MAGOIO 1971 Anno X n. 4

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MAGOIO 1971 Anno X n. 4
MAGOIO 1971
Anno X n. 4
Evavigjell za'te
BOLLETTINO MENSILE DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO
DTTALIA DIRETTA DALLA CONGREGAZIONE RELIGIOSA DE "1 DISCEPOLI"
Direzione - Redazione- Amministraziona:
Vie dei Pianellari, 7
— Telefono 651409
— C. c. p. 1-9019
R O M A
Sommario
paq.
129
L'eco del Divino Maestro
Pensiero Mariano
.
.
.
.
.
132
Alia sorgente
Parliamo ranro di
131
.
.
.
.
133
Chiesa di Cristo, luce dei popoli
136
Religione, arte, cultura e vita
137
Dalle Case nostre
.
.
.
.
141
Itinerari
143
II pelo nell'uovo
147
Diligenza vagabonda
.
.
.
.
149
Echi dal nostro Seminario
153
La"Sveglia"
155
In copertina : Lasciate che i [anciulli vengano a me. — Prof. Franco Petruzzi.
Imprimatur t NlCOLAUS CAVANNA, Ep. Reatinus
Direltore Responsabile : Padre TITO PASQUALl
Redaltore Capo: Don ROMEO PANZONE
Seqrelario di Amm.ne: ANGELO MASCIOTTA
Autorizz. Trib. Roma Numero 8504 del 20 febbraio 1962 Sped, in Abb. postale Gruppo III
Sette note fanno tutta la musica;
un raggio di sole
sintetizza mille colori.
i
*
:
i
•
In Maria,
donna semplice e vera,
c'e tutta la vita umana,
tutta la santita.
Padre
£'vimtjvlizti'iv
Ordinario 1000
Giovanni
Semeria
:
Sostenitore 3000
d'Amicizia 10000
Abbonamenti e rinnovi
Lire l o o o
Ramponi Atzeni Antonietta, Cenova
Venere Maria Giuseppa, Gioia del Colla
Giunta Margherita, Modica
Pasquale Giuseppina, Pietracatella
Santori Lilia,
Rieti
Greco Giuseppe, San Martino delle Scale
Ciccozzi Don Giovanni, Collepietro
Danieli Maria, Ascoli Piceno
Starinieri Vittorio, Pescara
Rinaldi
Altavilla, Poggio Bustone
Maldarelli Giulio, Roma
Matrunola Don Vincenzo,
Atena
Asilo " D e l T o a t o " , Pizzoli
Consoli Ugo, Roma
Mottolese Libutti
Azelia, Rionero
Esposito Maria, Torino
Pasturenti Renato, Voghera
Girasole Don Carlo, Napoli
Valle Pacifico, Roma
Plazzi Emilia, San Pietro in Vincoli
Appella Mario, Potenza
Maggio Rocco, Tricarico
Asilo di Valsinni
Cappelli Lisa, Milano
Brunetti Fulberti, Poggionativo
Petraglia Nicola, Piag-
Abbonamenti
nuovi
Istltuti die hanno inuiafo nominaiiui Hi nuoui abbonati
Diciamo BRA VE e GRAZIE alle Reverende Suore degl'Istituti
elencati,
le quali, anche in paesetti sperduti, h inno saputo Irovare abbonati nuovi
per il nostra 'Evangelizare'. E questa una gradita e giovevole
collaborazione, che ci auguriamo posso continuare e far si anzi piu intensa. Aspettiamo che i Superiori e le Superiore di lutte le noslre Case maschili e femminili ci preslino questa gent le
collaborazione.
Senise
Roggiano Gravina
Matera Istituto 'F. Ventura'
Bonefro
Palazzo San Gervasio
Colobraro
Palermo ' P u r i c e l l i '
Castel Di Sangro
Santa Rufina
Coldirodi
Amatrice Istituto Femminile
Lentella
Aielli Stazione
21
20
20
20
20
20
17
17
16
15
11
10
10
San Giorgio a Liri
Palizzi Marina
Mondello
Castellammare del Gollo
Sant'Egidio alia Vibrata
Castrovillari
Valsinni
Rionero in Vulture
Villetta Barrea
Torre de' Passeri
Riesi
Vallemaio
9
8
8
6
6
5
5
4
4
3
3
2
*•*
gine
Di Marco Mario, L'Aquila
Gentile Dina, Calascio
Scaccianoce Antonino, San Martino delle Scale
Mattio Clotilde, Cuneo
Soldati Felice, Varese
Giancola Bambina, Molina Aterno
Istituto di Torre de' Passeri
Del Tosto Antonietta, Roma
Catena Teresa, Calciano
Muzi Luigi, Orvieto
Cavaliere Car-
EVANOELIZARE PAVPERIBVS
MISIT ME
eco
del
Divino
Maestro
Carissimi.
Tanto e virtu la
verginita che San Bernardo
pote' esclamare che la Vergine Madre, colel che ci ha
dato il Redentore, nato Uomo per virtu di Spirito Santo, humilitate placuit, virginitate concepit, rega/ando al
mondo Vaspettato delle genti, il M e s s i a promesso, il
Redentore, che i Profeti a
piena e sicura voce, innanzi
tempo, al mondo annumiarono. Concept per la verginita, nella verginita, virtii
che per luce vince il sole,
perche Colui che dalla Vergine Madre e nato e il sole
eterno, autore e creatore del
sole che ci illumina e ci riscalda, solo riflesso dell'fLterno Sole: Dio.
La verginita c un
dono di Dio, ma e un dono
veramente divino perche Iddio si e fatto uomo nel seno
VERGINITA'
di una Vergine, Vergine per eccellenza, tipo
eterno di eterna verginita.
Oggi si dice e si afferma che la
verginita non e virtii, ma e deito male, perche Vaffermazione e vinta dai motivi per i
quali Iddio venne al mondo, scegliendo per
nove mesi la sede delta purezza, nel seno della Vergine tutta pura. E la virtii suprema e
la purezza, la verginita, se Iddio questa ha
seelto per venire al mondo come tutti gli uomini che Lui crea.
E obbrobrioso immaginare di poter togliere alia verginita Vaureola che le
spetta, il titolo di virtu, ed eccelsa virtii.
Era la temerarietd di affermazioni aberranti noi restiamo con la Chiesa,
quella veramente di Dio, quella dalla quale
e nella quale squilla la voce di Dio attraverso
129
t'annunzio angelica, nella voce deWecerno
Poeta: Vergine Madre, figlia del tuo Figlio»,
esa/tata perche •• nel ventre tuo si raccese l'amore da cui e germinato questo Fiore .
// Fiore eterno di cui nessuna misura e giusta, se il Fiore e reterno Iddio;
nessun profumo pud eguagliarlo, perche e
il Fiore die da/ cielo scende e si innesta
con il profumo del/a Vergine, tutta pura e
tutta santa.
F sa/iti sono quanti, attratti da
uinta altezza, da cost alta e profonda sublimit, accettano i! dono divino e vivono la
verginitd che e la virtii divina, davanti alia
quale si sono prostrati anche i pagani. La
virtii che ha avuto da Dante una sublimitd di
parola che pare is pi rat a. La voce del la poesia pin vera che ha creato i Sa/iti.
F i Santi veri, quelli che delta
verginitd si sono riempiti e con coraggio kanno difeso uu cost euro, dolce, profumato fiore che e capace di anticiparci il paradiso in
terra.
F il canto delta Vergine pura, e
un canto universale cite va ascottato e compreso solo da chi si immerge nel vasto mare,
per quanta I'uomo pud, che dat cielo si e Irasferito in terra per riaccendere la luce del
senso spento, per darci il fuoco che riscalda,
e crea la santita delle anime che a Dio si
sposano in sublime annientamento, in generosa rinunzia ad ogni ultra affetto, cite non
sia solo per Iddio, eterno amore, infinito amore che la verginitd sola pud comprendere,
vuotu e vergine di ogni aspirazione, che non
sia Dio, Dio solo.
Linguaggio duro, che i piii non
comprendono perche senz'ali per volare in
alto, per sent ire e gustare il vera sponsalizio
che possono vivere e gustare i soli puri, per
cui nel discorso eterno delict montagna abbiamo sentito come prima beatitudine, come base e radice di amore: Beati i puri perche vedranno Iddio.
San Paolo e chiaro. Non pci/ia
contro il matrimonio, die e istituzione divina,
130
ma ha esaltato la verginitd
come virtii, per lui e per i
santi di Dio, superiore non
contra
il matrimonio, ma
virtii che assicura pit) del
matrimonio casta, la salvezza. San Paolo e chiuro chiaro chiaro. Come sono chiari
tutti i Santi, e sono tanti
Santi, che hanno sciolto Vinno giocondo ed entusiastu
alia verginitd, ai vergini, agti eroi delta verginitd per
la cui difesa hanno sitbito il
martirio. Quanti? chi li pud
cot/tare? Anche noi partecipiamo a questo inno oiuaggio alia virtii del Santi.
F in questo mese
di ma ggio p r e g It i a in o la
Vergine Inimacoluta perche
riaccenda tie' cuori la virtii
sua. Rifiorisca essa intemerata e santa oggi che e cost
viilnerata anche da chi /' ha
giurata ai piedi deWaltare.
Preghiamo
supendo per dura e mortificat/te esperienza che fa mancanza di fede dilaga oggi
propria per lo scempio die
si coinmette contra la purezza a sostegno di una lussuria
die non ha riscontri
net la
storia.
Pre ghiamo.
R e s i) i r i a in a
ancora Volezzo celeste del I a
beata verginitd die sola sard
medicina al rifiorire delta
Fede.
A ve,
plena di graziaf
Maria
,
PADRF. TITO PASQUALI
P e n s i e r o
m a r i a n o
Un mese a Maria
P
1.
er devozione del popolo cristiano Maggio e il
mese dedicato a Maria.
Maggio e la giovinezza, la primavera dell'anno. Dovunque e una festa di suoni, di luci e di colori.
Maggio e il mese dei fiori; e bene quindi che sia
dedicato al piu bel fiore della umanita, a quel fiore che il
divino Poeta invocava ogni giorno
II nome del bel fior ch'io sempre invoco
e mane e sera.
II nome santo di Maria e la sua immagine rievocano
i pensieri piu dolci. Quando si pensa a lei, e come quando
si pensa alia propria mamma: una struggente nostalgia ci
prende e una gioia indescrivibile ci pervade.
Maria e la Mamma mia! La Madre di Gesu e anche
la Madre mia.
Come non possiamo fare a meno della mamma terrena, cosi non possiamo fare a meno della Mamma celeste.
Vivere senza Maria e insopportabile inferno, vivere con Maria e dolce paradise Lei e la Madre di Dio, la Vergine bella,
la nostra Madre misericordiosa. La sua bonta non ha confini,
la sua potenza non ha termini, la sua grandezza e tanto sublime che non riusciremo mai a lodarla a sufficienza: le nostre lodi sono simili a balbettii di bambini.
Maggio quindi sia per noi un mese in cui giornalmente vogliamo cantare le lodi di Maria; un mese in cui il nostro
lavoro e i nostri sacrifici, presentati ai piedi di Maria, si trasformino in aitrettanti fiori profumati che aiiietino la nostra
Mamma celeste.
Don Giorgio Oiunta d. D.
131
2>I QUESTA UKIUE
ITALIA FIA SALUTE
Ymu^^tntntmamfw
Alia
sor^ente
Indicazioni del Consuntivo 1970
Le cifre del Conto Consuntivo relative all' Esercizio finanziario 1970
sono le sesnienti:
RISCOSSIONI
per competenze. . . .
per residui
. . . .
.
.
L.
L.
1.503.976.242
162.179.821
totale riscossioni
.
