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Università degli Studi di Padova Dipartimento di Processi Chimici dell’Ingegneria Centro Studi Qualità Ambiente Analisi comparativa del ciclo di vita tra contenitori per latte fresco e latte UHT: Tetra Rex – PET e Tetra Brik Aseptic – HDPE Sintesi dello studio A cura di: Antonio Scipioni Francesca Arena Andrea Rigato Giovanni Drago Rubiera, 12 Febbraio 2003 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio Indice Prefazione Pag.2 1. Introduzione Pag.3 2. Descrizione dei sistemi prodotto analizzati Pag.4 3. Valutazione ambientale dei prodotti Pag.7 4. Conclusioni dello studio Pag.8 5. Ringraziamenti Pag.10 6. Bibliografia Pag.11 Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 1 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio Prefazione La Life Cycle Assessment (LCA) è una tecnica per valutare gli aspetti ambientali e i potenziali impatti sull’ambiente legati al ciclo di vita di un prodotto, servizio o attività. La LCA si propone di valutare tutte le risorse e le emissioni (aria, acqua e suolo) in termini di flussi di materia e di energia in entrata ed in uscita dal sistema in esame, dai quali possono derivare dei potenziali effetti sull’ambiente naturale (ad esempio l’effetto serra o l’impoverimento di risorse non rinnovabili). Obiettivo Obiettivo ee campo campo di di applicazione applicazione Interpretazione Interpretazione Analisi Analisi dell’inventario dell’inventario Valutazione Valutazione dell’impatto dell’impatto Applicazioni Applicazioni dirette: dirette: Sviluppo Sviluppo ee miglioramento miglioramento del del prodotto prodotto Pianificazione Pianificazione strategica strategica Impostazione Impostazione della della politica pubblica politica pubblica Strategia Strategia commerciale commerciale (marketing) (marketing) Altro Altro Fig.1: struttura e finalità di uno studio di Life Cycle Assessment. L’analisi copre l’intero sistema di prodotto, dall’estrazione delle materie prime, alla manifattura, fino alle fasi di smaltimento/riciclo/ recupero finale. Lo studio consiste in una procedura iterativa che si sviluppa attraverso una serie di stadi sistematicamente interpretati e ripercorsi; questi stadi si articolano nella definizione dell’obiettivo, dei requisiti dello studio e delle caratteristiche del sistema in esame, nella compilazione dell’inventario di ciò che di rilevante entra ed esce dal sistema di prodotto (life cycle inventory, LCI), nella valutazione degli impatti ambientali sulla base dei dati d’inventario (life cycle impact assessment, LCIA) e nell’interpretazione conclusiva dei risultati. Le conclusioni di una LCA si rifanno alle questioni poste all’inizio nella identificazione degli obiettivi (vedi figura 1) Il settore degli imballaggi, dietro la spinta degli obiettivi stabiliti dalla direttiva europea 94/62/CE, ha già da qualche anno preso in considerazione l’applicazione della metodologia di LCA per supportare la comunicazione esterna e attivare le scelte ottimali riguardo al processo produttivo, alla Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 2 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio progettazione dei prodotti e alle possibilità più vantaggiose per il fine vita (riciclo, recupero energetico, smaltimento in discarica, ecc.). Il lavoro cui è dedicata la presente sintesi riguarda, per l’appunto, due comparazioni, tramite LCA, tra diverse tipologie di imballaggio e distribuzione del latte. Lo studio è stato oggetto di un contratto di ricerca stipulato tra il Centro Studi Qualità Ambiente dell’Università di Padova e la Tetra Pak Italiana S.p.A, ed è stato realizzato durante l’anno 2002. La struttura del lavoro segue le indicazioni fornite dagli Standards della serie ISO 14040. 