MAGOIO 1971 Anno X n. 4
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MAGOIO 1971 Anno X n. 4
MAGOIO 1971 Anno X n. 4 Evavigjell za'te BOLLETTINO MENSILE DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO DTTALIA DIRETTA DALLA CONGREGAZIONE RELIGIOSA DE "1 DISCEPOLI" Direzione - Redazione- Amministraziona: Vie dei Pianellari, 7 — Telefono 651409 — C. c. p. 1-9019 R O M A Sommario paq. 129 L'eco del Divino Maestro Pensiero Mariano . . . . . 132 Alia sorgente Parliamo ranro di 131 . . . . 133 Chiesa di Cristo, luce dei popoli 136 Religione, arte, cultura e vita 137 Dalle Case nostre . . . . 141 Itinerari 143 II pelo nell'uovo 147 Diligenza vagabonda . . . . 149 Echi dal nostro Seminario 153 La"Sveglia" 155 In copertina : Lasciate che i [anciulli vengano a me. — Prof. Franco Petruzzi. Imprimatur t NlCOLAUS CAVANNA, Ep. Reatinus Direltore Responsabile : Padre TITO PASQUALl Redaltore Capo: Don ROMEO PANZONE Seqrelario di Amm.ne: ANGELO MASCIOTTA Autorizz. Trib. Roma Numero 8504 del 20 febbraio 1962 Sped, in Abb. postale Gruppo III Sette note fanno tutta la musica; un raggio di sole sintetizza mille colori. i * : i • In Maria, donna semplice e vera, c'e tutta la vita umana, tutta la santita. Padre £'vimtjvlizti'iv Ordinario 1000 Giovanni Semeria : Sostenitore 3000 d'Amicizia 10000 Abbonamenti e rinnovi Lire l o o o Ramponi Atzeni Antonietta, Cenova Venere Maria Giuseppa, Gioia del Colla Giunta Margherita, Modica Pasquale Giuseppina, Pietracatella Santori Lilia, Rieti Greco Giuseppe, San Martino delle Scale Ciccozzi Don Giovanni, Collepietro Danieli Maria, Ascoli Piceno Starinieri Vittorio, Pescara Rinaldi Altavilla, Poggio Bustone Maldarelli Giulio, Roma Matrunola Don Vincenzo, Atena Asilo " D e l T o a t o " , Pizzoli Consoli Ugo, Roma Mottolese Libutti Azelia, Rionero Esposito Maria, Torino Pasturenti Renato, Voghera Girasole Don Carlo, Napoli Valle Pacifico, Roma Plazzi Emilia, San Pietro in Vincoli Appella Mario, Potenza Maggio Rocco, Tricarico Asilo di Valsinni Cappelli Lisa, Milano Brunetti Fulberti, Poggionativo Petraglia Nicola, Piag- Abbonamenti nuovi Istltuti die hanno inuiafo nominaiiui Hi nuoui abbonati Diciamo BRA VE e GRAZIE alle Reverende Suore degl'Istituti elencati, le quali, anche in paesetti sperduti, h inno saputo Irovare abbonati nuovi per il nostra 'Evangelizare'. E questa una gradita e giovevole collaborazione, che ci auguriamo posso continuare e far si anzi piu intensa. Aspettiamo che i Superiori e le Superiore di lutte le noslre Case maschili e femminili ci preslino questa gent le collaborazione. Senise Roggiano Gravina Matera Istituto 'F. Ventura' Bonefro Palazzo San Gervasio Colobraro Palermo ' P u r i c e l l i ' Castel Di Sangro Santa Rufina Coldirodi Amatrice Istituto Femminile Lentella Aielli Stazione 21 20 20 20 20 20 17 17 16 15 11 10 10 San Giorgio a Liri Palizzi Marina Mondello Castellammare del Gollo Sant'Egidio alia Vibrata Castrovillari Valsinni Rionero in Vulture Villetta Barrea Torre de' Passeri Riesi Vallemaio 9 8 8 6 6 5 5 4 4 3 3 2 *•* gine Di Marco Mario, L'Aquila Gentile Dina, Calascio Scaccianoce Antonino, San Martino delle Scale Mattio Clotilde, Cuneo Soldati Felice, Varese Giancola Bambina, Molina Aterno Istituto di Torre de' Passeri Del Tosto Antonietta, Roma Catena Teresa, Calciano Muzi Luigi, Orvieto Cavaliere Car- EVANOELIZARE PAVPERIBVS MISIT ME eco del Divino Maestro Carissimi. Tanto e virtu la verginita che San Bernardo pote' esclamare che la Vergine Madre, colel che ci ha dato il Redentore, nato Uomo per virtu di Spirito Santo, humilitate placuit, virginitate concepit, rega/ando al mondo Vaspettato delle genti, il M e s s i a promesso, il Redentore, che i Profeti a piena e sicura voce, innanzi tempo, al mondo annumiarono. Concept per la verginita, nella verginita, virtii che per luce vince il sole, perche Colui che dalla Vergine Madre e nato e il sole eterno, autore e creatore del sole che ci illumina e ci riscalda, solo riflesso dell'fLterno Sole: Dio. La verginita c un dono di Dio, ma e un dono veramente divino perche Iddio si e fatto uomo nel seno VERGINITA' di una Vergine, Vergine per eccellenza, tipo eterno di eterna verginita. Oggi si dice e si afferma che la verginita non e virtii, ma e deito male, perche Vaffermazione e vinta dai motivi per i quali Iddio venne al mondo, scegliendo per nove mesi la sede delta purezza, nel seno della Vergine tutta pura. E la virtii suprema e la purezza, la verginita, se Iddio questa ha seelto per venire al mondo come tutti gli uomini che Lui crea. E obbrobrioso immaginare di poter togliere alia verginita Vaureola che le spetta, il titolo di virtu, ed eccelsa virtii. Era la temerarietd di affermazioni aberranti noi restiamo con la Chiesa, quella veramente di Dio, quella dalla quale e nella quale squilla la voce di Dio attraverso 129 t'annunzio angelica, nella voce deWecerno Poeta: Vergine Madre, figlia del tuo Figlio», esa/tata perche •• nel ventre tuo si raccese l'amore da cui e germinato questo Fiore . // Fiore eterno di cui nessuna misura e giusta, se il Fiore e reterno Iddio; nessun profumo pud eguagliarlo, perche e il Fiore die da/ cielo scende e si innesta con il profumo del/a Vergine, tutta pura e tutta santa. F sa/iti sono quanti, attratti da uinta altezza, da cost alta e profonda sublimit, accettano i! dono divino e vivono la verginitd che e la virtii divina, davanti alia quale si sono prostrati anche i pagani. La virtii che ha avuto da Dante una sublimitd di parola che pare is pi rat a. La voce del la poesia pin vera che ha creato i Sa/iti. F i Santi veri, quelli che delta verginitd si sono riempiti e con coraggio kanno difeso uu cost euro, dolce, profumato fiore che e capace di anticiparci il paradiso in terra. F il canto delta Vergine pura, e un canto universale cite va ascottato e compreso solo da chi si immerge nel vasto mare, per quanta I'uomo pud, che dat cielo si e Irasferito in terra per riaccendere la luce del senso spento, per darci il fuoco che riscalda, e crea la santita delle anime che a Dio si sposano in sublime annientamento, in generosa rinunzia ad ogni ultra affetto, cite non sia solo per Iddio, eterno amore, infinito amore che la verginitd sola pud comprendere, vuotu e vergine di ogni aspirazione, che non sia Dio, Dio solo. Linguaggio duro, che i piii non comprendono perche senz'ali per volare in alto, per sent ire e gustare il vera sponsalizio che possono vivere e gustare i soli puri, per cui nel discorso eterno delict montagna abbiamo sentito come prima beatitudine, come base e radice di amore: Beati i puri perche vedranno Iddio. San Paolo e chiaro. Non pci/ia contro il matrimonio, die e istituzione divina, 130 ma ha esaltato la verginitd come virtii, per lui e per i santi di Dio, superiore non contra il matrimonio, ma virtii che assicura pit) del matrimonio casta, la salvezza. San Paolo e chiuro chiaro chiaro. Come sono chiari tutti i Santi, e sono tanti Santi, che hanno sciolto Vinno giocondo ed entusiastu alia verginitd, ai vergini, agti eroi delta verginitd per la cui difesa hanno sitbito il martirio. Quanti? chi li pud cot/tare? Anche noi partecipiamo a questo inno oiuaggio alia virtii del Santi. F in questo mese di ma ggio p r e g It i a in o la Vergine Inimacoluta perche riaccenda tie' cuori la virtii sua. Rifiorisca essa intemerata e santa oggi che e cost viilnerata anche da chi /' ha giurata ai piedi deWaltare. Preghiamo supendo per dura e mortificat/te esperienza che fa mancanza di fede dilaga oggi propria per lo scempio die si coinmette contra la purezza a sostegno di una lussuria die non ha riscontri net la storia. Pre ghiamo. R e s i) i r i a in a ancora Volezzo celeste del I a beata verginitd die sola sard medicina al rifiorire delta Fede. A ve, plena di graziaf Maria , PADRF. TITO PASQUALI P e n s i e r o m a r i a n o Un mese a Maria P 1. er devozione del popolo cristiano Maggio e il mese dedicato a Maria. Maggio e la giovinezza, la primavera dell'anno. Dovunque e una festa di suoni, di luci e di colori. Maggio e il mese dei fiori; e bene quindi che sia dedicato al piu bel fiore della umanita, a quel fiore che il divino Poeta invocava ogni giorno II nome del bel fior ch'io sempre invoco e mane e sera. II nome santo di Maria e la sua immagine rievocano i pensieri piu dolci. Quando si pensa a lei, e come quando si pensa alia propria mamma: una struggente nostalgia ci prende e una gioia indescrivibile ci pervade. Maria e la Mamma mia! La Madre di Gesu e anche la Madre mia. Come non possiamo fare a meno della mamma terrena, cosi non possiamo fare a meno della Mamma celeste. Vivere senza Maria e insopportabile inferno, vivere con Maria e dolce paradise Lei e la Madre di Dio, la Vergine bella, la nostra Madre misericordiosa. La sua bonta non ha confini, la sua potenza non ha termini, la sua grandezza e tanto sublime che non riusciremo mai a lodarla a sufficienza: le nostre lodi sono simili a balbettii di bambini. Maggio quindi sia per noi un mese in cui giornalmente vogliamo cantare le lodi di Maria; un mese in cui il nostro lavoro e i nostri sacrifici, presentati ai piedi di Maria, si trasformino in aitrettanti fiori profumati che aiiietino la nostra Mamma celeste. Don Giorgio Oiunta d. D. 131 2>I QUESTA UKIUE ITALIA FIA SALUTE Ymu^^tntntmamfw Alia sor^ente Indicazioni del Consuntivo 1970 Le cifre del Conto Consuntivo relative all' Esercizio finanziario 1970 sono le sesnienti: RISCOSSIONI per competenze. . . . per residui . . . . . . L. L. 1.503.976.242 162.179.821 totale riscossioni . . L. 1.666.156.063 . . L. 1.665.913.386 I. L. L L 242.677 116.573.750 116.816.427 212.049.237 L. 95.232.810 . . P A O A M E N T1 per competenze. per residui . . . . . . . . . L. L. 1.481.157.858 184.755.528 totale pagamenti . Rimanenza di Cassa ai 31.XII. 1970. Somma da riscuotere totale attivo Somme da pagare Disavanzo di Amministrazione al 31.XIIAQ70 . . . Nell'anno 1970 sono state in funzione 92 istituzioni, cioe: 12 istituti maschili, 14 istituti femminili, 63 scuole materne, 1 convitto universitario, 1 casa di riposo, 2 scuole magistrali, 1 colonia marina, con la presenza giornaliera complessiva di 7.605 assistiti. Durante l'anno sono entrati in funzione 3 nuovi asili infantili nei Comuni di Capitignano, Carunchio, Raiano. Sono