IL VENTUNESIMO DITO con spett

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IL VENTUNESIMO DITO con spett
IL
VENTUNESIMO
di Enrico Bernard
PERSONAGGI:
NOTA BENE:
La commedia è scritta per 2 attori che ricoprono tutti i ruoli.
BARBIE UNA e BARBIE DUE
AVV. LO FICO
ovvero
BATTISTA
ovvero
LIBERO
ovvero
PRODUTTORE TAL DE' TALI
ovvero
REGISTA
MOGLIE
ovvero
SPETTATRICE SCOCCIATA
MARITO
ovvero
SPETTATORE RITARDATARIO
1
DITO
SCENA PRIMA
Camera da letto.
BARBIE
Dio!… Aiuto!… Maledetto!… No!… Pietà!
Qualcuno bussa alla porta, delicatamente. Ma Barbie prosegue nel suo incubo.
BARBIE
Assassino!…
Dopo aver nuovamente bussato più forte, si sente la voce di Battista, il maggiordomo.
BATTISTA Madame?… Madame, sono già le dieci… porto la colazione?
BARBIE
(ancora vaneggiando) No! No! … Si! Sì! …
BATTISTA No o sì? Non si capisce mai niente in questa casa: mai niente di chiaro, un
orario fisso, sempre tutto sottosopra, gente che viene e che va come in un porto di mare.
“Battista, stasera porto un paio di ospiti per cena”... E si presenta con un esercito
affamato!
BARBIE
Ah! Sì! No!
BATTISTA Asino, a me? Come si permette?! Ho la mia dignità professionale da
tutelare. O no?
Barbie si sveglia di soprassalto.
BARBIE
Chi è? L’orco?
Battista si fa avanti spingendo il carrello della colazione.
BATTISTA No! Niente Orco. Sono solo la sveglia, drrrrin!… e sono anche la
colazione, gram gnam! Indovina chi sono?
BARBIE
Battista, santo cielo!, non mettertici anche tu adesso. Sono appena uscita
da un incubo, un lunghissimo tunnel dell’orrore, mio Dio: ho la fronte tutta imperlata di
sudore
BATTISTA Non si direbbe, Madame. Lei è sempre splendida, anche al risveglio! Un
fiore primaverile su cui le gocce di sudore sembrano rugiada di bosco al contatto coi
primi raggi di sole.
BARBIE
Grazie, ma… insomma, quanto ci metti con quel carrello! Ho fame!
BATTISTA Chi va piano va sano e va lontano, Madame.
BARBIE
Non dire scemenze, versami il caffé piuttosto.
BATTISTA Decaffeinato, madame: ordine del cardiologo.
BARBIE
Che schifo! Allora dammi un semplice thé, se ti riesce di fare qualcosa
di buona, stamattina!
BATTISTA Deteinato, Madame: ordine del fisiologo.
BARBIE
E dammi quella maledetta tazza senza dirmi che cacchio ci versi dentro,
zoticone!
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BATTISTA Molto giusto, madame ha sempre ragione. Non sapendo di bere
decaffeinato o deteinato Madame potrà infatti godere del noto effetto placebo.
BARBIE
Godere dell’effetto placebo? Ma io non ho l’amante spagnolo!
BATTISTA (sospira) Prego, Madame.
Barbie beve tutto d’un fiato.
BARBIE
Ma che robaccia è?
BATTISTA E’ senza zucchero, Madame: ordine del…
BARBIE
(terrorizzata) No! Non ti azzardare a dirmelo! Non voglio saperlo per
ordine di chi! Soprattutto se si tratta de... zitto!
BATTISTA Troppo tardi, madame. Ormai ce l’ho sulla punta della lingua e mi è
difficile, se non impossibile, fare marcia indietro con la glottide: per ordine del… ahimé,
spiace dirlo, del suo dietologo! Ecco, la frittata è fatta!
BARBIE
Maledetto Battista, anzi anal-battista, visto che sei pure un po’ gay.
BATTISTA Pardone moi, madame! Ma il mio nome non ha niente a che fare con le
mie convinzioni religiose né, tantomeno, con le mie inclinazioni sessuali! Non sono
quindi né “ana” né “anal-Battista”, solo Battista, maggiordomo e autista... nonché cuoco
e domestico, portiere di giorno e di notte, inclito e accolito, insomma factotum nel senso
che faccio tutto io, compresa la dama di compagnia.
BARBIE
Sarà… Ma non potevi starti zitto? Dovevi per forza chiamare in causa il…
il… quella roba lì?
BATTISTA Il dietologo, Madame?
BARBIE
E dagli!
BATTISTA Mi è scappato, madame.
BARBIE
Poco male. Tanto lo uccido, anzi ti uccido: vi uccido entrambi. Dammi il
coltello.
BATTISTA Non sarebbe meglio il bisturi per l’intervento estetico che dovrà praticarsi
madame per asportare l’adipe che si formerà sui glutei in seguito alla tragica scomparsa
del dieto-logo, scomparsa che lascerà dietro di sé montagne di ciccia inevasa?
BARBIE
L’intervento estetico lo faccio a te, idiota!, se non ti stai zitto.
BATTISTA Ma io non ho fatto niente: è stato lui, il dietologo, ad avercela messa a
dieta, non io.
BARBIE
Lui mi ci ha messa e tu mi ci tieni, disgraziato… carogna!
BATTISTA Per quanto mi riguarda, lei è liberissima di papparsi quante calorie
desidera, madame. La ciccia sui fianchi tanto è sua…
BARBIE
Sì, sì… ti perdono! Ma tu non dovevi ricordarmi che ci sto, a dieta!
BATTISTA Ci sta? Mica tanto, ci sta!
BARBIE
Visto che hai la lingua tanto sciolta, potevi avvertirmi di non aver sciolto
neppure una zolletta nel thé!
BATTISTA Non era thé.
BARBIE
E che cosa era, secondo te?
BATTISTA Caffé.
BARBIE
Caffé che sa di thé?
BATTISTA Di me? Ho appena fatto la doccia, come ogni santa mattina.
BARBIE
Non di te, di thé!
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BATTISTA Spiacente deluderla: anche il thé sa di caffé!
BARBIE
Idiota.
BATTISTA Madame! Perché mi offende? Non merito i suoi strali!
BARBIE
Perché in cucina hai maldestramente scambiato il thermos blu, quello del
thé, col thermos rosso, quello del caffé, e viceversa versandoci dentro uno al posto
dell’altro. Scemo!
BATTISTA Ah sì? Se è per questo mi è successo anche di peggio.
BARBIE
Peggio? Quanto peggio?
BATTISTA Molto peggio.
BARBIE
Cioè? Non ci avrai mica fatto pipì dentro?!
BATTISTA (sdegnato) Prego! In cucina ho anche scambiato il contenitore del
dolcificante con quello del sale. Per questo il suo thé, o caffé che dir si voglia, aveva un
gusto così sgradevole.
BARBIE
Maledetto anal-Battista! Ho la pressione alta, a mille! Non lo sai che il…
il… quel signore lì!
BATTISTA Il dietologo, madame.
BARBIE
Appunto, lui. Mi ha messa a… a… insomma, quella roba lì!
BATTISTA A dieta stretta madame?
BARBIE
Stretta? Quanto stretta?
BATTISTA Strettissima.
BARBIE
E povera di sodio.
BATTISTA Povera di tutto, mi spiace doverglielo ricordare, madame.
BARBIE
Battista, non ti rispondo perché sono una signora e non mi abbasso a
chiamarti come dovrei. Sono comunque certa che tu abbia capito dove voglia
sinceramente, di tutto cuore mandarti.
BATTISTA A quel paese, madame?
BARBIE
No, a prenderlo in quel posto.
BATTISTA Ho preso nota, madame. Non mancherò.
BARBIE
Bene. Ora apri la finestra, fa entrare un po’ d’aria, un po’ di luce… non
faranno ingrassare anche loro, spero! Sono esentasse, no?
BATTISTA Zero calorie, madame… (apre le tende e la finestra, commentando) Prego,
entrate, accomodatevi pure. Madame vi aspetta.
BARBIE
Battista, che fai? Sono in camicia da notte, struccata… come ti permetti di
far entrare qualcuno!
BATTISTA Troppo tardi, madame, sono già entrate.
BARBIE
Ma chi, le mie amiche? A quest’ora? Sono le dieci e mezzo: è quasi
l’alba, saranno appena andate a dormire!
BATTISTA Ma no, madame. Sono solo l’Aria e la Luce, come comandava.
BARBIE
Sei impazzito? Ti metti a cinguettare con l’aria e la luce adesso. E che sei,
un fringuello? Un’allodola? Un galletto?
BATTISTA Chicchirichì, madame.
BARBIE
Battista, non mi capacito: sei scemo?
BATTISTA Lo faccio apposta per farla sorridere, madame. Per tirarle su il morale dopo
tanti giorni di dieta stretta non mantenuta.
BARBIE
Grazie Battista: tu pensi sempre a tutto! Se non ci fossi bisognerebbe
inventarti! Purtroppo però ci sei e bisognerebbe accopparti!
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BATTISTA (accenna un inchino) Prego, Madame, lo prendo come un encomio solenne,
una medaglia al valore dietetico, una Croce di Guerra contro i mulini a vento dell’apporto
ipercalorico.
Stacco musicale, buio.
SCENA SECONDA
Studio dell’Avvocato Lo Fico. L’avvocato Lo Fico è solo e sta prendendo una decisione
professionale.
AVV. LO FICO
Testa, faccio causa. Croce, scrivo una diffida. Il dado è tratto
(lancia in aria una moneta, la riafferra al volo) Cacchio! Come? Né testa né croce!
L’Euro non ha né testa né croce, santamadonna! Ed ora che faccio? Quasi quasi mi
faccio pagare la parcella e non faccio niente…
Entra d’impeto senza farsi annunziare Barbie.
BARBIE
Avvocato Lo Fico, ti rubo soltanto un minutino...
L’Avvocato si alza, fa il baciamani.
AVV. LO FICO
Carissima.
BARBIE
Carissima un corno!
AVV. LO FICO
Qual buon vento…?
BARBIE
Vento di bufera, anzi di tempesta. Tieniti forte!
AVV. LO FICO
Accomodati, rilassati.
BARBIE
Rilassarmi? Non lo vedi come sto sulle spine!? (però si siede)
AVV. LO FICO
In effetti, ti vedo un po’ tirata… un nuovo lifting? Dobbiamo
fare causa al chirurgo che ti ha rovinato il profilo?
BARBIE
Il mio profilo sta benissimo. E il mio chirurgo pure. E’ il mio avvocato,
invece, ad avere qualche problemino per la sua incontinenza professionale.
AVV. LO FICO
Incompetenza? Ma cara, che dici?, sono io il tuo avvocato!
BARBIE
Appunto: come faccio a farti causa? Eh, me lo sai dire?
AVV. LO FICO Tu? Causa? A me?
BARBIE
Sì, sì, a te, a te!
AVV. LO FICO E’ uno scherzo?
BARBIE
Te ne accorgerai!
AVV. LO FICO Niente bastardate: non è che siamo su “Scherzi a parte”?
BARBIE
Scherzi a parte, l’hai detto.
AVV. LO FICO Insomma, si può sapere che cosa bolle in pentola?
BARBIE
La zuppa, caro avvocato, la solita schifosissima zuppa. Uffa!
AVV. LO FICO La zuppa con cui però mangi, ti vesti, fai shopping, vai in vacanza. E
con cui hai acquistato un lussuoso attico panoramico in centro, no?
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BARBIE
Sai che lusso, tre o quattro stanzette e un terrazzino.
AVV. LO FICO Terrazzino con splendida vista sul Cupolone dove organizzi
cene megagalattiche alle quali dimentichi sempre di invitare il tuo agente, il tuo avvocato
e, spero, il tuo più intimo amico. Il sottoscritto!
BARBIE
Appunto, non ti invito perché sono troppo arrabbiata con te.
AVV. LO FICO Con me? E che ti ho fatto, scusa?
BARBIE
Tutto, mi hai fatto tutto.
AVV. LO FICO (fraintendendo) Beh, modestamente, sono una furia se mi si scatena la
bestiaccia interiore!
BARBIE
Come al solito non hai capito un fico, avvocato Lo Fico!
AVV. LO FICO Spiegati, allora.
BARBIE
Ahimé! Se sapessi, se solo tu sapessi… andresti su tutte le furie anche con
te stesso, mi auguro proprio. Prenderesti carta e penna e ti scriveresti una diffida con
tanto di ricevuta di ritorno, spero. Dico bene?
AVV. LO FICO Non lo so: non posso saperlo perché ancora non mi hai detto di che
cosa si tratta.
BARBIE
E’ una questione delicata.
AVV. LO FICO Ti ascolto.
BARBIE
Confidenziale.
AVV. LO FICO Ho capito. Ebbene?
BARBIE
Non vorrei che la voce giungesse ad orecchie indiscrete, sai come sono i
rotocalchi, hanno occhi ed orecchie dapperttutto e pagano profumatamente le
indiscrezioni più melevoli e disdicevoli per la reputazione di una gentilfemmina, ahimé!
AVV. LO FICO
Non hai nulla da temere. Siamo nel mio studio, a quattr’occhi.
BARBIE
Ma non a quattro orecchie.
AVV. LO FICO Che cosa intendi dire?
BARBIE
Ti sei già scordato la tua segretaria che è andata a spifferare che avevo la
cellulite sul popò?
AVV. LO FICO Avevi?
BARBIE
Liposuzione. Passato remoto.
AVV. LO FICO “Avevi” è imperfetto… ma, imperfezioni a parte, l’ho licenziata in
tronco, quella spia. Non si faceva neppure sfiorare con un dito…
BARBIE
Vuoi farmi credere di averne assunta un’altra con la lingua meno sciolta,
porcellino?
AVV. LO FICO (imbarazzato) Lingua meno sciolta? Ma certo, fidati…
BARBIE
Non me la racconti giusta, avvocato Lo Fico!
AVV. LO FICO Insomma! E’ successo una volta e non succederà più, mai più.
BARBIE
Me lo giuri sul tuo onore? Cioè sulle corna tue e di tua moglie?
AVV. LO FICO Senti, a proposito di corna: è pausa-pranzo: non c’è nessuno oltre noi
nello studio. Siamo tutti soli… soletti, come due fringuelli!
BARBIE
Che meraviglia!
AVV. LO FICO
Senza contare che nei tuoi confronti, oltre che dal segreto
professionale, dico… sono legato anche da teneri sentimenti.
BARBIE
Lascia perdere i sentimenti, non è proprio il momento di allungare le
mani.
AVV. LO FICO Dunque, parla.
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BARBIE
E’ una lunga storia. Non so da dove cominciare.
AVV. LO FICO Saprei io da dove... se solo trovo il busillis...
BARBIE
Metti subito via quella schifosissima mano morta che sa di pesce fradicio:
il tuo!
AVV. LO FICO (ricomponendosi) Capisco: prima il dovere e poi il piacere.
BARBIE
Ci mancherebbe.
AVV. LO FICO
Quindi sei venuta a trovarmi per una questione squisitamente
professionale. Beh, meglio di niente, almeno ti rivedo. E’ un pezzo che marchi visita.
BARBIE
Che faccio con Marco?
AVV. LO FICO Niente, dicevo per dire, cioè che è un pezzo che non ti fai né vedere né
sentire, se non ricordo male…
BARBIE
Esatto. Ricordi bene: da quando mi facesti sottoscrivere quel bel…
contrattino.
AVV. LO FICO Quale contrattino? Me ne passano tanti sulla scrivania!
BARBIE
Sulla scrivania, ecco, mi facesti stendere sotto la minaccia di far saltare
l’accordo con lo sponsor se non mi fossi prestata a… ahimé!
AVV. LO FICO
Oh sì, ora rammento… ma certo, la scrivania… dove si
stendono le cozze, cioè le bozze dei contratti…
BARBIE
Bozza a me?
AVV. LO FICO Dico! Non mi ricordo più come sei fatta! Sono passati due ani…
BARBIE
Due che?
AVV. LO FICO
Con due enne, naturalmente: due lunghissimi anni… benedetta
scrivania, quanti bei ricordi di gioventù, vecchio scarpone che non sono altro! Beh, tocca
a tutti invecchiare.
BARBIE
Tu però invecchiando dimentichi in fretta! Io,invece, quella scrivania non
me la scordo più, mai più.
AVV. LO FICO Mi fa piacere di aver… ma sì, lasciato in te… ehm, un così indelebile
ricordo! C’è ancora la macchia… il segno dentro di me.
BARBIE
Mi fa ancora male la schiena.
AVV. LO FICO
Già! Che esperienza trasgressiva! Come me la sono potuta
dimenticare.
BARBIE
Con tutte le bozze di contratto che fai stendere sulla tua scrivania!
AVV. LO FICO Ci mancherebbe: solo le migliori offerte.
BARBIE
Beh, se lo vuoi sapere, per me si è trattata di un’esperienza traumatica, cui
sono seguiti due anni di buio e di stenti: la caverna di Pasquale.
AVV. LO FICO Macché Pasquale!
BARBIE
Natale?
AVV. LO FICO
Adesso mi fai veramente incazzare! Ti presenti a muso duro dopo
due anni di astinenza, cioè di assenza, a dirmi che fare l’amore con me, sulla mia
scrivania, per festeggiare il primo ed al momento unico contratto della tua non certo
brillante carriera, sia stata un’esperienza traumatica?
BARBIE
Fare sesso con te - non parlare d’amore, per piacere, che è tutta un’altra
cosa – è stato solo un dramma, una tragedia, anzi meglio una stupida commedia delle
parti in cui ho dovuto solo fingere, da quella grande interprete che sono, l’orgasmo.
Mentre invece, per quanto concerne il trauma fisico vero e propro, mi riferivo alla
dolorosa esperienza... ma tu non mi puoi capire! Tu non mi sai capire...
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AVV. LO FICO Sei rimasta incinta?
BARBIE
Peggio. Sono rimasta fregata, trombata.
AVV. LO FICO Oh! Da chi?
BARBIE
Dal trombone che sei, avvocato Lo Fico!
AVV. LO FICO Trombone? Lo prendo come un complimento, se permetti: nel senso
di trombeur de femme.
BARBIE
Di fame, appunto, per quanto fai schifo e lasci la femmina a bocca
asciutta.
AVV. LO FICO Su, su, vieni al dunque… dov’è il busillis?
BARBIE
Giù le mani dal mio busillis!... Mi hai fatto firmare un contratto capestro e
hai preteso pure la contropartita!
AVV. LO FICO Tu eri consenziente, cara. Non volevo contraddirti.
BARBIE
Invece dovevi contraddirmi, dovevi intervenire con tutta la tua paterna
autorità...
AVV. LO FICO Non esagerare, ti prego, non sono poi così canuto.
BARBIE
Insomma dovevi intervenire per impedirmi di compiere la più grossa
sciocchezza del secolo!
AVV. LO FICO Del secolo, addirittura! Ne stai facendo un dinosauro!
BARBIE
Rimpiango ancora di avertela data. Che errore, che errore!
AVV. LO FICO
Ma si è trattato solo di un modesto interventino, di cui non hai
nemmeno percepito l’intera portata, che diamine!
BARBIE
Cosa hai capito? L’interventino non c’entra niente, ché appunto neanche
l’ho sentito! Dicevo, piuttosto, di avertela data, la mia firma in calce.
AVV. LO FICO Posso capire la tua insoddisfazione di donna. Ma perché quella di
professionista?
BARBIE
Perché sono stata tradita nelle mie aspettative esistenziali. Si tratta di un
durissimo colpo, di un irreparabile danno alla mia immagine: occorreranno decenni per
rifarmi una verginità professionale....
AVV. LO FICO Verginità professionale? Ma se sei sempre stata, col rispetto parlando,
una zoccola! Sempre in giro per produzioni cinematografiche, disponibile con tutti.
BARBIE
Lo ero, mio caro, disponibile con tutti, ma non lo sono più.
AVV. LO FICO Già, ora sei una persona seria!
BARBIE
Una professionista, appunto.
AVV. LO FICO E ti fai profumatamen-te pagare per le tue prestazioni professionali.
Dico bene?
BARBIE
Ci mancherebbe!
AVV. LO FICO
Coraggio, dimmi: non hanno onorato il contratto?
BARBIE
Onorato, chi?
