periodico cristiano evangelico indipendente gratuito

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periodico cristiano evangelico indipendente gratuito
IL RITORNO
PERIODICO CRISTIANO EVANGELICO A CUI TUTTI POSSONO PARTECIPARE,
INTERCONFESSIONALE ESPANSIONISTA, INDIPENDENTE DA OGNI CHIESA O DA
OGNI GRUPPO RELIGIOSO, GRATUITO, CON INFORMAZIONI PER L’APERTURA
MENTALE E SPIRITUALE, CON
SCRITTI E COLLEGAMENTI SCELTI IN
1
INTERNET
NUMERO DOPPIO
Stampato in proprio da Renzo Ronca responsabile della "Piccola Iniziativa Cristiana”2
c.p. 39 – 01019 - Vetralla (VT) tel. 0339-2608825 e-mail: [email protected]
http://digilander.iol.it/missionepic
Gennaio 2001 – n. 9 – il prossimo numero uscirà in Marzo
Temi attuali: Il cambiare-Le chiese-Lo Spirito Santo – Prossimi temi: vedi questionario
Isaia 43:19 “Ecco, io faccio
una cosa nuova; essa
germoglierà; non la
riconoscerete voi? Sì, aprirò
una strada nel deserto, farò
scorrere fiumi nella solitudine”.
Un 2001 di pace nelle vostre
famiglie e nei vostri cuori
da Renzo e Carmela
(Foto: Un sentiero fiorito verso il mare - Primavera alle Saline di
Tarquinia 1984 -PIC)
1) NOTA PER CORRETTEZZA DELLA REDAZIONE: Noi scegliamo spesso in internet argomenti di
crescita comune e li proponiamo riportando fedelmente testo, fonte e collegamenti. Questo dovrebbe essere
un comportamento corretto e gradito sia ai lettori che agli scrittori. Pensiamo infatti che il diffondere idee,
riflessioni, studi, aperture del cuore, domande ed altro, sia per tutti un bene: i talenti che Dio ci affida
dovrebbero essere a disposizione di tutti, gratuitamente; tuttavia se qualcuno il cui lavoro è stato da noi
riportato non è d’accordo, ce ne scusiamo, potrà comunicarcelo e sarà immediatamente tolto.
2) A causa di persone immorali che usano il nostro nome, in Internet e fuori, per scopi tutt’altro che religiosi, ricordiamo che l’associazione “Piccola
Iniziativa Cristiana” non ha più un servizio di “telefonino amico”, non ha succursali o sedi staccate e nessun volontario che operi autonomamente.
1
SOMMARIO
Due chiacchiere del giornalaio: Potere e condizionamento televisivo (pag.3)
Dialogo impossibile tra chiese, ma possibile tra cristiani (pag 6),
Temi religiosi
Elaborazione questionario (pag.8 - oppure inserito in spazi appropriati)
Paura di cambiare (p.9), crescere (10), Gli Amish che non cambiano
Psicologia- religione
(11), Sull’anoressia (30)
Chi sono i Quaccheri? (12), Non dimentichiamo cosa produce l’uomo
Conoscere
senza Dio (24), Chi era Bonhoeffer? (25), Il caso Nayler (35) I
“filatteri“(36),
Occulto & company Angeli, Reiki (15), Alex e la sua “Guida” (17)
Lo Spirito Santo nelle comunità religiose (20),Chi è il capo della Chiesa?
(21), Esempi di attività dello Spirito(21), E i miracoli ci sono ancora?
Posta
(23)); LETTERE A CUORE APERTO: Non posso vivere e non posso
morire (25); SPAZIO APERTO: Papisti e antipapisti (30)
Immagini, Poesie,
Cinque pensieri di Alberto (36), Il mare di Lina (37), J. Prevert (37),
Pensieri, Preghiere Conflitti dell’anima (E. Messina)
Salutiamoci con parole di Dio (39)
Nuovo questionario (39)
CONSIGLIO: RACCOGLIETE I FASCICOLI DE “IL RITORNO”, NON LI BUTTATE: OLTRE AD AVERE NOZIONI ENCICLOPEDICHE
SU VARI ARGOMENTI VI RENDERETE CONTO, ANDANDO AVANTI, DI COME SI SVILUPPA IL VOSTRO PENSIERO SUI TEMI
TRATTATI.
“IL RITORNO” CERCA VOLONTARI COLLABORATORI, EVANGELICI O CRISTIANI ECUMENICI,
(possibilmente pratici internet o con computer).
“IL RITORNO” OFFRE SPAZI GRATUITI ad associazioni, a chiese, singole persone che si sentono di
intervenire o mandare loro scritti o loro pensieri, annunci o quant’altro di fraternamente utile per la crescita
comune. Il giornale ha una versione stampata per gli amici ed una “on line” si Internet, esposta per due mesi
ANNO NUOVO
VITA UOVA….
Posso darti un altro consiglio? Non leggere in fretta …
LEGGI “IL RITORNO” CON CALMA. A PIU’
RIPRESE SE OCCORRE. ALCUNI TEMI NON SONO
FACILI
DA
ASSIMILARE
E
MERITANO
RIFLESSIONE.
CI RISIAMO!!!!
2
DUE CHIACCHIERE DEL GIORNALAIO
[articolo già pubblicato nel n.8 della versione on line di novembre]
POTERE E CONDIZIONAMENTO TELEVISIVO
Fateci caso, quando c’è una rivoluzione, un
colpo di stato, insomma un cambiamento
rapido e violento di potere, tra i primi
obiettivi
c’è sempre il palazzo della
televisione. Il motivo è semplice: di solito chi
possiede il controllo delle reti ha il controllo
della nazione, “il potere”. Ma cos’è “il
potere”? O per lo meno, come ci appare
oggi? Il potere non è una persona, ma
l’effetto di una idolatrica forza oscura che
attrae, usa e poi distrugge i malcapitati che lo
accolgono. Non a caso è una delle classiche
tentazioni-base3 Lo scopo del potere, come di
tutti gli idoli, dietro cui c’è solo il diavolo, è
quello di frapporsi tra l’uomo e Dio e di farsi
passare per Dio stesso tiranneggiando quanta
più gente possibile. Il potere non è
caratteristica solo di governi dittatoriali o
dispotici ma anche di quelli democratici;
dove c’è la democrazia non infatti è detto ci
sia anche la libertà. Il potere viene esercitato
in maniera diversa, più occulta e ingentilita,
ma è sempre lo stesso serpente che si
trasforma. Il primo passo è trasmettere
programmi “piatti”, che siano piacevoli,
magari attraenti, colorati, con musica
ripetitiva dai testi insignificanti, che facciano
passare il tempo ma rigorosamente
impediscano di pensare. Cosa c’è di buono
nell’elezione delle miss? Nelle lotte dei cani?
Nei giochini davvero idioti del fine
settimana? Ed ancora nelle estrazioni di
numeri che fanno vincere miliardi ad una sola
persona, quando quegli stessi miliardi
sarebbero
una
salvezza
per
delle
“minoranze“ povere e bisognose?4 Un altro
punto importante è la distorsione delle verità
e la dipendenza psicologica. Il sistema di
informazione televisiva americano, ad
esempio, usa dei raffinatissimi sistemi di
condizionamento pubblicitario, che se fossero
compresi meglio verrebbero senz’altro
giudicati pericolosi e messi al bando. Come
difenderci allora da queste ipnotiche
dissimulazioni? Diventare più umili5,
istruirsi, riflettere a 360 gradi, aprire gli
occhi. Ma i malgoverni, purtroppo, da sempre
hanno osteggiato lo sviluppo della scuola o
della cultura in genere. Oggi questa tendenza
non è evidente come qualche secolo fa; anzi
nella maggior parte dei casi (se non tutti) i
governi diffondono di se stessi un’immagine
contraria a quella che poi realizzano nella
pratica (altrimenti chi li voterebbe?). Però i
fatti prima o poi si manifestano in
contraddizioni evidenti. Non si rivelano a tutti
ovviamente, ma alle persone che sanno
gestire il mezzo dell’informazione e non si
fanno prendere troppo facilmente; sono
quelle fanno delle pause di riflessione
nell’ascolto delle notizie, sulle quali sono
abituate a pensare e a formarsi delle opinioni
proprie.6 Tuttavia anche questa accortezza
nel riflettere e collegare le contraddizioni può
non bastare. C’è un modo, per esempio, di
andare lontano, nel nostro sud dove non è vecchia la
notizia di chi si dà fuoco per mancanza di lavoro!
5
E’ tipico dell’uomo sciocco e superbo non ammetter
mai i propri limiti o i propri difetti (tutti ne abbiamo).
La società occidentale soprattutto quella americana
esaspera questo falso senso di superiorità individuale
per motivi di sopravvivenza e di opportunismo
lavorativo, ma le conseguenze di un atteggiamento
troppo sicuro di sé, sono spesso proprio un’estrema
debolezza interiore, perché la persona non sente la
necessità di istruirsi né di ascoltare l’altro.
6
Un esempio che già incontrammo: da una parte il
papato, nella sua immagine davanti alle telecamere, fa
capire di essere favorevole all’ecumenismo, di cui si
appropria perfino certi meriti; dall’altra, in veste
dottrinale non si è nemmeno iscritto all’unione di tutte
le altre chiese ecumeniche e dichiara ufficialmente che
“non ci potrà mai essere salvezza al di fuori della
Chiesa cattolica apostolica romana”.
3
Luca 4:6-7 “E il diavolo gli disse: «Io ti darò tutto il
potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è
stata data nelle mani e io la do a chi voglio.Se dunque
tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua».
4
Che siano “minoranze” lo diciamo noi nazioni
“ricche” per tacitare la nostra coscienza, in realtà gli
strati poveri sono la stragrande maggioranza del
mondo. Pensate al vincitore di una lotteria che intasca
svariati miliardi: ambientatelo in Africa, negli ospedali
tenuti in piedi da coraggiosi missionari senza una
lira…o nei paesi dell’Est, o in Sud america o senza
3
“dire senza dire” che possiamo definire
tranquillamente ingannevole, molto difficile
da scoprire perché non c’è il tempo per
rendercene conto. Sono i sofisticati sistemi di
pseudo-informazione o la pseudo-cultura.
Questa modalità consiste nel parlare
superficialmente di tutti gli argomenti “a
ventaglio” per dare l’idea della pienezza, ma
nella pratica il non approfondirne nessuno;
l’abilità sta nel passare da una cosa all’altra
senza dar tempo all’ascoltatore di realizzare.
Questa illusoria informazione è camuffata
così bene, da dinamici professionisti
diabolicamente preparati e malignamente
ingentiliti, che poi alla fine, noi ascoltatori
siamo persino contenti di diventare sempre
meno liberi e sempre più ignoranti. Esempi
più chiari? Prendete quelle trasmissioni di
argomenti davvero interessanti come “Esiste
l’al di là?” “Chi sono gli angeli?” “Chi sono
gli UFO?” “Com’è l’assistenza sociale in
Italia?” “Siamo razzisti?” “Ci sono i
miracoli?” Ebbene vedrete dei conduttori
“rampanti” che pongono a raffica domande
mozzafiato a diversi esperti e…. basta. E’
finito. Non c’è il seguito. Gli “esperti” hanno
pochi secondi per rispondere e chiaramente
non possono rispondere in maniera
esauriente, così si passa ad un’altra domanda
in maniera spasmodica e così via. Capite?
Abituati alle notizie “sparate” a mitraglia dai
telegiornali, abituati a non assimilare,
abbiamo avuto l’illusione di aver parlato di
tutto, ma in realtà non si è parlato di niente.
E’ mancato il momento della riflessione.
Come vedere una bella tavola imbandita,
sentirne il profumo e non mangiare nulla. Voi
fate mai questi momenti di riflessione mentre
ascoltate la TV? Vi vorrei far riflettere
ancora su certe “abilità di potere”:
prendiamo degli stinti primari quali la
sopravvivenza, il sesso, il mangiare, il
divertimento… ed evidenziamone alcuni
simboli che in qualche modo li possono
raffigurare (anche se in maniera parziale e
volutamente distorta), i film di guerra, i gialli
mozzafiato, le liti davanti al giudice, le liti dei
talk-show, le trasmissioni dove si mangia
sempre, ecc. ecc. Ebbene un abile venditore
sa come servirsi di questi simboli per attrarvi
e per vendere i suoi prodotti. Quale uomo non
rimarrebbe colpito dalla classica donna nuda
che gli compare all’improvviso in primo
piano? Se poi accanto a lei c’è un gelato, è
ovvio che quel gelato, “per inerzia” viene ad
essere trascinato nell’immagine che si fissa
nella mente di chi guarda. Ma oggi si va
oltre. Troppo, secondo me. Il vivere
occidentale è fatto di stress, di repressioni
che hanno bisogno di uno scarico. Internet
spesso, chiamando “libertà” lo sfrenato uso
del mezzo visivo, favorisce (in senso negativo)
questo scarico e le nostre perversioni. Fece
scandalo, non molti mesi fa, la donna che si
poteva vedere nella sua casa a qualsiasi ora
del giorno e della notte; quando mangiava,
andava al bagno, riceveva ospiti…
Naturalmente tutta l’opinione pubblica ha
disapprovato questo uso immorale; così come
ha giudicato male i collegamenti con
telecamere nascoste nei luoghi pubblici, dove
addirittura anche uno di voi poteva essere
spiato…. Bene. Mi spiegate, se quella era la
morale comune di “ieri”, come ha fatto
“Grande fratello” oggi a diventare così
popolare? Trasmissioni come questa,
importate dall’America e dall’Inghilterra,
sono davvero pericolose (e un tantino
perverse). Fino a che punto deve essere
coinvolgente una storia? Dove finisce la
storia
ed
inizia
il
“voyeurismo”7
nell’osservare due che si fanno la doccia? E
fino a che punto è una storia quella che ti
crea un condizionamento tale da accendere la
TV a tutte le ore del giorno e della notte?8 Vi
sembra una bella cosa questo ambiguo
collegamento? Questo “scavare” ed inserirsi
nelle disordinate passioni dell’uomoimmagine che può portare di buono?
Pensateci. Il vostro “potere” di votare per
questo o quel concorrente è una presa in
giro: voi votate sulla base di sondaggi che
sanno già prima cosa voterete; ed usate dei
numeri telefonici (il 166… mi pare) che
portano soldi allo stesso gruppo che gestisce
la trasmissione (e voi). Secondo me dunque
tutto questo porta semplicemente più potere
(e più soldi) nelle mani di chi già lo detiene, e
meno libertà nella nostra mente. Accettate, se
volete la mia amichevole provocazione e
proviamo qui a fare la nostra pausa di
riflessione.
7
Il morboso desiderio di guardare scene ed atti a
sfondo sessuale
8
Nel canale privato di questa “trasmissione”, che è in
onda quasi sempre (l’abbonamento extra che si compra
a parte) le persone hanno la possibilità di vedere e
sentire tutto in tutte le stanze della casa, a scelta,
dividendo lo schermo in diversi schermi più piccoli ed
ingrandendolo poi a piacimento quello scelto. Passi per
le corse delle auto dove uno può scegliere il box, il
rettilineo, la macchina in testa o quella che la
insegue… ma in questo caso si entra nel sentimento,
nella psiche, si demolisce la privacy, si normalizza
virtualmente un “vizio” malcelato che poi diverrà
consuetudine reale…
4
Un saluto dal vostro giornalaio e buon
proseguimento di lettura. (ottobre 2000)
RELIGIONE
DIALOGO IMPOSSIBILE TRA CHIESE, MA POSSIBILE TRA
CRISTIANI (di Renzo Ronca)
parla e si insegna in italiano, pure se viene
lasciata una certa autonomia alla salvaguardia
delle tradizioni culturali e dialettali. Nelle
chiese cristiane, il linguaggio comune è la
Parola di Dio ovvero la Bibbia. Questo
significa che quando due persone che si
dicono cristiane (anche di chiese diverse) si
incontrano, se fanno riferimento al Vangelo
per es. di Giovanni, si DEVONO capire. Se
questo non avviene (capita spesso) allora vuol
dire che uno dei due o entrambi fanno
riferimento a fatti, insegnamenti, situazioni
che non sono nelle Scrittura; oppure hanno
modificato quegli stessi insegnamenti ad uso
personale.
Denominare, far morire.
La parola “denominazione” che usiamo per
indicare le diverse chiese è piuttosto
indovinata. Denominare è sinonimo di “dare il
nome”, “definire”. “Definire” dà l’idea di un
prodotto finito, oltre il quale non c’è più
niente da aggiungere. La matematica si può
definire, ma definire un concetto profondo
come “chiesa” è alquanto azzardato.
Denominare una chiesa, limitarla, farla
morire. La parola “Chiesa”, secondo la nostra
modesta opinione, esprime un insieme di
persone con la stessa finalità religiosa, in
continua crescita, in continua espansione
spirituale secondo la guida dello Spirito
Santo; allora, come sarebbe possibile definire
un
così
sublime
movimento,
una
trasformazione continua?
Una terra recintata
Immaginate una terra incolta… poi ecco un
uomo di Dio che ha ricevuto da Lui la grazia
di alcune illuminazioni…. Egli arriva e
comincia a lavorare la terra… Poi arrivano
altri (non portatori di luce, ma logici e pratici
ragionatori) e cominciano a picchettare il
terreno, piantano pali, stendono una rete
metallica… filo spinato… ecco fatto! Quello
che è dentro è “giusto”, quello che è fuori è
“sbagliato”, è “peccato”. Ma un terra così
bella era destinata ad ingrandirsi, ad
arricchirsi di una molteplicità di piante…
come farà il Giardiniere a piantarne ancora?
Proverà a mandare altri profeti, altri servitori,
ma potranno essere accolti? E’ tutto così
“definito”! Non c’è spazio per concetti nuovi.
Lingua dottrinale della propria chiesa
Togliamoci subito l’illusione che tutti i
cristiani del mondo parlino lo stesso
linguaggio e si capiscano tra loro. Così
dovrebbe essere, ma non è, purtroppo.
Generalmente, per svariati motivi, i cristiani,
nella maggior parte dei casi, parlano la
lingua
dottrinale
della
chiesa
di
appartenenza. Questo, secondo noi, è un
grave errore, commesso però in buona fede:
quando si dà la fiducia ad una chiesa infatti ci
si aspetta che questa sia leale e giusta nel
condurci; così tanti approfondimenti religiosi
personali non si vanno a cercare (ma si
dovrebbe. Non mancherebbero le sorprese).
La “dottrina” è una “complesso organico di
princìpi teorici fondamentali sui quali è basato un
movimento politico, artistico, filosofico, scientifico
e sim.”9 Nel caso specifico della chiesa cattolica,
per esempio, è il complesso dei suoi dogmi e dei
suoi princìpi. Un’altra chiesa potrebbe non avere
dogmi, o averne diversi. Il “dogma” (nella
religione cattolica ad es.), è un’asserzione
imposta “come obbligatoria alla fede universale
per esplicita e solenne dichiarazione di concili
ecumenici o del sommo Pontefice”;1 “un principio
assoluto affermato come verità indiscutibile”10.
Alcuni esempi di questi dogmi sono “l’infallibilità
del
papa”,
“Maria
Vergine
Immacolata”,
“l’assunzione al cielo di Maria” ecc.. Ma la
“dogmatica” cattolica è infinita perché in pratica
ogni concilio esprime dei dogmi e i cattolici fanno
risalire i concili allo stesso apostolo Pietro a cui
attribuiscono un discutibile primato, che poi
sarebbe passato di papa in papa (in maniera
ancora più discutibile).
Mettiamo che io sia sardo o bergamasco, se io
parlo il linguaggio che uso nel mio paese a
persone di fuori come posso pretendere di
essere capito? E’ indispensabile trovare un
linguaggio comune, se veramente vogliamo
comunicare. In una nazione, al di là delle
lingue regionali, vi è una lingua ufficiale su
cui tutti siamo d’accordo. Nelle scuole si
9
Dizion. Zingarelli
10
Dizion. Garzanti
5
chiese vanno recintate, bensì le cose del
mondo che le possono inquinare!
Le aperture? Il territorio recintato ha solo
poche aperture e queste sono piantonate da
sentinelle in buona fede che hanno il compito
di non far entrare le estraneità; solo che, non
avendo una preparazione adeguata, finiscono
con l’allontanare tutto, anche le aperture che
vengono dallo Spirito di Dio. Cosa fanno
allora i rinnovatori? Coltivano altra terra,
magari su una posizione migliore, con confini
più ampi… Ma anche qui, inevitabilmente,
dopo un po’ è l’umano che prende i
sopravvento ed ecco nuove leggi, nuove
regole e nuovi confini… Un’altra chiesa. E
così via. Isolette. Magnifiche, efficientissime,
patetiche isolette nell’oceano dell’eternità.
Queste sono le chiese che non sanno crescere.
Eppure il pensiero rinnovatore del Nuovo
Testamento è chiaro:
1Corinzi 1:10-13
Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del
Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti
unanimi nel parlare, perché non vi siano
divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di
pensiero e d'intenti. Mi è stato segnalato
infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente
di Cloe, che vi sono discordie tra voi. Mi
riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io
sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo»,
«E io di Cefa», «E io di Cristo!». Cristo è
stato forse diviso? Forse Paolo è stato
crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che
siete stati battezzati?
1 Corinzi 3:2-10
Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento
solido, perché non ne eravate capaci. E
neanche ora lo siete; perché siete ancora
carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e
discordia, non siete forse carnali e non vi
comportate in maniera tutta umana? Quando
uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io
sono di Apollo», non vi dimostrate
semplicemente uomini? Ma che cosa è mai
Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attraverso i
quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo
che il Signore gli ha concesso. Io ho piantato,
Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto
crescere. Ora né chi pianta, né chi irrìga è
qualche cosa, ma Dio che fa crescere. Non c'è
differenza tra chi pianta e chi irrìga, ma
ciascuno riceverà la sua mercede secondo il
proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori di
Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di
Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata
data, come un sapiente architetto io ho posto
il fondamento; un altro poi vi costruisce
sopra. Ma ciascuno stia attento come
costruisce. Infatti nessuno può porre un
fondamento diverso da quello che già vi si
trova, che è Gesù Cristo.
