Laboratori effettuati nell`anno 2012

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Laboratori effettuati nell`anno 2012
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LAHUÈN
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INDICE
INTRODUZIONE ................................................................................................................. 2
SUPPORTO ALLO STUDIO, SUPPORTO AL LAVORO ED ALL’AUTONOMIA .................. 2
SPORT E BENESSERE:...................................................................................................... 2
CINEFORUM ....................................................................................................................... 4
LABORATORIO ADDOBBI NATALIZI: ................................................................................ 5
LABORATORIO SCENE DALLA MEMORIA ........................................................................ 6
LABORATORIO DI MOSAICO ............................................................................................. 6
MUSICOL: ........................................................................................................................... 7
MUSICOTERAPIA ............................................................................................................... 7
TEATRO TERAPIA .............................................................................................................. 8
DANZA MOVIMENTO TERAPIA .......................................................................................... 8
IL PROGETTO PILOTA: APPLICAZIONE DELLO SKILL TRAINING PRESSO LA
COMUNITA' LAHUEN. ......................................................................................................... 9
CONCLUSIONI .................................................................................................................. 16
BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................. 18
Redatto da
RGQ
Verificato da
Presidente
Approvato da
Presidente
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INTRODUZIONE
La riabilitazione in psichiatria si configura come uno spettro di programmi per persone con
disabilità psichiatriche gravi e di durata significativa e si prefigge come obiettivi prioritari quelli di
identificare, prevenire e ridurre le cause dell’inabilità e nello stesso tempo aiutare la persona a
sviluppare ed usare le proprie risorse e capacità, sostenendo la progressiva assunzione di
responsabilità riguardo alla
propria esistenza, grazie
all’acquisizione di competenze socio-
relazionali e lavorative tese alla promozione di un funzionamento attivo ed indipendente nella
società.
La mission è quindi la“guarigione sociale”, rappresentata dal raggiungimento di un equilibrio e di
un adattamento che rendano possibile un’integrazione, la più ampia e completa, all’interno del
proprio ambiente sociale.
La riabilitazione focalizza gli interventi sulle aree sane del paziente, non del tutto compromesse
dalla malattia, tenendo conto che gli obiettivi prefissati per ogni paziente devono sempre essere
realistici e calibrati sulle effettive potenzialità e abilità in modo coerente e funzionale al Piano
Terapeutico Personalizzato.
In questa ottica nel corso dell’ultimo anno la comunità ha predisposto una serie di attività tese al
raggiungimento degli obiettivi sopraddetti, di cui di seguito forniamo esemplificazioni:
SUPPORTO ALLO STUDIO, SUPPORTO AL LAVORO ED ALL’AUTONOMIA
Nel corso dell’ultimo anno 3 dei nostri utenti hanno frequentato a distanza corsi universitari ed un
altro sta frequentando la scuola la scuola guida per il conseguimento della patente B.
SPORT E BENESSERE:
Nell’area della riabilitazione è stato applicato un progetto che mira specificamente al benessere
globale, con particolare attenzione agli aspetti della cura di sé, dell’igiene personale,
dell’alimentazione e dell’esercizio fisico. Come noto le persone affette da gravi disordini
mentali,sono ad alto rischio di malattie croniche associate a stili di vita sedentari, come il diabete ed
altre malattie cardiovascolari. Gli effetti conseguenti ad una modifica dello stile di vita nelle
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malattie croniche sono grandi, e sistematicamente riferiti in letteratura.(Giuliani A, Micacchi G,
Valenti M, 2005).
Per tali ragioni è previsto durante il percorso
un programma strutturato e continuativo che
focalizza l’attenzione su tali aspetti.
Obiettivo generale:
•
Promozione del benessere globale psico-fisico;
•
Migliorare la qualità della vita.
