Austria - banca dati Italia Lavoro
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Scheda paese Austria 2006 SCHEDA PAESE: AUSTRIA L’Austria è una repubblica federale. Lo Stato è diviso in 9 Länder con competenze decentrate anche in materia di lavoro, salute ed educazione: Burgenland, Carinzia, Alta Austria, Bassa Austria, Salisburghese, Stiria, Tirolo, Vorarlberg e Vienna. La Costituzione austriaca prevede una precisa divisione dei poteri esecutivo, legislativo e giuridico, sia a livello federale che dei Länder. In Austria il basso livello di disoccupazione ha favorito certamente una spesa per le politiche del lavoro più ridotta che in altri paesi, si aggira intorno al 1,6% del PIL, secondo dati OCSE, e per i 2/3 pesano le politiche passive. L'Austria ha 8.217.201 abitanti (valutazione 2006); di questi, una media di 3 256 405 è stata impiegata nell'aprile 2006). Alla conclusione dell'aprile 2006, i servizi regionali del mercato di lavoro hanno avuti un totale di 232 458 soggetti registrati come disoccupati, di quale 126 097 erano uomini (- 5.3%) e 106 361 donna (+7.3%). Un aumento notevole nell'occupazione è previsto entro 2009. Le donne in particolare trarranno beneficio dal posteriore. Tuttavia, un numero significativo di nuovi lavori sarà su una base part-time. Contesto Tasso di disoccupazione generale nel contesto internazionale Se calcolato secondo il metodo EU, il tasso di disoccupazione in Austria era pari al 5,2% nel 2005. Pertanto il Paese risulta essere – all’interno dell’Unione Europea- al quinto posto dopo l’Irlanda (4,3%), il Regno Unito (4,6% - dati preliminari), i Paesi Bassi (4,8%) e la Danimarca. Tasso di disoccupazione giovanile nel contesto internazionale Il tasso di disoccupazione giovanile, calcolato secondo i metodi UE e compreso nella fascia di età tra i 15 ed i 24 anni, era pari nel 2005 al 10,4%, ben al di sotto della madia europea pari al 18,5%. L’Austria si colloca al quarto posto in Europa, preceduta dalla Danimarca (8,1%), i Paesi Bassi (8,3%) e l’Irlanda (8,9%). Disoccupazione di lungo periodo La percentuale dei disoccupati che sono al di fuori del mercato del lavoro per più di 12 mesi era nel 2004 pari al 26,7% (valore inferiore di due punti percentuale rispetto all’anno precedente). Questo valore fa sì che l’Austria si ponga al settimo posto nell’UE dopo la Svezia (19,3%), il Regno Unito (19,3%), la Danimarca (21,5%), il Lussemburgo (22,6%), la Finlandia (24,0%), Cipro (24,3%) ed è ben al di sotto della media UE 25 pari al 44,3% del 2004. Tasso di occupazione (lavoratori tra i 15 ed i 64 anni di età) Il tasso medio di occupazione in Austria dei lavoratori compresi tra i 15 ed i 64 anni di età era pari nel 2004 al 67,8%, leggermente al di sopra della media europea (63,3%). Poiché il metodo di rilevazione ha subito delle sostanziali modifiche in corso d’anno, non è possibile comparare questi dati con quelli degli anni precedenti. Tasso di occupazione dei lavoratori part-time Il tasso di occupazione austriaco dei lavoratori part time era in media pari al 20,2% nel 2004. Questo risulta essere superiore a 2,5 punti percentuale sopra la media dei Paesi europei (17,7% - EU 25). Il tasso di occupazione part time delle lavoratrici donne era del 38,7% (EU 25: 31,4%), chiaramente al di sopra di quello maschile: 5,1% (media Paesi UE 25: 7,0%). Gli ultimi dati relativi al mercato del lavoro (aggiornati al mese di settembre 2006), denotano una diminuzione sensibile del tasso di disoccupazione generale nel Paese, totalizzando per la prima volta le 196.448 unità e scendendo tale valore per la prima volta in quattro anni sotto le 200.000 persone. Di conseguenza il tasso di disoccupazione complessivo ha raggiunto il 5%. Il paese è così diviso: ¾ Alta Austria (Ober Österreich) ¾ Bassa Austria (NiederÖsterreich) ¾ Burgerland ¾ Carinzia (Kärnten) ¾ Salisburgo (Salzburg) ¾ Stiria (Steiermark) ¾ Tirolo (Tirol) ¾ Vienna (Wien) ¾ Vorarlberg Livelli amministrativi di governo e di decentramento Il presidente federale viene eletto dal popolo. Egli nomina il cancelliere federale e su proposta di questi gli altri membri del governo. Le amministrazioni dei Länder dipendono dai rispettivi