Ottobre 2012 - puntostampa

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Ottobre 2012 - puntostampa
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IL MODO PIU' EFFICACE
DI COMBATTERE
LA CATTIVA STAMPA
E' SOSTENERE
E DIFFONDERE
LA BUONA !
Periodico di arte attualità cultura diretto da Paolo Rossi
Indirizzo Internet: http://urlin.it/155ee
Corrispondenza: Casella Postale 1008 * 80127 NAPOLI
Editoriale
Quarant'anni
di attività editoriale
Nell'aprile del 1973 usciva il numero zero
della nostra rivista mentre nell'ottobre
dello stesso anno, con la registrazione
presso il Tribunale della testata, veniva
stampato il primo numero ciclostilato.
Da allora sono passati ben quaranta
anni ed abbiamo cercato sempre di
mantenere una certa periodicità pubblicando i diversi numeri.
Le difficoltà incontrate a mantenere viva
questa testatata sono state tante, ma abbiamo cercato di superarle tutte … da
quelle connesse alla crisi della carta a finire a quelle connesse con la crisi delle
spedizioni postali ed alla fine siamo riusciti a pubblicare il giornale e raggiungere
i nostri adepti.
Purtroppo essendo una testata libera e
non vincolata a nessun gruppo politico
non siamo mai riusciti ad avere sovvenzioni od altro, ma siamo sempre andati
avanti grazie alle nostre forze, ai nostri
sacrifici.
Con la stampa digitale ed internet siamo
riusciti ad avere maggiori spazi ed a
mantenere una periodicità regolare.
Ormai sono passati quarant'anni e
rivedere il passato ci porta da un lato
malinconia ma da un altro rafforza gli
entusiasmi che sono in noi e che non
sono cambiati in questi lunghi anni.
Siamo restati dei bambini? Dei sognatori? Probabilmente siamo gli stessi
di quaranta anni fa, nulla è cambiato in
noi, crediamo ancora negli stessi ideali e
combattiamo ancora per le stesse cose di
allora.
Rivedendo i vari numeri pubblicati in
questi anni è stato come rivedere un
vecchio film in bianco e nero, un poco ci
siamo divertiti pensando ai tempi passati
e con quale entusiasmo abbiamo sempre
superato le difficoltà incontrate sul nostro
cammino.
Continueremo la nostra strada con lo
spirito e l'entusiasmo di sempre sperando
di trovarVi sempre al nostro fianco.
Anno XXXX - N. 10 * Ottobre 2012
Uno sguardo ...
sugli avvenimenti culturali
* L'irresistibile fascino del vissuto: Il
Museo del Tessuto di Prato organizza
Vintage. L’irresistibile fascino del vissuto
un’interessante mostra dedicata al tema
del Fashion Vintage, illustrando
l’evoluzione di quella che si conferma la
più attuale e forse la più diffusa tendenza
della moda contemporanea.
Attraverso un percorso tematico
sostenuto da precisi riferimenti
cronologici la mostra intende raccontare
come la pratica dell’ usato, fortemente
radicata nell’ambito della storia
dell’abbigliamento e del tessuto, sia stata
nel tempo capace di caricare i concetti di
vissuto e second hand di un irresistibile
fascino in grado di generare un vero e
proprio fenomeno di costume.
Dalla pratica in uso sin dal Medioevo di
riadattare capi e tessuti per dare loro
nuova vita e diversa funzione, al caso
unico ed esemplare della città di Prato
con il processo della lana rigenerata e il
successivo affermarsi dei magazzini
dell’usato che si impongono come veri e
propri giacimenti per capi militari e denim
d’annata.
Dal capo vissuto inteso come simbolo di
protesta e rottura per i movimenti
giovanili del Novecento al successo dei
mercatini nelle città italiane e il crescente
interesse per una raccolta accurata di
abiti e accessori del passato che
diventano collezioni di vintagisti e
archivi a disposizione di creativi, aziende
e appassionati.
Le riedizioni di capi e accessori icona dei
luxury brand, accompagnati dalla ormai
dilagante corsa al vintage che ha
contagiato le maggiori celebrities
internazionali e da fenomeni mediatici
come i serial di culto in cui l’uso del
vintage è ampiamente certificato, hanno
infine promosso questa tendenza a vero
fenomeno di costume contemporaneo
confermando come la moda possa essere
sì espressione del nuovo ma sempre più
spesso gioca con l’eredità del passato.
