Verbale n° 10 del Consiglio di Istituto

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Verbale n° 10 del Consiglio di Istituto
Verbale del Consiglio di Istituto dell’Istituto Comprensivo “Ladispoli 1” di Ladispoli
verbale n. 06 – 2015/2018
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Verbale n° 06 del Consiglio di Istituto
Il giorno venerdì ventinove del mese di febbraio dell’anno duemilasedici alle ore 16.30, nella sala riunioni della sede
“Falcone” dell’Istituto Comprensivo “Ladispoli 1” di Ladispoli è convocato il Consiglio di Istituto, in convocazione
straordinaria, per discutere il seguente ordine del giorno:
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PROROGA CONTRATTO RSPP
COMPOSIZIONE SEZIONI SCUOLA DELL’INFANZIA
MODELLO SCHEDA DI VALUTAZIONE
VIAGGI CON PERNOTTAMENTO
ORGANIZZAZIONE PLESSI SCOLASTICI
INTEGRAZIONE COMMISSIONE ACQUISTI E COLLAUDO (DIMISSIONI BONIZI)
INTEGRAZIONE COMMISSIONE CONTROLLO SERVIZI ESTERNI
INTITOLAZIONE DELLA SCUOLA
PON 2014-2020 AZIONE 10.8.1 - DOTAZIONI TECNOLOGICHE E LABORATORI 10.8.1.A1 - REALIZZAZIONE LAN/WLAN PIANO 4093
- AUTORIZZAZIONE
10. RATIFICHE DETERMINE PER AGGIUDICAZIONI GARE E PER ACQUISTI
11. DISCARICO BENI DALL’INVENTARIO
12. VARIE ED EVENTUALI.
Presiede la seduta il Sig. Massimo Chakra, funge da segretario il cons. Riccardo Agresti. Il Presidente, attestata
l’avvenuta regolare convocazione degli aventi diritto attraverso avvisi scritti consegnati ai consiglieri, incarica il
segretario del Consiglio di Istituto di effettuare l’appello il cui risultato è riportato di seguito:
presenti: Sig. CHAKRA MASSIMO,; Sig.ra COZZI MORENA; Ins. SIERRI EMANUELA; Ins. AVITABILE
ANTONELLA; Ins. BARBONI MARINA Ins. ZUPPARDI RAFFAELLA; Ins. CUCCI EMILIA; Ins. MARCUCCI MARINA;
Sig. RAGUGINI GIULIANO; Sig.ra CHIATTO PAOLA; prof. AGRESTI RICCARDO. Sig. RIGUCCI FABIO; Sig.ra DI
STEFANO FEDERICA; Sig. FIORAVANTI VALERIO;
assenti giustificati: Sig.ra D’ATRI FRANCESCA; Sig.ra ASCANI MANUELA; Prof.ssa LARAGIONE ROSA Ins.
PECORELLI ALESSANDRA; Sig.ra MARONGIU SILVIA.
Il Presidente, costatata la validità della riunione, con 14 consiglieri presenti su 19 aventi diritto dichiara aperta la
seduta e mette in discussione il primo punto all’ordine del giorno successivo a quelli già discussi.
1 PROROGA CONTRATTO RSPP
Il presidente invita il DSGA ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il DSGA Franca Tiso
prende la parola ed illustra la necessità di avere un RSPP e, poiché finora l’arch. Pandolfo ha lavorato bene, è stato
prorogato il suo precedente contratto per un ulteriore anno.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
28: “Il Consiglio d’Istituto approva la proroga del contratto come RSPP dell’arch. Gianfranco Pandolfo.”.
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
Alle ore 16.45 entra a far parte del Consiglio la cons. Francesca D’Atri, i presenti salgono a 16 presenti su 19
aventi diritto.
2 COMPOSIZIONE SEZIONI SCUOLA DELL’INFANZIA
Il presidente invita il dirigente scolastico ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il dirigente
prende la parola ed illustra la nota consegnatagli ed allegata al presente verbale con la quale si chiede di limitare la
numerosità delle sezioni a quanto previsto dalla normativa sulle nuove edificazioni scolastiche e di limitare la
diversificazione delle età dei bambini a solo due anni, ricorda poi che ci sono pro e contro sia per le classi miste che per
quelle omogenee.