Obiettivi specifici:
•
Utilizzo del corpo come mezzo di comunicazione, di espressione delle emozioni e di
relazione con l’altro;
•
Offrire opportunità sicure per l’interazione sociale;
•
Creazione di uno spazio ludico inserito in un sistema di regole e norme sociali;
•
Migliorare la percezione e il contatto con il proprio corpo e la coordinazione motoria;
•
Stimolare la percezione dello spazio proprio ed altrui;
•
Diminuzione del rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e metaboliche;
•
Accrescere il senso di appartenenza al gruppo.
Attività:
•
Il calcetto e/o palla a volo ( in periodi particolari ad esempio estate) con frequenza di due
partite settimanali ed un ulteriore settimanale spazio della durata di due ore, dedicato
esclusivamente all’allenamento con esercizi guidati mirati e specifici.
Nel corso dell’anno è prevista la partecipazione a tornei con squadre sia locali e con realtà
simili alla nostra;
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Attività di palestra e ginnastica dolce ed esercizi aerobici: cadenza bi/tri settimanale.
Prevede l’utilizzo di attrezzature da palestra (tapis roulant, cyclette, pesi, ecc), abbinato ad
esercizi a corpo libero individuali e di gruppo, talvolta integrati da rilassamento ed esercizi
di propriocezione seguiti da un breve momento finale di verbalizzazione circa eventuali
vissuti emotivi emersi.
Le attività sportive sono trasversali e vi partecipano tutti i nostri utenti.
CINEFORUM
Il cineforum si presenta come un attività terapeutico-riabilitativa di grande impatto e risonanza per
lo sviluppo psichico di pazienti psichiatrici. La visione di film ed una successiva discussione di
gruppo con la presenza di moderatori,
consente lo svilupparsi di capacità riflessive, di
socializzazione e confronto su fondamentali temi di vita. Il cineforum è una modalità di
apprendimento e comunicazione semplice ed efficace anche per persone che non sono abituate da
tempo a parlare e confrontarsi. All’interno di tale attività sono previste presentazioni in power point
elaborate e discusse dagli utenti stessi, sotto la supervisione degli operatori di riferimento, riguardo
film che richiamano temi di particolare interesse o rilevanza.
L’attività viene esercitata nel corso dell’intero anno senza una rigida strutturazione temporale ma
caratterizzata da una certa continuità coinvolgendo tutti i nostri ospiti.
Obiettivi Generali
•
Favorire processi di autonomizzazione, socializzazione ed apprendimento attivo;
•
Acquisire e/o potenziare competenze relazionali e comunicative;
•
Promuovere la dimensione del gruppo.
Obiettivi Specifici:
•
Promuovere la cooperazione, collaborazione, aiuto ed adattamento reciproco;
•
Favorire la partecipazione attiva all’esperienza;
•
Incrementare le sollecitazioni cognitive, favorendo l’elasticità di pensiero;
•
Produrre una condizione di condivisione delle decisioni da parte dei partecipanti;
•
Apprendere l’utilizzo di software specifici;
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Imparare a relazionare in modo articolato e coerente;
•
Saper esprimere un punto di vista personale attraverso argomentazioni logiche;
•
Esercitare competenze linguistiche verbali e non verbali di comunicazione.
LABORATORIO ADDOBBI NATALIZI:
Obiettivi generali:
•
Favorire il processo di riparentalizzazione;
•
Acquisire e/o potenziare abilità manuali e creative.
Obiettivi specifici:
•
Incrementare il senso di appartenenza al gruppo attraverso usi e costumi della tradizione;
•
Creare un clima familiare;
•
Potenziare, il tatto e la manualità fine e globale;
•
Favorire la crescita della motivazione, grazie al coinvolgimento di tutti i canali espressivi
più congeniali;
•
Prendere coscienza delle proprie capacità;
Attività:
Progettazione e realizzazione di un presepe in polistirolo e di addobbi natalizi di vario genere per la
decorazione della struttura durante il periodo delle festività natalizie. L’attività è stata svolta
assiduamente durante i mesi di Novembre e Dicembre attraverso una serie di fasi quali:
progettazione, creazione,decorazione, assemblaggio, finitura ed incollaggio di diversi formati di
polistirolo per realizzare le figure e l’ambientazione rappresentante la natività. Il presepe è stato
presentato ed allestito in una delle sale ricreative comuni e mostrato a famiglie ed ospiti. Sono stati
inoltre realizzati altri elementi decorativi con i quali sono state ornate a festa gli spazi comuni e
personali.
