Aggettivi qualificativi nel parlato italiano, francese, portoghese e
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Aggettivi qualificativi nel parlato italiano, francese, portoghese e
1 Aggettivi qualificativi nel parlato italiano, francese, portoghese e spagnolo (corpus C-ORAL-ROM). Frequenze e strutture Antonietta Scarano (Università di Firenze) 1. L’aggettivo qualificativo nelle lingue romanze La ricerca di cui presentiamo i primi dati in questo contributo si propone di studiare gli usi dell’aggettivo qualificativo nel parlato delle principali lingue romanze. In genere, gli studi specifici sull’aggettivo e le trattazioni grammaticali generali, anche quelle più recenti (si veda per il francese Riegel et al. 1994, per l’italiano Serianni 1997, per il portoghese Mateus et al. 2003, per lo spagnolo Bosque & Demonte 1999), trascurano la rilevanza sintattica e il potenziale pragmatico di questa classe di parole, concentrando l’attenzione su aspetti lessicali e semantici, legati esclusivamente al concetto di modificazione operata dall’aggettivo. In questo lavoro sono considerati tutti e quattro i livelli dell’analisi linguistica: quello lessicale, quello semantico, quello sintattico e quello pragmatico. L’aggettivo qualificativo, per quanto tradizionalmente associato alla funzione di modificazione all’interno del sintagma nominale, in realtà, in italiano e nelle altre lingue romanze, se pure con dei tratti specifici per ciascuna di esse, ha possibilità “distributive” piuttosto varie. In generale, come mostrano gli esempi che seguono, esso può occorrere: - all’interno del sintagma nominale, in sequenza NA e AN (nei nostri grafici rispettivamente 'ant' e 'pos'): (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) *GAB: c’era una piazza grandissima // *MIC: <e ci sono stati> dei grandissimi attori // (italiano) *ANT: ce qu’on peut remarquer / c’est surtout le [/] le [/] le début de match superbe / que fait l’équipe de France // *DAV: c’était quand même [/] moi je trouve ça assez [/] une superbe histoire hein // (francese) *LUI: isso é / hhh / um bocado difícil // *LOC: nos prédios antigos / nos elevadores que têm já muitos anos / há / certamente / muitos problemas / que já não há / em relação aos elevadores novos / que / são de difícil resolução // (portoghese) *JOS: bueno / pues España / debe de ser un país diferente / o hay algunos españoles / que creen que el resto de los españoles / somos tontos // 2 (8) *LUI // este [/] este vínculo / se &a [/] se aprecia / tanto en la aparición / como en el desarrollo / como en la diferente / conformación // (spagnolo) - l’interno del sintagma verbale ('pre'), “in sequenza VA”, come predicato nominale (9-12) o complemento predicativo (13-16): (9) (10) (11) (12) (13) (14) (15) (16) *SIL: però è bellino questo posto / è simpatico qua // (it.) *SOP: <oui ben ils sont fous> // (fr.) *PED: isso já é <interessante> // (po.) *EMI: no // no fue capaz // (sp.) *VAL: tutti que’ cosi / le radici / sembro scema // (it.) *INF: ça devient difficile // (fr.) *CAT: eu acho que isto já são / dez minutos // já me parece / <suficiente> // (po.) *PAT: me parece superhorrible // (sp.) - in isolamento, “sintagma aggettivale A”, all’interno di unità informative che sono parte o costituiscono da sole enunciati ('iso'): (17) (18) (19) (20) *ALE: acustica // bella // (it.) *MAR: sympa // (fr.) *TER: um senhor francês // &eh / muito bom // (po.) *QUI: si // normal // (sp.) Sarebbe per noi interessante arrivare a stabilire, disponendo di una vasta base di dati, se esistano aggettivi che, per loro caratteristiche, siano inclini ad occorrere