Surviving Sepsis Campaign (Identificazione della “early sepsis
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Surviving Sepsis Campaign (Identificazione della “early sepsis
Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca' Granda - Milano Surviving Sepsis Campaign (Identificazione della “early sepsis”): dati preliminari Dott.ssa Tombini Valeria U.O. di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 1. Che cos’è la sepsi? 2. Perché è un problema attuale? 3. Perché interessa un dipartimento di emergenza? 4. Che cos’è la Surviving Sepsis Campaign? 5. Il nostro progetto “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 1. Che cosa è la sepsi? La sepsi è una sindrome complessa che è difficile definire, diagnosticare e trattare. Alcuni dei sintomi della sepsi come la febbre o la tachicardia o la dispnea sono generici e si possono riscontrare in una serie di altre situazioni. Ciò crea il problema del ritardo nella diagnosi o addirittura della formulazione di una diagnosi errata. (“Sepsis: a study of doctors knowledge about sepsis in five European countries and the US”; ESICM and SCCM: January 2001). “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 SIRS: sindrome della risposta infiammatoria sistemica Infezione/ trauma SIRS Sepsi Sepsi severa Shock settico Risposta infiammatoria sistemica ad una moltitudine di insulti clinici severi manifestata da 2 o più delle seguenti condizioni 1. 2. 3. 4. TA > 38°C, < 36°C FC > 90btm FR > 20/min o PaCO2 < 32 mmHg GB > 12.000, <4.000; o >10% di forme immature Bone RC, et al. ACCP/SCCM consensus conference: definitions for sepsis and organ failure and guidelines for the use of innovative therapies in sepsis. Chest 101; 1644-55. 1992 Matot I, Sprung CL. Definition of sepsis. Intensive Care Med. 2001; 27:S3-9 “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Sepsi: risposta infiammatoria sistemica ad una infezione documentata Infezione/ trauma SIRS Sepsi Sepsi severa Shock settico SIRS + processo infettivo Chi sono i pazienti a rischio di sepsi? • Pazienti con importanti copatologie (insufficienza cardiaca terminale, insufficienza renale terminale) • Paziente neoplastico • Paziente anziano • Paziene immunodepresso (per CT, splenectomia, deficit genetico, HIV) • Paziente con sorgente d’infezione (ustionato, CV a permanenza, catetere venoso centrale, drenaggio chirurgico) Bone RC, et al. ACCP/SCCM consensus conference: definitions for sepsis and organ failure and guidelines for the use of innovative therapies in sepsis. Chest 101; 1644-55. 1992 Matot I, Sprung CL. Definition of sepsis. Intensive Care Med. 2001; 27:S3-9 “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Sepsi grave Infezione/ trauma SIRS Sepsi Sepsi severa Shock settico Sepsi associata a disfunzione d’organo, ipoperfusione, acidosi lattica o ipotensione. Disfunzioni d’organo: Cardiocircolatorio PAS<90mmHg, MAP<70mmHg o riduzione della PAS di >40mmHg Respiratorio Ipossiemia arteriosa (PaO2/Fio2<250) Renale Oliguria (output <0,5ml/Kg/ora); creatinina> 50% rispetto al basale Epatico Bilirubina >2mg/dl; transminasi >2 volte iI limite superiore di normalità Neurologico Alterazione dello stato di coscienza, GCS ridotto Ematologico INR >1,5; PTT>60sec; PTL <100.000 Metabolico Lattati >2; pH acido Bone RC, et al. ACCP/SCCM consensus conference: definitions for sepsis and organ failure and guidelines for the use of innovative therapies in sepsis. Chest 101; 1644-55. 1992 Matot I, Sprung CL. Definition of sepsis. Intensive Care Med. 2001; 27:S3-9 “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Shock settico Infezione/ trauma SIRS Sepsi Sepsi severa Shock settico Un sottogruppo di pazienti con sepsi grave evolve verso lo shock settico caratterizzato da una ipotensione persistente, non reversibile malgrado un’adeguata reintegrazione di liquidi. QUESTI PAZIENTI NECESSITANO DI AGENTI INOTROPI O VASOPRESSORI Bone RC, et al. ACCP/SCCM consensus conference: definitions for sepsis and organ failure and guidelines for the use of innovative therapies in sepsis. Chest 101; 1644-55. 