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Osservatorio Fillea Grandi Imprese e Lavoro Newsletter Costruzioni e Grandi Imprese 9 – 16 maggio 2014 A cura di Alessandra Graziani1 e Giuliana Giovannelli2 Congiuntura: bonus edilizia: Ance: mercato irregolare: Expo 2015: Project Financing: bonus mobili: legno filiera: fondi Ue: Cig: col bonus sorride anche l’erario (Affari&Finanza, 12.05.14) le dieci priorità per il rilancio delle costruzioni (Il Sole 24 Ore, 13.05.14) Finanza, irregolare il 68% degli appalti (Il Messaggero, 13.05.14) Palazzo Chigi vara la task force sulle gare (Il Sole 24 Ore, 14.05.14) torna a marciare (Il Sole 24 Ore, 14.05.14) tira e molla sul Bonus Mobili, di nuovo eliminato il vincolo di spesa (sito internet edilportale, 15.05.14) in Italia aumenta la superficie forestale, ma crescono le importazioni di legna da ardere (sito internet casa e clima, 15.05.14) trasporti, energia e telecomunicazioni, pronti 33,2 miliardi (Il Sole 24 Ore, 16.05.14) in calo a due cifre sul 2013 (Il Sole 24 Ore, 16.05.14) Grandi imprese delle costruzioni: Febal: Gavio: Berloni: Italcementi: Astaldi: Vianini: Salini Impregilo: Maltauro: Iter: Colombini trasferisce tutto a San Marino (Corriere Adriatico, 13.05.14) autostrade in accelerazione (Milano Finanza, 13.05.14) slitta l’acquisto del Bch di Taiwan (Corriere Adriatico, 14.05.14) cause perse sulla rotazione della Cig (Corriere della Sera, 14.05.14) l’utile sale a quota 19 milioni (Corriere della Sera, 15.05.14) si aggiudica la manutenzione Trenitalia a Torino (Il Mattino, 15.05.14) porta il flottante al 35% (Il Sole 24 Ore, 15.05.14) appalti pubblici, solo se paghi tangenti puoi lavorare (Il Mattino, 15.05.14) concessa una proroga di cassa integrazione (Ravenna&dintorni, 15.05.14) Rapporti e studi: Federcostruzioni: Abi: Eurostat: Istat: Istat: Istat: nel 2013 investiti 113 miliardi di euro in ristrutturazioni (Comunicato stampa Verona Fiere, 12.05.14) case, ripresa più vicina: è boom dei mutui (Il Mattino, 14.05.14) stima Pil I quadrimestre 2014 (Comunicato Eurostat, 15.05.14) stima Pil I trimestre 2014 (Comunicato Istat, 15.05.14) costo di costruzione di un fabbricato residenziale marzo 2014 (Comunicato Istat, 16.05.14) produzione nelle costruzioni marzo 2014 (Comunicato Istat, 19.05.14) Eventi: Aissa, Una legge quadro sul suolo, Roma, 13 maggio 2014 Congiuntura bonus edilizia (12.05.14): Dove reperire risorse a fronte dell'urgenza di contenere la spesa pubblica? E' la domanda intorno alla quale si arrovella il Governo di volta in volta in carica tutte le volte che un settore economico richiede interventi di defiscalizzazione per evitare chiusure di aziende e nuova disoccupazione. L'esempio che arriva dalle ristrutturazioni edilizie può aiutare a evitare una chiusura di principio a queste richieste. (…) Uno studio realizzato dal Cresme (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l'Edilizia e il Territorio) e dal Servizio studi della Camera rivela che il bonus al 50% e quello al 65% valgono nel loro complesso il 2% del Pil, cioè di tutta la ricchezza prodotta, ogni anno in Italia. Nel 2013 la spesa delle famiglie è stata di 28 miliardi, di cui 4,8 miliardi di Iva pagati allo Stato, con un balzo del 45% rispetto al dato del 2012. E nei primi due mesi del 2014 il boom è proseguito con 5,7 miliardi al netto dell'Iva, con una crescita del 54% rispetto al primo bimestre 2013. Grazie alle detrazioni, inoltre, si sono avuti benefici sull'occupazione per 226mila unità lo scorso anno contro i 157.949 del 2012. (Luigi Dell'Olio) Ance (13.05.14): Invertire la rotta della politica economica seguita finora a Bruxelles. Basta politiche di rigore monetario e di bilancio, più investimenti. È quello che i costruttori italiani hanno chiesto ieri in un incontro con i candidati capilista alle europee del prossimo 25 maggio. «L'austerità seguita pervicacemente in Europa - ha detto il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti - è stata per noi la tempesta perfetta. Ha riportato il settore indietro di 30 anni, causando la perdita di oltre740mila posti di lavoro». Le richieste dei costruttori sono sintetizzate in un "decalogo" che articola le «IO proposte per tornare a crescere». Al primo punto c'è l'inversione a "U" rispetto alla politica basata sul taglio della spesa per investimenti, passata dal 2,8% del 2009 al 2,l% del 20l3 in Europa e crollata dal 2,5% all'1,8% nello stesso periodo in Italia. Golden rule sulle opere pubbliche, addio al fiscal compact e riforma del patto di stabilità interno sono le tre misure chiave sollecitate per ridare benzina ai cantieri. Non è più tempo di grandi opere tracciate su cartine. Lo sanno anche i costruttori. E infatti le proposte sanno guardare a obiettivi più generali. Accanto alla realizzazione delle reti europee ci sono le infrastrutture per la «qualità della vita»: difesa del suolo, manutenzione delle scuole, housing sociale, banda larga. Al terzo punto c'è il rilancio del credito per imprese e le famiglie (-60% i finanziamenti per le abitazioni, anche se nei primi mesi del 2014 c'è stata un ripresa). «Anche con deroghe ai vincoli di 1 2 politiche [email protected] [email protected] Basilea3 per le banche – ha proposto Paolo Astaldi, vicepresidente Fiec - altrimenti avremo banche solidissime, ma zero imprese». Poi la richiesta di rendere pienamente operativa la direttiva pagamenti (mentre l'edilizia attende ancora lO miliardi di arretrati) e temi che sono anche di casa nostra come la riduzione del cuneo fiscale, la semplificazione normativa, la promozione dell'efficienza energetica e la riqualificazione delle città. Non manca l'appello all'armonizzazione della normativa tributaria e lo stop agli appalti in house delle concessionarie autostradali. Buzzetti non si è sottratto all'argomento Expo. «Dobbiamo imparare a seguire le procedure ordinarie come è accaduto con il Giubileo e le Olimpiadi di Torino – è il commento - senza perdere tempo all'inizio e poi correre con i bandi credendo di poter recuperare così gli anni perduti». Niente nuove normative, ma due proposte concrete: aggiudicazione basata sulla media delle offerte e creazione di liste di esperti regionali da cui estrarre a sorte i commissari di gara. (Mauro Salerno) mercato irregolare (13.05.14): Come prima, più di prima. Col traino dell'Expo 2015, il volume di affari nel settore degli appalti pubblici, nel primo trimestre del 2014, è stato di 6,8 