Il cons. Francesca D’Atri dichiara: <<Io in realtà credo molto nelle classi miste motivo per cui anche come
genitore ho scelto di iscrivere i miei figli alla Borsellino...ma la 'filosofia' delle classi miste è che siano per l'appunto
MISTE 3-6 anni, farle con due sole fasce d'età sarebbe un compromesso che porterebbe a perdere i vantaggi delle classi
miste e non avrebbe quello delle classi omogenee. Vi invito a leggere l'allegato che ho trovato interessante>>
Viene chiarito che la sezioni dovrebbero essere composte solo da bambini di 3 e 4 anni o 4 e 5 anni, questo
comporterà lo spostamento di gruppo di bambini da una sezione all’altra.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta
da votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
29: “Il Consiglio d’Istituto approva che le sezioni dell’infanzia non superino la numerosità prevista per l’aula ospitante in
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base alla normativa (1.8m2 per bambino) e si rinvia la discussione per la scelta fra omogeneità o miste.”.
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
3 MODELLO SCHEDA DI VALUTAZIONE
Il presidente invita il dirigente scolastico ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il dirigente
prende la parola ed illustra la nuova scheda di valutazione.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
30: “Il Consiglio d’Istituto approva la nuova scheda di valutazione degli alunni il cui modello è allegato al presente
verbale cui potrà essere allegata una nota a parte che indichi particolari situazioni di debito o di eccellenza.”.
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
4 VIAGGI CON PERNOTTAMENTO
Il presidente invita il dirigente scolastico ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il dirigente
prende la parola ed illustra l’unica proposta di viaggio con pernottamento.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
31: “Il Consiglio d’Istituto approva l’effettuazione del viaggio con pernottamento delle classi 3A plesso “Giovanni Paolo
II” affidandolo alla ditta Centro Antiquitates Blera per il 28 e 29 aprile a Civitella Cesi ed il preventivo di spesa relativo.”.
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
Viene proposto di rinviare all’ultimo punto la discussione del punto 5. Il Consiglio approva e si prosegue la
discussione con il punto 6.
6 INTEGRAZIONE COMMISSIONE ACQUISTI E COLLAUDO (DIMISSIONI BONIZI)
Il presidente invita il dirigente scolastico ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il dirigente
prende la parola ed illustra la nota di dimissioni del sig. Bonizi e la necessità di nominare un nuovo membro per la
commissione acquisti e collaudo.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
34: “Il Consiglio d’Istituto approva la nomina di Paola Chiatto come membro della commissione acquisti e collaudo che
risulta ora composta da Marina Marcucci e Emanuela Sierri per i docenti, Paola Chiatto per il personale ATA e Valerio
Fioravanti e Francesca D’Atri per i genitori, dal DS ed il DSGA. Essa resterà in carica fino al termine dell’anno scolastico
2017/2018”.
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
7 INTEGRAZIONE COMMISSIONE CONTROLLO SERVIZI ESTERNI
Il presidente invita il dirigente scolastico ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il dirigente
prende la parola ed illustra la richiesta dei docenti Tacconi Anna Margherita, Farina Luigina e Rocciolo Maria di essere
nominati ad integrazione della commissione.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
35: “Il Consiglio d’Istituto approva l’integrazione della commissione che ora risulta composta da Fabio Rigucci e Donato
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Ciccone per i genitori, Tacconi Anna Margherita, Farina Luigina e Rocciolo Maria, Antonella Avitabile e Marina Barboni
per i docenti e Giuliano Ragugini per il personale ATA. Essa resterà in carica fino al termine dell’anno scolastico
2017/2018.”.
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
8 INTITOLAZIONE DELLA SCUOLA
Il presidente invita il dirigente scolastico ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il dirigente
prende la parola ed illustra la proposta di dare un nome alla Scuola. La proposta che è sorta da un primo sondaggio è
quella di intitolarla a Piersanti Mattarella per proseguire le intitolazioni a vittime della mafia.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
36: “Il Consiglio d’Istituto approva di intitolare la Scuola nel nome di Piersanti Mattarella.”.
