggia lo scudetto del 2014
INFORMAPIÙ 55
CI PIACE IL GIOCO DI SQUADRA
i risultati sportivi delle squadre
sponsorizzate da Lavoropiu'
Stagione 2014-2015
con
aggiornata al 30/04/15 - serie C girone D
008
dal 2
con
03/03/15
0 Bologna
vs
Latina 0
07/03/15
1
vs
Bologna 3
15/03/15
0 Bologna
vs
Modena 0
21/03/15
0 Trapani
vs
Bologna 0
29/03/15
2 Bologna
vs
Livorno 0
01/04/15
3 Carpi
vs
Bologna 0
11/04/15
1
vs
Bologna
18/04/15
0 Bologna
vs
24/04/15
1
Bari
vs
Bologna
27/04/15
2 Bologna
vs
Catania 0
Varese
Brescia
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
6
1
7
Spezia 0
8
1
9
10
11
12
75
64
63
62
57
57
56
54
54
48
48
47
Carpi
13
Frosinone
14
Bologna
15
Vicenza
16
Spezia
17
Pescara
18
Perugia
19
Avellino
20
Livorno
21
Bari
22
Lanciano
46
46
44
44
43
42
42
40
36
32
40
36
34
32
30
Raggisolaris Faenza
Angels Santarcangelo
Virtus Imola
Bk Castelfranco Emilia
Basket 2000 Reggio Emilia
6
7
8
9
10
aggiornata al 29/04/15 - serie B2 girone B
playoff - quarti di f inale
1
2
3
4
5
56 INFORMAPIÙ
46
42
40
38
36
[
vs
Rimadesio Desio 34
vs
Fortitudo Pallacanestro Bologna 63
21/03/15
78
Fortitudo Pallacanestro Bologna
vs
Gagà Milano OrziBasket
56
29/03/15
63
Erogasmet Crema
vs
Fortitudo Pallacanestro Bologna
75
04/04/15
76
Fortitudo Pallacanestro Bologna
vs
Contadi Castaldi Montichiari
71
12/04/15
57
Urania Milano
vs
26/04/15
67
Fortitudo Pallacanestro Bologna
vs
Urania Milano
59
29/04/15
60
Urania Milano
vs
Fortitudo Pallacanestro Bologna
70
Tramec Cento
Gsa Udine
Fortitudo Pallacanestro Bologna
Contadi Castaldi Montichiari
Gagà Milano OrziBasket
6
7
8
9
10
32
32
30
28
24
Urania Milano
Co.Mark Bergamo
Basket Lecco
Pienne Basket
Orva Lugo
24
18
16
8
6
Vivigas Alto Sebino
Erogasmet Crema
Rimadesio Desio
TFL Garcia Moreno
Jadran Franco (TS)
59
Virtus Imola
vs
BSL San Lazzaro 48
11/04/15
72
BSL San Lazzaro
vs
18/04/15
102
Angels Santarcangelo
vs
BK Castelfranco Emilia
77
26/04/15
74
BSL San Lazzaro
vs
Libertas Ghepard Bologna
82
30/04/15
75
BSL San Lazzaro
vs
Libertas Ghepard Bologna
62
BSL San Lazzaro 83
con
Virtus Entella
Cittadella
Brescia
Varese
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
52
51
47
38
38
38
29
25
23
19
19
17
Sieco Service Ortona
Globo Banca Pop. Frusinate Sora
B-Chem Potenza Picena
Caffè Aiello Corigliano
Cassa Rurale Cantù
Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia
Domar Matera
Conad Reggio Emilia
Materdominivolley.it Castellana Grotte
Centrale McDonald's Brescia
Maury's Italiana Assicurazioni Tuscania
Aurispa Alessano
01/03/15
2
Domar Matera
vs
Conad Reggio Emilia
3
08/03/15
3
Conad Reggio Emilia
vs
Materdominivolley.it Castellana Grotte
0
[
playoff
15/03/15
3
B-Chem Potenza Picena
vs
Conad Reggio Emilia
1
22/03/15
0
Conad Reggio Emilia
vs
Globo Banca Pop. Frusinate Sora
3
29/03/15
3
Sieco Service Ortona
vs
Conad Reggio Emilia
1
05/04/15
2
Conad Reggio Emilia
vs
Sieco Service Ortona
3
0
con
Fortitudo Pallacanestro Bologna 63
11
12
13
14
15
78
29/03/15
Pro Vercelli
12
Pienne Basket
62
Dado San Marino
Latina
11
Fortitudo Pallacanestro Bologna
[
playout
BSL San Lazzaro
vs
Crotone
con
75
BSL San Lazzaro
Salus Bologna
Dado San Marino
Rebasket
vs
BSL San Lazzaro
Ternana
aggiornata al 05/04/15 - A2 Maschile
73
18
18
16
12
Salus Bologna
80
Trapani
aggiornata al 27/04/15
15/03/15
11
12
13
14
78
21/03/15
Modena
Catania
01/03/15
30 Libertas Ghepard Bologna
30 Tigers Basket
22 Climart Zeta Castenaso
22 Gaetano Scirea Basket
20 Fiore Basket Alberti
15/03/15
aggiornata al 25/04/15 - B1 Femminile
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
55
55
50
49
47
46
43
40
34
33
27
17
4
4
Domovip Porcia PN
Emilbronzo 2000 Mont. MO
Coveme S.Lazzaro VIP BO
V.Millenium Brescia
Isuzu Enermia 434 VR
Studio 55 Ata Trento
Volley La Sportiva BS
Service Med S. Donà VE
Itas Cittàfiera Mart. UD
Atomat Volley Udine
Le Ali Padova V. Project
Brunopremi Bassano VI
Liu Jo Modena
Union Volley Jesolo VE
01/03/15
3
Coveme S.Lazzaro VIP BO
vs
Volley La Sportiva BS
07/03/15
3
Studio 55 Ata Trento
vs
Coveme S.Lazzaro VIP BO
1
15/03/15
3
Coveme S.Lazzaro VIP BO
vs
Union Volley Jesolo VE
0
22/03/15
1
Le Ali Padova V. Project
vs
Coveme S.Lazzaro VIP BO
3
29/03/15
2
Coveme S.Lazzaro VIP BO
vs
Domovip Porcia PN
3
05/04/15
2
Coveme S.Lazzaro VIP BO
vs
Sieco Service Ortona
3
11/04/15
0
Liu Jo Modena
vs
Coveme S.Lazzaro VIP BO
3
18/04/15
0
Coveme S.Lazzaro VIP BO
vs
Brunopremi Bassano VI
3
25/04/15
2
V.Millenium Brescia
vs
Coveme S.Lazzaro VIP BO
3
INFORMAPIÙ 57
IL MONDO A MISURA DI BAMBINO
MAMMA, ORGANIZZIAMO UN
VIAGGIO?
