« Si riceve così tanto !»

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« Si riceve così tanto !»
Reportage
Reportage
« Si riceve
così tanto !»
Con i loro fedeli compagni a quattro zampe, i conduttori dell’Associazione Cani da Terapia
Svizzera compiono un preziosissimo lavoro per addolcire e rallegrare la quotidianità nella
vita, a volte triste, delle persone adulte o bambini portatrici di handicap, con problemi psichiatrici, ai detenuti, o alle persone ammalate in tutta la svizzera.
a Chuna?» Le mani si alzano prontamente. Tutti gli allievi conoscono la risposta e partecipano con entusiasmo. «Chuna
ha bisogno della sua coperta», dice una ragazza. «Esatto!»,
risponde Gerda; la ragazza in sedia a rotelle può così andare a
prendere la coperta nello zaino di Gerda e la colloca sul pavimento. E così di seguito: un ragazzino, con fierezza ed un gran
sorriso senza un dentino, toglie a Chuna la sua imbracatura,
un’altro invece, con gli occhiali e una t-shirt da calciatore, gli
mette un collare verde.
Per la bella samoiedo questo è il segnale dell’ inizio del suo
lavoro. Il lavoro come cane da terapia.
Per poterlo fare, Chuna e la sua padrona Gerda Thoma, hanno
dovuto seguire una formazione presso l’Associazione Cani da
Terapia Svizzera dalla durata di undici mezze giornate ripartite
su sei mesi. I criteri per poter partecipare sono evidentemente
ben definiti: i cani devono avere almeno due anni ma non più
di sette, devono essere molto obbedienti e la loro educazione
di base deve essere attestata da certificati di partecipazione
ai corsi.
Andreas, un’allievo di dieci anni affetto da trisonomia 21, accoglie Chuna e la sua padrona Gerda Thoma nell’atrio della
scuola. E’ così che cominciano la loro seduta di lavoro – al venerdì mattina ogni due settimane – alle 10.00, dopo la grande
pausa. Gli altri bambini aspettano seduti in cerchio ma come
s’accorgono dell’arrivo della bianca cagnolona samoiedo
di 13 anni, col suo morbido e fine pelo, esultano: « Chuna!
Chuna! », la chiamano, tutti eccitati.
I rituali sono molto importanti e la visita si svolge sempre allo
stesso modo: un bambino accoglie Chuna e Gerda davanti
all’aula, mentre gli altri restano giudiziosamente seduti in
cerchio ed aspettano.
Chuna e Gerda s’integrano nel cerchio e prendono posto. Poi
Gerda pone la domanda come da rituale: «che cosa serve ora
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«Un cane da terapia deve amare il contatto umano. Non deve
mostrare nessun tipo d’atteggiamento aggressivo verso le
persone o gli altri cani», spiega Gerda Thoma, che forma lei
stessa nuovi cani da terapia. «L’importante é che i cani vengano abituati sin da cuccioli al contatto con tante persone
diverse, e che li si lascino andare spontaneamente verso le
persone sin da giovanissimi».
Inoltre, il conduttore di cani da terapia deve essere maggiorenne, vivere con il suo cane da almeno un anno ed essere
disponibile a fare interventi di volontariato. «Bisogna avere anche molto tempo libero per fare questi interventi che devono
avvenire regolarmente, almeno 24 volte all’anno. Il conduttore inoltre deve occuparsi del cane intensivamente prima e
dopo ogni intervento» precisa Gerda. Prima dell’ammissione
ai corsi, bisogna superare un test che verifica come reagisce
il cane alla presenza di sconosciuti e se obbedisce al suo padrone.
Ritorniamo alla nostra aula di scuola di pedagogia curativa di
Schaan. «Siete tutti d’accordo se Chuna passa a salutarvi?»
domanda Gerda. Nessun bambino dice di no. «Non è sempre
così» spiega Gerda, «certi bambini hanno bisogno anche di
dieci visite per arrivare a questo, poi pero’ grazie alla regolarità
e all’importanza dei riti, lentamente riescono a vincere le loro
paure verso l’animale.» Ecco che ora Chuna fa’ il giro attorno
a tutti i bambini che la salutanto accarezzando il suo pelo morbido e vellutato.