più frequentemente, se non esclusivamente, in una data costruzione piuttosto che in un’altra. A nostra conoscenza non sono stati svolti studi che riferiscano della “disposizione naturale”, dell’inclinazione di alcuni aggettivi ad occorrere in SN o in SV, che potesse essere verificata nella nostra indagine. Sono numerosi gli studi sulla posizione dell’aggettivo all’interno del SN. Essi, come anche le trattazioni grammaticali tradizionali, riferiscono di alcuni tratti (fonologico-ritmici, semantici, sintattici), che influiscono sulla posizione dell’aggettivo rispetto al nome. Nel selezionare gli aggettivi che potessero ad un qualche livello risultare significativi in questa prima fase della nostra indagine, abbiamo allora considerato alcuni dei tratti coinvolti nella collocazione dell’aggettivo in SN, tratti che abbiamo assunto come parametri di variazione di differenti tipologie di aggettivi. I parametri che abbiamo considerati sono: l’ampiezza semantica,1 che quanto più è maggiore, tanto 1 Non discuterò il concetto di ampiezza semantica. Adotto un criterio, operativo, che è quello utilizzato da altri studi sull’aggettivo (si veda Stammerjohann & Radatz 1996): 3 più favorirebbe un uso in anteposizione dell’aggettivo (Stammerjohann & Radatz 1996: 526); la polarità (un aggettivo è bipolare se può seguire o precedere il nome cui si riferisce, è polare se può occorrere solo prima o dopo di esso); la variazione di significato al variare della posizione all’interno del sintagma nominale; il numero di sillabe (ritenuto importante nell’anteposizione/posposizione dell’aggettivo in lingue come il francese, Riegel et al. 1994: 182, lo spagnolo, Bosque & Demonte 1999: 200-201, le lingue romanze in generale Stammerjohann & Radatz 1996: 527-528). Vedremo nel corso del nostro lavoro in che modo essi incidano effettivamente sulla posizione dell’aggettivo, ma verificheremo altresì se le tipologie delineate su queste basi mostrino attitudini regolari anche rispetto alla loro occorrenza in SV o se la collocazione in SV possa essere giudicata assolutamente indipendente rispetto ad esse. La collocazione dell’aggettivo all’interno del SN è fondamentalmente ritenuta libera, nonostante tutti gli studi sull’argomento delineino dei tratti degli aggettivi che “predisporrebbero” all’anteposizione o alla posposizione. La posizione post-nominale è ritenuta non marcata, quella pre-nominale è ritenuta marcata. Il giudizio di marcatezza è un giudizio di competenza: un fenomeno è marcato allorché non è sentito come “naturale”, normale, da un parlante nativo della lingua analizzata. Negli studi sulla posizione dell’aggettivo, tuttavia, la marcatezza dell’anteposizione oltre ad essere variamente riferita a “scarsa occorrenza”, “minore naturalezza”, “significato non letterale”, è anche associata ad aggettivi ad alta frequenza (v. Riegel et al. 1994, Stammerjohann & Radatz 1996). L’associazione di marcatezza, come giudizio sulla naturalezza della costruzione, e alta frequenza degli aggettivi che la realizzano sarebbe davvero un binomio interessante se confermata nella nostra analisi.2 Ritorneremo su questo argomento a conclusione del nostro lavoro. 2. Selezione del campione Il corpus C-ORAL-ROM (si veda Moneglia in questo volume; CrestiMoneglia 2005), da cui abbiamo tratto gli esempi e che costituisce la base indicatore operativo dell’ampiezza semantica è la lunghezza della definizione del lemma nel dizionario: più il significato è vario, più il suo campo di applicazione è largo. 2 Il valore euristico che può avere nella ricerca linguistica su dati concreti l’associazione di alta frequenza e giudizio di marcatezza mi è stato fatto acutamente notare da Massimo Moneglia. 