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Mstig~.1 - ' Pispc, ANNO XIV ... ..... Num. 50 Npvgmbfre 1887 •■■ Abbonellto Dostale Abboirdraellto postRIc AVVERTENZE PREZZO D'ASSOCIAZIONE fl Giornale si pubblica ogni Domenica A domicilio in tutta l'Italia ; Anno L. 4,60 — Semestre L. 2,30 — rit Iestre L. I 15 — All' Uffizio Anno L. I, 00 — Semestre L. 2,00 — Trimestre L. 1,00 — Per l' 1,:stt-ro aumento di spesa pos ale. t20- . Direzione e Amministrazione Via San Giuseppe N. 18 — Le lettere non francate si respingono — I manoscritti ancorche non pubblicati non si restituiscono — rende conto dei libri e giornali rimessi alt' Uffizio. se conformi allo spirito del periodico. Un numero separato cent. 5 'Pio IX agli Scrittori della Croce Pisana') 'oio- IL CUVERNO DEI PAPI LEONE prando e più con Ildebrando e col :edifrago Rachis, di uno Stefano Ir e III il quale ultimo diede principio a quella epopea che Cesare Canti' chiamava istituzione morale e politica grande e rilevante, di un Niccolò I nelle sue relazioni con Lodovico di un Gregorio VII con Enrico IV, di un Clemente VII con Enrico VIII, di un Paolo IV colla vergine Elisabetta, di un Pio V colla Mezzaluna, di un Pio VI e VII coll'Aquila Imperiale,. Ercoli del secolo XIX, è vero adunque che il governo dei Papi è stato barbaro ed ignorante? No; voi non lo potete asserire ; la Storia, giudice dei fatti e degli uomini è aperta ancora per voi... e voi non l'ignorate !.. Eh via... siamo più leali, ed abbiate nella bocca ciò che avete nel cuore Ma ora facciamo noi una dimanda: non sarebbe piuttosto l'attuale un governo barbaro ed ignorante? Vediamolo. Le persone più oneste e dotte sono state rimosse dagli impieghi dello Stato e sono state, la maggio• parte, gettate in una povertà del tutto squallente: se i cittadini vogliono compiere i loro più alti doveri vengono posti alla berlina e vengono designati col nome di clericali per farli segno alle ire e persecuzioni di coloro che dirigono la cosa pubblica. I più onesti e santi uomini della società non possono riunirsi in un sacro tempio per pregare, per piangere sopra i peccati dei popoli, e sono considerati quali nemici della patria, dell' ordine pubblico, della civiltà. I posti più lucrosi vengono dati ai plù ribaldi, sono portati in palma di mano i più grandi denigratori di Dio, gli atei, coloro che hanno tradito i piú solenni giuramenti. Si possono riunire impunemente i più solenni farabutti a &Alia • mazzare contro le cose e le persone più sante e rispettabili. Sono gridati .eroi coloro che gittano i popoli nel vortice di tutti i mali. Vengono innalzati monumenti e statue agli increduli, a sofisti, a' vittiperosi. Si pagano a danari sonanti, certi professori che buccinano ai quattro venti la necessità di educare i giovani nel più sozzo ateismo e nella professione di un' etica da gorilla, poiché Dio e l'anima sono due miti, avendo provato la scienza dice alcuno di questi illustrissimi e dottissimi Professori che l'origine e continuità della vita possono considerarsi indipendentemente dal soprannaturale ! ! !... Lettori carissimi, quale dei due governi vi sembra barbaro ed ignorante?... Chi fu Criordano Bruno ? - IV . lui )edi 'oa. ra L'opera più grande che possa fare l'uomo in questo mondo è senza dubbio l'organamento d'un governo fondato sopra la giustizia. E veramente; chi ben riflette s'accorge di primo acchito che in mezzo all'umana famiglia il governo deve spende re la maggior partt . della sua forza a tenere in freno il disordine ed a punire i delitti degli uomini. In poche parole; l'idea del perfetto governo in questo mondo esser deve: protezione del bene, persecuzione del male. E che questo tenore di condotta abbiano tenuto i Papi nel loro principato civile, non poteva nè con più eloquenza, nè con miglior nerbo di argomenti, provare il Chino disserente Sig. Can" Prof. Ulisse Bascherini quando il 4 corr., lesse la sua bellissima prolusione nella Biblioteca del nostro Seminario di S. Caterina, come già nel decorso numero accennammo. Egli prendendo le mosse da una vieta accusa che un onorevole del Parlamento Italiano ebbe la valentia di risollevare, prese a combattere i nemici del Papato mostrando come falsi siano i principii ai quali questi sciagurati s'informano e come però le accuse rivolte ai Pontefici partecipino della falsità dei medesimi. E veramente combattè egli i denigratori del Papato e li sconfisse e ne trionfò, facend. chiaramente vedere colla critica e colla Storia « testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, annunziatrice della verità » quanti grossi abbagli abbiano 'preso e teoricamente nei principii, e praticamente nei fatti i pseudo-riformatori dei nostri tempi, capitanti oggi nell'Italia, da quel grande mo ralista che nel magno simposio di Torino giudicò la parola del Papa non misurata e gli atti suoi poeo cristiani! E che il governo dei Papi non sia stato un governo barbaro ed ignorante basta, aggiungiamo noi, dare uno sguardo alla Storia per persuadercene. Barbaro infatti ed ignorante non può dirsi un governo di un Leone l che scriveva a Teodosio II, che lo invita ca al Concilio di Efeso, non potere annuire ai desiderii tore perchè la salute di Roma e dell'Italia non glielo permettevano per l'invasione dei Goti capitanati da Teodorico ; nè un governo tutt'altro che barbaro e ignorante quello di un Gregorio III che ricacciò nei suoi confini Luitprando re dei Longobardi, invasore della Pentapoli e dell' esarcato di Ravenna ; non un governo, tutt' altro che barbaro ed ignorante quello di un Zaccaria che ebbe esso pure a lottare con Luit- , . 11.1.1.. ii** 1 t- 1:.■10119. n'~t1~TR7 1521EPTicaan (Cont. Vedi N. 43). Restano ora ad esaminarsi gli ultimi due titoli messi fuori, o meglio inventati dai panegiristi di Giordano Bruno, quali sono la celebrità e l' eroismo. Esaminiamo brevemente ambedue. Ebbe celebrità il Bruno? No: se intendesi per celebrità la chiarezza universale di nome con lode si, se per cotale celebrità intendesi quella trista fama e rinomanza che acquistansi coi loro delitti i grandi malfattori. Ed in vero, lasciando da parte i giudizi degli storici e degli scrittori cattolici e citando scrittori non benevoli alla religione, come il Bayle, il Rivato, il Niceron, troviamo che essi definiscono il Bruno un inge- gno bislacco, paradossastico, bizzarro, assurdo, scialaqualore, pazzo, pieno di continui difetti di logica di paralogismi. Dicono che il Bruno accompagnava superbia e pervicacia a sfacciato disprezzo degli altri; avea strani concetti; intemperanza di imagini e di simboli. Notano che il sistema di lui non può penetrarsi dai più acuti d' ingegno, tanto è oscuro e arruffato. Col Giannone e con Carlo Botta lo chiamano visionario, autore di pazze opinioni e di bmtemmie atroci per cui fu arso. Col Gioberti lo rilegano col Pomponazzi e col Cardano, fra quelli i quali per le loro esorbitanze e licenze screditarono nell' universale le scienze speculative. Col Rana!' i, col Berti, collo Spaventa, col Fiorentino,- col Colocci non possono esimersi dal dirlo stranissimo cervello la cui filosofia, come a capi principali riducevasi ali' infinità della natura e alla coincidenza de' contrari nell' uno, cioè a due assurdi Ecco come anche gli amici del Bruno lo esaltano e lo celebrano! Di più egli non ebbe mai celebrità neanche dopo morte. Infatti da tre secoli, che sono trascorsi dalla sua morte, niuno avea mai parlato di lui. I suoi contemporanei lo ignorarono quasi del tutto. Le varie nazioni di Europa, come egli stesso lamentava, lo tennero in nessun conto mentre era vivo e molto più rimasero indifferenti alla sua morte- I protestanti stessi, i quali nel fra te apostata avrebbero dovuto salutare un complice della loro ribellione, non si curarono punto di lui, e bene spesso lo disprezzarono e lo avvilirono. I suoi scritti in latino ed italiano avevano la medesima sorte del loro autore: spesso morivano prima di nascere: o se levavano qualche rumore per le dottrine strampalate e pazze che contenevano, rimanevano poscia del tutto negletti e dimentichi. Ecco qual fu la celebrità di Giordano Bruno! Un profondo silenzio avea ricoperto la memoria di questo preteso grande per. il corso dei secoli XVI e XVII; ese nel secolo XVIII alcuni si erano occupati del Bruno, non ne avevano dato giudizi molto fa» ,.1~~R;555~R i I , coraggio XIII al Direttore (16 Ottobre 1881). vorevoli. Era riserbato adunque al nostro secolo lo scoprire la celebrità di Giordano Bruno, e profondere a lui tanti elogi tardivi e tante ammirazioni improvvise ed inaspettate! La celebrità di Giordano Bruno è una pretta invenzione della Frammassoneria, é un titolo che non trova nessun fondamento nella storia sincera e veridica; e chiunque ha fior di senno, non ostante i clamori dei settari, deve ridere saporitamente di questi onori creati a forza. Ed ora veniamo a considerare l'uftmo titolo invocato con tanto scalpore dagli ammiratori