Alcatel, la società degli ingegneri «Ora riparta l`agenda
Transcript
Alcatel, la società degli ingegneri «Ora riparta l`agenda
Codice cliente: 8727381 Corriere della Sera Martedì 1 Aprile 2014 Economia 29 italia: 57565156525750 L’intervista L’accordo con Siae Microelettronica dopo la trattativa con i sindacati sui 600 esuberi Alcatel, la società degli ingegneri «Ora riparta l’agenda digitale» Gdf-Suez e il conto del «patto energia» know how qui senza disperderlo altrove, scommettendo sul nostro centro di ricerca e sviluppo di Vimercate (hinterland milanese, ndr) e sullo stabilimento produttivo di Trieste». Per gli altri 300 dipendenti in esubero si può immaginare Prospettive di mercato al 2015 Obiettivi 2015 O Indebitamento l a fo r m u l a d e i +346% dei wi-fi public spot miliardi contratti di soli12,5% di euro darietà? +134% della vendita margine di riduzione del debito di smartphone «Non sono apderivanti dal risparmio margine m gine 14 ffatturato operativo plicabili, ma stia+149% il download -1,8% ooperativo miliardi 22012 di costi fissi e da cessioni delle applicazioni lordo mo discutendo col di euro di asset n nel 2012 governo e i sinda+30% utenze fisse raggiunte dalla banda larga ultra-veloce cati sugli ammorCash flow miliardi rrapporto tra dipendenti d +879% il consumo tizzatori sociali di euro 16,1% ggli investimenti 72 ((1.900 di video sul mobile che dovranno esdi rinegoziazione i in ricerca mila in Italia) +32% connessioni mobili sere utilizzati». del debito con le banche milioni di euro e sviluppo e i ricavi D’ARCO Nell’attesa state procedendo annon avvalora la tesi di un vo- perché garantisce la continui- crescita». che all’outsourcing di alcustro disimpegno dall’Italia? tà del business e fornisce anEppure l’Agenda digitale ne funzioni come le risorse «Tutt’altro. Con questo ac- che tutte le garanzie occupa- italiana sembra andare al ri- umane, non è un’eccessiva cordo ci stiamo soltanto ripo- zionali. L’operazione ci con- lento. riduzione di perimetro? sizionando sul mercato italia- sente però una graduale ridu«Per questo riteniamo che «Dobbiamo modernizzare i no che riteniamo strategico zione dei costi ottenibile l’accordo con Siae (il cui clo- nostri processi per renderli per le sue straordinarie po- soltanto con un processo di sing è previsto entro 90 gior- più efficaci e più in linea con i tenzialità. Manteniamo co- esternalizzazione e al tempo ni, ndr) determinerà un’acce- nostri concorrenti. Per questo munque la responsabilità dei stesso ci permette di essere lerazione anche su questo abbiamo deciso di lavorare Il vertice del gruppo prodotti e la gestione del rap- competitivi su tecnologie più fronte. D’altronde così voglia- con Accenture che è una delle Michel Combes, porto con la clientela. Ma Siae innovative che ci garantisco- mo potenziare l’ecosistema migliori aziende di consulenfrancese, 52 anni, ceo di Alcatel-Lucent è la migliore scelta possibile no maggiori opportunità di digitale mantenendo tutto il za al mondo». Avete appena firmato un accordo da 750 milioni di Comitato Flick euro con China Mobile, perché? Il consiglio di amministrazione di riforma del sistema di governance». «Il futuro è la virtualizzaFinmeccanica ha esaminato ieri la Il documento formula anche alcune zione delle funzioni di rete e relazione del «comitato Flick», raccomandazioni, fra le quali quella di con questa intesa Alcatel-Lul’organismo indipendente nominato nel «redigere un codice per l’integrità e cent diventa fornitore chiave 2013 per «individuare misure e azioni in anticorruzione». di tecnologie che vanno dalgrado di elevare ulteriormente i principi Nella seduta di ieri il consiglio di l’Ip networking all’accesso ale gli standard etici» del gruppo. Il Finmeccanica ha infine esaminato e la banda ultra-larga. È un’otcomitato, presieduto da Giovanni Maria approvato il progetto di bilancio di tima notizia anche per l’Italia Flick,«ha riconosciuto» che il gruppo sostenibilità 2013. e per il suo centro di ricerca». «ha avviato una profonda e positiva © RIPRODUZIONE RISERVATA Fabio Savelli Combes e i tagli: «Così la ricerca sulla fibra ottica resta in Italia» Lo aveva promesso in una recente audizione alla Camera dei deputati: «Entro il 31 marzo individueremo il partner giusto». E sul fotofinish quella dichiarazione di Michel Combes, amministratore delegato di Alcatel-Lucent, si è tradotta in realtà con la soddisfazione del governo e la benevola accoglienza dei sindacati. Certo, ci sono ancora diversi nodi al pettine (come i 300 esuberi non coinvolti in questo negoziato per i quali dal 3 aprile scatterà la procedura di cassa integrazione straordinaria) eppure ieri al ministero dello Sviluppo un (piccolo) risultato si è raggiunto: l’apertura della fase di due diligence in esclusiva tra la multinazionale francoamericana e l’italiana Siae Microelettronica per la cessione del segmento optics ( apparati per le telecomunicazioni ottiche su fibra) con il contestuale trasferimento di 300 ingegneri il cui futuro era a rischio dopo la volontà da parte del management di ridurre i costi per due miliardi di euro (l’ipotesi originaria prevedeva 10 mila tagli in tutto il mondo) e di puntare su tecnologie ritenute più evolute come la banda ultralarga e il cloud computing. Dottor Combes, questa cessione di ramo d’azienda I numeri ri e gli obiettivi 2 250 2 Finmeccanica, «Ok governance Ora il codice