4 di dati della ricerca, è costituito da 1.200.000 parole e circa 135.000 enunciati ed è strutturato in nodi e sottonodi (parlato informale vs. parlato formale, quest’ultimo a sua volta suddiviso in media e natural context) di cui terremo conto nella valutazioni dei dati della ricerca. L’analisi delle 45.800 forme aggettivali attestate nel corpus non è ancora terminata. In questo lavoro presenteremo i risultati definitivi relativi all’indagine svolta su quattro aggettivi, selezionati con criteri che ne garantiscono la rappresentatività sia rispetto all’intero corpus (sono fra i primi trenta aggettivi più frequenti nelle quattro lingue), sia, come abbiamo anticipato, a livello di tipologie differenti di aggettivi qualificativi. La selezione ha proceduto nel modo che illustriamo di seguito. Nella prima fase sono stati selezionati i 30 aggettivi più frequenti nelle quattro lingue (Tab. 1).3 Tab. 1. Italiano 1.BELLO 2.GRANDE 3.certo 4.vero 5.diverso 6.solo 7.giusto 8.bravo 9.IMPORTANTE 10.POSSIBILE 11.NUOVO 12.esatto 13.chiaro 14.PICCOLO 15.mezzo 16.politico 17.ITALIANO 18.pronto 19.unico 20.complesso 21.BUONO 22.DIFFICILE 3 Francese 1.PETIT 2.vrai 3.GRAND 4.autre 5.même 6.bien 7.BON 8.BEAU 9.IMPORTANT 10.seul 11.FRANÇAIS 12.jeune 13.gros 14.DERNIER 15.social 16.sûr17.politique 18.NOUVEAU 19.différent 20.DIFFICILE 21.long 22.juste 23.pareil Portoghese 1.BOM 2.GRANDE 3.NOVO 4.PORTUGUÊS 5.diferente 6.PEQUENO 7.engraçado 8.melhor 9.IMPORTANTE 10.maior 11.DIFÍCIL 12.ÚLTIMO 13.capaz 14.mau 15.POSSÍVEL 16.preciso 17.interessante 18.social 19.nacional 20.evidente 21.giro 22.meio Spagnolo 1.mismo 2.BUENO 3.mejor 4.PEQUEÑO 5.GRANDE 6.IMPORTANTE 7.ÚLTIMO 8.solo 9.NUEVO 10.normal 11.mayor 12.social 13.distinto 14.ESPAÑOL 15.BONITO 16.propio 17.único 18.siguiente 19.político 20.malo 21.POSIBLE 22.mal Alcuni degli aggettivi contenuti nei quattro elenchi presentavano problemi di classificazione riguardanti diverse questioni, come, ad esempio le scelte diverse di POS tagging nelle quattro équipes (mismo in spagnolo e même in francese sono stati considerati qualificativi, ma non, ad esempio in italiano). In questa fase della ricerca non ci siamo occupati di questo tipo di problemi. 5 23.prossimo 24.grosso 25.ferroviario 26.pubblico 27.scorso 28.ULTIMO 29.interessante 30.locale 24.intéressant 25.certain 26.sympa 27.dur 28.propre 29.POSSIBLE 30.général 23.antigo 24.BONITO 25.unico 26.seguinte 27.alto 28.velho 29.especial 30.igual 23.fuerte 24.DIFÍCIL 25.cierto 26.bajo 27.general 28.diferente 29.júnto 30.alto Nella seconda fase del lavoro abbiamo focalizzato l’attenzione solo sugli aggettivi comuni a tutte e quattro le lingue. Sono risultati essere 10 (quelli in maiuscoletto nella tab. 1).4 In questo lavoro presentiamo l’analisi dettagliata di 4 di essi, che presentano caratteristiche costanti nelle quattro lingue e che, per le stesse caratteristiche, possono essere ritenuti rappresentativi di quattro tipologie differenti di aggettivi qualificativi. I quattro lemmi considerati (in maiuscoletto e grassetto nella tabella che precede), che sono compresi tra il 2° e il 14° rango e realizzano 1.910 occorrenze aggettivali, sono: 1. 2. 3. 4. grande (it., sp., po.), grand (fr.) (per un totale di 837 occorrenze nelle quattro lingue); nuovo (it.), nouveau (fr.), novo (po.), nuevo (sp.) (372 occorrenze); importante (it., sp., po.), important (fr.) (377 occorrenze); i quattro aggettivi relativi alla nazionalità dei quattro paesi, che, sorprendentemente, fanno parte dei quattro aggettivi a più alta frequenza presenti nei quattro corpora: italiano (77 occorrenze), français (100 occorrenze), português (71 occorrenze), español (76 occorrenze). Grande/grand ha notevole ampiezza semantica, è bipolare, lo spostamento nel SN produce non un vero e proprio cambiamento, ma una modificazione di significato,5 è bisillabo o monosillabo. 