La recinzione si, ma dalla parte opposta
Certo un tempio non può essere confuso col
mercato, il nostro cuore deve essere tenuto
separato da ciò che è profano, ma è una
questione di disposizione mentale: non le
Da quattro lati egli misurò il tempio; aveva
intorno un muro lungo cinquecento canne e largo
cinquecento, per separare il luogo sacro da quello
profano. (Ezechiele 42:20) [foto PIC]
Ci vuole coraggio per la fede
Una volta avere fede presupponeva il
superamento di diverse prove. Lo stesso
Gesù, appena battezzato, “fu condotto dallo
Spirito Santo 11nel deserto per essere tentato
dal diavolo”
Ora non dico che tutti
dobbiamo dimostrare la stessa forza di Gesù,
ma certo un minimo di coraggio per offrire a
Dio una fede provata ci vuole!
1Pietro 1:7 perché il valore della vostra fede,
molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato
a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a
vostra lode, gloria e onore nella
manifestazione di Gesù Cristo
Voi, vi sentite coraggiosi? Quando per
esempio un cristiano di una certa chiesa dice
ad un altro di una chiesa diversa: “No, non mi
sento di pregare insieme a te di dividere con
te i discorsi sulla religione perché potrei
perdere la mia individualità…” egli non
esprime coraggio, ma solo la propria paura.
Paura di perdere quelle pseudo sicurezze
acquisite con le abitudini ed il conformismo.
Il Signore Gesù ci ha dato amore. Non si è
tirato indietro nel testimoniare questo amore,
a costo della propria vita. Non ha cercato se
stesso, ma si è realizzato, per così dire, nella
donazione totale di se stesso per amore
nostro. Non ha avuto paura di mettersi contro
la classe sacerdotale del tempo pur di
realizzare la volontà del Padre. Noi siamo
spesso l’esatto contrario: cerchiamo il dio
11
6
Matt. 4:1
dov’è la paura? Che paura c’è per un cristiano
a parlare con altri cristiani? “Perdere la
propria identità” Magari! Non capisci che
sarebbe la cosa più bella e più grande che
potrebbe capitarti? Quando si ama infatti, non
ci perdiamo forse, per poterci poi ritrovare
come rinnovati nell’altro? Questo non è il
male, mail sommo bene che davvero permette
la vita interiore. Il problema nasce al contrario
quando non amiamo più e scadiamo in gesti
di routine, in una vita familiare stanca e
monotona. Ecco è così in alcune chiese: una
famiglia spenta; gesti, suoni con parvenze di
una religiosità e di un amore che non c’è più.
Esci da tutti questi recinti spirituali e trova il
coraggio di una volta: torna ad innamorarti
perdutamente, pazzamente, del Signore!
della maggioranza. Dite di no? Quante volte
mi sono sentito dire: “quanti siete? Un
piccolo numero, noi invece siamo milioni, la
chiesa più importante del mondo!” Ecco,
appunto, le stesse nostre parole ci giudicano:
“più importante del mondo” non del cielo.
Dio delle minoranze
Il Dio di Abramo è il Dio delle minoranze, di
Davide e non di Golia. Il motivo è semplice:
chi si sente grande e forte confida in se stesso
e non più nell’Eterno. Questo è il motivo per
cui Babilonia cade e come lei cadrà ogni
chiesa che confida in se stessa, che fa un idolo
di se stessa. Cari amici, uscite finché potete
dalle istituzioni che parlando bene del Signore
ne coprono la luce. Il primo passo è smettere
di avere paura. Al di là delle sicurezze dei
dogmi sapete cosa c’è? Uno spazio infinito
che si, può dare il capogiro, ma che è la nostra
vera casa.
“Innamorarsi perdutamente” di Gesù
Possibile che non siate stati mai innamorati?
Non ci credo. Non vi ricordate più com’era?
Si perde la testa. Si osano gesti e si dicono
cose che in un qualsiasi altro momento della
vita sarebbe da matti dire o fare! La passione
è solitamente pericolosa, ma nella giusta età è
necessaria; se si incontra la persona adatta poi
è veramente meravigliosa! Si trova quel
coraggio quella scintilla di incoscienza
indispensabile per uscire di casa e per entrare
in una nuova vita… E perché dovrebbe essere
diverso col Signore nostro Gesù? La nostra
anima innamorata si abbandona ciecamente
tra le sue braccia se lo ama, perché nell’amore
non c’è timore alcuno. Immaginate due che
dicono di essere innamorati e poi hanno paura
di abbracciarsi, di “lasciarsi andare”. Che
amore è? L’amore non è così razionale come
chi dice: “ho paura di parlare con altri di
chiese diverse perché potrei perdere la mia
individualità” Le persone così non sono
innamorate di Gesù. Saranno bravi e saggi
nel buonsenso delle loro chiese, ma non
hanno nulla a che vedere con lo spirito
appassionato, forte e pazzo di Gesù. Vigilare
su tutti gli spiriti del mondo d’accordo, ma
amare è amare! Gesù è il vestito umano di
Dio, è più dell’amore che può darti un
compagno o una compagna. Ma ci vuole
coraggio ad amare. E’ sempre un saltino nel
buio. Una possibilità che rendiamo concreta
nel momento in cui ci abbandoniamo e ci
lasciamo andare in Dio. Sono belle parole, ma
hanno senso per voi? Guardate che quando
dico “lasciamoci andare in Dio” intendo
proprio in senso letterale: non si può dire
“Signore io confido in te” e poi correre a
confidare nella regoletta o in chi la gestisce.
Se mi abbandono a Dio significa che rinuncio
a gestire la mia persona ed il mio futuro,
rinuncio a salvarmi da solo e mi affido
all’Essere vivente Gesù, sicuro che penserà a
me, che mi proteggerà da ogni male. Per cui
Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni
gioia e pace nel credere, affinché abbondiate
nella speranza, per la potenza dello Spirito
Santo. (Romani 15:13) [fotoPIC]
ELABORAZIONE
QUESTIONARIO
Cari amici, vi ringraziamo di tutti gli
interventi che ci hanno permesso di
“calibrare” il giornale. Sono state per noi
della redazione di grande insegnamento. Per
motivi di spazio non ci è possibile trascrivere
tutte le risposte, ma
saranno citate
all’occorrenza qua e là nel corso del giornale
già da questo numero. Anche voi potete fare
riferimento a quanto leggete, scrivendoci, in
modo che l’elaborazione del questionario
non sia una selezione solo nostra, ma assuma
sempre più la forma di un dialogo di crescita,
come una scuola di pensiero evangelico che si
affina un poco alla volta attorno agli
argomenti più significativi (Gli indirizzi di chi
ha partecipato al questionario: Angelo
Galliani- Via del Bricchetto 9 Civitavecchia
(Roma); Ermanno Messina – Via Minervini
2/R – 50018 Scandicci (FI); P.G.
7
[email protected] LE NOTE nel corso del
questionario sono le nostre).
P.G. : Per i Cristiani, secondo me, da quanto
ho appreso dalla Bibbia, non si tratta di
parlare di normalità ma bensì di separazione.
Se i Cristiani sono nati come comunità
separate dal resto del mondo, è "normale" se
questi sono separati in tutto e per tutto da
coloro che non sono Cristiani. Quindi,
vengono considerati anormali dai pagani. Di
conseguenza, se i Cristiani sono considerati
normali dai pagani, significa che non sono
secondo la normalità intesa dalla Bibbia.
Per concludere, e non è facile perchè
l'argomento è lungo e complesso, se uno è
Cristiano e si trova bene inserito in un mondo
che non considera Cristo Gesù come proprio
Salvatore è anormale; se invece si trova male
allora è normale.
Che vuol dire “normalità”? E’ possibile
per un cristiano, oggi, essere “normale”?
ANGELO: “Normalità” vuol dire, più o
meno. “uniformità con la situazione di
maggioranza”. Quindi per un cristiano (di ieri
come di oggi) non è possibile essere
“normale”!.. Cristiani sono coloro che entrano
dalla famosa “porta stretta” di cui parla
Gesù.12 Pertanto fanno necessariamente parte
di una minoranza, che comunque non può
essere intesa nel senso di “élite privilegiata”:
quella espressa da Gesù non è certo una
situazione conforme alla volontà di Dio (il
quale vorrebbe la salvezza di tutti gli esseri
umani), ma è solo un’amara constatazione.
Il Ritorno: Grazie amici. Ci conforta e ci fa
piacere scoprire che ci sono persone tra loro
sconosciute ma unite nella riflessione e nella
maturità cristiana. Il vostro pensiero è
conforme al nostro e ci incoraggia.
ERMANNO: La normalità è il contrario
anormalità. Normalità è il modo di pensare, di
parlare, di scrivere e vivere della maggioranza
delle persone di questa società. Tutti coloro
che escono da questo contesto sociale sono
controcorrente per cui sono ritenute anormali.
Come credente in Cristo sono anormale agli
occhi della gente, visto che il Vangelo “è
pazzia per coloro che periscono13 e quindi non
sono a conoscenza della verità. Chi può dire o
affermare di far parte della schiera di coloro
che si ritengono normali? Per me normalità
significa pensare e vivere nel modello
insegnato e vissuto da Gesù Cristo per cui
oggi si può essere normali camminando in un
spirito d’amore e verità cristiana.
L’uomo non pensa molto a Dio, perché?
ERMANNO: Perché pensa molto a se stesso e
al suo amor proprio: egoismo, ecc.
ANGELO: Forse perché, nonostante le
apparenze, non riesce a pensare abbastanza a
se stesso. Infatti, anche se l’uomo ama
circondarsi di “cose” e di “piaceri” che in
qualche modo lo appaghino, è solitamente ben
lontano dal cogliere le giuste priorità della
vita, ed i suoi più reali ed intimi bisogni. Gesù
disse: “Non di solo pane vivrà l’uomo”,14 ma
purtroppo, ad onta dei loro insuccessi, molti
continuano ad essere convinti del contrario.
12
Matteo 7:13-14 Entrate per la porta stretta, perché
larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla
perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa.
Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che
conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!
Luca 13:24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta,
perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non
potranno.
(Queste due risposte sembrano contrarie; ma
a leggere bene ciò che dice Angelo, capiamo
che la sua risposta è l’approfondimento
dell’altra. Più avanti nel giornale, altre
risposte di Angelo, Ermanno, Carmela e
G.P.)
13
1Corinzi 1:18-19 Poiché la parola della croce è
pazzia per quelli che periscono; ma per noi che siamo
sulla via della salvazione, è la potenza di Dio;
poich'egli è scritto: Io farò perire la sapienza dei savî,
e annienterò l'intelligenza degli intelligenti.
1Corinzi 1:23 ma noi predichiamo Cristo crocifisso,
che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia;
1Corinzi 1:25 poiché la pazzia di Dio è più savia degli
uomini, e la debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Il cammino spirituale lo puoi fare con
chiunque; chiese o persone con cui hai
14
Matteo 4:4 Ma egli, rispondendo, disse: «Sta scritto:
"L'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che
procede dalla bocca di Dio"».
8
se lo mortificano o lo tengono sotto controllo.
Questo è valido anche per le colture di alcune
società: alcune hanno la cultura del
cambiamento continuo, altre non cambiano
mai.15 […] Vi è una trasformazione della
società, una volta solo maschile, oggi con le
donne che salgono nella scala sociale. Alcune
conseguenze sono negative, per esempio
l’immagine della donna, che attraverso la
crescita delle donne, diventa l’immagine con
cui la donna vede se stessa pensando
all’uomo; ad esempio nelle riviste di moda,
quelle figure magre, capelli corti, che
sembrano dei maschi… […] L’adolescenza
finiva prima, i giovani andavano subito a
lavorare. Questa ultima generazione, rispetto
alle precedenti di 15 o 16 anni fa, è ancora più
debole dal punto di vista psicologico. Quelli
che fecero la contestazione all’università
erano figli di operai e contadini, quindi
avevano visto l’altro tipo di realtà. Questi no.
I loro padri sono come loro, quindi restano a
casa… si lasciano vivere. Sono già i figli della
società dei consumi, con una differenza, che
QUESTA società dei consumi è molto più
raffinata della precedente: abiti firmati,
automobili (anche più possibilità economica).
Prima “Carosello” era molto più semplice;
oggi gli spot pubblicitari sono molto diversi e
danno dei modelli di vita per cui uno si lascia
vivere… Poi arrivano alla vita quando hanno
già visto migliaia di omicidi alla TV, e questo
invece di frenare [la violenza, l’aumenta].
Qualcuno ha detto: “In questa società si tende
ad avere e non ad essere” quindi la spinta ad
avere indebolisce le tendenze ad essere e
quindi ad avere interesse per la vita. […]
Il coraggio è un elemento importante. Nella
società americana sono abituati fin da piccoli
al coraggio –le loro storie di conquiste..- sono
abituati così al rinnovamento continuo; per
esempio nel lavoro: girano come pazzi per
trovarlo come lo vogliono loro; noi invece per
affinità.
La crescita spirituale la puoi fare solo con
Dio. (Carmela)
PSICOLOGIA
FILOSOFIA
PAURA DI CAMBIARE
(Registrazione tratta da “Gran Tour” di Mino D’amato
in Rai Educational 1997 – parla il sociologo Sabatino
Acquaviva)
La paura di cambiare dipende da molti
fattori; innanzi tutto dalla personalità poi da
fattori culturali. Queste componenti purtroppo
sono influenzate dall’ambiente in cui siamo:
se si è bambini ci sono i genitori, che possono
aiutare stimolare questo desiderio di
esplorare, cambiare… oppure non farlo. E
questo comincia da piccolissimi, per esempio
quando il bambino “esplora” e la mamma gli
dice: “No! Non toccare questo, non toccare
quell’altro…” e allora pian pianino tende a
ritirarsi. Certo lasciare il bambino troppo
libero è a rischio; ma controllarlo troppo lo
mette un po’ in difficoltà […]
E LE NOSTRE CHIESE SANNO CAMBIARE?
Ampliando il discorso venivano alla mente alcune
confessioni religiose, molto rigide, dove tutto ciò
che “non è scritto” è punibile perché “peccato”.
Pensate per esempio a certi integralismi;
trasportiamoci questo bel discorso del sociologo.
Fino a che punto le nostre chiese sanno
cambiare, sanno crescere nelle mani di Dio? E
quanto invece si arroccano, diffidenti nelle loro
antiche verità diventate ormai ottusi dogmi
indiscutibili?
“Alla nostra comunità mancava un rifornimento
costante dell’esterno di sangue e vita freschi. Gli
abitanti sono quasi tutti strettamente imparentati
l’uno con l’altro e per tre quarti abbondanti
portano il nome di Camenzind [….] Gli abitanti si
pestavano i piedi a vicenda sotto lo stesso tetto
l’orgoglio più rigoroso e la frivolezza più stupida.”
(Da “Peter Camenzind” di Hermann Hesse)
Le nostre chiese sono spesso come questo
paesetto descritto da H. Hesse dove manca vita
nuova. Proviamo ad incontrarci anche con altri.
Cresceremo. Diversità può diventare stimolo,
confronto, crescita.
15
Mentre copiavo questa intervista mi venivano in
mente alcune confessioni religiose, molto rigide, dove
tutto ciò che “non è scritto” è punibile perché
“peccato”. Pensate per esempio a certi integralismi
religiosi; trasportiamoci questo bel discorso del
sociologo. Fino a che punto le nostre chiese sanno
cambiare, sanno crescere nelle mani di Dio? E quanto
invece si arroccano chiuse nelle loro antiche verità
diventate ormai dogmi indiscutibili?
Quindi molto dipende dai genitori se
stimolano danno coraggio al bambino oppure
9
spostarci è un problema… mentre nella
generazione precedente
Il sito proposto su questo argomento:
singolo, amarlo molto, nei suoi bisogni
concreti, fino in fondo. Accusa te stesso
quando vuoi accusare gli altri, ti passerà
la voglia di farlo. Copri il male con una
valanga di piccoli atti di bontà. Se non
hai la carità, rimprovera te stesso di non
aver pregato a sufficienza per averla.
http://digilander.iol.it/rnsbarlettasacrfam/Rns/ crescere.htm
Crescere
di Angelica
Ogni persona che nella comunità cresce
in amore e saggezza fa crescere tutta la
comunità; ogni persona che rifiuta
personalmente di crescere, che ha paura
di
andare
avanti,
impedisce
alla
comunità di crescere. Ogni membro della
comunità è responsabile della propria
crescita e di quella della comunità intera.
Crescere nell' amore significa divenire a
poco a poco meno egocentrici, meno
critici, meno acerbi, meno aggressivi,
meno intolleranti della debolezza degli
altri; significa nascondersi un po' meno
dietro le barriere della tristezza, dell'
averne "fin sopra i capelli" e delle altre
forme di depressione.
Se voglio crescere : Non devo mai avere
paura di nulla, perché il Signore è
sempre al mio fianco, pronto a darmi
una mano. Non devo mai scoraggiarmi,
tradirei il Signore. Non mi è lecito
ingrandire nessun problema, perché ho
la certezza che Gesù guida e porta avanti
i miei problemi con me, per me, più di
me. Nemmeno la miseria spirituale mi
deve impaurire, perché non c' è malattia
che Gesù non possa guarire. Anche i
problemi materiali gli appartengono: ad
un amico si osa chiedere qualunque
cosa. Devo farmi seminatore di fiducia,
non mi è lecito tenere questo tesoro per
me. Non posso vivere nella tristezza; devo
vivere nella gioia ventiquattro ore su
ventiquattro. Mancare di gioia è un
tradimento alla fiducia in Gesù a cui non
sfugge nessun problema. Devo vivere
vicino a Gesù dal mattino alla sera, ho
più bisogno di Lui che dell' aria che
respiro. Se tradisco la fiducia in Gesù,
devo affrettarmi a riparare, perché niente
ferisce l' amicizia come la sfiducia. Devo
semplificare il mio rapporto con Gesù, la
preghiera deve uscire dall' ambito del
rapporto burocratico.
Se vuoi amare : Quando si spegne in te
la gioia, è la carità che può subito
riaccenderla. Se ami nel silenzio,
costruisci nel profondo la tua carità. Non
basta amare tutti, bisogna amare il
(Dal questionario) Mi spaventa cambiare?
In cosa vorrei ancora cambiare e come?
Carmela: Quante volte mi sono posta anch’io
questa domanda . Se chiedessi a tutti quelli
che mi conoscono se oggi mi trovano
cambiata rispetto a 10 o 20 anni fa,
certamente risponderebbero che non sono più
la stessa di come ero prima. Da un punto di
vista fisico avrebbero certamente ragione
rispetto a 15 Kg fa; ma anche da un punto di
vista
personale.
Tuttavia
più
che
cambiamento direi che c’è stata sicuramente
una trasformazione. Proprio così, una
trasformazione. Il cambiamento mi dà più
l’impressione di una cosa sostituita ad
un’altra; ma io sono sempre me stessa;
corretta e trasformata in certi aspetti negativi
e controproducenti che erano in me (e che
ancora in parte lo sono); ma rimango sempre
io. Migliorata sotto certi aspetti ma non
cambiata. Non mi sento di mettermi
completamente in discussione (senza falsa
modestia), per due motivi: 1) Se chiedessi a
Dio di cambiarmi sarebbe come dire che ciò
che Dio ha fatto in me è tutto sbagliato. No.
Non è così. Dio è giusto e perfetto. Prendiamo
il decalogo: Gesù non l’ha cambiato, l’ha solo
reso più comprensibile agli uomini; da non
applicare
come
una
regoletta,
ma
ragionandoci sopra con maturità. 2) Quando
c'è qualcosa che in me non va è sempre con
Dio che mi confronto. Lui mi farà capire se
c’è qualcosa di sbagliato ne sono
convintissima. Credo profondamente in
questo. Il cambiamento è buono se è
soprattutto crescita edificazione e non
l’inverso. No, non mi spaventa cambiare.
Vorrei poter essere meno ansiosa ed avere
sempre più fiducia nel Signore. Gestire
meglio i miei sentimenti, le mie emozioni.
Fare tutto sempre con ordine e pace. Per cui il
10
Mennoniti:
Gruppo
religioso
del
protestantesimo evangelico, sorto in Svizzera e
nei Paesi Bassi all'epoca della Riforma. Divisi in
diverse correnti, alcune delle quali molto
tradizionaliste e nemiche della modernità, hanno
in comune l'ideale di una comunità religiosa che
segua i principi del Nuovo Testamento e
accettano la Bibbia come unica autorità in
cambiamento come trasformazione cristiana
non deve mettere paura.
GLI AMISH
CHE NON CAMBIANO16
APPROFONDIMENTI:
Amish: Gruppo protestante nordamericano affine
a quello dei mennoniti, i cui membri, emigrati
dall'Europa nel XVIII secolo per sfuggire alle
persecuzioni, si stabilirono in Pennsylvania, negli
stati del Midwest americano e in Canada.
Fortemente legati alle tradizioni e nemici della
modernità, vivono in comunità agricole chiuse e
vestono in modo estremamente sobrio, rifiutando
l'uso dell'automobile e osservando una rigida
disciplina, che scoraggia il matrimonio con
individui estranei al gruppo, la partecipazione alla
vita politica e al voto, e il servizio militare.
materia dottrinale, sottraendo ai ministri di culto
qualsiasi ruolo di mediazione fra Dio e i fedeli e
considerando il battesimo soltanto come
professione di fede riservata agli adulti;
celebrano anche la Cena del Signore (Vedi
Eucaristia), senza attribuire a questo rito alcun
valore sacramentale. Nati in Svizzera attorno al
1520 e sostenitori del protestantesimo radicale di
Ulderico Zwingli, si allontanarono da lui in
seguito a divergenze sulla questione del
battesimo, collocandosi così nell'area di pensiero
dei gruppi anabattisti ed esponendosi alle
persecuzioni a causa della loro ostilità alla Chiesa
di stato, alla guerra e al servizio militare.
Caratteristiche simili aveva il movimento fondato
in Olanda da Menno Simons, da cui deriva il
nome mennoniti. Perdurando la persecuzione
fino al XVIII secolo, i mennoniti svizzeri
emigrarono in Olanda, nell'Europa orientale, ma
soprattutto negli Stati Uniti (Pennsylvania),
seguiti anche da gruppi di confratelli olandesi:
tra i fedeli giunti in diverse ondate sul suolo
americano si ricordano i seguaci, molto
tradizionalisti, del vescovo svizzero Jakob
Amman, che diede loro il nome di Amish. Dopo la
seconda guerra mondiale diverse comunità
mennonite si stabilirono in Messico, Belize,
Paraguay e Brasile.