del nolano: l' eroismo del pensatore e del martire. Giordano Bruno, fu come si afferma, l'uomo eroico in vita, il martire eroico in morte? Rispondiamo in poche parole. In vita documenti irrefragabili, non gli riconoscono che un solo eroismo, falso, folle e ridicolo; l' eroismo con cui in ogni sua azione e in ogni pagina e quasi in ogni parola dei suoi scritti egli proclamava di sè gli elogi più sperticati ; reputavasi il più grande filosofo; e profeta, biografo, panegirista, descrittore e pittore di se medesimo, si predicava grande, celebre, inarrivabile sommo ed unico. Fuori di ciò niun altro eroismo gli riconosce la storia. E l'eroismo nella sua morte ? Bell'eroismo in ft nostra! La sua vita fu una perpetua fuga dai processi e dai pericoli attiratigli dalle sue empie dottrine; e con questo mostrò il suo animo franco e intrepido nello sfidare i dolori e la morte. Quando a Venezia il Mocenigo stimandolo indemoniato, minacciò di consegnarlo agl' Inquisitori, Bruno, come vedesi dalla lettera dello stesso Mocenigo all'Inquisizione, pregò, supplicò offerse ogni suo avere per essere liberato. Quando poi cadde in potere dell' Inquisizione egli, a Venezia e a Roma, piagnucolando presso i suoi giudici, e fingendo pentimento, cercò più volte sottrarsi al meritato castigo. E solo, qnando vide scoperte le sue finzioni confessò prntamente di avere errato in ; varí argomenti e deviato dalla Santa Chiesa. Domandava umilmente perdono a Dio e agi' inquisitori di tutti gli errori commessi, diceasi pronto ad ogni soddisfazione, e prometteva fare riforma notabile a compensare lo scandalo. Ma queste sueparole non erano sicere, ma ipocrite e finte, usate per ingannare e muovere a compassione l'animo dei giudici. E quindi sono il vero segno della paura e dell'ahbietezza d'animo privo d'impavida nobiltà. Mostrano che non é vero il coraggio che alcuni gli vogliono attribuire nel supplizio. Appalesano che, per fuggire la punizione egli fintamente rinnegava sè stesso, le proprie opere e le dottrine arditamente ifirr insegnate, e tremante ed umile inchinavasi a quelle che aveva chiamato asinaggine divina e stupida bestialità. Fanno vedere che se mostrò audacia, fu quando, impotente nell'ira, vedea di non poter più ingannare alcuno e sfuggire alla pena. A che riducesi adunque il preteso eroismo ? Ad orgoglio nel lodare se stesso, e spudo- A.~4~g.eig~~ • e Annunzi ed inserzioni Cent. 15 per linea PERIODICO SETTIMANALE « Benedico tutti gli:associati alla CROCE PISANA Deus Vos benedica, dummodo Verztas praecedat, comiletur et sequatvr. P. PP. IX 'o- t - 4 ~~; 9 ”4 „.. - 2 ar, 5";"- 13 A_ I01 R_ E N Z - - 10 Novembre 1887. Nella fausta ricorrenza del Giubileo Sac,erdotale di Leone XIII, il Circolo della Gioventù. Cattolica fiorentina invierà al S. Padre un dono consistente in una bottiglia ed un bicchiere di finissimo cristallo elegantemente montati con guarnizioni d' oro lavorate a cesello, portanti gli stemmi di Firenze e di S.S. La bottiglia sarà sormontata da un piccolo leone d' oro. Tal dono farà molto onore al Circolo e alParte fiorentina. Il circolo stesso, per mezzo 9APPENDICE E-,4 ID 40 N 3 O RACCONTO Occupata nelle buone opere, circondata da adorano, non una famiglia di poveri che sente i dispiaceri del passato e non ha alcun timore dell' avvenire. Un colpo alla porta la scuote dal suo lavoro. Essa non aspetta nessuno, e perciò tende l' orecchio, poiché le pare di sentir la voce della sua vecchia serva irritata al più alto grado. Chi sia? Uno dei membri della sua famiglia? Ma essi possono sempre entrare quando vogliono. lin infelice? Ma la sua porta è sempre aperta per loro. Celeste era sul punto di alzarsi per conoscere il motivo di questo alterco, quando all' improvviso sì aperse la porta ea entrò un uomo bagnato da capo a diedi come un pulcino. Un grido involontario sfuggì alla signorina di Langerain; l' uomo entrato si era scoperto il viso ed essa aveva riconosciuto in lui il suo antico persecutore Leopoldo Berthenay. Passata appena la prima emozione, Celeste, volgendo uno sguardo severo a Leopoldo Berthenay, gli disse: — Che cosa venite a far qui, signore? t., 2j:t.7f5 — A chieder perdono, rispose Leopoldo. Sì. io sono quel miserabile che ebbe la crudeltà di minacciarvi la morte mentre eravate sul fior della gioventù, come se fosse stato io mio potere il disporre della vita e della morte. — Oh! signore, è un pezzo che io ho perdonato, rispose Celeste con dolcezza e con dignità. ~r""' -, -W~~••■••■••••. -Y » . 4 ;?'" «Irr " 7 11 a_.-K " • 4. — — —-----------------------. — • • n. •1:11:r1. .r.r.r.r.:1••■• • •-•'%":"."::-• - ".." —----- - •—••• ■•■ • • •• • ,4.4. ...%."7 EC" "ir1.1r. ." • I i. • An..."" 2". — •■• ••••■■• ,One■ ratezza nel vantarsi delle proprie oscenità; a volubilità irrequieta, a bassezza e viltà nel tentare tutte le ipocrisie e le finzioni per scampare al castigo; e ad ostinatezza negli errori, allorché le sue ipocrisie erano scoperte ed inutili. Ecco il bell'eroe, ecco il bel martire a cui un pugno di settari nemici della Chiesa e del Papato, vogliono alzare un monumento a Roma!! Ma sarà possibile, domandiamo noi, che in Roma, centro del cattolicismo e sede del Papa, si giunga a tanto? Possibile che i dotti, i cristiani e gli onesti di ogni partito non veggano il male e H disdoro che sarebbe l' inchinarsi al notano, e onorarlo di un monumento? Possibile che un pugno di settarl e liberi pensatori al solo fine di sfogare bassamente il loro odio contro la Chiesa e il Papa s'imponga e offenda così villanamente il sentimento cattolico degli italiani ? No : noi vogliamo sperare che Roma, la città eterna, non sarà deturpata da un monumento a Giordano Bruno. E questa nostra speranza é ancor pi rinvigorita dal vedere come alcuni di quei che si erano fatti promotori di questo monumento e ne avevano colla penna caldeggiata l'idea, ora si ritirano indietro e dissuadono gli altri dal proseguire nell' intento. Se ciò fosse, sarebbe risparmiata alla Chiesa una nuova offesa e all 'Italia una grave ignominia. M. • ...•• • "....","•••- TV, 4Clibira..tue del comm. Prof. Tolli presidente generale della società della Gioventù Cattolica ita- liana, ha umilmente pregato il Santo Padre a gradire tal dono e a degnarsi di adoprarlo per la sua mensa giornaliera. Dal di 20 al 27 .del corrente in alcune sale del Palazzo Arcivescovile verranno esposti al pubblico tutti gli oggetti che sono stati raccolti per offrirsi al Sommo Pontefice. - A causa del tempo piovoso quest' anno i cimiteri sono stati poco frequentati, però in contraccambio i fedeli si sono recati numerosissimi nelle Chiese per assistere alle solenni funzioni. Il di dei Santi e domenica scorsa venne aperto al pubblico l'oratorio dei SS. Martiri, che trovasi nei sotterranei dell'ex Convento delle scuole Pie. Quivi si venerano ben diciotto interi corpi di santi martiri e una preziosa collezione di reliquie raccolte per cura del celebre. P. Inghirami di v. m. Quando nel sopraposto collegio insegnavano i PP. Scolopi, scendevano giornalmente in questo grazioso oratorio i giovani scolari ed a vicenda s'intrattenevano a fare orazione in onore dei gloriosi campioni di Cristo che quivi riposano. Ora tale pia pratica non ha più luogo per la distanza delle Scuole Pie. Anche nella Basilica di S. Lorenzo, domenica furono esposti i copiosi e magnifici reliquiari d'oro e d'argento, di cristallo di monte e di altre ricche materie, donati a questa chiesa dal Sommo Pontefice Clemente VII. Tra queste reliquie trovansi anche tutte quelle che esistevano nella Real cappella Palatina, dalla quale furono traslate nel 1785. -*Anche a Firenze é stato commemorato l'anniversario di Mentana,. I commemoranti saranno stati 200 i quali preceduti da una banda si recarono al Cimitero di San Miniato ove snlla, tomba di certo Gherardi depositarono alonne corone. Non mancarono i soliti discorsi uno dei quali venne più volte interrotto da un delegato di P. S. — Grazie, ma non basta. La morte mi minaccia in ciò che io ho di più caro al mondo; e vengo a chiedere una preghiera a voi che siete una santa. Ora mi spiego, a.ijiunse vedendo che la signora di Langerain lo guardava con meraviglia e con una specie di terrore. io non son pazzo, ascoltatemi. Quindi incrociò le braccia sul petto e vi proseguì: — Io sono ammogliato da dieci anni, ed ho avuto tre figli. Due mi sono morti e tutta la mia scienza non ha potuto salvarli. Mi rimaneva la figlia maggiore, un angelo che io amo più di me sesso. Ed ecco che una malattia terribile, sconosciuta, ha messo in fin di vita anchè lei. Io ho usato inutilmente tutte le cure possibili; ieri credevo che spirasse nelle mie braccia. Allora, pazzo pel dolore, convinto che questo doveva essere certamente un castigo di Dio, ho pensato quale maledizione poteva pesare sopra di me; ho dimandato a me stesso perchè questi fanciulli innocenti devevano morir tutti uno dopo l' altro. Quindi mi son ricordato di