stati ultimati i lavori di altri due asili infantili nei Comiini di Filiano (Scalera) e San Felice d'Ocre. Pure ultimata e stata la Casa di riposo in Francavilla a Mare e la Chiesa nuova nell'lstituto " Roberto Darmon " a Napoli. Don Romeo Ihinzone 132 el. D. Parliamo tanto di... II servizio me lo piglio e bene non ti voglio. Ti piaccia o no su questo argomento debbo parlare. E guaio e che ho voglia di dire parolacce. Leggi con me. « Si sono presentati il giudice tutelare, il medico provinciale, il funzionario delta Maternita, una ispettrice della polizia femminile, due guardie di pubblica sicurezza, scaricati da una camionetta della polizia, tutti con cipigli da inquisitori. Mi sembrava d'essere tomato ai rastrellamenti delle SS tedesche ». Risultato? L'istituto rastrellato e stato dichiarato il migliore della provincia. Le cronache del mese scorso sono piene delle notizie scandalistiche di cose che accadrebbero negli istituti di educazione, specialmente (vedi caso) in quelli retti dai preti e dalle suore. La precisazione, fatta con titoli di scatola su certi giornali, puzza di laicismo nostrano lontano un secolo e mezzo. Che ci siano delle manchevolezze in certi istituti e possibile. E anche possibile che, sporadicamente, ci sia gente senza scrupoli e cedevole a debolezze. La natura umana e fertile di infermita. Ce ne duole sinceramente. Sono disgrazie. Le ispezioni percio ci vogliono. L'assistenza ai minori, come dicono, e l'educazione, bisogna impartirle coscienziosamente, con competenza, in ambienti idonei. Ma tali esigenze ai religiosi non debbono venire a insegnarle oggi, tanto meno per il tramite di certe pupazzette di assistenti sociali. Ho letto, per esempio, che Padre Minozzi, astro anche lui della costellazione di carita orbitante nei secoli suH'orizzonte del cristianesimo, voleva che la carita fosse regale, ampia cioe e generosa, corredata in tutto di dignita. La carita non e mai meschina e non usa la misura del tornaconto. Cerca di slancio, e trova, i modi e i mezzi piu idonei per fare il bene. Per evitare dannose deficienze e dunque doveroso che ci sia il controllo. 133 Ma e il modo che offende. Son partiti come se tutti gli istituti fossero covi di malfattori, luoghi proibiti, case di malaffare. Un nugolo di poliziotti, di carabinieri, di funzionari di prefettura, di ufficiali sanitari a equipe, irrompono in casa nelle ore piu inconsuete, con mala grazia, come se, anziche nel luogo e tra gente che, almeno per presunzione, impartisce I'educazione ed esercita la carita, si trovassero ad assaltare un fortilizio di contrabbandieri. Ci mancava poco che sparassero a vista. Siamo ripiombati nella inquisizione. La stampa, manco a dirlo, s'e scatenata. Asili come campi di eoncentramento. Le Suore non sanno amare i bambini, perche non sono sposate e non sono mamme. I preti sono i n i b i t i ; non possono capire la esuberante vitalita dei giovani. La risposta a tali sciocchezze? Un bel pernacchio. E altrettanto sbrigativo. La magistratura fa I'indagine. Stringi stringi i fatti orripilanti non ci sono. Le notizie si spompano. Un bambinetto, frignando, ha raccontato di aver ricevuto uno schiaffo, che era uno scappellotto. Un istitutore c'era ogni venticinque ragazzi, anziche ogni quindici. In cucina non era stata incorniciata la tabella dietetica. Sulle scale si vedevano le pedate dei ragazzi rientrati dal piazzale bagnato. D i m m i un p o ' : nella famiglia tua fila tutto a perfezione? Le pentole son tutte pulite? E il lenzuolo e ogni giorno bianchissimo e senza grinze? L'hai in cucina il menu della settimana? Uno scappellotto a t u o f i g l i o non glie l'hai mai dato? Tua moglie non si fa aiutare dalle figliuole a sparecchiare la tavola e a rassettare la casa? Trema allora. Verra un'assistente sociale tutta impettita e piena di importanza, ti rifilera un minuzioso verbale e tu rischierai di chiudere la casa e di ... licenziare la famiglia. Yolevo soltanto dire che al vaglio della onesta e del buon senso le notizie si dissolvono come bolle di sapone. Intanto resta la denigrazione. Che deduciamo? All'origine di tutto c'e il processo alia idea evangelica del servizio al prossimo. Si vuol togliere la presenza religiosanel campo educativo e assistenziale, magari statalizzando il settore dell'assistenza, come s'e fatto per la scuola materna. E un tentativo che ricorre come il sussulto della cattiva coscienza nei nostri incorreggibili mangiapreti, infantilmente complessati di fronte alle benemerenze della Chiesa e sempre rimorchiati dalla storia, la quale non ha certo aspettato I'insorgere del laicismo per promuovere, sullo slancio della carita, le istituzioni socialmente benefiche: scuole, ospedali, ospizi, istituti di educazione, e cosi via. Lo Stato ringrazi le suore e ringrazi i preti che prestano quel servizio che esso, frastornato dagli interessi politici, non organizza o male organizza. Lo Stato corrisponde mille lire per i pochi minori assistiti; gli Enti locali settecento. Al ragazzo bisogno offrire tutto: vitto, alloggio, vestito, istru134 zione, cure mediche, divertimento; allevarlo insomma ed educarlo. t a quelli che non pagano, perche non rientrano nelle categorie assistibili, lo Stato non pensa. Li raccoglie dalla strada o li toglie dalle case diventate tane la carita, gratuitamente. Evviva la carita che sopperisce e arriva dove l'egoismo tarda e la disorganizzazione impedisce. Non la inquisizione, ma I'encomio e la gratitudine di tutti spettano alle anime consacrate, che hanno scelto la verginita e il sacrificio come ideale di vita, sostituendosi, per amore di Cristo, a chi commercia I'amore e reclama la pillola e I'aborto legalizzato e magari lascia sulla strada i figli per battere il marciapiede; che non hanno scelto di spendersi per pochi figli propri, ma di logorarsi per i molti figli degli altri, magari per i figli dei divorziati, oltre che per le giovani vite strette sotto il torchio della disgrazia e del dolore. In nome della carita evangelica. Non diciamogli grazie alle suore e ai preti. La gratitudine e sentimento raro ed e paga umana. Ma non falsifichiamo la verita. Rispettiamo almeno la croce della loro immolazione, anche se la crediamo follia e non ce la sentiamo di abbracciarla personalmente. Fiorello. Abbiamo perduto un altro amico che ci amava. L'amico che abbiamo riamato nella stima nel rispetto che degnamente meritava. Dott. CESARE CHIAROTTI D i r e t t o r e O e n e r a l e del M i n i s t e r o della Sanita £ una delle figure — e ce ne sono ancora per grazia di Dio — nobili umans generose schiette gentili senza complimenti, spesso gonfi di parole imparaticce senza sincerita. Si era incontrato con I'indimenticabile nostro Socio e benefattore S. E. Ouido Letta e avevano subito armonizzato con vicendevole affetto, pieno di sincerita. Tanto che il caro Dottore aveva impalmato la figliuola di S. E. Letta, la desolata Signora Maria Luisa. Due famiglie. Ma sola famiglia che ha destato sempre in me riverenza e lode di ammirazione per la vicendevole corrispondenza. S. E. Letta era diventato il padre amato, il Dottore Cesare il figlio diletto, vero figlio, che a questo nuovo padre aveva sposato diro una sudditanza di quei figli che davanti ai genitori conoscono solo e solo praticano dedizione e devozione. Come si fa, come potro fare a dimenticarlo, tanto piu che non ho potuto, per i miei malanni, accompagnarlo alia tomba come vi accompagnai devoto S. E. Letta? £ presente a me. E la Messa di Pasqua da me e stata celebrata in suffragio dell'anima benedetta di un cosi grande uomo. Per lui il suffragio, quanto pud offrire un povero pretino, alia Signora Maria Luisa in pianto, il conforto della preghiera al buon Dio perche ne asciughi Lui le lagrime e Lui consoli tutta la famiglia che lascia il caro Defunto. E il pensiero mio, nostro, e la preghiera anche per tutti i parenti cosi al Defunto stretti come una sola inconsolata famiglia. Non dimenticheremo il Dott. Cesare, mai. Non dimenticheremo mai tutti i suoi parenti che avemmo il piacere di conoscere accanto a S. E. Letta Guido, di sentirne la gentilezza che ricambiamo con perenne ricordo e riconoscenza. 135 fl H CHIESA DI CRISTO LUCE DEI POPOLI Per la Giornata delle Vocazioni. Domenica 2 maggio il Papa ha fatto pubblicare un suo messaggio a tutti i cattolici. In esso, fra I altro, si rivolge ai giovani, con queste parole: « ... e soprattutto ai giovani che ci rivolgiamo, perche, oggi come ieri, sono essi che Gesii di preferenza sceglie chiama ad essere sacerdoti secondo il suo cuore, ai quali si rivolge come ai "suoi amici" (Gv. 15, 9-15); essi Egli sceglie e chiama ad essere testimoni della sua carita assetata di anime, nei vari stati della vita religiosa e della spirituality consacrata... Tutti i giovani di cuore generoso devono interrogarsi, per sapere se il Signore Gesu non stia parlando proprio al loro cuore (Osea 2, 16) . E conclude: « E' tutto il popolo cristiano che deve preparare, nelle sue famiglie esemplari il buon terreno dove la semente pos c a germogliare e produrre. E' tutto il popolo cristiano che deve manifestare la sua attesa e la sua stima verso il sacerdote, il religioso, la religiosa, creando cosi il clima favorevole al dischiudersi dei giovani alle cose di Dio. E' tutto il popolo cristiano che deve domandare a Dio umilmente cio che Dio solo puo dare, pregando, secondo il comando del Maestro, perche Egli mandi operai nella sua messe (Mt. 9,38). Tutto il popolo: ma primi fra tutti gli stessi sacerdoti e i religiosi, aU'esempio, al fervore, alia fedelta dei quali e sospeso I'intero avvenire della Chiesa . (Oss. Rom. 23-4-71). Nell a recenle Assembled Plenaria della Sacra Congregazione per I'cducazione cattolica, svoltasi a Roma, con la partecipazione di 27 Cardinali e Vescovi da tutto il mondo, il Card. Hoffner, Arcivescovo di Colonia, ha fatto il punto sulla situazione attuale delle vocazioni sacerdotali. Della crisi di vocazioni egli ha indicato due ordini di cause: indole areligiosa della moderna civilta, indifferentismo, relativismo, utilitarismo, materialismo, orizzontalismo, edonismo, sessualismo, pluralismo ideologico; dall'interno della Chiesa: diminuito fervore religioso, disintegrazione delle famiglie, immoderata critica alle strutture e