miliardi di euro ed è aumentato dell'82,7%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma con esso è lievitato il numero delle irregolarità: su 820 milioni di euro di appalti controllati dalla Guardia di Finanza, tra gennaio e aprile 2014, ben il 68% (pari a 560 milioni di euro) è risultato irregolare. E' l'allarmante - e inedito – bilancio che il comandante generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo, farà stamane alla Scuola di perfezionamento per le forze di polizia per fare il punto sulle «opportunità e minacce» nel settore degli appalti pubblici. Una stima che può considerarsi "al ribasso", visto che ancora non comprende i risultati di maggio dell'indagine sul mega appalto dell'Expo 2015. Dove corrono fiumi di denaro sono in molti a darsi da fare, il più delle volte corrompendo, per aggiudicarsi gare nei prosperosi settori pubblici della sanità, dei rifiuti, dell'urbanistica. In quattro mesi le Fiamme Gialle hanno denunciato 290 persone (74 pubblici ufficiali) per frode nelle pubbliche forniture e turbativa d'asta, di queste 26 sono state arrestate, mentre alla Corte dei Conti e sono state segnalate 200 per oltre 108 milioni di danNO erariale accertato. Con un ammontare di circa 100 miliardi di euro l'anno (pari al 6% del pil), gli appalti possono garantire tra 11.700-15.600 posti di lavoro per ogni miliardo di euro investito. Ma l'illegalità, la mazzetta, il tornaconto personale alterano il mercato e avvelenano il pozzo della ripresa economica. La Guardia di Finanza e l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici hanno focalizzato quattro diverse tipologie di illecito. I "cartelli preventivi" tra imprese per la spartizione degli appalti e il "confezionamento su misura" di bandi di gara con la complicità di funzionari pubblici corrotti restano ì sistemi più frequenti e collaudati. Anche a dispetto della crisi che - come di mostra la tangente dello 0,80% imposto dalla "cupola" per l'Expo - ha fatto calare i prezzi rispetto all'epoca di Mani Pulite. A Brindisi, ad esempio, cinque dirigenti Asl, in cambio di gioielli viaggi e denaro, fornivano i contenuti delle offerte ai titolari di imprese amiche per l'aggiudicazione di appalti ospedalieri. Le buste venivano aperte e richiuse con "precisione chirurgica", utilizzando addirittura un bisturi da sala operatoria. Le gare su "misura", invece, hanno portato la procura di Monza a scoprire un giro di tangenti da 14milioni di euro versati a politici e funzionari di mezza Italia per vincere appalti nèl settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti: i requisiti erano talmente stringenti da far vincere commesse per oltre 260 milioni di euro sempre la stessa impresa, la Sangalli Giancarlo & C. srI. Ma è l'attività di una 'ndrina calabrese in Lombardia che, appena un mese fa, ha fatto scattare l'operazione "Metastasi" della dda di Milano scoperchiando le connivenze con politici locali per la concessione del 'Lido Mare' sul lago di Como. In carcere sono finite dieci persone, tra cui il presunto boss Mario Trovato il consigliere comunale di Lecco Ernesto Palermo e il sindaco di Valmadrera Marco Rusconi Ci sono infine lavori che vengono affidati senza gara, sebbene sia prevista. Con prezzi gonfiati e assolutamente ingiustificati. Basti pensare che alla Asl di Foggia, "oliando" chi di dovere, un flacone di disinfettante per sale operatorie veniva pagato 1.920 euro mentre il valore d'acquisto del prodotto all'ingrosso non arriva va a 60 euro. (Silvia Barocci) Expo 2015 (14.05.14): I controlli su Expo raddoppiano. Al ruolo del ministero dell'Interno per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose si affianca, da ieri, l'Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Le prime linee guida del Viminale contro l'aggressione della criminalità organizzata agli appalti di Expo risalgono al 19 aprile 2011, integrate da una seconda edizione il 7 dicembre 2013 e una terza, più recente, del 14 aprile scorso. Nella riunione di ieri a Milano con il premier Matteo Renzi è stato deciso di istituire un ufficio presso la presidenza del Consiglio su Expo: una task farce chiesta dallo stesso commissario, Giuseppe Sala. L'Autorità anticorruzione (Anac) e in particolare il suo presidente Raffaele Cantone «assumono la responsabilità della supervisione delle procedure e della trasparenza amministrativa – sottolinea un comunicato - di Expo 2015 e garantiscono il presidio delle commissioni di gara per l'aggiudicazione degli appalti». «Va fatto ogni sforzo perché l'Expo sia "mafia e mazzette free"» dice a Radio 24 il ministro dell'Interno, Angelino Alfano». E Raffaele Cantone sostiene la necessità di reintrodurre reati come il falso in bilancio e rivedere i tempi della prescrizione: «Sarebbe utilissimo, così come sarebbe opportuno qualche ritocco alla legge Severino, soprattutto per dare maggiori poteri all'Autorità anti-corruzione». Cantone sottolinea anche che l'auto riciclaggio «è un reato senz'altro da introdurre». Una bozza di disegno di legge è già stata definita dai ministeri dell'Interno e di Grazia e giustizia, pronta o quasi ad approdare a palazzo Chigi. Intanto il presidente del Senato Pietro Grasso ha convocato la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama per mettere in calendario il ddl anticorruzione: la richiesta, che ha come primo firmatario proprio Grasso, è stata avanzata dal Movimento 5Stelle. Si chiariscono, poi, i contorni delle linee guida dell'Interno sui controlli per l'Expo varate il mese scorso - oggetto di una polemica vivace lunedì scorso nella commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi – emanate dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza grandi opere. È un documento di sei pagine che, benché introduca controlli con un minor grado di rigidità di quelli svolti finora, in realtà lancia un allarme. Dice in sostanza il testo: attenzione, ormai sui cantieri le verifiche antimafia - perché di questo si occupa il Viminale, non di rischio tangenti ormai appannaggio dell'Anticorruzione - si sono svolte. Ma ora, è l'allerta dell'Interno, arrivano decine e decine di contratti sugli allestimenti degli stand, le forniture di servizi, l'organizzazione di eventi: con <<una situazione di turn over estremamente dinamica e allo stesso tempo frammentata e pulviscolare» si legge nelle linee guida. Il Viminale, dunque, fa una scelta: fra tutte queste nuove attività, lasciare sotto i