AVV. LO FICO Insomma, non ti hanno pagata? Devo fare due righe?
BARBIE
Purtroppo sì, mi hanno pagata! Fin troppo lautamente, a dire il vero. E
con estrema, quindi sospetta puntualità. Perché non vogliono cadere in difetto, capisci?
AVV. LO FICO E allora, di che ti lamenti? Dov’è il problema?
BARBIE
Ah! Mi fa proprio piacere che tu non veda dove sia il problema!
AVV. LO FICO Mia cara, quello spot ti ha dato notorietà, fama: il tuo personaggio è
sulla bocca di tutti. Nella fantasia erotica dei consumatori!
BARBIE
Questo, ahimé, lo so.
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AVV. LO FICO E ha messo a posto i tuoi contici un po’, diciamo, sottosopra.
BARBIE Tu non capisci, tu non mi vuoi capire…. Dammi un fazzoletto! (si soffia il
naso)
AVV. LO FICO Ma che cosa dovrei capire, me lo sai spiegare? Sei ricca, famosa e…
frigni come una mocciosetta troppo poco formosetta per attirare l'attenzione dei
giovanotti!
BARBIE
Sai cosa sono in realtà?
AVV. LO FICO Fammi indovinare: una maggiorata?
BARBIE
Non io in quanto immagine di me, cioè personaggio, ma io in quanto
essere quello che sono, come persona.
AVV. LO FICO
Dimmelo, santiddio, cosa sei e facciamola finita con questa
tortura dialettica, questa spaccatura di…di capelli in quattro!
BARBIE
Sono una prigioniera, ecco!
AVV. LO FICO Tu? Prigioniera?
BARBIE Ammetto di trovarmi in una gabbia dorata, ma sempre prigioniera di un orco
sono.
AVV. LO FICO Di un orco?
BARBIE
Del mio personaggio.
AVV. LO FICO
Vorrai spiegarmi che significa questa idiozia! Neanche fossi
un’adolescente... Sei quasi in età pensionabile cara: non sarebbe ora di finirla con queste
mattane?
BARBIE
Beh, la verità è che io non sono così… così futile, svampita, come
quella… quella demente che mi fanno impersonare per vendere più cioccolattini al sesso
debole.
AVV. LO FICO
Ne sei sicura?
BARBIE Vuoi uno schiaffo?
AVV. LO FICO Io? Uno schiaffo? Volevo semplicemente dire: sei sicura di quello che
dici?
BARBIE Eccome se ne sono sicura!
Ne sono arcisicura! Capisci, finalmente? Non
sono quella che sembro agli altri, cioè non sono come vengo rappresentata, deformata,
violentata...
AVV. LO FICO Non ci avevo fatto molto caso...
BARBIE
Insomma… Sei o non sei il mio avvocato?
AVV. LO FICO Purtroppo sì, lo sono.
BARBIE
Sei il mio manager?
AVV. LO FICO Ahimé!
BARBIE
Sei il mio miglior amico?
AVV. LO FICO
Sì, sì!
BARBIE
Sei stato il mio amante e vorresti tornare ad esserlo ancora più focoso e
ricambiato di prima?
AVV. LO FICO Dunque? Che cosa dovrei fare secondo te?
BARBIE
Devi sciogliere il contratto se vuoi che continui a guardarti in faccia.
AVV. LO FICO Sciogliere il contratto?
BARBIE
No, non il semplice contratto, ma il patto.
AVV. LO FICO Che patto?
BARBIE
Il patto col diavolo!
9
AVV. LO FICO Diamine!
BARBIE
Il diavolo, sì, il diavolo in persona! Mi hanno rubata l’anima, ciò che sono,
e mi hanno rifilato una personalità fittizia, fasulla che non mi appartiene, che non
corrisponde alla mia natura, che mi condiziona in ogni attimo della mia esistenza e dalla
quale, dunque, voglio dividermi seduta stante.
AVV. LO FICO
Ma di che personalità stai parlando?
BARBIE
Non guardi mai la tivvù?
AVV. LO FICO
Spengo l’apparecchio durante gli stacchi pubblicitari.
BARBIE
Allora, se non sai perché non hai voglia e la pazienza di aggiornarti
professionalmente, lasciati servire da chi è più al corrente di te.
AVV. LO FICO Parla.
BARBIE
Sappi che nello spot del cioccolattino rappresento, come ti dicevo, una
donna superficiale, inutile, ambiziosa, cretina ed irritante… mentre io invece nella vita,
nella vita vera, reale, di tutti i giorni…
AVV. LO FICO Già, mi domando: che cosa rappresenti tu nella vita reale?
BARBIE
Beh, mi conosci, no?
AVV. LO FICO Come no!
BARBIE
E allora sai che sono una persona sensibile, colta, delicata, intelligente,
sempre allegra, spensierata e…
AVV. LO FICO … scusa se t’interrompo ma il tempo è denaro, esattamente come il
personaggio che ti fanno interpretare, che per te rappresenta una bella fonte di
sostentamento: una specie di asino di Buridano... quello che caca monete d’oro, tanto per
capirci!
BARBIE
Ma cosa dici? Io non esibisco la mia disponibilità economica, il mio conto
in Banca, la mia Ferrari, non ho un maggiordomo che si chiama Battista e che dice un
mucchio di stronzate… Non ho la puzza sotto il naso, ecco!
AVV. LO FICO
Non farti condizionare, cara. Non ti curar di loro, ma guarda e
passa. Oppure, canta ché ti passa!
BARBIE
E come faccio a non farmi condizionare?
AVV. LO FICO
Facile: vivi la tua vita privata senza pensare al tuo personaggio
pubblico che ti fa tanta rabbia!
BARBIE
Facile, un corno. Perché non sono io che ci penso, figuriamoci! Se
incontrassi per strada una persona sul tipo del mio personaggio mi arrabbierei tanto da…
da… da tirarle un sasso sul coccige, ecco!
AVV. LO FICO Sai cos’è o dov’è il cosiddetto “coccige”?
BARBIE
Sei scemo? E’ qui sulla fronte… in mezzo agli occhi. O no?
AVV. LO FICO
Non credo, a meno che tu non abbia una faccia di culo.
BARBIE
Come ti permetti?!
AVV. LO FICO
Quello, cara, è l’occipite, mentre il coccige non è altro che l’osso
Sacro, quello che sta sopra le chiappe.
BARBIE
Frottole, non ci credo. A te, poi, ho smesso di credere da quando mi hai
fatto perdere me stesssa!
AVV. LO FICO Se non credi a me, crederai al dizionario enciclopedico della lingua
italiana. Dunque... “Coccige: osso impari mediano simmetrico, appiattito e di forma
triangolare che termina in basso la colonna vertebrale ed è nell’uomo, rudimento della
coda dei mammiferi.” Contenta?
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BARBIE
Casomai gli tiro un calcio nel sedere, invece di un sasso in fronte, al mio
personaggio.
AVV. LO FICO Ma il tuo personaggio sei tu, nel senso che tu sei il suo interprete, ma
al tempo stesso, non sei tu, in quanto tu sei tu e non un’altra. Insomma perché vuoi
prendere te stessa e il tuo personaggio che tu sei senza esserlo a calcinculo?
BARBIE Come, perché? Non l’hai ancora capito? Ah, povera me, incompresa dal mio
stesso avvocato, il quale dovrebbe difendermi dalle aggressioni esterne e invece non fa
che provocarmele queste aggressioni alla mia personalità più sentita, sincera, immediata e
spontanea.
AVV. LO FICO Obiezione respinta, ripeto la domanda: perché?
BARBIE
Perché il mio personaggio mi segue come un’ombra ovunque io vada: mi
perseguita in pubblico e in privato: ecco il tuo maledetto perché!
AVV. LO FICO Vedi fantasmi?
BARBIE
Non sono io a vederli! Sono gli altri, piuttosto, a vedermi come non sono,
cioè a vedermi come un fantasma, il fantasma virtuale che si è brutalmente impadronito
di me.
AVV. LO FICO Questa devi proprio spiegarmela, perché io non ci arrivo. Ho studiato
legge e ho una certa esperienza, oltre ad aver letto tonnellate di libri di argomento
psicologico, psicanalitico e psichiatrico, ma con te continuo imperterrito a brancolare nel
buio della tua mente in cui non trovo alcuno spiraglio.
BARBIE
Ti piacerebbe trovarlo, lo spiraglio, eh!, zozzone di un avvocaticchio!
AVV. LO FICO Lascia perdere i diminutivi e cerca di esplicitarmi con chiarezza il tuo
stato d’animo, il tuo vero sentire interiore, cioè le tue sensazione. Lasciati andare al
flusso di coscienza, chiudi gli occhi, rilassati... apri le gambe... pardon, deformazione
professionale, volevo dire apri il tuo cuore...
BARBIE
Ecco, è come se l’ombra che mi segue e persegue calasse su di me come
una maschera trasformando non solo i miei connotati, ma anche il mio più intimo me.
AVV. LO FICO Quando parli di intimo, cara, non posso fare a meno di pensare al tuo
perizoma stretto tra le chiap-pette che formano due collinette col ruscellino in mezzo... e
relativo boschetto!
BARBIE
Lascia stare il mio perizoma, le mie chiappette e, tanto più, il mio
ruscellino con relativo boschetto! Pensa invece a quello che c’è sopra al perizoma, al mio
vestito.
AVV. LO FICO Beh?
BARBIE
Ecco, hai davanti agli occhi l’esempio che ci vuole: mi chiamano la
“Dama in Giallo” anche se io amo vestire di rosso, di verde o magari blue e mai di
giallo, appunto per distinguermi dal mio personaggio che gira sempre con un comico
vestito color pipì o cacchetta di neonato che mi fa solo vomitare!
AVV. LO FICO Comunque, non mi sembra così grave che qualcuno ti associ alla tua
immagine mediatica, virtuale.
BARBIE
Ma sentilo: a lui non sembra grave che io non sia per gli altri quello che
sono veramente, ma come mi vedono rappresentata, ti ripeto, sciocca, isterica, vuota
egoista…
AVV. LO FICO Sì, ma non farne una tragedia! Dico, ci sono cose più gravi!
BARBIE
Più gravi? Certo, perché non sei tu quello che apostrofano con la frase
tristemente famosa con cui il mio personaggio si rende altamente ridicola!
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AVV. LO FICO Che sarebbe…?
BARBIE
No, mi vergogno.
AVV. LO FICO Ma l’hai detta tante volte in tivvù! Ora ti vergogni di me?
BARBIE
E va bene, ma solo perché eri il mio avvocato al tempo del misfatto, cioè
del contratto. Dammi l’azione.
AVV. LO FICO
Quante complicazioni!
BARBIE
Senza l’azione non riesco a dirla tutta d’un fiato perché devo calarmi nel
ruolo, lasciando me stessa da parte con tutto il mio vissuto...
AVV. LO FICO ...e il fottuto.
BARBIE
Come dici?
AVV. LO FICO Eh? Dicevo che sono fottuto se non ti dò l’azione...
BARBIE
Appunto.
AVV. LO FICO Okkey allora: azione.
(pausa) Che ti succede? Perché taci?
BARBIE
Ti sembra modo di dare l’azione, questa?
AVV. LO FICO E come si dà?
BARBIE
E che, tu dici subito via ad un poveraccio i cui muscoli sono protesi in
attesa dell’imminente scatto? Non gli dici prima: pronti al posto... per poi, soltanto poi
dargli il fatidico via.
AVV. LO FICO Uffa: pronti, al posto...
BARBIE
Non si dice così. Al cinema non si dice così!
AVV. LO FICO E come si dice, santo cielo?
BARBIE
Motore! Giro! Ciack! Azione! Così si dice.
AVV. LO FICO Ma io non sono un regista, sono un avvocato!
BARBIE
Ti occupi di contratti cinematografici, caro: mai stato su un set?
AVV. LO FICO Le sette facciamo: altro che set! Ed io sto ancora qui a perdere tempo
con te!
BARBIE
Possiamo pure fare mezzanotte, se non fai le cose per bene.
AVV. LO FICO Motore! Giro! Ciack! Azione! Ho detto bene?
BARBIE
Contentiamoci... “Mi si scioglie sulla lingua”… Dio mio, che cattivo
gusto!
AVV. LO FICO Non mi sembra così grave: è un testo come un altro.
BARBIE
E il sottotesto, dove lo metti?
AVV. LO FICO
Ma via, è solo un cliché un po’ banale per incrementare le vendite:
serve a sedurre il pubblico maschile e femminile con un back ground erotico, ecco lo
scopo… scusa, meglio evitare doppi sensi, il fine ultimo di ogni messaggio
promozionale.
BARBIE
Se va bene a te che sei, o che eri - non lo so ancora, - il mio avvocato…
AVV. LO FICO… oltre che manager, amico e… intimo!
BARBIE
E… niente. Capito? Non si fa niente per niente.
AVV. LO FICO Ma insomma, che cosa dovrei fare secondo te?
BARBIE
Sei tu l’avvocato…. Hai studiato legge, no? O ti sei comprato la laurea
orapronobis?
AVV. LO FICO Honoris causa.
BARBIE
Ma che causa! Tu non faresti causa ad una mosca imbalsamata!
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AVV. LO FICO
Ma, cara, non si possono adire le vie legali solo perché ti
rappresentano come una signora un po’ snob e schizzata che…
BARBIE
Che cosa? Concludi la frase!
AVV. LO FICO ...Che…che… che….
BARBIE
Hai un ictus? Almeno saprò perché sei diventato scemo!
AVV. LO FICO Ma che dici? Porti pure sfiga!?
BARBIE
Veramente porto tutto l’opposto della sfiga. E però me la tengo ben stretta.
AVV. LO FICO Ma augurarmi l’inctus, scusa, non è simpatico.
BARBIE
Niente ictus. E allora, perché ti sei incagliato come un balbuziente alla
prima aringa...?
AVV. LO FICO Sì, all’acciuga! Si dice arringa, con due “erre”!
BARBIE
Però ti sei incagliato lo stesso. Prova ne sia che sei tutto rosso.
AVV. LO FICO Io? Quando? Dove? Ah no, mi è soltanto andata la saliva storta, ecco
tutto. Stavo solo dicendo che…. Che sotto sotto, e dài!, che tu…
BARBIE
Sotto sotto… io… che cosa?
AVV. LO FICO Non fraintendermi, non te, ma lei, l’altra, il tuo personaggio… al
quale sotto sotto non spiace…
BARBIE
Prenderlo in bocca, l’hai detto! Ti sei spremuto tanto per sparare la
coglionata del secolo!
AVV. LO FICO
Io - che cosa?
BARBIE
Il cioccolattino, non fare lo gnorri! Al mio personaggio piace prendere in
bocca il cioccolattino.
BARBIE
(tira un sospiro di sollievo) Temevo mi attribuissi qualcosa di peggio,
che so, prendere in bocca... lasciamo perdere, non mi sembra il caso di andare sul greve!
BARBIE
Non ti sembra grave, dunque?
AVV. LO FICO Ma no, perché dovrebbe essere greve, cioè grave?
BARBIE
Perché sono io a dover recitare, io e non lei - il mio personaggio -,
fingendo di provar piacere a prendere in bocca quello che lei prende appunto in bocca
per esigenze di copione.
AVV. LO FICO Il cioccolattino, spero!
BARBIE
Appunto. E di provar piacere a farmelo sciogliere in bocca, sulla lingua,
senza…
AVV. LO FICO Provo a indovinare: senza morderlo?
BARBIE
No, senza masticarlo.
AVV. LO FICO Ci mancherebbe!
BARBIE
Lo vedi? Sono rovinata, per sempre, la mia carriera di attrice... ah!
AVV. LO FICO Carriera… di che?
BARBIE
Di attrice drammatica, caro: essa, la carriera, è stata stroncata sul nascere
da un volgarissimo, insensatissimo, stupidissimo spot pubblicitario.
AVV. LO FICO
A parte il fatto che la tua carriera di attrice non è mai nata
semplicemente perché tu non sai recitare, diciamoci la verità… diciamoci!
BARBIE
Io non saprei recitare secondo te? E l’orgasmo?
AVV. LO FICO No, scusa, di che orgasmo parli?
BARBIE
Dici bene, di quale? Quello che ho finto con te, caro.
AVV. LO FICO Con me hai goduto come la Fontana di Trevi , cara!
BARBIE
Davvero? Così? (finge l’orgasmo)
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AVV. LO FICO Ti senti male? Chiamo il pronto soccorso?
BARBIE
No, dico, lo riconosci?
AVV. LO FICO
Che cosa?
BARBIE
Come, che cosa? L’orgasmo! Ma che maschio senza palle e senza
memoria sei!?
AVV. LO FICO Non sono un maschio, sono un avvocato, il tuo avvocato, colui che ti
ha procurato il contratto e sinceramente me ne frego dei tuoi orgasmi che nemmeno
registro, se lo vuoi proprio sapere, sul libro fiscale delle entrate.
BARBIE
Beh, io la penso in un altro modo. Se sei il mio agente non dovresti
fregartene se, quando mi freghi, io riesco ad interpretare un orgasmo alla perfezione. In
qualità di mio agente dovresti conoscere le mie doti artistiche...
AVV. LO FICO Quindi… tu sapresti recitare? E’ una novità!
BARBIE
Oh sì, chiedimi qualcosa… coraggio!
AVV. LO FICO Oh, bella! Qualcosa in particolare?
BARBIE
Qualunque cosa.
AVV. LO FICO Qualunque-qualunque?
BARBIE
Tutto, tutto… puoi chiedermi tutto.. a 380 gradi!
AVV. LO FICO Roba calda, insomma?
BARBIE
No, volevo dire a 360, ne ho messi venti di più. Ma anche 360 gradi
dovrebbero bastare, non trovi? Su, chiedimi!, muoio dalla voglia di darmi, di darti... tutta
me stessa!
AVV. LO FICO Tutto? Davvero? Posso osare?
BARBIE
Osa, osa!
AVV. LO FICO
Posso spingermi?
BARBIE
Spingi, spingi!
AVV. LO FICO Stenditi sulla scrivania... diamo una rinfrescatina ai ricordi!
BARBIE
Sei matto? Metti subito giù le mani… ed anche i piedi!
AVV. LO FICO
Sei tu ad avermi detto di osare, di spingere.
BARBIE
Sì, ma non da questa parte.
AVV. LO FICO Quale parte, allora?
BARBIE
Qualche parte del repertorio, del mio repertorio.
AVV. LO FICO Per esempio?
BARBIE
(storpiando i nomi) Shake-spire, Pigliandello, Mogliera…
AVV. LO FICO Madonna!
BARBIE
Quella è una cantante pop, non un autore classico.
AVV. LO FICO Buono a sapersi, però la mia era una semplice bestemmia, non una
citazione postmoderna!
BARBIE Dimmi un ruolo, una parte!
AVV. LO FICO Che parte, che ruolo?
BARBIE Un ruolo da grande attrice. Che so? Ofelia, Lady Mcbeth, Lila.
AVV. LO FICO Chi è Lila? Mai sentita nominare!
BARBIE
E’ il personaggio femminile di una commedia erotica.
AVV. LO FICO Allora vada per Lila.
BARBIE
Ma se non conosci la commedia, e non hai un termine di paragone non c’è
gusto… Troppo facile!
AVV. LO FICO Una commedia erotica? Non c’è gusto? Scherzi?!
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BARBIE
C’è forse per te, ma non per me, ché recito per farti giudicare
imparzialmente se sono o non sono all’altezza dei grandi teatri di prosa, che so?
Broodway, Hollywood, il Madison Square Garden.
AVV. LO FICO Il Madison veramente non è un teatro.
BARBIE
Può sempre diventarlo in mio onore, per accogliermi in trionfo quando
sarò famosa Oltreoceano!
AVV. LO FICO Senti, basta. Io avrei qualche praticuccia da sbrigare prima del week
end! - Permesso?
BARBIE
Ma quale week end! Tu non vai da nessuna parte se prima non mi liberi
dalla schiavitù sessuale in cui mi hai sedotta e bidonata.
AVV. LO FICO Schiavitù sessuale?
BARBIE
Secondo te prendere un cioccolattino a forma di funghetto in bocca e
farselo sciogliere sulla lingua, lingua che è poi costretta dal copione a leccare
oscenamente le labbra come se… ci siamo capiti!, non è una forma di schiavitù sessuale
secondo te?