all'autorita della Chiesa, instability interna di mo ti seminari, sopravalutazione del sacerdozio comune a scapito di quello ministeriale ... Vi sono pero fondati motivi di speranza: nel 1968-69, sono stati ordinati 4.647 sacerdoti in tutto il mondo; gli studenti di filosofia erano 21.892 e quelli di teologia 21.001. (da "Mondo e Missione" marzo 1971). Una be/la vocazione: Fratel Giacomo e divenuto a 88 anni Jacques Maritain, ritiratosi nel Convento dei "Piccoli Fratelli di Gesii" del Padre De Foucauld, a Tolosa. I! celebre filosofo cattolico francese conclude cosi la sua carriera di pensatore e di scrittore della piii pura ortodossia del nostro secolo. (Famiglia Mese - marzo 1971). Emmeti 136 Religione, Cultura e Arte, Vita R I Z IE R O Non c'e raianese della mia generazione, che non abbia, negli anni dell'infanzia, scorazzato per qualche tempo nella zona che dal ponte, gia di ferro, si stende per alcuni chilometri, seguendo il corso dell'Aterno. E la contrada " Di Contra " che, partendo dal territorio di Vittorio e dalle pendici del Mentina, si lancia verso Raiano, attraversando il fiume e inerpicandosi, in rapida ascesa, fino all'abitato. E, in sostanza, un pezzo de;la valle dell'Aterno, nel quale pero sono contenute cose che, nei nostri lontani ricordi, si circondano di sfumature misteriose e affascinanti: il Ponte, alto sul fiume, dal quale ci divertivamo a lasciar cadere sassi per udirne il tonfo nell'acqua, il "pilozzo" di Fonzo, Ponte dello Spirito Santo, le sorgenti dell'acqua ferrugginosa e della solfurea; infine, l'eremo della "Madonna di Contra", posto sull'estremo lembo della contrada, quasi a guardia del territorio di Raiano. Ebbene, non c'e raianese della mia generazione, che non abbia conosciuto, o sentito parlare di colui che di quella contrada era considerato un piccolo re: Riziero. Sul primo tratto della via che congiunge Raiano a Vittorito, prima dell'alto ponte che scavalca I'Aterno dirimpetto all'eremo di San Venanzio, lo incontravamo talvolta, alle prime ombre della sera. In lontananza, sembrava che la sua vecchia carriola procedesse spinta da uno spirito invisibile; ma noi sapevamo che, dietro, c'era lui, Riziero. II quale per essere basso di statura e dagli anni e dalle fatiche curvato come un ferro di cavailo, restava coperto daH'immancabile fascio di frasche secche, ch'egli portava, forse, per giustificare i suoi ritorni infrequenti alia vecchia casa del paese. 137 Ma cio accadeva raramente. Oli altri giorni, e ' e notti, li passava nel suo regno, in fondo alia valle ai piedi del Mentina e di fronte alle ultime propaggini di Raiano, clie guarda dall'alto il verde del piano sottostante e le frequenti curve del fiume. 11 quale, uscito appena dalla stretta gola di San Venanzio, piena di ombre e di echi, va brontolando attraverso la valle " Di Contra" per entrare nella piu ampia gola di Popoli, ove, arricchito d'altre acque, ripudia il vecchio nome per farsi chiamare Pescara. Per un breve tratto, in prossimita del ponte, le falde del Mentina, clie vanno a piantarsi bruscamente a poca distanza dal fiume, sono cosparse di ampie grotte. In esse il solerte Riziero aveva posto i segni del suo possesso. Era in quelle grotte la sua regale residenza. In cospetto di esse giaceva, limitato dal fiume, il suo podere: un quarto di ettaro fittamente disseminata di alberi da frutto. Quel breve spazio era anche il giardino terrestre di noi ragazzi; ma la paura c'inchiodava alle porte, sapendo die la dentro si nascondeva lui, nel folto degli alberi, dietro un mucchio di fascine, o addirittura in una di quelle grotte, vigile guardiano delle esperidi. E noi, tra un tuffo e l'altro nelle gelide acque solforose, sgorganti a pochi passi dal fiume, correvamo, ignudi e battendo i denti pel freddo, a spiare se tra le canne si scorgesse il vecchio re. Perche non tutti ci sentivamo di ripetere la sciagurata prodezza di un tale die, sorpreso da Riziero a rubargli le pere, non vide altra via d*uscita d i e saltargli addosso, mandandolo a baciare quella terra, ch'egli tanto amava e da cui traeva, Dio sa come, i mezzi pel suo vivere. Quella terra se la lavorava con le sue braccia, amorevolmente. Vedeva crescere, contava e vigilava i frutti e ci faceva sopra i suoi conti: perche altro non aveva che quella terra e quegli alberi. A forza di lavorare e di patire, s'era ridotto in quello stato: gli sarebbe bastato posare le mani callose e rattrappite sul suolo (dal quale, peraltro, non distavano che pochi centimetri) per confondersi con le bestie, dalla cui vita la sua non era assai dissimile. Mori, com'era vissuto, aH'insaputa di tanti; quasi che, celando la sua morte, intendesse tenere lontani dai suoi alberi i piccoli abusivi bagnanti, avidi di quei suoi frutti proibiti. Rividi, tempo addietro, quel lembo di terra laggiii. Sentii una stretta al cuore al pensiero che un uomo, creato a somiglianza di tutti gli altri uomini, avesse trascorso I'intera vita in un breve spazio di verde e dentro quelle oscure grotte. Remo Di 138 Giannantonio Te re sa De squey roux di Francois Mauriac Francois Mauriac e un romanzlere dotato d'una profonda fede rellgtosa; le creature dlplnte net suol romanzl sono tormentate da passlonl sconvolgentl, ma VInquletudlne eke esse provano e un segno della Qrazla che le tocca. DI Teresa Desqueyroux — protagonista dl uno del suol romanzl — Mauriac mette In luce 11 lato drammatlco, non dlsglunto da I ravvedimento e dalVesplazlone. La protagonista ha tentato dl avvelenare suo marlto, 11 slgnor Bernard, e quando questl vlene a conoscenza del crlmlne ordlto, la condannera a vivere tsolata In campagna sotto la sorvegltanza del contadtnl che lavorano la sua proprietor sltuata nelle Lande, pianura a sud dl Bordeaux. Teresa accetta tutto: una vita monotona si apre nelTarco della sua eslstenza, mangla poco, fuma molto, deperisce dl giorno In giorno. II solo ozlo consentltole dal marlto e la lettura dl non pochl llbrl e 11 fumo dl centinaia dl slgarette. II sllenzlo delta camoagna le Impedisce di dormlre; preferlsce le nottl turbinose perche "11 lamento indefinito delle foglte degll alberl agitate dal vento celano una dolcezza umana" contrastante con II suo stato d'anlmo Incessantemente agitato. Quante nottl Insonni essa passa stesa sul letto, Invano desiderando 11 perdono crlstiano da parte dl suo marlto I Sente profondo II desiderlo dl perdersl, dl confondersl In una clttd per non essere rlconoscluta, per non essere addltata ad alcuno. Nella fattorla dove dimora, tuttl conoscono 11 tentato omlcldlo, non v'e pastore che non conosca 11 terrlficante piano andato a vuoto. Un po' dl resplro essa lo trova la domenlca, allorquando si reca ad ascoltare la Messa nel vlllaggio dl Salnt-Clalr. La la sua anima si apre a Dio dal quale attende II perdono che non mancherd. 139 Quindki aniii di espiazione sono passati nella solitudine; il suo volto esangue e scarno fa spavento a quelli che la conoscono, persino a suo niarito che scosso decide di mandarla a Parigi. La movimentata vita parigina non la distrae minimamente. Una sera in cut essa esce di casa, si sente sola e angosciata pit) del soldo, vede ombre ininaeciose in ogni angolo. In veritd la sventurata soffre: e il rimorso che Vattanaglia. Non ha pih la forza fisica di camminare sola nelle strode; nessun sol/ievo le reca la visione di an film, una noia indefinibile I'assale senza che essa sappia difendersi. II piii piccolo essere vivente non la inter essa piii. Un giomo, chiusa nella sua camera, si sente terribilmvnte sola, si avvicina alio specchio e fa scivolare lent am cute le dita Lingo il suo volto scarno, ne tremit di spavento. Che fare ? Tentare il suicidio ? L'al di lit la trattiene, folgorata, come sembra, da/la Orazia. Mauriac e un romanziere realist u ; nei suoi romanzi egli fotografa pagine di vita osservate nella societit, dove i personaggi non sono artificiali, ma portano Vimpronta tragica, dolorosa e comica della loro esistenza. La naiura e evocata con una tale potenza che non e piii una cornice, ma una parte essenziale del romanzo. La solitudine, il do/ore, il rimorso sono stati per lei mezzi di espiazione e di redenzione. D. Antonio Oiovannoni d. D. Lutto in famiglia Stiamo con San Paolo, senipre col mio San Paolo: piangere con i piangenti, gioire con clii gioisce. Qui la vera fratellanza. E noi Discepoli piangiamo con il cam eonlratello Don Carmine Mosca che il 21 aprile 1971, ha visto morire la in a in in a cara Signora MARIA MOSCA ch'egli tanto aniava. Donna di altri tempi questa mamma ormai cittadina nel cielo con i beati celesti. Mamma buona, semplice, umile, fedele, lieta di dare alia Santa Chiesa il suo figliuolo ch'ella avrebbe voluto vedere ascendere I'altare di Dio. Piangi cam Carminuccio. Si. Ma coraggio. II giorno che ascenderai I'altare, buono come la mamma, umile come la mamma, semplice come la mamma, fedele conic la mamma, fedele, come ella ti voleva, ai voti per meritare il Sacerdozio, ella dal cielo gioira esaltata. E ti vedra con la stola Candida, pregando che quel candore sia la radice e lo sprone al tuo candore di religioso e di Sacerdote, luce nelle tenebre del giorno triste che viviamo. Percio coraggio. Noi abbiamo concelebrato in suffragio della nostra, anche nostra cara Maria, appena abbiamo avuto la triste notizia del suo trapasso avvenuto in Amatrice. Preghiamo insieme, certi e sicuri die la mamma tua ormai e nella sede beata. T. 140 BKm N APOLI Dalle Case nostre Istituto "Roberto Darmon Trascorso 1'inevitabile disagio del duro inverno, trascorsi e superati i casi, per fortuna non troppi, della capricciosa influenza, con la premurosa ed assidua assistenza del valente dottor Mele, coadiuvato generosamente dalle nostre fidissime Ancelle, la vita dell'Istituto ha ripreso sicuro il suo ritmo regolare per tutto il secondo trimestre (Elementari), o, prosieguo del secondo quadrimestre, che dir si voglia, (Scuola Media e Superiori). Le pagelle hanno presentato un netto miglioramento generale, per la stragrande maggioranza dei nostri alunni, nei quali scintillano fiore d'ingegno e salute eccellente, da poterla vendere a iosa per i pallidi ragazzi delle arie mefitiche delle varie citta del mondo. I nostri figliuoli stanno benissimo sotto tutti i migliori punti di vista, hanno