periodico cristiano evangelico indipendente gratuito
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periodico cristiano evangelico indipendente gratuito
IL RITORNO PERIODICO CRISTIANO EVANGELICO A CUI TUTTI POSSONO PARTECIPARE, INTERCONFESSIONALE ESPANSIONISTA, INDIPENDENTE DA OGNI CHIESA O DA OGNI GRUPPO RELIGIOSO, GRATUITO, CON INFORMAZIONI PER L’APERTURA MENTALE E SPIRITUALE, CON SCRITTI E COLLEGAMENTI SCELTI IN 1 INTERNET NUMERO DOPPIO Stampato in proprio da Renzo Ronca responsabile della "Piccola Iniziativa Cristiana”2 c.p. 39 – 01019 - Vetralla (VT) tel. 0339-2608825 e-mail: [email protected] http://digilander.iol.it/missionepic Gennaio 2001 – n. 9 – il prossimo numero uscirà in Marzo Temi attuali: Il cambiare-Le chiese-Lo Spirito Santo – Prossimi temi: vedi questionario Isaia 43:19 “Ecco, io faccio una cosa nuova; essa germoglierà; non la riconoscerete voi? Sì, aprirò una strada nel deserto, farò scorrere fiumi nella solitudine”. Un 2001 di pace nelle vostre famiglie e nei vostri cuori da Renzo e Carmela (Foto: Un sentiero fiorito verso il mare - Primavera alle Saline di Tarquinia 1984 -PIC) 1) NOTA PER CORRETTEZZA DELLA REDAZIONE: Noi scegliamo spesso in internet argomenti di crescita comune e li proponiamo riportando fedelmente testo, fonte e collegamenti. Questo dovrebbe essere un comportamento corretto e gradito sia ai lettori che agli scrittori. Pensiamo infatti che il diffondere idee, riflessioni, studi, aperture del cuore, domande ed altro, sia per tutti un bene: i talenti che Dio ci affida dovrebbero essere a disposizione di tutti, gratuitamente; tuttavia se qualcuno il cui lavoro è stato da noi riportato non è d’accordo, ce ne scusiamo, potrà comunicarcelo e sarà immediatamente tolto. 2) A causa di persone immorali che usano il nostro nome, in Internet e fuori, per scopi tutt’altro che religiosi, ricordiamo che l’associazione “Piccola Iniziativa Cristiana” non ha più un servizio di “telefonino amico”, non ha succursali o sedi staccate e nessun volontario che operi autonomamente. 1 SOMMARIO Due chiacchiere del giornalaio: Potere e condizionamento televisivo (pag.3) Dialogo impossibile tra chiese, ma possibile tra cristiani (pag 6), Temi religiosi Elaborazione questionario (pag.8 - oppure inserito in spazi appropriati) Paura di cambiare (p.9), crescere (10), Gli Amish che non cambiano Psicologia- religione (11), Sull’anoressia (30) Chi sono i Quaccheri? (12), Non dimentichiamo cosa produce l’uomo Conoscere senza Dio (24), Chi era Bonhoeffer? (25), Il caso Nayler (35) I “filatteri“(36), Occulto & company Angeli, Reiki (15), Alex e la sua “Guida” (17) Lo Spirito Santo nelle comunità religiose (20),Chi è il capo della Chiesa? (21), Esempi di attività dello Spirito(21), E i miracoli ci sono ancora? Posta (23)); LETTERE A CUORE APERTO: Non posso vivere e non posso morire (25); SPAZIO APERTO: Papisti e antipapisti (30) Immagini, Poesie, Cinque pensieri di Alberto (36), Il mare di Lina (37), J. Prevert (37), Pensieri, Preghiere Conflitti dell’anima (E. Messina) Salutiamoci con parole di Dio (39) Nuovo questionario (39) CONSIGLIO: RACCOGLIETE I FASCICOLI DE “IL RITORNO”, NON LI BUTTATE: OLTRE AD AVERE NOZIONI ENCICLOPEDICHE SU VARI ARGOMENTI VI RENDERETE CONTO, ANDANDO AVANTI, DI COME SI SVILUPPA IL VOSTRO PENSIERO SUI TEMI TRATTATI. “IL RITORNO” CERCA VOLONTARI COLLABORATORI, EVANGELICI O CRISTIANI ECUMENICI, (possibilmente pratici internet o con computer). “IL RITORNO” OFFRE SPAZI GRATUITI ad associazioni, a chiese, singole persone che si sentono di intervenire o mandare loro scritti o loro pensieri, annunci o quant’altro di fraternamente utile per la crescita comune. Il giornale ha una versione stampata per gli amici ed una “on line” si Internet, esposta per due mesi ANNO NUOVO VITA UOVA…. Posso darti un altro consiglio? Non leggere in fretta … LEGGI “IL RITORNO” CON CALMA. A PIU’ RIPRESE SE OCCORRE. ALCUNI TEMI NON SONO FACILI DA ASSIMILARE E MERITANO RIFLESSIONE. CI RISIAMO!!!! 2 DUE CHIACCHIERE DEL GIORNALAIO [articolo già pubblicato nel n.8 della versione on line di novembre] POTERE E CONDIZIONAMENTO TELEVISIVO Fateci caso, quando c’è una rivoluzione, un colpo di stato, insomma un cambiamento rapido e violento di potere, tra i primi obiettivi c’è sempre il palazzo della televisione. Il motivo è semplice: di solito chi possiede il controllo delle reti ha il controllo della nazione, “il potere”. Ma cos’è “il potere”? O per lo meno, come ci appare oggi? Il potere non è una persona, ma l’effetto di una idolatrica forza oscura che attrae, usa e poi distrugge i malcapitati che lo accolgono. Non a caso è una delle classiche tentazioni-base3 Lo scopo del potere, come di tutti gli idoli, dietro cui c’è solo il diavolo, è quello di frapporsi tra l’uomo e Dio e di farsi passare per Dio stesso tiranneggiando quanta più gente possibile. Il potere non è caratteristica solo di governi dittatoriali o dispotici ma anche di quelli democratici; dove c’è la democrazia non infatti è detto ci sia anche la libertà. Il potere viene esercitato in maniera diversa, più occulta e ingentilita, ma è sempre lo stesso serpente che si trasforma. Il primo passo è trasmettere programmi “piatti”, che siano piacevoli, magari attraenti, colorati, con musica ripetitiva dai testi insignificanti, che facciano passare il tempo ma rigorosamente impediscano di pensare. Cosa c’è di buono nell’elezione delle miss? Nelle lotte dei cani? Nei giochini davvero idioti del fine settimana? Ed ancora nelle estrazioni di numeri che fanno vincere miliardi ad una sola persona, quando quegli stessi miliardi sarebbero una salvezza per delle “minoranze“ povere e bisognose?4 Un altro punto importante è la distorsione delle verità e la dipendenza psicologica. Il sistema di informazione televisiva americano, ad esempio, usa dei raffinatissimi sistemi di condizionamento pubblicitario, che se fossero compresi meglio verrebbero senz’altro giudicati pericolosi e messi al bando. Come difenderci allora da queste ipnotiche dissimulazioni? Diventare più umili5, istruirsi, riflettere a 360 gradi, aprire gli occhi. Ma i malgoverni, purtroppo, da sempre hanno osteggiato lo sviluppo della scuola o della cultura in genere. Oggi questa tendenza non è evidente come qualche secolo fa; anzi nella maggior parte dei casi (se non tutti) i governi diffondono di se stessi un’immagine contraria a quella che poi realizzano nella pratica (altrimenti chi li voterebbe?). Però i fatti prima o poi si manifestano in contraddizioni evidenti. Non si rivelano a tutti ovviamente, ma alle persone che sanno gestire il mezzo dell’informazione e non si fanno prendere troppo facilmente; sono quelle fanno delle pause di riflessione nell’ascolto delle notizie, sulle quali sono abituate a pensare e a formarsi delle opinioni proprie.6 Tuttavia anche questa accortezza nel riflettere e collegare le contraddizioni può non bastare. C’è un modo, per esempio, di andare lontano, nel nostro sud dove non è vecchia la notizia di chi si dà fuoco per mancanza di lavoro! 5 E’ tipico dell’uomo sciocco e superbo non ammetter mai i propri limiti o i propri difetti (tutti ne abbiamo). La società occidentale soprattutto quella americana esaspera questo falso senso di superiorità individuale per motivi di sopravvivenza e di opportunismo lavorativo, ma le conseguenze di un atteggiamento troppo sicuro di sé, sono spesso proprio un’estrema debolezza interiore, perché la persona non sente la necessità di istruirsi né di ascoltare l’altro. 6 Un esempio che già incontrammo: da una parte il papato, nella sua immagine davanti alle telecamere, fa capire di essere favorevole all’ecumenismo, di cui si appropria perfino certi meriti; dall’altra, in veste dottrinale non si è nemmeno iscritto all’unione di tutte le altre chiese ecumeniche e dichiara ufficialmente che “non ci potrà mai essere salvezza al di fuori della Chiesa cattolica apostolica romana”. 3 Luca 4:6-7 “E il diavolo gli disse: «Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e io la do a chi voglio.Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua». 4 Che siano “minoranze” lo diciamo noi nazioni “ricche” per tacitare la nostra coscienza, in realtà gli strati poveri sono la stragrande maggioranza del mondo. Pensate al vincitore di una lotteria che intasca svariati miliardi: ambientatelo in Africa, negli ospedali tenuti in piedi da coraggiosi missionari senza una lira…o nei paesi dell’Est, o in Sud america o senza 3 “dire senza dire” che possiamo definire tranquillamente ingannevole, molto difficile da scoprire perché non c’è il tempo per rendercene conto. Sono i sofisticati sistemi di pseudo-informazione o la pseudo-cultura. Questa modalità consiste nel parlare superficialmente di tutti gli argomenti “a ventaglio” per dare l’idea della pienezza, ma nella pratica il non approfondirne nessuno; l’abilità sta nel passare da una cosa all’altra senza dar tempo all’ascoltatore di realizzare. Questa illusoria informazione è camuffata così bene, da dinamici professionisti diabolicamente preparati e malignamente ingentiliti, che poi alla fine, noi ascoltatori siamo persino contenti di diventare sempre meno liberi e sempre più ignoranti. Esempi più chiari? Prendete quelle trasmissioni di argomenti davvero interessanti come “Esiste l’al di là?” “Chi sono gli angeli?” “Chi sono gli UFO?” “Com’è l’assistenza sociale in Italia?” “Siamo razzisti?” “Ci sono i miracoli?” Ebbene vedrete dei conduttori “rampanti” che pongono a raffica domande mozzafiato a diversi esperti e…. basta. E’ finito. Non c’è il seguito. Gli “esperti” hanno pochi secondi per rispondere e chiaramente non possono rispondere in maniera esauriente, così si passa ad un’altra domanda in maniera spasmodica e così via. Capite? Abituati alle notizie “sparate” a mitraglia dai telegiornali, abituati a non assimilare, abbiamo avuto l’illusione di aver parlato di tutto, ma in realtà non si è parlato di niente. E’ mancato il momento della riflessione. Come vedere una bella tavola imbandita, sentirne il profumo e non mangiare nulla. Voi fate mai questi momenti di riflessione mentre ascoltate la TV? Vi vorrei far riflettere ancora su certe “abilità di potere”: prendiamo degli stinti primari quali la sopravvivenza, il sesso, il mangiare, il divertimento… ed evidenziamone alcuni simboli che in qualche modo li possono raffigurare (anche se in maniera parziale e volutamente distorta), i film di guerra, i gialli mozzafiato, le liti davanti al giudice, le liti dei talk-show, le trasmissioni dove si mangia sempre, ecc. ecc. Ebbene un abile venditore sa come servirsi di questi simboli per attrarvi e per vendere i suoi prodotti. Quale uomo non rimarrebbe colpito dalla classica donna nuda che gli compare all’improvviso in primo piano? Se poi accanto a lei c’è un gelato, è ovvio che quel gelato, “per inerzia” viene ad essere trascinato nell’immagine che si fissa nella mente di chi guarda. Ma oggi si va oltre. Troppo, secondo me. Il vivere occidentale è fatto di stress, di repressioni che hanno bisogno di uno scarico. Internet spesso, chiamando “libertà” lo sfrenato uso del mezzo visivo, favorisce (in senso negativo) questo scarico e le nostre perversioni. Fece scandalo, non molti mesi fa, la donna che si poteva vedere nella sua casa a qualsiasi ora del giorno e della notte; quando mangiava, andava al bagno, riceveva ospiti… Naturalmente tutta l’opinione pubblica ha disapprovato questo uso immorale; così come ha giudicato male i collegamenti con telecamere nascoste nei luoghi pubblici, dove addirittura anche uno di voi poteva essere spiato…. Bene. Mi spiegate, se quella era la morale comune di “ieri”, come ha fatto “Grande fratello” oggi a diventare così popolare? Trasmissioni come questa, importate dall’America e dall’Inghilterra, sono davvero pericolose (e un tantino perverse). Fino a che punto deve essere coinvolgente una storia? Dove finisce la storia ed inizia il “voyeurismo”7 nell’osservare due che si fanno la doccia? E fino a che punto è una storia quella che ti crea un condizionamento tale da accendere la TV a tutte le ore del giorno e della notte?8 Vi sembra una bella cosa questo ambiguo collegamento? Questo “scavare” ed inserirsi nelle disordinate passioni dell’uomoimmagine che può portare di buono? Pensateci. Il vostro “potere” di votare per questo o quel concorrente è una presa in giro: voi votate sulla base di sondaggi che sanno già prima cosa voterete; ed usate dei numeri telefonici (il 166… mi pare) che portano soldi allo stesso gruppo che gestisce la trasmissione (e voi). Secondo me dunque tutto questo porta semplicemente più potere (e più soldi) nelle mani di chi già lo detiene, e meno libertà nella nostra mente. Accettate, se volete la mia amichevole provocazione e proviamo qui a fare la nostra pausa di riflessione. 7 Il morboso desiderio di guardare scene ed atti a sfondo sessuale 8 Nel canale privato di questa “trasmissione”, che è in onda quasi sempre (l’abbonamento extra che si compra a parte) le persone hanno la possibilità di vedere e sentire tutto in tutte le stanze della casa, a scelta, dividendo lo schermo in diversi schermi più piccoli ed ingrandendolo poi a piacimento quello scelto. Passi per le corse delle auto dove uno può scegliere il box, il rettilineo, la macchina in testa o quella che la insegue… ma in questo caso si entra nel sentimento, nella psiche, si demolisce la privacy, si normalizza virtualmente un “vizio” malcelato che poi diverrà consuetudine reale… 4 Un saluto dal vostro giornalaio e buon proseguimento di lettura. (ottobre 2000) RELIGIONE DIALOGO IMPOSSIBILE TRA CHIESE, MA POSSIBILE TRA CRISTIANI (di Renzo Ronca) parla e si insegna in italiano, pure se viene lasciata una certa autonomia alla salvaguardia delle tradizioni culturali e dialettali. Nelle chiese cristiane, il linguaggio comune è la Parola di Dio ovvero la Bibbia. Questo significa che quando due persone che si dicono cristiane (anche di chiese diverse) si incontrano, se fanno riferimento al Vangelo per es. di Giovanni, si DEVONO capire. Se questo non avviene (capita spesso) allora vuol dire che uno dei due o entrambi fanno riferimento a fatti, insegnamenti, situazioni che non sono nelle Scrittura; oppure hanno modificato quegli stessi insegnamenti ad uso personale. Denominare, far morire. La parola “denominazione” che usiamo per indicare le diverse chiese è piuttosto indovinata. Denominare è sinonimo di “dare il nome”, “definire”. “Definire” dà l’idea di un prodotto finito, oltre il quale non c’è più niente da aggiungere. La matematica si può definire, ma definire un concetto profondo come “chiesa” è alquanto azzardato. Denominare una chiesa, limitarla, farla morire. La parola “Chiesa”, secondo la nostra modesta opinione, esprime un insieme di persone con la stessa finalità religiosa, in continua crescita, in continua espansione spirituale secondo la guida dello Spirito Santo; allora, come sarebbe possibile definire un così sublime movimento, una trasformazione continua? Una terra recintata Immaginate una terra incolta… poi ecco un uomo di Dio che ha ricevuto da Lui la grazia di alcune illuminazioni…. Egli arriva e comincia a lavorare la terra… Poi arrivano altri (non portatori di luce, ma logici e pratici ragionatori) e cominciano a picchettare il terreno, piantano pali, stendono una rete metallica… filo spinato… ecco fatto! Quello che è dentro è “giusto”, quello che è fuori è “sbagliato”, è “peccato”. Ma un terra così bella era destinata ad ingrandirsi, ad arricchirsi di una molteplicità di piante… come farà il Giardiniere a piantarne ancora? Proverà a mandare altri profeti, altri servitori, ma potranno essere accolti? E’ tutto così “definito”! Non c’è spazio per concetti nuovi. Lingua dottrinale della propria chiesa Togliamoci subito l’illusione che tutti i cristiani del mondo parlino lo stesso linguaggio e si capiscano tra loro. Così dovrebbe essere, ma non è, purtroppo. Generalmente, per svariati motivi, i cristiani, nella maggior parte dei casi, parlano la lingua dottrinale della chiesa di appartenenza. Questo, secondo noi, è un grave errore, commesso però in buona fede: quando si dà la fiducia ad una chiesa infatti ci si aspetta che questa sia leale e giusta nel condurci; così tanti approfondimenti religiosi personali non si vanno a cercare (ma si dovrebbe. Non mancherebbero le sorprese). La “dottrina” è una “complesso organico di princìpi teorici fondamentali sui quali è basato un movimento politico, artistico, filosofico, scientifico e sim.”9 Nel caso specifico della chiesa cattolica, per esempio, è il complesso dei suoi dogmi e dei suoi princìpi. Un’altra chiesa potrebbe non avere dogmi, o averne diversi. Il “dogma” (nella religione cattolica ad es.), è un’asserzione imposta “come obbligatoria alla fede universale per esplicita e solenne dichiarazione di concili ecumenici o del sommo Pontefice”;1 “un principio assoluto affermato come verità indiscutibile”10. Alcuni esempi di questi dogmi sono “l’infallibilità del papa”, “Maria Vergine Immacolata”, “l’assunzione al cielo di Maria” ecc.. Ma la “dogmatica” cattolica è infinita perché in pratica ogni concilio esprime dei dogmi e i cattolici fanno risalire i concili allo stesso apostolo Pietro a cui attribuiscono un discutibile primato, che poi sarebbe passato di papa in papa (in maniera ancora più discutibile). Mettiamo che io sia sardo o bergamasco, se io parlo il linguaggio che uso nel mio paese a persone di fuori come posso pretendere di essere capito? E’ indispensabile trovare un linguaggio comune, se veramente vogliamo comunicare. In una nazione, al di là delle lingue regionali, vi è una lingua ufficiale su cui tutti siamo d’accordo. Nelle scuole si 9 Dizion. Zingarelli 10 Dizion. Garzanti 5 chiese vanno recintate, bensì le cose del mondo che le possono inquinare! Le aperture? Il territorio recintato ha solo poche aperture e queste sono piantonate da sentinelle in buona fede che hanno il compito di non far entrare le estraneità; solo che, non avendo una preparazione adeguata, finiscono con l’allontanare tutto, anche le aperture che vengono dallo Spirito di Dio. Cosa fanno allora i rinnovatori? Coltivano altra terra, magari su una posizione migliore, con confini più ampi… Ma anche qui, inevitabilmente, dopo un po’ è l’umano che prende i sopravvento ed ecco nuove leggi, nuove regole e nuovi confini… Un’altra chiesa. E così via. Isolette. Magnifiche, efficientissime, patetiche isolette nell’oceano dell’eternità. Queste sono le chiese che non sanno crescere. Eppure il pensiero rinnovatore del Nuovo Testamento è chiaro: 1Corinzi 1:10-13 Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d'intenti. Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente di Cloe, che vi sono discordie tra voi. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «E io di Cefa», «E io di Cristo!». Cristo è stato forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati? 1 Corinzi 3:2-10 Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; perché siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta umana? Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini? Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso. Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere. Ora né chi pianta, né chi irrìga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere. Non c'è differenza tra chi pianta e chi irrìga, ma ciascuno riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. La recinzione si, ma dalla parte opposta Certo un tempio non può essere confuso col mercato, il nostro cuore deve essere tenuto separato da ciò che è profano, ma è una questione di disposizione mentale: non le Da quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il luogo sacro da quello profano. (Ezechiele 42:20) [foto PIC] Ci vuole coraggio per la fede Una volta avere fede presupponeva il superamento di diverse prove. Lo stesso Gesù, appena battezzato, “fu condotto dallo Spirito Santo 11nel deserto per essere tentato dal diavolo” Ora non dico che tutti dobbiamo dimostrare la stessa forza di Gesù, ma certo un minimo di coraggio per offrire a Dio una fede provata ci vuole! 