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
9 PON 2014-2020 AZIONE 10.8.1 - DOTAZIONI TECNOLOGICHE E LABORATORI 10.8.1.A1 REALIZZAZIONE LAN/WLAN PIANO 4093 - AUTORIZZAZIONE ;
Il presidente invita il DSGA ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il DSGA Franca Tiso prende la
parola ed illustra le azioni da intraprendere per avere accesso ai fondi europei.
Il Dirigente scolastico comunica che con nota prot. aaoodgefid/1762 del 20/01/2016. è stata comunicata da parte del
MIUR l’autorizzazione per la realizzazione del Progetto FSE PON 2014-20 “per la scuola , competenze e ambienti per
l’apprendimento” relativo all’Avviso Pubblico n. AOODGEFID/9035 del 13/7/2015 Il Progetto è finalizzato alla
realizzazione , ampliamento o adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/Wlan - Asse II infrastrutture per l’istruzione
–Fondo Europeo di Sviluppo regionale - Obiettivo specifico 10-8—Azione 10-8-1 Interventi infrastrutturali per
l’innovazione tecnologica, laboratori professionalizzanti e per l’apprendimento delle competenze chiave.
È stata iscritta la previsione nel programma Annuale 2016 (nella specifica scheda progetto denominata P/15 “ PON FSE 2014-2020” )per il Finanziamento da parte dell’Unione Europea relativa al progetto approvato che ha un
finanziamento specifico di € 17.911,40 . Il Consiglio di istituto ha approvato il Programma Annuale 2016 nella seduta del
11/02/2016.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
37: “Il Consiglio d’Istituto prende atto della comunicazione e autorizza il Dirigente Scolastico a sostenere le spese previste
dal Progetto citato – fatte salve le eventuali modifiche al piano dei costi che si dovessero rendere necessarie e tenendo
conto di tutte le prescrizioni – derivanti da normative europee e nazionali del caso.
Il Consiglio d’Istituto approva per la selezione degli esperti (per la progettazione e il successivo collaudo) che i criteri
saranno i seguenti:
bando interno per individuare eventuali professionalità idonee
in caso di assenza di candidati idonei sarà previsto un bando, pubblicato sul sito web della Scuola.
Per gli acquisti ci si avvarrà delle convenzioni Consip attive, e qualora non vi fossero si seguiranno le procedure
previste dalle linee guida dell’ADG (pag 10, 11, 12,13).”
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
10 RATIFICHE DETERMINE PER AGGIUDICAZIONI GARE E PER ACQUISTI ;
Il presidente invita il DSGA ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il DSGA Franca Tiso
prende la parola ed illustra le azioni da intraprendere per avere accesso ai fondi europei.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
38: “Il Consiglio di Istituto approva la ratifica delle determine elencate nel file allegato al presente verbale”.
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Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
11 DISCARICO BENI DALL’INVENTARIO
Il presidente invita il DSGA ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il DSGA Franca Tiso
prende la parola ed illustra i beni da eliminare dall’inventario che risultano essere fotocamere digitali come da elenco
allegato al presente verbale.
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, all’unanimità, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera n°
39: “Il Consiglio d’Istituto approva il discarico dei beni inventariati indicati nell’elenco che fa parte del presente verbale”.
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
Alle ore 17.40 entra a far parte del Consiglio la cons. Marongiu Silvia, i presenti salgono a 17 presenti su 19
aventi diritto.
5 ORGANIZZAZIONE PLESSI SCOLASTICI
Il presidente invita il dirigente scolastico ad illustrare il punto in discussione all’ordine del giorno. Il dirigente prende
la parola ed illustra la situazione delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico. In particolare si sofferma sulla situazione
del plesso “Livatino” che ha visto intorno a sé, negli ani precedenti, interessi personali di alcuni individui e che ha visto
scelte delle precedenti direzioni dipendere direttamente o indirettamente da queste “situazioni”. È venuto il momento di
pensare agli alunni senza giocare con la pelle dei bambini, partecipare a beghe che con la didattica hanno nulla a che fare,
giocare a “giochi” che servano ad aiutare qualcuno o a vendicare qualcun altro. Il dirigente analizza quindi i punti
seguenti.
