IL VENTUNESIMO DITO con spett
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IL VENTUNESIMO DITO con spett
IL VENTUNESIMO di Enrico Bernard PERSONAGGI: NOTA BENE: La commedia è scritta per 2 attori che ricoprono tutti i ruoli. BARBIE UNA e BARBIE DUE AVV. LO FICO ovvero BATTISTA ovvero LIBERO ovvero PRODUTTORE TAL DE' TALI ovvero REGISTA MOGLIE ovvero SPETTATRICE SCOCCIATA MARITO ovvero SPETTATORE RITARDATARIO 1 DITO SCENA PRIMA Camera da letto. BARBIE Dio!… Aiuto!… Maledetto!… No!… Pietà! Qualcuno bussa alla porta, delicatamente. Ma Barbie prosegue nel suo incubo. BARBIE Assassino!… Dopo aver nuovamente bussato più forte, si sente la voce di Battista, il maggiordomo. BATTISTA Madame?… Madame, sono già le dieci… porto la colazione? BARBIE (ancora vaneggiando) No! No! … Si! Sì! … BATTISTA No o sì? Non si capisce mai niente in questa casa: mai niente di chiaro, un orario fisso, sempre tutto sottosopra, gente che viene e che va come in un porto di mare. “Battista, stasera porto un paio di ospiti per cena”... E si presenta con un esercito affamato! BARBIE Ah! Sì! No! BATTISTA Asino, a me? Come si permette?! Ho la mia dignità professionale da tutelare. O no? Barbie si sveglia di soprassalto. BARBIE Chi è? L’orco? Battista si fa avanti spingendo il carrello della colazione. BATTISTA No! Niente Orco. Sono solo la sveglia, drrrrin!… e sono anche la colazione, gram gnam! Indovina chi sono? BARBIE Battista, santo cielo!, non mettertici anche tu adesso. Sono appena uscita da un incubo, un lunghissimo tunnel dell’orrore, mio Dio: ho la fronte tutta imperlata di sudore BATTISTA Non si direbbe, Madame. Lei è sempre splendida, anche al risveglio! Un fiore primaverile su cui le gocce di sudore sembrano rugiada di bosco al contatto coi primi raggi di sole. BARBIE Grazie, ma… insomma, quanto ci metti con quel carrello! Ho fame! BATTISTA Chi va piano va sano e va lontano, Madame. BARBIE Non dire scemenze, versami il caffé piuttosto. BATTISTA Decaffeinato, madame: ordine del cardiologo. BARBIE Che schifo! Allora dammi un semplice thé, se ti riesce di fare qualcosa di buona, stamattina! BATTISTA Deteinato, Madame: ordine del fisiologo. BARBIE E dammi quella maledetta tazza senza dirmi che cacchio ci versi dentro, zoticone! 2 BATTISTA Molto giusto, madame ha sempre ragione. Non sapendo di bere decaffeinato o deteinato Madame potrà infatti godere del noto effetto placebo. BARBIE Godere dell’effetto placebo? Ma io non ho l’amante spagnolo! BATTISTA (sospira) Prego, Madame. Barbie beve tutto d’un fiato. BARBIE Ma che robaccia è? BATTISTA E’ senza zucchero, Madame: ordine del… BARBIE (terrorizzata) No! Non ti azzardare a dirmelo! Non voglio saperlo per ordine di chi! Soprattutto se si tratta de... zitto! BATTISTA Troppo tardi, madame. Ormai ce l’ho sulla punta della lingua e mi è difficile, se non impossibile, fare marcia indietro con la glottide: per ordine del… ahimé, spiace dirlo, del suo dietologo! Ecco, la frittata è fatta! BARBIE Maledetto Battista, anzi anal-battista, visto che sei pure un po’ gay. BATTISTA Pardone moi, madame! Ma il mio nome non ha niente a che fare con le mie convinzioni religiose né, tantomeno, con le mie inclinazioni sessuali! Non sono quindi né “ana” né “anal-Battista”, solo Battista, maggiordomo e autista... nonché cuoco e domestico, portiere di giorno e di notte, inclito e accolito, insomma factotum nel senso che faccio tutto io, compresa la dama di compagnia. BARBIE Sarà… Ma non potevi starti zitto? Dovevi per forza chiamare in causa il… il… quella roba lì? BATTISTA Il dietologo, Madame? BARBIE E dagli! BATTISTA Mi è scappato, madame. BARBIE Poco male. Tanto lo uccido, anzi ti uccido: vi uccido entrambi. Dammi il coltello. BATTISTA Non sarebbe meglio il bisturi per l’intervento estetico che dovrà praticarsi madame per asportare l’adipe che si formerà sui glutei in seguito alla tragica scomparsa del dieto-logo, scomparsa che lascerà dietro di sé montagne di ciccia inevasa? BARBIE L’intervento estetico lo faccio a te, idiota!, se non ti stai zitto. BATTISTA Ma io non ho fatto niente: è stato lui, il dietologo, ad avercela messa a dieta, non io. BARBIE Lui mi ci ha messa e tu mi ci tieni, disgraziato… carogna! BATTISTA Per quanto mi riguarda, lei è liberissima di papparsi quante calorie desidera, madame. La ciccia sui fianchi tanto è sua… BARBIE Sì, sì… ti perdono! Ma tu non dovevi ricordarmi che ci sto, a dieta! BATTISTA Ci sta? Mica tanto, ci sta! BARBIE Visto che hai la lingua tanto sciolta, potevi avvertirmi di non aver sciolto neppure una zolletta nel thé! BATTISTA Non era thé. BARBIE E che cosa era, secondo te? BATTISTA Caffé. BARBIE Caffé che sa di thé? BATTISTA Di me? Ho appena fatto la doccia, come ogni santa mattina. BARBIE Non di te, di thé! 3 BATTISTA Spiacente deluderla: anche il thé sa di caffé! BARBIE Idiota. BATTISTA Madame! Perché mi offende? Non merito i suoi strali! BARBIE Perché in cucina hai maldestramente scambiato il thermos blu, quello del thé, col thermos rosso, quello del caffé, e viceversa versandoci dentro uno al posto dell’altro. Scemo! BATTISTA Ah sì? Se è per questo mi è successo anche di peggio. BARBIE Peggio? Quanto peggio? BATTISTA Molto peggio. BARBIE Cioè? Non ci avrai mica fatto pipì dentro?! BATTISTA (sdegnato) Prego! In cucina ho anche scambiato il contenitore del dolcificante con quello del sale. Per questo il suo thé, o caffé che dir si voglia, aveva un gusto così sgradevole. BARBIE Maledetto anal-Battista! Ho la pressione alta, a mille! Non lo sai che il… il… quel signore lì! BATTISTA Il dietologo, madame. BARBIE Appunto, lui. Mi ha messa a… a… insomma, quella roba lì! BATTISTA A dieta stretta madame? BARBIE Stretta? Quanto stretta? BATTISTA Strettissima. BARBIE E povera di sodio. BATTISTA Povera di tutto, mi spiace doverglielo ricordare, madame. BARBIE Battista, non ti rispondo perché sono una signora e non mi abbasso a chiamarti come dovrei. Sono comunque certa che tu abbia capito dove voglia sinceramente, di tutto cuore mandarti. BATTISTA A quel paese, madame? BARBIE No, a prenderlo in quel posto. BATTISTA Ho preso nota, madame. Non mancherò. BARBIE Bene. Ora apri la finestra, fa entrare un po’ d’aria, un po’ di luce… non faranno ingrassare anche loro, spero! Sono esentasse, no? BATTISTA Zero calorie, madame… (apre le tende e la finestra, commentando) Prego, entrate, accomodatevi pure. Madame vi aspetta. BARBIE Battista, che fai? Sono in camicia da notte, struccata… come ti permetti di far entrare qualcuno! BATTISTA Troppo tardi, madame, sono già entrate. BARBIE Ma chi, le mie amiche? A quest’ora? Sono le dieci e mezzo: è quasi l’alba, saranno appena andate a dormire! BATTISTA Ma no, madame. Sono solo l’Aria e la Luce, come comandava. BARBIE Sei impazzito? Ti metti a cinguettare con l’aria e la luce adesso. E che sei, un fringuello? Un’allodola? Un galletto? BATTISTA Chicchirichì, madame. BARBIE Battista, non mi capacito: sei scemo? BATTISTA Lo faccio apposta per farla sorridere, madame. Per tirarle su il morale dopo tanti giorni di dieta stretta non mantenuta. BARBIE Grazie Battista: tu pensi sempre a tutto! Se non ci fossi bisognerebbe inventarti! Purtroppo però ci sei e bisognerebbe accopparti! 4 BATTISTA (accenna un inchino) Prego, Madame, lo prendo come un encomio solenne, una medaglia al valore dietetico, una Croce di Guerra contro i mulini a vento dell’apporto ipercalorico. Stacco musicale, buio. SCENA SECONDA Studio dell’Avvocato Lo Fico. L’avvocato Lo Fico è solo e sta prendendo una decisione professionale. AVV. LO FICO Testa, faccio causa. Croce, scrivo una diffida. Il dado è tratto (lancia in aria una moneta, la riafferra al volo) Cacchio! Come? Né testa né croce! L’Euro non ha né testa né croce, santamadonna! Ed ora che faccio? Quasi quasi mi faccio pagare la parcella e non faccio niente… Entra d’impeto senza farsi annunziare Barbie. BARBIE Avvocato Lo Fico, ti rubo soltanto un minutino... L’Avvocato si alza, fa il baciamani. AVV. LO FICO Carissima. BARBIE Carissima un corno! AVV. LO FICO Qual buon vento…? BARBIE Vento di bufera, anzi di tempesta. Tieniti forte! AVV. LO FICO Accomodati, rilassati. BARBIE Rilassarmi? Non lo vedi come sto sulle spine!? (però si siede) AVV. LO FICO In effetti, ti vedo un po’ tirata… un nuovo lifting? Dobbiamo fare causa al chirurgo che ti ha rovinato il profilo? BARBIE Il mio profilo sta benissimo. E il mio chirurgo pure. E’ il mio avvocato, invece, ad avere qualche problemino per la sua incontinenza professionale. AVV. LO FICO Incompetenza? Ma cara, che dici?, sono io il tuo avvocato! BARBIE Appunto: come faccio a farti causa? Eh, me lo sai dire? AVV. LO FICO Tu? Causa? A me? BARBIE Sì, sì, a te, a te! AVV. LO FICO E’ uno scherzo? BARBIE Te ne accorgerai! AVV. LO FICO Niente bastardate: non è che siamo su “Scherzi a parte”? BARBIE Scherzi a parte, l’hai detto. AVV. LO FICO Insomma, si può sapere che cosa bolle in pentola? BARBIE La zuppa, caro avvocato, la solita schifosissima zuppa. Uffa! AVV. LO FICO La zuppa con cui però mangi, ti vesti, fai shopping, vai in vacanza. E con cui hai acquistato un lussuoso attico panoramico in centro, no? 5 BARBIE Sai che lusso, tre o quattro stanzette e un terrazzino. AVV. LO FICO Terrazzino con splendida vista sul Cupolone dove organizzi cene megagalattiche alle quali dimentichi sempre di invitare il tuo agente, il tuo avvocato e, spero, il tuo più intimo amico. Il sottoscritto! BARBIE Appunto, non ti invito perché sono troppo arrabbiata con te. AVV. LO FICO Con me? E che ti ho fatto, scusa? BARBIE Tutto, mi hai fatto tutto. AVV. LO FICO (fraintendendo) Beh, modestamente, sono una furia se mi si scatena la bestiaccia interiore! BARBIE Come al solito non hai capito un fico, avvocato Lo Fico! AVV. LO FICO Spiegati, allora. BARBIE Ahimé! Se sapessi, se solo tu sapessi… andresti su tutte le furie anche con te stesso, mi auguro proprio. Prenderesti carta e penna e ti scriveresti una diffida con tanto di ricevuta di ritorno, spero. Dico bene? AVV. LO FICO Non lo so: non posso saperlo perché ancora non mi hai detto di che cosa si tratta. BARBIE E’ una questione delicata. AVV. LO FICO Ti ascolto. BARBIE Confidenziale. AVV. LO FICO Ho capito. Ebbene? BARBIE Non vorrei che la voce giungesse ad orecchie indiscrete, sai come sono i rotocalchi, hanno occhi ed orecchie dapperttutto e pagano profumatamente le indiscrezioni più melevoli e disdicevoli per la reputazione di una gentilfemmina, ahimé! AVV. LO FICO Non hai nulla da temere. Siamo nel mio studio, a quattr’occhi. BARBIE Ma non a quattro orecchie. AVV. LO FICO Che cosa intendi dire? BARBIE Ti sei già scordato la tua segretaria che è andata a spifferare che avevo la cellulite sul popò? AVV. LO FICO Avevi? BARBIE Liposuzione. Passato remoto. AVV. LO FICO “Avevi” è imperfetto… ma, imperfezioni a parte, l’ho licenziata in tronco, quella spia. Non si faceva neppure sfiorare con un dito… BARBIE Vuoi farmi credere di averne assunta un’altra con la lingua meno sciolta, porcellino? AVV. LO FICO (imbarazzato) Lingua meno sciolta? Ma certo, fidati… BARBIE Non me la racconti giusta, avvocato Lo Fico! AVV. LO FICO Insomma! E’ successo una volta e non succederà più, mai più. BARBIE Me lo giuri sul tuo onore? Cioè sulle corna tue e di tua moglie? AVV. LO FICO Senti, a proposito di corna: è pausa-pranzo: non c’è nessuno oltre noi nello studio. Siamo tutti soli… soletti, come due fringuelli! BARBIE Che meraviglia! AVV. LO FICO Senza contare che nei tuoi confronti, oltre che dal segreto professionale, dico… sono legato anche da teneri sentimenti. BARBIE Lascia perdere i sentimenti, non è proprio il momento di allungare le mani. AVV. LO FICO Dunque, parla. 6 BARBIE E’ una lunga storia. Non so da dove cominciare. AVV. LO FICO Saprei io da dove... se solo trovo il busillis... BARBIE Metti subito via quella schifosissima mano morta che sa di pesce fradicio: il tuo! AVV. LO FICO (ricomponendosi) Capisco: prima il dovere e poi il piacere. BARBIE Ci mancherebbe. AVV. LO FICO Quindi sei venuta a trovarmi per una questione squisitamente professionale. Beh, meglio di niente, almeno ti rivedo. E’ un pezzo che marchi visita. BARBIE Che faccio con Marco? AVV. LO FICO Niente, dicevo per dire, cioè che è un pezzo che non ti fai né vedere né sentire, se non ricordo male… BARBIE Esatto. Ricordi bene: da quando mi facesti sottoscrivere quel bel… contrattino. AVV. LO FICO Quale contrattino? Me ne passano tanti sulla scrivania! BARBIE Sulla scrivania, ecco, mi facesti stendere sotto la minaccia di far saltare l’accordo con lo sponsor se non mi fossi prestata a… ahimé! AVV. LO FICO Oh sì, ora rammento… ma certo, la scrivania… dove si stendono le cozze, cioè le bozze dei contratti… BARBIE Bozza a me? AVV. LO FICO Dico! Non mi ricordo più come sei fatta! Sono passati due ani… BARBIE Due che? AVV. LO FICO Con due enne, naturalmente: due lunghissimi anni… benedetta scrivania, quanti bei ricordi di gioventù, vecchio scarpone che non sono altro! Beh, tocca a tutti invecchiare. BARBIE Tu però invecchiando dimentichi in fretta! Io,invece, quella scrivania non me la scordo più, mai più. AVV. LO FICO Mi fa piacere di aver… ma sì, lasciato in te… ehm, un così indelebile ricordo! C’è ancora la macchia… il segno dentro di me. BARBIE Mi fa ancora male la schiena. AVV. LO FICO Già! Che esperienza trasgressiva! Come me la sono potuta dimenticare. BARBIE Con tutte le bozze di contratto che fai stendere sulla tua scrivania! AVV. LO FICO Ci mancherebbe: solo le migliori offerte. BARBIE Beh, se lo vuoi sapere, per me si è trattata di un’esperienza traumatica, cui sono seguiti due anni di buio e di stenti: la caverna di Pasquale. AVV. LO FICO Macché Pasquale! BARBIE Natale? AVV. LO FICO Adesso mi fai veramente incazzare! Ti presenti a muso duro dopo due anni di astinenza, cioè di assenza, a dirmi che fare l’amore con me, sulla mia scrivania, per festeggiare il primo ed al momento unico contratto della tua non certo brillante carriera, sia stata un’esperienza traumatica? BARBIE Fare sesso con te - non parlare d’amore, per piacere, che è tutta un’altra cosa – è stato solo un dramma, una tragedia, anzi meglio una stupida commedia delle parti in cui ho dovuto solo fingere, da quella grande interprete che sono, l’orgasmo. Mentre invece, per quanto concerne il trauma fisico vero e propro, mi riferivo alla dolorosa esperienza... ma tu non mi puoi capire! Tu non mi sai capire... 7 AVV. LO FICO Sei rimasta incinta? BARBIE Peggio. Sono rimasta fregata, trombata. AVV. LO FICO Oh! Da chi? BARBIE Dal trombone che sei, avvocato Lo Fico! AVV. LO FICO Trombone? Lo prendo come un complimento, se permetti: nel senso di trombeur de femme. BARBIE Di fame, appunto, per quanto fai schifo e lasci la femmina a bocca asciutta. AVV. LO FICO Su, su, vieni al dunque… dov’è il busillis? BARBIE Giù le mani dal mio busillis!... Mi hai fatto firmare un contratto capestro e hai preteso pure la contropartita! AVV. LO FICO Tu eri consenziente, cara. Non volevo contraddirti. BARBIE Invece dovevi contraddirmi, dovevi intervenire con tutta la tua paterna autorità... AVV. LO FICO Non esagerare, ti prego, non sono poi così canuto. BARBIE Insomma dovevi intervenire per impedirmi di compiere la più grossa sciocchezza del secolo! AVV. LO FICO Del secolo, addirittura! Ne stai facendo un dinosauro! BARBIE Rimpiango ancora di avertela data. Che errore, che errore! AVV. LO FICO Ma si è trattato solo di un modesto interventino, di cui non hai nemmeno percepito l’intera portata, che diamine! BARBIE Cosa hai capito? L’interventino non c’entra niente, ché appunto neanche l’ho sentito! Dicevo, piuttosto, di avertela data, la mia firma in calce. AVV. LO FICO Posso capire la tua insoddisfazione di donna. Ma perché quella di professionista? BARBIE Perché sono stata tradita nelle mie aspettative esistenziali. Si tratta di un durissimo colpo, di un irreparabile danno alla mia immagine: occorreranno decenni per rifarmi una verginità professionale.... AVV. LO FICO Verginità professionale? Ma se sei sempre stata, col rispetto parlando, una zoccola! Sempre in giro per produzioni cinematografiche, disponibile con tutti. BARBIE Lo ero, mio caro, disponibile con tutti, ma non lo sono più. AVV. LO FICO Già, ora sei una persona seria! BARBIE Una professionista, appunto. AVV. LO FICO E ti fai profumatamen-te pagare per le tue prestazioni professionali. Dico bene? BARBIE Ci mancherebbe! AVV. LO FICO Coraggio, dimmi: non hanno onorato il contratto? BARBIE Onorato, chi? AVV. LO FICO Insomma, non ti hanno pagata? Devo fare due righe? BARBIE Purtroppo sì, mi hanno pagata! Fin troppo lautamente, a dire il vero. E con estrema, quindi sospetta puntualità. Perché non vogliono cadere in difetto, capisci? AVV. LO FICO E allora, di che ti lamenti? Dov’è il problema? BARBIE Ah! Mi fa proprio piacere che tu non veda dove sia il problema! AVV. LO FICO Mia cara, quello spot ti ha dato notorietà, fama: il tuo personaggio è sulla bocca di tutti. Nella fantasia erotica dei consumatori! BARBIE Questo, ahimé, lo so. 8 AVV. LO FICO E ha messo a posto i tuoi contici un po’, diciamo, sottosopra. BARBIE Tu non capisci, tu non mi vuoi capire…. Dammi un fazzoletto! (si soffia il naso) AVV. LO FICO Ma che cosa dovrei capire, me lo sai spiegare? Sei ricca, famosa e… frigni come una mocciosetta troppo poco formosetta per attirare l'attenzione dei giovanotti! BARBIE Sai cosa sono in realtà? AVV. LO FICO Fammi indovinare: una maggiorata? BARBIE Non io in quanto immagine di me, cioè personaggio, ma io in quanto essere quello che sono, come persona. AVV. LO FICO Dimmelo, santiddio, cosa sei e facciamola finita con questa tortura dialettica, questa spaccatura di…di capelli in quattro! BARBIE Sono una prigioniera, ecco! AVV. LO FICO Tu? Prigioniera? BARBIE Ammetto di trovarmi in una gabbia dorata, ma sempre prigioniera di un orco sono. AVV. LO FICO Di un orco? BARBIE Del mio personaggio. AVV. LO FICO Vorrai spiegarmi che significa questa idiozia! Neanche fossi un’adolescente... Sei quasi in età pensionabile cara: non sarebbe ora di finirla con queste mattane? BARBIE Beh, la verità è che io non sono così… così futile, svampita, come quella… quella demente che mi fanno impersonare per vendere più cioccolattini al sesso debole. AVV. LO FICO Ne sei sicura? BARBIE Vuoi uno schiaffo? AVV. LO FICO Io? Uno schiaffo? Volevo semplicemente dire: sei sicura di quello che dici? BARBIE Eccome se ne sono sicura! Ne sono arcisicura! Capisci, finalmente? Non sono quella che sembro agli altri, cioè non sono come vengo rappresentata, deformata, violentata... AVV. LO FICO Non ci avevo fatto molto caso... BARBIE Insomma… Sei o non sei il mio avvocato? AVV. LO FICO Purtroppo sì, lo sono. BARBIE Sei il mio manager? AVV. LO FICO Ahimé! BARBIE Sei il mio miglior amico? AVV. LO FICO Sì, sì! BARBIE Sei stato il mio amante e vorresti tornare ad esserlo ancora più focoso e ricambiato di prima? AVV. LO FICO Dunque? Che cosa dovrei fare secondo te? BARBIE Devi sciogliere il contratto se vuoi che continui a guardarti in faccia. AVV. LO FICO Sciogliere il contratto? BARBIE No, non il semplice contratto, ma il patto. AVV. LO FICO Che patto? BARBIE Il patto col diavolo! 