Sintesi Valutazione Benessere psicofisico gennaio 2013 (1%)

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Sintesi Valutazione Benessere psicofisico gennaio 2013 (1%)
Assessorato alle Politiche Sociali
La qualità percepita dai partecipanti al
progetto “Promuovere il benessere
psicofisico”
Piano di Zona del Comune di Trieste 2010-2012
(Sintesi)
Presentazione
I Rapporti che di seguito vengono presentati costituiscono il contributo
della Provincia di Trieste al progetto del Comune di Trieste
“Promuovere il benessere psicofisico”, contenuto nel Piano di Zona 20102012 dell’Ambito distrettuale di Trieste. Il contributo, che è consistito nella
valutazione del progetto, ha inteso non solo verificare il raggiungimento o
meno degli obiettivi perseguiti, ma soprattutto valorizzare gli elementi di
positività di questa esperienza.
Oltre che dalla Provincia il progetto è stato sostenuto dal Comune di Trieste,
dall’Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina, dall’ASP Pro Senectute, da
associazioni sportive e da altri soggetti non istituzionali interessati alle
attività sportive e ricreative degli anziani Unione Sportiva ACLI, Enaip
FVG, UISP – (Unione Italiana sport per Tutti, associazione Sportiva
Dilettantistica e Culturale BENESSERE-ASDC, Televita-Amalia,
Cooperativa sociale “Duemiladieci”, Università del Volontariato,
Associazione Nisse, Cooperativa sociale “La Quercia” e Casa Emmaus).
Il progetto si collocava nell’area della promozione del benessere delle
persone anziane attraverso l’acquisizione di stili di vita ecologica, attiva,
per prevenire isolamento, solitudine, fragilità e malattia, e ha perseguito tre
macro-obiettivi:
• promuovere il benessere dell’anziano attraverso la realizzazione di
percorsi motori e l’educazione a corretti stili di vita;
• promuovere una cultura di partecipazione attiva del neopensionato,
superando il rischio di isolamento e di autosvalutazione per la
perdita di status;
• riconoscere e valorizzare, da parte delle istituzioni, il ruolo dei
pensionati, del settore pubblico e privato, che svolgono attività
solidali a favore della rete di volontariato.
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Per quanto ha riguardato le iniziative relative all’attività motoria era
prevista un’azione specifica di valutazione del gradimento da parte delle
persone anziane fruitrici del progetto.
Rispetto ai risultati attesi (coinvolgere in percorsi di attività motoria
almeno 100 persone con più di 65 anni e attivare almeno tre corsi di attività
motoria per persone con più di 65 anni con problemi di salute), il progetto
ha raggiunto e superato le aspettative iniziali, per la significativa
partecipazione registrata alle diverse iniziative avviate nel corso del 2011 e
del 2012.
La valutazione del progetto, affidata alla Provincia di Trieste, si è
concentrata anche su dimensioni qualitative e in specifico sulla qualità
percepita dai partecipanti ai corsi di attività motoria intesa come percezione
da parte loro del miglioramento della propria condizione di salute, del
proprio stato emotivo e della propria socialità conseguito grazie alla
partecipazione all’attività motoria.
L’intento della valutazione è stato quello di cogliere i benefici
dell’attività motoria percepiti dagli anziani, ossia di rilevare la
dimensione soggettiva dei suoi effetti. La soggettività tuttavia influenza in
modo significativo la qualità della vita e la salute delle persone, pertanto i
giudizi raccolti devono essere correttamente interpretati e contestualizzati,
come peraltro i rapporti hanno cercato di fare raccogliendo anche altri
elementi come il punto di vista degli istruttori.
Trieste, dicembre 2012
Comune di Trieste
Assessore alle Politiche Sociali
Laura Famulari
Assessore all’Educazione
Antonella Grim
Provincia di Trieste
Assessore alle Politiche Sociali
Roberta Tarlao
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1. L’attività motoria per gli anziani e il progetto “Promuovere il benessere
psico-fisico”
Aiutare le persone a vivere bene l’ingresso e la permanenza nell’età
anziana significa aiutarle a vivere bene i cambiamenti che essa comporta a
livello di status e di conseguenti attività e relazioni. Significa, in particolare,
aiutarle a reinventare il proprio stile di vita facendo in modo che la
dimensione attiva, in senso sia fisico che cognitivo e relazionale, che lo ha
caratterizzato durante l’età adulta continui ad essere mantenuta.