1992 Matot I, Sprung CL. Definition of sepsis. Intensive Care Med. 2001; 27:S3-9 “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Criptic Shock (Rivers et al, 2003) • PAS > 100 mmHg ma…. • Lattati > 4 mMol/L Ipossia tissutale • SVO2c < 70% SVO2c…. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 2. Perchè la sepsi è un problema attuale? La sepsi severa e lo shock settico sono comuni e associate a elevata mortalità e sostanziale consumo di risorse sanitarie. La mortalità per sepsi è stata sostanzialmente stabile in trials clinici condotti sin dalla fine degli anni ’70. Ogni anno muoiono fino a 135.000 Europei e 215.000 Americani con una percentuale di mortalità ad un mese dalla diagnosi che varia fra il 30% e 60%. Diariamente nel mondo muoiono, per causa della sepsi, 1400 persone. La sepsi e le sue complicanze sono quindi responsabili di tanti morti quanto l’infarto miocardico acuto (9,3% della mortalità totale). I reparti più interessati da questa patologia sono sicuramente le terapie intensive ove addirittura il 25% della mortalità dei pazienti è da ascrivere a tale condizione. Questo rappresenta un grave problema non solo dal punto di vista sanitario, ma anche dal punto di vista economico. Negli Stati Uniti è stato calcolata una cifra di circa 50.000$ per la cura di un solo paziente settico, il che significa un costo di 11 milioni di dollari ogni anno; in Europa la spesa annua si aggira sui 7 milioni di euro. E’ atteso un aumento della frequenza della sepsi dal momento che si ha un invecchiamento della popolazione generale e ci sono sempre nuove tecnologie che supportano e prolungano la vita soprattutto in ambito oncologico e nelle insufficienze renali e cardiache terminali. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 3. Perché interessa un dipartimento di emergenza? Rivers E, et al. Early goal-directed therapy in the tratment of severe sepsis and septic shock. N Eng J Med 2001; 345: 13681377. Lo studio di Rivers ha dimostrato, per la prima volta negli ultimi 20 anni, un’aumento della sopravvivenza a 28 giorni dei pazienti con sepsi severa e shock settico tramite l’applicazione della EGDT (early goal directed therapy) E’ più probabile che il trattamento abbia effetto e che le complicanze della sepsi severa siano evitate se la terapia appropriata è iniziata subito. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Mortality (%) 60 50 Standard therapy EGDT 40 30 20 10 0 InIn-hospital mortality (all patients) 2828-day mortality 6060-day mortality Rivers E, Nguyen B, Havstad S, et al. Early goal-directed therapy in the treatment of severe sepsis and septic shock. N Engl J Med 2001; 345:1368-1377 “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 • The Importance of Early Goal-Directed therapy Nonostante il previsto aumento dei pazienti settici in futuro, ci sono importanti opportunità di migliorarne il trattamento. I miglioramenti possono essere perseguiti con: -identificazione precoce dei pazienti tramite l’utilizzo di definizioni globalmente accettate -utilizzo precoce delle terapie più appropriate e adottando “standards of care”. Surviving Sepsis Campaign “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 4. Che cos’è la Survivig Sepsis Campain? Nel 2002 è nata la “Surviving Sepsis Campaign-SSC”, una campagna di salute mondiale, guidata da ESICM (European Society of Intensive Care Medicine), ISF (International Sepsis Forum) e SCCM (Society of Critical Care Medicine), volta ad aumentare la consapevolezza ed a migliorare la prognosi dei pazienti affetti da sepsi severa o da shock settico con l’impegno di: 1. 2. 3. 4. 