cibo squisito e a volonta, aria >j ossigenata, giocano i piu svariati giochi nei vasti piazzali dell'Istituto, o nelle sale di ricreazione, si divertono molto molto piu che alle loro case, hanno i loro apparecchi televisivi, la sala di proiezione cinematografica, organizzano campionati di calcio, preparano, capitanati dal Vice e dagli Assistenti, spettacoli nei loro teatrino, allestito negli ampi locali del refettorio. Per il Carnevale c'e stata tutta una sagra di giochi. Mens sana in cor pore sano et sancto... L'allegria Minozziana!... Dal 10 al 12 marzo e stato in visita da noi il Segretario Generale del Padre Superiore, accolto da tutti con la piu affettuosa cordialita. II 15 marzo abbiamo doverosamente r i c o r d a t o l'indimenticabile Confondatore Padre Semeria, assistendo a una santa Messa di suffragio, 141 nella quale tutti lianno pregato per lui e per il Padre Minozzi, accostandosi anche alia Mensa Eucaristica, che resta sempre il nostro principale sostegno di vita e la piu splendida luce per il nostro cammino di Carita. Per le feste Pasquali e stata magnificamente preparata un'operetta musicale in due atti, " II Segreto del Mago", di Uguccioni e Angelini, impeccabilmente eseguita in tre sere distinte, per i nostri alunni, per il pubblico, per i ricoverati del CARSI. Non sono mancati i meritati applausi per gli attori e per i registi, fra cui possiamo annoverare anche le zelantissime Snore, che lianno confezionato un insieme di abiti, in artistica policromia proprio come voluti dall'esigente Prof. Amedeo Brogli, il quale e stato anche I'artefice delle apprezzatissime scene del palco. Ma tutti bravi, veramente bravi!... tennante vascello fantasma. Lo spirito vivifica; sempre cosi in alto i cuori!... In premio, il Superiore, Don Vito Paradiso, dal cuore di fiamma, ci ha mandato in gita a Edenlandia di Napoli, per la visita alio Zoo, avendoci ottenuti gratuiti i biglietti d'ingresso il nostro Sig. Direttore Didattico, Prof. Sansanelli, cui ci lega un vincolo di affettuosa riconoscenza. Stiamo ora preparando, con la collaborazione delle nostreabilissime lnsegnanti, una ventina di bimbi per la Prima Comunione. Fiorite o fiori, verdeggiate in grazia!... Dopo la breve parentesi delle feste Pasquali, siamo ora impegnati per continuare a procedere, nel Nome del Signore, verso I'intravisto traguardo delle meritate promozioni, delle quali ci auguriamo massima la percentuale, superante anche la generate sufficienza. E, bravissimo il Vice, che sembra af. d'a. vere quasi energie inesauribili, sebbene in apparenza sia quasi un ten- San Martino delle Scale - Le Prime Comunioni nei nostri Istituti sono state sempre una tappa obbligata di fine anno scolastico. Domenica 25 aprile, Don Romeo, venuto espressamente da Roma, ha concelebrato con il Direttore, per coronare I'attesa di ricevere Oesu per la prima volta di un hello stuolo di nostri bambini, una trentina. Preparati alia Prima Confessione e alia Prima Comunione i piccoli di 111 elementare da SuorOiuliana, i piu grandicellidal Padre Spirituale, sembravano al mattino, nei banchi parati di bianco, vestiti anch'essi di candide tuniche, una schiera di angioletti(beati loro!). Dietro si ammassavano i compagni e i parenti, da gremire la pur vasta nostra cappella. E stata gioia loro e anche nostra (come no?) di noi adulti, che abbiamo rivissuto un po' del nostro primo incontro col Signore. 142 Prime Comunioni Tiemme Itinerario abruzzese. (Continuazione del ntimero precedente). Si e detto che, per il rapido incremento urbanistico, Pescara sta quasi raggiungendo l'abitato di Chieti Scalo, anche esso in notevole espansione. Ma Chieti e il capoluogo di un'altra provincia. Quello che succedera, prevedibilmente fra non molto, quando le estreme periferie delle due citta si saranno saldate fra loro, e assolutamente imprevedibile: l'amore, e spesso il fanatismo per il "campanile" e qui profondamente sentito e non di rado e causa di gravi inconvenienti. Chieti, tuttavia, rimane per ora, e forse rimarra per molti anni ancora, una citta dalle proprie caratteristiche ben definite. E la citta italica di Teate, di antiche e nobilissime tradizioni, centro piu importante dei Marrucini, che, in tempi ormai lontani, ricopriva solo la sommita del colle sul quale sorge. Dal colle si gode un panorama impareggiabile, che abbraccia il massiccio della Maiella e la valle dei Pescara, fino al Gran Sasso e al mare. Questa privilegiata posizione aerea della citta e forse all'origine dell'antico nome che equivale al nostro " belvedere ". Ora la citta, sotto I'impulso dell'incremento edilizio, scende dal colle, sul quale restano vestigie romane (i tempietti, la cisterna, il teatro) e si protende verso lo scalo ferroviario, attorno al quale prosperano vari impianti industriali. II territorio della provincia abbraccia il massiccio della Maiella e un "mare" di dolci e fertilissime colline, spesso incappucciate da paesi e paesini, degradanti verso I'Adriatico, in quello che a buon diritto si puo chiamare il litorale michettiano, che va da Francavilla a Mare fino a sud del Vasto. 143 L'ariosa luminosita di questo paesaggio fu inesauribile fonte di ispirazione per il pittore Francesco Paolo Michetti, nativo di Tocco Casauria, il quale lo fisso in numerose tele. 11 Michetti, negli ultimi anni, si trattenne di preferen/a nella quiete romita del Conventino, a niezza strada tra Francavilla Alta e la marina. Scendendo da Francavilla verso il sud, la costa e un continuo alternarsi di soffici arenili, di calette e di piccole baie, di seoiiiiere e di promontori a picco sul mare. Su uno di questi sorge Ortona, interamente ricostruita dopo la guerra. t stato riattivato anche il porto, di notevole importanza, sealo, fra I'altro, per le isole Tremiti. La cittadina conserva una bella tradizione musicale e canora. Vi nacque e vi lavoro per alcuni anni Francesco Paolo Tosti, che impresse nella vivacita e nella gaiezza delle sue canzoni lo spirito deH'ambiente che ne ha circondato I'infanzia. Ancora piu a sud il Vasto si gloria di un bel portale ogivale del duecento, nella Chiesa di San Pietro, del palazzo D'Avalos, ricostruito verso la fine del 500 in forme rinascimentali, di alcune opere pittoriche di Filippo Palizzi, nativo del luogo, e di un vasto arenile, sapientemente attrezzato e sfruttato per 1'industria turistica. # * # Quantunque il suo territorio sia stato mutilato per la creazione clella provincia di Pescara, quella di Chieti abbraccia ancora numerose cittadine e paesi variamente interessanti: storia, arte, religione, artigianato passati e present!' sono abbondantemente documentati. II monumento religioso piu insigne e senza dubbio I'abbazia di San Giovanni in Venere, nei pressi di Fossacesia, risalente all*VIII secolo; mentre il Castello di Monteodorisio si pud considerare la piu fedele testimonianza clella storia civile medievale e rinascimentale del paese, per le vicende in esso succedutesi. Non mancano le attrattive naturali. La provincia e divisa in due parti pressoche uguali dalla valle del fiume Sangro, che scende all'Adriatico dal Parco Nazionale d'Abruzzo. La valle, dapprima aspra e severa, entrando in provincia di Chieti si addolcisce e si allarga, e il fiume, placido e festoso, scende, fra rive popolate, verso il mare in cui si getta attraverso un ampio estuario fra Ortona e Vasto. A occidente del fiume s'innalza il massiccio clella Maiella, che raggiunge la quota di metri 2795 con la sua vetta piu alta, il Monte Amaro. 144 Roccioso e scosceso nel versante occidentale, caratteristica comune ai monti dell'Appennino centrale, degrada dolcemente con ampie distese erbose e sparsi boschi verso oriente e settentrione. D'estate le ampie faggete, le pinete, i prati fioriti, sono mete suggestive di escursioni e di gite. II panorama che si gode di lassii, dal Monte Conero al Gargano, e splendido. In inverno tutto diventa uno sterminato campo di sci. L'enorme schiena non si corona di punte e di creste rocciose come il Gran Sasso, ma deve la sua particolare imponenza al suo isolamento, ai profondi valloni che nt squarciano i fianchi, alia vicinanza del mare. Tutt'intorno al massiccio, piu o meno vicini, si abbarbicano alia montagna o coronano i colli circostanti, numerosi centri: Guardiagrele, dalle antiche tradizioni artistiche del ferro battuto e della oreficeria; Fara San Martino e Villa Santa Maria, rinomati per le squisite paste alimentari; la leggendaria Atessa, depositaria di pregevoli opere di Nicola e Andrea da Gjardiagrele; Rapino, dove fiorisce l'arte della ceramica; Torricella Feligna, con le rovine della Sannitica Juvanum, e tanti altri. Situata piu verso la marina, Lanciano e la citta piu importante dopo il capoluogo. Di notevole interesse e il Duomo trecentesco, costruito su quattro potenti archi del romano ponte di Diocleziano. II portale della chiesa di Santa Maria Maggiore e uno fra i piu pregevoli monumenti d'Abruzzo. II folclore locale offre motivi di grande interesse agli studiosi della materia. Sopravvivono in provincia favole, leggende, riti, canzoni, costumi e superstizioni di remota origine, e spesso antichi riti pagani si intrecciano e sopravvivono nelle crimonie religiose. Nel suo insieme la provincia di Chieti, singolarmente favorita dalla natura, resta sempre una delle contrade piu pittoresche del nostro paese. (C o n t i n u a ) . PAT Meglio non dirlo, o silenziosa sera, Quanto gradita scendi a questo cuore, Stanco d'andare, di contar le ore Della giornata assai di te piu nera; Alia sera Meglio non dirlo agli altri e tutta intera Qodermi la tua pace: ogni rumore Non farebbe piu giungere al Signore, La voce fioca della mia preghiera. Ma quante stelle han tutta ricoperta La tua celeste volta, e quante ancora Ne sorgono al mio sguardo tremolanti! Cosi nella nella mia anima deserta, Sorgon le punte amare ed ardon, ora, Siccome quelle tue lucciole erranti. EMILIO FONZ1 145 Con dolore e rimpianto annunziamo la scomparsa, improvvisa e imprevista, avvenuta il 14 aprile 1971, del N. H. Dr. MARIO MOROSI Direttore Sanitario dell'Ospedale Civico "San Salvatore" deM'Aquila, citta dove egli, eon la diletta Famiglia, si era trasferito come Medico Provinciale. Grande perdita anclie per noi Discepoli e per I'Opera. Fin dai primissimi