9 AVV. LO FICO Diamine! BARBIE Il diavolo, sì, il diavolo in persona! Mi hanno rubata l’anima, ciò che sono, e mi hanno rifilato una personalità fittizia, fasulla che non mi appartiene, che non corrisponde alla mia natura, che mi condiziona in ogni attimo della mia esistenza e dalla quale, dunque, voglio dividermi seduta stante. AVV. LO FICO Ma di che personalità stai parlando? BARBIE Non guardi mai la tivvù? AVV. LO FICO Spengo l’apparecchio durante gli stacchi pubblicitari. BARBIE Allora, se non sai perché non hai voglia e la pazienza di aggiornarti professionalmente, lasciati servire da chi è più al corrente di te. AVV. LO FICO Parla. BARBIE Sappi che nello spot del cioccolattino rappresento, come ti dicevo, una donna superficiale, inutile, ambiziosa, cretina ed irritante… mentre io invece nella vita, nella vita vera, reale, di tutti i giorni… AVV. LO FICO Già, mi domando: che cosa rappresenti tu nella vita reale? BARBIE Beh, mi conosci, no? AVV. LO FICO Come no! BARBIE E allora sai che sono una persona sensibile, colta, delicata, intelligente, sempre allegra, spensierata e… AVV. LO FICO … scusa se t’interrompo ma il tempo è denaro, esattamente come il personaggio che ti fanno interpretare, che per te rappresenta una bella fonte di sostentamento: una specie di asino di Buridano... quello che caca monete d’oro, tanto per capirci! BARBIE Ma cosa dici? Io non esibisco la mia disponibilità economica, il mio conto in Banca, la mia Ferrari, non ho un maggiordomo che si chiama Battista e che dice un mucchio di stronzate… Non ho la puzza sotto il naso, ecco! AVV. LO FICO Non farti condizionare, cara. Non ti curar di loro, ma guarda e passa. Oppure, canta ché ti passa! BARBIE E come faccio a non farmi condizionare? AVV. LO FICO Facile: vivi la tua vita privata senza pensare al tuo personaggio pubblico che ti fa tanta rabbia! BARBIE Facile, un corno. Perché non sono io che ci penso, figuriamoci! Se incontrassi per strada una persona sul tipo del mio personaggio mi arrabbierei tanto da… da… da tirarle un sasso sul coccige, ecco! AVV. LO FICO Sai cos’è o dov’è il cosiddetto “coccige”? BARBIE Sei scemo? E’ qui sulla fronte… in mezzo agli occhi. O no? AVV. LO FICO Non credo, a meno che tu non abbia una faccia di culo. BARBIE Come ti permetti?! AVV. LO FICO Quello, cara, è l’occipite, mentre il coccige non è altro che l’osso Sacro, quello che sta sopra le chiappe. BARBIE Frottole, non ci credo. A te, poi, ho smesso di credere da quando mi hai fatto perdere me stesssa! AVV. LO FICO Se non credi a me, crederai al dizionario enciclopedico della lingua italiana. Dunque... “Coccige: osso impari mediano simmetrico, appiattito e di forma triangolare che termina in basso la colonna vertebrale ed è nell’uomo, rudimento della coda dei mammiferi.” Contenta? 10 BARBIE Casomai gli tiro un calcio nel sedere, invece di un sasso in fronte, al mio personaggio. AVV. LO FICO Ma il tuo personaggio sei tu, nel senso che tu sei il suo interprete, ma al tempo stesso, non sei tu, in quanto tu sei tu e non un’altra. Insomma perché vuoi prendere te stessa e il tuo personaggio che tu sei senza esserlo a calcinculo? BARBIE Come, perché? Non l’hai ancora capito? Ah, povera me, incompresa dal mio stesso avvocato, il quale dovrebbe difendermi dalle aggressioni esterne e invece non fa che provocarmele queste aggressioni alla mia personalità più sentita, sincera, immediata e spontanea. AVV. LO FICO Obiezione respinta, ripeto la domanda: perché? BARBIE Perché il mio personaggio mi segue come un’ombra ovunque io vada: mi perseguita in pubblico e in privato: ecco il tuo maledetto perché! AVV. LO FICO Vedi fantasmi? BARBIE Non sono io a vederli! Sono gli altri, piuttosto, a vedermi come non sono, cioè a vedermi come un fantasma, il fantasma virtuale che si è brutalmente impadronito di me. AVV. LO FICO Questa devi proprio spiegarmela, perché io non ci arrivo. Ho studiato legge e ho una certa esperienza, oltre ad aver letto tonnellate di libri di argomento psicologico, psicanalitico e psichiatrico, ma con te continuo imperterrito a brancolare nel buio della tua mente in cui non trovo alcuno spiraglio. BARBIE Ti piacerebbe trovarlo, lo spiraglio, eh!, zozzone di un avvocaticchio! AVV. LO FICO Lascia perdere i diminutivi e cerca di esplicitarmi con chiarezza il tuo stato d’animo, il tuo vero sentire interiore, cioè le tue sensazione. Lasciati andare al flusso di coscienza, chiudi gli occhi, rilassati... apri le gambe... pardon, deformazione professionale, volevo dire apri il tuo cuore... BARBIE Ecco, è come se l’ombra che mi segue e persegue calasse su di me come una maschera trasformando non solo i miei connotati, ma anche il mio più intimo me. AVV. LO FICO Quando parli di intimo, cara, non posso fare a meno di pensare al tuo perizoma stretto tra le chiap-pette che formano due collinette col ruscellino in mezzo... e relativo boschetto! BARBIE Lascia stare il mio perizoma, le mie chiappette e, tanto più, il mio ruscellino con relativo boschetto! Pensa invece a quello che c’è sopra al perizoma, al mio vestito. AVV. LO FICO Beh? BARBIE Ecco, hai davanti agli occhi l’esempio che ci vuole: mi chiamano la “Dama in Giallo” anche se io amo vestire di rosso, di verde o magari blue e mai di giallo, appunto per distinguermi dal mio personaggio che gira sempre con un comico vestito color pipì o cacchetta di neonato che mi fa solo vomitare! AVV. LO FICO Comunque, non mi sembra così grave che qualcuno ti associ alla tua immagine mediatica, virtuale. BARBIE Ma sentilo: a lui non sembra grave che io non sia per gli altri quello che sono veramente, ma come mi vedono rappresentata, ti ripeto, sciocca, isterica, vuota egoista… AVV. LO FICO Sì, ma non farne una tragedia! Dico, ci sono cose più gravi! BARBIE Più gravi? Certo, perché non sei tu quello che apostrofano con la frase tristemente famosa con cui il mio personaggio si rende altamente ridicola! 11 AVV. LO FICO Che sarebbe…? BARBIE No, mi vergogno. AVV. LO FICO Ma l’hai detta tante volte in tivvù! Ora ti vergogni di me? BARBIE E va bene, ma solo perché eri il mio avvocato al tempo del misfatto, cioè del contratto. Dammi l’azione. AVV. LO FICO Quante complicazioni! BARBIE Senza l’azione non riesco a dirla tutta d’un fiato perché devo calarmi nel ruolo, lasciando me stessa da parte con tutto il mio vissuto... AVV. LO FICO ...e il fottuto. BARBIE Come dici? AVV. LO FICO Eh? Dicevo che sono fottuto se non ti dò l’azione... BARBIE Appunto. AVV. LO FICO Okkey allora: azione. (pausa) Che ti succede? Perché taci? BARBIE Ti sembra modo di dare l’azione, questa? AVV. LO FICO E come si dà? BARBIE E che, tu dici subito via ad un poveraccio i cui muscoli sono protesi in attesa dell’imminente scatto? Non gli dici prima: pronti al posto... per poi, soltanto poi dargli il fatidico via. AVV. LO FICO Uffa: pronti, al posto... BARBIE Non si dice così. Al cinema non si dice così! AVV. LO FICO E come si dice, santo cielo? BARBIE Motore! Giro! Ciack! Azione! Così si dice. AVV. LO FICO Ma io non sono un regista, sono un avvocato! BARBIE Ti occupi di contratti cinematografici, caro: mai stato su un set? AVV. LO FICO Le sette facciamo: altro che set! Ed io sto ancora qui a perdere tempo con te! BARBIE Possiamo pure fare mezzanotte, se non fai le cose per bene. AVV. LO FICO Motore! Giro! Ciack! Azione! Ho detto bene? BARBIE Contentiamoci... “Mi si scioglie sulla lingua”… Dio mio, che cattivo gusto! AVV. LO FICO Non mi sembra così grave: è un testo come un altro. BARBIE E il sottotesto, dove lo metti? AVV. LO FICO Ma via, è solo un cliché un po’ banale per incrementare le vendite: serve a sedurre il pubblico maschile e femminile con un back ground erotico, ecco lo scopo… scusa, meglio evitare doppi sensi, il fine ultimo di ogni messaggio promozionale. BARBIE Se va bene a te che sei, o che eri - non lo so ancora, - il mio avvocato… AVV. LO FICO… oltre che manager, amico e… intimo! BARBIE E… niente. Capito? Non si fa niente per niente. AVV. LO FICO Ma insomma, che cosa dovrei fare secondo te? BARBIE Sei tu l’avvocato…. Hai studiato legge, no? O ti sei comprato la laurea orapronobis? AVV. LO FICO Honoris causa. BARBIE Ma che causa! Tu non faresti causa ad una mosca imbalsamata! 12 AVV. LO FICO Ma, cara, non si possono adire le vie legali solo perché ti rappresentano come una signora un po’ snob e schizzata che… BARBIE Che cosa? Concludi la frase! AVV. LO FICO ...Che…che… che…. BARBIE Hai un ictus? Almeno saprò perché sei diventato scemo! AVV. LO FICO Ma che dici? Porti pure sfiga!? BARBIE Veramente porto tutto l’opposto della sfiga. E però me la tengo ben stretta. AVV. LO FICO Ma augurarmi l’inctus, scusa, non è simpatico. BARBIE Niente ictus. E allora, perché ti sei incagliato come un balbuziente alla prima aringa...? AVV. LO FICO Sì, all’acciuga! Si dice arringa, con due “erre”! BARBIE Però ti sei incagliato lo stesso. Prova ne sia che sei tutto rosso. AVV. LO FICO Io? Quando? Dove? Ah no, mi è soltanto andata la saliva storta, ecco tutto. Stavo solo dicendo che…. Che sotto sotto, e dài!, che tu… BARBIE Sotto sotto… io… che cosa? AVV. LO FICO Non fraintendermi, non te, ma lei, l’altra, il tuo personaggio… al quale sotto sotto non spiace… BARBIE Prenderlo in bocca, l’hai detto! Ti sei spremuto tanto per sparare la coglionata del secolo! AVV. LO FICO Io - che cosa? BARBIE Il cioccolattino, non fare lo gnorri! Al mio personaggio piace prendere in bocca il cioccolattino. BARBIE (tira un sospiro di sollievo) Temevo mi attribuissi qualcosa di peggio, che so, prendere in bocca... lasciamo perdere, non mi sembra il caso di andare sul greve! BARBIE Non ti sembra grave, dunque? AVV. LO FICO Ma no, perché dovrebbe essere greve, cioè grave? BARBIE Perché sono io a dover recitare, io e non lei - il mio personaggio -, fingendo di provar piacere a prendere in bocca quello che lei prende appunto in bocca per esigenze di copione. AVV. LO FICO Il cioccolattino, spero! BARBIE Appunto. E di provar piacere a farmelo sciogliere in bocca, sulla lingua, senza… AVV. LO FICO Provo a indovinare: senza morderlo? BARBIE No, senza masticarlo. AVV. LO FICO Ci mancherebbe! BARBIE Lo vedi? Sono rovinata, per sempre, la mia carriera di attrice... ah! AVV. LO FICO Carriera… di che? BARBIE Di attrice drammatica, caro: essa, la carriera, è stata stroncata sul nascere da un volgarissimo, insensatissimo, stupidissimo spot pubblicitario. AVV. LO FICO A parte il fatto che la tua carriera di attrice non è mai nata semplicemente perché tu non sai recitare, diciamoci la verità… diciamoci! BARBIE Io non saprei recitare secondo te? E l’orgasmo? AVV. LO FICO No, scusa, di che orgasmo parli? BARBIE Dici bene, di quale? Quello che ho finto con te, caro. AVV. LO FICO Con me hai goduto come la Fontana di Trevi , cara! BARBIE Davvero? Così? (finge l’orgasmo) 13 AVV. LO FICO Ti senti male? Chiamo il pronto soccorso? BARBIE No, dico, lo riconosci? AVV. LO FICO Che cosa? BARBIE Come, che cosa? L’orgasmo! Ma che maschio senza palle e senza memoria sei!? AVV. LO FICO Non sono un maschio, sono un avvocato, il tuo avvocato, colui che ti ha procurato il contratto e sinceramente me ne frego dei tuoi orgasmi che nemmeno registro, se lo vuoi proprio sapere, sul libro fiscale delle entrate. BARBIE Beh, io la penso in un altro modo. Se sei il mio agente non dovresti fregartene se, quando mi freghi, io riesco ad interpretare un orgasmo alla perfezione. In qualità di mio agente dovresti conoscere le mie doti artistiche... AVV. LO FICO Quindi… tu sapresti recitare? E’ una novità! BARBIE Oh sì, chiedimi qualcosa… coraggio! AVV. LO FICO Oh, bella! Qualcosa in particolare? BARBIE Qualunque cosa. AVV. LO FICO Qualunque-qualunque? BARBIE Tutto, tutto… puoi chiedermi tutto.. a 380 gradi! AVV. LO FICO Roba calda, insomma? BARBIE No, volevo dire a 360, ne ho messi venti di più. Ma anche 360 gradi dovrebbero bastare, non trovi? Su, chiedimi!, muoio dalla voglia di darmi, di darti... tutta me stessa! AVV. LO FICO Tutto? Davvero? Posso osare? BARBIE Osa, osa! AVV. LO FICO Posso spingermi? BARBIE Spingi, spingi! AVV. LO FICO Stenditi sulla scrivania... diamo una rinfrescatina ai ricordi! BARBIE Sei matto? Metti subito giù le mani… ed anche i piedi! AVV. LO FICO Sei tu ad avermi detto di osare, di spingere. BARBIE Sì, ma non da questa parte. AVV. LO FICO Quale parte, allora? BARBIE Qualche parte del repertorio, del mio repertorio. AVV. LO FICO Per esempio? BARBIE (storpiando i nomi) Shake-spire, Pigliandello, Mogliera… AVV. LO FICO Madonna! BARBIE Quella è una cantante pop, non un autore classico. AVV. LO FICO Buono a sapersi, però la mia era una semplice bestemmia, non una citazione postmoderna! BARBIE Dimmi un ruolo, una parte! AVV. LO FICO Che parte, che ruolo? BARBIE Un ruolo da grande attrice. Che so? Ofelia, Lady Mcbeth, Lila. AVV. LO FICO Chi è Lila? Mai sentita nominare! BARBIE E’ il personaggio femminile di una commedia erotica. AVV. LO FICO Allora vada per Lila. BARBIE Ma se non conosci la commedia, e non hai un termine di paragone non c’è gusto… Troppo facile! AVV. LO FICO Una commedia erotica? Non c’è gusto? Scherzi?! 