AVV. LO FICO Ma a te, cara, ti pagano per prenderlo in bocca. Che poi si sciolga è
un effetto voluto dal regista per rendere la scena più appetibile.
BARBIE
Il regista è un pervertito.
AVV. LO FICO Ma al pubblico piace. C’è stato un incremento delle vendite già
dalla prima messa in onda!
BARBIE
Messa in onda? Pubblico di pervertiti!
AVV. LO FICO Allora sono pervertito anch’io, cazzo!, perché piace pure a me.
BARBIE
Sul fatto che tu fossi un per… anzi un mal-vertito, non avevo dubbi,
avvocato Lo Fico! Basta guardare la tua collezione di salvascreen: una sfilza di donnine
nude che si grattano la passera.
AVV. LO FICO (imbarazzato spegne il monitor) Beh, il mio computer si gratta... la
passera. Cioè, quel che passa, appunto, il software. Che vuoi da me?
BARBIE
Te l’ho detto: voglio essere liberata da quell’orribile contratto che mi hai
fatto firmare a tradimento. Chiaro?
AVV. LO FICO
Chiariamo prima sun concetto: se non ricordo male, tu all’epoca
avevi urgente, anzi disperato bisogno di vile metallo.
BARBIE
Vile, hai detto bene. Ma c’è modo e modo di guadagnarselo.
AVV. LO FICO Sbaglio o eri perseguitata dai creditori?
BARBIE
No, non sbagli…. (si asciuga una lacrimuccia) Ecco, vedi?, ci sei
riuscito… bravo! Sei contento adesso?
AVV. LO FICO Riuscito... a far cosa?
BARBIE
A farmi piangere! Il solo pensiero di quei terribili giorni in cui,
artisticamente incompresa, mi dedicavo appassionatamente ai miei studi di arte
drammatica…
AVV. LO FICO Ma se stavi sempre in giro a fare shopping!
BARBIE
Anche quella è arte! E poi studiavo sul taxi.
AVV. LO FICO Non so che facevi sul taxi, ma so quanto costavano i tuoi spostamenti.
Di drammatico e profondo nella tua vita c’era una solo una cosa: il saldo mensile del
conto corrente... perché le uscite correvano, mentre le entrate facevano giacomogiacomo.
BARBIE
Giacomo non mi ha mai dato una lira. Neanche lo conosco, poi!
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AVV. LO FICO
E’ un modo di dire, “giacomo-giacomo”, con cui si intende una
situazione di debolezza ed estrema precarietà.
BARBIE
Precarietà: sono d’accordo. Infatti, un personaggio del mio calibro
artistico, quantunque parzialmente inespresso, deve essere sempre pronto a partire per
recarsi in tourneé a Londra, Parigi, Venezia…
AVV. LO FICO Rebibbia.
BARBIE
Lasciami indovinare: Costa Smeralda?
AVV. LO FICO No, carcere femminile.
BARBIE
Carcere? Che dici?!
AVV. LO FICO Dico assegni a vuoto.
BARBIE
Beh, non erano completamente a vuoto… non erano del tutto pieni, ecco
tutto.
AVV. LO FICO Fossero stati solo gli assegni!
BARBIE
A che cosa alludi?
AVV. LO FICO Alludo alla Ferrari noleggiata con una carta di credito clonata che hai
posteggiato con le chiavi attaccate al quadro, dopo esserti messa d’accordo col ladro con
cui hai fatto fifty-fifty.
BARBIE
Non è vero.
AVV. LO FICO Come, non è vero! Il ladro ha confessato!
BARBIE
E ha detto una falsità: io ho preteso solo il 40 per cento.
AVV. LO FICO Cambia poco agli occhi della legge.
BARBIE
La legge non è forse cieca?
AVV. LO FICO
Sì, ma non è sempre fessa. E quando ti fai beccare con le mani nel
sacco ci vede benissimo, soprattutto quando tenti di truffare le compagnie assicuratrici.
BARBIE
Io? Ma che truffa, è tutto un equivoco.
AVV. LO FICO Vogliamo parlare dell’incidente simulato?
BARBIE
Beh, in effetti… forse abbiamo un po’ esagerato col danno.
AVV. LO FICO Solo esagerato? Diecimila Euro per un fanalino rotto in una manovra di
parcheggio?
BARBIE
Comunque si trattava di un fanalino speciale di una vettura esclusiva,
molto speciale.
AVV. LO FICO Esclusiva perché non la voleva nessuno, nemmeno lo sfasciacarrozze
per la rottamazione. Speciale poi perché era stata cancellata dal Pubblico Registro
Automobilistico.
BARBIE
D’accordo, era uno scassone, però aveva per me un valore sentimentale
nonché d’antiquariato.
AVV. LO FICO
Forse perché la guidava tuo nonno.
BARBIE Non offendere mio nonno.
AVV. LO FICO Non offendo lui, offendo la sua cabriolet. Comunque vi hanno beccati
insieme, investitrice ed investito, in banca ad incassare l’assegno dell’assicurazione che
vi controllava non vedendoci chiaro nella vicenda.
BARBIE
Zitto.
AVV. LO FICO La cosa più grave per te, ché sei o dici di essere una “attrice”, è che
quando gli ispettori dell’assicurazione vi hanno chiesto chiarimenti, non ti eri neppure
preparata una scusa plausibile e non sei riuscita ad improvvisare.
BARBIE
Sta zitto o ti graffio
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AVV. LO FICO Tipica reazione isterica da gatta in calore che non ha altri argomenti.
BARBIE
Smettila, brutto micione castrato!
AVV. LO FICO Hai balbettato stupidamente un paio di fregnacce, una storia incredibile
secondo la quale tu, l’investitrice, e lui, l’investito, dopo aver fatto conoscenza sul luogo
del sinistro ed esservi scambiati i rispettivi numeri di telefonino, vi eravate perdutamente
innamorati l’uno dell’altra (che carini!) e avevate deciso di comprarvi l’anello di
fidanzamento coi soldi della liquidazione del danno relativo all’incidente. Complimenti,
un copione davvero geniale!
BARBIE
Beh, poteva essere, no?
AVV. LO FICO Eh no, no che non poteva essere! Poiché l’investito, oltre a fare
l’investito di professione con oltre un centinaio di sinistri all’attivo per un totale di una
ventina di denunce a piede libero per truffa alle Compagnie Assicuratrici, ha la
venerabile età di ottantatré anni ed è il prestanome di una banda specializzata in questo
genere di raggiri.
BARBIE
A me sembrava solo un povero vecchietto tanto, ma tanto bisognoso di
aiuto ed affetto. Me lo sarei sposato sul serio, per compassione!
AVV. LO FICO Intanto il vecchietto, per limiti di età, non rischiava la galera, mentre
tu, già recidiva per la storia della Ferrari e gli assegni a vuoto, stavi per finire sotto chiave
se non fossi intervenuto io che, guarda caso, sono il legale dell’assicurazione truffata. Ti
ho letteralmente strappata al carcere e a disgustose scene di lesbismo nel braccio delle
delinquenti incallite e ti ho procurato un contratto che ti sta facendo fare un sacco di bei
soldini. Contenta?
BARBIE
E la scrivania, dove la metti?
AVV. LO FICO E che ne so, non la voglio mica spostare!
BARBIE
Non la scrivania fisicamente, ma il fatto fisico che è avvenuto sopra la
scrivania.
AVV. LO FICO Ti riferisci a … quello?
BARBIE
Sì, sì… a quello!
AVV. LO FICO Beh, cara mia, dovevi pur sdebitarti.
BARBIE
E lo chiami sdebitarsi, quella roba lì?
AVV. LO FICO Come lo chiameresti tu?
BARBIE
Non ti vergogni di aver approfitato del mio stato di necessità?
AVV. LO FICO No.
BARBIE
No? Ne sei sicuro?
AVV. LO FICO Sicurissimo. E sai perché?
BARBIE Non lo so, dovrei pensarci.
AVV. LO FICO Ecco brava, pensaci. Prenditi una pausa di riflessione e torna quando
avrai le idee più chiare sul tuo stato di necessità con cui mi hai spillato un Oceano di
quattrini.
BARBIE
Macché Oceano, era solo un Mediterraneo!
AVV. LO FICO Però adesso per recuperare devo lavorare come un somaro.
BARBIE
Ti sarà facile, no?
AVV. LO FICO Devo studiarmi una causa penale: non posso far finire un poveraccio in
galera per colpa tua.
BARBIE
Ehi, piano, piano!, mi fai male! Il braccio...
AVV. LO FICO Ciao.
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BARBIE
Ma non capisci? Così come mi hai salvata quella… quelle volte, così ora
io ti chiedo in tutta la mia modestia di artista umiliata e offesa dal vile mezzo mediaticopubblicitario: salvami, salva quest’attrice in cui arde la sacra fiamma dell’arte!
AVV. LO FICO Va bene, falla finita, vedrò cosa posso fare.
L’avvocato dopo averla fatta alzare l’accompagna bruscamente alla porta.
SCENA TERZA
L’avvocato Lo Fico, solo.
AVV. LO FICO Dunque, dove ero rimasto? Queste follie mi fanno perdere la testa... un
giramento di coglioni... saranno pure belle e appetibili le donne, ma sono veramente una
rottura di balle quando ci si mettono con le loro fregnacce. Del resto, non si può vivere in
clausura. La carne reclama i suoi diritti... va tacitata, altrimenti invade le competenze
dello spirito e della ragione trasformando l’uomo in una specie di bestia perennemente
assetata di fica.
Quando ci vuole, ci vuole; ma, quando non ci vuole, non ci vuole...
Orduqnue.. facendo mente locale, ecco... siamo all’acciuga... uffa, sono ancora
sottosopra, all’arringa finale. Indosso anche la toga, meglio essere precisi in questa prova
generale per calibrare la giusta dose di retorica che la professione richiede.
Indossa la toga e si schiarisce la voce.
Illustre Presidente, egregi dottori... dottori? Magari c’è qualcuno che non lo è... Illustre
Presidente, signori della Giuria... signori? Un po’ troppo poco, magari si offendono...
Illustre Presidente, egregi signori della giuria... ecco, così va bene... ci troviamo di fronte
ad un bivio... di fronte? Perché di fronte... via, via!... ci troviamo ad un bivio. L’uomo è
libero di scegliere il proprio destino? La risposta è no, non siamo liberi. Il destino, come
dice il nome stesso, è inoppugnabile, una sentenza già scritta senza possibilità di appello.
Il destino ci rende simili a marionette senza fili che, come dice e scrive il grande Luigi
Pirandello - premio Nobel per la Letteratura nel 1934 - credono di essere libere non
conoscendo il loro ben triste destino di marionette. Certo, si sostiene che il libero
arbitrio intervenga nella spinosa questione sulla libertà ed autonomia di scelta da parte
dell’uomo. Ma il libero arbitrio è solo un concetto che rientra nell’ambito della fede,
dogmatico, che non può essere preso in seria considerazione in un’aula di Tribunale in
cui devono parlare i fatti, le realtà, e non le opinioni o le convinzioni - quantunque
rispettabili - religiose. Del resto, il Vangelo obbliga il buon cristiano al perdono e a
porgere l’altra guancia, cosa che la Legge, in quanto Legge dell’uomo e non divina, non
vuole applicare temendo la fine della convivenza civile.
Ma perché parlo di perdono evangelico e di libero arbitrio? Semplicemente
perché mentre il perdono è un pricipio discendente da Dio stesso che attraverso
l’incarnazione di Suo Figlio ci ha perdonati, allo stesso tempo il Libero Arbitrio è un
fariseico aggiustamento del raziocinio umano con cui si tenta di spiegare e risolvere una
problematica ben piò complessa: se Dio è Onnipotente ed Onniscente, altrimenti non
sarebbe Dio, ebbene Egli conosce in anticipo, da sempre, la scelta del singolo uomo che
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allora non è libero di scegliere tra bene e male, in quanto Dio già conosce la sua stessa
scelta. Per questo Cristo invoca, cito testualmente: “Padre perdona loro perché non
sanno quello che fanno.” Già, questo è il punto, gli uomini non sanno quello che fanno,
ma Dio sì, ha già scritto la loro storia, il loro destino.
Illustre Presidente, egregi signori della Giuria, non voglio e non posso entrare
ulteriormente in un ambito teologico che non mi compete. Tuttavia, dal momento che
tutti ci riconosciamo e ammettiamo l’esistenza di un Dio Padre, la cui giustizia divina si
chiama “perdono”, non possiamo condannare noi le semplici creature sulla base di un
presunto Libero Arbitrio, un’invenzione dei teologi di cui non c’è traccia nelle sacre
scritture. “Padre - e qui concludo - perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. E
con le parole di Nostro Signore Gesù Cristo chiedo l’assoluzione del mio assistito non per
non aver commesso il fatto, ma perché avendolo commesso non poteva fare diversamente
per non contraddire il principio della Onniscenza di Dio Padre. In via subordinata chiedo
il rinvio a giudizio, non Universale, solo per la complicità col Padreterno nel piano del
destino che ha costretto il mio assistito a rapinare una banca.
Grazie.... Mi sembra che filino abbastanza il discorso sui fili del destino, la teoria della
marionetta, la citazione pirandelliana e quella evangelica... Forse è un po’ eccessiva la
chiusa, in cui chiedo il rinvio a a giudizio per complicità col Padreterno... ma sì, lasciamo
perdere, come dice il proverbio: lascia stare i santi e scherza con i fanti.
SCENA QUARTA
Entra Barbie.
BARBIE
Ciao, avvocato Lo Foco!
AVV. LO FICO Sfotti? Io sono Lo Fico e non Lo Foco.
BARBIE
Ma io, io sono tutta un foco! Ardo di passione, brucio dal desiderio...
avvampo!
AVV. LO FICO Hai preso in bocca un peperoncino al posto del tuo cioccolattino di
routine?
BARBIE
Sei tu il mio peperoncino!
AVV. LO FICO Perché mi tormenti? Prima ero libero per il pranzo e tu non hai voluto
fare niente di piccante, mentre ora che ho un mucchio di faccende da sistemare e di
scartoffie da consultare, ti presenti più bollente di una pentola a pressione.
BARBIE
E tu fammi sbollire!
AVV. LO FICO E se avessi già consumato ogni carica sessuale nella testé conclusa
arringa?
BARBIE Ti si è consumata l’aringa?
AVV. LO FICO L’aringa?
BARBIE
O l’acciuga?
AVV. LO FICO Basta! Ho altro da fare per occuparmi di queste cavolate.
BARBIE
Ah sì?
AVV. LO FICO Sì certo, un appuntamento di lavoro.
BARBIE
Importante?
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AVV. LO FICO Direi di sì: mi pagano.
BARBIE
(si siede provocatoriamente sulla scrivania) Irrinunciabile?
AVV. LO FICO Direi di… sì o no? Cribbio!, non so che dire!
BARBIE
E tu non dire, non dire niente, nemmeno una parola. Lascia fare a me.
AVV. LO FICO Fa pure.
BARBIE
Baciami!
AVV. LO FICO Veramente ho mangiato un crostino all’aglio ed arringa.. ed acciuga,
cribbio!
BARBIE
Adoro il virile profumo dell’aglio e dell’acciuga. Prendimi!
AVV. LO FICO Qui? Su due piedi?
BARBIE
No, meglio su tre. Senti? Non ho gli slippini…
AVV. LO FICO Ah no? Porcellina!
BARBIE
Me li sono tolti apposta per te prima di entrare nel tuo ufficio. Speravo che
apprezzassi il mio nobile sacrificio in nome della nostra rinata e ritrovata amicizia ed
intesa sessuale.
AVV. LO FICO
Ma io… ecco, io non sono ancora abbastanza eccitato…
BARBIE
Coraggio! Vienimi sopra.
AVV. LO FICO
Alla mia età, con la prostata inguaiata che mi ritrovo…
L’appuntamento che incombe… Il cliente…
BARBIE
Avvocato, ci hai l’arringa moscia per caso ?
AVV. LO FICO Ho le circostanze attenuanti: sono colto alla sprovvista!
BARBIE
Beh, ti ecciterai strada spingendo. E spingi!
AVV. LO FICO Purtroppo, ehm… c’è poco da spingere. Oggi non è.. destino!
BARBIE
Nell’intestino no, ti prego... oppure sì! Continua, non ti fermare!
AVV. LO FICO Non scaldarti troppo: è solo la fibbia della cintura. Ora me la levo e
sentirai il vero avvocato Lo Fico.
BARBIE
E questa ora cos’è? La punta della lampo?
AVV. LO FICO Non può essere. Ho il vestito coi bottoni. Tesoro, non faccio per
vantarmi, ma si tratta proprio di lui… del mostro di Lockness!
BARBIE
E’ piccolo, però, come mostro.
AVV. LO FICO Il vino buona, cara, sta nelle botti piccole! E poi, il mostro, non vuole
mettersi troppo in mostra.
BARBIE
E’ freddo, però.
AVV. LO FICO Ho chiuso il riscaldamento per non far uscire l’acqua calda: te l’ho
detto che ci ho la prostata che si chiude peggio della diga del Vajont!
BARBIE
Ed è pure appuntito come uno spillo.
AVV. LO FICO Beh, c’è chi lavora di clava e chi, come me, di fioretto.
BARBIE
O di uncinetto?
AVV. LO FICO Non è colpa mia se mi sono smarrito nel magico boschetto del tuo
monte di Venere. Sono rimasto incastrato tra le fronde della tua foresta, della tua
tettonica, cioè teutonica Selva Nera. Oh!
BARBIE
Oh? Già oh?
AVV. LO FICO Sì, cara: oh! Nel senso di “ho” già fatto.
BARBIE
Complimenti! Hai battuto il record mondiale di velocità.
AVV. LO FICO E non sei contenta?
BARBIE Sei hai finito, puoi pure rivestirti.
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AVV. LO FICO Sono rivestito.
BARBIE
Beh, tirati su i calzoni.
AVV. LO FICO Ma non me li sono mai calati, tesoro!
BARBIE
Riabbottonati, almeno!
AVV. LO FICO Son già riabbottonato!
BARBIE
Beh, ricomponiti, insomma.
AVV. LO FICO Sono più ricomposto di una salma.
BARBIE
Povero avvocato Lo Schifo, altro che Lo Fico!
AVV. LO FICO Non so che ti prende: le altre volte ti è sempre piaciuto essere sbattuta
sulla scrivania!
BARBIE
Sbattuta, è la parola giusta: sono tutta un frullato! Mi gira la testa...
AVV. LO FICO Non prendermi in giro. Se vuoi tiro fuori l’ago della siringa e ti faccio
un’altra iniezione di ricostituente inframuscolare.
BARBIE
Di ricostituente ce ne avresti bisogno tu.
AVV. LO FICO Non so che ti prende: le altre volte mi hai sempre chiesto di sbrigarmi,
di non metterci troppo… ed ora, che fai, ti lamenti?
BARBIE
Si dà il caso che le altre volte non ero io a farlo.
AVV. LO FICO
Ah, capisco… te ne esci ancora con questa frottola dello
sdoppiamento di personalità… per giustificare a te stessa di avermela data.
BARBIE
A parte il fatto che non so che cosa è successo là sotto... Ti correggo, caro
avvocato: sdoppiamento sì, ma non di personalità.
AVV. LO FICO E di che cosa allora?
BARBIE
Di persona.
AVV. LO FICO Di che?
BARBIE
Di persona: io e me, cioè lei, siamo due.
AVV. LO FICO Tu e… te?
BARBIE
Appunto: io e me.
AVV. LO FICO
D’accordo, ho inteso il concetto. Ma la persona fisica, in carne ed
ossa, resta pur sempre la stessa, no? Stessa carne stesso sangue…
BARBIE
No, caro. Il sangue non è acqua. Buon sangue non mente.
AVV. LO FICO Questo lo sanno tutti.
BARBIE
Ma non tutti hanno, come ho io, due corpi ed un sangue solo, due cuori ed
un cervello solo, due coscienze ed un sesso solo in cui scorre il sangue…
AVV. LO FICO Beata te che scorre! A me serve qualche aiutino chimico…
BARBIE
Il sangue, eh!, il sangue! Dipende da come lo usi, il sangue, da chi se lo
versa nelle vene, quale cervello vanno ad ossigenare i suoi globuli rossi… sì, insomma,
quale coscienza individuale scaturisce dagli impulsi elettrici che stabiliscono i
collegamenti neuronici.
