Austria - banca dati Italia Lavoro

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Austria - banca dati Italia Lavoro
Scheda paese
Austria
2006
SCHEDA PAESE: AUSTRIA
L’Austria è una repubblica federale. Lo Stato è diviso in 9 Länder con
competenze decentrate anche in materia di lavoro, salute ed
educazione: Burgenland, Carinzia, Alta Austria, Bassa Austria,
Salisburghese, Stiria, Tirolo, Vorarlberg e Vienna.
La Costituzione austriaca prevede una precisa divisione dei poteri
esecutivo, legislativo e giuridico, sia a livello federale che dei Länder.
In Austria il basso livello di disoccupazione ha favorito certamente una
spesa per le politiche del lavoro più ridotta che in altri paesi, si aggira
intorno al 1,6% del PIL, secondo dati OCSE, e per i 2/3 pesano le
politiche passive.
L'Austria ha 8.217.201 abitanti (valutazione 2006); di questi, una
media di 3 256 405 è stata impiegata nell'aprile 2006). Alla
conclusione dell'aprile 2006, i servizi regionali del mercato di lavoro
hanno avuti un totale di 232 458 soggetti registrati come disoccupati,
di quale 126 097 erano uomini (- 5.3%) e 106 361 donna (+7.3%).
Un aumento notevole nell'occupazione è previsto entro 2009. Le
donne in particolare trarranno beneficio dal posteriore. Tuttavia, un
numero significativo di nuovi lavori sarà su una base part-time.
Contesto
Tasso di disoccupazione generale nel contesto internazionale
Se calcolato secondo il metodo EU, il tasso di disoccupazione in Austria
era pari al 5,2% nel 2005. Pertanto il Paese risulta essere – all’interno
dell’Unione Europea- al quinto posto dopo l’Irlanda (4,3%), il Regno
Unito (4,6% - dati preliminari), i Paesi Bassi (4,8%) e la Danimarca.
Tasso di disoccupazione giovanile nel contesto internazionale
Il tasso di disoccupazione giovanile, calcolato secondo i metodi UE e
compreso nella fascia di età tra i 15 ed i 24 anni, era pari nel 2005 al
10,4%, ben al di sotto della madia europea pari al 18,5%. L’Austria si
colloca al quarto posto in Europa, preceduta dalla Danimarca (8,1%), i
Paesi Bassi (8,3%) e l’Irlanda (8,9%).
Disoccupazione di lungo periodo
La percentuale dei disoccupati che sono al di fuori del mercato del
lavoro per più di 12 mesi era nel 2004 pari al 26,7% (valore inferiore
di due punti percentuale rispetto all’anno precedente). Questo valore
fa sì che l’Austria si ponga al settimo posto nell’UE dopo la Svezia
(19,3%), il Regno Unito (19,3%), la Danimarca (21,5%), il
Lussemburgo (22,6%), la Finlandia (24,0%), Cipro (24,3%) ed è ben
al di sotto della media UE 25 pari al 44,3% del 2004.
Tasso di occupazione (lavoratori tra i 15 ed i 64 anni di età)
Il tasso medio di occupazione in Austria dei lavoratori compresi tra i
15 ed i 64 anni di età era pari nel 2004 al 67,8%, leggermente al di
sopra della media europea (63,3%). Poiché il metodo di rilevazione ha
subito delle sostanziali modifiche in corso d’anno, non è possibile
comparare questi dati con quelli degli anni precedenti.
Tasso di occupazione dei lavoratori part-time
Il tasso di occupazione austriaco dei lavoratori part time era in media
pari al 20,2% nel 2004. Questo risulta essere superiore a 2,5 punti
percentuale sopra la media dei Paesi europei (17,7% - EU 25). Il tasso
di occupazione part time delle lavoratrici donne era del 38,7% (EU 25:
31,4%), chiaramente al di sopra di quello maschile: 5,1% (media
Paesi UE 25: 7,0%).