Hanno partecipato con frequenza e continuità diversificata tutti i nostri ospiti.
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LABORATORIO SCENE DALLA MEMORIA
Per la realizzazione di questo laboratorio, cui hanno partecipato 8 utenti è stato chiesto loro di
portare foto relative alla loro storia. Agendo come “specchi carichi di ricordi” (Weiser J.,2012), le
foto sono come impronte che lasciano tracce del proprio percorso passato, dando però la possibilità
di guardare a quel passato con gli occhi del presente. Questo percorso permette di fare un lavoro di
chiarificazione e ricostruzione e di riflettere sul proprio percorso terapeutico.
Obiettivi:
• sviluppare le capacità di contattare ed elaborare un’emotività relativa alla propria storia
personale;
• favorire la capacità di ricostruire la propria storia in un contesto di gruppo sensibilizzando
all’ascolto ed al riconoscimento dell’altro ed alla condivisione dei propri elementi sensibili;
• promuovere la partecipazione attiva di persone che si confrontano in contesti più ampi con
difficoltà.
Gli incontri si sono svolti con cadenza settimanale, nella conduzione è stato introdotto un aspetto
ludico per facilitare l’accesso al vissuto emotivo. Le foto sono state utilizzate in modo proiettivo ed
ogni incontro è terminato con una restituzione nata dal sentire ed esperire di ognuno dei
partecipanti rispetto ad un tema comune emerso.
LABORATORIO DI MOSAICO
Questa attività viene svolta una volta a settimana con un maestro mosaicista in compresenza con
operatori della struttura. Il gruppo è composto da 10 partecipanti, quelli con maggiore sensibilità
all’arte, che si sono misurati con la produzione di piccoli oggetti di artigianato rifiniti mosaico che
sono stati regalati alle famiglie in occasione del Natale.
Attualmente la finalità è quella di
realizzare un mosaico per abbellire una parete esterna della struttura. Il soggetto da realizzare è stato
scelto dal gruppo durante le prime lezioni. Si tratta di una grandissima opera di Hanri Matisse, la
Dance (1909-1910). L’attività risulta strutturante sia da un punto di vista simbolico dal momento
che i tassellini metaforicamente possono rappresentare parti frammentate del Sé che trovano
nell’incontro una nuova forma coesa, così come avviene nei processi terapeutici rispetto alle varie
dimensioni del Sé. Al tempo stesso l’arte del mosaico permette lo sviluppo e/o potenziamento di
varie abilità quali:
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Affinare le capacità espressive e creative del singolo e del gruppo, attraverso l’apporto di
contributi personali;
•
Apprendere tecniche costruttive e decorative per educare il movimento degli arti in modo
finalizzato;
•
Partecipare in modo attivo ad un progetto di gruppo per raggiungere un risultato comune;
•
Esercitare impegno e costanza per il raggiungimento di risultati;
•
Ampliare le abilità operative e di azione;
•
Stimolare l’ abilità fisio-motoria;
•
Migliorare il senso di efficacia.