"Il modo migliore per cercare di capire il mondo è vederlo dal maggior numero
possibile di angolazioni." (Ari Kiev)
V
iaggiare... ritengo sia una
delle cose più belle della
vita. Ho iniziato a farlo intensamente a partire dai 12
anni di età insieme ai miei genitori che
mi hanno trasmesso questa loro passione, uno splendido dono che, oggi,
vorrei tanto riuscire a tramandare ai
miei figli.
Una delle cose belle del viaggiare non
è solo lo spostarsi temporaneamente
in un luogo diverso da quello di ogni
giorno, ma è proprio l'assaporare vite,
usanze, persone differenti da noi.
L'emozione della partenza, con il carico
di aspettative, di sogni, di speranze. Il
ritorno, l'elaborazione dell'esperienza
che hai fatto, la memoria del viaggio
stesso, il piacere di ritrovare la propria
casa e il pensiero già rivolto alla prossima meta.
Tutto questo per dire che con i bambini viaggiare sarà sicuramente un pò
più complicato, sarà necessario un po'
58 INFORMAPIÙ
più di sacrificio e maggior spirito organizzativo, MA È TUTTO PIÙ CHE
POSSIBILE!!!
Il problema spesso è più di noi genitori che veniamo colti da tante paure
inutili, perchè alla fin fine, pensandoci
bene, i bambini si adattano molto più
facilmente alle diverse situazioni che si
trovano a vivere, a dispetto di ciò che
pensiamo.
Dalla nascita dei pargoli, per scegliere
la meta ideale dei nostri viaggi, cerco
sempre di consultare prima i siti turistici per vedere le offerte proposte
e cercare qualcosa di adatto a loro,
perchè dobbiamo sempre considerare
delle alternative allettanti e divertenti
per loro da affiancare a quello che può
piacere di più a noi grandicelli.
La parte sicuramente più complicata
è la preparazione delle valigie e il non
voler dimenticare nulla... Partire con
dei bambini significa anche portarsi
dietro mezza casa, mille cambi, perchè
a loro un pantalone può durare al massimo mezza giornata, il peluche per
la notte, i giochi da cui non ci si può
assolutamente separare, il bicchiere
dell'acqua per la notte, i pannolini se
servono, le medicine per le urgenze...
e chi più ne ha, più ne metta.
Superata la prova valigia sarà tutto in
discesa e saremo tutti più rilassati e
pronti per partire.
La cosa fondamentale è imparare a sintonizzarci con i bisogni reali dei nostri
piccolini e sapersi anche adattare ai loro
tempi, allentando un pò il ritmo serrato
al quale eravamo abituati quando viaggiavamo da soli e volevamo visitare per
forza di tutto e di più.
Per esempio, finchè per i miei bimbi
era fondamentale dormire al pomeriggio, cercavo di permetterglielo sempre, ogni tanto magari ritornando in
hotel, ogni tanto direttamente sul passeggino mentre camminavamo.
Tutto questo però non significa che
noi genitori dobbiamo
rinunciare totalmente
ai nostri interessi, con
qualche accorgimento
i nostri figli potranno
seguirci ovunque ed
avventurarsi insieme
a noi.
Dobbiamo organizzare le nostre giornate
in modo da conciliare
le esigenze di entrambi: la mattina può essere dedicata alla "conoscenza", visitando
una città, un museo e il pomeriggio
dedicato al gioco, magari in un prato,
in una spiaggia, in un parco divertimenti a tema, in modo da farli correre
e sfogare un po'. In questo modo noi
abbiamo la possibilità di giocare tanto
con loro, cosa che magari nella routine
quotidiana di casa non è sempre facile
e possibile, e contemporaneamente, ci
arricchiamo di nuove esperienze culturali che, anche se apparentemente
non sembrano sempre interessare i nostri piccolini, in realtà li formano all'ascolto, al rispetto dell'ambiente e alla
consapevolezza del nostro immenso
patrimonio culturale.
Poco tempo fa ho letto un'intervista
molto interessante fatta ad una psicoterapeuta dove si parlava proprio
dell'importanza del viaggiare con i
bambini, del perchè fa bene viaggiare
insieme a loro. Riporto i punti che mi
hanno colpito di più "... i bambini stanno bene quando i genitori sono felici,
perciò se una coppia ama viaggiare non
deve limitarsi con la “scusa” del bambino. Se i genitori non amano i viaggi,
ugualmente non si devono costringere,
niente va fatto forzatamente."
"I bambini sono gli esseri umani che più
si adattano alle situazioni diverse, sempre che non abbiano vicino un adulto
preoccupato ed ansioso."
Per quanto riguarda il ricordo e il fatto
che i bambini molto piccoli in futuro
non si ricorderanno il viaggio intra-
preso, lei dà una risposta molto chiara
e per me interessantissima:
"Il fatto che non ricorderà niente è vero,
ma noi abbiamo un ricordo cosciente
e una memoria interna. Il ricordo cosciente è quello per cui puoi avere l'immagine del posto in cui sei stato a mo' di
fotografia; la memoria è il vissuto, gli affetti, uniti a quella situazione. Della nostra primissima infanzia non abbiamo
ricordo cosciente, ma memoria sì ed è la
parte più formativa per la nostra mente.
Noi psicoterapeuti la ritroviamo nei sogni, nel pensiero non cosciente."
Infine alla domanda su come far appassionare un bambino al prossimo
viaggio, alla scoperta del "nuovo" e
dello "sconosciuto", la psicoterapeuta
risponde:
"La scoperta del nuovo deve avvenire
quotidianamente, non solo con i viaggi, è la curiosità
di cui parlavo
prima che va
alimentata ogni
giorno, tutto dipende sempre da
come è l'adulto.
Nello specifico lo
si può coinvolgere, compatibilmente con l'età,
con racconti e
libri specifici sul
paese da visitare
per poi invitarlo
a verificare diret-
tamente sul posto."
Su questo argomento di
cose da dire ce ne sarebbero davvero tante, potrei scrivere un manuale
intero, ma aggiungo solo
un'altra cosa... Quando
partiamo per un week
end o per un viaggio più
lungo, partiamo sempre
con la consapevolezza
dell'"imprevisto", perchè
con i bambini i piani possono essere scombinati da
un momento all'altro, ma
questo non deve assolutamente abbatterci o frenarci. Dico questo perchè sono reduce da un viaggio
con i miei due bimbi, uno dei quali è
stato colto (fortunatamente solo alla
fine della vacanza) da gastrointerite, perciò come potete immaginare i
nostri piani si sono leggermente rivoluzionati... Ma è andata comunque
benissimo! Abbiamo sicuramente visitato un pò meno cose, ma abbiamo
cercato e trovato ugualmente valide
alternative per tutti.
Se vi rendete conto che è più il peso che
il gusto, allora vuol dire che non è ancora il momento, che non siete pronti...
Ma il consiglio da mamma che vorrei
darvi è: buttatevi, provate, educate fin
da subito i vostri bambini ad aprire la
loro mente!
INFORMAPIÙ 59
TECNOLOGIE
NEL CENTRO DI BOLOGNA NON SI
PERDE NEANCHE UN BAMBINO...