Gli ultimi dati relativi al mercato del lavoro (aggiornati al mese di
settembre 2006), denotano una diminuzione sensibile del tasso di
disoccupazione generale nel Paese, totalizzando per la prima volta le
196.448 unità e scendendo tale valore per la prima volta in quattro
anni sotto le 200.000 persone. Di conseguenza il tasso di
disoccupazione complessivo ha raggiunto il 5%.
Il paese è così diviso:
¾ Alta Austria (Ober Österreich)
¾ Bassa Austria (NiederÖsterreich)
¾ Burgerland
¾ Carinzia (Kärnten)
¾ Salisburgo (Salzburg)
¾ Stiria (Steiermark)
¾ Tirolo (Tirol)
¾ Vienna (Wien)
¾ Vorarlberg
Livelli
amministrativi di
governo e di
decentramento
Il presidente federale viene eletto dal popolo. Egli nomina il cancelliere
federale e su proposta di questi gli altri membri del governo. Le
amministrazioni dei Länder dipendono dai rispettivi governi, che nella
maggior parte dei Länder sono composti proporzionalmente dai partiti
rappresentati nella Dieta del Land. A capo del governo del Land si
trova il presidente della regione (Landeshauptmann).
Il sistema austriaco è federale “nella natura”, proprio per il fatto che lo
Stato è costituito da nove province. Sebbene l’articolo 15 della
Costituzione asserisca che queste debbano avere giurisdizione su tutte
quelle materie non esplicitamente riservate al Governo federale, il
federalismo austriaco è debole e poco sviluppato.
Le aree in cui i Lander possono legiferare sono relativamente poche. I
settori invece dove il Governo federale è totalmente responsabile,
sono gli affari esteri, la sicurezza nazionale, la giustizia, l’economia, il
diritto civile, quello penale e l’istruzione. In altre aree le Province sono
chiamate soltanto per implementare la legislazione in materie già
definite al livello federale. Questo procedimento, chiamato
“amministrazione federale indiretta”. Alcune linee guida sono statuite
ed amministrate a livello locale, seguendo però quanto stabilito a
livello federale: welfare, amministrazione provinciale.
Le aree in cui le province hanno primaria autorità sono quelle del:
¾ turismo,
¾ istruzione prescolare,
¾ tutela ambientale.
Il decentramento amministrativo dell’Austria è riscontrabile anche per
quanto riguarda l’organizzazione del mercato del lavoro.
Il ministero del lavoro, della salute e degli affari sociali
(BMWA).
Definisce le linee guida, gli obiettivi, e gli interventi per la lotta alla
disoccupazione; ha responsabilità di budgeting; ha un ruolo di
monitoraggio e di supervisione. Le principali aree di attività possono
essere così individuate: prevenzione e lotta alla disoccupazione,
supporto nel collocamento e nell’integrazione dell’individuo nel mondo
del lavoro, favorire l’incontro tra domanda ed offerta nei settori in cui
ciò produce risultati sostenibili e concreti, fornire manodopera per le
imprese e garantire un sussidio per i disoccupati.
A questo scopo, il dipartimento II del Ministero è incaricato di
compiere le seguenti attività:
¾ assicurare un dialogo costante tra i principali attori del mercato
del lavoro e le principali istituzioni (partner sociali, enti non
governativi, governo federale);
¾ continuare ad implementare nuovi programmi di politiche attive
del lavoro, misure e strumenti per accrescere l’occupazione;
¾ monitorare ed analizzare gli sviluppi internazionali con lo scopo
di recepire buone prassi da modellizzare nel contesto della lotta
alla disoccupazione in Austria;
¾ provvedere ad un continuo sviluppo della legislazione in
materia di lavoro per venire incontro alle continue esigenze
della società civile;
¾ garantire il supporto alla ricerca ed alla realizzazione di studi ed
analisi sulle tematiche del mercato del lavoro in generale;
¾ supervisionare, monitorare il sistema nazionale dei Servizi per
l’Impiego, gli Enti locali e le autorità territoriali.