Si è parlato di “chiusura” della “Livatino”, ma niente è più falso. Alcuni vedono bene un plesso che accolga bimbi che
dall’infanzia alla licenza media non incontrino altri ragazzi, come fosse una cosa positiva avere un “pezzo” di “Ladispoli
1” staccato, completamente autonomo dal corpo centrale, quasi una scuola “a parte” composta da geni o da disgraziati
che forzatamente diverrà una scuola autonoma (già adesso alcuni plessi si muovono quasi autonomamente, cosa di per sé
non sbagliata, ma che non garantisce quella protezione e forza che solo l’unione offre). Noi lavoriamo e ci adoperiamo per
il bene di bambini e ragazzi, anche se questo significa a volte essere impopolari o andare contro le aspettative di alcuni
genitori o alcuni politici. Questi, infatti, ma non si parla dei presenti, troppo spesso vedono il problema da un punto di vista
parziale e singolo, legato ai propri stretti interesse, mentre noi della Scuola osserviamo da un punto di vista più largo e
generale e dobbiamo prendere decisioni non affrettatamente o per prese di posizione, ma solo dopo aver ragionato
veramente e solo dopo aver attentamente vagliato i pro ed i contro. Occorre pensare non all’estetica (sarebbe carino avere
una “mini Ladispoli 1”), ma alla sostanza del bene dei bambini. Ovviamente le classi del Livatino restano, ma occorre
ragionare sull’importanza della sicurezza e del controllo e quindi scegliere quali ordini di studi lasciare e quali spostare.
Purtroppo ci sono persone che “giocano con la pelle dei bambini” per fini di bassa politica e che mirano solo al proprio
ristretto interesse, non guardano (volutamente o in malafede) agli interessi generali delle altre persone. Non cadiamo nella
loro trappola.
Qualcuno ha insinuato che la mia direzione, essendo solo un reggente, tende a favorire la “Melone” invece della
“Ladispoli 1”. In realtà come dirigente della "Melone" avrei avuto tutto l'interesse a soffiare sul fuoco nel periodo delle
iscrizioni ed a far sì che la secondaria resti al Livatino dove (nel giro di due o tre anni) “morirebbe”. Tuttavia, poiché mi
sento realmente dirigente anche del Ladispoli 1 (e credo che qualcuno se ne sia accorto), farò in modo che le strategie
adottate siano le migliori per i bambini, anche se questo andasse a detrimento delle iscrizioni della Melone. Ovviamente
guardo a lunga scadenza e non a breve come fanno altri come accadde immediatamente dopo il dimensionamento.
Cominciamo con il tener presente che il Comune ha finanziato lavori di riqualificazione della struttura vicina alla
palestra “Falcone” (dove potrebbe essere spostata la segreteria o posizionate le classi) e dei locali della attuale segreteria
(spostando gli spazi verso la luce naturale e guadagnando aria ed aree) per cui non bisogna pensare lo status quo, ma
immaginare il futuro.
La coesistenza fra ragazzi adolescenti e bambini della primaria va monitorata attentamente. Per esperienza della
“Fumaroli”, se c’è opportuna attenzione, i più grandi fanno da “protettori” dei più piccoli. Alla “Falcone” questo può
ripetersi, mentre alla Livatino il mancato controllo di direzione e staff della direzione ha mostrato che questa
“commistione” può essere pericolosa. Infatti un conto è la maestra (che è in grado di controllare una classe che “vive” 22
ore a settimana), altro conto è il professore che li vede per un’ora a settimana e che in una classe si alterna con nove
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colleghi spesso con linee di condotta diversissime, senza contare che i bimbi sono più tranquilli e controllabili, mentre gli
adolescenti sono un’altra “razza” e lo abbiamo ben visto sia negli anni precedenti proprio alla “Livatino” quando i bimbi
della primaria hanno avuto modo di imparare la terminologia degli scaricatori di porto, senza alcuna azione efficace a loro
supporto da parte dei docenti (o della direzione), sia quest’anno quando abbiamo dovuto sospendere dalle lezioni anche
una intera classe!