è in 3D l'intersezione di 2 sfere è una circonferenza: tra loro, ipotesi assolutamente sbagliata soprattutto
ciò nonostante anche in questo caso il ricevitore ha per il nostro dispositivo (smartphone o navigatore
ridotto drasticamente la scelta dei punti in cui può dell'automobile o altro).
trovarsi:
Perdersi oggi è ancora possibile? I sistemi di localizzazione GPS ci aiutano ad
individuare la nostra posizione... Ma come funzionano?
“N
el centro di Bologna non si perde Primo segnale
neanche un bambino...”.
19:43:25:619 in questo istante (ore:minuti:secondi
Lucio Dalla così cantava nel 1977 ad :millisecondi) il ricevitore 'sente' il segnale inviato
un tedesco di Berlino, immagino un dal satellite A, il segnale contiene l'istante di invio:
turista a spasso nella mia città.
19:43:25:548.
Oggi non si perderebbe più nemmeno lui. Avrebbe In base alla differenza tra il momento di invio e il
il GPS.
momento di arrivo sarà facile calcolare quanto tempo
Ho già parlato di GPS in un altro articolo (numero 60 ha impiegato il segnale a raggiungere il ricevitore:
- Informapiù novembre dicembre 2014, ndr) descri- tA = [19:43:25:619] – [19:43:25:548] = 71 ms = 71/
vendone un uso sportivo. Inutile, vista la diffusione, 1000 = 0,071s.
sarebbe spiegare l'uso del 'navigatore'.
Il segnale è un'onda elettromagnetica e quindi corre
Ma cos'è il GPS e come funziona?
alla velocità della luce pertanto possiamo capire qual
Partiamo dalle basi: il nome. GPS è acronimo per è la distanza coperta dal segnale in quel tempo:
Global Positioning System: quindi sistema di posizio- con v = 300.000km/s → sA = v tA = 300.000 x 0,071
namento globale, un sistema che fornisce la posizione = 21.300 km.
sulla terra (mi piace la parola 'global' derivante da
Il ricevitore ora
globo, il globo terracqueo, nello spazio il GPS non ci
non è più in un
aiuterà nel trovare la strada!)
punto qualsiaSi basa su una rete di 24 satelliti in orbita attorno
si, ma è in uno
alla terra a circa 20.000 km da essa che compiono 2
dei punti a dirivoluzioni al giorno (un giro completo attorno alla
stanza 21.300km
terra, nessuna sommossa spaziale!). Il numero dei sadal satellite A.
telliti, le loro rotte e le velocità fanno sì che da ogni Nell'illustrazione è quindi in un punto sulla circonpunto della terra siano visibili almeno 4 satelliti con- ferenza di raggio 21.300km con centro sul satellite A
temporaneamente (per visibili si intende che siano (nell'esempio grafico in 2D è una circonferenza, ma
sopra l'orizzonte e che sia possibile quindi tracciare nella realtà è sulla superficie di una sfera di raggio
un'ipotetica linea in aria tra il punto a terra e il sa- 21.300km con centro sul satellite.
tellite). Ogni satellite invia costantemente la propria
posizione e l'istante di invio con un segnale radio a Secondo segnale
bassa potenza (50W) verso la terra.
Il ricevitore sente un secondo segnale dal satellite B
Così come le radio 'sentono' il segnale emesso dalle sta- e in modo analogo al primo ottiene un'altra inforzioni radiofoniche, analogamente i ricevitori GPS 'sen- mazione, si 'accorgerà' di essere a distanza 18.900km
tono' il segnale inviato dai satelliti, il ricevitore però dal satellite B, quindi su una seconda circonferenza.
non sceglie quale satellite ascoltare, raccoglie e inter- La sua posizione sarà quindi enormemente più certa,
preta sempre tutti i segnali che riceve che, come detto infatti 2 circonferenze si intersecano solo in 2 punti!
prima, sono almeno 4 e già con 3 potrà definire la (la realtà purtroppo è sempre più complessa e quindi
poiché non siamo su un foglio di carta ed il mondo
posizione grazie alla triangolazione.
60 INFORMAPIÙ
Terzo segnale
Ormai il gioco è fatto. Il terzo satellite C sarà ad
un'altra distanza e in un'altra posizione e determinerà quindi una terza circonferenza (sfera nel mondo La nostra posizione sarebbe quindi completamente
reale) e permetterà così al ricevitore di capire inequi- errata. Il quarto satellite, grazie allo stesso procedivocabilmente dov'è!
mento fatto per gli altri 3 individuerà una quarta circonferenza (4° sfera in 3D) e purtroppo troverà altre
Infatti è solo uno il punto di incontro tra 3 circonintersezioni con le circonferenze (sfere) precedenti.
ferenze (e solo uno è anche il punto di incontro di 3
sfere).
Scoperta la presenza di un errore il ricevitore inizierà, per tentativi, a modificare tutte le distanze indiQuarto segnale
viduando sempre nuovi punti fino a far coincidere
A cosa serve il 4° segnale se già sappiamo dove sia- l'intersezione trovando così la posizione esatta!
mo? Beh, anche in questo caso la realtà è sempre un
Ora, se non vi siete persi nel mio tentativo di spiegapo' più complessa. Il sistema, per come è stato spiegazione del GPS, sapete dove siete!
to fino ad ora sarebbe perfetto ma si basa sull'ipotesi
che tutti gli orologi siano perfettamente sincronizzati
INFORMAPIÙ 61
LOST AND FOUND
Cosa è successo nel mondo
negli ultimi due mesi?
Qui trovi ciò che ti sei perso...
AUSTRALIA
13 marzo
Un forte ciclone tropicale soprannominato “Pam” ha colpito le isole di
Vanuatu, un piccolo arcipelago a est dell'Australia e uno degli stati più
poveri del mondo. Sono morte almeno otto persone, altre 20 risultano
ferite. Circa 3.300 persone sono state costrette a trovare rifugio nei
centri di evacuazione nell'isola di Vanuatu e circa 60.000 bambini
hanno urgente bisogno di assistenza, secondo il rapporto dell'UNICEF.
TUNISIA
18 marzo
Nella tarda mattinata di mercoledì 18 marzo alcuni uomini armati hanno
sparato fuori dall'edificio del Parlamento di Tunisi, la capitale della Tunisia,
e poi sono entrati nel Museo nazionale del Bardo, che si trova a fianco del
Parlamento. Durante l'attacco al Museo gli uomini armati hanno ucciso almeno
19 persone, di cui 17 turisti stranieri e 2 tunisini (l'autista di un autobus e un
agente). Ci sono anche diversi feriti: 44, secondo quanto dichiarato dal primo
ministro della Tunisia Habib Essid. Le autorità tunisine hanno arrestato il leader
della cellula terroristica responsabile dell'attentato.