5. Implementare l’attenzione, la comprensione e la conoscenza Cambiare i comportamenti Influenzare la politica pubblica Definire gli “standards of care” nella sepsi severa Ridurre la mortalità associata alla sepsi del 25% entro il 2009. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Surviving Sepsis Campaign • Phase 1 Dichiarazione di Barcellona • Phase 2 Linee guida basate sull’evidenza • Phase 3 Applicazione ed divulgazione La fase 1 ha avuto inizio nell'Ottobre 2002 con la Dichiarazione di Barcellona effettuata al meeting della European Society of Intensive Care Medicine, nell’intento di migliorare la sopravvivenza dei pazienti affetti da sepsi severa o da shock settico. La dichiarazione proclamava il tentativo della Surviving Sepsis Campaign di ridurre la mortalità nella sepsi severa, del 25% in 5 anni. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Surviving Sepsis Campaign Phase 1 Dichiarazione di Barcellona Phase 2 Linee guida basate sull’evidenza Phase 3 Applicazione ed divulgazione La fase II della campagna è stata indirizzata alla stesura di linee guida basate sull’evidenza per il trattamento della sepsi severa Surviving Sepsis Campaign (SSC) Guidelines for Management of Severe Sepsis and Septic Shock Dellinger RP, Carlet JM, Masur H, Gerlach H, Calandra T, Cohen J, Gea-Banacloche J, Keh D, Marshall JC, Parker MM, Ramsay G, Zimmerman JL, Vincent JL, Levy MM and the SSC Management Guidelines Committee Crit Care Med 2004;32:858-873 Intensive Care Med 2004;30:536-555 available online at www.springerlink.com www.sccm.org www.sepsisforum.com “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Surviving Sepsis Campaign Phase 1 Dichiarazione di Barcellona Phase 2 Linee guida basate sull’evidenza Phase 3 Applicazione e divulgazione La terza e più importante fase della Surviving Sepsis Campaign è l’applicazione e la divulgazione delle linee guida dal momento che solo cambiamenti nel comportamento del medico al letto del malato avranno effetto sul miglioramento dell’outcome. La creazione delle linee guida, anche se costituisce un importante componente del processo, non modifica i comportamenti da sola. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Nell’ambito delle linee guida fondamentalmente due bundles: della SSC riconosciamo 1. Il ‘resuscitation bundle’ che raccoglie tutte le raccomandazioni per la gestione del paziente settico durante le prime 6 ore dopo il riconoscimento della sindrome 2. Il ‘management bundle’ con le raccomandazioni concernenti le misure da seguire durante la prima giornata (24 h). “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Sepsis resuscitation “bundle” ENTRO LE PRIME 6 ORE •Misurazione dei lattati serici. •Esegui le emocolture prima della somministrazione dell’antibiotico (grado D) •Somministra antibiotici ad ampio spettro entro 3 ore dall’ammissione del Dipartimento di Emergenza o entro 1ora dall’ammissione in Terapia Intensiva (grado D) •Controlla la fonte di infezione (grado E) “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Sepsis resuscitation “bundle” ENTRO LE PRIME 6 ORE •Pressione venosa centrale: 8–12 mm Hg •Pressione arteriosa media ≥ 65 mm Hg •Diuresi ≥ 0.5 mL kg-1/hr-1 •Saturazione venosa centrale di O2 (vena cava superiore) [SVO2 c] ≥ 70% Grado B “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Sepsis resuscitation “bundle” In caso di ipotensione e/o lattati > 4 mmol/L (36 mg/dl): Somministrare un supporto di liquidi minimo di 20ml/Kg di cristalloidi (o un equivalente di colloidi). Obiettivo: mantenere la PVC >8 mmHg e <12 mmHg “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 La rianimazione con i fluidi consiste nell’infusione di cristalloidi o di colloidi naturali o artificiali. Grado C Non esiste evidenza che supporti la superiorità degli uni rispetto agli altri. I colloidi sono associati a minor edema periferico e i