L’attività motoria svolge un ruolo fondamentale in tutto questo, andando
ad incidere significativamente su tre costellazioni di fattori che determinano
la qualità della vita delle persone, ossia: lo stato di salute e l’efficienza fisica,
le funzioni cognitive ed emozionali, il ruolo e le relazioni sociali e ricreative.
Essa, infatti, non si limita ad avere ricadute benefiche sulla dimensione
fisica e fisiologica delle persone, ma interviene positivamente anche su
quella cognitivo-emotiva e su quella relazionale.
È dal riconoscimento delle molteplici ed importanti funzioni dell’attività
motoria che ha preso vita il progetto “Promuovere il benessere
psicofisico”. Il progetto, previsto dal Piano di Zona 2010-2012 dell’Ambito
distrettuale di Trieste, è stato sostenuto, dal Comune di Trieste,
dall’Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina, dalla Provincia di Trieste,
dall’ASP Pro Senectute, da associazioni sportive e da altri soggetti non
istituzionali interessati alle attività sportive e ricreative degli anziani Unione
Sportiva ACLI, Enaip FVG, UISP – Unione Italiana sport per Tutti,
associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale BENESSERE-ASDC. TelevitaAmalia, Cooperativa sociale “Duemiladieci”, Università del Volontariato,
Associazione Nisse, Cooperativa sociale “La Quercia” e Casa Emmaus.
2. La valutazione della qualità percepita dagli utenti del progetto: note
metodologiche
La valutazione del progetto, affidata alla Provincia di Trieste, si è proposta
di rilevare la qualità percepita dai partecipanti ai corsi di attività motoria
intesa come percezione da parte loro del miglioramento della propria
condizione di salute, del proprio stato emotivo e della propria socialità
conseguito grazie alla partecipazione all’attività motoria. L’intento della
valutazione è stato quello di cogliere i benefici dell’attività motoria
percepiti dagli anziani, ossia di rilevare la dimensione soggettiva dei suoi
effetti. Si tratta di una valutazione parziale, che rileva solo una parte dei
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risultati attesi dal progetto non prendendo in considerazione la dimensione
oggettiva degli stessi, vale a dire quella rilevabile con parametri di tipo
sanitario riferiti a variabili fisiche e fisiologiche della persona. La
soggettività tuttavia influenza in modo significativo la qualità della vita e
la salute delle persone. Essa pertanto rappresenta una dimensione
fondamentale della valutazione ed è per questo che il progetto
“Promuovere il benessere psicofisico” è stato valutato prendendo in esame
questa dimensione.
Fasi e partecipanti alla valutazione
La valutazione è stata realizzata in due momenti: al termine del primo e del
secondo anno di attività, quindi nel periodo aprile-maggio 2011 e maggiogiugno 2012.
La prima valutazione ha interessato sostanzialmente tutti gli anziani
coinvolti dal progetto e, precisamente, i partecipanti ai corsi di attività
motoria organizzati dall’A.S.S. e i partecipanti ai corsi organizzati dalle Acli
e dalla Uisp. La valutazione si è proposta di confrontare il gruppo degli
anziani con patologie sanitarie, rilevanti e lievi, col gruppo di anziani senza
problematiche sanitarie. Il campione effettivo si è strutturato in due gruppi
numericamente eguali: 97 anziani seguiti dall’A.S.S., con e senza
problematiche sanitarie, individuato come gruppo sperimentale, e 98
anziani appartenenti all’associazionismo sportivo, privi di problematiche
sanitarie e non seguiti dall’A.S.S., individuato come gruppo di controllo.
Nella seconda fase di valutazione è stato rilevato il punto di vista sia dei
partecipanti al progetto da precedenti anni sia di quelli nuovi. La
rilevazione ha riguardato quindi:
- il livello di benessere psicofisico a conclusione del corso degli anziani
che per la prima volta partecipavano ai corsi;
- il livello di soddisfazione complessivo degli anziani che partecipavano ai
corsi già da anni e avevano partecipato alla prima fase di valutazione.
Nella seconda fase, inoltre, si è ritenuto importante ascoltare anche il
punto di vista di coloro che in questi anni hanno accompagnato gli anziani in
qualità di istruttori dei numerosi corsi avviati, per rilevare il loro punto di
vista sul progetto e sui corsi svolti, e in particolare il loro giudizio
sull’efficacia dei corsi, sull’adeguatezza delle modalità con cui sono stati
organizzati e svolti, sui punti di forza da valorizzare e sulle carenze da
colmare nel progetto.
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3. I risultati della valutazione
3.1 La valutazione della qualità percepita dell’attività motoria
In entrambe le fasi, la rilevazione della qualità percepita dai partecipanti
al progetto ha permesso di confermare gli effetti positivi dell’attività
motoria sulla salute degli anziani, sia relativamente alla dimensione fisica e
motoria, sia relativamente a quella psicologica ed emotiva, e a quella
relazionale.