FRANCIA
22 marzo
Nel nord della Francia e nel sud della Gran Bretagna c'è stata quella che i
giornali internazionali hanno chiamato “la marea del secolo”, nonostante il
fenomeno si verifichi una volta ogni 18 anni (l'ultima volta era il 10 marzo
1997). Nella cittadina francese di Mont Saint-Michel, in Bassa Normandia,
la marea ha raggiunto un coefficiente di 119, in una scala che va da 20 a 120:
ci sono state due alte maree, una al mattino e una alla sera, più intensa. La
differenza tra alta e bassa marea attesa era di oltre 14 metri.
FRANCIA
24 marzo
Un aereo Airbus A320 di linea è caduto poco prima delle 11 tra le
montagne nei pressi di Méolans-Revel vicino a Digne-les-Bain, nel
dipartimento delle Alpi dell'Alta Provenza in Francia, mentre era in
viaggio da Barcellona (Spagna) a Düsseldorf (Germania). A bordo del
volo 4U 9525 della compagnia Germanwings c'erano 144 passeggeri,
2 piloti e altri 4 membri dell'equipaggio. Il copilota del volo ha
volontariamente impedito al comandante dell'aereo di rientrare nella
cabina di pilotaggio e ha impostato i sistemi per avviare la discesa verso
le Alpi francesi, con la “volontà di distruggere l'aereo” e senza rispondere
alle richieste del centro di controllo aereo a terra.
62 INFORMAPIÙ
YEMEN
27 marzo
È cominciata ufficialmente una nuova guerra. Alcuni aerei dell'Arabia
Saudita e di altri paesi arabi hanno bombardato le postazioni in Yemen dei
ribelli sciiti Houthi, che nelle ultime settimane hanno preso il controllo
della capitale Sana'a e di altri territori nell'ovest del paese. La situazione in
Yemen è molto tesa da mesi, tanto da far parlare diversi analisti di “guerra
civile”. È anche molto complicata da capire, perché ai gruppi ribelli locali
si sono affiancati l'intervento di paesi esterni e le rivalità personali di
importanti esponenti politici yemeniti.
KENYA
2 aprile
148 persone, per lo più studenti, sono state uccise in un attacco armato del gruppo fondamentalista somalo Al Shabaab presso il Garissa University College, un
campus universitario di Garissa, nel nord-est del Kenya vicino al confine con la
Somalia. Quattro miliziani sono entrati in uno degli edifici del college, hanno ucciso le due guardie all’ingresso e hanno preso in ostaggio un numero imprecisato
di persone in maggioranza cristiane. Si sono messi a sparare “indiscriminatamente” uccidendo decine di studenti in pochi minuti. Circa 500 studenti sono riusciti
a scappare, 79 dei quali feriti nella sparatoria.
ITALIA
9 aprile
Attorno alle 11 Claudio Giardiello, 57enne, ha sparato 13 colpi di arma
da fuoco nel Palazzo di Giustizia di Milano. L’uomo era imputato per
bancarotta fraudolenta: non si sa come abbia fatto ad entrare in possesso
di una pistola all’interno del tribunale. Nella sparatoria sono state
uccise tre persone, e altre due sono rimaste ferite. Dopo avere sparato,
Giardiello è riuscito a uscire dall’edificio e scappare a bordo della sua
moto per quasi 30 chilometri, ma è stato arrestato a Vimercate.
ITALIA
18 aprile
Nel Canale di Sicilia squadre di soccorso della marina italiana e
di quella maltese hanno cercato centinaia di migranti dispersi in
seguito al naufragio del loro barcone. I soccorritori sono riusciti
a salvare 28 persone. A bord erano presenti circa 800 persone, i
morti sono stati circa 750.
NEPAL
25 aprile
Più di 7.000 persone sono morte a causa di un terremoto di
magnitudo 7.8 che ha colpito il Nepal alle 12:11 del 25 aprile (erano le
8:26 in Italia). L'epicentro del terremoto è stato a circa 80 chilometri a
nord-ovest di Katmandu, la capitale del Nepal, e a quindici chilometri
di profondità. Almeno 700 persone sono morte soltanto nella capitale.
Molti edifici sono crollati e i soccorsi stanno proseguendo per cercare
di trovare delle persone ancora vive tra le macerie. Le scosse si sono
sentite fino a Nuova Delhi e in altre città nel nord dell'India. È stato
il terremoto più forte degli ultimi 80 anni. Le stime dei danni sono
comprese tra il 9 e il 50 per cento dell'intero PIL del Nepal.
INFORMAPIÙ 63
Musica
PAUSA CAFFÈ
Le ricette di Wonder Mamma
È
inalmente vado a vedere i Negrita dal vivo! Non sono una fan sfegatata del gruppo e non conosco tutte le canzoni...
Mi limito a sapere a memoria alcuni pezzi cult e tutte le canzoni più pop che sono passate in radio negli ultimi anni.
gradimento
Sono curiosa però di ascoltare un concerto per farmi trascinare dal vivo dalla loro musica energica e carica.
Immaginavo di non trovare il palazzetto strapieno, ma non immaginavo di ritrovarmi circondata da Fan con la F
maiuscola. Mi guardo attorno e vedo che cantano tutti, ogni canzone, parola per parola... Probabilmente le uniche
“mezze fan” siamo io e la mia amica.
Il concerto inizia con il conteggio da 1 a 9 degli album della band. Il numero 9 infatti dà il titolo all'ultimo disco uscito in marzo.
Si parte subito ballando con Mondo politico, Poser e Baby I'm in love, culminando con In ogni atomo. Gli schermi e le luci offrono uno
spettacolo notevole e catturano la mia attenzione, che subito però torna su Pau, Paolo Bruni, cantante dei Negrita e re indiscusso della serata.
Con i suoi 48 anni, il suo abbondante metro e novanta e la sua voce profonda tiene in piedi l'intero concerto. Su di me ha l'effetto di una
calamita, non riesco a togliergli gli occhi di dosso e a non lasciarmi coinvolgere a tal punto che su Splendido mi vengono i brividi... Brividi che
lasciano subito il posto a salti e balli con Radio Conga, A modo mio e Rotolando verso sud.
Ho imparato a sognare e Mama Maè mi riportano indietro negli anni fino alla mia adolescenza e mi fanno rimpiangere l'assenza della canzone
Sex dalla scaletta. Due ore e un quarto passano velocemente, il concerto è un mix di energia pura perfettamente equilibrato tra note delicate
e profonde e rock forte e deciso.
Gioia infinita è l'ultima canzone e sembra portare con sé un augurio: “un W alla strada e un W all'amicizia vera, che è una cosa rara, che un
oceano ci separa, brindo a voi e a questa vita... pace, amore e gioia infinita!”.
1) Pirottine agli amaretti
lievitante
150 gr di mandorle
salate
150 gg di amaretti
sbriciolati
grado di difficoltà
pinguini al formaggio
Preparazione:
Monto le uova con lo zucchero, aggiungo il burro fuso e la farina lievitante e poi le mandorle
sgusciate e tritate con il mixer (ne tengo da parte qualcuna per la decorazione) e infine gli amaretti sbriciolati.