tempi della nostra Opera, prima die nascessero i Discepoli, Lni e la nobile Signora Angela, non ancora sposati, attratti dalla uguale simpatia del venerato Padre Semeria, fnrono i primi e piii lodevoli, devoti benefattori, rimanendo fedeli a Monterosso (La Spe/ia) quali assistenti degli Orfani di guerra, dei quali furono nobilmente Madre e Padre e solo per amore. L'amore cristiano clie non conosce ne stipendi ne riconosciinenti di alcun genere. Servirono insieuie gli Orfani. E I'll questo nobile servizio che stabili rapporti di umana e cristiana simpatia dei due giovani clie si amarono e si sposarono, creando una famiglia che essi hanno educata agli stessi pensieri ed atti che sono nobilta di aninie, e generosita di cuore e di inente che vanno sempre valutate e venerate. Anclie dopo il matrimonio rimasero con I'Opera dediti al bene che non cesso nenimeno quaudo il nobile Mario e la nobile Angela si trasferirono a La Spezia e quando da La Spezia si portarono definitivamente a L'Aqiiila. Furono sempre e sono con noi. Anche ora che lui e stato richiamato da Dio e lei, la nobile sconsolata Angela, rimasta in pianto accanto alia famiglia nuova fiorita dal loro amore. L'Aqiiila sa la generosita di qussti anime devote a Dio e, quindi, portate alio slancio generoso verso il prossimo in iiome di Dio cui credono in una fede degna di rispetto e di lod?. Questi due nobili Coniugi erano nati, fatti p;r il bene, verso tutti, ma specialmente verso i poveri, ai quali sia a Mont-rosso, come ovunque a La Spezia c a L'Aqiiila, s'indirizzarono sempre pronti a soccorrere, ad aiutare, a consigliare in problemi e situazioni difficili. Noi, particolarmente, non possiamo dimenticare. Non possiamo non sentire dolore. I'iangiamo ora con I'Angela buona, con i figli che, certo, portano nel sangue la bonta dei genitori e ni continueranno la vita e le opere con i loro rapp.irti nella societa. Dal nostro " tivangelizarc " partono e arrivano alia Famiglia, sconvolta dal dolore e dalla desolazione, il nostro fraterno eordoglio nel ricordo affettuoso della magnanimita del Dottore Mario Morosi, ricco di ogni virtu. Era ninile, era nobile, era caritatevole. Fu marito affettuoso di affetto piirissimo. Fu Padre, del numero di quei padri che hanno attinto profondamente nello spirito dell'Evangelo dotandosi cosi di sensibilita dolce e santa nel matrimonio, di attenzione energicamente amorevole nella educazione dei figli. II Signore lenisca il dolore della buona Signora, asciughi le lagrime dei figliuoli e dei nipoti. II Signore aeeolga Mario, I'uomo di tante virtu, fra i suoi beati in cielo. I. 146 <p4^( lo ho sempre creduto che la " Ninna nanna " fosse un movimento musicale delicato e gentile, simile alia "barcarola" atto a conciliare ilsonno ai fantolini. Ora non ne sono pih tanto sicuro. Ne ho udita una, intitolata proprio "Ninna nanna", laureata in quella specie di circo di periferia gabellatoci come sagra nazionale della canzone, in tutto somigliante ai richiami che si fanno i pastori da un lato alValtro della valle, spaventando a morte agnelli, pecore, arieti... e cani. I casi sono due. O io sono stato oggetto di una educazione sbagliata; oppure interpreti, autori e estimatori della " Ninna nanna " in questione Vhanno sentita cantare quando erano in culla, con conseguente caduta e contatto violento della tenera zucca con il duro pavimento. Se a tanto arrivano le tasse, figuriamoci lo stipendio! I nostri proletari scioperano (anche troppo spesso - n. d. a.) per ottenere quale he lira di piii sulla busta paga. Solo sulla busta paga, perche, in pratica, favorendo, con le astensioni dal lavoro, il generate aumento dei prezzi, non fanno altro che peggiorare la situazione. Nessuno perb ha mai scioperato per protestare contro i favolosi stipendi che circolano nel mondo calcistico, in particolare di certi allenatori, che magari sono stranieri, ma ai quali le lirette italiane piacciono assai. II nostro, pur essendo un popolo di eroi ecc. ecc, vuole innanzi tutto " panem et circenses ". In tutta questa vicenda il piu bello e che il superstipendiato allenatore e risultato, agli accertamenti, un nullatenente... come me, ne piu ne meno. * * * * * * Un famoso e pagatissimo alienator di una squadra romana di calcio deve aWEsattoria Comunale dell'urbe una sommetta, che si aggira attorno agli ottanta milioni, per tre annualitd di tasse. Ci troviamo a vivere in un periodo di evoluzione rapida e di anticonformismo, talvolta esasperato. Nessuno mette in dubbio che, con il progredire dei tempi, molte cose debbano cambiare; perb certi valori, 147 (he possiamo chiamare universati, non, si devono destinare at bldone delta spazzatura, Cid, purtroppo, si verified motto frequentemente. La buona creanza, per esempio. II presentatore di una rubrica te~ levisiva destinata ai ragazzi, ai qnali si dovrebbe il massimo H&petto, fa sfoggio del suo anticonforrnisrno assumendo, per le sue presentazioni e i suoi commenti, le posizioni piit sguaiate.: sdraiato, supino o bocco- ni sul pavimento; spaparacchiato a gambe divaricate sulla sedia o sulla poltroncina; con i piedi sulla tavola a formare, con la suola delle scarpe tin originate, ma per niente gradevole, primo piano; con le mani in tasea, il cappelluccio in testa .... Dopo una trasmissione "educativa " di questo genere, sard difficile convincere i ragazzi die e bene stare camposti* pat. La morte gira, e, ladra qual e, ci rapisce i tanti can' e bravi amici. II 2 maggio e stata l'ora d'addio, iniprovvisa, di un caro e dolce amico, il Signor OIANDOMENICO BLASI di Preta di Amatrice. Portava ancora bene i suoi quasi 77 anni, ma l'ora era suonata e, rispondendo, il buon Domenico ci ha lasciati. Ha lasciato i figliuoli: 1'avvocato Giovanni, I'architetto Corrado, il Commendatore Maurizio, la figlia Signora Maria Orazia, che tutti rispecchiano il babbo tanto affettuoso nelle sue preclare virtu di marito, di padre. Li ha educati lui ed ha speso se stesso per la istruzione. Lascia a questi cari figliuoli, e nostri distinti amici, una eredita civile e cristiana, economica e spintuale, che lo onora e distingue gli eredi che piangono il babbo. AI loro pianto ci uniamo noi presentando le condoglianze dell'Opera e dei Discepoli, i quali pregheranno per I'anima benedetta ormai ricca del premio riservato da Dio ai credenti fedeli e coraggiosi. Requiescat. 148 S IC IL IA A QUOTA VENTIC1NQUE II 6 aprile 1971 e stato un particolare giorno di rendimento di grazie. Tre confratelli Discepoli (D. Carmine Alba, D. Virginio Di Marco, D. Franco Panetta) hanno commemorato il loro venticinquesimo anno di sacerdozio. La Famiglia religiosa s'e fortemente giovata del loro apporto nel compimento della propria missione. Basti pensare che D. Franco e D. Virginio sono oggi Superiori rispettivamente dei nostri seminari di Orvieto e di Ofena e D. Carmine e il primo parroco tra noi; come a dire che essi sono i confratelli preposti alia formazione o all'esperimento d'una via di apostolato per noi nuova. Siamo tutti fraternamente con loro, augurando apostolato florido e fruttuoso, per molti anni, nella Famiglia religiosa, a loro personale santificazione e a edificazione della vita cristiana nelle anime. COMUNITA Una schiera di alunni dell'lstituto 'P. Semeria' di S. Martino delle Scale si accosta per la prima volta alia mensa eucaristica. Parto per la Sicilia venerdi, 23 aprile. II posto di lavoro lega. Avverto, ad ogni partenza, la difficolta dello scioglimento. Vincola anche la propria comunita, che e sostegno ed e elevazione ed e dolcezza, quando i fratelli che la compongono si rendono comunicanti e riguardosi. La carita discopre i talenti e li rispetta. Se circoli nella comunita il sentimento fraterno, e allora, unagioia per i fratelli vivere insieme. Staccarsi, ogni volta, ha un po' sapore d'amaritudine. Ricchezza, questa, e verita del cristianesimo il quale propone, su quelle del sangue, le famiglie dello spirito, e fonde le anime, se alia espansione della carita non si opponga il vario atteggiarsi dell'umano egoismo. SC/OPERO Da dieci giorni non ci viene recapitata la posta. Le notizie di Pasqua leggeremo a Pentecoste. 149 All'aeroporto e rivoltante Io spetfacolo. Marcia fino al parcheggio. Anziani emigrati solto valige enormi. Signore alle prese con rnontagne di fagotti. Vecchietti in difficolta. II personale a terra fa sciopero. Oiovanottoni grossi cosi assistono. E non m u o v o n o d i t o : rivendicazioni! Soltanto il linguaggio dei cazzotti e recepito. Non indago se tale rivendicazione e giusta nei confronti della controparte. Dico solo che, dall'iina parte o dall'altra, e detestabile l'affermazione dell'egoismo d i e cerca, a scapito di tutti e ad ogni costo, il proprio tornaconto. Atterro, col ritardo che e norma, a Palermo. Montagne di immondizia, da dieci giorni. £ c'e scirocco. Anche qui lo sciopero. Tanfo per le vie. L'abuso della democrazia decompone la societa e avvelena la vita civile. ISTITUTI DELVOPERA IN SfCILIA La convivenza giovanile pone, oggi specialmente, un cumulo di problemi di ordine formativo, disciplinare, economico, perche lo sviluppo della personality del singolo avvenga armoniosamente e il magistero educativo trovi ambiente, organizzazione, mezzi per esercitarsi efficacemente. I preposti a tali convivenze non possono certo dormire sonni tranquilli. A San Martina delle Scale, perche I'istituto e vasto e gli alunni sono numerosi, i problemi sono tanti. Ma i confratelli hanno buone spalle e sono generosi nel sostenere i pesi. Ne il Signore nega la sua grazia. A Castcllammure del Golf a I'istituto ' P. M i n o z z i ' ospita due sezioni di scuola materna e cinquanta picciotti interni che frequentano la scuola elementare: sereni, paffutelli, puliti, vivaci, con belle voci argentine. L'lstituto femminile 'Pietruccio Leone' a Mondello e come una grande villa immersa tra gli alberi e i fiori dal profumo acuto. Un angolo incantevolmente siciliano, a ridosso della scogliera, dirimpetto al mare turchino, disposto dalla carita dei coniugi Leone per operare il bene in memoria del loro Pietruccio, fiorellino aulente colto dal giardino della terra e trapiantato in cielo dall'amore misterioso di Dio. Inserita in un quartiere centrale di Palermo e invece la nostra casa ' P u ricelli', frequentata da alunni esterni di scuola materna e di scuola elementare, tin centinaio in tutto. A Riesi, nella Sic il ia meridionale, si arriva da Palermo con tre buone ore di automobile, attraverso plaghe caratteristiehe, in un paesaggio a volte arso a volte lussureggiaiite, dal quale affiora qua e la la continiiita di sacrificio degli abitanti. Nella casa delle fanciulle intitolata a Don Salvatore Riggio, che la dono all'Opera, vivono quaranta figliuole e han sede tre sezioni di scuola materna. Soprattutto e casa di carita, cosi blasonata negli anni per merito delle suore. Non pud esserci titolo piu onorifico per un nostro istituto che quello d'essere riconosciuto come casa della carita. Piu popolato e l'lstituto ' P . M i n o z z i ' di Oela: settanta alunni interni frequentanti la scuola elementare e due sezioni di scuola materna. Le buone Suore hanno avuto, da marzo in qua, I'onore sconvolgente della cronaca. Suor Brunelia merita i! plauso, non !a condanna. 