Per quanto riguarda la dimensione fisica e motoria della salute, sia nella
prima che nella seconda rilevazione è emerso il ruolo significativo svolto
dall’attività motoria soprattutto rispetto al mantenimento di una
condizione di partenza buona o accettabile, ma anche rispetto al
miglioramento di condizioni di partenza caratterizzate da compromissioni o
precarietà.
Anche le valutazioni registrate in merito alla dimensione psicologica ed
emotiva della salute hanno evidenziato percezioni di benessere da parte
degli anziani confermando quindi la ricaduta positiva che l’attività motoria
ha anche su questo piano. Si è tuttavia rilevato che questa è la dimensione
che ha conseguito i risultati positivi meno brillanti, mettendo in luce, da un
lato, la maggiore difficoltà di essere influenzata e, dall’altro, la possibilità –
e necessità – di aumentare gli sforzi rivolti in questa direzione. Il suo
impatto sulla dimensione fisica della salute è, infatti, rilevante.
Significativi, inoltre, sono anche i risultati dell’attività motoria sulla
dimensione relazionale della vita delle persone, mostrando come tali
percorsi costituiscano un’opportunità per rafforzare relazioni amicali già in
essere e per farne di nuove. Si è visto, tuttavia, che anche questa
dimensione non è facilmente influenzabile da iniziative come quelle del
progetto in esame, dal momento che per una quota abbastanza significativa
di partecipanti ai corsi di attività motoria la partecipazione al corso non è
stata accompagnata da un incremento o potenziamento delle opportunità
di contatto e/o di relazione con altre persone.
Rispetto allo stile di vita “attivo” infine, si è costatato che l’attività
motoria in età anziana rappresenta generalmente la continuazione di uno
stile di vita così caratterizzato assunto nel corso degli anni precedenti. Ciò
conferma l’importanza di diffondere la pratica dell’attività motoria sin
dall’età adulta in modo che le persone possano giungere all’età anziana
avendo già maturato l’abitudine a praticarla regolarmente e a condurre una
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vita improntata a uno “stile attivo” e alla pratica abituale di attività fisica e
motoria.
3.2 La valutazione della soddisfazione per la partecipazione ai
corsi di attività motoria
L’impatto dell’attività motoria sulle condizioni di salute è stato
considerato sia prendendo come riferimento lo stato di salute fisica
propriamente detto e rapportandolo all’anno precedente, sia il benessere
psicofisico complessivo riferito oltre che alla dimensione propriamente
fisica e legata ad eventuali disturbi di carattere sanitario, anche a quella
psicologica riferita all’umore e alla socializzazione. Il confronto dello stato di
salute al momento della seconda rilevazione con quello dell’anno
precedente evidenzia la prevalenza delle situazioni di miglioramento.
La dimensione della socializzazione viene indubbiamente favorita dalla
partecipazione al progetto. L’impatto più rilevante è quello derivante dalla
partecipazione agli stessi incontri di attività motoria che si configurano
come occasioni d’incontro, conoscenza e condivisione con altre persone. La
dimensione dello stare insieme viene considerata un risultato “molto”
importante dell’iniziativa dalla maggior parte dei rispondenti. Anche
l’impatto del progetto sullo stile di vita e sull’assunzione di comportamenti
improntati al movimento e all’attività fisica è significativo. In più della metà
dei casi, infatti, partecipare ai corsi di attività motoria ha portato a fare
“molto” più movimento durante la settimana e in più di un terzo dei casi ha
portato a farne “abbastanza”. Pare significativo che l’incremento nel
movimento riguardi anche la maggior parte delle persone con
problematiche di tipo sanitario.
Molta della capacità del progetto di raggiungere i propri obiettivi in
termini di miglioramento e/o mantenimento dello stato di salute, di
potenziamento delle opportunità e occasioni di socializzazione e di
diffusione di stili di vita attivi dipende dagli allenatori e da come durante i
corsi essi riescono ad inserire esercizi efficaci rispetto alle diverse condizioni
di salute ed esigenze dei partecipanti, a promuovere un clima di cordialità,
amicizia e condivisione tra i partecipanti, a veicolare messaggi che
favoriscano il loro stare assieme anche al di là del corso, a far cogliere i
benefici di una pratica costante dell’attività fisica e del movimento nonché
ad offrire suggerimenti e indicazioni su come mantenersi attivi nella
quotidianità. I giudizi formulati dagli anziani a questo proposito nella
maggior parte dei casi sono molto positivi. Le valutazioni in merito alla
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competenza tecnica degli allenatori, riferita al tipo di esercizi proposti, alle
modalità di proporli e di spiegarli sono per la stragrande maggioranza dei
casi “molto” buoni. Altrettanto elevati sono i giudizi inerenti la capacità
degli allenatori di creare un clima allegro e sereno tra i partecipanti e di
promuovere il dialogo tra loro.
