il Sass lino - Cattedrale di Aosta
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il Sass lino - Cattedrale di Aosta
© grafica by Mel il Sass lino n. 25 21 giugno 2014 Informazioni settimanali per i cristiani residenti e di passaggio nella parrocchia di SANTO STEFANO in Aosta. Si pubblica il sabato. Ufficio parrocchiale: Via Martinet, 16 - 11100 Aosta - tel. 0165 40 112 Dal lunedì al venerdì h 9:30 - 11:30. 4 Celebrazioni Eucaristiche della Settimana Il simbolo indica le feste di precetto. DOM 22 ● SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane. (1 Cor 10,17) (vigilia) h 17:30 def. Germana (5° ann.) | def. Maria e Luigi Santagiuliana | def. Luigina h 9:00 per la comunità parrocchiale LITURGIA DELLA PAROLA Deut 8,2-3.14b-16a 1 Cor 10,16-17 lun 23 mar 24 mer 25 gio 26 ven 27 sab 28 Gv 6,51-58 h 18:30 def. Elio | def. Carmela e Teofilo | def. Renzo e Ivonne h 18:30 def. Elicio Spinò ———— h 18:30 def. Anna, Pietro e Maria Istria | def. Maurizio Borio (messa di 7a) h 18:30 def. Giuseppina e Alfio ———— DOM 29 ● SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI GIORNATA MONDIALE PER LA CARITÀ DEL PAPA (vigilia) h 17:30 def. Felice Romano (10° ann.) | def. Souvenir Conchatre | def. Bianca (12° ann.) e Beppino h 9:00 per la comunità parrocchiale LITURGIA DELLA PAROLA At 12,1-11 2 Tim 4,6-8.17-18 Mt 16,13-19 U Agenda Settimanale della Comunità (Parrocchiale, Zonale, Diocesana) v L’Orazione della Liturgia (È l’orazione pronunciata all’inizio dell’eucaristia domenicale o festiva. Facendo spesso riferimento alle tre letture, lungo la settimana può servire a ricordare la Parola di Dio ascoltata). Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre, ravviva in noi il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene: fa’ che, sostenuti dal sacramento del Corpo e Sangue di Cristo, compiamo il viaggio della nostra vita, fino ad entrare nella gioia dei santi, tuoi convitati alla mensa del regno. DOM 22 ■ Maria Immacolata, h 18:00 / Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo, a cui seguirà la processione eucaristica fino alla chiesa di Saint Martin. mer 25 ■ Chiesa di S. Orso, h 20:45 / Veglia di preghiera nel 10° anniversario della beatificazione di sr. Nemesia Valle (v. locandina esposta in chiesa) gio 26 ■ Cattedrale, h 9:00 - 10:00 / Adorazione Eucaristica (ogni quarto giovedì del mese). ■ Chiesa di S. Orso, h 18:00 / Eucaristia in onore della beata Nemesia Valle, nel giorno della sua memoria liturgica (v. locandina esposta in chiesa). Pochi secondi per un sorriso Capufficio: l’unico ad essere al lavoro in anticipo se tu sei in ritardo, e l’unico in ritardo se tu sei in anticipo. p Un minuto per Pensare... Nelle intenzioni, Gesù sia il nostro fine; negli affetti, il nostro amore; nelle parole, il nostro argomento; nella azioni, il nostro modello. Josemaría Escrivá de Balaguer le consuete corna Appunti e Noterelle... Fratelli e Sorelle, negli «Appunti e Noterelle» di qualche settimana fa (il Sassolino n. 21 del 24-52014), ho cercato di spiegare il perché spesso si rappresenti Mosè con un bel paio di corna. In quell’articolo scrissi anche che un esempio molto vicino a noi lo si può vedere in una delle vetrate ottocentesche della cappella del Rosario, in cattedrale. Qualcuno, con solerzia, è andato a verificare e mi ha riferito un fatto quanto meno bizzarro. Mi è stato infatti chiesto: «Ma da quando i Comandamenti sono diventati dodici?». Chiedendo spiegazioni sulla strana domanda, mi è stato riferito che il nostro Mosè della Cattedrale, regge, come quasi sempre accade, le tavole della Legge, sulle quali però i Comandamenti sono dodici! Confesso che, pur essendo nato ad Aosta ed avendo varcato la soglia della Cattedrale un numero incalcolabile di volte, non mi ero mai accorto del grossolano errore, forse perché ho sempre guardato quelle vetrate con superficialità, non avendo esse grandi pregi artistici, e preferendo piuttosto orientare la mia attenzione alle altre vetrate più antiche e più pregevoli, anche se meno agelvolmente fruibili, data la loro collocazione molto in alto. Sta di fatto che è proprio come mi è stato detto e l’immagine a destra. La rappresentazione è quella classica: le due tavole di pietra sono raffigurate con la parte superiore arrotondata; e i comandamenti non sono ovviamente scritti in forma estesa, ma, come spesso accade, simboleggiati con un numero romano. Alcuni artisti preferiscono scrivere sulla prima tavola solo i primi tre numeri, in riferimento ai Comandamenti che riguardano Dio, e sulla seconda gli altri numeri, in riferimento ai Comandamenti che riguardano il prossimo. Altri artisti preferiscono invece una distribuzione simmetrica, con cinque comandamenti per parte. L’autore della nostra vetrata ha scelto la simmetria, e fin qui non c’è nulla di male. Peccato però che gli sia scappato lo svarione di mettere, su ogni tavola, ben sei Comandamenti! Il numero XII (12) non si legge bene perché la vetrata, in quel punto, è mutila. Mi sono chiesto se sia stato un tentativo, chissà