1 Introduzione Il presente studio ha come scopo l'analisi del ciclo di vita di due tipologie di imballaggio normalmente utilizzate per il confezionamento e la distribuzione del latte. In particolare l'analisi è rivolta al confronto diretto tra: • la bottiglia in PET ed il contenitore poliaccoppiato TETRA REX® prodotto da Tetra Pak, per quanto riguarda il latte fresco; • la bottiglia in HDPE ed il contenitore poliaccoppiato TETRA BRIK ASEPTIC® prodotto da Tetra Pak, per quanto riguarda il latte a lunga conservazione (UHT). Lo studio si è posto i seguenti obiettivi: 1) confrontare gli impatti ambientali e i carichi energetici ed ambientali associati ai cicli di vita delle quattro tipologie di imballaggio di cui sopra; 2) procurare informazioni oggettive dalle quali Tetra Pak possa avviare procedimenti di comunicazione ambientale nei confronti dei propri clienti, come pure degli utilizzatori finali; 3) utilizzare lo studio nel recepimento della nuova direttiva imballaggi come strumento per comprendere le soluzioni più vantaggiose dal punto di vista ambientale, relativamente allo scenario di fine vita dei contenitori. Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 3 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio 2 2.1 Descrizione dei sistemi prodotto analizzati Unità funzionale e caratteristiche dei prodotti studiati. L’unità funzionale, nell’ambito di uno studio LCA, è l’unità di misura di riferimento, utile a quantificare tutti i flussi in entrata ed in uscita dai confini del sistema assunti nella fase di Analisi di Inventario. Nel presente lavoro la funzione dei prodotti è riferita alla loro capacità di contenere un certo volume di latte. Il volume utilizzato come riferimento per la funzione di contenimento è 1 litro di latte (fresco o UHT), e tale è quindi l’unità funzionale scelta per il confronto tra i contenitori. In tabella 1 viene evidenziata la composizione del contenitore Tetra Rex relativamente all’unità funzionale considerata. Tetra Rex (1 Lt) Carta PE Inchiostro TOTALE (1 litro) Peso 23,76 g 3,45 g 0,08 g 27,3 g (%) (87,04 %) (12,65%) (0,31 %) Tab.1: composizione del Tetra Rex relativamente all’unità funzionale prescelta. In tabella 2 viene invece riportata la composizione merceologica della bottiglia in PET, relativamente all’unità funzionale considerata. In questo caso sono riportati anche i pesi dei componenti ausiliari alla funzione di confezionamento del latte fresco. Bottiglia in PET (1 Lt) Bottiglia Tappo Etichetta TOTALE (1 litro) Materiale PET HDPE PP Peso (%) 26 g (86 %) 3,5 g (11,5%) 0,77 g (2,5 %) 30,27 g Tab.2: composizione della bottiglia in PET relativamente all’unità funzionale prescelta. Analogamente le caratteristiche dei contenitori Tetra Brik Aseptic e bottiglia di HDPE, relativamente all’unità funzionale considerata, sono riportate nelle tabelle 3 e 4 rispettivamente. Tetra Brik Aseptic (1 Lt) Carta PE Alluminio Inchiostro TOTALE (1 litro) Peso 19,10 g 5,28 g 1,34 g 0,12 g 25,84 g (%) (73,89 %) (20,46%) (5,19 %) (0,12 %) Tab. 3: composizione del Tetra Brik Aseptic relativamente all’unità funzionale prescelta. Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 4 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio Bottiglia in HDPE (1 Lt) Bottiglia Tappo Etichetta Sigillo TOTALE (1 litro) Materiale HDPE HDPE PP Al Peso 29,88 g 4,15 g 1,84 g 0,31 g 36,18 g (%) (82,6%) (11,4%) (5 %) (1 %) Tab. 4: composizione della bottiglia in HDPE relativamente all’unità funzionale prescelta. 2.2 Confini dei sistemi analizzati Le fasi del ciclo di vita dei contenitori, considerate per entrambe le analisi comparative, sono (vedi figura 2): 1. Produzione 2. Confezionamento 3. Distribuzione (primaria) 4. Fine vita PRODUZIONE FINE VITA CONFEZIONAMENTO DISTRIBUZIONE Fig.2: fasi del ciclo di vita considerate. Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 5 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio I confini del sistema allo studio, in particolare comprendono: Produzione • Produzione delle materie prime (questa fase è relativa all’estrazione delle materie prime e alla loro prima lavorazione/raffinazione). • Produzione dei semilavorati e materiali di base (fase relativa alla produzione dei materiali utilizzati dagli stabilimenti di realizzazione dei poliaccoppiati Tetra Rex, Tetra Brik Aseptic, come pure della bottiglie in PET e in HDPE): esempi sono costituiti dagli inchiostri, dalla produzione dei fotopolimeri e dei cliché per la stampa, come pure dalla produzione della carta avana presso la cartiera di Santarcangelo per l’imballaggio del Tetra Rex. • Produzione vera e propria e in particolare: realizzazione del poliaccoppiato Tetra Rex presso lo stabilimento della Cartotecnica Pontina di Latina, produzione delle preforme in PET presso lo stabilimento Tetra Pak PET Italia di Bergamo, realizzazione del poliaccoppiato Tetra Brik Aseptic presso lo stabilimento Tetra Pak di Rubiera, come pure la produzione on site delle bottiglie in HDPE presso gli stabilimenti di confezionamento Confezionamento Comprende: • Per la bottiglia in PET la fase di formatura della bottiglia (effettuata on site, cioè all’interno della stessa Centrale del Latte), come pure il confezionamento vero e proprio. I dati riferiti a questa fase sono stati raccolti presso lo stabilimento di Granarolo (BO). • Per il Tetra Rex e il Tetra Brik Aseptic il solo confezionamento (Tetra Rex: dati riferiti alla produzione Granarolo. Tetra Brik Aseptic: dati desunti dalla banca dati Boustead) • Per la bottiglia in HDPE la realizzazione della bottiglia, come pure il suo riempimento. I dati sono stati raccolti presso i produttori di macchinari di coestrusione-soffiaggio e riempimento. Fine vita Comprende le ipotesi di smaltimento in discarica, di recupero (termovalorizzazione, recupero energetico, compostaggio), come pure di riciclo. In particolare lo scenario ipotizzato per il Fine vita è stato il seguente per i contenitori della Tetra Pak (dati Comieco): Discarica 69,4%, Termovalorizzazione 23,9%, Riciclo congiunto 6,3%, Riciclo dedicato 0,3%, Compostaggio 0,1%. Per le bottiglie in plastica invece si è assunto, sulla base delle stime di Corepla: Discarica 61,6%, Riciclo meccanico 19,5%, Recupero Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 6 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio energetico18,9%. Trasporti I trasporti sono stati considerati relativamente alla consegna delle materie prime, dei materiali di base, degli imballaggi, del latte confezionato sino alle filiali di riferimento per la distribuzione primaria. I confini del sistema per i cicli di vita dei contenitori, non comprendono, trattandosi di LCA comparativo1, le seguenti fasi: 1) produzione del latte e relativi trattamenti; 2) distribuzione secondaria delle confezioni di latte; 3) utilizzo (giacenza in frigorifero, consumo). 2.3 Analisi di Inventario Per ognuno dei prodotti e dei sistemi allo studio definiti nella precedente sezione, è stata condotta un’Analisi di Inventario, per giungere all’individuazione dei carichi energetici ed ambientali associati alle varie fasi del ciclo di vita considerato. I dati sono stati raccolti direttamente sul campo (dati primari) oppure tratti da banche dati nazionali ed internazionali, specializzate in questo tipo di analisi (dati secondari). I risultati dell’Inventario per ogni fase del ciclo di vita (Produzione, Confezionamento, Distribuzione, Fine Vita) sono stati raggruppati nelle seguenti categorie: 1) Analisi energetica 2) Consumi idrici 3) Materie prime 4) Emissioni in aria 5) Emissioni in acqua 6) Rifiuti solidi Per ciascun sistema o sottosistema produttivo indagato, tali voci tengono conto di: • Produzione di combustibili: tutte le operazioni connesse alle industrie produttrici dei combustibili o dei vettori energetici (es. energia elettrica), quali l’estrazione dei combustibili primari dal sottosuolo, il loro trattamento ed il recapito all’utilizzatore finale. • Utilizzo di combustibili: emissione diretta da combustione. 