BIOGRAFIE di PATRIOTI LOMBARDI: CESARE CORRENTI

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BIOGRAFIE di PATRIOTI LOMBARDI: CESARE CORRENTI
Archivio di Stato di Milano – mostra documentaria «ITALI SIAM TUTTI, UN POPOL SOLO» (26 maggio – 30 dicembre 2011)
BIOGRAFIE di
PATRIOTI LOMBARDI:
CESARE CORRENTI
A cura di Carmela Santoro
La biografia di Cesare Correnti (Milano, 3 gennaio 1815-Meina, 4 ottobre 1888) si lega alle vicende che
portarono alla "liberazione" della Lombardia dall'Austria e alla successiva annessione al Piemonte.
Correnti partecipò ai moti del ’48, fu membro del Governo provvisorio del 1848 e, esule a Torino, continuò
a seguire i tentativi insurrezionali lombardi. Favorevole all'annessione della Lombardia al Piemonte,
contribuì a disegnare l'assetto amministrativo del Regio Governo di Lombardia del 1859.
Dopo l'unificazione nazionale, la sua carriera politica continuò nelle istituzioni del nuovo Stato italiano.
Nel corso della sua vita fu promotore di numerose iniziative editoriali, si dedicò agli studi di statistica, fu
presidente della Società geografica italiana, del Consiglio per gli archivi, dell'Istituto storico italiano e
membro dell'Accademia dei Lincei.
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Sezione: Biografie di patrioti lombardi: Cesare Correnti (Carmela Santoro)
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GLI ANNI DELLA FORMAZIONE
Cesare Correnti nasce a Milano nel
1815, primo di sette figli. Il padre
Giuseppe è un impiegato pubblico.
Nel 1825 è allievo del Ginnasio di
Brera. Continua gli studi nel Collegio
Longone e nel 1833 vince il concorso
per un posto gratuito nel Collegio
Ghislieri di Pavia, dove si laurea nel
1837 in giurisprudenza.
Suo compagno di studi è Agostino
Depretis.
Catalogo degli scolari della seconda classe di gramatica nell'Imperial Regio Ginnasio di Brera in Milano
pel semestre primo. Anno scolastico 1825
(Archivio di Stato di Milano, Autografi, cart. 123)
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AL SERVIZIO DELLO STATO
Correnti Cesare, alunno di concetto,
nomina e giuramento
1837 settembre 22 (Archivio di Stato di
Milano,
Atti di governo - Uffici e tribunali regi parte
moderna, cart. 510)
Dopo la laurea in giurisprudenza, Cesare
Correnti supera gli esami di “praticante di
concetto” presso il Governo e il 15
settembre 1837 presta giuramento. La sua
carriera
nell’Amministrazione
statale
continua a Bergamo, poi ancora a Milano,
dove è vice segretario della Commissione
liquidatrice del debito pubblico.
(dettaglio)
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L’IMPEGNO POLITICO NEL GOVERNO PROVVISORIO DI LOMBARDIA DEL 1848
Nel 1848, dopo le Cinque giornate, s’instaura a Milano un Governo
provvisorio presieduto da Gabrio Casati. Cesare Correnti è nominato
segretario generale. L'esperimento lombardo è considerato un modello
dal Comune di Firenze che il 28 marzo 1848 concede ai componenti del
Governo provvisorio la cittadinanza fiorentina per “far sì che questo
fraterno omaggio accenda sempre più il sentimento della italianità in
ogni abitatore d'Italia e sia anco trasmesso ai più lontani nipoti perchè
sieno grati a chi col proprio sangue lasciò loro l'eredità d'indipendenza e
perchè sieno solleciti a conservarne il beneficio”. Nel documento,
indirizzato alla madre del conte Cesare Giulini della Porta, membro
come Correnti del Governo Provvisorio, si legge anche che lo stemma
di Milano avrà un posto d'onore nella “Loggia dell'Orgagna” e che il
giorno in cui sarà collocato sarà festa nazionale.
Carte relative alla cittadinanza fiorentina data da quel
Municipio al signor conte Cesare Giulini della Porta quale
membro del Governo Provvisorio di Lombardia del 1848
1865 agosto 28
(Archivio di Stato di Milano, Crivelli Giulini-Giulini araldica, cart. 23)
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GLI ANNI DELL’ESILIO (1848 – 1859)
Proclama del feld-maresciallo conte Radetzky
1849 agosto 12
(Biblioteca dell’Archivio di Stato di Milano, Raccolta degli atti dei governi di Milano e di
Venezia e delle disposizioni generali emanate dalle diverse autorità, Milano 1849, parte I)
Al ritorno degli Austriaci vittoriosi a
Custoza, Cesare Correnti sceglie l'esilio a
Torino dove resterà fino al 1859. Il 12 agosto
1849 viene notificato che “tutti i sudditi
lombardo-veneti tuttora assenti all’estero in
causa dei politici sconvolgimenti possono
liberamente ed impunemente ritornare nel
regno a tutto il mese di settembre prossimo
di
quelli
venturo
ad
eccezione
nominatamente indicati nell’unito elenco”.