¾ amministrare un vasto numero di programmi, sussidi e progetti
individuali nell’ambito del Fondo Sociale Europeo ed EQUAL.
Competenze
decentrate in
materia di politiche
del MDL
Nell’ambito della strategia austriaca per l’occupazione il dipartimento
per il mercato del lavoro del BMWA provvede a disegnare le strategie
e le politiche per l’impiego che devono essere perseguite attraverso i
servizi per l’impiego sulla base delle linee guida e delle strategie
adottate in sede europea.
Circa 91% di tutto il budget del Ministero è speso per le politiche
attive del lavoro.
In base a quanto stabilito dalle leggi in merito le politiche del mercato
del lavoro devono essere attuate per il maggior numero di individui ed
essere in grado di realizzare l’incontro tra la domanda e l’offerta di
lavoro per ridurre il tasso di disoccupazione, mantenendo integri i
principi sociali ed economici del Paese.
L’attuale struttura organizzativa del mercato del lavoro è avvenuta nel
1994. Prima le politiche del lavoro erano strettamente coordinate dal
governo centrale. Nel 1994 vengono istituiti i nuovi Servizi per
l’Impiego, gli Arbeitsmarktservice – AMS, con la legge AMSG, che
entra in vigore a partire dal 1° luglio.
Ma la novità principale consiste non solo nel decentramento
amministrativo, che vede i Servizi per l’impiego non dipendere più
direttamente dal governo centrale (Ministero federale del lavoro, della
salute e degli affari sociali - BMWA), essi vengono definiti come un
entità legale separata, sotto forma di una impresa di servizi pubblica,
gli AMS appunto.
I servizi per l’impiego austriaci sono così organizzati:
I Servizi per l’Impiego, a livello federale
E’ l’autorità che garantisce l’uniformità delle procedure sul territorio
nazionale, supervisiona il lavoro dei Centri regionali, definisce le
misure più adeguate e le modalità di intervento da adottare per
attuare gli obiettivi stabiliti dal Ministero, distribuisce le risorse.
I Servizi per l’Impiego dei Länder
Gli uffici “regionali” sono 9, uno per ogni Land, di cui uno per la città di
Vienna. Si occupano di coordinare i servizi a livello regionale,
supervisionarli e monitorarli a livello di gestione, sono responsabili
delle politiche per il lavoro all’interno del proprio Land, amministrano e
allocano le risorse a livello distrettuale. Dipendono dall’AMS federale.
Le commissioni interne trattano le questioni legate alla provvisione dei
sussidi, all’assegno di disoccupazione, e alle politiche del lavoro per gli
immigrati.
I Servizi per l’Impiego a livello locale/distrettuale
A livello distrettuale gli AMS sono tenuti a raggiungere gli obiettivi
prefissati, ricercando soluzioni adeguate per il territorio, in rispetto
all’autorità del Land, attuando tutte le misure per le politiche attive e
passive del lavoro. Gli AMS locali possono inoltre strutturare misure ad
hoc per il territorio.
In base a quanto stabilito dalla legge sui Servizi per l’impiego, il
Ministero Federale per l’economia ed il lavoro stabilisce strategie per il
mercato del lavoro che il sistema dei Servizi Nazionali per l’Impiego
(AMS)
deve
raggiungere
sotto
la
sua
supervisione.
La strategia è basata su quanto in generale stabilito a livello europeo,
con priorità definite dal Fondo Sociale Europeo. Attraverso il piano
nazionale per l’occupazione (NAP) l’Austria sta implementando la
S.E.O.stabilita dal Consiglio di Lussemburgo del novembre 1997.