1Pietro 1:7 perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo Voi, vi sentite coraggiosi? Quando per esempio un cristiano di una certa chiesa dice ad un altro di una chiesa diversa: “No, non mi sento di pregare insieme a te di dividere con te i discorsi sulla religione perché potrei perdere la mia individualità…” egli non esprime coraggio, ma solo la propria paura. Paura di perdere quelle pseudo sicurezze acquisite con le abitudini ed il conformismo. Il Signore Gesù ci ha dato amore. Non si è tirato indietro nel testimoniare questo amore, a costo della propria vita. Non ha cercato se stesso, ma si è realizzato, per così dire, nella donazione totale di se stesso per amore nostro. Non ha avuto paura di mettersi contro la classe sacerdotale del tempo pur di realizzare la volontà del Padre. Noi siamo spesso l’esatto contrario: cerchiamo il dio 11 6 Matt. 4:1 dov’è la paura? Che paura c’è per un cristiano a parlare con altri cristiani? “Perdere la propria identità” Magari! Non capisci che sarebbe la cosa più bella e più grande che potrebbe capitarti? Quando si ama infatti, non ci perdiamo forse, per poterci poi ritrovare come rinnovati nell’altro? Questo non è il male, mail sommo bene che davvero permette la vita interiore. Il problema nasce al contrario quando non amiamo più e scadiamo in gesti di routine, in una vita familiare stanca e monotona. Ecco è così in alcune chiese: una famiglia spenta; gesti, suoni con parvenze di una religiosità e di un amore che non c’è più. Esci da tutti questi recinti spirituali e trova il coraggio di una volta: torna ad innamorarti perdutamente, pazzamente, del Signore! della maggioranza. Dite di no? Quante volte mi sono sentito dire: “quanti siete? Un piccolo numero, noi invece siamo milioni, la chiesa più importante del mondo!” Ecco, appunto, le stesse nostre parole ci giudicano: “più importante del mondo” non del cielo. Dio delle minoranze Il Dio di Abramo è il Dio delle minoranze, di Davide e non di Golia. Il motivo è semplice: chi si sente grande e forte confida in se stesso e non più nell’Eterno. Questo è il motivo per cui Babilonia cade e come lei cadrà ogni chiesa che confida in se stessa, che fa un idolo di se stessa. Cari amici, uscite finché potete dalle istituzioni che parlando bene del Signore ne coprono la luce. Il primo passo è smettere di avere paura. Al di là delle sicurezze dei dogmi sapete cosa c’è? Uno spazio infinito che si, può dare il capogiro, ma che è la nostra vera casa. “Innamorarsi perdutamente” di Gesù Possibile che non siate stati mai innamorati? Non ci credo. Non vi ricordate più com’era? Si perde la testa. Si osano gesti e si dicono cose che in un qualsiasi altro momento della vita sarebbe da matti dire o fare! La passione è solitamente pericolosa, ma nella giusta età è necessaria; se si incontra la persona adatta poi è veramente meravigliosa! Si trova quel coraggio quella scintilla di incoscienza indispensabile per uscire di casa e per entrare in una nuova vita… E perché dovrebbe essere diverso col Signore nostro Gesù? La nostra anima innamorata si abbandona ciecamente tra le sue braccia se lo ama, perché nell’amore non c’è timore alcuno. Immaginate due che dicono di essere innamorati e poi hanno paura di abbracciarsi, di “lasciarsi andare”. Che amore è? L’amore non è così razionale come chi dice: “ho paura di parlare con altri di chiese diverse perché potrei perdere la mia individualità” Le persone così non sono innamorate di Gesù. Saranno bravi e saggi nel buonsenso delle loro chiese, ma non hanno nulla a che vedere con lo spirito appassionato, forte e pazzo di Gesù. Vigilare su tutti gli spiriti del mondo d’accordo, ma amare è amare! Gesù è il vestito umano di Dio, è più dell’amore che può darti un compagno o una compagna. Ma ci vuole coraggio ad amare. E’ sempre un saltino nel buio. Una possibilità che rendiamo concreta nel momento in cui ci abbandoniamo e ci lasciamo andare in Dio. Sono belle parole, ma hanno senso per voi? Guardate che quando dico “lasciamoci andare in Dio” intendo proprio in senso letterale: non si può dire “Signore io confido in te” e poi correre a confidare nella regoletta o in chi la gestisce. Se mi abbandono a Dio significa che rinuncio a gestire la mia persona ed il mio futuro, rinuncio a salvarmi da solo e mi affido all’Essere vivente Gesù, sicuro che penserà a me, che mi proteggerà da ogni male. Per cui Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nel credere, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo. (Romani 15:13) [fotoPIC] ELABORAZIONE QUESTIONARIO Cari amici, vi ringraziamo di tutti gli interventi che ci hanno permesso di “calibrare” il giornale. Sono state per noi della redazione di grande insegnamento. Per motivi di spazio non ci è possibile trascrivere tutte le risposte, ma saranno citate all’occorrenza qua e là nel corso del giornale già da questo numero. Anche voi potete fare riferimento a quanto leggete, scrivendoci, in modo che l’elaborazione del questionario non sia una selezione solo nostra, ma assuma sempre più la forma di un dialogo di crescita, come una scuola di pensiero evangelico che si affina un poco alla volta attorno agli argomenti più significativi (Gli indirizzi di chi ha partecipato al questionario: Angelo Galliani- Via del Bricchetto 9 Civitavecchia (Roma); Ermanno Messina – Via Minervini 2/R – 50018 Scandicci (FI); P.G. 7 [email protected] LE NOTE nel corso del questionario sono le nostre). P.G. : Per i Cristiani, secondo me, da quanto ho appreso dalla Bibbia, non si tratta di parlare di normalità ma bensì di separazione. Se i Cristiani sono nati come comunità separate dal resto del mondo, è "normale" se questi sono separati in tutto e per tutto da coloro che non sono Cristiani. Quindi, vengono considerati anormali dai pagani. Di conseguenza, se i Cristiani sono considerati normali dai pagani, significa che non sono secondo la normalità intesa dalla Bibbia. Per concludere, e non è facile perchè l'argomento è lungo e complesso, se uno è Cristiano e si trova bene inserito in un mondo che non considera Cristo Gesù come proprio Salvatore è anormale; se invece si trova male allora è normale. Che vuol dire “normalità”? E’ possibile per un cristiano, oggi, essere “normale”? ANGELO: “Normalità” vuol dire, più o meno. “uniformità con la situazione di maggioranza”. Quindi per un cristiano (di ieri come di oggi) non è possibile essere “normale”!.. Cristiani sono coloro che entrano dalla famosa “porta stretta” di cui parla Gesù.12 Pertanto fanno necessariamente parte di una minoranza, che comunque non può essere intesa nel senso di “élite privilegiata”: quella espressa da Gesù non è certo una situazione conforme alla volontà di Dio (il quale vorrebbe la salvezza di tutti gli esseri umani), ma è solo un’amara constatazione. Il Ritorno: Grazie amici. Ci conforta e ci fa piacere scoprire che ci sono persone tra loro sconosciute ma unite nella riflessione e nella maturità cristiana. Il vostro pensiero è conforme al nostro e ci incoraggia. ERMANNO: La normalità è il contrario anormalità. Normalità è il modo di pensare, di parlare, di scrivere e vivere della maggioranza delle persone di questa società. Tutti coloro che escono da questo contesto sociale sono controcorrente per cui sono ritenute anormali. Come credente in Cristo sono anormale agli occhi della gente, visto che il Vangelo “è pazzia per coloro che periscono13 e quindi non sono a conoscenza della verità. Chi può dire o affermare di far parte della schiera di coloro che si ritengono normali? Per me normalità significa pensare e vivere nel modello insegnato e vissuto da Gesù Cristo per cui oggi si può essere normali camminando in un spirito d’amore e verità cristiana. L’uomo non pensa molto a Dio, perché? ERMANNO: Perché pensa molto a se stesso e al suo amor proprio: egoismo, ecc. ANGELO: Forse perché, nonostante le apparenze, non riesce a pensare abbastanza a se stesso. Infatti, anche se l’uomo ama circondarsi di “cose” e di “piaceri” che in qualche modo lo appaghino, è solitamente ben lontano dal cogliere le giuste priorità della vita, ed i suoi più reali ed intimi bisogni. Gesù disse: “Non di solo pane vivrà l’uomo”,14 ma purtroppo, ad onta dei loro insuccessi, molti continuano ad essere convinti del contrario. 12 Matteo 7:13-14 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano! Luca 13:24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. (Queste due risposte sembrano contrarie; ma a leggere bene ciò che dice Angelo, capiamo che la sua risposta è l’approfondimento dell’altra. Più avanti nel giornale, altre risposte di Angelo, Ermanno, Carmela e G.P.) 13 1Corinzi 1:18-19 Poiché la parola della croce è pazzia per quelli che periscono; ma per noi che siamo sulla via della salvazione, è la potenza di Dio; poich'egli è scritto: Io farò perire la sapienza dei savî, e annienterò l'intelligenza degli intelligenti. 1Corinzi 1:23 ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia; 1Corinzi 1:25 poiché la pazzia di Dio è più savia degli uomini, e la debolezza di Dio è più forte degli uomini. Il cammino spirituale lo puoi fare con chiunque; chiese o persone con cui hai 14 Matteo 4:4 Ma egli, rispondendo, disse: «Sta scritto: "L'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio"». 8 se lo mortificano o lo tengono sotto controllo. Questo è valido anche per le colture di alcune società: alcune hanno la cultura del cambiamento continuo, altre non cambiano mai.15 […] Vi è una trasformazione della società, una volta solo maschile, oggi con le donne che salgono nella scala sociale. Alcune conseguenze sono negative, per esempio l’immagine della donna, che attraverso la crescita delle donne, diventa l’immagine con cui la donna vede se stessa pensando all’uomo; ad esempio nelle riviste di moda, quelle figure magre, capelli corti, che sembrano dei maschi… […] L’adolescenza finiva prima, i giovani andavano subito a lavorare. Questa ultima generazione, rispetto alle precedenti di 15 o 16 anni fa, è ancora più debole dal punto di vista psicologico. Quelli che fecero la contestazione all’università erano figli di operai e contadini, quindi avevano visto l’altro tipo di realtà. Questi no. I loro padri sono come loro, quindi restano a casa… si lasciano vivere. Sono già i figli della società dei consumi, con una differenza, che QUESTA società dei consumi è molto più raffinata della precedente: abiti firmati, automobili (anche più possibilità economica). Prima “Carosello” era molto più semplice; oggi gli spot pubblicitari sono molto diversi e danno dei modelli di vita per cui uno si lascia vivere… Poi arrivano alla vita quando hanno già visto migliaia di omicidi alla TV, e questo invece di frenare [la violenza, l’aumenta]. Qualcuno ha detto: “In questa società si tende ad avere e non ad essere” quindi la spinta ad avere indebolisce le tendenze ad essere e quindi ad avere interesse per la vita. […] Il coraggio è un elemento importante. Nella società americana sono abituati fin da piccoli al coraggio –le loro storie di conquiste..- sono abituati così al rinnovamento continuo; per esempio nel lavoro: girano come pazzi per trovarlo come lo vogliono loro; noi invece per affinità. La crescita spirituale la puoi fare solo con Dio. (Carmela) PSICOLOGIA FILOSOFIA PAURA DI CAMBIARE (Registrazione tratta da “Gran Tour” di Mino D’amato in Rai Educational 1997 – parla il sociologo Sabatino Acquaviva) La paura di cambiare dipende da molti fattori; innanzi tutto dalla personalità poi da fattori culturali. Queste componenti purtroppo sono influenzate dall’ambiente in cui siamo: se si è bambini ci sono i genitori, che possono aiutare stimolare questo desiderio di esplorare, cambiare… oppure non farlo. E questo comincia da piccolissimi, per esempio quando il bambino “esplora” e la mamma gli dice: “No! Non toccare questo, non toccare quell’altro…” e allora pian pianino tende a ritirarsi. Certo lasciare il bambino troppo libero è a rischio; ma controllarlo troppo lo mette un po’ in difficoltà […] E LE NOSTRE CHIESE SANNO CAMBIARE? Ampliando il discorso venivano alla mente alcune confessioni religiose, molto rigide, dove tutto ciò che “non è scritto” è punibile perché “peccato”. Pensate per esempio a certi integralismi; trasportiamoci questo bel discorso del sociologo. Fino a che punto le nostre chiese sanno cambiare, sanno crescere nelle mani di Dio? E quanto invece si arroccano, diffidenti nelle loro antiche verità diventate ormai ottusi dogmi indiscutibili? “Alla nostra comunità mancava un rifornimento costante dell’esterno di sangue e vita freschi. Gli abitanti sono quasi tutti strettamente imparentati l’uno con l’altro e per tre quarti abbondanti portano il nome di Camenzind [….] Gli abitanti si pestavano i piedi a vicenda sotto lo stesso tetto l’orgoglio più rigoroso e la frivolezza più stupida.” (Da “Peter Camenzind” di Hermann Hesse) Le nostre chiese sono spesso come questo paesetto descritto da H. Hesse dove manca vita nuova. Proviamo ad incontrarci anche con altri. Cresceremo. Diversità può diventare stimolo, confronto, crescita. 15 Mentre copiavo questa intervista mi venivano in mente alcune confessioni religiose, molto rigide, dove tutto ciò che “non è scritto” è punibile perché “peccato”. Pensate per esempio a certi integralismi religiosi; trasportiamoci questo bel discorso del sociologo. Fino a che punto le nostre chiese sanno cambiare, sanno crescere nelle mani di Dio? E quanto invece si arroccano chiuse nelle loro antiche verità diventate ormai dogmi indiscutibili? Quindi molto dipende dai genitori se stimolano danno coraggio al bambino oppure 9 spostarci è un problema… mentre nella generazione precedente Il sito proposto su questo argomento: singolo, amarlo molto, nei suoi bisogni concreti, fino in fondo. Accusa te stesso quando vuoi accusare gli altri, ti passerà la voglia di farlo. Copri il male con una valanga di piccoli atti di bontà. Se non hai la carità, rimprovera te stesso di non aver pregato a sufficienza per averla. http://digilander.iol.it/rnsbarlettasacrfam/Rns/ crescere.htm Crescere di Angelica Ogni persona che nella comunità cresce in amore e saggezza fa crescere tutta la comunità; ogni persona che rifiuta personalmente di crescere, che ha paura di andare avanti, impedisce alla comunità di crescere. Ogni membro della comunità è responsabile della propria crescita e di quella della comunità intera. Crescere nell' amore significa divenire a poco a poco meno egocentrici, meno critici, meno acerbi, meno aggressivi, meno intolleranti della debolezza degli altri; significa nascondersi un po' meno dietro le barriere della tristezza, dell' averne "fin sopra i capelli" e delle altre forme di depressione. Se voglio crescere : Non devo mai avere paura di nulla, perché il Signore è sempre al mio fianco, pronto a darmi una mano. Non devo mai scoraggiarmi, tradirei il Signore. Non mi è lecito ingrandire nessun problema, perché ho la certezza che Gesù guida e porta avanti i miei problemi con me, per me, più di me. Nemmeno la miseria spirituale mi deve impaurire, perché non c' è malattia che Gesù non possa guarire. Anche i problemi materiali gli appartengono: ad un amico si osa chiedere qualunque cosa. Devo farmi seminatore di fiducia, non mi è lecito tenere questo tesoro per me. Non posso vivere nella tristezza; devo vivere nella gioia ventiquattro ore su ventiquattro. Mancare di gioia è un tradimento alla fiducia in Gesù a cui non sfugge nessun problema. Devo vivere vicino a Gesù dal mattino alla sera, ho più bisogno di Lui che dell' aria che respiro. Se tradisco la fiducia in Gesù, devo affrettarmi a riparare, perché niente ferisce l' amicizia come la sfiducia. Devo semplificare il mio rapporto con Gesù, la preghiera deve uscire dall' ambito del rapporto burocratico. Se vuoi amare : Quando si spegne in te la gioia, è la carità che può subito riaccenderla. Se ami nel silenzio, costruisci nel profondo la tua carità. Non basta amare tutti, bisogna amare il (Dal questionario) Mi spaventa cambiare? In cosa vorrei ancora cambiare e come? Carmela: Quante volte mi sono posta anch’io questa domanda . Se chiedessi a tutti quelli che mi conoscono se oggi mi trovano cambiata rispetto a 10 o 20 anni fa, certamente risponderebbero che non sono più la stessa di come ero prima. Da un punto di vista fisico avrebbero certamente ragione rispetto a 15 Kg fa; ma anche da un punto di vista personale. Tuttavia più che cambiamento direi che c’è stata sicuramente una trasformazione. Proprio così, una trasformazione. Il cambiamento mi dà più l’impressione di una cosa sostituita ad un’altra; ma io sono sempre me stessa; corretta e trasformata in certi aspetti negativi e controproducenti che erano in me (e che ancora in parte lo sono); ma rimango sempre io. Migliorata sotto certi aspetti ma non cambiata. Non mi sento di mettermi completamente in discussione (senza falsa modestia), per due motivi: 1) Se chiedessi a Dio di cambiarmi sarebbe come dire che ciò che Dio ha fatto in me è tutto sbagliato. No. Non è così. Dio è giusto e perfetto. Prendiamo il decalogo: Gesù non l’ha cambiato, l’ha solo reso più comprensibile agli uomini; da non applicare come una regoletta, ma ragionandoci sopra con maturità. 2) Quando c'è qualcosa che in me non va è sempre con Dio che mi confronto. Lui mi farà capire se c’è qualcosa di sbagliato ne sono convintissima. Credo profondamente in questo. Il cambiamento è buono se è soprattutto crescita edificazione e non l’inverso. No, non mi spaventa cambiare. Vorrei poter essere meno ansiosa ed avere sempre più fiducia nel Signore. Gestire meglio i miei sentimenti, le mie emozioni. Fare tutto sempre con ordine e pace. Per cui il 10 Mennoniti: Gruppo religioso del protestantesimo evangelico, sorto in Svizzera e nei Paesi Bassi all'epoca della Riforma. Divisi in diverse correnti, alcune delle quali molto tradizionaliste e nemiche della modernità, hanno in comune l'ideale di una comunità religiosa che segua i principi del Nuovo Testamento e accettano la Bibbia come unica autorità in cambiamento come trasformazione cristiana non deve mettere paura. GLI AMISH CHE NON CAMBIANO16 APPROFONDIMENTI: Amish: Gruppo protestante nordamericano affine a quello dei mennoniti, i cui membri, emigrati dall'Europa nel XVIII secolo per sfuggire alle persecuzioni, si stabilirono in Pennsylvania, negli stati del Midwest americano e in Canada. Fortemente legati alle tradizioni e nemici della modernità, vivono in comunità agricole chiuse e vestono in modo estremamente sobrio, rifiutando l'uso dell'automobile e osservando una rigida disciplina, che scoraggia il matrimonio con individui estranei al gruppo, la partecipazione alla vita politica e al voto, e il servizio militare. materia dottrinale, sottraendo ai ministri di culto qualsiasi ruolo di mediazione fra Dio e i fedeli e considerando il battesimo soltanto come professione di fede riservata agli adulti; celebrano anche la Cena del Signore (Vedi Eucaristia), senza attribuire a questo rito alcun valore sacramentale. Nati in Svizzera attorno al 1520 e sostenitori del protestantesimo radicale di Ulderico Zwingli, si allontanarono da lui in seguito a divergenze sulla questione del battesimo, collocandosi così nell'area di pensiero dei gruppi anabattisti ed esponendosi alle persecuzioni a causa della loro ostilità alla Chiesa di stato, alla guerra e al servizio militare. Caratteristiche simili aveva il movimento fondato in Olanda da Menno Simons, da cui deriva il nome mennoniti. Perdurando la persecuzione fino al XVIII secolo, i mennoniti svizzeri emigrarono in Olanda, nell'Europa orientale, ma soprattutto negli Stati Uniti (Pennsylvania), seguiti anche da gruppi di confratelli olandesi: tra i fedeli giunti in diverse ondate sul suolo americano si ricordano i seguaci, molto tradizionalisti, del vescovo svizzero Jakob Amman, che diede loro il nome di Amish. Dopo la seconda guerra mondiale diverse comunità mennonite si stabilirono in Messico, Belize, Paraguay e Brasile. (Le Immagini della vita degli Amish sono state trovate in http://www.amishexperience.com/index.htm ; Gli articoli sugli Amish e sui Mennoniti sono della Enciclopedia Encarta) 16 Un commento però viene spontaneo: abbiamo trovato in Internet molti siti Amish americani; un po’ strano per chi rifiuta le modernità. Ma potrebbero essere gestiti da altri. A fine pagina di quello da cui ho tratto le immagini c’erano i prezzi per dei tour ed esperienze nelle loro fattorie. Evangelizzazione o adattamento? 