Ottobre 2012 - puntostampa
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Ottobre 2012 - puntostampa
Spedizione in abbonamento postale 70% - ATTENZIONE: In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna al Filiale di Napoli - Tab "D" pagamento delle tasse di restituzione presso l'Ufficio P.T. di Napoli Vomero IL MODO PIU' EFFICACE DI COMBATTERE LA CATTIVA STAMPA E' SOSTENERE E DIFFONDERE LA BUONA ! Periodico di arte attualità cultura diretto da Paolo Rossi Indirizzo Internet: http://urlin.it/155ee Corrispondenza: Casella Postale 1008 * 80127 NAPOLI Editoriale Quarant'anni di attività editoriale Nell'aprile del 1973 usciva il numero zero della nostra rivista mentre nell'ottobre dello stesso anno, con la registrazione presso il Tribunale della testata, veniva stampato il primo numero ciclostilato. Da allora sono passati ben quaranta anni ed abbiamo cercato sempre di mantenere una certa periodicità pubblicando i diversi numeri. Le difficoltà incontrate a mantenere viva questa testatata sono state tante, ma abbiamo cercato di superarle tutte … da quelle connesse alla crisi della carta a finire a quelle connesse con la crisi delle spedizioni postali ed alla fine siamo riusciti a pubblicare il giornale e raggiungere i nostri adepti. Purtroppo essendo una testata libera e non vincolata a nessun gruppo politico non siamo mai riusciti ad avere sovvenzioni od altro, ma siamo sempre andati avanti grazie alle nostre forze, ai nostri sacrifici. Con la stampa digitale ed internet siamo riusciti ad avere maggiori spazi ed a mantenere una periodicità regolare. Ormai sono passati quarant'anni e rivedere il passato ci porta da un lato malinconia ma da un altro rafforza gli entusiasmi che sono in noi e che non sono cambiati in questi lunghi anni. Siamo restati dei bambini? Dei sognatori? Probabilmente siamo gli stessi di quaranta anni fa, nulla è cambiato in noi, crediamo ancora negli stessi ideali e combattiamo ancora per le stesse cose di allora. Rivedendo i vari numeri pubblicati in questi anni è stato come rivedere un vecchio film in bianco e nero, un poco ci siamo divertiti pensando ai tempi passati e con quale entusiasmo abbiamo sempre superato le difficoltà incontrate sul nostro cammino. Continueremo la nostra strada con lo spirito e l'entusiasmo di sempre sperando di trovarVi sempre al nostro fianco. Anno XXXX - N. 10 * Ottobre 2012 Uno sguardo ... sugli avvenimenti culturali * L'irresistibile fascino del vissuto: Il Museo del Tessuto di Prato organizza Vintage. L’irresistibile fascino del vissuto un’interessante mostra dedicata al tema del Fashion Vintage, illustrando l’evoluzione di quella che si conferma la più attuale e forse la più diffusa tendenza della moda contemporanea. Attraverso un percorso tematico sostenuto da precisi riferimenti cronologici la mostra intende raccontare come la pratica dell’ usato, fortemente radicata nell’ambito della storia dell’abbigliamento e del tessuto, sia stata nel tempo capace di caricare i concetti di vissuto e second hand di un irresistibile fascino in grado di generare un vero e proprio fenomeno di costume. Dalla pratica in uso sin dal Medioevo di riadattare capi e tessuti per dare loro nuova vita e diversa funzione, al caso unico ed esemplare della città di Prato con il processo della lana rigenerata e il successivo affermarsi dei magazzini dell’usato che si impongono come veri e propri giacimenti per capi militari e denim d’annata. Dal capo vissuto inteso come simbolo di protesta e rottura per i movimenti giovanili del Novecento al successo dei mercatini nelle città italiane e il crescente interesse per una raccolta accurata di abiti e accessori del passato che diventano collezioni di vintagisti e archivi a disposizione di creativi, aziende e appassionati. Le riedizioni di capi e accessori icona dei luxury brand, accompagnati dalla ormai dilagante corsa al vintage che ha contagiato le maggiori celebrities internazionali e da fenomeni mediatici come i serial di culto in cui l’uso del vintage è ampiamente certificato, hanno infine promosso questa tendenza a vero fenomeno di costume contemporaneo confermando come