(Le Immagini della vita degli Amish sono state trovate
in http://www.amishexperience.com/index.htm ; Gli
articoli sugli Amish e sui Mennoniti sono della
Enciclopedia Encarta)
16
Un commento però viene spontaneo: abbiamo trovato
in Internet molti siti Amish americani; un po’ strano
per chi rifiuta le modernità. Ma potrebbero essere
gestiti da altri. A fine pagina di quello da cui ho tratto
le immagini c’erano i prezzi per dei tour ed esperienze
nelle loro fattorie. Evangelizzazione o adattamento?
11
CONOSCERE
CHI SONO I
“QUACCHERI”?
Conosciamo i Quaccheri solo dai film Western, ma vi consigliamo di leggere con attenzione le
radici e le notizie dottrinali di questa interessante confessione religiosa cristiana. La preghiera
mistica nel silenzio, la percezione del Divino, la divisione netta tra chiesa e stato, la libertà di
culto, il rifiuto delle gerarchie ecclesiastiche, la non violenza col perdono delle offese ricevute…
sono argomenti attualissimi. Possiamo tutti imparare molto dalla “Società degli Amici”, premio
Nobel per la pace nel 1947.
1.
INTRODUZIONE
Quaccheri o
Membri della "Società degli Amici",
confessione cristiana sorta in Inghilterra nel
XVII secolo, in seguito alla predicazione di
George Fox17. Il termine "quacchero",
17
Fox, George (Fenny Drayton, Leicestershire 1624 Londra 1691), mistico inglese, fondatore della Società
degli Amici, o quaccheri. Nato da una famiglia
puritana, a diciannove anni cominciò ad avere
rivelazioni mistiche in cui Dio gli indicava di seguire
unicamente la voce di Cristo, ed egli le interpretò come
segnali di una "luce interiore" che si manifestava in
un'attesa caratterizzata da uno stato di tranquillità
preceduto da una violenta convulsione, o "tremito". Nel
1647 Fox cominciò a predicare la dottrina della "luce
interiore", attaccando la religione ufficiale, in
particolare il presbiterianesimo e invocando la
comunione col divino da lui praticata. Ebbe grande
seguito soprattutto tra i poveri, ma si scontrò con le
autorità civili e religiose e fu perseguitato insieme ai
suoi seguaci. Processato nel 1650 sotto l'accusa di
blasfemia, il predicatore intimò al giudice di "tremare di
fronte alla parola del Signore": per questo Fox e i suoi
seguaci vennero chiamati quaccheri (dall’inglese quake,
“tremare”), con riferimento ai loro movimenti convulsi
durante la rivelazione. Il suo movimento, nonostante le
persecuzioni, crebbe notevolmente, in particolare
nell'Inghilterra nordoccidentale. Nel 1666, pur
indebolito da vari periodi di detenzione e dal duro
lavoro, Fox iniziò a organizzare i quaccheri in una
Chiesa. Nel 1671 si imbarcò per un viaggio missionario
in Nord America e nelle Indie Occidentali, ma al suo
ritorno in Inghilterra nel 1673 venne nuovamente
imprigionato per due anni. Nel 1677 e nel 1684,
malgrado problemi di salute, si recò in Germania e in
Olanda per diffondere la sua dottrina. Ormai i quaccheri
erano una realtà, e Fox passò i suoi ultimi anni in
Inghilterra impegnandosi nella fondazione di scuole e
comunità quacchere, ed esercitando pressioni per
trasposizione
dell'inglese
quaker
("tremante"), esprime lo stato d'eccitazione
che coglie i fedeli di questa comunità nel
momento del contatto diretto con la parola
di Dio.
2.
DOTTRINA
I quaccheri credono
che ogni fedele possa essere protagonista
della rivelazione divina, percependo la voce
dello spirito e la parola di Dio per mezzo di
un'"illuminazione interiore" frutto della
fede: questa concezione ha portato la
comunità a rifiutare qualsiasi tipo di
organizzazione clericale, considerando tutti i
credenti come veicolo dell'annuncio della
verità e privilegiando l'esperienza mistica
interiore di un culto comune che, non
regolato da una precisa liturgia, alterna al
silenzio le riflessioni proposte liberamente
dai partecipanti all'adunanza.
Adunanze simili si tengono tuttora ogni
settimana, nel rispetto sostanziale dei
caratteri originari, anche nelle comunità che
hanno introdotto la figura del ministro di
culto, considerato comunque un semplice
laico
nell'ambito
di
un'associazione
egalitaria, che riconosce pari dignità a tutti i
fedeli, uomini e donne di ogni ceto sociale,
legati dall'accettazione libera di principi etici
comuni. La visione ottimistica che deriva
dalla possibilità di comunicare con il divino
non esclude infatti la consapevolezza della
l'approvazione dell'Atto di tolleranza, che garantiva
libertà di culto per tutte le confessioni eccetto che per il
cattolicesimo e l'unitarianismo, e che fu promulgato nel
1689. Scrisse varie opere, tutte pubblicate postume, tra
cui Journal (Diario, 1694), A Collection of Epistles
(Epistole, 1698), Gospel Truth (Verità evangelica,
1706). [Enc. Encarta]
presenza del male e della necessità di
combatterlo con una severa disciplina
morale e uno stile di vita estremamente
sobrio, improntato all'onestà e alla sincerità
soprattutto nell'esercizio della propria
professione.
Nelle adunanze i fedeli sono tenuti a rendere
pubblicamente conto della conformità della
propria vita ai principi del loro credo,
soprattutto per quanto concerne l'educazione
dei figli, la sobrietà dei costumi e anche
l'atteggiamento di tolleranza razziale e
religiosa, che i quaccheri considerano
fondamentale accanto alla disponibilità a
perdonare le offese subite, insistendo inoltre
sul concetto di separazione tra Stato e Chiesa
come condizione indispensabile per la libertà
di culto e sugli ideali del pacifismo e della
solidarietà.
3.
STORIA
Alcuni principi basilari
della dottrina dei quaccheri si ricollegano
alle rivendicazioni di quei gruppi, come gli
anabattisti, che adottarono un indirizzo
radicale
nell'ambito
della
Riforma
protestante, invocando la piena libertà
religiosa e l'indipendenza da qualsiasi
autorità politica. Pur vicino a questi ideali,
George Fox non intendeva istituire una
comunità religiosa separata, che tuttavia
prese
corpo
spontaneamente
con
l'aggregazione di un numero sempre
maggiore di fedeli, e ricevette la prima
codificazione teologica e istituzionale in
un'opera apologetica redatta nel 1678 dallo
scozzese Robert Barclay.
Perseguitati a motivo della loro opposizione
al giuramento e alla guerra, i quaccheri
entrarono in aperto conflitto con la Chiesa
anglicana, rifiutando il pagamento della
tassa ecclesiastica e contravvenendo al
decreto che dal 1664 impediva ogni
adunanza pubblica per culti diversi da
quello della chiesa nazionale. Per sfuggire
alla repressione, molti fedeli emigrarono
nelle colonie americane, stabilendosi nel
New Jersey nel 1674. Nel 1681, sotto la
guida di William Penn, i quaccheri
avviarono la colonizzazione di alcuni
territori, popolati già nel 1684 da circa 7000
confratelli, ponendo le basi del futuro stato
che avrebbe preso il nome di Pennsylvania
e che diverrà, con il Rhode Island, una delle
roccaforti della comunità.
La Società degli Amici, che nel 1947 ha
ricevuto il premio Nobel per la pace,
sostenendo
l'ideale
dell'obiezione
di
coscienza e del servizio civile a fini sociali,
conta oggi 500.000 membri in oltre 30
paesi.18
Penn, William (Londra
1644 - Buckinghamshire
1718), quacchero inglese,
fondatore della colonia
della Pennsylvania […] Nel
settembre del 1682, fondò
la città di Philadelphia e
governò la colonia per due
anni in modo saggio e
democratico […] stipulò un
trattato di pace con le tribù indiane e diede alla
colonia un ordinamento democratico […] tra i
suoi interventi principali ci furono la
soppressione della pirateria e la promulgazione
di una Carta dei privilegi che garantiva la libertà
di culto in tutta la colonia. (Enc Encarta)
Pennsylvania Stato del Middle Atlantic degli
Stati Uniti, confinante a nord-ovest con il lago Erie,
a nord e a nord-est con lo stato di New York, a est
con il New Jersey, a sud con il Delaware, il
Maryland e il West Virginia, a ovest con la
Virginia e l'Ohio. Il fiume Delaware segna l'intero
confine orientale.
Pittsburgh, una delle principali città dello stato della
Pennsylvania, è un importante centro culturale e industriale.
Nella foto, il cosiddetto "Triangolo d'oro", la zona delle
attività finanziarie.
18
Tutte le notizie riportate, comprese foto note e
trafiletti, sono state tratte dalla Enciclopedia Encarta.
13
credente vorrei togliere tutto quello che fa
parte del vecchio uomo e quindi è di ostacolo
per sperimentare quel cambiamento spirituale.
Una chiesa specifica, intesa come
denominazione “X”, deve cambiare o
rimanere uguale? E perché?
Ermanno: Qualsiasi chiesa specifica deve
cambiare se non vive gli insegnamenti rivelati
nella Sacra Scrittura; sia per quanto riguarda
la sana dottrina e specialmente nel
manifestare quelle virtù cristiane (ospitalità,
umiltà, pietà, carità) che sono il segno di colui
che ha sperimentato una nuova vita in Cristo
Chiesa e Cristianesimo: è lo stesso?
Un tratto del fiume Allegheny che attraversa per 523 km gli
stati della Pennsylvania e di New York, in territorio
statunitense. A Pittsburgh, in Pennsylvania, confluisce con il
Monongahela, dando origine al fiume Ohio.
POPOLAZIONE
In base al censimento del 1990 la Pennsylvania ha
una popolazione di 11.881.643 abitanti, con una
densità media di 100 unità per km2; i bianchi sono
l'88,5%, i neri il 9,2%. Tra gli altri gruppi etnici, oltre
all'alta percentuale di ebrei (1,7%), lo stato è abitato
da circa 232.300 ispanici, 29.562 cinesi, 28.396
indiani, 26.787 coreani, 15.887 vietnamiti, 14.210
amerindi, 12.160 filippini e 6613 giapponesi.
In Italia è stato un piacere scoprire che c’è un
centro Quacchero a Bologna di cui speriamo di
darvi informazioni più esaurienti in futuro. In
Internet
è
presente
una
sintetica
e
interessantissima
pagina
all’indirizzo
www.quaker.org/italia Un saluto dalla redazione
de “Il Ritorno” ai nostri cari fratelli di cui non
sapevamo l’esistenza e a cui ci sentiamo molto
vicini per spiritualità. Ci farebbe piacere ricevere
vostre notizie.
Ermanno: Quando frequentiamo una chiesa
possiamo definirci delle persone religiose;
quando invece viviamo il cristianesimo siamo
dei cristiani nati di nuovo e salvati per grazia
di Dio.
Angelo: Magari!.. La realtà dei fatti, invece,
spesso impietosamente, ci mostra che le due
realtà, seppur mescolate complessivamente tra
loro, non si identificano. In effetti, è il
cristianesimo che produce la Chiesa, ma non è
vero viceversa. E’ l’essere individualmente
discepoli di Cristo che fa di noi un “corpo”, e
non è l’accordarci (in senso organizzativo,
denominazionale, o altro) che fa di noi dei
veri discepoli di Cristo.
Fino a che punto dobbiamo seguire la
nostra chiesa?
Ermanno: Fin quando è in armonia con
quanto insegna la Parola di Dio.
Angelo: Qui il discorso è complesso, e si
ricollega al significato che si vuole dare alla
parola “seguire”. Se vuole solo intendersi il
frequentare, l’essere presenti agli incontri, o
svolgere un ruolo attivo in comunità, allora
penso che dovremmo continuare a prestare il
nostro servizio a Dio e ai fratelli finché ci è
possibile: se dovessimo dissociarci, o
prendere le distanze da ogni comunità
imperfetta, staremmo freschi! … ci
condanneremmo
probabilmente
all’autoisoloamento. Se invece per “seguire”
si vuole qui intendere “obbedire”, allora il
problema è più semplice, perché il cristiano
deve obbedire solo a Dio. Ai fratelli, al
massimo, si può rendere conto, spiegando
amorevolmente il motivo delle nostre scelte.
DAL
QUESTIONARIO
Mi spaventa cambiare? In cosa vorrei
ancora cambiare e come?
Ermanno: Personalmente qualsiasi tipo di
cambiamento può spaventarmi; considerando
che questo mio atteggiamento è sintomo di
instabilità di carattere. Tuttavia come essere
umano vorrei cambiare tutte quelle cose che
mi producono ogni forma di sofferenza. Come
14
OCCULTIMO & COMPANY
Se qualcuno che praticava la magia ci chiede
aiuto, come dobbiamo comportarci?
applicazioni delle tecniche che trovi (il che
potrebbe disperdere e generalizzare la tua
sete di spiritualità), ma di proseguire e
cercare più in profondità.
Angelo: Se la praticava ed ora non la pratica più,
penso ci dovremmo comportare normalmente. Se
invece la pratica ancora, dovremmo fare ogni
sforzo per mostrargli come abbia riposto la sua
fiducia in qualcosa che non ha niente a che vedere
con Dio. Ora giacché “non si può servire a due
padroni diversi”,19 dovremmo porlo di fronte alla
questione se sia più importante la sua pratica
magica o l’aiuto che chiede da noi. Sarebbe
indispensabile porlo di fronte a una scelta, perché
non si può sperare in Dio e contemporaneamente
nella magia!…
ANGELI, IL SITO PROPOSTO:
http://members.xoom.it/evanweb/angel.html
da cui abbiamo riportato il seguente articolo:
Angeli e Realtà sovrasensibili, un
problema? di Giorgio Ruffa
Propongo un'altra questione. Fu chiesto
qualche tempo fa: "Come posso far capire ad
una persona che non esiste l'Angelo custode"?
Ma, io credo che questo sia un falso
problema. Come al solito non dobbiamo
confondere i fini con i mezzi. A mio, sempre
fallibile, parere la questione degli angeli,
custodi o altro, assume la stessa importanza
dei sofismi che possono nascere nel discutere
il "sesso degli angeli":-) Il mondo protestante
dovrebbe fare attenzione agli argomenti che
depontenzino la maestà e la potenza di Cristo.
Ma si sa, l'uomo cerca sempre di costruirsi
Dio conformemente alle proprie esigenze
(idea ben considerata dal filosofo ateo
Ludwig Feuerbach): azione che è l'essenza
propria del peccato. E' troppo duro voler
capire, una volta per tutte, che, come dice
Agostino, ogni nostro merito è in noi solo
l'effetto della stessa grazia; e che quando Dio
premia i nostri meriti non fa che premiare i
suoi benefici! Dio è il totalmente altro, come
dice K. Barth; quindi la questione non è
provare l'esistenza o meno di una realtà
sovrasensibile, cosa del resto impossibile per
la ragione, ma chiederci: è utile per la mia
salvezza? E se opera, lo fa per mio volere?
Per me la risposta è negativa in entrambe le
Ermanno: Dobbiamo aiutarlo a capire che tale
arte della magia è opera del demonio ed è
condannata da Dio. Inoltre dobbiamo seguire
questa persona con amore nella speranza che si
voglia ravvedere.
_______
ANGELI, REIKI, ECC.
Anna: Leggo con interesse il giornale che mi
mandate. Sto approfondendo tutto ciò che
riguarda “gli angeli”, e volevo chiederti se
hai qualcosa in merito; pratico lo “Yoga” e
il “Reiki” proprio come filosofia di vita.
PIC: Il libricino che ti ho dato “Gli angeli”
di Renzo Lavatori (TEN) ti introdurrà in
argomento; ma è sempre bene equilibrare gli
scritti cattolici con quelli protestanti (se non
altro per la “par condicio”) così ti ho cercato
e riportato un articolo di Giorgio Ruffa. Il tuo
pensiero si formerà meglio. C’è anche
qualcosa sul Reiki. Tu hai molte potenzialità,
non sarebbe male focalizzarle; per q uesto, se
posso, vorrei dirti di non fermarti alle
19
Matteo 6:24 Nessuno può servire a due padroni,
perché o odierà l'uno e amerà l'altro; oppure sarà fedele
all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a
Dio e a mammona.
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prezzo, angioletti dipinti come concentratori
di forze benefiche. Angeli ha smesso quasi
subito, ora è tornato ai mobili. Ma non è
finita: adesso ci sono i libri. Si stanno
pubblicando porcherie che fanno accapponare
la pelle. Solo a titolo di cronaca, noto a pagina
52 del catalogo 1997 De Vecchi (casa editrice
famosa per i suoi manuali pratici casalinghi)
libri di questo tono: "Gli Angeli, come
incontrarli", "L'angelo custode, come parlargli
con le carte (40 pseudo tarocchi inclusi!!!!!)"
e un manuale di "Preghiere che guariscono".
Degenerazioni? Certamente! Ma sono il
segnale pratico di quanto siano fuorvianti
certi argomenti, se non affrontati "cum grano
salis". La cosa che mi ha colpito è un'altra. Il
libro "Gli Angeli, come incontrarli" è firmato
Aurelio Penna. Certo, ognuno è libero di
pubblicare ciò che vuole, ci mancherebbe.
Dispiace solo che A. Penna, fu coautore con
Sergio Ronchi dell'eccelente saggio "Il
protestantesimo, Feltrinelli,1981" e di altre
opere di carattere sociologico e religioso. Ma
si sa, ci sono anche le leggi di mercato:-)
Chiudo l'intervento con un'altra citazione da
Lutero, eccezionale nella sua sintesi, che
avverte contro ogni forma d'intermediazione,
rappresentata in generale dalla categoria dei
santi: "la natura umana e' fin troppo incline ad
abbandonare Dio e Cristo e a confidare negli
uomini. E' estremamente difficile imparare ad
avere fiducia in Dio e in Cristo. Percio' e'
intollerabile un tale scandalo che spinge le
persone deboli e carnali a iniziare un culto
idolatrico contro il Primo Comandamento e
contro il nostro battesimo. Si trasferiscano
con coraggio la speranza e la fiducia dai santi
a Cristo". Mi auguro che questo mio breve
intervento possa essere accolto benevolmente.
Infine ricordo che ho dedicato due righe
anche alla questione della Sindone20.
questioni. Lutero si opponeva, seguendo le
scritture [Ebr. 9:12-28; 10:12-14], a
qualunque altro mediatore che non fosse
Cristo, e a riguardo le entità angeliche si
espresse in questi termini: "Sapete che non vi
e' una sola parola di Dio che ordini di
invocare angeli o santi, affinche' intercedano
per noi; ne' vi e' di cio' alcun esempio nella
Scrittura. Infatti si trova che gli angeli hanno
parlato con i Padri ed i Profeti, ma nessuno fu
mai richiesto da loro d'intercedere. Parimenti
il
patriarca
Giacobbe
non
chiese
l'intercessione all'angelo con il quale aveva
lottato, ma ricevette da lui soltanto la
benedizione (Gen. 32,25-30). Piuttosto si
trova nell'Apocalisse (Ap. 22,8-9) il contrario,
cioe' che l'angelo non si lascia adorare da
Giovanni". A noi non è dato sapere, con
esattezza, in che modo agisca la provvidenza
divina. I suoi mezzi sono molteplici e spesso
sconosciuti. Anche le affascinanti descrizioni
metafisiche delle "Gerarchie celesti" dello
pseudo-Dionigi non sono altro che frutto di
una ragione umana finita, laddove lo stesso
filosofo propone una teologia negativa che
elimina ogni possibilie conoscenza diretta
della "Divina Potenza" o anche "inacessibile
caligine", inesprimibile dalla ragione umana.
Anche Tommaso d'Aquino dedica parecchie
questioni, della somma teologica, alle realtà
angeliche, ma anche queste sono solo una
dotta produzione della "finita" ragione umana.
Le stesse cinque vie, per la dimostrazione
razionale dell'esistenza di Dio, sono
un'assurdo, poichè pongono l'uomo sullo
stesso piano ontologico di Dio, in virtù di una
ragione che pretende, tracotante, di
oggettivare Dio. L'analogia richiede sempre
un contatto, ma questo è possibile solo ed
unicamente attraverso l'atto kerygmatico
dell'incarnazione di Cristo. Ogni altra strada
non può che essere cieca. Quindi non
dobbiamo lasciarci traviare da questioni che
esulino dalla "Croce" e dalla "Promessa" di
Cristo. In questo periodo la questione
"angelica" sta superando i limiti della
decenza, anche quelli della Chiesa Cattolica,
trasformandosi in una moda "New Age Esoterica". Cominciò un annetto fa Guido
Angeli (quando il cognome fa marketing),
famoso imbonitore TV, vendendo, a caro
[Le citazioni di Lutero sono state tratte da: LUTERO
M., Epistola sull'arte del tradurre" (1530), in LUTERO
M., Lieder e Prose, Mondadori, pgg. 250-280.]
20
16
http://members.xoom.it/evanweb/sindone.html
sembrava di non aver più nulla da
aggiungere. Le perplessità che potranno
scaturire aiuteranno tutti noi a riflettere. Se
volete potete intervenire; come del resto su
ogni punto del giornale.
REIKI, IL SITO PROPOSTO:
http://www.cesnur.org/testi/reiki.htm, dal cui
articolo abbiamo tratto la seguente parte
iniziale:
IL
REIKI:
TECNICA
O
RELIGIONE? di Massimo Introvigne
ALEX: Caro Renzo ,ti sono grato per avermi
risposto, mi sono stampato tutte le fasi
dell'espansione Spirituale ,e le sto leggendo con
la dovuta attenzione ,perché il tema è di estrema
importanza. [Alex ci parla di un suo problema
fisico difficile da guarire con la medicina
tradizionale] .. non essendo per niente soddisfatto
per l'esito dei consulti, accettai di andare da una
guaritrice, chiedo l'appuntamento,e mi reco in un
paesino nei pressi di Montacatini [..] mi sparirono i
dolori durante la seduta mi benedivano e mi
mettevano le mani su la testa, non smisi di andare
malgrado fossero scomparsi i dolori perchè ero
affascinato […]i Maghi e le Cartomanti ,non mi
piacevano perchè mi lasciavano la bocca amara e
un senso di inquietitudine addosso ,invece
quando ero dalla guaritrice mi sentivo rilassato e
protetto e le risposte che mi davano alle mie
domande ,mi appagavano. dopo 10 anni che
freguentavo " la Stanza " mi fù detto che se
volevo potevo essere messo in contatto con la
mia Guida in modo da poter esercitare i doni che
mi sarebbero venuti aiutando il prossimo nel
nome di Dio.[…] ricevo delle persone che
chiedono il mio aiuto ,ma non smetto mai di
cercare e contattare persone che credono in Dio e
che mi possano aiutare a capire di più per
sbaglire di meno. […]
Il reiki è una tecnica di origine giapponese per
ridurre lo stress, rilassarsi e incrementare il
proprio grado di benessere fisico e morale.