voi, di voi che avevo odiato come un insensato, e ho detto: Andrò a cercare questa vittima del mio orgoglio, mi umilierò, le chiederò perdono in ginocchio, se occorre; 111 a essa pregherà per me, e la mia figlia guarirà. E son partito; ho lasciato la mia figlia in agonia; ho fatto dodici leghe a cavallo, perché nessuno mi ha voluto accompagnare in una serata così cattiva, e son venuto qui. Signora. non mi negate questa grazia. Io vi ho fatto soffrire tanto, ma ora ne son pentito e vengo a chiedervi una preghiera per la mia figlia. Abbiate pietà di me!... Nel proferire queste parole congiunse le mani in atto supplichevole. Ma la signora di Langerain, con gli occhi Quanto farebbe bene che tale dimostrazioni che riescono sempre d'insulto alla Chiesa ed anche alla Monarchia fosso vietate ! Debbo aggiungere che al ritorno i dimostranti nel passare dinanzi all'Arcivescovado innalzarono lche fischio che non ebbe alcun eco. Ed ora conchiudo la presente col notificarvi come Lunedì sera venne sequestrato il N. 253 dell'ottimo giornale il Giorno per avere in un articolo energicamente difesi i diritti della Chiesa e del Sommo Pontefice. Non vi nascondo che tale sequestro ha prodotto pessima impressione nella cittadinanza cattolica. A. .0 COME PALMA UNI NEL 1864 Ecco parole assai notevoli che uscirono di bocca al Francesco Crispi nel 186.1: « La Chiesa cattolica romana non può diventare una Chiesa nazionale; e voi non potete trattarla come le altre, il cui capo è suddito del re. Essa per la sua indole universale bisogna che viva da sè e non si assoggetti ad alcuna podestà temporale, pera '• altrimenti le mancherebbe quella indipendenza che vogliono in essa le nazioni che credono in lei. «Il Pontefice Romano, quale oggi è costituito, non può diventare cittadino d' un grande Stato, discendendo dal trono, su cui lo venera tutta la cattolicità. Bisogna che sia Principe e Signore in sua casa, a niuno secondo ». Ecco appunto quello che chiedono gli italiani colla loro petizione al Parlamento, petizione che di nuovo e caldamente raccomandiamo a tutti i nostri lettori. Vedere in quinta pagina il nuovo racconto IL SEGRETO DEL MURO bassi restava pensosa. Cosa strana! la vendetta non solo era divenuta facile per lei, ma in certo modo le andava incontro. Tutti i tormenti che aveva sofferto, tutti i dispiaceri, tutte le lacrime che aveva sparso nel pensare al proprio avvenire, tutti i timori eccitati dalle minaceie di quell' uomo, potevano esser vendicati in un istante; Celeste poteva (Ere: — Io non pregherò per colui che mi ha fatto da carnefice. Ed essa Io avrebbe fatto certamente se non fosse stab cristiana; poichè anchè l'anima più pura sente il triste effetto delle passioni. Frattanto lo sguardo attento e inquieto di Leopoldo stava fisso sopra di lei; e pareva che volesse leggere sul suo volto l' impressione che Celeste provava nel cuore. In quel momento quelle due persone poste di fronte l' una all' altra pareva che dovessero rappresentare le due potenze che si diVidono il inondo e che lotteranno tra loro sino alla fine dei secoli; il bene e il male. Il bene era quella debole donna, sulla cui fronte era scolpita la serenità, e nel cui sguardo si leggeva la calma e la pace della coscienza. Il male era quell' uomo ancora robusto sebbene di capelli un pò biancastri, che negli occhi aveva l' impronta della tristezza e del dolore e nei lineamenti del volto le tr accie lasciate dalle più malvagie passioni. Dopo un minuto di silenzio, Celeste di Langerain alzò gli occhi verso un Cristo di avorio appeso sopra un genuflessorio, e, rivolta al padre desolato, gli disse con una grande espressione di dolcezza: — Andate, signore, i poveri ed io pregheremo per la guarigione della vostra cara figlia. * - CRONACA del Giubileo Sacerdotle del Salito Padre Nei giorni scorsi fù di passa ggio dalla hostra stazione ferroviaria la Delegazione' del Clero cattolico della Turchia d' Asia spedita dal Gran Patriarca Gregorio Giuseppe per assistere a Roma al Giubileo Sacerdotale, e presentare al Papa i doni dei fedeli della Siria. Facevano parte di questa delegazione fra gli altri illustri personaggi gli Arcivescovi di Tiro e di Aleppo, e il Vescovo di Beirout. Essi recano al Papa lire 10 mila per l' obolo di S. Pietro, e un magnifico armadio incastrato di madreperla. vero capolavoro degli artisti di Damasco e di grandissimo valore. X 11 Principe reggente di Baviera e la Regina madre hanno diretto al Papa lettere di congratulazione accompagnate da cospicui doni pel Il Card. Hoenlohe, specialmente incaricatone presentò al Pontefice le congratulazioni del Principe Ereditario di Germania. X Le guardie nobili offriranno al S. Padre una scrivania d' oro: la guardia patatina una statua d' argento raffigurante Leone XIII in atto di benedire. Le guardie svizzere offrono 5000 lire in oro provenienti dai risparmi fatti dal Corpo. X Fra gl' innumerevoli, svariati e ricchissimi (Ioni che da tutto il mondo ogni giorno giungono al Santo Padre per festeggiare il prossimo suo Giubileo sacerdotale dobbiamo anche segnalare mille bottigli 3 di Champagne, racchiuse in 20 casse, mandate dalla Casa Chandon de Briailles d' Epernay, diocesi di Chalons - sur - Marne; 72 pezze di tela di lino che invia la diocesi di Vigevano, mandate da quei diocesani; e 20 quintali del prezioso legno di sandalo che stanno por giung re dall'Australia. — Me lo promettete? ma pregherete voi stessa? — Ve lo prometto. — Oh! allora un' ultima graìa. Che io vi veda in ginocchio; che vi senta parlare a Dio della mia fizlia; che io possa portar con me questa consolazione e questa speranza! La signoea di Langerain si alzò e andò a pregare sul suo genuflessorio. Leopoldo la contemplò un istante; poi cominciò a piangere, piegò il ginocchio, e, alzando le mani verso il crocifisso, esclamò: — O Gesù! O Cristo! per questa donna io credo in voi; prendete la mia vita, prendete quella della mia figlia, e sia fatta la vostra volontà. Quindi si rialzò e parti. Nella città ove abita il dottore Berthenay $i crede che la sua conversione improvvisa sia dovuta alla guarigione quasi miracolosa della sua figlia. Qualunque ne sia però il vero motivo, le persone dabbene ne ringraziano Iddio; poichè quell' uomo energico, dedicandosi alla pietà, ò divenuto un uomo utile per il suo paese, una provvidenza per i poveri e per gli ammalati. Egli ha cambiato vita affatto, e la religione cattolica gli ha restituito la pace che aveva perduta da tanto si lungo tempo. Celeste di Langerain vive lontana da Leopoldo; ma però sa che nella sua flmiglia si prega ogni giorno per lei, e Che il suo nome vi è circondato di rispetto e di venerazione. FINE. _ to....41.141-Aas.11.•■■n4 111.0.1», - _• ì ailZ«W'a-.' "..«Mtgif":2 .~itkk~a~ • o a a o Il e o o L, o a t- a t le ti S- e '3 ; S- Il Rev.mo Capitolo di S. Pietro in Vaticano con gentile e delicato pensiero offrirà al S. Padre una ricchissima teca di argento dorato tempestata di gemme per custodirvi una reliquia insigne che S.S. tiene carissima e venerata nella sua cappella privata. X Il Circolo S. Pietro di Roma dona al Papa una scatola:da tabacco in oro col monogramma dol Circolo ed altri ornati in brillanti. X L' ex-Imperatrice dei Francesi prepara per il S. Padre un ricchissimo dono consistente nel ritratto del Principe Imperiale figl ioccio di Pio IX, circondato di viole, d' ametiste, e di api d' oro: un aquila in smalto sormonta il dono imperiale. X Un ebreo al Papa. Il Fremdenblatt riferisce che a Pest è esposto il regalo che il Dott. L. Raab, un ebreo di Komorn, manda al Papa. Esso ccnsiste in un libro pieno di cifre di inestimabile valore. È un calendario universale per il calcolo del tempo giuliano, gregoriano, ebreo ebreo gregoriano ed ebreo-giuliano. Lo scienziato ebreo impiegò venti anni di assiduo la.voro der questo libro, che l' Arcivescovo primate d' Ungheria consegnerà personalmente al Pontifico. X La Casa di Savoia al Papa. Colle dovute. riserve riportiamo da una corrispondenza romana del Cittadino di Genova, la seguente notizia: « lersera mi è stato assicurato. e da buona fonte, che é stato stabilito il dono delle LL. M\1. al Sano Padre per il suo giubileo. Ecco come la cosa andrebbe, sempre secondo il racconto fanttomi, sul quale pongo però delle riserve. « Tutti i principi concorrerebbero in uno stesso dono consistente in un prezioso calice, il quale porterebbe questa dedica, o pr ss' a poco: « Al Santo Padre Leone XIII la Casa di Savoia. » « Vuolsi chela faccenda sia stata discussa in Consiglio dei ministri in tre successive sedute. Varii ministri si opponevano. fino a farne questione di portafogli; ma Crispi avrebbe, sin dapprincipio sostenuta la necessità di inviare il dono, e il suo parere avrebbe finito per aver il disopra. , vi io e lò a 3 T ;a ' o Il Circolo della Gioventù Cattolica di Pisa, avventurato, come già dicemmo, che il S. Padre Leone XIII non solo abbia gradito l' offerta che è