DALLA SCOPERTA DELLA PENICILLINA ALL`ANTIBIOTICO
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DALLA SCOPERTA DELLA PENICILLINA ALL`ANTIBIOTICO
DALLA SCOPERTA DELLA PENICILLINA ALL’ANTIBIOTICO-RESISTENZA SCOPERTA DELLA PENICILLINA E LE IMMEDIATE CONSEGUENZE PREMESSE All’inizio del ‘900 non era raro morire per malattie infettive sporadiche o endemiche (polmonite, tifo, ecc) e per complicanze batteriche di eventi di varia natura (banali piccole ferite infettate, complicazioni di interventi più importanti ecc.). La medicina nella prima metà del secolo scorso cercava, attraverso l’incerto progresso dei farmaci, di combattere questi batteri patogeni che colpivano i giovani e più spesso i bambini e gli anziani meno dotati di difese naturali. Proprio in questo clima di ricerca avvenne la fortuita scoperta della penicillina da parte di Alexander Fleming microbiologo inglese il quale stava osservando che una coltura batterica era stata completamente distrutta dalla crescita di una muffa contaminante. Questo evento in realtà capita con una certa frequenza in batteriologia, e non rappresenta nulla di straordinario. Ma straordinario fu il fatto che Fleming attribuì un particolare interesse a questo banale evento tanto da mettersi a studiare il meccanismo con cui questa muffa (un penicillum) era riuscita a distruggere la coltura di batteri con cui era venuta in contatto. Il risultato preminente di questi primi studi fu la conferma che l’estratto di questa muffa manteneva la stessa capacità antibatterica attesa. Alle prime incertezze, seguirono risultati più convincenti e l’estratto entrò in uso sperimentale con il nome di penicillina. L’uso si diffuse nel mondo anglosassone salvando casi ormai ritenuti perduti ed entrando nella pratica infettivologica; si coniò così una nuova classe di farmaci: gli antibiotici e a Fleming fu assegnato il premio Nobel. GLI EFFETTI DELL’ ANTIBIOTICORESISTENZA (ABR) COMPARSA DELL’ ANTIBIOTICORESISTENZA (ABR) Alla scoperta della penicillina seguì negli anni successivi lo studio e la disponibilità di altre molecole di antibiotici (AB), disponibili alla terapia antinfettiva. Ma abbastanza presto apparve pure il perverso fenomeno dell’ABR: cioè alcuni batteri patogeni, che erano totalmente sensibili all’antibiotico, con il passare del tempo mostravano una certa progressiva resistenza all’effetto della sua somministrazione, anche aumentandone le dosi. Questo fu palese inizialmente per la penicillina, poi si estese successivamente, ma con identico risultato perverso, verso la gran parte degli altri antibiotici. Si assisteva così alla trasformazione di un batterio patogeno inizialmente sensibile verso una molecola, in uno resistente, come conseguenza di una precedente esposizione del batterio a quell’antibiotico (AB). Fu subito chiaro che l’ABR era di 2 tipi fondamentali: RESISTENZA NATURALE Imeno frequente, riguardante alcuni patogeni dotati di resistenze naturali (es. i micoplasmi) RESISTENZA ACQUISITA più frequente e molto importante distinguibile in cromosomica e plasmidica, che si sviluppa in seguito a pregressi contatti del batterio patogeno con la molecola antibiotica. Il batterio può sviluppare la resistenza obbedendo ad una delle leggi fondamentali in natura ossia quella della selezione naturale della specie: in condizioni ambientali ostili sopravvivono, ai milioni di popolazioni batteriche, rari elementi resistenti, che poi diventeranno dominanti trasmettendo la resistenza agli altri germi, impedendo al farmaco di guarire la malattia batterica. Si è così venuto a creare un circolo vizioso perverso: l’utilizzo di nuovo AB successiva segnalazione dal mondo sanitario della relativa comparsa di resistenza (inizialmente modesta poi sostanziale) necessità di sostituzione con nuove molecole antimicrobiche attive(AB) rischio scontato della produzione di nuove resistenze. Ecco così emergere con molto vigore l’essenza dei problemi generati dall’ABR le cui espressioni sinteticamente sono: 1. diffusa e sempre meno controllabile ABR 2. constatazione che gli Ospedali sono diventati il serbatoio di germi pluriresistenti al punto che i soggeti ricoverati sono a forte rischio di infettarsi con questi superpatogeni ivi residenti 3.timore di tornare all’era pre-Fleming a causa dell’inefficienza della terapia anti-batterica. Tutte