AVV. LO FICO Ma la carne…
BARBIE
Niente discorsi da macellaio, ti prego!
AVV. LO FICO Il corpo?
BARBIE
Ah beh, il corpo non è altro che una marionetta che risponde solo a chi
tira i fili… (fa qualche mossa da marionetta)
AVV. LO FICO Cara, tu hai bisogno di uno psichiatra, un neurologo, uno psicologo o
tutt’al più di un filosofo … ma non certo un avvocato di grido come me.
BARBIE
Di grido? Non certo mio. A me non mi fai certamente gridare!
21
AVV. LO FICO Mettiti nei miei pantaloni… cioè nei miei panni. Non ci capisco più
nulla con te. Prima mi snobbi giurandomi che non me l’avresti più data neanche morta
attribuendomi la responsabilità del contratto che ti ha fatto diventare ricca e famosa.
Salvo smentirti subito dopo dandomela… perché?
BARBIE
Veramente ho solo cercato di dartela, anche se non so se sei riuscito a
prenderla.
AVV. LO FICO Nutro anch’io qualche sospetto su questo punto.
BARBIE
Ti espongo i fatti: io e lei…
AVV. LO FICO Sii più precisa: lei, chi?
BARBIE
Io, cioè me. Ma poi, te l’ho già detto … siamo due.
AVV. LO FICO Finalmente una buona notizia!
BARBIE
Come due esseri, due coscienze fuse in un solo corpo con quattro mani,
quattro gambe, quattro occhi, quattro orecchie…
AVV. LO FICO
Bene. E poi?
BARBIE
Due lingue.
AVV. LO FICO
Ottimo. E poi?
BARBIE
Due mani, due bocche, due…
AVV. LO FICO
Due? Continua.
BARBIE
Basta così, avvocato Lo Fico.
AVV. LO FICO Ma perché, perché non me lo avete detto subito. Mi sarei fatto anch’io
in due!
BARBIE
Tu, in due? Così poi ci voleva il microscopio per ritrovarlo.
AVV. LO FICO
Intendevo in senso metaforico. Smettila di umiliarmi per le mie
dimensioni. Sono quello che sono.
BARBIE
Il mio problema è invece che sono quello che non sono.
AVV. LO FICO E chi sei veramente?
BARBIE
Io sono il mio personaggio. E se la mia persona vuole essere un’altra, io,
in quanto personaggio, voglio essere un’altra dalla mia stessa persona. Per questo devi
rescindere … non il contratto, bensì la nostra personalità, in modo che il personaggio e la
persona che siamo, siano liberi di essere ciò che vogliono.
AVV. LO FICO
Rescindere persona e personaggio… dove, come? Nel cervello? Non
sono un chirurgo…
BARBIE
Però sei un avvocato…
AVV. LO FICO
Ma non sono l’avvocato del diavolo, no… sono un semplice
penalista...
BARBIE
Pene... che?
AVV. LO FICO E divorzista…
BARBIE
E allora divorziamo: io da lei e lei da me.
AVV. LO FICO Ma non si può, non si può!
BARBIE
Certo che si può. Basta volerlo. Ed io lo voglio.
AVV. LO FICO Mancano i presupposti legali, capisci?, i presupposti legali!
BARBIE
Però ci sono tutti i presupposti sessuali, avvocato Lo Foco!
AVV. LO FICO Che presupposti sessuali? Di che parli? Smettila di dire sciocchezze
lette su qualche manuale di “avvocato fai da te” e sicuramente mal digerite alla luce della
nostra cultura e civiltà giuridica!
22
BARBIE
Dico solo che io te la dò e lei, l’altra me, non si degna di farsi neppure
sfiorare con lo sguardo. Ti basta?
AVV. LO FICO Beh, questo mi sembra un discreto argomento.
BARBIE
Cerca di fartelo bastare, avvocato: il convento passo solo questo!
AVV. LO FICO Vedrò cosa si può fare. Ti farò sapere. Ora lasciami lavorare al nostro
intricato caso giuridico, ciao. Ma dove vai? Quella è la finestra!
BARBIE
Vuoi farmi uscire dalla porta col rischio di farmela incontrare per le scale?
AVV. LO FICO Ma io sono single da quando mia moglie è scappata col maestro di sci
al quale ha già messo più corna di un cervo (ben gli sta!).
BARBIE
Ma io no, sono ancora in compagnia, purtroppo per me: c’è la mia altra lei
nella mia esistenza di personaggio. Vorrei disfarmene, ma sembra che tu non riesca a
combinare granché né col codice né con l’aringa!
AVV. LO FICO Aringa, acciuga, copioni e personaggi da codice penale! Santo cielo,
che manicomio!
BARBIE
Ciao ciao, avvocato Lo Trito… Mi raccomando, fa come ti ho dato
mandato sennò ti ci mando io, capito?
AVV. LO FICO Ma non puoi chiamarmi semplicemente Benito? Avvocato Benito Lo
Fico.
BARBIE
Benito? Che bel nome… Un po’ sprecato con te! (esce dalla finestra)
AVV. LO FICO Fortuna che i personaggi, parafrasando Shakespeare, sono fatti della
stessa materia di cui sono fatti i sogni: possono uscire dalle finestre come se niente fosse
e tutto quel che dicono non è altro che vibrazioni dell’aria il cui nome specifico è:
stronzate.
BARBIE (si affaccia) Prego?
AVV. LO FICO Niente, niente… parlavo solo con… con me stesso!
Stacco musicale. Buio.
SCENA QUINTA
Camera da letto. Barbie è seduta sul letto, sembra in preda ad una crisi isterica.
BARBIE
No, no e ancora no. Questa non la dico.
BATTISTA Devi dirla. Che significa che non la dici?
BARBIE
Significa ciò che ho detto: che non la dico. E’ una battuta troppo stupida.
BATTISTA Il copione dice così.
BARBIE
Il copione è più imbecille delle battute che lo compongono
BATTISTA Lo so. Ma non c’è alternativa nel senso che non hai alternativa.
BARBIE
Non sono una schiava!
BATTISTA Insomma, poche storie! Devi darmela!
BARBIE
A te? E che ci fai? Tanto sei frocio...
BATTISTA La battuta, la battuta!
BARBIE
Insiste, eh! Ma perché?
23
BATTISTA Perché altrimenti io non potrò dire la mia.
BARBIE
Chi te lo vieta?
BATTISTA Tu che non dici la tua.
BARBIE
Ma non capisci? E’ una battuta troppo cretina per una persona del mio
livello!
BATTISTA Che c’entra, mi dici, la tua persona col tuo personaggio?
BARBIE
Ecco, lo vedi? Lo dici tu stesso che io e il mio personaggio non siamo la
stessa persona. Siamo troppo diverse per intenderci, per dire e pensare le stesse cose.
BATTISTA Ma questo è puro pirandellismo fuori luogo: non siamo in un teatro di
Prosa, ma di posa, stiamo facendo uno spot pubblicitario, non i Sei personaggi in cerca
d’autore!
BARBIE
In cerca d’autore o d’amore? Beh, forse hai ragione tu, non ricordo come
recita il titolo: devo confonderlo con quello di una telenovela brasiliana.
BATTISTA Mi spiego. E’ certo che noi non siamo la stessa persona dei personaggi
che rappresentiamo. Per questo però siamo pagati, profumatamente pagati, per
rappresentarli, perché i nostri personaggi non sono, non possono essere senza di noi, cioè
senza la maschera nuda che noi forniamo loro, appunto, per essere ciò che sono attraverso
la nostra rappresentazione della loro identità tramite.... Insomma, credi che a me faccia
piacere impersonare un maggiordomo un po’ grullo di nome Battista?
BARBIE
Un po’ grullo e finocchio, a dire il vero.
BATTISTA Finocchio passi pure. Ma grullo no, non così grullo ! E’ pur vero che se
riesco a rappresentare così bene ciò che rappresento, può significare soltanto due cose: o
che avevo un fottuto bisogno di soldi o che sono anch’io un po’ sotto sotto… così.
BARBIE
Grullo e finocchio?
BATTISTA Appunto. Che male c’è a sembrare di esserlo perché c’è in noi nascosta la
seconda identità del personaggio che rappresentiamo?
BARBIE
Ma io mi rifiuto di essere come tu dici!
BATTISTA Tu non sei grulla e finocchia come me.
BARBIE
Finocchia no, ma grulla… grullissima mi sembro!
BATTISTA Ti sembri, vedi?, siamo pienamente d’accordo.
BARBIE
Meno male, mi fa piacere!
BATTISTA Però, sembrarsi non è essere davvero, ma capacità mimetica di ingannare
se stessi e far credere agli altri di essere ciò che in realtà non siamo, almeno non
coscientemente.
BARBIE
Ah, la coscienza, no me ne parlare! Ne ho da vendere, sai?
BATTISTA Ma per sembrare veri, dobbiamo comunque essere come, intendi?, come
quello che dobbiamo sembrare, al fine di apparire tali estraendo da noi stessi il meglio –
o il peggio – di ciò che siamo. Questa si chiama naturalezza, spontaneità, mimesi
appunto, im-medesimazione e…
BARBIE
Te lo dico chiaro e tondo: io non voglio immedesimarmi.
BATTISTA Ora basta, sono veramente stufo: non ne posso più (isterico) cazzo!!! Ma
per chi mi avete preso! Per colpa di questa... questa stronza mi sto rivelando per quello
che sono: una fottutissima checca isterica! E Dio solo sa quanto io voglia apparire ... cosa
voglio apparire? Ecco, non ci sto più con la testa! Basta! E’ intollerabile! Regista!
Produzione! Il mio avvocato vi farà causa, vi farà pagare danni e penali. Vedremo, ah sì
24
che vedremo… Lei non vuole immedesimarsi, figuriamoci! Il suo personaggio è troppo
scemo per lei, ma va là! Va là! Troia!
BARBIE
Vedrai, o grullo, che sarà il mio avvocato a fare un culo grande quanto
una casa a te e al tuo avvocato! Forse a te non serve che ce l’hai già bello che spanato...
ma il tuo avvocato non griderà di piacere come te quando si ritroverà infilata su per il
tubo catodico una raccomandata con una ricevuta di ritorno al mio avvocato che ci ha una
mazza così... no così... Beh, insomma, una mazzetta!
BATTISTA Il tuo avvocato al mio? Il mio al tuo, piuttosto! A me mi rappresenta un
principe del foro, mica un portaborse qualunque.
BARBIE
Principe del foro? Anche il mio è un principe del foro, con l’ago che si
ritrova nelle mutande.
BATTISTA Ah ah, l’avvocato Lo Fico vi farà a pezzi.
BARBIE
Beh, anche il mio si chiama Lo Fico e farà a fette il tuo di Lo Fico!
BATTISTA Ah ah, ma Benito Lo Fico è tutta un’altra cosa.
BARBIE
Anche il mio si chiama Benito Lo Fico.
BATTISTA Viale Garibaldi 102?
BARBIE
Terzo piano, interno sette.
BATTISTA Telefono: 06-3611410?
BARBIE
E’ lui! Che rabbia!
BATTISTA Cornutaccio d’un avvocato!
BARBIE
Pure bisessuale!
BATTISTA Oddio, che insanabile conflitto d’interessi: non vorrà mica fare un culo
così a se stesso in Tribunale.
BARBIE
Lo farà a noi, il culo, abbuffandoci di parcelle.
BATTISTA Allora preferirei evitare il contenzioso, se possibile.
BARBIE
A che serve un avvocato che non può fare causa perché rappresenta
entrambi che rappresentiamo i nostri personaggi?
BATTISTA E’ lui il rappresentante di noi rappresentanti!
BARBIE
Vuoi vedere che è anche il rappresentante dei nostri rappresentati?
BATTISTA Avvocato del diavolo!
BARBIE
Trisessuale!
Stacco musicale. Buio.
SCENA QUARTA
Studio avvocato Lo Fico. L’Avvocato è seduto alla scivania, intento a fare il bilancio di
fine mese.
AVV. LO FICO
Bolletta del telefono fisso, bolletta del cellulare, luce, acqua,
contributi, previdenza, cassa avvocati, stipendi segretaria e praticante, fitto, condominio,
annessi, connessi, tasse, tasse, ancora tasse, locali, provinciali, regionali, comunali,
assicurazione e bollo auto… è incredibile quanto costi lavorare… e sudo freddo al solo
25
pensiero del conguaglio trimestrale…si guadagna di più a starsene in vacanza: niente
entrate ma anche, vivaddio, poche uscite.
Entra indiavolata Barbie.
BARBIE
Allora, avvocato Lo Fico?
AVV. LO FICO
Mi correggo sulla voce entrate: a volte, come in questo caso, ce ne
sono fin troppe. (a lei) Allora, cosa, luce delle mie pupille?
BARBIE
Lascia stare le pupille, altrimenti dette palle degli occhi, dove si trovano.
Hai fatto il tuo dovere?
AVV. LO FICO Non ancora: aspetto il condono per pagare le tasse con lo sconto. Tu
invece, già di ritorno?
BARBIE
Non intendevo il tuo dovere di cittadino, bensì quello professionale.
AVV. LO FICO
Oh bella! Sarebbe?
BARBIE
Hai risolto quel maledetto contratto che mi tiene legata come una
marionetta ai suoi stramaledetti fili?
AVV. LO FICO No. Hai ancora la corda al collo: impiccati.
BARBIE
Come, non l’hai ancora rescisso?
AVV. LO FICO T'ho appena detto di no, signora marionetta. Sei di legno? Non ci senti?
BARBIE
Con questo intendi forse dire che sono ancora vincolata… anzi, se
permetti, letteralmente vinculata a quella maledetta troia del mio personaggio?
AVV. LO FICO Veramente il tuo personaggio è venuto… testé a trovarmi.
BARBIE
Davvero? Ci hai fatto sesso da quella testé di cavolo che sei?
AVV. LO FICO Che cosa avrei dovuto farci secondo te, una briscola?
BARBIE
Tanto non avrà sentito niente, neppure che la pungevi con l’ago della
siringa che ti ritrovi tra le gambe.
AVV. LO FICO Non è questo il punto, cara. Il punto è che lei ti contraddice.
BARBIE
Mi fa… che cosa?
AVV. LO FICO
Ti contraddice, cara. In tutto e per tutto. Oh! E’ una persona molto
diversa da te... eccome... scusa se mi lecco i baffi, ma sono ancora sporchi di cioccolato...
un omaggino della tua fac-simile, non so se mi spiego...
BARBIE
No! Spiegati.
AVV. LO FICO Semplice: mi ha chiesto la rescissione…
BARBIE
Anche lei è d’accordo? Benissimo. Allora, che aspetti a rescindere il
contratto?
AVV. LO FICO
Ma il fatto è che lei non vuole rescindere il contratto con lo sponsor,
lei vuole rescindersi da te ché vuoi rescinderlo, questo benedetto o maledetto (a seconda
dei vostri punti di vista diametralmente opposti) contratto. Maledetto comunque, a mio
avviso, il giorno che te l’ho fatto firmare: se mi andavo a fare una passeggiata nel parco
invece di farti stendere sulla scrivania, era meglio per tutti. Anche per te, cara, dal
momento che sei oggetto e soggetto, cioè parte attiva e passiva, di una così violenta
rescissione interiore tra le diverse parti del tuo te, cioè, mi corrego, del tuo caffé... ma che
dico!, del tuo Sé!
BARBIE
Rescissa a me non l’ha mai detto nessuno! Ora urlo… e non certo di
piacere!
26
AVV. LO FICO Su, su, non fare sceneggiate. D’accordo che il mio è uno studio di
grido, ma non da urlo!
BARBIE
Porco di un avvocato traditore e frèdi-frago… fedi-drago … uffa, come si
dice, cavolo?
AVV. LO FICO
Non usare parole che non conosci e sulla cui pronuncia rischi di
impiccarti con la tua stessa lingua intorno al collo.
BARBIE
Insomma, ti sembro il tipo da sceneggiata, io?
AVV. LO FICO Come?
BARBIE
Ti aspetti una sceneggiata da un’artista drammatica del mio calibro?
AVV. LO FICO Che cosa dovrei aspettarmi allora? Un giro in gondola?
BARBIE
Una tragedia.
AVV. LO FICO Una….tragedia?
BARBIE
Greca, sì! Una tragedia greca, con tanto di Coro per cantare il ritornello.
AVV. LO FICO Macché ritornello!
BARBIE
Se è un Coro canterà pure qualcosa, no?
AVV. LO FICO
Ti prego, rifletti, calmati anzitutto, non è il caso di fare nessuna
tragedia, tantomena greca!
BARBIE
Perché no?
AVV. LO FICO
Perché non hai le… fisique dû rolle!
BARBIE
Come sarebbe che non ho la fica?
AVV. LO FICO Mia cara, tu hai solo la terza…
BARBIE
No, ho la quinta di reggiseno.
AVV. LO FICO Dicevo, hai solo la licenza di terza media.
BARBIE
E con questo?
AVV. LO FICO
Ammettilo: la maggior parte della tua adolescenza non l’hai passata
né sui banchi di scuola né sui libri di testo, bensì sulle scrivanie e sui divani dei vari
dirigenti televisivi che si sono avvicendati su di te e che tu hai tenuto ben stretti tra le
cosce nella speranza di accaparrarti una particina in qualche stupido reality show!.
BARBIE
Ah no, ti sbagli. Il mio corpo era steso a gambe divaricate, non la mia
mente che era impegnata a ripassare i classici …
AVV. LO FICO Classici? Chi? Eschilo, Euripide, Sofocle, Shakespeare, Bernard
Shaw?
BARBIE
Bernard lo conosco personalmente. Gli altri mi farai il piacere di
presentarmeli. Io mi riferivo ai classici problemi di una teen-ager, tipo sbarcare il lunario
fino al raggiungimento della maggiore età senza perdere del tutto la sua verginità…
AVV. LO FICO Del tutto? Questa è bella, dico, come barzelletta!
BARBIE
Sappi che c’è modo e modo di perderla, la propria verginità, con o senza
coinvolgimento spirituale, per esempio. Se la mente non partecipa allo sverginamento, la
verginità morale s’intende illesa!
AVV. LO FICO Dunque, tu saresti ancora moralmente vergine. Cioè, vorresti dire che
con me non fosti, su questa scrivania, spiritualmente partecipe...
BARBIE
Beh, con te potevo esserlo spiritualmente partecipe, visto che non hai fatto
altro che punzecchiarmi con lo spillo senza cogliere il segno. Comunque, la zoccola che
sono non mi appartiene, può essere alternativamente interiore od esteriore, una torta
mentis oppure una maschera, l’importante è che l’esserlo, zoccola, non diventi una
configurazione interfaccia tra il mio hardware morale e il mio software sessuale. Capisci?
27
AVV. LO FICO Capisco solo che ti stai arrampicando sugli specchi.
BARBIE
Io, sugli specchi?!
AVV. LO FICO
Sugli specchi, certo, poiché cerchi a tutti i costi di difendere
l’indifendibile. E poi si dice “forma” e non “torta” mentis, caspita!
BARBIE
Cosa sarebbe indifendibile, la torta o la forma?
AVV. LO FICO La tua verginità, cocca! Indifendibile e insostenibile.
BARBIE
Allora, ammettiamo che io sia peripatetica alla zoccola che sono…
AVV. LO FICO Peripatetica? Non essere patetica piuttosto. Si dice, paritetica!
BARBIE
Appunto, (sbaglia ancora) parietica nel senso di frack-simile…
AVV. LO FICO Frack?
BARBIE
…insomma una fotocopia conforme all’originale. Con le forme
dell’originale, questo è il punto, che non corrisponde però all’originale stesso. Mi segui?
AVV. LO FICO
No. Ma arriva al dunque perché comincio ad averne le balle
veramente piene.
BARBIE
Ebbene, se la zoccola che sono, se e quando sono fuori di me, ti dà
soddisfazione sessuale, perché non volgi anche il tuo sguardo – e non solo il tuo spillo –
dentro di me, all’artista che mi sento di essere e che potrebbe darti, lo giuro, altrettanta
soddisfazione in campo professionale? - Rispondi!
AVV. LO FICO Rispondo una sega! Non lo so, non so che dire! Sono frastornato da
questa confusione di ruoli.
BARBIE
Certo che non lo sai, e come potresti mai saperlo tu, tu che non guardi
oltre la punta del tuo naso ch’è più lungo del tuo sesso spillo?