per fargli di una Posala d' oro in occasione del suo Giubileo, ma che inoltre abbia dichiarato ad servirsene in tutti i giorni che il Signore gli concederà di vita, ringrazia vivamente coioro che hanno già mostrato desiderio di concorrere a questa gentilissima quanto preziosa offerta; ed anzi fa noto che accompagnerà la detta Posata con un magnifico indirizzo in Pergamena, nel quale figureranno oltre i nomi dei giovani di questo Circolo, anche quelle persone che, avranno concorso al dono con una offerta non minore di L. 50. ri .e IT ALIA espresso l intenzione di volere interpellare il Presidente del Consiglio intorno al contegno che intende tenere il Governo nella prossima solennità del Giubileo Sacerdotale. — A giorni verranno inalzate le statue degli apostoli sul portico della facciata della Basilica di S. Paolo. — In seguito agli scoraggianti risultanti degli esami liceali, il ministero della pubblica istruzione, riconoscendo che questo fatto dipende principalmente dai criteri coi quali gli esami stessi vengono ordinti, ha stabilito di nominare una Commissione che studi questa materia e faccia proposte concrete da applicarsi subito. Livorno — li O corr. un gruppo di anarchici voleva fare una daostrazione sotto il Consolato americano, per protestare contro la condanna a morte di 7 anarchici nell' Illinese; ma per le misure prese dalla Questione fù mandata a monte. La sera stessa poi dopo le 6 fù sentita una fortissima esplosione sotto la Questura, causata da un cartoccio di dimani te alla quale prima era stato data fuoco. Gli agenti.- e funzionari che colà si trovavano non ebbero alcun danno: furono fatti molti arresti San Remo — La sera del 4 corr. giun . geva a San Remo il Principe Federigo Guglielmo colla famiglia e un seguito di circa 40 persone. Il Principe aveva aspetto assai florido nonostante la sua malattia. Ricevette una accoglienza simpatica da quella popolazione. Viareggio. — L' altra notte mentre stava per partire dalla stazione un treno militare, un tale profittando dell'oscurità cercò di salirvi inosservato sperando (li fare un viaggetto gratis fino a Pisa: ma mal glie ne incolse, perché forse non avendo preso bene le sue misure rimase travolto sotto le ruote riportandone lesioni gravissime alle gambe per cui si rendeva necessaria l'imputazione. Cittaducale — Un tal Faraglia con una sbarra di ferro ammazzò prima il proprio padre, poi la matrigna, quindi diede fuoco alla propria abitazione e si dette alla fuga. Mentana — Lunedi scorso venne celebrato il XX anniversario della famosa battaglia di Mentana. Se ne tolse occasione pér insultare al solito bassamente contro il Papato, ma ce ne fù anche per la monarchia. Il Prof. Pennesi disse che dobbiano cercare nuove terre per la patria non in Affrica ma a Trieste e nel Trientino. Il Majocchi vomitò un sacco di sacrileghe impertinenze contro il Pontefice che egli vorrebbe soppresso e abbattuto dalle fondamenta. Eppure a tutte queste infamie l' Ispettore di P. S. li presente rimase muto e sordo, ma solo a queste; non però quando fù insultata e attaccata la Monarchia. Conegliano — L' on. Bonghi tenne il 6 corr. il suo discorso politico. Parlando della questione ecclesiastica ha riconosciuto la necessità di tener calcolo della forza della Chiesa ed ha dichiarato che la politica attuale ecclesiastica è proprio dissennata. Ha criticato alcune leggi di persecuzione ed ha considerato la legge delle guarentigie degna d' emenda. Ravenna. — Anche il Baccarini ha fatto il suo discorso politico. Egli dopo la volgare accusa di antinazionalità data al Papa, ha ripetuto l' idea del Crispi che cioè essa possa e debba esser libero nell'ambito però delle leggi che glie lo concedono. ESTERO 3. Roma — Il S. Padre terrà concistoro Inghilterra„ nella seconda quindicina di novembre.Il venerai* DOJ1 Bosco sta per aprire — Picesi che I Q11. Tosca,nelli ayrehhe una casa dei suoi Salesiani anche a Lori. ---------.-.- -..f- - dra. Una pia dama cattolica Che giàsedificò colà una chiesa in onore del S. Cuore, la offerse a Don Bosco insieme coi locali delle Scuole e annesso terreno, e quell' uomo provvidenziale avutane licenza dal Papa, accettò l' invito e . presto i Salesiani apriranno la loro prima casa nell'Inghilterra, sul luogo stesso dove al tempo di Enrico VIII trovavasi la casa di Tommaso MoroÈ morto il Cav. 'William Lioyd che da ministro protestante si fece anni sono cattolico, e fu tra i valorosi zuavi pontifici al servizio di Pio IX. Egli era ricco assai e fece ottimo uso del danaro. Basti il dire che del proprio restaurò una chiesa spendendovi 250 mila lire! A Massaua Giunse il Generale Di San Marzano che tosto assunse il comando supremo dopo aver conferito col Gen. Saletta. Il giorno successivo doveva dirigere un ordine del giorno alle truppe e un mamani resto alla Colonia. Offerte della nostra Archidiocesi per il Ciborio da donarsi al S. Padre Leone XIII in occasione delle sue Nozze ci' Oro. Nota 4a Somma precedente L. 1228, 51 Da Buti (3» offerta) Confrt. di S. Michele Arcang. di Calcinaia, Da Visignano Da Casciavola Da Cisanello Da Orciano Sac. G. Donati S. Benedetto a Settimo (3» offer.) » Propositura di Calci Montemagno Riparbella Prioria di Barbaricina S. Chiara dei R.R. Spedali N. N. 10,00 5, 00 15,00 20, 04 3. 50 6,00 2, 00 14, 75 20, 00 10,00 32, 00 40, 00 7, 00 40, 00 Somma L. 1453, 80 R. Università — Sabato scorso venne inaugurato il corso degli studi alla nostra R. Università; erano presenti le autorità civili militari e scolastiche della provincia. Dopo poche ed applaudite parole dell'egregio Rettore Prof. Buonamici sali la cattedra il Prof. Romiti il quale pronunziò il discorso inaugurale trattando delle origini e continuità della vita. Com' era da temersi il Prof. Romiti trattò questo tema sublime improntando le sue parole al più puro ed arido materialismo, e facendosi eco di teorie che ormai la dottrina dei piCt celebri ed illustri scienziati ha ripudiato fra le assurdità insensate, e ribelli al raziocinio scientifico. Dobbiamo però rendere un' omaggio al materialista Professore, riconoscendo che le sue parole furono prive affatto di quella acredine pungente ed offensiva per la chiesa e pel cattolicismo, onde soglia.nsi inflorare quasi sempre i discorsi in simili' circostanze e di simili argomenti, e elle egli ebbe frasi rispettose verso le opinioni dalle sue differenti. 1 già qualche cosa! Scuola Operaia Cattolica — Giovedì sera veniva celebrata la solenne inaugurazione della scuola serale operaia che la benemerità Società di S. Vincenzo de' Paoli tiene aperta pei figli del popolo nèlle stanze annesse alla Chiesa di S. Eufrasia. Lesse un breve ma carissimo discorsetto di circostanza l'egregio Sac. Ranieri Del Pino, nominato a catechista di dette Scuole, e dimostrato come l'insegnamento religioso non abbrustica e intorpidisca la mente dei fanciulli come vorrebbero certa atea moderna pedagogia trovo prove abbondanti poi sno assunto negli splendidi resultati avuti in questa scuola nel passato anno scolastico, resultati sanzionati anche dal giudizio delle locali autorità scolastiche e terminò esortando caldamente i genitori degli alunni, che in buon numero assistevano a questa festicciuola a curare l'educazione religiosa dei loro figli per avere da essi consolazioni veraci, e per dare alla patria cittadini operosi ed operai onesti. Dopo queste belle parole, che furono applauditissime e col canto del Veni Creator e di alcuni inni italiani terminò eine. sta modesta e cara solennità scolastica. A maggior conferma poi delle parole del eh. Sac. Del Pino aggiungeremo essere a nostra notizia che il Ministero su propostà delle Autorità Scolastiche provinciali e veduti gli splendidi resultati avuti in questa Scuola nel passato anno scolastico ha accordato all'egregio Maestro Sig. Sodi che con tanto impegno si occupa di essa, un sussidio peculiari() iu benemerenza del suo zelo per la istruzione dei figli del popolo, e per incoraggiarlo a fare anche di più in avvenire. Questo sussidio e questi incoraggiamenti mentre provano l'utilità immensa di una cosi bella istituzione e ne accertano i buoni resultati sono il più bel guiderdone per l'ottima Società di S. Vincenzo de' Paoli che con tanti sacrifizi cura in tal modo oltre il soccorso materiale delle povere famiglie della città, anche il sollievo morale dei tigli del nostro popolo par mezzo della sana istruzione. Dio voglia che queste Scuole serali trovino sempre maggiore appoggio a conforto nell'aiuto dei buoni nostri cittadini! Aggressioni — Da qaalehe sera si lamentano nella nostra città aggressioni patite da alcuni cittadini nelle ore notturne e specialmente nei pressi di S. Paolo a Ripa d'amo e del Duomo da alcuni cittadini ai quali fu chiesto danaro e orologio, e furono vuotate le tasche. Speriamo che dalla solerzia dell'egregi funzionari di P. S. si agirà energicamente perchè tali fatti deplorevoli non si rinnovino. Corte d'assise — Si aprirà il 21 corr. sotto la presidenza del Cav. Rossetti, e saranno trattate 10 cause dello quali, 3 per omicidio premeditato, 1 per procurato aborto, 1 per peculato , 1 per violenza carnale, 1 per bancarotta fraudolenta. DIARIO SACRO NOVEMBRE. 