11 CONOSCERE CHI SONO I “QUACCHERI”? Conosciamo i Quaccheri solo dai film Western, ma vi consigliamo di leggere con attenzione le radici e le notizie dottrinali di questa interessante confessione religiosa cristiana. La preghiera mistica nel silenzio, la percezione del Divino, la divisione netta tra chiesa e stato, la libertà di culto, il rifiuto delle gerarchie ecclesiastiche, la non violenza col perdono delle offese ricevute… sono argomenti attualissimi. Possiamo tutti imparare molto dalla “Società degli Amici”, premio Nobel per la pace nel 1947. 1. INTRODUZIONE Quaccheri o Membri della "Società degli Amici", confessione cristiana sorta in Inghilterra nel XVII secolo, in seguito alla predicazione di George Fox17. Il termine "quacchero", 17 Fox, George (Fenny Drayton, Leicestershire 1624 Londra 1691), mistico inglese, fondatore della Società degli Amici, o quaccheri. Nato da una famiglia puritana, a diciannove anni cominciò ad avere rivelazioni mistiche in cui Dio gli indicava di seguire unicamente la voce di Cristo, ed egli le interpretò come segnali di una "luce interiore" che si manifestava in un'attesa caratterizzata da uno stato di tranquillità preceduto da una violenta convulsione, o "tremito". Nel 1647 Fox cominciò a predicare la dottrina della "luce interiore", attaccando la religione ufficiale, in particolare il presbiterianesimo e invocando la comunione col divino da lui praticata. Ebbe grande seguito soprattutto tra i poveri, ma si scontrò con le autorità civili e religiose e fu perseguitato insieme ai suoi seguaci. Processato nel 1650 sotto l'accusa di blasfemia, il predicatore intimò al giudice di "tremare di fronte alla parola del Signore": per questo Fox e i suoi seguaci vennero chiamati quaccheri (dall’inglese quake, “tremare”), con riferimento ai loro movimenti convulsi durante la rivelazione. Il suo movimento, nonostante le persecuzioni, crebbe notevolmente, in particolare nell'Inghilterra nordoccidentale. Nel 1666, pur indebolito da vari periodi di detenzione e dal duro lavoro, Fox iniziò a organizzare i quaccheri in una Chiesa. Nel 1671 si imbarcò per un viaggio missionario in Nord America e nelle Indie Occidentali, ma al suo ritorno in Inghilterra nel 1673 venne nuovamente imprigionato per due anni. Nel 1677 e nel 1684, malgrado problemi di salute, si recò in Germania e in Olanda per diffondere la sua dottrina. Ormai i quaccheri erano una realtà, e Fox passò i suoi ultimi anni in Inghilterra impegnandosi nella fondazione di scuole e comunità quacchere, ed esercitando pressioni per trasposizione dell'inglese quaker ("tremante"), esprime lo stato d'eccitazione che coglie i fedeli di questa comunità nel momento del contatto diretto con la parola di Dio. 2. DOTTRINA I quaccheri credono che ogni fedele possa essere protagonista della rivelazione divina, percependo la voce dello spirito e la parola di Dio per mezzo di un'"illuminazione interiore" frutto della fede: questa concezione ha portato la comunità a rifiutare qualsiasi tipo di organizzazione clericale, considerando tutti i credenti come veicolo dell'annuncio della verità e privilegiando l'esperienza mistica interiore di un culto comune che, non regolato da una precisa liturgia, alterna al silenzio le riflessioni proposte liberamente dai partecipanti all'adunanza. Adunanze simili si tengono tuttora ogni settimana, nel rispetto sostanziale dei caratteri originari, anche nelle comunità che hanno introdotto la figura del ministro di culto, considerato comunque un semplice laico nell'ambito di un'associazione egalitaria, che riconosce pari dignità a tutti i fedeli, uomini e donne di ogni ceto sociale, legati dall'accettazione libera di principi etici comuni. La visione ottimistica che deriva dalla possibilità di comunicare con il divino non esclude infatti la consapevolezza della l'approvazione dell'Atto di tolleranza, che garantiva libertà di culto per tutte le confessioni eccetto che per il cattolicesimo e l'unitarianismo, e che fu promulgato nel 1689. Scrisse varie opere, tutte pubblicate postume, tra cui Journal (Diario, 1694), A Collection of Epistles (Epistole, 1698), Gospel Truth (Verità evangelica, 1706). [Enc. Encarta] presenza del male e della necessità di combatterlo con una severa disciplina morale e uno stile di vita estremamente sobrio, improntato all'onestà e alla sincerità soprattutto nell'esercizio della propria professione. Nelle adunanze i fedeli sono tenuti a rendere pubblicamente conto della conformità della propria vita ai principi del loro credo, soprattutto per quanto concerne l'educazione dei figli, la sobrietà dei costumi e anche l'atteggiamento di tolleranza razziale e religiosa, che i quaccheri considerano fondamentale accanto alla disponibilità a perdonare le offese subite, insistendo inoltre sul concetto di separazione tra Stato e Chiesa come condizione indispensabile per la libertà di culto e sugli ideali del pacifismo e della solidarietà. 3. STORIA Alcuni principi basilari della dottrina dei quaccheri si ricollegano alle rivendicazioni di quei gruppi, come gli anabattisti, che adottarono un indirizzo radicale nell'ambito della Riforma protestante, invocando la piena libertà religiosa e l'indipendenza da qualsiasi autorità politica. Pur vicino a questi ideali, George Fox non intendeva istituire una comunità religiosa separata, che tuttavia prese corpo spontaneamente con l'aggregazione di un numero sempre maggiore di fedeli, e ricevette la prima codificazione teologica e istituzionale in un'opera apologetica redatta nel 1678 dallo scozzese Robert Barclay. Perseguitati a motivo della loro opposizione al giuramento e alla guerra, i quaccheri entrarono in aperto conflitto con la Chiesa anglicana, rifiutando il pagamento della tassa ecclesiastica e contravvenendo al decreto che dal 1664 impediva ogni adunanza pubblica per culti diversi da quello della chiesa nazionale. Per sfuggire alla repressione, molti fedeli emigrarono nelle colonie americane, stabilendosi nel New Jersey nel 1674. Nel 1681, sotto la guida di William Penn, i quaccheri avviarono la colonizzazione di alcuni territori, popolati già nel 1684 da circa 7000 confratelli, ponendo le basi del futuro stato che avrebbe preso il nome di Pennsylvania e che diverrà, con il Rhode Island, una delle roccaforti della comunità. La Società degli Amici, che nel 1947 ha ricevuto il premio Nobel per la pace, sostenendo l'ideale dell'obiezione di coscienza e del servizio civile a fini sociali, conta oggi 500.000 membri in oltre 30 paesi.18 Penn, William (Londra 1644 - Buckinghamshire 1718), quacchero inglese, fondatore della colonia della Pennsylvania […] Nel settembre del 1682, fondò la città di Philadelphia e governò la colonia per due anni in modo saggio e democratico […] stipulò un trattato di pace con le tribù indiane e diede alla colonia un ordinamento democratico […] tra i suoi interventi principali ci furono la soppressione della pirateria e la promulgazione di una Carta dei privilegi che garantiva la libertà di culto in tutta la colonia. (Enc Encarta) Pennsylvania Stato del Middle Atlantic degli Stati Uniti, confinante a nord-ovest con il lago Erie, a nord e a nord-est con lo stato di New York, a est con il New Jersey, a sud con il Delaware, il Maryland e il West Virginia, a ovest con la Virginia e l'Ohio. Il fiume Delaware segna l'intero confine orientale. Pittsburgh, una delle principali città dello stato della Pennsylvania, è un importante centro culturale e industriale. Nella foto, il cosiddetto "Triangolo d'oro", la zona delle attività finanziarie. 18 Tutte le notizie riportate, comprese foto note e trafiletti, sono state tratte dalla Enciclopedia Encarta. 13 credente vorrei togliere tutto quello che fa parte del vecchio uomo e quindi è di ostacolo per sperimentare quel cambiamento spirituale. Una chiesa specifica, intesa come denominazione “X”, deve cambiare o rimanere uguale? E perché? Ermanno: Qualsiasi chiesa specifica deve cambiare se non vive gli insegnamenti rivelati nella Sacra Scrittura; sia per quanto riguarda la sana dottrina e specialmente nel manifestare quelle virtù cristiane (ospitalità, umiltà, pietà, carità) che sono il segno di colui che ha sperimentato una nuova vita in Cristo Chiesa e Cristianesimo: è lo stesso? Un tratto del fiume Allegheny che attraversa per 523 km gli stati della Pennsylvania e di New York, in territorio statunitense. A Pittsburgh, in Pennsylvania, confluisce con il Monongahela, dando origine al fiume Ohio. POPOLAZIONE In base al censimento del 1990 la Pennsylvania ha una popolazione di 11.881.643 abitanti, con una densità media di 100 unità per km2; i bianchi sono l'88,5%, i neri il 9,2%. Tra gli altri gruppi etnici, oltre all'alta percentuale di ebrei (1,7%), lo stato è abitato da circa 232.300 ispanici, 29.562 cinesi, 28.396 indiani, 26.787 coreani, 15.887 vietnamiti, 14.210 amerindi, 12.160 filippini e 6613 giapponesi. In Italia è stato un piacere scoprire che c’è un centro Quacchero a Bologna di cui speriamo di darvi informazioni più esaurienti in futuro. In Internet è presente una sintetica e interessantissima pagina all’indirizzo www.quaker.org/italia Un saluto dalla redazione de “Il Ritorno” ai nostri cari fratelli di cui non sapevamo l’esistenza e a cui ci sentiamo molto vicini per spiritualità. Ci farebbe piacere ricevere vostre notizie. Ermanno: Quando frequentiamo una chiesa possiamo definirci delle persone religiose; quando invece viviamo il cristianesimo siamo dei cristiani nati di nuovo e salvati per grazia di Dio. Angelo: Magari!.. La realtà dei fatti, invece, spesso impietosamente, ci mostra che le due realtà, seppur mescolate complessivamente tra loro, non si identificano. In effetti, è il cristianesimo che produce la Chiesa, ma non è vero viceversa. E’ l’essere individualmente discepoli di Cristo che fa di noi un “corpo”, e non è l’accordarci (in senso organizzativo, denominazionale, o altro) che fa di noi dei veri discepoli di Cristo. Fino a che punto dobbiamo seguire la nostra chiesa? Ermanno: Fin quando è in armonia con quanto insegna la Parola di Dio. Angelo: Qui il discorso è complesso, e si ricollega al significato che si vuole dare alla parola “seguire”. Se vuole solo intendersi il frequentare, l’essere presenti agli incontri, o svolgere un ruolo attivo in comunità, allora penso che dovremmo continuare a prestare il nostro servizio a Dio e ai fratelli finché ci è possibile: se dovessimo dissociarci, o prendere le distanze da ogni comunità imperfetta, staremmo freschi! … ci condanneremmo probabilmente all’autoisoloamento. Se invece per “seguire” si vuole qui intendere “obbedire”, allora il problema è più semplice, perché il cristiano deve obbedire solo a Dio. Ai fratelli, al massimo, si può rendere conto, spiegando amorevolmente il motivo delle nostre scelte. DAL QUESTIONARIO Mi spaventa cambiare? In cosa vorrei ancora cambiare e come? Ermanno: Personalmente qualsiasi tipo di cambiamento può spaventarmi; considerando che questo mio atteggiamento è sintomo di instabilità di carattere. Tuttavia come essere umano vorrei cambiare tutte quelle cose che mi producono ogni forma di sofferenza. Come 14 OCCULTIMO & COMPANY Se qualcuno che praticava la magia ci chiede aiuto, come dobbiamo comportarci? applicazioni delle tecniche che trovi (il che potrebbe disperdere e generalizzare la tua sete di spiritualità), ma di proseguire e cercare più in profondità. Angelo: Se la praticava ed ora non la pratica più, penso ci dovremmo comportare normalmente. Se invece la pratica ancora, dovremmo fare ogni sforzo per mostrargli come abbia riposto la sua fiducia in qualcosa che non ha niente a che vedere con Dio. Ora giacché “non si può servire a due padroni diversi”,19 dovremmo porlo di fronte alla questione se sia più importante la sua pratica magica o l’aiuto che chiede da noi. Sarebbe indispensabile porlo di fronte a una scelta, perché non si può sperare in Dio e contemporaneamente nella magia!… ANGELI, IL SITO PROPOSTO: http://members.xoom.it/evanweb/angel.html da cui abbiamo riportato il seguente articolo: Angeli e Realtà sovrasensibili, un problema? di Giorgio Ruffa Propongo un'altra questione. Fu chiesto qualche tempo fa: "Come posso far capire ad una persona che non esiste l'Angelo custode"? Ma, io credo che questo sia un falso problema. Come al solito non dobbiamo confondere i fini con i mezzi. A mio, sempre fallibile, parere la questione degli angeli, custodi o altro, assume la stessa importanza dei sofismi che possono nascere nel discutere il "sesso degli angeli":-) Il mondo protestante dovrebbe fare attenzione agli argomenti che depontenzino la maestà e la potenza di Cristo. Ma si sa, l'uomo cerca sempre di costruirsi Dio conformemente alle proprie esigenze (idea ben considerata dal filosofo ateo Ludwig Feuerbach): azione che è l'essenza propria del peccato. E' troppo duro voler capire, una volta per tutte, che, come dice Agostino, ogni nostro merito è in noi solo l'effetto della stessa grazia; e che quando Dio premia i nostri meriti non fa che premiare i suoi benefici! Dio è il totalmente altro, come dice K. Barth; quindi la questione non è provare l'esistenza o meno di una realtà sovrasensibile, cosa del resto impossibile per la ragione, ma chiederci: è utile per la mia salvezza? E se opera, lo fa per mio volere? Per me la risposta è negativa in entrambe le Ermanno: Dobbiamo aiutarlo a capire che tale arte della magia è opera del demonio ed è condannata da Dio. Inoltre dobbiamo seguire questa persona con amore nella speranza che si voglia ravvedere. _______ ANGELI, REIKI, ECC. Anna: Leggo con interesse il giornale che mi mandate. Sto approfondendo tutto ciò che riguarda “gli angeli”, e volevo chiederti se hai qualcosa in merito; pratico lo “Yoga” e il “Reiki” proprio come filosofia di vita. PIC: Il libricino che ti ho dato “Gli angeli” di Renzo Lavatori (TEN) ti introdurrà in argomento; ma è sempre bene equilibrare gli scritti cattolici con quelli protestanti (se non altro per la “par condicio”) così ti ho cercato e riportato un articolo di Giorgio Ruffa. Il tuo pensiero si formerà meglio. C’è anche qualcosa sul Reiki. Tu hai molte potenzialità, non sarebbe male focalizzarle; per q uesto, se posso, vorrei dirti di non fermarti alle 19 Matteo 6:24 Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro; oppure sarà fedele all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio e a mammona. 15 prezzo, angioletti dipinti come concentratori di forze benefiche. Angeli ha smesso quasi subito, ora è tornato ai mobili. Ma non è finita: adesso ci sono i libri. Si stanno pubblicando porcherie che fanno accapponare la pelle. Solo a titolo di cronaca, noto a pagina 52 del catalogo 1997 De Vecchi (casa editrice famosa per i suoi manuali pratici casalinghi) libri di questo tono: "Gli Angeli, come incontrarli", "L'angelo custode, come parlargli con le carte (40 pseudo tarocchi inclusi!!!!!)" e un manuale di "Preghiere che guariscono". Degenerazioni? Certamente! Ma sono il segnale pratico di quanto siano fuorvianti certi argomenti, se non affrontati "cum grano salis". La cosa che mi ha colpito è un'altra. Il libro "Gli Angeli, come incontrarli" è firmato Aurelio Penna. Certo, ognuno è libero di pubblicare ciò che vuole, ci mancherebbe. Dispiace solo che A. Penna, fu coautore con Sergio Ronchi dell'eccelente saggio "Il protestantesimo, Feltrinelli,1981" e di altre opere di carattere sociologico e religioso. Ma si sa, ci sono anche le leggi di mercato:-) Chiudo l'intervento con un'altra citazione da Lutero, eccezionale nella sua sintesi, che avverte contro ogni forma d'intermediazione, rappresentata in generale dalla categoria dei santi: "la natura umana e' fin troppo incline ad abbandonare Dio e Cristo e a confidare negli uomini. E' estremamente difficile imparare ad avere fiducia in Dio e in Cristo. Percio' e' intollerabile un tale scandalo che spinge le persone deboli e carnali a iniziare un culto idolatrico contro il Primo Comandamento e contro il nostro battesimo. Si trasferiscano con coraggio la speranza e la fiducia dai santi a Cristo". Mi auguro che questo mio breve intervento possa essere accolto benevolmente. Infine ricordo che ho dedicato due righe anche alla questione della Sindone20. questioni. Lutero si opponeva, seguendo le scritture [Ebr. 9:12-28; 10:12-14], a qualunque altro mediatore che non fosse Cristo, e a riguardo le entità angeliche si espresse in questi termini: "Sapete che non vi e' una sola parola di Dio che ordini di invocare angeli o santi, affinche' intercedano per noi; ne' vi e' di cio' alcun esempio nella Scrittura. Infatti si trova che gli angeli hanno parlato con i Padri ed i Profeti, ma nessuno fu mai richiesto da loro d'intercedere. Parimenti il patriarca Giacobbe non chiese l'intercessione all'angelo con il quale aveva lottato, ma ricevette da lui soltanto la benedizione (Gen. 32,25-30). Piuttosto si trova nell'Apocalisse (Ap. 22,8-9) il contrario, cioe' che l'angelo non si lascia adorare da Giovanni". A noi non è dato sapere, con esattezza, in che modo agisca la provvidenza divina. I suoi mezzi sono molteplici e spesso sconosciuti. Anche le affascinanti descrizioni metafisiche delle "Gerarchie celesti" dello pseudo-Dionigi non sono altro che frutto di una ragione umana finita, laddove lo stesso filosofo propone una teologia negativa che elimina ogni possibilie conoscenza diretta della "Divina Potenza" o anche "inacessibile caligine", inesprimibile dalla ragione umana. Anche Tommaso d'Aquino dedica parecchie questioni, della somma teologica, alle realtà angeliche, ma anche queste sono solo una dotta produzione della "finita" ragione umana. Le stesse cinque vie, per la dimostrazione razionale dell'esistenza di Dio, sono un'assurdo, poichè pongono l'uomo sullo stesso piano ontologico di Dio, in virtù di una ragione che pretende, tracotante, di oggettivare Dio. L'analogia richiede sempre un contatto, ma questo è possibile solo ed unicamente attraverso l'atto kerygmatico dell'incarnazione di Cristo. Ogni altra strada non può che essere cieca. Quindi non dobbiamo lasciarci traviare da questioni che esulino dalla "Croce" e dalla "Promessa" di Cristo. In questo periodo la questione "angelica" sta superando i limiti della decenza, anche quelli della Chiesa Cattolica, trasformandosi in una moda "New Age Esoterica". Cominciò un annetto fa Guido Angeli (quando il cognome fa marketing), famoso imbonitore TV, vendendo, a caro [Le citazioni di Lutero sono state tratte da: LUTERO M., Epistola sull'arte del tradurre" (1530), in LUTERO M., Lieder e Prose, Mondadori, pgg. 250-280.] 20 16 http://members.xoom.it/evanweb/sindone.html sembrava di non aver più nulla da aggiungere. Le perplessità che potranno scaturire aiuteranno tutti noi a riflettere. Se volete potete intervenire; come del resto su ogni punto del giornale. REIKI, IL SITO PROPOSTO: http://www.cesnur.org/testi/reiki.htm, dal cui articolo abbiamo tratto la seguente parte iniziale: IL REIKI: TECNICA O RELIGIONE? di Massimo Introvigne ALEX: Caro Renzo ,ti sono grato per avermi risposto, mi sono stampato tutte le fasi dell'espansione Spirituale ,e le sto leggendo con la dovuta attenzione ,perché il tema è di estrema importanza. [Alex ci parla di un suo problema fisico difficile da guarire con la medicina tradizionale] .. non essendo per niente soddisfatto per l'esito dei consulti, accettai di andare da una guaritrice, chiedo l'appuntamento,e mi reco in un paesino nei pressi di Montacatini [..] mi sparirono i dolori durante la seduta mi benedivano e mi mettevano le mani su la testa, non smisi di andare malgrado fossero scomparsi i dolori perchè ero affascinato […]i Maghi e le Cartomanti ,non mi piacevano perchè mi lasciavano la bocca amara e un senso di inquietitudine addosso ,invece quando ero dalla guaritrice mi sentivo rilassato e protetto e le risposte che mi davano alle mie domande ,mi appagavano. dopo 10 anni che freguentavo " la Stanza " mi fù detto che se volevo potevo essere messo in contatto con la mia Guida in modo da poter esercitare i doni che mi sarebbero venuti aiutando il prossimo nel nome di Dio.