controlli più stringenti quelle a rischio maggiore e «fluidificare» per le altre le verifiche antimafia. Restano così nel regime già in atto, quello di massimo rigore, le attività di ristorazione e di catering, di pulizia delle aree interne ed esterne dei padiglioni, di sistemazione e manutenzione delle aree destinate al verde. Per le attività di realizzazione e allestimento degli stand e di organizzazione di eventi, invece, il meccanismo tradizionale di controllo antimafia opera adesso solo per i contratti di importo superiore a 100mila euro, limite comunque inferiore a quello previsto dal Codice antimafia pari a 150mila. L'impresa dovrà in questo caso autocertificare l'assenza di situazioni interdittive previste dal Codice antimafia. Altre attività per le singole manifestazioni come la copertura mediatica o il ricevimento e assistenza ospiti avranno i controlli ordinari solo se il contratto è superiore ai 150mila euro e anche in questo caso, se l'importo è inferiore, scatta l'autocertificazione. Resta comunque l'ipotesi, ricordano le linee guida, che «il Prefetto di Milano potrà procedere ad un potenziamento della "task force" già istituita presso la prefettura di Milano, attraverso l'apporto di ulteriore personale delle Forze di polizia, nonché di personale del Corpo di polizia locale di Milano». (Marco Ludovico) Project Financing (14.05.14): Torna la fiducia delle amministrazioni pubbliche nella finanza di progetto. Dopo il rallentamento registrato nel 2013, il primo quadrimestre di quest'anno mostra un'inversione di tendenza: crescono sia le iniziative (+7,9) che i valori (+74,5%) rispetto ai primi quattro mesi del 2013. In base ai dati dell'Osservatorio nazionale del Partenariato pubblico e privato (promosso da Unioncamere, Dipe-Utfp e Ance e realizzato da Cresme Europa Servizi), il mercato delle gare di Ppp è rappresentato da 1.080 interventi per un volume d'affari di circa 1,7 miliardi. La domanda si presenta in crescita soprattutto per effetto della fase espansiva degli importi per opere ambientali (da 120 milioni a 607 milioni, + 403%) e delle reti energetiche (da 126 milioni a 330milioni, +161%). Sono soprattutto le concessioni di servizi a spingere sull'acceleratore: +44% per numero (da 628 iniziative a 905) e +128% per importo (da 333 milioni a 760 milioni). Le concessioni di lavori pubblici, sia a iniziativa privata che pubblica, rispetto ad un anno fa sono in calo per numero (da 300 gare a 88, -71%) ma in crescita per importo (da 551 milioni a 813 milioni, +47%), con dinamiche interne di crescita per le concessioni a iniziativa privata e di calo per quelle pubbliche. Praticamente inesistente, invece, il ricorso al leasing in costruendo (due gare nel 2014, un anno fa erano sei). L'andamento negativo dell'anno scorso si ripercuote sulle statistiche delle opere assegnate. Alla fase di crescita delle gare corrisponde infatti un bilancio più incerto sul fronte delle aggiudicazioni. Si passa da 347 affidamenti per 834 milioni a 254 aggiudicazioni (-27%) per 1.335 milioni (+60%) nei primi quattro mesi dell'anno in corso. Anche per l'ingegneria i numeri sono in rialzo. Dopo l'ottimo andamento del bimestre febbraio-marzo, in aprile il mercato della progettazione rallenta leggermente (-0,6% rispetto ad aprile 2013 per il valore) ma il risultato non va comunque a intaccare quello complessivo del quadrimestre che fa segnare una crescita del 41.4% per gli importi, a quota 169 milioni (-3,5% per il numero di gare). «Anche alla chiusura dei primi quattro mesi dell'anno il tono del mercato rimane positivo - ha dichiarato Patrizia Lotti, presidente Oice – nonostante il risultato di aprile. In generale vediamo come vi sia stato nel medio periodo un clamoroso calo della domanda pubblica che il nostro settore non potrà più sostenere se non cambierà il trend della spesa pubblica per investimenti. In questa ottica dobbiamo salutare positivamente le affermazioni del ministro Lupi che ha sottolineato l'esigenza di un maggiore ricorso al mercato riservando alla Pa non la progettazione ma la programmazione e il controllo». (Alessandro Lerbini) legno filiera (15.05.14): Coldiretti: la gestione dei boschi può contribuire al raggiungimento degli obiettivi energetici, fornendo biomassa ottenuta con metodi sostenibili nella produzione e nel taglio. Con la crisi e l’elevato prezzo dei combustibili in Italia sono tornate le stufe e si sono riaccesi i camini, con un aumento record del 25% delle importazioni di legna da ardere nel 2013 rispetto all’anno precedente. E’ quanto rileva la Coldiretti in occasione della conferenza stampa del Corpo forestale dello Stato sul tema “Evoluzione delle foreste italiane in un Paese che cambia” nell’evidenziare che il nostro Paese, con l'importazione di ben 3,8 miliardi di chili di legna da ardere nel corso di tutto il 2013, è diventato il primo importatore mondiale di legna da ardere. Una dimostrazione evidente del ritorno di forme di riscaldamento che sembravano dimenticate dovuto - precisa la Coldiretti - al crescente interesse verso una forma di energia che è diventata competitiva dal punto di vista economico oltre ad essere più sostenibile dal punto di vista ambientale. Una tendenza dovuta - sostiene la Coldiretti – in parte alla riapertura dei camini nelle vecchie case ed alla costruzione di nuovi ma anche ad una forte domanda di tecnologie più innovative nel comparto delle stufe a legna, delle caldaie e pellets dove l’industria italiana soddisfa oltre il 90 per cento delle domanda sul mercato interno mentre destina quasi un terzo della produzione nazionale alle esportazioni. In Italia aumenta la superficie forestale “Appare quindi evidente l’importanza di rilanciare la gestione dei boschi che, oltre alle valenze territoriali, sociali e paesaggistiche, potrebbe contribuire in modo decisivo anche al raggiungimento degli obiettivi del piano d’azione nazionale, fornendo biomassa ottenuta con metodi sostenibili sia nella produzione che nel taglio” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare la nuova stima della superficie forestale di quasi 11 milioni di ettari, con un aumento di oltre 600 mila ettari rispetto a 9 anni fa evidenziata dal Corpo Forestale dello Stato. Rilanciare la gestione dei boschi “Il potenziale economico dei boschi italiani rimane ancora inespresso e il mercato del legno mostra una crescente dipendenza dall’estero perché l’offerta nazionale di legname risulta