La mostra sarà accompagnata da un ricco
calendario di eventi dedicati al tema
vintage che da dicembre a maggio
coinvolgeranno visitatori ed appassionati
così come esperti del settore e della
comunicazione di moda come bloggers e
social media.
* Roberto Sebastian Matta: Olii, sculture
e tecniche miste dal 20 Settembre 2012 –
20 Gennaio 2013. Sull’onda dei
festeggiamenti in corso in diverse nazioni
per il centenario della nascita, la Galleria
d’Arte Maggiore – G.A.M. apre la stagione
con un omaggio a uno degli esponenti
più significativi del surrealismo, nonché
personaggio di cerniera tra le avanguardie
del primo Novecento e l’astrattismo del
dopoguerra: Roberto Sebastian Matta.
Tra i maestri da sempre curati e sostenuti
sul panorama internazionale da Franco e
Roberta Calarota, le opere dell’artista
cileno, entrate in alcune delle collezioni
pubbliche e private più importanti del
mondo, continuano a scatenare l’interessare di curatori e collezionisti grazie al
forte legame con l’attualità. Dalla pittura
ad olio alle sculture, i suoi totem, il lavoro
di Matta ha come protagonista assoluto
l’uomo. Il percorso espositivo proposto
in questa occasione traccia il tema
dell’eterna relazione interrogativa tra
corpo e universo, tema che ben si addice
a un artista che si definisce come un
innocente rivoluzionario.
I festeggiamenti per il centenario della
nascita di Roberto Sebastian Matta hanno
coinvolto fino ad ora continenti e nazioni
diverse. Da Santiago del Cile, suo paese
natale, a Roma passando per Parigi e New
York, oggi con un’esplosione di colore ed
energia le sue opere approdano alla
Galleria d’Arte Maggiore di Bologna.
(cont. pag. 2)
1
Uno sguardo...
sugli avvenimenti culturali
(continuazione da pag. 1)
Protagonista del movimento surrealista,
l’artista farà anche da maestro ai giovani
artisti americani, primi fra tutti Jackson
Pollok e Ashley Gorky. Fortemente
ispirato dalla natura e dall’universo, dalle
fasi primitive e antropologiche umane,
Matta inizia a dipingere alla vigilia della
Seconda Guerra Mondiale in un momento
della sua vita in cui si definisce uno
“spostato”. Emigrato dalla sua terra
natale per viaggiare in tutta Europa, il
tema del viaggio solitario, quasi eremitico,
farà da musa per il suo lavoro e lo porterà
ad interrogarsi sul rapporto uomouniverso, ma anche sulla propria
interiorità, sul proprio io. Il percorso
espositivo ideato da Franco e Roberta
Calarota, vuole essere una panoramica
sulle differenti fasi dell’artista e sulle
diverse tecniche da lui usate durante gli
spostamenti della sua vita. All’alba della
guerra, Sebastian Matta dipinge forze
articolate immerse in traiettorie di luce che
ricordano le visioni belliche dei
bombardamenti e la violenza da esse
scaturite. Opere magmatiche, come
geologiche, sono le protagoniste degli
anni Cinquanta: è quasi un ritorno alle
origini, alla madre terra, alla forza della
vita.
Figure contorte, articolate, che ricordano
gli incubi primitivisti dell’avanguardia
parigina, che accompagneranno poi
l’artista fino alla sua morte, avvenuta nel
2002 in Italia. Ma questi sono incubi
reali, non dettati dall’inconscio, dai sogni
di Goya; sono incubi dati da una realtà
pericolosa, dalle domande dell’uomo, ma
anche dalle esplosioni vulcaniche della
natura e della terra.
La pittura di Matta è di grande formato,
anche in un’epoca di carenza, l’artista
non rinuncia a tele ampie, paragonate a
vedute a volo d’uccello. La sua è una
pittura a tutto tondo, fatta di macchie di
colore che racchiudono forme, figure di
corpi esili, scheletrici, quasi abbozzati. “In
ogni macchia cerco qualche cosa,
qualche cosa che non è conosciuto, che
non è visto, qualche cosa di nuovo per
me, di sconosciuto. E lavoro fino a che
ciò diventi ancora più sconosciuto”.
