CASO 1: Impianti con pompa di calore aria
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CASO 1: Impianti con pompa di calore aria
Programma della giornata: pomeriggio Le reti di distribuzioni idroniche •Dimensionamento dei sistemi idronici: portata e prevalenza dei gruppi di circolazione (esempi) •Riqualificazione degli impianti esistenti con impianti a pompa di calore Le reti di distribuzione aerauliche: •Dimensionamento di massima dei sistemi aeraulici Esempio di calcolo incentivi per PDC (D.M. 28/12/12) Caldaia o pompa di calore? Generatori di calore a confronto Pompe di calore aria-acqua, acqua-acqua e aria-aria: best practice Le pompe di calore per produzione Acqua Calda Sanitaria Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Grandezze fondamentali per il progetto delle reti idrauliche · Portata; · Prevalenza. Portata: quantità d’acqua che attraversa i vari rami della rete nell’unità di tempo. Si misura in [l/s], come indicato dal S.I. oppure, per comodità, in litri l’ora [l/h]; Prevalenza: è la pressione dell’acqua nella sezione considerata del circuito. Si misura in chilopascal [kPa], come indicato dal S.I. oppure, per comodità, in millimetri di colonna d’acqua [mm.c.a.]. IMPORTANTE: • La prevalenza è data all’acqua dalla pompa che fa circolare l’acqua all’interno del circuito vincendo le perdite di carico incontrate; •Esistono vari tipi di pompe, ma nel campo della climatizzazione si usano solo le pompe centrifughe; • La parte operatrice di questo tipo di pompe è costituita da un rotore palettato che manda l’acqua in pressione sfruttando la forza centrifuga. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Grandezze fondamentali per il progetto delle reti idrauliche La Potenza termica o frigorifera che deve essere erogata dai vari terminali d’impianto è strettamente legata alla portata d’acqua che attraversa i terminali stessi. I vari rami della rete saranno attraversati da differenti portate d’acqua, in funzione della potenza che i terminali d’impianto alimentati dai differenti rami della rete dovranno erogare. P = Q x ∆T x cp x ρ dove P = Potenza termica o frigorifera in [kcal/h]; Q = Portata d’acqua [l/h]; ∆T = Differenza di temperatura tra (Tmandata – Tritorno ), [°C]; cp = Calore specifico acqua = 1 [kcal/(kg°C)] a Tacqua = 15°C e P = 1 atm; ρ = peso specifico acqua = 1 [kg/l] Es. - Potenza = 93 kW ≈ 80.000 [kcal/h]; (per convertire i kW in kcal/h: 1 kW = 860 kcal/h ) - ∆T = 5[°C] (temperatura in mandata: 7 °C; temperatura in ritorno: 12 °C;) si ha Q = Portata acqua refrigerata = P / ∆T = 80.000 / 5 = 16.000 [litri/ora]. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Grandezze fondamentali per il progetto delle reti idrauliche Curva caratteristica del circuito idraulico Curva caratteristica di una pompa centrifuga •Per circuito idraulico utilizzatore si intende la serie delle tubazioni, dei terminali d’impianto e dei dispositivi idraulici; • La curva caratteristica del circuito utilizzatore fornisce la perdita di carico che l’acqua subisce nel percorrere il circuito al variare della portata; Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Punto di lavoro della pompa inserita nel circuito idraulico Il punto di lavoro o di funzionamento indica l’effettiva portata Q e l’effettiva prevalenza H che la pompa fornirà al circuito utilizzatore. Il punto di lavoro si ottiene semplicemente sovrapponendo la curva della pompa e quella del circuito: Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa Sia quella mostrata in figura la curva di resistenza del circuito e sia data la portata richiesta: Tra le pompe disponibili in commercio occorrerà scegliere quelle la cui curva caratteristica interseca la curva del circuito proprio nel punto di lavoro voluto: Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico Perdite di carico concentrate (o localizzate) - z: Perdite di carico distribuite (o continue) - r: Le perdite di carico si misurano in [kPa] oppure in [mm.c.a.]