Ed ora passiamo alle cose serie! Su una coperta con delle
stampe colorate (un colore per ogni bambino) i ragazzi, a
turni, mettono un bicchierino di plastica su ogni disegno. Tutto
questo accade con molta calma e rispetto cosa che stupisce
moltissimo il giornalista abituato a situazioni molto più caotiche nell’asilo che frequentano i suoi figli! Bisogna ammettere
che Chuna emana un’incredibile tranquillità che, combinata
alla ritualità e dal decorso della seduta, esercita un effetto
calmante sui bambini che sono spesso molto movimentati e
distratti. La terapia funziona dunque molto bene ed è anche il
feedback che Gerda riceve dagli insegnanti della scuola di pedagogia curativa. Muoversi in un’ambiente sereno e tranquillo
permette un’ottima atmosfera di lavoro. Per questo motivo
non si vuol più rinunciare a Gerda e Chuna che da ormai dieci
anni visitano regolarmente la scuola.
Ritorniamo al gioco della coperta coi bicchieri di plastica: tre
bambini possono ora nascondere nel loro bicchierino un bocconcino, dopo di ché insieme ordinano alla cagna: « Chuna
cerca!» e lei si precipita sui bicchierini scodinzolando. Rovescia i bicchieri con il suo musetto e con la sua lunga lingua
cerca i bocconcini in fondo ai bicchieri. Tutto funziona alla
perfezione e Gerda, la padrona, s’illumina di gioia. Da fuori si
sente veramente quanto amore mette in quello che da oltre
dieci anni fa, ma come le sarà venuta quest’idea ?
Gerda avrebbe sempre voluto lavorare coi bambini, ci dice, poi
è stata mamma di giorno e lì si è resa conto del effetto che i
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Reportage
Cronaca di successi
«La mia passione: generare il
benessere degli animali»
suoi cani facevano ai bambini. Così ha deciso di iniziare la
formazione per cani da terapia e proprio in quel periodo si
occupava del pasto di mezzogiorno della scuola di pedagogia curativa. Così grazie a questi contatti ha potuto inserirsi
nella scuola.
Ma passiamo ora al gioco seguente: il gioco della scatola. I
bambini nascondono un bocconcino nella scatola correndo
poi in fondo alla classe; arrivati lì chiamano la cagna: «Chuna
vieni a cercare !» La cagnolona va verso il bambino con la
scatola, la apre con un colpo di muso e si gusta il suo bocconcino con soddisfazione.
Anche in questo caso la regolarità e l’importanza del rito
fanno sì che l’esercizio avviene in un ambiente sereno e
tranquillo.
La visita in classe di Gerda e Chuna avviene ogni due
settimane al venerdì, intercalandosi con l’ora di religione.
«Quando mio figlio rientra a casa e non parla di Chuna,
significa che hanno avuto l’ora di religione», ci racconta una
mamma ridendo!
Dopo l’ultimo gioco inizia il rituale di saluto: Chuna passa a
salutare ogni bambino lasciandosi accarezzare. Un bambino
gli leva il collare verde, un’altro gli rimette l’imbracatura e il
guinzaglio e un terzo riordina la coperta nello zaino. Il ragazzo
affetto da trisonomia riaccompagna Chuna e Gerda verso
l’uscita della scuola. Lui e Chuna hanno un rapporto molto
speciale: «s’in dalla prima volta che sono arrivata in classe ed
ho staccato Chuna, lei è andata dritta verso di lui ed è stato
amore a prima vista! Questo succede spesso coi bambini
affetti dalla trisonomia 21! » racconta Gerda con fierezza.
Chuna ha terminato il suo lavoro per oggi. «Ora gli serve del
tempo per riposare» spiega Gerda. «Non si direbbe ma per
Chuna la lezione è molto stancante. Una classe intera che
vuole accarezzarla fanno tantissime mani in una sola volta!»
Malgrado ciò, Gerda e Chuna non rinuncerebbero per niente
al modo a queste visite. «Investiamo molto per questi interventi terapeutici ma sono molto gratificanti sul piano umano.
E’ il bello di questo lavoro, e una volta che si inizia non se ne
può più fare a meno, è come una droga , dice Gerda sorridendo.
Testi e immagini: Jeremias Büchel
Gli interventi dei cani di terapia durano da mezz’ora a un’ora e si possono
fare in diversi ambiti: ospedali, carceri, case di riposo, cliniche di cure
palliative, asili. L’équipe offre del tempo, compania e calore umano.