L’artista lavora sull’interrogazione, sulle
domande; una serie di punti interrogativi
che non riceveranno mai risposta in vita,
mentre le sue figure vagano da
un’esplosione all’altra, a volte racchiuse
dentro situazioni più geometriche, più
2
rigide, dovute anche al passato
architettonico dello stesso Matta. Il
mondo che l’artista cileno dipinge è un
mondo da day after, un post diluvio, o
semplicemente il mondo quotidiano,
ciclico, fatto di giorni da combattere, di
giorni avvertiti come perenni attentati
iperrealiste degli animali preistorici, sia
dinosauri che grandi mammiferi, il
pubblico potrà ammirare le ricostruzioni
ambientali, i pannelli didattici, i laboratori
e molto altro, frutto di un’opera accurata
di divulgazione scientifica, adatta a grandi
e piccini.
* Castello Gamba: Apre al pubblico il 27
ottobre, dopo un complesso intervento
di restauro a cura dell’Assessorato
Istruzione e Cultura della Regione
autonoma Valle d’Aosta, il Castello
Gamba, una nuova realtà museale
dedicata
all’arte
moderna
e
contemporanea, dotata di caratteri
peculiari, che si inserisce all’interno del
sistema di valorizzazione e fruizione
pubblica delle dimore storiche e dei
castelli valdostani.
Il Castello Gamba con il suo parco è uno
dei tre monumenti architettonici presenti
nel territorio del Comune di Châtillon
insieme al castello di Ussel - sede di
esposizioni temporanee estive curate
dall’Assessorato regionale Istruzione e
Cultura - e quello Passerin d’Entrèves, di
proprietà privata.
* [S]oggetti migranti dietro le cose le
persone: La mostra sarà visitabile fino al
2 aprile 2013 e rappresenta l’evento
conclusivo del progetto europeo README 2 - Réseau européen des Associations
de Diasporas & Musées d’Ethnographie,
realizzato dal Museo Pigorini, in qualità
di Istituto capofila, in partenariato con il
Musée royal de l’Afrique centrale di
Tervuren (Bruxelles), il Musée du quai
Branly di Parigi, il Museum für
Völkerkunde di Vienna e in collaborazione
con le associazioni della diaspora di Italia,
Belgio, Francia e Austria.
L’esposizione [S]oggetti migranti: dietro
le cose le persone ha come fulcro il tema
dei viaggi di migrazione compiuti dagli
oggetti conservati nei musei etnografici.
Attraverso la presentazione di oltre 150
opere presenti nei depositi del Museo
Pigorini, molte delle quali mai esposte,
nella mostra vengono portate in primo
piano le storie passate e presenti che si
nascondono dietro quegli oggetti.
L’esperienza della migrazione è
presentata nei suoi risvolti storici ma
soprattutto umani e contemporanei, resi
più espliciti da un allestimento
scenografico che vuole amplificare le
possibilità interpretative del tema
proposto e dà densità alla pluralità delle
prospettive in gioco.
L’itinerario della mostra si articola
procedendo dalla Terra Madre che ci ha
generato, fino alla Terra di qui che oggi ci
accoglie, attraversando nel mezzo tempi
e luoghi del grande Viaggio che fa la storia
delle persone e delle cose che abitano il
nostro pianeta, nel quale ci possiamo
considerare tutti, da sempre, migranti.
* Roberto Sebastian Matta: Sull’onda dei
festeggiamenti in corso in diverse nazioni
per il centenario della nascita, la Galleria
d’Arte Maggiore – G.A.M. apre la
stagione con un omaggio a uno degli
esponenti più significativi del
surrealismo, nonché personaggio di
cerniera tra le avanguardie del primo
Novecento e l’astrattismo del
dopoguerra: Roberto Sebastian Matta.
Tra i maestri da sempre curati e sostenuti
sul panorama internazionale da Franco e
Roberta Calarota, le opere dell’artista
cileno, entrate in alcune delle collezioni
pubbliche e private più importanti del
mondo, continuano a scatenare
l’interessare di curatori e collezionisti
grazie al forte legame con l’attualità. Dalla
pittura ad olio alle sculture, i suoi totem,
il lavoro di Matta ha come protagonista
assoluto l’uomo. Il percorso espositivo
proposto in questa occasione traccia il
tema dell’eterna relazione interrogativa tra
corpo e universo, tema che ben si addice
a un artista che si definisce come un
innocente rivoluzionario.
* I giganti dell'era glaciale arrivano a
Courmayeur: Dal 6 ottobre 2012 al 6
gennaio 2013, con “Dinosauri in carne e
ossa”, la sala polivalente del Forum Sport
Center si trasforma in un percorso alla
scoperta della paleontologia e della storia
del nostro pianeta. Oltre alle ricostruzioni
* Settimana dell’arte contemporanea:
Dal 3 all’8 ottobre il Museo Internazionale
delle Ceramiche insieme al Museo Carlo
Zauli e al Comune di Faenza presentano
una settimana densa di eventi
contemporanei: mostre, concerti, performance, conferenze, proiezioni video.