I principali obiettivi della strategia austriaca per l’occupazione sono:
¾
¾
¾
Programmi
nazionali di
Politiche Attive del
lavoro
¾
¾
¾
¾
Raggiungere e mantenere la piena occupazione;
Trattenere i “senior” nel mercato del lavoro;
Servirsi di politiche attive per promuovere la formazione e le
pari opportunità;
Sviluppare la trasparenza del mercato del lavoro;
Promuovere le risorse umane;
Incoraggiare i disoccupati;
Combattere la disoccupazione di lunga durata;
La legge: “The Employment Promotion Act (BeFG)”, entrata in vigore il
primo gennaio 2006) introduce alcuni principi di politiche attive del
lavoro con lo scopo di perseguire la piena occupazione, nell’ambito
della strategia federale per il mercato del lavoro e con particolare
riguardo ad alcune tipologie di attività:
¾ formazione professionale nell’ambito delle politiche di sviluppo
nazionali;
¾ formazione
professionale
avanzata
con
l’attenzione
all’accrescimento delle competenze;
¾ supporto all’ingresso nel mondo del lavoro.
The Employment Promotion Act (BeFG)
“The Employment Promotion Act (BeFG)” del settembre 2005
introduce una nuova campagna (utilizzando fondi per 285m di Euro) in
supporto di circa 60.000 disoccupati, per facilitare il loro ingresso o
reingresso nel mondo del lavoro, con una particolare attenzione ai
giovani ed alle donne.
Giovani
Il successo del programma rivolto a circa 10.000 giovani al di sotto dei
25 anni, dal titolo “Jobs for You(th) ´04” , ha spinto il Governo a
continuare con questo progetto coinvolgendo altri 10.000 soggetti per
un percorso di formazione e di occupazione. Il progetto per il 2006
prevede incentivi verso i datori di lavoro per l’assunzione di
apprendisti, ricevendo un bonus mensile di €400 per il primo anno di
apprendistato, €200 per il secondo anno e €100 per il terzo anno. In
aggiunta a ciò, i datori di lavoro ricevono un bonus di €1.000 annui
per ogni apprendista formato.
Un nuovo sistema formativo è stato adottato dal Consiglio dei Ministri
del
luglio
2005,
chiamato
“Progettazione
modulare
dell’apprendistato”(Modularisierung der Lehre), è stato creato a
supporto delle imprese altamente specializzate che non sono più in
grado di coprire l’intero panorama dei percorsi formativi.
Donne
Nell’ambito della strategia adottata dai Servizi per l’impiego, è stato
sviluppato un nuovo programma per incrementare le competenze delle
donne con più di 25 anni, per assicurare il loro reinserimento
sostenibile all’interno del mercato del lavoro. L’obiettivo è quello di
soddisfare i bisogni e, se possibile, corsi di formazione professionale
gestiti direttamente dai Servizi per l’impiego o da altri enti certificati.
Un punto chiave del programma è quello di ridurre il divario nel
mercato del lavoro tra gli individui, dando particolare enfasi allo
sviluppo di competenze sulle nuove tecnologie attraverso la
formazione professionale. In aggiunta a questo sono adottati parecchi
sforzi per assicurare un adeguato raggiungimento di competenze e,
dove necessario, la riconciliazione tra vita familiare e lavorativa. Un
particolare gruppo di individui è stato focalizzato nelle donne con
basse competenze e con qualifiche scarsamente spendibili nel mondo
del lavoro attuale.
Per le donne al di sotto dei 25 anni di età sono state adottate altre
misure:
- rafforzamento della formazione professionale (JASG);
- introduzione di nuove misure quali sussidi per ulteriori attività di
apprendistato (Project ´06);
- offerta di programmi per il raggiungimento di un adeguato livello di
istruzione;
Lavoratori anziani
Dal 2005 e fino al 2007 è in corso di sperimentazione un programma
principalmente rivolto a lavoratori al di sopra dei 40 anni di età e
soggetti ultracinquantenni in cerca di un nuovo impiego, con lo scopo
di introdurre misure ed azioni innovative a supporto della
riqualificazione e ricollocazione professionale di questi individui, non
solo mediante programmi mirati, ma anche attraverso una differente
organizzazione del lavoro.