AVV. LO FICO Sesso o stesso?
BARBIE Come potresti mai sapere chi sono realmente dentro, se non mi hai mai dato
occasione di dartela?
AVV. LO FICO Che cosa?
BARBIE
Stiamo parlando della soddisfazione professionale, caro.
AVV. LO FICO Scusa, pensavo a tutt’altra cosa, pensavo a…
BARBIE
Lo so, maialino, lo so a cosa stavi ponzando, avvocato Lo Fico. Purtroppo
pensi sempre alla stessa cosa, non hai in mente che quella: la tua vita è un vortice intorno
ad un buco nero, una pericolosa passeggiata sull’orlo di un cratere. Come se fossi sempre
lì lì per farti risucchiare dall’aspirapolvere genitale, così da rientrare nel grembo materno
da cui scaturisti pure tu, generato da donna, dall’enorme bocca-vagina di quella gran troia
di tua madre. Dopo tutto, però, mi fai pene.
AVV. LO FICO Pene?
BARBIE
No, pena: tu capisci sempre fischi per fiaschi! E’ stato solo un piccolo…
Come si dice? Quel coso lì in latrino… cazzus…?
AVV. LO FICO Latrino? Ahimé! Si dice “lapsus” freudiano in latino!
BARBIE
Ebbene sì, mi fai pena, - pena e non pene, - perché sei anche tu una povera
vittima del tuo stesso pene. Stesso o sesso? Sesso mi sembra più appropriato in questo
caso.
BARBIE
Io, vittima? E di chi?
AVV. LO FICO Come, di chi? Dello star-system, santo cielo!
BARBIE
Non ti sembra di star esagerando?
AVV. LO FICO Non sto esagerando affatto, anzi.
BARBIE
Anzi?
28
AVV. LO FICO
Certo! Lo star-system ti costringe ad essere ciò che non vorresti
essere e che, in effetti, non saresti mai, se non ci fossi appunto costretto dal tuo ruolo di
star.
AVV. LO FICO Ma io non sono una star, cara!
BARBIE
Ma io sì, caro! E tu se il mio buon, fido, vecchio avvocato Benito Lo
Fico! Detto Lo Foco quando bolle qualcosa in pentola.
AVV. LO FICO
Non capisco però perché io sarei addirittura una vittima dello starsystem.
BARBIE
Avvocato, mi meraviglio di te, sei una persona colta, intelligente.
Insomma, la prima vittima sono io, tu sei la seconda vittima.
AVV. LO FICO Perché seconda?
BARBIE
Già, perché seconda? In defintitiva, tu potresti essere il mio carnefice,
altro che vittima una o due.
AVV. LO FICO
Porco mondo, mi dài pure del carnefice? Dopo tutto quello che ho
fatto per te? Con tutto quello che sto sopportando? Sei ingenerosa!
BARBIE
Sei stato tu o non sei stato tu ad indurmi a firmare quel maledetto contratto
e a farmi stendere sulla scrivania per dimostrarti la mia gratitudine?
AVV. LO FICO Davvero?
BARBIE
Te ne sei già dimenticato? Fortuna che a tener sveglia la memoria di
quell’infausto giorno resta la testimonianza delle macchie di…
AVV. LO FICO No, ti prego.
BARBIE
Hai la coscienza sporca come la tua scrivania, avvocato Lo Fico! Dicevo
solo che ci sono ancora le macchie d’inchiostro, perché al momento della firma la tua
stilo cominciò a fare i capricci e l’ho dovuta smanettare, così, per farle riprendere i sensi.
Sicché l’inchiostro è schizzato fuori dal pennino.
AVV. LO FICO La mia penna stilo non fa capricci, diamine.
BARBIE
Li fa, li fa, eccome se li fa.
AVV. LO FICO
Ti ricordo che non fu un atto dovuto, solo uno scambio di reciproche
effusioni nel comune interesse.
BARBIE
Se non avesi preso la tua lurida penna in mano per firmare quel contratto,
oggi sarei…
AVV. LO FICO Povera in canna anziché ricca e famosa. Parliamoci chiaro!
BARBIE Ahimé, la vera arte non è roba di questo cinico mondo!
AVV. LO FICO Credimi: la vera arte non è roba per te. Chi si contenta, gode.
BARBIE
Io no, non godo. Riuscirò a farti ricredere. Verrai a bussare alla porta del
mio camerino per portami mazzi di rose senza spine… ma io non ti aprirò, ti lascerò
fuori, sotto la pioggia a languire, sussurrando il mio nome nell’attesa di vedermi almeno
passare, in compagnia di… qualche attore famoso!
AVV. LO FICO Non ci giurerei.
BARBIE
Intanto portali in tribunale, avvocato. Poi si vedrà.
AVV. LO FICO Porto in tribunale chi, scusa?
BARBIE
Come chi? Tutti!
AVV. LO FICO
Ma tutti, chi?
BARBIE
Dico, tutti quelli che hanno sottoscritto il contratto-capestro.
AVV. LO FICO Bada che lo hai firmato solo tu contestualmente e congiuntamente al
legale rappresentante dello sponsor.
29
BARBIE
Ebbene, mente.
AVV. LO FICO Chi mente?
BARBIE
Lo sponsor.
AVV. LO FICO In che senso?
BARBIE
Nel senso che quel merdoso cioccolattino non è assolutamente squisito
come si pretende di far credere con l’inganno mediatico, bensì fa letteralmente schifo.
AVV. LO FICO Come puoi sostenere una simile affermazione? Alla gente piace, lo
comprano.
BARBIE
A me, invece, si rivolta lo stomaco ogni volta che sono costretta, capisci?,
costretta!, a prenderlo in bocca.
AVV. LO FICO Davvero?
BARBIE
Ma certo! Quando lo succhio mugolando di piacere mi schizza in bocca il
ripieno liquido che sa di mandorla amara… Oddio!, non mi ci far pensare che ti vomito
qui sul tappeto!
AVV. LO FICO
Ti prego, aspetto dei clienti! La puzza di vomito non se ne va più,
soprattutto se di appicicoso cioccolattino maldigerito.
BARBIE
Perciò vorrei morderlo, per la rabbia e il ribrezzo di aver potuto prendere
in bocca una cosa del genere, piuttosto che slinguettarlo in preda a simulata, quindi
artificiale e ingannevole estasi erotica!
AVV. LO FICO Morderlo… il ciocco-lattino, spero.
BARBIE
Che altro, sennò? Di che cosa stiamo parlando? Del tuo lurido pistolino?
AVV. LO FICO
No certo! Però, però… contrattualmente devi succhiarlo, il
cioccolattino, e fartelo sciogliere in bocca con relativa deglutizione del liquido
seminale… cioè, scusa, volevo dire del ripieno alla mandorla amara!
BARBIE
Invece io voglio morderlo, morderlo, morderlo per poi risputarlo in
faccia al pubblico per far capire a tutti che fa veramente schifo!
AVV. LO FICO Non puoi morderlo, mettiti l’anima e le ganasce in pace.
BARBIE
Non posso? Ti faccio vedere io se non posso! Hai un cioccolattino?
AVV. LO FICO
Aspetta, ti spiego. Ecco, leggi il contratto, c’è scritto “obbligo di
succhiarlo fino alla fuoriuscita del ripieno liquido alla mandorla amara e deglutizione con
mugugno di soddisfazione e goduria assoluta"… assoluta, capito? Qui non ci sono mezzi
termini: la scena è descritta con estrema precisione. Quindi…
BARBIE
Quindi?
AVV. LO FICO
Quindi, è semplice: non puoi esimerti dal succhiarlo fino alla più
completa fuoriscita del succo.
BARBIE
Oh, bella: e perché?
AVV. LO FICO Perché è scritto nel contratto che hai sottoscritto! Okkey?
BARBIE
E tu che sei il mio avvocato, l’avvocato Lo Fico, anzi Benito Lo Fico
avvocato di grido con la parcella facile e lo spillo pronto, dico… non puoi annullarlo,
bruciarlo, impugnarlo, strapparlo questo cavolo di contratto?
AVV. LO FICO No.
BARBIE
Perché no, carogna?
AVV. LO FICO
Perché la controparte darebbe mandato al proprio rappresentante
legale di farci un culo così in tribunale. Capito?
BARBIE
E tu che sei il più importante avvocato addirittura della Capitale, hai paura
di un rappresentante legale qualsiasi?
30
AVV. LO FICO Mica tanto qualsiasi.
BARBIE
Come? Non hai forse sempre detto che tu non perdi mai una causa?
AVV. LO FICO
Lo dico e lo ripeto. Ma proprio questo è il punto: sono io il
rappresentante legale dello sponsor che ti ha messo sotto contratto concordando col tuo
avvocato, cioè con me, le condizioni contrattuali più vantaggiose per te e interessanti per
lui, per lo sponsor. Capisci ora perché non posso portare in causa la controparte? Perché
la controparte sono io!
BARBIE Fottuto bastardo, non me l’hai detto.
AVV. LO FICO Ma non hai visto che il contratto è firmato da me in nome e per conto
dello sponsor e controfirmato sempre da me su tuo espresso mandato?
BARBIE
Lo dici tu stesso che ti ci ho mandato! E poi, che significa?…
AVV. LO FICO
Significa che come tuo avvocato farei un culo così al loro avvocato;
ma, come loro avvocato, farei un culo così al tuo avvocato, cioè a te, insomma a me.
Sono praticamente impotente, mia cara, a meno di non incularmi da solo e dare così
un’inculata a tutti e due i miei clienti, cioè a te e allo sponsor mentre cercate di incularvi,
mio tramite, a vicenda. Insomma, sarebbe una grandissima inculata per tutti. Comprì?
BARBIE A me, però, una bottarella me l’hai già data sulla tua scrivania!
AVV. LO FICO Cerca di capire: se non fossi stato io il tuo amante, il rappresentante
legale dello sponsor, nessuno ti avrebbe mai offerto il contratto! Insomma, saresti andata
in prigione per debiti, truffa, bancarotta fraudolenta ed emissione di assegni senza i
necessari liquidi presso il trattatario.
BARBIE
Te li dò io i liquidi, ma in faccia, avvocato Lo Fico.
AVV. LO FICO Liquidi nel senso di fondi, ecco. Non ti scaldare tanto!
BARBIE
E va bene, sai che ti dico? Cambio avvocato.
AVV. LO FICO Impossibile.
BARBIE
Perché impossibile? Non mi avrai fatto firmare un’esclusiva anche con te,
spero!
AVV. LO FICO Ti svelo un piccolo segreto professionale: gli avvocati normalmente si
fanno pagare.
BARBIE
Davvero?
AVV. LO FICO Beh, sarebbe la prassi normale. Sai com’è, io dò una cosa a te… tu dài
una cosa a me.
BARBIE
Ah! Quindi tu non ti saresti fatto pagare da me… e i pagamenti in natura,
dico, dove li metti?
AVV. LO FICO
Scherzi? Quelli non li avrei mai accettati in qualità di tuo avvocato, ci
mancherebbe. Avrei leso la mia deontologia professionale.
BARBIE
E come li hai accettati allora i miei favori? Col beneficio d’inventario? In
conto deposito?
AVV. LO FICO Ma no, cara! Li ho semplicemente accettati in qualità di agente.
BARBIE
Oibò, sei un poliziotto?
AVV. LO FICO
Sciocchina! In qualità di tuo agente intermediario. Guarda, funziona
così: io ti procuro i contratti e li giro al tuo avvocato, che poi nella fattispecie ma solo per
puro caso sono io, per una valutazione strettamente tecnica. Poi, in qualità di tuo
avvocato, li restituisco al tuo agente…
BARBIE
Che sei sempre tu…
31
AVV. LO FICO
Che sono sempre io, esatto…! Il quale agente che li ha ricevuti da
me, dicevo, li rigira a te. Capito? Io li dò a me per restituirli a me per darli a te che me li
ritorni firmati in modo che io possa restituirli a me.
BARBIE
Non ci ho capito una minchia!
AVV. LO FICO Comunque è così. Del resto, trattengo solo una piccola, modestissima
percentuale.
BARBIE
Che cosa fai?
AVV. LO FICO Tra-trattengo una percentuale, perché?
BARBIE
Che percentuale?
AVV. LO FICO Una per-percentuale nei limiti previsti dalla legge.
BARBIE
Tu ti trattieni una percentuale e me lo comunichi ufficialmente soltanto
adesso? Vergognati, mafioso!
AVV. LO FICO Veramente è scritto a chiare lettere nel contratto.
BARBIE
Che ne so io del contratto!
AVV. LO FICO Lo abbiamo letto insieme ad alta voce.
BARBIE
Lo abbiamo letto a letto e tu mi stavi sopra.
AVV. LO FICO E con questo?
BARBIE Ero distratta dalla punzecchiatura del tuo spillo.
AVV. LO FICO E dàgli con questo spillo! Pare quasi che tu ci provi sadicamente gusto
ad affondare il coltello nella piaga, in quela stessa piaga in cui lo spillo, cioè il coltello,
insomma quello non è riuscito ad affondare!
BARBIE
Capito! Avevi altro a cui pensare, no?, quindi non ti sei reso conto di
quello che mi stavi facendo firmare.
AVV. LO FICO
Ma no, io il contratto lo conosco bene, l’ho steso... Lasciamo
perdere!
BARBIE
Lo hai imparato a memoria in quei venti secondi che sei stato sopra di me
a leggerlo a letto?
AVV. LO FICO
No. Lo conosco bene perché l’ho redatto io, uffa!
BARBIE
E perché l’hai ridotto?
AVV. LO FICO Scritto insomma.
BARBIE
Ed io l’ho sottoscritto?
AVV. LO FICO Fuochino.
BARBIE
E quanto ci hai guadagnato sopra di me, avvocato Lo Fico?
AVV. LO FICO Sempre meno di te.
BARBIE
A farti salire sopra di me io, veramente, ci ho solo rimesso. Anche di
stomaco, se permetti.
AVV. LO FICO Non dire sciocchezze: te la passi benino, no?
BARBIE
Mica tanto: soffro di un tremendo sdoppiamento di personalità che mi dà
un forte mal di testa. Capirai, a guardare il soffitto per far trascorrere in fretta
quegl’interminabili secondi, lunghi quanto minuti, in attesa che tu finisca di fare i tuoi
porci comodi!
AVV. LO FICO Quali porci comodi, scusa?
BARBIE
Neghi di avermi infilato quelle manacce pelose sotto la gonna?
AVV. LO FICO Il pelo ce lo hai messo tu, cara mia.
BARBIE
Ahò Mi hai rovistato anche nelle mutande!
AVV. LO FICO Di più, di più!
32
BARBIE
Non è possibile, ti avrei morso le dita!
AVV. LO FICO
Ma no, no, non fisicamente. Intendevo che ti ho… come dire?,
rovistato nell’anima, ecco!
BARBIE
Addirittura!
AVV. LO FICO
Ecco, sì… ho cercato di guardarti dentro, sai, come si fa con un
giocattolo, per meglio capire il tuo funzionamento interiore, il tuo metabolismo psichico.
BARBIE
Macché mentabolismo, zozzone! Mi hai aperto il cofano per darmi una
controllatina allo spinterogeno, ecco la verità!
AVV. LO FICO C’è stato un trasfert, lo ammetto.
BARBIE
Un altro assegno a vuoto?
AVV. LO FICO Ma no, il transfert è quando il paziente s’infatua del suo analista. E’ un
termine della psicanalisi.
BARBIE
Mi hai fatto pure le analisi delle urine?
AVV. LO FICO Non scherzare: l’intro-spezione è una faccenda delicata.
BARBIE
Dimmi, allora come vanno le cose là dentro? Ragnatele?
AVV. LO FICO Dentro… dove? Che ragnatele?
BARBIE
Dentro di me. Già che mi hai fatto la messa a punto, pulizia delle candele
inclusa!
AVV. LO FICO La tua povera testolina è un po’ confusa, cara. Ecco tutto.
BARBIE
Non avevo bisogno del tuo transfert per saperlo. C’è altro?
AVV. LO FICO Altro?
BARBIE
Un’altra dentro di me. Te la sei scopata?
AVV. LO FICO Capisco. Sei gelosa del tuo alter ego.
BARBIE
Ego un corno: io la strozzo! Prendi subito carta e penna e scrivi.
AVV. LO FICO Scrivo? A chi scrivo?
BARBIE
A loro, a quei farabutti.
AVV. LO FICO Ma di chi parli?
BARBIE
Degli ideatori del mio personaggio: gli faccio passare io la voglia di
appiccicarmi addosso l’immagine di una… puttana.
AVV. LO FICO L’ufficio legale della controparte si farà due risate…. Ah ah ah!
BARBIE
Perché ridi, imbecille?
AVV. LO FICO
Te l’ho già detto: sono io l’ufficio legale della controparte e mi sto
facendo anticipatamente due risate in attesa di ricevere la lettera che tu vuoi che io mi
scriva.
BARBIE
Ma se non sai ancora che cosa voglio che tu ti scriva? E già ridi?
AVV. LO FICO
Ma certo, non c’è bisogno di sapere in queste faccende legali. La
verità è che non appena vedrò la mia busta intestata sulla mia scrivania, stapperò una
bottiglia di champagne per brindare all’avvenimento…
BARBIE
Quale avvenimento?
AVV. LO FICO Essermi tolto finalmente di torno una gran rompiscatole!
BARBIE
Ma come ti permetti!
AVV. LO FICO
Non volevo allarmarti senza motivo, dal momento che come tuo
amico pensavo di poter sistemare in via bonaria la questione, - che ho ricevuto tre lettere
di contestazione professionale nei tuoi confronti: il tuo sponsor, il tuo regista e il tuo
personaggio, cara mia, ti contestano.
BARBIE Che vuol dire che mi contestano?
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AVV. LO FICO Vuol dire che vogliono la tua testa, il tuo allontamento dallo spot.
Chiaro?
BARBIE
E chi è l’avvocato del mio personaggio, del mio regista e del mio
sponsor? Sei tu. Che fai, scrivi a te stesso come un demente?
AVV. LO FICO
Ma anche tu volevi farmi scrivere a me stesso, no? Loro hanno
fatto prima di te: cosa fatta capo ha.
BARBIE
Adesso però rido io: ah ah ah!
AVV. LO FICO E che c’è da ridere, scusa?
BARBIE
Voglio proprio vedere come risolvi il conflitto d’interessi che pesa come
un macigno sulla tua attività professionale,
AVV. LO FICO Lo risolvo all’italiana: me ne frego.
BARBIE
E il conflitto sessuale, visto che scopi non solo con le tue attrici ma anche
coi loro personaggi?
AVV. LO FICO Cos’è il conflitto sessuale?
BARBIE
E’ quando io faccio a meno del mio personaggio e tu fai a meno di me
fottendoti lui…
AVV. LO FICO (allarmato) Che lui?
BARBIE
Il personaggio… è maschile, no?
AVV. LO FICO Siamo in pieno parossismo pirandelliano! A noi Villa Caos e il Dottor
Hinkfuss ci fanno un baffo.
Stacco musicale. Buio.
SCENA SETTIMA
Camera da letto. Battista, Barbie.
BATTISTA La scena è spedita, madame.
BARBIE
Dovevi dire: “la cena è servita, madame”, e non la scena è spedita.
BATTISTA Ha letto il copione, madame?
BARBIE
Lo so a memoria, se permetti.
BATTISTA Cosa c’è scritto nella prima didascalia? La scena è spedita, nel senso che
va recitata speditamente, con “verve”.
BARBIE
E tu reciti anche le didascalie?
BATTISTA Io recito tutto, madame, sono un vero professionista.
BARBIE
Passa alla prima battuta, se non ti dispiace.
BATTISTA La cena è servita, madame.
BARBIE
Mi prendi in giro?
BATTISTA E’ questa la mia prima battuta, madame.
BARBIE
Non discuto le battute, discuto le portate.
BATTISTA Che portate, madame?
BARBIE
Appunto, che portate? Che fine hanno fatto le portate? Io vedo solo piatti
vuoti, per questo ti chiedo: che c’è per cena?
BATTISTA Niente, madame: per questo i piatti sono vuoti.
BARBIE
Povero Battista, forse non ci siamo capiti.
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BATTISTA Ci siamo capiti benissimo, invece, madame. Lei mi ha chiesto “che c’è
per cena” ed io le ho eloquentemente risposto che non c’è niente.