[…] ricevo delle persone che chiedono il mio aiuto ,ma non smetto mai di cercare e contattare persone che credono in Dio e che mi possano aiutare a capire di più per sbaglire di meno. […] Il reiki è una tecnica di origine giapponese per ridurre lo stress, rilassarsi e incrementare il proprio grado di benessere fisico e morale. Benché il reiki non si presenti come un sostituto o un'alternativa rispetto alla medicina tradizionale, è spesso inquadrato fra le "terapie complementari" che affiancano la medicina. Il nome reiki è anche usato per designare il movimento - in senso lato (giacché non esiste un'organizzazione unitaria) - di coloro che praticano questa tecnica e condividono un certo numero di principi che la sostengono. La tecnica si basa sull'idea che un'energia (ki) universale (rei) scorre all'interno di tutti gli esseri viventi. Il flusso di questa energia può essere migliorato - o corretto, in caso di deviazioni - tramite semplici gesti di una persona iniziata al reiki, che appoggia le mani su un'altra persona (o su se stessa), ovvero semplicemente leva le mani in direzione dell'altro, senza toccarlo. La diffusione del reiki in Occidente è iniziata negli Stati Uniti nel 1938, e ha avuto un notevole successo. Si calcola che oltre un milione di persone oggi nel mondo si sottopongano regolarmente a sedute di reiki. Insieme con il successo, si è manifestata anche qualche polemica. Le diverse scuole, centri, associazioni di reiki non sempre vanno d'accordo fra loro. Alcuni gruppi sono accusati da altri di chiedere cifre esorbitanti o comunque eccessive. Nel mondo cristiano ci si chiede spesso con preoccupazione se il reiki sia semplicemente una tecnica, o non sia invece una religione (che, in quanto fondata su nozioni orientali o panteistiche, sarebbe incompatibile con la fede cristiana). […] PIC: Nella tua lettera si percepisce la fede. Una fede però che non è ancora affinata. Ci sono delle parti buone e delle parti estranee. E’ buona la tua intenzione di avvicinarti a Dio; è estranea ed allarmante invece la “Guida” di cui tu parli. Forse ti riferisci allo “spirito-guida” della guaritrice che ha pervaso, o pervade o pervaderà anche te? O intendevi altre cose? Ho pochi elementi per capire. La fede è un dono prezioso che però va indirizzato bene. Non cercare “i poteri” di niente se vuoi percepire la grazia di Dio. Da una parte sembri uno che ha trovato quello che cercava.. una persona che sembra quasi avere delle verità… ed essere in grado di aiutare gli altri… allora perché cerchi ancora nelle religiosità? Che ti aspetti dall’Espansione spirituale? In che modo posso esserti d’aiuto? Soprattutto il tuo cuore, il centro di te, il tuo spirito, cosa vuole da Dio? E cosa pensi che Dio voglia da te? “Alex43” e la sua guida: cautela e molto discernimento ALEX: […] condivido la tua perplessita nella mia guida ,Io la ho avuta per tanto tempo , ma per troppe volte ho riscontrato che esiste e mi parla per guidarmi nella strada verso Dio. Io non cerco poteri e non hò poteri ,tutto quello che faccio è per Vi riportiamo la sintesi di alcune e-mail scambiate dal 13 al 18 ottobre. Una gradita conoscenza durata purtroppo solo una settimana con un nostro lettore perché ci 17 la fede che hò in Dio, ma chi può dire di avere veramente la fede? Io sono un essere umano con tutta la volontà di servire Dio ,in quello che lui vuole da me. […]La guida che Dio mi ha dato ,e tutti i giorni tremo al pensiero che potrei perderla, Lei mi guida con amore ,ma Io ho sempre paura di non fare tutto quello che potrei fare e se soltanto pensassi di essere nel giusto peccherei di presunzione ,ecco perchè sono sempre alla ricerca della conoscenza ,proprio perchè voglio cercare di sbagliare il meno possibile. La mia guida mi dice che sono su la strada giusta , e vero e Io ci credo ,ma è anche vero che è mio dovere fare tutto quanto mi è possibile per accontentarli. Non sò in cosa mi puoi aiutare , ma soltanto con il parlare di Dio mi aiuti ,perchè è lo scopo primario della mia vita . ,Lui non lo conosce ,e Dio si ,Lui è un Dio di amore e verità se soltanto si pensasse che Satana professa l'amore ,allora avremmo due Dii ,uno Santo e uno Diavolo . Quindi se tutto quello che mi dice la mia Guida è inteso come amore e verità ,non ho paura di sbagliarmi . Intendo solo se volessi pensare ad un eventuale sbaglio ,ma se soltanto penso al benessere Spirituale ,morale e fisico che ricevo ,allora non importa che pensi ho valuti ,ma mi basta per tutto quello che mi dice o suggerisce. Quindi Fratello mio ,non ti meravigliare se Dio mi ha messo in contatto con una Guida Celeste ,perchè se lo ha fatto ,lo ha fatto unicamente perchè ne avevo bisogno ,dato che mi ero messo al suo servizio con tutta l'anima e tutto il corpo . Quindi non esistono dubbi se si ha fede in Dio. PIC: Caro Alex, non sei sufficientemente chiaro, mi mancano elementi per comprenderti. “La Guida” di cui parli potrebbe essere lo Spirito Santo (cioè Dio) che in qualche modo tenta di venire alla coscienza, ma che è visto ancora in maniera confusa e personale, oppure semplicemente l’ingannatore che si serve (come sempre) di cose di Dio per mettere se stesso nel Suo trono. In questo caso devi stare molto attento perché allora l’amore per il prossimo (magistralmente amplificato) soppianterebbe quello verso il Creatore in una “illusione d’amore”, ma che in realtà è solo schiavitù ad una volontà perversa (=dal verso contrario a quello del nostro Dio). Oltre lo Spirito di Dio, che è sempre Dio, non conosco altre “Guide”. Il mio consiglio è cautela. Tu dici che vuoi seguire solo le parole del Signore (non sarebbe una contraddizione se non fossero parole del Signore?), bene, allora fallo: ecco i primi comandamenti che Dio ci ha dato e sono veramente parole Sue: 1) Esodo 20:2-3 «Io sono l'Eterno, il tuo DIO", che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avrai altri dei davanti a me. 2) Esodo 20:4-6 Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 3) Esodo 20:7 Non userai il nome dell'Eterno, il tuo DIO, invano, perché l'Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano. Ciao Alex. Che il Signore Gesù ti guidi sempre più per la giusta via e ti liberi da ogni male fisico e spirituale passato presente e futuro secondo la Sua santa volontà. PIC: Caro amico, parli molto del concetto d’amore; usi molto questa parola in riferimento a Dio. Bene. Tante persone lo fanno, è la cosa più ovvia e più comune; sembra persino banale… ma abbiamo tutti una profondità della conoscenza di questo termine? Una cosa, spesso è quello che NOI pensiamo essere amore divino ed una cosa invece è l’amore divino che ci viene illustrato da Dio stesso. A proposito, io do per scontato che tu creda nella Sacra Scrittura come espressione di Dio, è così? (ti prego di rispondere alle mie domande, una per una); perché se non credi alla Bibbia è inutile andare avanti e la lettera può terminare qui. Ok, diamo per scontato che tu ci creda (gradirei una conferma). Punto primo: evitiamo i “secondo me”. Se abbiamo la Bibbia usiamola e citiamola spesso; i “secondo me” sono belli ma possono disperdere. Punto secondo: che cos’è l’amore secondo le Scritture? (Se abbiamo escluso i “secondo me” dovrai rispondere solo con le citazioni bibliche). Io vorrei portarti qualche elemento di riflessione dall’apostolo Giovanni, il mistico per eccellenza e prima di riportare frasi nuove ti sarei grato se tu mi dicessi se accogli queste frasi considerandole giuste oppure no: 1Giovanni 4:16 Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. “Dio è amore” dice l’apostolo, e chi sta nell’amore dimora in Lui. Sembrerebbe semplice. Ma basta credere in questo o è necessario dell’altro? “Noi abbiamo riconosciuto e creduto..” Occorre un certo apprendimento, un riconoscimento del giusto amore. Dividere l’amore dalla “parvenza d’amore”. 2Giovanni 3 grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. In questa frase possiamo vedere che il concetto di “amore” viene accostato a quello di “verità”. E già ALEX: Caro Renzo ,con l'amore che Dio mi dona ,Io ti dico che: l'amore non può insegnarlo Satana 18 La caratteristica di Satana è proprio il suo trasformismo, il suo volersi far passare per Dio. E’ stato sempre così ed ancora lo è. Non è uno sciocco, se vuole insinuarsi nella tua mente e distoglierti dalla paternità divina che ti aspetti che ti dica “Ciao Alex, sono il diavolo e ti parlo d’amore?” Si farà passare per amore lui stesso usando tutti i tuoi punti deboli come delle piccole “crepe” per entrarti nel cuore. Una volta che sarai quasi in suo potere ti isolerà del tutto da Dio, mostrandotelo addirittura come nemico, come qualcosa da combattere (se in questa fase temo); poi isolato dal Padre non avrai più protezione e dopo un attimo di illusione ti distruggerà nostrando la sua vera faccia. Che Satana sia un trasformista è dimostrato da questa frase: 2Corinzi 11:14 E non c'è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di luce. La sua vera faccia è questa: Giovanni 8:44 Il diavolo fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna. Dunque non è questione di Satana che dà o non dà amore (su cui possiamo confonderci o discutere all’infinito), ma di Satana che non è rimasto fermo nella verità perché non può avere verità. E la verità sai dove si può trovare: non in te stesso, ma nella Bibbia! Le profondità di noi stessi sono un insieme di tante cose belle e brutte a volte sondabili ed a volte inconsce; le verità bibliche sono per tutti uguali e molto chiare. In conclusione Alex, stai all’erta perché non ti vedo ben messo, sii vigile e PROVA GLI SPIRITI SE SONO DI DIO OPPURE NO: 1Giovanni 4:1 Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo. qui le cose si complicano. Chi è veritiero e chi è bugiardo? Non sempre il discernimento è facile (il discernimento di cui parlo, ti ricordo che non è quello generico, d’uso comune, ma il dono del “discernimento degli spiriti” che Dio concede al momento dell’effusione del Suo Spirito Santo a chi Lui vuole e come vuole. Un carisma insomma). Cerchiamo allora di capire l’amore più “veritiero”: 1Giovanni 5:3 perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 2Giovanni 6 E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in esso. 1Giovanni 2:4 Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. Caro amico la Parola del Signore è molto chiara. La volta scorsa ti ho mandato parte dei comandamenti. Noi cristiani li consideriamo verità e su di essi fondiamo la nostra vita. Tu non hai negato ma non hai nemmeno accolto. Devi essere molto più chiaro. Non può esistere nulla al di fuori di Dio solo. Definisci, per favore la tua “Guida celeste”. E’ Dio? Allora dovrà parlare con le Sue parole che abbiamo appreso da secoli e che sono scritte ed essere in linea con la Bibbia, perché non può esistere un dio che sia in contraddizione con se stesso, ti pare? Se fosse in contraddizione con se stesso non sarebbe più Dio ma uno spirito qualunque, creato, creatura, non “Creatore”. Se la tua “Guida celeste” non parla con parole di Dio e non è in accordo con la Bibbia, per quanto amore (umano) possa ispirarti allora non è niente. Infatti vi sono molti tipi di angeli, tutti “celesti” e noi dobbiamo guardarci: Efesini 6:12 La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Se ciò fosse, se uno spirito celeste ci predicasse qualcosa di diverso da quanto dice Dio (sto parlando del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe), non potrà né dovrà mai essere accolto: Galati 1:8 Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto. Riguardo poi all’altro punto che dici:”Io ti dico che: l'amore non può insegnarlo Satana ,Lui non lo conosce ,e Dio si ,Lui è un Dio di amore e verità se soltanto si pensasse che Satana professa l'amore ,allora avremmo due Dii ,uno Santo e uno Diavolo”, Ebbene hai ragione e torto insieme. Satana non può insegnare l’amore vero, ma può benissimo farcelo credere. Satana è un abilissimo ragionatore, ben superiore alle nostre capacità intellettive. Ci ha giocati una volta, in Eden con le sue ambiguità e “mezze verità”, ci giocherebbe sempre se Dio non ci proteggesse. ALEX: Caro amico , tu vuoi convincermi che le scritture sono sacre ,ebbene Io sono d'accordo con Te , Tu vuoi dirmi che Dio è un Dio d'amore , sono d'accordo con Te , ma se Tu vuoi mettere in discussione l'operato di Dio , allora mi trovi contrario , vedi fratello , Dio può e potra sempre adoperare tutte le armi che vuole ,per trascinare i suoi figli verso di sè , e a riprova di questo , guarda le apparizioni della Madonna , ma devi anche guardare i miracoli fatti da i Santi , Tu pensi forse che nella loro persona umana potessero fare i miracoli ? , ho pensi che ci voglia Dio con la sua forza celeste , è vero le scritture sono sacre e vere , ma è anche vero che Dio si manifesta in tante maniere , non solo nel modo indicato nelle sritture .Non voglio convincerti di quello che Tu non vuoi , ma ti voglio far pensare ad una cosa che potrebbe essere vera e appartenere alla forza Spirituale di Dio.Ti saluto e ti amo come vuole Dio unico e Trino. alex43 19 vorrebbe sapere più notizie su di lui. Io vorrei sapere come agisce lo Spirito Santo nelle comunità religiose. Conosco molte persone (cattoliche e protestanti) che quando si trovano di fronte a scritti o persone di chiese diverse chiudono se stesse (ed il loro intelletto) rifiutando ogni possibile scambio, fossero anche i saluti. Abbiamo qui invece una donna in gamba, che ha preso sul serio il suo impegno di catechista e si vuole documentare e confrontare anche con chi ha opinioni apparentemente diverse. Questo è l’unico modo intelligente per crescere. Brava Adriana! E speriamo che altri seguano il tuo esempio. Ecco ora le nostre modeste risposte alla tua difficile domanda e quella della tua amica Elena (un saluto anche a te, Elena). Mandateci una cartolina della bella Sardegna. POSTA Adriana: un esempio da imitare Io vivo in un paesino in provincia di Oristano, mi chiamo Adriana Contu, sono una casalinga e sono sposata da 20 anni, con 2 figli. Da circa 7 anni sono entrata a far parte del gruppo delle catechiste della mia parrocchia,vorrei scambiare con voi le mie opinioni-esperienze ecc...insomma mi voglio confrontare con persone che hanno diverse opinioni, se non le stesse. […] Vorrei anch’io ricevere i vostri messaggi settimanali di meditazione biblica[...] La mia amica Elena ha letto sul n.6 del vostro giornalino di Bonhoeffer ed è rimasta affascinata da questa figura; LO SPIRITO SANTO NELLE COMUNITA’ RELIGIOSE (di Carmela e Renzo) di peccato21, di giustizia e di giudizio). Ma se ogni chiesa è convinta di essere giusta come può dire di avere lo Spirito di Dio? Quindi più che ricercare i termini di un’attività divina da dentro una chiesa (che sarà limitata come tutte le chiese di qualsiasi confessione siano) forse sarebbe il caso prima di mettersi in una posizione spiritualmente libera22 e da fuori ricominciare in un contatto diretto con lo Spirito di Dio, continuo, sempre più profondo. Ricordiamo sempre che lo Spirito Santo è una Persona. Nel Suo nome veniamo battezzati. Dunque la denominazione religiosa dovrebbe essere predisposta soprattutto all’ascolto dello Spirito Santo, affinché questo, libero come è giusto che sia, possa agire e guidare. Punto importante infatti è che lo Spirito Santo, una volta salito al cielo Gesù, è l’unico capo della Sua Chiesa. Non ce ne sono altri, né sono stati previsti triangolazioni o intermediari. Lo Spirito Santo non può avere un comportamento standardizzato, fissato da norme… sarebbe come se l’uomo volesse controllare Dio stesso. Per poter rispondere alla domanda, come agisce lo Spirito nelle chiese, bisogna vedere in primo luogo come le chiese si comportano. Lo Spirito di Dio agisce sempre nelle chiese (vedi le comunità paoliniche dei primi trent’anni); non ha mai smesso di parlarci, guidarci, correggerci… Sono le chiese, che crescendo autonomamente in efficienza pratica, si sono appoggiate su se stesse ed hanno dimenticato Lui. “Il Ritorno” predica proprio questo viaggio al contrario alla ricerca della purezza originaria al di sopra delle gerarchie e delle denominazioni. Nei primi tre capitoli dell’Apocalisse di Giovanni lo Spirito si rivolge ad alcune chiese ed indica loro i comportamenti più giusti. “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese” (Apoc. 3:22) ma quest’orecchio l’abbiamo perso. Ogni chiesa (per non dire ogni persona) si sente nel giusto e fa di se stessa un idolo di perfezione. Una delle caratteristiche dello Spirito Santo è invece quella di convincere chi ascolta della sua necessità di ravvedersi (Giovanni 16:8 E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo 21 Solo lo Spirito Santo può convincere qualcuno del suo peccato, cioè risvegliare in lui il sentimento della sua colpevolezza. L’uomo difficilmente accetta le accuse di un suo simile. (C. Gerber) 22 Or il Signore è lo Spirito, e dov'è lo Spirito del Signore, vi è libertà. 2Corinzi 3:17 20 di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti » (Efesini 1: 22, 23; vedere anche Colossesi 1: 18). Il Nuovo Testamento si serve di due immagini per descrivere la parte di Cristo come capo della Chiesa: 1. Un corpo: «...Cristo è capo della Chiesa, che è il suo corpo e di cui egli stesso è Salvatore. ( ...) Or voi siete il corpo di Cristo, e membra d'esso, ciascuno per parte sua » (Efesini 5: 23; I Corinzi 12: 27; vedere anche Efesini 5: 30; I Corinzi 12: 12; Romani 12: 4, 5). La Chiesa è dunque un corpo, di cui Cristo è la testa e di cui i credenti sono le membra. La testa deve dirigere il corpo. Le membra sono solidali le une con le altre e devono accettare l'autorità della testa. Una Chiesa priva di Gesù Cristo è un corpo senza testa; perciò non può vivere. 