MUSICOL:
Attività trasversale ad altri laboratori finalizzata alla realizzazione di un musicol ideato, costruito e
messo in scena da parte degli utenti partecipanti attraverso la creazione ex novo di musiche, testi e
coreografie in un lavoro sinergico. L’attività viene svolta 1 o 2 volte a settimana con alternanza di
momenti di lavoro
in plenaria ed altri in piccoli gruppi che operano su specifici ambiti quali
creazione di musiche, rielaborazione e stesura dei testi, lavoro sul movimento e assemblaggio di
elementi coreografici. In fasi più avanzate si procederà anche con la creazione di scenografia e
costumi. Da un punto di vista metodologico vengono utilizzate varie tecniche di psicoterapia a
mediazione artistica (musicoterapica, teatro terapia, danza-movimento terapia, arteterapia, scrittura
creativa) appartenenti a diverse scuole di pensiero. Queste si collocano come attività riabilitative di
secondo livello e sono quindi finalizzate al raggiungimento di un miglior livello di consapevolezza
ed adattamento. Si rivolgono al mondo interno del paziente, ansie, conflitti, emozioni, risorse…in
generale agiscono sulla sfera emotivo-affettiva dell’individuo e possono consentire la modulazione
delle emozioni,rappresentano una modalità comunicativa ponte tra il verbale ed il non verbale, si
presentano apparentemente come attività ludiche, il loro focus si concentra sul processo creativo più
che sul prodotto che deve avere una valenza estetica soggettiva più che oggettiva, sono assenti il
giudizio di valore e le problematiche legate alla prestazione
MUSICOTERAPIA
Insieme di tecniche basate sull’uso del suono e della musica come strumenti atti a facilitare lo
sviluppo di una buona relazione e la presa di contatto del paziente con il proprio mondo interno
attraverso la promozione dello sviluppo della consapevolezza dei processi emotivi.
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La finalità principale è l’armonizzazione della personalità dell’individuo e la costruzione di uno
stato di benessere.
Si basa sulla capacità dei suoni di favorire una comunicazione che oltrepassa l’uso del linguaggio,
promuovendo l’espressione dei vissuti più profondi: le pulsioni (aggressività, energia vitale), le
emozioni di base (rabbia, tristezza, paura, sorpresa, gioia) e tutti gli affetti che animano l’interiorità
umana ( insicurezza, incertezza, timore, vergogna eccetera) Offre inoltre
l’opportunità di
condividere con altre persone l’esperienza del suono all’interno di un setting specifico, la
Musicoterapia costituisce una modalità terapeutica efficace là dove è utile e necessario lavorare
sulla comunicazione e la costruzione di relazioni.
TEATRO TERAPIA
Insieme di tecniche terapeutiche che operano attraverso la messa in scena dei propri vissuti
all’interno del gruppo con il supporto di alcuni principi di presenza scenica caratteristici del teatro
quali l’identificazione,il personaggio,la rappresentazione,il palcoscenico,il gioco, la finzione
scenica, l’espressività, la catarsi,la maschera, l’attività simbolica, il linguaggio verbale e non
verbale, la comunicazione.
L’obiettivo è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo voce e mente nella relazione con sé e
l’altro. Il laboratorio di teatro, insieme al valore terapeutico insito nel gioco di ruoli e del “come se”
(Winnicott 1974) nel movimento continuo tra sé/non sé tipico dell’attività teatrale, si connota
inoltre con una funzione più specificamente riabilitativa. Organizzare il lavoro svolto in gruppo, per
rappresentarne il prodotto su un palcoscenico in presenza di un pubblico, significa costruire un
ponte di collegamento tra la struttura terapeutico-riabilitativa e la collettività sociale, nonché tra
realtà interna e realtà esterna.
DANZA MOVIMENTO TERAPIA
È una tecnica a mediazione motoria , favorisce il movimento ed agisce sugli aspetti psicocorporei,senso-motori,affettivo-emozionali del soggetto.A livello espressivo facilita il passaggio di
contenuti interni all’esterno, promuove la comprensione diretta di sé e del proprio senso di identità ,
aumenta la consapevolezza di sé nello spazio attraverso l’esplorazione del corpo in movimento,
delle sue competenze percettive espressive e comunicative.
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IL PROGETTO PILOTA: APPLICAZIONE DELLO SKILL TRAINING PRESSO LA COMUNITA'
LAHUEN.
Lo Skill training ha l’obiettivo di
•
potenziare tutte quelle abilità socio-emotive per gestire le emozioni intense,
•
ridurre l’ansia e la caoticità nelle relazioni interpersonali,
•
controllare e prevenire i comportamenti impulsivi
•
rafforzare l’identità personale.
Le capacità che andrebbero potenziate sono state raggruppate sotto le denominazioni “abilità di
efficacia interpersonale”, “abilità di regolazione emozionale”, “abilità di tolleranza della sofferenza
mentale o angoscia” e “abilità di gestione e controllo degli impulsi”.