Per saperne di più, visitate il sito www.therapiehunde.ch
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Mangiare sano è
sempre stato uno
dei valori più importanti nella vita
di mio marito. Cuoco
specializzato
nell’alimentazione
della prima infanzia,
formatore e membro del comitato di
Fourchette verte si è
subito attivato affinché il nostro primo
gatto Garfield ricevesse un nutrimento
sano e appropriato.
Appena
conosciuto ANiFiT ci siamo
resi conto di aver trovato quello che stavamo cercando. Ne
siamo stati subito entusiasti al punto che abbiamo cominciato
a raccomandarlo a chiunque possedesse un animale. Dopo un
anno, e tre altri gatti, mi è sembrato molto naturale diventare
consulente ANiFiT con la missione di dare la possibilità a tutti i
cani e a tutti i gatti di nutrirsi in modo sano. I feedback ricevuti
dai miei clienti che hanno subito riscontrato un miglioramento
a livello di pelle, pelo, alito e, in alcuni casi, addirittura di uno
stato generale di salute migliore dei propri animali mi hanno
convinta che la strada scelta fosse quella giusta. Ho così trasformato - in stretta collaborazione con Aurelio, mio marito - la
mia passione in visione: generare benessere degli animali!
Con il tempo, ho costituito un piccolo team di consulenti. Con
l’aiuto di mio cognato Marco, formatore aziendale, ho organizzato delle serate di formazione con lo scopo di aumentare
la professionalità di ognuno. Oltre allo scambio di opinioni ed
esperienze, abbiamo imparato a conoscere meglio i prodotti,
ad avvicinare il cliente e a fornire un’appropriata consulenza.
Per mettere in pratica la teoria, abbiamo partecipato a diversi
mercatini durante i quali abbiamo potuto far conoscere ANiFiT
a molte persone. E - vi garantisco - ci siamo molto divertiti!
Dall’inizio dell’anno, con l’arrivo di Ivan nel team, abbiamo organizzato delle serate di presentazione dell’attività commerciale per trovare nuovi consulenti e un corso per aiutarli a iniziare al meglio la loro nuova attività. I risultati sono stati molto
positivi e di questo ne andiamo fieri.
Alla fine dello scorso anno abbiamo conosciuto
l’associazione «i 400 dimenticati» che si occupa di trovare una sistemazione ai cani abbandonati. Abbiamo
loro proposto di diventare consulenti ANiFiT muovendoci in questo modo: durante i primi mesi i membri
dell’associazione si occupavano di trovare nuovi interessati all’adozione mentre noi informavamo i nuovi
e i vecchi adottanti dei vantaggi di una nutrizione
sana e naturale. Con questo sistema, l’adottante che
nutre in modo sano il proprio animale sostiene anche
l’associazione, che percepisce la provvigione in quanto
consulente e può così incrementare la propria attività
di ricerca di nuovi adottanti. Con questa struttura abbiamo fatto contente tutte le controparti: io, che posso
mettermi obiettivi più ambiziosi con la mia missione,
gli adottanti che nutrono i loro animali in modo sano e
sostengono l’associazione e
l’associazione stessa che ne ricava un’entrata mensile
non prevista che utilizza interamente nella gestione del
rifugio che ha creato.
All’inizio dell’anno, Néon, piccolo chihuahua, ha ampliato la nostra famiglia, aiutandomi così a meglio comprendere il mondo canino e il modo di nutrirlo. In sovrappiù è un eccellente ambasciatore ANiFiT: lo posso
portare dappertutto (al contrario dei gatti…) e attira
molte simpatie con il suo modo di fare.
Il mio percorso di consulente mi ha fatto incontrare la
dottoressa Silvia Cattani, veterinaria a Monza. Silvia ha
studiato a fondo l’alimentazione animale e ha scritto
il libro «La Paleo Dog Diet». È entusiasta dei prodotti
ANiFiT e sostiene che diversi di questi sono in totale
coerenza con la Paleo Dog Diet. Li consiglierebbe volentieri, in alternativa alla Paleo, se fossero disponibili
sul mercato italiano.
Auguro di cuore a tutti di trovare con e in ANiFiT una
missione da compiere! Ai consulenti auguro grandi soddisfazioni nel raggiungimento dei propri obiettivi mentre
ai clienti auguro di avere amici a quattro zampe sempre
felici e in forma perché, come il mio cane e i miei quattro
gatti, vengono, con ANiFit, nutriti in modo sano.
Myriam Ricci
Consulente indipendente ANiFiT in Ticino
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