L’Austria ha lanciato le Arbeitsstiftungen (Fondazioni per il lavoro), che
offrono un elenco di misure alle persone interessate da licenziamenti
collettivi, ristrutturazioni industriali e bancarotta aziendale. L’obiettivo
principale, era quello di istituire il collegamento tra il posto di lavoro
del passato e quello del futuro evitando la transizione per un periodo
di disoccupazione aperta. Le misure comprendevano l’orientamento
professionale, la ricerca attiva del lavoro, collocamenti temporanei,
tirocini, formazione e sostegno alla creazione di nuove attività
commerciali. Le fondazioni per il lavoro non si limitavano al livello
aziendale, bensì esistevano anche a livello regionale e settoriale,
abbracciando diverse aziende colpite da problemi analoghi di
ristrutturazione dovuti ai mutamenti industriali.
Le fondazioni sono finanziate dalle aziende, dai lavoratori, dal Servizio
di collocamento, dai Länder federali e dai comuni e ricevono un
sostegno del FSE. Gli affiliati alle fondazioni ricevono prestazioni di
disoccupazione in forma di assegni di formazione per un massimo di
tre anni o, in casi eccezionali, di quattro anni, oltre ad una “Borsa di
fondazione”.
Una valutazione recente delle fondazioni nel settore alimentare e in
quello dei trasporti ha rivelato un elevato tasso di disoccupazione. In
seguito all’attuazione delle misure, l’83% degli affiliati nel settore
alimentare e il 73% degli affiliati nel settore dei trasporti hanno
trovato lavoro. Sei mesi più tardi, il tasso di reinserimento nel mondo
del lavoro rimaneva elevato, intorno al 75%. Quasi il 60% dei
partecipanti hanno potuto mantenere o migliorare il loro precedente
livello retributivo.
Ulteriori misure
Particolare attenzione è data a quei provvedimenti che promuovono la
formazione continua nelle aziende, grazie anche a crediti di imposta
per le imprese, e la formazione professionale dei giovani, soprattutto
se rivolta all’apprendimento di nuove tecnologie.
I programmi prevedono diverse tipologie di azioni: sostegno
economico, percorso di orientamento mirato, formazione. In molti
casi le azioni sono combinate, e sviluppate direttamente dagli AMS
locali.
Territorial Employment Pacts (TEPs)
Sono patti per lo sviluppo territoriale attivati con la finalità di
realizzare un efficace collegamento tra autorità federali ed enti locali
per il miglioramento delle politiche del lavoro e del contesto
occupazionale. I principali ambiti di attività sono i seguenti:
¾
¾
¾
Miglioramento della qualità delle azioni di supporto fornite a
determinate categorie di individui;
Creazione di lavoro;
Recupero di fondi per lo sviluppo di progetti regionali.
I TEP sono uno strumento di raccordo tra le Province, i Servizi per
l’Impiego, i Partner Sociali, attraverso i quali raggiungere rapporti di
partenariato per la promozione dell’occupazione.
Per supportare lo sviluppo e l’implementazione dei TEP in Austria (in
particolare i costi delle strutture operative) vengono utilizzati i fondi
FSE nell’ambito dell’Obiettivo 3, assieme a stanziamenti erogati
direttamente dal Ministero del Lavoro. Tra le altre responsabilità, gli
uffici di coordinamento del TEP assicurano la circolazione delle
informazioni attraverso i partner di progetto ed assieme a questi,
elaborano
annualmente
i
programmi
di
intervento.
Il programma dell’Austria relativo all’Obiettivo 3 provvede anche ad
erogare fondi all’Unità di Coordinamento Federale (Kooo), che indirizza
i progetti individuati dai TEP verso un piano di sviluppo e fornisce
adeguato know-how alle autorità locali per lo sviluppo dei piani di
lavoro.