2. Un edificio: « Essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare sulla quale l'edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore » ( Efesini 2: 20, 21) .Di questo edificio, di cui ciascun membro è una pietra, Gesù Cristo è la pietra angolare e gli apostoli sono le pietre principali: « poiche nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù ». « poiche noi siamo collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio » ( I Corinzi 3: Il,9; vedere anche I Timoteo 3: 15) . Entrando nella Chiesa ne diveniamo le « pietre viventi »: « Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per essere un sacerdozio santo » (l Pietro 2: 4, 5). Una completa solidarietà unisce le pietre tra: loro, in perfetta uguaglianza, riposando tutte interamente sulla pietra angolare, allo stesso modo che le membra di un sol corpo dipendono dalla testa. Cristo non è soltanto il Capo, ma anche il Sovrano Pastore, il Buon Pastore, che dà la vita per le sue pecore ( Gio- vanni 10: 10, Il; I Pietro 5: 4; vedere anche Matteo 12: 50). Cristo non ha dunque mai dato alla sua Chiesa un capo visibile. Il suo rappresentante sulla terra, il suo vicario, non è un uomo, ma lo Spirito Santo, che continua la sua opera in collaborazione con lui (Giovanni 16: 13).] È’ generalmente ammesso che tre qualità particolari costituiscono la personalità: l'intelligenza, I'affettività e la volontà. Una personalità normale possiede la facoltà di ragionare, di amare e di prendere decisioni. E queste tre qualità sono presentate dalla Bibbia: appunto come appartenenti allo Spirito Santo.23 Si vede quindi che lo Spirito Santo si presenta nelle fasi successive di una persona che pensa, che sente e che agisce24. […] Ma se lo Spirito Santo è una persona, ciò non implica necessariamente che abbia un corpo, soprattutto un corpo simile al nostro. Noi diamo troppo facilmente alla nozione di « persona » un valore antropologico, per spogliarla del suo valore ontologico ( esistenza dell'essere in se). Lo Spirito Santo non è una persona nel senso filosofico di questo concetto e meno ancora una personalità nel senso strettamente umano. Noi siamo esseri essenzialmente limitati, mentre lo Spirito Santo, onnipresente, onnisciente e onnipotente, non è ostacolato dalle realtà del tempo e dello spazio o, se si vuole, dalle tre dimensioni: le sue possibilità sono le stesse di quelle di Gesù Cristo dopo la risurrezione. Si può d'altra parte ben concepire l'esistenza di una personalità che goda di attributi completamente ignorati dagli uomini. Tratto dal cap.26 del libro “Dal tempo all’eternità” di C. Gerber – Ed AdV – FI CHI E’ IL CAPO DELLA CHIESA?25 [Gesù Cristo, fondatore della Chiesa sotto il nuovo patto, ne è anche il capo incontestato. « Ogni cosa. Ei gli ha posta sotto ai piedi, e l'ha dato per capo supremo alla Chiesa, che è il corpo 23 Per quel che riguarda l'intelligenza, lo Spirito Santo pensa { I Corinzi 2: 10, 11; Romani 8: 27), intende {Giovanni 16: 13), parla {Matteo 10: 20; Giovanni 16: 13; Atti 8: 29; I Timoteo 4: 1; Apocalisse 2: 7 ), insegna (Luca 12: 12; Giovanni 14: 26; 16: 12-14; I Corinzi 2: 4), testimonia {Giovanni 15: 26; Romani 8: 16), rivela {Giovanni 16: 13; I Corinzi 2: 10). Per quello che concerne I'affettività, lo Spirito Santo ama {Romani 15: 30), consola {Giovanni 14: 16, 26; 15: 26; Atti 9: 31; è chiamato il Conso- latore) , prega e intercede { Romani 8: 26, 27) , invita il peccatore al penti- mento { Apocalisse 22: 17 ). Per quanto si riferisce alla volontà, lo Spirito Santo vuole { I Corinzi 12: 11) , guida, chiama e, qualche volta, impedisce {Romani 8: 14; Atti 13: 2,4; 16: 6, 7 ) , sostituisce { Giovanni 14: 16, 17 ; 16: 7 ) , distribuisce doni { I Corinzi 12 : 10), ccnvince {Giovanni 16: 8) e dà la forza di servire {Luca 24: 49; Atti 1: 8). (tratto da C:Gerber) 24 D'altra parte, si può resistere allo Spirito Santo {Atti 7: 51 ), tentarlo ( Atti 5: 9) , rattristarlo { Isaia 63: 10; Efesini 4: 30) , oltraggiarlo { Ebrei 10: 29) , mentirgli {Atti 5: 3) , bestemmiare contro di lui, che costituisce un peccato imperdonabile {Matteo 12: 31,32) (tratto da C: Gerber) 25 L’articolo tra parentesi quadre è tratto dal cap.43 del libro “Dal tempo all’eternità” di C. Gerber – Ed AdV – FI ALCUNI ESEMPI DI ATTIVITA’ DELLO SPIRITO NELLE COMUNITA’ (di Renzo Ronca) Lo Spirito di Dio agisce sempre. Egli illumina, corregge, sospinge sia le persone che le comunità. Immaginate come un manto luminoso che ci avvolge ma che non può essere contenuto… Per comprendere la sua attività nelle comunità religiose dobbiamo tentare di ragionare non secondo noi ma secondo Dio; e Lui probabilmente non ci vede spezzettati in tante chiesette, ma come 21 semplici appartenenti al Suo popolo. Il popolo di Dio: Questo siamo noi. Il popolo di Dio è amato e corretto da Lui e sulla terra è in continuo cammino. Studiando il Vecchio testamento si vede chiaramente come ogni tanto veniva suscitato un profeta per dare un colpo di timone, per correggere questo cammino. Questi inviti ci sono ancora, sotto svariate forme; a volte vengono accolti come a Ninive, a volte vengono ignorati; ma certo ognuno sarà responsabile delle proprie scelte. Al tempo di Lutero nelle chiese c’era l’abbandono e l’ignoranza dei testi biblici; al tempo di Francesco d’Assisi le chiese erano nel lusso ed avevano dimenticato l’umiltà… Un inganno ben riuscito Quando l’ingannatore non può distruggere direttamente lo fa trasversalmente entrando e servendosi delle stesse chiese, o di persone che lui può controllare dentro le chiese. Vediamo due modi: il primo è quello di dare molto spazio e clamore ai fanatici. Vedendo per esempio persone esagitate con le mani alzate in preda a isterismi collettivi sarei anch’io portato a dire: “ma è così caotica l’attività libera dello Spirito?” Ovviamente chi conosce le Scritture sa che non è questa la volontà di Dio, come dice per esempio del dono della profezia: “Ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine”26; Tuttavia l’aumento degli esaltati e delle sette27 non favorisce l’accoglimento e la crescita dei doni dello Spirito, che come per reazione viene ad essere istintivamente allontanato. Il secondo modo per offuscare lo Spirito Santo (che è la vera guida di tutte le chiese, o se vogliamo, dell’unica Chiesa) è quello di rendere efficientissime le chiese stesse, in modo da indirizzare le sicurezze dei fedeli non più sullo Spirito Santo, che è Dio, ma sull’organizzazione specifica (la chiesa Tal dei tali) che diviene un idolo controllato trasversalmente da Satana stesso. Sono utilissimi allora i cosiddetti “movimenti di risveglio” che, come i profeti antichi, riprendono, correggono, indirizzano la fede dei credenti nella giusta via. Diventano poi a loro volta “movimenti addormentati” quando delle loro innovazioni fanno altre regole. Lo Spirito chiuso in altre regole soffocanti non può stare, così rimane una nuova istituzione, efficiente ma priva di contenuto; esattamente come le chiese che prima erano contestate. I Pentecostali in ambiente evangelico sono stati senza dubbio tra i movimenti di risveglio più significativi per quel che concerne lo Spirito Santo. La classificazione poi “che solo chi parla le lingue abbia il dono dello Spirito” ci pare abbastanza avventurosa. Pentecostali Nascono negli Stati Uniti nei primi anni del Novecento (1908) come movimento popolare di risveglio fondato sui segni della presenza dello Spirito Santo: parlare in lingue e doni di guarigione. Sviluppatisi rapidamente, soprattutto nell'Italia meridionale, nel corso degli anni '20 e '50, tanto da preoccupare le autorità politiche, subirono durissime repressioni e furono praticamente fuori legge fino al 1959. Una parte rilevante dei pentecostali è organizzata nelle "Assemblee di Dio", (circa 120.000). Difficile stimare i pentecostali indipendenti; tutti insieme potrebbero essere circa 200.000. Alcune chiese pentecostali (Missione Cristiana; Chiesa "Fiumi di vita"; Unione chiese pentecostali libere) fanno parte della FCEI28. Lo Spirito Santo entrò anche nella Chiesa cattolica con il “Rinnovamento nello Spirito”, scisso poi con la Comunità Maria, che frequentai per qualche anno, ricevendo l’”Effusione”29, fino a che si divise ancora, con il “Cristo risorto” (intorno al 1986). Non ho più seguito le sue vicende ma ricordo con nostalgia i bei canti durante i momenti di commozione delle preghiere, che venivano effettuate con l’antico rito dell’imposizione 28 Tratto dal sito della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia FCEI www.agora.stm.it/markert/evan/fcei.htm 29 L’”Effusione” è una specie di Sacramento, anche se non ufficiale, somministrato con l’olio delle unzioni, che può ricevere il credente dopo una preparazione e sulla base della preghiera di discernimento da parte dei responsabili. E’ spesso accompagnato dall’interpretazione profetica delle frasi bibliche che lo Spirito manda. Dopo questo atto il credente comincia ad esercitare comunitariamente i carismi che lo Spirito ha evidenziato in lui. 26 1Corinzi 14:40 Non è sempre facile riconoscere chi è nel vero da chi non lo è. A volte si tratta di persone che realmente vengono investite di poteri particolari; pensate a “padre Pio”, o alla corrispondenza che avete letto su “Alex”. Dobbiamo chiedere in continuazione il dono del discernimento degli spiriti allo stesso Spirito di Dio. 27 22 delle mani. Gerarchia ecclesiastica e libertà dello Spirito non vanno molto d’accordo, è logico; forse è questa una delle cause di tante suddivisioni. Del resto è recentissima la notizia di un controllo ancora più rigido da parte della Chiesa cattolica a questi movimenti.30 Il severo documento di Ratzinger è rivolto ai soprattutto ai carismatici di Milingo31, ma è evidente che tutti i carismatici cattolici hanno subito una ulteriore battuta d’arresto. Ti ricordi, Matilde, nei nostri discorsi sull’Espansione qual’era la partenza? “Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero»32. Dice anche: “Non spegnete lo Spirito”33 Per cui in maniera forse semplicistica, io credo in questo Dio che opera sempre. E’ vero che ci sono molte chiese che predicano invece il contrario prima fra tutte quella dei Testimoni di Geova (che però non considerano lo Spirito Santo come Dio)- poi mi pare anche gli Avventisti ed altri; tuttavia io non sono affatto d’accordo. Io ne sono una specie di testimonianza vivente. Tu sai come il Signore mi salvò. Sappiamo che in questi tempi aumenteranno i falsi apostoli e che a molti di questi sarà dato il potere di compiere opere miracolose molto più che in passato. Ma non mi pare che il Signore si sia mai tirato indietro per questa “inflazione” da parte dell’ingannatore. Se mai il problema è nostro. Spetta a noi ritrovare la giusta fede perché, come sai, Gesù quando passò nel suo paese: “non fece lì molte opere potenti a causa della loro incredulità”.34 Non limitiamo dunque l’opera di Dio, ma anzi confidiamo maggiormente in Lui perché viviamo dei tempi difficili. Più ci avviciniamo alla Sua venuta e più teorie, regole, fatti, miracoli (veri o falsi), la nostra stessa vita, tutto è relativo: “Ma questo dichiaro, fratelli: che il tempo è ormai abbreviato; da ora in poi, anche quelli che hanno moglie, siano come se non l'avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che si rallegrano, come se non si rallegrassero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero, perché la figura di questo mondo passa”35. Sono periodi difficili cara Matilde, ma il Signore proprio per questo ci ha dato il Suo Spirito Santo. Ascoltalo nel tuo cuore e non ti verrà mai meno la sapienza. Tu infatti hai sentito bene quello che è giusto. Continua a confidare in Dio; per quelli che credono infatti, il Suo Spirito sarà un conforto, una guida e un miracolo continuo. COMUNITA’ MARIA La Comunità Maria è nata nell'autunno del 1976 dalla preghiera di lode di alcuni fratelli, dediti da anni al rinnovamento carismatico […]. Vivono una spiritualità cristocentrica […]; mariana […]; carismatica: perché la potenza del Cristo risorto che vive nella Comunità si manifesta attraverso i doni e i carismi dello Spirito Santo, carismi che nella Comunità sono esercitati non individualmente ma com’unitariamente); […] Tratto dal sito: www.comunitamaria.it/home.html Attualmente è difficile dire quale sia il movimento nello Spirito più significativo. Personalmente credo che il cristianesimo sia in una fase di confusione e di stanchezza. E i miracoli ci sono ancora? Matilde: Renzo, proprio a proposito vorrei chiederti qualcosa che ho sentito dire da questo amico evangelico (ha una chiesa ed ogni tanto mi viene a trovare con la moglie): dice che il Signore non compie piu' "miracoli", perche' a suo dire, se Gesu' li facesse potrebbero confondersi con quelli che compie Satana in questo periodo e che affibiano ovviamente ai vari Padre Pio, Papa Giovanni e via dicendo. A riguardo tu che ne pensi? Io so che quando Dio vuole... guarisce anche lasciandoci strabiliati.. 30 ROMA - Altola' del Vaticano alle riunioni per le preghiere di guarigione, magari inframmezzate da esorcismi. Quasi un decalogo di condizioni e limiti nei confronti di tali riti, e' contenuto in un documento della Congregazione per la dottrina della fede. Queste riunioni, per il documento, 'attribuiscono il carisma di guarigione ad alcune persone, mentre non resta che affidarsi allo Spirito Santo'. Il documento sembra riferirsi ai gruppi carismatici. (ANSA-17-11-2000) . 32 Giovanni 5:17 1Tessalonicesi 5:19 (CEI) 34 Matteo 13:58 35 1Corinzi 7:29-31 31 33 L’articolo di Luigi Accattoli è pubblicato in http://www.corriere.it/edicola/Corsera/TUTTI_GLI_A RTICOLI/ACCA.htm 23 NON DIMENTICHIAMO COSA PRODUCE L’UOMO SENZA DIO [Immagini e articolo tratti da “SONO SCAMPATO ALL’INFERNO DI AUSCHWITZ”Intervista a PIETRO TERRACINA del 6-6-96, di Isabella Loschiavo In “La Città del Sole” www.sosed.it] […] Passato poco tempo, fummo caricati su un carro di bestiame in 64 persone, sigillato all’esterno. Nessuno può immaginare il disagio del viaggio, gli strazi delle donne e dei bambini: cominciava per noi la disumanizzazione. Arrivati ad Auschwitz, si aprirono i carri in mezzo alle urla dei tedeschi che con i calci dei fucili colpivano i più anziani. Formarono due file: uomini e donne, e se qualcuno si muoveva, veniva bastonato. La prima selezione era fatta di persone che potevano lavorare, la seconda di quelli destinati alla camera a gas e al forno crematorio, tra i quali c’erano mio padre, mia madre e mio nonno. - Lei dove venne destinato e come fu trattato? - Io e altri fummo portati in una baracca, completamente denudati, disinfettati con un liquido cosparso sulla pelle e immatricolati. Il nostro nome non esisteva più, si doveva ricordare a memoria il numero in tedesco. Alle 4 del mattino ci svegliavano., facevano l’appello che durava anche due ore e poi costretti a lavorare sotto la sferza dell’aguzzino. Il fischio di un treno era per noi il terrore, perché significava l’arrivo di un nuovo carico e, di conseguenza, la morte di alcuni di noi. Ogniqualvolta si passava davanti al medico, si decideva la nostra sorte. Bastava un malore, come l’edema ai piedi, una febbre, per diventare cenere dopo qualche ora. La lunga fila di forni crematori dove venivano inceneriti i corpi di uomini, donne, bambini - Lavoravano a pieno ritmo giorno e notte e, malgrado fossero numerosissimi, risultarono insufficienti tanto da richiedere l' utilizzo delle "fosse crematorie” Le "fosse crematorie" furono utilizzate sopratutto nell'estate del 1944, quando, accelerato il programma di sterminio, i forni risultavano insufficienti a smaltire l'enorme lavoro. IL NEO-NAZISMO NON E’ FORZA, MA SCHIAVITU’ “Il Ritorno” vi ha riportato quelle testimonianze drammatiche affinché non sia solo un ricordo del lontano passato ma susciti una riflessione su ciò che spinge l’uomo a divenire così cattivo. Il “nazismo” è solo una parola per coprire una spinta molto più profonda che opera sempre, oggi più che mai. Allora fu molto evidente, oggi è più diffusa. Pensate alla ex-Juogoslavia, all’Africa…. Si commettono continuamente atrocità come queste. Non può essere solo una questione politica. Ciò che sospinge molti giovani di oggi in Austria, in Germania e purtroppo anche in Italia ad aderire a questi movimenti neo-nazisti o ad assumere atteggiamenti simili nell’integralismo religioso, non è un’idea, ma una schiavitù. Il regista è il diavolo, l’ingannatore, il quale approfitta della nostra mancanza di ideali, di fede e di speranza, per focalizzare le ferite, il dolore, il vuoto, la privazione d’amore e la rabbia, contro ipotetici nemici di razza. In realtà questo perverso nemico non fa altro che portarci all’autodistruzione. Egli ci odia perché tutti noi, per i meriti di Cristo, siamo figli di Dio e potenzialmente destinati alla salvezza che lui ha perduto. Dietro l’odio del nostro simile dunque non ci sono vittorie di nessuno, c’è solo questo: la morte. 24 CHIE ERA BONHOEFFER? Cara Elena, oltre all’articolo “La Provocazione Di Dietrich Bonhöffer” in http://www.col.it/margine/archivio/1995/l1.htm di di Alberto Conci che ti abbiamo già inviato, ed oltre alle note che ti proponiamo ora, potrai trovare altre notizie sulla “Conferenza tenuta dal pastore luterano Herbert Patzelt” http://digilander.iol.it/sitoecumenico/dietrich.htm Se non la trovi te la mandiamo. Ciao e mi raccomando continua a leggerci. Bonhoeffer (Dietrich), pastore e teologo protestante tedesco (Breslavia 1906 - campo di concentramento di Flossenbürg, Baviera, 1945). Partecipò attivamente alla Resistenza contro il regime nazista. Arrestato il 5 aprile 1943, venne deportato in diversi campi di concentramento e poi impiccato, con l'ammiraglio Canaris, il 9 aprile 1945. Esercitò l'azione politica con la sua testimonianza, ma specialmente con l'insegnamento, impartito in Germania e per qualche tempo anche nell'America del Nord. È uno dei pensatori cristiani più influenti del nostro tempo ed è considerato un anticipatore della teologia politica e della teologia della secolarizzazione. Le sue opere principali sono: Comunione dei santi (1930); Agire ed essere (1931); Emulazione(1937); e, postume: Etica (1949); Resistenza e resa(1951). (Enc. RizzLarousse) Il suo insegnamento, fortemente connotato in senso pacifista, afferma la necessità di reinterpretare il cristianesimo e di adattare il messaggio biblico ai problemi del mondo contemporaneo, in cui l'apparente inattualità del concetto di Dio richiede una nuova iniziativa cristiana nei confronti della realtà mondana. Le sue opere più importanti sono: Sequela (1937), Vita comunitaria (1939) e gli scritti, usciti postumi, Etica (1949) e Resistenza e resa. Lettere e appunti dal carcere (1951). [Enc. Encarta] Bibliografia utile: Bagetto, L., Decisione e affettività. La via ermeneutica di Dietrich Bonhoeffer, Marietti, Genova 1991. Bethge, E., Dietrich Bonhoeffer, teologo cristiano contemporaneo, Queriniana, Brescia 1991. Bosco, N., Dietrich Bonhoeffer, un'etica cristiana della responsabilità per laici e credenti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995. Conci, A., Dietrich Bonhoeffer. La responsabilità della pace, EDB, Bologna 1995. Mancini, I., Bonhoeffer, Morcelliana, Brescia 1995. Robertson, E., La forza del debole. Vita e pensiero di Dietrich Bonhoeffer, Città Nuova, Roma 1992. Wind, R., Dietrich Bonhoeffer. Storia della vita e del pensiero, Piemme, Casale Monferrato 1995. (Encarta) Lettere a cuore aperto Diamo inizio ad una nuova rubrica ideata da Carmela che speriamo vi piacerà Vorrei cercare di incoraggiare tutti coloro che in particolari momenti della loro vita sentono il bisogno di essere semplicemente ascoltati; dove non è necessario che ci siano delle risposte ma solo ascolto. A volte per paura di appesantire si rimane nel proprio silenzio mentre parlarne solleva molto il nostro cuore e la nostra anima. (Carmela) Mi unisco volentieri a quanto dice mia moglie. C’è un altro bene dietro queste aperture del cuore: leggendo delle inquietudini, paure, delusioni e speranze che provano gli altri scopriremo che non siamo soli in questo viaggio a ritroso, in questo “ritorno” a Dio. Ci accorgeremo che siamo molto simili in fondo, e ci sentiremo più uniti, così ci vorremo tutti un po’ più di bene. (Renzo) Coraggio scriveteci dunque, aprendovi con fiducia e tranquillità. Accetteremo volentieri anche gli anonimi; scarteremo solo le lettere equivoche. NON POSSO VIVERE E NON POSSO MORIRE (lettera firmata) Io non posso vivere, non ci riesco; e come cristiano non posso darmi la morte. Vivo una condizione di continua lotta tra quello che vorrei essere e ciò che invece, miseramente, sono. Appena apro gli occhi la mattina non lodo il Creatore perché ho la rabbia di essere ancora vivo. Vorrei bestemmiare perché so che mi aspetta una giornata come o peggio le altre giornate. In me c’è l’intenzione di essere positivo, di dare amore, ma diffondo solo rabbia e violenza attorno a me. O sono depresso o sono incavolato col mondo. Dall’Eterno mi aspettavo tanto, invece sono sempre io, con tutte le mie crisi. Mi chiedo spesso se davvero il Signore mi voglia bene. Vedo sulle facce della mia famiglia gli effetti del mio fallimento e vorrei scappare, chiudermi nel profondo di un luogo buio… Si, voi mi aiutate, mi piacerebbe collaborare col vostro giornale, però non ho pace; mi chiedo sempre chi sono e non so dare una risposta. Vorrei essere una brava persona e forse a chi non mi conosce posso anche dare questa impressione, ma in chi mi sta vicino trasmetto solo il male anche se cerco di parlare solo del bene. Sono troppo tormentato e non amo la vita, perché fa troppo male. Non ho trovato la pace che promette Gesù ma solo il tormento e la persecuzione. E se fossi solo un “bluff”? Se io fossi solo un essere egoista e violento? Forse dovevo