Benché il reiki non si presenti come un
sostituto o un'alternativa rispetto alla
medicina tradizionale, è spesso inquadrato fra
le "terapie complementari" che affiancano la
medicina. Il nome reiki è anche usato per
designare il movimento - in senso lato
(giacché non esiste un'organizzazione
unitaria) - di coloro che praticano questa
tecnica e condividono un certo numero di
principi che la sostengono. La tecnica si basa
sull'idea che un'energia (ki) universale (rei)
scorre all'interno di tutti gli esseri viventi. Il
flusso di questa energia può essere migliorato
- o corretto, in caso di deviazioni - tramite
semplici gesti di una persona iniziata al reiki,
che appoggia le mani su un'altra persona (o su
se stessa), ovvero semplicemente leva le mani
in direzione dell'altro, senza toccarlo. La
diffusione del reiki in Occidente è iniziata
negli Stati Uniti nel 1938, e ha avuto un
notevole successo. Si calcola che oltre un
milione di persone oggi nel mondo si
sottopongano regolarmente a sedute di reiki.
Insieme con il successo, si è manifestata
anche qualche polemica. Le diverse scuole,
centri, associazioni di reiki non sempre vanno
d'accordo fra loro. Alcuni gruppi sono
accusati da altri di chiedere cifre esorbitanti o
comunque eccessive. Nel mondo cristiano ci
si chiede spesso con preoccupazione se il reiki
sia semplicemente una tecnica, o non sia
invece una religione (che, in quanto fondata
su nozioni orientali o panteistiche, sarebbe
incompatibile con la fede cristiana). […]
PIC: Nella tua lettera si percepisce la fede. Una
fede però che non è ancora affinata. Ci sono delle
parti buone e delle parti estranee. E’ buona la tua
intenzione di avvicinarti a Dio; è estranea ed
allarmante invece la “Guida” di cui tu parli. Forse ti
riferisci allo “spirito-guida” della guaritrice che ha
pervaso, o pervade o pervaderà anche te? O
intendevi altre cose? Ho pochi elementi per
capire. La fede è un dono prezioso che però va
indirizzato bene. Non cercare “i poteri” di niente
se vuoi percepire la grazia di Dio. Da una parte
sembri uno che ha trovato quello che cercava..
una persona che sembra quasi avere delle
verità… ed essere in grado di aiutare gli altri…
allora perché cerchi ancora nelle religiosità? Che
ti aspetti dall’Espansione spirituale? In che modo
posso esserti d’aiuto? Soprattutto il tuo cuore, il
centro di te, il tuo spirito, cosa vuole da Dio? E
cosa pensi che Dio voglia da te?
“Alex43” e la sua guida: cautela e
molto discernimento
ALEX: […] condivido la tua perplessita nella mia
guida ,Io la ho avuta per tanto tempo , ma per
troppe volte ho riscontrato che esiste e mi parla
per guidarmi nella strada verso Dio. Io non cerco
poteri e non hò poteri ,tutto quello che faccio è per
Vi riportiamo la sintesi di alcune e-mail
scambiate dal 13 al 18 ottobre. Una gradita
conoscenza durata purtroppo solo una
settimana con un nostro lettore perché ci
17
la fede che hò in Dio, ma chi può dire di avere
veramente la fede? Io sono un essere umano con
tutta la volontà di servire Dio ,in quello che lui
vuole da me. […]La guida che Dio mi ha dato ,e
tutti i giorni tremo al pensiero che potrei perderla,
Lei mi guida con amore ,ma Io ho sempre paura
di non fare tutto quello che potrei fare e se
soltanto pensassi di essere nel giusto peccherei di
presunzione ,ecco perchè sono sempre alla
ricerca della conoscenza ,proprio perchè voglio
cercare di sbagliare il meno possibile. La mia
guida mi dice che sono su la strada giusta , e vero
e Io ci credo ,ma è anche vero che è mio dovere
fare tutto quanto mi è possibile per accontentarli.
Non sò in cosa mi puoi aiutare , ma soltanto con il
parlare di Dio mi aiuti ,perchè è lo scopo primario
della mia vita .
,Lui non lo conosce ,e Dio si ,Lui è un Dio di
amore e verità se soltanto si pensasse che
Satana professa l'amore ,allora avremmo due Dii
,uno Santo e uno Diavolo . Quindi se tutto quello
che mi dice la mia Guida è inteso come amore e
verità ,non ho paura di sbagliarmi . Intendo solo
se volessi pensare ad un eventuale sbaglio ,ma
se soltanto penso al benessere Spirituale ,morale
e fisico che ricevo ,allora non importa che pensi
ho valuti ,ma mi basta per tutto quello che mi dice
o suggerisce. Quindi Fratello mio ,non ti
meravigliare se Dio mi ha messo in contatto con
una Guida Celeste ,perchè se lo ha fatto ,lo ha
fatto unicamente perchè ne avevo bisogno ,dato
che mi ero messo al suo servizio con tutta l'anima
e tutto il corpo . Quindi non esistono dubbi se si
ha fede in Dio.
PIC: Caro Alex, non sei sufficientemente chiaro,
mi mancano elementi per comprenderti. “La
Guida” di cui parli potrebbe essere lo Spirito
Santo (cioè Dio) che in qualche modo tenta di
venire alla coscienza, ma che è visto ancora in
maniera
confusa
e
personale,
oppure
semplicemente l’ingannatore che si serve (come
sempre) di cose di Dio per mettere se stesso nel
Suo trono. In questo caso devi stare molto attento
perché
allora
l’amore
per
il
prossimo
(magistralmente
amplificato)
soppianterebbe
quello verso il Creatore in una “illusione d’amore”,
ma che in realtà è solo schiavitù ad una volontà
perversa (=dal verso contrario a quello del nostro
Dio). Oltre lo Spirito di Dio, che è sempre Dio, non
conosco altre “Guide”. Il mio consiglio è cautela.
Tu dici che vuoi seguire solo le parole del Signore
(non sarebbe una contraddizione se non fossero
parole del Signore?), bene, allora fallo: ecco i
primi comandamenti che Dio ci ha dato e sono
veramente parole Sue:
1) Esodo 20:2-3 «Io sono l'Eterno, il tuo DIO",
che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa
di schiavitù. Non avrai altri dei davanti a me.
2) Esodo 20:4-6 Non ti farai scultura alcuna né
immagine alcuna delle cose che sono lassù nei
cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la
terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le
servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un
Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli
fino alla terza e alla quarta generazione di quelli
che mi odiano e uso benignità a migliaia, a quelli
che mi amano e osservano i miei comandamenti.
3) Esodo 20:7 Non userai il nome dell'Eterno, il
tuo DIO, invano, perché l'Eterno non lascerà
impunito chi usa il suo nome invano.
Ciao Alex. Che il Signore Gesù ti guidi sempre più
per la giusta via e ti liberi da ogni male fisico e
spirituale passato presente e futuro secondo la
Sua santa volontà.
PIC: Caro amico,
parli molto del concetto
d’amore; usi molto questa parola in riferimento a
Dio. Bene. Tante persone lo fanno, è la cosa più
ovvia e più comune; sembra persino banale… ma
abbiamo tutti una profondità della conoscenza di
questo termine? Una cosa, spesso è quello che
NOI pensiamo essere amore divino ed una cosa
invece è l’amore divino che ci viene illustrato da
Dio stesso.
A proposito, io do per scontato che tu creda nella
Sacra Scrittura come espressione di Dio, è così?
(ti prego di rispondere alle mie domande, una per
una); perché se non credi alla Bibbia è inutile
andare avanti e la lettera può terminare qui. Ok,
diamo per scontato che tu ci creda (gradirei una
conferma).
Punto primo: evitiamo i “secondo me”. Se
abbiamo la Bibbia usiamola e citiamola spesso; i
“secondo me” sono belli ma possono disperdere.
Punto secondo: che cos’è l’amore secondo le
Scritture? (Se abbiamo escluso i “secondo me”
dovrai rispondere solo con le citazioni bibliche). Io
vorrei portarti qualche elemento di riflessione
dall’apostolo Giovanni, il mistico per eccellenza e
prima di riportare frasi nuove ti sarei grato se tu mi
dicessi se accogli queste frasi considerandole
giuste oppure no:
1Giovanni 4:16 Noi abbiamo riconosciuto e
creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore;
chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in
lui.
“Dio è amore” dice l’apostolo, e chi sta nell’amore
dimora in Lui. Sembrerebbe semplice. Ma basta
credere in questo o è necessario dell’altro? “Noi
abbiamo riconosciuto e creduto..” Occorre un
certo apprendimento, un riconoscimento del
giusto amore. Dividere l’amore dalla “parvenza
d’amore”.
2Giovanni 3 grazia, misericordia e pace siano
con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù
Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore.
In questa frase possiamo vedere che il concetto di
“amore” viene accostato a quello di “verità”. E già
ALEX: Caro Renzo ,con l'amore che Dio mi dona
,Io ti dico che: l'amore non può insegnarlo Satana
18
La caratteristica di Satana è proprio il suo
trasformismo, il suo volersi far passare per Dio. E’
stato sempre così ed ancora lo è. Non è uno
sciocco, se vuole insinuarsi nella tua mente e
distoglierti dalla paternità divina che ti aspetti che
ti dica “Ciao Alex, sono il diavolo e ti parlo
d’amore?” Si farà passare per amore lui stesso
usando tutti i tuoi punti deboli come delle piccole
“crepe” per entrarti nel cuore. Una volta che sarai
quasi in suo potere ti isolerà del tutto da Dio,
mostrandotelo addirittura come nemico, come
qualcosa da combattere (se in questa fase temo);
poi isolato dal Padre non avrai più protezione e
dopo un attimo di illusione ti distruggerà
nostrando la sua vera faccia. Che Satana sia un
trasformista è dimostrato da questa frase:
2Corinzi 11:14 E non c'è da meravigliarsi, perché
Satana stesso si trasforma in angelo di luce.
La sua vera faccia è questa:
Giovanni 8:44 Il diavolo fu omicida fin dal
principio e non è rimasto fermo nella verità,
perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso,
parla del suo perché è bugiardo e padre della
menzogna.
Dunque non è questione di Satana che dà o non
dà amore (su cui possiamo confonderci o
discutere all’infinito), ma di Satana che non è
rimasto fermo nella verità perché non può avere
verità. E la verità sai dove si può trovare: non in te
stesso, ma nella Bibbia! Le profondità di noi stessi
sono un insieme di tante cose belle e brutte a
volte sondabili ed a volte inconsce; le verità
bibliche sono per tutti uguali e molto chiare.
In conclusione Alex, stai all’erta perché non ti
vedo ben messo, sii vigile e PROVA GLI SPIRITI
SE SONO DI DIO OPPURE NO:
1Giovanni 4:1 Carissimi, non credete ad ogni
spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono
da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori
nel mondo.
qui le cose si complicano. Chi è veritiero e chi è
bugiardo? Non sempre il discernimento è facile (il
discernimento di cui parlo, ti ricordo che non è
quello generico, d’uso comune, ma il dono del
“discernimento degli spiriti” che Dio concede al
momento dell’effusione del Suo Spirito Santo a
chi Lui vuole e come vuole. Un carisma
insomma). Cerchiamo allora di capire l’amore più
“veritiero”:
1Giovanni 5:3 perché in questo consiste l'amore
di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i
suoi comandamenti non sono gravosi.
2Giovanni 6 E in questo sta l'amore: nel
camminare secondo i suoi comandamenti. Questo
è il comandamento che avete appreso fin dal
principio; camminate in esso.
1Giovanni 2:4 Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e
non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la
verità non è in lui.
Caro amico la Parola del Signore è molto chiara.
La volta scorsa ti ho mandato parte dei
comandamenti. Noi cristiani li consideriamo verità
e su di essi fondiamo la nostra vita. Tu non hai
negato ma non hai nemmeno accolto. Devi essere
molto più chiaro. Non può esistere nulla al di fuori
di Dio solo. Definisci, per favore la tua “Guida
celeste”. E’ Dio? Allora dovrà parlare con le Sue
parole che abbiamo appreso da secoli e che sono
scritte ed essere in linea con la Bibbia, perché
non può esistere un dio che sia in contraddizione
con se stesso, ti pare? Se fosse in contraddizione
con se stesso non sarebbe più Dio ma uno spirito
qualunque, creato, creatura, non “Creatore”. Se la
tua “Guida celeste” non parla con parole di Dio e
non è in accordo con la Bibbia, per quanto amore
(umano) possa ispirarti allora non è niente. Infatti
vi sono molti tipi di angeli, tutti “celesti” e noi
dobbiamo guardarci:
Efesini 6:12 La nostra battaglia infatti non è
contro creature fatte di sangue e di carne, ma
contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori
di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del
male che abitano nelle regioni celesti.
Se ciò fosse, se uno spirito celeste ci predicasse
qualcosa di diverso da quanto dice Dio (sto
parlando del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe),
non potrà né dovrà mai essere accolto:
Galati 1:8 Ma anche se noi o un angelo dal cielo
vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi
abbiamo annunziato, sia maledetto.
Riguardo poi all’altro punto che dici:”Io ti dico che:
l'amore non può insegnarlo Satana ,Lui non lo
conosce ,e Dio si ,Lui è un Dio di amore e verità
se soltanto si pensasse che Satana professa
l'amore ,allora avremmo due Dii ,uno Santo e uno
Diavolo”, Ebbene hai ragione e torto insieme.
Satana non può insegnare l’amore vero, ma può
benissimo farcelo credere.
Satana è un
abilissimo ragionatore, ben superiore alle nostre
capacità intellettive. Ci ha giocati una volta, in
Eden con le sue ambiguità e “mezze verità”, ci
giocherebbe sempre se Dio non ci proteggesse.
ALEX: Caro amico , tu vuoi convincermi che le
scritture sono sacre ,ebbene Io sono d'accordo
con Te , Tu vuoi dirmi che Dio è un Dio d'amore ,
sono d'accordo con Te , ma se Tu vuoi mettere in
discussione l'operato di Dio , allora mi trovi
contrario , vedi fratello , Dio può e potra sempre
adoperare tutte le armi che vuole ,per trascinare i
suoi figli verso di sè , e a riprova di questo ,
guarda le apparizioni della Madonna , ma devi
anche guardare i miracoli fatti da i Santi , Tu pensi
forse che nella loro persona umana potessero
fare i miracoli ? , ho pensi che ci voglia Dio con la
sua forza celeste , è vero le scritture sono sacre e
vere , ma è anche vero che Dio si manifesta in
tante maniere , non solo nel modo indicato nelle
sritture .Non voglio convincerti di quello che Tu
non vuoi , ma ti voglio far pensare ad una cosa
che potrebbe essere vera e appartenere alla forza
Spirituale di Dio.Ti saluto e ti amo come vuole Dio
unico e Trino. alex43
19
vorrebbe sapere più notizie su di lui. Io vorrei
sapere come agisce lo Spirito Santo nelle
comunità religiose.
Conosco molte persone (cattoliche e protestanti)
che quando si trovano di fronte a scritti o persone
di chiese diverse chiudono se stesse (ed il loro
intelletto) rifiutando ogni possibile scambio,
fossero anche i saluti. Abbiamo qui invece una
donna in gamba, che ha preso sul serio il suo
impegno di catechista e si vuole documentare e
confrontare anche con chi ha opinioni
apparentemente diverse. Questo è l’unico modo
intelligente per crescere. Brava Adriana! E
speriamo che altri seguano il tuo esempio. Ecco
ora le nostre modeste risposte alla tua difficile
domanda e quella della tua amica Elena (un saluto
anche a te, Elena). Mandateci una cartolina della
bella Sardegna.
POSTA
Adriana: un esempio da imitare
Io vivo in un paesino in provincia di Oristano, mi
chiamo Adriana Contu, sono una casalinga e sono
sposata da 20 anni, con 2 figli. Da circa 7 anni
sono entrata a far parte del gruppo delle
catechiste della mia parrocchia,vorrei scambiare
con voi le mie opinioni-esperienze ecc...insomma
mi voglio confrontare con persone che hanno
diverse opinioni, se non le stesse. […] Vorrei
anch’io ricevere i vostri messaggi settimanali di
meditazione biblica[...] La mia amica Elena ha
letto sul n.6 del vostro giornalino di Bonhoeffer
ed è rimasta affascinata da questa figura;
LO SPIRITO SANTO NELLE COMUNITA’ RELIGIOSE
(di Carmela e Renzo)
di peccato21, di giustizia e di giudizio). Ma se
ogni chiesa è convinta di essere giusta come
può dire di avere lo Spirito di Dio? Quindi più
che ricercare i termini di un’attività divina da
dentro una chiesa (che sarà limitata come
tutte le chiese di qualsiasi confessione siano)
forse sarebbe il caso prima di mettersi in una
posizione spiritualmente libera22 e da fuori
ricominciare in un contatto diretto con lo
Spirito di Dio, continuo, sempre più profondo.
Ricordiamo sempre che lo Spirito Santo è una
Persona. Nel Suo nome veniamo battezzati.
Dunque la denominazione religiosa dovrebbe
essere predisposta soprattutto all’ascolto dello
Spirito Santo, affinché questo, libero come è
giusto che sia, possa agire e guidare. Punto
importante infatti è che lo Spirito Santo, una
volta salito al cielo Gesù, è l’unico capo della
Sua Chiesa. Non ce ne sono altri, né sono stati
previsti triangolazioni o intermediari.
Lo Spirito Santo non può avere un
comportamento standardizzato, fissato da
norme… sarebbe come se l’uomo volesse
controllare Dio stesso. Per poter rispondere
alla domanda, come agisce lo Spirito nelle
chiese, bisogna vedere in primo luogo come
le chiese si comportano.
Lo Spirito di Dio agisce sempre nelle chiese (vedi
le comunità paoliniche dei primi trent’anni); non ha
mai smesso di parlarci, guidarci, correggerci…
Sono le chiese, che crescendo autonomamente in
efficienza pratica, si sono appoggiate su se stesse
ed hanno dimenticato Lui. “Il Ritorno” predica
proprio questo viaggio al contrario alla ricerca
della purezza originaria al di sopra delle gerarchie
e delle denominazioni.
Nei primi tre capitoli dell’Apocalisse di
Giovanni lo Spirito si rivolge ad alcune chiese
ed indica loro i comportamenti più giusti.
“Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito
dice alle chiese” (Apoc. 3:22) ma
quest’orecchio l’abbiamo perso. Ogni chiesa
(per non dire ogni persona) si sente nel giusto
e fa di se stessa un idolo di perfezione. Una
delle caratteristiche dello Spirito Santo è
invece quella di convincere chi ascolta della
sua necessità di ravvedersi (Giovanni 16:8 E
quando sarà venuto, egli convincerà il mondo
21
Solo lo Spirito Santo può convincere qualcuno del
suo peccato, cioè risvegliare in lui il sentimento della
sua colpevolezza. L’uomo difficilmente accetta le
accuse di un suo simile. (C. Gerber)
22
Or il Signore è lo Spirito, e dov'è lo Spirito del
Signore, vi è libertà. 2Corinzi 3:17
20
di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti » (Efesini 1: 22, 23;
vedere anche Colossesi 1: 18). Il Nuovo
Testamento si serve di due immagini per
descrivere la parte di Cristo come capo della
Chiesa: 1. Un corpo: «...Cristo è capo della
Chiesa, che è il suo corpo e di cui egli stesso è
Salvatore. ( ...) Or voi siete il corpo di Cristo, e
membra d'esso, ciascuno per parte sua » (Efesini
5: 23; I Corinzi 12: 27; vedere anche Efesini 5: 30;
I Corinzi 12: 12; Romani 12: 4, 5). La Chiesa è
dunque un corpo, di cui Cristo è la testa e di cui i
credenti sono le membra. La testa deve dirigere il
corpo. Le membra sono solidali le une con le altre
e devono accettare l'autorità della testa. Una
Chiesa priva di Gesù Cristo è un corpo senza
testa; perciò non può vivere. 2. Un edificio: «
Essendo stati edificati sul fondamento degli
apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso
la pietra angolare sulla quale l'edificio intero, ben
collegato insieme, si va innalzando per essere un
tempio santo nel Signore » ( Efesini 2: 20, 21) .Di
questo edificio, di cui ciascun membro è una
pietra, Gesù Cristo è la pietra angolare e gli
apostoli sono le pietre principali: « poiche
nessuno può porre altro fondamento che quello
già posto, cioè Cristo Gesù ». « poiche noi siamo
collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio,
l'edificio di Dio » ( I Corinzi 3: Il,9; vedere anche I
Timoteo 3: 15) . Entrando nella Chiesa ne
diveniamo le « pietre viventi »: « Accostandovi a
lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma
innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come
pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale,
per essere un sacerdozio santo » (l Pietro 2: 4, 5).
Una completa solidarietà unisce le pietre tra: loro,
in
perfetta
uguaglianza,
riposando
tutte
interamente sulla pietra angolare, allo stesso
modo che le membra di un sol corpo dipendono
dalla testa. Cristo non è soltanto il Capo, ma
anche il Sovrano Pastore, il Buon Pastore, che dà
la vita per le sue pecore ( Gio- vanni 10: 10, Il; I
Pietro 5: 4; vedere anche Matteo 12: 50).
Cristo non ha dunque mai dato alla sua Chiesa
un capo visibile. Il suo rappresentante sulla
terra, il suo vicario, non è un uomo, ma lo
Spirito Santo, che continua la sua opera in
collaborazione con lui (Giovanni 16: 13).]
È’ generalmente ammesso che tre qualità
particolari
costituiscono
la
personalità:
l'intelligenza, I'affettività e la volontà. Una
personalità normale possiede la facoltà di
ragionare, di amare e di prendere decisioni. E
queste tre qualità sono presentate dalla Bibbia:
appunto come appartenenti allo Spirito Santo.23 Si
vede quindi che lo Spirito Santo si presenta nelle
fasi successive di una persona che pensa, che
sente e che agisce24. […] Ma se lo Spirito Santo è
una persona, ciò non implica necessariamente
che abbia un corpo, soprattutto un corpo simile al
nostro. Noi diamo troppo facilmente alla nozione
di « persona » un valore antropologico, per
spogliarla del suo valore ontologico ( esistenza
dell'essere in se). Lo Spirito Santo non è una
persona nel senso filosofico di questo concetto e
meno ancora una personalità nel senso
strettamente
umano.