4 Gli aggettivi comuni a tutt’e quattro le lingue sono 10, quelli comuni a tre sono 7, quelli comuni a due sono 11, quelli presenti in una sola lingua sono 36. Si tratta, in totale, perciò, di 64 aggettivi, su 120 possibili. 5 Si ha una modificazione di significato e non un cambiamento quando varia il campo di applicazione del significato di un aggettivo. Ad esempio, in italiano, in sintagmi come libro grande vs. grande libro, l’aggettivo grande anteposto significa sempre “che supera la norma, la media”, ma non è riferibile a dimensione, ampiezza quantità (a ciò che è misurabile), ma a qualità, doti, ecc., vale a dire ad ambiti più astratti. 6 Nuovo/nouveau/novo/nuevo è di ampiezza semantica media, è bipolare, il suo spostamento all’interno di SN provoca un cambiamento di significato (es.: ho comprato un libro nuovo = ‘ho comprato un libro appena uscito/scritto oppure che non è stato usato’; ho comprato un nuovo libro = ‘ho comprato un altro, ulteriore, libro’), è bisillabico. Importante/important ha ampiezza semantica piuttosto limitata, è bipolare, il suo spostamento non produce variazioni di significato,6 ha più di due sillabe. Gli aggettivi di nazionalità, infine, hanno significato puntuale e sono polari. 3. Analisi dei dati7 3.1. grande (it., sp., po.), grand (fr.) I grafici che seguono (Fig. 1) mostrano che la costruzione predicativa, delle tre principalmente significative (attributiva prima e dopo il nome e predicativa), è la meno attestata. L’anteposizione è largamente, e con nettezza, la posizione più realizzata dell’aggettivo grande in tutte le lingue. Prevedibile per il francese, per il quale è previsto che obbligatoriamente molti aggettivi monosillabici precedano il nome, non lo è assolutamente per le altre lingue romanze, per le quali l’uso in anteposizione coinciderebbe semplicemente con il significato meno proprio dell’aggettivo in questione. Sembrerebbe, quindi, che, poiché occupa in SN la posizione prenominale nella stragrande maggioranza dei casi, grande abbia in genere un ambito di applicazione relativo all’astratto e non a qualità fisiche.8 6 In un libro importante e in un importante libro l’aggettivo importante ha lo stesso significato, seppure il sintagma nominale ha nel suo complesso sfumature differenti di significato, che, secondo la letteratura, hanno a che fare con la soggettività e l’oggettività del giudizio. 7 Nei grafici che seguono sono riportati, oltre ai dati relativi alle categorie individuate al paragrafo 1., anche quelli relativi ai casi non classificabili a causa di fenomeni di disfluenza ('ncl'), e ai casi di aggettivi all'interno di locuzioni, con valore grammaticale indecidibile ('loc'). 8 È in corso, e perciò con risultati non ancora definitivi, una verifica, esempio per esempio, della veridicità di questa affermazione, che comporta l’analisi anche dei referenti nominali. 