vivere da solo. Penso spesso di morire, ma so che Dio non vuole il suicidio per cui vado avanti così. Ma a che serve se sono sempre rabbioso e scontento? Odio questo mondo e odio la gente che lo abita. Sono tutte persone vuote o cattive. A che servono persone come me? Non tutti dovrebbero entrare in un cuore aperto come questo, che si può ferire facilmente e può sconcertare i più deboli nella fede. Ringraziamo questo amico (di cui preferiamo non indicare il nome per giusta riservatezza) per il coraggio che ha mostrato nel parlare di sé. Col suo accordo vorremmo provare a coinvolgervi e a spronarvi a ricercare le verità che sono in voi stessi per quanto dolorose possano essere e inaccettabili possano sembrare. Vi sono dei momenti “no” per tutti. A volte questi momenti “no” perdurano e sembrano non finire mai. Tuttavia hanno SEMPRE una fine che il Signore conosce e coordina; questo è bene dirlo subito. Egli mai ci abbandonerà. Il nostro amico sembra vivere due verità, ma la verità è solo una; non necessariamente quella che noi vediamo in questo mondo o quella che percepiamo col nostro corpo e le sue emozioni. Noi viviamo come dentro un posto nebbioso e confuso, come sotto l’oceano… il periscopio che ci permette di osservare la verità è la fede. Non procediamo più per immagine o per i sensi, ma solo per fede. Quando dice “non36 conosciamo più nessuno secondo la carne” io credo si possa riferire anche a noi stessi. Noi che cresciamo nello Spirito di Dio ed impariamo a ragionare come uomini spirituali, infatti, non possiamo più osservarci con gli occhi del mondo. Dio ci ha guardati e37 ci ha amati prima che noi nascessimo . Basterebbe questo. Se Lui ci ama, chi siamo noi per non amarci? Il Signore non ci ha mai detto che siamo giusti e perfetti qui sulla terra, ma che siamo perfettibili, migliorabili, in vista della nostra perfezione vera nel cielo, quando sarà il momento in cui saremo accolti. Ma mi rendo conto che le nostre belle parole potrebbero non servire a niente se non scendiamo ancora più in profondità. Sul suicidio Leggevo uno scritto religioso che parlava del suicidio; era ben articolato e corretto nelle citazioni bibliche. In pratica condannava il suicidio per una serie giustissima di motivi e finiva col dire (come dicono quasi tutte le chiese) che il suicidio ci allontana eternamente da Dio. Perderemmo Dio per sempre. Ecco, forse è vero, però sono rimasto dispiaciuto per questo modo molto tecnico di dire le cose. Certo sappiamo tutti che l’atto in sé è contro natura, è contro la vita, è contro la volontà creatrice di Dio… ma attenzione ad una differenza: una cosa è giudicare l’atto, una cosa è giudicare la persona. Noi non siamo qui per giudicare nessuno. Non ci compete. Gesù amava, guariva, SALVAVA. Non dimentichiamoci che chi sta male, STA MALE. Non sta come noi, non è come noi. Probabilmente non è nemmeno in sé. Noi che stiamo bene ragioniamo con una mente equilibrata, senza problemi, in un corpo sano che sta bene. Non abbiamo traumi. Molto facile dire “questo è giusto, quello è sbagliato”. Ma chi sta male vive una realtà diversa: ciò che vede e ciò che sente è deformato da un inganno iniziato chissà quando. Pensate alla depressione. Il depresso non vede più nulla così come voi vedete, ma tutto ciò che guarda sarà per lui fonte di dolore insopportabile. Ogni azione si carica per lui di pesi, ansie, angosce insopportabili… 36 2 Cor 5:16 Efesini 1:3-5 Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell'amore, avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il beneplacito della sua volontà, 37 Cambia il suo respiro, aumenta il battito cardiaco, l’adrenalina scorre, si sente in trappola… Molto facile dire in quei casi “abbi fede”, ma non è sempre quello il modo di aiutarlo. Molto di più fa una presenza, magari silenziosa. Una mano che ti prende per mano. Un sorriso ed una buona parola, semplice, senza pontificare. Pensate che l’omicida non sappia in se stesso che non deve uccidere? Eppure vi sono tragedie in cui qualcosa esplode, qualcosa non funziona più nella testa come dovrebbe. Nessun uomo commette volontariamente del male contro se stesso o contro gli altri in forma cosciente; se lo fa è perché c’è un distorto meccanismo che gli fa apparire quella azione come l’unica possibile. Si dice che lo scorpione, se circondato dal fuoco, nell’impossibilità di superare il cerchio e di liberarsi si punge da solo dandosi la morte. E’ un meccanismo perverso-istintivo di questo genere, innestato dal diavolo, ingannatore per eccellenza, che alle volte circonda la persona depressa e la spinge verso la distruzione. “Tu non devi fare così, ma devi fare cosà”, un bel parlare il nostro, ma senza cuore. Gesù che non ha rimproverato nemmeno l’adultera che era stata colta in flagrante adulterio, ci insegna la via migliore, quella dell’amore. Ad una figlia anoressica non potete dire “devi mangiare se no stai male”, queste parole non avranno senso per lei, anzi aggraveranno il suo sentirsi in colpa e la spingeranno ancora di più non accettarsi. A chi non può camminare non possiamo solo dire “abbi fede” oppure “ci sarà un motivo”; certe volte, cari amici, sarebbe meglio tacere; rimanere accanto a chi soffre in silenzio. E se quella persona piange, piangiamo anche noi, con lei, aspettando le consolazioni di Dio. libererà da questo corpo di morte? (Romani 7:2124) [foto PIC] Un aspetto psicologico C’è da dire un’altra cosa, mi rivolgo principalmente allo scritto del nostro amico: Oltre alla “normale spaccatura” che i cristiani avvertono sulla propria persona tra ciò che è carnale e ciò che è spirituale (difficilissimo equilibrio da gestire nel corso della vita!), vi è anche un aspetto psicologico di cui dobbiamo tenere conto: quello ereditario. La nostra mente è complicatissima e riportando alla coscienza reminescenze lontane che non sempre vorremmo avere, ci spinge a comportamenti contraddittori. Facile la conversione per chi è allevato in una famiglia calma, timorata di Dio, dove nessuno alza la voce e la mamma ti da il bacino della buonanotte… ma quasi impossibile da attuare per chi viene da generazioni di famiglie violente disperate, o semplicemente meno fortunate, dove si è conosciuta la fame, le liti, la morte violenta, le malattie gravi, la perdita delle radici, delle amicizie; dove non c’è stato il tempo o la possibilità o la capacità di parlarsi tra familiari… Ecco prendete uno così, con questo “retroterra”, e portatelo in una comunità religiosa piena di pace e di parole dolci dette a bassa voce: “caro fratello.., cara sorella…” si sentirà come un marziano. Si domanderà: “ma se io non sono come loro allora Dio non è in me? Mi respinge?” cercherà di uniformarsi, di convertirsi, ma quanto potrà cambiare nei modi, nei gesti uno che è partito da tanto lontano? Ci sono famiglie dove la pistola è nel cassetto, le bestemmie sono normali e la violenza è quotidiana. Violenza di cui voi non potete nemmeno immaginare gli orrori e le varianti. Non si sa se si arriva al giorno dopo. Ed in questo ecco arrivare le “chiese dei giusti” che dettano regole uguali per tutti, che uniformano, appiattiscono… “chi è così è dentro, chi non è così è fuori”. Come potrà sentirsi uno i cui nonni si sparavano, in una comunità “efficiente e perfetta”? Io stesso ho visto chiese dove tutti erano perfetti, non solo nel culto ma anche nelle loro case: le piante che coltivavano erano perfette, anche il loro cane era perfetto e abbaiava con discrezione. Perfetti tutti, ma non mi hanno dato amore, solo un grande senso di frustrazione. Quello che cerco faticosamente di dire è che bisogna tener conto anche dell’ereditarietà psicologica. Per una serie di motivi complessi spiegare, noi tendiamo a riprodurre i modi che introiettiamo, incameriamo dalla famiglia di origine in quella nuova che andiamo a formare. Non basta, questi modi sono spesso la somma di modi del nonno e del bisnonno… Se uno per esempio ha un padre sgarbato o una madre fredda e distratta, per quanto spenda la sua vita contro la sgarbatezza e “Io scopro dunque questa legge: che volendo fare il bene, in me è presente il male. Infatti io mi diletto nella legge di Dio secondo l'uomo interiore, ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e che mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. O miserabile uomo che sono! Chi mi 27 contro la freddezza dei sentimenti, manifesterà esternamente qualcosa di quanto ha ricevuto: sgarbatezza e freddezza. Anche contro la propria volontà. Magari lui non sarà né sgarbato né freddo nel cuore, ma senza un’attenta rieducazione ai sentimenti (del tutto inesistente nella nostra società, a meno di non buttare milioni dallo psicologo) egli manifesterà spesso, suo malgrado, dei modi freddi e sgarbati.. Il cambiamento del corpo, dei modi, dei gesti, dell’autocontrollo, richiede tempi lunghi, anzi lunghissimi. Forse ci vogliono generazioni intere. Gesù, io sono convinto di questo, non ha mai guardato o scelto le persone per quello che erano fisicamente, umanamente, in maniera terrena, ma per come le vedeva Lui: in forma spirituale; per quello che le loro intenzioni, in accordo col piano di Dio su di loro, le proiettavano ad essere. Noi non possediamo quello sguardo, se non in rari momenti come un dono dall’alto, che magari presto sciupiamo.. eppure esiste ed è possibile col Suo aiuto ritrovarlo, ne sono convinto. Caro amico, ci vorranno alcune generazioni per realizzare nella pratica del comportamento quello che Dio ha cambiato in un attimo dentro al tuo cuore. Nessuno potrà toglierti quel dolore che senti (come creatura nuova) a contemplare la tua persona vecchia. L’unica cosa che posso dirti è di cercare, un poco alla volta, con l’aiuto di Dio di perdonarti; di perdonare quella parte di te che non accetti, ma che Gesù non ha condannato, perché ti ama nella tua interezza. Il tuo corpo fa quello che può. Alcune cose gli sono possibili, altre no. A Davide non fu permesso di costruire il tempio 38perché era stato un “uomo di sangue” ; ma fu concesso al pacifico figlio Salomone. Davide e Salomone sono due persone che vivono contemporaneamente in tutti noi. L’uno è padre dell’altro. Non è da disprezzare la violenza che Davide usò perché diventò coraggio tra le mani di Dio, un coraggio attivo e determinato che permise la liberazione. Non lo so se dico bene, non sono psicologo e non sono niente, però forse se consideri la parte violenta di te come una parte vecchia, come un padre ormai anziano e mal ridotto con cui convivere ed avere tolleranza e rispetto forse ti potrà aiutare. “Onora il padre e la madre” forse si può riferire anche a quelli che sono dentro di te. Uccidere questa parte, anche se ormai forse inutile e forse dannosa, sarebbe come distruggere la zizzania prima di aver raccolto il grano. Prova, per quanto possibile, a sottomettere la volontà tua a quella di Dio che così vuole e tollera, perdona il padre e la madre che sono in te e quelli veri, fuori di te. Davanti a Dio le intenzioni contano, contano moltissimo. Molto più del risultato apparente. Se tu riesci a fare poco è un poco che ha tanto valore agli occhi di Dio. Prosegui. Noi tutti ti vogliamo bene ed abbiamo stima di te. E poi, non è una frase fatta, ma una cosa vera, Dio arriva davvero nei nostri cuori, sa Lui quando e come, e quando meno te lo aspetti e ti ricolmerà di speranza e di sole. Non mollare, capito? Ti saluto fraternamente Renzo. Rosaura e i suoi silenzi “..Il mio silenzio non è scortesia ma profondo infinito dolore da cui guarire è impossibile. Pregare per la mia anima? No ha senso.” “Salve carissimi amici, tanto tempo è trascorso dall’ultima lettera, e tante cose sono avvenute nel frattempo, tante che è difficile farne un riassunto veloce e forse anche inutile dato che già il mio silenzio parlava da se. La certezza che voi mi pensavate bastava a consolarmi ed a sentirmi meno sola, ma avrei avuto tanto bisogno di incontrarvi per farvi veramente capire il mio stato d’animo e le cose che mi turbavano. A volte non è semplice farlo per lettera, e si corre il rischio di essere fraintesi. Non a caso parlai delle trasformazioni fisiche che stavo subendo, ma ciò non dipendeva dalla paura del cambiamento in se stesso quanto della velocità con cui si verificava e dai disturbi fisici che sentivo e che mi facevano stare malissimo; la vanità estetica era veramente l’ultima cosa che mi preoccupasse […].” Carissima Rosaura, ti devo confessare una cosa: la volta scorsa ho infilato all’ultimo minuto il tuo messaggio (il mio silenzio non è scortesia…) nella busta degli amici a cui mandiamo “Il Ritorno”. Diverse persone mi hanno chiamato e so che molti hanno pregato per te. Persone che forse non incontrerai mai, ma che hanno manifestato amore verso di te; un gesto silenzioso, intimo e davvero bello. Un verso di una poesia di Alberto diceva “Io amo, possibile che sia inutile?” in effetti l’amore non è mai inutile, mai! E’ qualcosa che parte da Dio, arriva a noi; e a Lui ritorna per essere di nuovo arricchito e ricambiato. Quando si interrompe questo ciclo (ovvero l’amore rimane solo umano) allora si affievolisce e muore per mancanza di vita. L’oggetto d’amore chi è? Forse su questo parleremo nel prossimo numero de “Il Ritorno”, ma una cosa è certa: l’amore non è mai inutile ed ha sempre senso. Hai detto una cosa fondamentale e bellissima “. La certezza che voi mi pensavate bastava a consolarmi” La certezza di essere pensati da qualcuno è la nostra vita. Che saremmo senza nessuno che pensa a noi? Ma noi lo sappiamo davvero chi è che ci pensa? Tu sei stata pensata da Dio prima ancora di nascere, e Lui si potrà mai scordare di te? Che 38 1Cronache 28:3 Ma DIO mi disse: "Tu non costruirai una casa al mio nome, perché sei stato uomo di guerra e hai sparso sangue". 28 tu ricambi o meno non importa, il Suo amore rimarrà sempre e non ti dimenticherà mai. Pregare Dio non è un atto solo per ottenere una soddisfazione ad una esigenza, ma un rapporto d’amore molto profondo, capace di riportare la vita ad ogni nostra cellula e la speranza nel nostro cuore. Vi sono è vero dei mali che sembrano non guarire, ma chi ha detto che un cuore che sa amare non sia già guarito a prescindere dall’aspetto fisico? Il nostro corpo non mostra se stesso, ma esprime ciò che ha dentro. Se dentro ha la speranza e l’amore di Dio allora sarà bello e gradevole. Tu sei pensata, amta da Dio in primo luogo e scusa se non è poco! Poi non sei pensata solo da me e Carmela, come vedi, ma anche da altre persone che cercano tramite la preghiera, di riallacciare quei legami d’affetto che hai in parte dimenticato con il Signore che è l’origine dell’amore stesso. Da questa partenza verrà poi la soluzione a tutto il resto. Non sei contenta di questo? Ma non basta: vi sono state anche due persone che hanno chiesto direttamente di poterti scrivere: una si chiama Samira Pinti ed è una giovane e bella ragazza (lo so perché ci ha mandato la sua foto) che sta a Roma, che ha molto sofferto, ma che adesso vive un periodo di nuove speranze [ciao Samira, a proposito hai sistemato la vecchia situazione? Un saluto da me e Carmela] ; l’altro è Carlo Calabrese di cui leggerai più avanti un nostro “scontro” di carattere dottrinale [Ciao Carlo, permettimi di scherzare e di non prendere troppo sul serio le nostre differenze di fede] Lui infatti è cattolico “papista convinto” (beh, nessuno è perfetto) ma nonostante questo ha davvero un animo sensibile e molto generoso verso il prossimo. Naturalmente non devi sentirti obbligata a scrivere o ad altro, ti dico tutto questo solo per farti capire che non sei sola. Noi, come sai, crediamo ci sia un piano, un disegno di bene per ciascuno di noi. Si tratta solo di scoprirlo. Conquistati il tuo spazio da dedicare alla riscoperta e cura degli affetti; verso te stessa, per esempio, facendo nascere quella bambina che forse per paura rimane un pochino in ombra. Ti aspettiamo presto. Un abbraccio da me e Carmela. DAL QUESTIONARIO Abbiamo visto che è peccato davanti a Dio pregare ed evocare i morti. La regola vale per tutte le persone morte, oppure il pregare ed evocare quelli che alcune chiese chiamano “santi”, è permesso? G.P. : C'è un passo nei profeti che dice che non è lecito invocare i morti a pro dei vivi. Se i morti non hanno potuto fare niente per se stessi, santi e non, come possono fare qualcosa per i vivi. Solo uno può fare qualcosa per i vivi ed è Cristo Gesù, perchè si è morto, ma più che questo è risuscitato e siede alla destra di Dio ed intercede per noi. Se l'uomo ha chi è preposto ad ascoltarlo perchè deve chiamare altri, in particolari chi è morto? Però i morti portano al cattolicesimo romano molti soldi, bisognerebbe fare un censimento di quanti soldi incassano per le messe ai morti e tutto il commercio che c'è attorno ai morti. Quindi nel senso monetario i morti sono molto utili ai vivi, ma non nel senso spirituale. Nella foto: “John Wycliffe e i Lollardi” Nel 1380, alcuni discepoli di Wycliffe, detti Lollardi o predicatori poveri, iniziarono a diffondere le teorie religiose del maestro e la sua Bibbia in lingua inglese. Perciò noi non ci perdiamo d'animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. (2Corinzi 4:16-18) Nel XIV secolo il riformatore inglese John Wycliffe, che anticipò la riforma protestante di circa due secoli, attaccò direttamente il papato, sia criticando il commercio delle indulgenze, i pellegrinaggi e il culto smodato dei santi, sia denunciando la corruzione delle gerarchie ecclesiastiche.39 39 29 Foto e didascalie tratte dall’Enc. Encarta SULL’ANORESSIA IL SITO PROPOSTO: “www.globonet.it/cristiani_evangelici/attualita.htm responsabile: Pino Tarantino [email protected] “ da cui: LA MORSA DELL'ANORESSIA “CRISTIANI EVANGELICI di fede pentecostale” Negli ultimi decenni si è assistito ad un proliferare di casi di anoressia, soprattutto nei Paesi ad alto tenore di vita, tanto da essere diventato un vero e proprio “fenomeno sociale”. Esso è esploso negli anni ’70 quando la pressione culturale, volta ad imporre il valore della magrezza, ha incrementato un problema esistente già da secoli. Quotidianamente i mass-media ci propinano immagini di modelle filiformi, prese ad esempio come canone di bellezza, dalle adolescenti. È necessario possedere un corpo longilineo per avere successo nella vita. L’anoressia è il prodotto della società consumistica, che innalza l’immagine a discapito del valore dello spirito: “Importante è apparire più che essere.” È un male devastante, che coinvolge essenzialmente il mondo femminile; gli uomini però, non ne sono esenti. ANORESSIA: 2 SU 10 A RISCHIO MORTE ROMA- Quasi 2 anoressiche su 10 rischiano la morte; in pericolo soprattutto le giovani donne tra i 15 e i 35 anni che abitano nelle regioni del centro nord: quasi 7 su 100 sono eccessivamente magre, il doppio rispetto a dieci anni fa. A lanciare l'allarme e' l'associazione di dietetica e nutrizione clinica. Secondo gli specialisti il 10% delle troppo magre ha quella che l'Oms ha definito 'carenza energetica cronica' (ANSA) Come si manifesta? L’anoressia è una patologia caratterizzata da un’eccessiva restrizione alimentare con conseguente perdita cospicua di peso; dalla paura d’ingrassare o dal desiderio di ulteriore calo ponderale; dall’amenorrea (assenza di ciclo mestruale). Si tratta di una perdita di peso forte, accompagnata da disturbi psichiatrici, quali ad esempio la depressione, o da patologie organiche. A soffrirne, e talvolta fino a morirne, sono in prevalenza ragazze molto giovani, sebbene vi siano forme ad insorgenza tardive, che interessano donne tra i 25 e i 48 anni. Il quadro dell’anoressia inizia di solito con un autoriduzione controllata di cibo, spesso rinforzata dall’attività fisica. Vi è una distorsione della propria immagine corporea: l’anoressica non si percepisce come magra, pertanto continua imperterrita a non mangiare ed a perdere peso, fino alla necessità di ricovero per pericolo di vita. L’anoressia è un disturbo, che rivela, in realtà, l’esistenza di profonde difficoltà di relazione, in modo particolare, all’interno del sistema familiare. Essa colpisce, infatti, nella maggior parte dei casi, adolescenti con gravi carenze affettive. Talune ricerche effettuate da studiosi dei disturbi del comportamento alimentare, hanno rilevato come le anoressiche abbiano spesso un rapporto simbiotico con la madre ed epidermico con il padre, figura periferica all’interno della famiglia e, spesso, autoritario, rigido, qualche volta violento. Rifiuto del cibo, dimagrimento divengono così veicoli di comunicazione che esprimono bisogni profondi del Sé. L’anoressica “sceglie” inconsapevolmente la via dell’auto – distruzione, pur di sfuggire a quel malessere interiore che non l’abbandona mai. L’anoressia sarebbe “la somatizzazione di un’emozione vissuta in maniera patologica”. L’anoressica si ripiega su se stessa, ridimensiona il suo corpo nell’assurdo tentativo di ritornare “piccina”; è alla ricerca di braccia calde e forti tra le quali poter serenamente riposare. Ha paura di amare e di essere amata, a causa del binomio affetto – abbandono, ormai fissato nei meandri della sua psiche. È stata già abbandonata una volta e non vuole ripetere una così tanto amara esperienza. Pensa di non meritare l’amore degli altri; ha una scarsa auto – stima. Può essere una persona metodica e precisa, con una carriera scolastica o professionale brillante alle spalle, ma incapace di reggere alla competizione; non in grado di assumersi le responsabilità; incapace di affrontare situazioni nuove. LA SOLUZIONE Le soluzioni al problema, date dagli specialisti dei disturbi dell’alimentazione, sono tante e diverse fra loro. In qualità di cristiani “nati di nuovo”, conosciamo la Persona in grado di risolvere in modo definitivo e radicale il problema “anoressia”. Cristo Gesù è Colui che ha la risposta a tutti gli interrogativi umani. Vogliamo pertanto, attingere a quella fonte inesauribile, che è la Parola di Dio, per ricevere consiglio intorno al problema che stiamo considerando. Al di là di ogni falso misticismo, che ritiene il corpo la prigione dell’anima, e quindi da poter umiliare ed avvilire, e nei peggiori dei casi da mortificare e castigare, attestiamo, alla luce delle Sacre Scritture, che Dio ha un alta considerazione del corpo dell’uomo, al punto di farne, a proposito dei rigenerati il “Tempio dello Spirito Santo” 1Corinzi 3:16 “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito Santo di Dio abita in voi?”