La strategia per il mercato del lavoro è disegnata per prevenire ed
eliminare la disoccupazione. La missione è definita in dettaglio dagli
obiettivi stabiliti dal Ministero Federale dell’economia e del Lavoro, che
assicura l’adozione di strumenti di politiche attive adeguati su specifici
gruppi. Essendo stati direttamente sviluppati dall’Amministrazione
federale, il sistema dei Servizi Pubblici per l’Impiego (AMS) ha il
compito sia di sviluppare le strategie definite a livello federale per il
mercato del lavoro, sia di garantire un equo sussidio per i disoccupati.
I seguenti dispositivi di legge sono i principali strumenti per la
regolamentazione del mondo del lavoro:
¾
¾
¾
¾
¾
Public Employment Service Act – AMSG
Labour Market Promotion Act – AMFG
Labour Market Finance Act – AMPFG
Unemployment Insurance Act – ALVG
Act Governing Employment of Foreign Nationals – AuslBG
The Public Employment Service Act – AMSG (Gazzetta Federale
No. 313/1994) Stabilisce i criteri di organizzazione dei servizi pubblici
per l’impiego. E’ inoltre la base legale per i sussidi ed il supporto
garantiti da questi servizi (denominati AMS).
The Labour Market Policy Finance Act – AMPFG (Federal Law
Gazette No. 315/1994) Stabilisce le regole per finanziare la politica del
mercato del lavoro, principalmente costituita da contribuzioni in favore
dei disoccupati che rientrano nell’ambito dell’assicurazione obbligatoria
federale AlVG.
The 1977 Unemployment Insurance Act – AlVG (Federal Law
Gazette No. 609) regolamenta chi è passibile del sussidio di
disoccupazione, chi deve ricevere i benefici e l’assistenza per la
disoccupazione in base a requisiti definiti.
The Act Governing Employment of Foreign Nationals – AuslBG
(Federal Law Gazette No. 218/1975) Regolamenta l’accesso al
mercato del lavoro per i lavoratori stranieri e la loro graduale
integrazione (solo per i cittadini non residenti nell’Unione Europea).
The Labour Market Promotion Act – AMFG, Federal Law Gazette
No. 31/1969 Stabilisce i requisiti di base per essere autorizzati
all’esercizio di un’agenzia privata di collocamento e regola azioni di
supporto ai lavoratori.
The Act on Wage Compensation from the Insolvency
Contingency Fund – IESG (Federal Law Gazette No. 324/1977)
Regolamenta il pagamento di una quota di salario che il lavoratore
deve percepire qualora il proprio datore di lavoro sia insolvente.
The Employment Promotion Act (BeFG, Federal Law Gazette I No.
114/2005)
Regolamenta attività formative e misure ad hoc per alcuni target
particolari di lavoratori, quali i giovani, le donne e coloro in cerca di
una collocazione professionale dopo un lungo periodo di interruzione
dal lavoro.
I Servizi per l’Impiego
I servizi per l’impiego (AMS) sono una impresa di servizi di diritto
pubblico, come definiti dalla Legge del 1994 (AMSG). Gli AMS sono
organizzati in una autorità federale, nove autorità regionali (Land) e
97 autorità distrettuali.
Ad ogni livello esiste una doppia struttura:
¾ commissione paritetica con potere decisionale e funzione di
controllo (a livello federale è il Consiglio Amministrativo, a
livello regionale è quello direttivo, a livello distrettuale è il
Consiglio Consultivo)
¾ corpo esecutivo (a livello federale è il Consiglio Esecutivo, a
livello regionale è il Direttore con il suo Vice, a livello
distrettuale è il Direttore del Centro distrettuale).
Sistema dei Servizi
per l’impiego
Gli AMS sono autorizzati a creare istituzioni ad hoc per attività
specifiche (per la formazione professionale, o istituzioni locali che
operano su specifiche priorità, …)
In ogni commissione e consiglio siedono in ugual numero
rappresentanti delle parti sociali, delle associazioni degli imprenditori,
del governo.