150 PROGRESS/ E PROGRA MM/ La saccenteria pignolesca, per la verita, non ha risparmiato neppure Institute di Riesi, il quale, seguendo un programma di trasformazione, va rinnovando il suo volto. Altri piu impegnativi lavori sono in cantiere. La popolazione ha proprio bisogno di opere. L'lstituto ' P. Semeria ' di San Martino ha appaltato lavori per sessanta milioni per ricostruire una intera ala di fabbricato ed ha ottenuto tredici milioni per il rifacimento dei tetti, che si misurano a chilometri quadrati. Non vede I'ora che i lavori comincino specialmente Suor Lucia, la Superiora, che ne ha fatto un punto d'onore. Pure a Castellammare, dove illogiche difficolta di uomini ci tengono bloccate somme a cui abbiamo diritto, sono in preventivo lavori di ampliamento per venticinque milioni. E che dire del 'Puricelli', il cui edificio e alia vigilia della demolizion; e della ricostriizione, che realizzi una sede adeguata all'annosa aspettativa delle Suore, specialmente de'la Superiora, la veterana Suor Nicolina? PALERMO — Asilo Infantile "Puricelli". Padri e figli vicendevolmente lieti nel giorno della Fes/a del Padre. La Sicilia si muove sulle vie della Provvidenza, a cui manteniamo aperto I'animo fidente e grato. SUORE Sedici Ancelle di Santa Teresa collaborano nelle case dell'Opera in Sicilia: a San Martino, a Palermo, a Castellammare. Attorno alle Superiore — non piu giovanissime, appartenenti alia prima generazione del loro Istituto, e 151 percio ricche dello spirito di pieta e di sacrificio e piu impegnate stilla via della loro autentica vocazione — sono strette in comunita concordi e solidali snore piu giovani, piii istruite, piii intraprendenti, die alio spirito conferiscono espressione di opere. A Mondello sono sei Pie Operate della Immacolata Concezione, di buona esperienza, frutto, nella congregazione, di valevole tradizione arricchita dallo spirito della generazione attuale, die e attenta a cogliere il segno dei tempi. Le Riparatriei del Sacra Cuore, sono nell'lstituto di Riesi, dove una colonna bisogna erigere a Madre lldegonda, per la persistenza nel fronteggiare situazioni di emergenza durante quarant'anni. L'attuale Superiora e un monumento, non statico, ma dinamico. Tutta la comunita, cosi devota alia nostra Opera, si muove verso le mete di rinnovamento die la fervida iniziativa di lei continuamente suggerisce. A Gela consegnammo alle Terziarie Francescane del Signore soltanto i muri dell'edificio, e neppure completi, con I'arredamento appena iniziale per la scuola materna. Ora la casa e attrezzata. Pure la recinzione hanno realizzato. La Superiora, Suor Filippina, puo essere lieta. CONTINENTE Noi per i siciliani siamo del continente: modo d'esprimersi che rivela quant'e remota la realta del I "Italia dalla mente del siciliano. A ragione : poco poco poco il governo centraie fa per I'isola; e quel poco e ancora ritardato dal governo regionale. La permanenza d'alcuni giorni e stata immersione totale, il viaggio di ritorno una emersione. Riparto la mattina del 27 aprile. Restano nell'isola i confratelli e le suore. intesi a disporre gl'istituti al bene dei giovinetti, con sollecitudine quotidiana die e di peso ed e di merito, davanti a Dio, anche se non sempre davanti agli uomini. R. P. L'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia con la pregkiera, eal consiglio, eon 1 'opera arnica ; eon le offer!e in generi ed in denaro; sovvenendo alle necessitd dei propri assistiti; offre//do impiego agli alnnni ed ex alunni; assegnat/do a I Discepoli la celebrazione di Sante Messe; abbonandosi al ballet tino mensile " Evangelizare" e indirizzando ad nostra Seminario giovinetti che asnirano a dive/dare Sacerdofi. 152 si aiu ta ECHI DAI SEMINARI DEI DISCEP0L1NI ORVIETO. L'itinerario quaresimale, che sembrava tanto lungo, e stato molto breve. Siamo grati al Padre Superiore che, come voile darci di persona l'orientamento iniziale, cosi ha voluto guidarci da vicino neM'ultima tappa. Egli ha trascorso con noi la Domenica delle Palme. Ha presenziato la cerimonia sacra e la Santa Messa, sottolineando il valore dell'incontro con Cristo. Con noi ha trascorso, come di consueto, la mezza domenica. E ripartito nel primo pomeriggio, dandoci l'arrivederci di li a due giorni. II 6 aprile, infatti, e stato un giorno particolare per la Casa e per tutta la Famiglia Religiosa. Ricorreva il 25 della Sacra Ordinazione del Superiore locale Don Franco Panetta. Siamo particolarmente grati a Padre Tito, che ha voluto affrontare i disagi del viaggio per non far mancare a Don Franco la presenza piu cara. La sua parola paterna, grave e solenne, si e soffermata, seguendo Finsegnamento del Papa, a cui Padre Tito costantemente ci richiama, sull'autenticita della vera natura della missione sacerdotale, verificata dalla fedelta agli impegni assunti. Con Padre Tito e il Padre Superiore, hanno fatto corona a Don Franco, nella Santa Messa e nell'agape arnica, un gruppo di amid orvietani di antica data. Particolarmente grata la presenza del Professore Meta, di Cassino, con i suoi due meravigliosi giovanotti. Salutandoci, ci siamo scambiati gli auguri con il Padre Superiore e con Padre Tito che ci ha raccomandato di dare il senso vero alle Feste Pasquali, realizzando I'incontro con il Signore. In questa prospettiva ci siamo sforzati di vivere la Settimana Santa. La Provvidenza, in tutti gli incontri avuti nel tempo di Pasqua, ci ha aiutati sempre in questa via. Anzitutto, I'incontro con Sua Eccellenza il Vescovo, che, come a Natale, avendo per noi un particolare riguardo, ci ha ricevuti per gli auguri pasquali. Per noi e stato un grato dovere venire incontro al suo desiderio di averci attorno a Lui nelle funzioni sacre nella sua Cattedrale, il Duomo d'Orvieto. Abbiamo prestato servizio liturgico nella Santa Messa concelebrata da Sua Eccellenza e tutti i Sacerdoti della Diocesi, giovedi santo, nella Messa del Sacro Crisma. La sera del venerdi santo, dopo l'Azione Liturgica, ci siamo accompagnati a Sua Eccellenza, che si e alternato con Monsignor Ruina, Vicario della Diocesi e Sacerdote secondo il Cuore di Dio, nella processione della Via Cruris, che, partita dal Duomo, lungo il Corso, si e conciusa alia Chiesa di Sant'Andrea, di cui Maurizio ha parlato nel suo diario sui numeri scorsi. Non ci e stato per niente gravoso completare il nostro servizio liturgico nella funzione della solenne Veglia 153 Pasquale. Suggestiva e stata oltremodo la processione del Cereo Pasquale dalla nuova porta in bronzo attraverso la navata centrale del Duomo nell'oscurita. Sono stati veramente momenti di grazia per noi. Ringraziamo di cuore Sua Eccellenza che ce li ha resi possibili. Mercoledi di Pasqua, in ritardo per motivi logistici, ma tanto meglio per una vacanza ... supplemental, abbiamo soddisfatto di buon grado al doveroso obbligo della Pasquetta: prima tappa e Santa Messa a San Faustino, parrocchia del nostro Don Marcello, una chiesina suggestiva tra i boschi e i vigneti; poi, a piedi, attraverso i boschi, su fino al monte Peglia, a 1000 metri, una localita incantevole deH'Umbria verde, tanto piii bella quanto poco frequentata, almeno a primavera. MartrtU, mentre I'eco delle vacanze si va spegnendo nella normale tabella di marcia, una sorpresa da far venire il cardiopalma. Ci siamo visti arrivare Monsignor Ruina con un gigantesco (proprio) novo di Pasqua (Perugina) per ognuno. Qualcuno ha chiesto di poter vedere queste mastodontiche galline. Monsignor Vicario ci ha ringraziato (Egli a noi!) per I'impeccabile servizio e per il < buon esempio dato a tutti ». Vada per le uova, vada per il servizio liturgico, ma per I'edificazione di tutti confessiamo onestametite che non ... I'abbiamo fatto apposta! 26 aprile. Un'altra gradita sorpresa. Ci ha ricambiato la visita Sua Eecellenza, che ha avuto un incontro familiare con noi. Ci ha suggerito paternamente di proseguire, con impegno sempre rinnovato, la nostra Pasqua, che, per essere quel che deve essere, Vita cioe, impone una continua coraggiosa opera di mortificazione delle escrescenze, che guastano I'armonioso sviltippo della persona, che deve presentare Cristo ai fratelli. Con questo pensiero pasquale, chiudiamo il mese di aprile, con il euore e la mente rivolti al mese di maggio, che ritorna puntuale con tanti fiori. La Madonna, Madre e Regina dei Discepoli, voglia benedire tali fiori di speranza, anche se radi e malaticci, affinche giungano a maturazione. M auriz io. OFENA. La Settimana Santa ci porta al raccoglimento intenso e poi alia gioia festosa della Pasqua. II Oiovedi Santo andiamo a Sulmona, sede della nostra Diocesi, dove partecipiamo alia Messa Solenne concelebrata dai due Vescovi e da quasi tutto il Clero diocesano. Abbiamo I'onore di eseguire tutti i canti liturgici e di essere ricevuti da Mons. Marcante prima e da Monsignor Amadio dopo. Iridimenticabile la giornata sulmonese; ma ancora piu suggestiva e sentita e raccolta la bella liturgia serale nella nostra chiesetta, celebrata dal Padre Superiore Generale. I nuovi, specialmente alia lavanda dei piedi, hanno seguito con un'attenzione insolita. Con le campane del Sabato Santo, la gloria della Pasqua dura ancora. II Cristo Risorto ci fa ancora partecipi della sua vittoria sulla Morte e noi Lo preghiamo, che ci sia vicino e ci assista con una continua resurrezione. II lunedi dell'Angelo ci rechiamo a Capodacqua, meta da tutti agognata. Una giornata di gaia spensieratezza sulle rive del lago dove anche il Padre Spirituale Don Ruggiero, e ritornato adolescente. Al ritorno assistiamo all'incidente per fortuna non grave di una 500 precipitata lungo una scarpata. Procediamo ora con ritmo normale, ma stiamo preparando la festa per il 25' di Sacerdozio del nostro Direttore Don Virginio. Di cio parleremo la prossima volta. // Cr onista . 