Noi
siamo
esseri
essenzialmente limitati, mentre lo Spirito Santo,
onnipresente, onnisciente e onnipotente, non è
ostacolato dalle realtà del tempo e dello spazio o,
se si vuole, dalle tre dimensioni: le sue possibilità
sono le stesse di quelle di Gesù Cristo dopo la
risurrezione. Si può d'altra parte ben concepire
l'esistenza di una personalità che goda di attributi
completamente ignorati dagli uomini.
Tratto dal cap.26 del libro “Dal tempo all’eternità” di C. Gerber – Ed AdV – FI
CHI E’ IL CAPO DELLA CHIESA?25
[Gesù Cristo, fondatore della Chiesa sotto il
nuovo patto, ne è anche il capo incontestato. «
Ogni cosa. Ei gli ha posta sotto ai piedi, e l'ha
dato per capo supremo alla Chiesa, che è il corpo
23
Per quel che riguarda l'intelligenza, lo Spirito Santo
pensa { I Corinzi 2: 10, 11; Romani 8: 27), intende
{Giovanni 16: 13), parla {Matteo 10: 20; Giovanni 16:
13; Atti 8: 29; I Timoteo 4: 1; Apocalisse 2: 7 ),
insegna (Luca 12: 12; Giovanni 14: 26; 16: 12-14; I
Corinzi 2: 4), testimonia {Giovanni 15: 26; Romani 8:
16), rivela {Giovanni 16: 13; I Corinzi 2: 10). Per
quello che concerne I'affettività, lo Spirito Santo ama
{Romani 15: 30), consola {Giovanni 14: 16, 26; 15:
26; Atti 9: 31; è chiamato il Conso- latore) , prega e
intercede { Romani 8: 26, 27) , invita il peccatore al
penti- mento { Apocalisse 22: 17 ). Per quanto si
riferisce alla volontà, lo Spirito Santo vuole { I Corinzi
12: 11) , guida, chiama e, qualche volta, impedisce
{Romani 8: 14; Atti 13: 2,4; 16: 6, 7 ) , sostituisce {
Giovanni 14: 16, 17 ; 16: 7 ) , distribuisce doni { I
Corinzi 12 : 10), ccnvince {Giovanni 16: 8) e dà la
forza di servire {Luca 24: 49; Atti 1: 8). (tratto da
C:Gerber)
24
D'altra parte, si può resistere allo Spirito Santo {Atti
7: 51 ), tentarlo ( Atti 5: 9) , rattristarlo { Isaia 63: 10;
Efesini 4: 30) , oltraggiarlo { Ebrei 10: 29) , mentirgli
{Atti 5: 3) , bestemmiare contro di lui, che costituisce
un peccato imperdonabile {Matteo 12: 31,32) (tratto da
C: Gerber)
25
L’articolo tra parentesi quadre è tratto dal cap.43 del
libro “Dal tempo all’eternità” di C. Gerber – Ed AdV – FI
ALCUNI ESEMPI DI ATTIVITA’
DELLO SPIRITO NELLE COMUNITA’
(di Renzo Ronca)
Lo Spirito di Dio agisce sempre. Egli
illumina, corregge, sospinge sia le persone
che le comunità. Immaginate come un manto
luminoso che ci avvolge ma che non può
essere contenuto… Per comprendere la sua
attività nelle comunità religiose dobbiamo
tentare di ragionare non secondo noi ma
secondo Dio; e Lui probabilmente non ci vede
spezzettati in tante chiesette, ma come
21
semplici appartenenti al Suo popolo. Il popolo
di Dio: Questo siamo noi. Il popolo di Dio è
amato e corretto da Lui e sulla terra è in
continuo cammino. Studiando il Vecchio
testamento si vede chiaramente come ogni
tanto veniva suscitato un profeta per dare un
colpo di timone, per correggere questo
cammino. Questi inviti ci sono ancora, sotto
svariate forme; a volte vengono accolti come
a Ninive, a volte vengono ignorati; ma certo
ognuno sarà responsabile delle proprie scelte.
Al tempo di Lutero nelle chiese c’era
l’abbandono e l’ignoranza dei testi biblici; al
tempo di Francesco d’Assisi le chiese erano
nel lusso ed avevano dimenticato l’umiltà…
Un inganno ben riuscito
Quando l’ingannatore non può distruggere
direttamente lo fa trasversalmente entrando e
servendosi delle stesse chiese, o di persone
che lui può controllare dentro le chiese.
Vediamo due modi: il primo è quello di dare
molto spazio e clamore ai fanatici. Vedendo
per esempio persone esagitate con le mani
alzate in preda a isterismi collettivi sarei
anch’io portato a dire: “ma è così caotica
l’attività libera dello Spirito?” Ovviamente
chi conosce le Scritture sa che non è questa la
volontà di Dio, come dice per esempio del
dono della profezia: “Ma ogni cosa sia fatta
con decoro e con ordine”26; Tuttavia
l’aumento degli esaltati e delle sette27 non
favorisce l’accoglimento e la crescita dei doni
dello Spirito, che come per reazione viene ad
essere istintivamente allontanato. Il secondo
modo per offuscare lo Spirito Santo (che è la
vera guida di tutte le chiese, o se vogliamo,
dell’unica Chiesa) è quello di rendere
efficientissime le chiese stesse, in modo da
indirizzare le sicurezze dei fedeli non più
sullo Spirito Santo, che è Dio,
ma
sull’organizzazione specifica (la chiesa Tal
dei tali) che diviene un idolo controllato
trasversalmente da Satana stesso.
Sono utilissimi allora i cosiddetti “movimenti
di risveglio” che, come i profeti antichi,
riprendono, correggono, indirizzano la fede
dei credenti nella giusta via. Diventano poi a
loro volta “movimenti addormentati” quando
delle loro innovazioni fanno altre regole. Lo
Spirito chiuso in altre regole soffocanti non
può stare, così rimane una nuova istituzione,
efficiente ma priva di contenuto; esattamente
come le chiese che prima erano contestate.
I Pentecostali in ambiente evangelico sono
stati senza dubbio tra i movimenti di risveglio
più significativi per quel che concerne lo
Spirito Santo. La classificazione poi “che solo
chi parla le lingue abbia il dono dello Spirito”
ci pare abbastanza avventurosa.
Pentecostali
Nascono negli Stati Uniti nei primi anni del
Novecento (1908) come movimento popolare di
risveglio fondato sui segni della presenza dello
Spirito Santo: parlare in lingue e doni di
guarigione. Sviluppatisi rapidamente, soprattutto
nell'Italia meridionale, nel corso degli anni '20 e
'50, tanto da preoccupare le autorità politiche,
subirono durissime repressioni e furono
praticamente fuori legge fino al 1959. Una parte
rilevante dei pentecostali è organizzata nelle
"Assemblee di Dio", (circa 120.000). Difficile
stimare i pentecostali indipendenti; tutti insieme
potrebbero essere circa 200.000. Alcune chiese
pentecostali (Missione Cristiana; Chiesa "Fiumi di
vita"; Unione chiese pentecostali libere) fanno
parte della FCEI28.
Lo Spirito Santo entrò anche nella Chiesa
cattolica con il “Rinnovamento nello Spirito”,
scisso poi con la Comunità Maria, che
frequentai per qualche anno, ricevendo
l’”Effusione”29, fino a che si divise ancora,
con il “Cristo risorto” (intorno al 1986). Non
ho più seguito le sue vicende ma ricordo con
nostalgia i bei canti durante i momenti di
commozione delle preghiere, che venivano
effettuate con l’antico rito dell’imposizione
28
Tratto dal sito della Federazione delle Chiese
Evangeliche
in
Italia
FCEI
www.agora.stm.it/markert/evan/fcei.htm
29
L’”Effusione” è una specie di Sacramento, anche se
non ufficiale, somministrato con l’olio delle unzioni,
che può ricevere il credente dopo una preparazione e
sulla base della preghiera di discernimento da parte dei
responsabili.
E’
spesso
accompagnato
dall’interpretazione profetica delle frasi bibliche che lo
Spirito manda. Dopo questo atto il credente comincia
ad esercitare comunitariamente i carismi che lo Spirito
ha evidenziato in lui.
26
1Corinzi 14:40
Non è sempre facile riconoscere chi è nel vero da chi
non lo è. A volte si tratta di persone che realmente
vengono investite di poteri particolari; pensate a “padre
Pio”, o alla corrispondenza che avete letto su “Alex”.
Dobbiamo chiedere in continuazione il dono del
discernimento degli spiriti allo stesso Spirito di Dio.
27
22
delle mani. Gerarchia ecclesiastica e libertà
dello Spirito non vanno molto d’accordo, è
logico; forse è questa una delle cause di tante
suddivisioni. Del resto è recentissima la
notizia di un controllo ancora più rigido da
parte della Chiesa cattolica a questi
movimenti.30 Il severo documento di
Ratzinger è rivolto ai soprattutto ai
carismatici di Milingo31, ma è evidente che
tutti i carismatici cattolici hanno subito una
ulteriore battuta d’arresto.
Ti ricordi, Matilde, nei nostri discorsi
sull’Espansione qual’era la partenza? “Ma
Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera
sempre e anch'io opero»32. Dice anche: “Non
spegnete lo Spirito”33 Per cui in maniera forse
semplicistica, io credo in questo Dio che
opera sempre. E’ vero che ci sono molte
chiese che predicano invece il contrario prima fra tutte quella dei Testimoni di Geova
(che però non considerano lo Spirito Santo
come Dio)- poi mi pare anche gli Avventisti
ed altri; tuttavia io non sono affatto
d’accordo. Io ne sono una specie di
testimonianza vivente. Tu sai come il Signore
mi salvò. Sappiamo che in questi tempi
aumenteranno i falsi apostoli e che a molti di
questi sarà dato il potere di compiere opere
miracolose molto più che in passato. Ma non
mi pare che il Signore si sia mai tirato indietro
per
questa
“inflazione”
da
parte
dell’ingannatore. Se mai il problema è nostro.
Spetta a noi ritrovare la giusta fede perché,
come sai, Gesù quando passò nel suo paese:
“non fece lì molte opere potenti a causa della
loro incredulità”.34 Non limitiamo dunque
l’opera di Dio, ma anzi confidiamo
maggiormente in Lui perché viviamo dei
tempi difficili. Più ci avviciniamo alla Sua
venuta e più teorie, regole, fatti, miracoli (veri
o falsi), la nostra stessa vita, tutto è relativo:
“Ma questo dichiaro, fratelli: che il tempo è
ormai abbreviato; da ora in poi, anche quelli
che hanno moglie, siano come se non
l'avessero; quelli che piangono, come se non
piangessero; quelli che si rallegrano, come se
non si rallegrassero; quelli che comprano,
come se non possedessero; quelli che usano
di questo mondo, come se non ne usassero,
perché la figura di questo mondo passa”35.
Sono periodi difficili cara Matilde, ma il
Signore proprio per questo ci ha dato il Suo
Spirito Santo. Ascoltalo nel tuo cuore e non ti
verrà mai meno la sapienza. Tu infatti hai
sentito bene quello che è giusto. Continua a
confidare in Dio; per quelli che credono
infatti, il Suo Spirito sarà un conforto, una
guida e un miracolo continuo.
COMUNITA’ MARIA
La Comunità Maria è nata nell'autunno del 1976
dalla preghiera di lode di alcuni fratelli, dediti da
anni al rinnovamento carismatico […]. Vivono una
spiritualità cristocentrica […]; mariana […];
carismatica: perché la potenza del Cristo risorto
che vive nella Comunità si manifesta attraverso i
doni e i carismi dello Spirito Santo, carismi che
nella
Comunità
sono
esercitati
non
individualmente ma com’unitariamente); […]
Tratto dal sito: www.comunitamaria.it/home.html
Attualmente è difficile dire quale sia il
movimento nello Spirito più significativo.
Personalmente credo che il cristianesimo sia
in una fase di confusione e di stanchezza.
E i miracoli ci sono ancora?
Matilde: Renzo, proprio a proposito vorrei
chiederti qualcosa che ho sentito dire da
questo amico evangelico (ha una chiesa ed
ogni tanto mi viene a trovare con la
moglie): dice che il Signore non compie piu'
"miracoli", perche' a suo dire, se Gesu' li
facesse potrebbero confondersi con quelli
che compie Satana in questo periodo e che
affibiano ovviamente ai vari Padre Pio, Papa
Giovanni e via dicendo. A riguardo tu che
ne pensi? Io so che quando Dio vuole...
guarisce anche lasciandoci strabiliati..
30
ROMA - Altola' del Vaticano alle riunioni per le
preghiere di guarigione, magari inframmezzate da
esorcismi. Quasi un decalogo di condizioni e limiti nei
confronti di tali riti, e' contenuto in un documento della
Congregazione per la dottrina della fede. Queste
riunioni, per il documento, 'attribuiscono il carisma di
guarigione ad alcune persone, mentre non resta che
affidarsi allo Spirito Santo'. Il documento sembra
riferirsi ai gruppi carismatici. (ANSA-17-11-2000) .
32
Giovanni 5:17
1Tessalonicesi 5:19 (CEI)
34
Matteo 13:58
35
1Corinzi 7:29-31
31
33
L’articolo di Luigi Accattoli è pubblicato in
http://www.corriere.it/edicola/Corsera/TUTTI_GLI_A
RTICOLI/ACCA.htm
23
NON DIMENTICHIAMO COSA PRODUCE L’UOMO SENZA DIO
[Immagini e articolo tratti da “SONO
SCAMPATO
ALL’INFERNO
DI
AUSCHWITZ”Intervista
a
PIETRO
TERRACINA del 6-6-96, di Isabella Loschiavo
In “La Città del Sole” www.sosed.it]
[…] Passato poco tempo, fummo caricati su un carro di bestiame in 64 persone, sigillato all’esterno.
Nessuno può immaginare il disagio del viaggio, gli strazi delle donne e dei bambini: cominciava per
noi la disumanizzazione. Arrivati ad Auschwitz, si aprirono i carri in mezzo alle urla dei tedeschi
che con i calci dei fucili colpivano i più anziani. Formarono due file: uomini e donne, e se qualcuno
si muoveva, veniva bastonato. La prima selezione era fatta di persone che potevano lavorare, la
seconda di quelli destinati alla camera a gas e al forno crematorio, tra i quali c’erano mio padre, mia
madre e mio nonno. - Lei dove venne destinato e come fu trattato? - Io e altri fummo portati in una
baracca, completamente denudati, disinfettati con un liquido cosparso sulla pelle e immatricolati. Il
nostro nome non esisteva più, si doveva ricordare a memoria il numero in tedesco. Alle 4 del
mattino ci svegliavano., facevano l’appello che durava anche due ore e poi costretti a lavorare sotto
la sferza dell’aguzzino. Il fischio di un treno era per noi il terrore, perché significava l’arrivo di un
nuovo carico e, di conseguenza, la morte di alcuni di noi. Ogniqualvolta si passava davanti al
medico, si decideva la nostra sorte. Bastava un malore, come l’edema ai piedi, una febbre, per
diventare cenere dopo qualche ora.
La lunga fila di forni crematori dove venivano inceneriti i corpi di
uomini, donne, bambini - Lavoravano a pieno ritmo giorno e notte e,
malgrado fossero numerosissimi, risultarono insufficienti tanto da
richiedere l' utilizzo delle "fosse crematorie”
Le "fosse crematorie" furono utilizzate sopratutto nell'estate del 1944,
quando, accelerato il programma di sterminio, i forni risultavano
insufficienti a smaltire l'enorme lavoro.
IL NEO-NAZISMO NON E’ FORZA, MA SCHIAVITU’
“Il Ritorno” vi ha riportato quelle testimonianze drammatiche affinché non sia solo un ricordo del lontano
passato ma susciti una riflessione su ciò che spinge l’uomo a divenire così cattivo. Il “nazismo” è solo una
parola per coprire una spinta molto più profonda che opera sempre, oggi più che mai. Allora fu molto
evidente, oggi è più diffusa. Pensate alla ex-Juogoslavia, all’Africa…. Si commettono continuamente atrocità
come queste. Non può essere solo una questione politica. Ciò che sospinge molti giovani di oggi in Austria,
in Germania e purtroppo anche in Italia ad aderire a questi movimenti neo-nazisti o ad assumere
atteggiamenti simili nell’integralismo religioso, non è un’idea, ma una schiavitù. Il regista è il diavolo,
l’ingannatore, il quale approfitta della nostra mancanza di ideali, di fede e di speranza, per focalizzare le
ferite, il dolore, il vuoto, la privazione d’amore e la rabbia, contro ipotetici nemici di razza. In realtà questo
perverso nemico non fa altro che portarci all’autodistruzione. Egli ci odia perché tutti noi, per i meriti di Cristo,
siamo figli di Dio e potenzialmente destinati alla salvezza che lui ha perduto. Dietro l’odio del nostro simile
dunque non ci sono vittorie di nessuno, c’è solo questo: la morte.
24
CHIE ERA BONHOEFFER?
Cara Elena, oltre all’articolo “La
Provocazione Di Dietrich Bonhöffer” in
http://www.col.it/margine/archivio/1995/l1.htm di
di Alberto Conci che ti abbiamo già inviato,
ed oltre alle note che ti proponiamo ora,
potrai trovare altre notizie sulla “Conferenza
tenuta dal pastore luterano Herbert Patzelt”
http://digilander.iol.it/sitoecumenico/dietrich.htm
Se non la trovi te la mandiamo. Ciao e mi
raccomando continua a leggerci.
Bonhoeffer
(Dietrich), pastore e teologo
protestante tedesco (Breslavia 1906 - campo di
concentramento di Flossenbürg, Baviera, 1945).
Partecipò attivamente alla Resistenza contro il
regime nazista. Arrestato il 5 aprile 1943, venne
deportato in diversi campi di concentramento e
poi impiccato, con l'ammiraglio Canaris, il 9 aprile
1945. Esercitò l'azione politica con la sua
testimonianza,
ma
specialmente
con
l'insegnamento, impartito in Germania e per
qualche tempo anche nell'America del Nord. È
uno dei pensatori cristiani più influenti del nostro
tempo ed è considerato un anticipatore della
teologia politica e della teologia della
secolarizzazione. Le sue opere principali sono:
Comunione dei santi (1930); Agire ed essere
(1931); Emulazione(1937); e, postume: Etica
(1949); Resistenza e resa(1951). (Enc. RizzLarousse)
Il suo insegnamento, fortemente connotato in
senso pacifista, afferma la necessità di
reinterpretare il cristianesimo e di adattare il
messaggio biblico ai problemi del mondo
contemporaneo, in cui l'apparente inattualità del
concetto di Dio richiede una nuova iniziativa
cristiana nei confronti della realtà mondana. Le
sue opere più importanti sono: Sequela (1937),
Vita comunitaria (1939) e gli scritti, usciti postumi,
Etica (1949) e Resistenza e resa. Lettere e
appunti dal carcere (1951). [Enc. Encarta]
Bibliografia utile: Bagetto, L., Decisione e
affettività. La via ermeneutica di Dietrich
Bonhoeffer, Marietti, Genova 1991. Bethge, E.,
Dietrich
Bonhoeffer,
teologo
cristiano
contemporaneo, Queriniana, Brescia 1991. Bosco,
N., Dietrich Bonhoeffer, un'etica cristiana della
responsabilità per laici e credenti, Edizioni
Scientifiche Italiane, Napoli 1995. Conci, A.,
Dietrich Bonhoeffer. La responsabilità della pace,
EDB, Bologna 1995. Mancini, I., Bonhoeffer,
Morcelliana, Brescia 1995. Robertson, E., La forza
del debole. Vita e pensiero di Dietrich Bonhoeffer,
Città Nuova, Roma 1992. Wind, R., Dietrich
Bonhoeffer. Storia della vita e del pensiero,
Piemme, Casale Monferrato 1995. (Encarta)
Lettere a cuore aperto
Diamo inizio ad una nuova rubrica ideata da Carmela che speriamo vi piacerà
Vorrei cercare di incoraggiare tutti coloro che in particolari momenti della loro vita sentono il
bisogno di essere semplicemente ascoltati; dove non è necessario che ci siano delle risposte ma
solo ascolto. A volte per paura di appesantire si rimane nel proprio silenzio mentre parlarne
solleva molto il nostro cuore e la nostra anima. (Carmela)
Mi unisco volentieri a quanto dice mia moglie. C’è un altro bene dietro queste aperture del cuore:
leggendo delle inquietudini, paure, delusioni e speranze che provano gli altri scopriremo che non
siamo soli in questo viaggio a ritroso, in questo “ritorno” a Dio. Ci accorgeremo che siamo molto
simili in fondo, e ci sentiremo più uniti, così ci vorremo tutti un po’ più di bene. (Renzo)
Coraggio scriveteci dunque, aprendovi con fiducia e tranquillità. Accetteremo volentieri anche gli
anonimi; scarteremo solo le lettere equivoche.
NON POSSO VIVERE E NON
POSSO MORIRE (lettera firmata)
Io non posso vivere, non ci riesco; e come
cristiano non posso darmi la morte. Vivo una
condizione di continua lotta tra quello che
vorrei essere e ciò che invece, miseramente,
sono. Appena apro gli occhi la mattina non
lodo il Creatore perché ho la rabbia di essere
ancora vivo. Vorrei bestemmiare perché so
che mi aspetta una giornata come o peggio le
altre giornate. In me c’è l’intenzione di essere
positivo, di dare amore, ma diffondo solo
rabbia e violenza attorno a me. O sono
depresso o sono incavolato col mondo.
Dall’Eterno mi aspettavo tanto, invece sono
sempre io, con tutte le mie crisi. Mi chiedo
spesso se davvero il Signore mi voglia bene.
Vedo sulle facce della mia famiglia gli effetti
del mio fallimento e vorrei scappare,
chiudermi nel profondo di un luogo buio… Si,
voi mi aiutate, mi piacerebbe collaborare col
vostro giornale, però non ho pace; mi chiedo
sempre chi sono e non so dare una risposta.
Vorrei essere una brava persona e forse a chi
non mi conosce posso anche dare questa
impressione, ma in chi mi sta vicino trasmetto
solo il male anche se cerco di parlare solo del
bene. Sono troppo tormentato e non amo la
vita, perché fa troppo male. Non ho trovato la
pace che promette Gesù ma solo il tormento e
la persecuzione. E se fossi solo un “bluff”? Se
io fossi solo un essere egoista e violento?