1 In uno studio di LCA comparativo normalmente si trascurano le fasi per le quali i contributi (in termini di carichi energetici e ambientali) sono pressoché identici per i prodotti posti a confronto. Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 7 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio • Trasporti: vengono classificate le emissioni e le voci corrispondenti ai consumi energetici diretti nelle operazioni di trasporto di prodotti o sottoprodotti agli impianti produttivi e per la produzione dei materiali (es. acciaio) impiegati nelle infrastrutture e per la costruzione dei mezzi necessari. • Processi: le emissioni ed il consumo di risorse in questo caso rispecchiano gli aspetti ambientali diretti, cioè le emissioni dirette connesse alle attività produttive dei diversi stabilimenti e delle unità di processo comprese al loro interno. 3 Valutazione ambientale dei prodotti La fase di Valutazione, consiste nell’utilizzare i risultati ambientali e le sostanze identificate nell’Inventario, per definire quale sia l’impatto potenziale dei sistemi e delle fasi dei cicli di vita indagati in termini di effetti ambientali su scala regionale o globale. Gli effetti sull’ambiente selezionati per il presente studio sono stati: 1) Potenziale di riscaldamento globale (effetto serra). (GWP: Global Warming Potential) 2) Potenziale di acidificazione. (AP: Acidification Potential) 3) Potenziale di eutrofizzazione. (NP: Nutrification Potential) 4) Potenziale di formazione di ossidanti per via fotochimica (smog fotochimico) (POCP: Photochemical Ozone Creation Potential) 5) Impoverimento delle risorse non rinnovabili 3.1 Effetto serra L'indicatore effetto serra viene calcolato considerando, tra le sostanze emesse in aria, quelle che contribuiscono al potenziale riscaldamento globale del pianeta terra. La quantità in massa di ciascuna sostanza, calcolata sull'intero ciclo di vita del prodotto, viene moltiplicata per un coefficiente di peso, chiamato potenziale di riscaldamento globale (GWP, Global Warming Potential). Sommando i contributi delle varie sostanze si ottiene il valore aggregato dell'indicatore. Le sostanze che contribuiscono all'effetto serra sono principalmente: CO2, CH4, N2O, CFC/HCFC. La CO2 è la sostanza di riferimento per questo indicatore, vale a dire che il suo coefficiente di peso è uguale a 1 e i valori dell'indicatore sono espressi in g di CO2 equivalente (g CO2 eq). La struttura dei modelli di calcolo di tutti gli altri indicatori selezionati è simile a quella appena descritta riguardo all’effetto serra. Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 8 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio 3.2 Acidificazione L'indicatore di acidificazione è legato alle emissioni in aria di particolari sostanze acidificanti, quali ossidi di azoto (NOx) e ossidi di zolfo (SOx). La sostanza di riferimento è lo ione H+ (g. eq. ioni H+) ed il coefficiente di peso prende il nome di potenziale di acidificazione (AP, Acidification Potential). 3.3 Eutrofizzazione Il potenziale di eutrofizzazione invece valuta l'effetto di eutrofizzazione, vale a dire l'aumento della concentrazione delle sostanze nutritive in ambienti acquatici. Le sostanze che concorrono al fenomeno dell'eutrofizzazione sono i composti a base di fosforo e di azoto. La sostanza di riferimento è il fosfato (g eq. PO43-) ed il coefficiente di peso prende il nome di potenziale di nutrificazione (NP, Nutrification Potential). 