14 Lun. S. Giosaffatte V. e M. Nella Primaziale Anniversario di tutti gli Arcivescovi e Clero defunti. Al Carmine e in s. 'rorpé festa di tutti i santi doli' Ordine Carmelitano. 15 Mart. S. Geltrude V. Al Carmine e in P. Torpè, si fanno suffragi per tutti i defunti del suddetto Ordine. 16 Merc. S. Stanislao Kostka C. Festa in s. Tommaso dei Chierici. 17 Giov. S. Gregorio Taumaturgo. 18 Ven. Dedicazione delle romane basiliche di S. gri! Pietro in Vaticano e S. Paolo fuor delle mura. B. Oddone. 19 Sab. S. Elisabetta Ved. Reg. d'Ungheria. Festa in s. Chiara con Assoluzione pei Terziarii di s. Francesco. ffi 20 Dom. Ultima dopo la Pent. Otlava dei Ss. Elisio e Potito Mm. In s. Michele iu Borgo festa dell' angelico giovanetto s. Stabislao Kostka, con panegirico la sera. Festa in suTragio dei Defunti in s. Sisto. In s. Cosimo festa di Maria SS. della Consola:ione. la s. Torpè triúuo di s. Giovanni della Croce. . t4), l • 1 r •■•• .1r ••• •••• 2111111~ .......- 4 ,021,6.152.0.—,..-1711MZSZIC1012170tilarIC Il triduo solenne per il terzo Centenario di S. Felice da Cantalice venne celebrato con divota pompa e ricco apparato dovuto alla ben nota valentia del nostro Castiglioni, nella chiesa di S. Dominio dei PP. Cappuccini, nei giorni 28, 29 e 30 dello scorso mese. L'ultimo giorno, che fu in domenica, ebbe luogo la messa solenne in musica con assistenza pontificale di S. E. Mons. Arcivescovo nostro, il quale nella sera, dopo l'orazione panegirica del Santo detta da valente oratore, intuono l'inno del ringraziamento al Signore per la fausta celebrazione di questo Centenario. La chiesa in quell' ora risplendeva di vaga illuminazione, e d il concorso di gente era numerosissimo. Alquante iscrizioni appese nell' interno della chiesa encomiavano con bei detti le virtù del Santo, massime la sua umile semplicità, onde meritò i tesori della sapienza celeste, e veramente felice poter godere degli amplessi del divin Pargoletto. tera civile 'p& Papa, come mezzo unico ad attuarla, potere che sarebbe per l'Italia fonte di novella forza e libertà. La forma della dissertazione, e la robustezza e la forza dell'argomentare non disgiunta dalla pii mirabil calma e serenità di giudizio non possono non imporsi, ad ogni lettore di buona fede, e noi vivamente desideriamo che l'opuscolo sia largamente conosciuto pel bene verace d' Italia. - va'ute, Banche Popolari e Cass3 di Risparmio si incaricano gratuitamente di questa Conversione. Sollecitare le domande per arrivare in tempo. . --- Unico deposito in Pisa alle Farmacie Paladini, Bottari e Oanepa. Il 31 ottobre, alle ore 1 ant. cessava di vivere in Montecastello, comune di Pon- MUNICIPIO DI PISA tedera per iteo paralitico il sacerdote (Vedi sesta pagina). CÀSSI . i\GRICOLA INDEST1.1LE ANTONIO CONTICELLI DALLA DIOGESI ---(0-Pontedera — Ci scrivono: Domenica 6 corr. questo piese veniva allietato dalla presenza del venerato Pastore della nostra Archidiocesi Mons. Conte Capponi. L' E. S. giungeva da Pisa col treno delle 9,40 alla stazione ferroviaria dove erano a riceverla il R.mo Clero del paese con a capo il meritissimo Proposto sig. Conti. Giunto appena nella casa canonica Monsignore riceveva gli omaggi rispettosi e gentili della intera Giunta Municipale con a capo il Sindaco sig. Ciompi, della Commissione dello Spedale con l' egregio suo Presidente alla testa e di altre distinte persone; finchè alle ore 11 recavasi alla magnifica chiesa principale del luogo dove S. E. somministrò il S. Sacramento della Cresima a oltre mille fanciulli, trattenendosi colà fino alle ore 2 poin. niente curando la stanchezza ed il caldo derivante dall' enorme folla che vi si accalcava. Il pranzo nella canonica, al quale sedevano i componenti Fon. Giunta ed altre egregie persone invitate a tener compagnia a Monsignore dal R.mo sig. Proposto Conti che con squisita e compita gentilezza fece gli onori di casa, fu allietato dalla banda pae> sana che nella via adiacente suonava scelte melodie. Dopo il pranzo Monsignore, si recò a visitare l' istituto delle benemerite Suore di Carità, nella cappella del quale tenne ancora cresima, e col treno della sera tornò Pisa edificato e contento, giova sperarlo, per le oneste e liete accoglienze ricevute da questo paese, ove con mirabile e raro accordo fra le autorità Civile ed Ecclesiastica si curò che l' ordine e l'armonia di sì bel giorno non venissero, come non vennero infatti, minimamente turbate. X. LIBRI E GIORNALI Sulla conciliazione tra il Re gno d'Italia ed il Papa. — Opuscolo del Conte Prospero Balbo. — Torino. - Tip. S. Giuseppe. Collegio Artigianelli. Sa quest' argomento che va cotanto agitando le menti dei più seri pensatovi d' oggidì ha scritto un' opuscolo anche l'illustre Baldo, il quale in esso a meglio combattere i pregiudizi (fel liberalismo sulla natura del supremo potere ecclesiastico e sulle condizioni della sua piena indipendenza ha usato la forma di dialogo fra un cattolico e un liberale. Partendo dal principio della immunità del Pontefice e del suo diritto . alla più intiera e completa libertà e indipendenza viene a dimostrare quali sarebbero le garanzie atte a render sicura cotesta libertà e indipendenza, e ne deduce come ineluttabile conseguenza /a necessità del po- or vs"-; ; I medici chiamano predisposizione morbosa quipsta facilità ad ammalare. Or bene, cosa è 'predispos,zione morbosa. É l' alterazione del sangue che ci rende proclivi a sentire l' influsso delle potenze morbose. Ed in cosa consiste questa alterazione? Si purghi il sanue da tale sozzura, e la salute sarà inconcussa, o per lo meno sasanno sorpportate senza gravi conseguenze le malattie, alle quali può I uomo andare soggotto. Il nit'zzo è facilissimo. Si consomino tre sole bottiglie dello Sciroppo depurativo di Pariglina preparato dal dott. Giovanni Mazzolini di Roma, e si avrà la convinzione della importanza della scoperta, sperimentandone l' infallibile efficacia. SOCIETÀ ANONIMA POPOLARE, COOPERATIVA nell'età, di 64 anni, nativo di Valtriano, presso Fauglia. L' infausto avvenimento rattristò tutti quanti i paesani, dei quali il Conticelli era riuscito a conciliarsi l' affetto colle esemplari virtù. All'esequie solenni, che furono fatte nella chiesa parrocch i ale, assisteva Mons. Arci v. Alessandro Sanminiatelli, Uditore generale della R.ma Camera Apostolica, i signori marchesi Azzolino, Alfonso ed Alberto Malaspina con tutte le persone addette alla loro casa, la fanfara e la società operaia del paese, altre associazioni, gli alunni delle scuole comunali delle quali il povero Conticelli era maestro; ufficio che egli dishnpegnò con zelo costante e fecondo di ottimi resultati, Al camposanto l' amico A. G. pronunziò un' affettuoso e commovente discorso, ricordando ai presenti i meriti tutti del caro estinto. Il sac. Antonio Conficchi fu amato da ognuno, perché tutti lo conobbero probo cortese, amorevole, pronto ai servigi dell'amicizia ed in questa costante; ma 'più particolarmente fu caro al pio e zelantissimo Pievano Benedetto Mannolini che l'ebbe per tanto tempo compagno nel parrocchiale ministero. Ad Antonio Conticelli é ormai muta 1' armonia del giorno, ma la religione ci assicura che Egli non ci lasciò se non per obbedire alla voce di Dio che lo chiamava ; e dal Cielo, ove egli è già beato ci sorride ancora, e c'incoraggia colle parole: A CAPITALE ILLIMITATO costituita con atto 17 luglio 1886 Sede in Pisa. con succnrsali e agenzie a Firenze volterr Viareggiu, Bosignano Calci, Chianni Riparbella. - « Non piangete di me che i miei dì fersi Morendo eterni, e nell'eterno lume Quando mostrai di chiuder gli occhi apersi. » Oh Religione santissima quanto mai sei bella e consolante ! Noi ti adoriamo ed a te ci inchiniamo, perché ci dai la dolce speranza di rintracciare un dì l'amico affettuoso che ora piangiamo amai attente. E tu, Antonio carissimo, prega dunque il Signore per i tuoi conoscenti, e ettienci a tutti di avere un giorno l' invidiabile tua sorte. Montecastello 5 Novembre X. , co:Lpedgnti dt113 Dama Yazisonale TUTTI IMPRESARI'! Chi ignora che una delle più frequenti cause degli scioperi é il modo indegno con cui certi impresarii trattano i propri operai ? Quanto correrebbero diversamente le cose se gli operai potessero essere a propria volta impresari ! Eppure que2to mutamento di condizione non sarebbe di difficile attuazione, se gli operai sapessero convenientemente approfittare dell' occasione che loro viene offerta da 11' Ultima Lotteria. Se gli operai impossibilitati personalmente ad acquistare un forte numei o di biglietti, sapessero unirsi in temporanea società, raccogliendo in un solo nucleo le proprie economie e acquistando qualche grosso gruppo di biglietti dell' Ultima Lotteria, sarebbero forse ben presto lieti di aver ascoltato il nostro consiglio, e potrebbero riconoscere Come sia facile trarli utarsi da operaio in impresario. Con un so biglietto che costa Una lira si possono vincere premi da un minimo di 50 lire a un massimo di centomila e con gruppi di 5, 10, 50 100 biglietti si concorre rispettivamente a premi minimi di lire 250, 500, 2500. 