governi, che nella maggior parte dei Länder sono composti proporzionalmente dai partiti rappresentati nella Dieta del Land. A capo del governo del Land si trova il presidente della regione (Landeshauptmann). Il sistema austriaco è federale “nella natura”, proprio per il fatto che lo Stato è costituito da nove province. Sebbene l’articolo 15 della Costituzione asserisca che queste debbano avere giurisdizione su tutte quelle materie non esplicitamente riservate al Governo federale, il federalismo austriaco è debole e poco sviluppato. Le aree in cui i Lander possono legiferare sono relativamente poche. I settori invece dove il Governo federale è totalmente responsabile, sono gli affari esteri, la sicurezza nazionale, la giustizia, l’economia, il diritto civile, quello penale e l’istruzione. In altre aree le Province sono chiamate soltanto per implementare la legislazione in materie già definite al livello federale. Questo procedimento, chiamato “amministrazione federale indiretta”. Alcune linee guida sono statuite ed amministrate a livello locale, seguendo però quanto stabilito a livello federale: welfare, amministrazione provinciale. Le aree in cui le province hanno primaria autorità sono quelle del: ¾ turismo, ¾ istruzione prescolare, ¾ tutela ambientale. Il decentramento amministrativo dell’Austria è riscontrabile anche per quanto riguarda l’organizzazione del mercato del lavoro. Il ministero del lavoro, della salute e degli affari sociali (BMWA). Definisce le linee guida, gli obiettivi, e gli interventi per la lotta alla disoccupazione; ha responsabilità di budgeting; ha un ruolo di monitoraggio e di supervisione. Le principali aree di attività possono essere così individuate: prevenzione e lotta alla disoccupazione, supporto nel collocamento e nell’integrazione dell’individuo nel mondo del lavoro, favorire l’incontro tra domanda ed offerta nei settori in cui ciò produce risultati sostenibili e concreti, fornire manodopera per le imprese e garantire un sussidio per i disoccupati. A questo scopo, il dipartimento II del Ministero è incaricato di compiere le seguenti attività: ¾ assicurare un dialogo costante tra i principali attori del mercato del lavoro e le principali istituzioni (partner sociali, enti non governativi, governo federale); ¾ continuare ad implementare nuovi programmi di politiche attive del lavoro, misure e strumenti per accrescere l’occupazione; ¾ monitorare ed analizzare gli sviluppi internazionali con lo scopo di recepire buone prassi da modellizzare nel contesto della lotta alla disoccupazione in Austria; ¾ provvedere ad un continuo sviluppo della legislazione in materia di lavoro per venire incontro alle continue esigenze della società civile; ¾ garantire il supporto alla ricerca ed alla realizzazione di studi ed analisi sulle tematiche del mercato del lavoro in generale; ¾ supervisionare, monitorare il sistema nazionale dei Servizi per l’Impiego, gli Enti locali e le autorità territoriali. ¾ amministrare un vasto numero di programmi, sussidi e progetti individuali nell’ambito del Fondo Sociale Europeo ed EQUAL. Competenze decentrate in materia di politiche del MDL Nell’ambito della strategia austriaca per l’occupazione il dipartimento per il mercato del lavoro del BMWA provvede a disegnare le strategie e le politiche per l’impiego che devono essere perseguite attraverso i servizi per l’impiego sulla base delle linee guida e delle strategie adottate in sede europea. Circa 91% di tutto il budget del Ministero è speso per le politiche attive del lavoro. In base a quanto stabilito dalle leggi in merito le politiche del mercato del lavoro devono essere attuate per il maggior numero di individui ed essere in grado di realizzare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro per ridurre il tasso di disoccupazione, mantenendo integri i principi sociali ed economici del Paese. L’attuale struttura organizzativa del mercato del lavoro è avvenuta nel 1994. Prima le politiche del lavoro erano strettamente coordinate dal governo centrale. Nel 1994 vengono istituiti i nuovi Servizi per l’Impiego, gli Arbeitsmarktservice – AMS, con la legge AMSG, che entra in vigore a partire dal 