Tra gli esclusi “i quali per la loro
ingiustificabile perseveranza nelle mene
rivoluzionarie e per le sovvertitrici loro
tendenze non possono nell’interesse della
pace e della tranquillità generale tollerarsi
per ora negl’imperial regj stati” c’è Cesare
Correnti.
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Lettera di Emilio Lovati a
Cesare Correnti, deputato al
Parlamento
di
Torino
(s.d. )
(Archivio di Stato di Milano, Piccoli
acquisti, doni, depositi, rivendicazioni,
cart. 61)
Negli anni dell'esilio Cesare Correnti,
deputato al Parlamento sabaudo, è
costantemente
informato
sulla
situazione lombarda e sui tentativi
insurrezionali.
In questa lettera, proveniente da
Lugano, viene informato di un
progetto
di
insurrezione
in
preparazione a Como, legato all'azione
di volontari vicini a Garibaldi.
L'informatore crede che il governo
sardo non approverà il progetto e
chiede il parere di Correnti.
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L’ATTIVITA’ EDITORIALE
Le pubblicazioni di Correnti del
periodo giovanile e dell’esilio
torinese hanno forte connotazione
politica e antiaustriaca: Il
Presagio, fondato insieme ad altri
giovani milanesi e pubblicato per
tre anni consecutivi; L’Austria e
la Lombardia stampato anonimo
presso la Tipografia elvetica di
Capolago, diffuso clandestinamente nel 1847 per evitare la
censura austriaca, recante provocatoriamente come luogo di
edizione “Italia”; L’Europa e il
suo avvenire (1847); Il Nipote del
Vesta Verde, almanacco o “strenna
popolare”; i Bollettini dell’emigrazione; Il Progresso, che dà
voce agli esuli lombardi.
Il nipote del Vesta Verde (1848)
(Biblioteca dell’Archivio di Stato di Milano, Dep. St.168.016)
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IL RITORNO A MILANO
Decreto
di Vittorio Emanuele II
1859 giugno 6
(Archivio di Stato di Milano,
Autografi, cart. 69)
In vista dell'annessione della
Lombardia al Piemonte, a Torino
Cavour
istituisce
una
Commissione
incaricata
di
studiare
l'organiz-zazione
provvisoria della Lom-bardia,
presieduta dal conte Cesare
Giulini della Porta e formata da
(dettaglio)
lombardi tra cui Cesare Correnti.
Dopo la battaglia di Magenta la Lombardia viene annessa al Piemonte; gli Austriaci lasciano Milano il 5 giugno 1859.
L'organizzazione della Lombardia dopo l'entrata a Milano di Vittorio Emanuele II e Napoleone III è stabilita nei quaranta
articoli del decreto dell'8 giugno a firma di Vittorio Emanuele e Cavour. Tutti i funzionari dell'Impero austriaco sono
revocati e al vertice del Regio Governo di Lombardia è posto un governatore piemontese, Paolo Onorato Vigliani,
affiancato dalla Regia Amministrazione centrale della Lombardia, dalla Segreteria di Governo e a livello periferico dalle
Intendenze generali e dai Commissari distrettuali. Cesare Correnti può tornare a Milano dove è nominato prefetto del
Monte Lombardo Veneto per la consegna ai piemontesi delle finanze lombarde. Sarà poi deputato al Parlamento nazionale
fino al 1886, due volte ministro della Pubblica Istruzione e infine senatore.
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Prima denuncia di successione di Cesare Correnti
1889 febbraio 3
(Archivio di Stato di Milano, Ufficio del registro di Milano Successioni, cart. 165 / pratica 63)
Cesare Correnti muore il 4 ottobre 1888 nella sua villa a
Meina, sul lago Maggiore. Ha 73 anni.
La moglie Maria Norza presenta la prima denuncia di
successione il 3 febbraio 1889 e altre due il 28 marzo e il 2
aprile 1889.
Correnti, “senatore, primo segretario di sua Maestà per gli
Ordini equestri”, è residente a Roma in via De’ due Macelli.
Sue eredi sono la moglie e la minorenne figlia Adelaide.
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