7 a) b) c) d) 8 Fig. 1 3.2. nuovo (it.), nouveau (fr.), novo (po.), nuevo (sp.) Per nuovo (Fig. 2) si ripropone la situazione che abbiamo visto delinearsi, ripetuta nelle quattro lingue, per grande. Un elemento di differenziazione, tuttavia, c’è, e consiste nell’aumento di realizzazioni post-nominali e nell’incremento significativo di quelle predicative. Due tratti, fra quelli da noi adottati, distinguono nuovo da grande: la minore ampiezza semantica e il cambiamento di significato in relazione al cambiamento di posizione in SN. Nel corso della ricerca sarà interessante verificare su tutti gli aggettivi del corpus se questi tratti influiscano allo stesso modo anche su altri aggettivi che si differenziano solo per essi. a) b) 9 c) d) Fig. 2 3.3 importante (it., sp. po.), important (fr.) Per quanto riguarda importante (Fig. 3), si nota che esso è attestato, se pur con percentuali variabili, quasi esclusivamente in posizione post-nominale e predicativa; solo nel francese l’anteposizione raggiunge il 5% delle attestazioni. Nel portoghese esso è usato prevalentemente all’interno di SV. a) 10 b) c) d) Fig. 3 Interessante notare che così come il calo di casi di anteposizione per nuovo era parallelo ad un incremento di utilizzazione predicativa, la scarsissima attestazione di anteposizioni per importante è parallela all’incremento considerevole di utilizzazione in SV. Quale tratto agisce in tal senso fra quelli descritti? Importante è bipolare come lo sono grande e nuovo; ha 11 maggiore lunghezza sillabica, ma non si vede come essa possa incidere sulla sua utilizzazione in SV; il suo significato non varia al variare della sua collocazione in SN (ma non può essere ipotizzato come tratto decisivo, perché nuovo, che pure faceva registrare un incremento di realizzazioni post-nominali e predicative, è soggetto a cambiamento di significato); ha minore ampiezza semantica rispetto agli altri due aggettivi. La progressiva riduzione dell’ampiezza semantica (grande > nuovo > importante) sembra essere concomitante al progressivo incremento di utilizzazione dell’aggettivo in posizione post-nominale e all’interno di SV. Altra interessante prospettiva di indagine da verificare sull’intera base di dati. 3.4. Aggettivi di nazionalità Per quanto riguarda gli aggettivi di nazionalità, bisogna dire che, come previsto, essendo degli aggettivi di relazione, sono nella quasi totalità dei casi posposti (percentuali comprese tra il 92% e il 99%); sono in percentuale minima predicativi (percentuali comprese tra l’1% e l’8%) e mai anteposti. Risultano interessanti soprattutto perché non ci si aspetterebbe che siano così frequenti nella lingua parlata. I dati relativi alla loro variazione diafasica (Tab. 2) mostrano però che la larga attestazione è dovuta principalmente al loro largo uso nel parlato formale (dei media in particolare, con percentuali comprese tra 52% e 70%). Si distingue rispetto alle altre lingue il francese, che ha una percentuale assai significativa di français anche nel parlato informale (18%, contro il 9,5% dell’italiano, l’8,2% del portoghese e il 6,9% dello spagnolo; Tab. 2). Tab. 2 informale media formale “natural context” italiano français português español 9,50% 18,14% 8,24% 6,91% 70,95% 60,46% 52,20% 67,02% 19,55% 21,40% 39,56% 26,07% Un’ultima osservazione, riguardante l’utilizzazione dell’aggettivo in isolamento: dei quattro aggettivi, nessuno presenta un numero significativo di occorrenze in isolamento, fatta eccezione per grande in italiano (4,5%) e importante in portoghese (4,2%). Da altre ricerche svolte sull’italiano (Scarano 1999: 206-219), sappiamo che mediamente gli “aggettivi in isolamento” (enunciati o unità informative a sé stanti rispetto a nome e 12 verbo) sono attestati nel parlato con percentuali pari all’11%. Probabilmente, ma è l’ennesima verifica che andrà fatta sulla totalità dei lemmi aggettivali, è un fenomeno che riguarda un numero ristretto di aggettivi e/o a non alta frequenza. 