1° luglio. Ma la novità principale consiste non solo nel decentramento amministrativo, che vede i Servizi per l’impiego non dipendere più direttamente dal governo centrale (Ministero federale del lavoro, della salute e degli affari sociali - BMWA), essi vengono definiti come un entità legale separata, sotto forma di una impresa di servizi pubblica, gli AMS appunto. I servizi per l’impiego austriaci sono così organizzati: I Servizi per l’Impiego, a livello federale E’ l’autorità che garantisce l’uniformità delle procedure sul territorio nazionale, supervisiona il lavoro dei Centri regionali, definisce le misure più adeguate e le modalità di intervento da adottare per attuare gli obiettivi stabiliti dal Ministero, distribuisce le risorse. I Servizi per l’Impiego dei Länder Gli uffici “regionali” sono 9, uno per ogni Land, di cui uno per la città di Vienna. Si occupano di coordinare i servizi a livello regionale, supervisionarli e monitorarli a livello di gestione, sono responsabili delle politiche per il lavoro all’interno del proprio Land, amministrano e allocano le risorse a livello distrettuale. Dipendono dall’AMS federale. Le commissioni interne trattano le questioni legate alla provvisione dei sussidi, all’assegno di disoccupazione, e alle politiche del lavoro per gli immigrati. I Servizi per l’Impiego a livello locale/distrettuale A livello distrettuale gli AMS sono tenuti a raggiungere gli obiettivi prefissati, ricercando soluzioni adeguate per il territorio, in rispetto all’autorità del Land, attuando tutte le misure per le politiche attive e passive del lavoro. Gli AMS locali possono inoltre strutturare misure ad hoc per il territorio. In base a quanto stabilito dalla legge sui Servizi per l’impiego, il Ministero Federale per l’economia ed il lavoro stabilisce strategie per il mercato del lavoro che il sistema dei Servizi Nazionali per l’Impiego (AMS) deve raggiungere sotto la sua supervisione. La strategia è basata su quanto in generale stabilito a livello europeo, con priorità definite dal Fondo Sociale Europeo. Attraverso il piano nazionale per l’occupazione (NAP) l’Austria sta implementando la S.E.O.stabilita dal Consiglio di Lussemburgo del novembre 1997. I principali obiettivi della strategia austriaca per l’occupazione sono: ¾ ¾ ¾ Programmi nazionali di Politiche Attive del lavoro ¾ ¾ ¾ ¾ Raggiungere e mantenere la piena occupazione; Trattenere i “senior” nel mercato del lavoro; Servirsi di politiche attive per promuovere la formazione e le pari opportunità; Sviluppare la trasparenza del mercato del lavoro; Promuovere le risorse umane; Incoraggiare i disoccupati; Combattere la disoccupazione di lunga durata; La legge: “The Employment Promotion Act (BeFG)”, entrata in vigore il primo gennaio 2006) introduce alcuni principi di politiche attive del lavoro con lo scopo di perseguire la piena occupazione, nell’ambito della strategia federale per il mercato del lavoro e con particolare riguardo ad alcune tipologie di attività: ¾ formazione professionale nell’ambito delle politiche di sviluppo nazionali; ¾ formazione professionale avanzata con l’attenzione all’accrescimento delle competenze; ¾ supporto all’ingresso nel mondo del lavoro. The Employment Promotion Act (BeFG) “The Employment Promotion Act (BeFG)” del settembre 2005 introduce una nuova campagna (utilizzando fondi per 285m di Euro) in supporto di circa 60.000 disoccupati, per facilitare il loro ingresso o reingresso nel mondo del lavoro, con una particolare attenzione ai giovani ed alle donne. Giovani Il successo del programma rivolto a circa 10.000 giovani al di sotto dei 25 anni, dal titolo “Jobs for You(th) ´04” , ha spinto il Governo a continuare con questo progetto coinvolgendo altri 10.000 soggetti per un percorso di formazione e di occupazione. Il progetto per il 2006 prevede incentivi verso i datori di lavoro per l’assunzione di apprendisti, ricevendo un bonus mensile di €400 per il primo anno di apprendistato, €200 per il secondo anno e €100 per il terzo anno. In aggiunta a ciò, i datori di lavoro ricevono un bonus di €1.000 annui per ogni apprendista formato. Un nuovo sistema formativo è stato adottato dal Consiglio dei Ministri