Forse dovevo vivere da solo. Penso spesso di
morire, ma so che Dio non vuole il suicidio
per cui vado avanti così. Ma a che serve se
sono sempre rabbioso e scontento? Odio
questo mondo e odio la gente che lo abita.
Sono tutte persone vuote o cattive. A che
servono persone come me?
Non tutti dovrebbero entrare in un cuore
aperto come questo, che si può ferire
facilmente e può sconcertare i più deboli nella
fede. Ringraziamo questo amico (di cui
preferiamo non indicare il nome per giusta
riservatezza) per il coraggio che ha mostrato
nel parlare di sé. Col suo accordo vorremmo
provare a coinvolgervi e a spronarvi a
ricercare le verità che sono in voi stessi per
quanto dolorose possano essere e inaccettabili
possano sembrare. Vi sono dei momenti “no”
per tutti. A volte questi momenti “no”
perdurano e sembrano non finire mai.
Tuttavia hanno SEMPRE una fine che il
Signore conosce e coordina; questo è bene
dirlo subito. Egli mai ci abbandonerà. Il
nostro amico sembra vivere due verità, ma la
verità è solo una; non necessariamente quella
che noi vediamo in questo mondo o quella
che percepiamo col nostro corpo e le sue
emozioni. Noi viviamo come dentro un posto
nebbioso e confuso, come sotto l’oceano… il
periscopio che ci permette di osservare la
verità è la fede. Non procediamo più per
immagine o per i sensi, ma solo per fede.
Quando dice “non36 conosciamo più nessuno
secondo la carne” io credo si possa riferire
anche a noi stessi. Noi che cresciamo nello
Spirito di Dio ed impariamo a ragionare come
uomini spirituali, infatti, non possiamo più
osservarci con gli occhi del mondo. Dio ci ha
guardati e37 ci ha amati prima che noi
nascessimo . Basterebbe questo. Se Lui ci
ama, chi siamo noi per non amarci? Il Signore
non ci ha mai detto che siamo giusti e perfetti
qui sulla terra, ma che siamo perfettibili,
migliorabili, in vista della nostra perfezione
vera nel cielo, quando sarà il momento in cui
saremo accolti. Ma mi rendo conto che le
nostre belle parole potrebbero non servire a
niente se non scendiamo ancora più in
profondità.
Sul suicidio
Leggevo uno scritto religioso che parlava del
suicidio; era ben articolato e corretto nelle
citazioni bibliche. In pratica condannava il
suicidio per una serie giustissima di motivi e
finiva col dire (come dicono quasi tutte le
chiese) che il suicidio ci allontana
eternamente da Dio. Perderemmo Dio per
sempre. Ecco, forse è vero, però sono rimasto
dispiaciuto per questo modo molto tecnico di
dire le cose. Certo sappiamo tutti che l’atto in
sé è contro natura, è contro la vita, è contro la
volontà creatrice di Dio… ma attenzione ad
una differenza: una cosa è giudicare l’atto,
una cosa è giudicare la persona. Noi non
siamo qui per giudicare nessuno. Non ci
compete. Gesù amava, guariva, SALVAVA.
Non dimentichiamoci che chi sta male, STA
MALE. Non sta come noi, non è come noi.
Probabilmente non è nemmeno in sé. Noi che
stiamo bene ragioniamo con una mente
equilibrata, senza problemi, in un corpo sano
che sta bene. Non abbiamo traumi. Molto
facile dire “questo è giusto, quello è
sbagliato”. Ma chi sta male vive una realtà
diversa: ciò che vede e ciò che sente è
deformato da un inganno iniziato chissà
quando. Pensate alla depressione. Il depresso
non vede più nulla così come voi vedete, ma
tutto ciò che guarda sarà per lui fonte di
dolore insopportabile. Ogni azione si carica
per lui di pesi, ansie, angosce insopportabili…
36
2 Cor 5:16
Efesini 1:3-5 Benedetto sia Dio, Padre del Signor
nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni
benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo,
allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del
mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a
lui nell'amore, avendoci predestinati ad essere adottati
come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il
beneplacito della sua volontà,
37
Cambia il suo respiro, aumenta il battito
cardiaco, l’adrenalina scorre, si sente in
trappola… Molto facile dire in quei casi “abbi
fede”, ma non è sempre quello il modo di
aiutarlo. Molto di più fa una presenza, magari
silenziosa. Una mano che ti prende per mano.
Un sorriso ed una buona parola, semplice,
senza pontificare. Pensate che l’omicida non
sappia in se stesso che non deve uccidere?
Eppure vi sono tragedie in cui qualcosa
esplode, qualcosa non funziona più nella testa
come dovrebbe. Nessun uomo commette
volontariamente del male contro se stesso o
contro gli altri in forma cosciente; se lo fa è
perché c’è un distorto meccanismo che gli fa
apparire quella azione come l’unica possibile.
Si dice che lo scorpione, se circondato dal
fuoco, nell’impossibilità di superare il cerchio
e di liberarsi si punge da solo dandosi la
morte. E’ un meccanismo perverso-istintivo
di questo genere, innestato dal diavolo,
ingannatore per eccellenza, che alle volte
circonda la persona depressa e la spinge verso
la distruzione. “Tu non devi fare così, ma devi
fare cosà”, un bel parlare il nostro, ma senza
cuore. Gesù che non ha rimproverato
nemmeno l’adultera che era stata colta in
flagrante adulterio, ci insegna la via migliore,
quella dell’amore. Ad una figlia anoressica
non potete dire “devi mangiare se no stai
male”, queste parole non avranno senso per
lei, anzi aggraveranno il suo sentirsi in colpa e
la spingeranno ancora di più non accettarsi. A
chi non può camminare non possiamo solo
dire “abbi fede” oppure “ci sarà un motivo”;
certe volte, cari amici, sarebbe meglio tacere;
rimanere accanto a chi soffre in silenzio. E se
quella persona piange, piangiamo anche noi,
con lei, aspettando le consolazioni di Dio.
libererà da questo corpo di morte? (Romani 7:2124) [foto PIC]
Un aspetto psicologico
C’è da dire un’altra cosa, mi rivolgo
principalmente allo scritto del nostro amico:
Oltre alla “normale spaccatura” che i cristiani
avvertono sulla propria persona tra ciò che è
carnale e ciò che è spirituale (difficilissimo
equilibrio da gestire nel corso della vita!), vi è
anche un aspetto psicologico di cui dobbiamo
tenere conto: quello ereditario. La nostra
mente è complicatissima e riportando alla
coscienza reminescenze lontane che non
sempre vorremmo avere, ci spinge a
comportamenti contraddittori. Facile la
conversione per chi è allevato in una famiglia
calma, timorata di Dio, dove nessuno alza la
voce e la mamma ti da il bacino della
buonanotte… ma quasi impossibile da attuare
per chi viene da generazioni di famiglie
violente disperate, o semplicemente meno
fortunate, dove si è conosciuta la fame, le liti,
la morte violenta, le malattie gravi, la perdita
delle radici, delle amicizie; dove non c’è stato
il tempo o la possibilità o la capacità di
parlarsi tra familiari… Ecco prendete uno
così, con questo “retroterra”, e portatelo in
una comunità religiosa piena di pace e di
parole dolci dette a bassa voce: “caro
fratello.., cara sorella…” si sentirà come un
marziano. Si domanderà: “ma se io non sono
come loro allora Dio non è in me? Mi
respinge?” cercherà di uniformarsi, di
convertirsi, ma quanto potrà cambiare nei
modi, nei gesti uno che è partito da tanto
lontano? Ci sono famiglie dove la pistola è
nel cassetto, le bestemmie sono normali e la
violenza è quotidiana. Violenza di cui voi non
potete nemmeno immaginare gli orrori e le
varianti. Non si sa se si arriva al giorno dopo.
Ed in questo ecco arrivare le “chiese dei
giusti” che dettano regole uguali per tutti, che
uniformano, appiattiscono… “chi è così è
dentro, chi non è così è fuori”. Come potrà
sentirsi uno i cui nonni si sparavano, in una
comunità “efficiente e perfetta”? Io stesso ho
visto chiese dove tutti erano perfetti, non solo
nel culto ma anche nelle loro case: le piante
che coltivavano erano perfette, anche il loro
cane era perfetto e abbaiava con discrezione.
Perfetti tutti, ma non mi hanno dato amore,
solo un grande senso di frustrazione. Quello
che cerco faticosamente di dire è che bisogna
tener
conto
anche
dell’ereditarietà
psicologica. Per una serie di motivi complessi
spiegare, noi tendiamo a riprodurre i modi che
introiettiamo, incameriamo dalla famiglia di
origine in quella nuova che andiamo a
formare. Non basta, questi modi sono spesso
la somma di modi del nonno e del bisnonno…
Se uno per esempio ha un padre sgarbato o
una madre fredda e distratta, per quanto
spenda la sua vita contro la sgarbatezza e
“Io
scopro
dunque
questa
legge:
che
volendo fare
il bene, in me
è presente il
male. Infatti
io mi diletto
nella legge di
Dio secondo
l'uomo
interiore, ma
vedo un'altra
legge nelle
mie membra,
che
combatte
contro
la
legge della
mia mente e
che mi rende
schiavo della legge del peccato che è nelle mie
membra. O miserabile uomo che sono! Chi mi
27
contro la freddezza dei sentimenti,
manifesterà esternamente qualcosa di quanto
ha ricevuto: sgarbatezza e freddezza. Anche
contro la propria volontà. Magari lui non sarà
né sgarbato né freddo nel cuore, ma senza
un’attenta rieducazione ai sentimenti (del
tutto inesistente nella nostra società, a meno
di non buttare milioni dallo psicologo) egli
manifesterà spesso, suo malgrado, dei modi
freddi e sgarbati.. Il cambiamento del corpo,
dei modi, dei gesti, dell’autocontrollo,
richiede tempi lunghi, anzi lunghissimi. Forse
ci vogliono generazioni intere. Gesù, io sono
convinto di questo, non ha mai guardato o
scelto le persone per quello che erano
fisicamente, umanamente, in maniera terrena,
ma per come le vedeva Lui: in forma
spirituale; per quello che le loro intenzioni, in
accordo col piano di Dio su di loro, le
proiettavano ad essere. Noi non possediamo
quello sguardo, se non in rari momenti come
un dono dall’alto, che magari presto
sciupiamo.. eppure esiste ed è possibile col
Suo aiuto ritrovarlo, ne sono convinto. Caro
amico, ci vorranno alcune generazioni per
realizzare nella pratica del comportamento
quello che Dio ha cambiato in un attimo
dentro al tuo cuore. Nessuno potrà toglierti
quel dolore che senti (come creatura nuova) a
contemplare la tua persona vecchia. L’unica
cosa che posso dirti è di cercare, un poco alla
volta, con l’aiuto di Dio di perdonarti; di
perdonare quella parte di te che non accetti,
ma che Gesù non ha condannato, perché ti
ama nella tua interezza. Il tuo corpo fa quello
che può. Alcune cose gli sono possibili, altre
no. A Davide non fu permesso di costruire il
tempio 38perché era stato un “uomo di
sangue” ; ma fu concesso al pacifico figlio
Salomone. Davide e Salomone sono due
persone che vivono contemporaneamente in
tutti noi. L’uno è padre dell’altro. Non è da
disprezzare la violenza che Davide usò perché
diventò coraggio tra le mani di Dio, un
coraggio attivo e determinato che permise la
liberazione. Non lo so se dico bene, non sono
psicologo e non sono niente, però forse se
consideri la parte violenta di te come una
parte vecchia, come un padre ormai anziano e
mal ridotto con cui convivere ed avere
tolleranza e rispetto forse ti potrà aiutare.
“Onora il padre e la madre” forse si può
riferire anche a quelli che sono dentro di te.
Uccidere questa parte, anche se ormai forse
inutile e forse dannosa, sarebbe come
distruggere la zizzania prima di aver raccolto
il grano. Prova, per quanto possibile, a
sottomettere la volontà tua a quella di Dio che
così vuole e tollera, perdona il padre e la
madre che sono in te e quelli veri, fuori di te.
Davanti a Dio le intenzioni contano, contano
moltissimo. Molto più del risultato apparente.
Se tu riesci a fare poco è un poco che ha tanto
valore agli occhi di Dio. Prosegui. Noi tutti ti
vogliamo bene ed abbiamo stima di te. E poi,
non è una frase fatta, ma una cosa vera, Dio
arriva davvero nei nostri cuori, sa Lui quando
e come, e quando meno te lo aspetti e ti
ricolmerà di speranza e di sole. Non mollare,
capito? Ti saluto fraternamente Renzo.
Rosaura e i suoi silenzi
“..Il mio silenzio non è scortesia ma profondo
infinito dolore da cui guarire è impossibile.
Pregare per la mia anima? No ha senso.”
“Salve carissimi amici, tanto tempo è trascorso
dall’ultima lettera, e tante cose sono avvenute
nel frattempo, tante che è difficile farne un
riassunto
veloce
e
forse
anche
inutile
dato che già il mio silenzio parlava da se. La
certezza che voi mi pensavate bastava a
consolarmi ed a sentirmi meno sola, ma avrei
avuto
tanto
bisogno
di
incontrarvi
per
farvi veramente capire il mio stato d’animo e le
cose che mi turbavano. A volte non è
semplice farlo per lettera, e si corre il rischio di
essere fraintesi. Non a caso parlai delle
trasformazioni fisiche che stavo subendo, ma ciò
non dipendeva dalla paura del cambiamento in
se stesso quanto della velocità con cui si
verificava e dai disturbi fisici che sentivo e che
mi facevano stare malissimo; la vanità estetica
era
veramente
l’ultima
cosa
che
mi
preoccupasse […].”
Carissima Rosaura, ti devo confessare una cosa:
la volta scorsa ho infilato all’ultimo minuto il tuo
messaggio (il mio silenzio non è scortesia…)
nella busta degli amici a cui mandiamo “Il
Ritorno”. Diverse persone mi hanno chiamato e
so che molti hanno pregato per te. Persone che
forse non incontrerai mai, ma che hanno
manifestato amore verso di te; un gesto
silenzioso, intimo e davvero bello. Un verso di
una poesia di Alberto diceva “Io amo, possibile
che sia inutile?” in effetti l’amore non è mai
inutile, mai! E’ qualcosa che parte da Dio, arriva
a noi; e a Lui ritorna per essere di nuovo
arricchito e ricambiato. Quando si interrompe
questo ciclo (ovvero l’amore rimane solo umano)
allora si affievolisce e muore per mancanza di
vita. L’oggetto d’amore chi è? Forse su questo
parleremo nel prossimo numero de “Il Ritorno”,
ma una cosa è certa: l’amore non è mai inutile
ed ha sempre senso. Hai detto una cosa
fondamentale e bellissima “. La certezza che voi
mi pensavate bastava a consolarmi” La certezza
di essere pensati da qualcuno è la nostra vita.
Che saremmo senza nessuno che pensa a noi?
Ma noi lo sappiamo davvero chi è che ci pensa?
Tu sei stata pensata da Dio prima ancora di
nascere, e Lui si potrà mai scordare di te? Che
38
1Cronache 28:3 Ma DIO mi disse: "Tu non
costruirai una casa al mio nome, perché sei stato uomo
di guerra e hai sparso sangue".
28
tu ricambi o meno non importa, il Suo amore
rimarrà sempre e non ti dimenticherà mai.
Pregare Dio non è un atto solo per ottenere una
soddisfazione ad una esigenza, ma un rapporto
d’amore molto profondo, capace di riportare la
vita ad ogni nostra cellula e la speranza nel
nostro cuore. Vi sono è vero dei mali che
sembrano non guarire, ma chi ha detto che un
cuore che sa amare non sia già guarito a
prescindere dall’aspetto fisico? Il nostro corpo
non mostra se stesso, ma esprime ciò che ha
dentro. Se dentro ha la speranza e l’amore di
Dio allora sarà bello e gradevole. Tu sei pensata,
amta da Dio in primo luogo e scusa se non è
poco! Poi non sei pensata solo da me e Carmela,
come vedi, ma anche da altre persone che
cercano tramite la preghiera, di riallacciare quei
legami d’affetto che hai in parte dimenticato con
il Signore che è l’origine dell’amore stesso. Da
questa partenza verrà poi la soluzione a tutto il
resto. Non sei contenta di questo? Ma non basta:
vi sono state anche due persone che hanno
chiesto direttamente di poterti scrivere: una si
chiama Samira Pinti ed è una giovane e bella
ragazza (lo so perché ci ha mandato la sua foto)
che sta a Roma, che ha molto sofferto, ma che
adesso vive un periodo di nuove speranze [ciao
Samira, a proposito hai sistemato la vecchia
situazione? Un saluto da me e Carmela] ; l’altro
è Carlo Calabrese di cui leggerai più avanti un
nostro “scontro” di carattere dottrinale [Ciao
Carlo, permettimi di scherzare e di non prendere
troppo sul serio le nostre differenze di fede] Lui
infatti è cattolico “papista convinto”
(beh,
nessuno è perfetto) ma nonostante questo ha
davvero un animo sensibile e molto generoso
verso il prossimo.
Naturalmente non devi
sentirti obbligata a scrivere o ad altro, ti dico
tutto questo solo per farti capire che non sei
sola. Noi, come sai, crediamo ci sia un piano, un
disegno di bene per ciascuno di noi. Si tratta
solo di scoprirlo. Conquistati il tuo spazio da
dedicare alla riscoperta e cura degli affetti; verso
te stessa, per esempio, facendo nascere quella
bambina che forse per paura rimane un pochino
in ombra. Ti aspettiamo presto. Un abbraccio da
me e Carmela.
DAL QUESTIONARIO
Abbiamo visto che è
peccato davanti a Dio
pregare ed evocare i morti. La regola
vale per tutte le persone morte, oppure
il pregare ed evocare quelli che alcune
chiese chiamano “santi”, è permesso?
G.P. : C'è un passo nei profeti che dice che
non è lecito invocare i morti a pro dei vivi.
Se i morti non hanno potuto fare niente per
se stessi, santi e non, come possono fare
qualcosa per i vivi. Solo uno può fare
qualcosa per i vivi ed è Cristo Gesù, perchè
si è morto, ma più che questo è risuscitato
e siede alla destra di Dio ed intercede per
noi. Se l'uomo ha chi è preposto ad
ascoltarlo perchè deve chiamare altri, in
particolari chi è morto? Però i morti portano
al cattolicesimo romano molti soldi,
bisognerebbe fare un censimento di quanti
soldi incassano per le messe ai morti e tutto
il commercio che c'è attorno ai morti.
Quindi nel senso monetario i morti sono
molto utili ai vivi, ma non nel senso
spirituale.
Nella
foto:
“John Wycliffe
e i Lollardi”
Nel
1380,
alcuni
discepoli di
Wycliffe,
detti Lollardi
o
predicatori
poveri,
iniziarono a diffondere le teorie religiose del
maestro e la sua Bibbia in lingua inglese.
Perciò noi non ci perdiamo d'animo; ma, anche se
il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello
interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti la
nostra leggera afflizione, che è solo per un
momento, produce per noi uno smisurato,
eccellente peso eterno di gloria; mentre abbiamo
lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma
a quelle che non si vedono, poiché le cose che si
vedono sono solo per un tempo, ma quelle che
non si vedono sono eterne. (2Corinzi 4:16-18)
Nel XIV secolo il riformatore inglese John
Wycliffe, che anticipò la riforma protestante di
circa due secoli, attaccò direttamente il papato,
sia criticando il commercio delle indulgenze, i
pellegrinaggi e il culto smodato dei santi, sia
denunciando la corruzione delle gerarchie
ecclesiastiche.39
39
29
Foto e didascalie tratte dall’Enc. Encarta
SULL’ANORESSIA
IL SITO PROPOSTO: “www.globonet.it/cristiani_evangelici/attualita.htm responsabile: Pino Tarantino
[email protected] “ da cui:
LA MORSA DELL'ANORESSIA
“CRISTIANI EVANGELICI di fede pentecostale”
Negli ultimi decenni si è assistito ad un proliferare
di casi di anoressia, soprattutto nei Paesi ad alto
tenore di vita, tanto da essere diventato un vero e
proprio “fenomeno sociale”. Esso è esploso negli
anni ’70 quando la pressione culturale, volta ad
imporre il valore della magrezza, ha incrementato
un
problema
esistente
già
da
secoli.
Quotidianamente i mass-media ci propinano
immagini di modelle filiformi, prese ad esempio
come canone di bellezza, dalle adolescenti. È
necessario possedere un corpo longilineo per
avere successo nella vita. L’anoressia è il
prodotto della società consumistica, che innalza
l’immagine a discapito del valore dello spirito:
“Importante è apparire più che essere.” È un male
devastante, che coinvolge essenzialmente il
mondo femminile; gli uomini però, non ne sono
esenti.
ANORESSIA: 2 SU 10 A RISCHIO MORTE
ROMA- Quasi 2 anoressiche su 10 rischiano la morte;
in pericolo soprattutto le giovani donne tra i 15 e i 35
anni che abitano nelle regioni del centro nord: quasi 7
su 100 sono eccessivamente magre, il doppio rispetto a
dieci anni fa. A lanciare l'allarme e' l'associazione di
dietetica e nutrizione clinica. Secondo gli specialisti il
10% delle troppo magre ha quella che l'Oms ha definito
'carenza energetica cronica' (ANSA)
Come si manifesta?
L’anoressia è una patologia caratterizzata da
un’eccessiva
restrizione
alimentare
con
conseguente perdita cospicua di peso; dalla paura
d’ingrassare o dal desiderio di ulteriore calo
ponderale; dall’amenorrea (assenza di ciclo
mestruale). Si tratta di una perdita di peso forte,
accompagnata da disturbi psichiatrici, quali ad
esempio la depressione, o da patologie
organiche. A soffrirne, e talvolta fino a morirne,
sono in prevalenza ragazze molto giovani,
sebbene vi siano forme ad insorgenza tardive,
che interessano donne tra i 25 e i 48 anni. Il
quadro dell’anoressia inizia di solito con un
autoriduzione controllata di cibo, spesso rinforzata
dall’attività fisica. Vi è una distorsione della
propria immagine corporea: l’anoressica non si
percepisce come magra, pertanto continua
imperterrita a non mangiare ed a perdere peso,
fino alla necessità di ricovero per pericolo di vita.
L’anoressia è un disturbo, che rivela, in realtà,
l’esistenza di profonde difficoltà di relazione, in
modo particolare, all’interno del sistema familiare.