14 BARBIE C’è forse per te, ma non per me, ché recito per farti giudicare imparzialmente se sono o non sono all’altezza dei grandi teatri di prosa, che so? Broodway, Hollywood, il Madison Square Garden. AVV. LO FICO Il Madison veramente non è un teatro. BARBIE Può sempre diventarlo in mio onore, per accogliermi in trionfo quando sarò famosa Oltreoceano! AVV. LO FICO Senti, basta. Io avrei qualche praticuccia da sbrigare prima del week end! - Permesso? BARBIE Ma quale week end! Tu non vai da nessuna parte se prima non mi liberi dalla schiavitù sessuale in cui mi hai sedotta e bidonata. AVV. LO FICO Schiavitù sessuale? BARBIE Secondo te prendere un cioccolattino a forma di funghetto in bocca e farselo sciogliere sulla lingua, lingua che è poi costretta dal copione a leccare oscenamente le labbra come se… ci siamo capiti!, non è una forma di schiavitù sessuale secondo te? AVV. LO FICO Ma a te, cara, ti pagano per prenderlo in bocca. Che poi si sciolga è un effetto voluto dal regista per rendere la scena più appetibile. BARBIE Il regista è un pervertito. AVV. LO FICO Ma al pubblico piace. C’è stato un incremento delle vendite già dalla prima messa in onda! BARBIE Messa in onda? Pubblico di pervertiti! AVV. LO FICO Allora sono pervertito anch’io, cazzo!, perché piace pure a me. BARBIE Sul fatto che tu fossi un per… anzi un mal-vertito, non avevo dubbi, avvocato Lo Fico! Basta guardare la tua collezione di salvascreen: una sfilza di donnine nude che si grattano la passera. AVV. LO FICO (imbarazzato spegne il monitor) Beh, il mio computer si gratta... la passera. Cioè, quel che passa, appunto, il software. Che vuoi da me? BARBIE Te l’ho detto: voglio essere liberata da quell’orribile contratto che mi hai fatto firmare a tradimento. Chiaro? AVV. LO FICO Chiariamo prima sun concetto: se non ricordo male, tu all’epoca avevi urgente, anzi disperato bisogno di vile metallo. BARBIE Vile, hai detto bene. Ma c’è modo e modo di guadagnarselo. AVV. LO FICO Sbaglio o eri perseguitata dai creditori? BARBIE No, non sbagli…. (si asciuga una lacrimuccia) Ecco, vedi?, ci sei riuscito… bravo! Sei contento adesso? AVV. LO FICO Riuscito... a far cosa? BARBIE A farmi piangere! Il solo pensiero di quei terribili giorni in cui, artisticamente incompresa, mi dedicavo appassionatamente ai miei studi di arte drammatica… AVV. LO FICO Ma se stavi sempre in giro a fare shopping! BARBIE Anche quella è arte! E poi studiavo sul taxi. AVV. LO FICO Non so che facevi sul taxi, ma so quanto costavano i tuoi spostamenti. Di drammatico e profondo nella tua vita c’era una solo una cosa: il saldo mensile del conto corrente... perché le uscite correvano, mentre le entrate facevano giacomogiacomo. BARBIE Giacomo non mi ha mai dato una lira. Neanche lo conosco, poi! 15 AVV. LO FICO E’ un modo di dire, “giacomo-giacomo”, con cui si intende una situazione di debolezza ed estrema precarietà. BARBIE Precarietà: sono d’accordo. Infatti, un personaggio del mio calibro artistico, quantunque parzialmente inespresso, deve essere sempre pronto a partire per recarsi in tourneé a Londra, Parigi, Venezia… AVV. LO FICO Rebibbia. BARBIE Lasciami indovinare: Costa Smeralda? AVV. LO FICO No, carcere femminile. BARBIE Carcere? Che dici?! AVV. LO FICO Dico assegni a vuoto. BARBIE Beh, non erano completamente a vuoto… non erano del tutto pieni, ecco tutto. AVV. LO FICO Fossero stati solo gli assegni! BARBIE A che cosa alludi? AVV. LO FICO Alludo alla Ferrari noleggiata con una carta di credito clonata che hai posteggiato con le chiavi attaccate al quadro, dopo esserti messa d’accordo col ladro con cui hai fatto fifty-fifty. BARBIE Non è vero. AVV. LO FICO Come, non è vero! Il ladro ha confessato! BARBIE E ha detto una falsità: io ho preteso solo il 40 per cento. AVV. LO FICO Cambia poco agli occhi della legge. BARBIE La legge non è forse cieca? AVV. LO FICO Sì, ma non è sempre fessa. E quando ti fai beccare con le mani nel sacco ci vede benissimo, soprattutto quando tenti di truffare le compagnie assicuratrici. BARBIE Io? Ma che truffa, è tutto un equivoco. AVV. LO FICO Vogliamo parlare dell’incidente simulato? BARBIE Beh, in effetti… forse abbiamo un po’ esagerato col danno. AVV. LO FICO Solo esagerato? Diecimila Euro per un fanalino rotto in una manovra di parcheggio? BARBIE Comunque si trattava di un fanalino speciale di una vettura esclusiva, molto speciale. AVV. LO FICO Esclusiva perché non la voleva nessuno, nemmeno lo sfasciacarrozze per la rottamazione. Speciale poi perché era stata cancellata dal Pubblico Registro Automobilistico. BARBIE D’accordo, era uno scassone, però aveva per me un valore sentimentale nonché d’antiquariato. AVV. LO FICO Forse perché la guidava tuo nonno. BARBIE Non offendere mio nonno. AVV. LO FICO Non offendo lui, offendo la sua cabriolet. Comunque vi hanno beccati insieme, investitrice ed investito, in banca ad incassare l’assegno dell’assicurazione che vi controllava non vedendoci chiaro nella vicenda. BARBIE Zitto. AVV. LO FICO La cosa più grave per te, ché sei o dici di essere una “attrice”, è che quando gli ispettori dell’assicurazione vi hanno chiesto chiarimenti, non ti eri neppure preparata una scusa plausibile e non sei riuscita ad improvvisare. BARBIE Sta zitto o ti graffio 16 AVV. LO FICO Tipica reazione isterica da gatta in calore che non ha altri argomenti. BARBIE Smettila, brutto micione castrato! AVV. LO FICO Hai balbettato stupidamente un paio di fregnacce, una storia incredibile secondo la quale tu, l’investitrice, e lui, l’investito, dopo aver fatto conoscenza sul luogo del sinistro ed esservi scambiati i rispettivi numeri di telefonino, vi eravate perdutamente innamorati l’uno dell’altra (che carini!) e avevate deciso di comprarvi l’anello di fidanzamento coi soldi della liquidazione del danno relativo all’incidente. Complimenti, un copione davvero geniale! BARBIE Beh, poteva essere, no? AVV. LO FICO Eh no, no che non poteva essere! Poiché l’investito, oltre a fare l’investito di professione con oltre un centinaio di sinistri all’attivo per un totale di una ventina di denunce a piede libero per truffa alle Compagnie Assicuratrici, ha la venerabile età di ottantatré anni ed è il prestanome di una banda specializzata in questo genere di raggiri. BARBIE A me sembrava solo un povero vecchietto tanto, ma tanto bisognoso di aiuto ed affetto. Me lo sarei sposato sul serio, per compassione! AVV. LO FICO Intanto il vecchietto, per limiti di età, non rischiava la galera, mentre tu, già recidiva per la storia della Ferrari e gli assegni a vuoto, stavi per finire sotto chiave se non fossi intervenuto io che, guarda caso, sono il legale dell’assicurazione truffata. Ti ho letteralmente strappata al carcere e a disgustose scene di lesbismo nel braccio delle delinquenti incallite e ti ho procurato un contratto che ti sta facendo fare un sacco di bei soldini. Contenta? BARBIE E la scrivania, dove la metti? AVV. LO FICO E che ne so, non la voglio mica spostare! BARBIE Non la scrivania fisicamente, ma il fatto fisico che è avvenuto sopra la scrivania. AVV. LO FICO Ti riferisci a … quello? BARBIE Sì, sì… a quello! AVV. LO FICO Beh, cara mia, dovevi pur sdebitarti. BARBIE E lo chiami sdebitarsi, quella roba lì? AVV. LO FICO Come lo chiameresti tu? BARBIE Non ti vergogni di aver approfitato del mio stato di necessità? AVV. LO FICO No. BARBIE No? Ne sei sicuro? AVV. LO FICO Sicurissimo. E sai perché? BARBIE Non lo so, dovrei pensarci. AVV. LO FICO Ecco brava, pensaci. Prenditi una pausa di riflessione e torna quando avrai le idee più chiare sul tuo stato di necessità con cui mi hai spillato un Oceano di quattrini. BARBIE Macché Oceano, era solo un Mediterraneo! AVV. LO FICO Però adesso per recuperare devo lavorare come un somaro. BARBIE Ti sarà facile, no? AVV. LO FICO Devo studiarmi una causa penale: non posso far finire un poveraccio in galera per colpa tua. BARBIE Ehi, piano, piano!, mi fai male! Il braccio... AVV. LO FICO Ciao. 17 BARBIE Ma non capisci? Così come mi hai salvata quella… quelle volte, così ora io ti chiedo in tutta la mia modestia di artista umiliata e offesa dal vile mezzo mediaticopubblicitario: salvami, salva quest’attrice in cui arde la sacra fiamma dell’arte! AVV. LO FICO Va bene, falla finita, vedrò cosa posso fare. L’avvocato dopo averla fatta alzare l’accompagna bruscamente alla porta. SCENA TERZA L’avvocato Lo Fico, solo. AVV. LO FICO Dunque, dove ero rimasto? Queste follie mi fanno perdere la testa... un giramento di coglioni... saranno pure belle e appetibili le donne, ma sono veramente una rottura di balle quando ci si mettono con le loro fregnacce. Del resto, non si può vivere in clausura. La carne reclama i suoi diritti... va tacitata, altrimenti invade le competenze dello spirito e della ragione trasformando l’uomo in una specie di bestia perennemente assetata di fica. Quando ci vuole, ci vuole; ma, quando non ci vuole, non ci vuole... Orduqnue.. facendo mente locale, ecco... siamo all’acciuga... uffa, sono ancora sottosopra, all’arringa finale. Indosso anche la toga, meglio essere precisi in questa prova generale per calibrare la giusta dose di retorica che la professione richiede. Indossa la toga e si schiarisce la voce. Illustre Presidente, egregi dottori... dottori? Magari c’è qualcuno che non lo è... Illustre Presidente, signori della Giuria... signori? Un po’ troppo poco, magari si offendono... Illustre Presidente, egregi signori della giuria... ecco, così va bene... ci troviamo di fronte ad un bivio... di fronte? Perché di fronte... via, via!... ci troviamo ad un bivio. L’uomo è libero di scegliere il proprio destino? La risposta è no, non siamo liberi. Il destino, come dice il nome stesso, è inoppugnabile, una sentenza già scritta senza possibilità di appello. Il destino ci rende simili a marionette senza fili che, come dice e scrive il grande Luigi Pirandello - premio Nobel per la Letteratura nel 1934 - credono di essere libere non conoscendo il loro ben triste destino di marionette. Certo, si sostiene che il libero arbitrio intervenga nella spinosa questione sulla libertà ed autonomia di scelta da parte dell’uomo. Ma il libero arbitrio è solo un concetto che rientra nell’ambito della fede, dogmatico, che non può essere preso in seria considerazione in un’aula di Tribunale in cui devono parlare i fatti, le realtà, e non le opinioni o le convinzioni - quantunque rispettabili - religiose. Del resto, il Vangelo obbliga il buon cristiano al perdono e a porgere l’altra guancia, cosa che la Legge, in quanto Legge dell’uomo e non divina, non vuole applicare temendo la fine della convivenza civile. Ma perché parlo di perdono evangelico e di libero arbitrio? Semplicemente perché mentre il perdono è un pricipio discendente da Dio stesso che attraverso l’incarnazione di Suo Figlio ci ha perdonati, allo stesso tempo il Libero Arbitrio è un fariseico aggiustamento del raziocinio umano con cui si tenta di spiegare e risolvere una problematica ben piò complessa: se Dio è Onnipotente ed Onniscente, altrimenti non sarebbe Dio, ebbene Egli conosce in anticipo, da sempre, la scelta del singolo uomo che 18 allora non è libero di scegliere tra bene e male, in quanto Dio già conosce la sua stessa scelta. Per questo Cristo invoca, cito testualmente: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno.” Già, questo è il punto, gli uomini non sanno quello che fanno, ma Dio sì, ha già scritto la loro storia, il loro destino. Illustre Presidente, egregi signori della Giuria, non voglio e non posso entrare ulteriormente in un ambito teologico che non mi compete. Tuttavia, dal momento che tutti ci riconosciamo e ammettiamo l’esistenza di un Dio Padre, la cui giustizia divina si chiama “perdono”, non possiamo condannare noi le semplici creature sulla base di un presunto Libero Arbitrio, un’invenzione dei teologi di cui non c’è traccia nelle sacre scritture. “Padre - e qui concludo - perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. E con le parole di Nostro Signore Gesù Cristo chiedo l’assoluzione del mio assistito non per non aver commesso il fatto, ma perché avendolo commesso non poteva fare diversamente per non contraddire il principio della Onniscenza di Dio Padre. In via subordinata chiedo il rinvio a giudizio, non Universale, solo per la complicità col Padreterno nel piano del destino che ha costretto il mio assistito a rapinare una banca. Grazie.... Mi sembra che filino abbastanza il discorso sui fili del destino, la teoria della marionetta, la citazione pirandelliana e quella evangelica... Forse è un po’ eccessiva la chiusa, in cui chiedo il rinvio a a giudizio per complicità col Padreterno... ma sì, lasciamo perdere, come dice il proverbio: lascia stare i santi e scherza con i fanti. SCENA QUARTA Entra Barbie. BARBIE Ciao, avvocato Lo Foco! AVV. LO FICO Sfotti? Io sono Lo Fico e non Lo Foco. BARBIE Ma io, io sono tutta un foco! Ardo di passione, brucio dal desiderio... avvampo! AVV. LO FICO Hai preso in bocca un peperoncino al posto del tuo cioccolattino di routine? BARBIE Sei tu il mio peperoncino! AVV. LO FICO Perché mi tormenti? Prima ero libero per il pranzo e tu non hai voluto fare niente di piccante, mentre ora che ho un mucchio di faccende da sistemare e di scartoffie da consultare, ti presenti più bollente di una pentola a pressione. BARBIE E tu fammi sbollire! AVV. LO FICO E se avessi già consumato ogni carica sessuale nella testé conclusa arringa? BARBIE Ti si è consumata l’aringa? AVV. LO FICO L’aringa? BARBIE O l’acciuga? AVV. LO FICO Basta! Ho altro da fare per occuparmi di queste cavolate. BARBIE Ah sì? AVV. LO FICO Sì certo, un appuntamento di lavoro. BARBIE Importante? 19 AVV. LO FICO Direi di sì: mi pagano. BARBIE (si siede provocatoriamente sulla scrivania) Irrinunciabile? AVV. LO FICO Direi di… sì o no? Cribbio!, non so che dire! BARBIE E tu non dire, non dire niente, nemmeno una parola. Lascia fare a me. AVV. LO FICO Fa pure. BARBIE Baciami! AVV. LO FICO Veramente ho mangiato un crostino all’aglio ed arringa.. ed acciuga, cribbio! BARBIE Adoro il virile profumo dell’aglio e dell’acciuga. Prendimi! AVV. LO FICO Qui? Su due piedi? BARBIE No, meglio su tre. Senti? Non ho gli slippini… AVV. LO FICO Ah no? Porcellina! BARBIE Me li sono tolti apposta per te prima di entrare nel tuo ufficio. Speravo che apprezzassi il mio nobile sacrificio in nome della nostra rinata e ritrovata amicizia ed intesa sessuale. AVV. LO FICO Ma io… ecco, io non sono ancora abbastanza eccitato… BARBIE Coraggio! Vienimi sopra. AVV. LO FICO Alla mia età, con la prostata inguaiata che mi ritrovo… L’appuntamento che incombe… Il cliente… BARBIE Avvocato, ci hai l’arringa moscia per caso ? AVV. LO FICO Ho le circostanze attenuanti: sono colto alla sprovvista! BARBIE Beh, ti ecciterai strada spingendo. E spingi! AVV. LO FICO Purtroppo, ehm… c’è poco da spingere. Oggi non è.. destino! BARBIE Nell’intestino no, ti prego... oppure sì! Continua, non ti fermare! AVV. LO FICO Non scaldarti troppo: è solo la fibbia della cintura. Ora me la levo e sentirai il vero avvocato Lo Fico. BARBIE E questa ora cos’è? La punta della lampo? AVV. LO FICO Non può essere. Ho il vestito coi bottoni. Tesoro, non faccio per vantarmi, ma si tratta proprio di lui… del mostro di Lockness! BARBIE E’ piccolo, però, come mostro. AVV. LO FICO Il vino buona, cara, sta nelle botti piccole! E poi, il mostro, non vuole mettersi troppo in mostra. BARBIE E’ freddo, però. AVV. LO FICO Ho chiuso il riscaldamento per non far uscire l’acqua calda: te l’ho detto che ci ho la prostata che si chiude peggio della diga del Vajont! BARBIE Ed è pure appuntito come uno spillo. AVV. LO FICO Beh, c’è chi lavora di clava e chi, come me, di fioretto. BARBIE O di uncinetto? AVV. LO FICO Non è colpa mia se mi sono smarrito nel magico boschetto del tuo monte di Venere. Sono rimasto incastrato tra le fronde della tua foresta, della tua tettonica, cioè teutonica Selva Nera. Oh! BARBIE Oh? Già oh? AVV. LO FICO Sì, cara: oh! Nel senso di “ho” già fatto. BARBIE Complimenti! Hai battuto il record mondiale di velocità. AVV. LO FICO E non sei contenta? BARBIE Sei hai finito, puoi pure rivestirti. 20 AVV. LO FICO Sono rivestito. BARBIE Beh, tirati su i calzoni. AVV. LO FICO Ma non me li sono mai calati, tesoro! BARBIE Riabbottonati, almeno! AVV. LO FICO Son già riabbottonato! BARBIE Beh, ricomponiti, insomma. AVV. LO FICO Sono più ricomposto di una salma. BARBIE Povero avvocato Lo Schifo, altro che Lo Fico! AVV. LO FICO Non so che ti prende: le altre volte ti è sempre piaciuto essere sbattuta sulla scrivania! BARBIE Sbattuta, è la parola giusta: sono tutta un frullato! Mi gira la testa... AVV. LO FICO Non prendermi in giro. Se vuoi tiro fuori l’ago della siringa e ti faccio un’altra iniezione di ricostituente inframuscolare. BARBIE Di ricostituente ce ne avresti bisogno tu. AVV. LO FICO Non so che ti prende: le altre volte mi hai sempre chiesto di sbrigarmi, di non metterci troppo… ed ora, che fai, ti lamenti? BARBIE Si dà il caso che le altre volte non ero io a farlo. AVV. LO FICO Ah, capisco… te ne esci ancora con questa frottola dello sdoppiamento di personalità… per giustificare a te stessa di avermela data. BARBIE A parte il fatto che non so che cosa è successo là sotto... Ti correggo, caro avvocato: sdoppiamento sì, ma non di personalità. AVV. LO FICO E di che cosa allora? BARBIE Di persona. AVV. LO FICO Di che? BARBIE Di persona: io e me, cioè lei, siamo due. AVV. LO FICO Tu e… te? BARBIE Appunto: io e me. AVV. LO FICO D’accordo, ho inteso il concetto. Ma la persona fisica, in carne ed ossa, resta pur sempre la stessa, no? Stessa carne stesso sangue… BARBIE No, caro. Il sangue non è acqua. Buon sangue non mente. AVV. LO FICO Questo lo sanno tutti. BARBIE Ma non tutti hanno, come ho io, due corpi ed un sangue solo, due cuori ed un cervello solo, due coscienze ed un sesso solo in cui scorre il sangue… AVV. LO FICO Beata te che scorre! A me serve qualche aiutino chimico… BARBIE Il sangue, eh!, il sangue! Dipende da come lo usi, il sangue, da chi se lo versa nelle vene, quale cervello vanno ad ossigenare i suoi globuli rossi… sì, insomma, quale coscienza individuale scaturisce dagli impulsi elettrici che stabiliscono i collegamenti neuronici. AVV. LO FICO Ma la carne… BARBIE Niente discorsi da macellaio, ti prego! AVV. LO FICO Il corpo? BARBIE Ah beh, il corpo non è altro che una marionetta che risponde solo a chi tira i fili… (fa qualche mossa da marionetta) AVV. LO FICO Cara, tu hai bisogno di uno psichiatra, un neurologo, uno psicologo o tutt’al più di un filosofo … ma non certo un avvocato di grido come me. BARBIE Di grido? Non certo mio. A me non mi fai certamente gridare! 