BARBIE
Perché niente?
BATTISTA Perché nel corso della giornata madame ha già ingerito la bellezza di…
di...
BARBIE
Risparmiami l’elenco della spesa attualmente in digestione. Dimmi solo
una cosa: quante calorie ancora mi spettano per la cena?
BATTISTA Sessantacinque secondo il mio termometro della situazione e l’ago della
sua bilancia.
BARBIE
Battista, hai la zeppola in bocca: sicuramente volevi dire settanta-cinque,
col sette, e non sessantacinque, col sei, a causa della lingua che ti sbatte tra i denti come
se fossi un dromedario assetato o affamato!
BATTISTA Non ho la zeppola e ho esattamente detto ciò che dovevo: sei-cinque,
sessantacinque.
BARBIE
Ma è una miseria!
BATTISTA Apparentemente sì, ha ragione madame a gridare allo scandalo, perché in
effetti e a tutti gli effetti sembrerebbe proprio essere una miseria, anzi una miseriaccia
nera.
BARBIE
Eh sì, porca miseria!
BATTISTA Tuttavia… Se sessantacinque calorie le sembrano poche…
BARBIE
Mi sembrano poche sì!
BATTISTA Le sembrano poche, dicevo, perché lei le considera solo sotto il profilo
quantitativo e non qualitativo.
BARBIE
Stringi Battista, la scena è spedita!
BATTISTA Meglio poco ma buono, madame. E voilà! (scopre un piatto)
BARBIE
Cos’è, una cacca di topo?
BATTISTA Prego, madame.
BARBIE
Battista, guai a te se mi fai mangiare una cacca di topo! (Degusta il
cioccolattino ) Oh, buono davvero…
BATTISTA Ottimo! E’ fatto di puro, finissimo cioccolato artiginale!
BARBIE
Uhm… Squisito… E mi si scioglie in bocca?! Oh, che dolce ripieno al
gusto della mandorla amara! Uhm, che goduria…
BATTISTA E’ soddisfatta Madame delle sue sessantacinque calorie? Tutte e
sessantacinque rinchiuse in un saporito involucro di cioccolata…
BARBIE
Grazie Battista, tu pensi sempre a tutto!
Stacco muiscale. Siparietto.
35
SCENA OTTAVA
Il produttore cinematografico Tal de’ Tali, Barbie.
BARBIE
Essere o apparire, questo è il problema. Se sia meglio essere come si
sembra e fare delle altrui opinioni sul nostro conto la nostra vera essenza, sforzandosi di
essere dentro come si appare di fuori; o se sinvece, frantumando lo specchio distorcente
rappresentato dall’opinione degli altri che riflette, distorcendola, la nostra immagine,
imporre cioè alle proprie sembianze l’aspetto dell’essere che si è dentro: ecco l’enigma
dell’esistenza che vuol essere ma che, al contempo, sa che per essere deve anche
apparire, poiché non si esiste se non nella considerazione degli altri… allora, essere e ed
essere visti, ovvero apparire, sono così indissolubili e indistinguibili. Io sono come mi
vedono gli altri oppure sono gli altri a vedermi come sono? Ah, maledetta immagine
sfuggente che trasformi me stessa in un’altra nello stesso momento in cui mi accorgo di
essere quello che sono e non sono allo specchio, diversa, sospesa come sono tra essere e
apparire!… Allora, dottore, come è andato il provino?
TAL DE’ TALI
Non chiamarmi dottore, carissima. Per te sono semplicemente io:
dammi del tu, non farmi sentire troppo più anziano di te. In fin dei conto tra noi ci
saranno si e no una quarantina d’anni di differenza.
BARBIE
Ma la sua esperienza, dottore!, mi mette in soggezione. Chissà quante
artiste drammatiche avrà visto passare sulla… ehm, davanti alla sua scrivania!
TAL DE’ TALI
Oh sì! Drammatiche e melodrammatiche.
BARBIE
Beh, spero di non essere stata meno drammatica delle altre.
TAL DE’ TALI
Non sai cos’è il melodramma, cara?
BARBIE
Mi lasci indovinare... Melo-dramma... Meno dramma, più commedia.
Giusto, dottore?
TAL DE’ TALI
In un certo senso è così. Del resto, dove non ci arriva la cultura è
importante che ci arrivi l’intuito o il cul vero e proprio che, anche culturalmente parlando,
ci vuole in questo mestiere.
BARBIE
Spero tanto di non averla delusa, dottore.
TAL DE’ TALI
Purtroppo, dopo la prima scrematura, io ho solo l’ultima parola.
La penultima spetta ad un altro.
BARBIE
Davvero?
TAL DE’ TALI Sì, la penultima parola spetta al regista. Dopodiché io dò quella
definitiva.
BARBIE
Faccio un provino anche a lui, egregio dottore, prima di tornare da lei a
fargliene uno precontrattuale?
TAL DE’ TALI
Contratto? Di che contratto stiamo parlando?
BARBIE
Veramente, dottore, quello collegato al provino... anzi ai provini?
TAL DE’ TALI
Vedi, cara, in fin dei conti i contratti sono solo parole su un
pezzo di carta, come le cifre su un assegno scoperto.
BARBIE
A chi lo dice!
TAL DE’ TALI La verità è che la vera prestazione artistica non può esaurirsi in un
mero mercimonio in cui si dà tanto per ottenere poco. Bisogna invece dare poco per
ottenere tanto. Mi riferisco ovviamente al provino che dovrai sostenere col regista per la
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di lui penultima, quindi superflua parola. Il mio consiglio è: non ti sprecare, tanto decido
io.
BARBIE Non sprecarmi, come?
TAL DE’ TALI
Non spremerti insomma. Giusto il minimo indispensabile per
fargli credere di aver ricevuto... pardon, di aver assistito ad un provino col massimo
impegno delle tue corde vocali, tanto per non lasciarlo a bocca asciutta. Poi torna da me,
tu a bocca asciutta... Intesi?
Siparietto. Stacco musicale.
SCENA NONA
L’avvocato Lo Fico e Barbie.
BARBIE
Insomma, avvocato Lo Fico, stai con me o contro di me?
AVV. LO FICO Che vuoi che faccia? Così va il mondo, almeno quello dello spettacolo.
BARBIE
Così va il mondo? Quando mai! Fagli causa se sei un uomo…
AVV. LO FICO Non ci sono gli estremi.... dico, legali.
BARBIE
L’estremo c’era, eccome se c’era: una sventola così di estremo sessuale
sventolatomi in faccia alla faccia del politicamente corretto!
AVV. LO FICO Non possiamo dimostrare niente.
BARBIE
Come no? Io vado per fare un provino e mi ritrovo a fare un…. Tu lo
chiami… niente?!
AVV. LO FICO Ti ritrovi, ti ritrovi: una sega ti ritrovi! Guarda che per fare i provini
bisogna essere almeno in due: uno che lo fa ed uno che se lo fa fare!
BARBIE
Io non mi lamento di averglielo fatto, ma del fatto che lui non l’abbia
fatto a me.
AVV. LO FICO Il provino?
BARBIE
Macché provino! Il contratto!
AVV. LO FICO Non era obbligato. Il provino serve appunto a provare la persone da
scegliere e da mettere sotto... ehm, contratto.
BARBIE
Insomma, è chiaro, tu lo difendi. Solidarietà maschilista!
AVV. LO FICO Io, difendere lui? Ma no, avrà il suo legale d’ufficio.
BARBIE
Però lo giustifichi.
AVV. LO FICO Giustificare proprio, no. Diciamo solo che ho comprensione. Del resto,
tu ci hai messo del tuo: labbra, lingua e corde vocali... ai fini della recitazione a mezzo di
organo orale
BARBIE
Anche lui ci ha messo del suo in fatto di organi. Quindi fagli causa.
AVV. LO FICO Causa? Non si può fare.
BARBIE
Perché no?
AVV. LO FICO Tanto per cominciare, perché le cause costano.
BARBIE
Tu sei il mio avvocato di fiducia, no? Anticipa tu… poi ti rifai con quei
beccamorti!
AVV. LO FICO E se invece fossimo noi i beccamorti, cioè qualora non beccassimo una
lira?
37
BARBIE
Perché non dovremo beccarla?
AVV. LO FICO Perché sostenere un’accusa di molestie sessuali in una produzione
cinematografica, già il nome la dice lunga, è un bel terno al lotto…? Quindi ti sconsiglio
vivamente di mettere in moto un processo così pretestuoso e difficilmente controllabile.
Squilla un cellulare. Non si sa di chi sia.
BARBIE
Scusami…
AVV. LO FICO Scusami tu…
BARBIE
E’ il tuo.
AVV. LO FICO E’ il mio? Dov’è? Ah, eccolo! No, è il tuo.
BARBIE
E’ il mio?
AVV. LO FICO E’ il tuo, è il tuo… non senti che ha la suoneria profumata?
BARBIE
Ah sì, è proprio il mio! (risponde) Pronto? Sì sono io, chi è lei? Chi?
Non sento, può ripetere il nome?
AVV. LO FICO Cerca di fare in fretta, ho dei clienti in attesa…
BARBIE
Zitto! Li tengo un po’ in sospeso, così mi ricaricano il telefonino… Certo
che io so chi sono, è lei a non avermi detto chi cerca. Cerca me? Ci credo, ha fatto il mio
numero. Ma lei lo sa che numero ha fatto? Sto recitando? Certo che sto recitando: sono
un’attrice. Come? Una parte in un film? Ma con chi sto parlando? E’ lei? Dottore! Certo
che me lo ricordo il… provino! E chi se lo scorda… Come? Ne vuole fare un altro?
Questa volta al regista... per non lasciarlo a bocca asciutta, capisco. Certo che potrei…
Domani magari. Ah, domani è troppo tardi! Va bene anche oggi, non ho impegni
improrogabili. Facciamo nel pomeriggio? Capisco, è meglio subito. Certo, le occasioni
vanno colte al volo… magari non in bocca!… No, dicevo: non metto bocca, se deve
essere, sia. Mi manda l’autista a prendermi? Meglio che prenda un taxi, senz’altro. No, la
prego non si faccia fare altri provini, altrimenti il mio dura troppo… arrivo, prendo il taxi
e volo. (smette di parlare, ripone il cellulare) Era lui! Era lui!
AVV. LO FICO Il tuo personaggio?
BARBIE
Macché personaggio! No, era il mio produttore!
AVV. LO FICO Il beccamorto? Non gli vuoi più fare causa?
BARBIE
Causa? Sei matto?! Ma insomma, che razza di agente-avvocato sei? Mi
sta per offrire un ruolo in un film: dovremmo fargli erigere un monumento, non fargli
causa. E una volta eretto... cioè dopo l’erezione...
AVV. LO FICO Di cosa?
BARBIE
Del monumento, santo cielo! Dicevo che dopo l’erezione della statua
dovremmo venerarlo come un dio del cinema!
AVV. LO FICO Pietà!
BARBIE Scusa caro, ma ora devo proprio scappare: sarò presentata al regista!
AVV. LO FICO Farai un provino anche a… cioè con lui?
BARBIE
Ci mancherebbe se non glielo facessi! Si offenderebbe a morte, poverino,
se restasse a bocca asciutta!
AVV. LO FICO Almeno fatti pagare.
BARBIE
Ehi, mi hai preso per una di quelle? Guarda che io non sono una zoccola
come il mio personaggio dello spot: io sono quasi una diva!
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AVV. LO FICO Sì, quasi. Ma non è questo il punto. Il punto non il è provino né il
personaggio, ma il taxi: fatti almeno rimborsare il taxi.
BARBIE
Non ho voglia di impicciarmi di queste cose. Dammi cinquanta euro e fatti
rimborsare tu che sei il mio avvocato! Altrimenti che ti tengo a fare?
AVV. LO FICO
Cinquanta euro? Dove devi andare, a Broadway?
BARBIE
Magari! Ci andrei anche a piedi!
AVV. LO FICO Brava, fammi risparmiare.
BARBIE
Tu non devi risparmiare: sei già ricco abbastanza!
AVV. LO FICO Questo sì, di pazienza con te e coi tuoi strani personaggi ne ho finora
avuta anche fin troppa. Se la pazienza fosse un bene di consumo sarei stramilionario!
BARBIE
Non ti lamentare: il mio personaggio ha fatto il suo dovere con te, no?
AVV. LO FICO
Già! Per fortuna che di tanto in tanto ci scappa un provino pure per
me!
Stacco musicale. Buio.
SCENA DECIMA
Produzione cinematografica. Barbie, il Regista.
BARBIE
Caro Maestro, che piacere conoscerla!
REGISTA Il piacere sarà tutto mio, cara. Almeno me lo auguro …
BARBIE
Ho tanto sentito parlare di lei!
REGISTA Anch’io di lei: dicono che faccia dei provini meravigliosi.
BARBIE
Infatti, sono qui per farglieli provare. E’ un onore, sa?, fare un bel
provino anche a lei… Non vedo l’ora di raccontarlo al mio miglior amico, l’avvocato Lo
Fico. Ho fatto un provino con l’autore di… di…
REGISTA
Spero che abbia visto qualche mio film, per capire il mio modo di farmi
fare i provini, cioè la mia Weltanschauung…
BARBIE
La sua… che?
REGISTA
La mia visione del mondo, cara. Che è tutto bello tondo come il suo
stupendo mappamondo!
BARBIE
Maestro, io avevo ancora le treccine e lei già girava i suoi capolavori: lei è
un mito per me. Ma che dico mito, un’istituzione del cinema mondiale! Una
costellazione!
REGISTA
Spero che anche il suo provino sarà megagalattico.
BARBIE
Non vedo l’ora di cominciare. Sono tutta un fremito!
REGISTA
Bene, che cosa mi ha portato per il provino?
BARBIE
Tutta me stessa.
REGISTA E il suo “book”?
BARBIE
Non le basta il mio “look”?
REGISTA
Veramente vorrei vedere qualche foto, prima di provinarla. Tanto per
scaldarmi le palle degli occhi.
BARBIE Come, lei provina me?
39
REGISTA
BARBIE
REGISTA
BARBIE
Perché? Che c’è di strano?
Dev’esserci un equivoco: credevo di dover essere io a sprovinare lei.
Per fare un provino bisogna essere in due: chi lo fa e chi se lo fa fare.
E’ quello che dicevo, ora finalmente ci capiamo. Si metta comodo.
Stacco musicale. Buio.
SCENA UNDICESIMA
L’avvocato Lo Fico. Barbie.
BARBIE
A te rode per i cinquanta euro? A me rode per tutto il resto!
AVV. LO FICO Il resto dei cinquanta bigliettoni?
BARBIE
Macché bigliettoni! Il resto di due… provini!
AVV. LO FICO Ti capisco.
BARBIE
Un corno, mi capisci! Hai mai fatto due provini in un solo giorno?
AVV. LO FICO Provini, io? E a chi? Per chi mi hai preso?
BARBIE
Credi che io li faccia così, tanto per farli? Io sprovino il prossimo per il
raggiungimento…
AVV. LO FICO Dell’orgasmo professionale?
BARBIE
Che ne sai tu di orgasmi?
AVV. LO FICO Niente.
BARBIE
Appunto. Ma se alla fine lo sprovinato non tira fuori la penna, non la
scappuccia e non la smanetta per far confluire l’inchiostro al pennino… a che serve il
provino?
AVV. LO FICO Forse il provino non ti è riuscito bene, avrai stretto troppo i denti nella
dizione, così da tramutare le “O” di goduria in dolorose e sibillanti “Esse” che fanno
male alle orecchie e al prepulzio.
BARBIE
Macché pre-puzzo! Quello puzza prima durante e dopo! Io di provini me
ne intendo. Non è la prima volta che li faccio.
AVV. LO FICO Lo so.
BARBIE
Come fai a saperlo?
AVV. LO FICO Anche a me, una volta, hai fatto un provino.
BARBIE
Io a te?
AVV. LO FICO Sì, tu, proprio tu a me.
BARBIE
Ti sbagli.
AVV. LO FICO Non credo proprio.
BARBIE
Era sicuramente un’altra.
AVV. LO FICO Un’altra identica a te, forse.
BARBIE
Sì, ma non ero io.
AVV. LO FICO Capisco: era il tuo alter ego. Così siete in due a fare provini.
BARBIE
Dio santo, come sei volgare coi tuoi doppi sensi.
40
AVV. LO FICO
Proprio tu ti lamenti dei miei giustificatissimi doppi sensi? E che
cosa dovrei dire io della tua doppia personalità…. Una parte di te che fa provini e l’altra
che fa… sorvoliamo!
BARBIE
Io sono fatta così. Una parte di me è come tu mi vuoi, l’altra è come mi
voglio io. Comunque a te non ho fatto provini.
AVV. LO FICO
A me era parso di capire che fosse un provino. Ne aveva tutte le
caratteristiche organolettiche.
BARBIE
A letto con te non ci sono mai stata.
AVV. LO FICO Parlavo di amminoacidi in cui sono contenuti i potenziali rospetti.
BARBIE
Eh no, avvocato Lo Fico, con te non lo ingoio il rospetto!
AVV. LO FICO Che rospetto?
BARBIE Il rospetto dell’affronto professionale di non ottenere soddisfazione.
AVV. LO FICO Ma che soddisfazione vuoi avere tu da… un provino!
BARBIE
Che soddisfazione, dici? Ma non capisci? La soddisfazione di ottenere la
parte. Tu hai forse una parte da offrirmi? No, e allora perché avrei dovuto farti un
provino?
AVV. LO FICO Non sto qui a sindacare. A me sembrava un provino, ma se tu dici che
non lo era… d’accordo, sarà stata qualche altra cosa.
BARBIE
La verità è che tu non sai che cosa vuoi, avvocato Lo Fico.
AVV. LO FICO Io? Senti chi parla!
BARBIE
Allora, rispondimi: vuoi far causa o no?
AVV. LO FICO A chi?
BARBIE
Alla produzione che mi ha indotta a fare ben due provini quasi contro la
mia volontà.
AVV. LO FICO Quel “quasi” è tutto un programma, cara. Chi vuoi che ci creda a quel
“quasi” detto da te?
BARBIE
Tu ci credi?
AVV. LO FICO Io sì. Conoscendoti… date le tue condizioni mentali… preso atto dello
sdoppiamento della tua personalità, una rara forma di schizofrenia…
BARBIE
Chi schizza chi? Dove?
AVV. LO FICO Ecco, come volevasi dimostrare! (pausa) Certo, potrei fare causa, per
circonvenzione d’incapace.
BARBIE
E chi sarebbe l’incapace?
AVV. LO FICO Tu, stellina mia!
BARBIE Incapace io? Ma come ti permetti? Sei il mio avvocato o il mio boia? Ti pago
per essere insultata e viliappesa?
AVV. LO FICO Vili... che?
BARBIE
Appesa al pubblico manubrio!
AVV. LO FICO Casomai ludibrio.
BARBIE
E che cos’è?
AVV. LO FICO Quel che volevi dir tu.
BARBIE
Io ho detto manubrio.
AVV. LO FICO Sì, ma non stavi andando in bicicletta.
BARBIE
Avvocato Lo Fico, posso darti un consiglio?
AVV. LO FICO Sì, cara.
BARBIE
Cambia spacciatore.
41
AVV. LO FICO Povero me.(pausa) Sentimi bene se facessi causa, sarei veramente il
tuo boia: passeresti infatti come una povera scema che va a far provini nelle produzioni
ahimé cinematogra... fiche!
BARBIE
Io l’ho fatto col cuore!
AVV. LO FICO Parla gola profonda!
BARBIE
Col cuore in senso dato.
AVV. LO FICO In senso lato, d’accordo. Ma non con il cervello, come avresti dovuto e
potuto fare.
BARBIE
E come si fa un provino col cervello, avvocato Lo Fico?
AVV. LO FICO Mai sentito parlare di “sesso cerebrale”?
BARBIE
Vagamente. Che roba è?
AVV. LO FICO Si apre la bocca e le si dà fiato. Come fai sempre, del resto.
BARBIE
Insomma, se capisco bene, sarebbe come fumare una sigaretta senza
aspirare? Un provino... soffiato?
AVV. LO FICO Fiato nel senso di parola, anzi parole, chiacchiere. Si dice e non si
dice… si fa capire, si sottintende e al contempo si rinvia a data da destinarsi se, e solo se,
e quando, e solo quando, arriverà la contropartita.