.
L.
1.666.156.063
.
.
L.
1.665.913.386
I.
L.
L
L
242.677
116.573.750
116.816.427
212.049.237
L.
95.232.810
.
.
P A O A M E N T1
per competenze.
per residui
.
. .
. .
.
.
.
.
L.
L.
1.481.157.858
184.755.528
totale pagamenti
.
Rimanenza di Cassa ai 31.XII. 1970.
Somma da riscuotere
totale attivo
Somme da pagare
Disavanzo di Amministrazione
al 31.XIIAQ70
.
.
.
Nell'anno 1970 sono state in funzione 92 istituzioni, cioe: 12 istituti
maschili, 14 istituti femminili, 63 scuole materne, 1 convitto universitario,
1 casa di riposo, 2 scuole magistrali, 1 colonia marina, con la presenza giornaliera complessiva di 7.605 assistiti.
Durante l'anno sono entrati in funzione 3 nuovi asili infantili nei Comuni di Capitignano, Carunchio, Raiano. Sono stati ultimati i lavori di altri
due asili infantili nei Comiini di Filiano (Scalera) e San Felice d'Ocre. Pure
ultimata e stata la Casa di riposo in Francavilla a Mare e la Chiesa nuova
nell'lstituto " Roberto Darmon " a Napoli.
Don Romeo Ihinzone
132
el. D.
Parliamo
tanto
di...
II servizio me lo piglio
e bene non ti voglio.
Ti piaccia o no su questo argomento debbo parlare. E guaio e che ho
voglia di dire parolacce.
Leggi con me.
« Si sono presentati il giudice tutelare, il medico provinciale, il funzionario delta Maternita, una ispettrice della polizia femminile, due guardie di
pubblica sicurezza, scaricati da una camionetta della polizia, tutti con cipigli da
inquisitori. Mi sembrava d'essere tomato ai rastrellamenti delle SS tedesche ».
Risultato?
L'istituto rastrellato e stato dichiarato il migliore della provincia.
Le cronache del mese scorso sono piene delle notizie scandalistiche di
cose che accadrebbero negli istituti di educazione, specialmente (vedi caso) in
quelli retti dai preti e dalle suore. La precisazione, fatta con titoli di scatola su
certi giornali, puzza di laicismo nostrano lontano un secolo e mezzo.
Che ci siano delle manchevolezze in certi istituti e possibile. E anche
possibile che, sporadicamente, ci sia gente senza scrupoli e cedevole a debolezze. La natura umana e fertile di infermita. Ce ne duole sinceramente. Sono
disgrazie.
Le ispezioni percio ci vogliono.
L'assistenza ai minori, come dicono, e l'educazione, bisogna impartirle
coscienziosamente, con competenza, in ambienti idonei. Ma tali esigenze ai religiosi non debbono venire a insegnarle oggi, tanto meno per il tramite di certe
pupazzette di assistenti sociali. Ho letto, per esempio, che Padre Minozzi, astro
anche lui della costellazione di carita orbitante nei secoli suH'orizzonte del cristianesimo, voleva che la carita fosse regale, ampia cioe e generosa, corredata
in tutto di dignita. La carita non e mai meschina e non usa la misura del tornaconto. Cerca di slancio, e trova, i modi e i mezzi piu idonei per fare il bene.
Per evitare dannose deficienze e dunque doveroso che ci sia il controllo.
133
Ma e il modo che offende. Son partiti come se tutti gli istituti fossero
covi di malfattori, luoghi proibiti, case di malaffare. Un nugolo di poliziotti,
di carabinieri, di funzionari di prefettura, di ufficiali sanitari a equipe, irrompono in casa nelle ore piu inconsuete, con mala grazia, come se, anziche nel
luogo e tra gente che, almeno per presunzione, impartisce I'educazione ed esercita la carita, si trovassero ad assaltare un fortilizio di contrabbandieri. Ci mancava poco che sparassero a vista.
Siamo ripiombati nella inquisizione.
La stampa, manco a dirlo, s'e scatenata. Asili come campi di eoncentramento. Le Suore non sanno amare i bambini, perche non sono sposate e non
sono mamme. I preti sono i n i b i t i ; non possono capire la esuberante vitalita dei
giovani. La risposta a tali sciocchezze? Un bel pernacchio. E altrettanto sbrigativo.
La magistratura fa I'indagine. Stringi stringi i fatti orripilanti non ci sono. Le notizie si spompano. Un bambinetto, frignando, ha raccontato di aver
ricevuto uno schiaffo, che era uno scappellotto. Un istitutore c'era ogni venticinque ragazzi, anziche ogni quindici. In cucina non era stata incorniciata la
tabella dietetica. Sulle scale si vedevano le pedate dei ragazzi rientrati dal piazzale bagnato.
D i m m i un p o ' : nella famiglia tua fila tutto a perfezione? Le pentole son
tutte pulite? E il lenzuolo e ogni giorno bianchissimo e senza grinze? L'hai in
cucina il menu della settimana? Uno scappellotto a t u o f i g l i o non glie l'hai mai
dato? Tua moglie non si fa aiutare dalle figliuole a sparecchiare la tavola e a
rassettare la casa? Trema allora. Verra un'assistente sociale tutta impettita e
piena di importanza, ti rifilera un minuzioso verbale e tu rischierai di chiudere
la casa e di ... licenziare la famiglia.
Yolevo soltanto dire che al vaglio della onesta e del buon senso le notizie si dissolvono come bolle di sapone. Intanto resta la denigrazione.
Che deduciamo?
All'origine di tutto c'e il processo alia idea evangelica del servizio al
prossimo. Si vuol togliere la presenza religiosanel campo educativo e assistenziale, magari statalizzando il settore dell'assistenza, come s'e fatto per la scuola
materna. E un tentativo che ricorre come il sussulto della cattiva coscienza nei
nostri incorreggibili mangiapreti, infantilmente complessati di fronte alle benemerenze della Chiesa e sempre rimorchiati dalla storia, la quale non ha certo
aspettato I'insorgere del laicismo per promuovere, sullo slancio della carita, le
istituzioni socialmente benefiche: scuole, ospedali, ospizi, istituti di educazione, e cosi via. Lo Stato ringrazi le suore e ringrazi i preti che prestano quel
servizio che esso, frastornato dagli interessi politici, non organizza o male organizza. Lo Stato corrisponde mille lire per i pochi minori assistiti; gli Enti locali settecento. Al ragazzo bisogno offrire tutto: vitto, alloggio, vestito, istru134
zione, cure mediche, divertimento; allevarlo insomma ed educarlo. t a quelli
che non pagano, perche non rientrano nelle categorie assistibili, lo Stato non
pensa. Li raccoglie dalla strada o li toglie dalle case diventate tane la carita,
gratuitamente.
Evviva la carita che sopperisce e arriva dove l'egoismo tarda e la disorganizzazione impedisce.
Non la inquisizione, ma I'encomio e la gratitudine di tutti spettano alle
anime consacrate, che hanno scelto la verginita e il sacrificio come ideale di
vita, sostituendosi, per amore di Cristo, a chi commercia I'amore e reclama la
pillola e I'aborto legalizzato e magari lascia sulla strada i figli per battere il marciapiede; che non hanno scelto di spendersi per pochi figli propri, ma di logorarsi per i molti figli degli altri, magari per i figli dei divorziati, oltre che per
le giovani vite strette sotto il torchio della disgrazia e del dolore. In nome della
carita evangelica. Non diciamogli grazie alle suore e ai preti. La gratitudine e
sentimento raro ed e paga umana. Ma non falsifichiamo la verita. Rispettiamo
almeno la croce della loro immolazione, anche se la crediamo follia e non ce la
sentiamo di abbracciarla personalmente.
Fiorello.
Abbiamo perduto un altro amico che ci amava.
L'amico che abbiamo riamato nella stima nel rispetto che degnamente meritava.
Dott. CESARE CHIAROTTI
D i r e t t o r e O e n e r a l e del M i n i s t e r o della
Sanita
£ una delle figure — e ce ne sono ancora per grazia di Dio — nobili umans generose schiette gentili senza complimenti, spesso gonfi di parole imparaticce senza sincerita.
Si era incontrato con I'indimenticabile nostro Socio e benefattore S. E. Ouido Letta
e avevano subito armonizzato con vicendevole affetto, pieno di sincerita. Tanto che il caro
Dottore aveva impalmato la figliuola di S. E. Letta, la desolata Signora Maria Luisa. Due
famiglie. Ma sola famiglia che ha destato sempre in me riverenza e lode di ammirazione
per la vicendevole corrispondenza. S. E. Letta era diventato il padre amato, il Dottore
Cesare il figlio diletto, vero figlio, che a questo nuovo padre aveva sposato diro una sudditanza di quei figli che davanti ai genitori conoscono solo e solo praticano dedizione e
devozione.
Come si fa, come potro fare a dimenticarlo, tanto piu che non ho potuto, per i miei
malanni, accompagnarlo alia tomba come vi accompagnai devoto S. E. Letta? £ presente
a me. E la Messa di Pasqua da me e stata celebrata in suffragio dell'anima benedetta di un
cosi grande uomo.
Per lui il suffragio, quanto pud offrire un povero pretino, alia Signora Maria Luisa
in pianto, il conforto della preghiera al buon Dio perche ne asciughi Lui le lagrime e
Lui consoli tutta la famiglia che lascia il caro Defunto. E il pensiero mio, nostro, e la
preghiera anche per tutti i parenti cosi al Defunto stretti come una sola inconsolata famiglia.
Non dimenticheremo il Dott. Cesare, mai. Non dimenticheremo mai tutti i suoi
parenti che avemmo il piacere di conoscere accanto a S. E. Letta Guido, di sentirne la
gentilezza che ricambiamo con perenne ricordo e riconoscenza.
135
fl
H
CHIESA DI CRISTO
LUCE DEI POPOLI
Per la Giornata delle Vocazioni. Domenica 2 maggio il Papa ha fatto
pubblicare un suo messaggio a tutti i cattolici. In esso, fra I altro, si rivolge ai
giovani, con queste parole: « ... e soprattutto ai giovani che ci rivolgiamo, perche, oggi come ieri, sono essi che Gesii di preferenza sceglie chiama ad essere
sacerdoti secondo il suo cuore, ai quali si rivolge come ai "suoi amici" (Gv.
15, 9-15); essi Egli sceglie e chiama ad essere testimoni della sua carita assetata di anime, nei vari stati della vita religiosa e della spirituality consacrata...
Tutti i giovani di cuore generoso devono interrogarsi, per sapere se il Signore
Gesu non stia parlando proprio al loro cuore (Osea 2, 16) . E conclude: « E'
tutto il popolo cristiano che deve preparare, nelle sue famiglie esemplari il buon
terreno dove la semente pos c a germogliare e produrre. E' tutto il popolo cristiano che deve manifestare la sua attesa e la sua stima verso il sacerdote, il
religioso, la religiosa, creando cosi il clima favorevole al dischiudersi dei giovani alle cose di Dio. E' tutto il popolo cristiano che deve domandare a Dio
umilmente cio che Dio solo puo dare, pregando, secondo il comando del Maestro, perche Egli mandi operai nella sua messe (Mt. 9,38). Tutto il popolo: ma
primi fra tutti gli stessi sacerdoti e i religiosi, aU'esempio, al fervore, alia fedelta dei quali e sospeso I'intero avvenire della Chiesa . (Oss. Rom. 23-4-71).