21 AVV. LO FICO Mettiti nei miei pantaloni… cioè nei miei panni. Non ci capisco più nulla con te. Prima mi snobbi giurandomi che non me l’avresti più data neanche morta attribuendomi la responsabilità del contratto che ti ha fatto diventare ricca e famosa. Salvo smentirti subito dopo dandomela… perché? BARBIE Veramente ho solo cercato di dartela, anche se non so se sei riuscito a prenderla. AVV. LO FICO Nutro anch’io qualche sospetto su questo punto. BARBIE Ti espongo i fatti: io e lei… AVV. LO FICO Sii più precisa: lei, chi? BARBIE Io, cioè me. Ma poi, te l’ho già detto … siamo due. AVV. LO FICO Finalmente una buona notizia! BARBIE Come due esseri, due coscienze fuse in un solo corpo con quattro mani, quattro gambe, quattro occhi, quattro orecchie… AVV. LO FICO Bene. E poi? BARBIE Due lingue. AVV. LO FICO Ottimo. E poi? BARBIE Due mani, due bocche, due… AVV. LO FICO Due? Continua. BARBIE Basta così, avvocato Lo Fico. AVV. LO FICO Ma perché, perché non me lo avete detto subito. Mi sarei fatto anch’io in due! BARBIE Tu, in due? Così poi ci voleva il microscopio per ritrovarlo. AVV. LO FICO Intendevo in senso metaforico. Smettila di umiliarmi per le mie dimensioni. Sono quello che sono. BARBIE Il mio problema è invece che sono quello che non sono. AVV. LO FICO E chi sei veramente? BARBIE Io sono il mio personaggio. E se la mia persona vuole essere un’altra, io, in quanto personaggio, voglio essere un’altra dalla mia stessa persona. Per questo devi rescindere … non il contratto, bensì la nostra personalità, in modo che il personaggio e la persona che siamo, siano liberi di essere ciò che vogliono. AVV. LO FICO Rescindere persona e personaggio… dove, come? Nel cervello? Non sono un chirurgo… BARBIE Però sei un avvocato… AVV. LO FICO Ma non sono l’avvocato del diavolo, no… sono un semplice penalista... BARBIE Pene... che? AVV. LO FICO E divorzista… BARBIE E allora divorziamo: io da lei e lei da me. AVV. LO FICO Ma non si può, non si può! BARBIE Certo che si può. Basta volerlo. Ed io lo voglio. AVV. LO FICO Mancano i presupposti legali, capisci?, i presupposti legali! BARBIE Però ci sono tutti i presupposti sessuali, avvocato Lo Foco! AVV. LO FICO Che presupposti sessuali? Di che parli? Smettila di dire sciocchezze lette su qualche manuale di “avvocato fai da te” e sicuramente mal digerite alla luce della nostra cultura e civiltà giuridica! 22 BARBIE Dico solo che io te la dò e lei, l’altra me, non si degna di farsi neppure sfiorare con lo sguardo. Ti basta? AVV. LO FICO Beh, questo mi sembra un discreto argomento. BARBIE Cerca di fartelo bastare, avvocato: il convento passo solo questo! AVV. LO FICO Vedrò cosa si può fare. Ti farò sapere. Ora lasciami lavorare al nostro intricato caso giuridico, ciao. Ma dove vai? Quella è la finestra! BARBIE Vuoi farmi uscire dalla porta col rischio di farmela incontrare per le scale? AVV. LO FICO Ma io sono single da quando mia moglie è scappata col maestro di sci al quale ha già messo più corna di un cervo (ben gli sta!). BARBIE Ma io no, sono ancora in compagnia, purtroppo per me: c’è la mia altra lei nella mia esistenza di personaggio. Vorrei disfarmene, ma sembra che tu non riesca a combinare granché né col codice né con l’aringa! AVV. LO FICO Aringa, acciuga, copioni e personaggi da codice penale! Santo cielo, che manicomio! BARBIE Ciao ciao, avvocato Lo Trito… Mi raccomando, fa come ti ho dato mandato sennò ti ci mando io, capito? AVV. LO FICO Ma non puoi chiamarmi semplicemente Benito? Avvocato Benito Lo Fico. BARBIE Benito? Che bel nome… Un po’ sprecato con te! (esce dalla finestra) AVV. LO FICO Fortuna che i personaggi, parafrasando Shakespeare, sono fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni: possono uscire dalle finestre come se niente fosse e tutto quel che dicono non è altro che vibrazioni dell’aria il cui nome specifico è: stronzate. BARBIE (si affaccia) Prego? AVV. LO FICO Niente, niente… parlavo solo con… con me stesso! Stacco musicale. Buio. SCENA QUINTA Camera da letto. Barbie è seduta sul letto, sembra in preda ad una crisi isterica. BARBIE No, no e ancora no. Questa non la dico. BATTISTA Devi dirla. Che significa che non la dici? BARBIE Significa ciò che ho detto: che non la dico. E’ una battuta troppo stupida. BATTISTA Il copione dice così. BARBIE Il copione è più imbecille delle battute che lo compongono BATTISTA Lo so. Ma non c’è alternativa nel senso che non hai alternativa. BARBIE Non sono una schiava! BATTISTA Insomma, poche storie! Devi darmela! BARBIE A te? E che ci fai? Tanto sei frocio... BATTISTA La battuta, la battuta! BARBIE Insiste, eh! Ma perché? 23 BATTISTA Perché altrimenti io non potrò dire la mia. BARBIE Chi te lo vieta? BATTISTA Tu che non dici la tua. BARBIE Ma non capisci? E’ una battuta troppo cretina per una persona del mio livello! BATTISTA Che c’entra, mi dici, la tua persona col tuo personaggio? BARBIE Ecco, lo vedi? Lo dici tu stesso che io e il mio personaggio non siamo la stessa persona. Siamo troppo diverse per intenderci, per dire e pensare le stesse cose. BATTISTA Ma questo è puro pirandellismo fuori luogo: non siamo in un teatro di Prosa, ma di posa, stiamo facendo uno spot pubblicitario, non i Sei personaggi in cerca d’autore! BARBIE In cerca d’autore o d’amore? Beh, forse hai ragione tu, non ricordo come recita il titolo: devo confonderlo con quello di una telenovela brasiliana. BATTISTA Mi spiego. E’ certo che noi non siamo la stessa persona dei personaggi che rappresentiamo. Per questo però siamo pagati, profumatamente pagati, per rappresentarli, perché i nostri personaggi non sono, non possono essere senza di noi, cioè senza la maschera nuda che noi forniamo loro, appunto, per essere ciò che sono attraverso la nostra rappresentazione della loro identità tramite.... Insomma, credi che a me faccia piacere impersonare un maggiordomo un po’ grullo di nome Battista? BARBIE Un po’ grullo e finocchio, a dire il vero. BATTISTA Finocchio passi pure. Ma grullo no, non così grullo ! E’ pur vero che se riesco a rappresentare così bene ciò che rappresento, può significare soltanto due cose: o che avevo un fottuto bisogno di soldi o che sono anch’io un po’ sotto sotto… così. BARBIE Grullo e finocchio? BATTISTA Appunto. Che male c’è a sembrare di esserlo perché c’è in noi nascosta la seconda identità del personaggio che rappresentiamo? BARBIE Ma io mi rifiuto di essere come tu dici! BATTISTA Tu non sei grulla e finocchia come me. BARBIE Finocchia no, ma grulla… grullissima mi sembro! BATTISTA Ti sembri, vedi?, siamo pienamente d’accordo. BARBIE Meno male, mi fa piacere! BATTISTA Però, sembrarsi non è essere davvero, ma capacità mimetica di ingannare se stessi e far credere agli altri di essere ciò che in realtà non siamo, almeno non coscientemente. BARBIE Ah, la coscienza, no me ne parlare! Ne ho da vendere, sai? BATTISTA Ma per sembrare veri, dobbiamo comunque essere come, intendi?, come quello che dobbiamo sembrare, al fine di apparire tali estraendo da noi stessi il meglio – o il peggio – di ciò che siamo. Questa si chiama naturalezza, spontaneità, mimesi appunto, im-medesimazione e… BARBIE Te lo dico chiaro e tondo: io non voglio immedesimarmi. BATTISTA Ora basta, sono veramente stufo: non ne posso più (isterico) cazzo!!! Ma per chi mi avete preso! Per colpa di questa... questa stronza mi sto rivelando per quello che sono: una fottutissima checca isterica! E Dio solo sa quanto io voglia apparire ... cosa voglio apparire? Ecco, non ci sto più con la testa! Basta! E’ intollerabile! Regista! Produzione! Il mio avvocato vi farà causa, vi farà pagare danni e penali. Vedremo, ah sì 24 che vedremo… Lei non vuole immedesimarsi, figuriamoci! Il suo personaggio è troppo scemo per lei, ma va là! Va là! Troia! BARBIE Vedrai, o grullo, che sarà il mio avvocato a fare un culo grande quanto una casa a te e al tuo avvocato! Forse a te non serve che ce l’hai già bello che spanato... ma il tuo avvocato non griderà di piacere come te quando si ritroverà infilata su per il tubo catodico una raccomandata con una ricevuta di ritorno al mio avvocato che ci ha una mazza così... no così... Beh, insomma, una mazzetta! BATTISTA Il tuo avvocato al mio? Il mio al tuo, piuttosto! A me mi rappresenta un principe del foro, mica un portaborse qualunque. BARBIE Principe del foro? Anche il mio è un principe del foro, con l’ago che si ritrova nelle mutande. BATTISTA Ah ah, l’avvocato Lo Fico vi farà a pezzi. BARBIE Beh, anche il mio si chiama Lo Fico e farà a fette il tuo di Lo Fico! BATTISTA Ah ah, ma Benito Lo Fico è tutta un’altra cosa. BARBIE Anche il mio si chiama Benito Lo Fico. BATTISTA Viale Garibaldi 102? BARBIE Terzo piano, interno sette. BATTISTA Telefono: 06-3611410? BARBIE E’ lui! Che rabbia! BATTISTA Cornutaccio d’un avvocato! BARBIE Pure bisessuale! BATTISTA Oddio, che insanabile conflitto d’interessi: non vorrà mica fare un culo così a se stesso in Tribunale. BARBIE Lo farà a noi, il culo, abbuffandoci di parcelle. BATTISTA Allora preferirei evitare il contenzioso, se possibile. BARBIE A che serve un avvocato che non può fare causa perché rappresenta entrambi che rappresentiamo i nostri personaggi? BATTISTA E’ lui il rappresentante di noi rappresentanti! BARBIE Vuoi vedere che è anche il rappresentante dei nostri rappresentati? BATTISTA Avvocato del diavolo! BARBIE Trisessuale! Stacco musicale. Buio. SCENA QUARTA Studio avvocato Lo Fico. L’Avvocato è seduto alla scivania, intento a fare il bilancio di fine mese. AVV. LO FICO Bolletta del telefono fisso, bolletta del cellulare, luce, acqua, contributi, previdenza, cassa avvocati, stipendi segretaria e praticante, fitto, condominio, annessi, connessi, tasse, tasse, ancora tasse, locali, provinciali, regionali, comunali, assicurazione e bollo auto… è incredibile quanto costi lavorare… e sudo freddo al solo 25 pensiero del conguaglio trimestrale…si guadagna di più a starsene in vacanza: niente entrate ma anche, vivaddio, poche uscite. Entra indiavolata Barbie. BARBIE Allora, avvocato Lo Fico? AVV. LO FICO Mi correggo sulla voce entrate: a volte, come in questo caso, ce ne sono fin troppe. (a lei) Allora, cosa, luce delle mie pupille? BARBIE Lascia stare le pupille, altrimenti dette palle degli occhi, dove si trovano. Hai fatto il tuo dovere? AVV. LO FICO Non ancora: aspetto il condono per pagare le tasse con lo sconto. Tu invece, già di ritorno? BARBIE Non intendevo il tuo dovere di cittadino, bensì quello professionale. AVV. LO FICO Oh bella! Sarebbe? BARBIE Hai risolto quel maledetto contratto che mi tiene legata come una marionetta ai suoi stramaledetti fili? AVV. LO FICO No. Hai ancora la corda al collo: impiccati. BARBIE Come, non l’hai ancora rescisso? AVV. LO FICO T'ho appena detto di no, signora marionetta. Sei di legno? Non ci senti? BARBIE Con questo intendi forse dire che sono ancora vincolata… anzi, se permetti, letteralmente vinculata a quella maledetta troia del mio personaggio? AVV. LO FICO Veramente il tuo personaggio è venuto… testé a trovarmi. BARBIE Davvero? Ci hai fatto sesso da quella testé di cavolo che sei? AVV. LO FICO Che cosa avrei dovuto farci secondo te, una briscola? BARBIE Tanto non avrà sentito niente, neppure che la pungevi con l’ago della siringa che ti ritrovi tra le gambe. AVV. LO FICO Non è questo il punto, cara. Il punto è che lei ti contraddice. BARBIE Mi fa… che cosa? AVV. LO FICO Ti contraddice, cara. In tutto e per tutto. Oh! E’ una persona molto diversa da te... eccome... scusa se mi lecco i baffi, ma sono ancora sporchi di cioccolato... un omaggino della tua fac-simile, non so se mi spiego... BARBIE No! Spiegati. AVV. LO FICO Semplice: mi ha chiesto la rescissione… BARBIE Anche lei è d’accordo? Benissimo. Allora, che aspetti a rescindere il contratto? AVV. LO FICO Ma il fatto è che lei non vuole rescindere il contratto con lo sponsor, lei vuole rescindersi da te ché vuoi rescinderlo, questo benedetto o maledetto (a seconda dei vostri punti di vista diametralmente opposti) contratto. Maledetto comunque, a mio avviso, il giorno che te l’ho fatto firmare: se mi andavo a fare una passeggiata nel parco invece di farti stendere sulla scrivania, era meglio per tutti. Anche per te, cara, dal momento che sei oggetto e soggetto, cioè parte attiva e passiva, di una così violenta rescissione interiore tra le diverse parti del tuo te, cioè, mi corrego, del tuo caffé... ma che dico!, del tuo Sé! BARBIE Rescissa a me non l’ha mai detto nessuno! Ora urlo… e non certo di piacere! 26 AVV. LO FICO Su, su, non fare sceneggiate. D’accordo che il mio è uno studio di grido, ma non da urlo! BARBIE Porco di un avvocato traditore e frèdi-frago… fedi-drago … uffa, come si dice, cavolo? AVV. LO FICO Non usare parole che non conosci e sulla cui pronuncia rischi di impiccarti con la tua stessa lingua intorno al collo. BARBIE Insomma, ti sembro il tipo da sceneggiata, io? AVV. LO FICO Come? BARBIE Ti aspetti una sceneggiata da un’artista drammatica del mio calibro? AVV. LO FICO Che cosa dovrei aspettarmi allora? Un giro in gondola? BARBIE Una tragedia. AVV. LO FICO Una….tragedia? BARBIE Greca, sì! Una tragedia greca, con tanto di Coro per cantare il ritornello. AVV. LO FICO Macché ritornello! BARBIE Se è un Coro canterà pure qualcosa, no? AVV. LO FICO Ti prego, rifletti, calmati anzitutto, non è il caso di fare nessuna tragedia, tantomena greca! BARBIE Perché no? AVV. LO FICO Perché non hai le… fisique dû rolle! BARBIE Come sarebbe che non ho la fica? AVV. LO FICO Mia cara, tu hai solo la terza… BARBIE No, ho la quinta di reggiseno. AVV. LO FICO Dicevo, hai solo la licenza di terza media. BARBIE E con questo? AVV. LO FICO Ammettilo: la maggior parte della tua adolescenza non l’hai passata né sui banchi di scuola né sui libri di testo, bensì sulle scrivanie e sui divani dei vari dirigenti televisivi che si sono avvicendati su di te e che tu hai tenuto ben stretti tra le cosce nella speranza di accaparrarti una particina in qualche stupido reality show!. BARBIE Ah no, ti sbagli. Il mio corpo era steso a gambe divaricate, non la mia mente che era impegnata a ripassare i classici … AVV. LO FICO Classici? Chi? Eschilo, Euripide, Sofocle, Shakespeare, Bernard Shaw? BARBIE Bernard lo conosco personalmente. Gli altri mi farai il piacere di presentarmeli. Io mi riferivo ai classici problemi di una teen-ager, tipo sbarcare il lunario fino al raggiungimento della maggiore età senza perdere del tutto la sua verginità… AVV. LO FICO Del tutto? Questa è bella, dico, come barzelletta! BARBIE Sappi che c’è modo e modo di perderla, la propria verginità, con o senza coinvolgimento spirituale, per esempio. Se la mente non partecipa allo sverginamento, la verginità morale s’intende illesa! AVV. LO FICO Dunque, tu saresti ancora moralmente vergine. Cioè, vorresti dire che con me non fosti, su questa scrivania, spiritualmente partecipe... BARBIE Beh, con te potevo esserlo spiritualmente partecipe, visto che non hai fatto altro che punzecchiarmi con lo spillo senza cogliere il segno. Comunque, la zoccola che sono non mi appartiene, può essere alternativamente interiore od esteriore, una torta mentis oppure una maschera, l’importante è che l’esserlo, zoccola, non diventi una configurazione interfaccia tra il mio hardware morale e il mio software sessuale. Capisci? 