Riempio a tre quarti delle pirottine di carta colorata (si acquistano al supermercato) e decoro con una mandorla intera mettendola al centro della
pirottina. Inforno le pirottine per 20 minuti a 200°.
2) Pinguini al formaggio
Bologna, 11 aprile
F
arrivato il giorno che la Wondermamma aspetta tutto l'anno! Il compleanno! Che bello!
Sembrava ieri che era così piccolo e ora...
Ma OHMIODDDIOOOOO!! Devo organizzare la famigerata, ehm cioè, famosa festa di
compleanno!!
Che faccio? Salatini e patatine? Nooo! Troppo banale! Il catering? Nooo! Troppo costoso! E allora
preparo due cosine facili e veloci:
Ingredienti:
3 uova (di galline
allevate a terra!)
6 cucchiai di zucchero
50 gr di burro
100 gr di farina
Negrita Tour 2015
Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia, formaggio spalmabile, carote, olive nere
Preparazione:
Con la pasta sfoglia ricopro delle pirottine ovali e inforno per 10/15 minuti a 180° (devono scurire). Lascio raffreddare le
pirottine e poi le riempio di formaggio spalmabile (tipo Philadelphia). Taglio alcune olive a rondelle (la testa dei pinguini) e
altre verticalmente (le ali dei pinguini) e le carote prima a rondelle e poi a triangoli formando il becco e i piedi dei pinguini e il
gioco è fatto!!
Buon appetito e buon divertimento!
Libri
Il Piccolo Principe
Antoine de Saint-Exupéry
Bompiani, 2014
S
consiglio per la lettura
U
64 INFORMAPIÙ
n libro molto amato e apprezzato fin dalla sua uscita nel 1943, Il Piccolo
Principe diventerà presto un film d'animazione candidato al Festival di Cannes 2015. Il film debutterà nelle sale italiane in ottobre, con un cast di doppiatori
di alto livello: Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Pif e Alessandro Siani.
L'incontro tra l'aviatore “precipitato” nel deserto del Sahara e il piccolo principe
proveniente da un altro pianeta diventa occasione per scoprire l'incredibile viaggio di quest'ultimo nell'universo.
Durante il suo cammino incontra individui strani, ognuno con delle caratteristiche: un re triste perché non ci sono uomini a servirlo, un ubriacone che continua
a bere per non provare la vergogna di bere, un uomo che accende e spegne continuamente i suoi lampioni. Dietro le storie di queste persone si nascondono i vizi
e le virtù di ogni uomo e lo stimolo a migliorarsi per vivere in armonia con gli
altri e con se stessi.
Una fiaba, una riflessione sul senso della vita e dei legami, una storia d'amore e
di amicizia diventata nel tempo una lettura universale e uno dei libri più venduti
al mondo.
CURIOSITÀ: Il Piccolo Principe è stato trasformato in una app per bambini. La
favola si può ora rivivere su iPhone, iPad e Android in una moderna versione.
Il posto più strano dove mi
sono innamorata
Mari Accardi
Terre di Mezzo, 2013
consiglio per la lettura
e avete voglia di una storia ironica e disillusa questo
libro fa per Voi!
Una famiglia improbabile e scombinata, lavori impossibili,
spasimanti troppo timidi che le regalano fiori ogni giorno
senza però palesarsi, e l'amore vero che non arriva mai:
convinta dal padre che “Cu niesci arriniesci”, se nella vita
vuoi combinare qualcosa te ne devi andare da dove sei
nata, Irma lascia Palermo per la fredda Torino, e poi da lì
a Praga e Roma, sempre in cerca del suo posto nel mondo,
anche se sembra che qualcuno riesca ogni volta a occuparlo prima di lei.
La vediamo crescere, maturare, a volte regredire, in tutti i
suoi spostamenti con uno sguardo verso la sua terra natale: Santa Rosalia (la patrona di Palermo), la cassata, i suoi
amici anche loro in giro per il mondo a cercare fortuna,
la sua bambola Tanya, suo padre che cantava le canzoni
di Peppino Di Capri e voleva andare alla Corrida, i suoi
telefilm preferiti e la figlia del panettiere incinta poco più
che bambina.
Vincitrice nel 2008 del concorso Subway Letteratura e finalista al Premio Settembrini 2014, classe 1977, palermitana di nascita, torinese di residenza, Mari Accardi è l'esempio di tanti giovani alla ricerca di un futuro.
N
La sposa giovane
Alessandro Baricco
Feltrinelli, 2015
consiglio per la lettura
el nuovo libro di Alessandro Baricco i protagonisti non
hanno nome: sono il Padre, la Madre, il Figlio, la Figlia,
lo Zio. E la Sposa giovane. Il luogo in cui vivono è indeterminato, come lo è l'epoca storica: tra fine '800 e inizio '900, si
deduce dal resoconto di due prodezze seduttive della Madre
giovane. Il Figlio, che ha vent'anni, e la Sposa giovane, che ne
ha diciotto, devono sposarsi, sono già fidanzati da tre anni
ma lei è stata in Argentina al seguito del padre, lui è in Inghilterra a sorvegliare le fortune tessili dell'azienda di famiglia.
Tornerà, dovrebbe tornare, lo aspettano tutti.
A provvedere a tutto è il maggiordomo Modesto che, in
quanto presenza riservata, cammina per le stanze quasi in
punta di piedi, dispensando preziosi consigli.
Con il sopraggiungere della notte, che si dice non porti bene,
in famiglia si materializza una profonda angoscia, poiché
ogni membro, fino ad ora, è deceduto proprio nel sonno. Vi
è quindi una netta distinzione fra le ore del giorno, in cui
ci si sforza di essere spensierati, e l'intima disperazione che
ciascuno dei personaggi prova al calare delle tenebre, non
avendo speranze certe di risvegliarsi il mattino seguente.
Lo stile inconfondibile di Baricco traspare dal racconto originale e sorprendente. Non sarà una novità, ma si conferma
una sicurezza.
INFORMAPIÙ 65
LUOGHI (NON) COMUNI
L'ULTIMO CAVALIERE
Da Richard Gere ad oggi di cavalieri se ne vedono sempre meno. Tra scale, sondaggi
e autobus io ho incontrato l'ultimo.
H
o fatto la spesa e nel baule della macchina
ho 3 sacchetti pieni di cibo e generi vari,
un pacco di acqua, un pacco di carta igienica, 6 lattine di Coca Cola e 6 lattine di
birra.
Cerco parcheggio sotto casa e, come succede sempre
quando ne ho bisogno, non lo trovo. Tutti i posti auto
lungo la strada sono occupati.
Avete presente quelle giornate in cui realizzi che avresti fatto meglio a chiuderti in casa e a rimandare le
cose da fare a domani? Ecco, oggi è uno di quei giorni
lì... E per di più è lunedì. E da brava fan di Vasco, io
odio i lunedì.
Ma torniamo a noi... Parcheggio con le 4 frecce sul
passo carraio del vicino, scarico la spesa
e faccio due giri per portarla davanti al
portone del mio condominio.