Il problema della mancata disciplina e relativo pericolo per tutti, con mancanza di serenità dei bimbi più piccoli, da
parte dei ragazzi più grandi va tenuto in grande considerazione. Non dimentichiamo quanto denunciato lo scorso anno dai
giornali proprio alla “Livatino”. Qui al centro i ragazzi escono sorridendo e salutando docenti e direzione, non è che siano
diversi, semplicemente c’è una gestione più attenta che alla Livatino non potrebbe esserci. La lontananza delle classi delle
“medie” dalla direzione, ha fatto sì che i docenti abbiano (negli anni precedenti) fatto molta fatica, ed in alcuni casi
abdicato, al controllo sulla disciplina di molti ragazzi. Quest’anno siamo stati costretti ad intervenire in maniera
estremamente dura per consentire ai ragazzi che desiderano studiare di poterlo fare con tranquillità. Se le classi fossero
state posizionate vicino la presidenza, molo probabilmente i ragazzi non avrebbero fatto quello che hanno fatto in passato.
Esattamente opposta è la situazione delle classi dei più piccoli. Per infanzia e primaria, forse per via dell’età, forse per
il fatto che la maestra ha un numero maggiore di ore in classe, la disciplina e la sicurezza sono assicurate maggiormente,
senza contare che la vicinanza alle proprie abitazioni, alleggerisce le problematiche di eventuali urgenze mattutine ed una
maggiore partecipazione delle mamme ad eventuali attività scolastiche aperte alle famiglie. Ricordiamo inoltre che mentre
per infanzia e primaria il Comune, cioè la nostra comunità con le nostre tasse, deve assicurare il servizio trasporti, invece
non è obbligato per la secondaria di primo e secondo grado. Ragionando nell’ottica della comunità, è un bene avere la
primaria dislocata sul territorio per la loro vicinanza alle famiglie riducendo notevolmente la richiesta di scuolabus e con
ciò riducendo le spese per il Comune e migliorando il servizio in generale che diviene più mirato. Avere la secondaria
“concentrata” al centro permette ai ragazzi più grandi di usare i mezzi pubblici comunque a disposizione.
Ma il motivo più stringente che spinge a concentrare le secondarie al centro e chiarisce i motivi ostanti ad una loro
delocalizzazione e frammentizzazione è nella loro struttura oraria. Se l’orario della primaria, essendo concentrata in una o
due persone, cioè riguardando una singola classe o al massimo due, permette anche di avere classi “isolate” senza che
questo comporti nulla a livello organizzativo, nel caso della secondaria la frammentizzazione delle ore comporta che i
docenti debbano spostarsi da una classe all’altra e, in questo caso, da una scuola all’altra distanti circa un chilometro. Se
un docente ha un contrattempo, questo fa sì che la classe rimanga “scoperta” in quanto no si avrebbero altri docenti che
possano di corsa andare a coprire il problema. Essendo poi la Livatino obbligatoriamente una scuola piccola, più di una o
due sezioni di secondaria non potrebbe accogliere e quindi solo i docenti di italiano, matematica e inglese sarebbero “del
posto”, tutti gli altri avrebbero “spezzoni” orari dovendo dipendere da un’altra scuola, cioè essendo obbligati a spostarsi
da un plesso all’altro con le ovvie conseguenze immaginabili … tutto questo a detrimento del controllo della disciplina e
della didattica.
In ogni caso il mantenimento di una sezione della scuola secondaria alla Livatino, rispetto a sezioni che si possono
formare alla Falcone, farà sempre sì che le sezioni del Livatino resteranno “fratelli minori” perché con difficoltà potranno
accedere a quanto concesso alla sede centrale (palestra, giardini, Comune, vicinanza al centro, possibili laboratori e così
via) e quindi i ragazzi del Lavatino a lungo andare saranno solo ragazzi di serie “B” rispetto agli alunni della sede
centrale.