. Il piano di salvezza di Dio per l’umanità prevede, inoltre, la piena redenzione delle tre dimensioni costituenti l’uomo: lo spirito, l’anima e il corpo 1Tessalonicesi 5:23 “Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente, e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo”. Dio, per mezzo dell’apostolo Paolo, ci esorta a non “guastare” il nostro corpo, ormai divenuto “Tempio di Dio” 1Corinzi 3:17 “Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; perché il tempio di Dio è santo e questo tempio siete voi”. Dio, pertanto, non può approvare nessun comportamento auto – distruttivo, teso a ledere l’integrità psico – fisica dell’individuo. È facile, nei momenti bui della vita, lasciarsi andare allo scoraggiamento, sino al rifiuto del cibo. Ricordiamo Anna, la mamma del profeta Samuele, che era talmente amareggiata a causa della sua sterilità, da piangere e da non mangiare più 1Samuele 1:7 “… perciò lei piangeva e non mangiava più”, ma, quando il sacerdote Eli le assicurò l’esaudimento della sua preghiera da parte di Dio, Anna riprese a mangiare ed il suo aspetto non fu più quello di prima 1Samuele 1:18 “… così la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo aspetto non fu più quello di prima“. Eliù, nel suo discorso intorno alla salvezza, rivolto al suo amico Giobbe, parla dello stato di chi nel dolore più profondo, rifiuta persino i cibi più squisiti, sino alla consumazione della carne e l’apparizione delle ossa Giobbe 33:20 “Quand’egli ha in avversione il pane e lo ripugnano i cibi più squisiti, la carne gli si consuma e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escono fuori”. Ma, anche in questo caso, l’intervento di Dio è risolutivo, la carne torna a coprire quelle ossa, divenendo fresca come quella di un bimbo Giobbe 33:25 “Allora la sua carne divenne più fresca di quella di un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza”. Anche lo scrittore del Salmo 102 aveva dimenticato, a causa dell’afflizione dell’anima sua, di mangiare il suo pane Salmo 102:4 “Il mio cuore, afflitto, inaridisce come l’erba tanto che dimentico di mangiare il mio pane”. Tutto questo, però, ha fine nel momento in cui egli riflette sulla sovranità di Dio nella sua vita e su tutti i regni delle nazioni Salmo 102:12 “Ma tu, Signore, regni per sempre e il Tuo ricordo dura per ogni generazione”. Coloro che navigavano con Paolo, spaventati dal rumoreggiare delle onde a causa di quel <<vento impetuoso, chiamato Euroaquilone>>, non avevano toccato cibo per 14 giorni. L’apostolo, poi, rassicurato dalle parole di Dio, esortò tutti a prendere cibo, perché ciò avrebbe contribuito alla loro salvezza Atti 27:33-34 “…Paolo esortava tutti a prendere cibo, dicendo: <<Oggi sono quattordici giorni che state aspettando, sempre digiuni, senza prendere nulla. Perciò vi esorto a prendere cibo, perché questo contribuirà alla vostra salvezza; e neppure un capello del vostro capo perirà>>”. Dio stesso si preoccupò di cibare Elia nel momento più triste della sua esistenza. Per ben due volte l’Angelo dell’Eterno, teofania40 del figlio di Dio, provvide del cibo ad Elia, il quale, per la forza che quel cibo gli dette, riuscì a raggiungere Oreb, il monte di Dio(1 Re 19:5-8). Nel Nuovo Testamento Gesù si interessò a soddisfare, in maniera miracolosa, la fame, spirituale prima e materiale poi, della gente, che veniva ad ascoltare la predicazione del Regno dei cieli Matteo 15:32 “Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: Io ho pietà di questa folla; perché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare; non voglio rimandarli digiuni, affinché non vengano meno per strada”. Non vogliamo dimenticare il valore spirituale prioritario del cibo spirituale, che è la Parola di Dio, che è Cristo Gesù stesso, sul cibo materiale. Ma vogliamo, altresì, considerare come Dio abbia cura di ogni aspetto della vita dei suoi figlioli. Egli ci vuole forti nello spirito e nel corpo, affinché pieni di vigore possiamo annunciare l’Evangelo nella virtù e nella potenza dello Spirito Santo. E’ bello, inoltre, considerare che Dio non guarda a ciò a cui guarda l’uomo; questi guarda all’apparenza, Iddio riguarda al cuore 1Samuele 16:7 “…infatti il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore”. Dio desidera che le figliole del Suo popolo posseggano quella bellezza interiore, che è il risultato della presenza del Suo Spirito in loro 1 Pietro 3:3-4 “ Il vostro ornamento non sia quello esteriore, che consiste nell’intrecciarsi i capelli, nel mettersi addosso gioielli d’oro e nell’indossare belle vesti, ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore”. E’ lecito, anche per le giovani credenti, aver cura del proprio aspetto fisico, magari ponendo 40 31 Apparizione, manifestazione (n.d.r.) attenzione anche alla linea; il sovrappeso, d’altro canto, danneggia l’organismo; il problema sorge quando si oltrepassano i limiti, fino a sfociare nella patologia vera e propria. Non è necessario possedere un corpo da fotomodella per essere felici e realizzate: Dio è la fonte di ogni nostra gioia; Colui che ci assicura il successo in ogni nostra impresa, che è conforme alla Sua volontà per la nostra vita. Abbiamo inizialmente considerato come l’anoressia sia una patologia che mette in luce l’esistenza di un disagio interiore, che affonda le sue radici nel terreno delle relazioni intrapersonali familiari. La società d’oggi richiede ritmi lavorativi sempre più serrati tanto da non permettere alle famiglie di instaurare un rapporto di comunicazione e di rispetto dei reciproci ruoli, fondamentali per il buon funzionamento di un sistema complesso, qual è quello familiare. Si auspica che tutto ciò non abbia luogo all’interno delle famiglie cristiane, dove deve regnare l’amore di Dio. Anche per coloro che non hanno potuto beneficiare dell’amore del padre o della madre, o di entrambi i genitori, vi è una parola di speranza. Il salmista Davide poteva proclamare, senza ombra di smentita: ”Qualora mio padre e mia madre m’abbandonino, il Signore mi accoglierà” (Salmo 27:10). Possiamo contare sull’amore eterno ed immutabile di Dio Isaia 54:10 “Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi, l’amore mio non si allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso" dice il Signore, che ha pietà di te”. Dio stesso si propone all’uomo come Padre Geremia 31:9 “…perché sono diventato un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito”. Si tratta di un Padre Perfetto, che non commette errori nei nostri confronti; un Padre Misericordioso e pieno d’amore; Generoso nel donare Luca 11:13 “ Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!”. Egli ci accoglie tra le sue braccia eterne ed all’ombra delle sue ali troviamo rifugio. Dio in qualità di nostro Buon Padre Celeste porge a noi dolcemente da mangiare Osea 11:4 “…e porgevo loro dolcemente da mangiare”. L’amore materno di Gesù - In un consiglio di Matilde Vorremmo anche noi sottolineare questo dolce e struggente passaggio di Osea, che ci riporta Pino Tarantino. Care sorelle che avete sofferto o soffrite ancora di questi mali, non perdete mai la speranza nel Signore nostro! Egli con la tenerezza di una mamma vi accarezzerà quando vi sentirete perdute e sole. La nostra cara sorella Matilde ci ha confidato che quando si sente molto giù, mentre piange, immagina di appoggiare la testa sulle ginocchia del Signore e che questo pensiero le dà conforto. Si, è una confidenza preziosa, è l’amore materno di Gesù, il Suo cuore che batte nel nostro cuore, le Sue mani che ci accarezzano la fronte ed i capelli ed asciugano il nostro pianto… non è lontano da noi questo amore. E’ qui vicino. Proviamo a lasciarci andare, quando siamo soli, nel dolore e nella sofferenza, per la via che ci ha indicato Matilde. Si, abbandoniamoci “sulle ginocchia di Gesù” e aspettiamo le Sue consolazioni più tenere che non mancheranno. SPAZIO LIBERO Lasciamo questo spazio, come sapete, alle opinioni personali, alle critiche ecc. sempre naturalmente su un piano di correttezza. come un impulso amichevole nei tuoi confronti, che mi ha spinto ad intervenire in merito alle “due chiacchiere del giornalaio” del n.8 de “Il Ritorno”, ricevuto oggi. Che, lasciamelo dire con simpatia, sono, appunto… chiacchiere. E’ ammirabile il tuo lavoro di apostolato che svolgi attraverso il tuo giornale: ben fatto devo dire, nettamente migliore, sotto tutti gli aspetti, rispetto ai numeri precedenti. Ti faccio i miei sinceri “Papisti e antipapisti” Carissimo Renzo, mi scuso per questo mio intervento, o per questa mia “intrusione” ma non ce l’ho fatta a starmene zitto. E ciò non certo per risentimento o per spirito di contesa; sai già che nelle mie parole non c’è mai spazio per l’animosità. Non ce l’ho fatta, dunque, perché, anche se di corrente cristiana opposta alla tua, ho percepito 32 Attività Missionaria – cp.37 – 70010 – Valenzano (BA) Ciao Carlo non ti facevo così poetico. Grazie per i complimenti al nostro giornale. Se è migliorato è anche per gli interventi di chi ci segue; e tra i primi ci fosti tu, all’inizio, quando mi consigliasti di mettere un indice in prima pagina. “Due chiacchiere del giornalaio” è lo spazio che mi sono riservato per trattare vari temi, per lo più presi dalla cronaca, tra l’ironico e il provocatorio (in senso buono). Sembra che funzioni, a giudicare dalla tua lettera. Parlo di diverse realtà e diversi personaggi. La volta scorsa ho criticato uno stimatissimo pastore evangelico, forse troppo rigido in alcuni giudizi. Il Papa come persona (con tutto il rispetto) non è al vertice dei miei pensieri e per me può fare e dire quello che vuole; tuttavia se molti lo criticano non lo fanno per ciò che egli è (un uomo), ma per ciò che continuamente dice di essere, assumendo ostinatamente una veste di discutibile capo di tutti i cristiani quando non tutti i cristiani lo riconoscono come tale. E neanche i cosiddetti “padri” della Chiesa cattolica sono d’accordo; ecco infatti cosa scrive Tertulliano (morto nel 222) al vescovo di Roma (forse Callisto) che si era appellato al "Tu sei Pietro" per sostenere la propria autorità:41 «Chi sei tu che sovverti e deformi l'intenzione manifesta del Signore, che conferiva42 tale potere personalmente a Pietro?” . Ad un vescovo cattolico che osava accennare un minimo di critica il capo dello Stato pontificio ha detto in maniera precisa: “Vi ricordiamo che questa non è una democrazia”. Ecco, questa affermazione, che il Vaticano non sia una democrazia e che impone le sue verità, è forse l’unico elemento che unisce “ecumenicamente” anche le chiese protestanti e quelle ortodosse: l’unico punto in cui siamo tutti d’accordo. Tuttavia io sono in Italia, che per quanto mi consta è ancora un paese democratico; nonostante i 43continui tentativi di modificarne la politica; inoltre non sono cattolico, per cui mi sento libero di complimenti, estensibili ad altri eventuali collaboratori. Come sai, io sono “papista” convinto. Tu pare sia altrettanto convinto “antipapista”. Ma è normale per due come noi che si trovano ai poli opposti della medesima fede cristiana. Come scrive l’apostolo Paolo “..passa la scena di questo mondo”. Tutto passa in questo mondo, anche il raduno di due milioni di giovani dal Papa. Che si doveva fare? Non si poteva mica trasmettere all’infinito quello che definisci “show”; quei giovani dovevano pure ritornare a casa. E’ normale. Già, il “business”.. i 20 miliardi di cui parli, forse avrebbero risolto l’economia albanese; ma nel frattempo, forse, due milioni di persone sarebbero morte di fame… e tanti che lavorano nei bar e nelle pizzerie, sarebbero tornati a casa senza pane per i figli… Questo sarebbe stato normale? Suvvia! Cerchiamo di essere più obiettivi e meno inclini a vedere il marcio in ogni manifestazione che ruoti attorno al Santo Padre. Se no finiremo per condannare e criticare le grandiosi manifestazioni verso Gesù: basti pensare all’accoglienza trionfale del Suo ingresso in Gerusalemme. Non ho mai sentito dire dal Papa di venire a Roma per spendere e spandere; ma l’ho sentito dire, meravigliosamente: “Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!” Ed ora che qualcuno accoglie quell’invito, si vorrebbe sprangare le porte… Gli atei e i non-cristiani hanno avuto testimonianza, da quel raduno, di fede, di spirito di sacrificio (quel “rischio d’insolazione di triennale preparazione”); ma, come ben sai chi non vuol credere, non crederà mai, neppure se uno resuscitasse dai morti. Infatti, cedettero forse i farisei quando Lazzaro fu resuscitato? No, anzi, fu da quell’episodio che decisero la morte di Gesù. Hai ammirato tu quella manifestazione giovanile? No, anzi, hai preso da lì spunto per le tue… “chiacchiere” (detto sempre con simpatia). Certo che Gesù ritornerà. Anticiperebbe forse la Sua venuta il parlarne? Ma in quanto al giorno e all’ora “nessuno lo sa, neppure il Figlio dell’Uomo”. Quella Donna, è madre vera della divinità umana di Gesù. Ma “Dio partorito da una donna” è un’espressione poetica, che non intacca minimante la verità di fede. Infatti, si tratta di “partorire”, non di “creare”. Non ha forse quella Donna messo al mondo, partorito, (non creato) il Verbo di Dio? Un verso di una mia canzone dedicata alla mamma, recita: “Grande è la mamma, grande.\ Tanto che anche Dio l’amò \ e volle averne \ una anche per Sé.” Più che pensare a parlare del ritorno di Cristo, pensiamo a mantenerci pronti per quel momento. Ciao, pace e amore da Carlo Calabrese - Responsabile del Movimento 41 Nota tratta da “La fede cristiana riformata ed il papato” del pastore Castellina. 42 Con l’avvento del protestantesimo abbiamo imparato a leggerle le Scritture, a studiarle direttamente e non solo a sentirle passivamente da altri; ecco che allora anche questo “primato” di Pietro si è rivelato un errore 43 Non è stata gradevole infatti la recente interferenza del Vaticano alle leggi dello Stato italiano incitando apertamente i farmacisti alla disobbedienza come obiezione di coscienza. Un medico cattolico si sente spaccato in due e confonde le leggi di Dio con quelle della Chiesa cattolica (che non sempre coincidono), con inevitabile crisi e senso di colpa qualsiasi cosa faccia. 33 esprimere la mia opinione. Se ci sono degli errori, come disse Lutero, mi farebbe piacere una correzione su base biblica e non poetica (seppure piacevole). Evitiamo il vittimismo: il papa non è certo una vittima, forse lo siamo più noi. Egli infatti unendo impropriamente la funzione politica (capo di uno Stato) con quella religiosa (Gesù ha sempre rifiutato la tentazione del potere politico), è sempre in prima pagina tutti i giorni; non si perde un TG! E’ un continuo stillicidio, una specie di lavaggio del cervello che non tutti tollerano. Almeno la soddisfazione di esprimere una (inutile) voce fuori dal coro me la devi lasciare. Prendi quella bella frase che ha detto e che hai citato: “Spalancate le porte a Cristo!” Bellissima frase, e chi non è d’accordo? Come mai allora dalle porte spalancate di S. Pietro, pellegrini a parte, è entrata solo una statua raffigurante Maria che (con tutto il rispetto) non è il Cristo ma una creatura? Allora, non sono frasi “slogangiubilari”? Come dici? e tanti che lavorano nei bar e nelle pizzerie, sarebbero tornati a casa senza pane per i figli… Ma dai! Non ti pare di esagerare un pochino? Io sono cresciuto a Roma, a qualche centinaio di metri da Piazza S. Pietro; ti assicuro che i pizzaioli possono vivere anche senza giubileo! L’unico pizzaiolo che ci è rimasto male è mio cognato, emigrato in Germania; voleva rispondere all’appello recente del Papa che chiamava i pizzaioli al giubileo, ma quando è arrivato c’era già l’appello per i giocatori di calcio! Voleva cambiarsi la maglietta (è anche allenatore di una squadra di calcio), ma c’era già quello per i politici. Stava cercando di farsi presentare da qualcuno che conta, ma era già pronto il giubileo dei lavoratori rurali. Non avendo mucche con sé ci è rimasto male. Il tempo di organizzarci non c’è stato perché è uscito subito dopo quello dei militari. Abbiamo aspettato inutilmente quello degli emigrati o degli sfrattati di casa, ma a meno che ci siamo distratti, no sono usciti. Scusami se alcune persone che ho a cuore, senza casa né lavoro, non se la sentono di giubilare e di venire a comprare souvenir a S. Pietro.Caro amico Carlo, a parte le nostre opinioni, poesie, bonarie battute e chiacchiere (di entrambi) io direi di far parlare di più le Scritture (vedo che le citi anche tu, mi fa piacere questa tua riscoperta del testo biblico). Bene, in proposito vorrei che mi aiutassi a comprendere meglio la tua lettera; infatti non sono riuscito a trovare alcune cose a cui fai riferimento: mi vuoi spiegare per esempio, che significa “Santo Padre”? Dove hai trovato questo termine? Se è riferito a Dio va bene, Egli infatti è Padre ed è Santo; ma se è riferito ad un uomo, allora mi pare che la frase di Matteo, «E non chiamate alcuno sulla I titoli del Papa. Quest'uomo si fa chiamare papa, sommo pontefice, sua santità. Da dove vengono questi titoli a lui attribuiti? Sono legittimi? Il nome papa significa "padre". Gesù ha detto: «E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli.» (Mt. 23:9). Il nome sommo pontefice era quello dei capi del clero pagano di Roma, in quanto presiedevano il collegio dei "pontefici minori", cioè il clero subordinato. In seguito questo titolo venne assunto dagli imperatori pagani, che ascrivevano a sé una sorta divinità. Il primo vescovo di Roma che si fece chiamare "pontefice" fu Pelagio I (555-561). Il nome di sua santità è dato dalla Bibbia esclusivamente a Dio, come