. Vale la seguente formula di conversione: 1 mm.c.a. ≈ 10 Pa 1 m.c.a. ≈ 10 kPa Sono dovute all’attrito tra l’acqua e le pareti interne dei tubi; sono dette distribuite perché sono distribuite lungo tutto il circuito. r = (F / D) X (ρ v² / 2) [kPa/m; mm.c.a./m] Sono quelle che l’acqua incontra laddove vi sono particolarità come la presenza di dispositivi idraulici e terminali d’impianto oppure laddove vi sono variazioni brusche del diametro del tubo, curve, derivazioni etc… z = k ρ v² / 2 [kPa; mm.c.a.] •F un fattore adimensionale che dà conto della rugosità della parete del tubo; •D è il diametro interno del tubo [m]; •ρ è la densità dell’acqua alla temperatura media di esercizio [kg/m³]; •v è la velocità media dell’acqua [m/s]. •k è detto “coefficiente di perdita localizzata” e dipende dalla geometria della particolarità che ha creato la resistenza (accidentalità). Parametro tabellato. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico distribuite Scelta dei diametri dei tubi e calcolo delle perdite di carico distribuite: •Calcolo delle perdite di carico distribuite: solo dopo avere definito i diametri dei tubi. • Scelta dei diametri dei tubi: si pongono limitazioni alla velocità dell’acqua. • Acqua troppo lenta: formazione di sacche d’aria all’interno dei tubi, conseguenti gorgoglii e irregolare flusso dell’acqua (inoltre la presenza d’aria all’interno delle tubazioni favorisce la corrosione); • Acqua troppo veloce: perdite di carico inaccettabili, pompe molto costose ed ingombranti (l’eccessiva velocità dell’acqua produce rumorosità e può addirittura portare a rottura le tubazioni per erosione). Le velocità consigliate per i vari tipi di tubazioni sono quelle riportate nella tabella seguente: Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico distribuite Scelta dei diametri dei tubi e calcolo delle perdite di carico distribuite: •Calcolo delle perdite di carico distribuite: solo dopo avere definito i diametri dei tubi. • Scelta dei diametri dei tubi: si pongono limitazioni alla velocità dell’acqua. • Acqua troppo lenta: formazione di sacche d’aria all’interno dei tubi, conseguenti gorgoglii e irregolare flusso dell’acqua (inoltre la presenza d’aria all’interno delle tubazioni favorisce la corrosione); • Acqua troppo veloce: perdite di carico inaccettabili, pompe molto costose ed ingombranti (l’eccessiva velocità dell’acqua produce rumorosità e può addirittura portare a rottura le tubazioni per erosione). Le velocità consigliate per i vari tipi di tubazioni sono quelle riportate nella tabella seguente: Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico distribuite Scelta dei diametri dei tubi e calcolo delle perdite di carico distribuite: Poiché le perdite distribuite dipendono dal quadrato della velocità dell’acqua, porre limiti alla velocità equivale a porre limiti alle perdite di carico continue. Per gli impianti di climatizzazione si impongono alle perdite continue i seguenti limiti inferiore e superiore: r = 20÷ ÷30 [mm.c.a./m] Usando tabelle come quella mostrata di seguito, sarà possibile determinare il diametro del tubo a partire dalla conoscenza della portata d’acqua: la tabella fornisce la perdita di carico distribuita per metro di tubo: Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico distribuite Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico distribuite Esempio portata d’acqua refrigerata: 16.000 [litri/ora]; temperatura in mandata: 7 °C; temperatura in ritorno: 12 °C; (temperatura media circa pari a 10 °C) lunghezza L del circuito: 60 [metri] Determinare il diametro del tubo (che supponiamo dover essere in acciaio) e, calcolare la perdita di carico distribuita lungo il circuito. Facendo uso della tabella si entra con il valore della portata e si ottiene in verticale il diametro da assegnare al tubo ed in orizzontale la perdita di carico distribuita per ogni metro di tubo: Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico distribuite Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico distribuite Dalla tabella si ottiene: · Diametro nominale tubo: D = 2 1/2"; · Perdita di carico distribuita al metro: r = 26 [mm.c.a.] · Velocità dell’acqua: 1,20 [m/s] La perdita di carico continua per l’intero circuito è data da: R = r x L = 26 [mm.c.a./m] x 60 [m] = 1.560 [mm.c.a.] ≈ 15,6 [kPa] Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico concentrate Dipendono dalla particolare accidentalità: curva, derivazione, variazione di diametro, valvola, batteria del ventilconvettore, scambiatore a piastre…. Vale la formula: z = k ρ v² / 2 [kPa; mm.c.a.] Per le perdite concentrate si dispone di tabelle di calcolo come le due tabelle seguenti: •la prima fornisce il valore del coefficiente di perdita concentrata k relativo al tipo di accidentalità; •la seconda fornisce il valore della perdita concentrata in [mm.c.a.] Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico concentrate Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico concentrate Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico concentrate Esempio Supponiamo che per il caso del circuito precedente (ved. esempio sul calcolo delle perdite distribuite) si vogliano ora calcolare le perdite concentrate dovute alla presenza di: •N°2 curve normali a 90°; •N°1 valvola a 3 vie; •N°1 valvola a sfera a passaggio ridotto. Dalla prima tabella calcolo la sommatoria Σ k (ricordiamo che è D = 2 1/2", tubo d’acciaio): Σ k = 0,4*2+8+0,6 = 9,4 ≈ 10 (approssimare sempre per eccesso) Dalla seconda tabella, ricordando che la velocità dell’acqua all’interno della tubazione era v = 1,2 [m/s], si determina la perdita di carico concentrata in [mm.c.a.]: z=713 [mm.c.a.] con acqua a T=80°C. Essendo la temperatura media dell’acqua pari a T=10°C si ha z=713*1,029 = 734 [mm.c.a.] Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa – Le perdite di carico distribuite + concentrate Essendo quindi: R = r x L = 26 [mm.c.a./m] x 60 [m] = 1.560 [mm.c.a.] ≈ 15,6 [kPa] z=713*1,029 = 734 [mm.c.a.] La perdita di carico totale è data allora da: R + z = 15,6 +7,34 ≈ 23 [kPa] Per una portata d’acqua pari a, ricordiamo, Q = 16.000 [l/h]. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi idronici Esempio di scelta della pompa Curva caratteristica del circuito utilizzatore: Il circuito utilizzatore avrà pertanto la curva caratteristica sopra riportata. Curva caratteristica pompa–circuito utilizzatore: La pompa dovrà poter fornire la prevalenza di 23 [kPa] alla portata di 16.000 [l/h]. La curva caratteristica della pompa dovrà passare per il punto di lavoro (16000; 23). In queste condizioni il punto di lavoro sarà quello voluto: sarà smaltita la portata richiesta pari a 16.000 [l/h] vincendo la perdita di carico pari a 23 [kPa]. Riqualificazione degli impianti esistenti con impianti a pompa di calore Valutazione della necessità di eventuali modifiche all’impianto esistente Percentuale di tempo funzionamento radiatori ad alta temperatura Riduzione dell’emissione termica di un radiatore in funzione della temperatura di mandata Nonostante il suo nome, il radiatore scambia energia prevalentemente per convezione (circa il 70-80%): risulta utile considerare quanto diminuisca l’emissione rispetto al valore nominale in funzione della temperatura di mandata (si considera un ritorno ad una temperatura di 5°C inferiore. Per una temperatura di mandata di 55°C (contro gli usuali 80°C in ingresso e 60°C in uscita) l’emissione è appena inferiore al 60% del valore nominale. Layout tipico impianto a radiatori Dimensionare un impianto di riscaldamento con radiatori e pompa di calore Effettuando un intervento di sostituzione del generatore su un edificio esistente, una informazione sul fabbisogno termico necessario può essere ottenuta anche dal tipo di radiatori presenti, dal numero di elementi e dalle temperature di progetto. E' «consigliabile», sostituendo il vecchio generatore con una pompa di calore, lavorare a temperature più basse al fine di non inficiare il risparmio energetico ottenibile con la pompa di calore; a riferimento possono essere presi i seguenti valori per la temperatura di mandata: Tu = 45 ÷ 55 ⁰C. Ad una ridotta temperatura di mandata corrisponde un buon risparmio energetico. La resa termica dei radiatori a bassa temperatura risulta essere ridotta per cui per ovviare al mancato apporto termico si può aumentare il numero di elementi dei radiatori oppure, meglio, si possono effettuare degli interventi mirati alla riduzione del fabbisogno termico come la sostituzione dei serramenti con serramenti più performanti, l'isolamento dell’involucro edilizio etc.. Esempio: Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Sistemi aeraulici Sistemi di diffusione del caldo/freddo negli ambienti climatizzati Una rete di distribuzione dell ’ aria è tipicamente costituita dagli elementi riportati in figura: - canali di distribuzione e, ove presente il ricircolo, di ripresa; -ventilatore/i di mandata e di ripresa dell’aria (solo in caso di ricircolo). I canali di distribuzione dell ’ aria possono essere classificati in funzione: − della tipologia di impiego; − della velocità dell'aria; − della pressione. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Sistemi aeraulici Sistemi di diffusione del caldo/freddo negli ambienti climatizzati In base alla tipologia di impiego si distinguono in: − canali di mandata (facenti capo all’unità di trattamento e veicolo di trasporto dell'aria fino all'immissione in ambiente); − canali di ripresa (facenti capo all’unità di trattamento o a un ventilatore per il ricircolo e/o l'espulsione dell'aria ripresa dall'ambiente); − canali di aspirazione (con flusso diretto verso un ventilatore); − canali di espulsione (nei quali la direzione del flusso va da un ventilatore verso l’aria atmosferica). La classificazione precedente non influisce sulla tecnologia costruttiva In alcuni casi è necessario specificare la tipologia in relazione all’impiego, ad esempio in presenza di problematiche connesse alla coibentazione termica o di esigenze che obbligano al raggiungimento di caratteristiche di tenuta dell’aria particolarmente elevate. Inoltre, le condotte di mandata dell’ ’aria sono in sovrappressione, tutte le altre tipologie sono in depressione. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Sistemi aeraulici Sistemi di diffusione del caldo/freddo negli ambienti climatizzati Materiali di costruzione dei canali di distribuzione dell’aria: − in lamiera metallica: i più diffusi sono quelli in acciaio zincato per via dell’elevata robustezza, rigidità e tenuta, mentre in ambienti ad elevato rischio di corrosione si adotta, in genere, l’acciaio inox o l’alluminio (quest’ultimo è spesso preferito in virtù della sua leggerezza o per motivi estetici); − in materie plastiche: trovano scarso impiego, salvo nell’ambito di particolari applicazioni, al fine di limitare i fenomeni corrosivi, (scarsa resistenza meccanica e al fuoco), maggiori costi; solitamente sono in cloruro di vinile o in polietilene; − in pannelli prefabbricati: costituiti da materiali sintetici (poliuretano espanso), spesso a base di silicati di calcio o di fibre minerali, da materie plastiche trattate o da alluminio preisolato; sono impiegati quando necessitano particolari forme delle sezioni o in corrispondenza di particolari diramazioni e raccordi; hanno il vantaggio di essere leggeri e poco rugosi internamente (sono, infatti, di solito rivestiti internamente), ma hanno costi notevoli; − in materiale flessibile: sono in genere impiegati per collegare i diffusori ai condotti principali o in corrispondenza di particolari ostacoli o conformazioni della struttura che va ad accogliere il circuito; problematiche legate alla scarsa resistenza al fuoco e all’insorgenza di maggiori perdite di carico rispetto ai canali rigidi; di solito sono realizzati in alluminio o PVC. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi aeraulici Dimensionamento dei Terminali di immissione dell’ ’aria Dopo aver determinato la portata d’aria di progetto in ciascun ambiente, è necessario stabilire il numero e il tipo dei terminali di immissione (bocchette o diffusori) per ciascun locale o zona, ponendo attenzione ad alcuni fattori: 1. velocità di mandata dell’ ’aria, soprattutto in relazione al livello sonoro; 2. perdita di carico al terminale, in quanto perdite di carico eccessive riducono la pressione statica disponibile al ventilatore e possono compromettere la corretta distribuzione dell’aria; 3. posizione dei carichi termici in ambiente: il flusso di aria deve essere diretto in modo da compensare e neutralizzare fonti localizzate di calore; 4. gittata o raggio di diffusione, scegliendo terminali con gittate pari a 0,75 volte la lunghezza dell’ambiente, considerando che al termine della gittata la velocità dell’aria è ancora sufficiente per provocare un’ulteriore diffusione, anche per effetto dei moti convettivi; 5. posizione degli elementi di ripresa dell’aria. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi aeraulici Dimensionamento dei Terminali di immissione dell’ ’aria: BOCCHETTE DI MANDATA Costituiscono il più vecchio sistema di diffusione dell’aria. Nelle prime applicazioni esse erano dotate di alette per la distribuzione dell’aria di tipo fisso; successivamente le alette divennero mobili e in seguito ancora le bocchette furono dotate di due serie di alette mobili ortogonali tra loro, per consentire una migliore distribuzione dell’aria in ambiente. La sezione effettiva di passaggio dell’aria attraverso una bocchetta è minore di quella geometrica, a causa della presenza delle alette e della contrazione dei filetti fluidi; è correlata alla sezione geometrica mediante la seguente relazione: Aeff = Ageom · K (m2) Aeff = area della sezione effettiva (m2); Ageom = area della sezione geometrica (m2); K = fattore di contrazione, funzione della forma geometrica dell’aletta, che può assumere i valori K = 0,7 ÷ 0,9 per la mandata, K = 0.5 ÷ 0.8 per la ripresa. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi aeraulici Dimensionamento dei Terminali di immissione dell’ ’aria: BOCCHETTE DI MANDATA Velocità [m/s] di efflusso raccomandate per diverse applicazioni Per ottenere un buon effetto soffitto: - bordo superiore della bocchetta ≤300 mm dal soffitto; - per i diffusori, l’inclinazione del getto ≤40° rispetto all’orizzontale; - la velocità effettiva di lancio ≥2 m/s. Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi aeraulici Dimensionamento dei Terminali di immissione dell’ ’aria: GRIGLIE DI RIPRESA O TRANSITO Una tipica configurazione è quella di effettuare la mandata dell’aria mediante bocchette poste in alto e la ripresa mediante bocchette poste in basso, dal lato opposto, in modo tale che il flusso d’aria interessi tutto l’ambiente. Velocità massima dell’aria [m/s] attraverso le griglie di ripresa e di transito Dimensionamento dei diversi tipi d’impianto Dimensionamento dei sistemi aeraulici Dimensionamento della RETE DI DISTRIBUZIONE DELL’ ’ARIA Le velocità massime ammesse nei circuiti, soprattutto nei tratti più prossimi all’ambiente da trattare, devono essere tali da non dar luogo a forte rumorosità o ad altre cause di discomfort per l’utenza. Velocità massime consigliate nei canali dell’aria a bassa velocità [m/s] GLI INCENTIVI PER LE POMPE DI CALORE: IL D.M. 28/12/12 ESEMPIO DI CALCOLO Requisiti tecnici per accedere all’ ’incentivo (Allegato II del D.M. 28/12/12) ESEMPIO 1 Calcolo dell’ ’incentivo (Allegato II – 2.1 e 2.2 del D.M. 28/12/12) Calcolo dell’ ’incentivo (Allegato II – 2.1 e 2.2 del D.M. 28/12/12) Durata degli incentivi (Tabella 4 Regole applicative) Esempio 1: PDC aria – acqua Pt = 112 kW CONDIZIONI CALCOLO COP: TEMPERATURA ACQUA INGRESSO / USCITA ALLO SCAMBIATORE INTERNO (⁰C) COP 3,52 Esempio 1: PDC aria – acqua Pt = 112 kW Tabelle di calcolo incentivo COP 4,1 Ci Quf 0,055 600 850 A Potenza/Zona climatica 5 10 15 20 24 30 35 Potenza/Zona climatica 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 Pompe di calore elettriche potenzialità fino a 35Kwt contributo € € € € € € € B 250 499 749 998 1.198 1.497 1.747 COP 4,1 Ci Quf 0,018 600 € € € € € € € € € € A 2.041 4.083 6.124 8.166 10.207 12.249 14.290 16.332 18.373 20.415 € € € € € € € 353 707 1.060 1.414 1.697 2.121 2.474 € € € € € € € complessivo erogato in 2 anni 1100 1400 1700 C D E 457 € 582 € 707 915 € 1.164 € 1.414 1.372 € 1.747 € 2.121 1.830 € 2.329 € 2.828 2.196 € 2.795 € 3.393 2.745 € 3.493 € 4.242 3.202 € 4.075 € 4.949 1800 F € € € € € € € 749 1.497 2.246 2.994 3.593 4.491 5.240 Pompe di calore elettriche potenzialità oltre 35Kwt contributo 850 € € € € € € € € € € B 2.892 5.784 8.676 11.568 14.460 17.352 20.245 23.137 26.029 28.921 PALERMO € € € € € € € € € € complessivo erogato in 5 anni 1100 1400 1700 C D E 3.743 € 4.763 € 5.784 7.485 € 9.527 € 11.568 11.228 € 14.290 € 17.352 14.971 € 19.054 € 23.137 18.713 € 23.817 € 28.921 22.456 € 28.580 € 34.705 26.199 € 33.344 € 40.489 29.941 € 38.107 € 46.273 33.684 € 42.871 € 52.057 37.427 € 47.634 € 57.841 NAPOLI ROMA MILANO 1800 F € € € € € € € € € € 6.124 12.249 18.373 24.498 30.622 36.746 42.871 