Nell a recenle Assembled Plenaria della Sacra Congregazione per I'cducazione cattolica, svoltasi a Roma, con la partecipazione di 27 Cardinali e
Vescovi da tutto il mondo, il Card. Hoffner, Arcivescovo di Colonia, ha fatto
il punto sulla situazione attuale delle vocazioni sacerdotali. Della crisi di vocazioni egli ha indicato due ordini di cause: indole areligiosa della moderna civilta, indifferentismo, relativismo, utilitarismo, materialismo, orizzontalismo,
edonismo, sessualismo, pluralismo ideologico; dall'interno della Chiesa: diminuito fervore religioso, disintegrazione delle famiglie, immoderata critica alle
strutture e all'autorita della Chiesa, instability interna di mo ti seminari, sopravalutazione del sacerdozio comune a scapito di quello ministeriale ... Vi sono
pero fondati motivi di speranza: nel 1968-69, sono stati ordinati 4.647 sacerdoti in tutto il mondo; gli studenti di filosofia erano 21.892 e quelli di teologia
21.001. (da "Mondo e Missione" marzo 1971).
Una be/la vocazione: Fratel Giacomo e divenuto a 88 anni Jacques Maritain, ritiratosi nel Convento dei "Piccoli Fratelli di Gesii" del Padre De Foucauld, a Tolosa. I! celebre filosofo cattolico francese conclude cosi la sua carriera di pensatore e di scrittore della piii pura ortodossia del nostro secolo.
(Famiglia Mese - marzo 1971).
Emmeti
136
Religione,
Cultura
e
Arte,
Vita
R I Z IE R O
Non c'e raianese della mia generazione, che non abbia, negli anni
dell'infanzia, scorazzato per qualche tempo nella zona che dal ponte, gia di
ferro, si stende per alcuni chilometri, seguendo il corso dell'Aterno. E la
contrada " Di Contra " che, partendo dal territorio di Vittorio e dalle pendici
del Mentina, si lancia verso Raiano, attraversando il fiume e inerpicandosi,
in rapida ascesa, fino all'abitato.
E, in sostanza, un pezzo de;la valle dell'Aterno, nel quale pero sono
contenute cose che, nei nostri lontani ricordi, si circondano di sfumature misteriose e affascinanti: il Ponte, alto sul fiume, dal quale ci divertivamo a
lasciar cadere sassi per udirne il tonfo nell'acqua, il "pilozzo" di Fonzo,
Ponte dello Spirito Santo, le sorgenti dell'acqua ferrugginosa e della solfurea;
infine, l'eremo della "Madonna di Contra", posto sull'estremo lembo della
contrada, quasi a guardia del territorio di Raiano.
Ebbene, non c'e raianese della mia generazione, che non abbia conosciuto, o sentito parlare di colui che di quella contrada era considerato un
piccolo re: Riziero.
Sul primo tratto della via che congiunge Raiano a Vittorito, prima
dell'alto ponte che scavalca I'Aterno dirimpetto all'eremo di San Venanzio,
lo incontravamo talvolta, alle prime ombre della sera. In lontananza, sembrava che la sua vecchia carriola procedesse spinta da uno spirito invisibile;
ma noi sapevamo che, dietro, c'era lui, Riziero. II quale per essere basso di
statura e dagli anni e dalle fatiche curvato come un ferro di cavailo, restava
coperto daH'immancabile fascio di frasche secche, ch'egli portava, forse, per
giustificare i suoi ritorni infrequenti alia vecchia casa del paese.
137
Ma cio accadeva raramente. Oli altri giorni, e ' e notti, li passava nel
suo regno, in fondo alia valle ai piedi del Mentina e di fronte alle ultime
propaggini di Raiano, clie guarda dall'alto il verde del piano sottostante e le
frequenti curve del fiume. 11 quale, uscito appena dalla stretta gola di San
Venanzio, piena di ombre e di echi, va brontolando attraverso la valle " Di
Contra" per entrare nella piu ampia gola di Popoli, ove, arricchito d'altre
acque, ripudia il vecchio nome per farsi chiamare Pescara.
Per un breve tratto, in prossimita del ponte, le falde del Mentina, clie
vanno a piantarsi bruscamente a poca distanza dal fiume, sono cosparse di
ampie grotte. In esse il solerte Riziero aveva posto i segni del suo possesso.
Era in quelle grotte la sua regale residenza. In cospetto di esse giaceva, limitato dal fiume, il suo podere: un quarto di ettaro fittamente disseminata di alberi da frutto.
Quel breve spazio era anche il giardino terrestre di noi ragazzi; ma
la paura c'inchiodava alle porte, sapendo die la dentro si nascondeva lui,
nel folto degli alberi, dietro un mucchio di fascine, o addirittura in una di
quelle grotte, vigile guardiano delle esperidi. E noi, tra un tuffo e l'altro
nelle gelide acque solforose, sgorganti a pochi passi dal fiume, correvamo,
ignudi e battendo i denti pel freddo, a spiare se tra le canne si scorgesse
il vecchio re.
Perche non tutti ci sentivamo di ripetere la sciagurata prodezza di un
tale die, sorpreso da Riziero a rubargli le pere, non vide altra via d*uscita
d i e saltargli addosso, mandandolo a baciare quella terra, ch'egli tanto amava
e da cui traeva, Dio sa come, i mezzi pel suo vivere.
Quella terra se la lavorava con le sue braccia, amorevolmente. Vedeva
crescere, contava e vigilava i frutti e ci faceva sopra i suoi conti: perche
altro non aveva che quella terra e quegli alberi.
A forza di lavorare e di patire, s'era ridotto in quello stato: gli sarebbe bastato posare le mani callose e rattrappite sul suolo (dal quale, peraltro, non distavano che pochi centimetri) per confondersi con le bestie, dalla
cui vita la sua non era assai dissimile.
Mori, com'era vissuto, aH'insaputa di tanti; quasi che, celando la sua
morte, intendesse tenere lontani dai suoi alberi i piccoli abusivi bagnanti,
avidi di quei suoi frutti proibiti.
Rividi, tempo addietro, quel lembo di terra laggiii.
Sentii una stretta al cuore al pensiero che un uomo, creato a somiglianza di tutti gli altri uomini, avesse trascorso I'intera vita in un breve spazio di verde e dentro quelle oscure grotte.
Remo Di
138
Giannantonio
Te
re
sa
De
squey
roux
di
Francois
Mauriac
Francois Mauriac e un romanzlere dotato
d'una profonda fede rellgtosa; le creature dlplnte
net suol romanzl sono tormentate da passlonl sconvolgentl, ma VInquletudlne eke esse provano e un
segno della Qrazla che le tocca.
DI Teresa Desqueyroux — protagonista dl
uno del suol romanzl — Mauriac mette In luce 11
lato drammatlco, non dlsglunto da I ravvedimento
e dalVesplazlone.
La protagonista ha tentato dl avvelenare
suo marlto, 11 slgnor Bernard, e quando questl
vlene a conoscenza del crlmlne ordlto, la condannera a vivere tsolata In campagna sotto la sorvegltanza del contadtnl che lavorano la sua proprietor sltuata nelle Lande, pianura a sud dl Bordeaux.
Teresa accetta tutto: una vita monotona si
apre nelTarco della sua eslstenza, mangla poco,
fuma molto, deperisce dl giorno In giorno. II solo
ozlo consentltole dal marlto e la lettura dl non
pochl llbrl e 11 fumo dl centinaia dl slgarette.
II sllenzlo delta camoagna le Impedisce di
dormlre; preferlsce le nottl turbinose perche "11
lamento indefinito delle foglte degll alberl agitate
dal vento celano una dolcezza umana" contrastante con II suo stato d'anlmo Incessantemente
agitato. Quante nottl Insonni essa passa stesa sul
letto, Invano desiderando 11 perdono crlstiano da
parte dl suo marlto I
Sente profondo II desiderlo dl perdersl, dl
confondersl In una clttd per non essere rlconoscluta, per non essere addltata ad alcuno.
Nella fattorla dove dimora, tuttl conoscono
11 tentato omlcldlo, non v'e pastore che non conosca 11 terrlficante piano andato a vuoto. Un po'
dl resplro essa lo trova la domenlca, allorquando
si reca ad ascoltare la Messa nel vlllaggio dl
Salnt-Clalr.
La la sua anima si apre a Dio dal quale
attende II perdono che non mancherd.
139
Quindki aniii di espiazione sono passati
nella solitudine; il suo volto esangue e scarno fa
spavento a quelli che la conoscono, persino a suo
niarito che scosso decide di mandarla a Parigi.
La movimentata vita parigina non la distrae minimamente. Una sera in cut essa esce di
casa, si sente sola e angosciata pit) del soldo,
vede ombre ininaeciose in ogni angolo. In veritd
la sventurata soffre: e il rimorso che Vattanaglia.
Non ha pih la forza fisica di camminare sola
nelle strode; nessun sol/ievo le reca la visione di
an film, una noia indefinibile I'assale senza che
essa sappia difendersi. II piii piccolo essere vivente non la inter essa piii.
Un giomo, chiusa nella sua camera, si
sente terribilmvnte sola, si avvicina alio specchio
e fa scivolare lent am cute le dita Lingo il suo volto
scarno, ne tremit di spavento. Che fare ? Tentare
il suicidio ? L'al di lit la trattiene, folgorata, come
sembra, da/la Orazia.
Mauriac e un
romanziere realist u ;
nei suoi romanzi egli
fotografa pagine di vita osservate nella societit, dove i personaggi non sono artificiali,
ma portano Vimpronta
tragica, dolorosa e comica della loro esistenza.
La naiura e evocata con una tale potenza che non e piii una
cornice, ma una parte
essenziale del romanzo.
La solitudine, il do/ore, il rimorso sono
stati per lei mezzi di espiazione e di redenzione.
D. Antonio
Oiovannoni d. D.
Lutto in famiglia
Stiamo con San Paolo, senipre col mio San Paolo: piangere con i piangenti, gioire con clii gioisce. Qui la vera fratellanza. E noi Discepoli piangiamo
con il cam eonlratello Don Carmine Mosca che il 21 aprile 1971, ha visto morire
la in a in in a cara
Signora MARIA MOSCA
ch'egli tanto aniava.
Donna di altri tempi questa mamma ormai cittadina nel cielo con i beati celesti. Mamma buona, semplice, umile, fedele, lieta di dare alia Santa Chiesa
il suo figliuolo ch'ella avrebbe voluto vedere ascendere I'altare di Dio.
Piangi cam Carminuccio. Si. Ma coraggio. II giorno che ascenderai I'altare, buono come la mamma, umile come la mamma, semplice come la mamma,
fedele conic la mamma, fedele, come ella ti voleva, ai voti per meritare il Sacerdozio, ella dal cielo gioira esaltata. E ti vedra con la stola Candida, pregando che
quel candore sia la radice e lo sprone al tuo candore di religioso e di Sacerdote,
luce nelle tenebre del giorno triste che viviamo.
Percio coraggio. Noi abbiamo concelebrato in suffragio della nostra,
anche nostra cara Maria, appena abbiamo avuto la triste notizia del suo trapasso
avvenuto in Amatrice. Preghiamo insieme, certi e sicuri die la mamma tua ormai e nella sede beata.
T.
140
BKm
N APOLI
Dalle
Case nostre
Istituto "Roberto Darmon
Trascorso 1'inevitabile disagio del
duro inverno, trascorsi e superati i
casi, per fortuna non troppi, della capricciosa influenza, con la premurosa ed assidua assistenza del valente
dottor Mele, coadiuvato generosamente dalle nostre fidissime Ancelle,
la vita dell'Istituto ha ripreso sicuro
il suo ritmo regolare per tutto il secondo trimestre (Elementari), o, prosieguo del secondo quadrimestre, che
dir si voglia, (Scuola Media e Superiori).