anticorruzione» © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso Le riforme di Xi Jinping al Forum per lo Sviluppo e l’allarme banche «Più mercato? Con più Stato» Il paradosso perfetto di Pechino registrato la prima bancarotta e una piccola banca agricola ha dovuto sostenere una corsa dei correnPECHINO — La contraddizione in Cina può arri- tisti ai suoi sportelli, quando si sono sparse voci di vare ad essere una scienza, soprattutto nella gestio- mancanza di liquidità. L’istituto ha dovuto mettere ne dell’«approfondimento omnicomprensivo delle pacchi di yuan alle vetrine delle sue agenzie per calriforme economiche» annunciato dal presidente Xi mare la gente. Li Keqiang dice che «i default sono Jinping e dal suo premier Li Keqiang. Il gioco di inevitabili», ma aggiunge che il suo governo ha in equilibrismo è arrivato a promettere un «ruolo de- serbo strumenti per contrastare la volatilità della cisivo» alle forze di mercato nella distribuzione fase economica. Gli analisti occidentali hanno osdelle risorse e al tempo stesso a garantire «il ruolo servato che i default sono salutari, perché il mancaguida» alla proprietà di Stato. Questa evidente con- to salvataggio statale servirà a insegnare agli invetraddizione è stata ammessa durante il Forum per stitori che bisogna essere oculati. Xi Jinping intanto lo Sviluppo che si è appena tenuto a Pechino e al è a Bruxelles, primo presidente cinese a visitare il quale il Corriere ha potuto assistere. «È necessario quartier generale delle istituzioni europee. In avviche il governo definisca con chiarezza la sua politi- cinamento ha fatto tappe in Francia e Germania dove sono stati firmati accordi di interscambio per molti miliardi di euro. La situazione finanziaria sembra ancora sotto controllo, perché sempre le cinque maggiori banche nel 2013 per cento hanno registrato utili tra il 7 e le previsioni di crescita del il 15%. L’Economist scrive che Pil in Cina nel primo «il Pil cinese vale quanto queltrimestre, ma produzione lo di 154 Paesi messi insieme e industriale ed esportazioni l’economia di Pechino è elacontinuano a rallentare stica e resistente». L’ottimiLi Keqiang smo prevale, nonostante l’eccesso di capacità produttiva, i ca», ha detto Levin Zhu, giovane amministratore rischi dell’indebitamento insostenibile per diverse delegato di China International Capital Corporation industrie, la bolla immobiliare, la corruzione. A e figlio di Zhu Rongji, primo ministro tra il 1998 e il tutte queste sfide Pechino promette di dare risposte 2003, gli anni d’oro della crescita a due cifre. con il piano di approfondimento omnicomprensiQuei tempi sono finiti. La Cina di Xi e Li si accon- vo delle riforme. tenterebbe di una crescita del Prodotto interno lorAl Forum sullo Sviluppo Leif Johansson, presido al 7,5% nel 2014, dopo il 7,7 del 2013. I dati in dente di Ericsson, ha chiesto a nome degli investiarrivo sul primo trimestre fanno prevedere un tori stranieri «trasparenza e prevedibilità» e ha os7,3%, con la produzione industriale e le esportazio- servato che il costo per aprire un’impresa è di soli ni che da tre mesi continuano a rallentare. La lea- 88 euro in Danimarca, dieci volte tanto in India e dership si dice sicura di poter gestire la frenata e as- circa tremila euro in Italia: «In Cina è incerto e vasicura di preferire la qualità alla quantità della cre- riabile». Li Keqiang risponde che l’anno scorso soscita del Pil. Sta di fatto che il 7,3% sarebbe il dato no state abolite 460 procedure amministrative sulla più basso dal 1990. L’ultimo allarme è di ieri: le cin- via dell’apertura di un’impresa. Ma resta la «conque maggiori banche cinesi a fine 2013 hanno do- traddizione perfetta»: fino a quando il primato stavuto cancellare 9,5 miliardi di dollari di prestiti dai tale potrà sposarsi con il ruolo decisivo del mercaloro bilanci, perché sono risultati inesigibili. Que- to? sta pulizia dei crediti in sofferenza è aumentata del Guido Santevecchi 127% rispetto al 2012, come ha rilevato il «Financial @guidosant Times». A marzo il mercato delle obbligazioni ha © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE 7,3 di STEFANO AGNOLI D a almeno un paio d’anni a questa parte il termine «compact» è diventato di moda, a partire dal «patto fiscale» europeo del 2012. Ora c’è chi — come l’amministratore delegato di GdfSuez in Italia, Aldo Chiarini — lo evoca parlando della necessità di un «energy compact» nazionale. Cioè della necessità di un’azione condivisa per affrontare la «tempesta perfetta» che le aziende energetiche stanno attraversando. Consumi ai minimi, sovraccapacità, bilanci sofferenti che si accompagnano a alti prezzi e dipendenza dall’estero. «Le rinnovabili — aggiunge Gdf-Suez (che con Sorgenia controlla Tirreno Power) — hanno spinto In crisi fuori dal sistema Il mercato i cicli combinati a gas». Per energetico in una via una «tempesta trovare d’uscita le perfetta» aziende dovranno di certo metterci del loro. Ma non solo come innovazione e contributo alla «transizione energetica» che Gdf-Suez si candida a guidare (soprattutto nel campo delle «energy community» oggetto ieri di uno studio congiunto di Politecnico di Milano e Ambrosetti). Un «energy compact» è probabilmente necessario. Non dovrebbe però essere un salvataggio, e famiglie, partite Iva e piccole imprese non dovranno essere chiamate a pagarne il conto. @stefanoagnoli © RIPRODUZIONE RISERVATA