insufficiente anche a soddisfare la domanda delle industrie di trasformazione che - ha ricordato Moncalvo - sono dipendenti dall’estero per oltre il 70 % del materiale legnoso utilizzato. Servono scelte di gestione economica delle risorse forestali, che devono contemporaneamente riuscire a garantire – ha precisato il presidente della Coldiretti l’approvvigionamento di materie prime e prodotti forestali per le filiere industriali, lo sviluppo socio-economico delle popolazioni locali, la conservazione degli ecosistemi e il loro stato di salute e non ultima, anche la loro fruibilità turistica. Eppure vale la pena riflettere sul fatto che - ha concluso Moncalvo - oltre l’86,6% della superficie forestale nazionale è sottoposta a forme di vincolo idrogeologico, ma solo il 15,7% dei boschi italiani (1,3 milioni di ettari) è sottoposto a una pianificazione di dettaglio, strumento fondamentale per garantire l’offerta di servizi ecosistemici in equilibrio con quella di prodotti commerciali come il legname ad uso industriale e la legna da ardere”. fondi Ue (16.05.14): Trasporti, energia e telecomunicazioni nel mirino delle politiche di sviluppo europeo con oltre 33 miliardi a disposizione delle imprese attraverso Connecting europe facility (Cef, il nuovo strumento di finanziamento in via diretta: per il periodo 2014-2020 che mira ad accelerare gli investimenti nel campo delle reti trans europee di trasporti, energia e telecomunicazioni e a stimolare gli investimenti sia pubblici che privati, aumentando nel contempo la certezza del diritto, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica. La dotazione finanziaria per l'attuazione del Cef per il periodo 2014-2020 ammonta a 33.242 miliardi a prezzi correnti. La somma è così ripartita: - al settore dei trasporti vanno 26,25 miliardi, di cui 11,3 euro trasferiti dal Fondo di coesione e destinati ad essere spesi in conformità alle disposizioni del presente regolamento esclusivamente negli Stati membri ammissibili al finanziamento del Fondo di coesione; - al settore delle telecomunicazioni vanno l,l miliardi; - al settore dell'energia vanno 5,85 miliardi. I fondi verranno utilizzati per realizzare gli obiettivi settoriali specifici dei tre settori. Per quanto riguarda i trasporti saranno finanziati progetti finalizzati a eliminare le strozzature, accrescere l'interoperabilità ferroviaria, realizzare i collegamenti mancanti e, in particolare, migliorare le tratte transfrontaliere; garantire nel lungo periodo sistemi di trasporto sostenibili ed efficienti, al fine di prepararsi ai futuri flussi di trasporto previsti e di consentire la decarbonizzazione di tutti i modi di trasporto mediante la transizione verso tecnologie di trasporto innovative a basse emissioni di carbonio ed efficienti sul piano energetico, ottimizzando nel contempo la sicurezza; ottimizzare l'integrazione e l'interconnessione dei modi di trasporto e accrescere l'interoperabilità dei servizi di trasporto, assicurando nel contempo l'accessibilità alle infrastrutture di trasporto. Gli obiettivi nel settore dell'energia sono di accrescere la competitività promuovendo l'ulteriore integrazione del mercato interno dell'energia e l'interoperabilità transfrontaliera delle reti elettriche e del gas; migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico nell'Unione; contribuire allo sviluppo sostenibile e alla tutela dell'ambiente, attraverso, tra l'altro, l'integrazione dell'energia da fonti rinnovabili nella rete di trasmissione e attraverso lo sviluppo di reti energetiche intelligenti e reti dell'anidride carbonica. Nel settore delle telecomunicazioni il Cef prevede azioni a sostegno dei progetti di interesse comune che perseguono gli obiettivi precisati in un regolamento sugli orientamenti per le reti transeuropee nel settore delle infrastrutture di telecomunicazione. Le proposte di progetto possono essere presentate alla Commissione da uno o più Stati membri o, previo accordo degli Stati membri interessati, dagli organismi internazionali, dalle imprese comuni o da imprese oppure organismi pubblici o privati stabiliti negli Stati membri. Inoltre, grazie al Cef sarà più facile reperire finanziamenti privati e gli strumenti finanziari innovativi, come le garanzie e i project bond, potranno ottenere maggiori ripercussioni attraverso questo apporto di fondi Ue. L'iniziativa sui prestiti obbligazionari per il finanziamento dei progetti (Project bond initiative) appositamente introdotta nell'ambito di Europa 2020 ha il duplice obiettivo di rilanciare il mercato delle obbligazioni e di aiutare i promotori dei singoli progetti infrastrutturali ad attrarre finanziamenti obbligazionari privati di lunga durata. Tale iniziativa consentirà di ridurre il rischio per gli investitori che cercano opportunità di investimento a lungo termine, favorendo il rilancio del mercato obbligazionario (attualmente poco utilizzato per investimenti infrastrutturali a causa della crisi finanziaria) come fonte significativa di finanziamento del settore infrastrutturale. (Maria Adele Cerizza) Cassa Integrazione Guadagni (16.05.14): Viaggia intorno agli 87 milioni di ore (86,8 milioni per la precisione) la richiesta ad aprile di cassa integrazione da parte delle imprese. Sull'anno c'è una diminuzione del 13,2% (dovuta a un calo della cassa ordinaria, ma soprattutto di quella in deroga, per via dei noti problemi di finanziamento). Schizzano sù invece le ore autorizzate di cassa integrazione straordinaria (+47,1% nei 12 mesi e +16,6% su marzo 2014) a testimonianza di come le difficoltà strutturali delle nostre imprese siano ancora tutte in campo (al Mise sono aperti oltre 150 tavoli di Crisi aziendali). C'è però un nuovo, seppur timido, segnale di contrazione delle domande di disoccupazione (Aspi e mini-Aspi). A marzo 2014 sono state presentate 121.561 istanze, il 3,7% in meno rispetto alle 126.278 domande depositate a marzo 2013- Anche a febbraio (su gennaio) c'è stato un calo delle domande di disoccupazione (si tratta di dati sostanzialmente in linea con la frenata del tasso di disoccupazione e del numero di senza lavoro, rilevata dall'lstat nei giorni scorsi). I dati diffusi ieri dall'Inps parlano di un mercato del lavoro che sta attraversando «una situazione di stasi - evidenzia l'economista Carlo Dell'Aringa -. A livello di congiuntura si intravedono minimi segnali di ripresa. Ma il calo delle richieste di cassa integrazione