Lo skill training è infatti diviso in 4 moduli:
Consapevolezza (Mindfulness).
La consapevolezza è uno dei concetti centrali che permea tutti gli elementi della DBT. La
mindfulness è la capacità di concentrare l'attenzione, in modo non giudicante, sul momento
presente. La mindfulness si gioca tutta nel vivere il momento presente, sperimentando pienamente
le proprie emozioni e sensazioni, eppure con prospettive per il futuro. E' considerata un fondamento
per tutte le altre abilità insegnate nella DBT, perché aiuta le persone ad accettare e tollerare le
emozioni devastanti che generalmente provano nel mettere in gioco le loro abitudini o nell'esporsi a
situazioni difficili. Nella DBT vengono descritti tre principali stati della mente:
1. mente razionale: approccio intellettuale alla conoscenza delle cose
2. mente emotiva: i comportamenti sono guidati dallo stato emotivo
3. mente saggia: integra la mente razionale e quella emotiva, superandole, aggiungendo una
forma di conoscenza intuitiva all'esperienza emotiva e all'analisi logica
Le capacità di mindfullness rappresentano il veicolo per equilibrare la mente emotiva e quella
razionale nel perseguimento della mente saggia. Ci sono tre abilità di contenuto, che si riferiscono
all'oggetto dell'abilità mentale (osservare, descrivere, partecipare), e tre abilità formali, che
riguardano il modo in cui l'attività di estrinseca (atteggiamento non giudicante, concentrarsi su una
sola cosa alla volta, essere efficaci).
Il concetto di mindfulness e gli esercizi di meditazione usati per insegnarla sono derivati dalla
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tradizionale pratica buddista, ma la versione che si impara in DBT non implica nessun concetto
religioso o metafisico.
Efficacia interpersonale.
I modelli di risposta interpersonale insegnati come abilità nella DBT sono del tutto simili a quelli
insegnati in molti corsi di assertività e di problem-solving. Includono le strategie efficaci per
chiedere a seconda dei propri bisogni, per dire di no, e per gestire i conflitti interpersonali.
I pazienti spesso possiedono buone abilità relazionali in senso generale. Il problema sta
nell'applicare queste abilità a situazioni specifiche. Una persona può essere capace di descrivere
sequenze comportamentali efficaci quando parla di un'altra persona che si trova in una situazione
problematica, ma può essere completamente incapace di ricordare o mettere in atto tali
comportamenti quando analizza la propria situazione.
Il modulo dell'efficacia interpersonale si focalizza su situazioni in cui l'obiettivo è quello di
cambiare qualcosa (per esempio, chiedere a qualcuno di fare qualcosa) oppure di resistere ai
cambiamenti che qualcun altro sta cercando di attuare (per esempio, dire di no). Le abilità insegnate
intendono massimizzare le probabilità che in una certa situazione l'individuo raggiunga i propri
scopi, senza allo stesso tempo né danneggiare l'altro, né rinunciare al rispetto di se stesso.
Il contenuto del modulo è suddiviso in più parti:
1. abilità interpersonali di base;
2. identificazione dei fattori che contribuiscono all'efficacia interpersonale e di quelli che
interferiscono;
3. elementi da considerare prima di chiedere qualcosa, dire di no, esprimere un'opinione;
4. abilità specifiche: autoincoraggiamento, ottenere ciò che si vuole, mantenere la relazione,
tutelare il rispetto di sé.
Regolazione delle emozioni.
Le persone con BPD o bipolari e le persone suicidarie sono sovente intense e labili dal punto di
vista emotivo. Possono essere arrabbiate, frustrate, depresse o ansiose: la DBT prende le mosse dal
presupposto che l'incapacità a regolare le emozioni dolorose sia un elemento per spiegare le
difficoltà comportamentali di questi pazienti. Molti di loro tentano la regolazione emotiva usando la
semplicistica strategia di “non sentire” ciò che stanno provando (di qui l'uso di droghe a scopo
autoterapeutico, di atti autolesivi, di condotte disfunzionali): tale atteggiamento è l'effetto
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dell'ambiente invalidante in cui sono cresciuti. Anche questo modulo richiede l'applicazione delle
abilità di mindfullness (in particolare l'osservazione non giudicante delle proprie risposte emotive
del momento).