A Faenza una settimana ricca di
appuntamenti alla scoperta delle più
aggiornate produzioni d’arte contemporanea legate alla ceramica e non solo.
In occasione dell’VIII Giornata del
Contemporaneo indetta da AMACI e
(cont. pag. 3)
Uno sguardo...
sugli avvenimenti culturali
(continuazione da pag. 2)
nell’ambito di Kart Arte in Konnessione,
promosso dal Comune di Faenza, il Museo
Internazionale delle Ceramiche e il Museo
Carlo Zauli propongono la Settimana del
Contemporaneo una serie di inaugurazioni, residenze d’artista, conferenze e
performance di respiro internazionale.
*La Notte dei Musei 2012: La manifestazione, che avrebbe dovuto svolgersi
lo scorso 19 maggio in concomitanza con
altri Paesi europei e che è stata rinviata
dall’Amministrazione Capitolina in segno
di lutto e cordoglio per l’orribile attentato
avvenuto la mattina stessa alla scuola
Morvillo-Falcone di Brindisi, si svolgerà
sabato 6 ottobre con aperture
straordinarie fino a notte inoltrata dei
musei e degli spazi culturali più importanti
della città accompagnate da spettacoli e
iniziative completamente gratuite.
L’evento sarà dedicato alla memoria di
Melissa Bassi, la studentessa quindicenne che ha perso la vita nell’
attentato.
La Notte dei Musei di Roma coinvolgerà
quest’anno oltre 60 importanti spazi
culturali ed espositivi della città, per una
“no-stop” di 6 ore con circa 150 eventi e
iniziative gratuite, tra musica, danza,
cinema, teatro, letture. I musei civici, i
musei statali, i musei storici dell’esercito
italiano, gli spazi privati, le biblioteche
comunali, le accademie e le istituzioni
culturali straniere, gli istituti e le case di
cultura, della Capitale, saranno aperti
straordinariamente e gratuitamente dalle
20 di sera fino alle 2 di notte. Sarà possibile
visitare gratuitamente le mostre
permanenti e temporanee ospitate dai
musei interessati, assistere a concerti e
performance, e partecipare ai tanti eventi
in programma.
* La Fondazione Mario Moderni: promuove il progetto permanente “Galleria
Moderni” , destinato ogni anno a 10
giovani artisti di età compresa tra i 18 e i
30 anni, italiani o residenti in Italia, che
avranno così l’opportunità di inserirsi nel
mercato dell’arte e vendere le loro opere
supportati da esperti del settore
all’interno di uno spazio espositivo di
oltre 100 metri quadrati sito in via Giulia
80, nel centro storico e culturale di Roma.
Per partecipare è sufficiente inviare
attraverso il sito www.galleriamoderni.it
la propria candidatura corredata da una
breve scheda progettuale della mostra/
allestimento che si intende realizzare e di
immagini delle opere proposte.
* La galleria Artespressione: si fa
promotrice di un importante mostra dal
titolo “Nuovo Umanesimo” volto alla
raccolta di una serie di opere del pittore
fiorentino Paolo Frosecchi, che dagli anni
’60 si trasferì nel capoluogo lombardo
prima del suo ritorno definitivo a Firenze
nel 2005.
La mostra, a cura di Matteo Pacini, si
svolgerà dal 20 ottobre al 20 novembre
presso la Galleria Artespressione di via
della Palla a Milano, ma verrà presentata
giovedì 18 ottobre nello splendido
scenario di Palazzo Cusani, Circolo di
Presidio dell’Esercito Italiano di Milano,
le cui sale per l’occasione saranno
visitabili dal pubblico.
Considerato come uno dei simboli
dell’arte Fiorentina, a partire dalla
seconda metà del ‘900 fino ai giorni
d’oggi, Paolo Frosecchi è stato
recentemente incaricato dall’Amministrazione Comunale di Firenze e dal
Comitato “Amerigo Vespucci”, di
realizzare un’opera raffigurante la Firenze
del Rinascimento: il risultato è un olio su
tela di grandi dimensioni (220x200 cm)
intitolata “Canto d’amore”, visitabile nella
Sala delle Miniature di Palazzo Vecchio a
Firenze e che sarà donata al Presidente
degli Stati Uniti d’America in occasione
della ricorrenza del 500°aniversario della
morte di un altro celebre fiorentino,
l’esploratore Amerigo Vespucci.