5000 e a premi m'assimi di lire 200000 250000, 297500 e 301500, tutti pagabili in contanti senza alcuna ritenuta. Il numero dei biglietti disponibili è orinai ridottissimo e un prossimo avviso annunzierà, colla chiusura della vendita, la data dell' estrazione che avrà luogo pubblicament in Roma con tutte le garanzie volute dalla legge. I biglietti Si yendono dai principali Banchieri, Cambiavalute, Banche Popolari e Casse di Risparmio. - Al 30 settenre Al 31 Capitale sottoscritto L. 432,700 L. 444,000 Id.versato . » 344,991 - » 352,596 Soci N.903 N. 1032 Valore nominale dell azione L. 100,00 - . - Situazione ai 31 Otiobre 1887. .A.TTIVO Numerario in cassa L 120,513,82 Azionisti a saldo azioni . . » 91,404 00 Cambiali in portafoglio . . » 618,437,10 Effetti riscontati » 45,317,17 Mutui ipotecari ammortizzab » 54,100,00 Valori pubblici e industriali » 83,593,50 Valori depositati a garanzia come rappresentanti e corrispondenti degli istituti di emissione n 50,782,50 Depositi a cauzione . . . . 10,000,00 Depositi in conto terzi. . . 102,504,00 Depositl liberi e volontari Conti correnti con banche e corrispondenti ------------------------------------- • r 22,000,00 9,584,07 7,40740 Mobili Spese di primo impianto e ti- toli definitivi azioni. . . Debitori diversi 14,005,20 16,046,30 Nostre sedi ed agenzie in con- to corrente 18,739,77 Conti correnti con garanzia. 10,393,66 e)• Servizi di cassa 21,175,23 Spese del corrente esercizio da liquidarsi in fine di » 27,059,99 gestione L. 1,323,063,41 PASSIVO Capitale sottoscritto „ • L, 444,000,00 Fondo di riserva 4,502,00 584,529,45 Conti correnti fruttiferi 24,856,70 Depositi a risparmio 10,000,00 Depositanti a cauzione . . Depositanti per depositi libe- ri e volontari 22 000,00 Creditori diversi 22,833,40 Nostri cedenti di cambiali a » 112,000,00 garanzia . . Istituti di credito per effetti 45,317,17 riscontati R endite del corrente esercizio liquidabili in fine di » 53,024,69 trestione . 2n • L. 1,323,063,41 h SANGUE UMANO SI VA GUASTA NDO — Le molte vittime iniptge dallo scorso inverno Dei biglietti aventi corso legale nel Regno contro Cartelle dell' ultima Lotteria autorizzata dal Governo Italiano esente dalla tassa stabili la colla legge 2 aprile 1886 N. 3754 serie 3.a 1 biglietti convertiti possono fruttare da L. 250. a 200000. per ogni eincque lire, da L, 500 a 250000 per ogni 10 lire, da lire 2500 a 297500 per ogni cinquanta lire, e da L. 5000 a 304500 per ogni cento lire. Tutti i principali Banchieri, Cambia- once 18871887 • ggegnit CENVERSIONE VOLONTARIA RIgno ne sone una prova convincente Si dice questo: il tale ò Morto di polmonea, perebò passò da un lungo caldo, in un freddo; al tale altro fu un polpo d' aria, che gli produsse la bronchite acuta, la quale in nove giorni lo condusse a morte. Nol non è il solo abbassamento di temperatura del nostro corpo, che ci cacii4na le punture, le polmonee, le bronebit? i mali di r01a. Vi li bisogno di Un altro elemento, e qc;?sto consiste nella alterata CONSIGLIERI IM TURNO , composizione del sangue. Di dieci persone che si espongono a rapidi abbassamenti di temperatura, due muoiono di polmonea, uno arriva a, guarine; qnalehe altro incontra appena un raffreddore, e gli altri restano illesi ••••■- 11.•■■ • • .21/ • M>«a • I SINDACI Tito Toreigliani Leone Rigoli J. Birga 4. Bargilli ; ; (;-itcseppe IL RAqI,. NIEaE F. Czobatti.' Napoli, 25 settembre 1885. Sigg. SCOTT. e Bowt:. Dichiaro 1Q1.9 sincoramente che io tengo ferma opinione leila toIlerhilità ed efficacia dell' gmu/síone Scott nella 'cura delle malattie' scrofolose, come feci prova su taluni miei malati e ne confermo anche ciornata. Ritengo che avrà un prospero successo nelr ia pratica generale. Dott. GIUSEPPE MONTI. Rpgabella., 8 - Milano. F - BUBCHI Gerente responsabile gratuito Tipografia Ungher - é r I r • e I 11:. • 10"? fj 12 e C. -" • • 1 . ',3•• •••"-_":21.-:■_••• ~l'isì>tèà~4~~~-•• 7. 1 L ....L h 4. •••••-•-■•Pak. '4,1*^~ "^".. "."-^""' 5 APPENDICE 1 EMILIO RICHEBOURG IVIUU URII,ZTa r. A qualche chilometro da Poitiers si trova il castello di Vizerville. Fabbricato su di un' altura in mezzo ad un sito dei più pittoreschi, egli sovrasta ad una valle verdeggiante bagnata, dalla Vienna. Vizerville,• dicono le vecchie cronache, fu edificato verso l' anno 1628 da 'un gentiluomo della bassa Normandia, il quale aveva ottenuto dal Cardinale di Richelieu, suo protettore, in riconoscenza dei servigi resi alla Francia ed al suo re, il titolo di conte e la mano d' una ricca erede del regno. Ma come tutto ciò che il genio dell'uomo crea, ed inventa, il castello è divenuto vecchio; più d' una volta il fulmine ha colpito le sue alte torri, il tempo inesorabile devastatore, vi ha tolto ogni anno qualche pietra dalle sue torri e da' suoi merli. Nel 1793, un incendio, acceso dal furo- Allorché il popolo fece udire le sue mille voci corrucciato, minacciando il regno re popolare, distrusse i due terzi della vecchia abitazione. In seguito si sono rimossi i rottami e sulle rovine si è costruita una nuova e magnifica dimora nel gusto moderno. Tuttavia ciò che resta ancora delle due torri primitive e delle mura smantellate parla assai altamente della potenza e della ricchezza dei primi signori di Vizerville. Su questi imponenti avanzi di pietre annerite, consunte, fra le quali crescono le viole a ciocche, i licheni e il primo, sono scritti due secoli gloriosi per splendide memorie: regno assoluto al primo; al secondo popolo re. Dal quale egli ò in oggi il castello di Vizerville rappresenta due cose « il passato ed il presente » Benchè il nostro racconto non cominci vacillante, e che per prima prova della sua forza fece cadere le mura della Bnstiglia la contessa Aurelia di Vizerville aveva allora dato alla luce un figlio a suo marito. Ma il conte non potè aprire tutto il suo cuore alla gioja; inquetudine vi era già entrata, poichè quantunque non si potesse sapere fino a quali eccessi si porterebbe la collera rivoluzionaria, pur troppo si prevedevano le sventure che stavano per piombare sulla Francia. sul re e su coloro che gli eretto devoti. Di fatti la rivoluzione non stette molto a prendere un aspetto spaventevole. I più timorosi o per meglio dire i meno fedeli alla causa di Luigi XVI, vi pensarono di mettersi al coperto del pericolo. L' emigrazione cominciò.• Ad onta del desiderio e della volontà eh' essa aveva di non separarsi da lui, il conte di Vizerville forzò sua moglie e trasferirsi in Germania, dove condusse seco il figlio che aveva diciotto mesi, poco tempo prima aveva annunziato al conte che sarebbe madre una seconda volta. Dopo 1' arresto della famiglia i eale Varenne ed il suo imprigionamento nella che alla seconda restai' razione, dobbiamo per necessità parlare di fatti anteriori e risalire epoca della rivoluzione francese Da Luigi 'XIII in poi i signori idi Vizerville avevano sempre avuto una carica importante alla corte di Francia: il conte Olivier° di Vizerville, quinto del nome, era nel 1789 guardia d' onore della regina Maria Antonietta, Ammogliato, da poco tempo la giovane contessa, sua moglie. abitava come lui, ora a Parigi ora a Versailles. . Le inserzioni dalla Francia si ricevono solo presso l'Agence principale = Q 0 LO rc r. i - e o C CD (22 z oo E ti MQ ;-"é* d'•W °E4-0 -1) o —oìx (Do 03 19;,-, "C=1 oE4 -.:0 0 3E 0 E OC l2 i-3 C1'0 4,-21 i:<-21> Q4' cz C/2 ce--e C2 1=1. pole, fiattosità, diarrea, gontiamento, giramenti di testa. valpitazioni; ronzio d'orecchi, acidità, pituita; nausee e pomiti dopo il pasto ori in tempo di gravidanza dolori, dudori, granchi e spasimi. ogni disordine di stomaco, del respiro. del fegato, nervi e bile, insonnie tosse, asma, hronchiti, tisi ( consunzione) malattie cutanee, ezema, eruzioni, metanconia, deperimento, reumatismi, gotta, tutte le febbri, catarro. convulsioni. uevralgia, tutti i vizi dd sangue idropisia. mancanza di freschezza e di energia nervosa; 38 annidinvariabae sacce<so Anche per allevare figliuoli deboli. Estratto di N. 100,000 cure comprese quelle di S. M. Iniperatore Nicola di Russia, di S. S. il Papa Pio IX. ri dottore Bertini di Torino; della marchesa Castelstuart, linolti Medici ; del duca di Pluskow, leda marchesa di lu han. ecc. Cura N. 6.324 — Saseari ( Sardegna ). 5 giugno, 1869. Da lungo tempo oppresso da malattia nervosa, cattiva igeStione, debolezza e vertigini, trovai un gran vantaggio Un l'uso della vostra deliziosa e salutifera farina la Nevalerga Arabica, non trovando altro rinielio più efficace di questo ai miei malori. : . r curattcalE ==z=z=z - P.:: ect• CIGIOUCE:47 •. ._ _„, o • . . ... t, _ .ri _ ,.. . e.., ,t mi:. or ....f. . -, ... „:„..... 