ordinaria si spiega anche perché le imprese hanno esaurito la possibilità di accedervi. E sul fronte cassa in deroga c'è un problema di risorse». Secondo il coordinatore degli assessori regionali al Lavoro, Gianfranco Simoncini, per cassa e mobilità in deroga «servono ancora tra i 600 e i 700 milioni solo per chiudere il 2013- Poi c'è la partita 2014». Ieri c'è stato un faccia a faccia anche con il sottosegretario, Graziano Delrio. A giugno, secondo quanto si apprende, il ministero del Lavoro dovrebbe sbloccare le autorizzazioni 2013. Il governo si è impegnato a mettere sul piatto subito 400 milioni, più residui degli anni precedenti e ulteriori risorse Pac accantonate dalle regioni dell'Obiettivo Convergenza (Campania, Sicilia, Puglia e Calabria). Entro metà giugno dovrebbe arrivare anche il decreto con i nuovi (e più stringenti) criteri di concessione dei sussidi in deroga (per contrastare gli abusi). Complessivamente, da gennaio ad aprile, in valori cumulati, sono state autorizzate 351,6 milioni di ore di cassa integrazione (-4,4% sullo stesso periodo 2013). In calo le ore richieste nell'Industria (-6,48%) e nell'Artigianato (-37,2%). Resta invece critica la situazione in Edilizia (+15% ) e nel Commercio,dove la crescita delle ore autorizzate di cig, gennaio aprile, è del l3,87%, sempre a livello tendenziale. (Claudio Tucci) Grandi imprese delle costruzioni Febal (13.05.14): Ieri mattina, nella sede della Provincia, per discutere il caso Febal, si sono riuniti il presidente Matteo Ricci, i rappresentanti sindacali Simona Ricci segretaria generale Cgil, Giuseppe Lograno Fillea Cgil, Vito Adragna Feneal Uil, la Rsu aziendale e i rappresentanti della Febal e Colombini di San Marino, che ha acquistato l'azienda, celebre marchio di cucine, nel 2009. All'orizzonte infatti si alzano nuove nubi. Per il gruppo Colombini infatti nel 2015 scadrà il contratto di affitto dello stabilimento pesarese dove attualmente lavorano cento addetti. Tra le ipotesi in campo, ovvero: comprare lo stabilimento pesarese, trovarne un altro nella zona o trasferire la produzione a San Marino, si è concretizzata la terza, la peggiore. La dirigenza vuole trasferire tutto a San Marino come ha fatto sapere il titolare Colombini. E' allarme nel sindacato perché un altro sito produttivo del distretto rischia di sparire. Ed è un sito produttivo che ha fatto la recente storia economica della città. Il trasferimento dovrebbe iniziare già dal mese di settembre. Il presidente Ricci ha sollecitato la direzione a rivedere la decisione con soluzioni mirate a permettere all'azienda di rimanere in questo territorio con varie opzioni proponendo soluzioni favorevoli tra le quali sgravi fiscali e altro. Il sindacato, da parte sua, attende una risposta alle proposte fatte dalla Provincia Anche se: "siamo rimasti davvero delusi da una posizione presa senza alcun confronto con le parti sociali - dice Giuseppe Lograno della Fillea Cgil-. Ci aspettavamo di poter trovare insieme una soluzione mentre la decisione di Colombini è giunta senza darci alcuna possibilità di intervento. Se Febal dovesse trasferirsi a San Marino non credo che tornerà qui e noi avremmo perso un altro sito produttivo importante. L'impoverimento del distretto del mobile avrà conseguenze gravi sull'indotto e su tutto il tessuto produttivo locale, per non parlare dei lavoratori costretti a lavorare addirittura in un altro Stato. Decideremo insieme ai lavoratori – conclude Giuseppe Lograno –quali saranno le azioni da intraprendere per cercare di evitare una decisione così sbagliata". Gavio (13.05.14): Astm e Sias, le società di autostrade del. gruppo guidato da Beniamino Gavio, hanno reagito positivamente ai risultati resi noti venerdì 9. La prima si è apprezzata ieri del 3,4% a 12,1 euro e la seconda del 2,4% a 9,01 euro. Su ' entrambe Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo. Nel caso delle Autostrade Torino-Milano ha portato il prezzo obiettivo da 13,7. a 14,3 euro.Secondo gli analisti i contì trimestrali, che sono risultati in linea con le attese, non hanno rappresentato un catalizzatore. I principali driver per gli esperti sono invece una potenziale acquisizione nel settore delle costruzioni. Un ulteriore rafforzamento di ltinera dopo l'acquisto del 17% del capitale nel quarto trimestre 20l3; un buyback di azioni e un dividendo extra, Mentre per quanto riguarda Sias (tp alzato da 9,4 a 10 euro) è stato apprezzato il miglioramento del traffico italiano, la strategia di espansione nel nord Italia e la potenziale estensione della concessione. Determinanti traffico in crescita dell'1,38% e aumento delle tariffe riconosciuto da gennaio 2014. Berloni (14.05.14): Slitta l'acquisto del complesso Berloni da parte della Bch di Taiwan. L'annuncio é arrivato ieri nel corso di un incontro fra azienda, sindacati, commissari giudiziali e liquidatori della vecchia Berloni Spa. La procedura d'acquisto era prevista in realtà entro il 20 di maggio ma Roberto ed Andrea Berloni, entrambi amministratori delegati della nuova Berloni Group, hanno lasciato intendere che per l'acquisto non c'è ancora una data certa, probabilmente la procedura sarà perfezionata entro il mese di luglio. I commissari giudiziali, il commercialista Vantaggi e l'avvocato Bisetti sono in attesa di ricevere la documentazione da banca italiana sulla fidejussione bancaria che garantirà l'acquisto di Taiwan. La fidejussione sarebbe in delibera ma i commissari giudiziali hanno chiesto espressamente all'azienda che sia una banca italiana e non taiwanese a garantire l'acquisto e che il prezzo d'acquisto concordato sia pattuito in lO milioni di euro e non in dollari, al netto dei debiti accollati e rateizzato. L'allungamento dei tempi ha lasciato perplessi i sindacati. La Cgil si aspettava che l'azienda rispettasse l'agenda gii annunciata mesi fa. "Lo slittamento dell'acquisto - ha spiegato Giuseppe Lograno, responsabile Fille Cgil- produrrà come prima conseguenza l'impossibilità per i 100 dipendenti in forza di vedersi trasformato il loro contratto a termine in contratto indeterminato". Entro il 26 maggio è previsto un nuovo passaggio fra azienda e sindacati. "Abbiamo ritenuto opportuno – continua Lograno - aprire una discussione con l'azienda per richiedere l'apertura di una nuova procedura di cassa straordinaria per sei mesi sia per i dipendenti a casa che per quelli in forza. Non dovrebbero esserci problemi particolari. Nelle