del luglio 2005, chiamato “Progettazione modulare dell’apprendistato”(Modularisierung der Lehre), è stato creato a supporto delle imprese altamente specializzate che non sono più in grado di coprire l’intero panorama dei percorsi formativi. Donne Nell’ambito della strategia adottata dai Servizi per l’impiego, è stato sviluppato un nuovo programma per incrementare le competenze delle donne con più di 25 anni, per assicurare il loro reinserimento sostenibile all’interno del mercato del lavoro. L’obiettivo è quello di soddisfare i bisogni e, se possibile, corsi di formazione professionale gestiti direttamente dai Servizi per l’impiego o da altri enti certificati. Un punto chiave del programma è quello di ridurre il divario nel mercato del lavoro tra gli individui, dando particolare enfasi allo sviluppo di competenze sulle nuove tecnologie attraverso la formazione professionale. In aggiunta a questo sono adottati parecchi sforzi per assicurare un adeguato raggiungimento di competenze e, dove necessario, la riconciliazione tra vita familiare e lavorativa. Un particolare gruppo di individui è stato focalizzato nelle donne con basse competenze e con qualifiche scarsamente spendibili nel mondo del lavoro attuale. Per le donne al di sotto dei 25 anni di età sono state adottate altre misure: - rafforzamento della formazione professionale (JASG); - introduzione di nuove misure quali sussidi per ulteriori attività di apprendistato (Project ´06); - offerta di programmi per il raggiungimento di un adeguato livello di istruzione; Lavoratori anziani Dal 2005 e fino al 2007 è in corso di sperimentazione un programma principalmente rivolto a lavoratori al di sopra dei 40 anni di età e soggetti ultracinquantenni in cerca di un nuovo impiego, con lo scopo di introdurre misure ed azioni innovative a supporto della riqualificazione e ricollocazione professionale di questi individui, non solo mediante programmi mirati, ma anche attraverso una differente organizzazione del lavoro. L’Austria ha lanciato le Arbeitsstiftungen (Fondazioni per il lavoro), che offrono un elenco di misure alle persone interessate da licenziamenti collettivi, ristrutturazioni industriali e bancarotta aziendale. L’obiettivo principale, era quello di istituire il collegamento tra il posto di lavoro del passato e quello del futuro evitando la transizione per un periodo di disoccupazione aperta. Le misure comprendevano l’orientamento professionale, la ricerca attiva del lavoro, collocamenti temporanei, tirocini, formazione e sostegno alla creazione di nuove attività commerciali. Le fondazioni per il lavoro non si limitavano al livello aziendale, bensì esistevano anche a livello regionale e settoriale, abbracciando diverse aziende colpite da problemi analoghi di ristrutturazione dovuti ai mutamenti industriali. Le fondazioni sono finanziate dalle aziende, dai lavoratori, dal Servizio di collocamento, dai Länder federali e dai comuni e ricevono un sostegno del FSE. Gli affiliati alle fondazioni ricevono prestazioni di disoccupazione in forma di assegni di formazione per un massimo di tre anni o, in casi eccezionali, di quattro anni, oltre ad una “Borsa di fondazione”. Una valutazione recente delle fondazioni nel settore alimentare e in quello dei trasporti ha rivelato un elevato tasso di disoccupazione. In seguito all’attuazione delle misure, l’83% degli affiliati nel settore alimentare e il 73% degli affiliati nel settore dei trasporti hanno trovato lavoro. Sei mesi più tardi, il tasso di reinserimento nel mondo del lavoro rimaneva elevato, intorno al 75%. Quasi il 60% dei partecipanti hanno potuto mantenere o migliorare il loro precedente livello retributivo. Ulteriori misure Particolare attenzione è data a quei provvedimenti che promuovono la formazione continua nelle aziende, grazie anche a crediti di imposta per le imprese, e la formazione professionale dei giovani, soprattutto se rivolta all’apprendimento di nuove tecnologie. I programmi prevedono diverse tipologie di azioni: sostegno economico, percorso di orientamento mirato, formazione. In molti casi le azioni sono combinate, e sviluppate direttamente dagli AMS locali. Territorial Employment