27 AVV. LO FICO Capisco solo che ti stai arrampicando sugli specchi. BARBIE Io, sugli specchi?! AVV. LO FICO Sugli specchi, certo, poiché cerchi a tutti i costi di difendere l’indifendibile. E poi si dice “forma” e non “torta” mentis, caspita! BARBIE Cosa sarebbe indifendibile, la torta o la forma? AVV. LO FICO La tua verginità, cocca! Indifendibile e insostenibile. BARBIE Allora, ammettiamo che io sia peripatetica alla zoccola che sono… AVV. LO FICO Peripatetica? Non essere patetica piuttosto. Si dice, paritetica! BARBIE Appunto, (sbaglia ancora) parietica nel senso di frack-simile… AVV. LO FICO Frack? BARBIE …insomma una fotocopia conforme all’originale. Con le forme dell’originale, questo è il punto, che non corrisponde però all’originale stesso. Mi segui? AVV. LO FICO No. Ma arriva al dunque perché comincio ad averne le balle veramente piene. BARBIE Ebbene, se la zoccola che sono, se e quando sono fuori di me, ti dà soddisfazione sessuale, perché non volgi anche il tuo sguardo – e non solo il tuo spillo – dentro di me, all’artista che mi sento di essere e che potrebbe darti, lo giuro, altrettanta soddisfazione in campo professionale? - Rispondi! AVV. LO FICO Rispondo una sega! Non lo so, non so che dire! Sono frastornato da questa confusione di ruoli. BARBIE Certo che non lo sai, e come potresti mai saperlo tu, tu che non guardi oltre la punta del tuo naso ch’è più lungo del tuo sesso spillo? AVV. LO FICO Sesso o stesso? BARBIE Come potresti mai sapere chi sono realmente dentro, se non mi hai mai dato occasione di dartela? AVV. LO FICO Che cosa? BARBIE Stiamo parlando della soddisfazione professionale, caro. AVV. LO FICO Scusa, pensavo a tutt’altra cosa, pensavo a… BARBIE Lo so, maialino, lo so a cosa stavi ponzando, avvocato Lo Fico. Purtroppo pensi sempre alla stessa cosa, non hai in mente che quella: la tua vita è un vortice intorno ad un buco nero, una pericolosa passeggiata sull’orlo di un cratere. Come se fossi sempre lì lì per farti risucchiare dall’aspirapolvere genitale, così da rientrare nel grembo materno da cui scaturisti pure tu, generato da donna, dall’enorme bocca-vagina di quella gran troia di tua madre. Dopo tutto, però, mi fai pene. AVV. LO FICO Pene? BARBIE No, pena: tu capisci sempre fischi per fiaschi! E’ stato solo un piccolo… Come si dice? Quel coso lì in latrino… cazzus…? AVV. LO FICO Latrino? Ahimé! Si dice “lapsus” freudiano in latino! BARBIE Ebbene sì, mi fai pena, - pena e non pene, - perché sei anche tu una povera vittima del tuo stesso pene. Stesso o sesso? Sesso mi sembra più appropriato in questo caso. BARBIE Io, vittima? E di chi? AVV. LO FICO Come, di chi? Dello star-system, santo cielo! BARBIE Non ti sembra di star esagerando? AVV. LO FICO Non sto esagerando affatto, anzi. BARBIE Anzi? 28 AVV. LO FICO Certo! Lo star-system ti costringe ad essere ciò che non vorresti essere e che, in effetti, non saresti mai, se non ci fossi appunto costretto dal tuo ruolo di star. AVV. LO FICO Ma io non sono una star, cara! BARBIE Ma io sì, caro! E tu se il mio buon, fido, vecchio avvocato Benito Lo Fico! Detto Lo Foco quando bolle qualcosa in pentola. AVV. LO FICO Non capisco però perché io sarei addirittura una vittima dello starsystem. BARBIE Avvocato, mi meraviglio di te, sei una persona colta, intelligente. Insomma, la prima vittima sono io, tu sei la seconda vittima. AVV. LO FICO Perché seconda? BARBIE Già, perché seconda? In defintitiva, tu potresti essere il mio carnefice, altro che vittima una o due. AVV. LO FICO Porco mondo, mi dài pure del carnefice? Dopo tutto quello che ho fatto per te? Con tutto quello che sto sopportando? Sei ingenerosa! BARBIE Sei stato tu o non sei stato tu ad indurmi a firmare quel maledetto contratto e a farmi stendere sulla scrivania per dimostrarti la mia gratitudine? AVV. LO FICO Davvero? BARBIE Te ne sei già dimenticato? Fortuna che a tener sveglia la memoria di quell’infausto giorno resta la testimonianza delle macchie di… AVV. LO FICO No, ti prego. BARBIE Hai la coscienza sporca come la tua scrivania, avvocato Lo Fico! Dicevo solo che ci sono ancora le macchie d’inchiostro, perché al momento della firma la tua stilo cominciò a fare i capricci e l’ho dovuta smanettare, così, per farle riprendere i sensi. Sicché l’inchiostro è schizzato fuori dal pennino. AVV. LO FICO La mia penna stilo non fa capricci, diamine. BARBIE Li fa, li fa, eccome se li fa. AVV. LO FICO Ti ricordo che non fu un atto dovuto, solo uno scambio di reciproche effusioni nel comune interesse. BARBIE Se non avesi preso la tua lurida penna in mano per firmare quel contratto, oggi sarei… AVV. LO FICO Povera in canna anziché ricca e famosa. Parliamoci chiaro! BARBIE Ahimé, la vera arte non è roba di questo cinico mondo! AVV. LO FICO Credimi: la vera arte non è roba per te. Chi si contenta, gode. BARBIE Io no, non godo. Riuscirò a farti ricredere. Verrai a bussare alla porta del mio camerino per portami mazzi di rose senza spine… ma io non ti aprirò, ti lascerò fuori, sotto la pioggia a languire, sussurrando il mio nome nell’attesa di vedermi almeno passare, in compagnia di… qualche attore famoso! AVV. LO FICO Non ci giurerei. BARBIE Intanto portali in tribunale, avvocato. Poi si vedrà. AVV. LO FICO Porto in tribunale chi, scusa? BARBIE Come chi? Tutti! AVV. LO FICO Ma tutti, chi? BARBIE Dico, tutti quelli che hanno sottoscritto il contratto-capestro. AVV. LO FICO Bada che lo hai firmato solo tu contestualmente e congiuntamente al legale rappresentante dello sponsor. 29 BARBIE Ebbene, mente. AVV. LO FICO Chi mente? BARBIE Lo sponsor. AVV. LO FICO In che senso? BARBIE Nel senso che quel merdoso cioccolattino non è assolutamente squisito come si pretende di far credere con l’inganno mediatico, bensì fa letteralmente schifo. AVV. LO FICO Come puoi sostenere una simile affermazione? Alla gente piace, lo comprano. BARBIE A me, invece, si rivolta lo stomaco ogni volta che sono costretta, capisci?, costretta!, a prenderlo in bocca. AVV. LO FICO Davvero? BARBIE Ma certo! Quando lo succhio mugolando di piacere mi schizza in bocca il ripieno liquido che sa di mandorla amara… Oddio!, non mi ci far pensare che ti vomito qui sul tappeto! AVV. LO FICO Ti prego, aspetto dei clienti! La puzza di vomito non se ne va più, soprattutto se di appicicoso cioccolattino maldigerito. BARBIE Perciò vorrei morderlo, per la rabbia e il ribrezzo di aver potuto prendere in bocca una cosa del genere, piuttosto che slinguettarlo in preda a simulata, quindi artificiale e ingannevole estasi erotica! AVV. LO FICO Morderlo… il ciocco-lattino, spero. BARBIE Che altro, sennò? Di che cosa stiamo parlando? Del tuo lurido pistolino? AVV. LO FICO No certo! Però, però… contrattualmente devi succhiarlo, il cioccolattino, e fartelo sciogliere in bocca con relativa deglutizione del liquido seminale… cioè, scusa, volevo dire del ripieno alla mandorla amara! BARBIE Invece io voglio morderlo, morderlo, morderlo per poi risputarlo in faccia al pubblico per far capire a tutti che fa veramente schifo! AVV. LO FICO Non puoi morderlo, mettiti l’anima e le ganasce in pace. BARBIE Non posso? Ti faccio vedere io se non posso! Hai un cioccolattino? AVV. LO FICO Aspetta, ti spiego. Ecco, leggi il contratto, c’è scritto “obbligo di succhiarlo fino alla fuoriuscita del ripieno liquido alla mandorla amara e deglutizione con mugugno di soddisfazione e goduria assoluta"… assoluta, capito? Qui non ci sono mezzi termini: la scena è descritta con estrema precisione. Quindi… BARBIE Quindi? AVV. LO FICO Quindi, è semplice: non puoi esimerti dal succhiarlo fino alla più completa fuoriscita del succo. BARBIE Oh, bella: e perché? AVV. LO FICO Perché è scritto nel contratto che hai sottoscritto! Okkey? BARBIE E tu che sei il mio avvocato, l’avvocato Lo Fico, anzi Benito Lo Fico avvocato di grido con la parcella facile e lo spillo pronto, dico… non puoi annullarlo, bruciarlo, impugnarlo, strapparlo questo cavolo di contratto? AVV. LO FICO No. BARBIE Perché no, carogna? AVV. LO FICO Perché la controparte darebbe mandato al proprio rappresentante legale di farci un culo così in tribunale. Capito? BARBIE E tu che sei il più importante avvocato addirittura della Capitale, hai paura di un rappresentante legale qualsiasi? 30 AVV. LO FICO Mica tanto qualsiasi. BARBIE Come? Non hai forse sempre detto che tu non perdi mai una causa? AVV. LO FICO Lo dico e lo ripeto. Ma proprio questo è il punto: sono io il rappresentante legale dello sponsor che ti ha messo sotto contratto concordando col tuo avvocato, cioè con me, le condizioni contrattuali più vantaggiose per te e interessanti per lui, per lo sponsor. Capisci ora perché non posso portare in causa la controparte? Perché la controparte sono io! BARBIE Fottuto bastardo, non me l’hai detto. AVV. LO FICO Ma non hai visto che il contratto è firmato da me in nome e per conto dello sponsor e controfirmato sempre da me su tuo espresso mandato? BARBIE Lo dici tu stesso che ti ci ho mandato! E poi, che significa?… AVV. LO FICO Significa che come tuo avvocato farei un culo così al loro avvocato; ma, come loro avvocato, farei un culo così al tuo avvocato, cioè a te, insomma a me. Sono praticamente impotente, mia cara, a meno di non incularmi da solo e dare così un’inculata a tutti e due i miei clienti, cioè a te e allo sponsor mentre cercate di incularvi, mio tramite, a vicenda. Insomma, sarebbe una grandissima inculata per tutti. Comprì? BARBIE A me, però, una bottarella me l’hai già data sulla tua scrivania! AVV. LO FICO Cerca di capire: se non fossi stato io il tuo amante, il rappresentante legale dello sponsor, nessuno ti avrebbe mai offerto il contratto! Insomma, saresti andata in prigione per debiti, truffa, bancarotta fraudolenta ed emissione di assegni senza i necessari liquidi presso il trattatario. BARBIE Te li dò io i liquidi, ma in faccia, avvocato Lo Fico. AVV. LO FICO Liquidi nel senso di fondi, ecco. Non ti scaldare tanto! BARBIE E va bene, sai che ti dico? Cambio avvocato. AVV. LO FICO Impossibile. BARBIE Perché impossibile? Non mi avrai fatto firmare un’esclusiva anche con te, spero! AVV. LO FICO Ti svelo un piccolo segreto professionale: gli avvocati normalmente si fanno pagare. BARBIE Davvero? AVV. LO FICO Beh, sarebbe la prassi normale. Sai com’è, io dò una cosa a te… tu dài una cosa a me. BARBIE Ah! Quindi tu non ti saresti fatto pagare da me… e i pagamenti in natura, dico, dove li metti? AVV. LO FICO Scherzi? Quelli non li avrei mai accettati in qualità di tuo avvocato, ci mancherebbe. Avrei leso la mia deontologia professionale. BARBIE E come li hai accettati allora i miei favori? Col beneficio d’inventario? In conto deposito? AVV. LO FICO Ma no, cara! Li ho semplicemente accettati in qualità di agente. BARBIE Oibò, sei un poliziotto? AVV. LO FICO Sciocchina! In qualità di tuo agente intermediario. Guarda, funziona così: io ti procuro i contratti e li giro al tuo avvocato, che poi nella fattispecie ma solo per puro caso sono io, per una valutazione strettamente tecnica. Poi, in qualità di tuo avvocato, li restituisco al tuo agente… BARBIE Che sei sempre tu… 31 AVV. LO FICO Che sono sempre io, esatto…! Il quale agente che li ha ricevuti da me, dicevo, li rigira a te. Capito? Io li dò a me per restituirli a me per darli a te che me li ritorni firmati in modo che io possa restituirli a me. BARBIE Non ci ho capito una minchia! AVV. LO FICO Comunque è così. Del resto, trattengo solo una piccola, modestissima percentuale. BARBIE Che cosa fai? AVV. LO FICO Tra-trattengo una percentuale, perché? BARBIE Che percentuale? AVV. LO FICO Una per-percentuale nei limiti previsti dalla legge. BARBIE Tu ti trattieni una percentuale e me lo comunichi ufficialmente soltanto adesso? Vergognati, mafioso! AVV. LO FICO Veramente è scritto a chiare lettere nel contratto. BARBIE Che ne so io del contratto! AVV. LO FICO Lo abbiamo letto insieme ad alta voce. BARBIE Lo abbiamo letto a letto e tu mi stavi sopra. AVV. LO FICO E con questo? BARBIE Ero distratta dalla punzecchiatura del tuo spillo. AVV. LO FICO E dàgli con questo spillo! Pare quasi che tu ci provi sadicamente gusto ad affondare il coltello nella piaga, in quela stessa piaga in cui lo spillo, cioè il coltello, insomma quello non è riuscito ad affondare! BARBIE Capito! Avevi altro a cui pensare, no?, quindi non ti sei reso conto di quello che mi stavi facendo firmare. AVV. LO FICO Ma no, io il contratto lo conosco bene, l’ho steso... Lasciamo perdere! BARBIE Lo hai imparato a memoria in quei venti secondi che sei stato sopra di me a leggerlo a letto? AVV. LO FICO No. Lo conosco bene perché l’ho redatto io, uffa! BARBIE E perché l’hai ridotto? AVV. LO FICO Scritto insomma. BARBIE Ed io l’ho sottoscritto? AVV. LO FICO Fuochino. BARBIE E quanto ci hai guadagnato sopra di me, avvocato Lo Fico? AVV. LO FICO Sempre meno di te. BARBIE A farti salire sopra di me io, veramente, ci ho solo rimesso. Anche di stomaco, se permetti. AVV. LO FICO Non dire sciocchezze: te la passi benino, no? BARBIE Mica tanto: soffro di un tremendo sdoppiamento di personalità che mi dà un forte mal di testa. Capirai, a guardare il soffitto per far trascorrere in fretta quegl’interminabili secondi, lunghi quanto minuti, in attesa che tu finisca di fare i tuoi porci comodi! AVV. LO FICO Quali porci comodi, scusa? BARBIE Neghi di avermi infilato quelle manacce pelose sotto la gonna? AVV. LO FICO Il pelo ce lo hai messo tu, cara mia. BARBIE Ahò Mi hai rovistato anche nelle mutande! AVV. LO FICO Di più, di più! 32 BARBIE Non è possibile, ti avrei morso le dita! AVV. LO FICO Ma no, no, non fisicamente. Intendevo che ti ho… come dire?, rovistato nell’anima, ecco! BARBIE Addirittura! AVV. LO FICO Ecco, sì… ho cercato di guardarti dentro, sai, come si fa con un giocattolo, per meglio capire il tuo funzionamento interiore, il tuo metabolismo psichico. BARBIE Macché mentabolismo, zozzone! Mi hai aperto il cofano per darmi una controllatina allo spinterogeno, ecco la verità! AVV. LO FICO C’è stato un trasfert, lo ammetto. BARBIE Un altro assegno a vuoto? AVV. LO FICO Ma no, il transfert è quando il paziente s’infatua del suo analista. E’ un termine della psicanalisi. BARBIE Mi hai fatto pure le analisi delle urine? AVV. LO FICO Non scherzare: l’intro-spezione è una faccenda delicata. BARBIE Dimmi, allora come vanno le cose là dentro? Ragnatele? AVV. LO FICO Dentro… dove? Che ragnatele? BARBIE Dentro di me. Già che mi hai fatto la messa a punto, pulizia delle candele inclusa! AVV. LO FICO La tua povera testolina è un po’ confusa, cara. Ecco tutto. BARBIE Non avevo bisogno del tuo transfert per saperlo. C’è altro? AVV. LO FICO Altro? BARBIE Un’altra dentro di me. Te la sei scopata? AVV. LO FICO Capisco. Sei gelosa del tuo alter ego. BARBIE Ego un corno: io la strozzo! Prendi subito carta e penna e scrivi. AVV. LO FICO Scrivo? A chi scrivo? BARBIE A loro, a quei farabutti. AVV. LO FICO Ma di chi parli? BARBIE Degli ideatori del mio personaggio: gli faccio passare io la voglia di appiccicarmi addosso l’immagine di una… puttana. AVV. LO FICO L’ufficio legale della controparte si farà due risate…. Ah ah ah! BARBIE Perché ridi, imbecille? AVV. LO FICO Te l’ho già detto: sono io l’ufficio legale della controparte e mi sto facendo anticipatamente due risate in attesa di ricevere la lettera che tu vuoi che io mi scriva. BARBIE Ma se non sai ancora che cosa voglio che tu ti scriva? E già ridi? AVV. LO FICO Ma certo, non c’è bisogno di sapere in queste faccende legali. La verità è che non appena vedrò la mia busta intestata sulla mia scrivania, stapperò una bottiglia di champagne per brindare all’avvenimento… BARBIE Quale avvenimento? AVV. LO FICO Essermi tolto finalmente di torno una gran rompiscatole! BARBIE Ma come ti permetti! AVV. LO FICO Non volevo allarmarti senza motivo, dal momento che come tuo amico pensavo di poter sistemare in via bonaria la questione, - che ho ricevuto tre lettere di contestazione professionale nei tuoi confronti: il tuo sponsor, il tuo regista e il tuo personaggio, cara mia, ti contestano. BARBIE Che vuol dire che mi contestano? 33 AVV. LO FICO Vuol dire che vogliono la tua testa, il tuo allontamento dallo spot. Chiaro? BARBIE E chi è l’avvocato del mio personaggio, del mio regista e del mio sponsor? Sei tu. Che fai, scrivi a te stesso come un demente? AVV. LO FICO Ma anche tu volevi farmi scrivere a me stesso, no? Loro hanno fatto prima di te: cosa fatta capo ha. BARBIE Adesso però rido io: ah ah ah! AVV. LO FICO E che c’è da ridere, scusa? BARBIE Voglio proprio vedere come risolvi il conflitto d’interessi che pesa come un macigno sulla tua attività professionale, AVV. LO FICO Lo risolvo all’italiana: me ne frego. BARBIE E il conflitto sessuale, visto che scopi non solo con le tue attrici ma anche coi loro personaggi? AVV. LO FICO Cos’è il conflitto sessuale? BARBIE E’ quando io faccio a meno del mio personaggio e tu fai a meno di me fottendoti lui… AVV. LO FICO (allarmato) Che lui? BARBIE Il personaggio… è maschile, no? AVV. LO FICO Siamo in pieno parossismo pirandelliano! A noi Villa Caos e il Dottor Hinkfuss ci fanno un baffo. Stacco musicale. Buio. SCENA SETTIMA Camera da letto. Battista, Barbie. BATTISTA La scena è spedita, madame. BARBIE Dovevi dire: “la cena è servita, madame”, e non la scena è spedita. BATTISTA Ha letto il copione, madame? BARBIE Lo so a memoria, se permetti. BATTISTA Cosa c’è scritto nella prima didascalia? La scena è spedita, nel senso che va recitata speditamente, con “verve”. BARBIE E tu reciti anche le didascalie? BATTISTA Io recito tutto, madame, sono un vero professionista. BARBIE Passa alla prima battuta, se non ti dispiace. BATTISTA La cena è servita, madame. BARBIE Mi prendi in giro? BATTISTA E’ questa la mia prima battuta, madame. BARBIE Non discuto le battute, discuto le portate. BATTISTA Che portate, madame? BARBIE Appunto, che portate? Che fine hanno fatto le portate? Io vedo solo piatti vuoti, per questo ti chiedo: che c’è per cena? BATTISTA Niente, madame: per questo i piatti sono vuoti. BARBIE Povero Battista, forse non ci siamo capiti. 