prossime settimane ci attiveremo per permettere ai lavoratori di proseguire con un altro contratto a termine". Ad oggi la possibilità di nuove assunzioni in Berloni Group é congelata, l'azienda non ha fornito numeri o prospettive ma i lavoratori in forza al momento stanno lavorando a regimi piuttosto bassi. Italcementi (14.05.14): Il gruppo Italcementi ha perso al Tribunale di Bergamo tre cause promosse da altrettanti lavoratori (uno della sede di Bergamo, uno del Ctg e uno della Calcestruzzi) sul mancato rispetto della rotazione nella cassa integrazione. I giudici hanno condannato al risarcimento della retribuzione persa per la mancata rotazione e in un caso ha decretato anche la riammissione al lavoro. «In molti casi gli incontri avevano definito schemi di rotazione per attenuare l'impatto negativo per il maggior numero di persone – spiegano Ivan Comotti e Luciana Fratus della Fillea-Cgil-. Ma in casi specifici l'azienda ha collocato in cassa alcune persone in modo continuativo nonostante le evidenti fungibilità con colleghi». L'azienda da parte sua confida di poter fare valere le sue ragioni nei successivi gradi di giudizio e ribadisce «il costante e pieno rispetto degli accordi sindacali e ministeriali sulla cassa integrazione». Astaldi (15.05.14): Utile netto in crescita del 4,9% nel primo trimestre 2014 per Astaldi, a 19,2 milioni di euro. I ricavi totali sono saliti a 551,6 milioni di euro (+3,8%). Margine operativo lordo (Ebitda) in crescita a 73.4 milioni (+24,4%). Il risultato aziendale prima delle imposte si attesta a 57,9 milioni (+20,2%). Oggi l'attività del gruppo si concentra in aree con profilo di rischio più ridotto. Vianini (15.05.14): Sarà Vianini Lavori a realizzare l'impianto di manutenzione corrente di Trenitalia a Torino. Ad annunciare l'aggiudicazione della gara è stata la stessa società del gruppo Caltagirone. La nuova struttura, che sarà destinata alla manutenzione dei treni del trasporto regionale e del servizio Alta Velocità, spiega la nota, sorgerà in un'area di circa 260 mila metri quadri nell'area dello scalo Lingotto. Nel dettaglio, la commessa prevede la realizzazione di un'officina manutenzione veicoli, di un capannone per la manutenzione corrente programmata a treno completo, di una tettoia per la pulizia dei treni, di un fabbricato servizi e di un fabbricato «tornio in fossa» oltre ad altri edifici minori. Si tratta di un'opera da realizzare entro 3 anni e mezzo, con un valore complessivo di circa 120 milioni di euro che si aggiunge al portafoglio lavori della società. Fra i principali lavori attualmente in corso di realizzazione per Vianini Lavori c'è la Linea C della Metropolitana di Roma, due lotti del tratto Sasso Marconi-Barberino del Mugello dell'autostrada Mi-Na, il Passante Ferroviario di Torino e la Metropolitana di Napoli. Salini Impregilo (15.05.14): Il gruppo Salini Impregilo archivia i risultati del primo trimestre e studia il lancio dell'operazione di aumento del flottante entro il mese di giugno. Su quest'ultimo fronte, a patto che le condizioni di mercato lo consentano, l'operazione è già definita: in parte sarà in aumento di capitale e, in parte, concessioni di azioni in mano al gruppo Salini Costruttori (che già possiede quasi il 90 per cento dei titoli quotati a Piazza Affari). Le banche coinvolte come global coordinator saranno Goldman Sachs, Mediobanca e Banca Imi (Intesa Sanpaolo). Il flottante potrebbe raggiungere il 35 per cento. Nel frattempo, Salini Impregilo ha presentato i risultati nel primo trimestre dell'anno, che ha registrato un risultato netto di 15,3 milioni di euro contro i 79 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Nel periodo i ricavi sono aumentati del 6,2% a 859 milioni. Il margine operativo lordo è migliorato del 4,8% a 88 milioni. Nei primi tre mesi dell'anno ha avuto un effetto negativo lo stato di incertezza su alcune commesse come su grandi progetti in Venezuela e soprattutto sui lavori nel Canale di Panama, problemi peraltro superati con un impatto che dovrebbe quindi tramutarsi in positivo ed emergere nella seconda parte dell'anno. La posizione finanziaria netta alla fine del primo trimestre è risultata negativa per 634 milloni, con un incremento di circa 392 milioni da fine dicembre (sostanzialmente in linea con l'aumento registrato nel periodo del capitale circolante netto per 299 milioni). Ma il focus cade soprattutto sulle nuove commesse che sono ammontate a 1,6 miliardi (con 1,135 miliardi relativi alla Metro di Lima in Perù e 185 milioni relativi al progetto Galleria di base del Brennero) per un portafoglio ordini complessivo al livello record di 28,2 miliardi. Da segnalare inoltre che nel secondo trimestre Salini Impregilo si è aggiudicata un altro nuovo ordine per la costruzione di un'autostrada in Slovacchia: commessa che ha un valore complessivo di 410 milioni. Infine il gruppo sta partecipando a gare per nuove commesse per 19 miliardi di euro. Tra le principali alcune metropolitane in Sud America e Asia, infrastrutture in Europa, Medio Oriente e Australia, e impianti idroelettrici in Africa. (Carlo Festa) Maltauro (15.05.14): Non esistevano alternative, sostiene Enrico Maltauro. «C'era un sistema basato sulle tangenti e io per poter lavorare mi adeguavo e pagavo», racconta ai pm l'imprenditore vicentino. Nove ore di interrogatorio davanti ai pm Gittardi e D'Alessio nel quale ha ammesso di aver versato 600 mila euro alla cupola di Gianstefano Frigerio e di averne promessi altrettanti. Ma soprattutto ha spiegato come funziona la nuova Tangentopoli, quel «circuito deflagrante e perverso – come lo definiscono i magistrati - che inquina la libera concorrenza». Un mondo in cui il direttore generale dell'Expo per la pianificazione e gli acquisti Angelo Paris (tra gli arrestati) viene invitato a cena ad Arcore da Silvio Berlusconi». E a fare da tramite è Fabrizio Sala, già vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza e attuale sottosegretario della Regione Lombardia «con delega per l'Expo e l'internazionalizzazione delle imprese». Perla cricca gli agganci politici sono garanzia di prosperità e un invito dell'ex premier vale oro. Il 29 gennaio 2014 Paris invia un messaggio a Sergio Cattozzo, il mediatore del gruppo, chiedendogli «di farsi latore di un messaggio per Frigerio», ovvro di avere ricevuto un <<invito dal Presidente Berlusconi tramite Sala Fabrizio per la sera del 3 febbraio presso Villa San