Le attività degli AMS sono rivolte sia ai lavoratori che alle imprese. I
suoi obiettivi sono la riduzione della disoccupazione e del suo periodo
di durata, sostenere misure preventive, facilitare l’inserimento al
lavoro di persone svantaggiate, fornire formazione professionale e
azioni di tutoraggio, offrire servizi alle imprese per la ricerca di
personale. Particolare rilievo è dato a misure che incentivino le pari
opportunità.
Agli AMS sono attribuite tutte le funzioni relative al mercato del
lavoro: il collocamento, la gestione dell’indennità di disoccupazione,
l’implementazione delle politiche attive del lavoro.
Gli AMS sono chiamati a:
¾
¾
¾
sviluppare misure di politiche attive del lavoro (informazione,
counselling, collocamento e sostegno alla domanda e
all’offerta)
verificare le domande per i sussidi di disoccupazione (Legge
sull’assicurazione di disoccupazione – ALVG)
funzioni amministrative legate alla certificazione di lavoratori
non comunitari (Legge sull’occupazione di lavoratori stranieri –
AuslBG)
Gli AMS contavano nel 2001 4.180 impiegati. Secondo i termini di
legge (AMSG) il Consiglio Direttivo federale è tenuto a supportare
misure per la formazione continua del personale. A tutti i nuovi assunti
viene offerto un corso di formazione di base, teorico e pratico. I corsi
di formazione continua vengono di volta in volta modificati a seconda
delle necessità e delle priorità. Sono comunque istituiti corsi dedicati ai
servizi alle imprese, al counseling professionale, corsi di formazione
continua per i dirigenti dei centri (amministrazione e controllo di
gestione). Annualmente viene poi definito un “ Piano di sviluppo
femminile” con un benchmarking specifico per rilevare la distribuzione
femminile a livello manageriale e definire eventuali corsi di formazione
per riequilibrare la distribuzione uomo/donna.
Nel corso degli anni, AMS ha ampliato il raggio dei propri servizi su
Internet fino a dar vita ad un ampio e diversificato raggio di nuovi
strumenti disponibili on line, di notevole portata innovativa e di
crescente successo (“eJobRoom”, luogo di incontro tra domanda e
offerta di lavoro; Beruf 4 you, specificamente destinato all’utenza
femminile; “Arbeitslosengeld on line”).
In particolare, il servizio eJobRoom - gratuito e disponibile 24 ore su
24 - veicola, fornisce ed aggiorna quotidianamente informazioni
relative a 25.000 opportunità di lavoro su tutto il territorio nazionale,
cui accedono in media ogni settimana 8 milioni di persone. Nello
specifico, esso offre un sistema di matching automatico tra offerte di
lavoro e profili registrati dei jobseekers, mediante accesso diretto e
personalizzato al database unico gestito da AMS, nonché la possibilità
di comunicazione diretta attraverso caselle di posta elettronica degli
utenti.
L’ampio margine di discrezionalità attribuito all’utente si ravvisa in
diversi aspetti: il cliente (datore di lavoro o jobseeker) può, infatti, in
primo luogo, richiedere un user-name col quale definire la propria
offerta o richiesta di lavoro ed inserirla nel database. Ciò permette, ad
esempio, di creare varie offerte di lavoro rispondenti a profili diversi; il
passo successivo consiste nel definire dei criteri di ricerca che rendano
rintracciabile quella determinata offerta di lavoro, menzionando
almeno un criterio corrispondente ad uno dei profili. Inoltre, nella
sezione del sito denominata “selezionare un’occupazione” è possibile
effettuare una ricerca nell’ambito di un gruppo di professioni piuttosto
ampio oppure scegliere direttamente un’occupazione selezionandola
da una lista compilata in ordine alfabetico; laddove viene richiesto di
“inserire la descrizione della professione” (job description), si possono
specificare ulteriori dettagli sull’offerta di lavoro considerata, ad
esempio requisiti riguardanti l’ istruzione e le capacità dei candidati,
oppure fornire una sintetica descrizione della propria azienda. E’,
inoltre, possibile inserire, creandoli ex novo, ulteriori criteri su
richiesta specifica dell’utente.