Essa colpisce, infatti, nella maggior parte dei casi,
adolescenti con gravi carenze affettive. Talune
ricerche effettuate da studiosi dei disturbi del
comportamento alimentare, hanno rilevato come
le anoressiche abbiano spesso un rapporto
simbiotico con la madre ed epidermico con il
padre, figura periferica all’interno della famiglia e,
spesso, autoritario, rigido, qualche volta violento.
Rifiuto del cibo, dimagrimento divengono così
veicoli di comunicazione che esprimono bisogni
profondi
del
Sé.
L’anoressica
“sceglie”
inconsapevolmente la via dell’auto – distruzione,
pur di sfuggire a quel malessere interiore che non
l’abbandona mai. L’anoressia sarebbe “la
somatizzazione di un’emozione vissuta in maniera
patologica”.
L’anoressica si ripiega su se stessa,
ridimensiona il suo corpo nell’assurdo tentativo di
ritornare “piccina”; è alla ricerca di braccia calde e
forti tra le quali poter
serenamente
riposare. Ha paura di
amare e di essere
amata, a causa del
binomio affetto –
abbandono,
ormai
fissato nei meandri
della sua psiche. È
stata
già
abbandonata
una
volta e non vuole
ripetere una così
tanto
amara
esperienza. Pensa di
non meritare l’amore degli altri; ha una scarsa
auto – stima. Può essere una persona metodica e
precisa, con una carriera scolastica o
professionale brillante alle spalle, ma incapace di
reggere alla competizione; non in grado di
assumersi le responsabilità; incapace di affrontare
situazioni nuove.
LA SOLUZIONE
Le soluzioni al problema, date dagli specialisti dei
disturbi dell’alimentazione, sono tante e diverse
fra loro. In qualità di cristiani “nati di nuovo”,
conosciamo la Persona in grado di risolvere in
modo definitivo e radicale il problema “anoressia”.
Cristo Gesù è Colui che ha la risposta a tutti gli
interrogativi umani. Vogliamo pertanto, attingere a
quella fonte inesauribile, che è la Parola di Dio,
per ricevere consiglio intorno al problema che
stiamo considerando. Al di là di ogni falso
misticismo, che ritiene il corpo la prigione
dell’anima, e quindi da poter umiliare ed avvilire, e
nei peggiori dei casi da mortificare e castigare,
attestiamo, alla luce delle Sacre Scritture, che Dio
ha un alta considerazione del corpo dell’uomo, al
punto di farne, a proposito dei rigenerati il
“Tempio dello Spirito Santo” 1Corinzi 3:16 “Non
sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito
Santo di Dio abita in voi?”. Il piano di salvezza di
Dio per l’umanità prevede, inoltre, la piena
redenzione delle tre dimensioni costituenti l’uomo:
lo spirito, l’anima e il corpo 1Tessalonicesi 5:23
“Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso
completamente, e l’intero essere vostro, lo spirito,
l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per
la venuta del Signore nostro Gesù Cristo”.
Dio, per mezzo dell’apostolo Paolo, ci esorta a
non “guastare” il nostro corpo, ormai divenuto
“Tempio di Dio” 1Corinzi 3:17 “Se uno guasta il
tempio di Dio, Dio guasterà lui; perché il tempio di
Dio è santo e questo tempio siete voi”.
Dio, pertanto, non può approvare nessun
comportamento auto – distruttivo, teso a ledere
l’integrità psico – fisica dell’individuo. È facile, nei
momenti bui della vita, lasciarsi andare allo
scoraggiamento, sino al rifiuto del cibo.
Ricordiamo Anna, la mamma del profeta
Samuele, che era talmente amareggiata a causa
della sua sterilità, da piangere e da non mangiare
più 1Samuele 1:7 “… perciò lei piangeva e non
mangiava più”, ma, quando il sacerdote Eli le
assicurò l’esaudimento della sua preghiera da
parte di Dio, Anna riprese a mangiare ed il suo
aspetto non fu più quello di prima 1Samuele 1:18
“… così la donna se ne andò per la sua via,
mangiò, e il suo aspetto non fu più quello di
prima“.
Eliù, nel suo discorso intorno alla salvezza, rivolto
al suo amico Giobbe, parla dello stato di chi nel
dolore più profondo, rifiuta persino i cibi più
squisiti, sino alla consumazione della carne e
l’apparizione delle ossa Giobbe 33:20 “Quand’egli
ha in avversione il pane e lo ripugnano i cibi più
squisiti, la carne gli si consuma e sparisce, mentre
le ossa, prima invisibili, gli escono fuori”.
Ma, anche in questo caso, l’intervento di Dio è
risolutivo, la carne torna a coprire quelle ossa,
divenendo fresca come quella di un bimbo Giobbe
33:25 “Allora la sua carne divenne più fresca di
quella di un bimbo; egli torna ai giorni della sua
giovinezza”.
Anche lo scrittore del Salmo 102 aveva
dimenticato, a causa dell’afflizione dell’anima sua,
di mangiare il suo pane Salmo 102:4 “Il mio cuore,
afflitto, inaridisce come l’erba tanto che dimentico
di mangiare il mio pane”.
Tutto questo, però, ha fine nel momento in cui egli
riflette sulla sovranità di Dio nella sua vita e su
tutti i regni delle nazioni Salmo 102:12 “Ma tu,
Signore, regni per sempre e il Tuo ricordo dura
per ogni generazione”.
Coloro che navigavano con Paolo, spaventati dal
rumoreggiare delle onde a causa di quel <<vento
impetuoso, chiamato Euroaquilone>>, non
avevano toccato cibo per 14 giorni. L’apostolo,
poi, rassicurato dalle parole di Dio, esortò tutti a
prendere cibo, perché ciò avrebbe contribuito alla
loro salvezza Atti 27:33-34 “…Paolo esortava tutti
a prendere cibo, dicendo: <<Oggi sono quattordici
giorni che state aspettando, sempre digiuni, senza
prendere nulla. Perciò vi esorto a prendere cibo,
perché questo contribuirà alla vostra salvezza; e
neppure un capello del vostro capo perirà>>”.
Dio stesso si preoccupò di cibare Elia nel
momento più triste della sua esistenza. Per ben
due volte l’Angelo dell’Eterno, teofania40 del figlio
di Dio, provvide del cibo ad Elia, il quale, per la
forza che quel cibo gli dette, riuscì a raggiungere
Oreb, il monte di Dio(1 Re 19:5-8).
Nel Nuovo Testamento Gesù si interessò a
soddisfare, in maniera miracolosa, la fame,
spirituale prima e materiale poi, della gente, che
veniva ad ascoltare la predicazione del Regno dei
cieli Matteo 15:32 “Gesù, chiamati a sé i suoi
discepoli, disse: Io ho pietà di questa folla; perché
già da tre giorni sta con me e non ha da
mangiare; non voglio rimandarli digiuni, affinché
non vengano meno per strada”.
Non vogliamo dimenticare il valore spirituale
prioritario del cibo spirituale, che è la Parola di
Dio, che è Cristo Gesù stesso, sul cibo materiale.
Ma vogliamo, altresì, considerare come Dio abbia
cura di ogni aspetto della vita dei suoi figlioli. Egli
ci vuole forti nello spirito e nel corpo, affinché
pieni di vigore possiamo annunciare l’Evangelo
nella virtù e nella potenza dello Spirito Santo.
E’ bello, inoltre, considerare che Dio non guarda a
ciò a cui guarda l’uomo; questi guarda
all’apparenza, Iddio riguarda al cuore 1Samuele
16:7 “…infatti il Signore non bada a ciò che
colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda
all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore”.
Dio desidera che le figliole del Suo popolo
posseggano quella bellezza interiore, che è il
risultato della presenza del Suo Spirito in loro 1
Pietro 3:3-4 “ Il vostro ornamento non sia quello
esteriore, che consiste nell’intrecciarsi i capelli,
nel mettersi addosso gioielli d’oro e nell’indossare
belle vesti, ma quello che è intimo e nascosto nel
cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce
e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore”.
E’ lecito, anche per le giovani credenti, aver cura
del proprio aspetto fisico, magari ponendo
40
31
Apparizione, manifestazione (n.d.r.)
attenzione anche alla linea; il sovrappeso, d’altro
canto, danneggia l’organismo; il problema sorge
quando si oltrepassano i limiti, fino a sfociare nella
patologia vera e propria. Non è necessario
possedere un corpo da fotomodella per essere
felici e realizzate: Dio è la fonte di ogni nostra
gioia; Colui che ci assicura il successo in ogni
nostra impresa, che è conforme alla Sua volontà
per la nostra vita.
Abbiamo
inizialmente
considerato
come
l’anoressia sia una patologia che mette in luce
l’esistenza di un disagio interiore, che affonda le
sue radici nel terreno delle relazioni intrapersonali
familiari. La società d’oggi richiede ritmi lavorativi
sempre più serrati tanto da non permettere alle
famiglie
di
instaurare
un
rapporto
di
comunicazione e di rispetto dei reciproci ruoli,
fondamentali per il buon funzionamento di un
sistema complesso, qual è quello familiare. Si
auspica che tutto ciò non abbia luogo all’interno
delle famiglie cristiane, dove deve regnare l’amore
di Dio.
Anche per coloro che non hanno potuto
beneficiare dell’amore del padre o della madre, o
di entrambi i genitori, vi è una parola di speranza.
Il salmista Davide poteva proclamare, senza
ombra di smentita: ”Qualora mio padre e mia
madre m’abbandonino, il Signore mi accoglierà”
(Salmo 27:10). Possiamo contare sull’amore
eterno ed immutabile di Dio Isaia 54:10 “Anche se
i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi,
l’amore mio non si allontanerà da te, né il mio
patto di pace sarà rimosso" dice il Signore, che ha
pietà di te”.
Dio stesso si propone all’uomo come Padre
Geremia 31:9 “…perché sono diventato un padre
per Israele, ed Efraim è il mio primogenito”.
Si tratta di un Padre Perfetto, che non commette
errori nei nostri confronti; un Padre Misericordioso
e pieno d’amore; Generoso nel donare Luca
11:13 “ Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete
dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre
celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo
chiedono!”.
Egli ci accoglie tra le sue braccia eterne ed
all’ombra delle sue ali troviamo rifugio. Dio in
qualità di nostro Buon Padre Celeste porge a noi
dolcemente da mangiare Osea 11:4 “…e porgevo
loro
dolcemente
da
mangiare”.
L’amore materno di Gesù - In un consiglio di Matilde
Vorremmo anche noi sottolineare questo dolce e struggente passaggio di Osea, che ci riporta Pino
Tarantino. Care sorelle che avete sofferto o soffrite ancora di questi mali, non perdete mai la
speranza nel Signore nostro! Egli con la tenerezza di una mamma vi accarezzerà quando vi
sentirete perdute e sole. La nostra cara sorella Matilde ci ha confidato che quando si sente molto
giù, mentre piange, immagina di appoggiare la testa sulle ginocchia del Signore e che questo
pensiero le dà conforto. Si, è una confidenza preziosa, è l’amore materno di Gesù, il Suo cuore che
batte nel nostro cuore, le Sue mani che ci accarezzano la fronte ed i capelli ed asciugano il nostro
pianto… non è lontano da noi questo amore. E’ qui vicino. Proviamo a lasciarci andare, quando
siamo soli, nel dolore e nella sofferenza, per la via che ci ha indicato Matilde. Si, abbandoniamoci
“sulle ginocchia di Gesù” e aspettiamo le Sue consolazioni più tenere che non mancheranno.
SPAZIO
LIBERO
Lasciamo questo spazio, come sapete, alle opinioni personali, alle critiche ecc. sempre
naturalmente su un piano di correttezza.
come un impulso amichevole nei tuoi
confronti, che mi ha spinto ad intervenire in
merito alle “due chiacchiere del giornalaio”
del n.8 de “Il Ritorno”, ricevuto oggi. Che,
lasciamelo dire con simpatia, sono,
appunto… chiacchiere. E’ ammirabile il tuo
lavoro di apostolato che svolgi attraverso il
tuo giornale: ben fatto devo dire, nettamente
migliore, sotto tutti gli aspetti, rispetto ai
numeri precedenti. Ti faccio i miei sinceri
“Papisti e antipapisti”
Carissimo Renzo, mi scuso per questo mio
intervento, o per questa mia “intrusione” ma
non ce l’ho fatta a starmene zitto. E ciò non
certo per risentimento o per spirito di
contesa; sai già che nelle mie parole non c’è
mai spazio per l’animosità. Non ce l’ho
fatta, dunque, perché, anche se di corrente
cristiana opposta alla tua, ho percepito
32
Attività Missionaria – cp.37 – 70010 –
Valenzano (BA)
Ciao Carlo non ti facevo così poetico. Grazie
per i complimenti al nostro giornale. Se è
migliorato è anche per gli interventi di chi ci
segue; e tra i primi ci fosti tu, all’inizio,
quando mi consigliasti di mettere un indice in
prima pagina. “Due chiacchiere del
giornalaio” è lo spazio che mi sono riservato
per trattare vari temi, per lo più presi dalla
cronaca, tra l’ironico e il provocatorio (in
senso buono). Sembra che funzioni, a
giudicare dalla tua lettera. Parlo di diverse
realtà e diversi personaggi. La volta scorsa ho
criticato uno stimatissimo pastore evangelico,
forse troppo rigido in alcuni giudizi. Il Papa
come persona (con tutto il rispetto) non è al
vertice dei miei pensieri e per me può fare e
dire quello che vuole; tuttavia se molti lo
criticano non lo fanno per ciò che egli è (un
uomo), ma per ciò che continuamente dice di
essere, assumendo ostinatamente una veste di
discutibile capo di tutti i cristiani quando non
tutti i cristiani lo riconoscono come tale. E
neanche i cosiddetti “padri” della Chiesa
cattolica sono d’accordo; ecco infatti cosa
scrive Tertulliano (morto nel 222) al vescovo
di Roma (forse Callisto) che si era appellato
al "Tu sei
Pietro" per sostenere la propria
autorità:41 «Chi sei tu che sovverti e deformi
l'intenzione manifesta del Signore, che
conferiva42 tale potere personalmente a
Pietro?” . Ad un vescovo cattolico che osava
accennare un minimo di critica il capo dello
Stato pontificio ha detto in maniera precisa:
“Vi ricordiamo che questa non è una
democrazia”. Ecco, questa affermazione, che
il Vaticano non sia una democrazia e che
impone le sue verità, è forse l’unico elemento
che unisce “ecumenicamente” anche le chiese
protestanti e quelle ortodosse: l’unico punto
in cui siamo tutti d’accordo. Tuttavia io sono
in Italia, che per quanto mi consta è ancora un
paese democratico; nonostante i 43continui
tentativi di modificarne la politica; inoltre
non sono cattolico, per cui mi sento libero di
complimenti, estensibili ad altri eventuali
collaboratori. Come sai, io sono “papista”
convinto. Tu pare sia altrettanto convinto
“antipapista”. Ma è normale per due come
noi che si trovano ai poli opposti della
medesima fede cristiana. Come scrive
l’apostolo Paolo “..passa la scena di questo
mondo”. Tutto passa in questo mondo, anche
il raduno di due milioni di giovani dal Papa.
Che si doveva fare? Non si poteva mica
trasmettere all’infinito quello che definisci
“show”; quei giovani dovevano pure
ritornare a casa. E’ normale. Già, il
“business”.. i 20 miliardi di cui parli, forse
avrebbero risolto l’economia albanese; ma
nel frattempo, forse, due milioni di persone
sarebbero morte di fame… e tanti che
lavorano nei bar e nelle pizzerie, sarebbero
tornati a casa senza pane per i figli… Questo
sarebbe stato normale? Suvvia! Cerchiamo
di essere più obiettivi e meno inclini a vedere
il marcio in ogni manifestazione che ruoti
attorno al Santo Padre. Se no finiremo per
condannare e criticare le grandiosi
manifestazioni verso Gesù: basti pensare
all’accoglienza trionfale del Suo ingresso in
Gerusalemme. Non ho mai sentito dire dal
Papa di venire a Roma per spendere e
spandere;
ma
l’ho
sentito
dire,
meravigliosamente: “Aprite, anzi spalancate
le porte a Cristo!” Ed ora che qualcuno
accoglie quell’invito, si vorrebbe sprangare
le porte… Gli atei e i non-cristiani hanno
avuto testimonianza, da quel raduno, di
fede, di spirito di sacrificio (quel “rischio
d’insolazione di triennale preparazione”);
ma, come ben sai chi non vuol credere, non
crederà mai, neppure se uno resuscitasse dai
morti. Infatti, cedettero forse i farisei quando
Lazzaro fu resuscitato? No, anzi, fu da
quell’episodio che decisero la morte di
Gesù.
Hai
ammirato
tu
quella
manifestazione giovanile? No, anzi, hai
preso da lì spunto per le tue… “chiacchiere”
(detto sempre con simpatia). Certo che Gesù
ritornerà. Anticiperebbe forse la Sua venuta
il parlarne? Ma in quanto al giorno e all’ora
“nessuno lo sa, neppure il Figlio
dell’Uomo”. Quella Donna, è madre vera
della divinità umana di Gesù. Ma “Dio
partorito da una donna” è un’espressione
poetica, che non intacca minimante la verità
di fede. Infatti, si tratta di “partorire”, non
di “creare”. Non ha forse quella Donna
messo al mondo, partorito, (non creato) il
Verbo di Dio? Un verso di una mia canzone
dedicata alla mamma, recita: “Grande è la
mamma, grande.\ Tanto che anche Dio
l’amò \ e volle averne \ una anche per Sé.”
Più che pensare a parlare del ritorno di
Cristo, pensiamo a mantenerci pronti per
quel momento. Ciao, pace e amore da Carlo
Calabrese - Responsabile del Movimento
41
Nota tratta da “La fede cristiana riformata ed il
papato” del pastore Castellina.
42
Con l’avvento del protestantesimo abbiamo imparato
a leggerle le Scritture, a studiarle direttamente e non
solo a sentirle passivamente da altri; ecco che allora
anche questo “primato” di Pietro si è rivelato un errore
43
Non è stata gradevole infatti la recente interferenza
del Vaticano alle leggi dello Stato italiano incitando
apertamente i farmacisti alla disobbedienza come
obiezione di coscienza. Un medico cattolico si sente
spaccato in due e confonde le leggi di Dio con quelle
della Chiesa cattolica (che non sempre coincidono),
con inevitabile crisi e senso di colpa qualsiasi cosa
faccia.
33
esprimere la mia opinione. Se ci sono degli
errori, come disse Lutero, mi farebbe piacere
una correzione su base biblica e non poetica
(seppure piacevole). Evitiamo il vittimismo: il
papa non è certo una vittima, forse lo siamo
più noi. Egli infatti unendo impropriamente la
funzione politica (capo di uno Stato) con
quella religiosa (Gesù ha sempre rifiutato la
tentazione del potere politico), è sempre in
prima pagina tutti i giorni; non si perde un
TG! E’ un continuo stillicidio, una specie di
lavaggio del cervello che non tutti tollerano.
Almeno la soddisfazione di esprimere una
(inutile) voce fuori dal coro me la devi
lasciare. Prendi quella bella frase che ha detto
e che hai citato: “Spalancate le porte a
Cristo!” Bellissima frase, e chi non è
d’accordo? Come mai allora dalle porte
spalancate di S. Pietro, pellegrini a parte, è
entrata solo una statua raffigurante Maria che
(con tutto il rispetto) non è il Cristo ma una
creatura? Allora, non sono frasi “slogangiubilari”? Come dici? e tanti che lavorano
nei bar e nelle pizzerie, sarebbero tornati a
casa senza pane per i figli… Ma dai! Non ti
pare di esagerare un pochino? Io sono
cresciuto a Roma, a qualche centinaio di
metri da Piazza S. Pietro; ti assicuro che i
pizzaioli possono vivere anche senza
giubileo! L’unico pizzaiolo che ci è rimasto
male è mio cognato, emigrato in Germania;
voleva rispondere all’appello recente del Papa
che chiamava i pizzaioli al giubileo, ma
quando è arrivato c’era già l’appello per i
giocatori di calcio! Voleva cambiarsi la
maglietta (è anche allenatore di una squadra
di calcio), ma c’era già quello per i politici.
Stava cercando di farsi presentare da qualcuno
che conta, ma era già pronto il giubileo dei
lavoratori rurali. Non avendo mucche con sé
ci è rimasto male. Il tempo di organizzarci
non c’è stato perché è uscito subito dopo
quello dei militari. Abbiamo aspettato
inutilmente quello degli emigrati o degli
sfrattati di casa, ma a meno che ci siamo
distratti, no sono usciti. Scusami se alcune
persone che ho a cuore, senza casa né lavoro,
non se la sentono di giubilare e di venire a
comprare souvenir a S. Pietro.Caro amico
Carlo, a parte le nostre opinioni, poesie,
bonarie battute e chiacchiere (di entrambi) io
direi di far parlare di più le Scritture (vedo
che le citi anche tu, mi fa piacere questa tua
riscoperta del testo biblico).
Bene, in
proposito vorrei che mi aiutassi a
comprendere meglio la tua lettera; infatti non
sono riuscito a trovare alcune cose a cui fai
riferimento: mi vuoi spiegare per esempio,
che significa “Santo Padre”? Dove hai
trovato questo termine? Se è riferito a Dio va
bene, Egli infatti è Padre ed è Santo; ma se è
riferito ad un uomo, allora mi pare che la
frase di Matteo, «E non chiamate alcuno sulla
I titoli del Papa. Quest'uomo si fa chiamare papa,
sommo pontefice, sua santità. Da dove vengono
questi titoli a lui attribuiti? Sono legittimi?
Il nome papa significa "padre". Gesù ha detto: «E
non chiamate alcuno sulla terra vostro padre,
perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei
cieli.» (Mt. 23:9). Il nome sommo pontefice era
quello dei capi del clero pagano di Roma, in
quanto presiedevano il collegio dei "pontefici
minori", cioè il clero subordinato. In seguito questo
titolo venne assunto dagli imperatori pagani, che
ascrivevano a sé una sorta divinità. Il primo
vescovo di Roma che si fece chiamare "pontefice"
fu Pelagio I (555-561). Il nome di sua santità è
dato dalla Bibbia esclusivamente a Dio, come si
legge in Isaia 6:2, dove gli angeli cantano:
«Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti».
Pretendere che una creatura umana e peccatrice
rappresenti nella sua carica la santità di Dio, al
punto di farsi chiamare "santità", è un'aberrazione
in netto contrasto con il messaggio biblico.