4. Aggettivi qualificativi e variazione sociolinguistica Tutti i dati relativi a fenomeni di anteposizione, posposizione e uso predicativo finora presentati possono essere affinati e, per certi versi, anche più correttamente interpretati allorché si passa a considerare la variazione dei fenomeni in questione lungo i nodi del corpus design (Tab. 3). Tab. 3 grande (it.) grand grande (po.) grande (sp.) informale %ant %pos %pre 44,65 24,11 11,60 85,62 5,75 5,75 74,57 22,03 0,00 23,55 43,02 29,07 nuovo nouveau novo nuevo 35,29 50 31,58 15,00 52,94 8,83 89,74 7,69 29,17 20,83 86,21 10,34 63,16 0,00 62,50 33,33 72,50 12,50 83,33 13,89 importante (it.) important importante (po.) importante (sp.) 0 7,69 0,00 0,00 34,28 53,84 18,75 66,67 62,85 36,55 75,00 33,33 %ant 85,71 94 87,50 86,76 2,50 3,57 4,54 8,00 media %pos 8,57 0 5,36 8,83 formale natural context %pre 4,77 2 3,57 4,41 2,57 3,45 4,17 2,78 65 32,50 42,86 50 22,73 72,73 66,00 26,00 %ant %pos %pre 73,90 17,40 4,35 97,82 2,18 0 92,00 0,00 0,00 77,78 20,00 0,00 60,60 39,40 73,68 21,06 70,00 25,00 90,32 6,45 0 0 5,00 3,23 2,63 4,35 0,00 0,00 36,85 47,83 66,67 20,00 55,26 39,13 22,22 77,78 Per quanto riguarda grande, in italiano, francese e portoghese sembra che si riproponga in tutti i nodi il dato generale già rilevato (prevalenza dell’anteposizione) e che ciò che distingua i dati dell’informale da quelli dei media e del formale natural context sia solamente la crescita in questi ultimi due nodi del divario fra anteposizioni e posposizioni. Fa eccezione lo spagnolo, che nell’informale ha un’attestazione più ampia di posposizioni e predicativi rispetto alle anteposizioni. Per quanto riguarda nuovo, il dato generale relativo alla netta supremazia di anteposizioni viene confermato solo nel formale natural context e nei media; fa eccezione il francese che conferma la preferenza 13 all’anteposizione anche nell’informale. Nell’informale di italiano, spagnolo e portoghese prevalgono i casi di posposizione. La preferenza di importante per la posposizione rispetto al nome e per l’utilizzazione all’interno di SV, è confermata in tutti e tre i nodi, in tutte e quattro le lingue. Sembrerebbe che in questo caso la posposizione non sia legato all’informalità, come sembra essere per nuovo, ma sia dovuto a caratteristiche proprie dell’aggettivo. In altre parole, l’uso preferenziale della posposizione potrebbe essere proprio di aggettivi polisillabici e a scarso “rendimento semantico” (di scarsa ampiezza di significato, non suscettibili né di variazioni, né di cambiamenti di significato). 5. Conclusioni Quelle che proponiamo, considerata la fase ancora iniziale della nostra ricerca, di cui abbiamo presentato metodi e situazioni “prototipiche”, non sono vere e proprie conclusioni, ma osservazioni e spunti di ricerca che ci paiono interessanti. L’anteposizione, per gli aggettivi considerati, ad alta frequenza e comuni a tutte e quattro le lingue, è maggiormente realizzata nel parlato trasmesso e nel formale in contesto naturale. Fra le lingue romanze il francese sembra avere la più netta tendenza all’anteposizione, mentre lo spagnolo presenta la più forte resistenza all’anteposizione nel parlato informale. Quella prenominale è la posizione più attestata di alcuni aggettivi (grande e nuovo) in tutte le lingue considerate, eppure l’anteposizione è la posizione tradizionalmente considerata marcata. Si tratta di un dato interessante per riflettere sul concetto di marcatezza riferito all’anteposizione. In realtà, noi crediamo, non è giusto considerare in assoluto la posizione prenominale dell’aggettivo come marcata. In effetti, se c’è variazione di significato dell’aggettivo (come per grande) o cambiamento (come per nuovo), le costruzioni