* "Shakti Marga" Dee e donne dalle
danze sacre dell'India del sud: Lakshmi,
Sarasvati, Uma, Parvati, Durga, Kali,
Annapurna tanti nomi diversi per
altrettante espressioni della Devi,
manifestazioni di una femminilità dalle
tante forme. In India la Devi gode di un
vastissimo culto, diffuso trasversalmente
nella società da nord a sud.
La donna, la Dea è nella religiosità indiana
Shakti, l’energia primordiale e la potenza
divina. La Shakti rappresenta la forza
dinamica che pervade l’intero universo,
è la personificazione del potere creativo
femminile e del continuo cambiamento
dinamico del cosmo, sia quando è adorata
come Essere Supremo, sia quando è
Parvati o Lakshmi, paredra di Shiva o
Vishnu.
La Shakti è la sorgente di tutto, l’origine
del mondo fenomenico, ma anche del
piano cosciente e della sua creazione.
Senza la Shakti gli dei sono morti, inattivi,
sconosciuti, inesistenti, non operanti.
Quest’importanza della Devi nel culto
indiano si riflette nell’arte, non solo come
iconografia della Devi stessa, ma anche
nel trattamento della figura femminile in
generale, che popola con tutta la grazia e
la voluttà del corpo il microcosmo
scultoreo dei templi indiani. È attraverso
l’analisi di alcuni esempi di rappresentazioni della donna e della dea nell’arte
indiana che si realizzerà un viaggio nelle
tante espressioni femminili del sacro.
Un’attenzione particolare sarà dedicata
ai culti femminili nei templi dell’India del
sud in cui la gestualità delle sculture era
vivificata nel dono della propria arte da
parte delle danzatrici.
La potenza di questa tradizione rivive
nello spazio del Museo con una ricca
dimostrazione di danza classica dei templi
dell’India del sud, negli stili Kuchipudi e
Bharata Natyam, sul tema dei culti
femminili. Lo spettacolo presenta danze
dedicate alle principali espressioni
femminili del sacro - preceduti dai brani
tradizionali dedicati al dio Ganesh - e si
conclude con l’estratto dall’atto I, scena
II, dell’opera classica telugu Bhamakalapam, gioiello tra le composizioni di
Siddhendra Yogi (XIV sec. ca.).
* I mercoledì del libro d'arte: alla Sala
Santa Rita di Roma, il 3 ottobre 2012 alle
ore 18.30 presentazione di Roma
Visionaria. Le facce di Roma. A cura di
Lucia Collarile, Giulio Perrone Editore.
Una raccolta di opere e riflessioni che
raffigurano sorprendenti immagini di
Roma. La città è punto di partenza e di
arrivo del viaggio tra surreale e iper-reale
compiuto da Massimo Campi, Ornella
Flora Curatolo, Pablo Echaurren, Sabrina
Ortolani, Marcello Toma e Gerry Turano.
Lucia Collarile affianca questi sei artisti
che pur differenziandosi per stile e
tecnica, e portatori di punti di vista
differenti sul medesimo soggetto, si
fondono a comporre in un unico
linguaggio le innumerevoli facce di Roma.
Saranno presenti Massimo Campi,
Ornella Flora Curatolo, Pablo Echaurren,
Sabrina Ortolani, Marcello Toma, Gerry
Turano e la curatrice Lucia Collarile.
* Il “cuore” della Toscana e il sogno
senza tempo dell’uomo, imparare a
volare: Ha usato la testa e scelto le mani
per difendere il cuore. Ha esplorato i
desideri dell’uomo – la voglia di librarsi
nell’aria, di superare i limiti – e li ha tradotti
in materia. E’ l’artista fiorentino
Alessandro Reggioli, famoso per aver
creato armature per cuori monumentali o
(cont. pag. 4)
3
Uno sguardo...
sugli avvenimenti culturali
(continuazione da pag. 3)
minuscoli, a sancire la volontà di
proteggerli da ciò che li circonda per poi
invitare a liberarli, e aeroplanini a elica
che riportano all’ostinazione dell’uomo
per il volo.