I disagi emotivi del border derivano in gran parte dalle risposte secondarie alle emozioni primarie
(es. vergognarsi di avere paura), in se profondamente adattive al contesto: la riduzione dello stress
secondario richiede l'esposizione all'emozione primaria in un contesto validante.
Le abilità della DBT per la regolazione delle emozioni comprendono:
•
identificare e dare nome alle emozioni
•
identificare gli ostacoli alla modificazione delle emozioni
•
circoscrivere la vulnerabilità alla sfera emotiva della mente
•
aumentare gli eventi che portano emozioni positive
•
accrescere la consapevolezza delle emozioni che si provano
•
intraprendere un'azione che si contrappone all'emozione provata
•
applicare tecniche di tolleranza delle situazioni negative
Tolleranza delle situazioni negative
Molti approcci dei moderni trattamenti psicologici si focalizzano sul tentativo di cambiare gli eventi
e le circostanze stressanti. Poca attenzione viene data all'accettare, al trovare significati, al tollerare
le situazioni negative. Ciò è stato invece materia di riflessione della terapia psicodinamica,
psicoanalitica, della gestalt, della terapia narrativa, così come delle comunità religiose e spirituali.
La terapia dialettico-comportamentale pone enfasi sull'importanza di imparare a sopportare il dolore
con le opportune abilità.
Le abilità di tolleranza dello stress sono un naturale sviluppo delle abilità di mindfulness. Hanno a
che fare con la capacità di accettare, in modo non giudicante e non valutante, sia se stessi sia la
propria situazione attuale. Benché si parli di modalità non giudicante, ciò non significa che si
approvi tutto o che ci si rassegni. L'obiettivo è acquisire la capacità di riconoscere tranquillamente
le situazioni negative ed il loro impatto, invece di esserne sopraffatti o di nascondersi da esse.
Questo rende le persone in grado di prendere decisioni sagge su se e come entrare in azione, invece
di ricadere nelle reazioni emotive disperate e spesso deleterie che sono tipiche del disturbo
borderline di personalità così come della depressione bipolare.
Le abilità per l'accettazione includono l'accettazione radicale, il rivolgere la mente verso
l'accettazione, e il saper distinguere tra la buona volontà (agire in modo abile dopo una
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comprensione realistica della situazione attuale) e l'arroganza (tentare di imporre la propria volontà
senza curarsi della realtà). I partecipanti imparano anche delle abilità per sopravvivere alle crisi, per
riuscire a gestire subitanee reazioni emotive che sembrano travolgenti: l'abilità di distrarsi, di
calmarsi, di migliorare il momento e di pensare ai pro e ai contro.
Ipotesi.
L'obiettivo del presente studio è quello di implementare l'uso dello skill training group nella
struttura per doppia diagnosi presso cui lavoro, quale ulteriore strumento di intervento integrato per
la riabilitazione del paziente grave; in particolare si è deciso di usare lo skill training secondo DBT.
È stato selezionato un campione di soggetti con diagnosi mista per una serie di motivi:
1. per fornire allo studio un doppio controllo: i pazienti che non hanno partecipato al gruppo e i
pazienti che hanno una diagnosi diversa da quella per cui il protocollo è pensato
2. perchè i pazienti selezionati hanno della caratteristiche tali da poter comunque giovare
dell'intervento
3. perchè ci si è avvalsi della filosofia adattare per adottare: spesso nei servizi è necessario, al
fine di applicare un intervento, adattarlo, in quanto la popolazione target e il tipo di lavoro
svolto non permettono di attenenrsi in modo rigido a quanto suggerito dalla letteratura. In
questo specifico caso, dopo aver individuato in modo chiaro criteri di inclusione e obiettivi
adatti al target, ho cercato di applicare lo skill training secondo il modello Linehan tenendo
altresì presente il modello di conduzione di addestramento alle abilità sociali per pazienti
con psicosi.