Le pagelle hanno presentato un
netto miglioramento generale, per la
stragrande maggioranza dei nostri alunni, nei quali scintillano fiore d'ingegno e salute eccellente, da poterla
vendere a iosa per i pallidi ragazzi
delle arie mefitiche delle varie citta
del mondo.
I nostri figliuoli stanno benissimo
sotto tutti i migliori punti di vista,
hanno cibo squisito e a volonta, aria
>j
ossigenata, giocano i piu svariati giochi nei vasti piazzali dell'Istituto, o
nelle sale di ricreazione, si divertono
molto molto piu che alle loro case,
hanno i loro apparecchi televisivi, la
sala di proiezione cinematografica,
organizzano campionati di calcio,
preparano, capitanati dal Vice e dagli
Assistenti, spettacoli nei loro teatrino,
allestito negli ampi locali del refettorio.
Per il Carnevale c'e stata tutta una
sagra di giochi.
Mens sana in cor pore sano et sancto...
L'allegria Minozziana!...
Dal 10 al 12 marzo e stato in visita da noi il Segretario Generale del
Padre Superiore, accolto da tutti con
la piu affettuosa cordialita.
II 15 marzo abbiamo doverosamente r i c o r d a t o l'indimenticabile
Confondatore Padre Semeria, assistendo a una santa Messa di suffragio,
141
nella quale tutti lianno pregato per
lui e per il Padre Minozzi, accostandosi anche alia Mensa Eucaristica,
che resta sempre il nostro principale
sostegno di vita e la piu splendida
luce per il nostro cammino di Carita.
Per le feste Pasquali e stata magnificamente preparata un'operetta
musicale in due atti, " II Segreto del
Mago", di Uguccioni e Angelini,
impeccabilmente eseguita in tre sere
distinte, per i nostri alunni, per il
pubblico, per i ricoverati del CARSI.
Non sono mancati i meritati applausi per gli attori e per i registi, fra
cui possiamo annoverare anche le zelantissime Snore, che lianno confezionato un insieme di abiti, in artistica policromia proprio come voluti
dall'esigente Prof. Amedeo Brogli, il
quale e stato anche I'artefice delle apprezzatissime scene del palco.
Ma tutti bravi, veramente bravi!...
tennante vascello fantasma. Lo spirito vivifica; sempre cosi in alto i
cuori!...
In premio, il Superiore, Don Vito
Paradiso, dal cuore di fiamma, ci ha
mandato in gita a Edenlandia di Napoli, per la visita alio Zoo, avendoci
ottenuti gratuiti i biglietti d'ingresso
il nostro Sig. Direttore Didattico,
Prof. Sansanelli, cui ci lega un vincolo di affettuosa riconoscenza.
Stiamo ora preparando, con la
collaborazione delle nostreabilissime
lnsegnanti, una ventina di bimbi per
la Prima Comunione. Fiorite o fiori,
verdeggiate in grazia!...
Dopo la breve parentesi delle feste Pasquali, siamo ora impegnati
per continuare a procedere, nel Nome del Signore, verso I'intravisto
traguardo delle meritate promozioni,
delle quali ci auguriamo massima la
percentuale, superante anche la generate sufficienza.
E, bravissimo il Vice, che sembra af. d'a.
vere quasi energie inesauribili, sebbene in apparenza sia quasi un ten-
San Martino delle Scale
-
Le Prime Comunioni nei nostri
Istituti sono state sempre una tappa
obbligata di fine anno scolastico.
Domenica 25 aprile, Don Romeo,
venuto espressamente da Roma, ha
concelebrato con il Direttore, per coronare I'attesa di ricevere Oesu per la
prima volta di un hello stuolo di nostri bambini, una trentina. Preparati
alia Prima Confessione e alia Prima
Comunione i piccoli di 111 elementare
da SuorOiuliana, i piu grandicellidal
Padre Spirituale, sembravano al mattino, nei banchi parati di bianco, vestiti anch'essi di candide tuniche, una
schiera di angioletti(beati loro!). Dietro si ammassavano i compagni e i
parenti, da gremire la pur vasta nostra cappella. E stata gioia loro e anche nostra (come no?) di noi adulti,
che abbiamo rivissuto un po' del nostro primo incontro col Signore.
142
Prime Comunioni
Tiemme
Itinerario abruzzese.
(Continuazione
del
ntimero
precedente).
Si e detto che, per il rapido incremento urbanistico, Pescara sta quasi raggiungendo l'abitato
di Chieti Scalo, anche esso in notevole espansione.
Ma Chieti e il capoluogo di un'altra provincia.
Quello che succedera, prevedibilmente fra
non molto, quando le estreme periferie delle due
citta si saranno saldate fra loro, e assolutamente
imprevedibile: l'amore, e spesso il fanatismo per
il "campanile" e qui profondamente sentito e non
di rado e causa di gravi inconvenienti.
Chieti, tuttavia, rimane per ora, e forse rimarra per molti anni ancora, una citta dalle proprie caratteristiche ben definite.
E la citta italica di Teate, di antiche e nobilissime tradizioni, centro piu importante dei Marrucini, che, in tempi ormai lontani, ricopriva solo
la sommita del colle sul quale sorge. Dal colle si
gode un panorama impareggiabile, che abbraccia
il massiccio della Maiella e la valle dei Pescara,
fino al Gran Sasso e al mare.
Questa privilegiata posizione aerea della citta e forse all'origine dell'antico nome che equivale
al nostro " belvedere ".
Ora la citta, sotto I'impulso dell'incremento
edilizio, scende dal colle, sul quale restano vestigie romane (i tempietti, la cisterna, il teatro) e
si protende verso lo scalo ferroviario, attorno al
quale prosperano vari impianti industriali.
II territorio della provincia abbraccia il massiccio della Maiella e un
"mare" di dolci e fertilissime colline, spesso incappucciate da paesi e paesini,
degradanti verso I'Adriatico, in quello che a buon diritto si puo chiamare il
litorale michettiano, che va da Francavilla a Mare fino a sud del Vasto.
143
L'ariosa luminosita di questo paesaggio fu inesauribile fonte di ispirazione per il pittore Francesco Paolo Michetti, nativo di Tocco Casauria, il
quale lo fisso in numerose tele. 11 Michetti, negli ultimi anni, si trattenne di
preferen/a nella quiete romita del Conventino, a niezza strada tra Francavilla
Alta e la marina.
Scendendo da Francavilla verso il sud, la costa e un continuo alternarsi
di soffici arenili, di calette e di piccole baie, di seoiiiiere e di promontori a
picco sul mare.
Su uno di questi sorge Ortona, interamente ricostruita dopo la guerra.
t stato riattivato anche il porto, di notevole importanza, sealo, fra I'altro, per
le isole Tremiti.
La cittadina conserva una bella tradizione musicale e canora. Vi nacque
e vi lavoro per alcuni anni Francesco Paolo Tosti, che impresse nella vivacita e nella gaiezza delle sue canzoni lo spirito deH'ambiente che ne ha circondato I'infanzia.
Ancora piu a sud il Vasto si gloria di un bel portale ogivale del duecento, nella Chiesa di San Pietro, del palazzo D'Avalos, ricostruito verso la
fine del 500 in forme rinascimentali, di alcune opere pittoriche di Filippo Palizzi, nativo del luogo, e di un vasto arenile, sapientemente attrezzato e sfruttato per 1'industria turistica.
# * #
Quantunque il suo territorio sia stato mutilato per la creazione clella
provincia di Pescara, quella di Chieti abbraccia ancora numerose cittadine e
paesi variamente interessanti: storia, arte, religione, artigianato passati e present!' sono abbondantemente documentati.
II monumento religioso piu insigne e senza dubbio I'abbazia di San
Giovanni in Venere, nei pressi di Fossacesia, risalente all*VIII secolo; mentre
il Castello di Monteodorisio si pud considerare la piu fedele testimonianza
clella storia civile medievale e rinascimentale del paese, per le vicende in esso
succedutesi.
Non mancano le attrattive naturali.
La provincia e divisa in due parti pressoche uguali dalla valle del fiume Sangro, che scende all'Adriatico dal Parco Nazionale d'Abruzzo.
La valle, dapprima aspra e severa, entrando in provincia di Chieti si
addolcisce e si allarga, e il fiume, placido e festoso, scende, fra rive popolate,
verso il mare in cui si getta attraverso un ampio estuario fra Ortona e Vasto.
A occidente del fiume s'innalza il massiccio clella Maiella, che raggiunge la quota di metri 2795 con la sua vetta piu alta, il Monte Amaro.
144
Roccioso e scosceso nel versante occidentale, caratteristica comune ai
monti dell'Appennino centrale, degrada dolcemente con ampie distese erbose
e sparsi boschi verso oriente e settentrione.
D'estate le ampie faggete, le pinete, i prati fioriti, sono mete suggestive
di escursioni e di gite. II panorama che si gode di lassii, dal Monte Conero
al Gargano, e splendido.
In inverno tutto diventa uno sterminato campo di sci.
L'enorme schiena non si corona di punte e di creste rocciose come
il Gran Sasso, ma deve la sua particolare imponenza al suo isolamento, ai
profondi valloni che nt squarciano i fianchi, alia vicinanza del mare.
Tutt'intorno al massiccio, piu o meno vicini, si abbarbicano alia montagna o coronano i colli circostanti, numerosi centri: Guardiagrele, dalle antiche tradizioni artistiche del ferro battuto e della oreficeria; Fara San Martino
e Villa Santa Maria, rinomati per le squisite paste alimentari; la leggendaria
Atessa, depositaria di pregevoli opere di Nicola e Andrea da Gjardiagrele;
Rapino, dove fiorisce l'arte della ceramica; Torricella Feligna, con le rovine
della Sannitica Juvanum, e tanti altri.
Situata piu verso la marina, Lanciano e la citta piu importante dopo
il capoluogo. Di notevole interesse e il Duomo trecentesco, costruito su quattro potenti archi del romano ponte di Diocleziano. II portale della chiesa di
Santa Maria Maggiore e uno fra i piu pregevoli monumenti d'Abruzzo.
II folclore locale offre motivi di grande interesse agli studiosi della materia. Sopravvivono in provincia favole, leggende, riti, canzoni, costumi e superstizioni di remota origine, e spesso antichi riti pagani si intrecciano e sopravvivono nelle crimonie religiose.
Nel suo insieme la provincia di Chieti, singolarmente favorita dalla
natura, resta sempre una delle contrade piu pittoresche del nostro paese.
(C o n t i n u a ) .
PAT
Meglio non dirlo, o silenziosa sera,
Quanto gradita scendi a questo cuore,
Stanco d'andare, di contar le ore
Della giornata assai di te piu nera;
Alia
sera
Meglio non dirlo agli altri e tutta intera
Qodermi la tua pace: ogni rumore
Non farebbe piu giungere al Signore,
La voce fioca della mia preghiera.
Ma quante stelle han tutta ricoperta
La tua celeste volta, e quante ancora
Ne sorgono al mio sguardo tremolanti!
Cosi nella nella mia anima deserta,
Sorgon le punte amare ed ardon, ora,
Siccome quelle tue lucciole erranti.
EMILIO
FONZ1
145
Con dolore e rimpianto annunziamo la scomparsa, improvvisa e imprevista,
avvenuta il 14 aprile 1971, del
N. H. Dr. MARIO MOROSI
Direttore Sanitario dell'Ospedale Civico "San Salvatore" deM'Aquila, citta dove
egli, eon la diletta Famiglia, si era trasferito come Medico Provinciale.
Grande perdita anclie per noi Discepoli e per I'Opera.