3.3 Il punto di vista degli istruttori
Per la rilevazione del punto di vista degli istruttori, sono stati/e coinvolti/e
sei istruttori/rici che prestavano il proprio servizio nel biennio 2011/2012
per conto di una delle 4 associazioni partner del progetto: Estate in
Movimento / Benessere ASDC (in totale 3 istruttori incaricati delle attività
motorie per anziani), UISP - Unione Italiana Sport Per tutti (1 istruttore
incaricato delle attività motorie per anziani), Unione Sportiva ACLI SPORT (1
istruttore incaricato delle attività motorie per anziani), Residenza Protetta
Casa EMMAUS / Fitness Age (1 istruttore incaricato delle attività motorie
per anziani, 1 istruttore tirocinante). Tutti gli istruttori contattati si sono resi
disponibili all’intervista face-to-face tranne uno che era impossibilitato a
partecipare per motivi lavorativi.
Diversi sono gli aspetti positivi e soddisfacenti del progetto e dei corsi di
attività motoria attuati per anziani sottolineati dagli istruttori:
- la possibilità per gli anziani di avere uno “stimolo ad uscire di casa e
fare dell'attività fisica”, un’occasione di “svago, qualcosa di diverso da
fare durante la settimana che spezza la solita routine” per arrivare ad
avere, successivamente, con la regolare pratica degli esercizi e
mantenendosi in movimento;
- la possibilità di preservare o migliorare le condizioni psicofisiche in
persone con patologie cardiometaboliche (diabete, obesità,
ipertensione, colesterolo elevato, ecc.) o con problemi reumatici.
Risultati dimostrabili si sono riscontrati anche in termini di flessibilità o
mobilità articolare, recupero della tonicità muscolare o delle capacità
motorie.
- L’eterogeneità del gruppo, che non ha rappresentato un ostacolo, ma
una caratteristica naturale a cui facilmente ci si adatta con soluzioni
creative e cercando di responsabilizzare la singola persona, facilitando
la consapevolezza corporea e l’autonomia nei piccoli gesti di ogni
giorno, valorizzando e rafforzando l’autoefficacia di ognuno.
- La possibilità di stimolare gli anziani a relazionarsi tra di loro e con gli
altri, a socializzare con il mondo esterno. Il progetto ha avuto pertanto
anche implicazioni sulla sfera psico-affettiva dei soggetti partecipanti,
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contrastando eventuali deflessioni dell’umore, perdite di autostima,
situazioni d’isolamento e solitudine, stimolando ad uscire di casa con
l’obiettivo di sviluppare le capacità residue e favorendo lo stare
insieme, la creazione di nuove amicizie e contatti supportanti.
Tra le carenze da superare, invece, gli istruttori hanno segnalato:
- i costi delle attività condotte da laureati in scienze motorie che non
possono usufruire dell’alleggerimento fiscale previsto per le attività di
“ginnastica medica” condotte da un fisioterapista;
- la difficoltà di coinvolgere nuovi partecipanti, anche maschi;
- la difficoltà di mantenere le attività sportive a maggio e giugno,
perché le persone vanno in vacanza o soffrono il caldo e questo
renderebbe più opportuno proporre attività di tipo diverso, come la
piscina o le escursioni guidate;
- la debole promozione del progetto;
- la collaborazione con i medici di medicina generale, che dovrebbe
essere rafforzata al fine di potenziare l’informazione in merito al
progetto e alla pratica dell’attività motoria.
___O___
Provincia di Trieste
Area Servizi al Cittadino
U.O. Lavoro, Politiche Giovanili e Sociali
Ufficio Politiche Sociali - Osservatorio delle Politiche Sociali
dicembre 2012
Supporto metodologico e scientifico di:
ISTITUTO DI RICERCHE ECONOMICHE E SOCIALI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA – IRES
FVG IMPRESA SOCIALE
ISTITUTO JACQUES MARITAIN – SEZIONE DI TRIESTE
SLOVENSKI RAZISKOVALNI INŠTITUT – ISTITUTO SLOVENO DI RICERCHE - SLORI
documento : Paolo Molinari e Anna Zenarolla
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