154 A A C U R A NO TIZIA ASSOCIAZIONE D I R E M O D l RIO DE LLA EX-ALUNNI O I A N N A N T O N I O L'idea fissa: riorganizzare. La riorganizzazione, con una formula piii attuale e partecipata, deliAssociazione Ex-alunni dell'Opera e diventata un punto d'onore per il Consiglio direttivo, il quale, peraltro, e stato 'trattenuto' in carica a tale preciso scopo. Riorganizzare su piano centrale e periferico V Associazione significa riannodare i legami, la dove essi risultino sciolti o allentati, tra persone che hanno consumato il pane di una medesima mensa, al fine di mantenere sempre vivo il ricordo di Coloro ai quali essi devono buona parte di cio che hanno e che sono. Significa, anche, mettere a frutto i valori acquisiti e volgere al concreto Vinsegnamento ricevuto. In sostanza porsi in grado di poter ripetere, nei riguardi della societal, il motto di San Paolo: « Ho dato cio che ho avuto ». A questo fine, mi sono preso Vardire di rivolgere DIECI DOMANDE AI SUPERIOR/ DEGLI ISTITUTI DELL'OPERA 1) Vi sono possibilita di organizzare nella sua cittd una Delegazione di Ex-alunni? 2) In caso affermativo, pub Lei, direttamente o per mezzo di un incaricato, prendere iniziative a tal fine ? 3) Ritiene di poter agire direttamente o preferisce stabilire preliminari contatti tra Ex del luogo e il Consiglio di Roma? 4) Quale sistema propone per stabilire rapporti e scambi tra il Centro di Roma e la sua Delegazione, una volta costituita? 5) Ritiene utile fare intervenire nel " dialogo " anche gli studenti del suo istituto? 6) Sarebbe disposto a consentire che qualche studente del suo istituto faccia pubblicare articoli su " La Sveglia ", portandovi considerazioni del proprio ambiente e della propria eta ? 155 7) Quali altri particolarl suggeritnenti vorrebbe dare aWAssociazione Ex-alunni? 8) Quali possibilitd ha di seguire gli studenti, una volta dimessi daWistituto? 9) Quali rapporti mantiene con essi? 10) Le e possibile segnalarci gli attuali indirizzi degli Ex licenziati negli ultimi anni? REMO DI GIANNANTONK) ERMANNO CIRCEO (13 m a r zo PRIMO PREMIO NAZIONALE "GABRIELE D'ANNUNZIO " 19 7 1) Ermanno Circeo non e nuovo agli onori della cronaca letteraria. Oltre alle belle soddisfazioni che gli derivano dalla brillante carriera conseguita nel campo della scuola, egli e cosiderato scrittore e saggista affermato e la sua penna, ormai, si fregia di numerosi trofei. Pur non trovandoci, quindi, del tutto impreparati, il nuovo riconoscimento conferitogli con la premiazione del suo Saggio su D'Annunzio narratore ci riempie di gioia e di giusto orgoglio. Circeo e un dei tanti figli dell'Opera che si fanno onore e che contribuiscono, con la loro operosa intelligenza, ad accrescere il prestigio della Istituzione, che ha guidato i loro primi passi. L' Associazione degli Ex gli invia il suo plauso e vivissime congratulazioni. BIOGRAFI A Siamo ben lieti di presentare all'attenzione dei Lettori la Biografia di Monsignor Vincenzo Cavalla, che fu, per breve tempo purtroppo, nobile e degno Arcivescovo di Acerenza e Matera. La biografia e stata scritta motione ainoris dall'lll.mo Monsignore Don Luigi Gay che fu nostra grande aiuto nei primissimi tempi a Monterosso e a Chieti. Chi non lo ricorda? Tutti lo ricordano e ne parlano con riconoscente affetto. Percio agli Ex specialmente raccomandiamo la Biografia che e scritta con affetto, innanzi tutto, con stile chiaro, in perfetto italiano. Anche perche S. E. Mons. Cavalla conobbe I'Opera e se ne compiacque molto a Palazzo San Gervasio. Lo conobbi anch'io prima ad Asti e poi ad Acerenza. Leggete. Monsignor Gay ne sentira piacere e vi ispirera nobili pensieri quasi a continuazione della educazione cristiana e civile impartita agli Ex che ebbero la fortuna di ascoltare imparando e poi praticando. T. L'Arcivescovo Vincenzo Cavalla — Biografia a cura del Canonico Professor Luigi Gay, Asti, 1969, pagine 344, Lire 2000. 156 Volentieri pubblichiamo questo delicato episodio rievocato da Luigi Galaffu, che i suoi compagni di allora leggeranno con una punta di nostalgia. II fatto e descritto con tale vivezza ed eleganza di stile, che anche coloro che non lo hanno vissuto, potranno ugualmente gustarne la lettura ed approfittarne per fare un benefico tuffo nei ricordi della propria infanzia. CUCCIOLATA La storia di Bobi comincio, per noi, un mattino di luglio, una di quelle belle mattine sperdute nel tempo uniforme dell'estate infinita, sempre identica, senza mutamento sia pure insignificante che desse una parvenza di novita. Si stava, allora, per giornate intere a zonzo per i cortili infocati, per il boschetto ricco di misteri, per l'intercapedine che aveva il sapore delle cose nascoste e proibite. Cinque ragazzi al disotto di dieci anni che mettevano insieme le risorse della fantasia di ciascuno pur di dare un volto ed un significato al trascorrere delle ore e dei giorni. Bobi, un bel cane lupo di pochi mesi, fu la liberazione da tanta uniformita piatta, e divenne il compagno nuovo, vivo, quasi un essere umano, un ragazzo al quale non interessasse altro che giocare. Si era ancora a letto, quella mattina, nell'attesa schiarita deH'ultimo sbadiglio, sotto il lenzuolo umidiccio che sapeva ancora di sonno lungo e pesante. AH'improvviso si apri la porta, quella grande col porno della maniglia bianco, che non funzionava mai, e la camerata fu piena del suo abbaiare precipitoso come una cascata di sassi. II cucciolo si fermo nel corridoio tra le file dei letti, guardo di qua e di la, quindi, come se avesse compreso la situazione e individuato il da farsi, salto sul letto di Francesco, I'unico che ancora dormisse, nonostante il baccano, e comincio ad abbaiargli in faccia, ad annusarlo e leccarlo. Francesco diede un grido, si copri col lenzuolo, quindi rotolo per terra e si fermo ansimando sotto il letto. II cane gli fu dietro divertito e Francesco comincio a correre da una parte aU'altra invocando san Rocco, il vice, Roso e noi, che ce ne stavamo prudentemente nascosti in attesa degli eventi. II nostro compagno riusci a guadagnare il gabinetto e Bobi, che aveva tutta I'aria del toro in una corrida, rimasto per poco incerto dinanzi alia porta che, sbattendo, gli aveva sfiorato paurosamente il muso, ripiego su di noi e non ci fu piu scampo per nessuno. Quando, dopo tanto, il vice riusci a far girare il porno bianco della porta, che gli rimase regolarmente in mano, e comparve lungo, diritto, serio 157 nel vano, il cane, torse temendo di averla fatta grossa, gli ando mogio mogio incontro e gli si accuccio ai piedi. II vice guardo lentamente tutta la camerata: le reti seonvolte, le lenzuola die pendevano da lutle le parti, i materassi ammonticchiati come in una barricata, i cuscini sperduti per I'intera stanza; guardo pure noi con gli ultimi proiettili in mano. Guardo tutto e tntti, pure il cane, e alia fine pronuncio una frase die, per il tono e la serieta con cui la disse, ebbe il sapore di una frase storica: Che cane! . Usci con la maniglia in mano e Bobi, dopo averci regalato un ultimo sguardo d'intesa, gli tenne dietro e scomparve nel corridoio. L'estate si riempi dell a sua presenza. Durante il giorno giocava con noi, ci rincorreva, lo rincorrevamo. Eravamo perfino giunti a fare le gare di velocita. Nel cortile non si pote piu giocare con la palla, perche Bobi aveva sconvolto tutte le regole del calcio. Soprattutto non concepiva il gioco di squadra ed era un individualista bello e buono: afferrava la palla coi denti, e, pensando die il gioco consistesse nel tenerla in bocca quanto piu possibile, cominciava a zigzagare per i viali, giii nel boschetto, di nuovo in cortile, e noi dietro cercando di fargli capire die doveva lasciare la palla. La mattina ci aspettava davanti al refettorio, entrava con noi, poi veniva a giocare fino all'ora di pranzo. Perfino alia benedizione ci accompagnava. Si metteva buono buono sdraiato nel corridoio tra i banchi, attratto dalle luci dell'altare, uggiolando appena per accompagnare i nostri canti. Ma non appena don Libutti si inginocchiava e con voce soavissima e lenta cominciava ieratico la preghiera < Eccoci, o Divino Maestro, ...», Bobi, quasi richiamato da una voce misteriosa, si alzava, andava verso I'altare e cominciava ad annusare e a leccare gli scarponi di don Libutti, il quale non sapendo piu se badare al cane irriverente o alia preghiera al Signore, cominciava a scalciare all'indietro, cercando di non perdere il filo del rapporto con Dio. Finche il vecchio Roso non andava a prendere 1'impertinente e lo richiamava ad un contegno piii confacente al luogo e al momento. Ma una mattina Bobi non venue all'appuntamento. Lo aspettammo per un pezzo in cortile, sperando di vederlo comparire da un momento all'altro, e comincio la ridda delle ipotesi: die fosse fuggito, die qualcuno lo avesse rubato, die avesse perduto la strada e non sapesse tornare. Invece no. AlI'improvviso sentimmo venire di lontano un uggiolare lamentoso, quasi un pianto die si spandeva nei viali deserti del cortile, tra gli alberi del boschetto. Ci dirigemmo di corsa verso il cortiletto della cucina da dove proveniva il Iamento. Bobi era li, ma, ahime, aveva un collare di cuoio intorno al collo e una catena di ferro era legata a un albero. Gli fuinmo vicini e I'accarezzammo e pareva aver ritrovato la festevolezza di sempre. Ogni tanto tentava 158 di correre, ma dopo pochi passi la catena lo immobilizzava. Venne Roso che ci disse di lasciarlo in pace e ci mando via. Ci allontanammo lentamente, mentre lui ci chiamava saltellando dolorosamente e abbaiando. La sua voce lentamente scomparve e ci trovammo nuovamente immersi nella monotona uniformita dei giorni. Ma Testate ormai era al tramonio. Luigi Fiori Galaffu d'arancio. Spesso sono costretto a