Fin dai primissimi tempi della nostra Opera, prima die nascessero i Discepoli, Lni e la nobile Signora Angela, non ancora sposati, attratti dalla uguale
simpatia del venerato Padre Semeria, fnrono i primi e piii lodevoli, devoti benefattori, rimanendo fedeli a Monterosso (La Spe/ia) quali assistenti degli Orfani
di guerra, dei quali furono nobilmente Madre e Padre e solo per amore. L'amore cristiano clie non conosce ne stipendi ne riconosciinenti di alcun genere.
Servirono insieuie gli Orfani. E I'll questo nobile servizio che stabili rapporti di umana e cristiana simpatia dei due giovani clie si amarono e si sposarono, creando una famiglia che essi hanno educata agli stessi pensieri ed atti che
sono nobilta di aninie, e generosita di cuore e di inente che vanno sempre valutate e venerate.
Anclie dopo il matrimonio rimasero con I'Opera dediti al bene che non
cesso nenimeno quaudo il nobile Mario e la nobile Angela si trasferirono a La
Spezia e quando da La Spezia si portarono definitivamente a L'Aqiiila. Furono
sempre e sono con noi. Anche ora che lui e stato richiamato da Dio e lei, la
nobile sconsolata Angela, rimasta in pianto accanto alia famiglia nuova fiorita
dal loro amore.
L'Aqiiila sa la generosita di qussti anime devote a Dio e, quindi, portate
alio slancio generoso verso il prossimo in iiome di Dio cui credono in una fede
degna di rispetto e di lod?.
Questi due nobili Coniugi erano nati, fatti p;r il bene, verso tutti, ma
specialmente verso i poveri, ai quali sia a Mont-rosso, come ovunque a La Spezia c a L'Aqiiila, s'indirizzarono sempre pronti a soccorrere, ad aiutare, a consigliare in problemi e situazioni difficili.
Noi, particolarmente, non possiamo dimenticare. Non possiamo non sentire dolore.
I'iangiamo ora con I'Angela buona, con i figli che, certo, portano nel
sangue la bonta dei genitori e ni continueranno la vita e le opere con i loro
rapp.irti nella societa.
Dal nostro " tivangelizarc " partono e arrivano alia Famiglia, sconvolta
dal dolore e dalla desolazione, il nostro fraterno eordoglio nel ricordo affettuoso della magnanimita del Dottore Mario Morosi, ricco di ogni virtu. Era
ninile, era nobile, era caritatevole. Fu marito affettuoso di affetto piirissimo.
Fu Padre, del numero di quei padri che hanno attinto profondamente nello
spirito dell'Evangelo dotandosi cosi di sensibilita dolce e santa nel matrimonio,
di attenzione energicamente amorevole nella educazione dei figli.
II Signore lenisca il dolore della buona Signora, asciughi le lagrime dei
figliuoli e dei nipoti.
II Signore aeeolga Mario, I'uomo di tante virtu, fra i suoi beati in cielo.
I.
146
<p4^(
lo ho sempre creduto che la " Ninna nanna " fosse un movimento musicale delicato e gentile, simile alia
"barcarola" atto a conciliare ilsonno ai fantolini.
Ora non ne sono pih tanto sicuro.
Ne ho udita una, intitolata proprio "Ninna nanna", laureata in
quella specie di circo di periferia
gabellatoci come sagra nazionale
della canzone, in tutto somigliante
ai richiami che si fanno i pastori da
un lato alValtro della valle, spaventando a morte agnelli, pecore, arieti... e cani.
I casi sono due.
O io sono stato oggetto di una
educazione sbagliata; oppure interpreti, autori e estimatori della " Ninna nanna " in questione Vhanno sentita cantare quando erano in culla,
con conseguente caduta e contatto
violento della tenera zucca con il
duro pavimento.
Se a tanto arrivano le tasse, figuriamoci lo stipendio!
I nostri proletari scioperano (anche troppo spesso - n. d. a.) per ottenere quale he lira di piii sulla busta
paga. Solo sulla busta paga, perche,
in pratica, favorendo, con le astensioni dal lavoro, il generate aumento
dei prezzi, non fanno altro che peggiorare la situazione.
Nessuno perb ha mai scioperato
per protestare contro i favolosi stipendi che circolano nel mondo calcistico, in particolare di certi allenatori, che magari sono stranieri, ma
ai quali le lirette italiane piacciono
assai.
II nostro, pur essendo un popolo
di eroi ecc. ecc, vuole innanzi tutto
" panem et circenses ".
In tutta questa vicenda il piu bello
e che il superstipendiato allenatore e
risultato, agli accertamenti, un nullatenente... come me, ne piu ne meno.
* *
*
* *
*
Un famoso e pagatissimo alienator di una squadra romana di calcio
deve aWEsattoria Comunale dell'urbe una sommetta, che si aggira attorno agli ottanta milioni, per tre
annualitd di tasse.
Ci troviamo a vivere in un periodo di evoluzione rapida e di anticonformismo, talvolta esasperato.
Nessuno mette in dubbio che, con
il progredire dei tempi, molte cose
debbano cambiare; perb certi valori,
147
(he possiamo chiamare universati,
non, si devono destinare at bldone
delta spazzatura,
Cid, purtroppo, si verified motto
frequentemente.
La buona creanza, per esempio.
II presentatore di una rubrica te~
levisiva destinata ai ragazzi, ai qnali
si dovrebbe il massimo H&petto, fa
sfoggio del suo anticonforrnisrno assumendo, per le sue presentazioni e
i suoi commenti, le posizioni piit
sguaiate.: sdraiato, supino o bocco-
ni sul pavimento; spaparacchiato a
gambe divaricate sulla sedia o sulla
poltroncina; con i piedi sulla tavola
a formare, con la suola delle scarpe
tin originate, ma per niente gradevole, primo piano; con le mani in tasea, il cappelluccio in testa ....
Dopo una trasmissione "educativa " di questo genere, sard difficile convincere i ragazzi die e bene
stare camposti*
pat.
La morte gira, e, ladra qual e, ci rapisce i tanti can' e bravi amici.
II 2 maggio e stata l'ora d'addio, iniprovvisa, di un caro e dolce
amico, il Signor
OIANDOMENICO
BLASI
di Preta di Amatrice. Portava ancora bene i suoi quasi 77 anni, ma
l'ora era suonata e, rispondendo, il buon Domenico ci ha lasciati. Ha
lasciato i figliuoli: 1'avvocato Giovanni, I'architetto Corrado, il Commendatore Maurizio, la figlia Signora Maria Orazia, che tutti rispecchiano il babbo tanto affettuoso nelle sue preclare virtu di marito, di
padre. Li ha educati lui ed ha speso se stesso per la istruzione.
Lascia a questi cari figliuoli, e nostri distinti amici, una eredita civile
e cristiana, economica e spintuale, che lo onora e distingue gli eredi
che piangono il babbo.
AI loro pianto ci uniamo noi presentando le condoglianze dell'Opera e dei Discepoli, i quali pregheranno per I'anima benedetta ormai
ricca del premio riservato da Dio ai credenti fedeli e coraggiosi.
Requiescat.
148
S IC IL IA
A QUOTA
VENTIC1NQUE
II 6 aprile 1971 e stato un particolare giorno di rendimento di grazie. Tre
confratelli Discepoli (D. Carmine Alba, D. Virginio Di Marco, D. Franco Panetta) hanno commemorato il loro venticinquesimo anno di sacerdozio. La Famiglia religiosa s'e fortemente giovata del loro apporto nel compimento della
propria missione. Basti pensare che D. Franco e D. Virginio sono oggi Superiori rispettivamente dei nostri seminari di Orvieto e di Ofena e D. Carmine e
il primo parroco tra noi; come a dire che essi sono i confratelli preposti alia
formazione o all'esperimento d'una via di apostolato per noi nuova. Siamo tutti
fraternamente con loro, augurando apostolato florido e fruttuoso, per molti
anni, nella Famiglia religiosa, a loro personale santificazione e a edificazione
della vita cristiana nelle anime.
COMUNITA
Una schiera di alunni dell'lstituto 'P. Semeria' di S. Martino delle Scale
si accosta per la prima volta alia mensa eucaristica.
Parto per la Sicilia venerdi, 23 aprile. II posto di lavoro lega. Avverto,
ad ogni partenza, la difficolta dello scioglimento. Vincola anche la propria comunita, che e sostegno ed e elevazione ed e dolcezza, quando i fratelli che la
compongono si rendono comunicanti e riguardosi. La carita discopre i talenti
e li rispetta. Se circoli nella comunita il sentimento fraterno, e allora, unagioia
per i fratelli vivere insieme. Staccarsi, ogni volta, ha un po' sapore d'amaritudine. Ricchezza, questa, e verita del cristianesimo il quale propone, su quelle
del sangue, le famiglie dello spirito, e fonde le anime, se alia espansione della
carita non si opponga il vario atteggiarsi dell'umano egoismo.
SC/OPERO
Da dieci giorni non ci viene recapitata la posta. Le notizie di Pasqua leggeremo a Pentecoste.
149
All'aeroporto e rivoltante Io spetfacolo. Marcia fino al parcheggio. Anziani emigrati solto valige enormi. Signore alle prese con rnontagne di fagotti.
Vecchietti in difficolta. II personale a terra fa sciopero. Oiovanottoni grossi cosi
assistono. E non m u o v o n o d i t o : rivendicazioni! Soltanto il linguaggio dei cazzotti e recepito.
Non indago se tale rivendicazione e giusta nei confronti della controparte. Dico solo che, dall'iina parte o dall'altra, e detestabile l'affermazione
dell'egoismo d i e cerca, a scapito di tutti e ad ogni costo, il proprio tornaconto.
Atterro, col ritardo che e norma, a Palermo. Montagne di immondizia,
da dieci giorni. £ c'e scirocco. Anche qui lo sciopero. Tanfo per le vie. L'abuso della democrazia decompone la societa e avvelena la vita civile.
ISTITUTI
DELVOPERA
IN
SfCILIA
La convivenza giovanile pone, oggi specialmente, un cumulo di problemi di ordine formativo, disciplinare, economico, perche lo sviluppo della personality del singolo avvenga armoniosamente e il magistero educativo trovi
ambiente, organizzazione, mezzi per esercitarsi efficacemente. I preposti a tali
convivenze non possono certo dormire sonni tranquilli.
A San Martina delle Scale, perche I'istituto e vasto e gli alunni sono
numerosi, i problemi sono tanti. Ma i confratelli hanno buone spalle e sono
generosi nel sostenere i pesi. Ne il Signore nega la sua grazia.
A Castcllammure del Golf a I'istituto ' P. M i n o z z i ' ospita due sezioni
di scuola materna e cinquanta picciotti interni che frequentano la scuola elementare: sereni, paffutelli, puliti, vivaci, con belle voci argentine.
L'lstituto femminile 'Pietruccio Leone' a Mondello e come una grande
villa immersa tra gli alberi e i fiori dal profumo acuto. Un angolo incantevolmente siciliano, a ridosso della scogliera, dirimpetto al mare turchino, disposto
dalla carita dei coniugi Leone per operare il bene in memoria del loro Pietruccio, fiorellino aulente colto dal giardino della terra e trapiantato in cielo dall'amore misterioso di Dio.
Inserita in un quartiere centrale di Palermo e invece la nostra casa ' P u ricelli', frequentata da alunni esterni di scuola materna e di scuola elementare,
tin centinaio in tutto.
A Riesi, nella Sic il ia meridionale, si arriva da Palermo con tre buone
ore di automobile, attraverso plaghe caratteristiehe, in un paesaggio a volte
arso a volte lussureggiaiite, dal quale affiora qua e la la continiiita di sacrificio
degli abitanti. Nella casa delle fanciulle intitolata a Don Salvatore Riggio, che
la dono all'Opera, vivono quaranta figliuole e han sede tre sezioni di scuola
materna. Soprattutto e casa di carita, cosi blasonata negli anni per merito delle
suore. Non pud esserci titolo piu onorifico per un nostro istituto che quello
d'essere riconosciuto come casa della carita.