BARBIE
Macché partita! Io volevo solo la parte.
AVV. LO FICO La parte come contropartita, s’intende. Capita l’antifona?
BARBIE
Cafona a chi?
AVV. LO FICO
Antifona!
BARBIE
Non mi serve il phon, mi sono asciugata lasciando il finestrino del taxi
aperto.
Squilla un telefonino.
AVV. LO FICO E’ il tuo.
BARBIE
E’ il mio?
AVV. LO FICO Sì è il tuo. Hai la suoneria al gusto di mandorla amara.
BARBIE
Siiiì! Pronto… Pronto chi parla? Ah è lei dottore. Basta provini, eh!
Come? Discutere la parte? Ma certo, certo, subito, subito…
corro, volo…
immediatamente… Yuuuh! Erano loro! Dammi il cinque!
AVV. LO FICO E che volevano?
BARBIE
Darmi la parte.
AVV. LO FICO Dare la parte a te? Strano...
BARBIE
Come, strano… perché strano!… Non hai fiducia in me? Loro voglio
darmi la parte e tu… perché mi dài la mano?
AVV. LO FICO Hai detto tu di darti il cinque.
BARBIE
Cinque biglietti da dieci per il taxi, non cinque schifosissime dita!
Stacco musicale. Buio.
42
SCENA DODICESIMA
Produzione cinematografica. Barbie e il produttore Tal de’ Tali.
TAL DE’ TALI
Ecco la nostra nuova star, la grande diva del secolo.. Lei è
perfetta nel ruolo da Oscar.
BARBIE
Oscar? Dev’esserci un equivoco: io sono un’attrice.
TAL DE’ TALI Eccome!
BARBIE
Che c’entra il ruolo di Oscar!? Non ho gli attributi necessari alla parte...
mi capisce?
TAL DE’ TALI Deliziosa, veramente deliziosa: il suo spirito di patata mi ricorda tanto
la Monroe. Se lo ricorda “A qualcuno piace caldo”?
BARBIE
Dottore, non guardo i porno!
TAL DE’ TALI
Credo che si confonda con “A qualcuno piace lungo”...
BARBIE
Lungo, caldo... sempre roba di piacere è!
TAL DE’ TALI
Divina, divina! Vorrei prenderti sulle ginocchia e sculacciarti
sulle chiappette come se fossi una mia nipotina un po’ discoletta!
BARBIE
Grazie, dottore, grazie tante.
TAL DE’ TALI
Non deve ringraziare me, ma se stessa. Lei ci ha fatto… ehm
ha sostenuto due ottimi provini. Complimenti!
BARBIE
Ringrazierò me stessa non appena avrò modo di incontrarmi.
TAL DE’ TALI
Brava, e pure spiritosa, molto…
BARBIE
Pene.
TAL DE’ TALI
Come, scusi?
BARBIE
Pene. Sto soffrendo le pene dell’inferno, caro dottore.
TAL DE’ TALI
Io la sto scritturando e lei soffre il pene… cioè le pene
dell’inferno? Questo non è pene… cioè, bene!
BARBIE
Lo so, ma soffro lo stesso. Per le altre, capisce, per tutte le altre che
hanno fatto il loro bravo provino e non sono riuscite ad ottenere la parte.
TAL DE’ TALI Lei le ha sbaragliate le altre, cara.
BARBIE
Grazie. Posso fare di meglio.
TAL DE’ TALI
Ah sì? Bene a sapersi. Comunque per me il suo provino resta un
classico negli annali di questa non più giovane, ma neppure tanto vecchia, diciamo solo
esperta produzione, la Tal de’ Tali & Partners Group.
BARBIE
Troppo gentile, dottore, con una povera artista.
TAL DE’ TALI
Povera? Sì, ma di talento. E di grande avvenire, se seguirà i miei
consigli e i suoi provini.
BARBIE
Le ripeto che mi possono venire meglio.
TAL DE’ TALI
Non sia modesta. Era tempo che non si provava un provino…
che non si vedeva un provino del genere. Quindi non si dìa pene per le altre, ognuna ha il
suo… le sue pene, plurale femminile, s’intende.
BARBIE
Bene.
TAL DE’ TALI
Bene. Ciò detto, passiamo alle cose più pratiche, venali. Parliamo
di s… sss… sssss…. Dico bene?
BARBIE
Di sesso cerebrale?
43
TAL DE’ TALI
Macché sesso cerebrale, chi se ne frega delle chiacchiere:
parliamo di soldi, vuole?
BARBIE
Eccome se voglio!
TAL DE’ TALI
Noi siamo disposti a ricoprirla d’argento.
BARBIE
Scusi, dottore: sono arrivata forse arrivata seconda al provino?
TAL DE’ TALI Seconda? Che dice? Lei ha trionfato nell’arte del provino!
BARBIE
E allora perché non vuole ricoprirmi d’oro?
TAL DE’ TALI
Oro? E’ il primo film che interpreta, giusto? Per questo non sa
ancora bene come vanno le cose, difetta un po’ di esperienza, è comprensibile. Le spiego.
Qui non siamo in televisione, non abbiamo uno sponsor pubblicitario che copre i costi a
monte, dobbiamo bensì confezionare un prodotto da vendere al pubblico, con tutte le
incertezze del caso. Lei per esempio mi garantisce lo sbigliettamento?
BARBIE
In che senso?
TAL DE’ TALI
Nel senso che devono mettersi in fila.
BARBIE
Dove?
TAL DE’ TALI
Ma per vederla!
BARBIE
E devo sprovinarli tutti?
TAL DE’ TALI
In un certo senso, metaforicamente parlando… sì, il pubblico
deve poterla in qualche modo possedere eroticamente. Ci capiamo?
BARBIE
Sì ma il pubblico… quanti sono?
TAL DE’ TALI Speriamo un milione. Forse qualche cosina di più.
BARBIE
Più di un milione? E come faccio?
TAL DE’ TALI
Si fidi di me. L’amplesso col pubblico, la cosiddetta “catarsi”, lei
m‘insegna…
BARBIE
Catarsi nel senso di… calarsi…?
TAL DE’ TALI
Esatto: calarsi nel personaggio comporta catarsi.
BARBIE
Meno male, pensavo che bisognava calarsi il perizoma.
TAL DE’ TALI
Anche quello produce catarsi.
BARBIE
Produce catarsi calarsi il perizoma?
TAL DE’ TALI
Certo, per l’effetto mediatico della virtualità. Mi spiego. Se lei si
cala il perizoma per Tizio o Caio…
BARBIE
Per chi?
TAL DE’ TALI Tizio, Caio o Sempronio, è solo un esempio, beh!, è come se se lo
calasse per tutti, perché il pubblico pur essendo composto da migliaia di persone, è solo
uno, un unico grande cervello che ha un rapporto diretto col proprio…
BARBIE
Pisello?
TAL DE’ TALI
Beh, detto fuor di metafora, sì. Il pubblico è come un bambino
che ragiona appunto col pisellino.
BARBIE
Un bambino un po’ cresciutello, però.
TAL DE’ TALI
Per questo facciamo film vietati ai minori.
BARBIE
E ai minorati, spero.
TAL DE’ TALI Perché vietarli ai minorati? Anche loro devono godere della catarsi.
BARBIE
Basta calarsi il perizoma.
TAL DE’ TALI
Appunto: accetta di calarselo? Guardi che deve decidersi.
BARBIE
Sono indecisa. Almeno, ho diritto ad una controfigura?
44
TAL DE’ TALI Cara, nel film lei è sempre nuda: se ci metto la controfigura al suo
posto, non ho più bisogno delle sue chiappe da sballo.
BARBIE
Non le basta il mio nome sul cartellone?
TAL DE’ TALI
Perché, lei oltre ad avere un bel culo ci ha pure un bel nome?
BARBIE Non devo recitare col culo, spero.
TAL DE’ TALI
E neppure col nome.
BARBIE
E come devo recitare secondo lei?
TAL DE’ TALI Un po’ con la bocca, un po’ con l’organo cerebrale femminile…
BARBIE
Non c’è problema. Ce l’ho grosso come un’elefantessa.
TAL DE’ TALI
Addirittura! Ma cosa?
BARBIE
Come cosa? Di cosa stiamo parlando? L’organo cerebrale femminile, cioè
la memoria per il testo.
TAL DE’ TALI
Che testo?
BARBIE
Le battute.
TAL DE’ TALI
Che battute? Io mi riferivo all’intuito tipicamente femminile.
BARBIE
Ma è un film, no? Dovrò pure dire qualcosa, no?
TAL DE’ TALI
Lei dice solo “oooh-aaaah-iiiih-uuuh”.
BARBIE “Eeeeeh” non lo dico?
TAL DE’ TALI No, “eeeeh” non lo dice.
BARBIE
Perché no?
TAL DE’ TALI
Perché la sceneggiatura del Maestro non lo prevede.
BARBIE
Allora c’è una sceneggiatura.
TAL DE’ TALI
Certo che c’è una sceneggiatura, se c’è un Maestro!
BARBIE
Bene, vorrei leggerla.
TAL DE’ TALI
Gliel’ho già letta: “aaah-iiih-oooh-uuuuh”.
BARBIE
Quindi… niente “eeeh”.
TAL DE’ TALI Gliel’ho testé detto: niente “eeeh”.
BARBIE
Che razza di sceneggiatura è senza “eeeh”?
TAL DE’ TALI
Coi provini che ha fatto voleva pure “eeeh”?
BARBIE
Può almeno descrivermi la scena che dovrei interpretare?
TAL DE’ TALI
Certo, è un suo diritto. La scena si svolge nello studio di un
avvocato di grido.
BARBIE
Davvero?
TAL DE’ TALI Lei arriva trafelata e fuori di senno perché ha appena finito di girare,
contro la sua volontà, un film pornografico.
BARBIE
Pornografica, allora.
TAL DE’ TALI
Il film è maschile.
BARBIE
Sì, ma io sono femminile.
TAL DE’ TALI
Ci mancherebbe, lo spero bene: mi ha pure fatto un bel provino.
BARBIE
Andiamo avanti con la scena.
TAL DE’ TALI L’avvocato si eccita al suo racconto delle zozzerie che è stata costretta
a subire per l’eccessiva ingenuità, ed invece di consolarla e difenderla, come potrebbe e
dovrebbe, la stende sulla scrivania e la sodomizza a sua volta, perpetuando così il circolo
vizioso. Il film naturalmente finisce in chiave, pardon, in chiave autobiogra-fica... finisce
insomma con lei che ci prende gusto e...
BARBIE
E bravo avvocato Lo Fico!
45
TAL DE’ TALI Lo conosce? Conosce l’avvocato Lo Fico?
BARBIE
Certo che lo conosco: è il mio avvocato!
TAL DE’ TALI
Ma guarda che combinazione: è anche il nostro avvocato.
BARBIE
Già: che combinazione!
TAL DE’ TALI Oltretutto è anche il nostro sceneggiatore: il film di cui stiamo
parlando lo ha scritto proprio lui nei ritagli di tempo.
BARBIE
Lui non l’ha scritto, l’ha solo vissuto con la sottoscritta.
TAL DE’ TALI Un film-verità allora: un docu-film. Bene! Questo è bene! Una scena
di fica… cioè di vita vissuta… Oltretutto l’avvocato nel film interpreta se stesso...
BARBIE
Comunque, non le nascondo le mie perplessità. Non è che l’avvocato Lo
Fico abbia una bella dizione.
TAL DE’ TALI Che dizione?
BARBIE
Se deve recitare, dirà pure qualcosa.
TAL DE’ TALI
Dice solo “eeeh”. Mentre per le scene di sesso bollente useremo
una controfigura, mi capirà...
BARBIE
Eccome se capisco. L’avvocato Lo Fico è dotato solo con la lingua...
TAL DE’ TALI Un abile linguista?
BARBIE
No, un chiacchierone. Ed io, che cosa dico nel film?
TAL DE’ TALI La sua è una parte più complessa e ricca di sfaccettature psicologiche e
psicanalitiche.
BARBIE
E che cosa dico?
TAL DE’ TALI Glielo ripeto ancora: “aaaah-iiiih-ooooh-uuuuh”.
BARBIE
Tutto qui?
TAL DE’ TALI
Tutto qui.
BARBIE
Non parlo molto.
TAL DE’ TALI Non abbia paura, tanto il volto non lo inquadriamo mai.
BARBIE
Ah no?
TAL DE’ TALI No, non ce ne è bisogno. Il Maestro ha deciso così dopo aver letto la
sceneggiatura.
BARBIE
Come si chiama il maestro?
TAL DE’ TALI Benito.
BARBIE
Benito… e poi?
TAL DE’ TALI Lo Fico.
BARBIE
Benito Lo Fico, ancora lui? E che cosa dice la produzione?
TAL DE’ TALI Anche la produzione è dell’avvocato Benito….
BARBIE
Ma non Lo Fico, spero.
TAL DE’ TALI Come no, come no!
BARBIE
Avvocato, attore, sceneggiatore, regista… produttore! Ma, scusi: il
produttore non è lei?
TAL DE’ TALI Infatti. Io ci metto la Produzione e lui la parte cinematografica vera e
propria.
BARBIE
Lo Fico ci mette la fica vera e propria?
TAL DE’ TALI Non lui, chi per lui.
BARBIE
E chi sarebbe chi per lui?
TAL DE’ TALI Lei.
BARBIE
Allora chi per lei. Cioè io? Come sarebbe, io? Avvocato Lo Fico! (Buio)
46
SCENA TREDICESIMA
Studio avvocato Lo Fico. L’avvocato sta leggendo il copione. Barbie è
davanti a lui come una marionetta senza vita.
immobile
AVV. LO FICO Uno schiaffo a me? E perché? Perché me lo merito. Anzi me ne
merito due, tre, quattro… Basta, basta! Ho dei clienti in attesa… Falli attendere, non ho
ancora finito con te! Ma che ti ho fatto? Mi hai tradito! Sei l’avvocato di tutti, sei una
puttana di avvocato! Certo che lo sono! Sono l’avvocato di tutti, quindi sono anche
l’avvocato tuo e del tuo personaggio. Tuo e del tuo produttore. Tuo e del tuo autore. Tuo
e del tuo regista. Tuo e del tuo sponsor. Tuo e pure, pensa po’!, del tuo avvocato. Sì, hai
capito benissimo: sono persino l’avvocato del tuo avvocato! Tu vuoi fare causa a lei che
vuole fare causa a te, mentre la produzione vuole fare causa a tutte e due e voi volete fare
causa alla produzione. Ma io a chi faccio causa se non a te, al tuo personaggio e alla tua
produzione? Sono problemi insolubili, montagne di scartoffie, cumuli di perizie
infondate: non mi ci raccapezzo più. Ho perso il filo del discorso. Peccato. Era
interessante come spunto drammatico. Ma dove penso di andare a parare col titolo, “Il
ventunesimo ditoÓ? E’ un riferimento osceno all’organo sessuale maschile? Oppure
parlo della penna che lo scrittore impugna quando dà parola ai fantasmi della sua
fantasia? Ma poi: Voglio dire qualcosa? O non voglio dirla? Voglio lanciare un
messaggio, un segnale di allarme, un dissenso, un disagio; oppure cerco solo
l’intrattenimento? Povera commedia mia, tra le scartoffie di un processo e le rogne di un
ricorso, perdo il filo drammaturgico e non so più come riagganciarmi alla scena
precedentemente scritta. Del resto, di professione faccio l’avvocato e non l’autore
teatrale, quindi il pubblico perdonerà qualche piccola ingenuità… l’importante e che non
perda le cause! Un conto è mandare la gente in galera un altro il pubblico insoddisfatto a
casa. O no? Tu che ne dici Barbie? Lei non risponde, non sa che dire. E come potrebbe
dire qualcosa se non sono io a metterglielo in bocca… il pensiero, si capisce? Lei non è
niente senza di me, solo aria, una fantasia che sembra materializzarsi ma che in realtà
esiste solo virtualmente, cessando di essere nel momento in cui il suo avvocato, che
sarebbe anche il suo autore, dice: basta.
Esce. La luce lentamente cala concentrandosi su Barbie
BARBIE
Ah! Questo mio Io che vuole uscire da me, mi fa venire il mal di testa
quando comincia a pensare dentro di me rivolgendo a se stesso l’espressione più
semplice e al tempo stesso più complessa e carica di significato: Io Sono. Sembra uno
scherzo pronunciarla tutta d’un fiato come un cioccolattino che si scioglie in bocca
lasciando di sé un retrogusto alla mandorla amara. Ma se ci si pensa un attimo su e si
mette tra le due magnifiche parole di una frase apparentemente perfetta, in cui c’è tutto e
il contrario di tutto, “Io Sono!”, se ci si mette una pausa graficamente rappresentata da un
trattino o da una linietta, allora come per incanto, o per magia nera, una specie di woodo
linguistico, cade il tranquillizzante punto esclamativo di quel “Io Sono!” che suona come
un’affermazione incontrovertibile. E al suo posto, al posto del punto esclamativo tramite
il quale il nostro essere viene certificato della propria esistenza, ecco spuntare un altro
punto, che non è un punto d’arrivo, ma il principio di una terribile odissea dentro se
47
stessi: il punto interrogativo, che getta l’ombra del dubbio su ciò che siamo. E’ infatti
col punto interrogativo che ha inizio ogni follia più tipicamente umana: quando l’Io
riflette sul proprio essere, non può che concludere con un dubbio: “Io – Sono?”. E così,
cominciando a dubitare di sé, cioè di essere, l’Io prende coscienza di non essere compiutamente quello che è. Contemporaneamente percepisce che pur non essendo, può sempre
diventare ciò che (ancora) non è. Oh! Che mal di testa!
Buio. Silenzio imbarazzante.
SCENA QUINDICESIMA
In platea. Entra un signore ritardatario.
SIGNORE Ho fatto tardi, scusate, il solito traffico e il parcheggio … permesso,
approfitto adesso che non parlano. E’ già cominciato lo spettacolo?
SIGNORA Sst! Ci faccia sentire!
SIGNORE Ma se non dicono niente!
SIGNORA Non dice niente, secondo lei, un silenzio carico di sottintesi? Io trovo che
sia una scena bellissima, da gustarsi fino alla fine…
SIGNORE E’ tutto qui lo spettacolo? Una scena che scema?
SIGNORA Scemo sarà lei!
SIGNORE
Scema nel senso che è tanto vuota da dissolversi lentamente così da
scemare, appunto: dal vuoto teatrale al nulla vero e proprio.
SIGNORA
Come? Lei arriva all’ultimo momento, senza aver visto nulla della
messinscena, e capisce tutto dall’ultimo istante di luce sul palcoscenico, pima del buio
finale?
SIGNORE
Il concetto filosofico che sta alla base della commediola, mi sembra del
tutto evidente, cara signora, da quest’ultima inquadratura in cui tutto si dissolve, la
realtà sparisce risucchiata da un vortice di nulla con cui l’Autore ci mette di fronte al
nostro vuoto interiore e al nostro torpore intellettuale…
SIGNORA
Ecco stiamo per essere avvolti dal buio.
SIGNORE
Stupendo! Le lascio il mio biglietto da visita, casomai ci si volesse
incontrare per un caffé, quando vuole.
Stacco musicale, buio.
48
SCENA SEDICESIMA
Camera da letto. Entra Barbie. Fa per entrare in bagno, ma la porta è chiusa
dall’interno.
VOCE BARBIE 2
Occupato.
BARBIE
Chi è? Chi c’è in bagno?
VOCE BARBIE 2 Sono io.
BARBIE
Io, chi?
VOCE BARBIE 2 Io sono io.
BARBIE
Niente scherzi: io sono io
VOCE BARBIE 2 E tu chi sei?
BARBIE
Io? Io sono… Oh, santiddio, l’ho detto… l’ho detto! Mi sono sentita
benissimo, ho pronunciato la fatidica frase, la formula magica con cui si aprono le porte
dell’inferno mentale e dell’emicrania. Ho detto: Io Sono!
VOCE BARBIE 2 Che c’è di tanto strano?
BARBIE
Che c’è di strano nella frase “io-sono”? Ecco, hai sentito, per colpa tua che
me lo hai fatto ripetere due volte di fila, ora ci ho messo anche il trattino!
VOCE BARBIE 2
Trattino e punto interrogativo se è per questo!