Per quanto riguarda in particolare il sistema delle imprese sono
proposti i seguenti servizi online:
- Vacancy bank in cui possono essere presentate opportunità di lavoro
o di formazione (con l’aiuto e il controllo dei funzionari AMS);
- Jobseeker bank dove possono essere visionati i CV suddivisi per
professioni e codici;
- e-Job-Room, ovvero uno spazio internet ove lavoratori e imprese
possono incontrarsi con contatti e-mail o SMS, per approfondire i
contenuti delle richieste riguardo a qualifiche e profili (è necessaria la
registrazione);
- servizio di e-commerce (essenzialmente, installazioni self-service
per gli utenti - sia per i lavoratori sia per le aziende - con menu
multifunzionali di informazione e controllo delle possibilità di
matching);
- possibilità di visionare e scaricare dal sito documentazione su tutte le
tematiche afferenti le attività di AMS.
Esistono due realtà che a livello nazionale operano parallelamente agli
AMS: i BIZ e le Arbeitsstiftungen:
BIZ (BerufsInfoZentren) centri per l’informazione professionale, sono
56 su tutto il territorio nazionale, offrono informazioni sulle tipologie
professionali, opportunità di lavoro e prospettive, sul mercato del
lavoro in genere, sulla formazione professionale e continua, su scuole
superiori e corsi universitari. Principali utenti di questi servizi sono
studenti, occupati in cerca di nuovi sbocchi professionali, lavoratori in
cerca di prima occupazione.
I BIZ dispongono di una ricca videoteca sulle principali professioni, di
un’area self-service di auto consultazione per la ricerca lavoro.
Periodicamente i BIZ organizzano fiere locali per informare sui propri
servizi e favorire l’incontro domanda/offerta.
Nel caso in cui l’utente esprima l’esigenza di un servizio più articolato,
viene inviato all’AMS di zona.
Agenzie tecniche
strumentali
Di particolare interesse sono poi le Arbeitsstiftungen “fondazioni per
l’impiego”, istituite all’interno di aziende, o presso gli AMS, in caso di
crisi aziendale, ristrutturazione, forte riduzione del personale in una
azienda o più in generale crisi di un settore. Esse nascono dall’accordo
tra il Consiglio di fabbrica e le rappresentanze del management di una
o più imprese. Le fondazioni sviluppano programmi ad hoc, per aiutare
i lavoratori in “uscita” o licenziati nel loro percorso di reinserimento al
lavoro. Queste strutture offrono servizi di counselling, assistenza alla
ricerca lavoro, orientamento, ma anche opportunità di formazione
professionale e qualifica, finalizzate a migliorare le opportunità di
reinserimento al lavoro. Tutti i servizi offerti sono gratuiti e riservati al
target di riferimento.
Il vantaggio delle fondazioni è di poter coordinare, integrandole,
diverse misure di politica del lavoro, dal counselling al sostegno al
reddito, alla formazione professionale.
Attualmente ne esistono circa 70, che si occupano di offrire servizi a
circa 6000 persone, con una media di reintegrazione pari al 70%.
Austrian Foreign Ministry
Austrian Federal Chancellery
Federal Ministry of Economics and Labour of the Republic of Austria
Links Utili
Territorial Employment Pacts in Austria
Arbeitsmarktservice
Labour market provisions – legislation
Mercato del lavoro e politiche del lavoro in Austria
Documentazione
allegata
Organizzazione BMWA
Local partnerships in Austria
NAP2004 Austria