48.995 55.120 61.244 CALDAIA O POMPA DI CALORE? TECNOLOGIE A CONFRONTO Es. 1: Riscaldamento e produzione ACS con caldaia tradizionale a GPL (Sedificio=150 m2 – 2 servizi igienici) Località: Anguillara Sabazia (ROMA) Nota: il consumo di combustibile legato al piano cottura è incluso nei consumi riportati. Ai fini energetici, il consumo di combustibile è stato COMPLETAMENTE imputato al sistema di riscaldamento degli ambienti e di produzione ACS. Riscaldamento e produzione ACS con caldaia tradizionale a GPL (Sedificio=150 m2 – 2 servizi igienici) Nel 2012 sono stati consumati circa 600 [m3/anno] di GPL = 31,39 kWh/Sm3 Nota: il potere calorifico dei vettori energetici commerciali è molto variabile e dipende dall'origine del materiale e dai trattamenti successivamente subiti, perciò i valori in tabella sono puramente indicativi • Si ha quindi un fabbisogno di energia primaria pari a: 600 [m3/anno] x 31,39 [kWh/Sm3] = 18.834 [kWh/anno] • Il fabbisogno termico dell’ ’edificio sarà pari a circa (ipotizzando ηmedio = 0,83): 15.650 [kWh/anno] • Spesa complessiva in bolletta: 2.620,00 [€/anno] Riscaldamento e produzione ACS con caldaia tradizionale a METANO (Sedificio=150 m2 – 2 servizi igienici) Il fabbisogno termico dell’ ’edificio è pari a circa (ipotizzando ηmedio = 0,83): 15.650 [kWh/anno] Passando a gas metano si avrà: = 9,59 kWh/Sm3 DATI TECNICO-ECONOMICI: •0,8638 costo gas metano [€/Nm3]- Anno 2012, tasse incluse (Fonte http://www.casaeclima.com) • Si ha quindi un consumo di gas metano: 15.650 [kWh/anno] / 9,59 [kWh/Sm3] / 0,83 = = 1.966 [m3/anno] • Spesa complessiva in bolletta: 1.700,00 [€/anno] Riscaldamento e produzione ACS con Pompa di calore ELETTRICA (Sedificio=150 m2 – 2 servizi igienici); Località: Anguillara Sabazia (ROMA) Il fabbisogno termico dell’ ’edificio è pari a circa: 15.650 [kWh/anno] Condizioni di riferimento: Riscaldamento: Acqua entrante/uscente a 40/45⁰C, aria esterna a 7/6⁰C BS/BU Raffreddamento: Acqua entrante/uscente a 12/7⁰C, aria esterna a 35⁰C BS Si consideri uno SCOP della macchina pari a: SCOP 3,5 Riscaldamento e produzione ACS con Pompa di calore ELETTRICA (Sedificio=150 m2 – 2 servizi igienici); Località: Anguillara Sabazia (ROMA) Il fabbisogno termico dell’ ’edificio è pari a circa: 15.650 [kWh/anno] Considerando uno SCOP della macchina pari a: SCOP = 3,5 Il fabbisogno di energia elettrica sarà pari a: 15.650 [kWh/anno] / 3,5 = 4.471 [kWhelettrici /anno] Consumi elettrici 2012 Cucina e altri: Consumo complessivo di energia elettrica = 4.471 [kWhelettrici /anno] + 3.105 [kWhelettrici /anno] = 7.576 [kWhelettrici /anno] Spesa annua con tariffa D3 per solo riscaldamento (0,37 €/kWh) = 1.654 € / anno Spesa annua con tariffa BT per solo riscaldamento (0,29 €/kWh) = 1.296 € / anno RIASSUMENDO: CALDAIA A GPL ηmedio = 0,83 P.C.I. = 31,39 kWh/Sm3 Costo specifico = 4,3 €/m3 Fabbisogno energia Primaria: 18.834 [kWh/anno] Consumo combustibile: 600 [m3/anno] Spesa complessiva in bolletta: 2.620,00 [€/anno] Costo specifico del kWh: 0,14 [€/kWh] CALDAIA A METANO ηmedio = 0,83 P.C.I. = 9,59 kWh/Sm3 Costo specifico = 0,8638 €/m3 Fabbisogno energia Primaria: 18.834 [kWh/anno] Consumo combustibile: 1966 [m3/anno] Spesa complessiva in bolletta: 1.700,00 [€/anno] Costo specifico del kWh: 0,11 [€/kWh] POMPA DI CALORE SCOP = 3,5 Costo specifico: D3 = 0,37 €/kWh BT = 0,29 €/kWh Fattore conversione in Energia Primaria: 2,174 (Raccomandazione CTI 14) Fabbisogno energia Elettrica: 4.471 [kWh/anno] Fabbisogno di energia Primaria: 9.720 [kWh/anno] Tariffa D3: Spesa complessiva in bolletta: 1.654,00 [€/anno] Tariffa BT: Spesa complessiva in bolletta: 1.296,00 [€/anno] En. Primaria risparmiata: - 50%!!!! Osservazioni LA POMPA DI CALORE, SE CONFRONTATA CON UNA CALDAIA A GPL CONVIENE.. SEMPRE!!!!! LA POMPA DI CALORE, SE CONFRONTATA CON UNA CALDAIA A METANO, CONVIENE COMUNQUE.. ANCHE SE C’ ’E’ ’ UNA FORTISSIMA INFLUENZA DELLA TARIFFA ELETTRICA A SCAGLIONI!!!!! LA POMPA DI CALORE CONSENTE DI OTTENERE UN RISPARMIO DI ENERGIA PRIMARIA DI… CIRCA IL 50%!!!! CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Ristrutturazione villa nel Golfo dei Poeti Lerici, La Spezia CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Prospetto sud - est CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Prospetto nord - est CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Obiettivi del Progetto Conservazione architettonica ed identità strutturale Climatizzazione annuale Riscaldamento – Raffrescamento Qualità dell’aria - Comfort Rispetto dell’ambiente e impiego di materiali ecompatibili Efficienza energetica Risparmio economico di gestione Sostenibilità e Comfort CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Interventi su edificio Cappotto in pasta di legno (Spessore 100mm) Cura dei ponti termici Isolamento acustico in lana di legno Infissi con struttura in legno, doppi vetri e rivestimento basso emissivo ad elevata efficienza CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Interventi termotecnici N° 2 pompe di calore aria/acqua in sequenza Generatore a gas a condensazione di integrazione Impianto radiante a pavimento con pannelli in sughero e massetto in anidrite (certificati Bio) Ventilazione meccanica controllata con recupero di calore Impianto radiante riscaldamento/ raffrescamento ecocompatibile con deumidificazione Domotica per gestione illuminazione, climatizzazione e carichi elettrici Sistema di recupero delle acque piovane CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Soluzione = SISTEMA Collettore solare termico Centralina climatica unica Caldaia a condensazione N°2 Pompe di calore Pannello in sughero Ventilazione meccanica controllata con recupero di calore Impianto radiante a pavimento CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Schema di funzionamento idraulico I vincoli paesaggistici hanno (per ora) impedito l’impiego di solare fotovoltaico CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Convenienza della pompa di calore sul generatore di calore a condensazione CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Efficienza (COP) nelle condizioni di impiego Pompa di calore Vitocal 200 S 2,87 3 CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Valori tecnico-economici post intervento Costi per l’involucro (serramenti, pareti opache, copertura, ecc.) Costi impianti tecnologici (climatizzazione, ACS, ventilazione meccanica) Costo annuale energia primaria 70.000 € 48.888 € 630 € Fabbisogno energia primaria EP 23,9 kWh/m2 anno Fabbisogno energia primaria utile 38,6 kWh/m2 anno Riduzione fabbisogno energia termica utile 67% Riduzione fabbisogno energia termica primaria EP 85% CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Energia fornita da fonte rinnovabile ACS (solare + Caldaia) copertura η medio globale 55% 85% Climatizzazione (solare + PdC + VMC) (caldo – freddo – deumidificazione) copertura η medio globale 95% 85% Fonte non rinnovabile copertura η medio globale 5% 95% CASO 1: Impianti con pompa di calore aria - acqua CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Caratteristiche termiche Zona climatica Gradi Giorno Volume climatizzato (m3) Superficie climatizzata (m2) Rapporto S/V Coefficiente vol. dispersione D 1427 1400 330 0,54 0,44 La prestazione energetica stimata è pari a 22-23 kWh/m2 anno classe A CASO 2: Impianti con pompa di calore acqua - acqua Gruppo polivalente ad R744 (CO2) – CONTAINER F92 IMPIANTO AI.CO.WA AIr Conditioning with HP CO2 WAter-water Ad aria primaria e fan coil CASO 2: Impianti con pompa di calore acqua - acqua Gruppo polivalente ad R744 (CO2) – CONTAINER F92 Pterm = 30 kWt con acqua-glicole al 43% Pfrig = 27 kWf con acqua-glicole al 43% CASO 2: Impianti con pompa di calore acqua - acqua Gruppo polivalente ad R744 (CO2) – CONTAINER F92 Schema funzionale impianto CASO 2: Impianti con pompa di calore acqua - acqua Gruppo polivalente ad R744 (CO2) – CONTAINER F92 Directional Centre De Cecco - PESCARA (Arch. Massimiliano Fuksas): Year 2005 Case study: Application of N⁰4 Multifunction heat pumps N⁰4 Multifunction heat pumps: Brand: CLIMAVENETA; mod. ERACS-Q_2462; R134a; 2 Screw PERFORMANCE DURING TOTAL RECOVERY: Pt = 740,3 kWt – H2O 45-40 ⁰C; Pf= 576,9 kWf – H2O 7-12⁰ C; Pel absorbed by compressors = 167,9 kWel; Summer Test =36⁰ C; Winter Test =0⁰ C; Directional Centre De Cecco - PESCARA (Arch. Massimiliano Fuksas): Year 2005 first floor Control panel Multifunction heat pumps: MANAGER 