queste condizioni di difficile soluzione sottolineano che oggi l’ABR è il più importante problema che la sanità internazionale deve affrontare nel campo dell’infettivologia! MODALITÀ PER COMBATTERE L’ANTIBIOTICO-RESISTENZA (ABR) Cosa fare?... Educazione Coinvolgere la popolazione nel conoscere l’importanza del corretto uso di questi importantissimi farmaci correggendo le cattive abitudini: principali colpevoli dell’insorgenza e perseveranza dell’ABR Ecco le 5 regole che tutti dobbiamo conoscere: 1-Non assumere gli AB in caso di raffreddore o influenza: sono malattie virali e gli AB possono curare solo le infezioni batteriche 2- Prendeteli solo dietro prescrizione medica: il medico sa distinguere tra un’infezione virale e una batterica e può prescrivere il farmaco più adatto 3-Seguire esattamente tempi e modi di assunzione dell’AB indicati dal medico: assumere le giuste dosi per il periodo esatto della prescrizione aiuta a minimizzare il rischio sia di ABR, sia gli effetti collaterali. 4-Non interrompere il trattamento prima del termine: anche se i sintomi sono scomparsi, è possibile sia ancora in corso l’infezione. 5-Non cambiare AB di propria iniziativa, ma rivolgersi sempre al medico: non tutti gli AB sono uguali, in quanto possono uccidere alcune specie di batteri e non altri. Identificazione del germe e antibiogramma con tecnica all’avanguardia Tecnica di fornire al curante l’antibatterico più attivo a combattere il patogeno isolato dal materiale clinico inviato in laboratorio, refertando l’identificazione e l’importantissimo ABG eseguito con tecniche e risultato euro-validati. Il tutto in tempi brevi anche per poter correggere l’eventuale terapia antibiotica empirica se già avviata. L’ANTIBIOGRAMMA IN MICRODILUIZIONE IN BRODO L’antibiogramma in microdiluizione in brodo in micropiastra consente di ottenere risultati quantitativi riguardo l’attività di un antimicrobico nei confronti di un batterio: un inoculo standard del ceppo batterico, ritenuto responsabile dell’infezione, è esposto a concentrazioni scalari di antibiotico e, dopo adeguate condizioni di incubazione, si verifica la presenza o l’assenza di sviluppo microbico nel pozzetto. Il Sensititre AIM è uno strumento controllato da microprocessore concepito per la dispensazione multipla di inoculi da 50μl in piastre per microtitolazione Sensititre a 96 pozzetti. Lo strumento AIM può utilizzare anche piastre per microtitolazione a 96 pozzetti di altri produttori (piastre non Sensititre). L’utilizzo del tappo dosatore aumenta la sicurezza del laboratorio impedendo la formazione degli aerosol e minimizza il costo di eliminazione dei rifiuti pericolosi. I principali miglioramenti che si sono avuti nei test di sensibilità agli antimicrobici sono dovuti allo sviluppo di tecniche di standardizzazione ampiamente adottate. Per ottenere risultati riproducibili è molto importante attenersi ai protocolli raccomandati. I comitati CLSI ed EUCAST pubblicano costantemente gli Standard per questi e altri test di laboratorio. Il Sensititre Vizion è uno strumento in grado di acquisire l’immagine digitale di una piastra di antibiogramma Sensititre® e di inviarla al software SWIN, per consentire la visualizzazione dei risultati sul PC SWIN in modo che possano essere letti dall’utente. Vizion è collegato, tramite cavo in dotazione, a una porta USB del PC SWIN. Il Sistema Sensititre rappresenta la soluzione tecnologico-scientifica più avanzata e completa secondo le norme EUCAST ed è in linea con i richiami dell’FDA e del CDC relativi a nuove resistenze batteriche insorgenti. Riconosciuto per la sua elevata qualità e riproducibilità, rappresenta l’unico sistema di riferimento per la case farmaceutiche in grado di testare molecole di nuova generazione. Il Sistema Sensititre prevede l’utilizzo di micropiastre custom (create secondo specifiche richieste del cliente) gestite con l’ausilio della seguente strumentazione. IN CONCLUSIONE L’educazione della popolazione deve iniziare già dall’età scolare. SI deve prendere conoscenza che ogni cattivo uso di questi importanti farmaci concorre a rendere inefficaci questi stessi farmaci (AB), creando contemporaneamente dei patogeni mostri e dei microsconquassi tra i germi nostri ospiti e a noi utili.
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