Piu popolato e l'lstituto ' P . M i n o z z i ' di Oela:
settanta alunni interni
frequentanti la scuola elementare e due sezioni di scuola materna. Le buone
Suore hanno avuto, da marzo in qua, I'onore sconvolgente della cronaca. Suor
Brunelia merita i! plauso, non !a condanna.
150
PROGRESS/
E PROGRA MM/
La saccenteria pignolesca, per la verita, non ha risparmiato neppure Institute di Riesi, il quale, seguendo un programma di trasformazione, va rinnovando il suo volto. Altri piu impegnativi lavori sono in cantiere. La popolazione
ha proprio bisogno di opere.
L'lstituto ' P. Semeria ' di San Martino ha appaltato lavori per sessanta
milioni per ricostruire una intera ala di fabbricato ed ha ottenuto tredici milioni
per il rifacimento dei tetti, che si misurano a chilometri quadrati. Non vede I'ora
che i lavori comincino specialmente Suor Lucia, la Superiora, che ne ha fatto
un punto d'onore.
Pure a Castellammare, dove illogiche difficolta di uomini ci tengono
bloccate somme a cui abbiamo diritto, sono in preventivo lavori di ampliamento per venticinque milioni.
E che dire del 'Puricelli', il cui edificio e alia vigilia della demolizion;
e della ricostriizione, che realizzi una sede adeguata all'annosa aspettativa delle
Suore, specialmente de'la Superiora, la veterana Suor Nicolina?
PALERMO — Asilo Infantile "Puricelli".
Padri e figli vicendevolmente lieti nel giorno della Fes/a del Padre.
La Sicilia si muove sulle vie della Provvidenza, a cui manteniamo aperto I'animo fidente e grato.
SUORE
Sedici Ancelle di Santa Teresa collaborano nelle case dell'Opera in Sicilia: a San Martino, a Palermo, a Castellammare. Attorno alle Superiore —
non piu giovanissime, appartenenti alia prima generazione del loro Istituto, e
151
percio ricche dello spirito di pieta e di sacrificio e piu impegnate stilla via della
loro autentica vocazione — sono strette in comunita concordi e solidali snore
piu giovani, piii istruite, piii intraprendenti, die alio spirito conferiscono espressione di opere.
A Mondello sono sei Pie Operate della Immacolata Concezione, di
buona esperienza, frutto, nella congregazione, di valevole tradizione arricchita
dallo spirito della generazione attuale, die e attenta a cogliere il segno dei
tempi.
Le Riparatriei del Sacra Cuore, sono nell'lstituto di Riesi, dove una
colonna bisogna erigere a Madre lldegonda, per la persistenza nel fronteggiare
situazioni di emergenza durante quarant'anni. L'attuale Superiora e un monumento, non statico, ma dinamico. Tutta la comunita, cosi devota alia nostra
Opera, si muove verso le mete di rinnovamento die la fervida iniziativa di lei
continuamente suggerisce.
A Gela consegnammo alle Terziarie Francescane del Signore soltanto
i muri dell'edificio, e neppure completi, con I'arredamento appena iniziale per
la scuola materna. Ora la casa e attrezzata. Pure la recinzione hanno realizzato.
La Superiora, Suor Filippina, puo essere lieta.
CONTINENTE
Noi per i siciliani siamo del continente: modo d'esprimersi che rivela
quant'e remota la realta del I "Italia dalla mente del siciliano. A ragione : poco
poco poco il governo centraie fa per I'isola; e quel poco e ancora ritardato dal
governo regionale. La permanenza d'alcuni giorni e stata immersione totale, il
viaggio di ritorno una emersione.
Riparto la mattina del 27 aprile. Restano nell'isola i confratelli e le suore.
intesi a disporre gl'istituti al bene dei giovinetti, con sollecitudine quotidiana
die e di peso ed e di merito, davanti a Dio, anche se non sempre davanti agli
uomini.
R. P.
L'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia
con la pregkiera, eal consiglio, eon 1 'opera arnica ;
eon le offer!e in generi ed in denaro;
sovvenendo alle necessitd dei propri assistiti;
offre//do impiego agli alnnni ed ex alunni;
assegnat/do a I Discepoli la celebrazione di Sante Messe;
abbonandosi al ballet tino mensile " Evangelizare" e indirizzando
ad nostra Seminario giovinetti che asnirano a dive/dare Sacerdofi.
152
si
aiu
ta
ECHI DAI SEMINARI
DEI
DISCEP0L1NI
ORVIETO.
L'itinerario quaresimale, che sembrava tanto lungo, e
stato molto breve. Siamo grati al Padre Superiore che, come voile darci di
persona l'orientamento iniziale, cosi ha voluto guidarci da vicino neM'ultima
tappa. Egli ha trascorso con noi la Domenica delle Palme. Ha presenziato
la cerimonia sacra e la Santa Messa, sottolineando il valore dell'incontro con
Cristo. Con noi ha trascorso, come di consueto, la mezza domenica. E ripartito nel primo pomeriggio, dandoci l'arrivederci di li a due giorni.
II 6 aprile, infatti, e stato un giorno particolare per la Casa e per tutta
la Famiglia Religiosa. Ricorreva il 25 della Sacra Ordinazione del Superiore
locale Don Franco Panetta. Siamo particolarmente grati a Padre Tito, che ha
voluto affrontare i disagi del viaggio per non far mancare a Don Franco la
presenza piu cara. La sua parola paterna, grave e solenne, si e soffermata,
seguendo Finsegnamento del Papa, a cui Padre Tito costantemente ci richiama, sull'autenticita della vera natura della missione sacerdotale, verificata dalla
fedelta agli impegni assunti.
Con Padre Tito e il Padre Superiore, hanno fatto corona a Don Franco,
nella Santa Messa e nell'agape arnica, un gruppo di amid orvietani di antica
data. Particolarmente grata la presenza del Professore Meta, di Cassino, con
i suoi due meravigliosi giovanotti.
Salutandoci, ci siamo scambiati gli auguri con il Padre Superiore e con
Padre Tito che ci ha raccomandato di dare il senso vero alle Feste Pasquali,
realizzando I'incontro con il Signore. In questa prospettiva ci siamo sforzati
di vivere la Settimana Santa. La Provvidenza, in tutti gli incontri avuti nel
tempo di Pasqua, ci ha aiutati sempre in questa via. Anzitutto, I'incontro con
Sua Eccellenza il Vescovo, che, come a Natale, avendo per noi un particolare
riguardo, ci ha ricevuti per gli auguri pasquali. Per noi e stato un grato dovere venire incontro al suo desiderio di averci attorno a Lui nelle funzioni
sacre nella sua Cattedrale, il Duomo d'Orvieto. Abbiamo prestato servizio liturgico nella Santa Messa concelebrata da Sua Eccellenza e tutti i Sacerdoti della Diocesi, giovedi santo, nella Messa del Sacro Crisma. La sera del venerdi
santo, dopo l'Azione Liturgica, ci siamo accompagnati a Sua Eccellenza, che
si e alternato con Monsignor Ruina, Vicario della Diocesi e Sacerdote secondo il Cuore di Dio, nella processione della Via Cruris, che, partita dal Duomo, lungo il Corso, si e conciusa alia Chiesa di Sant'Andrea, di cui Maurizio
ha parlato nel suo diario sui numeri scorsi. Non ci e stato per niente gravoso completare il nostro servizio liturgico nella funzione della solenne Veglia
153
Pasquale. Suggestiva e stata oltremodo la processione del Cereo Pasquale
dalla nuova porta in bronzo attraverso la navata centrale del Duomo nell'oscurita. Sono stati veramente momenti di grazia per noi. Ringraziamo di cuore
Sua Eccellenza che ce li ha resi possibili.
Mercoledi di Pasqua, in ritardo per motivi logistici, ma tanto meglio
per una vacanza ... supplemental, abbiamo soddisfatto di buon grado al doveroso obbligo della Pasquetta: prima tappa e Santa Messa a San Faustino,
parrocchia del nostro Don Marcello, una chiesina suggestiva tra i boschi e
i vigneti; poi, a piedi, attraverso i boschi, su fino al monte Peglia, a 1000
metri, una localita incantevole deH'Umbria verde, tanto piii bella quanto poco
frequentata, almeno a primavera.
MartrtU, mentre I'eco delle vacanze si va spegnendo nella normale tabella di marcia, una sorpresa da far venire il cardiopalma. Ci siamo visti arrivare Monsignor Ruina con un gigantesco (proprio) novo di Pasqua (Perugina) per ognuno. Qualcuno ha chiesto di poter vedere queste mastodontiche
galline. Monsignor Vicario ci ha ringraziato (Egli a noi!) per I'impeccabile servizio e per il < buon esempio dato a tutti ». Vada per le uova, vada per il
servizio liturgico, ma per I'edificazione di tutti confessiamo onestametite che
non ... I'abbiamo fatto apposta!
26 aprile. Un'altra gradita sorpresa. Ci ha ricambiato la visita Sua Eecellenza, che ha avuto un incontro familiare con noi. Ci ha suggerito paternamente di proseguire, con impegno sempre rinnovato, la nostra Pasqua, che,
per essere quel che deve essere, Vita cioe, impone una continua coraggiosa
opera di mortificazione delle escrescenze, che guastano I'armonioso sviltippo
della persona, che deve presentare Cristo ai fratelli.
Con questo pensiero pasquale, chiudiamo il mese di aprile, con il euore e la mente rivolti al mese di maggio, che ritorna puntuale con tanti fiori.
La Madonna, Madre e Regina dei Discepoli, voglia benedire tali fiori di speranza, anche se radi e malaticci, affinche giungano a maturazione.
M auriz io.
OFENA.
La Settimana Santa ci porta al raccoglimento intenso e poi
alia gioia festosa della Pasqua. II Oiovedi Santo andiamo a Sulmona, sede
della nostra Diocesi, dove partecipiamo alia Messa Solenne concelebrata dai
due Vescovi e da quasi tutto il Clero diocesano. Abbiamo I'onore di eseguire
tutti i canti liturgici e di essere ricevuti da Mons. Marcante prima e da Monsignor Amadio dopo. Iridimenticabile la giornata sulmonese; ma ancora piu
suggestiva e sentita e raccolta la bella liturgia serale nella nostra chiesetta, celebrata dal Padre Superiore Generale. I nuovi, specialmente alia lavanda dei
piedi, hanno seguito con un'attenzione insolita. Con le campane del Sabato
Santo, la gloria della Pasqua dura ancora. II Cristo Risorto ci fa ancora partecipi della sua vittoria sulla Morte e noi Lo preghiamo, che ci sia vicino e ci assista con una continua resurrezione. II lunedi dell'Angelo ci rechiamo a Capodacqua, meta da tutti agognata. Una giornata di gaia spensieratezza sulle rive
del lago dove anche il Padre Spirituale Don Ruggiero, e ritornato adolescente.
Al ritorno assistiamo all'incidente per fortuna non grave di una 500 precipitata lungo una scarpata. Procediamo ora con ritmo normale, ma stiamo preparando la festa per il 25' di Sacerdozio del nostro Direttore Don Virginio.
Di cio parleremo la prossima volta.
// Cr onista .
154
A
A
C U R A
NO TIZIA
ASSOCIAZIONE
D I
R E M O
D l
RIO
DE LLA
EX-ALUNNI
O I A N N A N T O N I O
L'idea fissa: riorganizzare.