Il cons. Rigucci esprime il proprio parere come segue: <<Vorrei aggiungere a quanto appena detto
sull'organizzazione dei plessi (sposo ogni parola) che il plesso “Livatino”, per dove è situato, non avrà mai un grande
successo in termini di iscrizioni. Faccio presente che decine e decine di famiglie portano i bambini alla scuola secondaria a
piedi e già da quest'anno avrebbero scelto Castellammare se ci fossero state aule in sede. Sono anni che si parla e riparla
di questo e siamo ancora al punto di partenza, anzi..... ancora più indietro. Questa è la politica dei nostri governanti. Dire e
non dire fare e non fare parlare e parlare. Ma siamo in una scuola: si dovrebbe guardare solo all'interesse dei bambini.
Invece, purtroppo, in 4 anni ho visto anteporre interessi di poche persone a quelli di migliaia di bambini. Ho visto
scandalizzarsi maestre al pensiero di fare 3 chilometri per recarsi a scuola anziché uno. Forse c'è la paura che se crescesse
“Ladispoli 1” come secondaria a Castellammare, qualcuno sarebbe perdente posto o rischierebbe di insegnare altrove?
Ringrazio il dirigente per aver distolto noi tutti dalle variazioni di bilancio , da art. 1 2 3 4 5 ..... dei sindacati ed aver
pronunciato la parola bambino e lo ringrazio per le decisioni che prende .... giuste, sbagliate, opinabili che siano...... ma ha
il Coraggio di farlo. Chi fa può sbagliare chi non fa non scontenta nessuno ma rimane un microbo. In ogni caso va
sottolineato che a Ladispoli nel 2005 sono nati 421 bambini (maschi e femmine) e che con una ripartizione ipotetica
proporzionata si dovrebbero vedere iscritti ad ogni istituto comprensivo per la Prima media più di 100 bambini ad istituto,
Noi ne abbiamo ottenuti 21 e questo è più che sintomatico sul fallimento del progetto “SCUOLE MEDIE A LIVATINO”.>>
Il dirigente risponde: <<Per quanto riguarda la tua domanda “Forse c'è la paura che se crescesse ladispoli 1 come
secondaria qualcuno sarebbe perdente posto o rischierebbe di insegnare altrove ?” (come per la domanda analoga sulla
crescita della primaria alla Melone) posso rispondere che si tratta di una “paura” sbagliata perché in realtà il numero di
bambini e ragazzi non cambia su Ladispoli e quindi semplicemente i docenti invece di lavorare in una certa scuola, devono
lavorare in un’altra scuola che, nel caso in questione, dista poche centinaia di metri o addirittura pochi metri! Insomma
nessun perdente posto, ma solo necessità di spostarsi in altra scuola sempre su Ladispoli. Ribadisco che se il problema è
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inesistente per le insegnanti (eccetto IRC), il problema per i professori è quello di doversi spostare da un plesso all’altro al
cambio dell’ora provocando un aumento dei “buchi”, ma soprattutto del rischio ritardi o altro, problemi che una scuola
grande può risolvere con facilità, ma per un plesso piccolo è deleterio!
Una considerazione va poi fatta sulla applicazione delle Legge Gelmini a Ladispoli. La soluzione di Paliotta da un lato
risolse il problema delle “lotte fratricide”, sono convinto che solo per motivi politici non accettò di mettere in pratica la
proposta del CI della Melone (che sarebbe oltretutto andata incontro a quanto mirava la norma, cioè il taglio di uno o due
posti di dirigente per risparmio della spesa pubblica) provocando però spese (a carico della comunità) non necessarie per
adeguare le strutture come i bagni ai nuovi utenti della scuola. Dall’altro lato la soluzione Paliotta sta provocando spese
allo Stato >(esattamente contrarie a quanto prevedeva la norma). Infatti la creazione della piccola scuola media ha fatto sì
che alla Livatino ci siano classi con un numero piccolissimo di ragazzi, la 1 A è composta da addirittura solo 10 studenti.
Ovviamente questo è positivo per i ragazzi e per i posti (questi si creati in più) di lavoro, ma certamente sta generando una
spesa che non ci sarebbe stata se la Legge Gelmini non fosse stata applicata o fosse stata applicata applicando una delle
proposte della Melone:
proposta A: fusione di Ladispoli 1 e Melone e fusione di Alpi e Ladispoli 3
proposta B: eliminazione del Ladispoli 3 suddividendo i suoi plessi alle altre 3 scuole in modo da bilanciare la loro
costituzione.