3.4 Smog fotochimico Sotto il nome di smog fotochimico vengono raggruppate tutte quelle sostanze organiche volatili che portano alla formazione fotochimica (in presenza di radiazione solare) di ozono troposferico. Il fattore di caratterizzazione è chiamato potenziale di formazione di ozono fotochimico (POCP, Photochemical Ozone Creation Potential) e la sostanza di riferimento è l'etilene (g eq. C2H4). 3.5 Impoverimento delle risorse non rinbnovabili L’impoverimento delle risorse non rinnovabili, è definito come la diminuzione di disponibilità delle riserve naturali. Questo indice focalizza l’attenzione sull’impoverimento delle varie risorse piuttosto che sugli impatti ambientali causati dalla loro estrazione (ad esempio le emissioni di metano nell’estrazione del carbone). Il potenziale (espresso in anni -1), rappresenta il numero di anni per i quali l’attuale riserva mineraria o fossile di una certa sostanza potrà bastare, tenendo conto dell’attuale livello della sua produzione (estrazione). Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 9 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio 4 Conclusioni dello studio 4.1 Tetra Rex – PET Riassumendo quanto è emerso dalle fasi di Valutazione ed Interpretazione degli eco-bilanci, i principali risultati, utili al confronto tra le caratteristiche energetico-ambientali del Tetra Rex e della bottiglia in PET, in accordo con gli scopi e gli obiettivi che lo studio si era prefisso, sono i seguenti: al ciclo di vita della bottiglia in PET è associato un fabbisogno energetico complessivo 3,3 volte superiore rispetto a quello del contenitore Tetra Rex; al ciclo di vita del contenitore Tetra Rex è associato un fabbisogno idrico complessivo 1,5 volte superiore rispetto a quello della bottiglia in PET; l’indicatore che misura il potenziale effetto serra associato al ciclo di vita della bottiglia in PET risulta 2,3 volte più elevato di quello associato al Tetra Rex; l’indicatore che misura il potenziale di acidificazione associato al ciclo di vita della bottiglia in PET risulta 4,8 volte più elevato di quello associato al Tetra Rex; l’indicatore che misura il potenziale di eutrofizzazione associato al ciclo di vita della bottiglia in PET risulta 3 volte più elevato di quello associato al Tetra Rex; l’indicatore che misura la potenziale formazione di ossidanti per via fotochimica associata al ciclo di vita della bottiglia in PET risulta 7,1 volte più elevato di quello associato al Tetra Rex; l’indicatore che misura il potenziale impoverimento delle risorse non rinnovabili associato al ciclo di vita della bottiglia in PET risulta 5,4 volte più elevato di quello associato al Tetra Rex Nota: nelle figure 3, 4, 5 e 6 vengono riportati i grafici riassuntivi in cui sono visualizzati i risultati dello studio. Come termini per il confronto riassuntivo, si è scelto di: • sommare i totali degli indicatori di categoria attribuiti ad una fase del ciclo di vita (produzione, confezionamento, distribuzione, fine vita) dei due contenitori; • considerata pari a 100 la somma di cui sopra, valutare il contributo alla stessa di un contenitore rispetto all’altro. Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 10 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio 100 Energia Consumi idrici 80 60 40 20 0 -20 Tetra Rex PET Produzione Tetra Rex PET Confezionamento Tetra Rex PET Tetra Rex Distribuzione PET Tetra Rex Fine vita PET Totale Fig.3: contributo relativo di Tetra Brik Aseptic e HDPE ai consumi idrici ed energetici nel ciclo di vita. 100 Effetto serra Acidificazione 80 Eutrofizzazione Impoverimento risorse n.r. Smog fotochimico 60 40 20 0 Tetra Rex PET Tetra Rex PET Tetra Rex PET Tetra Rex PET Tetra Rex PET -20 Produzione