3000 tenth floor CASO 3: Impianti con pompa di calore aria - aria ROOF TOP in pompa di calore ad R744 (CO2) – EDIFICIO F76 Il roof top è installato a servizio dell’edificio F76, avente superficie complessiva pari a S=215 m2, garantendo sia il comfort termoigrometrico invernale ed estivo che il corretto ricambio d’aria all’interno dei 10 uffici presenti nell’edificio. Pompa di calore a CO2 (R744): CIRCUITO FRIGORIFERO CASO 3: Impianti con pompa di calore aria - aria ROOF TOP in pompa di calore ad R744 (CO2) – EDIFICIO F76 FUNZIONAMENTO ESTIVO (temperatura esterna +35° °C) -Capacità frigorifera 38,5 kWf con aria in +27°C / out +16°C -Lato condensatore: aria in +35°C / out +50°C FUNZIONAMENTO INVERNALE (temperatura esterna +5° °C) -Capacità termica 36,3 kWt con aria in +16°C / out +34°C -Lato evaporatore: aria in +2°C / out -2°C CASO 3: Impianti con pompa di calore aria - aria ROOF TOP in pompa di calore ad R744 (CO2) – EDIFICIO F76 Planimetria impianto distribuzione aria CASO 3: Impianti con pompa di calore aria - aria ROOF TOP in pompa di calore ad R744 (CO2) – EDIFICIO F76 Sezione con particolare su sistema di mandata e ripresa aria CASO 3: Impianti con pompa di calore aria - aria ROOF TOP in pompa di calore ad R744 (CO2) – EDIFICIO F76 Particolare su grandezze acquisite da BMS: canale mandata aria CASO 3: Impianti con pompa di calore aria - aria ROOF TOP in pompa di calore ad R744 (CO2) – EDIFICIO F76 Particolare su grandezze acquisite da BMS: canale ripresa aria Le pompe di calore per produzione ACS La Fonte Energetica Rinnovabile (FER) è l’aria, l’acqua, il terreno!! ESEMPI SISTEMI IN PDC PER PRODUZIONE ACS Sistemi “classici” per la Produzione di ACS Produzione ACS con sistemi a PdC PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA Per produrre A.C.S. per una doccia servono circa 25 kW Una doccia necessita di circa 10-12 litri al minuto, 600-700 litri all’ora, per circa 30°C di salto termico (le caldaie a produzione istantanea sono infatti da 24 kW). Se ci sono 2 bagni, serve una caldaia con un accumulo da 50100 litri, perché comunque la potenza di una doccia è fornita istantaneamente. Una caldaia da 24 kW carica un accumulo da 50 litri da 4 a 6 minuti (dipende dalla temperatura d’accumulo), uno da 100 litri in un tempo doppio. Per questo periodo la caldaia non alimenta il circuito di riscaldamento, ma l’energia persa è irrisoria e la potenza della caldaia è comunque molto superiore alla richiesta per cui l’impianto recupera. Produzione ACS con sistemi a PdC PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA Produzione ACS con sistemi a PdC PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA Produzione ACS con sistemi a PdC PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA Per tutto il periodo in cui la pompa di calore lavora sul sanitario, non può fornire energia all’impianto. Torna ad essere un problema energetico. Nel caso di un bagno, l’energia mancante è 11,9 kWh: nel caso di due bagni addirittura 23,8 kWh. Questa energia qualcuno la DEVE fornire. SOLUZIONI 1)Si utilizza una caldaia di supporto 2)Si sfasa la produzione dell’acqua calda sanitaria (se possibile) 3)Si aumenta la potenza della pompa di calore Produzione ACS con sistemi compatti a PdC: sistemi integrati Produzione ACS con sistemi compatti a PdC: sistemi SPLIT RIFERIMENTI: - - - Incentivazione della produzione di energia termica da impianti a fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni: Regole applicative D.M. 28/12/12 Edizione 09/04/2013 GSE Quaderni Caleffi Le reti di distribuzione Pompe di calore Prof. Renato Lazzarin Gli impianti a pompa di calore: cosa cambia alla luce del D.Lgs. 28/11 Ing. Michele Vio Impianti di climatizzazione ad acqua Prof. Gianfranco Cellai Impianti ad alta efficienza energetica: soluzioni e metodi di calcolo Prof. Alfonso Capozzoli Utilizzo dei radiatori in alluminio per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti Global Radiatori Alfea: pompa di calore aria-acqua Atlantic CASO STUDIO CONCORSO VIESSMANN: Progettare la riqualificazione efficiente: esempi vincenti di integrazione edificio-impianto Ing. Mauro Braga Pompa di calore per acqua sanitaria: l’evoluzione eco-efficiente Gabriele Di Prenda