Inutile piangere sul latte versato (e che stiamo versando perché i soldi per pagare gli stipendi dei docenti in più che
abbiamo sono anche i nostri), ma forse occorre ragionare guardando un po’ più lontano rispetto al proprio giardinetto.>>
Il cons. Avitabile afferma:
<<Dissento su quanto dichiarato in relazione a scelte operate in passato in merito alla situazione della nascita e
crescita della scuola secondaria di primo grado del nostro istituto; dissento in quanto già consigliere presente nel CI nel
periodo appunto delle suddette scelte e posso riportare le mie considerazioni a quel tempo espresse.
La scuola secondaria di primo grado ubicata nel plesso Livatino poteva dare ai ragazzi frequentanti la possibilità di
usufruire di spazi adatti a più offerte organizzativo-didattiche con aule laboratorio (didattica laboratoriale con i D.A.D.A.)
e spazi per le attività sportive; posso inoltre aggiungere che lo stesso consiglio di allora cercò, nell'ambito delle sue
competenze, accordi con la società di trasporti locali per migliorare e facilitare il trasporto da e verso la scuola, per il bene
dei ragazzi e delle loro famiglie. Inoltre ritengo che una presenza maggiore (intesa come figura di autorevolezza), così
come una costante linea di condotta "severa" da parte della dirigenza (come adoperata quest'anno), possano arginare
prima e poi ridurre al minimo i problemi di disciplina presenti in un ambiente frequentato da adolescenti. È comunque
dovere professionale da parte del corpo docenti, della dirigenza, del personale tutto, dunque dell'istituzione scuola, di
garantire a tutti gli alunni del plesso Livatino la valida offerta formativa del nostro istituto nonché la serenità e la sicurezza
che concerne il frequentare "La Scuola".>>
Il dirigente fa notare come tutte le strutture idonee allo scopo siano già presenti al plesso Falcone e che qui è possibile
ipotizzare un ampliamento delle classi di secondaria, mentre al Livatino, se anche le classi aumentassero, non vi sarebbero
aule sufficienti ad esempio per un laboratorio di scienze o di informatica. Insomma proprio il ragionamento e la
“richiesta” della Avitabile spingono proprio sulla direzione di spostare la secondaria al plesso centrale.
Il cons. Barboni afferma: <<Avendo fatto parte del Consiglio d’Istituto anche negli anni passati, con altre Dirigenze,
mi dissocio dalle affermazioni su“plesso “Livatino” che ha visto intorno a sé, negli anni precedenti, interessi personali di
alcuni individui e che ha visto scelte delle precedenti direzioni dipendere direttamente o indirettamente da queste
“situazioni”. Preciso che la scelta di spostare le medie al Livatino fu presa perché la convivenza delle nostre due classi con
l’Odescalchi, che ci ospitava, era diventata difficile e perché le iscrizioni della Primaria per il plesso Livatino erano
notevolmente diminuite. Con l’istituzione a Livatino della Scuola Media, si credeva, o almeno lo credevo io, di poter
realizzare un progetto che potesse dare alla nostra nuova scuola media un’identità ben precisa e localizzata, con tutto ciò
che ai ragazzi potesse servire, spazi interni con la realizzazione di aule laboratorio (purtroppo promesse, ma non
mantenute) , palestra e spazi verdi. Negli anni sarebbe potuta crescere fino a formare tre corsi di studi completi, atti anche
a garantire un organico stabile per la maggior parte delle ore. Nessun altro secondo fine, almeno per la sottoscritta, se non
l’ingenuità di aver creduto in un progetto e in quello che veniva proposto dai Dirigenti, ingenuità forse dovuta alla mia
etica e alla mia professionalità.>>
Il dirigente ribadisce che ovviamente farà di tutto per non far sì che il Livatino diventi un plesso di serie “B”, ma
occorre ammettere che si sta andando proprio verso quella strada e che lui stesso è solo un dirigente pro tempore e non
può garantire una linea di severità e controllo per gli anni successivi. Alle accuse di ragionare “pro Melone” afferma
anticipando il proprio voto a favore del mantenimento dello staus quo.
