11 FT interferometro
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11 FT interferometro
INTERFEROMETRO specchio fisso S OF 1 I0 0 si sposta parallelamente a se stesso con velocità costante lungo l’asse x OM 2 beam splitter 1+2 “Semispecchio” divide il raggio sorgente in due raggi, inviandoli a due specchi distinti: uno fisso e l’altro mobile D specchio mobile (Michelson) xm 0 xM x I due raggi ritornano al beam splitter e si ricombinano in un raggio unico diretto al detector : il primo ha percorso un cammino fisso pari al doppio della distanza OF, il secondo effettua un cammino variabile pari al doppio della distanza OM δ = 2 (OM - OF) è la differenza di CAMMINO OTTICO dei due raggi che genera fenomeni interferenziali determinati dalla posizione x dello specchio mobile ponendo x = 0 la posizione per cui OM = OF δ = 2x INTERFEROMETRO (Michelson) SORGENTE MONOCROMATICA (LASER) ritardo tra raggi 1 e 2 lunghezza d’onda δ = 2x S I0 1 Il detector registra Im(x) INTERFEROGRAMMA grafico dell’intensità della radiazione in funzione della posizione dello specchio mobile numero d’onda 2 1+2 Im D x I0 1 I0 2 x 0 1 1/2 Im (x) = = λ σ = λ-1 1 x I0 1 + cos 2π 2 λ 1 I0 (1 + cos 2πxσ ) 2 2 3 4 multipli di λ 3/2 5/2 7/2 INTERFERENZA tra raggi 1 e 2 è regolata dalla relazione n pari COSTRUTTIVA Im(x) = I0 DISTRUTTIVA Im(x) = 0 x = n λ /2 n dispari INTERFEROMETRO SORGENTE POLICROMATICA (Michelson) (DUE onde I S λ1 I0 Il detector registra Im(x) INTERFEROGRAMMA SOMMA ( I1 + I2) degli interferogrammi delle due singole componenti λ2 λ 2 = 3 × λ1 λ SPAZZATA MINIMA x Im I1 + I2 D L’interferogramma si ripete per intervalli di x = 3λ1 questa distanza coincide con la SPAZZATA MINIMA che lo specchio mobile deve fare per poter definire l’interferenza delle due onde λ1 e λ 2 ) λ2 I2 λ1 x 0 λ1 3λ1 unità di ripetizione I1 3λ1 interferogramma I m (x) = = 1 2 x x π π I + + I + 1 cos 2 1 cos 2 1 2 λ1 λ2 1 {I1 (1 + cos 2πxσ 1 ) + I 2 (1 + cos 2πxσ 2 )} con σ 2 = λ-1 SPETTROMETRO FT utilizza due sorgenti di radiazione 1 - policromatica (globar) 2 - monocromatica (laser He-Ne, λ = 632 nm) radiazione utilizzata per determinare la posizione dello specchio percorso dello specchio LASER S I0 0123 i n d radiazione utilizzata per la registrazione dello spettro λ He-Ne 2 λ⁄2 = 316 nm lo strumento risulta AUTOCALIBRATO Lo ZERO è dato dalla posizione dello specchio corrispondente al massimo nell’interferogramma della radiazione policromatica xn 0 SORGENTE POLICROMATICA D x La posizione xn dello specchio in ogni istante è data dal numero di creste osservate nello interferogramma della sorgente laser a partire dallo zero: xn = n × λ ⁄ 2 xn xM x xm ZERO interferogramma I m (x) = 1 2 1 P0 (σ ) = 2 ∞ TRASFORMATE DI FOURIER ∫ P (σ )(1 + cos 2πxσ )dσ 0 −∞ ∞ funzione teorica dell’interferogramma ottenibile con un interferometro ideale per radiazione policromatica. Da essa è possibile ottenere lo spettro P0 (σ) mediante trasformazione di Fourier ∞ ∫ I (x)(1 + cos 2πσx)dx = ∫ I (x)(1 + cos 2πσx)dx m −∞ m 0 poiché la funzione è → simmetrica ∞ ∫ −∞ ∞ = 2∫ 0 spettro Noto l’interferogramma da 0 ad ∞ lo spettro può essere calcolato con risoluzione infinita. In realtà esistono varie limitazioni strumentali: (1) lo specchio si muove su una distanza finita, cioè da xm a xM e non ad ∞ TRONCAMENTO dell’INTERFEROGRAMMA → deformazione della forma della banda (2) l’interferogramma viene campionato ad intervalli finiti ∆σ e non infinitamente piccoli dσ σ . TEMPO DI RISPOSTA FINITO del DETECTOR → FT discreta (le sommatorie comportano notevoli complicazioni matematiche rispetto alla semplice soluzione di integrali) (3) i componenti dello strumento (beam-splitters, sorgenti, detectors, ecc.) funzionano solo in un intervallo spettrale ristretto (oltre ad altre complicazioni legate all’acquisizione ed elaborazione del segnale) Si registrano gli interferogrammi senza e con campione 1 I m (x) = 2 ∞ ∫ P (σ )(1 + cos 2πxσ )dσ 0 −∞ Si calcolano i rispettivi spettri (trasformata di Fourier) 1 P0 (σ ) = 2 ∞ ∫ I (x)(1 + cos 2πxσ )dσ m −∞ Si calcola il rapporto dei due spettri per ottenere lo spettro relativo (trasmittanza, riflettanza, ecc.) RISOLUZIONE di un interferometro → è determinata dalla escursione massima dello specchio mobile. DUE ONDE di lunghezza λ1 e λ2 interferendo danno luogo ad una onda somma che si ripete secondo una unità la cui lunghezza dipende dalla differenza |λ λ1 - λ2| = ∆λ λ2 = 3 λ 1 Utilizzando i numeri d’onda σ = λ-1 si ritrova interferenza costruttiva quando il ritardo tra le due onde è δ = (∆σ)-1 Il fenomeno interferenziale completo si ha quando lo specchio ha percorso una ∆λ = 0.1 λ1 9λ2 = 10λ1 distanza x = δ/2 = (∆σ)-1 /2 Risoluzione (cm-1) ∆x(cm) δ (cm) 8 4 2 1 0.5 0.25 0.0625 0.125 0.25 0.5 1.0 2.0 0.125 0.25 0.5 1.0 2.0 4.0 APODIZZAZIONE – operazione matematica che si effettua per correggere le distorsioni spettrali derivanti dal troncamento dell’interferogramma (deformazioni delle bande) Esempio: caso di due righe λ1 e λ2 interferogramma TRONCATO Interferogramma infinito spettro ideale λ1 λ2 spettro deformato λ1 λ2 SENZA apodizzazione apodizzazione con GAUSSIANA FONTI di ERRORE nei cammini ottici in spettrometri FTIR φ2 l’effetto è tanto più marcato quanto minore λ e cresce con il diametro φ della sezione del raggio φ1 i non ortogonalità tra specchi e raggio per vibrazioni od irregolarità traslazione dello specchio mobile i non parallelismo dei raggi incidenti sugli specchi (conicità raggio) → dipende dall’angolo i formato dai raggi incidenti rispetto alla normale incidenza i l’effetto è tanto più marcato quanto minore è λ e cresce con il diametro φ della sezione del raggio iM φ2 im φ1
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