3 E-5.. ;-•,,-- F ,,9% .,-c. „, __,.. .:_. ' n. •:• • .-4•• • Pl 4 3. .: - - ‘i: .".2, cir,= v: .... e• e ati sj.c.,- •• v „..... cj -e3 , _,;qhtezi•ra. kti . . 9 -ei• ,7.:-., tInt4 1.- • "ts, ''', t, 1 tl,..; ...2. .1?. .,...k. •-,i.,. .•cc , ...•.._ 4) E ,_ . ce--..".:- 2 z .ti-, ts.r-; «g. -i o c› k . , "•• E dr, l1.• •z ,- t•-• • ...0_ .... z R er <03-e emeltv r.„y 2z,.... er w,, (13 e t.2, L')c. ki °' -_-. • "c3 -:t." R, tl ..' . .."-J 2 _4 • -;, 1" 43ó -( .....; -, , . - e-t .4.',E •-• ,...2•9 , - - - . -,, e.. gi. • ... .._. . ° a kg; Z" ° cr3 L.' v 2 t'l c • os i...1 • E -44.^c3 •q> "IZS 5 e o ,2 i .. Z :e . i•.3.-^O •C:•••••• •-- CJC c.) cesc .,3 COE et, ei ■■• R.5. e...",-,z c:i • 9.... - - 43 i... , cC t' - e3..,g.. i,i . 2'4 2 2 z.,3 k., W - - .... , , • CLS • ••••• Notaio PIETRO PORCIIEDDU, Cura N.78.910.- Fossombrone (Marche) I. aprile 1872. — Una donna di nostra famiglia, Agata Temili, da molti anni offriva forte tosse, con vomiti di sangue , debolezza per tanto il corpo, specialmente alle gambe, dolori alla testa ed inappetenza. I medici tentarono molti rimedi indarno, ma ., he /34 "':: 0, *2..- *.. Cf) q, ■: % slt e > rt? ,.9 .- - .":.-. It= Zre 1,.. • t .4.4 0-3 P*1 tz C..à = : r , at.--, k, Go T RE •5 :;, E — , e CLEMRNTINA SARTI, 408 via, S. Isaia. Quattro volte più nutritiva che la carne, economizza anche 50 volte il suo prezzo in altri rimedii. prezzo della Revalenta Arabica In Scatole un quarto di chil. L. 2, 50; mezzo ch. L. 4,50 un chq. l 8 due chil. e mezzo L. 19; sei chil. L. 42. Deposito generale per l'Italia presso i signor Paganini e Villani, N. 13, Via Borromei Milano ed in tutte le città presso i farmacisti e droghieri. Pisa, Stefano Rossini, farmacia Reale presso la R. Università. — Devoto, Farmacia inglese Lungarno Regio N. 691. in VLIbbtiddddr...****..**..**32e,*-*******-19C-19C 4g E.:31=k. CD 1\T A_TTO Di CI LIEB1G .9 t U LIQ ORE PILLOLE D20, Lavi" le Il Liquore Le Gccetar ig io ne rta co. della FacoltA di Parigi. Pillole, prevengano il ritorno degli accessi. guarisce gli accessi come per incanto. to _Questa cura perfettamente innocua, è raccomandata dall illustre D NELATON e dal principi v della medicina. Leggere le loro testimonianze nel piccolo trattato unito ad ogni boccetta, che 919 „ st manda gratis da Parigi o si dà presso i nostri depositarj. • , ",„1-' Esigere, — I, :0.4)46<>0. <#.4e • 11.0.048.44.004944.041~04~/0100011411~11 •_ — , ei 1.13 „.. % ..z 0 ?t GIUSEPPE BUSSI Cura N. 46,260. Sig. Roberts, da consunzione polmonere. con tosse vomiti, costipazione e sordità di 25 anni. Il sig. Baldwin, da estenuatezza, comCura N. 49,522. pleta paralisia della vescica e delle membra per eccessi di gioventù. Le Prunetto , 24 ottobre, 1866. Cura N. 65,184. posso assicurare che da due anni, usando questa meravigliosa Reralenta, non sento più alcun incomodo della vecchiaia, ne il peso de'rniei 84 anni. Le mie gambe diventa rono forti, la mia vista noi richiede più occhiali , il mio stomaco e robusto come ai 30 anni. Io mi sento insomma ringiovanito, e predico, confesso, visito ammalati, faccio viaggi a piedi anche lunghi e sentomi chiara la mente e fresca la memoria. D. CASTELLI Toeled. Arcipr. di Pruneto. Cura N. 67,321. — Bologna 8 settembre 1869. — In seguito a febbre miliare caddi in stato di completo deperimento, soffrendo continuamente di infiammazione di ventre, colica d'utero, dolori per tutto il corpo, sudori terribili, tanto che scambiato avrei la mia età di venti anni con quelli di una vecchia di ottanta, pure di avere un po' di salute. Per grazia di Dio la mia povera madre mi fece prendere la sua Revalenta Arabica, la quale mi ha ristabilita, quindi ho creduto mio dovere ringraziarla per la recuperata salute che a lei debbo. ; presso l'Avv. Stefano Usoi, Sindaco di Sa sani • perdute. — Guarisce ranlicalmente dalle cattive digestioni (dispepsie pastriti. gastalgie, costipazioni croniche. emorroidi, glan- •à r3) o o o cr) ec00000 -73c.) co «io cen pari ogni malore, ritornandogli l'appetito, cosi le forze REVALENTA ARABICA 413NM-Ce'" - N - quei pochi giorni che ella ebbe preso la sua Revalenta Non più Medicine PERFETTA SALUTE O •-•e dati della Repubblica, e lo sventurato Luigi XVI doveva pagare colla sua testa gli errori dei re Capeti. (continua). de Pubblicité E. E. OBLIEGHT, Paris, rue Richelieu, 92 restituita a tutt adulti e fanciulli, senza medicine, senza purghe nè spese. mediante la deliziosa Farina di salute Du Barry di Londra, d etta: 3 8. il 0o ci5_ o.c 11 c/2 I... - torre del Tempio, il conto di Vizerville si ritirò nel suo castello. Allora poteva lasciare la Francia e raggiungere sua moglie che si era stabilita in tina piccola città di Sassionia; era anehe il consiglio di parecchi de' suoi amici che emigravano e che volevano eh' esso li seguisse. Ma il conte non era solamente affezionato al re ed alla regina, egli amava il regno e non voleva abbandonarlo fintantochè una speranza di salvarlo esisteva ancora. I Vandeesi ed i Brettoni cominciarono ad agitarsi; si parlava di rivolta contro il governo repubblicano. Una possente armata straniera, dicevasi sta per entrare in Francia condotta dai principi, essa s' impadronirà di Parigi, ed il re libero dalla sua prigione riprenderà lo scettro e risalirà sul trono, vincitore degli uomini e delle cose. La verità era che l' Europa intera, spaventata di ciò che avveniva a Parigi dichiarava la guerra alla Francia. Il conte pronto a mettere la suu spada e la sua fortuna al servizio dei suoi padroni credè dovere aspettare gli avvenimenti. Ma la speranza un istante accarezzata dai fedeli amici del re non doveva realizzarsi. La coalizione stava per essere respinta dal sol- come garanzia, sull' etichette il bollo del governo francese e la ffrma " Vendita all ingrosso presso F. COMAR, '28, rue St-Claude, •3 Deposito a Milano a Roma presso MANZONI e C., e dai principale Farmacisti. ed A Fabbricato a FR.A. 1 -BENTOS (Sud America) - 7 Le più alte distinzioni alle primarie Esposizioni fino dal 1867. CZ-1/.e...4?› t>3.0.9.**** 02«,01,•••••••••13•041~3053.4iì›G*304)41)0111•0*** Genuino soltanto se ciascun vaso porta la firma IN INCHIOSTRO AllURRO. MOLINI DA FARINA MACCHINE A VAPORE ORIZZONTALI sopra una colonna in ferro fuso che sostiene l i meccanismo e le macine. DOMANDARE SEMPRE IL. VERO LIE5310 Estratto di Carne Liebig serve per la preparazione istantanea di un eccellente corroborante brodo e per migliorare e condire ogni sorta di minestre con caldaia a fiamma di ritorno. di. salse, legumi e piatti di carne. 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BOUETL & C. successori Meccanici 31 - 33, Rue Boinod in Parigi, (6) - - PP~P~PPPF~P~PPMPFIPPM $ 2 ................................... 5$ ; • •■~51kaireiÒé - -1r-T AIHUNICII.C• 131 1 1S.A, - Conversione dei Prestiti Comunali 1871 e 188 r‹, Il Consiglio Comunale di Pisa colla sua deliberazione del di 26 Maggio 1887 debitamente approvata dalla Deputazione Provinciale, ha stabilito di trasformare il suo passivo. dando ampio incarico alla Giunta di fare tutto l'occorrente per questo e di fissare tutte le mondalità della trasformazione, valendosi a tale uopo di un mutuo da farsi colla Cassa Depositi e Prestiti a condizioni di favore. Questo mutuo é già stato autorizzato colla legge 14 Luglio 1887. N. 4760, Serie IIIa ma questa legge, in ordine al1' art. 4, non sarà applicata al Comune di Pisa finché non risulti assicurata la sistemazione delle finanze comunali e venga emesso il R. Decreto che riconoscerà l' adempimento di tale condizione. La sistemazione delle finanze comunali non potendo ottenersi che con la conversione dei debiti del Comune é indispensabile anzitutto il procedere a questa; e la Giunta Comunale di Pisa perciò ha preso la sua deliberazione del 28 Luglio 1887, al seguito della quale e in base alle condizioni ivi stabilite la Banca Generale resta intanto incaricata di ricevere anche per mezzo di altri Istituti o Ditte le dichiarazioni di conversione e fare le operazioni relative. La Giunta si riserva inoltre di determinare fra breve e rendere noti con appositi avvisi i provvedimenti relativi alla conversione, pagamento e riscatto dei premi scaduti e da scadere dell' imprestito del 1871. Per conseguenza il Municipio di Pisa invita intanto i possessori dei titoli dei prestiti comunali 1871 e 1880 ad aderire alla conversione dei titoli stessi a cominciare dal di 25 corrente e non più tardi del di 25 Novembre 1887; subordinando questa conversione alle condizioni di che nell' art. 4 della citata legge 14 Luglio 1887 e a quelle stabilite dalla Giunta nel piano per la conversione dei prestiti a cartelle comunali 1871 e 1880 e per . la emissione, servizio e rimborso de' nuovi titoli da emettersi approvato con la ri- cordata sua deliberazione del 28 