Il cons. Sierri afferma: <<Reputo doveroso rispondere all'intervento di Marina Barboni,in merito alla non riuscita del
plesso Livatino come scuole medie. Mi dispiace ascoltare frasi rancorose che cercano di dare la colpa a qualcuno per la
non riuscita delle aspettative coltivate in questo progetto. Credo sarebbe meglio dare in questo momento un segnale di
maturità, pensando al bene dell'istituto e dei ragazzi. Come è evidente non sono gli spazi o i laboratori ad avere una
conseguenza sulla riuscita, ma un dato di fatto:la richiesta dell'utenza. Con dati oggettivi la richiesta maggiore delle scuole
medie vede come sede Castellammare, in quanto le famiglie preferiscono la zona centrale che la periferica ,anche perché la
maggior parte di loro ha altri figli che frequentano la Falcone rimanendo così per diverse famiglie scomoda la
Verbale del Consiglio di Istituto dell’Istituto Comprensivo “Ladispoli 1” di Ladispoli
verbale n. 06 – 2015/2018
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collocazione al Livatino.
La discussione prosegue con molto calore e si ipotizza di presentare una richiesta al Comune di avere una nuova
riorganizzazione delle Scuole con un dimensionamento che veda nuovamente la Ladispoli 1 come scuola di primaria e
infanzia e la Melone come scuola secondaria di primo grado. Ma la proposta viene respinta con soli 4 voti favorevoli
(Chakra, Chiatto, Sierri e Agresti), 1 astenuto e tutti gli altri presenti contrari.
Alla proposta di mantenere tutto così come è ora e quella di prevedere lo spostamento della scuola secondaria al
plesso centrale dal prossimo anno il cons. Sierri propone una mediazione e la votazione vede i seguenti risultati:
A lasciare tutto immutato – 1 voto favorevole (Agresti)
B prevedere che limitatamente alle prossime iscrizioni sia possibile far scegliere ai genitori se avere iscriversi per la
secondaria di primo grado al plesso “Livatino” od alla sede centrale ed in base ai risultati delle scelte decidere dove
spostare la secondaria di primo grado – 12 voti favorevoli
C prevedere che dalle prossime iscrizioni non sia possibile formare nuove classi di secondaria al plesso “Livatino”,
ma solo alla Falcone – 1 voto favorevole (Cucci)
Astenuti 2
Poiché nessuno degli aventi diritto richiede ancora la parola e tutti mostrano di avere ben compreso la proposta da
votare, il Presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione sulla proposta presentata. Il Consiglio d’Istituto,
dopo ampia ed approfondita discussione, a maggioranza, con votazione palese per appello nominale, approva la delibera
n° 33 basata sui risultati su riportati: “Il Consiglio d’Istituto approva che limitatamente alle prossime iscrizioni sia
possibile far scegliere ai genitori se avere iscriversi per la secondaria di primo grado al plesso “Livatino” od alla sede
centrale ed in base ai risultati delle scelte decidere dove spostare la secondaria di primo grado.”.
Su richiesta del cons. Sierri, il dirigente scolastico conferma che tenterà di effettuare uno scambio alla pari fra una
classe della secondaria di primo grado della “Melone” ed una della primaria della “Ladispoli 1”.
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi abbia interesse entro il
quindicesimo dalla data di pubblicazione all’Albo della Scuola. decorso tale termine la deliberazione diventa definitiva e
può essere impugnata solo con ricorso giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente
nei termini di 60 e 120 giorni.
12 VARIE ED EVENTUALI.
Nessuno chiede la parola.
Alle ore 19.30, essendo terminati i punti in discussione all’ordine del giorno, non avendo altri chiesto la parola,
non emergendo altri elementi di dibattito, il Presidente dichiara chiusa la discussione.
Il presente verbale è stato stilato, letto, approvato e sottoscritto seduta stante. La seduta è tolta alle ore 19.30.
Il segretario
Prof. Riccardo Agresti
Il Presidente
Sig. Massimo Chakra