METODO.
Il campione.
È stato selezionato un gruppo di 11 ragazzi, 8 maschi e 3 femmine
•
5 con disturbo schizofrenico
•
5 con disturbo borderline di personalità
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1 con quadro misto
Tabella 1: caratteristiche dei soggetti.
PAZIENTE
ETA'
SESSO
DURATA
DIAGNOSI
PERCORSO
M.B.
37
M
15 mesi
DBP e condotte
d'abuso
N.C.
23
M
19 mesi
DBP e condotte
d'abuso
G.C.
33
M
18 mesi
D. SCHIZ.
G.DM.
30
F
18 mesi
DBP e condotte
d'abuso
S.G.
36
F
15 mesi
DBP e condotte
d'abuso
A.G.
22
M
15 mesi
D. SCHIZ.
L.R.
39
M
14 mesi
D. SCHIZ
I.S.
30
M
24 mesi
D.SCHIZ
N.V.
20
M
15 mesi
DBP e condotte
d'abuso
G.Z.
27
F
18 mesi
Psicosi nas in
comorbidità con
dbp con condotte
d'abuso
L.A.
24
M
18 mesi
D. SCHIZ
Il gruppo target è quindi misto, cioè composto anche da soggetti con diagnosi diverse: questo
costituisce una prima forma di controllo del protocollo. Esso non è stato creato per assegnazione
random, ma i soggetti sono stati selezionati in base ad alcuni criteri di inclusione.
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•
Presenza di una dipendenza patologica (sostanze psicoattive, alcol, gioco patologico)
•
Rilevante problema di impulsività
•
Psicoterapia individuale
Valutazione psicodiagnostica dei pazienti.
•
Diagnosi categoriale secondo DSM IV: Si prende in considerazione la diagnosi del servizio
inviante
•
SCL-90: questionario per la sintomatologia psichiatrica
•
BIS-11 (Barratt Impulsiveness Scale vers. 11): scala autosomministrata per la misurazione
dell’impulsività
•
WHO QOL : questionario sulla qualità della vita
Metodologia e Trattamento.
È stato scelto di applicare lo skill training group secondo il modello di Marsha Lineahn per
valutarne l'efficacia nella nostra struttura, che ospita per la maggior parte persone con disturbo
borderline di personalità, applicando la medesima procedura anche a pazienti con quadro misto e
con psicosi.
OBIETTIVI:
•
Riduzione dell’impulsività e delle condotte auto ed etero distruttive
•
Miglioramento capacità di regolazione emozionale
•
Miglioramento abilità relazionali
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Formato della seduta (durata circa 2 ore)
BOLLETTINO EMOZIONALE
LETTURA E DISCUSSIONE DEGLI ESERCIZI
(Homework)
PRATICA DELLE ABILITA’ APPRESE
(role playing, altri esercizi)
PRESENTAZIONE DI NUOVO MATERIALE
DISCUSSIONE SUL NUOVO MATERIALE
PRESENTAZIONE NUOVI ESERCIZI
Chiusura
Tali obiettivi sono validi per tutti i pazienti coinvolti, ma ci si attende che vengano raggiunti con un
maggiore livello di efficacia dai pazienti con diagnosi BPD.
Benchè il protocollo indicasse la presenza di un co-terapeuta a fianco del terapeuta, non è stato
possibile applicare questa condizione per motivi organizzativi interni alla struttura, ma insieme
all'equipe si concordava, che durante lo svolgimento del gruppo, un collega fungesse da riferimento
esterno, per l'eventuale gestione di crisi dei pazienti partecipanti. Tutta l'equipe e' stata messa al
corrente del razionale dell'intervento proposto nel contesto dei gruppi di staff che si svolgono
settimanalmente.