I due filoni delle opere dell’artista, già in
mostra a Miami (Usa) da marzo ad oggi
con la personale Safety, Heart, Armour
in seno al progetto Toscana Divino,
torneranno dal 7 al 14 ottobre di scena
per la settimana dedicata al “Wine &
Fashion Florence”, alla presenza di
Reggioli e del direttore dell’Università
della Florida e il direttore del museo Frost,
Carol Damian. Nell’occasione saranno
coinvolti musei, organizzazioni sul
territorio e charitie.
La prima edizione di Toscana Divino spazio permanente per presentare ogni
forma d’espressione della regione, una
sorta di ambasciata del made in Tuscany”
in America - ha visto protagonista
Reggioli come capofila, da marzo ad oggi,
nel rappresentare oltreoceano l’arte
toscana. Con tre vetrine sulla strada, in
particolare, è stato creato un multilocale
in un’area trendy di Miami come Brickell
Avenue. Il progetto, realizzato dal
Consorzio Terre del Levante Fiorentino
col nome “Wine & Fashion Florence”,
va avanti da ormai undici anni ma ha
vissuto nell’ultimo biennio un forte
impulso capitanato dal comune di
Pontassieve.
All’interno del locale fino ad oggi sono
rimaste in mostra le opere di Alessandro
Reggioli, un artista che si muove tra
pittura e scultura grazie a materiali come
ferro, bronzo, carta e fusioni a cera persa
che interagiscono per dar vita a una
filosofia di vita prima ancora che artistica.
Basti pensare al percorso interiore che
ha portato ai “cuori” e alle loro armature,
frutto di studi sull’anatomia e sugli
strumenti di difesa osservati al museo
Stibbert di Firenze. L’artista ha guardato
dentro sé e ciò che ha trovato è il cuore:
un organo usato e abusato, talvolta in
modo futile e superficiale, dal punto di
vista sia anatomico che simbolico. Un
organo inflazionato, svenduto,
mercificato. Da qui la voglia di ridargli
dignità proteggendolo con un’armatura
che lo nasconda dagli eccessi, dal
fanatismo, dalla forza dirompente di
violenza, cattiveria o ignoranza. “Ma c’è
un messaggio di speranza – spiega
Reggioli – perché se è vero che per
ritrovare valori sono costretto ad armare
4
il mio cuore, così sono pronto a togliere
la corazza quando necessario”. Già,
perché la parte della protezione non è che
l’inizio: la fase successiva del messaggio
artistico di Reggioli, la parte innovativa
della sua filosofia, sta infatti nel lasciare
aprire l’armatura, nell’invito a toglierla.
Così come il cuore, anche il sogno del
volo - reso attraverso apparecchi d’antan
stilizzati - rappresenta una metafora.
“L’aereo è l’ostinazione dell’uomo a
superare se stesso per il desiderio della
conoscenza. Per gli antichi il volo era un
concetto irrealizzabile, una chimera.
Eppure è diventato realtà, e come
avvenuto per la ruota e la scrittura, il volo
ha portato l’uomo lontano e stabilito
connessioni col resto del mondo. Il volo
è stato una tappa di avvicinamento
dell’uomo ai suoi simili, non così diverso
da quanto succede oggi con internet”.
Osservando un quadro o una scultura di
Reggioli il fruitore si trasforma in aviatore:
l’artista crea la struttura, a chi si trova di
fronte spetta l’ultimo passo con la
fantasia. Per cominciare a volare.
in libreria.
Aurelio De Rose, Neaplis, Anneddotica
e memoria, Editrice Yoycanprint, Euro
12: l’autore, un vero studioso della vita
artistica napoletana antica e moderna , è
uno scrittore già noto al pubblico in quanto ha pubblicato diversi volumi su Napoli
e le sue storie. Con questo suo nuovo libro ci porta alla memoria storie di una
Napoli vera, viva, costellata di cose ormai
tramontate.
Nei suoi racconti rivivono fatti di cronaca,
personaggi , leggende, e tante altre brevi
storie che fanno rivedere al lettore scorci
di una Napoli dove l’arte pulsava nel
cuore di tutti.
Pagine che vengono lette rapidamente in
quanto il linguaggio usato appartiene al
nostro vivere quotidiano e ci travolge
nella narrazione limpida e scorrevole.
Vicende che, nel bene o nel male, riportano tutta la particolare e straordinaria
vitalità di una città e del suo popolo.
Non ci sono parole per esprimere la
validità di questo libro, in particolar modo
nei tempi attuali, dove l’arte e parte delle
tradizioni spesso sono dimenticate. In
questo modo il lettore rinasce in un
contesto particolare rivivendo una
leggenda che speriamo non tramonterà
mai.
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