cristalloidi a un costo nettamente inferiore. Il “reintegro” volemico in pazienti con sospetta ipovolemia (sospetta inadeguata circolazione arteriosa) deve essere eseguito con 500-1000 ml di cristalloidi e 300-500 ml di colloidi infusi in 30’. Grado E “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Sepsis resuscitation “bundle” Somministrare vasopressori per ipotensione non responsiva all’iniziale somministrazione di liquidi. Obiettivo: mantenere una MAP ≥65 mm Hg “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Sia la noradrenalina che la dopamina sono i vasopressori di prima scelta. Grado D Basse dosi di dopamina non andrebbero usate per la protezione renale come parte del trattamento della sepsi severa, perché non sono efficaci/indicate. (Bellomo R, et al. Lancet 2000; 356:2139-2143). Grado B La vasopressina dovrebbe essere utilizzata nei pazienti in shock refrattario all’opportuna rianimazione con i fluidi e alle alte dosi dei comuni vasopressori Grado E “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Sepsis resuscitation “bundle” Quando siano stati raggiunti i due precedenti obiettivi ma la SVO2c sia ancora < 70%, trasfondere GRC fino all’ottenimento di un Ht > 30% e/o dobutamina fino ad un massimo di 20 µg/kg/min Per ottenere una saturazione venosa centrale (SVO2c) ≥ 70%** **Ottenere una saturazione venosa mista> 65% è una alterantiva accettabile (Reinhart K, et al. Int Care Med 2004; 30: 1572-78). “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 SVO2c - Legge di Fick VO2 CvO2 = CaO2 – CO VO2: consumo di O2, CaO2 contenuto arterioso di O2, CO output cardiaco. Il contenuto di ossigeno venoso misto (CvO2) si misura nella arteria polmonare e riflette la relazione tra le richieste di O2 dell’intero organismo e la gittata cardiaca in condizioni di una concentrazione di O2 costante. Posta come costante l’estrazione tissutale di ossigeno, per aumentare il CvO2 è necessario: 1. aumentare il contenuto arterioso di O2 (agendo sulla concentrazione di Hb e/o sulla meccanica respiratoria ) GRC - VENTILAZIONE 2. oppure aumentare la gittata cardiaca DOBUTAMINA “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Sepsis management “bundle” ENTRO LE PRIME 24 ORE •I corticosteroidi per via endovenosa (idrocortisone 200-300 mg/die) sono raccomandati nei pazienti in shock settico che richiedono l’infusione di vasopressori per mantenere un’adeguata pressione arteriosa, nonostante un’adeguata fluidoterapia. Grado C •La rhAPC è raccomandata nei pazienti ad alto rischio di morte (APACHE II >25, insufficienza multi-organo indotta dalla sepsi, shock settico, ARDS secondario alla sepsi) privi di controindicazioni assolute al trattamento. Grado B •Dopo l’iniziale stabilizzazione dei pazienti in sepsi severa, si dovrebbe mantenere una glicemia <150 mg/dl. Grado D “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Organizzare un protocollo affidabile LIN GU EE ID A “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 5. Il nostro progetto Educazione e implementazione Definire ed applicare nel nostro pronto soccorso un protocollo per la diagnosi e la terapia della sepsi severa o dello shock settico basato sulle raccomandazioni della SSC. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Aggiornamento circa le nuove metodiche diagnostiche e terapeutiche. Sensibilizzazione del personale medico ed infermieristico sul tema sepsi. Coinvolgimento degli specialisti (chirurghi, infettivologi, microbiologi, ecc. ecc.) all’interno del nostro progetto. TEAM DEDICATO Preparazione di una scheda per la raccolta dei dati riguardanti l’intervento effettuato su ogni singolo paziente. Costituzione di un protocollo affidabile per l’arruolamento ed il trattamento dei pazienti all’interno del Pronto Soccorso secondo il ‘resuscitation bundle’. Analisi mensile dei dati raccolti e verifica dell’affidabilità del modello alla ricerca di eventuali lacune correggibili. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Il nostro protocollo - approccio temporale corretto Dosa i lattati 1°ora Esegui le emocolture prima della somministrazione dell’antibiotico Somministra antibiotici ad ampio spettro Controllo della fonte di infezione 3°ora • Pressione venosa centrale: 8–12 mm Hg • Pressione arteriosa media ≥ 65 mm Hg • diuresi ≥ 0.5 mL kg-1/hr-1 • Saturazione venosa centrale di O2 (vena cava superiore) [SvO2] ≥ 70% “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 6°ora Criteri di arruolamento > 18 anni Una infezione accertata o presunta Almeno due fra i seguenti criteri di SIRS 1- Febbre (temperatura centrale > 38.3 °C) 2- Ipotermia (temperatura centrale <36°C) 3- Fc >90 bpm oppure >2 DS per I valori normali rispetto all’età 4- Tachipnea 5- Leucocitosi (conta GB >12,000 µL–1) 6- Leucopenia (conta GB <4000 µL–1) 7- PCR >2 SD maggiore del valore normale Una pressione sistolica < 90 mmHg o una PAM < 65 mmHg e/o una concentrazione ematica di lattati > 4 mmol/L “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Risultati Durante i primi 4 mesi di studio abbiamo raccolto i dati di 23 pazienti. L’adesione alla raccolta è stata del 79,2% (controllo tramite SDO). ORIGINE DELLA SEPSI 4% QUADRO CLINICO DI PRESENTAZIONE 9% 26% 39% shock settico sepsi severa 48% polmonare 74% urinaria cutanea indef inita “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 • I lattati sono stati dosati nel 95,7% dei casi valore lattati (mmol/L) variazione dosaggio lattati dopo EGDT 1° dosaggio: 8.4 +/- 6.6 mmol/l 2° dosaggio: 5.1 +/- 3.8 mmol/l 30 25 20 1° dosaggio 15 2° dosaggio 10 5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 pazienti con lattati >o= 4 mmol/Lal 1° dosaggio •Miglioramento della perfusione •Miglioramento outcome “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Le emocolture sono state prelevate in 17 pazienti (73.9%), ma di queste 4 sono state raccolte dopo l’inizio della terapia antibiotica Una terapia antibiotica ad ampio spettro è stata somministrata entro le prime 3 ore al 94,7% dei nostri pazienti. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Cristalloidi PVC Rivers, N Eng J Med 2001 Protocol for Early Goal-Directed Therapy CVC Colloidi 8-12 mmHg <65 mmHg PAM Agenti vasoattivi > 65 mmHg < 70% SVO2c inotropi > 70% GRC: Ht>30% <70% >70% Obiettivi raggiunti Ricovero Ospedaliero Cristalloidi PVC Rivers, N Eng J Med 2001 Protocol for Early Goal-Directed Therapy CVC Colloidi 8-12 mmHg <65 mmHg PAM Agenti vasoattivi > 65 mmHg < 70% SvcO2 inotropi > 70% GRC: Ht>30% <70% >70% Obiettivi raggiunti Ricovero Ospedaliero Un CVC è stato posizionato solo nel 78,3% dei nostri pazienti (17 pz) La saturazione venosa centrale di ossigeno e la PVC sono La differenza può essere parte dovuta alla minor stati misurati nel 73,7% dei in pazienti quota di liquidi infusi nei nostri pazienti (una media di 2000 ml di cristalloidi e 600 ml di colloidi durante le prime 6 ore vs. 5000 mlèdi “fluidi” nel gruppo di Una PVC di 8-12 mmHg stata raggiunta nel 55,6%. Rivers). Risultati migliori (99.2%) sono stati riportati da Rivers et al. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Cristalloidi PVC Rivers, N Eng J Med 2001 Protocol for Early Goal-Directed Therapy CVC Colloidi 8-12 mmHg <65 mmHg PAM Agenti vasoattivi > 65 mmHg SVO2c < 70% inotropi > 70% GRC: Ht>30% <70% >70% Obiettivi raggiunti Ricovero Ospedaliero La miglior affidabilità spetta al raggiungimento di una PAM ottimale (>65 mmHg) e di una diuresi adeguata (0.5 ml/kg*h). Entrambe questi punti sono stati portati a termine nel 100% dei casi. Mentre una SVO2c > 70% è stata raggiunta nell’ 82,4% dei pazienti a cui è stato posizionato un CVC. 2 pazienti sono stati sottoposti a emotrasfusioni per mantenere un Ht >30% “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Cristalloidi PVC Rivers, N Eng J Med 2001 Protocol for Early Goal-Directed Therapy CVC Colloidi 8-12 mmHg Agenti La EGDT è stata portata a termine <65 in mmHg tutti i suoi punti in PAM vasoattivi 8 pazienti, il più delle volte non è stato possibile per il > 65 mmHg mancato rilevamento della PVC pur in presenza di CVC < 70% SVO2c o per una inadeguata infusione di liquidi GRC: Ht>30% inotropi > 70% <70% >70% Obiettivi raggiunti Ricovero Ospedaliero La nostra mortalità a 30 giorni risulta del 33,3%. Questa dato è inferiore alla mortalità riportata in precedenti pubblicazioni riguardanti pazienti con shock settico o sepsi severa. pazienti che “genericamente” afferiscono al pronto soccorso pazienti meno critici al momento della presentazione “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Mantenere alta l’attenzione sul nostro progetto Sensibilizzare il personale all’importanza delle emocolture in tempi adeguati e all’utilizzo corretto di una terapia antibiotica ad ampio spettro Sensibilizzare il personale all’importanza di indicizzare la terapia al raggiungimento di una PVC e di una SVO2c adeguate indipendentemente dai valori pressori POSIZIONARE IL CVC E UTILIZZARLO PER MISURARE PVC E SVO2c “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 …CRITICHE ALLE LINEE GUIDA DELLA SSC… Malliani A. Bioethics, the Surviving Sepsis Campaign, and the industry. Wien Klin Wochenschr. 2006;118:634. Landucci, Dante. The surviving sepsis guidelines: “Lost in translation”. Crit Care Med. 2004; 32:1598-1600. Eichacker PQ, Natanson C, Danner RL. Surviving Sepsis — Practice Guidelines, Marketing Campaigns, and Eli Lilly. New Eng J Med. 2006; 355:1640-2. Viviani M, Silvestri L, van Saene HK, Gullo A. Surviving Sepsis Campaign Guidelines: selective decontamination of the digestive tract still neglected. Crit Care Med. 2005;3:462– 463; Dodek P. Surviving sepsis-but for how long? Intensive Care Med. 2005;31:171–173; Zandstra DF, van der Voort PH. Comment on “Surviving sepsis campaign guidelines for the management of severe sepsis and septic shock” by Dellinger et al. Intensive Care Med 2005;30:1984. Stefanec T. Central venous and mixed venous oxygen saturations in the surviving sepsis campaign guidelines. Crit Care Med. 2004;32: 1626–1627. SchulzStubner S. Do not (over) resuscitate. Crit Care Med 2005;33: 464. Eid A. Doing antithrombin III an injustice? Crit Care Med. 2005;33: 464–465 Kepros JP, Hassan M. No argument for not accepting a single, well-performed trial for the highest level of recommendation. Crit Care Med. 2004;32: 2167 Zandstra DF, van der Voort PH A more appropriate critical appraisal of the available evidence? Crit Care Med. 2004;32: 2166–2167Vincent JL. Is the current menagement of severe sepsis and septic shock really evidence based? 2006. Plos Medicine; 3(9):00014……… Proteina C attivata & Lilly Company “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Di fatto a tutt’oggi non esistono grossi studi randomizzati e controllati che vadano ad indagare l’efficacia di differenti approcci terapeutici, nei pazienti con sepsi severa e shock settico, in termini di riduzione della mortalità. Sebbene quasi tutte le raccomandazioni contenute nelle linee guida della Surviving Sepsis Campaign siano di grado intermedio e qualche studio abbia posto il dubbio che effettivamente si possa parlare di evidence-based guidelines, a tutt’oggi sembra potersi affermare che l’unico modo per ridurre in maniera significativa la mortalità dei pazienti con sepsi severa e shock settico sia l’applicazione della EGDT proposta da Rivers. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006 Grazie Raccogli i dati, raccogli i dati, raccogli i dati…. “Le Urgenze Pneumologiche in Pronto Soccorso” - Pavia 24 Novembre 2006
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