Martino», si legge nella richiesta di custodia cautelare firmata dai pm. «Digli che Fabrizio Sala mi ha fatto invitare ad una cena dal cav. per lunedì sera - scrive Paris nell'sms – Ci sono indicazioni? Vado tranquillo? Vorrei un consiglio senza che nessuno lo sappia, nè Fabrizio Sala nè tantomeno il mio Sala», cioè l'omonimo commissario unico per l'Expo Giuseppe. Cattozzo prende tempo, dice che gli farà sapere: «Al limite ti organizzo un incontro per lunedì pomeriggio». Come rilevano gli inquirenti, Paris intravede in Frigerio <<il suo più affidabile suggeritore, SI preoccupa di riceverne indicazioni e consigli, arrivando addirittura a chiedere rassicurazioni circa l'opportunità di partecipare alla cena». E non è un caso che l'invito sia arrivato proprio da Fabrizio Sala, che stando alle carte sarebbe uno dei personaggi politici su cui ha scommesso Frigerio. Il Professore, annotano i magistrati, «mantiene da lungo tempo contatti con Sala, che ha tra l'altro anche attivamente sostenuto nella "corsa" post-elettorale al ruolo di Sottosegretario presso la Regione Lombardia con delega all'Expo, carica che risulta effettivamente assegnatagli a far data dal 6 maggio 2013». Non solo. E' sempre Frigerio che ha «esplicitamente richiesto a Fabrizio Sala, nel corso di una telefonata dello scorso 6 dicembre se questi conosceva Paris, evidenziando proprio l'opportunità di un prossimo accordo trai due». Illuminante un'intercettazione di Frigerio: <<Paris continua a dirmi... ma ci sono pochi collegamenti nel centro destra... i riferimenti sono troppo fragili. Gli dico: fai riferimento a Fabrizio, che è un uomo serio!». Dai cantieri alla politica i passo è breve. Il 29 gennaio 2013 Paris, Primo Greganti, l'ex tesoriere del Pci, e l'imprenditore Fernando Turri sono a cena all'Hotel Michelangelo di Milano e «discutono dello scenario politico in Italia», annotano gli investigatori. «lo vado a Roma», annuncia Greganti. «lo vado in cantiere», ribatte Turri. E' Paris a gettare il sasso: «Il voto... il voto a Renzi?». E il compagno G. svela la sua preferenza: «Dunque voto Renzi». Rinchiuso nel carcere di Opera, ora Greganti studia le carte dell'inchiesta e annuncia una sua memoria difensiva. Iter (15.05.14): Dopo lo sciopero con presidio dei lavoratori di Iter (260 posti) in piazza del Popolo a Ravenna del 29 aprile, i rappresentanti sindacali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil si sono recati a Roma per un incontro con il ministero del Lavoro al termine del quale è stato concordato un periodo di quattro mesi di cassa integrazione straordinaria in deroga ministeriale. Il che permette di utilizzare gli ammortizzatori fino al prossimo 5 settembre. «Un fatto positivo – commentano i sindacati anche tenendo conto dell'eventualità che all'Iter dovesse essere concessa una deroga a 120 giorni per la presentazione del progetto industriale in tribunale». I sindacati giudicano quindi positivo il vertice che si è tenuto nella capitale e ritengono che sia stato di grande aiuto l'intervento della Prefettura di Ravenna. L'incontro a Roma ha infatti fatto seguito a quello che martelli scorso c'è stato. assieme ai sindaci della Bassa Romagna e gli amministratori provinciali. nella Prefettura di Ravenna per evidenziare la grave situazione che i lavoratori e soci di Iter stanno vivendo. Rapporti e studi Federcostruzioni (12.05.14): Siamo all’inizio di un nuovo ciclo edilizio, dopo gli anni bui di una crisi senza precedenti, soprattutto in Italia? Secondo Federcostruzioni sì. Nel settore nazionale delle costruzioni, il comparto laterizi registra un aumento delle vendite del 13% nel secondo semestre del 2013 e gli appalti pubblici registrano un +11,4% nei primi tre mesi di quest’anno. In conseguenza, le vendite delle macchine da cantiere sono in crescita, con una costante ripresa delle importazioni dall’agosto dello scorso anno. Segno inequivocabile che questi macchinari si vendono, perché le imprese hanno finalmente cantieri in cui impiegarli. È questo lo scenario presentato da Federcostruzioni nel corso della 29ª edizione di Samoter, il Salone internazionale triennale sulle macchina movimento terra, da cantiere e per l’edilizia, chiusosi domenica 11 maggio a Veronafiere, insieme ad Asphaltica, Salone delle soluzioni e tecnologie per pavimentazioni, sicurezza e infrastrutture. L’occasione è stata il convegno “Il mercato delle opere pubbliche e le macchine da cantiere verso il settimo ciclo edilizio”, organizzato da Federcostruzioni. I segnali, soprattutto in questi primi mesi del 2014, sono univoci. Ad illustrarli, Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme che, per Federcostruzioni, ha analizzato il settore, strettamente legato al mercato delle macchine. Del resto la crisi delle costruzioni è, secondo Bellicini, responsabile direttamente o indirettamente di circa il 50% degli 1,18 milioni di occupati persi nel quinquennio 2008-2013. Finalmente gli indicatori generali sono positivi: gli ordini delle industrie sono in crescita, aumenta costantemente l’import dei semilavorati, gli investitori esteri, fondi e non solo, guardano con interesse al nostro Paese e perfino le immatricolazioni delle auto puntano verso l’alto. “Ma attenzione - sottolinea Bellicini -, il mercato che ci troviamo davanti è molto diverso dal passato: la ristrutturazione nel 2013 ha toccato un valore di 113 miliardi di euro, contro solo i soli 50 miliardi delle nuove costruzioni dei quali appena 19,7 riguardano l’edilizia residenziale”. È quindi evidente come l’innovazione tecnologica, importantissima quando parliamo di ristrutturazione e restauro, sia uno dei driver di sviluppo più importanti per tutte le aziende del settore. Un tema toccato anche da Elisa Cesaretti, presidente di Ascomac: “Produciamo macchinari sempre più sicuri, ecologici e ecocompatibili che sono anche inevitabilmente più costosi, ma poi non ci sono norme che incentivano le aziende a comprarli. Nei capitolati delle gare d’appalto non se ne parla. Anche i macchinari debbono essere inseriti nel calcolo di sostenibilità di una costruzione e deve essere introdotto un sistema premiante magari con una defiscalizzazione”. Il presidente di Ucomesa/Anima, Luca Turri sottolinea due aspetti che ritiene fondamentali: “C’è una carenza grave del sistema bancario che non sostiene le imprese nei progetti e fa mancare loro il necessario supporto finanziario. Una situazione che deve cambiare. Poi a