34 BATTISTA Ci siamo capiti benissimo, invece, madame. Lei mi ha chiesto “che c’è per cena” ed io le ho eloquentemente risposto che non c’è niente. BARBIE Perché niente? BATTISTA Perché nel corso della giornata madame ha già ingerito la bellezza di… di... BARBIE Risparmiami l’elenco della spesa attualmente in digestione. Dimmi solo una cosa: quante calorie ancora mi spettano per la cena? BATTISTA Sessantacinque secondo il mio termometro della situazione e l’ago della sua bilancia. BARBIE Battista, hai la zeppola in bocca: sicuramente volevi dire settanta-cinque, col sette, e non sessantacinque, col sei, a causa della lingua che ti sbatte tra i denti come se fossi un dromedario assetato o affamato! BATTISTA Non ho la zeppola e ho esattamente detto ciò che dovevo: sei-cinque, sessantacinque. BARBIE Ma è una miseria! BATTISTA Apparentemente sì, ha ragione madame a gridare allo scandalo, perché in effetti e a tutti gli effetti sembrerebbe proprio essere una miseria, anzi una miseriaccia nera. BARBIE Eh sì, porca miseria! BATTISTA Tuttavia… Se sessantacinque calorie le sembrano poche… BARBIE Mi sembrano poche sì! BATTISTA Le sembrano poche, dicevo, perché lei le considera solo sotto il profilo quantitativo e non qualitativo. BARBIE Stringi Battista, la scena è spedita! BATTISTA Meglio poco ma buono, madame. E voilà! (scopre un piatto) BARBIE Cos’è, una cacca di topo? BATTISTA Prego, madame. BARBIE Battista, guai a te se mi fai mangiare una cacca di topo! (Degusta il cioccolattino ) Oh, buono davvero… BATTISTA Ottimo! E’ fatto di puro, finissimo cioccolato artiginale! BARBIE Uhm… Squisito… E mi si scioglie in bocca?! Oh, che dolce ripieno al gusto della mandorla amara! Uhm, che goduria… BATTISTA E’ soddisfatta Madame delle sue sessantacinque calorie? Tutte e sessantacinque rinchiuse in un saporito involucro di cioccolata… BARBIE Grazie Battista, tu pensi sempre a tutto! Stacco muiscale. Siparietto. 35 SCENA OTTAVA Il produttore cinematografico Tal de’ Tali, Barbie. BARBIE Essere o apparire, questo è il problema. Se sia meglio essere come si sembra e fare delle altrui opinioni sul nostro conto la nostra vera essenza, sforzandosi di essere dentro come si appare di fuori; o se sinvece, frantumando lo specchio distorcente rappresentato dall’opinione degli altri che riflette, distorcendola, la nostra immagine, imporre cioè alle proprie sembianze l’aspetto dell’essere che si è dentro: ecco l’enigma dell’esistenza che vuol essere ma che, al contempo, sa che per essere deve anche apparire, poiché non si esiste se non nella considerazione degli altri… allora, essere e ed essere visti, ovvero apparire, sono così indissolubili e indistinguibili. Io sono come mi vedono gli altri oppure sono gli altri a vedermi come sono? Ah, maledetta immagine sfuggente che trasformi me stessa in un’altra nello stesso momento in cui mi accorgo di essere quello che sono e non sono allo specchio, diversa, sospesa come sono tra essere e apparire!… Allora, dottore, come è andato il provino? TAL DE’ TALI Non chiamarmi dottore, carissima. Per te sono semplicemente io: dammi del tu, non farmi sentire troppo più anziano di te. In fin dei conto tra noi ci saranno si e no una quarantina d’anni di differenza. BARBIE Ma la sua esperienza, dottore!, mi mette in soggezione. Chissà quante artiste drammatiche avrà visto passare sulla… ehm, davanti alla sua scrivania! TAL DE’ TALI Oh sì! Drammatiche e melodrammatiche. BARBIE Beh, spero di non essere stata meno drammatica delle altre. TAL DE’ TALI Non sai cos’è il melodramma, cara? BARBIE Mi lasci indovinare... Melo-dramma... Meno dramma, più commedia. Giusto, dottore? TAL DE’ TALI In un certo senso è così. Del resto, dove non ci arriva la cultura è importante che ci arrivi l’intuito o il cul vero e proprio che, anche culturalmente parlando, ci vuole in questo mestiere. BARBIE Spero tanto di non averla delusa, dottore. TAL DE’ TALI Purtroppo, dopo la prima scrematura, io ho solo l’ultima parola. La penultima spetta ad un altro. BARBIE Davvero? TAL DE’ TALI Sì, la penultima parola spetta al regista. Dopodiché io dò quella definitiva. BARBIE Faccio un provino anche a lui, egregio dottore, prima di tornare da lei a fargliene uno precontrattuale? TAL DE’ TALI Contratto? Di che contratto stiamo parlando? BARBIE Veramente, dottore, quello collegato al provino... anzi ai provini? TAL DE’ TALI Vedi, cara, in fin dei conti i contratti sono solo parole su un pezzo di carta, come le cifre su un assegno scoperto. BARBIE A chi lo dice! TAL DE’ TALI La verità è che la vera prestazione artistica non può esaurirsi in un mero mercimonio in cui si dà tanto per ottenere poco. Bisogna invece dare poco per ottenere tanto. Mi riferisco ovviamente al provino che dovrai sostenere col regista per la 36 di lui penultima, quindi superflua parola. Il mio consiglio è: non ti sprecare, tanto decido io. BARBIE Non sprecarmi, come? TAL DE’ TALI Non spremerti insomma. Giusto il minimo indispensabile per fargli credere di aver ricevuto... pardon, di aver assistito ad un provino col massimo impegno delle tue corde vocali, tanto per non lasciarlo a bocca asciutta. Poi torna da me, tu a bocca asciutta... Intesi? Siparietto. Stacco musicale. SCENA NONA L’avvocato Lo Fico e Barbie. BARBIE Insomma, avvocato Lo Fico, stai con me o contro di me? AVV. LO FICO Che vuoi che faccia? Così va il mondo, almeno quello dello spettacolo. BARBIE Così va il mondo? Quando mai! Fagli causa se sei un uomo… AVV. LO FICO Non ci sono gli estremi.... dico, legali. BARBIE L’estremo c’era, eccome se c’era: una sventola così di estremo sessuale sventolatomi in faccia alla faccia del politicamente corretto! AVV. LO FICO Non possiamo dimostrare niente. BARBIE Come no? Io vado per fare un provino e mi ritrovo a fare un…. Tu lo chiami… niente?! AVV. LO FICO Ti ritrovi, ti ritrovi: una sega ti ritrovi! Guarda che per fare i provini bisogna essere almeno in due: uno che lo fa ed uno che se lo fa fare! BARBIE Io non mi lamento di averglielo fatto, ma del fatto che lui non l’abbia fatto a me. AVV. LO FICO Il provino? BARBIE Macché provino! Il contratto! AVV. LO FICO Non era obbligato. Il provino serve appunto a provare la persone da scegliere e da mettere sotto... ehm, contratto. BARBIE Insomma, è chiaro, tu lo difendi. Solidarietà maschilista! AVV. LO FICO Io, difendere lui? Ma no, avrà il suo legale d’ufficio. BARBIE Però lo giustifichi. AVV. LO FICO Giustificare proprio, no. Diciamo solo che ho comprensione. Del resto, tu ci hai messo del tuo: labbra, lingua e corde vocali... ai fini della recitazione a mezzo di organo orale BARBIE Anche lui ci ha messo del suo in fatto di organi. Quindi fagli causa. AVV. LO FICO Causa? Non si può fare. BARBIE Perché no? AVV. LO FICO Tanto per cominciare, perché le cause costano. BARBIE Tu sei il mio avvocato di fiducia, no? Anticipa tu… poi ti rifai con quei beccamorti! AVV. LO FICO E se invece fossimo noi i beccamorti, cioè qualora non beccassimo una lira? 37 BARBIE Perché non dovremo beccarla? AVV. LO FICO Perché sostenere un’accusa di molestie sessuali in una produzione cinematografica, già il nome la dice lunga, è un bel terno al lotto…? Quindi ti sconsiglio vivamente di mettere in moto un processo così pretestuoso e difficilmente controllabile. Squilla un cellulare. Non si sa di chi sia. BARBIE Scusami… AVV. LO FICO Scusami tu… BARBIE E’ il tuo. AVV. LO FICO E’ il mio? Dov’è? Ah, eccolo! No, è il tuo. BARBIE E’ il mio? AVV. LO FICO E’ il tuo, è il tuo… non senti che ha la suoneria profumata? BARBIE Ah sì, è proprio il mio! (risponde) Pronto? Sì sono io, chi è lei? Chi? Non sento, può ripetere il nome? AVV. LO FICO Cerca di fare in fretta, ho dei clienti in attesa… BARBIE Zitto! Li tengo un po’ in sospeso, così mi ricaricano il telefonino… Certo che io so chi sono, è lei a non avermi detto chi cerca. Cerca me? Ci credo, ha fatto il mio numero. Ma lei lo sa che numero ha fatto? Sto recitando? Certo che sto recitando: sono un’attrice. Come? Una parte in un film? Ma con chi sto parlando? E’ lei? Dottore! Certo che me lo ricordo il… provino! E chi se lo scorda… Come? Ne vuole fare un altro? Questa volta al regista... per non lasciarlo a bocca asciutta, capisco. Certo che potrei… Domani magari. Ah, domani è troppo tardi! Va bene anche oggi, non ho impegni improrogabili. Facciamo nel pomeriggio? Capisco, è meglio subito. Certo, le occasioni vanno colte al volo… magari non in bocca!… No, dicevo: non metto bocca, se deve essere, sia. Mi manda l’autista a prendermi? Meglio che prenda un taxi, senz’altro. No, la prego non si faccia fare altri provini, altrimenti il mio dura troppo… arrivo, prendo il taxi e volo. (smette di parlare, ripone il cellulare) Era lui! Era lui! AVV. LO FICO Il tuo personaggio? BARBIE Macché personaggio! No, era il mio produttore! AVV. LO FICO Il beccamorto? Non gli vuoi più fare causa? BARBIE Causa? Sei matto?! Ma insomma, che razza di agente-avvocato sei? Mi sta per offrire un ruolo in un film: dovremmo fargli erigere un monumento, non fargli causa. E una volta eretto... cioè dopo l’erezione... AVV. LO FICO Di cosa? BARBIE Del monumento, santo cielo! Dicevo che dopo l’erezione della statua dovremmo venerarlo come un dio del cinema! AVV. LO FICO Pietà! BARBIE Scusa caro, ma ora devo proprio scappare: sarò presentata al regista! AVV. LO FICO Farai un provino anche a… cioè con lui? BARBIE Ci mancherebbe se non glielo facessi! Si offenderebbe a morte, poverino, se restasse a bocca asciutta! AVV. LO FICO Almeno fatti pagare. BARBIE Ehi, mi hai preso per una di quelle? Guarda che io non sono una zoccola come il mio personaggio dello spot: io sono quasi una diva! 38 AVV. LO FICO Sì, quasi. Ma non è questo il punto. Il punto non il è provino né il personaggio, ma il taxi: fatti almeno rimborsare il taxi. BARBIE Non ho voglia di impicciarmi di queste cose. Dammi cinquanta euro e fatti rimborsare tu che sei il mio avvocato! Altrimenti che ti tengo a fare? AVV. LO FICO Cinquanta euro? Dove devi andare, a Broadway? BARBIE Magari! Ci andrei anche a piedi! AVV. LO FICO Brava, fammi risparmiare. BARBIE Tu non devi risparmiare: sei già ricco abbastanza! AVV. LO FICO Questo sì, di pazienza con te e coi tuoi strani personaggi ne ho finora avuta anche fin troppa. Se la pazienza fosse un bene di consumo sarei stramilionario! BARBIE Non ti lamentare: il mio personaggio ha fatto il suo dovere con te, no? AVV. LO FICO Già! Per fortuna che di tanto in tanto ci scappa un provino pure per me! Stacco musicale. Buio. SCENA DECIMA Produzione cinematografica. Barbie, il Regista. BARBIE Caro Maestro, che piacere conoscerla! REGISTA Il piacere sarà tutto mio, cara. Almeno me lo auguro … BARBIE Ho tanto sentito parlare di lei! REGISTA Anch’io di lei: dicono che faccia dei provini meravigliosi. BARBIE Infatti, sono qui per farglieli provare. E’ un onore, sa?, fare un bel provino anche a lei… Non vedo l’ora di raccontarlo al mio miglior amico, l’avvocato Lo Fico. Ho fatto un provino con l’autore di… di… REGISTA Spero che abbia visto qualche mio film, per capire il mio modo di farmi fare i provini, cioè la mia Weltanschauung… BARBIE La sua… che? REGISTA La mia visione del mondo, cara. Che è tutto bello tondo come il suo stupendo mappamondo! BARBIE Maestro, io avevo ancora le treccine e lei già girava i suoi capolavori: lei è un mito per me. Ma che dico mito, un’istituzione del cinema mondiale! Una costellazione! REGISTA Spero che anche il suo provino sarà megagalattico. BARBIE Non vedo l’ora di cominciare. Sono tutta un fremito! REGISTA Bene, che cosa mi ha portato per il provino? BARBIE Tutta me stessa. REGISTA E il suo “book”? BARBIE Non le basta il mio “look”? REGISTA Veramente vorrei vedere qualche foto, prima di provinarla. Tanto per scaldarmi le palle degli occhi. BARBIE Come, lei provina me? 39 REGISTA BARBIE REGISTA BARBIE Perché? Che c’è di strano? Dev’esserci un equivoco: credevo di dover essere io a sprovinare lei. Per fare un provino bisogna essere in due: chi lo fa e chi se lo fa fare. E’ quello che dicevo, ora finalmente ci capiamo. Si metta comodo. Stacco musicale. Buio. SCENA UNDICESIMA L’avvocato Lo Fico. Barbie. BARBIE A te rode per i cinquanta euro? A me rode per tutto il resto! AVV. LO FICO Il resto dei cinquanta bigliettoni? BARBIE Macché bigliettoni! Il resto di due… provini! AVV. LO FICO Ti capisco. BARBIE Un corno, mi capisci! Hai mai fatto due provini in un solo giorno? AVV. LO FICO Provini, io? E a chi? Per chi mi hai preso? BARBIE Credi che io li faccia così, tanto per farli? Io sprovino il prossimo per il raggiungimento… AVV. LO FICO Dell’orgasmo professionale? BARBIE Che ne sai tu di orgasmi? AVV. LO FICO Niente. BARBIE Appunto. Ma se alla fine lo sprovinato non tira fuori la penna, non la scappuccia e non la smanetta per far confluire l’inchiostro al pennino… a che serve il provino? AVV. LO FICO Forse il provino non ti è riuscito bene, avrai stretto troppo i denti nella dizione, così da tramutare le “O” di goduria in dolorose e sibillanti “Esse” che fanno male alle orecchie e al prepulzio. BARBIE Macché pre-puzzo! Quello puzza prima durante e dopo! Io di provini me ne intendo. Non è la prima volta che li faccio. AVV. LO FICO Lo so. BARBIE Come fai a saperlo? AVV. LO FICO Anche a me, una volta, hai fatto un provino. BARBIE Io a te? AVV. LO FICO Sì, tu, proprio tu a me. BARBIE Ti sbagli. AVV. LO FICO Non credo proprio. BARBIE Era sicuramente un’altra. AVV. LO FICO Un’altra identica a te, forse. BARBIE Sì, ma non ero io. AVV. LO FICO Capisco: era il tuo alter ego. Così siete in due a fare provini. BARBIE Dio santo, come sei volgare coi tuoi doppi sensi. 40 AVV. LO FICO Proprio tu ti lamenti dei miei giustificatissimi doppi sensi? E che cosa dovrei dire io della tua doppia personalità…. Una parte di te che fa provini e l’altra che fa… sorvoliamo! BARBIE Io sono fatta così. Una parte di me è come tu mi vuoi, l’altra è come mi voglio io. Comunque a te non ho fatto provini. AVV. LO FICO A me era parso di capire che fosse un provino. Ne aveva tutte le caratteristiche organolettiche. BARBIE A letto con te non ci sono mai stata. AVV. LO FICO Parlavo di amminoacidi in cui sono contenuti i potenziali rospetti. BARBIE Eh no, avvocato Lo Fico, con te non lo ingoio il rospetto! AVV. LO FICO Che rospetto? BARBIE Il rospetto dell’affronto professionale di non ottenere soddisfazione. AVV. LO FICO Ma che soddisfazione vuoi avere tu da… un provino! BARBIE Che soddisfazione, dici? Ma non capisci? La soddisfazione di ottenere la parte. Tu hai forse una parte da offrirmi? No, e allora perché avrei dovuto farti un provino? AVV. LO FICO Non sto qui a sindacare. A me sembrava un provino, ma se tu dici che non lo era… d’accordo, sarà stata qualche altra cosa. BARBIE La verità è che tu non sai che cosa vuoi, avvocato Lo Fico. AVV. LO FICO Io? Senti chi parla! BARBIE Allora, rispondimi: vuoi far causa o no? AVV. LO FICO A chi? BARBIE Alla produzione che mi ha indotta a fare ben due provini quasi contro la mia volontà. AVV. LO FICO Quel “quasi” è tutto un programma, cara. Chi vuoi che ci creda a quel “quasi” detto da te? BARBIE Tu ci credi? AVV. LO FICO Io sì. Conoscendoti… date le tue condizioni mentali… preso atto dello sdoppiamento della tua personalità, una rara forma di schizofrenia… BARBIE Chi schizza chi? Dove? AVV. LO FICO Ecco, come volevasi dimostrare! (pausa) Certo, potrei fare causa, per circonvenzione d’incapace. BARBIE E chi sarebbe l’incapace? AVV. LO FICO Tu, stellina mia! BARBIE Incapace io? Ma come ti permetti? Sei il mio avvocato o il mio boia? Ti pago per essere insultata e viliappesa? AVV. LO FICO Vili... che? BARBIE Appesa al pubblico manubrio! AVV. LO FICO Casomai ludibrio. BARBIE E che cos’è? AVV. LO FICO Quel che volevi dir tu. BARBIE Io ho detto manubrio. AVV. LO FICO Sì, ma non stavi andando in bicicletta. BARBIE Avvocato Lo Fico, posso darti un consiglio? AVV. LO FICO Sì, cara. BARBIE Cambia spacciatore. 41 AVV. LO FICO Povero me.