la moda possa essere sì espressione del nuovo ma sempre più spesso gioca con l’eredità del passato. La mostra sarà accompagnata da un ricco calendario di eventi dedicati al tema vintage che da dicembre a maggio coinvolgeranno visitatori ed appassionati così come esperti del settore e della comunicazione di moda come bloggers e social media. * Roberto Sebastian Matta: Olii, sculture e tecniche miste dal 20 Settembre 2012 – 20 Gennaio 2013. Sull’onda dei festeggiamenti in corso in diverse nazioni per il centenario della nascita, la Galleria d’Arte Maggiore – G.A.M. apre la stagione con un omaggio a uno degli esponenti più significativi del surrealismo, nonché personaggio di cerniera tra le avanguardie del primo Novecento e l’astrattismo del dopoguerra: Roberto Sebastian Matta. Tra i maestri da sempre curati e sostenuti sul panorama internazionale da Franco e Roberta Calarota, le opere dell’artista cileno, entrate in alcune delle collezioni pubbliche e private più importanti del mondo, continuano a scatenare l’interessare di curatori e collezionisti grazie al forte legame con l’attualità. Dalla pittura ad olio alle sculture, i suoi totem, il lavoro di Matta ha come protagonista assoluto l’uomo. Il percorso espositivo proposto in questa occasione traccia il tema dell’eterna relazione interrogativa tra corpo e universo, tema che ben si addice a un artista che si definisce come un innocente rivoluzionario. I festeggiamenti per il centenario della nascita di Roberto Sebastian Matta hanno coinvolto fino ad ora continenti e nazioni diverse. Da Santiago del Cile, suo paese natale, a Roma passando per Parigi e New York, oggi con un’esplosione di colore ed energia le sue opere approdano alla Galleria d’Arte Maggiore di Bologna. (cont. pag. 2) 1 Uno sguardo... sugli avvenimenti culturali (continuazione da pag. 1) Protagonista del movimento surrealista, l’artista farà anche da maestro ai giovani artisti americani, primi fra tutti Jackson Pollok e Ashley Gorky. Fortemente ispirato dalla natura e dall’universo, dalle fasi primitive e antropologiche umane, Matta inizia a dipingere alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale in un momento della sua vita in cui si definisce uno “spostato”. Emigrato dalla sua terra natale per viaggiare in tutta Europa, il tema del viaggio solitario, quasi eremitico, farà da musa per il suo lavoro e lo porterà ad interrogarsi sul rapporto uomouniverso, ma anche sulla propria interiorità, sul proprio io. Il percorso espositivo ideato da Franco e Roberta Calarota, vuole essere una panoramica sulle differenti fasi dell’artista e sulle diverse tecniche da lui usate durante gli spostamenti della sua vita. All’alba della guerra, Sebastian Matta dipinge forze articolate immerse in traiettorie di luce che ricordano le visioni belliche dei bombardamenti e la violenza da esse scaturite. Opere magmatiche, come geologiche, sono le protagoniste degli anni Cinquanta: è quasi un ritorno alle origini, alla madre terra, alla forza della vita. Figure contorte, articolate, che ricordano gli incubi primitivisti dell’avanguardia parigina, che accompagneranno poi l’artista fino alla sua morte, avvenuta nel 2002 in Italia. Ma questi sono incubi reali, non dettati dall’inconscio, dai sogni di Goya; sono incubi dati da una realtà pericolosa, dalle domande dell’uomo, ma anche dalle esplosioni vulcaniche della natura e della terra. La pittura di Matta è di grande formato, anche in un’epoca di carenza, l’artista non rinuncia a tele ampie, paragonate a vedute a volo d’uccello. La sua è una pittura a tutto tondo, fatta di macchie di colore che racchiudono forme, figure di corpi esili, scheletrici, quasi abbozzati. “In ogni macchia cerco qualche cosa, qualche cosa che non è conosciuto, che non è visto, qualche cosa di nuovo per me, di sconosciuto. E lavoro fino a che ciò diventi ancora più sconosciuto”. L’artista lavora sull’interrogazione, sulle domande; una serie di punti interrogativi che non riceveranno mai risposta in vita, mentre le sue figure vagano da un’esplosione all’altra, a volte racchiuse dentro situazioni più geometriche, più 2 rigide, dovute anche