Confezionamento Distribuzione Fine vita Totale Fig. 4: contributo relativo di Tetra Rex e PET agli indicatori di categoria nel ciclo di vita Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 11 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio 4.2 Tetra Brik Aseptic – HDPE Per quanto riguarda il confronto tra le caratteristiche energetiche ed ambientali della bottiglia in HDPE e del contenitore Tetra Brik Aseptic, risulta che: al ciclo di vita della bottiglia in HDPE è associato un fabbisogno energetico complessivo 3 volte superiore rispetto a quello del contenitore Tetra Brik Aseptic; al ciclo di vita della bottiglia in HDPE è associato un fabbisogno idrico complessivo 4,3 volte superiore rispetto a quello del contenitore Tetra Brik Aseptic; 100 80 Energia Consumi idrici 60 40 20 0 -20 Tetra Brik Aseptic HDPE Produzione Tetra Brik Aseptic HDPE Confezionamento Tetra Brik Aseptic HDPE Distribuzione Tetra Brik Aseptic HDPE Fine vita Tetra Brik Aseptic HDPE Totale Fig.5: contributo relativo di Tetra Brik Aseptic e HDPE ai consumi idrici ed energetici nel ciclo di vita. l’indicatore che misura il potenziale effetto serra associato al ciclo di vita della bottiglia in HDPE risulta 1,8 volte più elevato di quello associato al Tetra Brik Aseptic; l’indicatore che misura il potenziale di acidificazione associato al ciclo di vita della bottiglia in HDPE risulta 3,2 volte più elevato di quello associato al Tetra Brik Aseptic; l’indicatore che misura il potenziale di eutrofizzazione associato al ciclo di vita della bottiglia in HDPE risulta 2,9 volte più elevato di quello associato al Tetra Brik Aseptic; l’indicatore che misura la potenziale formazione di ossidanti per via fotochimica associata al ciclo di vita della bottiglia in HDPE risulta 2,7 volte più elevato di quello associato al Tetra Brik Aseptic. Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 12 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio l’indicatore che misura il potenziale impoverimento delle risorse non rinnovabili associato al ciclo di vita della bottiglia in HDPE risulta 4,2 volte più elevato di quello associato al Tetra Brik Aseptic; 100 Effetto serra Acidificazione 80 Eutrofizzazione Impoverimento risorse n.r. Smog fotochimico 60 40 20 0 -20 Tetra Brik Aseptic HDPE Produzione Tetra Brik Aseptic HDPE Confezionamento Tetra Brik Aseptic HDPE Distribuzione Tetra Brik Aseptic Fine vita HDPE Tetra Brik Aseptic HDPE Totale Fig. 6: contributo relativo di Tetra Brik Aseptic e HDPE agli indicatori di categoria nel ciclo di vita. Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 13 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio 4.3 Conclusioni I contenitori Tetra Rex e Tetra Brik Aseptic hanno potenziali di impatto inferiori alla bottiglia in PET ed in HDPE, in tutte le categorie analizzate. In media il Tetra Rex ha consumi energetici 3 volte inferiori e potenziali di impatto 4 volte inferiori rispetto alla bottiglia in PET. L’unico aspetto ambientale in cui il Tetra Rex risulta svantaggiato rispetto al PET è costituito dai consumi idrici. In media il Tetra Brik ha consumi energetici e potenziali di impatto 3 volte inferiori rispetto alla bottiglia in HDPE. All’interno di tutti i cicli di vita analizzati, la fase di Produzione è quella che maggiormente contribuisce al totale degli indicatori di categoria dei potenziali di impatto ambientale selezionati (nel caso di PET e HDPE un contributo proviene anche dalla fase confezionamento). Nella fase di Fine vita del prodotto non esiste un’opzione tra recupero energetico, discarica e riciclo che possa dirsi migliore in assoluto rispetto a tutti i potenziali di impatto selezionati, anche se i benefici portati dall’incenerimento con recupero energetico appaiono più significativi, per molti potenziali di impatto, rispetto al riciclo. 