quanti decenni fa, di rimediare all’errore, prendendo a sassate proprio quel punto della vetrata. Forse, qualche solerte canonico è intervenuto in tempo bloccando la mano, armata di fionda, del monello che stava per danneggiare, con invidiabile mira, anche il numero XI (11)? Chissà… Al di là di queste fantasie sulla vetrata rotta, l’errore – commesso dal maestro vetraio oppure dal pittore che ha preparato i “cartoni” (la traccia disegnata delle immagini) – stupisce perché, anche in chi non compie un cammino spirituale serio, comunque almeno una vaga reminiscenza del catechismo dovrebbe renderlo edotto sul numero dei Comandamenti. La stessa espressione “Dodici Comandamenti” suona strana, rispetto a quella familiare e abitudinaria di “Dieci Comandamenti”. E questo doveva apparire ancor più anomalo nell’Ottocento, quando la cultura cristiana era veramente patrimonio comune. Certamente mi stupirei di meno se lo stesso errore fosse compiuto da un artista contemporaneo. Infatti, pochi giorni fa ho letto sulla rivista Jesus un articolo a proposito dell’ennesima indagine statistica sulla cultura religiosa degli italiani, ahimè disastrosa. Ne riporto alcuni stralci: Un italiano su cinque pensa che l’autore dell’intero testo biblico sia Gesù, mentre uno su quattro è convinto che a scrivere la Bibbia sia stato Mosè […]. Dalle 500 e più pagine del Rapporto sull’analfabetismo religioso in Italia […] emergono dati a dir poco sconfortanti per la Chiesa, anche se appena il 15 per cento degli italiani si dichiara ateo o non credente. Presentato al Senato lo scorso 2 maggio, il volume ha suscitato un vivace dibattito. «Il preoccupante tasso di analfabetismo religioso penso che, almeno in parte, sia anche il frutto amaro ma evidente di un sentimento religioso che poggia su tracce cristiane infantilistiche, anche nel linguaggio e nelle immagini, che rivelano tutta la loro inadeguatezza e marginalità rispetto a ciò che conta nel “mondo adulto”», ha osservato nella sua lucida analisi monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, enucleando i punti deboli di un’informazione religiosa che «risente, come e più degli altri giornalismi “specialistici”, di un processo di contaminazione con gli altri generi giornalistici che risulta secolarizzante». Ne deriva un pressappochismo diffuso: «Molti di coloro che parlano dei fatti della religione non hanno idea di cosa sia. In troppi s’improvvisano teologi». […] «Mi piacerebbe che la prossima ricerca fosse dedicata alla fede come esperienza, a ciò che può cambiare nella nostra vita», ha auspicato il vescovo, che ha invitato lo Stato e le comunità di fede a «interrogarsi sull’effettiva rispondenza delle attuali forme di alfabetizzazione religiosa presenti nella scuola, e in primis dell’insegnamento della religione cattolica, alle mutate circostanze storico-civili» (Jesus, n. 6 / 2014, p. 14). Molto semplicemente, senza andare a leggersi il Rapporto sull’analfabetismo religioso in Italia citato, una riprova immediata i poco consueti Comandamenti supplementari! della scadente cultura religiosa degli italiani la si può avere ascoltando uno dei numerosi quiz televisivi: se la domanda è appunto di tipo religioso, le risposte sono in genere quanto mai… evanescenti! Ora siamo in estate, periodo che, notoriamente, invita alla pigrizia. Le stesse attività pastorali si interrompono, per la dispersione della popolazione, a causa delle ferie. In queste settimane di giugno in molte parrocchie si stanno attivando le iniziative denominate “Estate-Ragazzi”, tentativo di trasmettere ai bambini e ai ragazzi i contenuti della fede cristiana attraverso il gioco. Vi saranno poi i campi-scuola di agosto, esperienze ancor più coinvolgenti. Rimane però aperto il problema adulti, che dovrebbero essere i primi catechisti dei propri figli. Anche per loro vi sono cammini di formazione, sia a livello parrocchiale, sia a livello diocesano (vedi la scuola di formazione alla fede denominata Effatà). I numeri dei partecipanti sono esigui, ma questo non sarebbe un problema: nel vangelo non c’è scritto da nessuna parte che i cristiani debbano essere numericamente tanti, mentre c’è scritto che i cristiani devono essere lievito. Il problema è che gli assenti continuino a dirsi cristiani, a chiedere i sacramenti e a formare la propria cultura religiosa sui “sentito dire”, e forse a pensare che i Comandamenti siano dodici! L’argomento è troppo impegnativo per il clima rilassato estivo in cui ci stiamo immergendo. Ne riparleremo, a Dio piacendo, in autunno! Nel frattempo, però, mi chiedo se non si corra il rischio che qualche turista, religiosamente poco preparato, trovi, proprio nella vetrata della Cattedrale da cui siamo partiti, un avvallo alle proprie incertezze culturali in tema! Mi chiedo quindi se il parroco della cattedrale non debba procedere, tramite un valido artista del vetro, ad una correzione dello strafalcione dei Dodici Comandamenti. Ma temo che ci sarebbe, come spesso accade, il veto della Soprintendenza! Carmelo