Le ricette? Costano un milione al giorno

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Le ricette? Costano un milione al giorno
L'I NCH I ESTA
«GT I » Così bruciamo i soldi della sanità
Le ri ce tte? Costano un milione al giorno
Per ogni stampata lo Stato spende 40 centesimi. Le prescrizioni on line ferme da un anno: spreco folle
Francesca Angeli
Roni a La ricetta « rosa» manda
in rosso i conti della sanità. È
possibile spendere 400 milioni
di euro all' anno in carta? Ed è
possibile che 159 milioni di euro di spesa siano dovuti abanali errori? Ebbene sì . Sembra
che in Italia anche questo sia
possibile . Tanto ci costano le ricette «rosa» emesse da medici
di famiglia, ospedalieri e AsI
per prescrivere farmaci ed esami a carico del servizio sanitario nazionale . Circa 159 milioni invece sono le ricette che finiscono inutilizzate nella spazzatura. Quante cose si potrebbero fare con quella cifra? Comprare apparecchiature piùmoderne o semplici garze visto
che negli ultimi tempi scarseggiano. Anche garantire qualche posto letto in più negli
ospedali dove si
lascianoipazienti in barella.
Si tratta di calcolideduttivibasati però su dati
precisicheportano alla cifra di almeno un milione di euro al giorno. Ovvero quanto ci costa (al ribasso) ogni annolamancatadematerializzazione dei documenti sanitari. Parola affascinante
« dematerializzazione». Suona come la formula di
un incantesimo.
E infatti i nostri
amministratori
devono
avere
pensato che l'attivazione dellaricetta elettronica
potesse realiz-
zarsi così come
per incanto visto che si prevedeva una entrata a regime entro il 2012.
Come si arriva a un costo così spropositato? La carta della
ricetta rosa è fornita dai poligrafici dello stato ed è di un tipo particolare per evitare il rischio di facili contraffazioni.
Poi c'è la stampa. Costo finale
circa 40 centesimi a ricetta. I
medici di medicina generale
(Fimmg) sono circa 50.000.
Tra questi i massimalisti, quelli che hanno raggiunto il tetto
massimo dei pazienti, arrivanoaemettere 150 ricette algiorno. Anche a tenersi bassi ab biamo almeno unmiliardo diricette rosa emesse in un anno. Un
dato che indirettamente viene
confermato dalle cifre, queste
certe, fornite dai Pierluigi Bartoletti, segretario della Fimmg
Lazio. Nel 2012 i medici Fimmg del Lazio hanno sfornato
60 milioni di ricette. Di queste
il 75 per cento riguardava la
prescrizione di farmaci, il restante 25 per cento la specialistica(esami di laboratorio, ecografie, radiografie). Soltanto
nelprimo trimestre del2013 sono state emesse nel Lazio 15 milioni e 400.000 ricette rosa per
farmaci e 4milioni 270.000 di
specialistica. Le ricette emesse in un anno potrebbero essere molte più di un miliardo (vi-
sto che non abbiamo una cifra
per quelle emesse da ospedali
e Asl) ma atteniamoci a questa
cifra e confrontiamola con
quella registrata da Federfarma sul suo sito che invece si riferisce alle ricette ritirate dalle
farmacie: circa 591 milioni. Un
confronto che ci serve a calcolare in modo ipotetico ma realistico un altro spreco nello spreco. Quello denunciato allaCorte dei Conti da un farmacista di
Colorno: le ricette rosa inutilizzabili. Su un miliardo di ricette
il 75 per cento riguarda farmaci, dunque 750 milioni. Di queste però le farmacie ne registra-
ASSURDO
Per i soli farmaci non
ritirati o prescritti male
persi 60 milioni
A
no soltanto 591 milioni. E gli altri 159 milioni? Si tratta probabilmente di ricette mai usate
perchè perse o errate: costo 60
milioni.
Ma perché la ricetta elettronica non è partita? Bartoletti
spiegacheilprocesso sièavviato ma ad un certo punto si è inceppato. La dematerializzazione è affidata al Ministero dell'
Economia e delle Finanze
(Mef). «Nel Lazio la fase A che
prevede la trasmissione dei dati alMef è conclusa -spiegaBartoletti- Ora si dovrebbe passare alla ricezione del numero di
protocollo di riferimento da
1 MEDI CI
«II sistema in Rete non
decolla . E nasce male: fa
perdere ore ai dottori»
parte del Mef con il quale poi il
pazientevain farmacia, evitando così il ricorso alla carta. Ma
non c'è un sistema omogeneo
pronto sul territorio per far comunicare tra loro tutte le strutture sanitarie: medici di base,
Asleospedali».Inalcuneregioni la sperimentazione è iniziata, sempre affiancata dall' emissione della ricetta cartacea, e
va malissimo. Il segretario nazionaleFimmg, GiacomoMilillo, racconta la sua esperienza.
«Se tutto funziona per emettere unaricetta elettronica occorrono 3 minuti -spiega MililloPer 100 ricette dovrei impiegare quasi5 ore al giorno togliendole all'assistenza dei malati.
Ilmio parere è che il sistemaimposto dalla Sogei è troppo rigido e non ha tenuto conto delle
diverse esigenze delle strutture sanitarie».
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Uffiffi~
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ricette sbagliate
non usate