Pacts (TEPs) Sono patti per lo sviluppo territoriale attivati con la finalità di realizzare un efficace collegamento tra autorità federali ed enti locali per il miglioramento delle politiche del lavoro e del contesto occupazionale. I principali ambiti di attività sono i seguenti: ¾ ¾ ¾ Miglioramento della qualità delle azioni di supporto fornite a determinate categorie di individui; Creazione di lavoro; Recupero di fondi per lo sviluppo di progetti regionali. I TEP sono uno strumento di raccordo tra le Province, i Servizi per l’Impiego, i Partner Sociali, attraverso i quali raggiungere rapporti di partenariato per la promozione dell’occupazione. Per supportare lo sviluppo e l’implementazione dei TEP in Austria (in particolare i costi delle strutture operative) vengono utilizzati i fondi FSE nell’ambito dell’Obiettivo 3, assieme a stanziamenti erogati direttamente dal Ministero del Lavoro. Tra le altre responsabilità, gli uffici di coordinamento del TEP assicurano la circolazione delle informazioni attraverso i partner di progetto ed assieme a questi, elaborano annualmente i programmi di intervento. Il programma dell’Austria relativo all’Obiettivo 3 provvede anche ad erogare fondi all’Unità di Coordinamento Federale (Kooo), che indirizza i progetti individuati dai TEP verso un piano di sviluppo e fornisce adeguato know-how alle autorità locali per lo sviluppo dei piani di lavoro. La strategia per il mercato del lavoro è disegnata per prevenire ed eliminare la disoccupazione. La missione è definita in dettaglio dagli obiettivi stabiliti dal Ministero Federale dell’economia e del Lavoro, che assicura l’adozione di strumenti di politiche attive adeguati su specifici gruppi. Essendo stati direttamente sviluppati dall’Amministrazione federale, il sistema dei Servizi Pubblici per l’Impiego (AMS) ha il compito sia di sviluppare le strategie definite a livello federale per il mercato del lavoro, sia di garantire un equo sussidio per i disoccupati. I seguenti dispositivi di legge sono i principali strumenti per la regolamentazione del mondo del lavoro: ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Public Employment Service Act – AMSG Labour Market Promotion Act – AMFG Labour Market Finance Act – AMPFG Unemployment Insurance Act – ALVG Act Governing Employment of Foreign Nationals – AuslBG The Public Employment Service Act – AMSG (Gazzetta Federale No. 313/1994) Stabilisce i criteri di organizzazione dei servizi pubblici per l’impiego. E’ inoltre la base legale per i sussidi ed il supporto garantiti da questi servizi (denominati AMS). The Labour Market Policy Finance Act – AMPFG (Federal Law Gazette No. 315/1994) Stabilisce le regole per finanziare la politica del mercato del lavoro, principalmente costituita da contribuzioni in favore dei disoccupati che rientrano nell’ambito dell’assicurazione obbligatoria federale AlVG. The 1977 Unemployment Insurance Act – AlVG (Federal Law Gazette No. 609) regolamenta chi è passibile del sussidio di disoccupazione, chi deve ricevere i benefici e l’assistenza per la disoccupazione in base a requisiti definiti. The Act Governing Employment of Foreign Nationals – AuslBG (Federal Law Gazette No. 218/1975) Regolamenta l’accesso al mercato del lavoro per i lavoratori stranieri e la loro graduale integrazione (solo per i cittadini non residenti nell’Unione Europea). The Labour Market Promotion Act – AMFG, Federal Law Gazette No. 31/1969 Stabilisce i requisiti di base per essere autorizzati all’esercizio di un’agenzia privata di collocamento e regola azioni di supporto ai lavoratori. The Act on Wage Compensation from the Insolvency Contingency Fund – IESG (Federal Law Gazette No. 324/1977) Regolamenta il pagamento di una quota di salario che il lavoratore deve percepire qualora il proprio datore di lavoro sia insolvente. The Employment Promotion Act (BeFG, Federal Law Gazette I No. 114/2005) Regolamenta attività formative e misure ad hoc per alcuni target particolari di lavoratori, quali i giovani, le donne e coloro in cerca di una collocazione professionale dopo un lungo periodo di interruzione dal lavoro. I Servizi per l’Impiego I servizi per l’impiego (AMS) sono una