La riorganizzazione, con una formula piii attuale e partecipata, deliAssociazione Ex-alunni dell'Opera e diventata un punto d'onore per il
Consiglio direttivo, il quale, peraltro, e stato 'trattenuto' in carica a tale
preciso scopo. Riorganizzare su piano centrale e periferico V Associazione
significa riannodare i legami, la dove essi risultino sciolti o allentati, tra
persone che hanno consumato il pane di una medesima mensa, al fine di
mantenere sempre vivo il ricordo di Coloro ai quali essi devono buona parte
di cio che hanno e che sono. Significa, anche, mettere a frutto i valori acquisiti e volgere al concreto Vinsegnamento ricevuto. In sostanza porsi in
grado di poter ripetere, nei riguardi della societal, il motto di San Paolo:
« Ho dato cio che ho avuto ».
A questo fine, mi sono preso Vardire di rivolgere
DIECI DOMANDE AI SUPERIOR/ DEGLI ISTITUTI
DELL'OPERA
1) Vi sono possibilita di organizzare nella sua cittd una Delegazione
di Ex-alunni?
2) In caso affermativo, pub Lei, direttamente o per mezzo di un
incaricato, prendere iniziative a tal fine ?
3) Ritiene di poter agire direttamente o preferisce stabilire preliminari contatti tra Ex del luogo e il Consiglio di Roma?
4) Quale sistema propone per stabilire rapporti e scambi tra il Centro di Roma e la sua Delegazione, una volta costituita?
5) Ritiene utile fare intervenire nel " dialogo " anche gli studenti
del suo istituto?
6) Sarebbe disposto a consentire che qualche studente del suo istituto faccia pubblicare articoli su " La Sveglia ", portandovi considerazioni
del proprio ambiente e della propria eta ?
155
7) Quali altri particolarl suggeritnenti vorrebbe dare aWAssociazione Ex-alunni?
8) Quali possibilitd ha di seguire gli studenti, una volta dimessi
daWistituto?
9) Quali rapporti mantiene con essi?
10) Le e possibile segnalarci gli attuali indirizzi degli Ex licenziati
negli ultimi anni?
REMO DI GIANNANTONK)
ERMANNO CIRCEO
(13
m a r zo
PRIMO PREMIO NAZIONALE
"GABRIELE D'ANNUNZIO "
19 7 1)
Ermanno Circeo non e nuovo agli onori della cronaca letteraria. Oltre
alle belle soddisfazioni che gli derivano dalla brillante carriera conseguita nel
campo della scuola, egli e cosiderato scrittore e saggista affermato e la sua
penna, ormai, si fregia di numerosi trofei.
Pur non trovandoci, quindi, del tutto impreparati, il nuovo riconoscimento conferitogli con la premiazione del suo Saggio su D'Annunzio narratore ci riempie di gioia e di giusto orgoglio.
Circeo e un dei tanti figli dell'Opera che si fanno onore e che contribuiscono, con la loro operosa intelligenza, ad accrescere il prestigio della
Istituzione, che ha guidato i loro primi passi.
L' Associazione degli Ex gli invia il suo plauso e vivissime congratulazioni.
BIOGRAFI A
Siamo ben lieti di presentare all'attenzione dei Lettori la Biografia di Monsignor
Vincenzo Cavalla, che fu, per breve tempo purtroppo, nobile e degno Arcivescovo di Acerenza e Matera.
La biografia e stata scritta motione ainoris dall'lll.mo Monsignore Don Luigi Gay
che fu nostra grande aiuto nei primissimi tempi a Monterosso e a Chieti.
Chi non lo ricorda? Tutti lo ricordano e ne parlano con riconoscente affetto.
Percio agli Ex specialmente raccomandiamo la Biografia che e scritta con affetto,
innanzi tutto, con stile chiaro, in perfetto italiano.
Anche perche S. E. Mons. Cavalla conobbe I'Opera e se ne compiacque molto a
Palazzo San Gervasio. Lo conobbi anch'io prima ad Asti e poi ad Acerenza.
Leggete. Monsignor Gay ne sentira piacere e vi ispirera nobili pensieri quasi a
continuazione della educazione cristiana e civile impartita agli Ex che ebbero la fortuna
di ascoltare imparando e poi praticando.
T.
L'Arcivescovo Vincenzo Cavalla — Biografia
a cura del Canonico Professor Luigi Gay, Asti, 1969, pagine 344, Lire 2000.
156
Volentieri pubblichiamo questo delicato episodio rievocato da Luigi Galaffu, che i suoi
compagni di allora leggeranno con una punta di nostalgia.
II fatto e descritto con tale vivezza ed eleganza di stile, che anche coloro che non lo hanno
vissuto, potranno ugualmente gustarne la lettura ed approfittarne per fare un benefico tuffo
nei ricordi della propria infanzia.
CUCCIOLATA
La storia di Bobi comincio, per noi, un mattino di luglio, una di quelle
belle mattine sperdute nel tempo uniforme dell'estate infinita, sempre identica,
senza mutamento sia pure insignificante che desse una parvenza di novita.
Si stava, allora, per giornate intere a zonzo per i cortili infocati, per
il boschetto ricco di misteri, per l'intercapedine che aveva il sapore delle cose
nascoste e proibite. Cinque ragazzi al disotto di dieci anni che mettevano insieme le risorse della fantasia di ciascuno pur di dare un volto ed un significato al trascorrere delle ore e dei giorni.
Bobi, un bel cane lupo di pochi mesi, fu la liberazione da tanta uniformita piatta, e divenne il compagno nuovo, vivo, quasi un essere umano,
un ragazzo al quale non interessasse altro che giocare.
Si era ancora a letto, quella mattina, nell'attesa schiarita deH'ultimo sbadiglio, sotto il lenzuolo umidiccio che sapeva ancora di sonno lungo e pesante.
AH'improvviso si apri la porta, quella grande col porno della maniglia
bianco, che non funzionava mai, e la camerata fu piena del suo abbaiare precipitoso come una cascata di sassi. II cucciolo si fermo nel corridoio tra le
file dei letti, guardo di qua e di la, quindi, come se avesse compreso la situazione e individuato il da farsi, salto sul letto di Francesco, I'unico che ancora
dormisse, nonostante il baccano, e comincio ad abbaiargli in faccia, ad annusarlo e leccarlo.
Francesco diede un grido, si copri col lenzuolo, quindi rotolo per terra
e si fermo ansimando sotto il letto. II cane gli fu dietro divertito e Francesco
comincio a correre da una parte aU'altra invocando san Rocco, il vice, Roso
e noi, che ce ne stavamo prudentemente nascosti in attesa degli eventi. II nostro compagno riusci a guadagnare il gabinetto e Bobi, che aveva tutta I'aria
del toro in una corrida, rimasto per poco incerto dinanzi alia porta che, sbattendo, gli aveva sfiorato paurosamente il muso, ripiego su di noi e non ci fu
piu scampo per nessuno.
Quando, dopo tanto, il vice riusci a far girare il porno bianco della
porta, che gli rimase regolarmente in mano, e comparve lungo, diritto, serio
157
nel vano, il cane, torse temendo di averla fatta grossa, gli ando mogio mogio
incontro e gli si accuccio ai piedi. II vice guardo lentamente tutta la camerata:
le reti seonvolte, le lenzuola die pendevano da lutle le parti, i materassi ammonticchiati come in una barricata, i cuscini sperduti per I'intera stanza; guardo pure noi con gli ultimi proiettili in mano. Guardo tutto e tntti, pure il cane,
e alia fine pronuncio una frase die, per il tono e la serieta con cui la disse,
ebbe il sapore di una frase storica: Che cane! .
Usci con la maniglia in mano e Bobi, dopo averci regalato un ultimo
sguardo d'intesa, gli tenne dietro e scomparve nel corridoio.
L'estate si riempi dell a sua presenza. Durante il giorno giocava con
noi, ci rincorreva, lo rincorrevamo. Eravamo perfino giunti a fare le gare di
velocita. Nel cortile non si pote piu giocare con la palla, perche Bobi aveva
sconvolto tutte le regole del calcio. Soprattutto non concepiva il gioco di
squadra ed era un individualista bello e buono: afferrava la palla coi denti,
e, pensando die il gioco consistesse nel tenerla in bocca quanto piu possibile, cominciava a zigzagare per i viali, giii nel boschetto, di nuovo in cortile,
e noi dietro cercando di fargli capire die doveva lasciare la palla.
La mattina ci aspettava davanti al refettorio, entrava con noi, poi veniva a giocare fino all'ora di pranzo.
Perfino alia benedizione ci accompagnava. Si metteva buono buono
sdraiato nel corridoio tra i banchi, attratto dalle luci dell'altare, uggiolando
appena per accompagnare i nostri canti. Ma non appena don Libutti si inginocchiava e con voce soavissima e lenta cominciava ieratico la preghiera
< Eccoci, o Divino Maestro, ...», Bobi, quasi richiamato da una voce misteriosa, si alzava, andava verso I'altare e cominciava ad annusare e a leccare
gli scarponi di don Libutti, il quale non sapendo piu se badare al cane irriverente o alia preghiera al Signore, cominciava a scalciare all'indietro, cercando di non perdere il filo del rapporto con Dio.
Finche il vecchio Roso non andava a prendere 1'impertinente e lo
richiamava ad un contegno piii confacente al luogo e al momento.
Ma una mattina Bobi non venue all'appuntamento. Lo aspettammo per
un pezzo in cortile, sperando di vederlo comparire da un momento all'altro,
e comincio la ridda delle ipotesi: die fosse fuggito, die qualcuno lo avesse
rubato, die avesse perduto la strada e non sapesse tornare. Invece no. AlI'improvviso sentimmo venire di lontano un uggiolare lamentoso, quasi un
pianto die si spandeva nei viali deserti del cortile, tra gli alberi del boschetto.
Ci dirigemmo di corsa verso il cortiletto della cucina da dove proveniva il
Iamento. Bobi era li, ma, ahime, aveva un collare di cuoio intorno al collo
e una catena di ferro era legata a un albero. Gli fuinmo vicini e I'accarezzammo e pareva aver ritrovato la festevolezza di sempre. Ogni tanto tentava
158
di correre, ma dopo pochi passi la catena lo immobilizzava. Venne Roso che
ci disse di lasciarlo in pace e ci mando via.
Ci allontanammo lentamente, mentre lui ci chiamava saltellando dolorosamente e abbaiando.
La sua voce lentamente scomparve e ci trovammo nuovamente immersi nella monotona uniformita dei giorni. Ma Testate ormai era al tramonio.
Luigi
Fiori
Galaffu
d'arancio.
Spesso sono costretto a parteciparvi notizie non liete, che ci invitano alia preghiera
e alia mestizia.
Questa volta, ma non e certo la prima, vi comunico una notizia lieta che fara a
tutti gli Ex grande piacere.
II giorno 3 di maggio il nostro Ex Dottor Marco D'Angelo, provato da cocente e
continuo dolore, con la sua Signora hanno avuto un giorno di pieno sole e di gioia serena.
Quel giorno e stato di festa. Si e celebrato un matrimonio che ha riempito la famiglia D'Angelo di festa e di gaudio. II matrimonio e stato benedetto tra il
Doctor SILIO D'ANGELO
ed EMILIANA
PRASCINA
ad Amatrice, cittadina natale del la Madre del nostro Silio, Signora Qiuseppina De Berardinis, la cui famiglia mai e sfuggita alia stima nostra degli Ex di Amatrice.
Uniti mandiamo alia famiglia D'Angelo, a fasci, i nostri cordiali auguri, perche
la nuova famiglia prosperi e si dilati con fiori, non colti dai campi, ma con fiori germogliati nell'amore che ha uniti i nuovi sposi secondo il pensiero e il mandato divino:
Amate e moltiplicatevi.
T.