Scritto del Pastore Castellina della Chiesa riformata svizzera
(http://castellina.org)
Padre, colui che è nei cielo” nello specchietto
che ti riporto di seguito sia ben azzeccata.
Un’ altra cosa che non riesco a capire è il
nesso tra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme
(stiamo parlano del Signore) e del capo dello
Stato pontificio (stiamo parlando di un uomo).
Gesù (pur essendo il Signore) quando entrò
era su un asinello -grande insegnamento per
chi lo può capire- non un cavallo bianco o su
una “sedia gestatoria”.
Pio XII. Nel 1950 promulgò il dogma di fede
dell'Assunzione della Vergine. Nel 1965 papa
Paolo VI ne propose la beatificazione. La foto lo
ritrae seduto sulla sedia gestatoria e con
terra vostro padre, perché uno solo è vostro
34
iltriregno durante le cerimonie
diciottesimo anno di pontificato.
per
il
punizione di allora per questo predicatore,
data solo per un ingresso troppo esaltato
nella città di Bristol (vedi foto); ma oggi si
esagera al contrario: quanti capi religiosi si
lasciano esaltare regolarmente?
suo
(Foto e didascalia tratta dalla Enc. Encarta)
L’abitudine ad accettare questi ingressi
trionfali con aggettivi ed appellativi che si
riferiscono solo a Dio da parte di uno che lo
ripeto, è solo un uomo, non è bene. Infatti non
dice Gesù: “Guai a voi farisei! Perché amate
il primo 44posto nelle sinagoghe e i saluti nelle
piazze.” ? Certo i protestanti non sono
“senza peccato” infatti c’è stato un
precedente: Nayler nel 1650 accettò, suo
malgrado, per una volta sola, un poco
modesto ingresso nella città di Bristol; ma fu
molto criticato e passò anni davvero difficili
in grande45amarezza meditando quello che era
successo . Ecco, chi invece di una sola volta
-con pentimento-, lo fa regolarmente –e senza
pentimento- dovrebbe far meditare molto,
appunto. I riferimenti alla Madonna aprono
un dialogo troppo ampio per noi due soli. Se
interverranno altri lettori allargheremo il
discorso, ma vorrei evitare di finire “a
bibbiate” come dice l’amico Angelo.
Comunque mandaci, se vuoi, dei riferimenti
biblici dove si possa dedurre che sia lecito
chiamarla “Madre di Dio”, o che sia
“Immacolata concezione” o che sia “Assunta
in cielo” e mi correggerò subito; tutti infatti
possiamo sbagliare; può darsi che io sulla
Bibbia non l’abbia trovato e tu invece si.
Nel caso non li trovassi, cosa molto probabile,
proporrei per eventuali scambi futuri
“interconfessionali”, l’eliminazione di ogni
spirito di contesa (come lo sono appunto i
termini dogmatici che hai usato tu) trovando
un linguaggio comune non cattolico, non
avventista, non valdese, non pentecostale, ma
cristiano. Questo secondo me è uno dei modi
migliori per farci trovare pronti quando
tornerà Gesù. Un saluto Carlo, sempre in
cordiale amicizia.
“James Nayler. Questi è senza dubbio una
delle figure più affascinanti degli inizi del
quaccherismo; contadino e pecoraio, passato
attraverso l'esperienza delle guerre civili come
furiere nell'Esercito di Nuovo Modello (New
Mode/ Army), aveva potuto darsi una solida
preparazione teologica, cui univa non comuni
doti oratorie, uno stile semplice e al contempo
profondo che aveva gran presa sulle folle.
[…]
aveva
però
una
personalità
contraddittoria, in perenne conflitto con
momenti della più alta spiritualità e i richiami
di una natura non insensibile alle lusinghe e
all'adulazione. […] riusciva a richiamare e a
entusiasmare folle incredibili, e ad ascoltarlo
accorrevano spesso anche personaggi
altolocati dell' entourage di governo, attirati
dalla fama che lo accompagnava. Fu
probabilmente questa frenetica attività che
cominciò a incrinare le sue capacità di
giudizio: dalla primavera del 1656 Nayler
cadde sotto l'influenza di un gruppo di donne
esagitate, che già avevano dato motivo di
riprovazione alla comunità per certi
comportamenti di discutibile entusiasmo. Tra
queste, in particolare, c'era una Martha
Simmonds, moglie di Thomas ( 1()24-1665)e
sorella di Giles Calvert{ 1612- 1663), i due
librai che stampavano le opere degli Amici.
Nell'estate del 1656 Nayler si recò a Bristol,
accompagnato da due uomini e due donne, e il
comportamento di questa sua piccola corte
creò un forte disagio tra i numerosi Amici di
quella città: Martha e gli altrisemb.ravano
considerarlo
un
novello
messia,
s'inginoccfiìavanQco s'inchinavano davanti a
lui cantando estaticamente e rendendogli ogni
sorta d'omaggio. […] Nayler fu arrestato sotto
l'accus~ di vagabondaggio, perche privo de
lasciapassare necessario. Condotto in prigione
a Exeter, vi rimase sinoC'all'ot- tobre; in
carcere Nayler che, pur negando di volersi
innalzare al di so- pra degli altri, non riusciva
a sottrarsi all'influenza del suo gruppo di
discepoli, ne mostrava di dissociarsi dalle loro
iniziative, cadde in un profondo stato di
prostrazione fisica e mentale, aggravato dai
lunghissimi digiuni cui si sottoponeva per
tentare di ritrovare quella luce che gli
appariva offuscata; ottenne invece il contrario.
Fu rilasciato e pochi giorni dopo, sempre
attorniato da questi suoi discutibili seguaci,
rientrando a Bristol[…] Si trattò comunque di
una specie di psicodramma, in cui i suoi
discepoli vollero riprodurre l'ingresso di Gesù
in Gerusalemme la domenica delle palme. Ma
QUANDO UN UOMO SI ESALTA
TROPPO
(O LASCIA CHE CIO’ AVVENGA)
Il “caso Nayler” nel 1600. Ed oggi?
Siamo abituati a vedere “grandi” uomini
osannati dalle folle: politici, attori, capi
religiosi… Ma è bene tutto questo? Che ci
dice il Signore sulla Bibbia? Esaminate bene
e guardatevi attorno… Certo fu disumana la
44
45
Luca 11:43
Vedi l’articolo: “Il caso Nayler”
35
vostro padre, perché uno solo è vostro
Padre, colui che è nei cieli.
FILATTERIA (il gr pbylacterion, «
protezione », indica un amuleto *, ed è una
cattiva traduzione del significato giudaico
dell'oggetto). Quest'oggetto, ancora in uso nel
culto giudaico, è ricordato nel NT solo in M t
23, 5 e portato dai Farisei *. Il termine
aramaico è eepillin, di significato ed
etimologia incerti. ,Le filatterie erano por- tate
al capo e al braccio. La filatteria per il capo
consisteva in una scatoletta di pergamena
larga 10-15 mm. Era costruita con .quattro
piccoli spazi vuoti nei quali si mettevano
quattro piccoli rotoli con- tenenti i seguenti
quattro passi della legge: Es -13, 1-10 (le
leggi sugli Azzimi *), 'Es 13,11-16 (le leggi
sulla Pa- squa *), Dt 6, 4-9 (lo ~< Shema », la
pro- fessione di fede in un solo Dio), Dt 11,
13-21 (comandamento di amare Yahweh e di
non servire altri dei). Questi passi contengono
richiami a porre la legge di Yahweh davanti ai
'propri occhi e al proprio cuore. Queste
allusioni metafori- che venivano messe in
pratica alla lette- ra da coloro che portavano le
filatterie. La scatoletta era appesa attorno al
capo con cordoncini che la facevano scendere
sulla fronte. La filatteria per il braccio era una
scatoletta dello stesso genere, ma con un solo
spazio vuoto: gli stessi quattro passi eranò
scritti 'su un solo piccolissimo rotolo. La
scatoletta era fissata alla parte superiore del
braccio sinistro in modo che scendesse a
livello del cuore. Non si conosce la data in cui
si introdusse l'uso delle fìlatterie: sono ricordate per la ;prima volta nella Lettera di
Aristea, anch'essa di data incerta, ma
probabilmente del III o I secolo a C. Le
fìlatterie erano portate dagli ebrei maschi
adulti (sopra i 14 anni), e la stretta osservanza
richiedeva che fossero portate ogni giorno48.
lo scandalo fu enorme e non limitato alla
cittadina: Nayler fu arrestato e quindi portato
a Londra, ove fu il. Parlamento stesso a
sottoporlo a giudizio, arrogandosi assai
discutibilmente una funzione di cui molti
contestavano la validità. […] Di visionari che
andavano asserendo le cose più strampalate,
compresa quella di essere Gesù Cristo
redivivo, sono piene le cronache del periodo;
ma Nayler, che questo peraltro continuò a
negare, affermando solo di aver accettato gli
omaggi in quanto rivolti non a se come uomo,
ma al seme divino presente anche in lui, non
era una persona qualsiasi: era una figura di
rilievo di un movimento ormai di massa. Così
la punizione fu realmente selvaggia; per soli
pochi voti gli fu risparmiata la pena di morte,
ma dovette subire reiterate fustigazioni, fu
marchiato a fuoco in fronte come blasfemo
con la lettera B egli perforaronò)a lingua con
un ferro rovente. Dopo di ciò fu gettato in
prigione, inl?~!!e in rigido isolamento e in
parte ai lavori forzati, evi rimase circa tre
anni, fino al 1659: le sofferenze ebbero
l'ultima parola sul suo fisico, ed egli morì
ne11660, riconciliato con Fox e gli Amici,
dopo essere46passato attraverso una dolorosa
autocritica.”
Matteo 23:4-9 Legano infatti pesi pesanti
e difficili da portare, e li mettono sulle
spalle degli uomini; ma essi non li
vogliono smuovere neppure con un dito.
Fanno tutte le loro opere per essere
ammirati47 dagli uomini; allargano le loro
filatterie , e allungano le frange dei loro
vestiti, Amano i posti d'onore nei conviti e
i primi posti nelle sinagoghe, e anche i
saluti nelle piazze, e di sentirsi chiamare
dagli uomini rabbi, rabbi. M voi non fatevi
chiamare maestro, perché uno solo è il
vostro maestro: Il Cristo, e voi siete tutti
fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra
[..] All'epoca di Cristo i Filatteri erano portati quasi
esclusivamente dai farisei; in seguito il loro uso si
diffuse. I filatteri furono portati anche da cristiani
convertitisi dal paganesimo e da ebreo-cristiani,
ma quest'uso fu condannato da papa Gelasio49.
I Farisei portavane le filatterie più grandi per
apparire zelanti osservatori della Legge. Come
indica il nome stesso si finì per considerarle come
amuleti attribuendo loro un valore magico.
Seguendo la prescrizione di Deuteronomio 6:9 gli
Israeliti solevano pure appendere agli stipiti delle
porte astucci contenenti testi della Legge.
Entrando e uscendo li toccavano con le dita che
poi baciavano50.
[…]
[…] Nell'ebraismo, scatolette quadrate contenenti
pergamene con passi delle Scritture, unite tramite
46
48
Immagine e articolo liberamente tratti da “I
Quaccheri – eversione e non violenza” - Ed. Claudiana
47
Vedi più avanti
Dizionario Biblico J.L.McKenzie
Enc. Rizzoli Larousse
50
Dizionario Biblico Claudiana
49
36
liste di cuoio nero alla fronte e al braccio sinistro
dei fedeli. I filatteri (dal greco phylaktèrion,
"amuleto") sono indossati dai maschi adulti
durante la preghiera mattutina dei giorni feriali, ma
non di sabato e nelle festività. L'uso di indossarli
deriva dall'interpretazione rabbinica di quattro
passi
scritturali
(Esodo
13,1-10;
11-16;
Deuteronomio 6,4-9; 11,13-21) in cui il Signore
dice a Israele di legarsi le sue parole "alla mano
come un segno" e "come un pendaglio tra gli
occhi"; questo è inteso come ordine in senso
letterale e i quattro passi sono scritti nella
pergamena contenuta nelle scatole. Per
l'ortodossia
ebraica
l'atto
simbolico
di
raggiungimento dell'età adulta avviene quando un
ragazzo indossa per la prima volta i filatteri alla
sua Bar Mitzvah.
Immagini, Poesie, Pensieri,
Preghiere…
___
INVIACI QUALCOSA DI TUO
____
5 PENSIERI Di Alberto
1
Malinconia. Dolce carezza che non
posso darti.
Nella foto,
un ragazzo
celebra il
proprio Bar
Mitzvah
portando i
rotoli della
Torah.
2
Potessi non amarti, per non combattere
più
3
Non conta la capacità dell’uomo.
Solo il voler essere. Se qualcuno può
vincere è solo chi non fa morire la
Fede. Dio aiuti la mia pochezza. Ma
io vorrei.
Bar
Mitzvah Nell'ebraismo, il termine che indica
sia il ragazzo che abbia raggiunto la maggiore
età legale e che ha quindi l'obbligo di
osservare tutti i comandamenti, sia la
cerimonia con cui si celebra il raggiungimento
di questa età. Nell'ebraismo tradizionale, al
raggiungimento dei tredici anni si comincia a
partecipare alla vita religiosa della comunità
come adulti. L'occasione è contraddistinta dal
fatto che vengono consegnati per la prima
volta i filatteri, o tefillin (simboli religiosi portati
al braccio sinistro e alla fronte durante la
preghiera mattutina dei giorni feriali). Una
volta raggiunta la maggiore età, il ragazzo
deve leggere nella sinagoga brani della Torah
e, di sabato, dei Profeti. Le ragazze
raggiungono prima la maggiore età: bat
mitzvah (questo è il termine usato per le
femmine) viene celebrata a dodici anni (tredici
in alcune sinagoghe). Presso le sinagoghe
liberali anche la ragazza viene chiamata alla
lettura di Torah e Profeti, diversamente dalle
sinagoghe tradizionaliste. Bar mitzvah e bat
mitzvah sono importanti occasioni sociali,
contraddistinte da festeggiamenti e doni51.
51
4
Ecco, è lo stesso colore. Si, ho sognato
una meravigliosa purissima acqua,
azzurrina, trasparente, dove molti
bambini venivano alla vita. Si è lo
stesso colore dei tuoi occhi e ne sono
contento.
5
Grande è la gioia quando ti incontro
Signore. Devo voltarmi perché ne ho
paura.
Enc. Encarta
37
segnarono la storia della canzone d'autore
francese. L'ultima parte della sua vita fu anzi
dedicata in larga parte alla sua attività di
paroliere, spesso in collaborazione con Joseph
Kosma. Canzoni come Le foglie morte, Barbara
furono interpretate da grandi cantanti, come
Cora Vaucaire Yves Montand, Juliette Gréco52.
J. Prévert e
Y. Montand
(Il meraviglioso mare della Puglia – Foto inviataci da Lina)
Prévert, Jacques (Neuilly-sur-Seine 1900 - Parigi
1977), uno dei poeti francesi più popolari del XX
secolo e uno dei maggiori sceneggiatori del
cinema francese degli anni Trenta e Quaranta.
Conobbe André Breton, Raymond Queneau e i
surrealisti ed entrò a far parte del loro gruppo,
attratto dalla possibilità di un'arte populista. Nel
1928 si distaccò dai surrealisti e fra il 1932 e il
1936 frequentò il Groupe Octobre, una compagnia
teatrale
di
sinistra,
e
collaborò
come
sceneggiatore ai film del fratello Pierre, attraverso
il quale ebbe l'occasione di conoscere registi come
Jean Renoir e Marcel Carné. A quest'ultimo lo legò
un lungo sodalizio artistico, tra i cui frutti si
ricordano i film Jenny (1936), Il porto delle nebbie
(1938), Alba tragica (1939) e Amanti perduti
(1945).
La sua notorietà è però legata alla produzione
poetica, dove Prévert ha dato libero corso
all'immaginazione insolita e allo scherzo popolare,
in uno stile vicino alla lingua parlata e alla vita
quotidiana, scegliendo per temi l'amore, la libertà,
il sogno e la fantasia, la compassione, l'umorismo,
la satira contro i potenti, l'avversità per
l'oppressione sociale. Anche nei film il suo stile,
che è stato definito "realismo poetico", riusciva a
trasmettere un messaggio politico senza perdere il
senso dell'umanità individuale.
Tra le sue raccolte di versi di maggiore successo,
Parole (1945), La pioggia e il bel tempo (1955),
Alberi (1976); in Italia sono state pubblicate, oltre a
queste, varie antologie come Le foglie morte (dal
titolo di una sua celebre poesia), Poesie d'amore e
Poesie. Scrisse fra l'altro opere teatrali e
filastrocche per l'infanzia; alcune sue poesie, con
la musica di Joseph Kosma e interpretate da
Juliette Gréco e Yves Montand, sono entrate nel
mito della canzone.
Poeta dotato di uno spontaneo accento lirico,
Jacques Prévert fu autore anche di testi che
FOGLIE MORTE "LES FEUILLES MORTES"
J.Prévert - J.Kosma –Versione elaborata da
A. Cavaliere, cantata da Patty Pravo"Come vorrei che anche tu ricordassi \ i giorni
belli che eravamo amici \ in quei tempi la vita
era più bella \ e il sole più caldo di oggi \ e le
foglie morte si raccolgono insieme \ lo vedi, io
non dimentico più le foglie morte \ e le foglie
morte si raccolgono insieme \ come i ricordi,
come i dispiaceri..." \ Il vento del nord se le
porta \ nel freddo paese dell'oblio \ lo vedi
non dimentico più \ la canzone che cantavi tu
E' una canzone \ che ci appartiene \ amavo
te, amavi me \ E vivevamo \ noi due insieme
amavo te, amavi me \ Ma ci ha separati
questa vita \ e non so perché \ nemmeno tu \
ed il mare poi cancella i passi \ di due che
non si amano più \ Amavi me, amavo te... \
Ma ci ha separati \ questa vita.
Conflitti dell’anima (di Ermanno Messina)
Ho un vuoto in me o mio Signore \ quanta
tristezza ho nel mio cuore \ quante speranze
ormai svanite \ le mie paure non sono finite. \
Mi sento solo e abbandonato \ non so se è
colpa del mio peccato \ e la mia angoscia
non cesserà \ in questo mondo di crudeltà. \
I miei pensieri non ho scordato \ della mia
infanzia e del mio passato \ mi sento in
colpa in ogni momento \ mi affido a te in nel
mio tormento \ Tu sei la luce del mio destino
\ Tu sei la via del mio cammino \ A te mi
affido o mio Signore \ Tu sei per me il primo
amore. \ Ti prego Dio con tutto il cuore \
ascolta il grido del mio dolore \ a te confido
il mio lamento \ nella speranza del tuo
intervento.
52
Nota e foto dalla Enc Incarta.
SALUTIAMOCI CON PAROLE DI DIO
“Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera,
cattiveria; e non esca dalla vostra bocca maldicenza e alcun
parlare disonesto. Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati
dell'uomo vecchio con i suoi atti, e vi siete rivestiti dell'uomo nuovo, che si va
rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l'ha creato. Qui non c'è
più Greco e Giudeo circonciso, e incirconciso, barbaro e Scita, servo e libero,
ma Cristo è tutto e in tutti. Vestitevi dunque come eletti di Dio santi e diletti, di
viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza,
sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela
contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi. E sopra
tutte queste cose, rivestitevi dell'amore, che è il vincolo della perfezione. E la
pace di Dio, alla quale siete stati chiamati in un sol corpo, regni nei vostri
cuori; e siate riconoscenti” (Colossesi 3:8-15)
QUESTIONARIO FACOLTATIVO DI ORIENTAMENTO PER LA
STESURA DEL GIORNALE
Foglio da staccare e spedire in busta chiusa alla Piccola Iniziativa Cristiana
c.p.39 – 01019 Vetralla (VT) – Ricordiamo che su questi ed altri argomenti è possibile
rispondere direttamente on line nel sito http://digilander.iol.it/mispic
1 (Domanda di Ermanno) “Premesso che tutti gli uomini nascono con una natura corrotta
(seme adamitico) COS’È CHE FA ESSERE UN UOMO PIÙ MALVAGIO DI UN ALTRO?
Radici ereditarie, sviluppo psicosomatico…”
2 (Domanda di Ermanno) “QUAL È L’ORIGINE DEL MALE? (Premesso che in origine fu
Lucifero che volle diventare più grande di Dio e quindi si ribellò a Lui) Come è possibile che
una creatura di Dio (perfetta) possa generare il seme del male attraverso il libero arbitrio?”
3 (Proposta di Matilde) “QUALCUNO HA LETTO O CONOSCE UN TESTO psicologico o
poetico o di altro genere e ce ne vuole parlare? Ci farebbe piacere ascoltare”
4 PRECEDENTI DOMANDE SEMPRE VALIDE:Cos’è l’amicizia? Cos’è l’amore? Fino a
che punto seguire la nostra chiesa? E’ possibile per un cristiano oggi essere normale? Lo
spirito nutre il corpo o viceversa? Si possono pregare i morti o i “santi”? L’uomo non
pensa molto a Dio, perché? L’occultismo: come comportarci? Cos’è il tradimento? Il
proprio cambiamento: Mi spaventa cambiare? Una chiesa specifica, intesa come
denominazione “X”, deve cambiare o rimanere uguale?
5 DOMANDE per la rubrica “posta”, per il questionario, O TESTIMONIANZE UTILI
sugli argomenti trattati
6 ANNUNCI PERSONALI DA PUBBLICARE
7 CIRCUITO PIC-SMS. Gradirei RICEVERE SALTUARIAMENTE UN RIFERIMENTO
BIBLICO da meditare (specificare numero cellulare oppure l’e-mail)
8 Vorrei SEGUIRE UNA CORRISPONDENZA PER AVVIARMI ALL’ESPANSIONE
SPIRITUALE [introduzione alla meditazione biblica nei silenzi] (nome e indirizzo in
stampatello)
9 Grazie, ma NON DESIDERO PIÙ RICEVERE “IL RITORNO” (nome e indirizzo)
10 SUGGERIMENTI, CRITICHE, SCRITTI RELIGIOSI, POESIE, VARIE ED
EVENTUALI…
11 Per favore INVIATE GRATUITAMENTE E REGOLARMENTE “IL RITORNO” ALLE
SEGUENTI PERSONE: (a se stessi o anche ad amici, indicando nome e indirizzo in
stampatello)
12 Questionario compilato da: (facoltativo)
RISPOSTE ALLE DOMANDE:
40