il generale guillet - Comitato Italiano Sport Contro Droga
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IL GENERALE GUILLET Storia di Amedeo Guillet, esempio di grande cavaliere, uomo di grande cultura accompagnata da una grande coscienza, applicata alla vita quotidiana e militare. Il 16 giugno 2012 è stato il secondo anniversario della morte del generale Amedeo Guillet, classe 1909, personaggio mal ricordato e poco studiato, ma amato e rispettato dai suoi nemici inglesi. Nel 1931 uscì dall’Accademia militare di Modena sottotenente di Cavalleria del Regio esercito italiano. Fu inviato al reggimento Cavallegeri di Monferrato, dove fu distinto per le sue abilità equestri, tanto da venir incluso fra i quattro cavalieri che avrebbero costituito la squadra italiana alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Ma la Campagna di Abissinia scoppiò prima che il sogno olimpico si realizzasse: alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale assunse il comando del Gruppo Bande Amhara:1700 uomini etiopi eritrei e yemeniti inquadrati da ufficiali italiani. Rinunciò quindi alle Olimpiadi, sogno di molti cavalieri, per andare a combattere in Libia, poi Spagna ed infine Etiopia dove mostrò al mondo il valore ed il coraggio italiano in una guerra che comunque riteneva insensata. Di questo grande personaggio si ricorda poco, ma se si cercasse qualcosa sulla sua storia uscirebbero solo cose positive. In campo militare mette animo e passione come fa con i cavalli senza usare violenze o abusi; mentre in campo quotidiano ha rispetto nei confronti degli altri. “I VALORI DELLA CAVALLERIA NON POSSONO TRAMONTARE : CAMBIANO LA MODALITA’ MA DEVONO SEMPRE RESTARE NELL’ETICA DI OGNI UOMO DI VALORE”
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