Per cercare le chiavi nella borsa perdo
circa 2 minuti, finalmente le trovo, apro
e blocco il portone con le bottiglie di acqua per avvicinare tutti i sacchetti all'ascensore.
La mia schiena inizia ad accusare e mentre maledico i trent'anni alzo gli occhi
per vedere a che piano è l'ascensore e
mettermi ad aspettarlo.
Ed è quando leggo la scritta arancione
lampeggiante “fuori servizio” che sento le gambe cedere... Abito al sesto piano e devo anche spostare la
macchina. Il mio carattere, però, mi porta subito a
reagire, inizialmente imprecando sottovoce e poi facendo risuonare nella mente la classica vocina che mi
propone una gamma di possibili soluzioni. Soppeso
ogni alternativa minuziosamente: a) aspetta nell'atrio del palazzo fino a che l'ascensore non riprende a
funzionare. Hai cibo e acqua: puoi resistere dei giorni
interi b) telefona immediatamente a Miki o a Robby che sicuramente sono al bar in fondo alla strada e
chiedi umilmente aiuto per portare la spesa su per le
scale c) riporta tutta la spesa in macchina e vai a casa.
Tornerai a prenderla quando l'ascensore funzionerà
d) porta su per le scale la spesa senza farla tanto lunga! Magari incontri anche qualcuno che ti aiuta.
a), b), c) o d) ? Nonostante la tentazione di scegliere
a), la voglia di scegliere b) e l'istinto di scegliere c)...
me ne faccio una ragione e vado a parcheggiare la
macchina prima dell'ardua impresa.
Carico le braccia con più roba possibile e comincio a
salire le scale...
Arrivare al sesto piano è lunga e, oltre ad incontrare
le zdàure del palazzo affacciate sui rispettivi pianerottoli che mi bombardano di domande senza ascoltare le risposte, incontro ben 3 uomini. Uno scende le
scale e due invece mi superano salendo ai piani superiori. Nessuno dei tre si offre di aiutarmi
a portare anche solo un sacchetto, anche
solo per qualche gradino, anzi... sono
quasi spazientiti che io occupi le scale e
proceda lentamente.
Arrivata in cima, tra il fiatone e la fatica,
penso soltanto che forse “gli uomini di
una volta” non abitano nel mio palazzo.
Sono sicura di essere compresa dalle
lettrici di Informapiù quando racconto
avventure e disavventure dell'essere una
donna trentenne oggi. Ed è per questo
che mi rivolgo a loro... Forse Voi sapete
dove sono finiti “gli uomini di una volta”, i cosiddetti
“gentlemen”, quelli che ti tengono aperta la porta, che
ti lasciano ordinare per prima a ristorante e che ti aiutano quando ti vedono in difficoltà.
Qui non si tratta di parità di genere e nemmeno voglio scomodare il sacrosanto principio di uguaglianza
dei diritti... Si tratta semplicemente di carineria, gentilezza, attenzione e soprattutto educazione.
Il Dizionario Treccani definisce cavaliere “Chi si comporta nobilmente, con signorilità di modi, da gentiluomo, ed è spec. gentile, premuroso e rispettoso con le
donne: avere modi, tratti da perfetto c.; comportarsi da
vero c.; sii c., cedi il posto alla signora.”
Lunedì,
Vasco Rossi
(1987)
66 INFORMAPIÙ
Prima di scrivere questo articolo cerco sempre di documentarmi e scopro, con mia grande sorpresa, che
anche il New York Times si è posto il problema e ha
aperto un dibattito dal titolo “La cavalleria è morta.
Lunga vita alla cavalleria, per capire quale possa essere
la sua sorte negli anni Duemila: sepolta sotto la lapide delle romanticherie del passato, ancora viva oppure
in evoluzione, per adattarsi a una società molto più
«emancipata e cinica»?”
Scrittori, blogger e studiosi che hanno dibattuto di
cavalleria per il quotidiano americano sono quasi
tutti d'accordo: morta non è morta, ma sicuramente è
un po' da rivedere.
Un sondaggio del 2010 però racconta che l'80% degli americani pensa che le donne siano trattate meno
cavallerescamente che in passato, mentre uno studio
su diecimila persone in tutto il mondo ha scoperto
che la caratteristica principale che i giovani (maschi e
femmine) cercano in un partner è la gentilezza.
La scrittrice Emily Esfahani Smith sostiene che “è
meglio aprire la porta a una donna piuttosto che sbattergliela in faccia” e che forse alla fine la cavalleria sia
una “virtù a cui tutti dovremmo aspirare.”
Nel sondaggio poi c'è chi commenta che ormai 'cavalleresco' è sinonimo di 'molto civile', perché negli anni
Duemila è tutto così rivoluzionato ed emancipato che
un gesto di civiltà sembra qualcosa di straordinario.
Ed è su quest'ultima riflessione che mi soffermo qualche giorno dopo, mentre penso che gli “uomini di
una volta”, i cosiddetti cavalieri, oggi sarebbero veramente straordinari, sicuramente ai miei occhi. Assorta nei miei pensieri salgo sull'autobus e prendo posto
seduta vicino al finestrino.
Un paio di fermate più avanti
sale un signore molto anziano ed
elegante che si posiziona in piedi
accanto a me dopo aver fatto il biglietto. Cerco il suo sguardo e gli
offro il mio posto. A quel punto
lui sfodera un sorriso luminoso
e, rigorosamente in bolognese, mi
dice: “Beh ma scherza signorina?!
Sono morti i cavalli di una volta,
ma non i cavalieri! Non farei mai
alzare una signorina bella come lei
per sedere io!”
Mi tengo stretta il suo sorriso contagioso e lo ringrazio, non solo del
complimento ma dentro di me lo
ringrazio anche di esistere ancora
e glielo dico: “Sa che non se ne trovano più di cavalieri?” e lui pronto
risponde: “Ma per forza signorina:
io sono l'ultimo!” e prima di scendere mi fa un inchino.
La mia risata parte spontanea insieme a quella delle persone attorno a me. Mi rimetto le cuffie e,
mentre controllo l'ora sul cellulare pensando che tra lui e Richard
Gere ne “Il primo cavaliere” non
saprei chi scegliere, mi accorgo
che è lunedì...
INFORMAPIÙ 67
* *
QUANDO ANDARE
tutto l'anno
COSA LASCIARE A CASA
Londra è una speciale area amministrativa inglese di oltre 8 milioni di abitanti.
Capitale e maggiore città del Regno Unito e dell'Inghilterra, è situata nella parte
meridionale della Gran Bretagna. Metropoli multietnica, è una città che ha enorme
influenza nel mondo. Londra è la prima piazza borsistica d'Europa e possiede il più
elevato PIL fra tutte le città europee, ed il quinto al mondo.
COSA NON PUÒ MANCARE IN VALIGIA
Pashmina o foulard, perché tira sempre vento e,
se vorrete, il tanto scontato ombrello.....ma oggi il
Londoner non lo porta più con sé.... ci si rifugia nella
Tube (così come loro chiamano la Metropolitana) per
arrivare dove si deve o nel primo posto dove ci si può
riparare, tanto l'acquazzone dura poco!