al passato architettonico dello stesso Matta. Il mondo che l’artista cileno dipinge è un mondo da day after, un post diluvio, o semplicemente il mondo quotidiano, ciclico, fatto di giorni da combattere, di giorni avvertiti come perenni attentati iperrealiste degli animali preistorici, sia dinosauri che grandi mammiferi, il pubblico potrà ammirare le ricostruzioni ambientali, i pannelli didattici, i laboratori e molto altro, frutto di un’opera accurata di divulgazione scientifica, adatta a grandi e piccini. * Castello Gamba: Apre al pubblico il 27 ottobre, dopo un complesso intervento di restauro a cura dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, il Castello Gamba, una nuova realtà museale dedicata all’arte moderna e contemporanea, dotata di caratteri peculiari, che si inserisce all’interno del sistema di valorizzazione e fruizione pubblica delle dimore storiche e dei castelli valdostani. Il Castello Gamba con il suo parco è uno dei tre monumenti architettonici presenti nel territorio del Comune di Châtillon insieme al castello di Ussel - sede di esposizioni temporanee estive curate dall’Assessorato regionale Istruzione e Cultura - e quello Passerin d’Entrèves, di proprietà privata. * [S]oggetti migranti dietro le cose le persone: La mostra sarà visitabile fino al 2 aprile 2013 e rappresenta l’evento conclusivo del progetto europeo README 2 - Réseau européen des Associations de Diasporas & Musées d’Ethnographie, realizzato dal Museo Pigorini, in qualità di Istituto capofila, in partenariato con il Musée royal de l’Afrique centrale di Tervuren (Bruxelles), il Musée du quai Branly di Parigi, il Museum für Völkerkunde di Vienna e in collaborazione con le associazioni della diaspora di Italia, Belgio, Francia e Austria. L’esposizione [S]oggetti migranti: dietro le cose le persone ha come fulcro il tema dei viaggi di migrazione compiuti dagli oggetti conservati nei musei etnografici. Attraverso la presentazione di oltre 150 opere presenti nei depositi del Museo Pigorini, molte delle quali mai esposte, nella mostra vengono portate in primo piano le storie passate e presenti che si nascondono dietro quegli oggetti. L’esperienza della migrazione è presentata nei suoi risvolti storici ma soprattutto umani e contemporanei, resi più espliciti da un allestimento scenografico che vuole amplificare le possibilità interpretative del tema proposto e dà densità alla pluralità delle prospettive in gioco. L’itinerario della mostra si articola procedendo dalla Terra Madre che ci ha generato, fino alla Terra di qui che oggi ci accoglie, attraversando nel mezzo tempi e luoghi del grande Viaggio che fa la storia delle persone e delle cose che abitano il nostro pianeta, nel quale ci possiamo considerare tutti, da sempre, migranti. * Roberto Sebastian Matta: Sull’onda dei festeggiamenti in corso in diverse nazioni per il centenario della nascita, la Galleria d’Arte Maggiore – G.A.M. apre la stagione con un omaggio a uno degli esponenti più significativi del surrealismo, nonché personaggio di cerniera tra le avanguardie del primo Novecento e l’astrattismo del dopoguerra: Roberto Sebastian Matta. Tra i maestri da sempre curati e sostenuti sul panorama internazionale da Franco e Roberta Calarota, le opere dell’artista cileno, entrate in alcune delle collezioni pubbliche e private più importanti del mondo, continuano a scatenare l’interessare di curatori e collezionisti grazie al forte legame con l’attualità. Dalla pittura ad olio alle sculture, i suoi totem, il lavoro di Matta ha come protagonista assoluto l’uomo. Il percorso espositivo proposto in questa occasione traccia il tema dell’eterna relazione interrogativa tra corpo e universo, tema che ben si addice a un artista che si definisce come un innocente rivoluzionario. * I giganti dell'era glaciale arrivano a Courmayeur: Dal 6 ottobre 2012 al 6 gennaio 2013, con “Dinosauri in carne e ossa”, la sala polivalente del Forum Sport Center si trasforma in un percorso alla scoperta della paleontologia e della storia del nostro pianeta. Oltre alle ricostruzioni * Settimana dell’arte contemporanea: Dal 3 all’8 ottobre il Museo