fronte di un mercato che per il 66% è riqualificazione edilizia, è fondamentale che il Governo non ‘spaventi’ le famiglie che ricominciano a spendere con patrimoniali più o meno mascherate. Le nostre imprese non possono vivere di solo mercato estero, quello domestico è fondamentale e il Governo deve avere una adeguata capacità di pianificazione e indirizzo”. Il segretario generale di Ascomac, Carlo Belvedere ha ricordato a riguardo i punti che sono stati sottoposti all’attenzione dell’esecutivo: “Abbiamo sottolineato alcuni temi che sono fondamentali: al primo posto naturalmente il ritardo di pagamento della Pubblica Amministrazione e il Patto di Stabilità, ma anche la necessità di intervenire sul dissesto idrogeologico, la riurbanizzazione delle città e la riqualificazione del patrimonio scolastico. Tutti temi che assieme all’attenzione per le infrastrutture sono centrali non solo per il nostro comparto ma per tutto il Paese”. Anche Ruggero Riva, presidente di Cantiermacchine, ha focalizzato l’attenzione sul sistema finanziario: “Le banche non danno credito e i nostri clienti fanno davvero fatica a comprare macchine nuove di cui avrebbero davvero bisogno”. Il segretario generale di Federcostruzioni, Alberto De Vizio, ha chiuso l’incontro ricordando ruolo e peso della associazione: «Rappresentiamo attraverso 100 associazioni oltre tre milioni di addetti e 400 miliardi di giro d’affari. Riteniamo di essere la voce autorevole di un importante porzione del tessuto produttivo nazionale”. Abi (14.05.14): II peggio è alle spalle. I segnali positivi di ripresa non mancano. L'idrovora della crisi nel 2013 ha messo a segno un altro colpo sugli immobili. Altre vendite sono state risucchiate, con un calo del 9,2%. Sotto le 407mila. Nel 1985 ne erano state concluse 430.000. Segni meno per gli acquisti soprattutto al Sud. Eppure, il cocktail della discesa dei prezzi e dei tassi d'interesse, unito al recupero del potere d'acquisto sta risvegliando da questo lungo sonno le famiglie. Nel primo trimestre dell'anno c'è stato un exploit dei mutui casa, aumentati del 20%. A tastare il polso al mercato è stata l'Agenzia delle entrate, in collaborazione con l'Abi. E il rapporto fa ben sperare il presidente dell'Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli. «Chi ha messo da parte qualche risparmio di fronte ai prezzi del mattone calati e agli interessi sui mutui più bassi della storia sta cogliendo qualche occasione», spiega. E, di fronte all'ascesa dei mutui che indica «un clima meno cupo, anche se non ancora sereno», Patuelli «confida e opera perché si inneschi ora un circolo virtuoso che favorisca pure la ripresa dell'edilizia>. II monitoraggio di Entrate e Abi delinea anche la geografia degli acquisti. In discesa del 5,5% in totale nelle grandi città. Ma emergono le eccezioni di Milano e Bologna, che guadagnano rispettivamente il 3,4% el'1,5%. Tante cifre in negativo, invece, lungo lo Stivale, soprattutto nel Meridione. Anzitutto a Napoli, che accusa un tonfo del 15,2%, poi a Genova (meno 10,3%), Torino che va giù dell'8,2%, Roma del 7,3% e Palermo del 7%. Andamenti che si possono collegare ai tassi dei mutui più alti al Sud (4,36%) e al Centro (4,20%), più bassi al Nord (3,7%). Una curiosità. È la capitale a detenere la maggioranza relativa delle transazioni di case con il 34,8%. Complessivamente, nel 2013 il mercato ha perso 8 miliardi di euro. E le banche hanno erogato meno mutui. È diminuito a 122.000 euro (dai 126.000 del 2012) il capitale dato in prestito per un' abitazione. L'anno scorso, complessivamente, i mutui concessi per l'acquisto della casa si sono ridotti del 10,6%. In pratica, sono calati da 19,6a 17,6 miliardi. L'Abi, nel rapporto, fa notare comunque che il trend sta cambiando. La discesa è in fase di rallentamento. Siamo ben lontani, infatti, dal meno 43% del 2012 rispetto all'anno precedente. In questa situazione la ripresa dei prezzi sembra ancora lontana. Ne è convinto il direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini. Del resto, sono stati proprio i prezzi bassi, oltre ai tassi in discesa, a sostenere il miglioramento delle possibilità delle famiglie ad acquistare un immobile. In sintesi, il cosiddetto indice di accessibilità. A fine 2013 era pari al 6,7%, cioè 2,1 punti percentuali in più rispetto alla prima metà dell'anno scorso. E nei primi tre mesi di quest'anno è salito ancora al 7,1%. Le luci della ripresa si cominciano a vedere più chiaramente in fondo al tunnel della crisi. Le condizioni di accesso all'acquisto sono migliorate anche per le famiglie di giovani e per quelle che abitano nei grandi nuclei urbani. (Cinzia Peluso) Eurostat (15.05.14): II Pil europeo cresce, nelle stime del I quadrimestre 2014, dello 0,2% nell’euro area e dello 0,3% nell’EU28, rispetto all’ultimo quadrimestre 2013. Le variazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono, rispettivamente, +0,9% e +1,4%. Istat (15.05.14): Nel primo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2013. Il calo congiunturale è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura, di un andamento negativo nell’industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi. Il primo trimestre del 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2013. Nello stesso periodo il Pil, in termini congiunturali, è aumentato dello 0,8% nel Regno Unito e ha segnato una variazione nulla negli Stati Uniti. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,1% nel Regno Unito e del 2,3% negli Stati Uniti. La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,2%. Istat (16.05.14): Nel mese di marzo 2014 l'indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei confronti di marzo 2013. Il contributo maggiore alla diminuzione tendenziale dell’indice a marzo deriva dal gruppo di costo dei materiali (-0,4 punti percentuali). Istat (19.05.14): Nel mese di marzo 2014 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è aumentato, rispetto a febbraio 2014, dell’1,9%. Nella media del trimestre gennaio-marzo l’indice ha registrato una flessione del 2,7% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice corretto per gli effetti di calendario a marzo 2014 è diminuito in termini tendenziali dell’1,4% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a marzo 2013). Nella media dei primi tre mesi dell’anno la produzione nelle costruzioni è diminuita del 5,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.