*
COSA MANGIARE
Assolutamente Fish&Chips e Haddock o Code impanati e
fritti. Sono pescioloni azzurri ricoperti da una pastella meravigliosa (Code è appunto il merluzzo) impanati mantenendo
la loro forma con questo croccante rivestimento che però
lascia la polpa interna seppur ben cotta, morbida e saporita
e le patate fritte tagliate in formato “grande” come fatte in
casa... è un piatto unico, per me senz'altro voto 10.
LA PAROLA
“Mind the gap” (traduzione: attenti al dislivello)
La adoro! In metropolitana viene ripetuta dalla voce di servizio
per avvertire dell'apertura della porta della carrozza.
CURIOSITÀ
La domenica si va tutti al parco! Ci si imbatte
più comunemente in St. James Park e Hyde
Park ma, poco più a Nord, c'è Regent's Park
dove è presente il London Zoo ed in estate
l'Open Air Theatre e l'appendice del quartiere
benestante Primrose Hill, dove abitano star
come Kate Moss.
Qua i Londinesi vanno a trascorrere le loro
domeniche, tempo permettendo, per stare
con gli amici, fare picnic, leggere libri, giocare
a calcio, fare passeggiate o semplicemente a
rilassarsi un po'.
*
*
LONDRA
Quasi tutto se si vuole approfittare degli spunti
offerti dalla moda Londinese...sono sempre una
stagione avanti la nostra! E' vero, Londra è più
costosa ma spulciando in vari negozi e mercatini,
si possono trovare vere occasioni, ancor di più se
approdate nei periodi di saldo.
LA CANZONE
Meet me halfway - The Black Eyed Peas
*
da 2 giorni a 3 settimane
*
DURATA DEL VIAGGIO
*
VIAGGI
Il
Altro posto meraviglioso è la Tower of London ed il suo Tower Bridge. La torre di Londra è il luogo dove Enrico VII fece decapitare
Anna Bolena per alto tradimento. Pur essendo in città è un posto
che mantiene una splendida vegetazione e che costeggia il Tamigi
e proprio lì c'è il Tower Bridge. Il primo ponte meccanico che permetteva il passaggio di grandi navi grazie alla sua apertura centrale,
inizialmente attivata da enormi macchine a vapore che sono ancora
tenute in esposizione proprio nei locali adibiti a museo sotto il ponte. Da qui, tutti i giorni alle 19.00, inizia il Jack The Ripper Experience, il tour su Jack Lo Squartatore. In questa esperienza vengono
Quello che più mi ha colpita sono i vari quartieri, ognuno con le sue ripercorsi i luoghi dove furono rinvenuti i cadaveri delle sue vittime
caratteristiche e credo che ogni persona possa trovare il suo preferi- e altri punti caratteristici dove il presunto Jack si nascondeva e osto, il quartiere in cui si sente maggiormente a suo agio. Sono rima- servava, complice la fitta nebbia di allora.
sta molto colpita dalla quantità innumerevole di teatri, non solo nel Ed infine un passaggio al quartiere di Notthing Hill ed al mercatino
rinomato West End. Inscenano musical e commedie di ogni genere di Portobello Road. Il mercatino dell'antiquariato, e non solo, del sae spesso vedono coinvolti grandi attori come Kevin Spacey e ancora bato è davvero molto, molto affollato, tanto che non la ritengo un'elo scorso anno Angela Lansbury, alias Jessica Fletcher, che era in sperienza significativa perché la moltitudine presente in quell'ocscena al Donmare Warehouse in Covent Garden (a proposito, la sua casione non permette di apprezzare appieno le caratteristiche di
morte era una bufala web!).
questo quartiere e nemmeno i relativi negozi e bancarelle, ma non
In questo teatro ho visto il mio primo spettacolo e lo consiglio viva- posso negare vi si trovino occasioni d'acquisto molto interessanti.
primo piede a Londra l'ho appoggiato solo a Febbraio del
2011 ma è stato amore a prima vista... Non vi ero mai approdata prima perché prediligevo località che avessero un
clima caldo e soleggiato, ma questa città mi ha stregata
e da allora ho cercato di trascorrevi sempre più tempo. È una città che si rinnova continuamente, melting pot (miscuglio di razze)
ed inevitabilmente attraversata da tutte le mode, cibi e novità del
mondo intero, ma è allo stesso tempo ordinata, organizzata, con
regole che tutti rispettano e che permettono di sentirsi parte di una
comunità seppure si hanno abitudini e culture differenti.
mente perché è di piccole dimensioni e sembra di poter toccare gli
attori, che recitano sul palco situato alla stessa altezza dei posti di
platea ed è tutto tecnologico, permettendo variazioni di scenografia
durante la rappresentazione e vere tempeste di pioggia.
Con mio enorme disappunto non c'è più il “portone blu” della casa
in cui abitava William Thacker, il personaggio interpretato da Hugh
Grant nell'omonimo film “Notthing Hill”, e la sua individuazione è
quasi impossibile o, quanto meno, io non l'ho trovato!
Altra vera chicca è la rappresentazione: “The mousetrap”. Commedia scritta da Agatha Christie nel 1952 e rappresentata per la prima
volta il 25 novembre 1952 al New Ambassador Theatre, è l'unico
caso di dramma rappresentato ininterrottamente ogni sera da oltre
60 anni!
Se però non siete infastiditi da questa invadente promiscuità e siete
a Londra verso la fine d'Agosto, non potrete mancare al Carnevale
di Notthing Hill che si tiene l'ultima domenica del mese ed il lunedì
successivo (Bank Holiday).
68 INFORMAPIÙ
Che scuse avete quindi per non farci un salto?
Tower Bridge
Donmare Warehouse Theatre
Portobello Road Saturdays
Primerose Hill Park
INFORMAPIÙ 69
RELAX
Fidenza (PR)
IL PUZZLE
Trova e indica all'interno del riquadro le 11 parole elencate.
Possono essere in orizzontale, verticale e diagonale, in tutti i versi.
Q
U
E
A
L
X
O
M
S
I
M
I
T
T
O
D
A
G
D
L
E
I
C
F
O
R
O
D
M
G
A
L
S
C
A
W
A
U
O
C
O
I
G
O
I
L
K
T
O
G
R
O
L
G
J
S
F
U
D
U
T
V
I
R
D
V
F
M
T
C
K
V
A
E
S
R
B
O
A
U
E
L
S
I
A
T
I
U
Q
T
U
E
U
G
B
R
M
P
H
E
Q
N
R
U
I
I
Q
N
G
L
O
L
U
B
R
O
C
P
I
Z
S
I
L
I
M
I
C
R
A
O
A
E
N
T
I
M
E
Z
O
N
P
V
I
P
N
F
R
L
A
A
O
P
T
A
O
S
I
F
P
O
R
E
D
S
E
GIUSTIZIA
LEALTÀ
DISCIPLINA
ALTRUISMO
CORAGGIO
OTTIMISMO
EQUITÀ
SQUADRA
VINCERE
ONORE
GIOCO
ESSERE
PAGAMENTO
MISURA
MESTIERE
SOLISTA
LA GHIGLIOTTINA
Trova la parola (sostantivo o verbo o aggettivo)
che si lega ad ognuna delle 5 parole indicate.