Internazionale delle Ceramiche insieme al Museo Carlo Zauli e al Comune di Faenza presentano una settimana densa di eventi contemporanei: mostre, concerti, performance, conferenze, proiezioni video. A Faenza una settimana ricca di appuntamenti alla scoperta delle più aggiornate produzioni d’arte contemporanea legate alla ceramica e non solo. In occasione dell’VIII Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI e (cont. pag. 3) Uno sguardo... sugli avvenimenti culturali (continuazione da pag. 2) nell’ambito di Kart Arte in Konnessione, promosso dal Comune di Faenza, il Museo Internazionale delle Ceramiche e il Museo Carlo Zauli propongono la Settimana del Contemporaneo una serie di inaugurazioni, residenze d’artista, conferenze e performance di respiro internazionale. *La Notte dei Musei 2012: La manifestazione, che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 19 maggio in concomitanza con altri Paesi europei e che è stata rinviata dall’Amministrazione Capitolina in segno di lutto e cordoglio per l’orribile attentato avvenuto la mattina stessa alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, si svolgerà sabato 6 ottobre con aperture straordinarie fino a notte inoltrata dei musei e degli spazi culturali più importanti della città accompagnate da spettacoli e iniziative completamente gratuite. L’evento sarà dedicato alla memoria di Melissa Bassi, la studentessa quindicenne che ha perso la vita nell’ attentato. La Notte dei Musei di Roma coinvolgerà quest’anno oltre 60 importanti spazi culturali ed espositivi della città, per una “no-stop” di 6 ore con circa 150 eventi e iniziative gratuite, tra musica, danza, cinema, teatro, letture. I musei civici, i musei statali, i musei storici dell’esercito italiano, gli spazi privati, le biblioteche comunali, le accademie e le istituzioni culturali straniere, gli istituti e le case di cultura, della Capitale, saranno aperti straordinariamente e gratuitamente dalle 20 di sera fino alle 2 di notte. Sarà possibile visitare gratuitamente le mostre permanenti e temporanee ospitate dai musei interessati, assistere a concerti e performance, e partecipare ai tanti eventi in programma. * La Fondazione Mario Moderni: promuove il progetto permanente “Galleria Moderni” , destinato ogni anno a 10 giovani artisti di età compresa tra i 18 e i 30 anni, italiani o residenti in Italia, che avranno così l’opportunità di inserirsi nel mercato dell’arte e vendere le loro opere supportati da esperti del settore all’interno di uno spazio espositivo di oltre 100 metri quadrati sito in via Giulia 80, nel centro storico e culturale di Roma. Per partecipare è sufficiente inviare attraverso il sito www.galleriamoderni.it la propria candidatura corredata da una breve scheda progettuale della mostra/ allestimento che si intende realizzare e di immagini delle opere proposte. * La galleria Artespressione: si fa promotrice di un importante mostra dal titolo “Nuovo Umanesimo” volto alla raccolta di una serie di opere del pittore fiorentino Paolo Frosecchi, che dagli anni ’60 si trasferì nel capoluogo lombardo prima del suo ritorno definitivo a Firenze nel 2005. La mostra, a cura di Matteo Pacini, si svolgerà dal 20 ottobre al 20 novembre presso la Galleria Artespressione di via della Palla a Milano, ma verrà presentata giovedì 18 ottobre nello splendido scenario di Palazzo Cusani, Circolo di Presidio dell’Esercito Italiano di Milano, le cui sale per l’occasione saranno visitabili dal pubblico. Considerato come uno dei simboli dell’arte Fiorentina, a partire dalla seconda metà del ‘900 fino ai giorni d’oggi, Paolo Frosecchi è stato recentemente incaricato dall’Amministrazione Comunale di Firenze e dal Comitato “Amerigo Vespucci”, di realizzare un’opera raffigurante la Firenze del Rinascimento: il risultato è un olio su tela di grandi dimensioni (220x200 cm) intitolata “Canto d’amore”, visitabile nella Sala delle Miniature di Palazzo Vecchio a Firenze e che sarà donata al Presidente degli Stati Uniti d’America in occasione della ricorrenza del 500°aniversario della morte di un altro celebre fiorentino, l’esploratore Amerigo