si legge in Isaia 6:2, dove gli angeli cantano: «Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti». Pretendere che una creatura umana e peccatrice rappresenti nella sua carica la santità di Dio, al punto di farsi chiamare "santità", è un'aberrazione in netto contrasto con il messaggio biblico. Scritto del Pastore Castellina della Chiesa riformata svizzera (http://castellina.org) Padre, colui che è nei cielo” nello specchietto che ti riporto di seguito sia ben azzeccata. Un’ altra cosa che non riesco a capire è il nesso tra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme (stiamo parlano del Signore) e del capo dello Stato pontificio (stiamo parlando di un uomo). Gesù (pur essendo il Signore) quando entrò era su un asinello -grande insegnamento per chi lo può capire- non un cavallo bianco o su una “sedia gestatoria”. Pio XII. Nel 1950 promulgò il dogma di fede dell'Assunzione della Vergine. Nel 1965 papa Paolo VI ne propose la beatificazione. La foto lo ritrae seduto sulla sedia gestatoria e con terra vostro padre, perché uno solo è vostro 34 iltriregno durante le cerimonie diciottesimo anno di pontificato. per il punizione di allora per questo predicatore, data solo per un ingresso troppo esaltato nella città di Bristol (vedi foto); ma oggi si esagera al contrario: quanti capi religiosi si lasciano esaltare regolarmente? suo (Foto e didascalia tratta dalla Enc. Encarta) L’abitudine ad accettare questi ingressi trionfali con aggettivi ed appellativi che si riferiscono solo a Dio da parte di uno che lo ripeto, è solo un uomo, non è bene. Infatti non dice Gesù: “Guai a voi farisei! Perché amate il primo 44posto nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze.” ? Certo i protestanti non sono “senza peccato” infatti c’è stato un precedente: Nayler nel 1650 accettò, suo malgrado, per una volta sola, un poco modesto ingresso nella città di Bristol; ma fu molto criticato e passò anni davvero difficili in grande45amarezza meditando quello che era successo . Ecco, chi invece di una sola volta -con pentimento-, lo fa regolarmente –e senza pentimento- dovrebbe far meditare molto, appunto. I riferimenti alla Madonna aprono un dialogo troppo ampio per noi due soli. Se interverranno altri lettori allargheremo il discorso, ma vorrei evitare di finire “a bibbiate” come dice l’amico Angelo. Comunque mandaci, se vuoi, dei riferimenti biblici dove si possa dedurre che sia lecito chiamarla “Madre di Dio”, o che sia “Immacolata concezione” o che sia “Assunta in cielo” e mi correggerò subito; tutti infatti possiamo sbagliare; può darsi che io sulla Bibbia non l’abbia trovato e tu invece si. Nel caso non li trovassi, cosa molto probabile, proporrei per eventuali scambi futuri “interconfessionali”, l’eliminazione di ogni spirito di contesa (come lo sono appunto i termini dogmatici che hai usato tu) trovando un linguaggio comune non cattolico, non avventista, non valdese, non pentecostale, ma cristiano. Questo secondo me è uno dei modi migliori per farci trovare pronti quando tornerà Gesù. Un saluto Carlo, sempre in cordiale amicizia. “James Nayler. Questi è senza dubbio una delle figure più affascinanti degli inizi del quaccherismo; contadino e pecoraio, passato attraverso l'esperienza delle guerre civili come furiere nell'Esercito di Nuovo Modello (New Mode/ Army), aveva potuto darsi una solida preparazione teologica, cui univa non comuni doti oratorie, uno stile semplice e al contempo profondo che aveva gran presa sulle folle. […] aveva però una personalità contraddittoria, in perenne conflitto con momenti della più alta spiritualità e i richiami di una natura non insensibile alle lusinghe e all'adulazione. […] riusciva a richiamare e a entusiasmare folle incredibili, e ad ascoltarlo accorrevano spesso anche personaggi altolocati dell' entourage di governo, attirati dalla fama che lo accompagnava. Fu probabilmente questa frenetica attività che cominciò a incrinare le sue capacità di giudizio: dalla primavera del 1656 Nayler cadde sotto l'influenza di un gruppo di donne esagitate, che già avevano dato motivo di riprovazione alla comunità per certi comportamenti di discutibile entusiasmo. Tra queste, in particolare, c'era una Martha Simmonds, moglie di Thomas ( 1()24-1665)e sorella di Giles Calvert{ 1612- 1663), i due librai che stampavano le opere degli Amici. Nell'estate del 1656 Nayler si recò a Bristol, accompagnato da due uomini e due donne, e il comportamento di questa sua piccola corte creò un forte disagio tra i numerosi Amici di quella città: Martha e gli altrisemb.ravano considerarlo un novello messia, s'inginoccfiìavanQco s'inchinavano davanti a lui cantando estaticamente e rendendogli ogni sorta d'omaggio. […] Nayler fu arrestato sotto l'accus~ di vagabondaggio, perche privo de lasciapassare necessario. Condotto in prigione a Exeter, vi rimase sinoC'all'ot- tobre; in carcere Nayler che, pur negando di volersi innalzare al di so- pra degli altri, non riusciva a sottrarsi all'influenza del suo gruppo di discepoli, ne mostrava di dissociarsi dalle loro iniziative, cadde in un profondo stato di prostrazione fisica e mentale, aggravato dai lunghissimi digiuni cui si sottoponeva per tentare di ritrovare quella luce che gli appariva offuscata; ottenne invece il contrario. Fu rilasciato e pochi giorni dopo, sempre attorniato da questi suoi discutibili seguaci, rientrando a Bristol[…] Si trattò comunque di una specie di psicodramma, in cui i suoi discepoli vollero riprodurre l'ingresso di Gesù in Gerusalemme la domenica delle palme. Ma QUANDO UN UOMO SI ESALTA TROPPO (O LASCIA CHE CIO’ AVVENGA) Il “caso Nayler” nel 1600. Ed oggi? Siamo abituati a vedere “grandi” uomini osannati dalle folle: politici, attori, capi religiosi… Ma è bene tutto questo? Che ci dice il Signore sulla Bibbia? Esaminate bene e guardatevi attorno… Certo fu disumana la 44 45 Luca 11:43 Vedi l’articolo: “Il caso Nayler” 35 vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli. FILATTERIA (il gr pbylacterion, « protezione », indica un amuleto *, ed è una cattiva traduzione del significato giudaico dell'oggetto). Quest'oggetto, ancora in uso nel culto giudaico, è ricordato nel NT solo in M t 23, 5 e portato dai Farisei *. Il termine aramaico è eepillin, di significato ed etimologia incerti. ,Le filatterie erano por- tate al capo e al braccio. La filatteria per il capo consisteva in una scatoletta di pergamena larga 10-15 mm. Era costruita con .quattro piccoli spazi vuoti nei quali si mettevano quattro piccoli rotoli con- tenenti i seguenti quattro passi della legge: Es -13, 1-10 (le leggi sugli Azzimi *), 'Es 13,11-16 (le leggi sulla Pa- squa *), Dt 6, 4-9 (lo ~< Shema », la pro- fessione di fede in un solo Dio), Dt 11, 13-21 (comandamento di amare Yahweh e di non servire altri dei). Questi passi contengono richiami a porre la legge di Yahweh davanti ai 'propri occhi e al proprio cuore. Queste allusioni metafori- che venivano messe in pratica alla lette- ra da coloro che portavano le filatterie. La scatoletta era appesa attorno al capo con cordoncini che la facevano scendere sulla fronte. La filatteria per il braccio era una scatoletta dello stesso genere, ma con un solo spazio vuoto: gli stessi quattro passi eranò scritti 'su un solo piccolissimo rotolo. La scatoletta era fissata alla parte superiore del braccio sinistro in modo che scendesse a livello del cuore. Non si conosce la data in cui si introdusse l'uso delle fìlatterie: sono ricordate per la ;prima volta nella Lettera di Aristea, anch'essa di data incerta, ma probabilmente del III o I secolo a C. Le fìlatterie erano portate dagli ebrei maschi adulti (sopra i 14 anni), e la stretta osservanza richiedeva che fossero portate ogni giorno48. lo scandalo fu enorme e non limitato alla cittadina: Nayler fu arrestato e quindi portato a Londra, ove fu il. Parlamento stesso a sottoporlo a giudizio, arrogandosi assai discutibilmente una funzione di cui molti contestavano la validità. […] Di visionari che andavano asserendo le cose più strampalate, compresa quella di essere Gesù Cristo redivivo, sono piene le cronache del periodo; ma Nayler, che questo peraltro continuò a negare, affermando solo di aver accettato gli omaggi in quanto rivolti non a se come uomo, ma al seme divino presente anche in lui, non era una persona qualsiasi: era una figura di rilievo di un movimento ormai di massa. Così la punizione fu realmente selvaggia; per soli pochi voti gli fu risparmiata la pena di morte, ma dovette subire reiterate fustigazioni, fu marchiato a fuoco in fronte come blasfemo con la lettera B egli perforaronò)a lingua con un ferro rovente. Dopo di ciò fu gettato in prigione, inl?~!!e in rigido isolamento e in parte ai lavori forzati, evi rimase circa tre anni, fino al 1659: le sofferenze ebbero l'ultima parola sul suo fisico, ed egli morì ne11660, riconciliato con Fox e gli Amici, dopo essere46passato attraverso una dolorosa autocritica.” Matteo 23:4-9 Legano infatti pesi pesanti e difficili da portare, e li mettono sulle spalle degli uomini; ma essi non li vogliono smuovere neppure con un dito. Fanno tutte le loro opere per essere ammirati47 dagli uomini; allargano le loro filatterie , e allungano le frange dei loro vestiti, Amano i posti d'onore nei conviti e i primi posti nelle sinagoghe, e anche i saluti nelle piazze, e di sentirsi chiamare dagli uomini rabbi, rabbi. M voi non fatevi chiamare maestro, perché uno solo è il vostro maestro: Il Cristo, e voi siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra [..] All'epoca di Cristo i Filatteri erano portati quasi esclusivamente dai farisei; in seguito il loro uso si diffuse. I filatteri furono portati anche da cristiani convertitisi dal paganesimo e da ebreo-cristiani, ma quest'uso fu condannato da papa Gelasio49. I Farisei portavane le filatterie più grandi per apparire zelanti osservatori della Legge. Come indica il nome stesso si finì per considerarle come amuleti attribuendo loro un valore magico. Seguendo la prescrizione di Deuteronomio 6:9 gli Israeliti solevano pure appendere agli stipiti delle porte astucci contenenti testi della Legge. Entrando e uscendo li toccavano con le dita che poi baciavano50. […] […] Nell'ebraismo, scatolette quadrate contenenti pergamene con passi delle Scritture, unite tramite 46 48 Immagine e articolo liberamente tratti da “I Quaccheri – eversione e non violenza” - Ed. Claudiana 47 Vedi più avanti Dizionario Biblico J.L.McKenzie Enc. Rizzoli Larousse 50 Dizionario Biblico Claudiana 49 36 liste di cuoio nero alla fronte e al braccio sinistro dei fedeli. I filatteri (dal greco phylaktèrion, "amuleto") sono indossati dai maschi adulti durante la preghiera mattutina dei giorni feriali, ma non di sabato e nelle festività. L'uso di indossarli deriva dall'interpretazione rabbinica di quattro passi scritturali (Esodo 13,1-10; 11-16; Deuteronomio 6,4-9; 11,13-21) in cui il Signore dice a Israele di legarsi le sue parole "alla mano come un segno" e "come un pendaglio tra gli occhi"; questo è inteso come ordine in senso letterale e i quattro passi sono scritti nella pergamena contenuta nelle scatole. Per l'ortodossia ebraica l'atto simbolico di raggiungimento dell'età adulta avviene quando un ragazzo indossa per la prima volta i filatteri alla sua Bar Mitzvah. Immagini, Poesie, Pensieri, Preghiere… ___ INVIACI QUALCOSA DI TUO ____ 5 PENSIERI Di Alberto 1 Malinconia. Dolce carezza che non posso darti. Nella foto, un ragazzo celebra il proprio Bar Mitzvah portando i rotoli della Torah. 2 Potessi non amarti, per non combattere più 3 Non conta la capacità dell’uomo. Solo il voler essere. Se qualcuno può vincere è solo chi non fa morire la Fede. Dio aiuti la mia pochezza. Ma io vorrei. Bar Mitzvah Nell'ebraismo, il termine che indica sia il ragazzo che abbia raggiunto la maggiore età legale e che ha quindi l'obbligo di osservare tutti i comandamenti, sia la cerimonia con cui si celebra il raggiungimento di questa età. Nell'ebraismo tradizionale, al raggiungimento dei tredici anni si comincia a partecipare alla vita religiosa della comunità come adulti. L'occasione è contraddistinta dal fatto che vengono consegnati per la prima volta i filatteri, o tefillin (simboli religiosi portati al braccio sinistro e alla fronte durante la preghiera mattutina dei giorni feriali). Una volta raggiunta la maggiore età, il ragazzo deve leggere nella sinagoga brani della Torah e, di sabato, dei Profeti. Le ragazze raggiungono prima la maggiore età: bat mitzvah (questo è il termine usato per le femmine) viene celebrata a dodici anni (tredici in alcune sinagoghe). Presso le sinagoghe liberali anche la ragazza viene chiamata alla lettura di Torah e Profeti, diversamente dalle sinagoghe tradizionaliste. Bar mitzvah e bat mitzvah sono importanti occasioni sociali, contraddistinte da festeggiamenti e doni51. 51 4 Ecco, è lo stesso colore. Si, ho sognato una meravigliosa purissima acqua, azzurrina, trasparente, dove molti bambini venivano alla vita. Si è lo stesso colore dei tuoi occhi e ne sono contento. 5 Grande è la gioia quando ti incontro Signore. Devo voltarmi perché ne ho paura. Enc. Encarta 37 segnarono la storia della canzone d'autore francese. L'ultima parte della sua vita fu anzi dedicata in larga parte alla sua attività di paroliere, spesso in collaborazione con Joseph Kosma. Canzoni come Le foglie morte, Barbara furono interpretate da grandi cantanti, come Cora Vaucaire Yves Montand, Juliette Gréco52. J. Prévert e Y. Montand (Il meraviglioso mare della Puglia – Foto inviataci da Lina) Prévert, Jacques (Neuilly-sur-Seine 1900 - Parigi 1977), uno dei poeti francesi più popolari del XX secolo e uno dei maggiori sceneggiatori del cinema francese degli anni Trenta e Quaranta. Conobbe André Breton, Raymond Queneau e i surrealisti ed entrò a far parte del loro gruppo, attratto dalla possibilità di un'arte populista. Nel 1928 si distaccò dai surrealisti e fra il 1932 e il 1936 frequentò il Groupe Octobre, una compagnia teatrale di sinistra, e collaborò come sceneggiatore ai film del fratello Pierre, attraverso il quale ebbe l'occasione di conoscere registi come Jean Renoir e Marcel Carné. A quest'ultimo lo legò un lungo sodalizio artistico, tra i cui frutti si ricordano i film Jenny (1936), Il porto delle nebbie (1938), Alba tragica (1939) e Amanti perduti (1945). La sua notorietà è però legata alla produzione poetica, dove Prévert ha dato libero corso all'immaginazione insolita e allo scherzo popolare, in uno stile vicino alla lingua parlata e alla vita quotidiana, scegliendo per temi l'amore, la libertà, il sogno e la fantasia, la compassione, l'umorismo, la satira contro i potenti, l'avversità per l'oppressione sociale. Anche nei film il suo stile, che è stato definito "realismo poetico", riusciva a trasmettere un messaggio politico senza perdere il senso dell'umanità individuale. Tra le sue raccolte di versi di maggiore successo, Parole (1945), La pioggia e il bel tempo (1955), Alberi (1976); in Italia sono state pubblicate, oltre a queste, varie antologie come Le foglie morte (dal titolo di una sua celebre poesia), Poesie d'amore e Poesie. Scrisse fra l'altro opere teatrali e filastrocche per l'infanzia; alcune sue poesie, con la musica di Joseph Kosma e interpretate da Juliette Gréco e Yves Montand, sono entrate nel mito della canzone. Poeta dotato di uno spontaneo accento lirico, Jacques Prévert fu autore anche di testi che FOGLIE MORTE "LES FEUILLES MORTES" J.Prévert - J.Kosma –Versione elaborata da A. Cavaliere, cantata da Patty Pravo"Come vorrei che anche tu ricordassi \ i giorni belli che eravamo amici \ in quei tempi la vita era più bella \ e il sole più caldo di oggi \ e le foglie morte si raccolgono insieme \ lo vedi, io non dimentico più le foglie morte \ e le foglie morte si raccolgono insieme \ come i ricordi, come i dispiaceri..." \ Il vento del nord se le porta \ nel freddo paese dell'oblio \ lo vedi non dimentico più \ la canzone che cantavi tu E' una canzone \ che ci appartiene \ amavo te, amavi me \ E vivevamo \ noi due insieme amavo te, amavi me \ Ma ci ha separati questa vita \ e non so perché \ nemmeno tu \ ed il mare poi cancella i passi \ di due che non si amano più \ Amavi me, amavo te... \ Ma ci ha separati \ questa vita. Conflitti dell’anima (di Ermanno Messina) Ho un vuoto in me o mio Signore \ quanta tristezza ho nel mio cuore \ quante speranze ormai svanite \ le mie paure non sono finite. \ Mi sento solo e abbandonato \ non so se è colpa del mio peccato \ e la mia angoscia non cesserà \ in questo mondo di crudeltà. \ I miei pensieri non ho scordato \ della mia infanzia e del mio passato \ mi sento in colpa in ogni momento \ mi affido a te in nel mio tormento \ Tu sei la luce del mio destino \ Tu sei la via del mio cammino \ A te mi affido o mio Signore \ Tu sei per me il primo amore. \ Ti prego Dio con tutto il cuore \ ascolta il grido del mio dolore \ a te confido il mio lamento \ nella speranza del tuo intervento. 52 Nota e foto dalla Enc Incarta. SALUTIAMOCI CON PAROLE DI DIO “Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, cattiveria; e non esca dalla vostra bocca maldicenza e alcun parlare disonesto. Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con i suoi atti, e vi siete rivestiti dell'uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l'ha creato. Qui non c'è più Greco e Giudeo circonciso, e incirconciso, barbaro e Scita, servo e libero, ma Cristo è tutto e in tutti. Vestitevi dunque come eletti di Dio santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza, sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi. E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell'amore, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Dio, alla quale siete stati chiamati in un sol corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti” (Colossesi 3:8-15) QUESTIONARIO FACOLTATIVO DI ORIENTAMENTO PER LA STESURA DEL GIORNALE Foglio da staccare e spedire in busta chiusa alla Piccola Iniziativa Cristiana c.p.39 – 01019 Vetralla (VT) – Ricordiamo che su questi ed altri argomenti è possibile rispondere direttamente on line nel sito http://digilander.iol.it/mispic 1 (Domanda di Ermanno) “Premesso che tutti gli uomini nascono con una natura corrotta (seme adamitico) COS’È CHE FA ESSERE UN UOMO PIÙ MALVAGIO DI UN ALTRO? Radici ereditarie, sviluppo psicosomatico…” 2 (Domanda di Ermanno) “QUAL È L’ORIGINE DEL MALE? (Premesso che in origine fu Lucifero che volle diventare più grande di Dio e quindi si ribellò a Lui) Come è possibile che una creatura di Dio (perfetta) possa generare il seme del male attraverso il libero arbitrio?” 3 (Proposta di Matilde) “QUALCUNO HA LETTO O CONOSCE UN TESTO psicologico o poetico o di altro genere e ce ne vuole parlare? Ci farebbe piacere ascoltare” 4 PRECEDENTI DOMANDE SEMPRE VALIDE:Cos’è l’amicizia? Cos’è l’amore? Fino a che punto seguire la nostra chiesa? E’ possibile per un cristiano oggi essere normale? Lo spirito nutre il corpo o viceversa? Si possono pregare i morti o i “santi”? L’uomo non pensa molto a Dio, perché? L’occultismo: come comportarci? Cos’è il tradimento? Il proprio cambiamento: Mi spaventa cambiare? Una chiesa specifica, intesa come denominazione “X”, deve cambiare o rimanere uguale? 5 DOMANDE per la rubrica “posta”, per il questionario, O TESTIMONIANZE UTILI sugli argomenti trattati 6 ANNUNCI PERSONALI DA PUBBLICARE 7 CIRCUITO PIC-SMS. Gradirei RICEVERE SALTUARIAMENTE UN RIFERIMENTO BIBLICO da meditare (specificare numero cellulare oppure l’e-mail) 8 Vorrei SEGUIRE UNA CORRISPONDENZA PER AVVIARMI ALL’ESPANSIONE SPIRITUALE [introduzione alla meditazione biblica nei silenzi] (nome e indirizzo in stampatello) 9 Grazie, ma NON DESIDERO PIÙ RICEVERE “IL RITORNO” (nome e indirizzo) 10 SUGGERIMENTI, CRITICHE, SCRITTI RELIGIOSI, POESIE, VARIE ED EVENTUALI… 11 Per favore INVIATE GRATUITAMENTE E REGOLARMENTE “IL RITORNO” ALLE SEGUENTI PERSONE: (a se stessi o anche ad amici, indicando nome e indirizzo in stampatello) 12 Questionario compilato da: (facoltativo) RISPOSTE ALLE DOMANDE: 40