Il gruppo ha avuto inizio a settembre 2012 e viene condotto, per il momento, in modalità chiusa,
cioè il gruppo di partenza non accetta altri ingressi fino alla conclusione, prevista più o meno per
settembre 2013. In linea coi tempi della vita comunitaria è stata effettuata una pausa durante le
festività natalizie: la ripresa delle attività è prevista per metà gennaio 2013.
Descrizione del lavoro svolto fin'ora.
Il gruppo è partito dal modulo mindfullness, peraltro piuttosto accessibile agli utenti, abituati a
svolgere percorsi di art-therapy e laboratori espressivi che spesso prevedono dei momenti dedicati
al training autogeno: ho sottolineato il razionale della mindfullness e quindi la profonda differenza
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da qualsiasi esercizio di rilassamento svolto prima, appunto perchè il rilassamento non è l'obiettivo
di questo modulo, ma ho potuto apprezzare che l'abitudine a svolgere questo tipo di attività è stato
estremamente predisponente al buon esito del percorso mindfullness.
Questo modulo è stato molto apprezzato dai ragazzi, che hanno condiviso in gruppo interessanti
discussioni, anche al di fuori del training.
Siamo passati poi ad affrontare il modulo sull'efficacia interpersonale, dopo una riflessione
condivisa circa il fatto che un training concernente questo argomento poteva essere molto utile in
quel periodo, particolarmente ricco di tensioni ed emotività espressa tra i ragazzi.
Curare le proprie relazioni
•
Equilibrare il rapporto tra priorità e richieste
•
Migliorare le propria efficacia nel porre richieste e nel rifiutare
•
Equilibrare il rapporto tra doveri e piaceri
•
Costruire la padronanza di sé
•
Perseguire i propri obiettivi
Essendo meno esperienziale, questa sezione è risultata molto più difficile da affrontare: per questo
ho usato spesso dei role-playing per rendere più stabili le competenze apprese, e validando
continuamente i buoni risultati conseguiti.
Ho potuto verificare quanto utile sia la validazione con i nostri ragazzi: per quanto sia uno
strumento che viene ampiamente usato nel contesto terapeutico nella comunità, ricordiamo che
l'approccio educativo centrato sull'estinzione dei comportamenti disfunzionali è quello che viene
applicato normalmente nell'arco della giornata, quindi disporre un setting in cui la validazione è
piuttosto la regola, l'ha resa più saliente per loro, e quindi maggiormente efficace.
CONCLUSIONI
Da un'osservazione puramente qualitativa, in quanto non si dispone ancora dei dati essendo in corso
il trattamento, è possibile affermare che i pazienti sono in grado di generalizzare quanto appreso nel
contesto del gruppo, e quelli con diagnosi DBP lo fanno con maggiore facilità degli altri: posso
riscontrare, nel vivere quotidiano, il tentativo, non sempre accompagnato dal successo, di ricorrere
alle abilità. A tutto il gruppo è rimasto particolarmente impresso il modulo mindfullness, il che è un
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dato favorevole, essendo la basa imprescindibile anche dei moduli successivi. Anche i ragazzi con
diagnosi Schizofrenica nutrono interesse nei confronti del gruppo, soprattutto perchè è
numericamente più ristretto di quello che svolgiamo due volte a settimana e che coinvolge tutti: in
questo contesto si sentono più liberi di esprimersi e lasciano emergere materiale molto utile anche
per la loro psicoterapia individuale.
Molti sono i limiti o se vogliamo, gli adattamenti del protocollo, e come tali andranno tenuti
presente nella valutazione d'esito:
•
ogni paziente segue una psicoterapia individuale, ma non di tipo cognitivocomportamentale;
•
il co-terapeuta non è presente durante le sedute; un collega dell'equipe si occupa di gestire
eventuali crisi dei pazienti, essendo messo al corrente di quello che sarà l'argomento del
gruppo e gli esiti dello stesso;
•
non c'è un'omogeneità diagnostica, differendo dalle ricerche scientifiche della Linehan;
MA sono stati individuati dei criteri di inclusione basati su obiettivi specifici e il razionale
psicopatologico e di ricerca dell'ipotesi di impiego della DBT.
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