Vespucci. * "Shakti Marga" Dee e donne dalle danze sacre dell'India del sud: Lakshmi, Sarasvati, Uma, Parvati, Durga, Kali, Annapurna tanti nomi diversi per altrettante espressioni della Devi, manifestazioni di una femminilità dalle tante forme. In India la Devi gode di un vastissimo culto, diffuso trasversalmente nella società da nord a sud. La donna, la Dea è nella religiosità indiana Shakti, l’energia primordiale e la potenza divina. La Shakti rappresenta la forza dinamica che pervade l’intero universo, è la personificazione del potere creativo femminile e del continuo cambiamento dinamico del cosmo, sia quando è adorata come Essere Supremo, sia quando è Parvati o Lakshmi, paredra di Shiva o Vishnu. La Shakti è la sorgente di tutto, l’origine del mondo fenomenico, ma anche del piano cosciente e della sua creazione. Senza la Shakti gli dei sono morti, inattivi, sconosciuti, inesistenti, non operanti. Quest’importanza della Devi nel culto indiano si riflette nell’arte, non solo come iconografia della Devi stessa, ma anche nel trattamento della figura femminile in generale, che popola con tutta la grazia e la voluttà del corpo il microcosmo scultoreo dei templi indiani. È attraverso l’analisi di alcuni esempi di rappresentazioni della donna e della dea nell’arte indiana che si realizzerà un viaggio nelle tante espressioni femminili del sacro. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai culti femminili nei templi dell’India del sud in cui la gestualità delle sculture era vivificata nel dono della propria arte da parte delle danzatrici. La potenza di questa tradizione rivive nello spazio del Museo con una ricca dimostrazione di danza classica dei templi dell’India del sud, negli stili Kuchipudi e Bharata Natyam, sul tema dei culti femminili. Lo spettacolo presenta danze dedicate alle principali espressioni femminili del sacro - preceduti dai brani tradizionali dedicati al dio Ganesh - e si conclude con l’estratto dall’atto I, scena II, dell’opera classica telugu Bhamakalapam, gioiello tra le composizioni di Siddhendra Yogi (XIV sec. ca.). * I mercoledì del libro d'arte: alla Sala Santa Rita di Roma, il 3 ottobre 2012 alle ore 18.30 presentazione di Roma Visionaria. Le facce di Roma. A cura di Lucia Collarile, Giulio Perrone Editore. Una raccolta di opere e riflessioni che raffigurano sorprendenti immagini di Roma. La città è punto di partenza e di arrivo del viaggio tra surreale e iper-reale compiuto da Massimo Campi, Ornella Flora Curatolo, Pablo Echaurren, Sabrina Ortolani, Marcello Toma e Gerry Turano. Lucia Collarile affianca questi sei artisti che pur differenziandosi per stile e tecnica, e portatori di punti di vista differenti sul medesimo soggetto, si fondono a comporre in un unico linguaggio le innumerevoli facce di Roma. Saranno presenti Massimo Campi, Ornella Flora Curatolo, Pablo Echaurren, Sabrina Ortolani, Marcello Toma, Gerry Turano e la curatrice Lucia Collarile. * Il “cuore” della Toscana e il sogno senza tempo dell’uomo, imparare a volare: Ha usato la testa e scelto le mani per difendere il cuore. Ha esplorato i desideri dell’uomo – la voglia di librarsi nell’aria, di superare i limiti – e li ha tradotti in materia. E’ l’artista fiorentino Alessandro Reggioli, famoso per aver creato armature per cuori monumentali o (cont. pag. 4) 3 Uno sguardo... sugli avvenimenti culturali (continuazione da pag. 3) minuscoli, a sancire la volontà di proteggerli da ciò che li circonda per poi invitare a liberarli, e aeroplanini a elica che riportano all’ostinazione dell’uomo per il volo. I due filoni delle opere dell’artista, già in mostra a Miami (Usa) da marzo ad oggi con la personale Safety, Heart, Armour in seno al progetto Toscana Divino, torneranno dal 7 al 14 ottobre di scena per la settimana dedicata al “Wine & Fashion Florence”, alla presenza di Reggioli e del direttore dell’Università della Florida e il direttore del museo Frost, Carol Damian. Nell’occasione saranno coinvolti musei, organizzazioni sul territorio e charitie. La prima edizione di Toscana Divino spazio permanente per presentare ogni forma d’espressione della regione, una sorta di