NICOLA
SANTANOELO
ex alunno del nostro Istituto di Potenza, ha impalmato nel Santuario Madonna di Campagna a Lesa (Novara) il, 24 aprile, la gentile
Signorina MI MM A
IANNACCONE.
II 3 aprile nella chiesetta cinquecentesca di Santa Maria in Oaleria Padre Romeo ha
benedetto le nozze tra PIERO
SCHINCHI
— anche lui ex alunno di Potenza —
e la gentile Signorina GIGLIOLA
C/ERI.
Esprimiamo I'augurio affettuoso che gli Sposi godano del loro amore mutuo e fecondo e ne facciano incentivo di corrispondenza e di collaborazione col piii grande amore
che Dio ha per ciascuno di noi.
Laurea.
Abbiamo sempre piacere di partecipare alia gioia delle famiglie degli Ex ' gloriosi'
quando un figliuolo raggiunge la laurea con la sua intelligenza e la sua diligenza, lontano
dalla pleiade ingloriosa dei giovani che protestano e minacciano i professori perche impongono lo studio. Chi li costringe? Vadano a zappareoa fare i lazzaroni. Si studia perche si
vuole studiare. Perche ci si vuole elevare nella societa con la virtu civica e con lo sudio.
£ la volta dell'ex-alunno Oiacomo Petrone, che gode la gioia, cui noi partecipiamo
entusiasticamente esprimendo auguri di progresso ed abbracciando il figliuolo
ROCCO
ex-alunno del nostro Istituto di Potenza, che al padre, alia mamma ha portato la sua laurea in giurisprudenza. Evviva. Evviva. Che Rocco nostro, neo avvocato, vinca tutte le cause
e goda dolce e solenne la stima nella sua categoria: quella degli onesti e veri avvocati,
con nessuna vicinanza agli azzeccagarbugli. Evviva.
T.
159
Meutre
stiaino
per undure
D tt'U
in maee/iiuii
NCTA
riceviamo
e
puhblielniiiiw.
A I) /-/ U C I) () C l: T
Percio. scrivendo poche e povere parole, trenio e piango. Che e dolorosa
la inorte per chi resta, ma q u a n d o ehi nuiore porta con se la eredita della virtu,
e tanto pin forte e cocente il dolore. 1; tanto piu desolante.
ANGELA D'ALESSIO SABBATELLA
da stanotte, 7 maggio, ha lasciato il mondo, la sua diletta famiglia, il consorte
che I'amava sviseeratamente, i tre figliuoli che non sentiranno piu la carezza
di una madre eseuiplare, ne il suo amore, ne la sua parola esortatrice, se non
dal eielo, donde essa g u a r d a la famiglia che la piange e la desidera e la invoca.
La Dottoressa Angela era veramente angelo, I'angelo della famiglia. A lei
si addicono le parole, che spesso ripetiamo insonnoliti, ma che fotografano la
nobile virtii di chi veramente vive la vita civile nella scia luminosa della religione, del Cristianesimo: respondent rebus nomina saepe suis. II nome risponde
esattamente alle o p e r e che le creature di Dio, sen/a vanita, compiono nel lorn
raggio di vita, come la madre che e maestra sapiente, ed angelo tutelare nella
famiglia che educa alle altezze del consorzio uinano.
Questa e la sposa che il caro amato stimato Franco Sahhatella amava sviseeratamente. Questa e la Madre che i figli p i a n g o u o . Si piangete. Ma non dimenticate. Q u a n d o , cari figliuoli, I'onda perversa cerca di attanagliarvi, pensate
alia m a m m a che ancora vigila, ancora esorta, ancora vi ama, ancora vuole che
la vostra vita rimanga innestata alia sua, alle sue virtu di educatrice sapiente
e madre intemerata.
Caro Franco, appeua ho sentito la desolante notizia ho pensato a te, e sono
sceso siibito in Chiesa a celebrare la Santa Messa in suffragio di questa donna
prodigiosa che era il tuo a m o r e e il tuo vanto.
Ma ti esorto, non disperare. II seme ch'ella ha gettato generosa nel solco
della tua famiglia, continua a germogliare. Angela c viva. F. dal cielo, dalla sede
beata, ella veglia su la tua famiglia. F vi sprona. Ad/iue loquitur. F parla il suo
a m o r e ancora con affetto da cui sprigiona ancora il calore che Angela spargeva
iu ogni angolo della tua famiglia.
Coraggio, caro. Ti sostenga la fede che in noi cristiani origina la speranza
di nn giorno che verra e portera a conoscenza quell'amore che in terra ha le
sue pieghe, le sue grinze, ma in cielo e totale, e perfetto.
Coraggio. lo ti sono vicino come tutti i miei confratelli specie Don Romeo,
assente; eon tutti gli Ex che ti stimano e ti consolano, cercando di lenireil tuo
dolore, di asciugare le tue lagrime con quell'affetto che tutti succhiaste nelle
nostre Case che tutti vi vollero educare a questa fratellanza cristiana che vi uni
fratelli nella tenera eta e uniti vi tiene nel momento della sventura.
Coraggio. P r e g h i a m o insieme. P r e g h i a m o . La preghiera e il nostro rifugio,
il nostro sollievo, la nostra forza, q u a n d o siaino percossi dalla inorte che momentaneamente ci divide.
Coraggio. Tutti ti abhracciano condividendo appieno il tuo affannoso dolore.
I.
mine, Barletta
Arcopinto Fasquale, Napoli
Chiarella Vito, Foggia
Foglia
Silvestro, Roma
Luccio Anna, Napoli
Solaro Don Bucci, Dicomano
Di Benedetto Francesco, Roma
Ruocco Gaetano, Rionero in Vulture
D'Effremo Nicola, Rionero in Vulture
Sr. Accettola Ida, Chiaravalle
Padri Barnabiti, San
Clemente a Casauria
Fontana Sailis, Marina Palizzi
Libri Giuseppe, Marina
Palizzi
Sacca Linda, Marina Palizzi
Snore Freziosissimo Sangue, Francavilla di
Sicilia
Breglia M. Rosa, Senise
De Lillo Mario, Senise
Bellusci Maria, Senise
Carlomagno Armando, Senise
Ferrara Renata, Senise
Donna Giulia, Senise
Caterina Marino, Senise
Fanuele Biagio, Senise
Scuteri Rocco, Senise
Biemonti Anselmiua, Coldirodi
Facciolini Domenico, Coldirodi
Persici Giovanni,
Coldirodi, Ricardi Emma, Coldirodi
Sichetti Raffaella, Coldirodi
Gazzano I'lavia, Coldirodi
Superiora Istituto Oftalmico, Coldirodi
Di Napoli Carmela, Roggiano Gravina
Storino Carmelina, Roggiano Gravina
Luise Domenica, Roggiano
Gravina Raddi Rita, Roggiano Gravina
Rossi Antonietta, Roggiano Gravina De
Maio lole, Roggiano Gravina
Caruso Maria, Roggiano Gravina
Caselli Eugenia,
Roggiano Gravina
Belcastro Rosina, Cosenza
Perniola Giovanni, Rionero in
Vulture
Lassandro Rocco, Rionero in Vulture
Ferrara Faraone, Torre de' Passed
Salvatore Garista, Marina Palizzi
Ripepi Giuseppina, Marina Palizzi
Scuola Materna di Marina Palizzi
Parroco Parrocchia SS. Redentore, Marina Palizzi
Vainieri Don Umberto, Senise
Trupa Don Umberto, Senise
Tricarico Alessandro, Senise
Mileo Isabella, Senise
Petruzzelli Vincenzo, Senise
Marcone
Carlo, Senise
Guerriero Clelia, Senise
Castronuovo Maddalena, Senise
Marino
Alessandro, Senise
Bernardini Riccardo, Coldirodi
Calvini Caterina, Coldirodi
Martini Alda, Coldirodi
Pompei Giovanni, Coldirodi
Semeria Anna, Coldirodi
Lanza Paolo, Coldirodi
Merelli Giuditta, Coldirodi
Scavello Giulia, Roggiano
Gravina
Ferrante Maria, Roggiano Gravina
Fsbardo Adriana, Roggiano Gravina
Felice Ernesto, Roggiano Gravina
Palermo Lillina, Roggiano Gravina
Paladino
Franco, Roggiano Gravina
Barbieri Gloria, Roggiano Gravina
Paratore Maria,
Roggiano Gravina
Scalise Sebastiana, Roggiano Gravina
Mandato Rita, Roggiano Gravina
Sorelle Prezio, Roggiano Gravina.
Lire 3 o o o
D'Ovidio Augusto, Roma
Morosi Mario, L'Aquila
Palombi Olivier Anna, Roma
Vespa Rocco, Matera
Pontillo Giuseppe, Bus>si
Cariesimi Andrea, L'Aquila
Vautero Miranda, Feletto
Balducci Moris. Antonio, Salerno
Massimi Gualda,
Roma
D'Angelo Marco, Roma
Benelli Amadio, Firenze
Gimabusso Gaetano,
Palermo
Santuccione Silvana, Cepagatti
Ruggieri Vincenzo, Bari.
Quote varle
Lire
10 0 0 0 :
Lire
5 000:
Lire
4 000 : Asilo di Greve in Chianti.
Lire
2 000 : Famularo Canio, Benevento
Mainardi Teresa, Vigevano
Santececca Franco, Roma
Di Martile Arturo, Montesilvano
Di
Martile Domenico, Montesilvano
Del Tosto Pia, Roma
Masciotta Angelo, Roma
Di Tursi Giuseppe, Roma
Suore Inimacolata Concezione Roma
Del Tosto Assunta, Roma
Berna
Paolo, Firenze.
Lire
1 500 :
Lire
Famiglia Caruso, Roma
D'Agostino Vincenzo, Cassino
nario dei Discepolini, Ofena
De Fabii Elisa, Roma.
Miglioli Teresito, Calvisano
Tuccimei Filippo, Roma.
Pace Vittoria Zoni, Domodossola
lerano Riccardo, Genova.
500 : De Meis Vincenzo Sulmona
Semi-
Rossi Carmelo, Verona
Pel-
Di Gianni Lucia, Montemilone.
Continua
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[jutjutii iti'lltt Cu'iitu
Tutti i piaceri finiscono in una piu o mtno
amara delusione; la carila sola non disillude mai.
(P.
Minozzi)
Meglio essere virluosamenle ritardetari, mageri retrogredi che essere egoisticamente moderni.
(P. S e m e r i a )
Lire 500 000 - Irma Bolognesi Ved. Darmon, Roma.
Lire 100 000 - Banco di Sicilia, Roma.
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20 000 - Ancelle di Santa Teresa, Castellamoiare del Golfo.
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15 000 - Famiglia Corteggiani Minozzi, Roma.
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10 000 - Margherita Di Marco, Calascio
Di Giulio Alfieri, Roma
Famiglia Di Gennaro, Irsina
Xuereb Giuseppe, Roma
Ancelle di Santa Teresa, Palermo.
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9 250 - Vari, Roma.
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5 000 - Minozzi Giulia, Roma.
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1 000 - Moscatelli Riccardo, Roma
AMAThlCE-T,F.GSFi\CTRCHC:/ASCHILE
novita
£' pronta la preannunciata biografia di $tadre QioVanni Jlfrinozzi, interessante, oltre che nuova, per il
forte rilievo dato dall'autore al profilo spirituale e per
la rievocazione dell'apostolo di carita fatta con filiate
sentimento.
D. ROIVIEIO PANZONE
PADRE
GIOVANNI MINOZZI
P r e l a z i o n e dell'On. GIULIO ANDREOTTI
pp.210,
Roma-Miiano,
1971
L. 1500
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31 volume pub essere richiesto a:
Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia
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