impresa di servizi di diritto pubblico, come definiti dalla Legge del 1994 (AMSG). Gli AMS sono organizzati in una autorità federale, nove autorità regionali (Land) e 97 autorità distrettuali. Ad ogni livello esiste una doppia struttura: ¾ commissione paritetica con potere decisionale e funzione di controllo (a livello federale è il Consiglio Amministrativo, a livello regionale è quello direttivo, a livello distrettuale è il Consiglio Consultivo) ¾ corpo esecutivo (a livello federale è il Consiglio Esecutivo, a livello regionale è il Direttore con il suo Vice, a livello distrettuale è il Direttore del Centro distrettuale). Sistema dei Servizi per l’impiego Gli AMS sono autorizzati a creare istituzioni ad hoc per attività specifiche (per la formazione professionale, o istituzioni locali che operano su specifiche priorità, …) In ogni commissione e consiglio siedono in ugual numero rappresentanti delle parti sociali, delle associazioni degli imprenditori, del governo. Le attività degli AMS sono rivolte sia ai lavoratori che alle imprese. I suoi obiettivi sono la riduzione della disoccupazione e del suo periodo di durata, sostenere misure preventive, facilitare l’inserimento al lavoro di persone svantaggiate, fornire formazione professionale e azioni di tutoraggio, offrire servizi alle imprese per la ricerca di personale. Particolare rilievo è dato a misure che incentivino le pari opportunità. Agli AMS sono attribuite tutte le funzioni relative al mercato del lavoro: il collocamento, la gestione dell’indennità di disoccupazione, l’implementazione delle politiche attive del lavoro. Gli AMS sono chiamati a: ¾ ¾ ¾ sviluppare misure di politiche attive del lavoro (informazione, counselling, collocamento e sostegno alla domanda e all’offerta) verificare le domande per i sussidi di disoccupazione (Legge sull’assicurazione di disoccupazione – ALVG) funzioni amministrative legate alla certificazione di lavoratori non comunitari (Legge sull’occupazione di lavoratori stranieri – AuslBG) Gli AMS contavano nel 2001 4.180 impiegati. Secondo i termini di legge (AMSG) il Consiglio Direttivo federale è tenuto a supportare misure per la formazione continua del personale. A tutti i nuovi assunti viene offerto un corso di formazione di base, teorico e pratico. I corsi di formazione continua vengono di volta in volta modificati a seconda delle necessità e delle priorità. Sono comunque istituiti corsi dedicati ai servizi alle imprese, al counseling professionale, corsi di formazione continua per i dirigenti dei centri (amministrazione e controllo di gestione). Annualmente viene poi definito un “ Piano di sviluppo femminile” con un benchmarking specifico per rilevare la distribuzione femminile a livello manageriale e definire eventuali corsi di formazione per riequilibrare la distribuzione uomo/donna. Nel corso degli anni, AMS ha ampliato il raggio dei propri servizi su Internet fino a dar vita ad un ampio e diversificato raggio di nuovi strumenti disponibili on line, di notevole portata innovativa e di crescente successo (“eJobRoom”, luogo di incontro tra domanda e offerta di lavoro; Beruf 4 you, specificamente destinato all’utenza femminile; “Arbeitslosengeld on line”). In particolare, il servizio eJobRoom - gratuito e disponibile 24 ore su 24 - veicola, fornisce ed aggiorna quotidianamente informazioni relative a 25.000 opportunità di lavoro su tutto il territorio nazionale, cui accedono in media ogni settimana 8 milioni di persone. Nello specifico, esso offre un sistema di matching automatico tra offerte di lavoro e profili registrati dei jobseekers, mediante accesso diretto e personalizzato al database unico gestito da AMS, nonché la possibilità di comunicazione diretta attraverso caselle di posta elettronica degli utenti. L’ampio margine di discrezionalità attribuito all’utente si ravvisa in diversi aspetti: il cliente (datore di lavoro o jobseeker) può, infatti, in primo luogo, richiedere un user-name col quale definire la propria offerta o richiesta di lavoro ed inserirla nel database. Ciò permette, ad esempio, di creare varie offerte di lavoro rispondenti a profili diversi; il passo successivo consiste nel definire