ambasciata del made in Tuscany” in America - ha visto protagonista Reggioli come capofila, da marzo ad oggi, nel rappresentare oltreoceano l’arte toscana. Con tre vetrine sulla strada, in particolare, è stato creato un multilocale in un’area trendy di Miami come Brickell Avenue. Il progetto, realizzato dal Consorzio Terre del Levante Fiorentino col nome “Wine & Fashion Florence”, va avanti da ormai undici anni ma ha vissuto nell’ultimo biennio un forte impulso capitanato dal comune di Pontassieve. All’interno del locale fino ad oggi sono rimaste in mostra le opere di Alessandro Reggioli, un artista che si muove tra pittura e scultura grazie a materiali come ferro, bronzo, carta e fusioni a cera persa che interagiscono per dar vita a una filosofia di vita prima ancora che artistica. Basti pensare al percorso interiore che ha portato ai “cuori” e alle loro armature, frutto di studi sull’anatomia e sugli strumenti di difesa osservati al museo Stibbert di Firenze. L’artista ha guardato dentro sé e ciò che ha trovato è il cuore: un organo usato e abusato, talvolta in modo futile e superficiale, dal punto di vista sia anatomico che simbolico. Un organo inflazionato, svenduto, mercificato. Da qui la voglia di ridargli dignità proteggendolo con un’armatura che lo nasconda dagli eccessi, dal fanatismo, dalla forza dirompente di violenza, cattiveria o ignoranza. “Ma c’è un messaggio di speranza – spiega Reggioli – perché se è vero che per ritrovare valori sono costretto ad armare 4 il mio cuore, così sono pronto a togliere la corazza quando necessario”. Già, perché la parte della protezione non è che l’inizio: la fase successiva del messaggio artistico di Reggioli, la parte innovativa della sua filosofia, sta infatti nel lasciare aprire l’armatura, nell’invito a toglierla. Così come il cuore, anche il sogno del volo - reso attraverso apparecchi d’antan stilizzati - rappresenta una metafora. “L’aereo è l’ostinazione dell’uomo a superare se stesso per il desiderio della conoscenza. Per gli antichi il volo era un concetto irrealizzabile, una chimera. Eppure è diventato realtà, e come avvenuto per la ruota e la scrittura, il volo ha portato l’uomo lontano e stabilito connessioni col resto del mondo. Il volo è stato una tappa di avvicinamento dell’uomo ai suoi simili, non così diverso da quanto succede oggi con internet”. Osservando un quadro o una scultura di Reggioli il fruitore si trasforma in aviatore: l’artista crea la struttura, a chi si trova di fronte spetta l’ultimo passo con la fantasia. Per cominciare a volare. in libreria. Aurelio De Rose, Neaplis, Anneddotica e memoria, Editrice Yoycanprint, Euro 12: l’autore, un vero studioso della vita artistica napoletana antica e moderna , è uno scrittore già noto al pubblico in quanto ha pubblicato diversi volumi su Napoli e le sue storie. Con questo suo nuovo libro ci porta alla memoria storie di una Napoli vera, viva, costellata di cose ormai tramontate. Nei suoi racconti rivivono fatti di cronaca, personaggi , leggende, e tante altre brevi storie che fanno rivedere al lettore scorci di una Napoli dove l’arte pulsava nel cuore di tutti. Pagine che vengono lette rapidamente in quanto il linguaggio usato appartiene al nostro vivere quotidiano e ci travolge nella narrazione limpida e scorrevole. Vicende che, nel bene o nel male, riportano tutta la particolare e straordinaria vitalità di una città e del suo popolo. Non ci sono parole per esprimere la validità di questo libro, in particolar modo nei tempi attuali, dove l’arte e parte delle tradizioni spesso sono dimenticate. In questo modo il lettore rinasce in un contesto particolare rivivendo una leggenda che speriamo non tramonterà mai. Associato all'Agenzia di Stampa AAA Per ampliamento nostri organici ricerchiamo in tutta Italia validi corrispondenti (rif. 01), elementi appassionati giornalismo, seri e competenti, disposti ad aprire nuove redazioni provinciali. Richiedensi massima serietà e compartecipazione fissa mensile (02). Collaboratori disposti a interessarsi alla conduzione delle ns. segreterie periferiche (03). 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