(pausa) Sentimi bene se facessi causa, sarei veramente il tuo boia: passeresti infatti come una povera scema che va a far provini nelle produzioni ahimé cinematogra... fiche! BARBIE Io l’ho fatto col cuore! AVV. LO FICO Parla gola profonda! BARBIE Col cuore in senso dato. AVV. LO FICO In senso lato, d’accordo. Ma non con il cervello, come avresti dovuto e potuto fare. BARBIE E come si fa un provino col cervello, avvocato Lo Fico? AVV. LO FICO Mai sentito parlare di “sesso cerebrale”? BARBIE Vagamente. Che roba è? AVV. LO FICO Si apre la bocca e le si dà fiato. Come fai sempre, del resto. BARBIE Insomma, se capisco bene, sarebbe come fumare una sigaretta senza aspirare? Un provino... soffiato? AVV. LO FICO Fiato nel senso di parola, anzi parole, chiacchiere. Si dice e non si dice… si fa capire, si sottintende e al contempo si rinvia a data da destinarsi se, e solo se, e quando, e solo quando, arriverà la contropartita. BARBIE Macché partita! Io volevo solo la parte. AVV. LO FICO La parte come contropartita, s’intende. Capita l’antifona? BARBIE Cafona a chi? AVV. LO FICO Antifona! BARBIE Non mi serve il phon, mi sono asciugata lasciando il finestrino del taxi aperto. Squilla un telefonino. AVV. LO FICO E’ il tuo. BARBIE E’ il mio? AVV. LO FICO Sì è il tuo. Hai la suoneria al gusto di mandorla amara. BARBIE Siiiì! Pronto… Pronto chi parla? Ah è lei dottore. Basta provini, eh! Come? Discutere la parte? Ma certo, certo, subito, subito… corro, volo… immediatamente… Yuuuh! Erano loro! Dammi il cinque! AVV. LO FICO E che volevano? BARBIE Darmi la parte. AVV. LO FICO Dare la parte a te? Strano... BARBIE Come, strano… perché strano!… Non hai fiducia in me? Loro voglio darmi la parte e tu… perché mi dài la mano? AVV. LO FICO Hai detto tu di darti il cinque. BARBIE Cinque biglietti da dieci per il taxi, non cinque schifosissime dita! Stacco musicale. Buio. 42 SCENA DODICESIMA Produzione cinematografica. Barbie e il produttore Tal de’ Tali. TAL DE’ TALI Ecco la nostra nuova star, la grande diva del secolo.. Lei è perfetta nel ruolo da Oscar. BARBIE Oscar? Dev’esserci un equivoco: io sono un’attrice. TAL DE’ TALI Eccome! BARBIE Che c’entra il ruolo di Oscar!? Non ho gli attributi necessari alla parte... mi capisce? TAL DE’ TALI Deliziosa, veramente deliziosa: il suo spirito di patata mi ricorda tanto la Monroe. Se lo ricorda “A qualcuno piace caldo”? BARBIE Dottore, non guardo i porno! TAL DE’ TALI Credo che si confonda con “A qualcuno piace lungo”... BARBIE Lungo, caldo... sempre roba di piacere è! TAL DE’ TALI Divina, divina! Vorrei prenderti sulle ginocchia e sculacciarti sulle chiappette come se fossi una mia nipotina un po’ discoletta! BARBIE Grazie, dottore, grazie tante. TAL DE’ TALI Non deve ringraziare me, ma se stessa. Lei ci ha fatto… ehm ha sostenuto due ottimi provini. Complimenti! BARBIE Ringrazierò me stessa non appena avrò modo di incontrarmi. TAL DE’ TALI Brava, e pure spiritosa, molto… BARBIE Pene. TAL DE’ TALI Come, scusi? BARBIE Pene. Sto soffrendo le pene dell’inferno, caro dottore. TAL DE’ TALI Io la sto scritturando e lei soffre il pene… cioè le pene dell’inferno? Questo non è pene… cioè, bene! BARBIE Lo so, ma soffro lo stesso. Per le altre, capisce, per tutte le altre che hanno fatto il loro bravo provino e non sono riuscite ad ottenere la parte. TAL DE’ TALI Lei le ha sbaragliate le altre, cara. BARBIE Grazie. Posso fare di meglio. TAL DE’ TALI Ah sì? Bene a sapersi. Comunque per me il suo provino resta un classico negli annali di questa non più giovane, ma neppure tanto vecchia, diciamo solo esperta produzione, la Tal de’ Tali & Partners Group. BARBIE Troppo gentile, dottore, con una povera artista. TAL DE’ TALI Povera? Sì, ma di talento. E di grande avvenire, se seguirà i miei consigli e i suoi provini. BARBIE Le ripeto che mi possono venire meglio. TAL DE’ TALI Non sia modesta. Era tempo che non si provava un provino… che non si vedeva un provino del genere. Quindi non si dìa pene per le altre, ognuna ha il suo… le sue pene, plurale femminile, s’intende. BARBIE Bene. TAL DE’ TALI Bene. Ciò detto, passiamo alle cose più pratiche, venali. Parliamo di s… sss… sssss…. Dico bene? BARBIE Di sesso cerebrale? 43 TAL DE’ TALI Macché sesso cerebrale, chi se ne frega delle chiacchiere: parliamo di soldi, vuole? BARBIE Eccome se voglio! TAL DE’ TALI Noi siamo disposti a ricoprirla d’argento. BARBIE Scusi, dottore: sono arrivata forse arrivata seconda al provino? TAL DE’ TALI Seconda? Che dice? Lei ha trionfato nell’arte del provino! BARBIE E allora perché non vuole ricoprirmi d’oro? TAL DE’ TALI Oro? E’ il primo film che interpreta, giusto? Per questo non sa ancora bene come vanno le cose, difetta un po’ di esperienza, è comprensibile. Le spiego. Qui non siamo in televisione, non abbiamo uno sponsor pubblicitario che copre i costi a monte, dobbiamo bensì confezionare un prodotto da vendere al pubblico, con tutte le incertezze del caso. Lei per esempio mi garantisce lo sbigliettamento? BARBIE In che senso? TAL DE’ TALI Nel senso che devono mettersi in fila. BARBIE Dove? TAL DE’ TALI Ma per vederla! BARBIE E devo sprovinarli tutti? TAL DE’ TALI In un certo senso, metaforicamente parlando… sì, il pubblico deve poterla in qualche modo possedere eroticamente. Ci capiamo? BARBIE Sì ma il pubblico… quanti sono? TAL DE’ TALI Speriamo un milione. Forse qualche cosina di più. BARBIE Più di un milione? E come faccio? TAL DE’ TALI Si fidi di me. L’amplesso col pubblico, la cosiddetta “catarsi”, lei m‘insegna… BARBIE Catarsi nel senso di… calarsi…? TAL DE’ TALI Esatto: calarsi nel personaggio comporta catarsi. BARBIE Meno male, pensavo che bisognava calarsi il perizoma. TAL DE’ TALI Anche quello produce catarsi. BARBIE Produce catarsi calarsi il perizoma? TAL DE’ TALI Certo, per l’effetto mediatico della virtualità. Mi spiego. Se lei si cala il perizoma per Tizio o Caio… BARBIE Per chi? TAL DE’ TALI Tizio, Caio o Sempronio, è solo un esempio, beh!, è come se se lo calasse per tutti, perché il pubblico pur essendo composto da migliaia di persone, è solo uno, un unico grande cervello che ha un rapporto diretto col proprio… BARBIE Pisello? TAL DE’ TALI Beh, detto fuor di metafora, sì. Il pubblico è come un bambino che ragiona appunto col pisellino. BARBIE Un bambino un po’ cresciutello, però. TAL DE’ TALI Per questo facciamo film vietati ai minori. BARBIE E ai minorati, spero. TAL DE’ TALI Perché vietarli ai minorati? Anche loro devono godere della catarsi. BARBIE Basta calarsi il perizoma. TAL DE’ TALI Appunto: accetta di calarselo? Guardi che deve decidersi. BARBIE Sono indecisa. Almeno, ho diritto ad una controfigura? 44 TAL DE’ TALI Cara, nel film lei è sempre nuda: se ci metto la controfigura al suo posto, non ho più bisogno delle sue chiappe da sballo. BARBIE Non le basta il mio nome sul cartellone? TAL DE’ TALI Perché, lei oltre ad avere un bel culo ci ha pure un bel nome? BARBIE Non devo recitare col culo, spero. TAL DE’ TALI E neppure col nome. BARBIE E come devo recitare secondo lei? TAL DE’ TALI Un po’ con la bocca, un po’ con l’organo cerebrale femminile… BARBIE Non c’è problema. Ce l’ho grosso come un’elefantessa. TAL DE’ TALI Addirittura! Ma cosa? BARBIE Come cosa? Di cosa stiamo parlando? L’organo cerebrale femminile, cioè la memoria per il testo. TAL DE’ TALI Che testo? BARBIE Le battute. TAL DE’ TALI Che battute? Io mi riferivo all’intuito tipicamente femminile. BARBIE Ma è un film, no? Dovrò pure dire qualcosa, no? TAL DE’ TALI Lei dice solo “oooh-aaaah-iiiih-uuuh”. BARBIE “Eeeeeh” non lo dico? TAL DE’ TALI No, “eeeeh” non lo dice. BARBIE Perché no? TAL DE’ TALI Perché la sceneggiatura del Maestro non lo prevede. BARBIE Allora c’è una sceneggiatura. TAL DE’ TALI Certo che c’è una sceneggiatura, se c’è un Maestro! BARBIE Bene, vorrei leggerla. TAL DE’ TALI Gliel’ho già letta: “aaah-iiih-oooh-uuuuh”. BARBIE Quindi… niente “eeeh”. TAL DE’ TALI Gliel’ho testé detto: niente “eeeh”. BARBIE Che razza di sceneggiatura è senza “eeeh”? TAL DE’ TALI Coi provini che ha fatto voleva pure “eeeh”? BARBIE Può almeno descrivermi la scena che dovrei interpretare? TAL DE’ TALI Certo, è un suo diritto. La scena si svolge nello studio di un avvocato di grido. BARBIE Davvero? TAL DE’ TALI Lei arriva trafelata e fuori di senno perché ha appena finito di girare, contro la sua volontà, un film pornografico. BARBIE Pornografica, allora. TAL DE’ TALI Il film è maschile. BARBIE Sì, ma io sono femminile. TAL DE’ TALI Ci mancherebbe, lo spero bene: mi ha pure fatto un bel provino. BARBIE Andiamo avanti con la scena. TAL DE’ TALI L’avvocato si eccita al suo racconto delle zozzerie che è stata costretta a subire per l’eccessiva ingenuità, ed invece di consolarla e difenderla, come potrebbe e dovrebbe, la stende sulla scrivania e la sodomizza a sua volta, perpetuando così il circolo vizioso. Il film naturalmente finisce in chiave, pardon, in chiave autobiogra-fica... finisce insomma con lei che ci prende gusto e... BARBIE E bravo avvocato Lo Fico! 45 TAL DE’ TALI Lo conosce? Conosce l’avvocato Lo Fico? BARBIE Certo che lo conosco: è il mio avvocato! TAL DE’ TALI Ma guarda che combinazione: è anche il nostro avvocato. BARBIE Già: che combinazione! TAL DE’ TALI Oltretutto è anche il nostro sceneggiatore: il film di cui stiamo parlando lo ha scritto proprio lui nei ritagli di tempo. BARBIE Lui non l’ha scritto, l’ha solo vissuto con la sottoscritta. TAL DE’ TALI Un film-verità allora: un docu-film. Bene! Questo è bene! Una scena di fica… cioè di vita vissuta… Oltretutto l’avvocato nel film interpreta se stesso... BARBIE Comunque, non le nascondo le mie perplessità. Non è che l’avvocato Lo Fico abbia una bella dizione. TAL DE’ TALI Che dizione? BARBIE Se deve recitare, dirà pure qualcosa. TAL DE’ TALI Dice solo “eeeh”. Mentre per le scene di sesso bollente useremo una controfigura, mi capirà... BARBIE Eccome se capisco. L’avvocato Lo Fico è dotato solo con la lingua... TAL DE’ TALI Un abile linguista? BARBIE No, un chiacchierone. Ed io, che cosa dico nel film? TAL DE’ TALI La sua è una parte più complessa e ricca di sfaccettature psicologiche e psicanalitiche. BARBIE E che cosa dico? TAL DE’ TALI Glielo ripeto ancora: “aaaah-iiiih-ooooh-uuuuh”. BARBIE Tutto qui? TAL DE’ TALI Tutto qui. BARBIE Non parlo molto. TAL DE’ TALI Non abbia paura, tanto il volto non lo inquadriamo mai. BARBIE Ah no? TAL DE’ TALI No, non ce ne è bisogno. Il Maestro ha deciso così dopo aver letto la sceneggiatura. BARBIE Come si chiama il maestro? TAL DE’ TALI Benito. BARBIE Benito… e poi? TAL DE’ TALI Lo Fico. BARBIE Benito Lo Fico, ancora lui? E che cosa dice la produzione? TAL DE’ TALI Anche la produzione è dell’avvocato Benito…. BARBIE Ma non Lo Fico, spero. TAL DE’ TALI Come no, come no! BARBIE Avvocato, attore, sceneggiatore, regista… produttore! Ma, scusi: il produttore non è lei? TAL DE’ TALI Infatti. Io ci metto la Produzione e lui la parte cinematografica vera e propria. BARBIE Lo Fico ci mette la fica vera e propria? TAL DE’ TALI Non lui, chi per lui. BARBIE E chi sarebbe chi per lui? TAL DE’ TALI Lei. BARBIE Allora chi per lei. Cioè io? Come sarebbe, io? Avvocato Lo Fico! (Buio) 46 SCENA TREDICESIMA Studio avvocato Lo Fico. L’avvocato sta leggendo il copione. Barbie è davanti a lui come una marionetta senza vita. immobile AVV. LO FICO Uno schiaffo a me? E perché? Perché me lo merito. Anzi me ne merito due, tre, quattro… Basta, basta! Ho dei clienti in attesa… Falli attendere, non ho ancora finito con te! Ma che ti ho fatto? Mi hai tradito! Sei l’avvocato di tutti, sei una puttana di avvocato! Certo che lo sono! Sono l’avvocato di tutti, quindi sono anche l’avvocato tuo e del tuo personaggio. Tuo e del tuo produttore. Tuo e del tuo autore. Tuo e del tuo regista. Tuo e del tuo sponsor. Tuo e pure, pensa po’!, del tuo avvocato. Sì, hai capito benissimo: sono persino l’avvocato del tuo avvocato! Tu vuoi fare causa a lei che vuole fare causa a te, mentre la produzione vuole fare causa a tutte e due e voi volete fare causa alla produzione. Ma io a chi faccio causa se non a te, al tuo personaggio e alla tua produzione? Sono problemi insolubili, montagne di scartoffie, cumuli di perizie infondate: non mi ci raccapezzo più. Ho perso il filo del discorso. Peccato. Era interessante come spunto drammatico. Ma dove penso di andare a parare col titolo, “Il ventunesimo ditoÓ? E’ un riferimento osceno all’organo sessuale maschile? Oppure parlo della penna che lo scrittore impugna quando dà parola ai fantasmi della sua fantasia? Ma poi: Voglio dire qualcosa? O non voglio dirla? Voglio lanciare un messaggio, un segnale di allarme, un dissenso, un disagio; oppure cerco solo l’intrattenimento? Povera commedia mia, tra le scartoffie di un processo e le rogne di un ricorso, perdo il filo drammaturgico e non so più come riagganciarmi alla scena precedentemente scritta. Del resto, di professione faccio l’avvocato e non l’autore teatrale, quindi il pubblico perdonerà qualche piccola ingenuità… l’importante e che non perda le cause! Un conto è mandare la gente in galera un altro il pubblico insoddisfatto a casa. O no? Tu che ne dici Barbie? Lei non risponde, non sa che dire. E come potrebbe dire qualcosa se non sono io a metterglielo in bocca… il pensiero, si capisce? Lei non è niente senza di me, solo aria, una fantasia che sembra materializzarsi ma che in realtà esiste solo virtualmente, cessando di essere nel momento in cui il suo avvocato, che sarebbe anche il suo autore, dice: basta. Esce. La luce lentamente cala concentrandosi su Barbie BARBIE Ah! Questo mio Io che vuole uscire da me, mi fa venire il mal di testa quando comincia a pensare dentro di me rivolgendo a se stesso l’espressione più semplice e al tempo stesso più complessa e carica di significato: Io Sono. Sembra uno scherzo pronunciarla tutta d’un fiato come un cioccolattino che si scioglie in bocca lasciando di sé un retrogusto alla mandorla amara. Ma se ci si pensa un attimo su e si mette tra le due magnifiche parole di una frase apparentemente perfetta, in cui c’è tutto e il contrario di tutto, “Io Sono!”, se ci si mette una pausa graficamente rappresentata da un trattino o da una linietta, allora come per incanto, o per magia nera, una specie di woodo linguistico, cade il tranquillizzante punto esclamativo di quel “Io Sono!” che suona come un’affermazione incontrovertibile. E al suo posto, al posto del punto esclamativo tramite il quale il nostro essere viene certificato della propria esistenza, ecco spuntare un altro punto, che non è un punto d’arrivo, ma il principio di una terribile odissea dentro se 47 stessi: il punto interrogativo, che getta l’ombra del dubbio su ciò che siamo. E’ infatti col punto interrogativo che ha inizio ogni follia più tipicamente umana: quando l’Io riflette sul proprio essere, non può che concludere con un dubbio: “Io – Sono?”. E così, cominciando a dubitare di sé, cioè di essere, l’Io prende coscienza di non essere compiutamente quello che è. Contemporaneamente percepisce che pur non essendo, può sempre diventare ciò che (ancora) non è. Oh! Che mal di testa! Buio. Silenzio imbarazzante. SCENA QUINDICESIMA In platea. Entra un signore ritardatario. SIGNORE Ho fatto tardi, scusate, il solito traffico e il parcheggio … permesso, approfitto adesso che non parlano. E’ già cominciato lo spettacolo? SIGNORA Sst! Ci faccia sentire! SIGNORE Ma se non dicono niente! SIGNORA Non dice niente, secondo lei, un silenzio carico di sottintesi? Io trovo che sia una scena bellissima, da gustarsi fino alla fine… SIGNORE E’ tutto qui lo spettacolo? Una scena che scema? SIGNORA Scemo sarà lei! SIGNORE Scema nel senso che è tanto vuota da dissolversi lentamente così da scemare, appunto: dal vuoto teatrale al nulla vero e proprio. SIGNORA Come? Lei arriva all’ultimo momento, senza aver visto nulla della messinscena, e capisce tutto dall’ultimo istante di luce sul palcoscenico, pima del buio finale? SIGNORE Il concetto filosofico che sta alla base della commediola, mi sembra del tutto evidente, cara signora, da quest’ultima inquadratura in cui tutto si dissolve, la realtà sparisce risucchiata da un vortice di nulla con cui l’Autore ci mette di fronte al nostro vuoto interiore e al nostro torpore intellettuale… SIGNORA Ecco stiamo per essere avvolti dal buio. SIGNORE Stupendo! Le lascio il mio biglietto da visita, casomai ci si volesse incontrare per un caffé, quando vuole. Stacco musicale, buio. 48 SCENA SEDICESIMA Camera da letto. Entra Barbie. Fa per entrare in bagno, ma la porta è chiusa dall’interno. VOCE BARBIE 2 Occupato. BARBIE Chi è? Chi c’è in bagno? VOCE BARBIE 2 Sono io. BARBIE Io, chi? VOCE BARBIE 2 Io sono io. BARBIE Niente scherzi: io sono io VOCE BARBIE 2 E tu chi sei? BARBIE Io? Io sono… Oh, santiddio, l’ho detto… l’ho detto! Mi sono sentita benissimo, ho pronunciato la fatidica frase, la formula magica con cui si aprono le porte dell’inferno mentale e dell’emicrania. Ho detto: Io Sono! VOCE BARBIE 2 Che c’è di tanto strano? BARBIE Che c’è di strano nella frase “io-sono”? Ecco, hai sentito, per colpa tua che me lo hai fatto ripetere due volte di fila, ora ci ho messo anche il trattino! VOCE BARBIE 2 Trattino e punto interrogativo se è per questo! BARBIE Oddio, mi scoppia la testa. Dov’è l’aspirina?