Luglio 1887, e del quale le principali trovansí qui riassunte. ART. 1. I portatori delle Cartelle dei prestiti comunali 1871 e 1880, sono invitati a dichiarare prima del 25 Novembre 1887 presso la Cassa Comunale di Pisa o presso una delle Sedi della Banca Generale o Isituti o Ditte incaricate se intendono aderire alla conversione dei suddetti prestiti. Le adesioni si incominceranno a ricevere il 25 corrente. • ART. 2. Coloro che faranno adesione alla conversione dovranno, a suo tempo restituire al Comune le vecchie cartelle colla cedola d' interesse N. 29, scaduta al l° Gennaio scorso e colle successive e avranno la scelta di ricevere in cambio: a) Lire settanta in numerano entro tre mesi dalla pubblicazione del R. Decreto che renderà applicabile anche al Comune di Pisa la legge suddetta 14 Lu glio 1887 N. 4760 Serie 3.a b) o ricevere in cambio il valore nominale di Lire CENTOVENTICINQUE Comprensivo del capitale di L. 120 promesso pel rimborso delle vecchie cartelle e delle L. 5 degli interessi scaduti in quest'anno, quali L. 125 saranno corrisposte per L 35 in numerano da pagarsi entro tre mesi dal giorno della pubblicazione del suddetto R. Decreto, e pel rimanente colla consegna da farsi entro sei mesi dallo stesso giorno di un nuovo titolo del valore nominale di L. 90 rimborsabile per estrazione in un periodo di tempo che è stato ora fissato in 50 anni a partire dal 1 Gennaio 1888 ma che potrà esser portato a cinquantacinque anni con deliberazione del Consiglio Comunale. Nell'uno come nell'altro caso per ogni cedola d' interesse. mancante alle cartelle che saranno presentate alla conversione saranno trattenute al portatore L. 2,50. Il bollo sui nuovi titoli sarà a carico del portatore. ART. 3. 11 frutto dei nuovi titoli sarà alla ragione di L. 3,25 lorde all'anno per ogni titolo, corrispondente al 5 9 0 lordo sulla somma di L. 65 che ora non viene rimborsata del prezzo originario delle vecchie cartelle. Questo frutto cumulato nei vari anni colla regola dell' interesse semplice sarà pagato insieme all' importo dei titoli di mano in mano che questi saranno ammessi al pagamento. Tale pagamento verrà garantito in qualunque tempo secondo le disposizioni che saranno stabilite nel R. Decreto di cui all' articolo precedente. ART. 4. 11 Comune si riserva in qualunque tempo la facoltà di variare il piano che sarà stabilito dalla Giunta pei rimborsi dei nuovi titoli in modo però da non andar mai al di là del termine di cinquantacinque anni di cui all' art. 2, e ciò secondo le modalità, fissate nel piano approvato dalla Giunta con la ricordata deliberazione del 28 Luglio 1887. ART. 5. Nel fare le loro adesioni alla conversione i portatori delle cartelle dei prestiti comunali 1871 e 1880 dovranno dichiarare se preferiscono la conversione secondo l'uno o l'altro dei due sistemi indicali all'art. 2. Queste adesioni risulteranno da distinte numeriche tirmaU in doppio dai portatori dei vecchi titoli e da un timbro ad olio che verrà apposto sui titoli stessi. ART. 6. Alla Cassa Comunale di Pisa o presso le Sedi della Banca Generale e altri Istituti o Ditte incaricate di ricevere le adesioni alla conversione, saranno esposti gli avvisi col piano particolareggiato delle operazioni approvato dalla Giunta con la ricordata deliberazione del 28 Luglio 1887 e saranno dati dettagli sulle operazioni medesime. Le. dichiarazioni di adesione alla Conversione si ricevono: a Pisa presso la Cassa Comunale — Banca Nazionale Toscana — Banca Popolare Cooperativa. a Roma presso la Banca Gener. — Banca Naziouale Toscana. a Milano presso la Banca Generale. a Genova » la Banca Gener. — Bancaa Firenze presso la Banca Nazionale Toscana — Francesco Pestellini. a Torino presso la Banca di Torino. a Venezia presso Jacob Levi e figli — Banca Veneta di Depositi e. Conti Correnti. a Bologna presso la Banca Nazionale Toscana. a Padova presso la Banca Nazionale Toscana — Banca Popolare Cooperati va. a Verona presso la Banca di Verona. » a Como Tajana, Perti, Castiglioni e C. -- T. Giorge.tti e C. a Novara presso la Banca Popolare Cooperativa — T. Zanconi e C. a Cremona presso la Societa Popolare di Mutuo Credito. a Lucca' presso la Banca Nazionale Toscana — L. Qori e C. a Ancona presso Banca Nazionale Toscana. a Pistoia aa iArezzo a Siena Massa a Bellinzona presso la Baoca Cantonale Ticinese. Lugano presso la Banca della Svezzera Italiana. Pisa, 4 Agosto 1887 Il Sindaco PEVER ADA. M i: :N CD I) I P I S - CON V P:RSION h D DA D RB COMUNA LI Il Sindaco Vista la deliberazione della Giunta Municipale del di 20 Ottobre corrente : INVITA. i possessori dei titoli dei premi del prestito 1871 già scaduti e di quelli da scadere e i possessori delle Cartelle dei prestiti 1871 e 1880 estratte avanti il 1 Gennaio 1887 come di quelle estratte il 1 Aprile ultimo a dichiarare entro il 25 Novembre, presso la Cassa Comnnale o presso la Banca Generale e Istituti e Ditte da lei incaricate se intendono aderire alla trasformazione e liquidazione dei loro crediti alle condizioni seguenti, cioè : 1. I premi del prestito 1871 gia scaduti e le Cartelle dei prestiti 1.871 e 1880 estratte avanti il 1 Gennaio 1887 saranno rimborsabili per intero entro due mesi dal giorno nel quale la Cassa Depositi e Prestiti farà, il pagamento della 5 rata del mutuo autorizzato con la legge 14 Luglio 1887 N. 4760 Serie III, cioè nell'anno 1891. 2.1 premi del prestito 1871 che andranno a scadere negli anni 1897-1007-1017192 saranno scontati alla ragione del 3 per 100 semestrale al 1 Gennaio 1887, e il valore resultante sarà pagalo nello stesso termine stabilito dell'articolo precedente. 3. Sulle somme come sopra dovute decorrerà, dal giorno i etennaìO 1888 fi- - 't_ t no a quello nel quale i creditori saranno invitati a riceverne il pagamento entro i termini soprastabili ti, l'interesse alla ragione del 4 per 100 all'anno netto da tasse. Questo interesse sarà pagato a rate semestrali posticipate il 30 Giugno ed il 31 Dicembre di ogni anno. 4. I pagamenti si dei capitali che dei frutti saranno fatti su presentazione dei titoli corrispondenti dalla Cassa Comunale e dagli Istituti che verranno a suo tempo indicati. 5. Le castello estratte il 1. Aprile 1887 saranno rimborsate con L. 90 ciascuna nelle epoche stesse nelle quali lo saranno le cartelle non ancora estratte e presentate alla conversione, e con le stesse norme fissate nell' avviso del 4 Agosto scorso. o Ove i pagamenti sulle cartelle non ancora estratte e su quelle estratte al 1. Aprile 1887 presentate non possano incominciarsi entro il corrente anno, decorrerà sulle somme dovute l' interesse al. la ragione del 4 per 100 all anno netto da tasse dal 1. Gennaio 1888 fino al giorno che sarà fissato con pubblico avviso per inèominciare i relativi pagamenti nei termini stabiliti. Questo interesse sarà pagato insieme al capitale. 7. Tutte le precedenti disposizione, come quelle contenute nell' avviso del 4 ..»;:2rdt...3r vms,"r -- • ktt, %Ti Agosto scorso, varranno per quei potatori dei rispettivi titoli che vi faranno a Firenze presso la Banca Nazionale To- adesione non più tardi del 25 Novembre. Le adesione resulteranno da distinte numeriche firmate in doppio dai portatori medesimi e da un timbro a olio che ver• rà apposto sui relativi titoli. 8. A forma delle deliberazioni della Giunta del 28 Luglio decorso e del 20 Ottobre, superiormente citata, i vincoli che i creditori, aderendo alle proposte di conversione e trasformazione contenute in questo e nel prec-dente avviso 4 Agosto, vengono a contrarre col Comune, come quelli speciali che il Comune contrae verso vi loro, s'intendono subordinati alla condizione che al 30 Giugno 1888 sia stato emesso il R. Decreto che dovrà rendere applicabile al Comune di Pisa legge 14 Luglio 1887 N. 4760 Serie III. a Torino presso la Banca di Torino. a Venezia presso Jacob Levi e figli — Banca Veneta di Depositi e Conti Pisa. li 20 Cttobre 887. Il Sindaco PEVERADA Le dichiarazioni di adesione alla Conversione si ricevono: a Pisa presso la Cassa Comunale — Banca Nazionale Toscana — Banca Popolare Cooperativa. presso la BancaGener. — Banca a Roma Nazionale Toscana. a Milano presso la Banca Generale. » la Banca Gener. — Banca a Genova Nazionale Toscana. scana — Francesco Pestellini. Correnti a Bologna presso la Banca Nazionale Toscana a Livorno presso la Banca Nazionale Toscana a Padova presso la Banca Nazionale Toscana — Banca Popolare Cooperativa a Verona presso la Banca di Verona a ConioTajana, Perti, Castiglioni e C. — T. Giorgetti e C. a Bergamo presso il Signor B Ceresa. a Novara presso la Banca Popolare Cooperativa — T. Zanconi e C. a Cremona presso la Societa Popolare di Mutuo Credito a Lucca presso la Banca Nazionale To scana — L. Gori e C. a Ancona presso Banca Nazionale Toscana. a Pistoja a Arezzo Siena a Massa a Beilinzona presso la Banca Cantonale Ticinese a Lugano presso la Banca della Svizzera Italiana. - •E_-rst5:_r-Egfer.E.-