non vengono sentite come marcate; se la possibilità di esprimere un significato è legata ad una posizione, non c’è marcatezza. Se la possibilità di un aggettivo di esprimere il suo significato non dipende dalla posizione, e il cambiamento di posizione produce solo variazioni relative alla soggettività del giudizio (come nel caso di importante), l’anteposizione può essere sentita come marcata. Non c’è perciò “contraddizione” tra l’alta frequenza di grande e 14 nuovo e la loro preferenza per l’anteposizione, perché in questi casi essa non è marcata. Semplicemente, dai dati emerge che sono più frequenti gli aggettivi che sono realizzati di preferenza anteposti al nome, soprattutto nel parlato formale e nel trasmesso, ma sono più numerosi quelli che sono realizzati di preferenza dopo il nome, per i quali la posizione prenominale dà vita ad un costrutto sentito come “marcato”, perché semanticamente non necessario. Considerato infine che il grosso delle anteposizioni, in generale, è registrato nel parlato formale e nel trasmesso, si potrebbe anche pensare che sono tanto più sentite come marcate le costruzioni che non sono proprie del parlato informale. Le occorrenze in SN sono in assoluto più numerose di quelle in SV. Tuttavia, emerge dai dati, in tutte e quattro le lingue, una correlazione sistematica e “trasversale”, che dovrà essere in qualche modo spiegata, fra incremento di occorrenze di un lemma aggettivale in posizione postnominale e occorrenze dello stesso lemma in SV. L’utilizzo di forme aggettivali post-nominali e predicative, perciò, risulta essere la vera alternativa all’anteposizione: se in taluni nodi diminuisce l’anteposizione (come nel caso di nuovo nel formale italiano), aumentano in maniera concomitante non solo gli usi post-nominali ma anche quelli predicativi. Siccome criteri come quello della lunghezza dell’aggettivo non possono incidere sulla sua possibilità di occorrenza in sintagma nominale oppure in sintagma verbale, sembrerebbe che i tratti operanti in questo caso siano in realtà semantici. Probabilmente, ed è un’interessante prospettiva di ricerca, aggettivi posposti e predicativi sfruttano medesime caratteristiche semantiche degli aggettivi. Bibliografia Bosque, I. & Demonte, V. (eds) 1999. Gramática Descriptiva de la Lengua Española, Madrid: Espasa. Cresti, E. 2000. Corpus di Italiano Parlato. Firenze: Accademia della Crusca. Cresti, E. & Moneglia, M. (eds) 2005. C-ORAL-ROM. Integrated Reference Corpora for Spoken Romance Languages. Amsterdam-Philadelphia: Benjamins. Mateus, M. H. M., Brito, A. M. Duarte, I. & Hub Faria, I. 2003. Gramática da Língua Portuguesa. Lisbona: Camino. Moneglia, M. (in questo volume). C-ORAL-ROM: Un corpus di riferimento del parlato spontaneo per l’italiano e le lingue romanze. Nespor, M. 1988. Il sintagma aggettivale. In Renzi, L. (ed.). Grande Grammatica Italiana di Consultazione. Vol. I. Bologna: Il Mulino. 424-441. 15 Riegel, M. Pellat, J.-C. & Rioul, R. 1994. Grammaire Méthodique du Français. Paris: PUF. Rodríguez Pedreira, N. 2000. Adjectifs Qualificatifs et Adjectifs Relationnels: Etude Sémantique et Approche Pragmatique. Tesi di dottorato. Università di Santiago de Compostela. Scarano, A. 1999. Aggettivi Qualificativi in Italiano. Uno Studio su Corpora di Italiano Scritto e Parlato. Tesi di dottorato. Università degli Studi di Firenze. Serianni, L. 1997. Grammatica Italiana. Milano: Garzanti. Stammerjohann, H. & Radatz, I. 1996. De la rhétorique à la typologie et vice versa: Le jeu de la position de l’adjectif dans les langues romanes. Studi Italiani di Linguistica Teorica e Applicata XXV, 3: 521-531.