… accidenti a me, anzi: accidenti a… Io! Ah! Ih! Barbie esce. Barbie 2 esce dal bagno. BARBIE 2 Insomma, un po’ di pazienza! Ecco, ora il bagno è libero…. Prego! (pausa) Ho detto che è libero. Capito? LI-BE-RO! Entra Libero in livrea da maggiordomo. LIBERO Comandi, madame. BARBIE 2 E tu chi sei? Chi mi rappresenti? LIBERO Io sono … No, madame, non ci casco più con questa storia dell’Io Sono. Iersera, dopo aver incautamente pronunciato questa terribile frase che getta solo sabbia negli occhi e fumo nel cervello, mi sono dovuto accontentare di una cena a base di aspirine a causa del mal di testa provocato dall’espressione che nessun essere umano dovrebbe mai pronunciare in vita. Casomai dopo morto, allora sì, aggiungendo il participio passato del verbo essere, cioè: Io Sono Stato, dato che i trapassati – e non mi riferisco ai verbi - non soffrono di emicrania. BARBIE 2 Non capisco. Ti ho solo chiesto: chi sei? LIBERO Ed io, madame, le ho cortesemente risposto che non ho nessuna intenzione di dire “Io Sono”… Non ci ho dormito tutta la notte, a causa dei fantasmi di me stesso, evocati da quella stramaledetta formula magica, che aleggiavano come vespe intorno all’alveare. Solo che l’alveare ero io, madame, e loro - i fantasmi - non facevano che ronzarmi nelle orecchie: “io sono! Io sono!”… Ma, dico io, quanti Ii può contenere un alveare, cioè una capoccia come la mia? BARBIE 2 Se non vuoi dirmi chi sei, taglia corto, dimmi come ti chiami. 49 LIBERO Come mi chiamo, io? Madame vuol prendermi in giro? BARBIE 2 Perché? LIBERO Perché madame mi ha appena chiamato per nome. BARBIE 2 Io? LIBERO Ma sì, ma sì. BARBIE 2 Io ho solo esclamato: libero! LIBERO E Libero sia, anzi è in carne ed ossa, per servirla, madame! BARBIE 2 Intendo il bagno: è libero. LIBERO Infatti, la porta è spalancata, lo vedo benissimo che è libero. BARBIE 2 Non avevi detto che libero sei tu? LIBERO Sì, certo. Però in questo caso, lo è anche il bagno. Siamo entrambi liberi, sia io che lui. Solo che il mio essere “libero” è diverso dal suo. BARBIE 2 In che senso? LIBERO Io mi chiamo Libero mentre il bagno è solo incidentalmente libero. Cioè io sono sempre Libero, mentre lui – il bagno – è libero solo quando la porta non è chiusa a chiave. Se vogliamo spaccare il capello in quattro, io sono Libero di nome, in quanto Libero è il mio nome, mentre il bagno è semplicemente libero di fatto, perché di fatto è libero. BARBIE 2 Senti un po’, Libero di nome: che ci fai in casa mia? LIBERO Che ci faccio, madame? Perdindirindina, tutto ci faccio! BARBIE 2 Tutto… che cosa? LIBERO Lavo, stiro, cucino, faccio la spesa, porto il cane a fare pipì, passo lo straccio. In altre parole io, in casa sua, sono il suo maggiordomo. BARBIE 2 Il mio maggiordomo si chiama Battista. LIBERO Si chiama Battista nella sua fic-tion, madame. BARBIE 2 Nella mia fic-che cosa! Che oscenità, Battista non si sarebbe mai permesso! LIBERO Madame mi fraintende. La fic-tion non ha niente a che fare con la sua fic… BARBIE 2 Basta: rivoglio Battista. LIBERO Madame è ancora presa dalla sua fiction, questo volevo dire, e non si rende conto che la realtà può essere simile, ma non sarà mai uguale all’iperrealtà in cui Battista è Battista! BARBIE 2 Sei un vigliacco oltre che sboccato! Povero Battista, lui non avrebbe mai osato pronunciare la parolaccia… fic-tion! LIBERO E come avrebbe potuto se lui stesso sta dentro la sua fic-tion! BARBIE 2 Sta dentro la mia…? LIBERO Dentro, madame, dentro. Tutto dentro: dalla cima dei piedi alla punta dei capelli. O viceversa? BARBIE 2 Brrr… l’idea che Battista stia tutto dentro la mia fic-tion mi scombussola un po’! (pausa) Io però non sento niente. LIBERO Coraggio, madame! guardi in faccia la realtà, prenda coscienza di quello che è come è, prima di ritornarsene nel mondo virtuale del personaggio da lei interpretato. BARBIE 2 Guardare in faccia la realtà? E chi me lo fa fare? E poi cos’è questa realtà di cui sento tanto parlare? 50 LIBERO Io. BARBIE 2 Ah sì, tu saresti la realtà? LIBERO Non tutta la realtà, ma una parte, solo una piccola parte di essa, realtà. BARBIE 2 (si avvicina e lo guarda attentamente) Sappi allora che la realtà fa schifo. LIBERO Però va guardata in faccia. BARBIE 2 La tua? Meglio di no. LIBERO La mia, la tua, la sua… insomma, tutte le facce della realtà. BARBIE 2 E Battista? LIBERO Battista non è reale. BARBIE 2 E tu sì? LIBERO Appunto. Sono il suo maggiordomo reale, madame, mentre il personaggio della fiction che serve il suo personaggio, il personaggio di madame, cioè lei, si chiama Battista. Capito? Libero qua, Battista di là, e viceversa paraponziponzipà! BARBIE 2 Con te sto a dieta? LIBERO Madame a dieta? Ma neanche per sogno! Madame ha un figurino da far invidia ad una top-model! Mangia come una scrofa ed è magra e lunga come una giraffa sulle stampelle. BARBIE 2 Sai che ti dico, Libero? LIBERO Cosa, madame? BARBIE 2 Che licenzio Battista e mi sistemo di qua con te, nella realtà. Al diavolo la metarealtà, dove sono costretta a mangiare la metà per esigenze di copione in cui mi si propinano a pranzo e cena solo ripugnanti cioccolattini al ripieno, che schifo!, di mandorla amara. LIBERO La realtà, madame, ha i suoi lati positivi, ma anche quelli negativi. BARBIE 2 Cominciamo con quelli positivi, allora: è pieno il frigo? LIBERO Scoppia, madame. BARBIE 2 Allora, andiamo in cucina: anche un personaggio ha bisogno di mettersi qualcosa di concreto nello stomaco, e godersi i benefici della realtà come se fosse il suo stesso interprete. LIBERO Quando ci vuole, ci vuole, madame. BARBIE 2 Viva la realtà dei maccheroni e abbasso la fiction dei cioccolattini! LIBERO Temo però che Madame resterà delusa, dopo la scorpacciata. La realtà ha i suoi difetti: purtroppo è vera ed ineluttabile! BARBIE 2 Intanto, però, mi scorpaccio! Poi ci pensiamo ai casini vari. Escono, stacco musicale. Entra dalla parte opposta la prima Barbie. BARBIE Ora basta, devo andare urgentemente in bagno, mi scappa la pipì! Libero! Dove ti sei nascosto, fannullone! Libero! C’è qualcuno nel mio bagno, Libero! Entra Libero. LIBERO BARBIE LIBERO Libero! Lo so come cavolo ti chiami, imbecille! Intendevo dire che il bagno è libero, madame. 51 BARBIE Quindi , il bagno sarebbe finalmente libero, come te. LIBERO Il bagno è libero di fatto, io sono Libero di nome. BARBIE Sinceramente non comprendo bene questa sottile distinzione tra te ed un cesso, comunque… quì dentro c’era qualcuno. LIBERO Certo, madame, lo so. BARBIE Come, lo sai? E non sei intervenuto? Non hai chiamato la polizia? Che razza di custode della casa sei? LIBERO Sono un maggiordomo, madame, non l’ufficio passaporti che controlla chi entra e chi esce dal bagno. BARBIE Che cosa osi insinuare? Che questa casa sarebbe un porto di mare? LIBERO Non sarebbe, madame, è un porto di mare. C’è fin troppa gente che entra e che esce. Qualcuno dei suoi, non meglio, numericamente parlando, precisati amanti, ha addirittura le chiavi del portone, della porta, della cassetta postale e del bagno. Oltre ad avere libero accesso, di notte e di giorno, non solo al cesso, ma anche in cucina. BARBIE E tu non dici niente? LIBERO Ho detto, madame, eccome se ho detto. Ho detto tanto che mi è passata la voglia di dire, di protestare che così non si fa, che si calpesta il mio ruolo di maggiordomo che non è un cane da guardia, ma un filtro tra la casa e la sua proprietà. BARBIE Ah! E a chi le hai dette tutte queste belle cose? LIBERO Naturalmente a lei, madame. BARBIE A me? Non mi risulta. LIBERO Lo credo! Perché madame non è mai se stessa, cioè cambia se stessa come cambia i vestiti, o gli amanti! I suoi personaggi sono infatti abiti mentali che mettono in moto uno strano meccanismo psichico di scissione e fusione, fusione e scissione degli atomi cerebrali sul grande palcoscenico del mondo, sul quale ognuno dei suoi personaggi vive la sua realtà specifica… un po’ come Alice nel paese delle meraviglie o Barbie nel regno delle bambole. BARBIE Barbie sono io e io so di essere quello che sono. LIBERO Lei sì, ma le altre lei no. BARBIE Altre me? Quante sono? LIBERO Uno stuolo. Cavolo!, ho perso il conto dei suoi personaggi che circolano in casa con altrettanti codazzi di amici, amanti, parenti, avvocati, registi, produttori. Ognuna di voi madame si è creata una corte dei miracoli intorno… povero me che devo mettere sempre tutto in ordine, affinché una madame non trovi il disordine lasciato dall’altra. BARBIE Oppure il bagno occupato. LIBERO Va a capire se ci si è chiuso a chiave l’interprete o il suo personaggio! BARBIE Comunque il bagno ora è libero come te. LIBERO Ahimé, equiparato ad un water! BARBIE Chi è Walter? LIBERO Non lo so madame. Parlavo del water, su cui per ora non è assiso nessuno, nemmeno Walter. BARBIE Allora ne approfitto io prima che ne approfitti qualche altra me. LIBERO Buona idea, madame. E si chiuda la porta a chiave alle spalle! Non vorrei che fosse sorpresa da se stessa a fare una pipì che scappa ad entrambe. BARBIE Povero Libero, come sei complicato. 52 Barbie entra in bagno. LIBERO Complicato, io? Ma perdindirindina! Mi mandano in bestia considerazioni che non tengono conto né della realtà né della fiction, cioè non considerano – le considerazioni – che sono anch’io costretto a barcamenarmi tra una zona e l’altra del mio stesso paradigma interiore! Che ho detto? Boh! Il pirandellismo è una malattia infettiva, questo sì! Entra Barbie 3. BARBIE 3 Libero! LIBERO Occupato. BARBIE 3 Dico a te, disgraziato! LIBERO Il bagno è occupato ed io sono Libero. Chi è il disgraziato? BARBIE 3 Tu, naturalmente. LIBERO Naturalmente… perché? BARBIE 3 Perché il frigo è vuoto. Ti sei dimenticato di fare la spesa? LIBERO E’ la terza volta, oggi, che faccio la spesa. BARBIE 3 Come al solito! Compri il latte e ti dimentichi il pane, compri il pane e ti dimentichi tutto il resto. Il tuo uscire per fare la spesa è solo una scusa per uscire a fare due passi, fumarti una sigaretta e prendertela comoda. LIBERO Comoda? Non credo proprio con tutte le buste della spesa che devo trascinarmi dietro dal supermercato. BARBIE 3 Ma quali buste, ma quale supermercato, se il frigo è perennemente vuoto. LIBERO Il frigo è perennemente vuoto non perché io non ci metta mai niente dentro, è vuoto semplicemente perché qualcuno lo svuota dopo che io ho faticosamente provveduto a riempirlo, madame. BARBIE 3 Non permetterti di alludere a me: io, come sai, sono perennemente a dieta. LIBERO Lo so so che lei lo è, ma so pure che non lo sono la altre. BARBIE 3 Le altre, chi? LIBERO Le altre lei, madame. BARBIE 3 Cioè, vuoi dire che ce ne sono più d’una, insomma… di me? LIBERO Più d’una? Ammazza! BARBIE 3 Parla: quante sono io? LIBERO Ho perso il conto, madame. Mi ci vorrebbe il pallottoliere… BARBIE 3 Imbranato: sai contare fino ad uno? LIBERO Certamente, madame. BARBIE 3 Rispondi solo “certo” senza “mente”, ché non fa per te la mente. LIBERO Come vuole madame: certo che so contare fino ad uno. E che ci vuole? Basta toccarsi il pollice della mano destra con l’indice della sinistra! BARBIE 3 Benissimo: contami. E fai presto, sciocchino! Quante sono? LIBERO Detto e fatto: uno. Contenta? BARBIE 3 No. LIBERO Come no? BARBIE 3 Te la sei cavata con poco, troppo poco: da quel lavativo scansafatiche che mi sono accorta che sei dopo averti, purtroppo, assunto. Cioè quando era ormai 53 troppo tardi per cacciarti via a calci in culo, in quanto avevi già preso contrattualmente – io “mente" posso dirlo ad alta voce: io sì! – possesso del mio appartamento – “mento" e non “mente" - dal quale mi è ormai praticamente – ripeto il concetto di cui sopra – senza rischiare una causa sindacale dalla tua fottuta lobby dei maggiordomi. LIBERO Madame esagera: l’ass. Maggiordomi non ha niente a che fare con lo svaligiamento - “mento” non nel senso di “mentire” – del frigorifero. BARBIE 3 Conosco la triste fama di voi maggiordomi e pertanto ti chiedo: “Ass.” sta per “assassini”? LIBERO No, sta per “Associazione”, madame. BARBIE 3 “Associazione a delinquere”, come volevasi dimostrare, furfante! LIBERO Insomma, madame, il frigo non sono io a svuotarlo. BARBIE 3 Però in casa ci siamo solo io e te, dico bene? LIBERO Ma la sua “ia”, madame… BARBIE 3 La mia che? LIBERO L’io al femmnile fa “ia”, madame… dicevo che la sua ia è una, nessuna e centomila. BARBIE 3 Davvero? Allora ricomincia a contarmi. Così la finiamo con questa storia delle centomila me stesse! LIBERO Uno: siamo al punto di partenza e di arrivo. BARBIE 3 Non ti sembra di aver saltato qualcosa, che so?, un passaggio importante? LIBERO Cado dalle nuvole, madame. BARBIE 3 Testone! Cosa viene prima del numero uno? LIBERO Il numero zero, madame. BARBIE 3 Allora: il fatto che prima di me, che rappresento l’unità di base che tu hai volgarmente sintetizzato nel pollice della mano destra sfiorato dall’indice della sinistra, ci sia lo zero che, come dice il nome stesso, non rappresenta nessuno, ebbene tutto ciò non comporta con ogni evidenza che non ci sia qui davanti a te nessun’altra me, oltre me? LIBERO Oltre, no. Ma dentro sì. BARBIE 3 Dentro? Dove? Nell’armadio? LIBERO Dentro la sua mente, madame. BARBIE 3 Stupido: la mia mente non può contenere un, un.. appartamento – “mento” e non “mente” – pieno di me. E te lo dimostro qui, su due piedi: entro ed esco dal bagno a mio piaci… mente, cavolo!… (cerca di aprire la porta del bagno che trova chiusa a chiave) LIBERO Madame è pregata di mettersi infila: il bagno è occupato. BARBIE 3 Da chi? LIBERO Da lei, madame. BARBIE 3 Ma se io sono qui che voglio andare in bagno a fare la doccia, come posso essere contemporaneamente – ah, questa “mente” mi farà impazzire – già sotto la doccia? LIBERO E’ un arcano, madame. BARBIE 3 Non dire parolacce. LIBERO Mi correggo: è un fatto strano, madame. BARBIE 3 Ti sarai pure corretto, ma tra “arcano” e “strano” c’è sempre in comune l’organo sessualmente preferito da voi maggiordomi: siete tutti uguali! Anche Battista era, come dici tu, str-ano… e forse anche un po’ arc-ano, oltre che checca. 54 LIBERO Dove c’è un buco non è detto che ci sia una ciambella, madame. BARBIE 3 Ma dove c’è fumo, c’è sempre fuoco, Liberuccio mio. LIBERO Ed eccoci tornati alla questione scatenante l’intero tormentone: io sono Liberuccio e il bagno è occupatuccio. BARBIE 3 Ma mi scappa la pipì! LIBERO Questo è il problema, madame. Se scappa a lei, scappa a tutte le lei che lei è. La mente apre il rubinetto e il fiume scorre nei mille rivoli della personalità che perviene alla realtà come il delta di un fiume. BARBIE 3 Fiume? Oddio, vado a farla in giardino… (corre via). LIBERO Madame, siamo all’ultimo piano: è un giardino terrazzato. Non si sporga troppo e stia attenta che sotto non passi nessuno! Ieri ho dovuto giustificarmi con un passante per la fuoriuscita di concime in eccesso da un vaso di fiori! ( tra sé) Meglio avvertire il portiere dell stabile di calzarsi bene in testa il berretto con la visiera. Esce. Stacco musicale. FINALE Moglie e marito, nel pubblico MARITO Piove, apriamo l’ombrello. MOGLIE Ma non siamo all’aperto. MARITO Ci saranno delle infiltrazioni in teatro. MOGLIE Non sarà mica una serata futurista, spero! MARITO Perché no? A me piace la fantascienza. MOGLIE Ho letto che i futuristi facevano la pipì sul pubblico dal palco. MARITO Sul palco però non c’è nessuno a pisciarci in testa, anche se la scena è illuminata. Sarà un effetto voluto. L’autore vuole probabilmente rappresentare il suo senso di smarrimento di fronte all’impossibilità di comunicare tipico della nostra società. Che dire? E perché voler dire qualcosa? Ecco il messaggio che sembra volerci trasmettere senza sapere che lo sappiamo già. MOGLIE Il suo è però un messaggio troppo bagnato. Sembra volerci ricordare le tragedie del mare di quei poveracci che attraversano il Mediterraneo su gommoni, bagnarole e carcasse. MARITO Senz’altro: per scuoterci dal nostro torpore intellettuale interrotto da qualche telegiornale della tivvù di Stato. MOGLIE A me basterebbe che qualcuno ti scuotesse dal tuo torpore sessuale. MARITO Intorpidito, io…? VOCE Ssst! Fate silenzio! Essere o non essere È un dilemma antico, Però si deve smettere: Lo spettacolo è finito. Ma se proprio ci tenete 55 Al senso della vita Fate un salto in Africa Dove crepano i neonati Tra mille sofferenze, Astinenze e penitenze, Lì forse troverete Quello che cercate Più lacrime che risate, Che aspettate? - Andate! Andate pure a farvi fare Il check up della coscienza, Perché la vostra deficienza, Ve lo dico in faccia dritto, Non si può più negare. Ora, scusatemi se sto zitto Non ho più voglia di parlare, La pubblicità devo mandare Altrimenti sono fritto Mi potrebbero licenziare. Ma non cambiate il canale perché presto torneremo con un altro testo scemo. Compare la scritta luminosa: PUBBLICITA’ 56