dei criteri di ricerca che rendano rintracciabile quella determinata offerta di lavoro, menzionando almeno un criterio corrispondente ad uno dei profili. Inoltre, nella sezione del sito denominata “selezionare un’occupazione” è possibile effettuare una ricerca nell’ambito di un gruppo di professioni piuttosto ampio oppure scegliere direttamente un’occupazione selezionandola da una lista compilata in ordine alfabetico; laddove viene richiesto di “inserire la descrizione della professione” (job description), si possono specificare ulteriori dettagli sull’offerta di lavoro considerata, ad esempio requisiti riguardanti l’ istruzione e le capacità dei candidati, oppure fornire una sintetica descrizione della propria azienda. E’, inoltre, possibile inserire, creandoli ex novo, ulteriori criteri su richiesta specifica dell’utente. Per quanto riguarda in particolare il sistema delle imprese sono proposti i seguenti servizi online: - Vacancy bank in cui possono essere presentate opportunità di lavoro o di formazione (con l’aiuto e il controllo dei funzionari AMS); - Jobseeker bank dove possono essere visionati i CV suddivisi per professioni e codici; - e-Job-Room, ovvero uno spazio internet ove lavoratori e imprese possono incontrarsi con contatti e-mail o SMS, per approfondire i contenuti delle richieste riguardo a qualifiche e profili (è necessaria la registrazione); - servizio di e-commerce (essenzialmente, installazioni self-service per gli utenti - sia per i lavoratori sia per le aziende - con menu multifunzionali di informazione e controllo delle possibilità di matching); - possibilità di visionare e scaricare dal sito documentazione su tutte le tematiche afferenti le attività di AMS. Esistono due realtà che a livello nazionale operano parallelamente agli AMS: i BIZ e le Arbeitsstiftungen: BIZ (BerufsInfoZentren) centri per l’informazione professionale, sono 56 su tutto il territorio nazionale, offrono informazioni sulle tipologie professionali, opportunità di lavoro e prospettive, sul mercato del lavoro in genere, sulla formazione professionale e continua, su scuole superiori e corsi universitari. Principali utenti di questi servizi sono studenti, occupati in cerca di nuovi sbocchi professionali, lavoratori in cerca di prima occupazione. I BIZ dispongono di una ricca videoteca sulle principali professioni, di un’area self-service di auto consultazione per la ricerca lavoro. Periodicamente i BIZ organizzano fiere locali per informare sui propri servizi e favorire l’incontro domanda/offerta. Nel caso in cui l’utente esprima l’esigenza di un servizio più articolato, viene inviato all’AMS di zona. Agenzie tecniche strumentali Di particolare interesse sono poi le Arbeitsstiftungen “fondazioni per l’impiego”, istituite all’interno di aziende, o presso gli AMS, in caso di crisi aziendale, ristrutturazione, forte riduzione del personale in una azienda o più in generale crisi di un settore. Esse nascono dall’accordo tra il Consiglio di fabbrica e le rappresentanze del management di una o più imprese. Le fondazioni sviluppano programmi ad hoc, per aiutare i lavoratori in “uscita” o licenziati nel loro percorso di reinserimento al lavoro. Queste strutture offrono servizi di counselling, assistenza alla ricerca lavoro, orientamento, ma anche opportunità di formazione professionale e qualifica, finalizzate a migliorare le opportunità di reinserimento al lavoro. Tutti i servizi offerti sono gratuiti e riservati al target di riferimento. Il vantaggio delle fondazioni è di poter coordinare, integrandole, diverse misure di politica del lavoro, dal counselling al sostegno al reddito, alla formazione professionale. Attualmente ne esistono circa 70, che si occupano di offrire servizi a circa 6000 persone, con una media di reintegrazione pari al 70%. Austrian Foreign Ministry Austrian Federal Chancellery Federal Ministry of Economics and Labour of the Republic of Austria Links Utili Territorial Employment Pacts in Austria Arbeitsmarktservice Labour market provisions – legislation Mercato del lavoro e politiche del lavoro in Austria Documentazione allegata Organizzazione BMWA Local partnerships in Austria NAP2004 Austria