Viale Regina Elena 5/B
Tel 0522 232683 Fax 0522 511291
[email protected]
Reggio Emilia
Treviglio (BG)
Finale Emilia (MO)
San Giovanni in Persiceto (BO)
Piemonte
Emilia Romagna
Piazza Garibaldi 11/1
Tel 0535 760001 Fax 0535 93204
[email protected]
Bazzano (BO)
Fiorano Modenese (MO)
Via Circonvallazione Nord 4/B
Tel 051 833559 Fax 051 831173
[email protected]
Bologna
Via Vittorio Veneto 81-83
Tel 0536 911494 Fax 0536 910970
[email protected]
Imola (BO)
P.zza XX Settembre 5
Tel 051 6390037 Fax 051 245062
[email protected]
Via Mazzini 53-55
Tel 0542 20634 Fax 0542 22498
[email protected]
Budrio (BO)
Lugo (RA)
Via Savino 1/A
Tel 051 6926258 Fax 051 6922294
[email protected]
Via Mentana 49
Tel 0545 900567 Fax 0545 288462
[email protected]
Casalecchio di Reno (BO)
Modena
Via Porrettana 63/2
Tel 051 6194041 Fax 051 0353163
[email protected]
Castel Maggiore (BO)
P.zza della Pace 9
Tel 051 715648 Fax 051 6320392
[email protected]
Cento (FE)
Via Ugo Bassi 82
Tel 051 6853944 Fax 051 6830640
[email protected]
Faenza (RA)
RISOLVI I QUIZ E PARTECIPA AL CONCORSO!
Via Abate P. Zani 9/A
Tel 0524 523012 Fax 0524 514946
[email protected]
Viale Baccarini 29/2
Tel 0546 680501 Fax 0546 22524
[email protected]
Via Emilia Est 613-615
Tel 059 370377 Fax 059 367685
[email protected]
Novellara (RE)
Via Andrea Costa 13
Tel 0522 662617 Fax 0522 654599
[email protected]
Ozzano Emilia (BO)
Via Allende 4/A
Tel 051 790201 Fax 051 796287
[email protected]
Parma
Viale Piacenza 39/D
Tel 0521 294970 Fax 0521 980400
[email protected]
Via Circonvallazione Liberazione 1
Tel 051 6871180 Fax 051 6871572
[email protected]
San Lazzaro di Savena (BO)
Via Emilia 251/B
Tel 051 6272396 Fax 051 6272369
[email protected]
Vezzano sul Crostolo (RE)
P.zza della Libertà 4/E
Tel 0522 812666 Fax 0522 613362
[email protected]
Lazio
Pomezia (RM)
Via La Marmora 12-14
Tel 06 9123913 Fax 06 91250163
[email protected]
Piazza Insurrezione 10/A
Tel 0363 47248 Fax 0363 48967
[email protected]
Nichelino (TO)
Via Vivaldi 4
Tel 011 6207921 Fax 011 626823
[email protected]
Torino
Via San Dalmazzo 24
Tel 011 5185352 Fax 011 4407681
[email protected]
Toscana
Firenze
Piazzale della Porta al Prato 20
Tel 055 2286179 Fax 055 2335665
[email protected]
Lucca
Lombardia
Via Borgo Giannotti 544
Tel 0583 331114 Fax 0583 341534
[email protected]
Crema (CR)
Veneto
Via Carlo Urbino 20/C
Tel 0373 250591 Fax 0373 256018
[email protected]
Milano
Viale Gran Sasso 2
Tel 02 29414719 Fax 02 29414709
[email protected]
Seriate (BG)
Via Marconi 14
Tel 035 301995 Fax 035 293865
[email protected]
Castelfranco Veneto (TV)
Borgo Pieve 43
Tel 0423 723856 Fax 0423 724229
[email protected]
Monselice (PD)
Piazza Ossicella 25
Tel 0429 781061 Fax 0429 767320
[email protected]
San Donà di Piave (VE)
Via Risorgimento 17
Tel 0421 336599 Fax 0421 336568
[email protected]
Risolvi i quiz individualmente scrivendo le varie risposte negli spazi indicati, scansiona la pagina compilata e inviala
tramite mail a [email protected]
Tra tutti i colleghi che risponderanno correttamente ai quiz ne sorteggeremo 3 che riceveranno un premio.
la striscia
everywhere
di Sara Menetti
Bologna
Emilia Romagna
Emilia Romagna
Emilia Romagna
Piazza dei Martiri 1/2
Tel 051 244652 Fax 051 249162
[email protected]
Permanent Bologna
Divisione Sanità Bologna
Divisione Farmaceutica Bologna
São Paulo
[email protected]
Hong Kong
Via Zago 2
Tel 051 364415 Fax 051 358520
[email protected]
Via Porrettana 63/2, Casalecchio di Reno (BO)
Tel 051 564401 Fax 051 0353162
[email protected]
Piazza XX Settembre 1
Tel 051 6391116 Fax 051 6391155
[email protected]
Permanent Faenza (RA)
Piemonte
Lombardia
Divisione Sanità Torino
Divisione Farmaceutica Milano
Viale Baccarini 29/2
Tel 0546 668127 Fax 0546 22524
[email protected]
Permanent Parma
Via Ghiretti 2
Tel 0521 981749 Fax 0521 992513
[email protected]
Hong Kong
Lombardia
[email protected]
Permanent Milano
Viale Gran Sasso 2
Tel 02 72021668 Fax 02 72095345
[email protected]
Corso San Martino 4
Tel 011 5617420 Fax 011 538480
[email protected]
Toscana
Divisione Sanità Firenze
Viale F.lli Rosselli 39/R
Tel 055 332793 Fax 055 3200915
[email protected]
P.zza XX Settembre 5
Tel 051 6390037 Fax 051 245062
[email protected]
Permanent Torino
Piazza XX Settembre 1, Bologna
Tel 051 6391125 Fax 051 6391155
[email protected]
70 INFORMAPIÙ
Corso San Martino 4
Tel 011 5617420 Fax 011 538480
[email protected]
fashion
moda
Bologna
Piemonte
Outplacement
Viale Gran Sasso 2
Tel 02 72021668 Fax 02 72095345
[email protected]
Divisione Agricoltura
P.zza Salardi 16
San Giovanni in Persiceto (BO)
Tel 051 6810094 Fax 051 6871264
[email protected]
continuano le nuove aperture su
salva
il
Gigante
Lavoropiù SpA ha contribuito con una donazione alla raccolta fondi per il restauro della
Fontana del Nettuno di Bologna, organizzata dal Comune di Bologna e Il Resto del Carlino.