BARBIE
Oddio, mi scoppia la testa. Dov’è l’aspirina?… accidenti a me, anzi:
accidenti a… Io! Ah! Ih!
Barbie esce. Barbie 2 esce dal bagno.
BARBIE 2 Insomma, un po’ di pazienza! Ecco, ora il bagno è libero…. Prego!
(pausa) Ho detto che è libero. Capito? LI-BE-RO!
Entra Libero in livrea da maggiordomo.
LIBERO
Comandi, madame.
BARBIE 2 E tu chi sei? Chi mi rappresenti?
LIBERO
Io sono … No, madame, non ci casco più con questa storia dell’Io Sono.
Iersera, dopo aver incautamente pronunciato questa terribile frase che getta solo sabbia
negli occhi e fumo nel cervello, mi sono dovuto accontentare di una cena a base di
aspirine a causa del mal di testa provocato dall’espressione che nessun essere umano
dovrebbe mai pronunciare in vita. Casomai dopo morto, allora sì, aggiungendo il
participio passato del verbo essere, cioè: Io Sono Stato, dato che i trapassati – e non mi
riferisco ai verbi - non soffrono di emicrania.
BARBIE 2 Non capisco. Ti ho solo chiesto: chi sei?
LIBERO
Ed io, madame, le ho cortesemente risposto che non ho nessuna intenzione
di dire “Io Sono”… Non ci ho dormito tutta la notte, a causa dei fantasmi di me stesso,
evocati da quella stramaledetta formula magica, che aleggiavano come vespe intorno
all’alveare. Solo che l’alveare ero io, madame, e loro - i fantasmi - non facevano che
ronzarmi nelle orecchie: “io sono! Io sono!”… Ma, dico io, quanti Ii può contenere un
alveare, cioè una capoccia come la mia?
BARBIE 2
Se non vuoi dirmi chi sei, taglia corto, dimmi come ti chiami.
49
LIBERO
Come mi chiamo, io? Madame vuol prendermi in giro?
BARBIE 2
Perché?
LIBERO
Perché madame mi ha appena chiamato per nome.
BARBIE 2
Io?
LIBERO
Ma sì, ma sì.
BARBIE 2
Io ho solo esclamato: libero!
LIBERO
E Libero sia, anzi è in carne ed ossa, per servirla, madame!
BARBIE 2 Intendo il bagno: è libero.
LIBERO
Infatti, la porta è spalancata, lo vedo benissimo che è libero.
BARBIE 2 Non avevi detto che libero sei tu?
LIBERO
Sì, certo. Però in questo caso, lo è anche il bagno. Siamo entrambi liberi,
sia io che lui. Solo che il mio essere “libero” è diverso dal suo.
BARBIE 2 In che senso?
LIBERO
Io mi chiamo Libero mentre il bagno è solo incidentalmente libero. Cioè
io sono sempre Libero, mentre lui – il bagno – è libero solo quando la porta non è chiusa
a chiave. Se vogliamo spaccare il capello in quattro, io sono Libero di nome, in quanto
Libero è il mio nome, mentre il bagno è semplicemente libero di fatto, perché di fatto è
libero.
BARBIE 2 Senti un po’, Libero di nome: che ci fai in casa mia?
LIBERO
Che ci faccio, madame? Perdindirindina, tutto ci faccio!
BARBIE 2 Tutto… che cosa?
LIBERO
Lavo, stiro, cucino, faccio la spesa, porto il cane a fare pipì, passo lo
straccio. In altre parole io, in casa sua, sono il suo maggiordomo.
BARBIE 2 Il mio maggiordomo si chiama Battista.
LIBERO
Si chiama Battista nella sua fic-tion, madame.
BARBIE 2
Nella mia fic-che cosa! Che oscenità, Battista non si sarebbe mai
permesso!
LIBERO
Madame mi fraintende. La fic-tion non ha niente a che fare con la sua
fic…
BARBIE 2 Basta: rivoglio Battista.
LIBERO
Madame è ancora presa dalla sua fiction, questo volevo dire, e non si
rende conto che la realtà può essere simile, ma non sarà mai uguale all’iperrealtà in cui
Battista è Battista!
BARBIE 2 Sei un vigliacco oltre che sboccato! Povero Battista, lui non avrebbe mai
osato pronunciare la parolaccia… fic-tion!
LIBERO
E come avrebbe potuto se lui stesso sta dentro la sua fic-tion!
BARBIE 2
Sta dentro la mia…?
LIBERO
Dentro, madame, dentro. Tutto dentro: dalla cima dei piedi alla punta dei
capelli. O viceversa?
BARBIE 2 Brrr… l’idea che Battista stia tutto dentro la mia fic-tion mi scombussola un
po’! (pausa) Io però non sento niente.
LIBERO
Coraggio, madame! guardi in faccia la realtà, prenda coscienza di quello
che è come è, prima di ritornarsene nel mondo virtuale del personaggio da lei
interpretato.
BARBIE 2 Guardare in faccia la realtà? E chi me lo fa fare? E poi cos’è questa realtà di
cui sento tanto parlare?
50
LIBERO
Io.
BARBIE 2 Ah sì, tu saresti la realtà?
LIBERO
Non tutta la realtà, ma una parte, solo una piccola parte di essa,
realtà.
BARBIE 2 (si avvicina e lo guarda attentamente) Sappi allora che la realtà fa schifo.
LIBERO
Però va guardata in faccia.
BARBIE 2 La tua? Meglio di no.
LIBERO
La mia, la tua, la sua… insomma, tutte le facce della realtà.
BARBIE 2 E Battista?
LIBERO
Battista non è reale.
BARBIE 2 E tu sì?
LIBERO
Appunto. Sono il suo maggiordomo reale, madame, mentre il personaggio
della fiction che serve il suo personaggio, il personaggio di madame, cioè lei, si chiama
Battista. Capito? Libero qua, Battista di là, e viceversa paraponziponzipà!
BARBIE 2 Con te sto a dieta?
LIBERO
Madame a dieta? Ma neanche per sogno! Madame ha un figurino da far
invidia ad una top-model! Mangia come una scrofa ed è magra e lunga come una giraffa
sulle stampelle.
BARBIE 2 Sai che ti dico, Libero?
LIBERO
Cosa, madame?
BARBIE 2 Che licenzio Battista e mi sistemo di qua con te, nella realtà. Al diavolo la
metarealtà, dove sono costretta a mangiare la metà per esigenze di copione in cui mi si
propinano a pranzo e cena solo ripugnanti cioccolattini al ripieno, che schifo!, di
mandorla amara.
LIBERO
La realtà, madame, ha i suoi lati positivi, ma anche quelli negativi.
BARBIE 2 Cominciamo con quelli positivi, allora: è pieno il frigo?
LIBERO
Scoppia, madame.
BARBIE 2
Allora, andiamo in cucina: anche un personaggio ha bisogno di mettersi
qualcosa di concreto nello stomaco, e godersi i benefici della realtà come se fosse il suo
stesso interprete.
LIBERO
Quando ci vuole, ci vuole, madame.
BARBIE 2 Viva la realtà dei maccheroni e abbasso la fiction dei cioccolattini!
LIBERO
Temo però che Madame resterà delusa, dopo la scorpacciata. La realtà ha i
suoi difetti: purtroppo è vera ed ineluttabile!
BARBIE 2 Intanto, però, mi scorpaccio! Poi ci pensiamo ai casini vari.
Escono, stacco musicale. Entra dalla parte opposta la prima Barbie.
BARBIE
Ora basta, devo andare urgentemente in bagno, mi scappa la pipì! Libero!
Dove ti sei nascosto, fannullone! Libero! C’è qualcuno nel mio bagno, Libero!
Entra Libero.
LIBERO
BARBIE
LIBERO
Libero!
Lo so come cavolo ti chiami, imbecille!
Intendevo dire che il bagno è libero, madame.
51
BARBIE
Quindi , il bagno sarebbe finalmente libero, come te.
LIBERO
Il bagno è libero di fatto, io sono Libero di nome.
BARBIE
Sinceramente non comprendo bene questa sottile distinzione tra te ed un
cesso, comunque… quì dentro c’era qualcuno.
LIBERO
Certo, madame, lo so.
BARBIE
Come, lo sai? E non sei intervenuto? Non hai chiamato la polizia? Che
razza di custode della casa sei?
LIBERO
Sono un maggiordomo, madame, non l’ufficio passaporti che controlla chi
entra e chi esce dal bagno.
BARBIE
Che cosa osi insinuare? Che questa casa sarebbe un porto di mare?
LIBERO
Non sarebbe, madame, è un porto di mare. C’è fin troppa gente che entra e
che esce. Qualcuno dei suoi, non meglio, numericamente parlando, precisati amanti, ha
addirittura le chiavi del portone, della porta, della cassetta postale e del bagno. Oltre ad
avere libero accesso, di notte e di giorno, non solo al cesso, ma anche in cucina.
BARBIE
E tu non dici niente?
LIBERO
Ho detto, madame, eccome se ho detto. Ho detto tanto che mi è passata la
voglia di dire, di protestare che così non si fa, che si calpesta il mio ruolo di
maggiordomo che non è un cane da guardia, ma un filtro tra la casa e la sua proprietà.
BARBIE
Ah! E a chi le hai dette tutte queste belle cose?
LIBERO
Naturalmente a lei, madame.
BARBIE
A me? Non mi risulta.
LIBERO
Lo credo! Perché madame non è mai se stessa, cioè cambia se stessa
come cambia i vestiti, o gli amanti! I suoi personaggi sono infatti abiti mentali che
mettono in moto uno strano meccanismo psichico di scissione e fusione, fusione e
scissione degli atomi cerebrali sul grande palcoscenico del mondo, sul quale ognuno dei
suoi personaggi vive la sua realtà specifica… un po’ come Alice nel paese delle
meraviglie o Barbie nel regno delle bambole.
BARBIE
Barbie sono io e io so di essere quello che sono.
LIBERO
Lei sì, ma le altre lei no.
BARBIE
Altre me? Quante sono?
LIBERO
Uno stuolo. Cavolo!, ho perso il conto dei suoi personaggi che circolano in
casa con altrettanti codazzi di amici, amanti, parenti, avvocati, registi, produttori. Ognuna
di voi madame si è creata una corte dei miracoli intorno… povero me che devo mettere
sempre tutto in ordine, affinché una madame non trovi il disordine lasciato dall’altra.
BARBIE
Oppure il bagno occupato.
LIBERO
Va a capire se ci si è chiuso a chiave l’interprete o il suo personaggio!
BARBIE
Comunque il bagno ora è libero come te.
LIBERO
Ahimé, equiparato ad un water!
BARBIE
Chi è Walter?
LIBERO
Non lo so madame. Parlavo del water, su cui per ora non è assiso nessuno,
nemmeno Walter.
BARBIE
Allora ne approfitto io prima che ne approfitti qualche altra me.
LIBERO
Buona idea, madame. E si chiuda la porta a chiave alle spalle! Non
vorrei che fosse sorpresa da se stessa a fare una pipì che scappa ad entrambe.
BARBIE
Povero Libero, come sei complicato.
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Barbie entra in bagno.
LIBERO
Complicato, io? Ma perdindirindina! Mi mandano in bestia considerazioni
che non tengono conto né della realtà né della fiction, cioè non considerano – le
considerazioni – che sono anch’io costretto a barcamenarmi tra una zona e l’altra del mio
stesso paradigma interiore! Che ho detto? Boh! Il pirandellismo è una malattia infettiva,
questo sì!
Entra Barbie 3.
BARBIE 3 Libero!
LIBERO
Occupato.
BARBIE 3 Dico a te, disgraziato!
LIBERO
Il bagno è occupato ed io sono Libero. Chi è il disgraziato?
BARBIE 3 Tu, naturalmente.
LIBERO
Naturalmente… perché?
BARBIE 3 Perché il frigo è vuoto. Ti sei dimenticato di fare la spesa?
LIBERO
E’ la terza volta, oggi, che faccio la spesa.
BARBIE 3 Come al solito! Compri il latte e ti dimentichi il pane, compri il pane e ti
dimentichi tutto il resto. Il tuo uscire per fare la spesa è solo una scusa per uscire a fare
due passi, fumarti una sigaretta e prendertela comoda.
LIBERO
Comoda? Non credo proprio con tutte le buste della spesa che devo
trascinarmi dietro dal supermercato.
BARBIE 3 Ma quali buste, ma quale supermercato, se il frigo è perennemente vuoto.
LIBERO
Il frigo è perennemente vuoto non perché io non ci metta mai niente
dentro, è vuoto semplicemente perché qualcuno lo svuota dopo che io ho faticosamente
provveduto a riempirlo, madame.
BARBIE 3 Non permetterti di alludere a me: io, come sai, sono perennemente a dieta.
LIBERO
Lo so so che lei lo è, ma so pure che non lo sono la altre.
BARBIE 3 Le altre, chi?
LIBERO
Le altre lei, madame.
BARBIE 3 Cioè, vuoi dire che ce ne sono più d’una, insomma… di me?
LIBERO
Più d’una? Ammazza!
BARBIE 3 Parla: quante sono io?
LIBERO
Ho perso il conto, madame. Mi ci vorrebbe il pallottoliere…
BARBIE 3 Imbranato: sai contare fino ad uno?
LIBERO
Certamente, madame.
BARBIE 3 Rispondi solo “certo” senza “mente”, ché non fa per te la mente.
LIBERO
Come vuole madame: certo che so contare fino ad uno. E che ci vuole?
Basta toccarsi il pollice della mano destra con l’indice della sinistra!
BARBIE 3 Benissimo: contami. E fai presto, sciocchino! Quante sono?
LIBERO
Detto e fatto: uno. Contenta?
BARBIE 3 No.
LIBERO
Come no?
BARBIE 3 Te la sei cavata con poco, troppo poco: da quel lavativo scansafatiche
che mi sono accorta che sei dopo averti, purtroppo, assunto. Cioè quando era ormai
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troppo tardi per cacciarti via a calci in culo, in quanto avevi già preso contrattualmente –
io “mente" posso dirlo ad alta voce: io sì! – possesso del mio appartamento – “mento" e
non “mente" - dal quale mi è ormai praticamente – ripeto il concetto di cui sopra – senza
rischiare una causa sindacale dalla tua fottuta lobby dei maggiordomi.
LIBERO
Madame esagera: l’ass. Maggiordomi non ha niente a che fare con lo
svaligiamento - “mento” non nel senso di “mentire” – del frigorifero.
BARBIE 3 Conosco la triste fama di voi maggiordomi e pertanto ti chiedo: “Ass.” sta
per “assassini”?
LIBERO
No, sta per “Associazione”, madame.
BARBIE 3 “Associazione a delinquere”, come volevasi dimostrare, furfante!
LIBERO
Insomma, madame, il frigo non sono io a svuotarlo.
BARBIE 3 Però in casa ci siamo solo io e te, dico bene?
LIBERO
Ma la sua “ia”, madame…
BARBIE 3 La mia che?
LIBERO
L’io al femmnile fa “ia”, madame… dicevo che la sua ia è una, nessuna e
centomila.
BARBIE 3 Davvero? Allora ricomincia a contarmi. Così la finiamo con questa storia
delle centomila me stesse!
LIBERO
Uno: siamo al punto di partenza e di arrivo.
BARBIE 3 Non ti sembra di aver saltato qualcosa, che so?, un passaggio importante?
LIBERO
Cado dalle nuvole, madame.
BARBIE 3 Testone! Cosa viene prima del numero uno?
LIBERO
Il numero zero, madame.
BARBIE 3 Allora: il fatto che prima di me, che rappresento l’unità di base che tu hai
volgarmente sintetizzato nel pollice della mano destra sfiorato dall’indice della sinistra, ci
sia lo zero che, come dice il nome stesso, non rappresenta nessuno, ebbene tutto ciò non
comporta con ogni evidenza che non ci sia qui davanti a te nessun’altra me, oltre me?
LIBERO Oltre, no. Ma dentro sì.
BARBIE 3 Dentro? Dove? Nell’armadio?
LIBERO
Dentro la sua mente, madame.
BARBIE 3 Stupido: la mia mente non può contenere un, un.. appartamento –
“mento” e non “mente” – pieno di me. E te lo dimostro qui, su due piedi: entro ed esco
dal bagno a mio piaci… mente, cavolo!… (cerca di aprire la porta del bagno che trova
chiusa a chiave)
LIBERO
Madame è pregata di mettersi infila: il bagno è occupato.
BARBIE 3 Da chi?
LIBERO
Da lei, madame.
BARBIE 3 Ma se io sono qui che voglio andare in bagno a fare la doccia, come posso
essere contemporaneamente – ah, questa “mente” mi farà impazzire – già sotto la
doccia?
LIBERO
E’ un arcano, madame.
BARBIE 3 Non dire parolacce.
LIBERO
Mi correggo: è un fatto strano, madame.
BARBIE 3 Ti sarai pure corretto, ma tra “arcano” e “strano” c’è sempre in comune
l’organo sessualmente preferito da voi maggiordomi: siete tutti uguali! Anche Battista
era, come dici tu, str-ano… e forse anche un po’ arc-ano, oltre che checca.
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LIBERO
Dove c’è un buco non è detto che ci sia una ciambella, madame.
BARBIE 3 Ma dove c’è fumo, c’è sempre fuoco, Liberuccio mio.
LIBERO
Ed eccoci tornati alla questione scatenante l’intero tormentone: io sono
Liberuccio e il bagno è occupatuccio.
BARBIE 3 Ma mi scappa la pipì!
LIBERO
Questo è il problema, madame. Se scappa a lei, scappa a tutte le lei che lei
è. La mente apre il rubinetto e il fiume scorre nei mille rivoli della personalità che
perviene alla realtà come il delta di un fiume.
BARBIE 3 Fiume? Oddio, vado a farla in giardino… (corre via).
LIBERO
Madame, siamo all’ultimo piano: è un giardino terrazzato. Non si sporga
troppo e stia attenta che sotto non passi nessuno! Ieri ho dovuto giustificarmi con un
passante per la fuoriuscita di concime in eccesso da un vaso di fiori! ( tra sé) Meglio
avvertire il portiere dell stabile di calzarsi bene in testa il berretto con la visiera.
Esce. Stacco musicale.
FINALE
Moglie e marito, nel pubblico
MARITO
Piove, apriamo l’ombrello.
MOGLIE
Ma non siamo all’aperto.
MARITO
Ci saranno delle infiltrazioni in teatro.
MOGLIE
Non sarà mica una serata futurista, spero!
MARITO
Perché no? A me piace la fantascienza.
MOGLIE
Ho letto che i futuristi facevano la pipì sul pubblico dal palco.
MARITO
Sul palco però non c’è nessuno a pisciarci in testa, anche se la scena è
illuminata. Sarà un effetto voluto. L’autore vuole probabilmente rappresentare il suo
senso di smarrimento di fronte all’impossibilità di comunicare tipico della nostra società.
Che dire? E perché voler dire qualcosa? Ecco il messaggio che sembra volerci trasmettere
senza sapere che lo sappiamo già.
MOGLIE
Il suo è però un messaggio troppo bagnato. Sembra volerci ricordare le
tragedie del mare di quei poveracci che attraversano il Mediterraneo su gommoni,
bagnarole e carcasse.
MARITO
Senz’altro: per scuoterci dal nostro torpore intellettuale interrotto da
qualche telegiornale della tivvù di Stato.
MOGLIE
A me basterebbe che qualcuno ti scuotesse dal tuo torpore sessuale.
MARITO
Intorpidito, io…?
VOCE
Ssst! Fate silenzio!
Essere o non essere
È un dilemma antico,
Però si deve smettere:
Lo spettacolo è finito.
Ma se proprio ci tenete
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Al senso della vita
Fate un salto in Africa
Dove crepano i neonati
Tra mille sofferenze,
Astinenze e penitenze,
Lì forse troverete
Quello che cercate
Più lacrime che risate,
Che aspettate? - Andate!
Andate pure a farvi fare
Il check up della coscienza,
Perché la vostra deficienza,
Ve lo dico in faccia dritto,
Non si può più negare.
Ora, scusatemi se sto zitto
Non ho più voglia di parlare,
La pubblicità devo mandare
Altrimenti sono fritto
Mi potrebbero licenziare.
Ma non cambiate il canale
perché presto torneremo
con un altro testo scemo.
Compare la scritta luminosa:
PUBBLICITA’
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