5 Ringraziamenti Molteplici sono stati i contributi che hanno permesso la realizzazione del presente studio. In particolare vorremmo ringraziare, per la costante disponibilità nel fornire dati e spunti di discussione utili alla ricerca: Michele Mastrobuono, Enzo Scalia, Nicola Pellegrino, Luca Farioli, Enzo Guastella, Enrico Fiorani, Graziano Camellini, Annamaria Veresani della Tetra Pak Italiana. David Cockburn della Tetra Pak di Lund. Mirella Di Stefano e Raffaele Bombardieri della Granarolo. Ulisse Pedretti della COOP Italia. Alvise Bolzonella della Cartiera di Santarcangelo. Elisa Semeghini e Giorgio Rustichelli dell’impianto di compostaggio AIMAG di Carpi. Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 14 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio 6 6.1 Bibliografia Norme di riferimento UNI EN ISO 14040 Valutazione del ciclo di vita – Principi e quadro di riferimento – Ente Italiano di Unificazione (UNI), ottobre 1998 UNI EN ISO 14041 Valutazione del ciclo di vita – Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione – Ente Italiano di Unificazione (UNI), dicembre 1999 UNI EN ISO 14042 Valutazione del ciclo di vita – Valutazione dell’impatto del ciclo di vita – Ente Italiano di Unificazione (UNI), settembre 2001 UNI EN ISO 14043 Valutazione del ciclo di vita – Interpretazione del ciclo di vita – Ente Italiano di Unificazione (UNI), dicembre 2001 ISO TR 14049 Illustrative example on how to apply ISO 14041 – Life Cycle assessment – Goal and Scope Definition and Inventory Analysis, 2000 6.2 Banche Dati Principali fonti internazionali utilizzate per la realizzazione degli ecobilanci: APME (Associations of Plastics Manufacturers in Europe), Eco-profiles of the European plastic industry. Brussels, 1999. Report vari. BUWAL (Bundesamt für Umwelt, Wald und Landschaft) n°250, Band I e II: Ökoinventare für Verpackungen. Bern, 1998 CORINAIR (COoRdination Information AIR - European Environment Agency, European Topic Center On Air Emission), 1997 ETH-ESU (Eidgenössische Technische Hochschule, Gruppe Energie – Stoffe – Umwelt): Ökoinventare von Energiesystemen – 3. Auflage, Zürich 1996 ETH-ESU (Eidgenössische Technische Hochschule, Gruppe Energie – Stoffe – Umwelt): Ökoinventare von Entsorgungsprozessen; Grundlagen zur Integration der Entsorgung in Ökobilanzen, Zürich 1996 TEMIS (Total Emission Model of Integrated Systems), Ökoinstitut Darmstadt und Gesamthochschule Kassel, 1993. Database DEAMTM (Data for Environmental Analysis and Management), ECOBILAN Group, 1999 I-LCA- Banca dati Italiana a supporto della Valutazione del ciclo di Vita. Versione 2 Ottobre 2000. MATREC – Material recycling Centro Studi Qualità Ambiente Pagina 15 Analisi comparativa del ciclo di vita dei contenitori per latte: sintesi dello studio 6.3 Testi, articoli, relazioni ANPA – ONR Rapporto Rifiuti 2001, 2001 Arena, U., Ma stellone, M.L., Perugini, F., Aspetti tecnologici ed ambientali del riciclo degli imballaggi plastici in Italia: la filiera del PET e del PE, Dipartimento di Scienze Ambientali, Napoli, 2001 Baldo, G.B., LCA Life Cycle Assessment –IPA Servizi Editore, Dicembre 2000 Barman, A., Askham, C., Lundhal, L., Okstad, E., Investigating the life-cycle environmental profile of liquid food packaginf systems, Tetra Pak Carton System AB, Svezia, 1999 Boustead, I., Ecoprofiles of plastics and related intermediate, APME, Brussels 1999 Boustead, I., Plastic Recycling – An overview, APME, Brussels 1999 Boustead, I., Ecoprofiles of the European plastic industry, PET- A report for the European Centre for Plastics in the Environment, APME, Brussels, 2001 Brachfeld, D., and others Lyfe Cycle assessment of the Stonyfield Farm Product delivery System;. 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