parteciparvi notizie non liete, che ci invitano alia preghiera e alia mestizia. Questa volta, ma non e certo la prima, vi comunico una notizia lieta che fara a tutti gli Ex grande piacere. II giorno 3 di maggio il nostro Ex Dottor Marco D'Angelo, provato da cocente e continuo dolore, con la sua Signora hanno avuto un giorno di pieno sole e di gioia serena. Quel giorno e stato di festa. Si e celebrato un matrimonio che ha riempito la famiglia D'Angelo di festa e di gaudio. II matrimonio e stato benedetto tra il Doctor SILIO D'ANGELO ed EMILIANA PRASCINA ad Amatrice, cittadina natale del la Madre del nostro Silio, Signora Qiuseppina De Berardinis, la cui famiglia mai e sfuggita alia stima nostra degli Ex di Amatrice. Uniti mandiamo alia famiglia D'Angelo, a fasci, i nostri cordiali auguri, perche la nuova famiglia prosperi e si dilati con fiori, non colti dai campi, ma con fiori germogliati nell'amore che ha uniti i nuovi sposi secondo il pensiero e il mandato divino: Amate e moltiplicatevi. T. NICOLA SANTANOELO ex alunno del nostro Istituto di Potenza, ha impalmato nel Santuario Madonna di Campagna a Lesa (Novara) il, 24 aprile, la gentile Signorina MI MM A IANNACCONE. II 3 aprile nella chiesetta cinquecentesca di Santa Maria in Oaleria Padre Romeo ha benedetto le nozze tra PIERO SCHINCHI — anche lui ex alunno di Potenza — e la gentile Signorina GIGLIOLA C/ERI. Esprimiamo I'augurio affettuoso che gli Sposi godano del loro amore mutuo e fecondo e ne facciano incentivo di corrispondenza e di collaborazione col piii grande amore che Dio ha per ciascuno di noi. Laurea. Abbiamo sempre piacere di partecipare alia gioia delle famiglie degli Ex ' gloriosi' quando un figliuolo raggiunge la laurea con la sua intelligenza e la sua diligenza, lontano dalla pleiade ingloriosa dei giovani che protestano e minacciano i professori perche impongono lo studio. Chi li costringe? Vadano a zappareoa fare i lazzaroni. Si studia perche si vuole studiare. Perche ci si vuole elevare nella societa con la virtu civica e con lo sudio. £ la volta dell'ex-alunno Oiacomo Petrone, che gode la gioia, cui noi partecipiamo entusiasticamente esprimendo auguri di progresso ed abbracciando il figliuolo ROCCO ex-alunno del nostro Istituto di Potenza, che al padre, alia mamma ha portato la sua laurea in giurisprudenza. Evviva. Evviva. Che Rocco nostro, neo avvocato, vinca tutte le cause e goda dolce e solenne la stima nella sua categoria: quella degli onesti e veri avvocati, con nessuna vicinanza agli azzeccagarbugli. Evviva. T. 159 Meutre stiaino per undure D tt'U in maee/iiuii NCTA riceviamo e puhblielniiiiw. A I) /-/ U C I) () C l: T Percio. scrivendo poche e povere parole, trenio e piango. Che e dolorosa la inorte per chi resta, ma q u a n d o ehi nuiore porta con se la eredita della virtu, e tanto pin forte e cocente il dolore. 1; tanto piu desolante. ANGELA D'ALESSIO SABBATELLA da stanotte, 7 maggio, ha lasciato il mondo, la sua diletta famiglia, il consorte che I'amava sviseeratamente, i tre figliuoli che non sentiranno piu la carezza di una madre eseuiplare, ne il suo amore, ne la sua parola esortatrice, se non dal eielo, donde essa g u a r d a la famiglia che la piange e la desidera e la invoca. La Dottoressa Angela era veramente angelo, I'angelo della famiglia. A lei si addicono le parole, che spesso ripetiamo insonnoliti, ma che fotografano la nobile virtii di chi veramente vive la vita civile nella scia luminosa della religione, del Cristianesimo: respondent rebus nomina saepe suis. II nome risponde esattamente alle o p e r e che le creature di Dio, sen/a vanita, compiono nel lorn raggio di vita, come la madre che e maestra sapiente, ed angelo tutelare nella famiglia che educa alle altezze del consorzio uinano. Questa e la sposa che il caro amato stimato Franco Sahhatella amava sviseeratamente. Questa e la Madre che i figli p i a n g o u o . Si piangete. Ma non dimenticate. Q u a n d o , cari figliuoli, I'onda perversa cerca di attanagliarvi, pensate alia m a m m a che ancora vigila, ancora esorta, ancora vi ama, ancora vuole che la vostra vita rimanga innestata alia sua, alle sue virtu di educatrice sapiente e madre intemerata. Caro Franco, appeua ho sentito la desolante notizia ho pensato a te, e sono sceso siibito in Chiesa a celebrare la Santa Messa in suffragio di questa donna prodigiosa che era il tuo a m o r e e il tuo vanto. Ma ti esorto, non disperare. II seme ch'ella ha gettato generosa nel solco della tua famiglia, continua a germogliare. Angela c viva. F. dal cielo, dalla sede beata, ella veglia su la tua famiglia. F vi sprona. Ad/iue loquitur. F parla il suo a m o r e ancora con affetto da cui sprigiona ancora il calore che Angela spargeva iu ogni angolo della tua famiglia. Coraggio, caro. Ti sostenga la fede che in noi cristiani origina la speranza di nn giorno che verra e portera a conoscenza quell'amore che in terra ha le sue pieghe, le sue grinze, ma in cielo e totale, e perfetto. Coraggio. lo ti sono vicino come tutti i miei confratelli specie Don Romeo, assente; eon tutti gli Ex che ti stimano e ti consolano, cercando di lenireil tuo dolore, di asciugare le tue lagrime con quell'affetto che tutti succhiaste nelle nostre Case che tutti vi vollero educare a questa fratellanza cristiana che vi uni fratelli nella tenera eta e uniti vi tiene nel momento della sventura. Coraggio. P r e g h i a m o insieme. P r e g h i a m o . La preghiera e il nostro rifugio, il nostro sollievo, la nostra forza, q u a n d o siaino percossi dalla inorte che momentaneamente ci divide. Coraggio. Tutti ti abhracciano condividendo appieno il tuo affannoso dolore. I. mine, Barletta Arcopinto Fasquale, Napoli Chiarella Vito, Foggia Foglia Silvestro, Roma Luccio Anna, Napoli Solaro Don Bucci, Dicomano Di Benedetto Francesco, Roma Ruocco Gaetano, Rionero in Vulture D'Effremo Nicola, Rionero in Vulture Sr. Accettola Ida, Chiaravalle Padri Barnabiti, San Clemente a Casauria Fontana Sailis, Marina Palizzi Libri Giuseppe, Marina Palizzi Sacca Linda, Marina Palizzi Snore Freziosissimo Sangue, Francavilla di Sicilia Breglia M. Rosa, Senise De Lillo Mario, Senise Bellusci Maria, Senise Carlomagno Armando, Senise Ferrara Renata, Senise Donna Giulia, Senise Caterina Marino, Senise Fanuele Biagio, Senise Scuteri Rocco, Senise Biemonti Anselmiua, Coldirodi Facciolini Domenico, Coldirodi Persici Giovanni, Coldirodi, Ricardi Emma, Coldirodi Sichetti Raffaella, Coldirodi Gazzano I'lavia, Coldirodi Superiora Istituto Oftalmico, Coldirodi Di Napoli Carmela, Roggiano Gravina Storino Carmelina, Roggiano Gravina Luise Domenica, Roggiano Gravina Raddi Rita, Roggiano Gravina Rossi Antonietta, Roggiano Gravina De Maio lole, Roggiano Gravina Caruso Maria, Roggiano Gravina Caselli Eugenia, Roggiano Gravina Belcastro Rosina, Cosenza Perniola Giovanni, Rionero in Vulture Lassandro Rocco, Rionero in Vulture Ferrara Faraone, Torre de' Passed Salvatore Garista, Marina Palizzi Ripepi Giuseppina, Marina Palizzi Scuola Materna di Marina Palizzi Parroco Parrocchia SS. Redentore, Marina Palizzi Vainieri Don Umberto, Senise Trupa Don Umberto, Senise Tricarico Alessandro, Senise Mileo Isabella, Senise Petruzzelli Vincenzo, Senise Marcone Carlo, Senise Guerriero Clelia, Senise Castronuovo Maddalena, Senise Marino Alessandro, Senise Bernardini Riccardo, Coldirodi Calvini Caterina, Coldirodi Martini Alda, Coldirodi Pompei Giovanni, Coldirodi Semeria Anna, Coldirodi Lanza Paolo, Coldirodi Merelli Giuditta, Coldirodi Scavello Giulia, Roggiano Gravina Ferrante Maria, Roggiano Gravina Fsbardo Adriana, Roggiano Gravina Felice Ernesto, Roggiano Gravina Palermo Lillina, Roggiano Gravina Paladino Franco, Roggiano Gravina Barbieri Gloria, Roggiano Gravina Paratore Maria, Roggiano Gravina Scalise Sebastiana, Roggiano Gravina Mandato Rita, Roggiano Gravina Sorelle Prezio, Roggiano Gravina. Lire 3 o o o D'Ovidio Augusto, Roma Morosi Mario, L'Aquila Palombi Olivier Anna, Roma Vespa Rocco, Matera Pontillo Giuseppe, Bus>si Cariesimi Andrea, L'Aquila Vautero Miranda, Feletto Balducci Moris. Antonio, Salerno Massimi Gualda, Roma D'Angelo Marco, Roma Benelli Amadio, Firenze Gimabusso Gaetano, Palermo Santuccione Silvana, Cepagatti Ruggieri Vincenzo, Bari. Quote varle Lire 10 0 0 0 : Lire 5 000: Lire 4 000 : Asilo di Greve in Chianti. Lire 2 000 : Famularo Canio, Benevento Mainardi Teresa, Vigevano Santececca Franco, Roma Di Martile Arturo, Montesilvano Di Martile Domenico, Montesilvano Del Tosto Pia, Roma Masciotta Angelo, Roma Di Tursi Giuseppe, Roma Suore Inimacolata Concezione Roma Del Tosto Assunta, Roma Berna Paolo, Firenze. Lire 1 500 : Lire Famiglia Caruso, Roma D'Agostino Vincenzo, Cassino nario dei Discepolini, Ofena De Fabii Elisa, Roma. Miglioli Teresito, Calvisano Tuccimei Filippo, Roma. Pace Vittoria Zoni, Domodossola lerano Riccardo, Genova. 500 : De Meis Vincenzo Sulmona Semi- Rossi Carmelo, Verona Pel- Di Gianni Lucia, Montemilone. Continua £a [jutjutii iti'lltt Cu'iitu Tutti i piaceri finiscono in una piu o mtno amara delusione; la carila sola non disillude mai. (P. Minozzi) Meglio essere virluosamenle ritardetari, mageri retrogredi che essere egoisticamente moderni. (P. S e m e r i a ) Lire 500 000 - Irma Bolognesi Ved. Darmon, Roma. Lire 100 000 - Banco di Sicilia, Roma. Lire 20 000 - Ancelle di Santa Teresa, Castellamoiare del Golfo. Lire 15 000 - Famiglia Corteggiani Minozzi, Roma. Lire 10 000 - Margherita Di Marco, Calascio Di Giulio Alfieri, Roma Famiglia Di Gennaro, Irsina Xuereb Giuseppe, Roma Ancelle di Santa Teresa, Palermo. Lire 9 250 - Vari, Roma. Lire 5 000 - Minozzi Giulia, Roma. Lire 1 000 - Moscatelli Riccardo, Roma AMAThlCE-T,F.GSFi\CTRCHC:/ASCHILE novita £' pronta la preannunciata biografia di $tadre QioVanni Jlfrinozzi, interessante, oltre che nuova, per il forte rilievo dato dall'autore al profilo spirituale e per la rievocazione dell'apostolo di carita fatta con filiate sentimento. D. ROIVIEIO PANZONE PADRE GIOVANNI MINOZZI P r e l a z i o n e dell'On. GIULIO ANDREOTTI pp.210, Roma-Miiano, 1971 L. 1500 **1 hi I"" 31 volume pub essere richiesto a: Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia Via C a c c i a n i n o , 19 20131 MILANO inviando I'imporio mediante il conto correnie postale n. 3-22908.